Mario Sironi. Painting, illustration, grand decoration

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Nelle sue molteplici sfaccettature, la bellezza gode di orizzonti infiniti, cui l’uomo tende da sempre... Dedicandosi alla cura del dettaglio, alla ricerca della sinergia tra idee, stati d’animo, forme e colori, la ricerca del bello è il leitmotiv che lega le attività del gruppo Crems dalla distribuzione all’hospitality.

tESTO

Mario

SIRONI

Crems e Clearco, aziende esclusiviste nella distribuzione di brand di fama internazionale, offrono prodotti e servizi ad alto contenuto emotivo. Il tratto distintivo che caratterizza l’hospitality sta nel valore emozionale che Seven Hostel e Casa Angelina trasmettono ai clienti, facendo vivere loro un’esperienza unica.

Crems and Clearco, companies with the sole distribution rights for internationally renowed brands, offer products and services with a hight emotive content. The distinctive feature that distinguishes the hospitality lies in the emotional value Seven Hostel and Casa Angelina offer their clients, letting them enjoy a unique experience.

T h e DALÍ UNIVERSE Sor rento

Beauty in its multiple facets enjoys infinite horizons to which man has always aspired... Dedicated to attention to detail, the search for synergy between ideas, states of mind, forms and colours, the pursuit of beauty is the leitmotiv linking the work of the Crems group, from distribution to hospitality.

Pittura Illustrazione Grande decorazione

tESTO € 30,00


Per la tutela, la valorizzazione e la promozione culturale e turistica del territorio. Per lo sviluppo economico e civile della comunitĂ locale e del contesto Penisola sorrentina.


Mario

SIRONI Pittura Illustrazione Grande decorazione Painting Illustration Grand decoration a cura di | curated by Claudio Spadoni Estemio Serri Gino Fienga


M ario S ironi . P ittura , illustrazione , grande decorazione a cura di | curated by Claudio Spadoni, Estemio Serri, Gino Fienga ISBN 978-88-96427-52-1 © 2014 con-fine edizioni - © 2014 Fondazione Sorrento Tutti i diritti riservati | All right reserved under international copyright conventions. con-fine Art&Culture publishing Via C. Colombo, n.150 - 80062 Meta (NA) - Italy Via Garibaldi, 48 - 40063 Monghidoro (BO) - Italy www.con-fine.com - info@con-fine.com Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. No part of this book may be reproduced or utilized in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopying, recording, or any information storage and retrieval system, without permission in writing from the publisher. Prima edizione Febbraio 2014 | First Edition February 2014 con-fine rispetta l’ambiente. Questo volume è stampato su carte Fedrigoni certificate. con-fine respect enviroment. This book is printed on Fedrigoni certified papers.


Villa Fiorentino 22 Febbraio | February 20 Aprile | April 2014

Città di Sorrento

Mostra promossa da Exhibition sponsored by

Comune di Sorrento

Sindaco Avv. Giuseppe Cuomo

Fondazione Sorrento

Presidente dott. Gianluigi Aponte Direttore Cap. Luigi Gargiulo

Segreteria della Mostra Exhibition secretary Pina Barbato Antonella Moscarella

Ufficio Stampa Press Office Livio Pane

Mostra a cura di | Exhibition curated by Claudio Spadoni, Estemio Serri, Gino Fienga

Project team

Allestimento | Installation: Galleria Cinquantasei, con-fine ed. Logistica | Logistics: Galleria Cinquantasei Coordinamento | Coordination: Alan Serri, Andrea Fienga Didattica e Comunicazione | Educational and comunication Nadia Lazzarini

Servizi | Services

Cartellonistica | Billboards: EP2 Sistemi s.r.l. Banners: Mormile group s.r.l. Lavori Tipografici | Printing works: Tipografia “La Sorrentina” Traduzioni | Translations: Ibis International Business Services snc Trasporti | Transports: Linea Blu - Bologna

Assicurazione | Insurance In collaborazione con

Ciaccio Broker

Catalogo | Catalogue

con-fine edizioni a cura di | curated by Claudio Spadoni, Estemio Serri, Gino Fienga Coordinamento redazionale | Editorial coordination Gino Fienga Si ringraziano

www.fondazionesorrento.com/mariosironi Twitter #SironiSorrento


Giuseppe Cuomo CittĂ di Sorrento

Sindaco di Sorrento Mayor of Sorrento


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orrento continua a perseguire la sua vocazione ad essere la cornice privilegiata di importanti appuntamenti a carattere culturale e artistico e, questa di Mario Sironi, è sicuramente l’occasione che permette alla Città di diventare protagonista e complice dell’importante percorso di rilettura di quello che è stato definito dalla critica un artista al pari di Picasso e, comunque, una figura unica nel panorama novecentesco europeo.

orrento is continuing to pursue its interests in becoming the preferred setting for important cultural and artistic events; the current Mario Sironi exhibition certainly offers the city an opportunity to take centre stage and play an important role in reinterpreting an artist who has been described by critics as equal to Picasso, and was truly a unique figure of the twentieth-century European scenario. This is yet another international event for a city famous throughout the world for its historical and natural beauty, and one that continues to be recognised for its ability to offer its guests events and activities that enrich, surprise and amaze them and increasingly offer stimulating ‘opportunities to return’.

Ancora una proposta internazionale, quindi, per una Città conosciuta nel mondo per le sue bellezze storiche e naturalistiche, ma che continua ad affermarsi anche per la capacità di offrire ai suoi ospiti proposte e occasioni in grado di arricchire, sorprendere e stupire, stimolando così sempre di più le ‘occasioni di ritorno’.

Mario Sironi was an artist who believed in the idea of ‘public’ art that could make “walls sing”. Today we believe that institutions should take up this idea once more and become active participants in protecting and preserving our cultural heritage by promoting and making the most of artistic excellence, not only with one-off events, but rather by returning value to projects and restoring strength in the hope that culture can always provide support and actively stimulate the entire local economy.

