Forse nessuna mappa potrà contemplare mai la disomogeneità di questo ‘secolo breve’ e troppo veloce in cui decine e decine di movimenti, di sperimentazioni, di stili si sono avvicendati, accavallati, schiacciati ed esauriti a volte in un tempo sufficiente solo a lasciare piccole e superficiali impronte nella storia. Abbiamo delineato, quindi, 8 nuove regioni attraverso le quali intraprendere questo viaggio nella pittura italiana del ‘900. Regioni fluide, con provincie spesso condivise e capoluoghi trasversali dove opere e artisti potrebbero abitarne liberamente il limite, dove il confine è la linea che unisce e non divide movimenti e stili che si intrecciano e dialogano tra di loro per svelarci nuove letture possibili: la valle del Corpo Sognato, il teatro de i Luoghi e gli Scenari, la terra degli Oggetti Enigmatici, la piana dei Segni, dei Gesti e delle Scritture, le grotte delle Materie e delle Alchimie, il golfo de le Azioni ed i Pensieri. Perhaps no map could ever display all the diversity of this ‘short century’ that went by too fast, in which dozens upon dozens of stylistic movements and experimentations came and went, overlapping and suppressing one other in such rapid succession that they only succeeded in leaving small, superficial evidence of their passing. Eight new regions we delineated across which this journey through Italian painting of the 1900s will carry the traveller. These regions are fluid, in which the provinces frequently overlap and the capitals stretch outwards with works and artists freely living on the edges, and whose borders are the line that unites and does not divide movements and styles that intertwine and interact with each other to reveal new styles: the valley of the Dreamed Body, the theatre of the Places and Settings, the land of Enigmatic Objects, the plain of Signs, Gestures and Writings, the caves of Materials and Alchemy , the gulf of Actions and Thoughts.
Per la tutela, la valorizzazione e la promozione culturale e turistica del territorio. Per lo sviluppo economico e civile della comunitĂ locale e del contesto Penisola sorrentina.
atmosfere e tensioni del ventesimo secolo atmospheres and tensions of 20th century a cura di | curated by Vittorio Spampinato Valeria Tassinari Gino Fienga
900 P ittura Italiana | Italian Paintings Atmosfere e tensioni del ventesimo secolo Atmospheres and tensions of 20th Century a cura di | curated by Gino Fienga ISBN 978-88-96427-65-1 © con-fine edizioni 2015 © Carla Accardi by SIAE 2015; © Franco Angeli by SIAE 2015; © Alighiero Boetti by SIAE 2015; © Agostino Bonalumi by SIAE 2015; © Massimo Campigli by SIAE 2015; © Giuseppe Capogrossi by SIAE 2015; © Felice Casorati by SIAE 2015; © Roberto Crippa by SIAE 2015; © Giorgio De Chirico by SIAE 2015; © Gino De Dominicis by SIAE 2015; © Filippo De Pisis by SIAE 2015; © Fortunato Depero by SIAE 2015; © Tano Festa by SIAE 2015; © Lucio Fontana by SIAE 2015; © Domenico Gnoli by SIAE 2015; © Renato Guttuso by SIAE 2015; © Osvaldo Licini by SIAE 2015: © Mino Maccari by SIAE 2015; © Alberto Magnelli by SIAE 2015; © Piero Manzoni by SIAE 2015; © Mario Merz by SIAE 2015; © Giorgio Morandi by SIAE 2015; © Achille Perilli by SIAE 2015; © Fausto Pirandello by SIAE 2015; © Mimmo Rotella by SIAE 2015; © Antonio Sanfilippo by SIAE 2015; © Aligi Sassu by SIAE 2015; © Mario Schifano by SIAE 2015; © Toti Scialoja by SIAE 2015; © Gino Severini by SIAE 2015; © Mario Sironi by SIAE 2015; © Giulio Turcato by SIAE 2015 Tutti i diritti riservati | All right reserved under international copyright conventions.
con-fine Art&Culture publishing Via C. Colombo, n.150 - 80062 Meta (NA) - Italy Via Garibaldi, 48 - 40063 Monghidoro (BO) - Italy www.con-fine.com - info@con-fine.com Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. No part of this book may be reproduced or utilized in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopying, recording, or any information storage and retrieval system, without permission in writing from the publisher. Prima edizione Marzo 2015 | First Edition March 2015 Enti prestatori | Loaners Ca’ la Ghironda Modern Art Museum, Zola Predosa (BO) Italy Museo MAGI ‘900, Pieve di Cento (BO) Italy Fondazione Tito Balestra, Longiano (FC) Italy Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Bologna, Italy Si ringrazia | Many thanx to: Francesco Martani, Giulio Bargellini, Flaminio Balestra, Estemio Serri, Luca Minguzzi, Luca Fabbri
Villa Fiorentino 28 Marzo | March 7 Giugno | June 2015
Città di Sorrento
Mostra promossa da Exhibition sponsored by
Comune di Sorrento
Sindaco Avv. Giuseppe Cuomo
Fondazione Sorrento
Presidente dott. Gianluigi Aponte Direttore Cap. Luigi Gargiulo
Segreteria della Mostra Exhibition secretary Pina Barbato Antonella Moscarella
Ufficio Stampa Press Office Livio Pane
In collaborazione con
A cura di | Curated by Gino Fienga
Comitato Scientifico | Scientific Committee
Vittorio Spampinato, Valeria Tassinari
Project team
Allestimento e Logistica | Installation and Logistics: con-fine Arte&Cultura Coordinamento | Coordination: Gino Fienga Allestimento | Installation: Andrea Fienga Didattica e Comunicazione | Educational and comunication Nadia Lazzarini
Servizi | Services
Cartellonistica | Billboards: EP2 Sistemi s.r.l. Banners: Mormile group s.r.l. Lavori Tipografici | Printing works: Tipografia “La Sorrentina” Traduzioni | Translations: Ibis International Business Services snc Trasporti | Transports: Full Service Group - Torino
Assicurazione | Insurance
Aprile - Gestioni assicurative s.r.l.
Catalogo | Catalogue w w w. g h i r o n d a . i t Fondazione
TITO BALESTRA onlus
con-fine edizioni a cura di | curated by Gino Fienga, Vittorio Spampinato, Valeria Tassinari
Giuseppe Cuomo CittĂ di Sorrento
Sindaco di Sorrento Mayor of Sorrento
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L’investimento che è stato messo in campo negli ultimi anni in questo ambito - nella convinzione che la valorizzazione, sia dell’identità della nostra terra, che della grande arte nazionale ed europea, fosse la strada da percorrere verso il futuro - ha portato dei risultati sicuramente sperati, ma che sono andati anche al di là delle aspettative: non solo facendo assumere alla Città di Sorrento, alla Penisola Sorrentina e a tutta la provincia una dimensione decisamente non ‘periferica’, dal punto di vista dell’offerta culturale; ma anche e soprattutto contribuendo a scalare, fino a raggiungerne le vette, le più importanti classifiche del mondo dell’arte e di quello del turismo.
The investment that has been put into the project over the past few years - in the belief that promoting both our territorial identity and great Italian and European art is the way to the future - has not only returned the expected results, but has even exceeded all expectations. The City of Sorrento, indeed the whole peninsula and the entire province, are no longer ‘peripheral’ from the standpoint of their cultural offerings, but rather are continuing in their upward ascent up the most important peaks in the worlds of art and tourism.
er Sorrento si consolida e prosegue un progetto turistico-culturale che ha fatto della Città e di Villa Fiorentino uno dei luoghi d’arte più visitati a livello nazionale per qualità, originalità e continuità delle proposte oltre che per le professionalità acquisite in questo settore, a partire dall’organizzazione fino alla comunicazione e alla promozione degli eventi che, in questo modo, diventano automaticamente veicolo per la promozione di tutto il comprensorio.
orrento is continuing to add to a cultural tourism project that has made the City and Villa Fiorentino one of the most visited art locations in Italy on account of the quality, originality and ongoing nature of its exhibitions. The professional handling of the entire process, from the organizational methods employed to the advertising and promotion of the events, automatically make the project a vehicle for the promotion of the entire district.
It is by now a well-known fact that art and culture are the main drivers for territorial growth and that investing in these areas - even when the investment may seem disproportionate to the short-term return - directly and indirectly generates business activities that feed the community’s economic life. Yet, holding exhibitions such as those offered by the Sorrento Foundation also means giving people the opportunity to broaden their cultural horizons and helps younger generations to experience new things, with the ability to ‘touch’ and ‘interact’ with what is so often only seen in school textbooks.
È ormai acclarato che l’arte e la cultura sono uno dei principali volani per lo sviluppo dei territori e che investire in questi settori - anche laddove l’investimento può apparire sproporzionato rispetto al ritorno del momento - significa creare un indotto diretto e indiretto nella vita economica della zona; ma proporre mostre come quelle realizzate fino ad oggi dalla Fondazione Sorrento, significa anche dare alla cittadinanza la possibilità di ampliare il proprio bagaglio culturale e alle nuove generazioni lo stimolo a vivere esperienze del tutto nuove, con la possibilità di ‘toccare con mano’ e di ‘interagire’ con ciò che spesso si vede solo sui libri di scuola.
After the Picasso Expo this year, Italy will be the place to explore the great artistic painting of the last century and to discover, once again, that the 20th century holds many surprises and an energy that still manages to balance tradition and innovation.
Dopo Picasso, quindi, nell’anno dell’Expo, si ritorna in Italia per esplorare il fermento artistico della pittura del secolo scorso e per scoprire, ancora una volta, che il 900 rimane un secolo pieno di sorprese e di quella energia che ancora oggi riesce a tenere in equilibrio la tradizione e il rinnovamento. 7
Gianluigi Aponte
Presidente della Fondazione Sorrento President of the Sorrento Foundation
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a Fondazione Sorrento, attraverso un incessante e tenace lavoro, si è ritagliata un ruolo di tutto rispetto nel panorama espositivo italiano, mediando consapevolmente, nella scelta degli autori o delle tematiche su cui lavorare, fra l’esigenza di offrire proposte di alto valore culturale e quella, statutariamente prevista, rappresentata dalla promozione dell’immagine della Città di Sorrento nel contesto turistico nazionale ed internazionale. In continuità con quanto fatto fino ad oggi, la mostra primaverile 2015 vuole allargare la visione dell’indagine proponendo uno spaccato del secolo scorso filtrato dallo sguardo di tutti quegli artisti italiani che di quella stagione sono stati protagonisti. Il Novecento: non quello visto da un singolo artista, ma quello rimasto impregnato di umori, atmosfere, tradizioni, tensioni che hanno alfine traghettato l’arte italiana nel nuovo millennio. Questa volta Villa Fiorentino apre le sue porte ai principali pittori del ‘900 italiano; tra quelli proposti alcuni sono nomi conosciuti da tutti, altri rappresenteranno una scoperta per molti. Saranno presenti più di 70 artisti storicizzati che dialogheranno fra di loro all’interno delle sale dando al visitatore la possibilità di avere un duplice approccio: quello ‘didattico’ che lo porterà alla scoperta di opere originali e talvolta inedite e quello più ‘emozionale’ che gli farà percepire l’energia creativa dei diversi movimenti artistici - fra i più fecondi e sorprendenti della storia dell’arte moderna - intrecciarsi fra di loro. Ancora un appuntamento importante e sicuramente originale, dunque, per la Fondazione Sorrento. Un’altra mostra che, questa volta, non si propone con il clamore del grande nome, sebbene coinvolga molti artisti di fama internazionale, ma che vuole offrire a tutti coloro che la visiteranno qualcosa di più: un percorso pieno di sorprese e di emozioni dove ogni opera racchiude il piacere di una scoperta e ogni sala diventa luogo di incontro con il passato a noi prossimo.
he incessant hard work carried on by the Sorrento Foundation has earned it a respected position on the Italian exhibition scene, with a well-thought-out mix of artists and themes balanced by the need to present exhibitions of high cultural value and to adequately promote the City of Sorrento for Italian and international tourism. Keeping in line with what has been done to date, the spring 2015 exhibition seeks to expand its horizons by proposing a cross-section of the last century as seen through the eyes of all the Italian artists who were at the centre of it. The twentieth century: not the one seen by a single artist, but that period that was impregnated with the moods, atmospheres, traditions, and tensions that ultimately carried Italian art forward into the new millennium. This exhibition will see Villa Fiorentino open its doors to the major Italian painters of the 1900s. Some of the artists presented are now household names, while others will offer many an opportunity for discovery. Works by more than 70 artists will be on display simultaneously within the different rooms of the Villa to give visitors an opportunity to take a two-pronged approach to the art: a ‘learning’ experience to discover original and sometimes never-before-seen works and a more ‘emotional’ experience to get in touch with the creative energy of the different artistic movements including some of the most prolific and astounding in modern art - are offered together. This important event organized by the Sorrento Foundation promises to be unique and original. This is an exhibition that, once again, does not rely on the drawing power of a famous artist (though many important international artists are indeed represented), but rather attempts to offer each visitor something more: an exhibition full of surprises and emotions where each work holds a pleasant discovery, and each room becomes a meeting place with the past beside us.
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Sommario | Contents
12 16
La Mappa dei Segni di un Secolo Breve Maps and maker of a short century Gino Fienga L’ enigma
dell ’ oggetto
| The enigma of objects Mirko Nottoli
Il corpo sognato | Dreamed B ody Valeria Tassinari
18 20
Oltre l’immagine | Beyond the image Alice Devecchi
22
Tensioni astratte | Abstract Tensions Nicola Maggi
24 26 28 30
A zione e pensiero | Action and though Vittorio Spampinato Segni, gesti, scritture | Signs, gestures, writing Federica Vandelli Materia e alchimia | Material and alchemy Alessandra Zanchi Luoghi e scenari | Places and Scenarios Gino Fienga
105
Biografie | Biographies
10
Opere | Artworks De Pisis, Morlotti, Gnoli, Festa, Morandi, Pirandello, Guttuso, Severini, Sironi, Tozzi
34-43
Baj, Campigli, Lanfranco, De Chirico, Corsi, Levi, Mafai, Mondino, Sassu, Minguzzi, Maccari
44-55
Boetti, Dadamaino, Bonalumi, Colombo, Fabbri, Fontana
56-61
Balla, De Luigi, Colla, Veronesi, Reggiani, Radice, Magnelli
62-69
Afro, Vedova, Perilli, Sanfilippo, Tancredi, Romiti
70-75
Accame, Chiari, Nigro, Accardi, Scanavino, Capogrossi, Turcato, Dorazio, Scialoja, Novelli
76-85
Uncini, Crippa, Burri, Manzoni, Moreni, Rotella, Schifano, Merz
86-93
Brindisi, Angeli, De Dominicis, Depero, Casorati, Birolli, Ligabue, Rosai, Licini, Tadini, CarrĂ
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94-105
La mappa dei segni di un secolo breve Maps and maker of a short century Gino Fienga
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a mappa dell’arte del XX secolo è una grande carta, a tratti un po’ sbiadita, a tratti decisamente chiara e leggibile, sulla quale si intrecciano i percorsi di una geografia umana in continuo movimento. È disseminata di segni instabili, di colori mutevoli, di forme e di nomi talvolta conosciuti, talvolta da scoprire e approfondire.
he map of 20th-century art is quite large. Though a bit faded in places, it is very clear and legible in others and shows the intertwining paths of a constantly changing human geography. It is littered with changing indications and shifting colours; some of its shapes and names are recognizable, while others await discovery and exploration.
Spesso cerchiamo di muoverci da una parte all’altra di essa, ma non è raro il caso in cui ci fermiamo spaesati davanti ad un indefinito incrociarsi di strade, allo sconfinare delle regioni del pensiero, alla mutevole interpretazione della critica.
We often attempt to move across the map, only to find ourselves unable to do anything but stand bewildered facing an uncertain intersection of roads along the borders of the regions of thought, in the midst of shifting critical interpretation.
E allora tentiamo nuove soluzioni per contribuire a ridisegnarne i confini, cancellando quelli tradizionali e individuando luoghi di incontro diversi, territori più o meno vasti all’interno dei quali immaginare il confluire di linguaggi e di concetti che possano, in qualche modo, trovare piccoli elementi identitari.
So we look for new ways to help us redraw the boundaries, by erasing the traditional ones and identifying other meeting places that occupy larger or smaller areas in which to envision the confluence of styles and concepts that might somehow be able to find identities. It is a fixed itinerary that aims to touch slightly upon the past, just as this past called modernity attempted to overcome its own ‘preceding past’ that was steeped in tradition and short-lived holographic certainties.
È un percorso obbligato che mira un po’ a rimettere in gioco il passato, proprio come questo passato chiamato modernità ha voluto superare il suo ‘passato precedente’ impregnato di tradizione e di labili certezze oleografiche.
Perhaps no map could ever display all the diversity of this ‘short century’ that went by too fast, in which dozens upon dozens of stylistic movements and experimentations came and went, overlapping and suppressing one other in such rapid succession that they only succeeded in leaving small, superficial evidence of their passing. Any attempt to establish boundaries and define styles carries with it the risk of being left with a more or less inaccurate listing of the many artistic channels and numerous artists who plied these waters, without ever allowing the explorer of art to see how these streams - at times large swollen rivers, at times small culverts serving the fields of power, flow against the tide. They all began from the same sea and flowed over mountains and plains in search of a new individual identity, often under the direction of a manifesto, or sometimes, by chance. Obviously, not all reached ‘the destination’. Some ran aground, others continued on and became tributaries. Some managed to find solid
Forse nessuna mappa potrà contemplare mai la disomogeneità di questo ‘secolo breve’ e troppo veloce in cui decine e decine di movimenti, di sperimentazioni, di stili si sono avvicendati, accavallati, schiacciati ed esauriti a volte in un tempo sufficiente solo a lasciare piccole e superficiali impronte nella storia. Tentando di stabilire confini e di redarre glossari, si incapperebbe nel rischio certo di restituire un elenco più o meno impreciso dei tanti rivoli artistici e dei tanti protagonisti che ne hanno scavato il solco, senza tuttavia mai lasciar percepire al viaggiatore d’arte la sensazione che questi corsi, a volte grandi fiumi in piena, a volte piccole chiaviche al servizio dei campi del potere, scorrono controcorrente: nascono, in fondo, tutti dallo stesso mare e risalgono pianure e montagne alla ricerca di una propria e nuova identità, spesso con un programma manifesto, a volte guidati dal caso. Ovviamente non
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ground that pushed them upwards to great heights, thereby sublimating their initial urges and purifying the passions that the tragedy which spurred them on stirred in the hearts of the artists and their admirers. This is the purifying and soothing action of poetry and art.
sempre tutti arrivano ‘a destinazione’. Chi si arena, chi prosegue e diventa affluente, chi trovano terreno impermeabile che gli permette di scorrere fino alla cima di una vetta, sublimando così le sue stesse motivazioni di partenza, purificandone le passioni che la tragedia da cui è scaturito ha generato nell’animo degli attori e dei loro spettatori. È l’azione purificatrice e rasserenante della poesia e dell’arte.
The common sea from which these rivers arise is that of the 19th century, which held the resurgent principles and erosive undertows that began to shear away from the foundations pieces of those iconic truths that characterized art up until that time, bringing tensions and destructive desires that had never before been so real and disruptive to the surface.
Il mare comune da cui questi fiumi all’incontrario attingono è quell’Ottocento in cui galleggiano già istanze di risalita, risacche erosive che iniziano a staccare dal fondo i pezzi di quelle verità iconiche che hanno caratterizzato l’arte fino a quel momento, per portare a galla tensioni e desideri di rottura mai così concreti e dirompenti.
This erosion had its effect of smashing the held certainties regarding representational models, but it took and nourished those models, reworking them into a humus or substrate upon which to set the lay the foundation for new styles, new colour schemes, changeable geometric forms, abstractions, deformations, asymmetries, and spaces.
Un’erosione che di certo sgretola le certezze sui modelli di rappresentazione, ma che di quei modelli si nutre reimpastandoli, facendone humus e substrato su cui poggiare le basi dei suoi nuovi linguaggi, dei nuovi rapporti cromatici, degli instabili equilibri geometrici, delle informi astrazioni, deformazioni, asimmetrie, spazi.
The tools of the past were unable to keep pace with the tensions mounting through the succession of events and the decades proved insufficient to translate into images the new notions that science or psychoanalysis brought into existence, or to oppose or support the changing political and social scenes.
Gli strumenti del passato non tengono il passo alle tensioni che si vanno sprigionando con il succedersi degli avvenimenti e dei decenni ne’ sono sufficienti a tradurre in immagini le nuove nozioni che la scienza o la psicanalisi vanno conquistando, ne’ a contrastare o sostenere i mutevoli scenari politici e sociali.
This is where the map is populated by signs from different styles, whose purpose of communicating a ‘position’ is so often undermined by the inability of the traveller - engaged in the search for the catalogue of catalogues - to read it properly and getting lost in an indefinite, and perhaps infinite number of hexagonal galleries, containing vast air ducts, bordered with low railings. Wandering around in this Babel of Art, one cannot help but feel like an imperfect curator, one who is limited by tradition and continues to ask the question: What does it represent? without observing that the right question is: What does it say?
E’ qui che la mappa si popola di segni dai linguaggi differenti il cui scopo, quello di comunicare una ‘posizione’, viene spesso e volentieri tradito dall’incapacità del viaggiatore – in cerca invece del catalogo dei cataloghi - di indovinarne la traduzione, per perdersi così fra un numero indefinito, e forse infinito, di gallerie esagonali, con vasti pozzi di ventilazione, bordate di basse ringhiere: come in una vera e propria Biblioteca di Babele dell’Arte, vagando all’interno della quale non si può far altro che sentirsi un vero e proprio imperfetto bibliotecario il cui limite, figlio della tradizione, ci spinge di continuo a chiederci cosa rappresenta? ignorando che
Whether it occurred purely by chance, or through the evil machinations of the world, this century with its
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fascinating composition of evocative themes, enigmatic figures, cryptic communications, senseless cacophony, relationships and inconsistencies lends itself well to a further reshuffling of the deck in order to reveal a new, unique understanding that will allow us to design a new map with a discernible key, which, in turn, will make us feel like we possess an untarnished treasure that is still hidden to most.
la giusta domanda è cosa comunica? Che sia opera del caso, quindi, o di malevoli artefici del mondo, questo secolo con la sua affascinante composizione di tematiche evocative, di figure enigmatiche, di criptiche comunicazioni, di insensate cacofonie, di nessi e di incoerenze ben si presta ad un ulteriore rimescolamento delle carte alla ricerca di un gioco solitario che ci sveli complicità inedite, che ci spinga a ridisegnare una nuova mappa senza incomprensibili leggende, in grado di farci finalmente sentire detentori di un tesoro ancora puro e nascosto ai più.
Eight new regions have thus been delineated across which this journey through Italian painting of the 1900s will carry the traveller. These regions are fluid, in which the provinces frequently overlap and the capitals stretch outwards with works and artists freely living on the edges, and whose borders are the line that unites and does not divide movements and styles that intertwine and interact with each other to reveal new styles: the valley of the Imagined Body, the theatre of the Places and Settings, the land of Enigmatic Objects, the plain of Signs, Gestures and Writings, the caves of Materials and Alchemy , the gulf of Actions and Thoughts.
