Nr.
51
Ottobre 2020
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UNA STORIA STRAORDINARIA
Bugatti e la Targa Florio
Ford Kuga PHEV
Gli ammortizzatori intelligenti Monroe per la VW ID.3
Nr.
51
Ottobre 2020
IN QUESTO NUMERO
9
24
#chefoto! #cheroba!
Tre Leggende - VIDEO
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42
42
54
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#chebella! Tesla Cybertruck
#chemacchina!
Ford Kuga Plug-In Hybrid - VIDEO
#cheleggenda! G.P Nuvolari
PRONTI A PERCORRERE LE STRADE DEL FUTURO.
Il mondo della mobilità sta cambiando e così pure l’esperienza di guida che i vostri clienti si aspettano. Il futuro della mobilità sta per essere riprogettato sulle ali di Monroe.
MONROEINTELLIGENTSUSPENSION.COM © 2 0 2 0 T E N N E C O E M E A B V B A , A D R I V ™ C O M P A N Y.
Nr.
51
Ottobre 2020
IN QUESTO NUMERO
76 84
L’uomo al centro - VIDEO
92
Altolà alla nausea - VIDEO
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seguici su:
Io sono intelligente - VIDEO
84
98 98
#chestoria!
#chenovità! Opel Mokka
Nissan Z: passato e futuro
Cheauto magazine Direttore Responsabile e Editore Vittorio Gargiulo
Periodico mensile digitale Via Pesa del Lino 2B 20900 MONZA info@cheautomagazine.com www.cheautomagazine.com Periodico non soggetto all’obbligo di registrazione ai sensi dell’art. 3-bis del Decreto Legge 103/2012
Pubblicazione online ILLIUM LLC (DANIA BEACH – FL – USA)
Responsabile redazione USA Niccolò Gargiulo Collaboratori Alessandro Camorali (stile & design) John Close (sport) Marco Cortesi Gian Maria Gabbiani (test) Salvo Venuti (off road) Grafica e Impaginazione Diego Galbiati
#cheauto
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RIPARTIRE INSIEME SARÀ UN GRANDE EVENTO
29 OTTOBRE - 1 NOVEMBRE 2020 MILANO MONZA OPEN-AIR MOTOR SHOW SARÀ UN SALONE A CIELO APERTO E DIFFUSO NELLA CITTÀ DI MILANO, GRATUITO PER IL PUBBLICO CHE POTRÀ VEDERE LE ANTEPRIME E LE NOVITÀ DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE IN OLTRE 40 PIAZZE E VIE DI MILANO. AUTO ELETTRICHE, IBRIDE PLUG-IN E IBRIDE SARANNO A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO NEI TEST DRIVE AL CASTELLO SFORZESCO. ALL’AUTODROMO DI MONZA LA PASSIONE DINAMICA DI COLLEZIONISTI E CLUB NELLE ATTIVITÀ DI PISTA E DI TRACK DAY. WWW.MILANOMONZA.COM
#chefoto!
UNA BELLA IMMAGINE DELLA MCLAREN 620R, CHE PUÒ ESSERE ORA ORDINATA (IN EUROPA, MEDIO ORIENTE E AFRICA) CON L’ESCLUSIVO “R PACK” CHE INCLUDE NUMEROSI AGGIORNAMENTI DI PROGETTAZIONE E INGEGNERIA CHE AMPLIFICANO L’ESPERIENZA DI GUIDA IPER-COINVOLGENTE DEL MODELLO SPORTS SERIES PIÙ POTENTE DI SEMPRE. LA POTENZA VIENE EROGATA DAL MOTORE V8 BITURBO DA 3,8 LITRI GIÀ UTILIZZATO NELLA VERSIONE 570S GT4, CAPACE ORA DI 620 CV ED 620 NM DI COPPIA, CON PRESTAZIONI DI ACCELERAZIONE 0-100 KMH IN 2,9 SECONDI E 0-200 KMH IN 8,1 SECONDI
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#chefoto!
DEL LANCIO DELLA NUOVA MASERATI MC20 (9 SETTEMBRE MODENA) NE HANNO PARLATO IN TUTTO IL MONDO. LA SIGLA MC INDICA MASERATI CORSE MENTRE 20 STA PER 2020, L’ANNO DEL LANCIO DI QUESTA BELLISSIMA GT. E’ UNA VETTURA DALLA SORPRENDENTE EFFICIENZA AERODINAMICA, CHE NASCONDE UN’ANIMA SPORTIVA CON IL NUOVO MOTORE “NETTUNO”, UN V6 DA 630 CAVALLI E 730 NM DI COPPIA, CHE GARANTISCE UN’ACCELERAZIONE 0-100 KMH IN MENO DI 2,9 SECONDI E UNA VELOCITÀ MASSIMA SUPERIORE AI 325. IL V6 “NETTUNO”SEGNA IL RITORNO DI MASERATI ALLA PRODUZIONE DEI PROPRI MOTORI DOPO OLTRE 20 ANNI
#chefoto!
UNA SPLENDIDA IMMAGINE PER SUGGELLARE LA VITTORIA DI TRAVIS PASTRANA E DELLA SUA SUBARU AL RECENTE MINNESOTA’S OJIBWE FORESTS RALLY, TERZA PROVA DELLA (RIDOTTA) STAGIONE DELL’AMERICAN RALLY ASSOCIATION. PER PASTRANA SI È TRATTATO DEL SESTO SUCCESSO AL RALLY OJIBWE MENTRE L’ALTRA WRX STI, CONDOTTA DA BRANDON SEMENUK, HA CHIUSO AL TERZO POSTO
#chefoto!
DA SEMPRE, CLASSE S DI MERCEDES È SINONIMO DI FASCINO E LA NUOVA SERIE (APPENA PRESENTATA) OFFRE NUMEROSE INNOVAZIONI, SOPRATTUTTO NELL’AMBITO DELL’ASSISTENZA ALLA GUIDA, DELLA PROTEZIONE E DELL’INTERAZIONE. LA VETTURA È EQUIPAGGIATA CON LA SECONDA GENERAZIONE DI MBUX (MERCEDES-BENZ USER EXPERIENCE), CHE RAPPRESENTA UNA PIETRA MILIARE NEL SUO RUOLO DI INTERFACCIA TRA GUIDATORE, PASSEGGERI E AUTO: SONO DISPONIBILI FINO A CINQUE SCHERMI, ALCUNI CON TECNOLOGIA OLED. E ANCHE IL DESIGN DEGLI INTERNI LASCIA A BOCCA APERTA…
#chefoto!
IL WEEKEND DEL 19 E 20 SETTEMBRE RESTERÀ NELLA STORIA DI TOYOTA, CAPACE DI UN’INCREDIBILE DOPPIETTA “RALLY-PISTA”. LA CASA NIPPONICA INFATTI AL TRIONFO A LE MANS HA AFFIANCATO IL BEL SUCCESSO NEL DURISSIMO RALLY DI TURCHIA, VALEVOLE PER IL CAMPIONATO DEL MONDO DELLA SPECIALITÀ, GRAZIE AD UN CONCRETO E VELOCISSIMO ELFYN EVANS, CHE SI È COSÌ PORTATO AL COMANDO DELLA CLASSIFICA IRIDATA
#chefoto!
I DODGE POWER WAGON PICKUP SONO DIVENUTI FAMOSI DURANTE LA 2A GUERRA MONDIALE. PRATICAMENTE INARRESTABILI IN VIRTÙ DI UN’ECCELLENTE TRASMISSIONE 4X4, HANNO POI AVUTO UNA LUNGA VITA CIVILE (PRODOTTI SINO AL 1968) SENZA PERÒ OTTENERE UN GRANDE SUCCESSO COMMERCIALE. QUESTO ESEMPLARE DEL 1957 MONTA UNA VECCHIO MOTORE DIESEL CUMMINS DA 5.9 LITRI TOTALMENTE RICOSTRUITO. UNA CURIOSITÀ: TISDALE COACHWORKS (AZIENDA CHE LO HA RESTAURATO) HA BATTEZZATO IL COLORE FERRARI GRIGIO SILVERSTONE
#chefoto!
I RIFORNIMENTI RIMANGONO TRA I MOMENTI PIÙ INTENSI DELLA 24 ORE DI LE MANS. SPOSTATA A SETTEMBRE, A CAUSA DELLA PANDEMIA DI COVID 19, LA CLASSICA FRANCESE QUEST’ANNO HA PROPOSTO MOLTE PIÙ ORE DI OSCURITÀ, CON CONSEGUENTE MAGGIOR AFFATICAMENTO PER I PILOTI. ALLA FINE HA PREVALSO ANCORA LA TOYOTA (SÉBASTIEN BUEMI, KAZUKI NAKAJIMA, BRENDON HARTLEY) MENTRE TRA LE GT L’ASTON MARTIN HA PREVALSO SU FERRARI E PORSCHE FOTOGRAFIA ©ROLEXJAD SHERIF
#chefoto!
TOURING SUPERLEGGERA HA RECENTEMENTE SVELATO A LONDRA, IN OCCASIONE DELL’EVENTO SALON PRIVÉ, LA NUOVA TOURING AERO 3, UNA FUORISERIE CHE SI ISPIRA AL LUSSO SPORTIVO DELL’EPOCA D’ORO DELLA CARROZZERIA ITALIANA. IL CORPO VETTURA È PARTICOLARMENTE AFFUSOLATO E RISALTA LA PULIZIA DELLE SUPERFICI MENTRE LA PINNA POSTERIORE RIPORTA ALLA “PROFILATURA AL VENTO” STUDIATA DA TOURING SUPERLEGGERA CHE, PER PRIMA, UTILIZZÒ UNA GALLERIA DEL VENTO. LA AERO 3 È SPINTA DA UN PROPULSORE V12 DI 6262CC, CAPACE DI 740 CAVALLI CON 690 NM DI COPPIA E VANTA UN’OMOLOGAZIONE EURO 5
#ca!