Mario Sironi è stato un artista che ha creduto in un’idea di arte ‘pubblica’ capace di “far cantare i muri”. Noi oggi crediamo che le istituzioni debbano riprendere e rilanciare questa idea, riappropriandosi di quel ruolo di tutela e salvaguardia del patrimonio culturale, ma anche di promozione e valorizzazione delle eccellenze artistiche, non con eventi una tantum, ma restituendo valore alla progettualità e ridando forza alla speranza che la cultura possa sempre essere un supporto e uno stimolo vivace alla reale economia del territorio.

Thus for two months, Sorrento will become a ‘monument to the monumentality’ of an artist who tapping into the expressive styles of the past - succeeded in communicating with the world through the universal language of art.

Sorrento diventa, così, per due mesi ‘monumento alla monumentalità’ di un artista che è riuscito - attingendo ai linguaggi del passato - a comunicare con parole universali a tutto il mondo.

Our city has always taken a similar approach and we hope to continue to do so, and even better.

Un po’ come la nostra Città ha sempre fatto e come auspichiamo di riuscire a fare sempre meglio.

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Gianluigi Aponte

Presidente della Fondazione Sorrento President of the Sorrento Foundation


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a serietà di un impegno e la determinazione a mantenerlo si misura, di certo, sul lungo periodo. La Fondazione Sorrento ha già da tempo individuato nella proposta artistica e culturale non solo un obiettivo di prestigio, ma soprattutto uno strumento di valorizzazione della proposta turistica del territorio, volto a rendere la Città un punto di riferimento non solo per tutti gli appassionati della grande arte del ‘900, ma anche per tutti coloro che cercano, oltre alle bellezze che naturalmente valorizzano il nostro contesto, quel ‘cammeo’ che può rendere il soggiorno sorrentino un’esperienza davvero unica e irripetibile.

he seriousness of an undertaking and the determination to keep it is certainly measured in the long term. The Sorrento Foundation has long seen artistic and cultural events as more than merely a prestigious offering. Above all they are a means of enhancing tourism to the region, which aims to make the city a landmark not only for lovers of great twentieth-century art, but also for all those visitors who are seeking something ‘special’ in addition to the natural beauty of our area - the ‘cameo’ that can make your stay in Sorrento a truly unique and once-in-a-lifetime experience.

Questa di Mario Sironi, quindi, è un tassello che si aggiunge ad un quadro che sta cominciando a delinearsi in tutti i suoi particolari: una ‘proposta invernale’ coraggiosa, sicuramente di grande originalità e di rara importanza.

This Mario Sironi exhibition is a special addition to the picture that is beginning to emerge in all its details: a truly original, adventurous ‘winter event’ of rare importance.

Villa Fiorentino diventa, ancora una volta, il luogo dove incontrare la grande arte e dove riconoscere i capolavori, ma anche scoprire gli aspetti meno noti degli artisti. Così, le ‘diverse facce’ di Mario Sironi vengono ‘raccontate’ attraverso una selezione di opere di grande fascino e forza evocativa, individuate e raccolte in diverse collezioni pubbliche e private grazie alla perizia e all’impegno della Galleria Cinquantasei di Bologna.

Villa Fiorentino is, once again, the place where you can expect to find great art and admire masterpieces, but it is also a treasure trove where you can discover less familiar, but no less important, artistic expressions. The ‘different faces’ of Mario Sironi are ‘presented’ through a selection of works of great charm and evocative power, that have been identified and collected from several public and private collections through the expertise and commitment of Gallery 56 in Bologna, which has provided us with support and guidance for the event.

Illustrazioni, dipinti e opere monumentali che testimoniano tutto l’ecclettismo e l’originalità di un uomo che ha, fra le pagine della storia dell’arte, una posizione di assoluto rilievo e che oggi arricchisce, senza ombra di dubbio, questo importante viaggio fra i Maestri che l’Istituzione che qui rappresento ha voluto intraprendere e che ha portato Sorrento ad essere un punto di riferimento, per tutto il centro Sud, ma non solo, dell’arte europea del ‘900.

Illustrations, paintings and monumental works bear witness to all the eclecticism and originality of a man who occupies a key position in the pages of art history and today, without a shadow of a doubt, adds to this important journey among the Masters that the Foundation has decided to undertake and which has earned Sorrento a reputation as a city that stands out for the quality and international appeal of its artistic events.

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Sommario | Contents


13 Sironi Artista a tutto tondo come altri grandi Maestri del passato. Sironi: an all-round artist like other great masters of the past. Estemio Serri

21 Sironi e le mostre Dal rifiuto dell’artista alla necessità, oggi. Sironi and exhibitions From the artist’s refusal to today’s need. Andrea Sironi-Straußwald

33 Sironi, un caso europeo Spunti da una contrastata fortuna critica. Sironi: a European Artist Glimpses of a controversial critical acclaim. Claudio Spadoni 49 Pittura | Painting 91 Illustrazione | Illustration 111 Grande decorazione | Grand decoration 129 Postfazione | Afterword Una lezione di compostezza senza tempo A lesson in timeless composure Gino Fienga

134 Apparati | Appendix


Sironi artista a tutto tondo come altri grandi maestri del passato.

Sironi: an all-round artist

like other great masters of the past. Estemio Serri

Direttore della Galleria Cinquantasei Galleria Cinquantasei Director


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he Sironi sia uno dei più importanti artisti del Novecento è ormai cosa consolidata, se poi esaminiamo tutto quello che ha realizzato ci accorgiamo che è uno fra i maggiori artisti del mondo del periodo, a tutto tondo come altri grandi maestri del passato: è stato pittore e illustratore fra i più lungimiranti di tutti i tempi.

he fact that Sironi is one of the most important artists of the twentieth century is now undisputed. When we look at everything that he produced, we realise that he was one of the world’s greatest artists during his time, an all-round artist like other great masters of the past: he was one of the most forward-looking painters and illustrators of all time.