Si sono venute delineando, quindi, 8 nuove regioni attraverso le quali intraprendere questo viaggio nella pittura italiana del ‘900. Regioni fluide, con provincie spesso condivise e capoluoghi trasversali dove opere e artisti potrebbero abitarne liberamente il limite, dove il confine è la linea che unisce e non divide movimenti e stili che si intrecciano e dialogano tra di loro per svelarci nuove letture possibili: la valle del Corpo Sognato, il teatro de i Luoghi e gli Scenari, la terra degli Oggetti Enigmatici, la piana dei Segni, dei Gesti e delle Scritture, le grotte delle Materie e delle Alchimie, il golfo de le Azioni ed i Pensieri.
It is a land that stretches into the deepest reaches of our psyche, and one that certainly holds great opportunities for all Modern Art. It is a representational map to identify the unconscious debt we must pay to access the language of images, and thus redeem the treasure of understanding of the enormous wealth of ideas and concepts that are the true legacy that the 20th century has bequeathed to the present and to all those artists and works associated with Contemporary Art.
Un territorio che giunge fino ai luoghi più profondi e recessi della nostra psiche, e che di sicuro ha aperto notevoli possibilità a tutta l’Arte Moderna. Una rappresentazione catastale attraverso la quale individuare il debito inconscio da pagare per accedere al linguaggio delle immagini, e riscattare così il tesoro della comprensione di quell’enorme patrimonio di idee e di concetti che sono la vera eredità che il XX secolo ha lasciato all’oggi e a tutti quegli artisti e quelle opere che attengono all’Arte Contemporanea.
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L’enigma dell’oggetto The enigma of objects Mirko Nottoli
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he Copernican revolution in contemporary art consists in its having progressively moved the focus from objects to subjects. Thus impressionists expressedimpressions.Expressionistsexpressedintrospection. Surrealists expressed the subconscious. Art stopped imitating nature and aimed instead to replace it in the search for a more solid and concrete reality than real life could offer. As for the Cubists, as for Balla and Depero seted to the futurist reconstruction of the universe. The result was that objects became more fleeting. Along the road to Abstraction objects were chewed up, blended together and filtered out until they were no longer recognisable. They became enigmas. To be deciphered and interpreted. Giorgio Morandi, the bottle painter uninterested in bottles, is a case in point. This Via Fondazza master was not searching for reality but rather for what it hid, the secret concealed in the certainty of objects. His still lifes are quasi abstract compositions in which objects are drained of any material connotations and reduced to pure form projecting into one another in a perspective play of interlocking parts. Even metaphysics made use of everyday objects but differed from Morandi in the ultra precision used to depict them. All it did was to juxtapose two of them, entirely removed from their original context and shown on a stage, to obtain an alienation effect in which objects ended up representing other realities, metaphysics. A glove together with a Greek statue, an egg, a chess board, a book, a porticoed building running away in a perspective sense, a shadow stretching out into an empty square and a passing train puffing out steam in the distance. De Chirico and company’s was the realm of the unconscious and dreamlike, the realm which Mario Sironi set out for us in his 1944 Composizione Metafisica and Gino Severini painted for us in his 1930s classical-like still life series. The objects used by Mario Tozzi in La finestra Aperta sul Cielo in 1934 are also typically metaphysical objects in which a square rule, a vase and a jug resting on a table, a
a rivoluzione copernicana dell’arte contemporanea consiste nell’aver progressivamente spostato il centro dell’attenzione dall’oggetto al soggetto. Di impressioni parlano infatti gli impressionisti. Di introspezione gli espressionisti. Di subconscio i surrealisti. L’arte smette di imitare la natura, e mira a sostituirsi ad essa alla ricerca di una realtà più solida e concreta del reale. Così per i cubisti, così per Balla e Depero tesi alla ricostruzione futurista dell’universo. Il risultato è che l’oggetto si fa evanescente, nella strada che conduce all’astrattismo l’oggetto viene rimasticato, frullato, filtrato fino a diventare irriconoscibile. Diventa un enigma. Da decifrare, da interpretare. Caso emblematico quello di Giorgio Morandi, il pittore delle bottiglie ma a cui le bottiglie interessano ben poco. Non è infatti il vero quello che preme al maestro di via Fondazza bensì quello che si nasconde alle sue spalle, il segreto celato nella sicurezza degli oggetti. Le sue nature morte sono composizioni quasi astratte in cui l’oggetto è prosciugato da ogni suo connotato materiale, ridotto a forme pure che si compenetrano in un gioco prospettico di incastri. Anche la metafisica si serve di oggetti quotidiani ma a differenza di Morandi li rappresenta con la massima precisione. Ma gli basta giustapporne due, prelevati di peso dai loro contesti originali ed esposti su un palco, per ottenere effetti di straniamento in cui l’oggetto finisce per rimandare ad una realtà altra, ad una metafisica appunto: un guanto insieme ad una statua greca, un uovo, una scacchiera, un libro, un edificio porticato che corre via prospetticamente, un’ombra che si allunga su una piazza vuota e un treno che passa sbuffando da lontano. È il regno dell’inconscio e dell’onirico quello che ci svelano De Chirico e compagnia, quello che ci rivela il Mario Sironi di questa Composizione metafisica del 1944 o il Gino Severini della serie classicheggiante delle nature morte degli anni ‘30. Oggetti tipici della metafisica sono anche quelli utilizzati da Mario Tozzi in “La finestra aperta sul cielo” del 1934, in cui, grazie ad una 16
painter’s palette on the ground, a female figure with her back to us seem to be attempting to create an ideal trait d’union between De Chirico, Morandi and the ‘magical realism’ of the Novecento group. Filippo De Pisis’s random use and origin objects strewn across a beach, too, seem to be on a stage symbolising a ‘vanitas’ whose poetic transfigurative power is a style made of material so fragile that it seems on the point of dissolving into the nothingness of the raw canvas. The enigma persists even when the object is nothing more than an object as in Tanto Festa’s Finestra in which the art work is nothing more than a Persian blind. It is no longer function which determines identity but rather aesthetics. Objects are now to be looked at 360°. They are works of art, polysemic objects, as a semiologist would say. And Domenico Gnoli’s objects through the microscope don’t appear to be trying to be anything else than what they are. A large drawer, a tie knot, hair tied up in a bunch. Enlarged, painted front on, in actual fact these simple objects are shouting out their enigmas like inscrutable totems. It is the paradox of Pop Art that it merged into hyper-realism, a reality which is so real as to seem unreal. A fixed, immovable, lifeless, frozen reality. The objectivity of the photographic lens (or the objectivity of the photographic object) is only apparent. There is no truth and the relativism of thought rules. As I said, though, however tried and tested, the objects do hold out. They end up in the shade but they are still there. Renato Guttuso chooses to remain tied to objects from the perspective of a socially and politically committed art which, in the famous argument which saw Fronte Nuovo delle Arti split into two into realists on one hand and abstract artists on the other and Guttuso identify with the former. But objects hold on even when they seem to have disappeared altogether, when they really seem to be no longer needed. Painting for painting’s sake. Wiping the slate clean of any concept of representation. Interpretation starts again from zero. Nothing but movements, signs and colours in twodimensional space. This is, in essence, Informalism, at least in its intentions. But artists like Ennio Morlotti never lose sight of direct contact with nature experienced in an intimate, all-encompassing way. Morlotti’s lumps of brown, green and blue paint are actually earth, grass and sky. It is, paradoxically, when objects seem to disappear altogether that they are at their truest.
squadra, un vaso e una brocca appoggiati su un tavolo, una tavolozza da pittore appoggiata a terra, una figura femminile di spalle, sembra voler realizzare un ideale trait d’union tra De Chirico, Morandi e il “realismo magico” del gruppo Novecento. Come su un palcoscenico stanno gli oggetti di Filippo De Pisis abbandonati sulla spiaggia, eterogenei per provenienza e funzione, simboli di una “vanitas” che egli ha la forza di trasfigurare in poesia grazie ad uno stile fatto di materia tanto fragile da sembrare sul punto di dissolversi nel nulla della tela grezza. L’enigma persiste anche quando l’oggetto non è che l’oggetto stesso, come in “Finestra” di Tano Festa in cui l’opera non è altro che una vera e propria persiana. Non è più la funzione a determinarne l’identità ma l’estetica. È diventato un oggetto da guardare a 360 gradi. È diventato un’opera d’arte, un oggetto polisemico, direbbe un semiologo. Nemmeno gli oggetti rappresentati al microscopio da Domenico Gnoli sembrerebbero non voler significare altro da sé. Un cassettone, il nodo di una cravatta, i capelli raccolti in una coda. Ingigantiti, ripresi frontalmente, questi semplici oggetti gridano in realtà il loro enigma come totem imperscrutabili. È il paradosso della Pop Art che sfocerà nell’iperrealismo: una realtà talmente reale da sembrare irreale. Una realtà fissa, immobile, priva di vita, congelata. L’oggettività dell’obiettivo fotografico (o l’obiettività dell’oggetto fotografico) è solo presunta. Non esiste verità, domina il relativismo del pensiero. Come si diceva però, l’oggetto, pur provato, esausto, acciaccato, resiste. È solo finito in un cono d’ombra ma c’è. Sceglie di rimanere legato all’oggetto, nell’ottica di un’ arte socialmente e politicamente impegnata, Renato Guttuso che, nella celebre disputa che vedrà la spaccatura del Fronte Nuovo delle Arti, tra realisti da un lato e astrattisti dall’altro, si schiera a capo dei primi. Tuttavia l’oggetto resiste anche quando sembra scomparire del tutto, quando davvero sembra che non ce ne sia più bisogno. Pittura per la pittura. Tabula rasa di ogni concetto di rappresentazione. Si riparte dal grado zero dell’interpretazione. Nello spazio bidimensionale del quadro solo gesti, segni e colori. Così sinteticamente l’Informale, almeno nelle intenzioni. Eppure in artisti come Ennio Morlotti vediamo che mai viene meno il contatto diretto con la natura, vissuta in maniera intima, totalizzante. I grumi di colore marrone, verde e azzurro di Morlotti sono in verità terra, erba e cielo. Paradossalmente quando l’oggetto sembra scomparire definitivamente in realtà è il momento in cui la sua verità acquista il massimo valore. 17
Il corpo sognato Dreamed body Valeria Tassinari
L’uomo conosce meglio d’ogni altra cosa il proprio corpo; egli lo conosce così bene perché è il suo corpo ed è quello che gli è più vicino e più caro. Cionondimeno la figura e il nudo sono le cose più difficili da dipingere e da scolpire.
Man knows his body better than any other thing; he knows it so well because it is his body and it is what is closest and dearest to him. Despite this, the human figure and the nude are the most difficult things to draw and to sculpt.
(Giorgio de Chirico)
(Giorgio de Chirico)
Il corpo è ciò che pone l’uomo in contatto con il mondo. Vorrei ribadire che, secondo la filosofia contemporanea, l’uomo non ha un corpo, ma è un corpo. Seguendo questa concezione, corpo ed anima non sono separati. (Remo Bodei)
The body is what brings man into contact with the world. I would like to state that, according to contemporary philosophy, man does not have a body, he is a body. According to this concept, body and soul are not separate. (Remo Bodei)
e è indiscutibile che, nella storia delle arti visive occidentali, il corpo è stato il soggetto privilegiato della rappresentazione, mai come nel XX secolo l’arte si è dedicata in ogni modo alla sua esplorazione. La ricerca artistica del ‘900, infatti, è dominata da una nuova consapevolezza, secondo la quale il corpo si manifesta sempre, con un’intensità dolente e affascinante, persino quando non è più rappresentato in forma di figura. Perturbato e perturbante, esso è al centro di ogni tentativo di autorappresentazione e di conoscenza dell’altro, è l’oggetto scenico e l’attore, è materia inerte e desiderio che la muove: sublimazione e tormento, per angeli e demoni che si scoprono gemelli nella forma esteriore. Architettura di carne e ossa, inarcato come un ponte tra l’Interpretazione dei sogni (1898) e la Psicopatologia della vita quotidiana (1901), mentre Freud gettava le fondamenta della psicanalisi il corpo ha consentito di raggiungere il valico. Così, proprio sul crinale del 1900, si è lanciata la domanda del secolo: l’uomo ha un corpo o è un corpo? Scenario in cui si manifestano le pulsioni, sede del ricordo, dell’attesa e dell’azione, nei decenni successivi il
hroughout the history of Western visual arts, the body is undoubtedly the most commonly represented subject, and never more so than in the 20th century. Artistic output in the 1900s was, in fact, dominated by a new awareness, according to which the body is always present, with a painful and charming intensity, even when not represented figuratively. Perturbed and perturbing, it is at the centre of all attempts at representation of the self and knowledge of the other, it is the object in the scene and the actor, it is inert material and the desire that moves it: sublimation and torment, for angels and demons who discover that they are identical in their external form. Architecture in flesh and bones, positioned like a bridge between The interpretation of dreams (1898) and The psychopathology of everyday life (1901), as Freud laid the foundations of psychoanalysis the body provided the crossing. And so, in 1900, the question of the century was posed: does man have a body, or is man a body? The context within which impulses emerge, the seat of memory, anticipation and action, over the course of the subsequent decades the body came to be recognised as
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the custodian of a psychological and spiritual life, no longer a perfect chest but a participant in our existence, in a continuous osmosis of sensations and emotions, fears and desires. In the 20th century the artist, like the philosopher, began to listen, until he heard, clearly - from that echo that responds to the major questions - that man is in the body and is the body. In the wake of post-impressionism, which had rejected the objective vision, the proponents of the historical Avantgarde began to explore all of the possibilities and the body transformed, warping like malleable material under pressure originating from the inside, suspended between the conscious and the unconscious, expression and description, a substance to be reinvented. Masked, warped, mutant or mutilated, resounding machine or silent mannequin, tremulous flesh or flayed ghost, the body recounts and interrogates relentlessly, pursuing and exhausting. For a time between the two wars, there was a return to the notion of an aesthetic ideal, in a climate of “restoring order” that regarded the statuesque body as the main monument of the lost classical style; but in the wake of the Second World War the shell began to wear away, everything is intensity and content, living flesh and dancing art, scrapes and wounds, selfdestruction, laughter and transfiguration. The restless body is everywhere, it is the tube that expels wondrously coloured organic fluids and matter, it is a tool and a place; it is in the free gestures of the informal and the abstract expressionism, it is a matrix, synaesthesia, breath, blood, shit, shadow, voice. Performed or represented, this ardent and desperate filter remains the key to the mystery, the oracle that we carry with us.
corpo sarà progressivamente riconosciuto come custode della vita psichica e spirituale, non più scrigno perfetto ma attore della nostra esistenza, in una continua osmosi di sensazioni ed emozioni, di paure e desideri. Nel ‘900 l’artista, come il filosofo, si mette in ascolto, fino a sentire chiaramente - nell’eco che risponde alla grande domanda - che l’uomo è nel corpo ed è corpo. Sulla scia del post-impressionismo, che aveva ripudiato la visione oggettiva, le Avanguardie storiche iniziano a sondare ogni possibilità e il corpo si trasfigura, deformandosi come materia malleabile alle pressioni che vengono da dentro, sospeso tra conscio e inconscio, espressività e descrizione, sostanza da reinventare. Mascherato, trasfigurato, mutante o mutilato, macchina roboante o manichino silenzioso, carne tremula o spettro scorticato, il corpo racconta e interroga senza sosta, incalza e sfinisce. Tra le due guerre si torna per un po’ a sognare un ideale estetico, in un clima di “ritorno all’ordine” che vede nel corpo statuario il principale monumento alla classicità perduta; ma già nel secondo dopoguerra l’involucro si dissolve, tutto è intensità e contenuto, carne viva e arti danzanti, graffi e ferite, autolesionismi, risate e trasfigurazioni. Il corpo inquieto è dappertutto, è il tubetto dal quale spremere fluidi e materia organica meravigliosamente colorati, è strumento e luogo; è nei gesti liberi dell’informale e dell’espressionismo astratto, è matrice, sinestesia, soffio, sangue, merda, ombra, voce. Agito o rappresentato, questo filtro ardente e disperato resta la chiave del mistero, l’oracolo che ci portiamo addosso.
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Oltre l’immagine Beyond the image Alice Devecchi
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è stato un tempo in cui l’artista ha sentito l’esigenza di un profondo rinnovamento del fare artistico, tanto da imboccare la strada di un radicale azzeramento per giungere “alla liberazione totale dell’arte da ogni ipoteca passata; quella dell’essere decorativa, evocativa, del rappresentare”. Le parole di Enrico Castellani dichiarano la “nuova concezione artistica” che si manifesta tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta in reazione all’Informale e alle sue superfici pittoriche tormentate da spatolate ispirate ed evocative di un’interiorità sussultante in cerca di rappresentazione. Il grado zero, la tabula rasa si presentano come occasioni di lavorare in uno spazio vergine alla ricostituzione di un linguaggio nuovo che superi lo statuto tradizionale di immagine espressiva e soggettiva alla ricerca di una dimensione autonoma di oggettività. È in questo clima che matura il gesto di Lucio Fontana di varcare la soglia della tela, tradizionale supporto dell’immagine e della sua potenza narrativa. Un gesto, quello del taglio, guidato dal pensiero, codificato in un metodo rigoroso e oggettivo, che ne fa quanto di più lontano si possa immaginare dal gesto espressionista mosso da un’urgenza emotiva e psichica. Fontana va oltre l’immagine con le sue Attese, ma va anche oltre la tela “facendo sorgere il pensiero di una spazialità dietro l’opera”. Il gesto pensato di Fontana è riferimento imprescindibile per Dadamaino e le sue giovanili tele bucate, ma ancor più lo è nella “nudità affettiva” che coagula il segno, protagonista delle più tarde Costellazioni, in nuclei che ricordano una spontanea “proliferazione cellulare”. Lontananza dalla gerarchia compositiva del fare artistico tradizionale può significare l’adottare di un reticolo geometrico ortogonale, oggettivo e anti-emotivo, su cui strutturare proposte che chiamano l’osservatore ad agire intenzionalmente abbandonando la trasognata contemplazione di un’immagine, per diventare fruitore o addirittura co-autore. L’intenzionalità del fruitore di un’opera che non è più immagine ma oggetto, quando non ambiente, si esprime nell’interattività stimolata dallo Spazio elastico (intermutabile) di Gianni Colombo, che prevede e richiede un atto di elaborazione materiale del reticolo geometrico di base. Eredita, un decennio dopo, la necessità di un reticolo regolare preordinato Alighiero Boetti quando fa eseguire su carta quadrettata segni meccanici e ripetitivi a penna, nel tentativo di coniare un linguaggio interpretabile solo da chi è disposto a capirne l’intima sintassi.
here was a time when artists felt the need for a profound renewal of artistic endeavours, so much so that they undertook a radical zeroing approach in order to achieve “the total liberation of art from any residual claim of the past, from being decorative, evocative or representative”. The words of Enrico Castellani, declare the “new artistic conception” that came into being between the late 1950s and early 1960s in reaction the Informal style and its painted surfaces tormented by strokes inspired and evocative of an interior twitch in search of representation. The zero degree, the tabula rasa provide opportunities to work in a virgin space and create a new style that exceeds the traditional expressive and subjective image in the search for an autonomous dimension of objectivity. It was this climate that spurred Lucio Fontana to go beyond the threshold of the canvas, the traditional media for conveying the narrative power of images. His act of making cuts, guided by his thoughts, following a rigorous and objective method, made it the farthest imaginable from the expressionist acts driven by emotional and mental impulses. Fontana goes beyond the image with his Expectations, but he also goes beyond the canvas “giving rise to the thought of spatiality behind the work”. The meditated gesture of Fontana was an essential reference for Dadamaino and his early canvases with holes, but even more so in the “emotional nakedness” that coagulates the sign, featured in the later Constellations, in nuclei reminiscent of a spontaneous “proliferation of cells”. Distance from the compositional hierarchy in the traditional artistic approach might mean adopting an orthogonal, objective and anti-emotional geometric pattern upon which to structure propositions that require the audience to intentionally abandon any dreamy contemplation of an image in order to become a participant or even a co-artist of the work. The intentional response of a participant in a work that is no longer an image but rather an object, or perhaps even a setting, is expressed in the interactivity stimulated by the Elastic space (intermutable) of Gianni Colombo, which envisages and requires an act of material processing on the basic geometric pattern. A legacy of this was seen a decade later in the need for a prefabricated regular pattern when Alighiero Boetti left the execution of mechanically drawing repetitive signs in ink to others in an attempt to coin a language interpretable only by those willing to understand its intimate syntax.