#che___! #cheroba
TARGA FLORIO, BUGATTI E ALBERT DIVO
TRE LEGGENDE
Non molte gare godono di un legame cosĂŹ stretto con Bugatti come la Targa Florio. Il produttore francese ha ottenuto cinque vittorie in Sicilia e ora la nuova Divo e una Bugatti Type 35 si incontrano per la prima volta sullo storico tracciato
#cheroba!
ircuito delle Madonie, estate 2020: tre leggende riscrivono oggi una storia che le accomuna: Targa Florio, Bugatti e Albert Divo. Tra il 1925 e il 1929, Bugatti dominò la durissima corsa in Sicilia on la Tipo 35. E negli anni 1928 e 1929 un pilota in particolare dimostrò di cosa era capace: Albert Divo. Oggi Bugatti ha progettato e sviluppato un’auto iper-sportiva in suo onore. Altamente personalizzabile, performante ed esclusiva, la Divo verrà prodotta in 40 esemplari soltanto. Per parlare di questa straordinaria automobile anzitutto c’è da sottolineare la limitazione volontaria della velocità massima a 380 kmh… il che è tutto dire. Imponente e raffinatissima è ovviamente stata la ricerca aerodinamica; gli ingegneri Bugatti hanno generato un carico aerodinamico clamoroso, che garantisce agilità e una buona dinamica laterale. Il risultato di questo lavoro è un modello unico per tecnologia ed estetica, con una presa d’aria NACA Duct con aletta centrale sul tetto, che alimenta il motore W16 da 8,0 litri che genera 1.500 cavalli e migliora il flusso d’aria. L’aletta in questione dirige l’aria verso lo spoiler posteriore largo 1,83 metri in modo mirato e riduce al minimo le turbolenze. Grazie a linee eleganti, una sezione anteriore ridotta, uno spoiler anteriore stretto, fari a LED piatti e luci posteriori 3D complesse, la Divo offre un aspetto dinamico ma tutto sommato minimalista. Progettata per essere agile in curva, la Divo si sente a casa sullo storico circuito della Targa Florio.
#cheroba!
DALLA SUA ANTEPRIMA MONDIALE NELL’AGOSTO 2018 LA BUGATTI DIVO È STATA TRA LE VETTURE PIÙ SEGUITE. ORA LE PRIME VETTURE VENGONO FINALMENTE CONSEGNATA AI CLIENTI DELL’ATELIER NELLA CITTÀ ALSAZIANA DI MOLSHEIM, A UN PREZZO NETTO DI 5 MILIONI DI EURO. QUESTO SEGNA LA FINE DI UN IMPEGNATIVO PROCESSO DI SVILUPPO DURATO QUASI DUE ANNI:”LA DIVO SEGNA GIÀ UNA PIETRA MILIARE NEGLI OLTRE 110 ANNI DI STORIA DI BUGATTI - AFFERMA STEPHAN WINKELMANN, PRESIDENTE DI BUGATTI - CON L’INIZIO DELLA CONSEGNA DELLA DIVO, BUGATTI INIZIA UNA NUOVA ERA: SI TRATTA DI UN VERO CAPOLAVORO PERSONALIZZATO DI ARTIGIANATO AUTOMOBILISTICO, UNA LEGGENDA DEL FUTURO”
#cheroba!
“Sono profondamente colpito da come la Divo, progettata per velocità molto più elevate, riesca a fare i conti con queste strade molto tortuose, alcune delle quali in pessime condizioni. Lo sterzo, le molle, gli ammortizzatori, i sistemi di controllo, il cambio e i freni rispondono ad ogni comando con immediatezza e precisione. Anche dopo grandi dossi sulla strada, gli ammortizzatori assorbono rapidamente l’energia, il che significa che la Divo non perde mai il contatto con la strada”. Chi parla è Andy Wallace, pilota che si è occupato dei collaudi della Divo e che vanta un eccellente palmares nelle gare di durata (ha vinto tra le altre 24 ore di Le Mans, Daytona e la 12 ore di Sebring). Voltiamo pagina. Il signor Wallace ha voglia di stupire e vuol far rivivere il mito della Type 35 alla Targa Florio. Curve strette, pendii ripidi e strade polverose; il percorso pone molti problemi al pilota ufficiale Bugatti: “È incredibile quello che piloti come Albert Divo sono riusciti a ottenere allora. E anche se la Typo 35 è facile da guidare per la sua età, costringe ancora ad uno sforzo muscolare costante. Ci sono molte curve, tutte strette, il percorso non è chiaro e le condizioni dell’asfalto sono pessime… ma come facevano a sorpassare?” La Bugatti Type 35 è un’auto da corsa con un pedigree di assoluto valore e, come la nuova Divo, un capolavoro tecnico. In questo modello Bugatti utilizzò per la prima volta, all’inizio degli anni ‘20, un albero motore supportato da due cuscinetti a rulli e tre cuscinetti a sfera: per l’epoca un impresa di
#cheroba!
#cheroba!
altissima ingegneria. L’albero girava fino a 6.000 giri al minuto per alimentare gli otto pistoni del motore, che all’inizio vantava una capacità di 2,0 litri. Due carburatori rifornivano il propulsore che raggiungeva una potenza di circa 95 CV, trasmessa tramite una frizione multidisco in bagno d’olio. I primi modelli Type 35 superavano i 190 kmh, mentre i successivi veicoli Type 35 B, toccavano i 215 kmh, con l’otto cilindri cresciuto sino a 2,3 litri capace di 140 CV grazie a un compressore. Nel secolo scorso, la Targa Florio è stata considerata una delle gare più prestigiose, ma anche delle più difficili e pericolose. La prima sfida si tenne nel 1906, con i più famosi piloti internazionali che gareggiavano su strade per larga parte di proprietà della famiglia di imprenditori siciliani Florio, da cui il nome. Non ci volle molto prima che tutti i principali produttori di auto sportive decidessero di prendervi parte. Vincere sulle Madonie significava avere una prova automatica e concreta di velocità e affidabilità. Inizialmente un giro del “Piccolo Circuito delle Madonie” era di circa 148 chilometri, ridotti poi a 108 chilometri nel 1919. Il percorso correva in senso antiorario e comprendeva circa 1.400 curve. Cinque giri equivalevano a 540 chilometri, su strade di montagna pubbliche, sconnesse e polverose. I team potevano fare rifornimento e cambiare le gomme in qualsiasi punto della tracciato, ma il cambio pilota poteva avvenire solo alla fine di un giro e in presenza di un commissario di gara. Nel 1925, il pilota Meo Constantini vinse per la prima volta con una Bugatti Type 35, ripetendo il successo
#cheroba!
DIVO È IL PRIMO MODELLO BUGATTI CREATO DIGITALMENTE. PROGETTISTI E SVILUPPATORI HANNO VALUTATO IL MODELLO UTILIZZANDO OCCHIALI VR, MODELLI IN SCHIUMA RIGIDA FRESATA IN SCALA 1:1. SU QUESTA BASE E HANNO ESAMINATO LE PROPORZIONI DA UNA DISTANZA DI 30/40 METRI PER OTTENERE UNA MIGLIORE SENSIBILITÀ PER FORME E PROPORZIONI. LA SIMBIOSI TRA I PROGETTISTI E LO STAFF DI MODELLAZIONE CAD SI È TRADOTTA IN UN LAVORO DI SQUADRA MOLTO CREATIVO. GRAZIE A QUESTA STRETTA COLLABORAZIONE IN BUGATTI SONO STATI IN GRADO DI CREARE UN NUOVO MODELLO IN SOLI CINQUE MESI, UN PERIODO DI TEMPO STRAORDINARIAMENTE BREVE
#cheroba!
un anno dopo. Nel 1927 toccò a Emilio Materassi vincere con una Type 35 C, mentre Albert Divo si aggiudicò il Trofeo con una Type 35 nel 1928 e nel 1929. Con la sua seconda vittoria Divo stabilì anche un nuovo record: una casa automobilistica non aveva mai ottenuto cinque vittorie consecutive; un’impresa che non si ripeté mai più fino alla fine dell’ultima gara nel 1977. Albert Eugène Diwo (che più tardi cambiò il suo nome in Divo) era un talento eccezionale. Nato in Francia il 24 gennaio 1895, mostro sin da giovanissimo interesse per la tecnologia iniziando a formarsi come meccanico navale all’età di soli 13 anni. Nei primi anni del 20° secolo si appassionò di volo e aeroplani e durante la prima guerra mondiale difese il suo paese come pilota di caccia. Innamorato della velocità e della tecnologia, Divo non poteva non innamorarsi delle corse automobilistiche. Iniziò con vetture Sunbeam e Talbot-Darracq, vincendo il Gran Premio di Spagna a Sitges nel 1923 prima di passare alla Delage, un anno dopo, e ottenere ulteriori successi. Nel 1928 si trasferì in Bugatti e cambiò il suo nome in Divo. Nello stesso anno vinse la Targa Florio su una Type 35, impresa che ripeté un anno dopo. Divo trionfò in moltissime gare, inclusi sei Gran Premi, lungo un periodo di 20 anni. Rimase con Bugatti fino al 1933, continuando a lavorare come pilota e collaudatore. Anche dopo la seconda guerra mondiale, Divo rimase strettamente legato agli sport motoristici, lavorando per una casa petrolifera, sino alla morte sopravvenuta nel 1966.
#cheroba!
BUGATTI DIVO: CONSUMO DI CARBURANTE, L / 100KM: URBANO 36,7 / EXTRAURBANO 15,8 / COMBINATO 23,5. EMISSIONI DI CO 2 COMBINATE, G / KM: 553; CLASSE DI EFFICIENZA: G * [WLTP: CONSUMO DI CARBURANTE, L / 100KM: BASSO 43,33 / MEDIO 22,15 / ALTO 17,99 / PARTICOLARMENTE ALTO 18,28 / COMBINATO 22,32; EMISSIONI DI CO 2, COMBINATE, G / KM: 505,61; CLASSE DI EFFICIENZA: G]
#ca!
#chebella!