Agnoldomenico Pica nel suo interessante testo pubblicato nel volume edito dal Milione nel 1962, spiega accuratamente come Sironi avesse capito con grande anticipo l’importanza di far comprendere l’arte alle masse e non mantenerla un fatto di élite.

Agnoldomenico Pica in his interesting text that appeared in the volume published by Milione in 1962 explains in detail how Sironi greatly anticipated the importance of making art understandable to the masses and not keeping it something for just the elite.

«[…] Qui si voleva toccare di una particolare attitudine di Sironi come disegnatore puro, non in rapporto alla sua pittura. Che noi si sappia, Sironi ricorse solo raramente ai sistemi illustri dell’incisione, della puntasecca, dell’acquaforte, del tutto eccezionalmente si affidò alla litografia, né mai, sembra, fu tentato dalla silografia. Avendo fra le mani il mezzo moderno della zincografia e della riproduzione a retino, ne usò largamente, anzi pressocché esclusivamente. Il che risponde con puntualità al suo temperamento impaziente e veramente moderno. A Sironi deve essere sempre sembrato un non senso incidere una lastra all’acquaforte per poi tirarne su carta speciale, con torchi speciali, dieci copie numerate, quando gli era possibile immettere la medesima carica spirituale in un disegno a matita o a penna da riprodursi fotomeccanicamente, e cioè con fedeltà assoluta, un milione di volte. Sironi ha sempre preferito parlare a un milione di uomini piuttosto che confidarsi a dieci ‘amatori’ raffinati. Natualmente non sempre la moltitudine l’ha capito, anzi raramente, e i raffinati, dal canto loro, si sono più di una volta vendicati contro di lui. Ma Sironi non potrebbe essere diverso. Né questo, crediamo, è fra gli elementi meno trascurabili di quegli scompensi che, per sciagura sua e per fortuna dell’arte, hanno contribuito a creare quella conturbata atmosfera di procella in cui vivono un po’ tutte le espressioni sironiane», e ancora «[…] A Sironi va riconosciuto il merito di aver affrontato per primo il problema della grafica moderna sul bancone del compositore, accanto alla

“[...] Here we wanted to touch upon Sironi’s particular aptitude purely as an illustrator, not in relation to his painting. As far as we know, Sironi only rarely used illustration techniques like engraving, dry point, and etching. It was quite exceptional for him to make a lithograph, nor does it seem that he was tempted by woodcuts. Having modern zincography and screen reproduction methods at his disposal, he used them to great extent, indeed almost exclusively. These were perfectly suited to his impatient truly modern temperament. To Sironi it must have always seemed senseless to etch a plate and then place it on special paper with special presses in ten numbered copies, when it was possible to obtain the same spiritual energy by drawing with a pencil or pen and mechanically reproducing it photographically a million times with absolute fidelity. Sironi always preferred to speak to one million people rather than confide to ten refined “enthusiasts”. Naturally, the masses did not always understand (quite rarely in fact), and the more refined people retaliated against him on more than one occasion. But Sironi could not be different than he was. We do not believe this to be one of the least of those imbalances which, to his disservice, yet to the benefit of art, helped to create the turbulent and stormy atmosphere in which all of Sironi’s expressions exist”, and again “[...]Sironi is due recognition for having been the first to attempt modern graphics on the typesetter’s bench, next to the linotype and sharp printing ink, with the passion of a manual

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linotype e al fortore dell’inchiostro da stampa, con la passione dell’operatore manuale e l’audacia dell’artista. Il gusto di certe impaginazioni, la riduzione dei margini classici, la «monumentalità» del cliché smarginato, l’impiego di taluni caratteri (il cosiddetto Egiziano o Nilo), il taglio e il sapore di taluni disegni «da stampare» e di talune bellissime copertine per riviste risalgono in gran parte a Sironi».

operator and the audacity of an artist. The expressive taste of some layouts, the smaller traditional margins, the “monumentality” of trimmed block print, the use of certain characters (the so-called Egyptian or Nile font), the cut and the flavour of certain ‘print’ designs and of some beautiful covers for magazines comes mostly from Sironi”. The master was also a stage designer - at the Teatro del Maggio Musicale Fiorentino alone there are over 170 costume designs - and he also designed many for the Teatro alla Scala and other major theatres. He was a sculptor, mosaic artist, fresco painter, and architect in many situations in which he was involved; two important examples in Milan: The “Palazzo del Popolo d’Italia”, now the Palazzo dei Giornali, and the Palazzo della Triennale on which he worked with Giovanni Muzio with great effort obtaining long-lasting results.

Il maestro fu pure scenografo teatrale - solo al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino esistono oltre 170 studi di costumi - ne disegnò anche tantissimi per il Teatro alla Scala e altri grandi teatri. È stato scultore, mosaicista, affreschista, architetto nelle tante situazioni in cui fu coinvolto; due importanti esempi a Milano: Il “Palazzo del Popolo d’Italia” ora Palazzo dei Giornali e il Palazzo della Triennale ai quali lavorò con Giovanni Muzio: con grande impegno conseguì lungimiranti risultati.

