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Giungi: "Ecco la strategia di CNA Pensionati per affrontare il futuro

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PANTERE GRIGIE

PANTERE GRIGIE

PAOLA TOSCANI

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Giovanni Giungi Domanda. Presidente Giungi, grazie ai vaccini si aprono prospettive nuove, di ripresa e crescita. Ma la popolazione anziana ha pagato la crisi a caro prezzo. Dopo la crisi indotta dalla pandemia, cosa ci aspetta? Risposta. Gli effetti più nefasti della pandemia hanno purtroppo colpito in prevalenza la parte più anziana della popolazione, colpita nel profondo. Per tutti sarà difficile tornare indietro “al mondo di prima”: serve riconfigurare economie e società più sostenibili, inclusive e digitali, capaci di colmare tutti i gap, da quelli generazionali a quelli territoriali e di genere. Per fare un esempio, pensiamo solo alle enormi conseguenze di un fenomeno come lo smart working (che abbiamo vissuto attraverso l’esperienza dei nostri figli e dei nostri nipoti). Il Pnrr italiano ritengo che abbia colto questa nuova dinamica, basandosi su tre assi portanti che mi permetto di tradurre così:

transizione energetica, trasformazione digitale e coesione sociale. D. Le nuove generazioni sono nate e cresceranno in un’epoca in cui questi concetti sono pane quotidiano. Ma come vivono i più anziani questo passaggio? R. Io invito a non disperarci, pensando di essere di fronte a problemi estremamente complicati, poco comprensibili, di cui non possiamo cogliere il reale impatto. Già oggi invece pervadono la vita di tutti giorni, la stessa ordinarietà in cui siamo coinvolti anche noi pensionati. Il mio impegno sarà anche questo: rendere quotidiano, pane per i nostri denti, il portato di questo grande cambiamento che verrà sostenuto e incoraggiato dal Pnrr. D. Che mondo restituisce, questa fase, sul fronte della previdenza? R. Dobbiamo dare atto di una grande discontinuità, impensabile prima della pandemia. Negli ultimi trent’anni, in Italia ogni crisi economica è stata affrontata con drastiche riforme del sistema pensionistico. Sacrifici che non venivano mai bilanciati da incrementi dignitosi per i redditi da pensione medio-bassi. Questa volta è andata diversamente. Le pensioni non hanno subito tagli. Il governo sta immaginando di uscire dal regime di quota 100 con un cambiamento positivo, ovvero l’allargamento delle mansioni e dei mestieri considerati usuranti: molti di questi lavori gravitano nel mondo artigiano. E ancora: la nota di aggiornamento del DEF testimonia questa volta la sostenibilità della spesa pensionistica sul lungo periodo. D. Un altro capitolo che interessa il mondo dei pensionati è quello della sanità. Come valuta l’operato del Governo in questo senso? R. La sanità continuerà ad essere finanziata con più risorse rispetto al passato, incardinata tra l’altro in un percorso di sviluppo sancito ed assicurato dalla specifica missione dedicata nel Pnrr. Un altro collegato alla Legge di Bilancio, espressamente previsto dalla Nadef, è il Ddl "Sistema degli interventi a favore degli anziani non autosufficienti": una grande riforma di sistema che ci vedrà coinvolti da protagonisti, grazie alla nostra adesione ad una vasta coalizione sociale denominata “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”. D. Nel suo precedente mandato ha sempre posto l’accento sull’importanza dell’invecchiamento attivo. Qual è lo stato dell’arte in questo senso? R. Nei prossimi anni ci troveremo ad affrontare la grande scommessa di un nuovo welfare, capace di ridisegnare il ruolo dello Stato quale garante di un benessere diffuso e generalizzato. È anche su questo obiettivo ambizioso che concentreremo gran parte delle nostre forze. Sarà una importante prova per caratterizzare il nostro profilo di forza sociale.

D. Rispetto al Pnrr, quali delle sei missioni marcherete strette? R. Due: Salute e Inclusione e Coesione. Partiremo con la proposta dell’osservatorio permanente sulla silver economy, strumento che può diventare utilissimo anche sotto il profilo comunicativo. Ma soprattutto sarà necessario monitorare con oggettività e appropriatezza scientifica alcune delle indicazioni ben delineate nel Pnrr, come la digitalizzazione del servizio sanitario nazionale, il varo della legge nazionale sulla nonautosufficienza e lo sviluppo dei servizi sanitari di prossimità. C’è una cura delle fragilità che va tenuta nella massima attenzione dal legislatore. D’altra parte è proprio il Pnrr a garantire miliardi di euro per questi obiettivi. D. Quale sarà il primo vero banco di prova? R. La imminente sessione di bilancio sicuramente potrebbe già prevedere misure importanti, come accogliere la proposta del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza su un piano nazionale di domiciliarità integrata. Oppure i primi aspetti attuativi della delega fiscale, su cui auspichiamo interventi anche a favore del reddito pensionistico. Per CNA Pensionati questa nuova stagione, però, è soprattutto l’occasione per un cambio di paradigma rispetto alla concezione delle politiche sociali, sanitarie e di cura, considerate in maniera scorretta quale semplice ed improduttiva spesa (prevalentemente) pubblica. Un’arretratezza concettuale che può essere superata, invece, con la presa d’atto della loro natura di investimenti fondamentali per la complessiva tenuta sociale del Paese. D. L’attenzione alle categorie di fragili non è solo una questione di investimenti, ma anche culturale. Quale di queste sfide pensa sia più difficile? R. La pandemia ha rimesso al centro l'importanza e l'urgenza di diritti materiali che ormai davamo troppo per scontato, come la casa o la salute. Oggi è in atto questa "riscoperta". Nuove politiche sul welfare la dovrebbero interpretare valorizzando il concetto di cura, una parola che ci piace perché è onnicomprensiva: non esclude, ma avvicina. C’è un’altra importante novità che ormai è entrata nel nostro quotidiano, ovvero la tecnologia. Sarà una preziosa alleata e per questo non dobbiamo essere timorosi prima nell'analizzarla - per comprenderne le potenzialità - e poi nell’utilizzarla, perché ci consentirà di rendere percepibile la prossimità, addirittura la domiciliarità, di servizi e prestazioni. CNA Pensionati nei prossimi quattro anni non avrà paura di affrontare queste sfide.

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