IL RILANCIO D TESLA CYBERTRUCK
CYBERTRUCK CONCRETIZZA L’AUDACIA DI USCIRE DAGLI SCHEMI, DISERTANDO TOTALMENTE LE LINEE GUIDA DETTATE DAL MARKETING, VOLTE QUASI SOLO A SODDISFARE UN’UNIFORMITÀ GLOBALE. E ORA, DOPO AVERLO CRITICATO, TUTTI PAIONO NUOVAMENTE CORRERE APPRESSO A MUSK…
DI ELON MUSK di Alessandro Camorali (titolare di Camal Studio e docente IAAD)
#chebella!
uesta volta il buon caro Elon l’ha combinata veramente grossa, sia in termini di provocazione che in termini di dimensioni vere e proprie! Sono passati diversi mesi (e una pandemia mondiale) da quando ho potuto vedere il Cybertruk per la prima volta e ancora ho la stessa voglia di raccontarvi la mia percezione di quello che, secondo me, è stato un momento storico per l’automobilismo mondiale. Nelle ore e nei giorni successivi alla presentazio-
ne, tipicamente in stile Californiano, del nuovo pick up Tesla sorridevo nel leggere i commenti dei maghi della tastiera, pronti a dettare rapide sentenze concentrandosi su di un vetro frantumato…. Che poi, detto tra noi, chi ce lo dice che non sia stata anche quella una trovata per far parlare di sè, come se una forma scultorea minimalista piantata su quattro ruote non fosse abbastanza!
la addormentata” automobile del vecchio millennio. Erano anni che i costruttori di tutto il mondo proponevano concept car dall’aspetto futuristico ma nessuno fino ad ora era riuscito a realizzare il futuro. Sembra così semplice a tutti ora, quello stile pulito e minimale, severo ma provocatorio, per una volta una vera rottura rispetto a tutto quanto c’era prima… verso tutto quanto ci sarà dopo.
La verità è che il Cybertruk ideato dal visionario sudafricano è già dal nome uno schiaffo alla “bel-
In quei giorni concitati, sui social network e sulle pagine internet di settore, le tastiere roventi
#chebella!
si combattevano come Guelfi e Ghibellini, snocciolando pareri e gradimenti, analisi e sentenze. Fin da subito ho sentito il dovere di schierarmi a favore, verso uno stile che a mio dire avrebbe ispirato tanti giovani orfani di riferimenti. Negli anni “60 e “70 avevamo i Pininfarina, i Bertone e i Giugiaro... Poi nessuno ha avuto, salvo rari casi, l’audacia di uscire così tanto dagli schemi, disertando le linee guida dettate dal marketing, volte quasi solo a soddisfare un’uniformità globale.
L’era della propulsione elettrica ha dato una scossa al torpore di tutta l’industria automotive, ha creato un nuovo visionario, capace di andare contro tutto e tutti cambiando un sistema, proprio quando pensavamo di non poter assistere, nel corso di una sola generazione, ad un secondo evento così impattante dopo il miracolo Apple di Steve Jobs. Oggi Tesla rappresenta l’eccellenza nel campo delle vetture elettriche, un brand partito da zero quando l’elettrico era snobbato dall’establishment,
seguita e copiata dalle case automobilistiche di tutto il mondo, oggi continuo inseguimento nonostante le proprie storie ed esperienze di lungo corso. E a questo punto il buon Elon cosa fa? Si inventa un Cybertruk. La sua nuova sfida, probabilmente il suo sogno. Avrà pensato: … mi avete rincorso per un po’ di tempo investendo milioni e milioni per raggiungere le mie creazioni, uniformandovi allo stile Tesla per le vostre vetture elettriche... ora provate a fare questo!
#chebella!
OGNI COMPONENTE DEL CYBERTRUCK È PROGETTATO E COSTRUITO IN FUNZIONE DELLA DURATA E DELLA ROBUSTEZZA, A PARTIRE DALLA SCOCCA IN ACCIAIO 30X ULTRA-RESISTENTE SINO AI VETRI BLINDATI. LA POTENTE POWER UNIT E IL BASSO CENTRO DI GRAVITÀ DOVREBBERO PERMETTERE, SECONDO LA CASA, PRESTAZIONI QUALI 2.9 SECONDI DA ZERO A 60 MIGLIA ORARIE (CIRCA 96 KMH) E BEN 500 MIGLIA DI AUTONOMIA (OLTRE 800 CHILOMETRI). DAL CANTO LORO L’ALTEZZA DA TERRA (SINO A 40 CENTIMETRI) E GLI ANGOLI DI ATTACCO (35°) E USCITA (28°) FANNO PRESAGIRE BUONE PERFORMANCE OFF ROAD, COME PER TUTTI I PICKUP AMERICANI
#chebella!
Buttate via tutte le sicurezze del linguaggio “normale” che vi hanno fatto vendere fino ad ora e create un veicolo spaziale, solo perché vi piace e non perché ve lo dice il marketing!. Perché è ciò che ha fatto quel genio un po’ matto di Musk; a lui piacciono i razzi e le navicelle, vuole andare su Marte. Avrà immaginato che sarebbe stato “hypercool” fare un pick-up così, un veicolo adatto al prossimo capitolo di Blade Runner. Entrando nel dettaglio dell’analisi di stile in molti
crederanno che non ci sia molto da dire, vista la sua forma. Invece per me nella banalità del Cybertruk risiede tutto il genio visionario del proprio ideatore. I volumi esterni sembrano realizzati da uno stilista rapito da una carrozzeria storica torinese dagli anni “70, alle prese con la creazione di una GT per un brand italiano. Superfici piatte formano una struttura piramidale sia in vista frontale che in vista laterale, ponendo il proprio vertice nella zona dei sedili anteriori. Il parabrezza è un tutt’uno con il muso, in
una discesa a cuneo molto intrigante e militare, grazie anche ai gruppi ottici anteriori. Il frontale sviluppato in orizzontale enfatizza la geometria severa dei volumi e dona un aspetto aggressivo e molto futuristico, tanto da renderlo quasi surreale, soprattutto a fari accesi. I famigerati vetri laterali anti proiettile (ma perché?) sono incastonati nel fianco senza vincolarne lo sviluppo monolitico mentre gli archi ruota, squadrati e minimali, rispondono più ad una funzione che ad una valenza estetica.
#chebella!
La superficie che dal punto più alto scende velocemente verso il posteriore ha il compito di definire il tetto e il cassone posteriore senza interruzione di continuità visiva, lasciando ad un telino comandato elettricamente la chiusura del vano a giorno. Il posteriore, rigorosamente squadrato e verticale, è definito da un’unica superficie tagliata in orizzontale da una sottile lama illuminata di rosso per tutta larghezza del veicolo. La “non verniciatura” inoltre è essa stessa de-
sign, un omaggio forse alla mitica DeLorean, di sicuro impatto tecnico e tecnologico. Gli interni sono in pieno family feeling con tutte le creazioni “Eloniane”, la sua idea di essenzialità e pulizia si manifestano nel Cybertruk così come nella navicella Dragon di Space X, che di recente abbiamo potuto ammirare in orbita terrestre, altro evento storico inanellato dal genio visionario di Musk. Una delle frasi che ho sentito e letto di più è stata: beh, ma un’auto così ero capace di farla anche io! Ebbene, vi dico di no. Perché per fare un’auto del
genere bisogna prima poterla immaginare... E per farlo bisogna avere un pizzico di follia e tanta creatività, a 360°. Dalla presentazione del Cybertruk ho cominciato ad osservare un’esplosione di nuovi concept di studenti ma anche di case automobilistiche sempre più votati a quella follia, forse ora così normale, adesso che qualcuno ha avuto il coraggio di farsi avanti per primo. Questa è la capacità e la forza dei visionari e dei grandi condottieri, dividere e dominare! #ca!
#chemacchina!
Ford Kuga Plug-in Hybrid
PROMOSSA!
KUGA È DA TEMPO IL TERZO VEICOLO FORD PIÙ VENDUTO IN EUROPA DOPO FIESTA E FOCUS. ORA SI PROPONE CON UN DESIGN DECISAMENTE ACCATTIVANTE E UNA GAMMA COMPLETA DI MOTORIZZAZIONI, CHE COMPRENDE LE VERSIONI PLUG-IN HYBRID, ECOBLUE HYBRID (MILD-HYBRID) E HYBRID, OLTRE AL DIESEL FORD ECOBLUE E AI MOTORI ECOBOOST DA 1.5 LITRI
#chemacchina!
on fatevi trarre in inganno… una Kuga non è il prototipo Mustang Mach-E! La strategia Ford ormai è segnata e la decisa virata verso la propulsione ibrida/elettrica è senza ritorno. In questa ottica ha senso l’esibizione muscolare della Mustang Mach-E (di cui parliamo brevemente più avanti) ma il mercato passa attraverso scelte precise e veicoli più “umani”, proprio come la nuova Kuga, un mid-suv (mica tanto mid però!) che ha qualità in abbondanza e non vi lascerà delusi. LA NUOVA KUGA OFFRE MAGGIORE COMFORT E INNOVATIVE FUNZIONI DI ASSISTENZA ALLA GUIDA, MANTENENDO I CLIENTI SEMPRE PIÙ CONNESSI IN MOBILITÀ. TECNOLOGIE SOFISTICATE INCLUDONO UN MODEM INTEGRATO FORDPASS CONNECT, TECNOLOGIE DI RICARICA WIRELESS E IL SISTEMA DI INFOTAINMENT SYNC 3, SUPPORTATO DA UN TOUCH-SCREEN CENTRALE DA 8 POLLICI. UN SISTEMA B&O RIPRODUCE UN’ESPERIENZA AUDIO DI ALTA QUALITÀ E IL NUOVO QUADRO STRUMENTI DA 12.3’’, FORNISCE MAGGIORI INFORMAZIONI ED È PIÙ INTUITIVO E FACILE DA LEGGERE. LE NUOVE TECNOLOGIE STOP&GO, SPEED SIGN RECOGNITION E LANE-CENTERING AIUTANO I CONDUCENTI A GESTIRE IL TRAFFICO CON MAGGIORE SICUREZZA, MENTRE LA PREDICTIVE CURVE LIGHT E LA SIGN-BASED LIGHT AIUTANO I CONDUCENTI A VEDERE MEGLIO NELLE CONDIZIONI DI BUIO. L’HEAD-UP DISPLAY FAVORISCE LA CONCENTRAZIONE DEI CONDUCENTI A MANTENERE GLI OCCHI SULLA STRADA
Sul modello plug-in hybrid (versione sportiva ST-Line) come quello che abbiamo provato, capace quindi di funzionare anche in modalità elettrica pura, la rumorosità tende ovviamente a scomparire e la silenziosità diventa un fattore importantissimo in termini di qualità percepita. Ebbene, su questa vettura Ford ha ridotto significativamente la rumorosità, abbattendo i rumori solitamente nascosti dalla meccanica, quali i fruscii aerodinamici che, anche a velocità “autostradale”, non disturbano affatto. Siamo partiti da questo punto perché riteniamo che il comfort a bordo sia un aspetto chiave nell’analisi fatta da un potenziale cliente di questo tipo di automobile. E sulla nuova Kuga il comfort si declina anche in sedili comodi, una buona climatizzazione ed una indiscutibile cura nel posizionamento di tutti i comandi, intuitivi e facili da individuare.
