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chemacchina
by #cheauto!
La Suzuki che mancava
Suzuki Across Plug-in
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UN SUV ROBUSTO E ACCATTIVANTE, DOTATO DI UN SOFISTICATO IBRIDO PLUG-IN E DI TRAZIONE INTEGRALE 4X4 E-FOUR, IN GRADO DI GARANTIRE PERFORMANCE ED EFFICIENZA CON LO STILE DI UNA VERA AMMIRAGLIA
ebbe inizio nel 1909. Per migliorare le condizioni di lavoro di sua madre, che era tessitrice di magnifiche stoffe, Michio Suzuki progettò e realizzò un telaio innovativo, capace di lavorare i tessuti in modom davvero innovativo per l’epoca. Presto si trovò sommerso di ordini da tutti i villaggi della zona, e in breve il suo giro d’affari letteralmente esplose.
L’azienda superò indenne il difficile periodo della 1a Guerra Mondiale e nel 1920 il ventunenne Michio Suzuki, con un capitale di 500.000 Yen (al cambio di oggi… poco più di 4.200 euro), costituì la Suzuki Loom Manufacturing Co.
L’azienda fu protagonista di una crescita inarrestabile, che la portò alla leadership mondiale del settore per poi utilizzare le proprie competenze meccaniche (acquisite nello studio del moto alternato dei telai) per progettare nel 1952 un motore alternativo per la bicicletta a motore “Power Free”. Così Suzuki Loom si trasformò in Suzuki Motor Corporation Ltd. nel 1954.
La crescita Suzuki continuò rapida e imponente e portò in breve (1955) al lancio della Suzulight, la prima auto spinta da un motore a due tempi di 360cc.
Da quel momento Suzuki iniziò a giocare un ruolo sempre più importante sulla scena motoristica a due e quattro ruote… senza però dimenticare le proprie radici.
Infatti, così come Michio Suzuki sviluppò il primo telaio come “atto d’amore verso la mamma”, Suzuki ha continuato a porre il cliente al centro di ogni suo progetto, restando fedele a valori ben radicati. I tre obiettivi fissanti nel 1962 per la propria “missione”, sono perseguiti tuttora con dedizione assoluta… e al primo posto c’è lo sviluppo di prodotti con un elevato valore aggiunto, sviluppo che non punta soltanto
ACROSS PLUG-IN YORU (QUESTA È LA DENOMINAZIONE DELL’UNICA VERSIONE DISPONIBILE) È DOTATA DI UN SISTEMA INFOTAINMENT CENTRATO ATTORNO AD UNO SCHERMO TOUCHSCREEN DA 9”. È DOTATO DI SERIE DI APPLE CARPLAY®, ANDROID AUTO® E MIRRORLINK®. DI SERIE NATURALMENTE ANCHE IL SISTEMA BLUETOOTH. L’ACCESSO E L’AVVIAMENTO AVVENGONO CON IL SISTEMA “CHIAVINTASCA” KEYLESS. IL SEDILE DEL GUIDATORE È REGOLABILE ELETTRICAMENTE MENTRE TUTTE LE SEDUTE, ANCHE QUELLE POSTERIORI, SONO RISCALDATE. L’AUTO È ANCHE DOTATA DI CLIMATIZZATORE AUTOMATICO BI-ZONA CON MODALITÀ. SONO PRESENTI I SENSORI DI PARCHEGGIO ANTERIORI E POSTERIORI, LA VIDEOCAMERA POSTERIORE, I SENSORI LUCE E PIOGGIA E IL DISPOSITIVO “PARTIFACILE” (HILL HOLD CONTROL). IL CRUISE CONTROL È ADATTATIVO FINO ALL’ARRESTO COMPLETO, IN CASO DI INCOLONNAMENTI, PER POI RIPRENDERE LA MARCIA QUANDO IL TRAFFICO RIPRENDE A SCORRERE a raggiungere obiettivi commerciali ma è finalizzato al reale benessere del cliente.
In tal senso può essere letto anche l’accordo raggiunto nel 2019 con Toyota, accordo che riguarda sia aspetti tecnologici che commerciali e che oggi pone sotto i nostri occhi un primo risultato concreto che si chiama Across, una vettura molto interessante che ha segnato l’esordio Suzuki nel comparto delle ibride ricaricabili.
Across è un’auto intrigante, che strizza l’occhio al segmento”premium” e che, assieme a molti pregi, si porta appresso pochi difetti.
Volendo analizzare un’ibrida, l’attenzione va in prima battuta alla power unit e su questo terreno la Suzuki Across Plug-in ha molto da dire.