He was also a writer: a significant example you can have by referring to Mario Sironi. Scritti editi e inediti edited by Ettore Camesastra, and published by Feltrinelli. In the field of advertising he created posters for Fiat from 1921 until his death in 1961: the automaker has a large collection of the originals in its historical museum. A lot of people ask themselves, and me, how it is that Sironi, being such an important artist for so many years, suffered nothing short of incredible treatment from institutions and museums, and was regarded as a mediocre artist. Everything is easier to understand if we look at the moment when Sironi sent three paintings that were rejected by the expert panel of the Venice Biennale in 1947. Following this episode he no longer wished to exhibit his works in that venue, even though he received many requests to do so. It was only after his death, in 1962, that the 31st Venice Biennale presented a large retrospective exhibition organised by Agnoldomenico Pica, Gian Alberto Dell’Acqua and Marco Valsecchi. In that year the Biennale was referred to by some as bearing the “Sironi brand”, but the attitude of the institutions,

Il bersagliere - 1915

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E fu scrittore: un consistente esempio si può avere consultando Mario Sironi. Scritti editi e inediti a cura di Ettore Camesastra, Feltrinelli editore.

however, remained unchanged until the collapse of the Berlin Wall on 9 November 1989. On 10 November, I met a friend of mine in Bologna, Raffaele De Grada, an important scholar and art critic, member of the Italian Communist Party (PCI) and a long-time city councillor of Milan - so what he said to me on that occasion is from a reliable source. We were going to view some works by Alfredo Protti as he was the curator of the exhibition that we were producing for La Permanente in Milan, and at the restaurant, I asked him, “How are you feeling, my friend?” and he replied: “Are you talking about the fall of the Berlin Wall? I feel as if a whole division of tanks has run me over. What more can I possibly say, after all the lies they told us about how they were the only ones who could represent and control true culture in the world. I just hope it’s over with now”. I said: “I understand. Yes, let’s certainly hope so”.

Pubblicitario: realizzò i manifesti della Fiat dal 1921 fino alla morte, nel 1961; la casa automobilistica nel Museo storico ha un importante collezione degli originali. In tanti si chiedono e mi chiedono perché Sironi pur essendo un artista così importante per molti anni abbia subìto da parte delle istituzioni e dei musei un trattamento a dir poco incredibile, venendo considerato come un mediocre artista. Tutto diventa più facile da comprendere se ripartiamo dalla Biennale di Venezia del 1947, anno in cui Sironi invia tre dipinti che vengono respinti dal Comitato scientifico; il maestro poi non volle più esporre in quella sede negli anni successivi nonostante le sollecitazioni. Solo dopo la sua morte, nel 1962, la XXXI Biennale di Venezia ospita la grande mostra retrospettiva ordinata da Agnoldomenico Pica, Gian Alberto Dell’Acqua e Marco Valsecchi. In quell’anno si parlò della Biennale “targata Sironi”, ma il comportamento delle istituzioni rimase comunque analogo fino al crollo del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989.

Indeed, after 21 years we can now say that the cultural

Il 10 novembre mi incontrai a Bologna con l’amico Raffaele De Grada, importante studioso e critico d’arte, deputato del PCI e per lungo tempo consigliere al Comune di Milano - quindi è sicuramente attendibile quello che mi disse in quella occasione - dovevamo visionare alcune opere di Alfredo Protti, lui era il curatore della mostra che dovevamo produrre per La Permanente di Milano e nel recarci al ristorante gli chiesi «amico mio, come ti senti?» e lui rispose: «stai parlando del crollo del muro di Berlino? Mi sento come se mi fosse passata sopra una divisione di carri armati, cosa vuoi che aggiunga, dopo tutte le balle che ci hanno raccontato, con la presunzione che loro erano gli unici che potevano rappresentare e gestire la vera cultura nel mondo, vado nella speranza che ora questa cosa abbia fine». Io dissi: «Ho capito tutto, ce lo auguriamo vivamente».

Il ciclista | Cyclist - 1916-20

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Effettivamente dopo ventuno anni si può affermare che lo strapotere culturale dei tempi passati abbia subìto un notevole crollo. Ecco quindi che anche Sironi, assieme ad altri artisti messi dai musei nelle cantine, tornano a fiorire.

dominance of yesteryear has undergone a remarkable collapse. So this is how Sironi and other artists put in the basements of museums return to flourish. In these last 21 years there have been countless exhibitions of the master’s work in public venues.

In questi ventuno anni le mostre del maestro in sedi pubbliche sono state innumerevoli.

In 2003, Mariastella Margozzi, Vittorio Sgarbi, Romana Sironi, and I produced a beautiful exhibition entitled “Sironi: Gli anni della solitudine” for the Province of Rome at Palazzo Valentini and at the Piccole Terme Traianee (Baths of Trajan); the exhibition then went to the Palazzo Sarcinelli in Conegliano. The then President of the Province, Silvano Moffa (a centre-right government leader) inaugurated the Rome exhibition, but given its success, it was extended for 45 days by the new President, Enrico Gasparra (a centre-left leader).

Nel 2003 ho prodotto con Mariastella Margozzi, Vittorio Sgarbi e Romana Sironi, la bella mostra dal titolo “Sironi. Gli anni della solitudine” per l’Ente Provincia di Roma a Palazzo Valentini, alle Piccole Terme Traianee, mostra successivamente spostata a Palazzo Sarcinelli di Conegliano. A Roma si inaugurò con l’allora Presidente della Provincia Silvano Moffa, giunta di centro-destra, ma visto il successo, fu prorogata per 45 giorni dal nuovo Presidente Enrico Gasparra, giunta di centro-sinistra.