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Tensioni A stratte Abstract Tensions Nicola Maggi
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rtistic reality and the reality of things are two different things. This is perhaps the key to a better, unbiased understanding of that extremely important period in the history of art that, from the late 19th century to the birth of so-called Modernism, saw abstract painting techniques increasingly important to the creation of visual illusion or, in simpler terms, the depiction of the real. It is an abstract tension that can already be seen in 19th century and one, which, throughout the 20th century, in the wake of the profound shift in sensibilities generated by the cultural, scientific and philosophical advances that characterized the whole of the “short century”, became increasingly radical, coming through so-called avant-garde art to the present day. Even in art, Italy arrived a bit late to this test of modernity. The beginning of the 20th century saw some experiments by Romolo Romani and the Futurists Ivo Pannaggi and Giacomo Balla fixing the forces of nature and the dynamism of bodies in space. Then there was Alberto Magnelli, whose artistic experience, however, was outside of Italy and actually more closely involved with that of Paris, where he joined the Abstraction-Creation group supported abstract art in all its forms. They would have to wait until the 1930s for truly interesting developments in terms of abstraction to take place in Italy. But those years produced developments that would profoundly influence 20th-century artistic experiments and originate with a group of artists involved with the Il Milione Gallery in Milan at the time (Mauro Reggiani, Lucio Fontana, Atanasio Soldati, and Luigi Veronesi) and the gallery in Como: Manlio Rho, Mario Radice, Aldo Galli, Carla Badiali and Carla Prina. With all eyes on the work of Kandinsky, the Bauhaus and Osvaldo Licini, these two groups - who were in contact with each other - lead to the birth of a geometric abstraction that became more instinctive among artists of the Milione and more pure and rational - almost Suprematist we might say - among those in Como. This was a trend that Rho and Radice in Italy and Mondrian and Malevich in Europe would perfect to such an extent as to require, at a certain point, one that would come after it and would take various directions: from Informal to Spatialism, straying from the path taken by the Gruppo Origine or taken by the artists that revolved around the magazine Azimuth and arriving at kinetic, optical, and programmed art and analytic painting.
a realtà artistica e la realtà delle cose appartengono a due ordini diversi. È forse questa la chiave di lettura che permette maggiormente di comprendere, senza pregiudizi, quel passaggio importantissimo per la storia dall’arte che, tra la fine dell’Ottocento e la nascita del cosiddetto Modernismo, vede le qualità pittoriche astratte diventare più importanti della creazione dell’illusione visiva o, per dirla più semplicemente, dell’adesione al reale. Una tensione all’astratto che è possibile già ritrovare nel XIX secolo, ma che lungo tutto il Novecento, sulla scia del profondo cambiamento della sensibilità generato dagli sviluppi culturali, scientifici e filosofici che caratterizzano tutto il Secolo Breve, si farà sempre più radicale, attraversando le cosiddette Avanguardie Storiche per arrivare ai giorni nostri. L’Italia, anche in arte, arriva con un certo ritardo a questa prova della modernità. Agli inizi del Novecento si registrano gli esperimenti di Romolo Romani e dei Futuristi Ivo Pannaggi e Giacomo Balla che fissa le forze della natura e il dinamismo dei corpi nello spazio. Si ha poi Alberto Magnelli la cui esperienza artistica, però, è staccata dall’ambiente italiano e vicina, invece, a quello di Parigi dove aderisce al gruppo Abstraction-Creation che sosteneva l’arte astratta in ogni sua forma. Si dovranno attendere gli anni Trenta perché anche nel nostro Paese si possano osservare sviluppi realmente interessanti sul fronte dell’astrattismo. Sviluppi che influenzeranno profondamente le ricerche artistiche novecentesche e che hanno origine nel gruppo di artisti che all’epoca ruotava attorno alla Galleria Il Milione di Milano (Mauro Reggiani, Lucio Fontana, Atanasio Soldati e Luigi Veronesi) e a quello con sede a Como: Manlio Rho, Mario Radice, Aldo Galli, Carla Badiali e Carla Prina. Con gli occhi puntati sull’opera di Kandinsky, sul Bauhaus e su Osvaldo Licini, questi due gruppi – sempre in contatto tra di loro – portano alla nascita di un astrattismo geometrico che si fa più istintivo tra gli artisti del Milione e più puro e razionale quasi suprematista potremmo dire – tra i comaschi. Una corrente che Rho e Radice in Italia e Mondrian e Malevic in Europa porteranno alla perfezione tanto da rendere necessario, ad un certo punto, un suo superamento che prenderà varie direzioni: dall’Informale allo Spazialismo, passando dalla strada tentata dal Gruppo Origine o intrapresa dagli artisti che ruotavano attorno alla rivista Azimuth fino ad arrivare all’Arte cinetica, ottica e programmata e alla Pittura analitica. 23
A zione e pensiero
Action and though Vittorio Spampinato
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utto è Mente, o meglio, la Mente è espressione di Dio, di quel Dio creatore dell’Universo e degli equilibri precari ma, allo stesso tempo, di grande e straordinaria precisione che tutto regola, scandisce, differenzia e confonde. E l’Arte, per taluni, è la magica rappresentazione dell’inconscio, di quella parte più profonda e istintiva della Mente che attraverso il gesto tecnico dell’artista si tramuta in “visione”, in rappresentazione estetica, in quel linguaggio spesso apparentemente incomprensibile ai più ma che invece forma e “informa” delle singole passioni, pulsioni, tensioni, profondità. E allora ecco che in questo capitolo le linee e i cromatismi sfuggono per poi rincorrersi e riprendersi ora in figure ricorrenti e geometriche, ora in contrasti e fuochi ardenti, ora in atmosfere e metafore estetiche, descrizione semiotica di quell’espressionismo astratto più cocente che rituale, e soprattutto di richiamo a pulsioni sociali e culturali di un secolo, quel Novecento tanto violento quanto ricco di tematiche e rivoluzioni sociali, che ha determinato anche la rivoluzione nel modo di fare pittura. Una pittura di Mente, per l’appunto, tradotta nel concetto dell’artista collocato al centro dell’Universo, del proprio Universo fatto di pensiero, e pertanto forse proprio portatore genuino della pittura di Dio, traduzione semiotica di una rappresentazione estetica gestuale e “mossa” voluta dal pensiero e non dalla Maniera, da quella maniera divenuta oramai così ripetitiva e forse stucchevole nel fare così da sempre una figurazione da posa o cavalletto. Evoluzione della Forma, si dice pure. Ora, e allora, la pittura è espressione del pensiero, l’artista è il centro del mondo, il suo pensiero è la componente
he Mind is everything or rather the Mind is an expression of the Divine, of the Divine who created the Universe and that fragile equilibrium which is also, at the same time, great and extraordinary precision which regulates, structures, differentiates and confounds everything. And Art, for some, is the magical representation of the unconscious, of the most profound and instinctive part of the Mind, the part which is transformed into ‘vision’ by an artist’s technique, into aesthetic representation, that often apparently incomprehensible language to many of us but one which forms and ‘informs’ each single passion, rhythm, tension, profundity. And thus it is in this chapter that the lines and colours run away with themselves in order to come together and take shape once again in recurring figures and geometries, now contrasting and fire bright, now in aesthetic atmospheres and metaphors, semiotic descriptions of an abstract expressionism which is more burning than ritual and, above all, which reverberates with the social and cultural currents of a century, that violent but packed with social revolution Novecento which also revolutionised our way of painting. It is Mind painting, to be precise, translated into the concept of the artist at the centre of the Universe, of his or her own thought Universe, and thus, perhaps, genuine carrier of Divine art, semiotic translation of aesthetic representation by gesture and ‘movement’ willed by thought and not Manner, by a manner which had now become so repetitive and clichéd, perhaps, in painting posed figure from easels always. Evolution of Form, said to be pure. Now, as then, painting is an expression of thought. The
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artist is the centre of the world, his thought is the essential element in representation, his action is the controlled and compulsive expression of his genius and the most creative and overwhelming creativity. It is an art, that is, which is prompted by the convulsions of a strong, lively, often dramatic and violent reality, churned up and then translated into imagination without precedent. New images, an open, unexplored field in which artists and their work reflect or simply let themselves go in order to orientate, make new identity reference points and start off afresh from there on new adventures and representations of the Mind by gesture, Action. Hence the Roman School, Gruppo Arte Sociale (GAS), Gruppo Forma 1 and Gruppo 63: and not only them. Action and Thought thus bring in painting which is nobly represented here as well as all the artistic and cultural forms of our time. Informal or geometric abstraction, the most informal and ‘colourful’ expressionism, this is the new world in which the capacity for new Action has been expressed, in which Action is not simply a matter of acting well in thought. And whether this occurs rationally or rather tumultuously or instinctively is of no importance. What is important is that it is infinitely and wonderfully free, free, free.... finally! By conquest or desire and in the free spirit of future generations of the new modern era.
essenziale della rappresentazione, la sua azione è il gesto controllato e compulsivo della genialità e dell’estrosità più creativa e travolgente: un’arte, insomma, spinta dalla convulsione di una realtà forte, vivace, spesso drammatica e violenta, miscelata e poi tradotta in immaginazioni senza un precedente. Immagini nuove, un campo aperto e inesplorato su cui l’artista e la propria arte riflette o semplicemente si lascia andare per poi orientarsi, porre nuovi punti cardinali di identità e da li ripartire per nuove esplorazioni e rappresentazioni della Mente mediante il gesto, l’Azione. Così la Scuola Romana, il Gruppo Arte Sociale (GAS), il gruppo Forma 1, il Gruppo 63: non solo, cioè, dall’Azione e dal Pensiero ne è coinvolta la pittura qui ben degnamente rappresentata, ma tutte le forme artistiche e culturali del nostro tempo. L’astrattismo informale o geometrico, l’espressionismo più informale e “colorato” è il nuovo mondo in cui si esprime la capacita di fare nuova Azione, dove Azione non sta solo nell’agire bensì nel pensare, anche; e se ciò avviene in maniera razionale o tumultuosa e istintiva non importa, l’importante è che sia infinitamente e meravigliosamente libera, libera, libera…finalmente! Per conquista e per desiderio, e per lo spirito libero delle future generazioni della nuova Era contemporanea.
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Segni, gesti, scritture Signs, gestures, writing Federica Vandelli
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a studi nel campo della Psicologia e dell’antropologia si è scoperto che ciò che complica l’esistenza delle persone sono le possibilità di scelta. Questo è il pensiero che mi viene in mente quando mi soffermo ad osservare i quadri che fanno parte di questa sezione. Vedo esseri monocellulari, costruzioni antiche, impronte: finalmente respiro l’esistenza di una comunicazione ancestrale, fluida e semplice, nella quale non esistono fraintendimenti, doppi sensi, esitazioni. Lì è rappresentata la volontà dell’artista di comunicare il suo sentire in modo limpido, senza sovrastrutture che possono distogliere l’osservatore, portandolo in un loop di significati altri o rimandi passati, sedimentati nella memoria collettiva dell’ormai prestabilito questo=questo o questo rimanda a questo. La parola esiste, è parte fondamentale della nostra evoluzione e soprattutto ci contraddistingue. I significati che attribuiamo alle parole e il loro valore ci differenziano dall’altro, e a farcelo ricordare, anche se in maniera delicata è proprio l’opera di Chiari. C’è invece qualcosa che ci accomuna ed è quello che troviamo nelle altre opere: il segno e il gesto. Corrispondenti al nostro io più puro, e forse anche più profondo e inattaccabile ci ricordano che siamo fatti non solo di ragione ma anche di istinto, e questi due elementi devono coesistere e comunicare. Quando un artista crea si usa il termine “gesto creativo”, e non è un caso. La sensazione percepita è quella di uno slancio, di un movimento che nasce dal profondo, dall’istinto innato di creare dato da un moto interiore irrefrenabile che va al di là del pensiero e della retorica che ci si costruisce dietro ad opera finita. Dell’archetipo quale forma preesistente e primitiva di un pensiero, espressa tramite un segno, alla scrittura, è questo il percorso che questa selezione di opere ci fa compiere. Non soffermiamoci a pensare che cosa significa, ma che cosa comunica, oppure “che cosa significa per me?” Perché la bellezza dell’arte non risiede solo nel significato ma anche nell’interpretazione che ognuno di noi le da osservandola. Se gli stessi artisti avessero voluto che la loro creazione avesse una sola e monolitica interpretazione sicuramente lo avrebbero espresso in maniera chiara ed univoca e, probabilmente, non ci sarebbe bisogno di alcuna “lettura critica”.
sychology and anthropology research has shown us that what complicates our existence is choice. This is the thought which springs to mind when I stop to look at the paintings in this section. I see single cell organisms, ancient buildings, footprints: I finally breathe in an ancestral, fluid, straightforward communication free of misunderstandings, double entendre and hesitation. It is here that artists’ desires to communicate in a transparent way - without concealed meanings which can distract our attention, take us in meaning circles or echo the past deeply rooted in our collective memories of the, now fixed, this = this or this refers to this - makes itself felt. Words exist, they are a fundamentally important part of our evolution and what makes us different. It is the meanings we attribute to words and their value which differentiate us from others and it is Chiari’s work which reminds us of this, however subtly. We do have something in common, however, and this is what we find in the other work here – signs and gestures. Corresponding to our purest, and perhaps deepest and most untouchable, sense of self they remind us that we are not simply reason but also instinct and that these two elements must cohabit and interact. When an artist creates, the term used for it is ‘creative gesture’ and not by chance. What we perceive is momentum, a movement which comes from deep down, from the innate instinct produced by an unstoppable inner desire which goes beyond thought and rhetoric and builds up behind us as a finished work. From the pre-existing and primitive form archetype expressed by means of a mark, writing. This is the journey that this selection of works takes us on. The question is not ‘what does it mean?’ but ‘what does it tell us?’ or rather ‘what does it mean to me?’. Because the beauty of art is not simply a question of meaning but also the way each of us interprets what we observe. If artists had meant their work to have just one, monolithic, certain meaning they would unquestionably have expressed it clearly and straightforwardly and there would then probably be no need for a ‘critical reading’.
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Materia e alchimia
Material and alchemy
Alessandra Zanchi
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velare il segreto ultimo della Natura. Questo il compito dell’Alchimia o Ars Regia fondata dal leggendario filosofo ellenico Ermete Trismegisto. Sin dagli albori della civiltà, l’alchimia cerca di ripercorrere le fasi della creazione, dal caos indistinto alla materia manifesta, dal piombo all’oro, dall’ombra alla luce, tramite un processo di mutazione degli elementi che per l’artefice è di liberazione e purificazione spirituale. E da sempre l’artista è anche un po’ alchimista: manipola sostanze e compie un percorso che va dal visibile all’invisibile, dal fisico al metafisico, e viceversa, seguendo un’intima pulsione. Ma è soprattutto l’arte contemporanea a non separare, come l’Arte Regale, la dimensione materiale da quella simbolica e la rappresentazione dalla trasformazione della realtà, in una sua nuova versione. Il viaggio nella pittura italiana del ‘900 si addentra ora in una regione ad alto tasso alchemico, con opere esemplari, variamente definibili “informali”, “povere”, “concettuali”; accomunate dalla ricerca di uno stato originario della materia e del gesto-atto creativo che la trasforma, dove il processo si identifica con l’evento artistico stesso, svuotato di valore formale eppure rivelatore di molteplici messaggi. Se per Manzoni l’idea che precede l’opera è la vera essenza dell’opera stessa, Rotella strappa e ricompone oggetti significanti come i manifesti pubblicitari, verso altri e turbanti significati. L’amico Schifano pensa alla pittura come sperimentazione continua, spaziando dai colori, alla musica rock, alla fotografia. Merz, non a caso definito l’alchimista, usa la sequenza numerica di Fibonacci per rappresentare la crescita della natura e, per raccontare il movimento cosmico, la forma a spirale. Simbolo archetipo amato altresì dallo sfortunato aviatore Crippa, noto per i suoi grovigli ellittici di segni-gesti ma anche per i collage di sugheri, catrami e giornali. Uncini “artista scultore” crea simulacri con cementi, ferri e innesti di terre, sabbie e cenere, mentre le opere gestuali e grumose di Moreni parlano di un mondo ribollente e magmatico. Infine Burri, vero demiurgo della magica energia insita nella materia, introduce persino il fuoco e brucia legni e plastiche, alla ricerca di sempre più ardite rivelazioni nella luce dell’arte.
nravelling the ultimate secret of Nature: this is the task of Alchemy or the Ars Regia as established by the legendary Greek philosopher Hermes Trismegistus. Since the dawn of civilization, alchemy has attempted to retrace the steps of creation, from indistinct chaos to manifest matter, from lead to gold, from darkness to light, through a process of mutating elements that is spiritual purification and liberation for the creator. The artist has always been something of an alchemist: manipulating substances and following a path from the visible to the invisible, from the physical to the metaphysical, and vice versa, following an inner compulsion. But it is especially contemporary art that does not separate, as does the Regal Art, the material from the symbolic and the representation of the transformation of reality into something new. The journey through Italian painting of the 1900s here enters a region rich in alchemy, with exemplary works, variously defined as “informal”, “poor”, and “conceptual” united by the search for an original state of matter and the creative act/gesture that transfomrms it, where the process is identified with the artistic event itself, devoid of formal value and yet reveals multiple messages. If for Manzoni the idea that precedes the work is the true essence of the work itself, Rotella tears apart and reassembles large objects such as billboards to give them other unsettling meanings. His friend Schifano thought of painting as a continuous experimentation, ranging from colours, to rock music, and photography. Merz, not surprisingly called the alchemist, use the Fibonacci number sequence to represent the growth of nature and, to depict cosmic movement in the shape of a spiral. This archetypal symbol was also loved by the unfortunate aviator Crippa, known for his abstract and geometrical spirals and for his collages of corks, tar and newspapers. The “artist sculptor” Uncini created simulacra with cement, iron and applications of earth, sand and ash, while the gritty abstracts by Moreni depict a seething and magmatic world. Finally Burri, true demiurge of the magical energy inherent in matter, even introduces fire and burning wood and plastic, looking for ever more daring revelations in the light of art. 29
Luoghi e scenari Places and Scenarios Gino Fienga
Finiamola, coi [...] Laghettisti, coi Montagnisti!... Li abbiamo sopportati abbastanza, tutti codesti impotenti pittori da villeggiatura!
Let’s be done with [...] these lake painters, these mountain painters We’ve put up with them quite long enough All these impotent holiday painters!
con questa ‘tensione’ che ha inizio il XX secolo. La dichiarazione contenuta nel manifesto futurista affranca definitivamente gli artisti dallo stereotipo ottocentesco e li spinge a cercare nel rapporto con i luoghi qualcosa che vada oltre i campi, la quiete, la casetta, il bosco. Il paesaggio, quindi, come lo si è inteso fino a quel momento, sembra un genere ormai ‘vecchio’ e inadatto a rappresentare il dinamismo, il progresso, la città, l’estetica del nuovo secolo. In realtà non sono le ‘atmosfere’ che verranno abbandonate, e forse neanche ‘la quiete’, la cui radice è insita nell’etimologia stessa del termine ‘paesaggio’. Ma l’attenzione si allontana decisamente dalla campagna, dalla rappresentazione agreste, e sposta l’interesse verso i più moderni e intriganti spazi urbanizzati. La tradizione si abbandona così al naïf, al surreale, alla metafisica, al dinamismo fino ai confini della non-forma. L’opera si ‘denaturalizza’, diventa equilibrio di volumi, sintesi di forme, plasticismo sospeso. L’immagine spesso sfugge ad una geografia riconoscibile per innalzarsi a scenario universale in cui ricercare semplicemente l’evocazione di uno stato di cose, di un sentimento profondo. Sia che i luoghi siano esistenti, sia che perdano la loro connotazione rappresentativa, tutto viene in qualche modo rimesso in discussione: le prospettive, le forme, i colori, i toni non sono più strumenti al servizio della mera riproduzione del reale, ma diventano funzionali ad un discorso poetico e del tutto personale che, in alcuni casi, diventa chiave di lettura dell’immaginario collettivo, al di là dello spazio e del tempo. Innumerevoli scenari per il teatro della vita, quindi, o per la ricerca di un altrove; ma comunque luoghi di visioni che sconfinano dalla realtà verso una dimensione certamente più cosmica, dove la natura non è più protagonista come un tempo e le motivazioni ideologiche ed estetiche, forse, anticipano quelle della quotidianità, che sempre di più si allontanerà dalla vita e dal lavoro en plein air.
t was with tensions such as these that the 20th century began. The declaration in the Futurist Manifesto definitively freed artists from nineteenth century clichés and urged them to find something other than fields, peace and quiet, farmhouses and forests in places. Landscapes, then, as they had been hitherto understood seemed ‘old’ now and incapable of representing the dynamism, progress, cities and aesthetics of the new century. In actual fact it was not these ‘atmospheres’ which were abandoned nor, perhaps, the ‘peace and quiet’ whose roots were inherent in the very etymology of the word ‘landscape’. But artistic attention moved decidedly away from the countryside, from the rural world, and shifted towards the more modern and intriguing urbanised space. Tradition thus gave way to the naïf, the surreal, the metaphysical, to dynamism and the confines of non-form. Art work was ‘denaturalised’, becoming an equilibrium of volumes, a synthesis of forms, suspended plasticism. Images frequently escaped recognisable geography in order to aspire to the status of universal scenarios in which the artistic search was simply for an evocation of a state of being, a deep emotion. Whether places have really existed or whether they lose their characteristic features - everything was somehow put in question: perspective, form, colour, nuances - these are no longer tools at the service of a portrayal of the real but functional to a wholly personal artistic style which is, in some cases, the key to an understanding of the collective imagination beyond space and time. Countless scenarios for the theatre of life, then, or a search for elsewhere but in any case places in which visions stray into real life in the direction of a certainly more cosmic dimension in which nature is no longer centrestage and ideological and aesthetic motives perhaps come before everyday motives and move further and further away from life and work en plein air.
