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chestoria
by #cheauto!
IN PRINCIPIO ERA UN GIOCO…
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IN PERIODO DI LOCK DOWN LA PASSIONE PER L’AUTO E LE CORSE HA DATO GRAN VOCE ALLA SIMULAZIONE DI GUIDA E AI COSIDDETTI E-SPORT. TUTTO È NATO DAI VIDEOGIOCHI MA OGGI QUESTO SETTORE SI È ESPANSO FINO AI LIVELLI DEL PROFESSIONISMO
UN ALTRO PASSO FONDAMENTALE NEL NATURALE SVILUPPO DEL SIM RACING: L’AUTOMOBILE CLUB D’ITALIA ENTRA UFFICIALMENTE NEL MONDO DEL SIM RACING LANCIANDO BEN DUE CAMPIONATI VIRTUALI CHE UTILIZZERANNO LA PIATTAFORMA IRACING, TRA LE PIÙ REALISTICHE DEL SETTORE. SEI GLI APPUNTAMENTI, CON I 50 MIGLIORI PILOTI PER CIASCUN CAMPIONATO (SELEZIONATI CON PREQUALIFICHE E DIVISI IN DUE SPLIT DA 25) PRONTI A CONTENDERSI IL TITOLO ITALIANO GT E-SPORT E F3 E-SPORT. LE GARE SONO VISIBILI IN DIRETTA SUL CANALE 228 DI SKY, MS MOTOTV, E SUI CANALI YOUTUBE DI ACI SPORT,SIMRACINGLEAGUETV E FORMULA X ITALIAN SERIES
ravamo tutti pronti per un 2020 con tante novità nel campo dell’auto, per un altro Salone di Ginevra dove, a inizio marzo, queste novità cominciano in genere a svelarsi e per una nuova stagione di motorsport durante la quale, da tifosi, un po’ si soffre e un po’ si gioisce ma da appassionati comunque ci si diverte sempre tanto.
E invece no, tutto fermo, a causa di un esserino pericoloso che non guarda in faccia a nessuno, che sicuramente sconfiggeremo ma che… e se fosse stato una sorta di messaggio forte della Natura?
Forse varrebbe la pena rifletterci un po’ su.
Ma torniamo al motorsport. Tutto fermo dicevo… e invece no, perché la passione per l’auto e le corse ha dato gran voce alla simulazione di guida e ai cosiddetti E-Sport.
E-Sport vuol dire sport elettronico e sicuramente tutto nasce dai videogiochi.
Oggi però questo settore si è espanso fino ai livelli del professionismo e, esattamente come succede in tutti gli sport “concreti”, si può giocare a calcio o a tennis per il semplice divertimento ma si può anche crescere fino a partecipare a importanti competizioni internazionali e il bello è proprio che sia presente e frequentabile tutto questo range di attività.
I videogiochi sono nati nelle sale giochi e con le prime playstation e consolle varie; si giocava contro un amico o contro un concorrente virtuale creato dal gioco stesso.
Poi però il web ha dato la possibilità di giocare in rete con tanti altri concorrenti in contemporanea, così dal gioco si è passati alla vera competizione e oggi alcuni campionati internazionali di taluni e-sport offrono montepremi di diversi milioni di dollari, superiori a quelli del Tour de France o degli Internazionali di Italia di tennis.
Come mai? Perché raccolgono tantissimo pubblico da tutto il mondo, fatto non solo da chi gareggia ma anche da chi segue la competizione sui canali come YouTube e Twitch.
Un esempio? Le finali mondiali di League of Legends del 2017, vennero guardate da più di 60 milioni di persone! Ciò ha fatto presto arrivare importanti sponsor con relativi notevoli budget.
Circa due anni fa un altro passo importante è stato il riconoscimento ufficiale da parte del Comitato Olimpico Internazionale e prossimamente si vedranno le prime medaglie, almeno come sport dimostratavi. Ora, la domanda è lecita, ma come si fa a chiamare sport una attività fatta seduti davanti a uno monitor?
Si è considerato che in alcuni sport (ad es. di tiro al piattello o di tiro con l’arco) anche l’atleta “vero” non è costretto ad un’attività fisica di altissimo livello, ma deve comunque allenarsi molto, deve imparare tecnica e strategia, deve abituare la concentrazione, la resistenza allo stress e alla pressione psicologica. In poche parole: deve comunque curare sin nei dettagli la propria forma fisica. E tutto questo è esattamente quanto serve per arrivare ad alti livelli negli e-sport.
Inoltre molti di questi sono svolti in squadra e l’allenamento insieme ai compagni è altrettanto fondamentale e impegnativo per chi vuole fare sul serio, richiedendo spesso parecchie ore al giorno. Come
detto, in palio ci sono anche vagonate di dollari.
E veniamo al motorsport in simulazione, oggi denominato Sim Racing (in questo caso “sim” non ha a che fare le card dei cellulari!). La prima caratteristica è che si può essere davvero vicinissimi alla realtà, non solo per il livello di realismo della grafica e degli effetti ma proprio perché, come in auto, si usano un volante, una pedaliera e a volte anche un cambio.
