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AITA

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MACCHINE ACCESSORI

Le macchine per il processo e il confezionamento alimentare fra luci e ombre

I dati della VDMA – l’Associazione tedesca dei produttori di macchine per il processo e il confezionamento alimentare –, presentati in occasione della recente edizione del Drinktec di Francoforte, illustrano che, pur in un contesto in cui gli ordinativi sono consistenti (+9% rispetto al 2021), provenienti soprattutto da Paesi extra europei, la produzione continua a essere gravemente ostacolata dalle difficoltà di approvvigionamento di materiali e prodotti primari.

L’anno scorso il settore delle macchine per l’industria alimentare e l’imballaggio ha messo a segno un +7%, arrivando ad un valore di 14,8 miliardi di euro, il che significa che, nel secondo anno di pandemia, il quarto più grande settore dell’ingegneria tedesca è quasi tornato al livello record del 2019 a 15,3 miliardi di euro.

Considerando che, ogni anno, la popolazione mondiale cresce più di quella tedesca, l’aumento di una classe media desiderosa di sull’export di 52 Paesi industrializzati, il commercio globale di macchine per l’industria e l’imballaggio alimentare ammonterà a circa 45 miliardi di euro nel 2021, con un aumento del 9%. Il 21% del totale è ascrivibile alla Germania. Inoltre, in alcuni sottosettori, i produttori tedeschi sono ancora più forti: ad esempio, una con-

consumare, soprattutto nella regione Asia/Pacifico, costituisce il punto di partenza per una crescita dinamica del mercato mondiale. Le aziende tedesche continuano ad essere leader nella vendita mondiale di macchinari, godendo di un’ampia distribuzione geografica, in oltre 100 Paesi. Secondo le stime VDMA sulla base dei dati

fezionatrice per bevande su tre e una per la produzione di birra su due vendute nel mondo nel 2021 erano di provenienza tedesca.

Nel 2021, le esportazioni tedesche di macchine per l’imballaggio e la lavorazione alimentare sono aumentate del 5%, per un valore di 9 miliardi di euro, dove il rapporto medio delle esportazioni lo scorso anno è stato dell’83% e più della metà destinata a Paesi extraeuropei. Stati Uniti e Cina sono i mercati più importanti per i produttori tedeschi, che qui hanno registrato una crescita a due cifre, nonostante le difficili condizioni di viaggio e soggiorno nel Paese del dragone. A medio termine ci si attende un’ulteriore crescita nei popolosi Paesi dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa, ad esempio in India, Messico o Nigeria, mentre la domanda dai Paesi europei dovrebbe rimanere stabile.

La sostenibilità sempre più importante

Molte aziende del settore delle bevande e degli alimenti liquidi, anche al di fuori dell’Europa, stanno fissando obiettivi di sostenibilità sempre più ambiziosi. Efficienza energetica, prevenzione delle perdite di prodotto, riciclo energetico dei materiali residui e imballaggi ottimizzati sono gli argomenti più importanti nell’agenda dei produttori alimentari in termini di sostenibilità. In quest’ottica, l’ingegneria meccanica può dare un contributo decisivo per rendere i processi nelle aziende manifatturiere economici, efficienti e allo stesso tempo sostenibili. La digitalizzazione, in particolare, gioca un ruolo fondamentale nell’identificare le possibilità di risparmio, ottimizzazione e miglioramento lungo la catena del valore.

Impianto di lavorazione del cacao di alta qualità

Pronatec è un’azienda svizzera specializzata nella produzione di fave e semilavorati di cacao, coperture, cioccolato, zucchero, vaniglia e numerose spezie, il tutto contraddistinto da certificazioni biologiche e del commercio equo e solidale. Per evitare di avvalersi di trasformatori esterni a contratto all’estero, ha recentemente inaugurato uno degli impianti di lavorazione del cacao più avanzati d’Europa a Beringen, nel cantone di Sciaffusa, dedicato alla lavorazione diretta fave di cacao.

L’impianto è stato commissionato alla Bühler per soddisfare standard produttivi molto elevati e garantire processi omogenei e di qualità nella tostatura e macinazione delle fave in pasta di cacao e nella loro ulteriore trasformazione in polvere e burro di cacao.

