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ERBORISTERIA - Erbe d'autunno

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Erboristeria

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ERBE D’AUTUNNO FRA ALBERI SPOGLI E FOGLIE MORTE

GENNARO SPORTIELLO, Fitopreparatore

"Difficile è essere autunno, facile essere primavera. Accendere tutto quello che è nato per essere acceso. Spegnere il mondo, invece facendolo scivolare via...". Così si esprimeva Pablo Neruda, poeta cileno, parlando dell’autunno. E ha perfettamente ragione. É vero che l’autunno ha un compito ingrato. Viene dopo l’estate, rigogliosa e florida. Un tripudio di vita, giornate lunghe, notti tiepide e spensierate. L’autunno no, l’autunno ci porta lento ma inesorabile verso il freddo, il gelo, il vento di tramontana che ci sferza il viso, i campi desolati e le notti interminabili. Un tempo nelle campagne questa era la stagione dei bilanci, ma non con carta e penna, a suon di provviste. Durante la bella stagione si sfruttavano le risorse della terra nel momento di massimo fulgore. In collina, per esempio, si cominciava dal grano, l’orzo, l’avena, proseguendo con i legumi, le mandorle, e poi frutta e verdura da raccogliere per farne marmellate e conserve a cominciare dai pomodori. E più tardi le noci, la vendemmia, per finire con le castagne e la raccolta delle olive. Così si arrivava a novembre e solo allora si poteva dire di avere abbastanza provviste per trascorrere un inverno tranquillo. Altrimenti erano guai seri. La ricorrenza di ‘Ognissanti’ (1 novembre) era il giorno della resa dei conti. Arrivare alla prossima primavera con la pancia piena oppure… meglio non pensarci.

Piante autunnali selvatiche e non inquinate

Oggi possiamo vivere l’autunno con l’animo rilassato, anche se un velo di tristezza può accompagnare le nostre scorribande nella natura. Se poi camminando fra alberi spogli, calpestando foglie gialle, marroni e rosse, riusciamo a raccogliere erbe e bacche di stagione, rispettando il tempo balsamico, tanto meglio. Ricordo che il tempo balsamico è il momento migliore per raccogliere le piante, quasi sempre quando contengono la più alta percentuale di principi attivi. Inoltre l’autunno è il periodo più indicato per prendere le radici. Per non avere problemi evitare la vicinanza di fabbriche, officine, fognature, campi trattati con pesticidi, strade trafficate. Essere certi che l’erba raccolta sia quella giusta, a volte le diverse specie si somigliano. Ma quali sono le piante tipiche dell’autunno? Fra le altre ginepro, lino, bardana, alloro, biancospino ci offrono frutti e bacche. Altre ci regalano le radici come la stessa bardana, le fragole, il rabarbaro, il pungitopo, la potentilla. Eccone alcune di seguito.

Il biancospino

Alberello longevo molto comune, dalle spine aguzze sui rami. Foglie dentate e fiori biancastri profumati che in autunno diventano frutti. Questi sono impiegati per abbassare la pressione arteriosa, in caso di aritmia cardiaca, ipertensione, ansia, difficoltà ad addormentarsi con senso di agitazione. Attenzione perché il biancospino può causare malanni di natura gastrica e può interferire con l’uso di medicinali ipotensivi. Le bacche si possono usare anche per preparare marmellate e confetture che contengono flavonoidi utili per proteggere i vasi sanguigni.

La bardana

Imponente, ama l’umidità, facilmente riconoscibile a causa delle grandi foglie di colore verde scuro nella pagina superiore e più chiaro in quella inferiore. Cresce nei pressi di edifici abbandonati, rovine, campi incolti. I fiori rossi tendenti al viola sono muniti di piccole spine che si appiccicano agli abiti. Sistema ingegnoso per diffondere il seme e riprodursi. In erboristeria sono utilizzate le radici che si raccolgono in autunno, coadiuvano l’azione dei reni e favoriscono la diuresi, depurano l’organismo a partire dal fegato, migliorando gli inestetismi della pelle. La bardana cura dermatosi, infiammazioni cutanee, acne. Utile anche per reumatismi e artriti.

L’alloro

Arbusto conosciuto da tutti con foglie lucide e resistenti che ama l’esposizione diretta ai raggi del sole. In cucina si usano le foglie ma per curare anche le bacche, di colore tra il nero e il blu, che si raccolgono in autunno e somigliano a delle piccole olive. Come molte piante aromatiche è indicata per affrontare le infezioni, facilita sia la digestione che l’appetito, ha un effetto "carminativo" che permette di ridurre i gas intestinali. Pianta indicata per l’apparato respiratorio, ottima in caso di bronchiti e raffreddori, facilita la fuoruscita del catarro da bronchi e trachea.

Il ginepro

Albero che raramente supera i sei metri, dotato di corteccia rossa. Foglie simili a quelle del rosmarino, fiori gialli e bacche scure dette coccole, raccolte in autunno. Utile per ridurre le infezioni urinarie, cistiti, calcoli urinari, ritenzione idrica e mestruazioni difficili. Adatto in caso di artrosi e forme reumatiche anche persistenti. Attenzione, non somministrare in caso di infiammazioni ai reni e in gravidanza. L’autunno ha il compito ingrato di spengere il mondo. Così la natura riposa e a primavera rinasce. Compito ingrato ma necessario.

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