Anche il calcio, ad esempio, ha tutta la sua simulazione di alto livello ma si usano le dita su tastiera o console, non i piedi… ci si avvicina molto a quello che succede in realtà ma resta comunque qualcosa di più statico rispetto allo sport vero.
Invece nella simulazione di guida il Sim Racer deve fare esattamente quello che farebbe in pista… e chi va forte al simulatore ha sicuramente ottime possibilità essere un giorno altrettanto performante tra i cordoli reali, anche se per riuscirci dovrà aggiungere parecchio allenamento fisico specifico.
Tutto ciò è tanto vero che le stesse Case automobilistiche e importanti Team cercano i nuovi talenti proprio fra i sim racers e, quando ne trovano di bravi, li allenano intensamente sul simulatore prima di metterli sull’asfalto, risparmiando davvero tanti soldi… cosa che, di questi tempi, male non fa di certo.
Se tutto questo nasce dall’evoluzione dei primi videogiochi di car racing, l’altro forte impulso alla simulazione di guida nasce invece dai regolamenti restrittivi del motorsport reale che, riducendo drasticamente i test in pista, hanno spinto le Case a cercare le soluzioni tecniche utilizzando i simulatori. In questo caso l’allenamento dei piloti (pur restando importante) non è evidentemente la motivazione principale dei grandi investimenti che abbiamo visto in questo campo.
La prima cosa che serve a un sim racer è un software che comprenda le piste, i modelli delle auto e che ne riproduca la dinamica.
LA NUOVA VETTURA VIRTUALE MAZDA RX-VISION GT3 CONCEPT, È DISPONIBILE DA ALCUNE SETTIMANE PER IL DOWNLOAD IN GRAN TURISMO SPORT. SVILUPPATA CONGIUNTAMENTE CON POLYPHONY DIGITAL INC. E BASATA SULLA MAZDA RX-VISION CONCEPT PRESENTATA AL MOTOR SHOW DI TOKYO 2015, LA GT3 CONCEPT È STATA MODIFICATA IN CONFORMITÀ CON I REGOLAMENTI TECNICI PER LE VETTURE FIA GT3 ED È CONFORME ALLE NORME PROPRIE DI GRAN TURISMO SPORT PER LA SUA CATEGORIA GR.3. SONO STATI MANTENUTI ABITACOLO E PORTE ORIGINALI MENTRE LA LARGHEZZA DELLE CARREGGIATE ANTERIORE E POSTERIORE È STATA AMPLIATA ED È STATA AUMENTATA LA LARGHEZZA DEI PARAFANGHI. UNA GRANDE PRESA D’ARIA SUL COFANO MIGLIORA SIA L’AERODINAMICA CHE IL RAFFREDDAMENTO NEL VANO MOTORE, MENTRE GLI SPOILER ANTERIORI E POSTERIORI E UN DIFFUSORE POSTERIORE AUMENTANO IL CARICO AERODINAMICO
ANCHE CUPRA HA DECISO DI TRASPORTARE L’EMOZIONE DEI CIRCUITI AL MONDO DIGITALE LANCIANDO LA PROPRIA COMPETIZIONE DI GARE VIRTUALI. IN COLLABORAZIONE CON RACEROOM, IL SIMULATORE UFFICIALE DELLE GARE DEL WTCR, IL BRAND HA CREATO LE CUPRA SIMRACING SERIES, UNA COMPETIZIONE VIRTUALE DI 13 GARE IN CUI GLI APPASSIONATI DI AUTOMOBILISMO DI TUTTO IL MONDO POSSONO METTERE A PROVA LE PROPRIE ABILITÀ AL VOLANTE, DA CASA
Anche qui si va dal livello del videogioco (ad esempio “F1 2020” di Codemaster su licenza FIA) fino alle piattaforme più sofisticate e professionali come Assetto Corsa, iRacing o rFactor2, alle quali si accede con varie forme di abbonamento. Le differenze stanno fondamentalmente nel livello di precisione nella reazione della vettura rispetto alla realtà: come reagisce su un cordolo, come entra in sovrasterzo o sottosterzo, la velocità, il grip, le traiettorie, i trasferimenti di carico e vari altri parametri riprodotti sulla base di dati reali inseriti nel software. Altre differenze stanno poi nelle possibilità di personalizzazione del setting delle vetture, sempre in base a dati reali.
Una volta scelta la piattaforma è poi fondamentale anche l’hardware, tra cui pc e monitor, volanti e pedaliere. Anche qui materiali di qualità, specifici per il gaming, possono dare differenze importanti nel tempo sul giro. Come in tutti gli sport, al crescere del proprio livello servono attrezzature adeguate alle performance e quindi il costo di una pedaliera può variare da 100 a 1500 Euro e oltre.