Fra le priorità segnalate dal committente, efficienza energetica, automazione completamente integrata, produzione di lotti su piccola scala, loro separazione e tracciabilità completa, accanto a lavorazione delicata delle materie prime, sicurezza alimentare e standard igienici rigorosi.

I processi sono costantemente monitorati nella sala di controllo, nel cuore dell’impianto, e anche i prodotti a base di cacao vengono continuamente testati all’interno del laboratorio aziendale, per garantirne la qualità superiore. Il controllo in tempo reale non solo assicura caratteristiche gustative di alta qualità dei prodotti, ma ha anche un forte

Una panoramica dell’impianto per la lavorazione del cacao realizzato alla Pronatec (Bühler).

impatto sull’efficienza energetica dell’impianto.

Pronatec è la prima azienda in Svizzera a produrre tutti e tre i semilavorati di cacao biologico – pasta di cacao, burro e polvere – e questo consente di mantenere i profili aromatici molto apprezzati messi a punto negli anni. Allo stesso tempo, la torrefazione interna offre l’opportunità di sviluppare nuovi prodotti. Determinante nella scelta di Bühler in qualità di fornitore è stata la possibilità di effettuare test di prova presso il suo Application and Training Center.

Nella progettazione e realizzazione dell’impianto sono stati presi in considerazione i requisiti obbligatori per l’efficienza energetica, ad esempio nella separazione delle zone di temperatura, nel recupero del calore impiegato e in una coibentazione efficiente. Inoltre, sin dall’inizio del processo di pianificazione sono state considerate le emissioni per poter soddisfare non solo tutti i requisiti di sicurezza, ma anche i più elevati standard in termini di compatibilità ambientale. Ad esempio, è stato installato un sistema all’avanguardia di post-trattamento dell’aria di scarico per evitare gli odori sgradevoli.

Una roccaforte per contrastare il momento

Contrastare la difficile situazione che è ormai diventata critica per molti settori è possibile, a patto di continuare a innovare, per ridurre costi, tempi, sprechi, in un contesto internazionale sempre più competitivo.

A confermarlo è Mingazzini, da oltre 90 anni player a carattere internazionale, con oltre 10.000 generatori a uso industriale installati.

L’azienda di Parma rappresenta un partner aziendale strategico, in grado di declinare i concetti di innovazione, efficienza e risparmio. Come spiega Ugo Mingazzini, Vicepresidente dell’azienda, considerando i costi a cui sono soggette le imprese, avva-

La Mingazzini di Parma rappresenta un partner aziendale strategico, in grado di declinare i concetti di innovazione, efficienza e risparmio. lersi di impianti ad alta efficienza e prestazioni, progettati e costruiti come un’alternativa green per massimizzarne l’efficienza e il rendimento, è un notevole vantaggio. Tali impianti, infatti, rappresentano soluzioni estremamente evolute a livello operativo e gestionale rispetto a soluzioni più energivore e meno efficienti, nonché più inquinanti, superando, con nuove soluzioni ad alta efficienza e prestazioni, i limiti applicativi dei modelli più tradizionali.

Grazie a una filosofia organizzativa che la caratterizza fin dalla sua costituzione e forte di un’esperienza che sfiora il secolo di attività, caratterizzata da produzione interna, controlli qualitativi costanti, flessibilità, progettazione personalizzata, supporto tecnico e soluzioni di ultima generazione anche su misura, Mingazzini può contare su un vantaggio competitivo unico soprattutto in questo particolare momento storico per poter garantire le migliori tempistiche di fornitura possibili.

Il merito si deve alla scelta di poter gestire una gamma di pro-

dotti realizzata in massima parte nell’area produttiva di proprietà, minimizzando i vincoli legati a terzisti per le lavorazioni e conseguenti problematiche di consegna e personalizzazione. Una formula che assicura il massimo risultato in termini di prestazioni, ma anche la massima competitività a livello di prezzo, gestione, manutenzione e consumi.