That exhibition, put on with the collaboration of several museums (including the Vatican Museums), was requested by a score of countries: several US cities, Israel, Egypt, Croatia, Slovenia, Poland and many others. Unfortunately, it was necessary to reconstruct it in order to move it to other locations after Conegliano, as loans to museums have a legal time limit which does not permit them to be renewed before being returned. So, it was deemed appropriate, primarily for economic reasons, not to reorganise the exhibition. We have been involved with Sironi for a decade, a short time if you consider that we have been working in the art world for 38 years, first with the publishing house, then for 30 years with the gallery. In the future we intend to do so with greater commitment and effort but it takes a lot of experience to handle an important artist like Sironi. The right supports have to be in place, as the interests of the market are varied and if the mechanisms are not understood well, you are likely to run into serious mishaps along the way. Fortunately, the care that we have taken in our efforts over the last decade has not created any problems. I think I have understood what is needed to ensure that the master achieves the position he deserves on the

Venere dei porti (La donna del pescatore) | Fisherman wife - 1919

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international market, as has happened with Fontana and Burri: the absolute guarantee that what one buys is authentic, so the first thing to do is to bring together the people directly involved under one roof, I am referring primarily to the heirs, and create a structure that brings together existing archives. Second, some of the people involved in the past few years have definitely done excellent and serious work, nevertheless there are paintings out there for which it would be worthwhile to make new studies with a very select core of scholars who know the work of the master extremely well, in order to make final judgements on various things and eliminate works that cannot be definitely attributed to him. Unfortunately, just saying that a work does not belong to him allows it to continue to circulate, creating considerable damage to the image of the master and the market.

Quella mostra realizzata anche con la collaborazione di alcuni musei, fra i quali i Musei Vaticani, fu richiesta da una ventina di paesi: alcune città statunitensi, Israele, Egitto, Croazia, Slovenia, Polonia e tanti altri. Purtroppo per essere spostata in altre sedi dopo Conegliano, era necessario ricostruirla, in quanto i prestiti museali hanno una durata predefinita per legge che non prevede il rinnovo e dopo devono essere restituiti, si ritenne allora opportuno, principalmente per motivi economici, non riorganizzarla. Noi ci interessiamo dell’opera di Sironi da un decennio, poco tempo se si pensa che ci occupiamo di arte da 38 anni prima con la Casa Editrice, poi da 30 anni anche con la Galleria, in futuro intendiamo farlo con maggiore impegno e più vigore, ma per trattare seriamente un importante artista come Sironi è necessario fare esperienza, crearsi i supporti giusti in quanto gli interessi del mercato sono tanti e se non si sono ben compresi i meccanismi si rischia di incorrere in seri incidenti di percorso. Durante questo decennio fortunatamente, per l’attenzione che utilizziamo nel fare, non abbiamo avuto nessun problema.

Third, after two or three years we will begin to make

Credo di avere compreso cosa sia utile per far sì che il maestro raggiunga quella posizione che gli spetta anche nel grande mercato internazionale, come è successo per Fontana e Burri: l’assoluta garanzia che quello che si compra è autentico e quindi per prima cosa bisogna riunire sotto un unico tetto i diretti interessati, mi riferisco principalmente agli eredi, e creare una struttura che riunisca gli archivi esistenti. Seconda cosa, alcuni di quelli che hanno lavorato negli ultimi anni hanno sicuramente effettuato un rigoroso e serio lavoro, ma circolano dipinti che varrebbe la pena di ristudiare con un nucleo molto selezionato di studiosi che conosca profondamente l’opera del maestro, per fare finalmente chiarezza su varie situazioni e arrivare all’eliminazione delle opere che non si ritengono attribuibili allo stesso: purtroppo affermando solo che non sono attribuibili, continuano a circolare creando notevoli danni all’immagine del maestro e al mercato. Terzo punto: dopo un periodo di due o tre anni inco-

L’allieva | Student - 1923-24

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a general catalogue of paintings and drawings. To do this, the parties involved will have to place their personal preferences in the back seat and work on the assumption that everyone has to give up something for the future good fortunes of the master and the other people actively contributing to the task of ensuring international attention to Sironi’s work.

minciare a realizzare il Catalogo Generale della pittura e dei disegni. Per fare questo i soggetti coinvolti dovrebbero spogliarsi degli inutili personalismi, partendo dal presupposto che ognuno deve rinunciare a qualcosa per il bene e le fortune future del maestro e di chi attivamente contribuirà a questa operazione, che creerebbe le garanzie per internazionalizzare veramente l’opera di Sironi.

It is evident that the method above is the most direct and easiest way to go, of course, there are other alternatives that with just a little more time might produce the same result.

È evidente che quanto su esposto è il sistema più diretto e più facile da percorrere, ovviamente ci sono delle possibilità alternative, che in un tempo solo un pochino più lungo, possono produrre lo stesso risultato.

In the Fiftieth Anniversary of the death, we began to lay the foundations for this project, but the general economic situation has taken time to officially start. We need a lot of investment to make it happen and we have some legal aspects to study in deep, but the project has not been abandoned and we hope to present it as soon as possible.

Noi nel Cinquantenario della morte del maestro abbiamo cominciato a mettere le basi per questo progetto, ma la situazione economica generale, tenendo conto del fatto che servono numerosi investimenti per realizzarlo e alcuni aspetti giuridici da approfondire, ha allungato un po’ i tempi per partire ufficialmente con l’iniziativa, ma il progetto non è stato assolutamente abbandonato e ci auguriamo di poterlo presentare ufficialmente al più presto.

Autoritratto | Selfportrait - 1908

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Sironi e le mostre

Dal rifiuto dell’artista alla necessità, oggi.

Sironi and exhibitions

From the artist’s refusal to today’s need. Andrea Sironi-Straußwald


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Le mostre tematiche, tuttavia, presuppongono in qualche modo la conoscenza, almeno parziale, dell’artista nel suo insieme. Per assicurare questa conoscenza sono dunque indispensabili rassegne che, come questa, offrano al pubblico esempi di gran parte delle fasi della produzione dell’artista così come anche dei suoi campi d’intervento, dall’architettura all’illustrazione alla grafica pubblicitaria e agli studi per opere murali, solo per fare alcuni esempi.