#chemacchina!
FORD OFFRE UNA GAMMA DI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ GRATUITI PER I SUOI CLIENTI EUROPEI, CONSENTENDO DI CONTROLLARE E MONITORARE LE FUNZIONI PIÙ IMPORTANTI DELLE LORO AUTO DAL PROPRIO SMARTPHONE. I CLIENTI ACCEDONO AL VEICOLO CONNESSO, ATTRAVERSO L’APP FORDPASS CHE CONSENTE L’ACCESSO A UNA VARIETÀ DI FUNZIONI, TRA CUI IL CONTROLLO DELLO STATUS DEL VEICOLO, IL LIVELLO DEL CARBURANTE E DELL’OLIO, L’AUTONOMIA, NONCHÉ L’APERTURA E CHIUSURA DELLE PORTE. L’OVALE BLU HA SCELTO DI OFFRIRE GRATUITAMENTE LA MAGGIOR PARTE DI QUESTI SERVIZI, CON UN RISPARMIO POTENZIALE PER I CLIENTI FINO A € 600 PER UN CICLO MEDIO DI VITA DEL VEICOLO
In marcia la Kuga Plug-In Hybrid offre un’ottima fluidità, da vera “elettrica” anche quando si è in modalità ibrida o si utilizza solo il motore termico. Questo risultato è figlio del perfetto gioco di squadra tra il quattro cilindri 255 Atkinson a benzina e la power unit elettrica, alimentata da un pacco batteria da 14,4 kWh. Ad una marcia particolarmente rilassante contribuisce anche il cambio automatico a otto rapporti, privo di difetti evidenti anche se non particolarmente reattivo. Abbiamo travato invece un po’ brusco il sistema di mantenimento corsia. Il baricentro ribassato (da ricordare la presenza delle batterie nel pianale) e il passo più lungo rispetto al modello precedente, garantiscono una buona tenuta di strada anche su percorsi misti, ove però si evidenzia un certo rollio ad andature un pochino “allegre”. Infine lo sterzo, preciso quanto basta anche se certamente non dei più nervosi. Sul fronte consumi la Kuga è promossa senza esitazioni. Utilizzando al meglio il sistema ibrido si possono percorre 100 chilometri (città e fuori città) con circa 6 litri, anche meno in certe condizioni. In città le accresciute dimensioni non mettono in imbarazzo ma la visibilità posteriore non è delle migliori. Un difetto risiede invece nella sensibilità dell’acceleratore, che dovrebbe essere migliorata. L’auto all’accensione è in modalità elettrica e spostamenti millimetrici sono quasi impossibili, cosa che mette in imbarazzo nel caso di manovre particolarmente impegnative.
IL NUOVO QUADRO STRUMENTI LCD DA 12.3’’ È IL PRIMO NEL SUO SEGMENTO A UTILIZZARE LA TECNOLOGIA FREE FORM CHE CONSENTE UN DESIGN DELLE IMMAGINI SENZA INTERRUZIONI CHE VA OLTRE IL TRADIZIONALE DESIGN RETTANGOLARE. INOLTRE, IL CLUSTER DIGITALE A 24-BIT TRUE COLOR GENERA IMMAGINI ED ICONE AD ALTA DEFINIZIONE, PIÙ INTUITIVE E VISUALIZZATE NELL’INTERO SPETTRO CROMATICO, RENDENDOLE PIÙ LUMINOSE, MENO STANCANTI PER GLI OCCHI E PIÙ FACILI DA LEGGERE. IL NUOVO SISTEMA AUDIO PREMIUM B&O OTTIENE IL MEGLIO DALLA MUSICA IN STREAMING TRAMITE IL MODEM FORDPASS CONNECT. IL SISTEMA DA 575 WATT, DOTATO DI 10 DIFFUSORI, GARANTISCE UN’ESPERIENZA DI ASCOLTO AVVOLGENTE A TUTTI OCCUPANTI. LA REGOLAZIONE DEL SUONO STATICA E DINAMICA ASSICURA CHE L’ESPERIENZA DI ASCOLTO SIA MANTENUTA INDIPENDENTEMENTE DALLE CONDIZIONI DI GUIDA
#chemacchina!
In generale la guida della Kuga è piacevole, diremmo “rassicurante”. Come rassicurante è il design dell’auto, un passo avanti considerevole rispetto alla vecchia versione ma privo di particolari slanci avanguardistici e soprattutto di quelle (brutte) spigolosità che hanno contraddistinto per anni le ibride. Non c’è bisogno di stupire per fare una bella automobile. La nuova Kuga introduce un design più scolpito e semplificato dalle proporzioni aumentate. Una silhouette più snella incorpora un passo più lungo, che porta ad un cofano più lungo, ad un angolo del parabrezza posteriore ulteriormente inclinato e ad una linea del tetto più bassa. Il risultato è un aspetto decisamente “energico” e piacevole, sottolineato anche dai gruppi fanaleria sia anteriori che posteriori. Ampia la scelta tra le diverse interpretazioni di Kuga: Vignale, ST-Line e Titanium, ognuna con un carattere unico per riflettere le personalità dei clienti. All’interno la versione ST-Line, oggetto del servizio, si distingue per il design esclusivo dei sedili con cuciture rosse a contrasto, il volante con fondo piatto, i pedali in alluminio, i tappetini e le soglie battitacco ST-Line. Tutti particolari che ne esaltano una personalità quasi da vera “sportiva”. La nuova Kuga è cresciuta di 44 mm in larghezza e 89 mm in lunghezza rispetto al modello precedente, mentre il passo è aumentato di 20 mm. All’interno tutto ciò si traduce anteriormente in 43 mm in più
OLTRE 1.400 CAVALLLI E 100% ELETTRICA. FORD HA RECENTEMENTE PRESENTATO MUSTANG MACH-E 1400, UN VERO “MISSILE” 100% ELETTRICO CHE REGALA PRESTAZIONI DA CAPOGIRO SENZA CONSUMARE UNA GOCCIA DI CARBURANTE. SULLA SCIA DI MUSTANG COBRA JET 1400 DA 1.400 HP (1.419 CV) COMPLETAMENTE ELETTRICA, QUESTA MUSTANG MACH-E, È UN ESERCIZIO TECNOLOGICO CHE, CON I SUOI SETTE MOTORI ELETTRICI E L’ALTO CARICO AERODINAMICO, È PRONTO A DIMOSTRARE COME LA PROPULSIONE ELETTRICA POSSA OFFRIRE PRESTAZIONI ESTREME. SVILUPPATO IN COLLABORAZIONE CON RTR VEHICLES E COSTRUITO SU UN TELAIO MUSTANG MACH-E GT, IL PROTOTIPO SPRIGIONA BEN 1.419 CV, LADDOVE TELAIO E PROPULSORE LAVORANO INSIEME PER OFFRIRE UNA VARIETÀ DI CONFIGURAZIONI E FUNZIONALITÀ DIVERSE, CHE LA RENDONO UNICA RISPETTO A QUANTO VISTO SINO AD ORA
#chemacchina!
di spazio per le spalle e 57 mm per le sedute, mentre per i passeggeri posteriori ci sono 20 mm in più di spazio per le spalle e di 36 mm per le sedute. Nonostante un’altezza complessiva inferiore di 20 mm rispetto alla generazione precedente, questa nuova Ford ha guadagnato anche in spazio verticale: ben 13 mm in più per gli occupanti dei sedili anteriori e 35 mm per quelli seduti posteriormente. Per la prima volta sono disponibili i sedili posteriori riscaldati e l’intera seconda fila di sedili può essere spostata all’indietro, per ottenere uno spazio per le gambe fino a 1.035 mm, o in avanti, aumentando di 67 litri lo spazio del bagagliaio. Tutto questo bel design e questo spazioso abitacolo si sviluppano sulla nuova piattaforma che (in presenza di una riduzione di peso fino a 90 kg rispetto alla generazione precedente) permette comunque di ottimizzare la reattività dell’automobile in caso di collisione, offrendo il 10% in più di rigidità torsionale. E veniamo alla propulsione. La struttura splitpower combina un motore benzina a quattro cilindri Atkinson da 2.5 litri, un motore elettrico e una batteria agli ioni-litio da 14,4 kWh, per produrre 225 CV. Per il primo ibrido Plug-In Ford a offrire, in Europa, una guida in modalità completamente elettrica, la Casa dichiara emissioni di 29 g/km di emissioni CO2. La batteria può essere caricata utilizzando una presa montata sul parafango anteriore oppure mentre l’auto è in movimento, utilizzando la tecnologia
#chemacchina!
di ricarica rigenerativa, che cattura l’energia cinetica normalmente persa durante la frenata. Ci vogliono circa 4 ore per caricare completamente la batteria, da una presa elettrica esterna a 230 volt. I conducenti possono scegliere quando e come utilizzare la batteria anche attraverso le modalità EV Auto, EV Now, EV Later e EV Charge. Quest’ultima modalità permette di ricaricare la batteria grazie al motore termico, ma ovviamente ne aumenta un poco il consumo di carburante. Quando la batteria raggiunge il suo livello di carica più basso, la nuova Kuga torna automaticamente alla modalità EV Auto, integrando la potenza del motore benzina con l’assistenza del motore elettrico, utilizzando l’energia recuperata per ridurre il consumo di carburante. La nuova Kuga offre anche, per la prima volta, la tecnologia dei Drive Mode che consente ai conducenti di impostare i parametri di acceleratore, sterzo e controllo della trazione, oltre ai tempi del cambio per i modelli automatici, per modulare le prestazioni ai diversi scenari di guida. Oltre alle modalità Normal, Sport ed Eco, le modalità Slippery e Snow/Sand offreno una maggiore sicurezza sulle superfici con hanno un grip ridotto, come neve, ghiaccio o sabbia. La gamma completa, oltre alla versione Plug-In Hybrid, offre i modelli Kuga EcoBlue Hybrid (Mild-Hybrid) e Kuga Hybrid, oltre al diesel Ford Ecoblue da 2.0 litri e da 1.5 litri eai motori EcoBoost da 1.5 litri.
#chemacchina!