L’innovazione in Mingazzini passa anche dall’interazione con i progettisti. Grazie a un team interno specializzato, l’azienda è in grado di supportare la clientela nella scelta del prodotto più idoneo, ponendo la massima attenzione anche alla sostenibilità della soluzione in termini di giusto rapporto prezzo-prestazioni-emissioni. Una scelta che attesta l’approccio al sistema di Mingazzini, offrendo un vantaggio competitivo determinante in uno scenario globalizzato ed estendendo i servizi pre e post-vendita per supportare al meglio la clientela nazionale e internazionale. La gamma made in Mingazzini, infatti, segue le più moderne concezioni tecnologiche adottando i sistemi più avanzati, orientati al risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni, al miglioramento gestionale, alla massima efficienza e al benessere degli utilizzatori, in linea con le finalità e i requisiti del piano nazionale Transizione 4.0 prima denominato Industry 4.0. Con oltre 90 anni di esperienza e specializzazione nel Food & Beverage, Mingazzini continua ad essere un punto di riferimento privilegiato per il settore agroalimentare e per le aziende che ricercano soluzioni industriali personalizzate, in grado di conferire un valore aggiunto alla propria produzione.

Fusione in continuo e in poco spazio di pani di grasso, burro anidro e idrato

Il fusore continuo Tecno 3 serie FCG per pani di grasso, burro anidro e grasso idrato (grasso vegetale, burro vaccino, ecc.) è un sistema innovativo, efficiente, compatto, pulito, robusto, produttivo e veloce destinato alle industrie dolciarie, lattiero casearie e alimentari.

È dotato di un particolare sistema tecnologico che garantisce un’elevata produttività, una riduzione dei costi energetici e un risparmio di manodopera.

L’efficienza dello scambio termico è eccellente in conseguenza del lavoro meccanico di rotori caldi, che operano un’azione raschiante sulla superficie dei pani di grasso, alimentati in automatico sul piano di carico inclinato e caldo, che scivolano spontaneamente verso i rotori riscaldati, dotati di una sottile spirale che agisce come raschiante e rinnova di continuo la zona da fondere a contatto con la parte calda. Prima della pompa di trasferimento prodotto è inserito un doppio sistema filtrante per trattenere eventuali corpi estranei mentre un successivo sistema a neodimi permette di intercettare ulteriori impurità metalliche.

Il fusore continuo serie FCG (Tecno 3).

In caso di necessità, alla fine della lavorazione o per un cambio prodotto, è possibile scaricare completamente la vasca di fusione, eliminando totalmente i residui di prodotto fuso.

Il ciclo di fusione risulta notevolmente ridotto senza il ricorso a temperature troppo elevate, consentendo così di rispettare le caratteristiche qualitative della materia prima.

Le dimensioni d’ingombro sono contenute e di conseguenza i fusori continui possono essere installati anche in spazi ridotti.

Costruiti interamente in acciaio inox AISI 304, rispondendo alle norme igienico-sanitarie e completi di coibentazione, i fusori continui della serie FCG sono provvisti di un doppio circuito di termoregolazione gestito da PLC per mantenere controllata e costante la temperatura di esercizio. In aggiunta è possibile integrare un’unità supplementare di fusione per aumentare la produttività.

I rotori di asportazione e fusione possono essere corredati di boccole con trattamento antiusura e sostituibili, il che permette di contenere i costi dei ricambi.

L’innovativa concezione tecnologica è completata da un sistema integrato di monitoraggio e segnalazione delle operazioni di manutenzione predittive con possibilità di controllo da remoto, garantendo il corretto e costante funzionamento dell’impianto nel tempo.

Azionamenti per motori passo passo per semplici attività di automazione

Regolare la larghezza di un cambio formato o l’altezza di un monitor sono esempi di molti semplici compiti di automazione per i quali i dispositivi di controllo a logica programmabile (PLC) sono spesso sovradimensionati. Come alternativa, Igus fornisce gli azionamenti D7, D8 e D9 della serie dryve per motori passo passo, caratterizzati, in particolare, da un funzionamento semplice e per l’assenza di vibrazioni. Per aiutare gli utenti a risparmiare sui tempi di installazione, Igus ha dato grande importanza alla rapida messa in funzione del sistema di controllo. Infatti, basta collegare l’azionamento con l’alimentazione, i segnali di controllo e il motore per avere un sistema funzionante. Nella modalità di funzionamento JOG, attraverso un pulsante, un primo segnale avvia una rotazione in senso antiorario mentre un secondo segnale assicura la rotazione in senso orario del motore. La corrente del motore e la velocità dell’azionamento possono essere

Gli azionamenti per motori passo passo sono ideali per l’impiego in sistemi di automazione semplici, facili da usare e molto convenienti (Igus).

regolate tramite otto microinterruttori posti sull’alloggiamento – come in un timer – senza necessità di particolari software o strumenti. A seconda della versione, sono possibili velocità di rotazione del motore predefinite tra 1 e 500 giri/min.