However, these thematic exhibitions assume at least partial knowledge of the artist as a whole. In order for this knowledge to exist, it is essential that events such as this one offer the public examples from most of the phases of the artist’s production as well as his fields of activity, which included architecture, illustration, graphic design and mural studies (to name just a few).

partire dalla fine degli anni Settanta, moltissimo è stato fatto per indagare sulla complessa e multiforme opera sironiana. Tra l’altro, numerose mostre tematiche hanno indagato su settori specifici o su periodi della sua attività1.

ince the end of the 1970s there has been a lot of investigation into the complex and multi-faceted work of Mario Sironi. Among other things, numerous thematic exhibitions have explored specific areas or periods of his artistic activity1.

The largest and most complete of the great Sironi retrospective exhibitions was held at the Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Rome from 1993 to 1994. This is too far back for the younger generation to have been among its visitors, and is also far enough removed for those who were there and still remember the event to renew their familiarity with the multifaceted manifestations of Sironi’s work through “crosssectional” presentations.

La più vasta e completa tra le grandi antologiche sironiane, tenutasi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, risale al 1993-1994. Troppo indietro perché la generazione più giovane abbia potuto annoverarsi tra i suoi visitatori, ma anche un periodo abbastanza lungo, per coloro che vi furono e che ne serbano memoria, per riaccostarsi a presentazioni “trasversali” dell’operato sironiano nelle sue poliedriche manifestazioni. Le mostre tematiche, di approfondimento e di studio, sono possibili quando un artista esce dalla contemporaneità per essere affidato alla storia. Quelle realizzate su Sironi prendevano atto di tale passaggio dall’attualità alla memoria, e differivano completamente dalle rassegne realizzate quando l’artista era vivente, alle quali lui stesso offrì il suo contributo, o perlomeno presenziò

Thematic exhibitions which analyse and study artwork are possible when an artist is no longer contemporary and is placed in a historical context. Exhibitions of Sironi’s work have taken note of this changeover from current events to memory, and differ completely from the showings made when the artist was living, and to which he contributed, or at least attended in person. This exhibition is much closer to these last examples.

1.  Si ricordi, a titolo di esempio: Sironi. Il mito dell’architettura, Milano, Padiglione d’Arte Contemporanea, 1990, dedicata all’ architettura sironiana; Mario Sironi per il Teatro, Firenze, Uffizi, Gabinetto Nazionale dei Disegni e delle Stampe, 1991, sul suo operato nel campo della scenografia; Sironi. La Grande Decorazione, Bologna, Pinacoteca Nazionale, 2003-2004 e Milano, Palazzo della Triennale, 2004, che aveva ad oggetto le grandi opere monumentali, affreschi, mosaici, vetrate e rilievi; Sironi. Gli Anni della Solitudine, 1940-1960, Roma, Palazzo Valentini e Piccole Terme Traianee, 2003; Sironi. Gli anni ’40 e ’50. Dal crollo dell’ideologia agli anni dell’Apocalisse, Milano, Fondazione Stelline, 2008, ambedue centrate sugli ultimi vent’anni dell’artista; Sironi metafisico. L’atelier della meraviglia, Mamiano di Traversetolo (Parma), Fondazione Magnani Rocca, 2007, sulla sua fase metafisica.

1.  Mentioned here, by way of example, Sironi. Il mito dell’architettura, Pavilion of Contemporary Art in Milan (1990) dedicated to Sironi’s architecture; Mario Sironi per il Teatro, the National Drawing and Printing Chamber of the Uffizi Gallery, Florence (1991) on his work in the field of scenography; Sironi: La Grande Decorazione, National Pinacoteca in Bologna (2003-2004), and the Palazzo della Triennale in Milan (2004), which focused on his great monumental works, frescoes, mosaics, stained glass windows and reliefs; Sironi: Gli Anni della Solitudine, 1940-1960, Palazzo Valentini and Baths of Trajan in Rome (2003); Sironi: Gli anni ’40 e ’50. Dal crollo dell’ideologia agli anni dell’Apocalisse, Fondazione Stelline of Milan (2008), both focusing on the last two decades of the artist; Sironi metafisico: L’atelier della meraviglia, Fondazione Magnani Rocca of Mamiano di Traversetolo (Parma) (2007), on his metaphysical phase.

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vivendole di persona. A queste ultime un’esposizione come la presente è molto più vicina.

At this point the question arises as to whether a Sironi exhibition, whatever its intent and character, can be justified, given that the artist, from what may be inferred from his biographical information and his theoretical reflections, completely rejected the basic concept of exhibitions as such in his own lifetime.

A questo punto una domanda si pone: se sia legittima un’esposizione di Sironi, qualunque ne siano intenti e carattere, dato che l’artista, sia per quello che si può desumere dai suoi dati biografici, sia nelle sue riflessioni teoriche, per tutta la sua vita rifiutò sostanzialmente, e nel suo insieme, il concetto di base delle esposizioni in quanto tale.

Exhibitions, along with Museums and Academies, developed as the cornerstones of the Enlightenment system of arts that resulted in the codification of the idea of the Beaux-Arts. If the late nineteenth century had constantly struggled with the selection criteria for exhibition par excellence, the Salon, and, if at the time of extraordinary fecundity that began with the stirrings of Impressionism, the Salon des Refusés and the Salon des Indépendants followed one another in exhibiting works submitted by various artists, the criterion as such had not been fundamentally challenged.

Le Mostre, assieme al Museo e all’Accademia, si erano configurate come colonna portante del sistema delle arti di origine illuminista destinato a sfociare nella codificazione dell’idea di Beaux-Arts. Se il tardo ottocento aveva permanentemente combattuto i criteri di selezione dell’esposizione per eccellenza, il Salon, se nel momento di straordinaria fecondità a partire dall’impressionismo nascente si susseguono Salon des Refusés e Salon des Indépendants, il criterio in quanto tale, l’esposizione come seguito di opere presentate da vari artisti, non era stata fondamentalmente messa in discussione.