SU QUESTO SUV FORD È PRESENTE L’ADAPTIVE CRUISE CONTROL CON STOP&GO, SPEED SIGN RECOGNITION E LANE-CENTRING. QUESTA TECNOLOGIA SUPPORTA LA NUOVA KUGA NEL MANTENIMENTO DELLA DISTANZA DI SICUREZZA E AIUTA A MANTENERE IL SUV CENTRATO NELLA SUA CORSIA E REGOLANDO LA VELOCITÀ ENTRO I LIMITI, MONITORANDO I SEGNALI STRADALI E I DATI CONDIVISI DAL NAVIGATORE. IL BLIND SPOT INFORMATION SYSTEM CON CROSS TRAFFIC ALERT SEGNALA AL CONDUCENTE QUANDO ALTRI VEICOLI SI AVVICINANO AI LATI NELL’ANGOLO CIECO E CONSENTE, NEL CASO IN CUI IL GUIDATORE NON RISPONDA ALLE SEGNALAZIONI, DI FRENARE PER EVITARE O RIDURRE LE CONSEGUENZE DI UNA COLLISIONE. PER PARTE SUA IL POST-IMPACT BRAKING APPLICA AUTOMATICAMENTE UNA MODERATA PRESSIONE SUI FRENI, QUANDO VIENE RILEVATO UN EVENTO DI COLLISIONE INIZIALE
#ca!
#cheleggenda!
CHE GIOIELLI!
ANCORA UNA VOLTA IL GRAN PREMIO NUVOLARI HA RAPPRESENTATO UN’OCCASIONE UNICA PER POTER AMMIRARE AUTO DA SOGNO IN UN PAESAGGIO UNICO. HANNO TRIONFATO ANDREA E ROBERTO VESCO AL VOLANTE DI UN’ALFA ROMEO 6C 1750 SS ZAGATO DEL 1929
#cheleggenda!
Mantova (e in tutta Italia del resto) mito del grande Nivola è sempre forte e presente e con il Gran Premio rivive ogni anno, grazie ai numerosi appassionati che condividono le emozioni di un viaggio straordinario a bordo di veri e propri capolavori di meccanica e design. Questa 30ª edizione ha celebrato un importante traguardo collettivo, per gli Organizzatori, per la città di Mantova e per tutti gli appassionati, oltre a rappresentare un importante segnale di ripartenza per tutto il comparto dell’automobilismo storico. Ancora una volta il Gran Premio Nuvolari ha rappresentato un’occasione unica per poter ammirare alcune leggendarie vintage car che hanno fatto la storia dell’automobilismo mondiale.
“IL GRAN PREMIO È UN EVENTO CHE NON DELUDE MAI E LA SCUDERIA MANTOVA CORSE, COME SEMPRE IMPECCABILE, HA DIMOSTRATO GRANDE TENACIA E DETERMINAZIONE NEL VOLER ORGANIZZARE LA GARA. PER ME È L’OTTAVO SUCCESSO E QUEST’ANNO È STATO TUTTO PERFETTO, NONOSTANTE LE CRITICITÀ DEL PERIODO CHE STIAMO VIVENDO - HA DETTO IL VINCITORE ANDREA VESCO - IL PERCORSO ERA MOLTO IMPEGNATIVO E LA NOSTRA AUTO HA DATO IL MASSIMO. QUI PARTECIPANO I MIGLIORI E QUINDI È FONDAMENTALE PARTIRE SUBITO FORTE; ABBIAMO TENUTO LA TESTA DELLA GARA FIN DALLE PRIME PROVE E QUESTO CI HA AIUTATO A CARICARCI SEMPRE DI PIÙ”
Nonostante la particolarità di questa edizione 2020, ben 150 equipaggi si sono dati appuntamento a Mantova, provenienti da Austria, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Olanda, Repubblica di San Marino, Spagna e Svizzera. Dopo mesi di lockdown era tanta la voglia di cimentarsi in una delle più belle gare di regolarità al mondo, percorrendo le strade del “Bel Paese” e godendo delle bellezze di un territorio meraviglioso. Questa 30ª edizione ha proposto un percorso di 1.095 km che ha attraversato 5 regioni e 12 province, lungo la direttrice Mantova-Rimini-Siena-RiminiMantova, quella che negli anni precedenti aveva
#cheleggenda!
incontrato maggiormente il favore dei partecipanti. Dopo suggestivi passaggi sulle colline romagnole, il Gran Premio Nuvolari ha visto gli equipaggi percorrere la Strada Statale Adriatica, a cui hanno fatto seguito le campagne fiorentine e le colline del Chianti, arrivando infine a Siena per la consueta sfilata in Piazza del Campo, una delle più celebrate piazze del mondo. Dopo il break all’ombra dei cipressi di Borgo Scopeto, la carovana ha proseguito alla volta di Piazza Grande, nel cuore di Arezzo. Nel tardo pomeriggio di sabato gli equipaggi, hanno attraversato Urbino per giungere infine a Rimini, dove hanno concluso la seconda tappa in Piazza Tre Martiri. Nella giornata conclusiva gli equipaggi hanno attraversato Faenza e Ferrara per poi rientrare in terra mantovana attraverso Borgofranco e Ostiglia. Le case automobilistiche rappresentate al via erano 28: dalle italiane Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Maserati, Ferrari e OM alle inglesi Triumph, Aston Martin, Jaguar e Bentley; dalle tedesche Mercedes, BMW e Porsche fino alle francesi firmate Ettore Bugatti. Tantissime (50) le vetture anteguerra che hanno preso parte alla manifestazione. Grande novità di quest’anno è stato il progetto “GP Nuvolari Green” grazie al quale Mantova Corse ha adottato un approccio consapevole in tema di tutela e sostenibilità ambientale, impegnandosi
#cheleggenda!
concretamente nella piantumazione di alberi ad alto fusto in aree selezionate della città di Mantova, al fine di compensare ed azzerare le emissioni totali di CO2 prodotte dalla circolazione delle auto storiche partecipanti. Organizzata dalla Scuderia Mantova Corse, con l’esperienza e la professionalità di sempre, la manifestazione di regolarità era riservata ad automobili d’interesse storico costruite fino al 1976, secondo le normative F.I.A., F.I.V.A.e ACI Sport.
L’EVENTO IN ONORE DI NUVOLARI È LA SECONDA PROVA DI “EPOCACHAMPIONSHIP”, IL CAMPIONATO ITALIANO GRANDI EVENTI DI ACI SPORT, DEL QUALE FANNO PARTE ANCHE LA COPPA D’ORO DELLE DOLOMITI (23-26 LUGLIO 2020), LA TARGA FLORIO (15-18 OTTOBRE 2020) E LA COPPA DELLE ALPI BY 1000 MIGLIA (21-24 GENNAIO 2021)
Per la cronaca, gara si è conclusa con la vittoria dell’equipaggio di Andrea e Roberto Vesco, alla guida dell’Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929 numero 19. La coppia bresciana ha dominato la gara fin dalle prime prove, dimostrando grande abilità e capacità tecnica. È l’ottavo trionfo per Andrea Vesco, a dieci anni esatti dal primo successo al Gran Premio Nuvolari. Secondo classificato l’equipaggio di Andrea Belometti e Massimo Bettinsoli, al volante di una Lancia Lambda del 1929, autori di una grande rimonta finale, mentre al terzo posto si sono classificati i trionfatori dello scorso anno Mario Passanante e Raffaella De Alessandrini a bordo di una Fiat 508 C del 1937. Quarto posto per l’equipaggio Guido Barcella - Ombretta Ghidotti, su una Fiat 508 C del 1938 e quinto per Alessandro Gamberini - Guido Ceccardi su unaa Fiat 514 Mille Miglia del 1930.
#ca!
#chestoria!
IO SONO INT TECNOLOGIA MONROE® INTELLIGENT SUSPENSION
CONTENUTO PUBBLIREDAZIONALE
TELLIGENTE TRA LE TANTE TECNOLOGIE INNOVATIVE PRESENTI SULLA NUOVA VETTURA ELETTRICA VOLKSWAGEN ID.3 LE SOSPENSIONI SEMI-ATTIVE DRIV GIOCANO UN RUOLO DA PROTAGONISTE
#chestoria!
on la ID.3 Volkswagen apre un nuovo capitolo nella storia della mobilità, che diventa elettrica e sostenibile. Il carattere del modello compatto emerge chiaramente dal design: raffinato ed energico allo stesso tempo, dove il basso coefficiente cx (0,27) contribuisce all’elevata autonomia. Ma in realtà la ID.3 è soprattutto un concentrato di tecnologie avanzatissime, tra le quali hanno un posto di rilievo le innovative sospensioni Monroe. I proprietari della nuova vettura elettrica ID.3 di Volkswagen potranno infatti usufruire dei vantaggi di una sospensione avanzata semi-attiva di DRiV che rileva e si adatta alle condizioni mutevoli della strada per una guida più controllata e comoda. Il modello ID.3 può essere dotato di una sospensione CVSAe (Continuously Variable Semi-Active) con valvola esterna, una delle numerose tecnologie per sospensione elettronica disponibili nella gamma di prodotti Monroe® Intelligent Suspension di DRiV. Il sistema rileva e si adatta continuamente alle mutevoli condizioni della strada e di guida tramite quattro ammortizzatori a controllo elettronico. Un’unità di controllo elettronico elabora i vari input dei sensori e controlla la valvola elettronica su ciascun ammortizzatore. Da parte sua il conducente può selezionare la modalità di guida preferita tra Comfort e Sport, per individuare le caratteristiche di guida e di manovrabilità desiderate. “La ID.3 è progettata per offrire ai conducenti una guida estremamente personalizzata e godibile. - dichiara Henrik Johansson, vice presidente e direttore generale di Advanced Suspension Technology in DRiV - Siamo entusiasti di proporre questi vantaggi come un’opzione per i proprietari di questo interessante nuovo veicolo di Volkswagen.”
#chestoria!