Ad esempio, Wave Italy (azienda italiana tra le leader del settore) al posto di sviluppare verso l’alto le periferiche da videogioco, ha deciso di partire dall’estremo opposto: “From real racing cars … to your simulator”.
I pedali sembrano infatti quelli di una supercar, non sono in plastica ma in alluminio anodizzato. Sono totalmente regolabili in altezza e inclinazione, la pressione sul freno può raggiungere i 200kg e l’acceleratore ha la sensibilità e la prontezza a cui è abituato un pilota nel mondo reale.
Anche il volante ha tutte le funzioni di quello di una Formula 1, dal DRS alla ripartizione di frenata, dalle mappature al livello di traction control, oltre a un ampio display da 4,3 pollici che consente di tenere sott’occhio moltissimi dati invece di doverli cercare sul monitor, per potersi così concentrare totalmente sulla guida.
Ormai parecchi giovani driver di Formula 1 ne fanno largo uso, ma c’è un problema.
I simulatori in dotazione ai team sono molto costosi anche da usare e, come detto sopra, contengono i segreti degli sviluppi tecnici. Ne consegue che vi possano accedere solo i piloti titolari.
Wave Italy allora ha deciso di aprire un centro di allenamento professionale nella sua sede di Verona (http://professionaltrainingcenter.waveitaly.com/), per allenare, con grande efficacia ma a costi ragionevoli, i ragazzi che dal kart vogliono passare alle auto oppure chi già corre in F4, F3, F2, ecc..
L’evoluzione del Phoenix Pro, che Wave Italy utilizza per eventi di vario tipo, ha portato alla creazione dei due simulatori del centro citato, dove un espertissimo Driver Coach allena i piloti con l’utilizzo di telemetria e comunicando in diretta via radio.
“SECONDO ME – SOSTIENE PHILIPPE ENG PILOTA BMW SIA NELLA REALTÀ CHE NELLE E-RACES – UNA PIATTAFORMA STABILE CHE NON OSCILLI È IMPORTANTE. INOLTRE ATTRIBUISCO GRANDE IMPORTANZA A GARANTIRE CHE LA POSIZIONE DEL SEDILE SIA IL PIÙ VICINO POSSIBILE A QUELLA CHE SAREBBE IN UNA VERA MACCHINA DA CORSA. TUTTAVIA PER ME LA COSA PIÙ IMPORTANTE È UN BUON MOTORE AL VOLANTE. IN UN SIMULATORE STATICO, IL VOLANTE È L’UNICA CONNESSIONE CHE HO CON LA PISTA. SOLO ATTRAVERSO IL FEEDBACK DELLA FORZA SONO IN GRADO DI SENTIRE COME SI MUOVE LA MACCHINA, NON ATTRAVERSO TUTTO IL MIO CORPO, COME POSSO NELLA REALTÀ. UN’ALTRA COSA CHE AIUTA È LA COSIDDETTA TRASMISSIONE DIRETTA, CON LA QUALE IL PIANTONE DELLO STERZO VIRTUALE CONDUCE DIRETTAMENTE NEL MOTORE, PROPRIO COME IN UNA VERA MACCHINA DA CORSA. CIÒ COMPORTA CHE IL VOLANTE REAGISCE IN MODO MOLTO PIÙ DIRETTO.”
Si studiano le migliore strategia di gara, come correggere errori di tecnica o tattica e come sviluppare la concentrazione per tenere un passo competitivo su molti giri. I due simulatori in parallelo consentono poi di allenare situazioni particolari, sorpassi, difesa della posizione, partenza, contro un pilota “umano” molto meno prevedibile di un software.
Molto lavoro è fatto anche sulla personalizzazione del veicolo guidato, in modo che corrisponda esattamente a quello da condurre in pista, ma si aggiornano di continuo anche i circuiti offerti dalle piattaforme, perché ogni anno sui circuiti reali intervengono modifiche. Questi simulatori sono dotati anche di un sofisticato sistema di motion che riproduce i movimenti più significativi dell’auto in pista. Non è infatti importante riprodurre fedelmente le forze G, quanto invece lo scuotimento su un cordolo o l’imbardata per una accelerata troppo brusca o una frenata oltre il limite.
Alcuni simulatori utilizzati dai top team (vedi il famoso “ragno Dallara”) tendono anche a replicare parzialmente le forze G ma ciò provoca spesso ai piloti una sorta di effetto “mal di mare”. La struttura infatti viene spostata bruscamente per simulare una forza laterale, ma l’occhio che guarda la pista simulata non vede questo “spostamento” dell’auto, perché non avverrebbe nella realtà. I due segnali contrastanti che arrivano al cervello provocano appunto l’effetto indesiderato, proprio come avviene all’interno di un nave in mare.
Non ci resta che aspettare e verificare se in futuro si arriverà magari anche a campionati con risultati combinati tra asfalto e simulazione e se magari per gli appuntamenti più importanti di Sim Racing sarà necessario avere anche una sorta di “licenza” per testimoniare il livello di ogni partecipante.
Sarà sicuramente interessante.