This was not so with Sironi. In formulating the idea of​​ the exhibition as a work of art (the Exhibition of the Fascist Revolution and the 5th Triennial of Milan2 are perhaps the best examples), he started from a completely different perspective. It was that of sublimating and making Gesamtkunstwerk something which, on closer inspection, already existed: in the Universal Expositions and all those that were derived from them, the exhibition itself was seen as a single work, where a rapt audience was to be guided to (and placed in) an aesthetic and emotional vortex. This was, in short, something far removed from the idea of ​​a public of art connoisseurs appraising individual works and forming opinions to be discussed later on with other enthusiasts and experts. Such a concept would (especially at that time) have seemed to come mostly from “low culture” and, because of the rigid scale of values still present in the era’s cultivated settings, would be seen as rising only slightly above the level of a Kermises or amusement park.

Non così Sironi. Nel suo formulare l’idea di mostra come opera d’arte totale (la Mostra della Rivoluzione Fascista e la V Triennale di Milano2 ne saranno gli esempi più emblematici) il suo punto di partenza era un altro. Si trattava di sublimare e rendere Gesamtkunstwerk qualcosa che, a ben guardare, già esisteva: nelle Esposizioni Universali e in tutte quelle che da esse derivavano, la mostra stessa era intesa come un’unica opera, dove una moltitudine rapita doveva essere condotta a (e immessa in) un vortice estetico-emozionale. Quanto di più lontano, insomma, dall’idea di un pubblico di estimatori d’arte che si avvicinavano a singole opere per potersi formare un opinione da dibattere più tardi con altri appassionati ed esperti. Un concetto che in fondo, soprattutto allora, sembrava venire più che altro dalla “cultura bassa”, e che negli ambienti coltivati dell’epoca, per la loro ancora rigida scala di valori, doveva solo di poco

The large displays Sironi created in the 1930s testify to 2.  Per questi allestimenti come per gli altri realizzati da Sironi tra il 1928 e il 1941, cfr. Sironi La Grande Decorazione, Electa, Milano 2004.

2.  For these and other settings created by Sironi between 1928 and 1941, please see Sironi: La Grande Decorazione, Electa, Milan 2004.

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sollevarsi a un livello appena superiore a quello della Kermesse o del parco di divertimenti.

what the artist sought and encouraged in exhibitions. Replacing the “we” of the visitors with “I” went hand in hand with the elimination of the work exhibited; the painting and sculptures were part of the whole exhibition for which they had been specifically designed and almost always disappeared at the same time as the event closed its doors for good.

I grandi allestimenti sironiani degli anni Trenta stanno a testimoniare quello che l’artista auspicava e promuoveva per quanto riguarda le mostre. La sostituzione del “noi” all’“io” per i visitatori vi andava di pari passo con la cancellazione dell’opera esposta, gli interventi di pittura e scultura erano parte dell’insieme dell’esposizione, concepiti per quella e quasi sempre destinati a sparire al momento in cui la manifestazione - non destinata a durare nel tempo - avesse chiuso i battenti.

However, even though Sironi did not withdraw completely from “traditional” exhibitions, he did not cease to speak negatively about them in his writings, and demonstrated difficulty with participating in solo and group exhibitions throughout his life.

Tuttavia Sironi non si ritirò del tutto dal circuito delle mostre “tradizionali”, pur non cessando di esprimersi negativamente su di esse nei suoi scritti, e manifestando un rapporto difficile nei confronti della propria partecipazione a personali e collettive durante tutta la sua vita.

The most conspicuous personal and biographical details about his participation express either his reluctance to send works even to important exhibitions or 3, as in

3.  His repeated refusal to exhibit at the Venice Biennale in 1934, as well as during the 1950s is well known, see Elena Pontiggia, Sono nato nel secolo scorso. Biografia breve di Mario Sironi, in Sironi metafisico. L’atelier della meraviglia, a catalogue of the exhibition mentioned, Milan, Silvana Editoriale, 2007, pp. 218-219.

I dati biografici e caratteriali più appariscenti a proposito di tali sue partecipazioni sono da un lato il suo essere restio a mandare le proprie opere a rassegne anche importanti3, dall’altro il silenzio che nella più parte dei casi egli osservò al proposito. Nulla, negli scritti sironiani, accenna alla sua prima personale alla Casa d’Arte Bragaglia, a Roma, del 1919, né ai suoi echi contrastati, a cominciare dalla nota, non benevola recensione di Mario Broglio. Neppure il fatto, innovativo, emblematico e allora certamente inusuale, che in quell’occasione fossero presenti anche esempi della sua produzione di illustratore4, trova traccia in una suo qualsivoglia appunto. Anche rispetto a una delle vicende più celebri che vide Sironi partecipe ad un’esposizione, la Mostra del

3.  Ben noti i suoi reiterati rifiuti a esporre alla Biennale di Venezia, nel 1934 come nel corso degli anni Cinquanta, cfr. Elena Pontiggia, Sono nato nel secolo scorso. Biografia breve di Mario Sironi, in Sironi metafisico. L’atelier della meraviglia, catalogo della mostra citata, Milano, Silvana Editoriale, 2007, pp. 218-219. 4.  Come si evince dalla lista delle opere conservata presso l’Archivio Bragaglia e pubblicata da Ida Gianelli in Arte italiana. Presenze 19001945, catalogo della mostra, Venezia, Palazzo Grassi, 1989.

Pescatore e vela | Fisherman and sailing - 1929

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Novecento che ebbe luogo nella galleria di Lino Pesaro nel 1923, l’artista osservò un impenetrabile silenzio. E anzi, Leonardo Dudreville scrive, nella sua memoria sulle vicende della costituzione del gruppo e delle riunioni che si svolsero nella Galleria in vista dell’allestimento della mostra5, che Sironi «partecipava alle riunioni piuttosto svagato e disinteressato», approvando «vagamente e distratto»6.

most cases, remain silent on the matter. There is no mention in Sironi’s writings of his first solo show at the Casa d’Arte Bragaglia in Rome in 1919; neither is there any mention of the reception it encountered, beginning with the well-known, nonfavourable review by Mario Broglio. Nor do his notes make any mention of the innovative, iconic and certainly unusual fact for the time, that examples of his work as an illustrator were also displayed4.