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I
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Opere | Ar tworks
Filippo De Pisis Natura morta in grigio | Gray still life olio su cartone telato | oil on framed cardboard cm 35,5x52,5 - 1930 (Fondazione Tito Balestra)
Ennio Morlotti Natura Morta (Girasoli) | Still life (Sunflowers) olio su tela | oil on canvas cm 52x42 - 1956 (Collezioni d’arte e di storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna)
Enigma of object
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L’enigma dell’oggetto
Domenico Gnoli Desk (open draw) acrilico su tela | acrylic on canvas cm 101x141 - 1968 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Tano Festa Finestra | Window legno | wood cm 100x80 - 1964 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Enigma of object
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L’enigma dell’oggetto
Giorgio Morandi Natura morta | Still life olio su tela | oil on canvas cm 25,5x35,5 - 1958 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Fausto Pirandello Natura morta con pillola | Still life with pill olio su tela | oil on canvas cm 53x71,5 - 1943 (Museo MAGI ‘900)
Enigma of object
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L’enigma dell’oggetto
Renato Guttuso Peperoni | Peppers olio su tela | oil on canvas cm 90x70 - 1964 (Museo MAGI ‘900) 1964
Gino Severini Natura morta con maschere e colomba | Still life with masks and doves tempera su cartone | tempera on cardboard cm 49,5x35 - 1930-32 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Enigma of object
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L’enigma dell’oggetto
Mario Sironi Composizione metafisica | Metaphysical composition tempera su carta intelata | tempera on framed paper cm 72,5x79,5 - 1944 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Enigma of object
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Mario Tozzi La finestra aperta sul cielo | Opened windov onto sky olio su tela | oil on canvas cm 74x117 - 1934 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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L’enigma dell’oggetto
Dreamed body
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Massimo Campigli Figura | Figure olio su tela riportata su masonite | oil on canvas on masonite cm 46,5x39 - 1967 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Enrico Bay Pam-Pam tecnica mista e collage polimaterico su tela | mixed media and collage on canvas cm 67x40 - 1965 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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Il corpo sognato
Dreamed body
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Lanfranco Il tempo degli androidi | Androides time olio su tavola | oil on canvas cm 51,7x40 - 1939 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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Il corpo sognato
Giorgio de chirico Figura del ’500 | Figure of 16th century Olio su tela riportata su tavola | Oil on canvas on board cm 29,8x19,8 - 1937-39 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Dreamed body
48
Carlo Corsi Ritorno da Citera | Back from Citera Tempera su carta applicata su tavola | Tempera on paper on board cm 145x99 - sd 1950-59 (Private collection)
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Il corpo sognato
Carlo Levi Uomo che legge | Reader olio su tela | oil on canvas cm 69x89 - 1931 (Museo MAGI ‘900)
Mario Mafai Nudi | Nudes Olio su tela | Oil on canvas cm 80x99 - 1942 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Aldo Mondino Turcata Olio su linoleum | Oil on linoleum cm 190x140 - 2002 (Collezioni d’arte e di storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna)
Dreamed body
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Il corpo sognato
Dreamed body
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Il corpo sognato
Luciano Minguzzi Studio per due figure | Study for two figures china su carta | ink on paper cm 122x86 - 1978 (Private collection)
Aligi Sassu La Deposizione | The Deposition Olio su tavola | Oil on board cm 40x50 - 1942 (Museo MAGI ‘900)
Mino Maccari Prostitute | Prostitutes Olio su tela | Oil on canvas cm 45,2x60 - 1955 (Fondazione Tito Balestra)
Dreamed body
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Il corpo sognato
Alighiero Boetti Millenovecentottantaquattro | Nineteen hundred eighty-four biro colorata e riportata su tela | colored biro on canvas cm 100x280 - 1984 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Beyond the image
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Dadamaino Senza titolo | No title inchiostro su tela | ink on canvas cm 50x65 - 1987 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
57
Oltre l’immagine
Agostino Bonalumi Giallo | Yellow estroflessione su tela | extrobending on canvas cm 49x49 - 1972 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Beyond the image
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Gianni Colombo Spazio elastico (intermutabile) | Elastic space (intermutabile) Acrilici su tela ed elastici | Acrylic on canvas and elastic bands cm 65x65 - 1975-79 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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Oltre l’immagine
Agenore Fabbri Rottura II | Break II Tecnica mista su faesite | Mixed media on faesite cm50x50x6,5 - 1995 (Private Collection) Lucio Fontana Concetto spaziale | Spatial concept Cementite gialla su tela | Yellow cementite on canvas cm 100x81 - 1962 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Beyond the image
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Oltre l’immagine
Giacomo Balla Studio per forze estive | Study for summer strength Tempera su cartone | Tempera on cardboard Ă˜ cm 22 - 1925 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Abstract tensions
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Mario De Luigi Senza titolo | No title Olio su masonite | Oil on masonite cm 80x80 - 1952 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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Tensioni astratte
Ettore Colla Rilievo n. 1 | Relief n. 1 lamiera | sheet steel cm 70x100 - 1950 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Abstract tensions
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Luigi Veronesi Senza titolo | No title tecnica mista su tela | mixed media on canvas ovale Ă˜ cm 40 - 1981 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
65
Tensioni astratte
Mauro Reggiani Composizione n. 17 | Composition n. 17 Olio su tela | Oil on canvas cm 65x81 - 1975 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Abstract tensions
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Mario Radice Composizione OK bz 1 - Composition OK bz 1 Olio su carta applicata su tela | Oil on paper on canvas cm 36x50 - 1978 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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Tensioni astratte
Alberto Magnelli Senza titolo | No title Tecnica mista su carta | Mixed media on paper cm 24,5x31,8 - 1941 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Abstract tensions
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Tensioni astratte
Libio Afro Senza titolo | No title tecnica mista su tela | mixed media on canvas cm 51x73,5 - 1964 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Action and thought
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Emilio Vedova Cielo | Sky tecnica mista su tela | mixed media on canvas cm 144,5x185 - 1958 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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Azione e Pensiero
Achille Perilli Interpretazione del principio di vitalità | Interpretation of the principle of vitality tecnica mista su tela | mixed media on canvas cm 85,2x102 - 1958 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Antonio Sanfilippo Descrizione | Description acrilico su tela | acrylic on canvas cm 146x114 - 1958 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Action and thought
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Azione e Pensiero
Tancredi Primavera | Springtime olio e tecnica mista su tela | oil and mixed media on canvas cm 70x120 - 1958 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Sergio Romiti Composizione | Composition olio su tela | oil on canvas cm 60x45 - 1960 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Action and thought
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Azione e Pensiero
Vincenzo Accame Senza titolo | No title inchiostro su tela | ink on canvas cm 118x188 - 1986 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Giuseppe Chiari Senza titolo | No title olio e china su pergamena su masonite | oil and ink on parchment on masonite cm 109x79 - 1980-86 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Signs, acts, writing
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Segni, gesti, scritture
Mario Nigro Senza titolo | No title Olio su carta intelata su tela | Oil on paper on canvas cm 73x100 - 1958 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Carla Accardi Senza titolo | No title oli e tempera alla caseina su tela | oil and tempera on canvas cm 81x61 - 1956 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Signs, acts, writing
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Segni, gesti, scritture
Emilio Scanavino Presenze | Presences olio su tela | oil on canvas cm 120x150 - 1957 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Giuseppe Capogrossi Senza titolo | No title Olio su tela | Oil on canvas cm 78x55 | 1972 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Signs, acts, writing
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Segni, gesti, scritture
Giulio Turcato Composizione | Composition Tecnica mista su tela | Mixed media on canvas cm 78x115 - 1959 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Signs, acts, writing
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Piero Dorazio Senza titolo | No title olio su tela | oil on canvas cm 34x20 - 1957 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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Segni, gesti, scritture
Toti Scialoja Estinzione | Extinction acrilico su tela | acrylic on canvas cm 116x288 - 1959 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Gastone Novelli Piccolo poema per Nemita | Short poem for Nemita tecnica mista su tela | mixed media on canvas cm 35x25 - 1958 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Signs, acts, writing
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Segni, gesti, scritture
Giuseppe Uncini Cemento armato | Reinforced concrete cm 77x100 - 1961 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Roberto Crippa Lo schermo | The screen sughero, giornali e cuoio | cork, newspapers and leather cm 201x203 | 1961-62 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Material and alchemy
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Materia e alchimia
Alberto Burri Combustione | Combustion combustione su materiali vari combustion of various materials cm 50x70 - 1957-61 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Piero Manzoni Senza titolo | No title Catrame e smalto su carta applicata su tela | Tar and enamel on paper on canvas cm 50x70 - 1957 (Museo MAGI ‘900)
Material and alchemy
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Materia e alchimia
Mattia Moreni Quello che non gira - Regressivo consapevole | What does not rotate - Regressive conscious Tecnica mista su tela - Mixed media on canvas cm 95x150 - 1987 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Material and alchemy
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Mimmo Rotella A.L. dentro il buco | A.L. into the hole Decollage cm 15x20 - 1955 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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Materia e alchimia
Mario Schifano La luce, La pittura, Il disegno, ecc. | The light, The painting, The drawing, etc. Impasto di sabbia e acrilico su tela | Mix of sand and acrylic on canvas cm 24x18 - 1987 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Material and alchemy
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Mario Merz Dal Castello di foglie | From castle of leaves Tecnica mista su carta intelata | Mixed media on framed paper cm 150x200 - 1981 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
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Materia e alchimia
Remo Brindisi Veduta veneziana | Venetian view Tempera su cartone telato | Tempera on cardboard cm 40x50 - 1986 (Collezioni d’arte e di storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna)
Franco Angeli Tunisia acrilico su tela | acrylic on canvas cm 130x100 - 1988 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Places and Sceneries
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Luoghi e Scenari
Gino De Dominicis Senza titolo | No title Tecnica mista su tavola | Mixed media on board cm 30x70 - 1974 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Fortunato Depero Il treno | Train Olio su tela | Oil on canvas cm 87x64 - 1926 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Places and Sceneries
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Luoghi e Scenari
Felice Casorati Paesaggio | Landscape Olio su cartone | Oil on cardboard cm 60x50 - 1953 (Museo MAGI ‘900)
Renato Birolli Incendio delle Cinque Terre | Fire of Cinque Terre Olio su tela | Oil on canvas cm 74x92,5 - 1955 (Museo MAGI ‘900)
Places and Sceneries
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Luoghi e Scenari
Antonio Ligabue Piccioni | Pigeons Olio su tela | Oil on canvas cm 46x26 - sd (Museo MAGI ‘900)
Ottone Rosai Dalla finestra (o il Duomo) | Out of the window (or the Cathedral) Olio su carta incollata su cartone | Oil on paper on cardboard cm 65x50 - 1916 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Places and Sceneries
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Luoghi e Scenari
Osvaldo Licini Personaggio su fondo blu | Person on a blue background Olio su tela | Oil on canvas cm 10,8x13,4 - 1945 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Emilio Tadini Senza titolo | No title Tecnica mista su carta | Mixed media on paper cm 188x132 - 1988 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Places and Sceneries
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Luoghi e Scenari
Carlo Carrà Venezia olio su tela | oil on canvas cm 30x40 - 1960 (Ca’ la Ghironda Modern Art Museum)
Places and Sceneries
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Luoghi e Scenari
Biografie | Biographies
Accame Vincenzo(Loano, 1932 - Milano, 1999) A poet, essayist and translator, he had a very personal poetic Poeta, saggista e traduttore, segue una poetica molto personale, style: rooted in the written word, but also encompassing the radicata nell’ambito della scrittura, ma rivolta anche alle visual arts, in a constant pursuit of the interaction between arti visive, in una costante ricerca di rapporto tra la parola e word and image, with a particular focus on their aesthetic and l’immagine, in particolare nelle loro relazioni estetiche e spaziali. spatial relationships. Keenly interested in relationships between Attento alle relazioni tra vari tipi di segni, su tale ricerca incentra signs of various kinds, this focus also extended into the sphere anche la sua attività di saggista. Fu fondatore della rivista Tool, of his work as an essayist. He founded the journal Tool, and in redattore nel 1964 per la rivista di neoavanguardia Malebolge. 1964 edited the neo-avantgarde journal Malebolge. His volume Nel volume Anestetica ha esposto in modo compiuto la sua Anestetica comprehensively presents his vision of art. visione dell’arte. Accardi Carla (Trapani, 1924 – Roma, 2014) Carla Accardi was educated at the Accademia di Belle Arti Carla Accardi si forma all’Accademia di Belle Arti di Palermo in Palermo and Florence. She settled in Rome in 1946 with e di Firenze. Nel 1946 si stabilisce a Roma assieme al pittore the painter Antonio Sanfilippo, and frequented the Art Club, Antonio Sanfilippo, frequenta il circolo dell’Art Club, lo studio Pietro Consagra’s studio, and artists including Attardi, Dorazio, di Pietro Consagra, e gli artisti Attardi, Dorazio, Guerrini, Guerrini, Perilli and Turcato, with whom she signed the Forma Perilli e Turcato, con i quali firma nel 1947 il manifesto del 1 manifesto in 1947. She held her first solo show in 1950 in gruppo Forma 1. Nel 1950 tiene la sua prima personale alla the Galleria Numero in Florence. Her style was reminiscent Galleria Numero di Firenze. Il suo linguaggio si avvicina ad of essential abstraction, based on symbols and the use of black un’astrazione essenziale, fondata sul segno e il bianco e nero, and white, similar to the work of European Informal artists vicina alle ricerche dell’Informale europeo, nel cui ambito with whom she participated in a number of exhibitions. Her si inserisce in numerose occasioni espositive. Negli anni ’60, involvement in the Continuità group in the 1960s led her to l’adesione al gruppo Continuità la porta al recupero del colore e reincorporate colour and optical effects in her work, and to use ad effetti optical, all’uso di supporti plastici trasparenti. Diverse transparent plastic sheeting as a material. She also participated sono anche le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia. in the Venice Biennale on various occasions. Afro (Udine,1912 – Zurigo, 1976) Afro trained in Florence and Venice leaving with a diploma in Compie la sua formazione a Firenze e Venezia, dove consegue painting in 1931. The next year he went to Milan where he il diploma in pittura nel 1931. L’anno dopo trascorre un attended Arturo Martini’s studio with his brother Mirko and periodo a Milano dove, con il fratello Mirko, frequenta lo exhibited at Galleria Il Milione. In 1935 he moved to Rome studio di Arturo Martini ed espone alla galleria Il Milione. Nel and exhibited at the second Quadrennial. In 1938 he took 1935 è a Roma, dove espone alla II Quadriennale. Nel 1938 part in the Venice Biennial and taught mosaics during World partecipa alla Biennale di Venezia e durante il secondo conflitto War Two. In the United States he came into contact with the mondiale insegna mosaico. Negli Stati Uniti, viene a contatto Informalist movement. In 1952 he joined the Gruppo degli con l’Informale. Nel 1952 entra a far parte del Gruppo degli Otto and exhibited with them at the 1956 Venice Biennial Otto, col quale espone alla Biennale di Venezia del 1956, dove where he was awarded the Best Italian Painter prize. In New viene premiato come miglior pittore italiano. Riceve a New York he won the Guggenheim Prize and in 1971 the Premio York il Premio Guggenheim e nel 1971 il Premio Presidente Presidente della Repubblica at the Accademia di San Luca in della Repubblica, all’Accademia di San Luca a Roma. Dopo aver Rome. After teaching painting in the Florence Academy until insegnato pittura all’Accademia di Firenze fino al 1973, l’artista 1973, he moved to Zurich. si trasferisce a Zurigo. Angeli Franco (Roma, 1935-1988) Born to a family with socialist ideals, he was forced to abandon Nasce in una famiglia di idee socialiste, giovanissimo deve his studies at a young age to work. He worked as a self-taught abbandonare gli studi per iniziare a lavorare. Angeli intraprende artist between 1955 and 1957, before meeting the sculptor l’attività artistica nel 1955-1957 da autodidatta, ma entra in Edgardo Mannucci, in whose studio he encountered Burri’s rapporto con lo scultore Edgardo Mannucci, nel cui studio ha la works. possibilità di vedere i quadri di Burri. He was initially drawn to an informal poetic style. Images of Risente inizialmente della poetica informale. Le immagini the tragic bombing of San Lorenzo, which he witnessed as a del tragico bombardamento di San Lorenzo, vissuto durante child, recur in his early works: his need to paint emerged as l’infanzia, riappaiono nelle prime opere: l’esigenza di dipingere an assertion of freedom. He came into contact with Tano esplode come affermazione di libertà. Conosce Tano Festa e Festa and Mario Schifano, with whom he established a firm Mario Schifano, instaurando un profondo rapporto di amicizia. friendship. They were members of a generation united by an Si tratta di una generazione unita da uno stretto legame existential bond created by the war: they came to be known esistenziale segnato dalla guerra: vengono definiti maestri del
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as the masters of pain. He participated in the Venice Biennale and in important international exhibitions including the Sao Paolo Biennal in Brazil. Between 1968 and 1970 he engaged in extensive political and ideological work surrounding the theme of the Vietnam war.
dolore. Partecipa alla Biennale di Venezia e a importanti mostre internazionali tra cui la Biennale di San Paolo del Brasile. Negli anni 1968/70 mostra un grande impegno politico e ideologico sul tema della guerra del Vietnam.
Baj Enrico (Milano, 1924 – Vergiate, Varese, 2003) Having studied at the Accademia di Brera in Milan, he established Dopo gli studi all’Accademia di Brera a Milano, nel 1951 the Movimento Nucleare [Nuclear Art Movement] together promuove, assieme a Sergio Dangelo e a Gianni Dova il with Sergio Dangelo and Gianni Dova, and held his first solo Movimento Nucleare e tiene la prima personale presso la Galleria show at the Galleria San Fedele. In 1953 he met Asger Jorn, San Fedele. Nel 1953 conosce Asger Jorn con il quale fonda and together they founded the Movimento Internazionale per il Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista. un Bauhaus Immaginista [Internation Movement for a Bauhaus Organizza gli Incontri Internazionali della Ceramica ad Albisola, of the Imagination]. He organised International Ceramics schierandosi contro un’arte troppo astratta e razionale. Nella sua Meetings in Albisola, positioning himself against a style of art ricerca, caratterizzata da collages polimaterici e policromatici, si that was excessively abstract and rational. His artistic output – integrano l’ironia ludica e un forte impegno civile, una critica characterised by collages using multiple materials and a range of della contemporaneità che si esprime nei Generali e nelle colours – incorporates playful irony with a strong sense of civil Parate militari degli anni ’60 e nelle opere impegnate degli engagement, and demonstrates a critical approach to modernity anni ’70. Dagli anni ’80 realizza una serie di opere sospese tra represented by the “Generals” and the “Military parades” of immaginario e rivisitazione antropologica. I rapporti con poeti the 1960s, and his socially aware works of the 1970s. In the e letterati internazionali lo portano alla realizzazione di diversi 1980s he began to produce a series of works that lay somewhere libri d’artista. between the imaginative and a revisiting of anthropology. His interactions with international poets and scholars led him to produce a number of artist’s books. Balla Giacomo (Torino, 18 luglio 1871 – Roma, 1 marzo 1958) Was an eclectic, experimental artist. Painter, sculptor, stage Artista eclettico e sperimentale. Pittore, scultore, scenografo e designer and author of ‘paroliberi’ work, he studied at Turin’s autore di “paroliberi”, studia all’Accademia Albertina di Torino Accademia Albertina and was one of the earliest exponents of e si afferma tra i primi protagonisti del divisionismo italiano. Italian divisionism . After moving to Rome he became Futurism’s Trasferitosi a Roma, diviene poi esponente di spicco del best known exponent with work focusing on an analysis of form Futurismo, nel cui ambito la sua attività creativa si incentra sia in terms both of dynamic effect and light achieving a highly nell’analisi della forma sia nella ricerca di effetti di dinamismo synthetic painting style. With Fortunato Depero, he drew up e di luce, giungendo a una ricerca pittorica fortemente the 1915 Ricostruzione futurista dell’universo manifesto. Now sintetica. Con Fortunato Depero, redige nel 1915 il manifesto critically acclaimed he continued to exhibit in Europe and the Ricostruzione futurista dell’universo. Raggiunto il successo United States and was nominated member of the Academia di l’artista continua ad esporre in Europa e negli Stati Uniti e nel San Luca in 1935. In the second half of the 1930s he moved 1935 viene nominato membro dell’Accademia di San Luca. away from Futurism towards a more traditional figurative art. Nella seconda metà degli anni Trenta si discosta dal futurismo per ritrovare una figurazione più tradizionale. Birolli Renato (Verona 1905 - Milano 1959) He studied at the Accademia Cignaroli in Verona. In firm Si forma all’Accademia Cignaroli di Verona. In dichiarata antitesi opposition to Novecentism, his art bears signs of the influence al novecentismo, nella sua arte si manifestano inizialmente of Impressionism and Expressionism. From 1931, he was one of influssi dell’Impressionismo e dell’Espressionismo. A Milano è the instigators of the rebellion movement in Milan which gave sin dal 1931 tra gli animatori del movimento di ribellione da rise to the ideologically active Corrente group. Following his cui nascerà il gruppo ideologicamente impegnato di Corrente. involvement in the Fronte nuovo delle arti group (1946) and Dopo l’adesione al Fronte nuovo delle arti (1946) e poi al the Gruppo degli Otto , he engaged in a personal elaboration Gruppo degli Otto, si impegna in una personale elaborazione of abstract poetry, along the lines of lyrical abstraction. He della poetica astrattista vicina alle declinazioni dell’astrattismo participated in numerous exhibitions of national significance. lirico. Partecipa a numerose mostra di rilievo nazionale. Nelle The pursuit of linear and colour rhythms in his work is combined sue opere la ricerca di ritmi lineari e coloristici si accosta ad una with a gentle sensitivity, producing almost informal results. sensibile emotività, vicina ad esiti informali.
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Boetti Alighiero ( Torino 1940-1994) Boetti debuted in the Turin Arte Povera movement in 1967. Esordisce nell’ambito dell’Arte Povera torinese nel 1967. Nel In 1972 he moved to Rome after discovering Afghanistan 1972 si trasferisce a Roma ma l’anno precedente ha già scoperto a year earlier and began work which he entrusted to Afghan l’Afghanistan e avviato il lavoro artistico che affida alle ricamatrici embroideresses including his Mappe coloured planisphere afghane, tra cui le Mappe, planisferi colorati che egli riproporrà series, a theme he returned to over the years to record political lungo gli anni come registro dei mutamenti politici del mondo. changes in the world. An eclectic conceptual artist, he often Artista concettuale eclettico, spesso affida l’esecuzione materiale entrusted the material execution of his work to others according delle sue opere ad altri, seguendo il principio della necessità e del to the principles of necessity and chance as in his embroidered caso, come negli alfabeti ricamati o nei monocromi. Ha esposto alphabets or monochromes. His exhibitions were emblematic of in mostre emblematiche della sua generazione, da ‘When his generation, from When Attitudes Become Form (1969) to attitudes become form’ (1969 ) a ‘Contemporanea’ (Roma, Contemporanea (Rome, 1973), Identité Italienne (Paris, 1981) 1973), da ‘Identité italienne’ (Parigi, 1981) a ‘The italian and The Italian Metamorphosis 1943-1968 (Guggenheim metamorphosis 1943-1968’ (Guggenheim Museum New York, Museum New York, 1994). He exhibited at the Venice Biennial 1994). E’ stato sei volte presente alla Biennale di Venezia, con on more than one occasion with an award winning solo room in sala personale premiata nell’edizione del 1990 e un omaggio 1990 and a posthumous tribute in 2001. postumo nel 2001. Bonalumi Agostino (Vimercate, Milano, 1935 – 2013) Bonalumi taught himself to paint and held his first solo Studia pittura da autodidatta e tiene la prima personale alla exhibition at Milan’s Galleria Totti. At Enrico Baj’s study he met Galleria Totti di Milano. Nello studio di Enrico Baj incontra Piero Manzoni and Enrico Castellani with whom he exhibited Piero Manzoni ed Enrico Castellani con i quali espone in diverse on many occasions. In 1959 he founded the Azimuth magazine occasioni. Nel 1959 con Castellani fonda la rivista “Azimuth” and began painting in a spatial style which led him to his first e inizia una ricerca spaziale che lo porta a realizzare le prime shaped canvases which he called Pitture-Oggetto. In the 1960s estroflessioni, che l’artista definisce Pitture-Oggetto. Negli anni he focused on environmental works which brought spectators ’60 la sua ricerca si incentra su opere-ambiente, nelle quali lo actively into the art work. He took part in three Venice Biennials. spettatore è coinvolto attivamente. Partecipa a tre edizioni della In 2002 he was awarded the Premio Presidente della Repubblica Biennale di Venezia. Nel 2002 gli viene conferito il Premio and Accademia Nazional di S. Luca devoted a retrospective Presidente della Repubblica e l’Accademia Nazionale di S. Luca exhibition to his work in Palazzo Carpegna in Rome. gli dedica una retrospettiva nella sede di Palazzo Carpegna a Roma. Brindisi Remo (Roma 1918 - Lido di Spina, Ferrara, 1996) Active in both political and civil fields, his work was based on a Impegnato nella vita politica e civile, ha svolto la sua ricerca new style of representation, involving the dramatic evocation of nell’ambito di una nuova figurazione, con l’evocazione symbols and themes drawn from reality, with regular reference drammatica di simboli e la rappresentazione di nuclei tematici to polemics and satire. He participated in the Venice Biennale ispirata alla realtà, con riferimenti spesso polemici o satirici. Ha and the Rome Quadriennale on various occasions throughout partecipato, tra gli anni Quaranta e Cinquanta, a numerose the Forties and Fifties. He founded a museum of modern art Biennali di Venezia ed alle Quadriennali di Roma. Ha costituito in Lido di Spina (built between 1971 and 1973 and designed (tra il 1971 ed il 1973 su progetto di Nanda Vigo) un museo by Nanda Vigo) and donated it to the local government of d’arte moderna a Lido di Spina, donandolo all’amministrazione Comacchio. comunale di Comacchio. Burri Alberto (Città di Castello, Perugia 1915 – Nizza, Francia, 1995) Having graduated with a degree in medicine, he enrolled as a Laureatosi in medicina, durante secondo conflitto mondiale è medical officer during the Second World War. He was captured arruolato come ufficiale medico. Nel 1944 viene catturato in in North-Africa in 1944 and was imprisoned in Texas, where Nord-Africa e imprigionato in Texas, e qui inizia a dipingere sulle he began painting on sackcloth which he managed to obtain tele di sacco che riesce a reperire in carcere. Dopo la liberazione in prison. He moved to Rome when he was released and had si trasferisce a Roma. La prima personale si tiene alla Galleria his first solo show in the Galleria La Margherita. He criticised La Margherita. Critica il diffuso realismo politicizzato e sceglie the widespread use of politicised realism and opted for the l’astrazione dell’Informale. Inizia a sperimentare materiali nuovi abstraction of Informalism. He began experimenting with e extra-artistici, quali sacchi, catrame, pietra pomice. Realizza le new, non-art related materials such as sacks, tar and pumice serie delle Muffe e dei Gobbi, che rompono la bidimensionalità stone. He created the Muffe and Gobbi series, which break the tradizionale del supporto. Si avvicina al Gruppo Origine. A metà traditional bidimensionality of the format. He aligned himself degli anni ’50 inizia a bruciare i materiali nelle Combustioni, with the Gruppo Origine artists. In the mid-1950s he began in seguito presenta opere realizzate saldando tra loro lastre di burning materials as part of the Combustioni series, and later ferro. Inizia a vincere prestigiosi premi e nel 1960 la Biennale di presented works creating by welding iron plates between them. Venezia gli dedica una sala che vince il Premio della critica. Nelle
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He began to win prestigious prizes and in 1960 the Venice Biennale dedicated a room to him that won the critics’ prize. He began burning plastic as part of the Combustioni series. In the 1970s he dedicated his time to the Cretti series, and in 1979 he began using an industrial material, cellotex, which he continued to use throughout the rest of his career. Important solo and retrospective shows have been dedicated to him in leading international museums.
