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Brand extension. Olio e vino
IL PRIMO È STATO IL CASHMERE («CUI DEVO TUTTO»), POI L’OLIO E ORA IL VINO. GRAZIE ALLA TERRA
Olio e vino
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B R U N E L L O C U C I N E L L I, I M P R E N D I TO R E D E L FA S H I O N M A D E I N I TA LY, A S O L O M E O D E D I C A C I N Q U E E T TA R I A L L’U VA
di Fiorenza Bariatti artwork di Tommaso Trojani
NOVEMILA bottiglie di un blend bordolese da uve Caber net Franc, Caber net Sauvignon e Merlot a cui viene aggiunto il vitigno Sangiovese, annata 2018, con etichetta Castello di Solomeo, fr utto di oltre 20mila piante che si snodano lungo f ilari ondulati (che dall’alto paiono come un giardino zen, luogo di pace e meditazione) del vigneto di Solomeo, Per ugia, proprietà di Br unello Cucinelli. Il quale, c’è da immaginare, tratta queste uve come fossero cashmere (anche il vino è «morbido») grazie alla f ilosof ia agricola che l’imprenditore ha fatto sua: una metodologia secondo natura «che mette in pratica la saggezza conser vata nelle mani unendola alla scienza della tecnica e alla sensibilità dell’animo umano». E, in questo caso, le «mani» sono quelle di Riccardo Cotarella, super enologo di fama inter nazionale, partner nell’«avventura» come lo è stato Giovanni Batta quando hanno deciso di produr re l’olio. «Il vino e l’olio sono il mio modo di trovare un’ unione con la ter ra» spiega Cucinelli. «Ho trascorso parte della mia vita in campagna, in famiglia contadina, senza luce elettrica. Ora è il momento di rigenerare, riparare, riutilizzare. Anche la campagna». E, poi: «Il vino è un nobile valore, genitore di quella Sapienza di cui fu padre Dioniso, e che, regolata da Apollo secondo quanto racconta Nietzsche, è la for ma più umana e completa di conoscenza».