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L’AUTO OLTRE L’AUTO

Automobili e arte

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QUANDO IL CONNUBIO TRA AUTO E ARTE NON SI FERMA ALLA VERNICIATURA. PORSCHE E BENTLEY DIVENTANO OGGETTO DELLE ATTENZIONI DI GIOVANI ARTISTI E DESIGNER CON DUE APPROCCI DIFFERENTI, MA ENTRAMBI MIRATI A CREARE UNA CONNESSIONE TRA LA VETTURA E L’OPERA

di Marco Cortesi

punto di vista filosofico per alcuni l'arte e l'automobile sono simili. Entrambe permettono di essere trasportati in posti diversi da quelli in cui siamo, affacciandoci sul mondo tramite una "finestra" che trasforma il viaggio (immaginario o fisico) in una serie di emozioni.

Ovviamente, le differenze sono enormi.

Anzitutto con l'arte viviamo il viaggio di qualcun altro, in cui possiamo identificarci o meno. Ma soprattutto, all'arte manca la fisicità del viaggio, l'effetto sul corpo di curve, buche, accelerazioni e frenate.

L'incontro tra i due mondi è avvenuto e avviene in modi diversi. Spesso, si tratta semplicemente di una "verniciatura". L'auto diventa la tela per l'artista: è il concetto di “Art Car” che negli anni ha coinvolto con particolare forza BMW, ma anche, ad esempio, la squadra Aston Martin alla 24 Ore di Le Mans.

C'è però un secondo gradino, che si raggiunge quando arte e auto si incontrano a livello concettuale. E qui le strade sono solitamente due.

La prima, volta a ricreare in qualche modo la fisicità e a ritrovare una presenza (in inglese si direbbe la "stance"), la seconda più legata all'aspetto di ispirazione, che riconcilia la visione dell'artista con quella di chi quella vettura l'ha progettata o semplicemente apprezzata.

In entrambi i casi, si va oltre al semplice concetto di “Art Car", della livrea creata ad-hoc, e si entra nel concetto alla base della stessa creazione.

L'ARTISTA DANESE MIKAEL B SI È LASCIATO ISPIRARE DALLA BENTLEY BENTAYGA

CHRIS LABROY NEL CORSO DELLA SUA CARRIERA SI È DEDICATO A CLIENTI IMPORTANTI QUALI BRITISH AIRWAYS E APPLE MA LA SUA ARTE È TUTT'ALTRO CHE ESCLUSIVA: LE SUE STAMPE INFATTI SONO DISPONIBILI PER L'ACQUISTO (E PIUTTOSTO ACCESSIBILI) SULLO SHOP UFFICIALE ALL'INDIRIZZO CHRISLABROOY.COM. PER CANTO SUO, A DARE ANCOR PIÙ VALORE ALL'IDEA DI BENTLEY, IL FATTO CHE LE OPERE VERRANNO MESSE ALL'ASTA. I PROVENTI ANDRANNO A INNER-CITY ARTS, UN PROGRAMMA DI EDUCAZIONE ARTISTICA CHE HA SEDE A LOS ANGELES E CHE LAVORA PER INFLUENZARE POSITIVAMENTE LA VITA DEI BAMBINI DEI CENTRI URBANI

CHRIS LABROOY, SCOZZESE CON UN'OSSESSIONE PER LA PORSCHE 911

Di entrambe le forme d'arte ci sono tanti esempi.

Come la splendida BMW M6 del Grand Prix di Macao 2017. Grazie all'opera della cinese Cao Fei, la vettura di Augusto Farfus, usando la realtà aumentata, veniva a trovarsi al centro di uno spettacolo di luci e colori sugli schermi di chi la inquadrava. Grazie al lavoro di Claudia De Sabe, che ha iniettato l'inchiostro sotto la pelle dell'auto, Lexus ha creato lo scorso anno la prima vettura tatuata al mondo.

Ancora un altro approccio per Suzuki che, nel 2018, aveva proposto una Ignis sì dipinta, ma insieme alla modella che la accompagnava, dall'artista del body painting Leonardo Giacomo Borgese.

Nella cultura della pop-art, l'auto però stata anche d'ispirazione per opere da essa indipendenti. Basti pensare alla presenza delle Mercedes-Benz nella produzione di Andy Warhol o della Renault con Antonio Schifano, senza nemmeno iniziare a nominare l'influenza, visibile o meno, del Maggiolino sulla cultura pop in quanto mezzo di trasporto di massa.

