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GORACCI, È ARRIVATA L’ORA DELLA VERITÀ

IL 23 MAGGIO È FISSATA L’UDIENZA CHE

POTREBBE DECIDERE LE SORTI DELL’EX SINDACO PERCHÉ È MATURATA LA PRESCRIZIONE SU TUTTI

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I REATI DI CUI È ACCUSATO: STA A LUI DECIDERE SE APPROFITTARNE OPPURE ANDARE FINO IN FONDO COME HANNO FATTO QUASI TUTTI GLI ALTRI IMPUTATI di MASSIMO BOCCUCCI

Potrebbe esserci la resa dei conti al processo Trust per l’imputato Orfeo Goracci e sui reati a lui contestati, nella posizione che è oggettivamente prioritaria perché l’ex sindaco è l’imputato principale attorno al quale ruota la vicenda giudiziaria sfociata il 14 febbraio 2012 con l’arresto dell’allora vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Umbria e di ex componenti della sua Giunta comunale, dipendenti ed ex dipendenti comunali. Il 23 maggio è fissata l’udienza, dopo l’ultima tenutasi il 21 febbraio scorso e il rinvio di quelle previste a marzo e aprile. Per quella data saranno maturati i tempi della prescrizione - secondo fonti forensi perugine - per tutti i capi d’imputazione di cui deve rispondere l’ex sindaco al tribunale di Perugia nel processo di primo grado cominciato nel novembre 2015. Hanno già espresso ufficialmente la rinuncia alla prescrizione Maria Cristina Ercoli (all’epoca vicesindaco e poi sindaco quando Goracci nel 2010 venne eletto consigliere regionale), gli ex assessori Graziano Cappannelli e Lucio Panfili, Nadia Ercoli (tenente della Polizia Locale), il dipendente comunale Lucia Cecili e l’allora segretario comunale Paolo Cristiano. Si è avvalso della prescrizione l’ex dipendente comunale Umberto Baccarini.

NON RINUNCIA. Il 25 ottobre 2022 l’avvocato Franco Libori, che difende Goracci, ha annunciato che il suo assistito “non rinuncia alla prescrizione”. Non è comunque quella annunciata dall’avvocato Libori una scelta definitiva, anche perché dev’essere esplicitata personalmente in aula dall’imputato e in quell’occasione Goracci non c’era. Qualunque decisione finale Goracci intenderà prendere sarà definitiva e non potrà avere ripensamenti: se non rinuncia alla prescrizione dovrà esplicitarlo in aula oppure potrà essere assenti e in quel caso la prescrizione verrà applicata d’ufficio alla scadenza dei termini che pongono l’imputato automaticamente fuori dal processo. Qualora decidesse di rinunciare alla prescrizione, come hanno fatto gli altri 6, il processo andrà avanti con il primo grado, l’eventuale appello ed eventualmente il ricorso in Cassazione.

IL DILEMMA. Lo scalpore sulla prescrizione sì o no nasce dalla matrice ideologico-politica di Goracci e della sua parte politica. Per taluni (soprattutto i comunisti cosiddetti nudi e puri) la prescrizione non è assoluzione. Quante volte lo si è sentito dire dagli esponenti di sinistra per i politici processati senza sentenza passata in giudicato (specie per le prescrizioni di cui è avvalso Berlusconi). Ora Goracci è a un bivio: andare fino in fondo, in nome dell’innocenza che ha sempre rivendicato e delle convinzioni ideologico-politiche, oppure avvalersi della prescrizione che in uno Stato di diritto e per i liberaldemocratici è un sacrosanto diritto, ritenendo che un procedimento giudiziario non possa trascinarsi all’infinito. Secondo ambienti forensi perugini, Goracci rischierebbe grosso su taluni capi d’imputazione, in particolare sull’accusa di concussione e con riferimento a vicende che riferite all’ex dirigente comunale Gabriele Silvestri. Per questo la prescrizione verrebbe vista come una via d’uscita senza prendersi il rischio di una condanna che peserebbe come un macigno. Per Goracci anche la prescrizione potrebbe, però, rivelarsi un macigno agli occhi dell’opinione pubblica visti i percorsi politico-ideologici personali. Un dilemma da sciogliere. Siccome Goracci ha sempre dichiarato di essere estraneo ai fatti contestati e di aver agito nella legalità e correttezza, potrebbe decidere di farsi processare fino in fondo per ottenere la sentenza di assoluzione in ogni grado di giudizio.

Lorenzo Mariani spinge forte sull’acceleratore

Salire sul podio alla seconda gara nazionale è qualcosa di cui andare orgogliosi. Lo è Lorenzo Mariani, il ventiquattrenne pilota eugubino che ha conquistato due volte il podio all’autodromo di Vallelunga, sull’asciutto e sul bagnato. Nel secondo round della Formula X Pro Series 2023 al volante della Tatuus T014 Abarth di Formula 4, ha conquistato a suon di sorpassi il terzo posto nella classifica rookie, il sesto assoluto, in gara-1, mentre in gara-2, sotto alla pioggia, è riuscito a fare addirittura meglio: quarto assoluto e terzo tra gli esordienti nonostante la scarsa esperienza nelle condizioni più insidiose. Per Mariani si tratta dei primi podi della carriera, ottenuti alla seconda presenza nell’automobilismo dopo quella di Monza a inizio aprile e all’esordio sul tecnico e impegnativo circuito romano.

CRESCITA. Nel corso dei vari turni della Fx Pro Series, serie nazionale per monoposto che si disputa nell’ambito degli Fx Racing Weekend, il portacolori del Team Racing Gubbio ha mostrato sempre più confidenza con monoposto e circuito e durante le gare ha saputo mettersi in evidenza in ogni condizione, andando all’attacco e rimontando sull’asciutto di gara-1 e cercando di adattarsi il più velocemente possibile alla pista bagnata in gara-2, battagliando nel gruppetto dei migliori. A Monza era arrivato il primo punto in assoluto, a Vallelunga le prime soddisfazioni da podio da condividere con il papà e team manager Fabio Mariani, che lo segue a ogni appuntamento. E il prossimo è particolarmente atteso in quanto sarà quello di casa: il terzo round 2023 della Fx è infatti in programma il 3 e 4 giugno sull’autodromo dell’Umbria a Magione.

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Dopo la rivoluzione dei primi veicoli a metano liquido, con il full electric si introduce un nuovo concetto di mobilità e di logistica sostenibile Con LC3 nasce il trasporto pesante di prossimità no limits.

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