I nuovi azionamenti non solo si installano in modo rapido e intuitivo, ma sono anche silenziosi durante il funzionamento grazie

a componenti elettronici di elevata qualità, evitando le vibrazioni. Nonostante l’estrema semplicità, resta la possibilità di ampliare le applicazioni degli azionamenti. Per fare ciò, gli utenti collegano un sistema di controllo di livello superiore attraverso un’interfaccia passo/direzione standardizzata. Nella modalità di funzionamento a impulsi, per esempio, è possibile implementare un posizionamento estremamente preciso con semplici segnali di passo/ direzione. Per fare in modo che i progettisti possano integrare l’azionamento in sistemi più grandi già nella fase di progettazione senza perdite dovute ad attrito, Igus offre anche la possibilità di scaricare macro Eplan per gli azionamenti. Gli utenti del software di pianificazione Eplan possono importare la macro e pianificare virtualmente gli schemi di circuito, riducendo così il lavoro di progettazione fino al 50%. La rapida installazione nei quadri elettrici è garantita anche dalla guida in formato DIN TS35. Inoltre, Igus offre gratuitamente programmi campione per sistemi di controllo di livello superiore, come quelli di Siemens o Arduino.

Nuove versioni di azionamenti per maggiori possibilità di movimento

I nuovi azionamenti sono disponibili in tre formati e sono pronti per la spedizione entro 24 ore. La versione D7 è adatta per motori passo passo a corrente continua fino a 2,2 A (NEMA 11/17), la D8 per motori a corrente continua fino a 4 A (NEMA 23/24) e la D9 per motori a corrente continua fino a 7 A (NEMA 34). Per tutte le versioni, inoltre, sono disponibili delle sottovarianti che espandono la flessibilità di movimento. La D7-1, per esempio, è adatta per la modalità di funzionamento JOG con velocità ridotte tra 1 e 50 giri/min. La D7-2 sostituisce la modalità JOG con una modalità di funzionamento Loop che garantisce, prendendo come esempio un sistema di pulizia, che un ugello si muova continuamente da sinistra a destra e da destra a sinistra.

Vibrovaglio per prodotti alimentari

Il vibrovaglio Emilos ‘SC’, che significa semplicemente scarico centrale, è utilizzato in quei casi ove il vibrovaglio viene incastrato/incassonato/integrato all’interno di un impianto. È generalmente privo di una struttura di sostegno, che può essere comunque realizzata all’occorrenza dell’altezza personalizzata richiesta dal cliente. L’SC può essere corredato di accessori come qualsiasi altro vibrovaglio Emilos (coperchio, dispositivo disintasante, ecc.). Realizzato interamente in acciaio inox Aisi 304L o su richiesta 316, monta una doppia motorizzazione a 1.400 giri/minuto. Può essere ad una o più stadi setaccianti e montare reti fini o più grossolane. È inoltre corredato di telaio portarete doppiagola che rende l’utilizzatore indipendente dagli interventi tecnici.

Estremamente robusto dalla lunga durata, il vibrovaglio SC trova applicazione nella realizzazione degli scuotasacchi Emilos.

Vibrovaglio ‘SC’ (Emilos).

Insieme a voi verso nuove sfide.

In Klüber Lubricaton ci impegniamo da oltre 30 anni per offrire soluzioni sicure a chi opera nel settore della produzione degli alimenti, aiutando i nostri clienti a portare prodotti di qualità sulle tavole dei consumatori.

Possiamo darvi un supporto puntuale su tutti gli aspetti della sicurezza alimentare legati ai lubrificanti, come per esempio l‘argomento Mosh/Moah: non esitate a contattarci!