TUTTI I MODELLI ID.3 POSSONO ESSERE CARICATI CON CORRENTE ALTERNATA (AC) E CONTINUA (DC); UTILIZZANDO UNA POTENZA DI 125 KW LA ID.3 PRO S ACCUMULA IN SOLI 30 MINUTI LA CORRENTE NECESSARIA A COPRIRE BEN 350 KM. IN VIAGGIO, IL SERVIZIO WE CHARGE CONSENTE DI ACCEDERE A OLTRE 150.000 PUNTI DI RICARICA IN EUROPA (OLTRE 10.000 IN ITALIA). NEL GARAGE DI CASA, L’ID. CHARGER, LA WALLBOX DISPONIBILE IN TRE VARIANTI, RENDE LA RICARICA ANCORA PIÙ FACILE. LA PRODUZIONE AVVIENE A BILANCIO ZERO IN TERMINI DI EMISSIONI DI CO2
TENNECO È UNO DEI PRINCIPALI PROGETTISTI, PRODUTTORI E COMMERCIANTI DI PRODOTTI PER AUTO PER I CLIENTI DI ACCESSORI ORIGINALI E AFTERMARKET, CON UN FATTURATO 2019 DI 17,45 MILIARDI DI DOLLARI E CIRCA 78.000 DIPENDENTI E COLLABORATORI, PRESSO PIÙ DI 300 SEDI IN TUTTO IL MONDO. I QUATTRO GRUPPI IN CUI SI ARTICOLA L’ATTIVITÀ (RICAMBI AUTO, PRESTAZIONI DI GUIDA, SISTEMI DI SCARICO E GRUPPO MOTOPROPULSORE), FORNISCONO SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER MERCATI GLOBALI DIVERSIFICATI, PER VEICOLI LEGGERI, VEICOLI COMMERCIALI, MEZZI FUORISTRADA, VEICOLI INDUSTRIALI, MOTORSPORT E AFTERMARKET
#chestoria!
La ID.3 è il primo veicolo costruito sulla nuova piattaforma modulare interamente elettrica di Volkswagen. Progettata per essere sia efficiente che economicamente accessibile, offre un’esperienza di guida connessa in un pacchetto compatto che comprende controlli ad attivazione vocale, un display di “realtà aumentata” proiettato sul parabrezza, carica wireless dei dispositivi e ulteriore spazio interno. La tecnologia per sospensioni CVSAe di DRiV è presente in oltre 40 popolari modelli di auto. Per saperne di più, visita www.monroeintelligentsuspension.com L’ELETTRONICA DELLA ID.3 È STATA PROGETTATA EX NOVO. DUE COMPUTER AD ALTE PRESTAZIONI RAGGRUPPANO MOLTE FUNZIONI, IL SOFTWARE È PROGETTATO PER ESSERE ALTAMENTE FLESSIBILE. IN QUESTO MODO È POSSIBILE RICEVERE FACILMENTE GLI AGGIORNAMENTI E, IN FUTURO, GLI UPGRADE FUNZIONALI. I SERVIZI DI WE CONNECT START COLLEGANO L’AUTO ALLO SMARTPHONE DEL PROPRIETARIO E CONSENTONO IL CONTROLLO DELLA RICARICA E DELLA CLIMATIZZAZIONE, FORNISCONO INFORMAZIONI SUL TRAFFICO E VISUALIZZANO I DATI DELLE STAZIONI DI RICARICA IN TEMPO REALE SULLA MAPPA. L’APPCONNECT (DI SERIE) CONSENTE DI ATTIVARE SERVIZI DI STREAMING TRAMITE LO SMARTPHONE
LA BATTERIA AD ALTA TENSIONE DELLA ID.3 È INSTALLATA NEL PIANALE DELLA VETTURA, OFFRENDO UN BARICENTRO BASSO E UNA GRANDE MANEGGEVOLEZZA. I CERCHI SONO OTTIMIZZATI AERODINAMICAMENTE E HANNO UN DIAMETRO DA 18 A 20 POLLICI, GLI PNEUMATICI SONO DEL TIPO A BASSA RESISTENZA AL ROTOLAMENTO. PER PARTE SUA IL MOTORE ELETTRICO, CHE AZIONA LE RUOTE POSTERIORI, IN FASE DI DECELERAZIONE RECUPERA ENERGIA E LA IMMETTE NELLA BATTERIA. DUE VARIANTI, PER INIZIARE. ATTUALMENTE LA ID.3 SI PRESENTA IN DUE VARIANTI, CHE SI DISTINGUONO PER LA BATTERIA. LA ID.3 PRO PERFORMANCE È LA PERFETTA VETTURA MULTIUSO PER LA VITA QUOTIDIANA E IL TEMPO LIBERO. LA BATTERIA HA 58 KWH DI CONTENUTO ENERGETICO NETTO E UN’AUTONOMIA FINO A 426 KM (SECONDO WLTP). IL MOTORE ELETTRICO HA UNA POTENZA DI 150 KW (204 CV); SEGUIRÀ UNA VARIANTE DA 107 KW (146 CV). LA ID.3 PRO S HA UN CONTENUTO ENERGETICO NETTO DI 77 KWH NELLA BATTERIA, UN’AUTONOMIA MASSIMA DI 549 KM (WLTP) E UNA POTENZA DI 150 KW (204 CV). SETTE SONO INVECE LE VARIANTI DI ALLESTIMENTO
#ca!
#chestoria!
IED E SUZUKI 4X4XALL
L’UOMO
AL CENTRO
GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN DI TORINO PRESENTANO I VEICOLI A TRAZIONE INTEGRALE NATI DALLA COLLABORAZIONE CON SUZUKI
#chestoria!
utente è al centro nella progettazione nata dalla collaborazione tra l’Istituto Europeo di Design di Torino e Suzuki Italia. Partner dei progetti di tesi in Car Design 2019/2020, l’azienda ha chiesto agli studenti del corso Triennale in Transportation Design di sviluppare un 4x4xALL, un nuovo veicolo ibrido o elettrico che rispecchiando la tradizione Suzuki, e in continuità con i leggendari off road Jimny e Vitara, esprimesse il focus della casa automobilistica: non la performance a ogni costo o la pura tecnologia, ma la grande attenzione all’aspetto più importante della progettazione, l’essere umano. Tutte le proposte sono state sviluppate integralmente, negli esterni e negli interni, a partire dalla fase iniziale di studio, analisi del brand e di mercato, ricerca di stile e sketching, fino alla fase finale di modellazione 3D e video rendering. Otto le soluzioni presentate dai 27 studenti provenienti da 7 Paesi diversi, che organizzati in gruppi hanno risposto alla sfida di Suzuki lavorando in sinergia da continenti diversi e superandole distanze imposte dal lockdown con impegno e determinazione. “I progetti di tesi sono il culmine del percorso triennale dei nostri studenti, il trampolino di lancio verso il loro futuro professionale.
TRA I PROGETTI PRESENTATI, IL CONCEPT DI RAFFAELE ANILE, NICOLÒ BETTINELLI, FIORENZO FIORENTINO E FABRIZIO LUCIANO RIPRENDE LA FILOSOFIA SUZUKI, GUARDANDO AI PRODOTTI CLASSICI DELLA CASA AUTOMOBILISTICA COME JIMNY, VITARA E SAMURAI, E METTE AL CENTRO L’UTENTE. ADATTO SIA ALL’AVVENTURA CHE ALL’USO QUOTIDIANO, U:MAN (QUESTO IL NOME DEL PROGETTO) HA PROPORZIONI COMPATTE E PRESENTA ELEMENTI FUNZIONALI CHE DIVENTANO STILISTICI, COME IL ROLLBAR A VISTA E UNA GREENHOUSE CHE PERMETTE UN’AMPIA VISIBILITÀ. CALANDRE E FARI ANTROPOMORFI SPINGONO VERSO L’UMANIZZAZIONE DEL VEICOLO, CHE PUÒ ESSERE AMPIAMENTE PERSONALIZZATO DALL’UTENTE CON NUMEROSE PROPOSTE DI ALLESTIMENTI E COLOR&TRIM
#chestoria! È il momento in cui sono liberi di esprimere al massimo la loro creatività e le competenze acquisite durante gli studi - dichiara Paola Zini, Direttore IED Torino - Quest’anno più che mai i nostri studenti hanno dimostrato di saper affrontare le sfide, reagendo alle difficoltà con coraggio, coordinandosi a distanza e lavorando insieme spesso da un continente all’altro per portare a termine la progettazione. La prestigiosa collaborazione con Suzuki ha valorizzato le attitudini dei singoli studenti, con un brief molto aperto che ha permesso la nascita di concept diversi tra loro, espressione di diverse attitudini e personalità, ma sempre frutto della stessa grande passione”. Ikigai è il concept presentato da Samuele Errico Piccarini, Francesca Ferdinandi e Salvatore Andrea Piccirillo che, traendo ispirazione da automobili meno note della casa nipponica, hanno proposto una rivisitazione della Escudo Piked Peak, modello da competizione rally diventato celebre con il videogioco Gran Turismo. Con un’estetica estrema dalle superfici molto tese e la scelta coraggiosa di un layout a tre posti, la concept car mira a conquistare le giovani generazioni anche con lo sviluppo di un in-car gaming. Strutturato in livelli, il videogame infatti sprona l’utente a cercare l’avventura nella guida e a compiere buone azioni da condividere con la community
MAUD È IL PROGETTO DI LORENZO CIUFFATELLI E STEFANO PAROLINI, UN’AUTOMOBILE ELETTRICA CHE COMBINA LA TECNOLOGIA 4X4 CON IL DESIGN. ATTRAVERSO SOLUZIONI MODULARI, LA VETTURA PUÒ ESSERE INFATTI PERSONALIZZATA E RESA UNICA CON PACCHETTI ACQUISTABILI E SOSTITUIBILI IN ACCORDO CONI DIFFERENTI UTILIZZI, ANCHE STAGIONALI. IL CONCEPT PERMETTE DI INSTALLARE VARIE COMBINAZIONI DI COMPONENTI E DI ESSERE COSÌ IMPLEMENTATO NON SOLO ATTRAVERSO LA SCELTA DELLE MODALITÀ DI STORAGE, CON BANDE E PORTAPACCHI DI DIVERSE DIMENSIONI, MA ANCHE DEL LAYOUT INTERNO. OLTRE AI DUE SEDILI ANTERIORI, LE SEDUTE POSTERIORI POSSONO VARIARE DI NUMERO E DIMENSIONI GRAZIE A TRE BINARI POSIZIONATI SUL PAVIMENTO. LO STESSO CONCETTO È APPLICATO ALLA PLANCIA, CON VOLANTI E VANI PORTAOGGETTI INTERSCAMBIABILI E DALLE NUMEROSE COMBINAZIONI
#chestoria!
di user. Dopo il lockdown imposto dalla pandemia, il veicolo riconquista quindi il ruolo di mezzo attraverso il quale riscoprire il mondo, facilitando al contempo le interazioni sociali. E con un approccio completamente green: dalle batterie basate sulle celle organiche a base di grafene all’assenza di metalli e materiali preziosi, fino all’utilizzo di tessuti di origine vegetale e plastiche riciclate o riciclabili. “L’obiettivo di Suzuki è creare automobili uniche, compatte e focalizzate sull’utente. Spero che durante questa collaborazione gli studenti abbiano vissuto la progettazione come dei veri designer Suzuki - dichiara Nakada Kimihiko, Design Director Suzuki Italia - sviluppando storia e concept dal punto di vista del cliente. È per questa ragione che abbiamo chiesto loro di presentarci dei progetti significativi. Volevo che gli studenti capissero l’importanza di creare prodotti focalizzati non solo sullo stile, ma sulla capacità di migliorare la vita delle persone. Durante i mesi della collaborazione abbiamo potuto vedere la crescita degli studenti.” Tutti i progetti presentati sono stati realizzati da giovani diplomati del corso Triennale in Transportation Design IED Torino, sotto la guida del Coordinatore del corso Michele Albera.