Combustioni inizia a bruciare anche la plastica. Con gli anni ’70 si dedica alla serie dei Cretti, e nel 1979 inizia a utilizzare un materiale industriale, il cellotex, che continuerà ad impiegare fino alla fine. Importanti personali e retrospettive gli sono state dedicate nei principali musei internazionali.
Campigli Massimo (Firenze, 1895 – St. Tropez, Francia, 1971) He moved to Milan at a very young age, where he came into Giovanissimo si trasferisce a Milano, dove viene in contatto contact with the Futurist painters. In 1991 he moved to Paris, con i pittori futuristi. Nel 1919 si reca a Parigi, dove lavora per where he worked for nine years as a correspondent for the nove anni come corrispondente del “Corriere della Sera” e inizia Corriere della Sera and where he began to paint. In 1923 he a dipingere. Nel 1923 tiene la prima personale alla Galleria held his first solo show at the Galleria Bragaglia in Rome. He Bragaglia di Roma. Inizialmente attratto dal Purismo, dai lavori was initially attracted by Purism, Picasso’s classical style works classicheggianti di Picasso e dalla pittura metafisica, rimane poi and metaphysical painting, and was later profoundly drawn to profondamente affascinato dall’arte antica, cretese, pompeiana, ancient art, in Cretian, Pompeiian, Coptic and Etruscan styles. copta, ed etrusca. Nel 1929 con Giorgio de Chirico, Gino In 1929 he founded the Sette Italiani group in Paris, together Severini e altri, forma il gruppo Sette italiani di Parigi. Negli anni with Giorgio de Chirico, Gino Severini and others. He returned ’30 torna a Milano, dove inizia a dedicarsi alle pitture murali. La to Milan in the 1930s where he dedicated himself to mural sua prima personale in un museo si tiene allo Stedelijk Museum paintings. His first solo show in a museum was held in the di Amsterdam nel 1946 e due anni dopo l’artista partecipa alla Stedelijk Museum in Amsterdam in 1946, and two years later Biennale di Venezia, dove esporrà anche nel 1958, 1960 e 1962. the artist participated in the Venice Biennale, where he exhibited Illustra numerosi libri e scrive testi autobiografici e critici. Dal again in 1958, 1960 and 1962. He illustrated numerous books 1949 divide il suo tempo tra Parigi, Milano, Roma e St. Tropez, and wrote autobiographical and critical texts. From 1949 esponendo in sedi di grande prestigio. onwards he divided his time between Paris, Milan, Rome and St. Tropez, exhibiting in very prestigious locations. Capogrossi Giuseppe (Roma, 1900 – 1972) After graduating in law in 1922 Capogrossi decided to become Laureatosi in giurisprudenza nel 1922, decide di dedicarsi alla a painter studying first with Giambattista Conti and then with pittura studiando prima con Giambattista Conti e con Felice Felice Carena. In 1925 he began attending Casa d’Arte Bragaglia Carena. Nel 1925 frequenta la Casa d’Arte Bragaglia e tra il 1927 and from 1927 to 1933 he travelled to Paris many times and e il 1933 si reca varie volte a Parigi, dove scopre l’avanguardia. discovered Avant-garde art there. In 1928 he exhibited at Nel 1928 espone alla Biennale di Venezia e nel 1932 partecipa the Venice Biennial and in 1932 took part in III Mostra del alla “III Mostra del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti del Lazio. In the 1930s Lazio”. Nel corso degli Anni Trenta partecipa a tutte le più he took part in all the most important Italian art exhibitions. importanti mostre dedicate all’arte italiana. Nel dopoguerra After World War Two he moved closer to Abstract art with a si avvicina all’astrazione, con un linguaggio di matrice postPost-Cubist style founded on a signic comb shaped vocabulary cubista, fondato su un linguaggio segnico di matrici a forma di freely arranged on the canvas. In 1951 he founded Gruppo pettine che si compongono liberamente sulla tela. Nel 1951 con Origine with Mario Ballocco, Alberto Burri and Ettore Colla to Mario Ballocco, Alberto Burri, Ettore Colla fonda il Gruppo promote Abstract art ideals. Origine, che promuove gli ideali dell’astrazione. Carrà Carlo (Quargneto, Alessandria, 1881 – Milano, 1966) Carrà studied at Milan’s Accademia di Brera with Cesare Studia all’Accademia di Brera a Milano con Cesare Tallone. Tallone. In 1910 he joined the Futurist movement signing Nel 1910 aderisce al Futurismo, firma il Manifesto dei pittori the Manifesto dei pittori futuristi and Manifesto tecnico della futuristi e il Manifesto tecnico della pittura futurista e collabora pittura futurista and worked on Lacerba magazine. In Paris in alla rivista “Lacerba”. A Parigi nel 1914 conosce Guillaume 1914 he met Guillaume Apollinaire and Pablo Picasso and began Apollinaire e Pablo Picasso e inizia a sperimentare il collage e le experimenting with collage and the ‘parole in libertà’ movement. “parole in libertà”. In Italia sposa la posizione interventista ma In Italy he took an interventionist stance but soon abandoned abbandona presto le idee futuriste, riscoprendo l’arte dei pittori Futurism and rediscovered the art of the Italian painters of the italiani del ‘300 e del ‘400. Nel 1917 l’incontro con Giorgio de fourteenth and fifteenth century. In 1917 he met Giorgio de Chirico a Ferrara lo avvicina alla Metafisica, collabora con la Chirico in Ferrara and moved closer to metaphysics as a result. rivista “Valori Plastici” e pubblica il libro Pittura metafisica. Nel
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He worked on the Valori Plastici magazine and published his Pittura metafisica book. It was in the postwar ‘return to order’ climate that his mature style developed featuring archaising figures and impressionist naturalism influenced brushstrokes. He contributed to the Novecento group’s exhibitions in 1933 and signed up to Mario Sironi’s Manifesto della pittura murale. In 1941 he was made professor of painting at Milan’s Accademia di Belle Arti and published his autobiography entitled La mia vita in 1945.
clima di “ritorno all’ordine” del dopoguerra definisce il suo stile maturo, caratterizzato da figure arcaicizzanti e da una pennellata vicina al naturalismo impressionista. Partecipa alle mostre del gruppo Novecento e nel 1933 è tra i firmatari del Manifesto della pittura murale scritto da Mario Sironi. Nel 1941 ottiene la cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera e nel 1945 pubblica l’autobiografia La mia vita.
Casorati Felice (Novara 1883 - Torino 1963) With a background in classics and music studies, he dedicated Formatosi negli studî classici e musicali, si dedica alla pittura dal himself to painting from 1902 onwards. In 1907 he exhibited at 1902. Nel 1907 espone alla Biennale di Venezia e poi partecipa the Venice Biennale and subsequently participated in exhibitions alle mostre di Ca’ Pesaro. Si avvicina al movimento simbolista at the Ca’ Pesaro. He was influenced by the European symbolist europeo e in particolare con la Secessione viennese, da cui movement, and in particular by the Vienna Secession from deriva il gusto per il colore e le linee sinuose, ma anche per la which he developed an interest in colour and curved lines, and purezza della forma. Dalla fine della Prima Guerra mondiale, in purity of form. After First World War, having moved to trasferitosi a Torino, è tra i protagonisti del panorama culturale Turin, he became involved in the local cultural scene at a time of in un momento di grande vitalità e apertura interdisciplinare, great vitality and interdisciplinary exchange, defined by a global in una visione globale delle arti che lo spinge ad interessarsi di vision of the arts that inspired in him an interest in architecture, architettura, arti applicate, scenografia. Negli anni ’30 la rilettura applied arts and set design. In the 1930s, a reconsideration of dell’opera di Cézanne lo spinge a progressivamente a un maggior Cézanne’s works led him to aspire progressively towards a greater rigore formale e ad una ricercata raffinatezza cromatica. degree of formality and studied refinement. Chiari Giuseppe (Firenze, 1926 - 2007) He studied piano, mathematics and musical composition. Studia pianoforte, matematica e composizione musicale. Having completed his engineering studies, he began to work Dopo gli studi di ingegneria nel 1947 inizia la sua attività with music in 1947 and began composing in 1950. In 1961, musicale e nel 1950 inizia a comporre. Nel ‘61 con Pietro he founded the Vita Musicale Contemporanea association with Grossi fonda l’associazione Vita Musicale Contemporanea. Pietro Grossi. He coordinated the travelling exhibition Musica Con Sylvano Bussotti coordina la mostra itinerante Musica e e Segno together with Sylvano Bussotti. In 1962 he joined the Segno. Dal 1962 entra a far parte del gruppo internazionale e international and interdisciplinary group Fluxus, and later joined interdisciplinare Fluxus, e più tardi entra nel Gruppo 70, poesia Gruppo 70, concrete poetry. He published the book “Musica concreta. Pubblica il libro “Musica senza contrappunto” nel senza contrappunto” [Music without counterpoint] in 1969 ‘69 e “Senza Titolo” nel ‘71. Nel 1970 smette di comporre ed and “Senza Titolo” [Untitled] in 1971. He stopped composing inizia una intensa attività di concerti, performances, conferenze in 1970 and regularly participated in concerts, performances che lo portano, fra l’altro, a Berlino, Londra, Parigi, Vienna, and conferences, which brought him to Berlin, London, Paris, Milano, Venezia, Roma, New York. La sua attività come artista Vienna, Milan, Venice, Rome and New York among other visivo, fatta di inedite contaminazioni tra linguaggi, lo porta ad places. His work as a visual artist, characterised by an original essere considerato oggi l’artista Fluxus italiano più conosciuto in fusion of styles, has led to him being regarded, today, as the campo internazionale. most internationally recognised of the Italian Fluxus artists. Colla Ettore (Parma, 1896 - Roma, 1968 ) Colla moved to Paris in 1913 where he worked in the Laurens Trasferitosi nel 1913 a Parigi, lavora negli studi di Laurens and Brancusi studios, before returning to Italy in 1926 where he e Brancusi; tornato in Italia (1926), esegue busti in gesso produced plaster and polychrome terracotta busts, influenced e terracotta policroma sotto l’influsso di Arturo Martini. by Arturo Martini. He was involved in the Origine Group in Negli anni Cinquanta aderisce a Roma al gruppo Origine the Fifties in Rome – together with Capogrossi, Ballocco and con Capogrossi, Ballocco, Burri, con l’intento di cominciare Burri – which sought to start from the beginning – from the dal punto di partenza, dall’origine appunto, dell’espressività origins – of artistic expression using elementary, non-decorative artistica con forme elementari anti decorative e non figurative. and non-figurative forms. In 1952, he founded Arti visive, a Nel 1952 fonda Arti visive rivista dedicata all’arte astratta e journal devoted to abstract art and the historical avantgarde. His alle avanguardie storiche. Intorno al 1955 la sua opera giunge work took a decisive turn sometime around 1955, and he began alla svolta decisiva con gli assemblages in ferro arrugginito di to produce assemblages using recovered oxidised iron. recupero.
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Colombo Gianni (Milano 1937 - Melzo 1993) He studied at the Accademia di Belle Arti in Brera with P. Studia all’Accademia di Belle Arti di Brera con P. Borra e A. Borra and A. Funi. He made his debut with abstract works, Funi. Esordisce con opere astratte, sperimentando materiali experimenting with different materials and styles, from ceramics e linguaggi diversi, dalla ceramica alla grafica, dalla fotografia to graphic art, from photography to cinema, creating mixed al cinema, realizzando, per influenza di Lucio Fontana, opere material works and monochrome reliefs using wadding. He polimateriche e rilievi monocromi in ovatta che, nel 1959, espone exhibited these works at the Azimut gallery in Milan in 1959, alla galleria Azimut di Milano, insieme agli artisti di ricerca con alongside the artists with whom he founded the Gruppo T, the cui fonda il Gruppo T, il cui fine è di abolire ogni frontiera statica purpose of which was to eliminate all static barriers between tra pittura, scultura e architettura. Tutta la sua ricerca si rivolge painting, sculpture and architecture. His work focuses on space, allo spazio, con l’invasione dell’ambiente, il tempo inteso come the invasion of the environment, time perceived as movement, movimento, divenire, per provocare una reazione fisico-psichica growth, to provoke a physical and psychological response in the nello spettatore; i suoi progetti e i suoi ambienti cinetici saranno viewer; his projects and his kinetic art have been exhibited in esposti in numerosi contesti internazionali. Con il fratello Joe si numerous international contexts. He undertook design projects occupa di progetti di design, vincendo prestigiosi premi. with his brother Joe, and won various prestigious awards. Corsi Carlo (Nizza, Francia, 1879 – Bologna, 1966) He lived in Bologna, but undertook his academic studies in Vive a Bologna, ma compie gli studi accademici a Torino, Turin, completing his education through various period of travel completando la sua formazione con numerosi viaggi in Europa. throughout Europe. He exhibited at the Venice Biennale in the Nel secondo decennio del ‘900 espone alla Biennale di Venezia second decade of the 1900s (and subsequently returned there (dove tornerà numerose volte), a Monaco, a San Francisco e alle on numerous occasions) as well as in Monaco, San Francisco quattro mostre Internazionali della Secessione di Roma. Nel and at the four International Rome Secession exhibitions. He 1941 vince il Premio Bergamo. Nel 1945 il C. è tra i fondatori won the Premio Bergamo in 1941. In 1945, he was among the della galleria “Cronache”, che promuove un’azione di forte founders of the “Cronache” gallery that called for a powerful rinnovamento dell’ambiente artistico bolognese. La sua pittura transformation of the Bologna art scene. His painting spans attraversa la storia del Novecento partendo da una figurazione the history of the twentieth century, beginning with sensitive sensibile al dato cromatico e luministico, ma si accosta anche alla depictions characterised by chromatism and luminism, but ricerca di matrice astratta sperimentando la tecnica del collage. he also engaged in abstract works, experimenting with collage techniques. Crippa Roberto (Monza, 1921 – Bresso, 1972) A graduate of the Accademia di Brera, he participated in the Diplomatosi all’Accademia di Brera, partecipa alla Biennale di Venice Biennale on multiple occasions, and exhibited at Venezia (dove tornerà varie volte), ed espone alla Triennale di the Milan Triennale. As a result of his friendship with Lucio Milano. A seguito dell’amicizia con Lucio Fontana, è uno dei Fontana, he was a signatory of the third “Manifesto of Spatialism firmatari del terzo “Manifesto dello Spazialismo” (Proposta di (Proposal for a regulation) in 1950 and in 1951 signed the un regolamento) del 1950 e nel 1951 sottoscrive il “Manifesto “Manifesto of Spatial Art”. In the 1950s his work focussed on dell’Arte Spaziale”. Negli anni ’50 il suo lavoro si incentra sui the geometric and abstract Spirali series, which later evolved into dipinti Spirali, di carattere geometrico e astratto, poi evolute nei the Totem series. He subsequently began to experiment with a Totem. In seguito la sua ricerca lo porta a sperimentare tecniche wide variety of mixed material techniques. He participated in polimateriche molto varie. Partecipa a diverse prestigiose various prestigious exhibitions in Europe and the United States. esposizioni in Europa e Stati Uniti. Appassionato di volo, Passionate about flying, he was tragically killed in an aeroplane scompare tragicamente in un incidente aereo. accident. Dadamaino (Milano, 1930-2004) After graduating in medicine Dadmaino began painting as a self Dopo la laurea in medicina comincia a dipingere da autodidatta. taught artist. She met Piero Manzoni and joined the Milanese Conosce Piero Manzoni e si avvicina all’avanguardia milanese avant-garde movement with a collection of work called Volumi con i lavori, i Volumi, tele perforate da grandi fori ellittici made up of canvases perforated with large oval shaped holes in avvicinabili ai Buchi di Fontana. Tiene la sua prima mostra the style of Fontana’s Buchi. She held her first solo exhibition personale alla Galleria dei Bossi di Milano. Nel 1959 aderisce at Milan’s Galleria dei Bossi. In 1959 she joined forces with the al gruppo Azimuth, in stretto contatto con il Gruppo Zero Azimuth group which had close contacts with the Zero group in Germania, il Gruppo Nul in Olanda e il Gruppo Motus in Germany, the Nul group in Holland and the Motus group in Francia. Nella prima metà degli anni ’60, affascinata dal in France. In the early 1960s she was attracted to the concept concetto di movimento, realizza una serie di opere di carattere of movement and created a series of optical-kinetic works and ottico – cinetico e inizia la Ricerca del colore, in cui analizza gli
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set to work on her Ricerca del colore in which she analysed the infinite colour relationships of the solar spectrum. From the 1970s her work focused on marks, a series of graphemes collected into Alfabeto della mente. She set up a solo room at the 1980 Venice Biennial.
infiniti rapporti cromatici dello spettro solare. Dagli anni ’70 la ricerca si incentra sul segno, una serie di grafemi, riuniti nell’ Alfabeto della mente. Allestisce una sala personale alla Biennale di Venezia nel 1980.
de Chirico Giorgio (Vólos Grecia, 1888 – Roma, 1978) De Chirico studied at the Athens Polytechnic and attended Studia all’Istituto Politecnico di Atene e frequenta corsi serali evening courses in nude drawing. In 1906 he moved to Munich di disegno dal nudo. Verso il 1906 si trasferisce a Monaco dove where he attended Akademie der Bildenden Künste. In 1911 frequenta l’Akademie der Bildenden Künste. Nel 1911 è a he was in Paris taking part in Salon d’Automne in 1912 and Parigi, dove partecipa al Salon d’Automne del 1912 e 1913 e al 1913 and Salon des Indépendants in 1913 and 1914 making Salon des Indépendants del 1913 e 1914. Frequenta Guillaume contact with Guillaume Apollinaire and many of the exponents Apollinaire e numerosi esponenti dell’avanguardia francese. of the French Avant-garde movement. He retuned to Italy in Torna in Italia nel 1915, e sotto le armi incontra Filippo de 1915 and enlisted in the army where he met Filippo de Pisis and Pisis e Carlo Carrà nel 1917, dando origine al gruppo della Carlo Carrà in 1917 and founded the Metafisica group. In 1918 Metafisica. Nel 1918 si trasferisce a Roma dove tiene alla Casa he moved to Rome where he held his first solo exhibition at d’Arte Bragaglia la sua prima personale. Fonda il gruppo Valori Casa d’Arte Bragaglia. He founded the Valori Plastici group and Plastici con il quale espone alla Nationalgalerie di Berlino. Dal exhibited at the Berlin Nationalgalerie. From 1920 to 1924 he 1920 al 1924 divide il suo tempo tra Roma e Firenze, per poi divided his time between Rome and Florence and then settled in stabilizzarsi a Roma. Dagli anni Venti la sua carriera espositiva Rome. He exhibited a great deal internationally from the 1920s è molto intensa a livello internazionale, e, pur cambiando onwards and, after changing style for many years, he returned stile per un lungo periodo, nell’età matura ritornerà sulle idee to Metaphysical painting in later life. In 1945 he published the metafisiche. Nel 1945 pubblica la prima parte del volume first volume of his memoirs - Memorie della mia vita. Memorie della mia vita.
De Domìnicis Gino (Ancona 1947 - Roma 1998) A sophisticated conceptual artist, independent and at times Artista concettuale sofisticato, indipendente e talvolta provocative, he experimented with a wide range of expressive provocatorio, ha sperimentato le più diverse tecniche espressive. techniques. Having moved to Rome in 1965, he began by Trasferitosi a Roma nel 1965, ha iniziato la sua ricerca experimenting with drawing, painting and installation art, sperimentando il disegno, la pittura, l’installazione, e affrontando and dealt with recurring themes such as death and physical tematiche ricorrenti come la morte e l’immortalità fisica, la immortality, the achievement of the improbable and the denial of realizzazione dell’improbabile, la confutazione dell’irreversibilità the irreversibility of phenomena, by means including theoretical dei fenomeni, anche attraverso la riflessione teorica (Lettera reflection (Lettera sull’immortalità del corpo, [Writings on sull’immortalità del corpo, 1966). Le sue opere, apprezzate ed the immortality of the body] 1966). His works, which gained esposte nei grandi musei internazionali, hanno anche destato recognition and were exhibited in leading international grandi polemiche, come nel caso dell’intervento alla Biennale museums, also sparked great controversy, such as his piece in di Venezia del 1972, dove espose anche un ragazzo portatore di the Venice Biennale in 1972, which included a boy with Down’s sindrome di Down. Syndrome as part of the installation. De Luigi Mario (Treviso 1901 - Venezia 1978) De Luigi studied at the Venice Accademia di Belle Arti with Ettore Studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con Ettore Tito e Tito and Virgilio Guidi. He exhibited for the first time in 1928 Virgilio Guidi. Inizia la sua attività espositiva nel 1928 partecipando at the XIX Opera Bevilacqua La Masa collective exhibition and alla XIX collettiva dell’Opera Bevilacqua La Masa, e nel 1930 at the Venice Biennial for the first time in 1930. His interest in espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. Intorno al 1934 the Cubist art movement began in 1934. From 1942 to 1944 he si interessa alle problematiche poste dalla ricerca cubista. Dal 1942 worked as Arturo Martini’s assistant at the Venice Accademia delle al 1944 sarà assistente di Arturo Martini all’Accademia di Belle Belle Arti. In 1946 he set up the Scuola Libera di Arti Plastiche Arti di Venezia. Nel 1946 insieme a Carlo Scarpa e Anton Giulio with Carlo Scarpa and Anton Giulio Ambrosini and was appointed Ambrosini fonda la Scuola Libera di Arti Plastiche, e nello stesso anno set design professor at the Istituto Universitario di Architettura in è chiamato ad insegnare scenografia presso l’Istituto Universitario di Venice - where he remained until 1971 - that same year. In the early Architettura di Venezia, dove rimarrà fino al 1971. Dai primi anni 1950s he turned to Abstract art and signed the Manifesto dell’ Arte Cinquanta si orienta verso l’astrazione, firma a Milano il Manifesto Spaziale in Milan and then the Manifesto del Movimento Spaziale dell’Arte Spaziale e quindi il Manifesto del movimento spaziale per per la Televisione (1952). Experiments with space linked to colour la televisione (1952). La riflessione sullo spazio legato al colore e alla and light are the dominant theme in his work. He has taken part in luce è il tema dominante della sua opera. Partecipa a manifestazioni a great many Italian and international art exhibtions. artistiche nazionali e internazionali.