La tecnologia ruota attorno ad una power unit costituita da due motori elettrici (in realtà ce n’è un terzo) e da un motore endotermico, che in questo caso che passa dal ruolo principale a quello di complemento al sistema di trazione elettrica
Va infatti ricordato che il funzionamento prioritario è in elettrico, con il passaggio alla modalità ibrida che si attiva automaticamente o su richiesta di chi guida.
Il quattro cilindri di 2.487 cc (Euro6d a benzina da 185 CV /136 kW) e 227 Nm di coppia è alimentato a doppia iniezione e opera secondo il ciclo AtkinsonMiller, che massimizza il rendimento sfruttando una corsa di compressione effettiva più corta di quella di espansione.
Questo motore termico è collegato al motore elettrico MG1 (54,4 CV / 40 kW e 121 Nm) che svolge funzioni di starter, di generatore per la ricarica della batteria e di regolatore del rapporto di trasmissione. Il motore elettrico principale MG2 (182 CV / 134 kW e 270 Nm di coppia) è collegato in parallelo al gruppo MG1/motore termico e agisce come unità principale
di trazione anteriore e generatore in fase di ricarica della batteria. Infine il motore elettrico di potenza secondario MGR (54 CV / 40 kW e 121 Nm) è inserito nell’unità di trazione posteriore, portando così in dote la trazione integrale.
All’alimentazione dei motori elettrici provvede una batteria agli ioni di litio da 18,1 kWh, per una tensione complessiva di 355,2V. La tensione nominale necessaria ai motori principali è di 650V, ottenuti con un inverter DC/AC che insieme all’unità di controllo è inserito in un unico contenitore a temperatura controllata. Da notare che anche il pacco batterie è condizionato termicamente.
Il sistema ibrido può essere gestito attraverso 4 modalità: EV è la modalità di default, che dà la precedenza al motore elettrico; Auto EV/HV consente alla vettura di ripartire automaticamente il funzionamento tra la modalità puramente elettrica e quella ibrida; HV è la modalità che consente di impostare la combinazione di motore termico e motore elettrico, per massimizzare le performance della vettura; infine la modalità CHG attiva il motore termico con lo scopo di ricaricare al massimo la batteria, nel caso in cui non si avesse a disposizione una presa di ricarica. La ricarica può avvenire in numerose modalità e il tempo di ricarica completa può andare da 7,5 ore (con corrente domestica di 10A) a circa 5 ore con colonnina o wallbox 230V-16A.
La Across nasce sulla stessa piattaforma della Toyota Rav 4 e non lo nasconde. Esteticamente le due auto sono molto simili ma alcuni dettagli e alcune scelte (ad esempio i fari anteriori) rendono la Suzuki nel complesso più gradevole. L’auto, nella versione Yoru, è disponibile in sei diversi colori, tutti metallizzati con tetto e specchietti a contrasto.
Le dimensioni sono importanti (lunghezza 4.635 mm, larghezza 1.855 mm, altezza 1.690 mm e interasse 2.690 mm) ed elevato è il peso di 2.015 kg.
MOLTI I SISTEMI DI SICUREZZA PRESENTI:
• “ATTENTOFRENA” – FRENATA AUTOMATICA D’EMERGENZA, RICONOSCE PEDONI CICLISTI; • “GUIDADRITTO” – MANTENIMENTO ATTIVO DELLA CORSIA CON LANE CENTERING; • “RESTASVEGLIO” – SISTEMA DI MONITORAGGIO DEI COLPI DI SONNO; • “OCCHIOALLIMITE” – RICONOSCIMENTO DEI SEGNALI STRADALI, ORA IN GRADO DI LAVORARE IN COMBINAZIONE CON IL CRUISE CONTROL E DI ADATTARE LA VELOCITÀ AI LIMITI
• “GUARDASPALLE” – MONITORAGGIO DEGLI ANGOLI CIECHI
• “VAIPURE” – MONITORAGGIO DEGLI ANGOLI CIECHI IN FASE DI RETROMARCIA; • “NONTIABBAGLIO” – COMMUTAZIONE AUTOMATICA ABBAGLIANTI-ANABBAGLIANTI • “FERMOLÌ” – SISTEMA AUTOMATICO ANTICOLLISIONE DURANTE LE MANOVRE DI PARCHEGGIO
Con queste generose dimensioni gli interni sono ovviamente ampi, accoglienti, ben curati e c’è tantissimo spazio anche per i bagagli (490 litri). Anche il design interno si fa apprezzare, ma le plastiche in taluni casi appaiono piuttosto misere e non in sintonia con il resto.