Quelli di Porsche e Bentley, di cui parliamo ora, sono solo gli ultimi esempi di queste due correnti artistiche che vanno oltre alla semplice verniciatura dell'auto. Nel primo caso, si tratta di inserire un'auto in una collocazione spaziale, pur se surreale, nel secondo, di creare un'opera ispirata dalla vettura stessa.

La collocazione fisica della vettura in uno spazio, in questo caso squisitamente surreale, è stata la tematica dell'opera di Chris Labrooy. L’artista CGI scozzese utilizza la grafica 3D per "piegare" gli oggetti quotidiani piazzandoli in nuove forme e situazioni.

Grande appassionato di auto, è possessore di una Cayman GTS, ma è affascinato anche e soprattutto dalla 911, per le forme arrotondate e morbide che si associano alle alte prestazioni e anche ai risultati sportivi.

Labrooy si definisce un "Creatore di immagini digitali che vive all'incrocio tra arte e design" e le sue realizzazioni vedono le classiche 911 "piombare" in paesaggi e situazioni inusuali.

Una 911 che si incrocia con un gigantesco fenicottero gonfiabile, un'altra appoggiata tra due muri come fosse caduta dall'alto, un'altra ancora che gocciola vernice multicolore sullo sfondo.

Ma anche le dodici 911 azzurre "a mollo" in una piscina o una 993 comodamente seduta su un... divano non lasciano indifferenti.

Dopo aver frequentato il Royal College of Art, con l'intento di studiare design automobilistico, Labrooy si è indirizzato verso la pittura e la scultura nel senso tradizionale del termine, prima di tornare al primo amore con la scoperta delle potenzialità date dalla computer grafica.

Sul fronte Bentley le cose sono piuttosto diverse.

La Casa britannica ha collaborato con l'agenzia creativa Secret Walls, che collega oltre 2000 membri in 50 paesi, e tre artisti hanno accettato la sfida di lasciarsi "ispirare" dal suv Bentayga. Ricardo Gonzales, nome d'arte It's A Living, ha puntato sulla luce.

L'artista e designer di origine messicana ha sfruttato l'arte tipografica come sua abitudine (dalle grandi opere murali a quelle più commerciali) e ha così creato un'opera intitolata "Light the Way",

UN'INTERPRETAZIONE DI UN CLASSICO GIARDINO DI MEDITAZIONE GIAPPONESE È IL VINCITORE DEL SECONDO CONCORSO UX ART CAR DESIGN. "ZEN GARDEN", DEL CLAP STUDIO DI VALENCIA, VEDE L'INTERA CARROZZERIA DI UNA LEXUS RICOPERTA DA UN MOTIVO DI MIGLIAIA DI PETALI DI CARTA. GLI ARTISTI JORDI IRANZO E ANGELA MONTAGUD)HANNO COMPLETATO IL LORO LAVORO IN UN MESE: "IL NOSTRO CONCETTO È UN

GIARDINO ZEN CHE RAPPRESENTA UNO STATO D'ANIMO: CALMA, PURA COSCIENZA"

per rendere omaggio alla tecnologia dei fari a matrice LED della vettura, ispirati ai tagli di cristalleria. Il motivo a reticolo, quando è illuminato, offre una foggia unica simile a un gioiello, con una luce profonda e tridimensionale, che Gonzales ha cercato di catturare cercando di trasmettere un messaggio su un percorso luminoso che ci aspetta per il futuro.

L'apprezzato artista danese Mikael B ha invece creato un’opera di un universo in cui tutto è possibile: accostando e sfidando riferimenti storici e artistici dal barocco al cubismo, espressi in modo contemporaneo. Il suo obiettivo per il pezzo intitolato “Afterglow" viene ispirato dai dettagli delle cuciture a diamante che si trovano in tutto il Bentayga. Anche in questo caso, si rappresenta la filosofia dell'artista, che mira a creare un linguaggio di design energico con opere concettuali che utilizzano vernici spray e acriliche. Bentley è solo l'ultimo marchio in ordine di tempo che si è accostato a Mikael B, dopo Linkedin, Google, Nike e perfino il gruppo rock Black Eyed Peas.

Infine Laci Jordan, designer multidisciplinare e direttrice creativa statunitense, che ha proposto "Things I Imagined", combinando le linee del posteriore del SUV e l'ambiente circostante con l'alternanza di tagli netti e forme sinuose.

Diventata artista dopo gli studi di giustizia penale all'Università dell'Alabama, la Jordan ha iniziato la sua carriera in Walt Disney. Ma non ha dimenticato il tema della giustizia, in particolare la giustizia sociale, nelle coloratissime creazioni pop ma anche nei lavori per clienti quali Nike, United Airlines e molti altri.

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