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de Pisis Filippo (Ferrara, 1896 – Milano, 1956) De Pisis studied painting and then, in the first decade of the Studia pittura e, seguendo una vocazione letteraria, negli anni twentieth century, pursued a literary career and worked with a ‘10 collabora con alcune riviste. Nel 1915 incontra i fratelli de number of magazines. In 1915 he met the de Chirico brothers Chirico, a Ferrara, e poi anche Giorgio Morandi, Carlo Carrà in Ferrara and then Giorgio Morandi, Carlo Carrà and Alberto e Alberto Soffici. Si unisce alla scuola Metafisica. Nel 1916 si Soffici, joining the Metaphysical school. In 1916 he moved trasferisce a Bologna e frequenta la facoltà di lettere. Nel 1920 to Bologna and attended courses at the Literature Faculty. In si stabilisce a Roma e tiene la sua prima personale. Nel 1925 1920 he settled in Rome and held his first solo exhibition there si trasferisce a Parigi ed espone alla Biennale di Belle Arti di before moving to Paris in 1925 and exhibiting at the Fine Art Roma. Conosce gli esponenti dell’avanguardia parigina, entra Biennial in Rome. He met the exponents of Parisian Avantnel circolo della Scuola di Parigi e frequenta gli artisti italiani. garde art, joined the Paris School circle and frequented Italian Nel 1926 partecipa alla Biennale di Venezia (dove esporrà artists. In 1926 he took part in the Venice Biennial (the first of ripetutamente in molte occasioni), e alla “Prima mostra del many occasions) and the Prima Mostra del Novecento Italiano. Novecento italiano”. Nel 1931 entra alla Quadriennale di Roma In 1931 he took part in the Rome Quadriennial (where he (dove esporrà ininterrottamente fino al 1955). Esporrà in tutta exhibited uninterruptedly until 1955) and exhibited his work Europa, negli anni della guerra è in Italia, nel 1948 ritorna a all over Europe, right through the war years and in Italy. In 1948 Parigi, ma già cominciano a manifestarsi i primi segni della he returned to Paris where he showed the first signs of the illness malattia che lo costringerà ad abbandonare la pittura negli anni that would subsequently oblige him to give up painting. successivi.
Depero Fortunato (Fondo, Trento, 1892 – Rovereto, 1960) Educated at the Scuola Reale Elisabettiana in Rovereto, he Si forma alla Scuola Reale Elisabettiana di Rovereto e nel 1913 si moved to Rome in 1913 and joined the Futurist movement. trasferisce a Roma, entrando nel movimento futurista. Incontra He met Marinetti and Balla, with whom he published the Marinetti e Balla, col quale nel 1915 pubblica il manifesto Ricostruzione futurista dell’universo [Futurist reconstruction Ricostruzione futurista dell’universo. Pittore eclettico, durante la of the universe] manifesto in 1915. An eclectic painter, he guerra compone poesie sperimentali, canzoni rumoriste, progetti produced experimental poetry, works of “noise-sound”, and per un’architettura futurista utopica; nel 1916 incontra Sergei utopian Futurist architecture during the war; in 1916 he met Diaghilev, che lo coinvolge nel mondo del teatro d’avanguardia, Sergei Diaghilev, who introduced him to the world of avantgarde nel cui ambito realizza il “Teatro Plastico”, dove attori e ballerini theatre. He went on to develop the “Teatro Plastico” [Plastic sono sostituiti da marionette di legno. Nel 1919 fonda la Casa Theatre] in which actors and dancers were replaced by wooden d’Arte Futurista a Rovereto, dove progetta e costruisce mobili, puppets. In 1919, he established the Casa d’Arte Futurista oggetti, grafiche, manifesti e tessuti in collaborazione con la in Rovereto, where he designed and built furniture, objects, moglie Rosetta. Negli anni ‘20 soggiorna a Parigi e sperimenta posters and textiles in collaboration with his wife Rosetta. He l’“architettura tipografica o pubblicitaria”. Dal 1928 al 1930 spent time in Paris in the 1920s, and dabbled in “typographical vive a New York, dove tiene varie personali e realizza costumi e and advertising architecture”. He lived in New York between scenografie per il teatro. Nel 1932 redige il Manifesto dell’arte 1928 and 1930, where he held a number of solo shows and pubblicitaria futurista. Nel 1956 dà inizio alla realizzazione di produced theatre costumes and sets. He drafted the Manifesto un proprio museo futurista a Rovereto. dell’arte pubblicitaria futurista [Futurism and Advertising Art Manifesto]. In 1956, he founded a Futurist museum in Rovereto. Dorazio Piero (Roma, 1927- Perugia, 2005) He attended the Architecture Faculty of the University of Rome, Frequenta la Facoltà di Architettura all’Università di Roma e and while there joined the Arte Sociale group. In 1947 he was nello stesso periodo entra a far parte del gruppo Arte Sociale. among the founders of the Gruppo Forma 1, which developed Nel 1947 è tra i fondatori del Gruppo Forma 1, che elabora the Manifesto del formalismo-Forma 1 [Forma 1 Manifesto il Manifesto del formalismo-Forma 1. Una borsa di studio of Formalism]. A research grant from the Ecole des Beauxall’Ecole des Beaux-Arts di Parigi gli consente di conoscere i Arts in Paris allowed him to encounter the leading figures on protagonisti dell’avanguardia internazionale. Nel 1950 partecipa the international avant-garde scene. In 1950 he was involved all’organizzazione della galleria cooperativa del gruppo Age d’Or in setting up the Age d’Or cooperative gallery in Rome and a Roma e Firenze, e nel 1952 si fa promotore della fondazione Florence, and in 1952 he promoted the international Origine internazionale Origine di Roma, che pubblica il periodico di Roma foundation which published the “Arti Visive” [Visual “Arti Visive”. Negli Stati Uniti entra in contatto con i grandi Arts] periodical. In the United States, he came into contact with protagonisti della ricerca astrattista e tiene importanti personali. the leading figures in the abstract art world, and held important Nel 1955 pubblica il libro La fantasia dell’arte nella vita moderna. solo shows. In 1955 he published the book La fantasia dell’arte Riveste diverse cariche accademiche negli Stati Uniti. Costante è nella vita moderna [The fantasy of art in modern life]. He held la sua presenza nelle importanti rassegne internazionali, come la
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various academic positions in the United States. He regularly exhibited in important international shows, such as the Venice Biennale where he exhibited in 1960, 1966 and 1988. His public works, such as the mosaics in the subway stations in Rome, are also important.
Biennale di Venezia dove l’artista espone nel 1960, 1966, 1988. Importanti sono anche le sue opere pubbliche, come i Mosaici nelle stazioni della metropolitana di Roma.
Fabbri Agenore (Barba, Pistoia, 1911 – Savona, 1998) Educated at the Accademia di Belle Arti in Florence and Si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel fecondo clima immersed in the rich cultural atmosphere of Caffè Le Giubbe culturale del Caffè Le Giubbe Rosse, e si avvicina alla ceramica Rosse, he began to work with ceramics at the Albisola workshops nei laboratori di Albisola, dove stringe amicizia con artisti come where he befriended artists such as A. Martini and L. Fontana. A. Martini e L. Fontana. La sua opera ha in genere caratteri His work is generally narrative in style, with clear expressionist narrativi, con evidenti intenti espressionisti e drammatici, non and dramatic tendencies, often somewhat reminiscent of esenti da richiami alla scultura popolare in terracotta, suo primo terracotta sculpture, his first medium of choice. He inclined, materiale d’elezione. Negli anni dell’Informale, si avvicina alla during the Informalist period, towards vibrant and informal sensibilità per una materia vibrante e informe, sperimentando subject-matters, and also experimented with new materials. In anche nuovi materiali. Solo negli ultimi decenni sperimenta the final decades of his life he also began to experiment with anche la pittura, aprendosi ad un visione più ludica dell’arte. Ha painting, engaging in a more playful vision of art. He has created realizzato numerose opere monumentali. numerous monumental works. Festa Tano (Roma, 1938 -1988) Educated at the Istituto d’Arte in Rome. Together with his older Si forma presso l’Istituto d’arte di Roma. Con il fratello maggiore brother, Francesco Lo Savio, he was one of the members of the Francesco Lo Savio fu tra gli esponenti della cosiddetta Scuola so-called Piazza del Popolo school, characterised by a vibrant di piazza del Popolo, espressione della vivace ricerca artistica Roman artistic style. Initially informal in its approach, his work romana. Dopo un primo approccio informale la sua ricerca si began to assume neo-dadist qualities thanks to a personal fusion incentra su una matrice neodadaista, attraverso una personale of styles, often featuring objects. His work made regular critical contaminazione di linguaggi, in cui è frequente la componente reference to leading artists of the past or famous literary works. oggettuale. Costante nella sua ricerca è la ripresa critica di grandi He participated in the Venice Biennale on multiple occasions. artisti del passato o di celebri opere letterarie. Ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia. Fontana Lucio (Rosario de Santa Fé, Argentina, 1899 – Comabbio, Varese, 1968) Fontana spent his youth in Milan and then returned to Argentina Trascorre la prima giovinezza a Milano, poi torna in Argentina, where he worked as a sculptor in his brother’s studio. On his dove lavora come scultore nello studio del fratello. Ritornato return to Italy he studied at Milan’s Accademia di Belle Arti di in Italia frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano Brera and held his first solo exhibition at Galleria Il Milione. e tiene la prima personale presso la Galleria Il Milione. Nel In 1935 he settled in Paris where he joined the Abstraction1935 si stabilisce a Parigi, dove si unisce al gruppo AbstractionCréation group and began working in ceramics. In 1939 he Création e inizia a lavorare la ceramica. Nel 1939 si unisce joined forces with the expressionist group Corrente and a year al gruppo espressionista di Corrente e l’anno successivo si later moved to Buenos Aires where he set up the Academia de trasferisce a Buenos Aires, dove con un gruppo di suoi allievi Altamira in 1946 with a group of his students and published his fonda nel 1946 l’Academia de Altamira e pubblica il Manifiesto Manifiesto Blanco. On his return to Milan in 1947 he signed Blanco. Tornato a Milano nel 1947, l’artista firma il Primo the Primo manifesto dello Spazialismo. In the early 1950s he manifesto dello Spazialismo. All’inizio degli anni ’50 partecipa took part in the Art Informel movement’s exhibitions and alle esposizioni del movimento Art Informel, sperimenta i tagli e experimented with cuts and holes, in painting, sculture and le perforazioni, in pittura e in scultura, e ambienti spaziali. spacial environments. Gnoli Domenico (Roma nel 1933 – New York, 1970) He began his career as a set designer and illustrator at a very Comincia giovanissimo la sua carriera come scenografo e young age, working for important magazines such as “Harper’s illustratore, lavorando per importanti riviste come “Harper’s Bazaar”, “Vogue”, “Sports Illustrated” and “Time”, and for Bazaar”, “Vogue”, “Sports Illustrated”, “Time” e per l’editoria. publishing houses. Following long periods spent in London, In seguito a lunghi soggiorni a Londra, New York, Parigi, dopo New York and Paris, from 1955 onwards he dedicated himself il 1955 si dedica alla pittura, iniziando così anche un’intensa to painting, and regularly exhibited in prestigious European and attività espositiva in prestigiose gallerie e musei europei e American galleries and museums. americani. In 1962 he moved to the French capital, where he met the Nel 1962 si trasferisce nella capitale francese, dove incontra
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painter Yannick Vu, who later became his wife. There he had the opportunity to forge important contacts that enabled him to emerge on the international market scene. He participated in numerous exhibitions that required him to travel, mainly abroad, and established himself as one of the most sought-after figures in the figurative art world in the Sixties.
la pittrice Yannick Vu che diventerà sua moglie. Qui ha la possibilità di intrecciare importanti relazioni che lo inseriranno nel circuito del mercato internazionale. Proseguono numerose le mostre che lo portano a viaggiare, soprattutto all’estero, e ad affermarsi come uno dei più ricercati protagonisti dell’arte figurativa degli anni Sessanta.
Guttuso Renato (Bagheria, Palermo, 1911 - Roma 1987) His studies focussed on the main figurative trends in art. He was Formatosi studiando le grandi correnti figurative, aderisce involved in founding the “Corrente” avant-garde movement alla fondazione del movimento d’avanguardia di Corrente and participated in the antifascist struggle. Moving from violent e partecipa alla lotta antifascista. Muovendo da un violento expressionism, with strong undertones of social condemnation, espressionismo, con forti accenti di denuncia sociale, sperimenta he began to experiment with Cubist deconstruction, before poi le scomposizioni del cubismo, per tornare ad un linguaggio returning to a realist style with an intense focus on colour. realistico e intensamente coloristico. L’intento sociale pervade His social interest strongly informs his work, which is rich profondamente la sua produzione, e si arricchisce di riferimenti in allegorical references, inspired by reinterpretations of the allegorici, desunti dalla rielaborazione dei capolavori dei grandi masterpieces of the Great Masters. Winner of the Premio maestri. Vincitore del Premio Bergamo (1942) e del premio Bergamo (1942) and the Premio Marzotto (1960), in 1972 he Marzotto (1960), nel 1972 è stato insignito del premio Lenin was awarded the Lenin Peace prize. He published Mestiere di per la Pace. Ha pubblicato Mestiere di pittore: scritti sull’arte e pittore: scritti sull’arte e la società [The painter’s craft: writings la società. on art and society]. Lanfranco Frigeri (Quingentole, Mantova, 1920) Educated at the Accademia di Belle Arti in Bologna. He was Si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1940 called up in 1940 and fought on the Greek front, before being è chiamato alle armi e combatte sul fronte greco, finendo taken prisoner. At the end of the conflict he returned to the prigioniero. Alla fine del conflitto torna a frequentare l’Accademia Accademia in Milan, to study under Giacomo Manzù. a Milano, sotto la direzione di Giacomo Manzù. In the early Fifties he dedicated himself successfully to sculpture, Nei primi anni Cinquanta si dedica con successo alla scultura, including public works. Since the Sixties he has mainly focussed realizzando anche opere pubbliche. Dagli anni Sessanta le sue on painting, strongly influenced by Dalì’s Surrealism. opere sono prevalentemente pittoriche, fortemente influenzate dal Surrealismo di Dalì. Levi Carlo (Torino 1902 - Roma 1975) After graduating in medicine, from 1923 he turned his energies Laureato in medicina, fin dal 1923 si dedica alla pittura to painting attending F. Casorati’s study. A friend of P. Gobetti frequentando lo studio di F. Casorati. Amico di P. Gobetti e and the Rosselli brothers, Levi’s political opposition developed dei fratelli Rosselli, accanto all’opposizione politica Levi matura alongside a painting style which a stay in Paris moved closer to la sua poetica dopo un soggiorno a Parigi che lo avvicina al Post-Impressionism. He joined the Gruppo dei Sei , antagonistic postimpressionismo. Entra nel gruppo dei Sei in netta antitesi to the academic Novecento movement and chose an Expressionist all’accademismo del Novecento, scegliendo un linguaggio style and wrote a range of literary works including the famous espressionista. Ha scritto varie opere letterarie, come il celebre novel Christ Stopped in Eboli (1945). romanzo Cristo si è fermato a Eboli (1945). Licini Osvaldo (Monte Vidon Corrado 1894 - 1958) He studied at the Accademia di Belle Arti in Bologna with G. Studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna con G. Morandi, Morandi, with whom he became involved in Futurism. At the con il quale si avvicina al Futurismo, manifestando al contempo same time, he showed an interest in literature. After the First interessi letterari. Negli anni successivi alla prima guerra World War, he spent various periods in Paris (1917-26; 1931) mondiale, compie diversi soggiorni a Parigi (1917-26; 1931) where he mingled with avantgarde artists and the “Italiens de dove frequenta gli artisti d’avanguardia e gli “Italiens de Paris”, Paris” and became increasingly interested in lyrical abstraction. iniziando un progressivo avvicinamento all’astrazione lirica. A He became involved with the avantgarde movement associated Milano si afferma tra i protagonisti della ricerca d’avanguardia with the Milione gallery in Milan, and developed his unique legata alla galleria Il Milione e matura il suo peculiare linguaggio, style: somewhere between lyrical abstraction and surrealism. sospeso tra astrazione lirica e surrealtà. Ligabùe Antonio (Zurigo 1899 - Gualtieri 1965) A self-taught artist with a difficult life and a precarious Autodidatta, segnato da una vita disagiata e da un precario psychological state, he is considered one of the most important equilibrio psichico, è considerato il più importante dei naïf Italian naive artists. He began to paint around 1930, encouraged italiani. Si avvicina alla pittura intorno al 1930, incoraggiato
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by the sculptor Marino Mazzacurati, and focussed his work on animals – often fierce – in violent colours. This may have been a sign of a fragile psychological state, which led to him being admitted to the Reggio Emilia Neuropsychiatric Institute on various occasions. He held his first solo show in 1961 at the Galleria La Barcaccia in Rome, and important retrospective shows were dedicated to him in various Italian galleries following his death.
dallo scultore Marino Mazzacurati, e si dedica a raffigurare soprattutto animali, spesso feroci, con colori violenti, segno forse di una fragilità psichica, che lo porta più volte al ricovero nell’istituto neuropsichiatrico di Reggio nell’Emilia. Nel 1961 viene allestita la sua prima mostra personale alla Galleria La Barcaccia di Roma e, dopo la morte, gli vengono dedicate importanti retrospettive in diversi musei italiani.
Maccari Mino (Siena 1898 – Roma 1989) A writer, painter, editor and journalist and an ironic and versatile Scrittore, pittore, editore e giornalista, intellettuale ironico e pointellectual, he graduated in law, but left the legal profession liedrico, si laurea in giurisprudenza ma nel 1926 lascia la profesin 1926 to run the openly fascist, revolutionary and antisione forense per assumere la direzione della rivista Il Selvaggio, bourgeoisie Selvaggio journal, a position which he held until dichiaratamente fascista, rivoluzionaria e antiborghese, che terrà 1942. He collaborated with Ardengo Soffici and Ottone Rosai, fino al 1942. Collabora con Ardengo Soffici e Ottone Rosai e, and between 1927 and 1930, he became widely known as a negli anni che vanno dal 1927 al 1930, si fa conoscere al grande painter, participating in various national exhibitions. He worked pubblico come pittore partecipando a varie mostre nazionali. A in Turin for the daily newspaper La Stampa. His paintings – Torino lavora al quotidiano La Stampa. La sua opera pittorica characterised by a quick drawing style and intense colour caratterizzata da disegno veloce e accesi cromatismi ottiene buo– were well received, and gained him significant recognition, ni consensi e, soprattutto nel secondo dopoguerra continua ad particularly after the Second World War. acquisire riconoscimenti. Mafài Mario (Roma 1902 - 1965) He trained with the Scuola libera del nudo at the Accademia Si forma alla Scuola libera del nudo all’Accademia di Belle Arti di di Belle Arti in Rome. Together with his wife A. Raphael and Roma. Con la moglie A. Raphael e con Scipione fu tra i creatori Scipione, he was one of the founders of the “Scuola romana” della “Scuola romana” che, intorno al 1930, si pose come reazione which positioned itself in the early 1930s as a reaction against nei confronti della retorica del Gruppo Novecento attraverso the rhetoric of the Gruppo Novecento, using colourful painting una pittura cromatica, sensibile al fantastico e all’intimismo. Nel techniques, inspired by the fantastic and by intimism. After the secondo dopoguerra il superamento della forma naturalistica si Second World War, the move away from natural shapes in his attua in una progressiva perdita di definizione dell’oggetto nella work evolved into a progressive loss of definition in terms of luce e nel colore, per arrivare a opere astratte. light and colour, culminating in an abstract style. Magnelli Alberto (Firenze, – Meudon, 1971) Thoroughgoing scholar of the great Tuscan masters of the Attento studioso dei Grandi Maestri toscani del Trecento e fourteenth and fifteenth centuries, Magnelli began his artistic Quattrocento, inizia a dipingere da autodidatta dal 1907 in stile career as a self-taught Post-Impressionist painter. In 1914 he postimpressionista. Nel 1914 soggiorna a Parigi e, a contatto settled in Paris, made contact with the Avant-garde movement con l’avanguardia, passa all’astrattismo geometrico. Più tardi and moved to a geometric abstract art style. His later work was realizza dipinti dominati dalla forza espressiva del colore ma in dominated by the expressive power of colour in which human cui si intravedono anche figure umane. In seguito elabora uno figures could also be made out. Following on from this he stile che lui stesso ha definito realismo immaginario, dipingendo developed a style which he himself called ‘imaginary realism’, in modo rigoroso figure e paesaggi. Negli anni ‘30 torna painting figures and landscapes in a rigorous way. In the 1930s definitivamente all’astrattismo geometrico, esponendo anche he returned definitively to geometric abstract art and exhibited alla Galleria Il Milione di Milano. Durante la Seconda guerra at Milan’s Galleria Il Milione. During World War Two he mondiale introduce nella sua ricerca anche il collage, e si afferma brought collage into his work and established himself as one of tra i maggiori esponenti dell’astrattismo europeo, esponendo the greatest European exponents of Abstract art exhibiting at the alla Biennale di Venezia e in importanti mostre internazionali. Venice Biennial and other international exhibitions. Manzoni Piero (Soncino, Cremona, 1933 – Milano, 1963) Manzoni grew up in Milan where he met and became friends Cresce a Milano dove frequenta Lucio Fontana, fondatore with Lucio Fontana, founder of Spatialism. He took part in the dello Spazialismo. Partecipa alla mostra “Arte Nucleare”, Arte Nucleare exhibition at Milan’s Galleria San Fedele painting presso la Galleria San Fedele di Milano, dipingendo sagome anthropomorphic profiles, Catrami and Achromes (1957), white antropomorfe, Catrami e Achromes (1957), superfici bianche surfaces soaked in glue and kaolin. He founded the Azimuth imbevute di colla e caolino. Con Castellani e Bonalumi fonda la magazine and art gallery with Castellani and Bonalumi. Ever rivista e la Galleria Azimuth. La sua ricerca, sempre più radicale,
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more radical, he abandoned painting for a series of provocative work in conceptual style. In 1960, Piero Manzoni presented one of his most famous performances, Consumazione dell’arte dinamica del pubblico divorare l’arte during which he signed a number of boiled eggs to be eaten in situ by the public with his thumb print. It was in 1961 that Piero Manzoni put his signature to the first human beings at Rome’s Galleria La Tartaruga transforming them into living sculptures in Sculture viventi and then put tins of Merda d’artista (artist’s shit) on sale. He died suddenly of a heart attack in his studio at just thirty years of age.
abbandona il quadro e propone una serie di opere provocatorie, di impronta concettuale. Nel 1960, Piero Manzoni presenta una delle performance più famose: la Consumazione dell’arte dinamica del pubblico durante la quale firma con l’impronta del pollice alcune uova sode che vengono consumate sul posto dal pubblico. Nel 1961, alla Galleria La Tartaruga di Roma, Piero Manzoni firma per la prima volta degli esseri umani trasformandoli in Sculture viventi, poi pone in vendita le scatolette di Merda d’artista. Muore improvvisamente di infarto nel suo studio a solo trent’anni.
