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Bisogno o piacere?

Si sente spesso parlare della “necessità” di produrre più proteine per far fronte alla crescita della domanda di alimenti ricchi di queste molecole. Il dialogo prevede anche il “bisogno” di più carne e che l’utilizzo dei sistemi attuali per produrre una tale quantità di carne non sia sostenibile. È stato per la verità dimostrato che per la fornitura globale di nutrienti, il mondo non solo produca abbastanza proteine per soddisfare i fabbisogni nutrizionali dell’attuale popolazione globale, ma che la produzione attuale potrebbe soddisfare i fabbisogni di proteine e amminoacidi indispensabili di una popolazione che dovrebbe raggiungere quasi i 10 miliardi entro il 2050.

Il problema non è tanto la produzione, ma la distribuzione e l’accessibilità anche economica delle proteine. In contrasto con la disponibilità globale di proteine, attualmente esistono ampi divari tra il fabbisogno e l’offerta globale di alcuni micronutrienti che non potranno che aumentare, a meno che il sistema alimentare non cambi per colmare questi divari. Gli alimenti di origine animale (compresi il latte e i derivati) e le colture oleaginose sono attualmente le principali fonti di micronutrienti chiave in deficit, come il calcio e la vitamina E, oltre che fonti importanti di nutrienti globalmente limitati come ferro, zinco, potassio, vitamine A, B2 e B12. Per la maggior parte dei nutrienti c’è un’ampia variazione nella loro disponibilità tra i Paesi e chiaramente per alcuni l’accesso a una nutrizione sufficiente scende al di sotto dell’obiettivo di assunzione. Questi divari potrebbero potenzialmente incrementare con l’aumento della popolazione globale, soprattutto se, come avviene attualmente, l’aumento della popolazione si realizza in quei Paesi in cui l’accesso alla nutrizione è già al di sotto dei requisiti target. Pensando all’attuale crescita della produzione di carne e senza alcuna implicazione di giudizio morale: quanto questa soddisfare i reali bisogni di una dieta equilibrata e dei requisiti nutrizionali piuttosto che soddisfare i golosi? È difficile sostenere che questo comportamento sia in linea con i principi base della sostenibilità, poiché il consumo eccessivo può essere considerato una forma di spreco di cibo e nutrienti.

Secondo la FAO, la produzione mondiale di carne è cresciuta del 44% nel periodo 2000-2019. Ma quanto di questa crescita è al servizio dei bisogni piuttosto che della golosità? Quanti dei consumatori attuali o nuovi consumano carne al di sopra dell’assunzione target raccomandata? Secondo uno studio del Global Burden of Disease (The Lancet, 2019) si direbbe un numero piuttosto considerevole. Ancora, come per la disponibilità complessiva di proteine, il consumo di carne è geograficamente disomogeneo.

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