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L’AZIENDA

Pistacchio di Bronte, fra tradizione e innovazione

Nel 2021, come in tutti gli anni dispari, avviene, a fine estate, la raccolta del Pistacchio Verde di Bronte DOP. Per conoscere meglio questa consuetudine, abbiamo posto alcune domande a Biagio Marullo, fondatore dell’azienda Pistacchio.

Com’è nata l’azienda?

L’odierna Pistacchio nasce intorno agli anni ’60-’70 a Bronte, grazie al prezioso lavoro dei F.lli Marullo, i quali per primi cominciarono l’attività di sgusciatura del pistacchio attraverso l’utilizzo di macchinari dedicati.

Come si è innovata negli anni?

Nel 1998, grazie alla costruzione del primo sito produttivo e l’introduzione nel proprio comparto produttivo di nuovi macchinari specializzati nella produzione di semilavorati, quali paste, granelle naturali, tostate e pralinate, l’azienda cominciò il proprio percorso di crescita. Con l’acquisto nel 2003 del laboratorio di controllo della qualità e delle analisi microbiologiche, l’azienda garantisce alla clientela la sicurezza della filiera produttiva. L’azienda brontese non intende arrestare la propria crescita e, nel 2019 infatti, viene introdotto un ulteriore stabilimento, sito a Farigliano (CN), dedicato interamente alla sgusciatura e trasformazione della Nocciola del Piemonte I.G.P. L’azienda Pistacchio rappresenta il connubio perfetto tra storia, tradizione e programmazione

futura. A conferma di ciò, sono in corso i lavori di costruzione del nuovo sito produttivo di Piano Tavola, il quale sarà, alla fine del 2022, il più grande stabilimento del Sud Italia interamente dedicato alla lavorazione del pistacchio.

Ci può brevemente descrivere il processo di raccolta?

Come detto, la raccolta del Pistacchio Verde Di Bronte DOP avviene ogni due anni (anno dispari). Sebbene negli ultimi anni siano stati progettati e creati macchinari utili ai fini della raccolta, quest’ultima avviene ancora, nella stragrande maggioranza dei casi, in modalità manuale, a causa delle forti irregolarità del suolo lavico e a causa delle lunghe ramificazioni della pianta stessa. Oltre a ragioni tecniche, la raccolta del Pistacchio Verde di Bronte DOP rimane fortemente legata alla tradizione e alla storia del paese di Bronte, motivo per cui tale evento diventa sia un’occasione di aggregazione per i lavoratori, più o meno giovani, sia di reddito. La raccolta del Pistacchio Verde di Bronte DOP generalmente dura un mese circa, dai primi giorni di settembre per concludersi intorno a inizio ottobre.

Quali sono i passaggi ai quali è sottoposto questo prezioso seme dopo la raccolta?

La raccolta rappresenta la conclusione della prima parte del processo produttivo. In seguito, il pistacchio viene privato della propria buccia esterna, detta “mallo”, asciugato su stenditoi o forni e infine trasportato in azienda all’interno della quale è immagazzinato e stoccato in silos, pronto per essere utilizzato nelle diverse lavorazioni.

Quali sono i passaggi legati al controllo della qualità?

Pistacchio mette tutto il suo impegno per limitare al massimo ogni possibile rischio fisico, chimico e microbiologico della propria filiera produttiva, servendosi di efficienti laboratori chimici e microbiologici. È proprio qui che avviene un attento monitoraggio del livello di qualità,

dall’accettazione delle materie prime fino al rilascio del prodotto finito, sempre nel rispetto del quadro normativo europeo. L’attenzione per la sicurezza alimentare è garantita da strumentazione dedicata, che include HPLC con rivelazione a fluorimetro, che permette di misurare il livello delle aflatossine G2, G, B2, B1, micotossine genotossiche e cancerogene spesso presenti nella frutta secca, generate da contaminazioni fungine avvenute prima o dopo la raccolta. Inoltre, nel laboratorio Pistacchio, grazie all’utilizzo di una selezionatrice ottica, si assicura una materia prima priva di corpi estranei, pronta per essere trasformata in prodotto finito, che è sottoposto a un’ulteriore verifica della qualità attraverso i raggi X, per garantire al cliente finale di godere di un prodotto di altissimo livello.

E quali sono le certificazioni ottenute?

La cura e la precisione poste in materia di sicurezza alimentare e controllo qualità hanno consentito a Pistacchio di conseguire, negli anni, importanti certificazioni e raggiungere così i più alti standard qualitativi. Tra queste vi sono: BRC Food Safety Global Standard, IFS Food, ISO 22000, Halal Quality Control, Kosher Certificate, Certificato ICEA Biologico, I.G.P. e D.O.P.

Quali sono i prodotti offerti ai clienti?

L’azienda Pistacchio è specializzata nella produzione, trasformazione di pistacchio, nocciola e frutta a guscio. Attraverso il marchio Marullo, storico brand dell’azienda è stato possibile diventare il punto di riferimento nel panorama nazionale per la produzione di semilavorato e prodotti finiti. Il prodotto maggiormente venduto è sicuramente il semilavorato di pistacchio, nocciola e mandorla: una base ideale per la produzione di gelati industriali e artigianali. L’azienda brontese ha inoltre da poco avviato il progetto d’inserimento in GDO dei prodotti a marchio Marullo, ampliando la gamma produttiva e rafforzando un settore fino a oggi trainato dalle lavorazioni in private label.

La commercializzazione avviene prevalentemente nel mercato italiano o anche all’estero?

La commercializzazione dei prodotti avviene prevalentemente sul territorio italiano, sia dei semilavorati, sia dei prodotti finiti, come creme spalmabili, pesto di pistacchio e paté di pistacchio. Tuttavia, nel corso degli anni l’azienda ha aperto nuovi canali di vendita e iniziato, seppur in maniera eterogenea, la vendita dei propri prodotti all’estero.

Simonetta Musso

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