Merz Mario (Milano, 1925 – Torino, 2003) He studied at the faculty of medicine in Turin, and joined A Torino frequenta la facoltà di medicina, e, durante la guerra si the anti-Fascist group Giustizia e Libertà [Justice and Liberty] unisce al gruppo antifascista Giustizia e Libertà. Nel 1950 inizia during the war. He began painting in 1950 and held his first solo a dipingere e nel ’54 tiene la sua prima personale alla Galleria show at the Galleria La Bussola in Turin in 1954. Around 1966 La Bussola di Torino. Intorno al 1966 inizia a inserire nelle tele he began incorporating objects with neon tubes into canvas, oggetti con tubi al neon, iniziando un percorso di ricerca sulla and began to work with energy fusion and material alchemy. fusione energetica e alchemica dei materiali. Diviene uno dei He became a member of the Arte Povera [Poor Art] movement, protagonisti del movimento dell’Arte Povera e dal 1968 lavora and from 1968 began to develop characteristic motifs such as su motivi caratteristici, come l’igloo, i materiali umili e organici, the igloo, humble and organic materials, numerical sequences, le sequenze numeriche, i neon utilizzati per scrivere, le spirali. neon writing and spirals. He participated in many important Espone in numerose importanti mostre internazionali di Arte international exhibitions focussing on Conceptual Art, Process Concettuale, Process Art e Minimalismo e allestisce diverse Art and Minimalism and held a number of solo shows around personali nel mondo. the world. Minguzzi Luciano (Bologna 1911 - Milano 2004) Minguzzi studied at the Accademia di Belle Arti in Bologna and Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, frequentando was taught by E.Drei and G. Morandi. His sculpture work can i corsi di E. Drei e G. Morandi. La sua scultura, articolata in be divided into a number of periods all of which are deeply diversi periodi, è sempre stata fortemente espressiva, anticlassica expressive, anti-classical, packed with narrative potential and e ricca di potenzialità narrative, influenzata dalla rimeditazione influenced by re-workings of ancient art, impressionist sculpture degli antichi, dalla scultura impressionista da cui riprende in its use of the tactile model - and the art of A. Martini. He il modellato tattile, dalle suggestioni dell’arte di A. Martini. has taken part in a number of editions of the Venice Biennial Ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia, establishing himself as one of the most important exponents of affermandosi tra i maggiori esponenti della scultura italiana post World War Two Italian sculpture. His monumental work del secondo dopoguerra. Tra le opere monumentali figurano la includes Milan Cathedral’s Quarta door (1965) and Porta del Quarta porta del Duomo di Milano (1965) e la Porta del Bene e Bene e del Male for St Peter’s (1970-77) in Rome. del Male per la Basilica di San Pietro (1970 -77) a Roma. Mondino Aldo (Torino,1938 – 2005) In 1959 Mondino moved to Paris where he attended William Nel 1959 si trasferisce a Parigi, dove frequenta l’atelier di Heyter’s atelier, Ecole du Louvre and a mosaic work course at the William Heyter, l’Ecole du Louvre e frequenta il corso di Fine Arts Academy with Severini and Licata. His first exhibition mosaico dell’Accademia di Belle Arti con Severini e Licata. Nel took place in 1960 at Turin’s Galleria L’Immagine (1961) and 1960 inizia la sua attività espositiva alla Galleria L’Immagine di Galleria Alfa in Venice (1962). His meeting with gallery owner Torino (1961) e alla Galleria Alfa di Venezia (1962). L’incontro Gian Enzo Sperone was of fundamental importance to his artistic con il gallerista Gian Enzo Sperone risulta fondamentale per la career. Other important solo exhibitions included Galleria Stein sua carriera artistica. Importanti personali vengono presentate in Turin, Studio Marconi in Milan, Galleria La Salita in Rome anche presso la Galleria Stein di Torino, lo Studio Marconi di and Galleria Paludetto in Turin. His main exhibitions also Milano, la Galleria La Salita di Roma, la Galleria Paludetto di include two Venice Biennials in 1976 and 1993, solo exhibitions Torino.Tra le principali mostre si ricordano le due partecipazioni at Museum für Moderne Kunst - Palais Lichtenstein in Vienna alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1993, le personali al (1991), Suthanamet Museo Topkapi in Istanbul (1992, 1996), Museum für Moderne Kunst - Palais Lichtenstein di Vienna Museo Ebraico in Bologna (1995) and Galleria Civica d’Arte (1991), al Suthanamet Museo Topkapi di Istanbul (1992, Moderna in Trento (2000). His work appears in the permanent 1996), al Museo Ebraico di Bologna (1995), alla Galleria Civica collections of the most important Italian and international d’Arte Moderna di Trento (2000). Le sue opere appartengono
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galleries and in many private collections.
alle collezioni permanenti dei più importanti musei nazionali ed internazionali ed a numerose collezioni private.
Morandi Giorgio (Bologna, 1890 – 1964) He attended the Accademia di Belle Arti in Bologna, and was Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna, sentendo influenced by the old masters and Cézanne. He produced still l’influenza dei maestri del passato e di Cézanne. Nella sua carriera lifes and landscapes for most of his artistic career. In 1914, artistica, esegue quasi esclusivamente nature morte e paesaggi. he became briefly involved in Futurism, and participated in Nel 1914 si accosta per un breve periodo al Futurismo e partecipa the second Secession exhibition in Rome. He discovered the alla seconda esposizione della Secessione romana. Negli anni metaphysical paintings of Chirico and Carrà during the war della guerra scopre la pittura metafisica di de Chirico e di Carrà and, in 1918, he began to gravitate towards the “Valori Plastici” e nel 1918 comincia a gravitare attorno alla cerchia della rivista journal and its contributors, participating in the group exhibition “Valori Plastici”, partecipando alla mostra collettiva che si tiene held in Germany in 1921. He produced a series of enigmatic still in Germania 1921. In questo periodo dipinge una serie di nature lifes in this period, representing objects in an unnatural space. morte enigmatiche, in cui gli oggetti vengono rappresentati in At the beginning of the Twenties, he abandoned all reference uno spazio innaturale. All’inizio degli anni Venti, abbandonato to Metaphysics and focussed on variations in composition and ogni riferimento alla Metafisica, si concentra sulle variazioni colour. In 1926 he participated in “I mostra del Novecento compositive e cromatiche. Nel 1926 partecipa alla “I mostra italiano” [1st Italian exhibition of Novecento art] and began del Novecento italiano” e inizia a lavorare con l’acquaforte. Dal etching. Between 1930 and 1956, he held the position of 1930 al 1956 è titolare della cattedra di incisione all’Accademia professor of etching at the Accademia di Belle Arti in Bologna. di Belle Arti di Bologna. Moreni Mattia (Pavia 1920 - Ravenna 1999) Moreni attended Turin’s Accademia Albertina for a brief period Frequenta per un breve periodo l’Accademia Albertina di without completing his studies showing an early impatience Torino, senza portare a termine gli studi, rivelando una precoce with study and a marked flair for Avant-garde painting. In insofferenza agli studi e una forte propensione per la ricerca the mid 1940s his work focused on Expressionist style colours d’avanguardia. Alla metà degli anni ‘40 il suo lavoro si incentra and free brushwork. In 1946 he held his first solo exhibition su colori di ascendenza espressionista e pennellate libere. Nel at Galleria La Bussola. The influence of Post-Cubist painting 1946 tiene la prima mostra personale presso la Galleria La muted his brushstrokes and he joined the Gruppo degli Otto Bussola. L’influenza della pittura postcubista raffredda la with Afro, R. Birolli, A. Corpora, E. Morlotti, G. Santomaso, pennellata. Entra nel Gruppo degli Otto con Afro, R. Birolli, G. Turcato and E. Vedova. As a result of his references to a lived A. Corpora, E. Morlotti, G. Santomaso, G. Turcato e E. experience which re-interpreted forms in existential terms, art Vedova. Per i riferimenti ad un vissuto che rilegge le forme in critic Francesco Arcangeli placed him at the apex of ‘ultimate termini esistenziali il critico Francesco Arcangeli lo cita nel cima naturalism’. At the end of the 1960s his ‘poster’ cycle took shape dell’“ultimo naturalismo”. Sullo scorcio degli anni ’50 prende together with the language insertions which characterised his forma il ciclo dei “cartelli” e la presenza di inserzioni linguistiche later art work. caratterizza la sua successiva produzione artistica. Morlotti Ennio (Lecco 1910 - Milano 1992) Morlotti trained in Florence, the Brera Academy in Milan and Si forma tra Firenze, l’Accademia di Brera a Milano e Parigi, Paris where he stayed in 1937. He then settled in Milan and dove soggiorna nel 1937. Stabilitosi a Milano entra nel gruppo joined the Milanese Corrente group. After World War Two he milanese di Corrente. Nel dopoguerra è tra gli esponenti del was one of the exponents of the Fronte Nuovo delle Arti and Fronte nuovo delle arti e del Gruppo degli Otto, condividendone Gruppo degli Otto movements and shared their anti-academic le scelte antiaccademiche. Inizialmente influenzato da Cézanne stance. Initially influenced by Cézanne and Cubism, he gradually e dal cubismo, elabora progressivamente uno stile personale, developed a personal style close to material Informalism packed vicino all’Informale materico ma ricco di rimandi al mondo with references to the natural world leading to his name naturale, tanto da essere avvicinato dal critico Francesco being linked by art critic Francesco Arcangeli to the ‘ultimate Arcangeli al clima dell’ “ultimo naturalismo”. naturalism’ scene. Nigro Mario (Pistoia 1917 - Livorno 1992) Nigro was first attracted to Cubism, then the approach to the Dapprima orientato verso il cubismo, poi vicino agli esiti Abstract-Concrete school and, towards the end of the 1940s, to della ricerca astratto-concreta, è giunto verso gli anni ’50 the Neoplastic Suprematist school. Serial images and structural ad esiti neoplastici suprematisti. Nella sua opera la serialità force lines take the form of geometric, rhythmic images linked delle immagini e l’individuazione di linee di forza strutturali by rigorous designs in his work as his manifestos for ‘total space’ si caratterizza in immagini geometrizzate e ritmiche, legate (1954-55) and ‘total time’ show (1966). Important international a una rigorosa progettualità, come testimoniano anche i suoi
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exhibitions have documented his creative trajectory. manifesti per uno “spazio totale” (1954-55) e per un “tempo totale” (1966). Importanti mostre internazionali ne hanno documentato il percorso creativo. Novelli Gastone (Vienna, 1925 – Milano, 1968) Having moved to Rome with his family during World War Trasferitosi a Roma con la famiglia negli anni della guerra Two, Novelli joined the Resistance. His artistic activism began partecipa alla Resistenza. La sua attività artistica inizia nel after the war under the Neo-Constructivist influence of Max dopoguerra, sotto l’influenza delle idee neocostruttiviste di Bill. In 1950 he moved to Brazil where he turned to applied art Max Bill. Nel 1950 si trasferisce in Brasile, dove si dedica and teaching before developing a geometric Abstract style. He all’arte applicata e all’insegnamento e prosegue la sua ricerca travelled to Paris a number of times in 1957 and his painting nell’ambito dell’astrazione geometrica. Nel 1957 compie diversi shifted to an Informalist style. In Rome he founded the viaggi a Parigi, e la sua pittura si sposta verso l’Informale: a L’Esperienza Moderna review with Perilli and began working Roma fonda con Perilli la rivista “L’esperienza moderna” ed with writers and poets. A new political current appeared in his inizia la sua collaborazione con scrittori e poeti. Alla metà degli work in the 1960s in the context of the political movements of anni ’60 le sue opere rivelano un rinnovato impegno politico, the day. Important international exhibitions have been dedicated in sintonia con il clima di contestazione del momento. Gli sono to his work. state dedicate importanti mostre internazionali. Perilli Achille (Roma, 1927) After his literary studies, Perilli founded the Forma 1 AvantDopo gli studi letterari, fonda con Attardi, Consagra, Dorazio, garde group together with Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Guerrini, Accardi, Sanfilippo e Turcato il gruppo d’avanguardia Accardi and Sanfilippo inspired by Abstract and Marxist art. He Forma 1, di ispirazione astrattista e marxista. In seguito later set up GAS Gruppo Sociale Art together with other artists fonda insieme a altri artisti il GAS, Gruppo Sociale Arte ed è and co-founded the Age d’Or bookshop –an art gallery with a cofondatore della Libreria-Galleria “Age d’Or” evidenziandosi high profile presence on the Rome cultural scene. In 1962 Perilli tra gli artisti più attivi sulla scena culturale romana. Nel 1962 held a solo exhibition at the Venice Biennial and then followed Perilli fa una personale alla Biennale di Venezia, e con le sue it up with exhibitions of his lively geometric abstract work with opere di vivace astrattismo geometrico, fortemente segnate its strong colours all over the world. In the 1970s he joined dal colore, seguita a fare mostre in tutto il mondo. Negli anni the Cooperarte artist co-operative “which sought to explore new ’70 entra nel gruppo di Cooperarte, cooperativa di artisti “che relationships and public dialogue forms”. cercava di esplorare nuove forme di rapporto e di confronto con il pubblico”. Pirandello Fausto (Roma 1899 - 1975) Son of the the famous writer Luigi, Pirandello studied under Figlio del celebre scrittore Luigi, studia con S. Lipinsky ma dal S. Lipinsky but turned to painting in 1923. In Paris in 1927 1923 si dedica alla pittura. Nel 1927 a Parigi studia l’opera di he studied the work of P. Cézanne and G. Braque. Back in P. Cézanne e G. Braque. Tornato in Italia nel 1930 entra in Italy again, in 1930 he made contact with the Roman school rapporto con il gruppo della Scuola romana, avvicinandosi alla and moved closer to the group’s style with a figurative painting poetica del gruppo con la sua pittura dalla figurazione intimista approach which was both Intimist and sometimes Expressionist e a tratti espressionista, affrontando tematiche del quotidiano. and dealt with everyday subjects. After an Abstract period, from Dopo un periodo astrattista, dagli anni ’50 si riavvicina a una the 1950s onwards his style returned once more to a lyrical, figurazione lirica e sensibile al dato luministico. light sensitive figuration. Radice Mario (Como 1898 - 1987) Self-taught, Radice came into close contact with M. Rho and Si forma da autodidatta, e tra gli anni Venti e Trenta entra in architect G. Terragni in the 1920s and 30s and developed a stretto rapporto di collaborazione con M. Rho e l’architetto G. rigorous Geometric-Constructivist style together with them. Terragni, con i quali impronta una ricerca rigorosa nell’ambito With M. Bontempelli he founded the Quadrante (1932-36) del linguaggio geometrico-costruttivista. Fonda con M. review and group and signed the first Abstract manifesto with Bontempelli il gruppo e la rivista Quadrante (1932-36), e O. Licini, M. Fontana and F. Melotti. In the Fascist period he sottoscrive con O. Licini, M. Fontana e F. Melotti, il primo completed Abstract wall decorations in G. Terragni’s Casa del manifesto di poetica astratta. Nel periodo del fascismo esegue Fascio in Como. In 1938 he joined the Valori Primordiali group decorazioni murali astratte nella Casa del Fascio di G. Terragni and signed the Gruppo Primordiali Futuristi Sant’Elia manifesto a Como. Nel 1938 aderisce gruppo Valori Primordiali firmando in 1938. He remained loyal to his Abstract painting language all il manifesto del Gruppo Primordiali Futuristi Sant’Elia. Rimane his life. sempre fedele al linguaggi astratto.
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Reggiani Mauro (Nonantola, 1897 – Milano, 1980) A historic exponent of geometric abstraction, Mauro Reggiani Esponente storico dell’astrattismo geometrico, Mauro Reggiani began his highly coherent and personal artistic development ha intrapreso con coerenza il suo percorso di ricerca personale immediately after World War One. Friend of Carrà, Funi and subito dopo la Prima Guerra mondiale. Amico di Carrà, Funi, Marussing, from 1926 to 1930 he was in Paris where he came Marussing, tra il 1926 e il 1930 ha soggiornato a Parigi, dove è into contact with the masters of international avant-garde venuto a contatto con i maestri dell’avanguardia internazionale, including Kandinsky. When he returned to Italy in the 1930s tra cui Kandinsky. Rientrato in Italia, negli anni Trenta è stato he was one of many artists to exhibit in Galleria Il Milione tra gli artisti della Galleria Il Milione di Milano, firmatario in Milan and sign up to the abstract movement. His friends del manifesto dell’astrattismo e amico di Gillo Dorfles, Bruno included Gillo Dorfles, Bruno Munari, Mario Radice, Manlio Munari, Mario Radice, Manlio Rho, Atanasio Soldati. Ha Rho and Atanasio Soldati. He won many prizes including the ottenuto importanti riconoscimenti – tra cui il premio della Venice Biennial and Rome Quadriennial prizes and his work has Biennale di Venezia e quello della Quadriennale di Roma – e le been shown in a great many exhibitions. sue opere sono state esposte in innumerevoli mostre. Romiti Sergio (Bologna 1928 - 2000) After abandoning his classics studies Romiti turned his hand Abbandonati gli studi classici, si dedica alla pittura sotto to painting under Morandi’s influence. Neo-Cubist influenced l’influenza di G. Morandi. Le sue opere, caratterizzate all’inizio beginnings were followed by a highly personal search for the da modi neocubisti si sono poi rivolte ad una personale indagine truth exploring colour and light and keeping his distance del vero, sondando sensibilmente i valori cromatici e luministici, from both Geometric Abstract and Informalist art. He also mantenendo le distanze sia dall’astrattistmo geometrico sia experimented with engraving. In 1960, after a considerable dall’Informale. Si dedica anche all’incisione. Nel 1960, dopo number of exhibitions, he obtained his own personal room at un intenso percorso espositivo, ottiene la sala personale alla the Venice Biennial. Biennale di Venezia. Rosai Ottone (Firenze, 1895 – Ivrea, 1957) Rosai studied at the Florence Accademia di Belle Arti, joined the Studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1913 si unisce Futurist movement in 1913, began experimenting with mixed al movimento futurista, inizia a sperimentare il polimaterismo art media and worked with the Lacerba review. During World e collabora con la rivista Lacerba. Durante la Prima Guerra War One he joined the Arditi assault squad as a volunteer and Mondiale si arruola volontario nelle truppe d’assalto degli Arditi was injured on a number of occasions. After the war he was e viene ferito più volte. Negli anni del dopoguerra partecipa involved in setting up the local Fascist squads and published the alla creazione delle squadre fasciste locali e nel 1919 pubblica novel Il libro di un teppista in 1919. In 1920 he held his first il romanzo, Il libro di un teppista. Nel 1920 tiene la sua prima solo exhibition in Florence showing a preference for Popular personale a Firenze, manifestando una propensione per il realismo Realism often taken to the limits of caricature. In 1926 he popolare, spesso portato fin quasi al limite della caricatura. Nel contributed paintings to the Novecento group exhibition in 1926 Rosai espone alla mostra del gruppo Novecento a Milano, Milan, held a solo exhibition at Galleria Il Milione in Milan nel 1930 tiene una personale alla Galleria Il Milione a Milano e and published his second and third novels, Via Toscanella and pubblica il suo secondo romanzo, Via Toscanella, e nel 1934 il Dentro la guerra (1936). suo terzo, Dentro la guerra. Rotella Mimmo (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006) Having studied at the Accademia di Belle Arti in Napoli, he Studia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1945 si moved to Rome in 1945 where he developed an abstracttrasferisce a Roma dove elabora uno stile astratto-geometrico. geometric style. He invented “epistaltic” poetry: a combination Inventa la poesia “epistaltica”: un insieme di parole inventate e of made-up and onomatopoeic words. His first solo show was onomatopeiche. Nel 1951 tiene la prima mostra personale alla held at the Galleria Chiurazzi in Rome in 1951 and he was Galleria Chiurazzi di Roma e ottiene una borsa di studio della awarded a Fullbright Scholarship that enabled him to travel to Fulbright Foundation, grazie alla quale si reca negli Stati Uniti. the United States. Upon returning to Rome he created his first Tornato a Roma realizza i primi “décollage” nei quali utilizza i “décollages”, using advertising posters torn from the walls of the manifesti pubblicitari strappati dai muri della città e incollati city and glued onto canvas. He joined the Nouveau Réalisme sulla tela. Nel 1961 seguendo l’invito del critico Pierre Restany movement in 1961, having been invited by Pierre Restany to get aderisce al movimento del Nouveau Réalisme. Si trasferisce a involved. He moved to Paris where he developed the process, Parigi, dove elabora un procedimento che chiama “Mec-Art”, known as “Mec-Art”, of projecting negative images onto an con il quale, proietta immagini in negativo sulla tela emulsionata. emulsion-coated canvas. He settled in Milan and, in the 1980s, Stabilitosi a Milano, negli anni ’80 da vita alla serie dei “blanks”, produced his “blanks” series, followed later by his “sovrapitture”: e più tardi le “sovrapitture”, dove interviene pittoricamente sui pictorially alterations of advertising posters. manifesti pubblicitari.