#ca!
#chestoria!
ALTOLA’ ALLA NAUSEA! UN INTERESSANTE PROGETTO DI JAGUAR LAND ROVER
I VEICOLI AUTONOMI SARANNO PROGRAMMATI PER GUIDARE IN MODO DA RIDURRE L’IMPATTO DELLA NAUSEA SUI PASSEGGERI, REGOLANDO L’ACCELERAZIONE, LA FRENATA E LA POSIZIONE NELLA CORSIA. QUESTA PIONERISTICA RICERCA È PARTE INTEGRANTE DEL VIAGGIO DI JAGUAR LAND ROVER VERSO UN FUTURO “ZERO PROBLEMI”
#chestoria!
hi non ne ha mai sofferto alzi la mano! Stiamo parlando della nausea in automobile, del comunissimo “mal d’auto”, che gli eruditi chiamano cinetosi. Pare che la cinetosi colpisca oltre il 70% delle persone e sovente si genera quando gli occhi ricevono informazioni diverse da quelle rilevate dall’orecchio, dalla pelle o dal corpo. Questo fastidiosissimo disturbo viene comunemente avvertito durante la lettura nei lunghi viaggi a bordo di un veicolo. Jaguar Land Rover sta sviluppando un software all’avanguardia che sarà in grado di ridurre questo serio problema attraverso l’adattamento dei futuri veicoli a guida autonoma, in modo da offrire ai propri clienti una guida più confortevole possibile. Infatti, grazie all’utilizzo di questo nuovo sistema, l’accelerazione, la frenata e la posizione nella corsia di percorrenza, che sono tutti fattori che contribuiscono all’insorgenza della cinetosi, potranno essere ottimizzati per evitare la sensazione di nausea nei passeggeri.
Durante la prima fase del progetto, è stato elaborato un “punteggio benessere” che potrebbe ridurre l’impatto delle cinetosi fino al 60%. Il software intelligente delle automobili “autonome” lavora sui dati provenienti da 20.000 miglia percorse, sia nel mondo reale che in quello virtuale, per elaborare una serie di parametri per la valutazione delle dinamiche di guida. L’avanzato sistema di apprendimento automatico e quindi in grado di garantire l’ottimizzazione dello stile di guida sulla base dei dati raccolti in ogni miglio di percorrenza. Questa tecnologia può essere quindi utilizzata per insegnare a ogni automobile come guidare in modo autonomo, mantenendo al contempo inalterate le peculiarità individuali di ciascun modello (sia nel caso delle prestazioni Jaguar sia per quanto concerne le capacità all-terrain Land Rover) con buona pace di chi sostiene che la guida autonoma porterà ad equivalersi le caratteristiche di guida di ogni vettura sul mercato. Come nel caso del controllo adattivo della velocità di crociera e dei sistemi di monitoraggio delle corsie, grazie ai risultati ottenuti in questo progetto, gli ingegneri sono ora in grado di sviluppare delle funzionalità maggiormente affinate per quanto riguarda i sistemi avanzati di assistenza alla guida per i futuri modelli Jaguar e Land Rover. A tal proposito Steve Iley, Jaguar Land Rover Chief Medical Officer, ha dichiarato: “La mobilità sta rapidamente cambiando e per questo dovremo sfruttare tutte le potenzialità dei veicoli a guida autonoma
UNA RICERCA CONDOTTA DA JLR HA DIMOSTRATO CHE UN INNOVATIVO PROCESSO DI RICICLO POTREBBE TRASFORMARE I RIFIUTI DI ALLUMINIO (LATTINE, TAPPI E VEICOLI A FINE VITA) NELLE VETTURE DEL FUTURO. TALE PROCESSO PORTEREBBE INOLTRE A UNA RIDUZIONE FINO AL 26% DELLE EMISSIONI DI CO2 DEL CICLO PRODUTTIVO. GLI INGEGNERI SONO STATI IN GRADO DI UTILIZZARE PARTI DI ALLUMINIO RICICLATO MESCOLANDOLE CON ALLUMINIO PRIMARIO, PER CONVERTIRLE IN UN NUOVO PROTOTIPO DI LEGA. IN GENERE I ROTTAMI DELLE AUTO A FINE VITA VENGONO RIUTILIZZATI PER PRODUZIONI DI LIVELLO INFERIORE. UNA NUOVA TECNOLOGIA DI SEPARAZIONE CONSENTE ORA ALL’ALLUMINIO DI ESSERE NUOVAMENTE RICICLATO NEL PROCESSO AUTOMOBILISTICO, CONTRIBUENDO A CHIUDERE IL CICLO E RIDUCENDO L’IMPATTO SULL’AMBIENTE
#chestoria!
per raggiungere il nostro obiettivo di una viabilità con zero incidenti e zero congestioni. Risolvere il problema della cinetosi nelle auto senza conducente è l’elemento chiave che potrà sbloccare l’enorme potenziale di questa tecnologia pensata per i passeggeri, i quali saranno in grado di utilizzare il tempo di viaggio per leggere, lavorare o rilassarsi.” In un mondo post COVID-19, dove sta emergendo una “nuova normalità”, le aspettative dei clienti sul trasporto privato si stanno modificando a favore di una mobilità sicura e pulita, in cui lo spazio personale e l’igiene saranno una priorità. Jaguar Land Rover sta sviluppando nuovi materiali e nuove tecnologie per soddisfare queste aspettative. Per migliorare il benessere dei passeggeri a bordo della vettura, gli attuali veicoli sono stati progettati ed equipaggiati con alcune dotazioni all’avanguardia, come il Driver Condition Monitor e la ricarica wireless antimicrobica per i dispositivi mobili. Inoltre, è stato dimostrato che funzionalità, come il sistema di rinfrescamento dei sedili, l’illuminazione ambientale e le configurazioni multiple dei sedili, possono ridurre significativamente la probabilità di cinetosi. Anche le dinamiche di guida adattive possono giocare un ruolo importante contribuendo significativamente a rimuovere il movimento stradale a bassa frequenza che può indurre la nausea. Modificando le impostazioni di marcia ogni 10 millisecondi, questi sistemi assicurano ai passeggeri elevati livelli di comfort, mantenendo al contempo inalterato il dinamismo prestazionale dell’automobile su cui si sta viaggiando.
#ca!
#chenovità!
O T T U T ’ E ! O V O _ NU _ _ _ __ NUOVO OPEL MOKKA
L’ULTIMA NATA DI CASA OPEL SI PRESENTA CON UN DESIGN CHIARO, AUDACE E DIMENSIONI COMPATTE. SONO CINQUE I POSTI A SEDERE ED È POSSIBILE SCEGLIERE FRA MOTORE ELETTRICO O A COMBUSTIONE. LA NUOVA GENERAZIONE DI OPEL MOKKA È IN VENDITA IN ITALIA A PARTIRE DA 22.200 EURO
#chenovitĂ !
l nuovo Opel Mokka è il primo modello a indossare il nuovo volto di marca, l’Opel Vizor e lo stesso vale per il nuovo emblema del fulmine Opel Blitz. Mokka è anche la prima Opel con un abitacolo completamente digitalizzato ed è disponibile sin dall’inizio delle vendite sia con trazione elettrica che con motori a combustione altamente efficienti. Il nuovo Opel Mokka colpisce per un design preciso e di proporzioni pressoché perfette. La caratteristica più sorprendente del frontale è l’inconfondibile Opel Vizor. Come un casco integrale, una visiera protettiva copre il nuovo volto di Opel, integrando perfettamente la griglia del veicolo, i fari a LED e il nuovo emblema del fulmine in un unico elemento. Anche l’interno riflette una chiara filosofia. Il nuovo Opel Pure Panel integra due schermi ampi e si concentra sull’essenziale. A differenza dei cruscotti sovraccarichi di informazioni e controlli, il Pure Panel ha un design estremamente chiaro e comprensibile a colpo d’occhio. I designer Opel hanno attribuito grande importanza al “digital detox” e in tal senso, al fine di evitare la distrazione del conducente, hanno garantito il funzionamento intuitivo del sistema. I pulsanti controllano ancora le funzioni più importanti, ma senza dover navigare attraverso sottomenu. Per la prima volta nella storia di Opel, questa automobile sarà disponibile dall’inizio delle vendite con una versione tutta elettrica. Il motore elettrico
#chenovità!