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Balocco sceglie astucci in cartoncino per i nuovi frollini

Balocco, azienda dolciaria piemontese dalla lunga tradizione, divenuta oggi secondo player nel mercato domestico dei biscotti da prima colazione e lievitati da ricorrenza, ha deciso di utilizzare astucci in cartoncino FSC per il confezionamento dei nuovi frollini ZeroPiù grazie all’installazione della Multipacker della tedesca Schubert, un impianto di confezionamento per astucci e flowpack flessibile al punto da essere in grado di macchinare materiali sia in carta che in plastica. Balocco, che oggi vanta una superficie produttiva e logistica di 75.000 m2, a partire dal 2010 ha iniziato un ambizioso piano di investimenti destinato all’acquisizione di nuove tecnologie rispettose dell’ambiente. Il sito di Fossano e il polo logistico di Trinità dispongono di impianti fotovol-

Gli astucci in cartoncino per i nuovi frollini Balocco Zero Più.

La linea Multipacker esegue sia il confezionamento primario dei biscotti nei flowpack che il confezionamento secondario in astuccio (Schubert).

taici che consentono di produrre autonomamente una parte dell’energia elettrica utilizzata, la restante parte proviene da altre fonti rinnovabili. Ed ora l’azienda vuole ridurre sensibilmente l’uso della plastica nelle confezioni dei biscotti, laddove possibile, sostituendo flowpack in materiale plastico con astucci in cartoncino riciclabili nella carta.

Tecnologia di sigillatura flessibile per plastica e carta

Da agosto 2021 con la linea Multipacker, composta da un Flowpacker ed un Casepacker della Schubert, Balocco offre soluzioni di confezionamento che rendono possibile questa trasformazione. La flessibilità della macchina confezionatrice è stata integrata nella linea sin dalla fase di design: in questo modo è possibile cambiare la tecnologia di sigillatura, i formati dei prodotti e i materiali di confezionamento passando da quelli utilizzati fino ad ora a quelli più innovativi con possibilità quasi infinite e cambi veloci di formato. Il breve tempo di cambio rende questa macchina confezionatrice un investimento remunerativo ed al passo con i tempi futuri.

L’unità di sigillatura longitudinale a ultrasuoni e quella trasversale volante raggiungono tempi di sigillatura costanti e precisi al millisecondo chiudendo in modo veloce ed affidabile i film di plastica. Allo stesso tempo offrono la possibilità di utilizzare in futuro

pellicole a base cartacea garantendo un’eccellente qualità.

La Flowpacker è quindi concepita per poter lavorare molteplici formati di prodotti in modo flessibile e ricevere diverse forme di biscotto, siano essi quadrati, rotondi oppure ovali. Il cambio del programma viene eseguito in pochi minuti.

Il sistema di riconoscimento delle immagini integrato, composto da tre scanner a incidenza di luce, non solo acquisisce la posizione e il verso dei prodotti, ma controlla anche che vengano confezionati unicamente quelli della qualità richiesta. In caso di rallentamenti sulla linea, l’alimentazione dei biscotti può venire polmonata per circa quattro minuti, permettendo così un processo di confezionamento omogeneo.

I 20 robot T4 garantiscono alte prestazioni ed il prelievo delicato dei prodotti che vengono poi posizionati nei due moduli laterali per flowpack integrati. Le pinze sono state progettate specificatamente per i molteplici prodotti da forno del cliente: queste prelevano i biscotti impilandoli per poi inserirli nelle catene di alimentazione dei moduli Flowmodul.

La flessibilità degli impianti Schubert si distingue anche nelle diverse dimensioni dei flowpack, degli astucci e dei cartoni.

All’uscita della linea Flowpacker un’incartonatrice Casepacker permette l’imballaggio dei flowpack ed astucci in cartoni: questo processo automatico, che comprende sei tra telai di formazione, riempimento e chiusura, si svolge in sincronia con le macchine a monte. Cinque robot Pick & Place raccolgono i flowpack e li impilano sul Transmodul per il pre-raggruppamento; dopodiché vengono ripresi, depositati e richiusi in astuccio.

I flowpack, pre-raggruppati sul transmodul, vengono trasportati alla fase successiva di confezionamento (Schubert).