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Sanfilippo Antonio (Partanna, Trapani, 1923 – Roma, 1980) After studying at the Florence and Palermo Accademie di Belle Dopo gli studi alle Accademie di Belle Arti di Firenze e di Palermo, Arti Sanfilippo’s work was initially Neocubist influenced. In si avvicina al Neocubismo. Nel 1947 aderisce al formalismo 1947 he joined the Formalist movement and, together with e firma, con gli amici P. Consagra, U. Attardi, P. Dorazio, M. his friends P.Consagra, U.Attardi, P.Dorazio, M. Guerrini, A. Guerrini, A. Perilli, G.Turcato e con Carla Accardi (che sposerà) Perilli, G.Turcato and Carla Accardi (who he married) signed il manifesto del Gruppo Forma 1, gruppo di avanguardia di the Gruppo Forma 1 Avant-garde group’s Marxist inspired ispirazione marxista. Espone alla XXIV Biennale di Venezia del manifesto. He exhibited at the XXIV Venice Biennial in 1948, 1948; parteciperà anche alle edizioni del 1954 e del 1964 e, con 1954 and 1964 and, with a solo exhibition, in 1966 too. In una sala personale, a quella del 1966; nel 1948 partecipa alla 1948 he took part in the Rassegna Nazionale di Arti Figurative Rassegna nazionale di arti figurative (V Quadriennale Nazionale (5th Italian Art Quadriennial) in Rome and the 7th Rome d’Arte) di Roma; esporrà anche alla VII Quadriennale di Roma Quadriennial in 1955. His style was strongly influenced by del 1955. La sua ricerca è fortemente improntata al segno come brushstrokes as the primary form of expression. forma primaria di espressione. Sassu Aligi (Milano, 1912 – Pollença, Spagna, 2000) Fascianted by Futurism even as a student, in 1928 Marinetti Affascinato dal Futurismo fin dagli anni degli studi, nel 1928 invited Sassu to contribute work to the Venice Biennial. Soon viene invitato da Marinetti a partecipare con le sue opere alla after, he wrote the Manifesto della Pittura “Dinamismo e riforma Biennale di Venezia. Poco tempo dopo, insieme a Bruno Munari, muscolare” Futurist manifesto together with Bruno Munari. In definisce il Manifesto della Pittura “Dinamismo e riforma 1930 he held his first important exhibition in Milan and was muscolare”. Nel 1930 tiene a Milano la sua prima mostra reviewed by Carlo Carrà. After a period in Paris, his art was importante, recensita anche da Carlo Carrà. Dopo un soggiorno influenced by Delacroix in particular. His political commitment a Parigi, la sua arte viene influenzata in particolare da Delacroix. led him to join the anti-Fascist ranks and he was imprisoned Il suo impegno politico lo porta a militare nell’antifascismo, e for this. After World War Two the colours of his work became per questo viene anche incarcerato. Nel secondo dopoguerra la increasingly brighter with red as his favoured colour and a sua pittura si fa sempre più accesa, privilegiando il rosso come constant feature in his figurative style. He painted a great many colore costante della sua ricerca espressiva figurativa. Realizza murals and exhibited internationally. numerose opere murali e espone a livello internazionale. Scanavino Emilio (Genova, 1922 – Milano, 1986) After studying architecture, in 1947 Scanavino stayed in Paris Dopo gli studi di architettura, nel 1947 soggiorna per la prima for the first time where he assimilated the first Post Cubist volta a Parigi, dove assimila gli ultimi echi del postcubismo.Il suo reverberations. Initially figurative, his painting style soon took linguaggio, inizialmente figurativo, assume presto una stilizzazione on stylised elements which led him definitively to Abstract art che nei primi anni ‘50 lo porta definitivamente all’astrazione. in the early 1950s. In 1954 his paintings show his characteristic Nel ‘54 nelle sue tele affiora il suo segno caratteristico, il nodo style and the stylised knot which appeared in all his subsequent stilizzato che caratterizzerà tutta la sua produzione successiva, work as a metaphor for inner torment. Whilst he kept away metafora dell’interiorità tormentata. Sebbene rimanga lontano from specific artistic currents, his material abstract style has dalle correnti specifiche, il suo astrattismo materico si può much in common with Informalist and international Abstract avvicinare alle poetiche dell’Informale e dell’Espressionismo Expressionist styles. His career was punctuated with awards and astratto internazionale. La sua carriera è costellata di premi e di prestigious international exhibitions. prestigiose esposizioni internazionali. Schifano Mario (Homs, Libia, 1934 – Roma, 1998) Self-taught, Schifano took part in the Scuola di Piazza del Popolo Autodidatta, sul volgere degli anni Cinquanta partecipa al Roman art movement at the beginning of the 1950s. In the 1960s, movimento artistico romano della Scuola di Piazza del Popolo. together with F. Angeli and T. Festa, he was an important figure Negli anni Sessanta, insieme a F. Angeli e T. Festa, rappresenta in contemporary Italian and European art, in harmony with the una personalità significativa dell’arte contemporanea italiana ed American Pop Art school - which he got to know very well in his europea, in sintonia con la Pop Art americana, che ben conosce in many trips abroad - but maintaining a highly personal approach numerosi viaggi all’estero, ma seguendo sempre un percorso del tutto at all times. Much of his work - the so-called ‘monochromes’ - are personale. Molti dei suoi lavori, i cosiddetti “monocromi”, sono painted in just one or two colours on packing cardboard which realizzati con uno o due colori, applicati su carta da imballaggio, was then glued onto canvas. In the context of his vast production poi incollata su tela. Di rilievo nella sua vasta produzione sono i of paintings, those taking up advertising brands (Coca-Cola and dipinti nei quali riprende marchi pubblicitari (Coca-Cola ed Esso) and the later highly coloured work are important. Active Esso) e le più tarde opere fortemente cromatiche. Attivo anche nel also in experimental cinema and music, he was one of the first cinema sperimentale e nella ricerca musicale, è tra i primi artisti ad artists to use computers to creative purpose elaborating images impiegare con finalità creative il computer, elaborando le immagini and transferring them to canvases covered with emulsion. e trasferendole su tele coperte di emulsione.
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Scialoja Antonio ( Toti) (Roma 1914 – 1998) In the second half of the 1930s Scialoja frequented the Galleria Nella seconda metà degli anni Trenta frequenta l’ambiente La Cometa art and literary circle painting Expressionist work artistico e letterario della Galleria La Cometa realizzando i influenced by French painting and that of Soutine in particular. primi dipinti espressionisti influenzati dalla pittura francese e in He played an active part in the Resistance and worked for the particolare di Soutine. Prende parte attiva alla Resistenza e lavora theatre, designing his first sets in 1943. After the war he set anche per il teatro, realizzando nel 1943 le sue prime scenografie. up the group known as the I Quattro Fuori Strada together Dopo la guerra insieme a Stradone, Ciarrocchi e Sadun da vita with Stradone, Ciarrocchi and Sadun and in the late 1940s he al gruppo noto anche con il nome de “I quattro fuori strada”. settled in Paris. In the 1950s he gradually moved away from Nella seconda metà degli anni ’40 si reca a Parigi. Gli anni ’50 Expressionism towards Analytical and then a free Abstract segnano un progressivo distacco dall’espressionismo a favore painting style. In the meantime he took frequent part in di una pittura analitica e poi liberamente astratta. Numerose important Italian and international exhibitions and directed the sono nel frattempo le sue partecipazioni ad importanti rassegne Rome Accademia di Belle Arti for some time. sia nazionali che internazionali. Dirige per un lungo periodo l’Accademia di Belle Arti di Roma. Severini Gino (Cortona, 1883 – Parigi, 1966) Severini studied at Cortona’s Scuola Tecnica until 1899 when he Studia alla Scuola Tecnica di Cortona fino al 1899, anno in cui si moved to Rome. Here he met Umberto Boccioni and Giacomo trasferisce a Roma. Qui incontra Umberto Boccioni e Giacomo Balla who introduced him to divisionist art. In 1906 he settled Balla, che lo introduce alla pittura divisionista. Nel 1906 Severini in Paris where he studied impressionist painting and met neosi stabilisce a Parigi, dove studia la pittura impressionista e impressionist artist Paul Signac. He made contact with the conosce il neoimpressionista Paul Signac. Entra in contatto con exponents of the Parisian avant-garde and joined the futurist gli esponenti dell’avanguardia parigina e aderisce al movimento movement signing the Manifesto tecnico della pittura futurista futurista firmando il Manifesto tecnico della pittura futurista in 1910. In the futurist period he was an important point of nel 1910. Nel periodo futurista svolge un’importante funzione contact between French and Italian artists and exhibited in di collegamento tra gli artisti in Francia e in Italia, espone in Europe and the United States. His futurist experiment ended Europa e negli Stati Uniti. Conclusa l’esperienza futurista inizia when he began painting in a style which was influenced by a dipingere in uno stile che si rifà al Cubismo sintetico. Negli Synthetic Cubism. In the 1920s he turned to fresco and mosaic anni Venti inizia a dedicarsi all’affresco e al mosaico, esegue making mixed material wall work in Switzerland, France and pitture murali polimateriche in Svizzera, Francia e Italia. Negli Italy. In the 1950s he returned to the themes of his Futurist anni ‘50 ritorna ai temi del suo periodo futurista: danzatori, period: dancers, light, movement. He published important luce, movimento. Pubblica importanti saggi teorici e libri su theoretical essays and books on art subjects. argomenti d’arte. Sironi Mario (Sassari,1885 – Milano, 1961) He attended the Scuola Libera del Nudo in Rome where he Frequenta a Roma la Scuola Libera del Nudo dove incontra met Balla, Boccioni and Severini. He moved to Paris in 1906, Balla, Boccioni e Severini. Si reca a Parigi nel 1906, quindi a Monaco in 1908 and Frankfurt in 1910. In 1913, he became Monaco nel 1908 e a Francoforte nel 1910. Nel 1913 aderisce al involved in Futurism and the following year participated in Futurismo e l’anno seguente partecipa alla “Esposizione Libera the “Esposizione Libera Futurista” [Free Futurist Exhibition] at Futurista” presso la Galleria Sprovieri. Nel 1915 si trasferisce a the Galleria Sprovieri. He moved to Milan in 1915, where he Milano, dove subentra ad Ardengo Soffici nel gruppo futurista. replaced Ardengo Soffici among the futurists. In the same year, he Lo stesso anno firma il manifesto interventista del Futurismo signed the Futurist interventionist manifesto L’orgoglio italiano L’orgoglio italiano e va al fronte con Marinetti, Boccioni, [Italian pride] and went to the front with Marinetti, Boccioni, Russolo e Antonio Sant’Elia. Nel 1920 con Russolo ed altri firma Russolo and Antonio Sant’Elia. In 1920, together with Russolo il manifesto Contro tutti i ritorni in pittura. Nel 1922 è uno and others, he signed the Contro tutti i ritorni in pittura [Against dei soci fondatori del gruppo dei Sette di Novecento a Milano all revivals in painting] manifesto. In 1922, he was one of the e diventa il capogruppo del Novecento italiano. Caricaturista founder members of the Sette di Novecento group in Milan politico e illustratore per la stampa ufficiale mussoliniana “Il and became head of the Italian Novecento movement. He was Popolo d’Italia” (1927-33) e “La Rivista Illustrata del Popolo a political caricaturist and illustrator for Mussolini’s official d’Italia” (1934-39). Sironi è inoltre il maggior teorico della publications “Il Popolo d’Italia” [The People of Italy] (1927-33) pittura murale, che esegue ricevendo importanti commissioni and “La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” [The People of Italy dal regime. Nel 1933 scrive l’autorevole Manifesto della pittura Illustrated Magazine] (1934-39). He was also a leading theorist murale. Nel 1956 viene eletto membro dell’Accademia di San of mural painting, receiving important commissions from the Luca. fascist regime, and wrote the authoritative Manifesto della pittura murale [Manifesto of mural painting] in 1933. In 1956, he was elected a member of the Accademia di San Luca.
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Tadini Emilio (Milano 1927 - 2002) Having graduated with a humanities degree, his early artistic Laureato in lettere, ha iniziato la sua ricerca artistica ispirandosi output was inspired by Surrealism and English Pop art. He al Surrealismo e alla Pop art inglese, sviluppando uno stile developed a personal style that was cold and graphically personale, freddo e graficamente ricercato, costantemente refined, and engaged in continuous reflections on new forms accompagnata da una lucida riflessione teorica nell’ambito of representation, which he developed through thematic cycles della nuova figurazione, sviluppato per cicli tematici ricchi di rich with literary and figurative references. Following an early citazioni letterarie e figurative. Dopo un precoce esordio come debut as a poet, he continued his literary work as a critic in the poeta ha continuato la sua attività letteraria anche come critico Corriere della Sera and the novelist. del Corriere della Sera e romanziere. Tancredi Parmeggiani (Feltre, Belluno, 1927 - Roma, 1964) He studied at the Accademia di Belle Arti in Venice, where he Studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove stringe became friends with Emilio Vedova. In 1947 he took his first amicizia con Emilio Vedova. Nel 1947 compie un primo trip to Paris, and held his first solo show in Galleria Sandri viaggio a Parigi, e nel 1949 tiene la sua prima personale alla in Venice in 1949. He moved to Rome in 1950 and became Galleria Sandri a Venezia. Trasferitosi a Roma nel 1950, si lega al involved with the Age d’Or group, inspired by the international gruppo Age d’Or, aperto all’avanguardia internazionale. Peggy avantgarde. Peggy Guggenheim provided him with a studio, Guggenheim gli fornisce uno studio e nel 1954 gli organizza and he organised an exhibition in the building in 1954. In 1952 una mostra nel suo palazzo. Nel 1952 sottoscrive il Manifesto he signed the Manifesto del Movimento Spaziale [Manifesto of del Movimento Spaziale. La sua carriera espositiva si intensifica, the Spatial Movement]. He began to exhibit more regularly, and anche con la partecipazione a importanti mostre internazionali. participated in important international exhibitions. In 1964 he Nel 1964 espone alla Biennale di Venezia ma nello stesso anno exhibited at the Venice Biennale and committed suicide that muore suicida. same year. Tozzi Mario (Fossombrone, Urbino, 1895 – St.Jean du Gard, Francia, 1979) He studied at the Accademia delle Belle Arti in Bologna where Studia all’Accademia delle Belle Arti di Bologna dove riceve il he was awarded the top prize of the Ministry of Public Education Gran Premio del Ministero dell’Istruzione Pubblica e fa amicizia and became friends with Morandi, Licini and Sepo, peers of his con Morandi, Licini, Sepo, suoi compagni di corso. Dopo la on the course. He moved to Paris after the war, where he exhibited guerra si trasferisce a Parigi dove espone al Salon des Artistes at the Salon des Artistes Indépendantes, Salon D’Automne and Indépendantes, al Salon D’Automne, al Salon des Tuileries. Salon des Tuileries. His works – figurative, plastic and linear in Le sue opere, figurative, plastiche, lineari, ottengono buoni style – were well received, and he began to exhibit widely. In riscontri e inizia un’intensa attività espositiva. Nel 1926 fonda il 1926 he founded the “Groupe des Sept” (known as Les Italiens “Groupe des Sept” (conosciuti come Les Italiens de Paris). Dal de Paris). He was awarded the “Legion d’Onore” by the French governo francese gli viene conferita la “Legione d’Onore”. Nel government. He moved to Rome in 1936 where he began to 1936 si trasferisce a Roma dove si dedica all’affresco. Tra gli anni work with frescoes. Between the Fifties and Sixties his work Cinquanta e Sessanta ripete le sue composizione caratterizzate focussed on female busts on white backgrounds. da busti femminili su fondi bianchi. Turcato Giulio (Mantova, 1912 – Roma, 1995) He studied art in Venice. He moved to Rome in 1943, where Compie gli studi d’arte a Venezia. Nel 1943 è a Roma, dove he became involved in the avantgarde cultural and art scene. He frequenta l’ambiente culturale e artistico d’avanguardia. participated in the Italian Resistance and signed the manifesto Partecipa alla Resistenza italiana e nel 1947 firma il manifesto del of the abstract art group Forma 1 in 1947; he subsequently gruppo astrattista Forma 1; successivamente aderisce al gruppo joined the Fronte Nuovo delle Arti group, but left in 1952 del Fronte Nuovo delle Arti, poi se ne distacca per aderire nel to join the Gruppo degli otto, together with some of the best 1952 al cosiddetto Gruppo degli otto, insieme ad alcuni dei più known Italian informal abstract artists of the period. He became noti esponenti dell’astrattismo informale italiano, tra i quali si known for his unique work using multiple materials (sand, distingue per la peculiare ricerca polimaterica (sabbie, colori iridescent colours, foam rubber). He participated in the Venice cangianti, gommapiuma). Partecipa a numerose edizioni della Biennale on multiple occasions, and was involved in a number Biennale di Venezia e ha una prestigiosa carriera espositiva. of prestigious exhibitions. Uncini Giuseppe (Fabriano, Ancona, 1929 – Trevi, Perugia, 2008) He trained at the Istituto d’Arte in Urbino and began working Si forma all’Istituto d’Arte di Urbino e inizia a lavorare come as a lithographic artist. In Rome in 1953 he became involved disegnatore litografico. Nel 1953 è a Roma, dove entra in in the avantgarde art and literature scene. In 1957 his sculpture contatto con gli ambienti dell’avanguardia artistica e letteraria.
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work moved in the direction of the abstract, independent, experimental and unique: he began working on the Terre series, while participating regularly in important exhibitions. He started using iron and reinforced concrete for large-scale works, and at the same time produced small pieces using hard stones and precious metals in collaboration with Masenza, the jeweller. He joined Gruppo 1, with whom he exhibited regularly until 1967. He had a solo room at the Venice Biennale in 1984, having secured his place among the leading Italian artists of the post-war period.
Nel 1957 la sua scultura si orienta verso una dimensione astratta, indipendente, sperimentale e rarefatta: inizia la serie delle Terre, mentre si intensificano le sue partecipazioni a mostre di tendenza. Inizia a utilizzare il ferro e il cemento armato per opere di grandi dimensioni, e contemporaneamente realizza piccole creazioni con pietre dure e metalli preziosi in collaborazione col gioielliere Masenza. Si unisce al Gruppo 1, con cui espone regolarmente fino al 1967. Nel 1984 ha una sala personale alla Biennale di Venezia, essendosi ormai affermato tra i maggiori protagonisti dell’arte italiana del secondo dopoguerra.
Vedova Emilio (Venezia,1919 – 2006) Self-taught, he joined the Corrente group in 1942, and Si forma da autodidatta, nel 1942 aderisce al gruppo Corrente, participated actively in the Resistance from 1943. In Milan e dal 1943 partecipa attivamente alla Resistenza. Nel 1946, a in 1946 he collaborated with Morlotti on the Oltre Guernica Milano, collabora con Morlotti al manifesto Oltre Guernica manifesto, and was one of the founding members of the Fronte ed è uno dei fondatori del Fronte Nuovo delle Arti. Inizia la Nuovo delle Arti. He began to work on his black and white series, serie di opere in bianco e nero, che risentono dell’impostazione influenced by Cubist spatial arrangements. In 1952 he joined spaziale cubista. Nel 1952 è nel Gruppo degli Otto. Negli anni the Gruppo degli Otto. He took part in many international Cinquanta ha un’intensa attività espositiva internazionale e exhibitions in the 1950s and won numerous prizes. In 1960 he vince numerosi premi, nel 1960 riceve il Premio per la Pittura was awarded the Painting Prize at the Venice Biennale and in the alla Biennale di Venezia e nello stesso anno realizza le scenografie same year designed the set and costumes for Intolleranza ’60, a ed i costumi per l’opera Intolleranza ’60 di Luigi Nono. Dopo show by Luigi Nono. Having taught in various international varie docenze internazionali, tra il 1975 e il 1986 insegna contexts, he held a teaching position at the Accademia di Belle all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dalla fine degli anni ’70 Arti in Venice between 1975 and 1986. From the end of 1970 sperimenta numerose tecniche e forme, quali i Plurimi-Binari he began to experiment with various techniques and forms, (opere mobili su binari d’acciaio), monotipi, pannelli circolari producing works such as the Plurimi-Binari (mobile works on doppi (Dischi), e incisioni su vetri di grandi dimensioni. steel tracks, monotypes, double circular panels (Dischi), and large-scale glass etchings). Veronesi Luigi (Milano, 1908 – Milano, 1998) Veronesi’s career began in the 1920s when he attended a course Negli anni ‘20 inizia l’attività creativa frequentando un corso in textile design and, at the same time, took up photography. di disegnatore tessile, e contemporaneamente svolge ricerche He took part in the first collective exhibition of Abstract art nell’ambito fotografico. Partecipa alla prima mostra collettiva in Italy in 1935, in the studios of painters Felice Casorati and di arte astratta d’Italia nel 1935, nello studio dei pittori Felice Enrico Paolucci in Turin signing the Manifesto della Prima Casorati e Enrico Paolucci a Torino, e firma il “Manifesto della Mostra Collettiva di Arte Astratta Italiana. In 1934 he joined Prima Mostra Collettiva di Arte Astratta Italiana”. Nel 1934 the Parisian group Abstraction-Création. He worked for aderisce al gruppo parigino Abstraction-Création. Lavora per many years as a graphic artist and in advertising. He was also molti anni come grafico e pubblicitario. Si interessa anche alla interested in music and created colour versions of music scores. musica, creando trasposizioni cromatiche di partiture musicali. He exhibited in important contexts and was an eminent figure Espone in importanti contesti, figurando tra le personalità di in Italian Abstract art. spicco dell’astrattismo italiano.
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Finito di stampare da Grafica Metelliana (Mercato San Severino - SA) per conto di con-fine edizioni nel mese di Marzo 2015 Printed in Italy
con-fine rispetta l’ambiente. Questo volume è stampato su carte Fedrigoni certificate. con-fine respect enviroment. This book is printed on Fedrigoni certified papers.
Forse nessuna mappa potrà contemplare mai la disomogeneità di questo ‘secolo breve’ e troppo veloce in cui decine e decine di movimenti, di sperimentazioni, di stili si sono avvicendati, accavallati, schiacciati ed esauriti a volte in un tempo sufficiente solo a lasciare piccole e superficiali impronte nella storia. Abbiamo delineato, quindi, 8 nuove regioni attraverso le quali intraprendere questo viaggio nella pittura italiana del ‘900. Regioni fluide, con provincie spesso condivise e capoluoghi trasversali dove opere e artisti potrebbero abitarne liberamente il limite, dove il confine è la linea che unisce e non divide movimenti e stili che si intrecciano e dialogano tra di loro per svelarci nuove letture possibili: la valle del Corpo Sognato, il teatro de i Luoghi e gli Scenari, la terra degli Oggetti Enigmatici, la piana dei Segni, dei Gesti e delle Scritture, le grotte delle Materie e delle Alchimie, il golfo de le Azioni ed i Pensieri. Perhaps no map could ever display all the diversity of this ‘short century’ that went by too fast, in which dozens upon dozens of stylistic movements and experimentations came and went, overlapping and suppressing one other in such rapid succession that they only succeeded in leaving small, superficial evidence of their passing. Eight new regions we delineated across which this journey through Italian painting of the 1900s will carry the traveller. These regions are fluid, in which the provinces frequently overlap and the capitals stretch outwards with works and artists freely living on the edges, and whose borders are the line that unites and does not divide movements and styles that intertwine and interact with each other to reveal new styles: the valley of the Dreamed Body, the theatre of the Places and Settings, the land of Enigmatic Objects, the plain of Signs, Gestures and Writings, the caves of Materials and Alchemy , the gulf of Actions and Thoughts.