“NUOVO OPEL MOKKA È LA PROVA CHE ABBIAMO MANTENUTO LA NOSTRA PROMESSA DELL’AGOSTO 2017, QUANDO CI SIAMO INTEGRATI CON GROUPE PSA - DICE IL CEO DI OPEL, MICHAEL LOHSCHELLER - AVEVAMO DETTO CHE AVREMMO ELETTRIFICATO OPEL E CHE L’AVREMMO RESA UN’AZIENDA REDDITIZIA. GIÀ DALL’APERTURA DEGLI ORDINI, NUOVO OPEL MOKKA È DISPONIBILE NON SOLO CON MOTORI BENZINA O DIESEL, MA ANCHE CON TRAZIONE PURAMENTE ELETTRICA. QUESTA È UN’AUTO CHE ABBIAMO CREATO DA ZERO, CON UNA PASSIONE SENZA PRECEDENTI E TOTALMENTE IMPEGNATA A GUIDARE OPEL IN UN FUTURO BRILLANTE ED EMOZIONANTE.”
sviluppa 100 kW (136 cv) con 260 Newton metro di coppia massima immediatamente disponibili dalla partenza. I guidatori possono scegliere fra tre modalità di guida (Normal, Eco e Sport) per un buon equilibrio di prestazioni o maggior divertimento, a seconda delle loro preferenze. La velocità massima è limitata a 150 km/h per ottimizzare l’energia immagazzinata nella batteria da 50 kWh, mentre è di serie la ricarica veloce a 100 kW DC per la ricarica dell’80% in 30 minuti. Opel Mokka-e ha un’autonomia puramente elettrica fino a 324 chilometri secondo il ciclo WLTP1. Che si tratti di wall box, ricarica veloce o soluzione cavo per la presa domestica, il nuovo Opel Mokka-e è pronto per tutte le opzioni di ricarica: da monofase a trifase a 11 kW. Opel offre una garanzia di otto anni/160.000 km per la batteria. Dal canto loro i motori a benzina e diesel, vivaci ma economici, offrono potenze che vanno da 74 kW (100 cv) a 96 kW (130 cv). Un consumo moderato di carburante e prestazioni brillanti sono caratteristiche di tutti i propulsori (consumo combinato preliminare di carburante NEDC2: 4,8-3,8 l/100 km, 111-100 g/ km CO2). Alta efficienza e prestazioni vivaci sono caratteristiche dei nuovi motori a benzina, grazie a un turbocompressore che risponde immediatamente, con forte sviluppo di coppia a bassi giri. Il motore di ingresso è dotato di serie di un cambio manuale a sei marce. Con il motore più potente, si potrà scegliere tra un manuale a sei marce e un cambio automatico a otto marce.
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Il vivace diesel da 1,5 litri, con cambio manuale a sei marce, produce 81 kW (110 cv) e una coppia massima di 250 Nm (consumo di carburante combinato preliminare NEDC2: 3,8 l/100 km, 100 g/km CO2). Il nuovo Mokka rimane fedele alla tradizione di Opel di rendere disponibili a un’ampia gamma di acquirenti tecnologie innovative provenienti da segmenti di mercato superiori. Questi includono sistemi avanzati come l’Advanced Cruise Control (ACC) e l’Active Lane Positioning. Anche il sistema di illuminazione offre tecnologie all’avanguardia con gli IntelliLux LED® matrix adattivi e quindi senza abbagliamento, con 14 elementi, unico nel segmento di mercato di Opel Mokka. Tutte le versioni sono dotate di serie di un freno di stazionamento elettrico e di riconoscimento dei segnali stradali. È disponibile anche una retrocamera a 180 gradi e l’Automatic Park Assist. L’offerta di infotainment comprende i sistemi Multimedia Radio e Multimedia Navi, con schermo touch a colori da 7,0 pollici, e il top di gamma Multimedia Navi Pro con schermo touch a colori ad alta risoluzione da 10 pollici. I monitor sono integrati con il nuovo Pure Panel e inclinati verso il conducente. Il display del Driver Info Centre si estende fino a 12 pollici. Il conducente e il passeggero possono posizionare i loro smartphone nel vano della console centrale, dove i telefoni compatibili possono ricaricarsi induttivamente. Infine un cenno agli ottimi sedili. Sono disponibili in Alcantara sportivo e con un classico interno in pelle, ma il fiore all’occhiello è il sedile riscaldato in pelle con funzione di massaggio per il conducente.
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PASSATO E FUTURO NISSAN Z PROTO
NISSAN HA RECENTEMENTE PRESENTATO IL CONCEPT Z PROTO, DIMOSTRANDO LA CHIARA VOLONTÀ DI LANCIARE UNA NUOVA GENERAZIONE DELLA LEGGENDARIA SUPERCAR Z. IL PROTOTIPO SFOGGIA UN DESIGN COMPLETAMENTE INEDITO E SOTTO IL COFANO UN MOTORE V6 BITURBO ABBINATO A UNA TRASMISSIONE MANUALE
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La Z è un’auto sportiva in tutto e per tutto, e come tale incarna lo spirito di Nissan. È un modello chiave del piano di trasformazione Nissan NEXT e dimostra la nostra capacità di fare ciò che gli altri non osano, dalla A alla Z. Anch’io sono un fan della Z e sono felice ed emozionato nell’annunciare l’arrivo di questo nuovo prototipo.” Chi parla in questo modo è Makoto Uchida, CEO Nissan al cospetto di questo splendida creatura progettata e sviluppata dal team di design in Giappone. Z Proto ha linee esterne moderne e accattivanti, con un design che al contempo rende omaggio alla versione originale: “Creare un’immagine che unisse un’estetica rétro a suggestioni avveniristiche è stata una sfida - dice Alfonso Albaisa, Senior Vice President Global Design Nissan - I nostri designer hanno fatto numerosi studi, cercando di individuare l’elemento che ha decretato il successo di ogni generazione. Alla fine abbiamo deciso che Z Proto avrebbe viaggiato nel tempo, attraverso i decenni e verso il futuro.” E in effetti la forma del cofano e i fari anteriori a LED obliqui, a goccia, sono inconfondibili richiami alla Z originale. Le dimensioni della griglia rettangolare sono simili al modello attuale, con l’aggiunta
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di una serie di alette ovali per rivisitare il look. Anche la carrozzeria giallo perlato è un tributo alle scelte cromatiche della Z di prima generazione e della 300ZX, e si accompagna al tetto nero. Nel complesso la silhouette esprime sportività ed eleganza. “I gruppi ottici a LED hanno due semicerchi che ricordano quelli della 240ZG degli anni ’70, commercializzata solo in Giappone - aggiunge Albaisa - la ZG ha lenti a cupola trasparenti che, quando illuminate, diffondono due aloni circolari sopra ciascun faro. Questa caratteristica ci piaceva e abbiamo scoperto che calzava a pennello sulla nuova Z.” La somiglianza con la Z originale è ancora più sorprendente osservando Z Proto lateralmente. La linea del tetto unisce il muso alla coda squadrata ridisegnando il profilo della prima generazione Z, dove la parte posteriore era lievemente più bassa del parafango anteriore e conferiva alla Z la sua esclusiva presenza scenica, oggi ulteriormente enfatizzata dal raccordo fra il vetro a compasso posteriore e l’assetto ribassato della coda. La coda trae ispirazione dalle luci posteriori della 300ZX, reinterpretate in chiave moderna, laddove i gruppi ottici a LED sono incastonati in una fascia rettangolare nera che abbraccia anche i lati. L’uso della fibra di carbonio ultraleggera utilizzata per minigonne laterali, bordo sotto il paraurti
PER LA Z PROTO È STATA UTILIZZATA UNA VERNICE GIALLA PERLATA PER STRIZZARE L’OCCHIO ALLA Z ORIGINALE E ALLA 300ZX, CHE ERANO DISPONIBILI IN QUESTA TINTA. OGGI È STATO AGGIUNTO L’EFFETTO PERLATO PER CREARE RIFLESSI SCINTILLANTI SOTTO IL SOLE. LA 300ZX AVEVA UN COLORE SIMILE, MA LE TECNOLOGIE DELL’EPOCA NON PERMETTEVANO DI OTTENERE IL RISULTATO CHE OGGI È INVECE RISCONTRABILE SU Z PROTO
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anteriore ed elementi aerodinamici posteriori assicura ottime performance. I cerchi in lega da 19” e il doppio terminale di scarico sottolineano la grinta di Z Proto. Progettato come un abito su misura per il guidatore e il passeggero, l’abitacolo di Z Proto è un ideale connubio di tecnologie moderne e influenze della tradizione Z. I designer hanno saputo creare un ambiente interno di stampo agonistico, ideale sia su strada che in pista. Si capisce già dalla strumentazione: tutte le informazioni principali sono mostrate su un display digitale da 12,3 pollici, leggibili a colpo d’occhio dal pilota. Dal canto suo il nuovo volante offre l’accesso immediato ai comandi, senza perdere la sua estetica vintage. L’abitacolo è inoltre impreziosito da dettagli gialli, tra cui l’impuntura a vista sul cruscotto. Anche i sedili riprendono il colore giallo e hanno una striscia sfumata al centro che dà un senso di tridimensionalità. Sin dal primo modello, la Z è stata pensata per offrire emozioni e performance, come in gara. “La Z è sempre stata un’auto ad alto tasso adrenalinico, capace di trasmettere sensazioni intense e di creare una connessione unica tra veicolo e pilota. - dice Hiroshi Tamura, Chief Product Specialist
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Z Proto - Questo vale per tutte le generazioni del modello ed è l’impulso che ci ha spinto a innovare con passione, sfidando le regole precostituite.” A ogni nuova generazione il motore è diventato più potente, ma l’anima della Z non è solo nel numero di cavalli. “La Z è il perfetto equilibrio tra potenza e agilità, continua Tamura - è un’auto che entra in dialogo con il pilota non solo a livello fisico, ma creando un vero e proprio legame emotivo, e risponde con precisione ai suoi input.” Sotto il cofano di Z Proto c’è un motore V6 biturbo, accoppiato a una trasmissione manuale a sei marce. Trattandosi di un prototipo, i tecnici stanno ancora lavorando per perfezionare l’equilibrio tra la potenza e controllo, caratteristica che hanno sempre caratterizzato la Z nei suoi cinquant’anni di storia. “Con il lancio quest’estate della rivoluzionaria Ariya EV, abbiamo inaugurato una nuova era della mobilità elettrica e della guida autonoma. - dichiara Makoto Uchida - Ora con la Z, desideriamo offire agli automobilisti la possibilità di vivere l’esaltazione della guida sportiva. Per oltre cinquant’anni abbiamo plasmato la leggenda della Z e sono felice di aprire questo nuovo ed emozionante capitolo della storia Nissan. La nuova Z sta arrivando...”
CARATTERISTICHE TECNICHE PRINCIPALI MOTORE: TRASMISSIONE: LUNGHEZZA: LARGHEZZA: ALTEZZA: CERCHI E PNEUMATICI: POSTERIORI:
V6 BITURBO MANUALE A 6 MARCE 4382 MM 1850 MM 1310 MM ANTERIORI: 255/40R19 285/35R19
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