Alternativamente l’impianto Multipacker può formare dei vassoi di cartone aperti, riempirli con i flowpack in formazione e successivamente confezionarli in un multipack. Oltre alle sue alte prestazioni, l’intero impianto si distingue per il suo design compatto che permette un notevole risparmio di spazio. Rispetto alle macchine convenzionali la macchina per Flowpack può far risparmiare fino al 70% di spazio nell’area di produzione.

Grazie alla linea Multipacker Schubert, Balocco ora può adeguarsi in modo molto più flessibile e duraturo alle esigenze dei consumatori e dei rivenditori, aprendosi così nuove opportunità sul mercato e guadagnandosi vantaggi sulla concorrenza.

Cuscinetti per ambienti non corrosivi

I processi dell’industria alimentare sono complessi e sfidanti, con tante variabili in gioco: ambienti aggressivi, rischi di contaminazione, frequente rilubrificazione, accesso difficoltoso, attenzione alla sicurezza degli operatori, lavorazioni diverse tra loro, severi requisiti di pulizia, igiene e affidabilità.

SKF vanta una conoscenza a 360 gradi delle complessità e criticità di macchine e componenti, che condivide con i clienti offrendo azioni migliorative e supporto continuativo.

Lungo tutta la filiera della lavorazione degli alimenti può verificarsi contaminazione a causa di fuoriuscita di lubrificante dai cuscinetti e questo non può più considerarsi un ostacolo per la produzione.

I cuscinetti possono ad esempio venire contaminati ed essere causa di proliferazione batterica al loro interno e nelle parti circostanti. Inoltre, i batteri possono diffondersi sulla linea di produzione durante le operazioni di pulizia e diventare un pericolo per la sicurezza dei prodotti e delle persone.

Residui organici e di acqua, infine, possono raggiungere il lato posteriore dei supporti durante il processo o durante le operazioni di pulizia. Questa zona non asciuga mai e diventa una potenziale trappola batterica.

In questa prospettiva, SKF offre cuscinetti certificati per l’industria alimentare, in grado di assicurare la massima sicurezza e soddisfare gli standard richiesti di igiene e pulizia.

Se finora l’azienda svedese ha proposto una gamma di prodot-

Il nuovo cuscinetto in acciaio standard (SKF).

ti per il settore alimentare in cui l’acciaio inossidabile ha trovato largo impiego in modo da offrire caratteristiche adatte ad affrontare ambienti di lavoro umidi e corrosivi per via dei frequenti lavaggi in alta pressione nel rispetto delle norme igieniche, ora ha sviluppato un nuovo cuscinetto in acciaio standard SKF. Si tratta di una novità, in un settore come quello alimentare dove i cuscinetti sono prodotti normalmente in acciaio inox.

La nuova gamma si caratterizza per elevate capacità di carico e una durata di servizio prolungata. Il trattamento superficiale avanzato permette di ridurre l’attrito e migliorare le condizioni di lubrificazione.

La tecnologia proprietaria di tenute SKF RHS – realizzate in gomma nitrilica di colore blu per un agevole rilevamento ottico – offre un altissimo standard di esclusione del contaminante e un’elevata efficienza di tenuta. I cuscinetti sono lubrificati con grasso NSF H1 specifico per l’industria alimentare e conforme alle normative FDA, EC, Kosher e Halal. Inoltre, viene eliminata del tutto la necessità di rilubrificazione.

Ulteriori vantaggi si traducono in una riduzione della sensibilità al disallineamento, ridotti rumori e vibrazione.

Il risultato è un cuscinetto ad elevate prestazioni che garantisce sicurezza del prodotto alimentare grazie all’utilizzo di componenti conformi con gli alimenti evita i problemi legati alla possibile contaminazione da contatto riducendo i richiami di prodotto e perdite per i produttori. Un altro punto a favore del nuovo cuscinetto Food Grade è l’assenza di extra costi dovuti alla rilubrificazione che si traduce in un guadagno per i produttori ed end-user che non accuseranno più downtime prolungati da dedicare alla lubrificazione dei cuscinetti. Ultimo ma non meno importante, la riduzione dei consumi di lubrificante: questa segna un punto a favore dell’abbattimento dell’impronta carbonica che caratterizza la produzione di lubrificanti.

L’utilizzo di acciaio standard rispetto all’acciaio inox comporta un minore consumo di energia, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 e del carbon footprint e risparmio per il cliente finale.

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