La dotazione di sistemi è piuttosto completa… ma manca il navigatore e, in una vettura che ha “tutto di serie” (e che non costa poco), è un’assenza che fa rumore.
In strada la Across è promossa.
Per goderne appieno è però necessario convincersi ad un utilizzo in elettrico. In questo modo, sfruttando le batterie e grazie anche alle continue decelerazioni e frenate rigenerative (tipiche del ciclo urbano), si può arrivare a percorrenze interessanti in puro elettrico (anche superiori ai 70 chilometri), a cui aggiungere il chilometraggio raggiungibile dopo un periodo in modalità “charge”, quando il motore a benzina spinge l’auto e contemporaneamente ricarica le batterie.
Combinando le varie modalità si può ottenere un’ottima efficienza media, ideale per chi deve percorrere ogni giorno percorsi non eccesivi e ha poi la possibilità di ricaricare a casa o in ufficio.
Abbiamo provato ad inserire la modalità “charge” quando la strumentazione segnalava 5 chilometri di percorrenza residua in elettrico e, dopo circa 55 minuti di percorrenza “mista” su tipiche strade provinciali italiane, la modalità si è disattivata da sola, segnalando la massima carica. A quel punto la strumentazione garantiva 67 chilometri di possibile percorrenza in elettrico.
Rammentiamo che, alle 4 modalità di gestione del sistema ibrido, si affiancano 3 driving mode, che intervengono sulla risposta all’acceleratore, lo sterzo e i punti di cambiata. La modalità Eco punta
SUZUKI ACROSS PLUG-IN TOP ENTRA A LISTINO INSIEME ALLA VERSIONE YORU, A PARTIRE DA 46.900EURO. DIVERSAMENTE DA ACROSS PLUG-IN YORU (PROTAGONISTA DI QUESTO SERVIZIO, IL CUI COSTO È SUPERIORE A 58.000 EURO), LA VERSIONE TOP DI ACROSS PLUG-IN SARÀ DISPONIBILE UNICAMENTE IN VERSIONE MONOCOLORE METALLIZZATA BIANCO, ROSSO O ARGENTO OPPURE, CON SOVRAPPREZZO DI 850 EURO IN NERO, GRIGIO O BLU, SEMPRE METALLIZZATI. AD ECCEZIONE DEL COLORE, LE DUE VERSIONI HANNO LO STESSO IDENTICO ALLESTIMENTO. NEL PREZZO È INCLUSO IL SERVIZIO 3PLUS SUZUKI, CHE PREVEDE 3 ANNI (O 100.000 KM) DI GARANZIA GENERALE, 3 ANNI DI ASSISTENZA STRADALE E 3 ANNI DI CONTROLLI GRATUITI. LA BATTERIA È GARANTITA 5 ANNI (O 160.000 KM) a garantire la massima efficienza e il minimo delle emissioni; la Normal è in grado di bilanciare performance e consumi; infine la Sport asseconda chi desidera sfruttare a pieno tutta la potenza.
Ci sarebbe poi una quarta modalità di esercizio, la Trial Mode, che assicura un buon grip su superfici scivolose. Il sistema funziona applicando forza frenante alle ruote che iniziano a perdere aderenza, ridistribuendo coppia alle ruote in presa. Considerando questa opzione e l’altezza da terra, la Across se la può cavare bene anche su sterrati o sulla neve.
Una volta al volante la Across vi mette subito a proprio agio. E’ assai confortevole e permette una guida rilassata anche grazie all’intelligente disposizione dei comandi e ad un’eccellente insonorizzazione, che rende quasi impercettibile l’accensione del motore termico. Il comfort di viaggio beneficia anche di buone sospensioni, che dicono la loro per una sicura tenuta di strada, anche su curve lunghe e veloci.
Dal canto suo la power unit è molto dolce nell’erogazione ed è abbinata ad un cambio piuttosto fluido.
Attenzione però, quando si rinuncia all’ibrido e si viaggia con il solo motore termico, il cambio appare esitante, portando il motore verso regimi più alti e innescando una rumorosità a momenti fastidiosa, che fa passare in secondo piano la buona insonorizzazione di cui sopra.
Abbiamo parlato di una potenza massima combinata di 306 CV (225 kW) ma la Across, seppur brillante, per dimensioni, peso e attitudine tutto è fuorché un’auto sportiva.
Certo i cavalli ci sono e, ad esempio, permettono partenze brucianti ma tanta potenza è forse più da apprezzare sul fronte di una concreta trazione integrale, che si realizza grazie alla presenza di un motore elettrico su ciascuno dei due assi.