Venendo al dopoguerra, quando le commissioni pubbliche erano ormai venute meno quasi completamente, l’appiglio più stabile, più duraturo e più fruttuoso che a Sironi (ormai sempre più solitario, sempre meno disposto - se si faccia eccezione dei soggiorni estivi a Cortina - a lasciare lo studio di Via Domenichino) fu offerto per continuare ad essere presente sulla scena artistica, fu la galleria forse più importante di quegli anni in Italia, la Galleria del Milione. E non si trattò solamente di un continuativo rapporto commerciale - il Milione acquistò senza interruzione dall’artista una parte considerevole della sua produzione dei tardi anni Quaranta e in tutti gli anni Cinquanta - ma comprese anche le molte personali che la galleria organizzò specialmente all’estero, e coinvolse anche le pubblicazioni: le Edizioni del Milione erano in quegli anni le migliori pubblicazioni d’arte italiane, e stampavano volumi di splendida e ricercata veste tipografica. 12 Tempere di Mario Sironi, del 1943, accolse tra l’altro il testo fondamentale dell’artista

Sironi remained silent regarding even one of the most famous events in which he was involved: the Novecento Exhibition that was held at the gallery of Lino Pesaro in 1923. And indeed, Leonardo Dudreville writes in his memoir about the formation of the group and the meetings that took place in the gallery in preparation for the exhibition5, that Sironi “was rather inattentive and disinterested at the meetings” and gave his approval in a “vague and distracted” manner6. Coming to the post-war period, when public commissions had now almost completely ceased to exist for him, the most stable, lasting and fruitful opportunity that Sironi (who was increasingly solitary and less willing to leave his studio in Via Domenichino - except for summer holidays in Cortina) was offered to continue to be present on the art scene, was made 4.  As can be seen from the list of works preserved in the Bragaglia archives and published by Ida Gianelli in Arte italiana: Presenze 19001945, exhibition catalogue, Palazzo Grassi, Venice, 1989. 5.  See Rossana Bossaglia, Il “Novecento italiano”, Feltrinelli, Milan 1979, pp. 65-77. The story of the formation of the group and the meetings that took place in the gallery in preparation for the exhibition comes to us primarily through the copious writings of Dudreville, one of the founding artists of the movement, from which, however, he soon distances himself. 6.  Ibid, p. 67. While Dudreville’s lengthy writings on the matter may be so contentious as to not be completely reliable, or at least need to be taken with some caution, the animosity that the author displays towards other colleagues in the group, his gallerist Pesaro, and his promoter, Margherita Sarfatti in particular, is not directed towards Sironi at all. This may lead us to cautiously assume that the taciturn and disinterested personality described by Dudreville corresponds roughly to reality. This also makes Sironi’s failure to comment on any matter relating to the Novecento Exhibition in any written testimony consistent with the highly likely idea that it was a precise and conscious intention on his part.

5.  Cfr. Rossana Bossaglia, Il “Novecento italiano”, Feltrinelli, Milano 1979, pp. 65-77. Le vicende della costituzione del gruppo e delle riunioni che si svolsero nella Galleria in vista dell’allestimento della mostra ci sono note soprattutto attraverso la lunga testimonianza di Dudreville, uno degli artisti fondatori del movimento, dal quale tuttavia si distanzierà ben presto. 6.  Ibidem, p. 67. Se è vero che il lungo scritto di Dudreville è sempre così altamente polemico da non risultare completamente attendibile, o perlomeno da prendere con una certa cautela, l’animosità che l’autore dimostra nei confronti di altri colleghi del gruppo, del suo gallerista Pesaro, e più di tutti della sua promotrice Margherita Sarfatti, manca completamente nei confronti di Sironi. Il che può farci prudentemente supporre che il connotarlo come taciturno e disinteressato da parte di Dudreville corrisponda grosso modo a una realtà. Tanto più che bene si accorda con l’astensione, da parte di Sironi, di commentare qualsivoglia vicenda relativa alla Mostra del Novecento in ogni testimonianza scritta, un’astensione così coerentemente perseguita da far sorgere il dubbio più che giustificato che si trattasse di una precisa e consapevole intenzione.

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per la poetica della sua fase più tarda7, mentre la monografia del Pica8 fu la pubblicazione di maggior mole su Sironi uscita durante la sua vita. Un rapporto complesso e fecondo, dunque, quello tra Sironi e il Milione, vitale per la ricezione di Sironi da parte del pubblico a partire dagli anni della seconda guerra. Ma anche a questo proposito, Sironi manterrà un assoluto silenzio9.

by perhaps the most important gallery of those years in Italy, the Galleria del Milione. And it was not only an ongoing business relationship - the Milione continued to purchase a substantial part of the artist’s production in the late 1940s and throughout the 1950s - but also included numerous personal shows organised by the Gallery, especially abroad, and publications: at the time del Milione produced the best Italian art publications and printed volumes of beautiful and sophisticated typography. The 12 Tempere di Mario Sironi published in 1943, also included the artistic basis for the poetry of his later phase7, while the monograph written by Pica8 was the largest publication on Sironi issued during his lifetime. Thus the relationship between Sironi and the Milione was complex and fruitful, and was vital for Sironi being received by the public in the years following the Second World War. However, Sironi maintains

7.  In alcune copie del libro esso reca il titolo Dichiarazioni dell’artista, in altre invece è indicato come Ragioni dell’Artista. Con quest’ultimo, più indicativo titolo, è stato ripubblicato in Sironi, Scritti editi e inediti, a cura di Ettore Camesasca, Feltrinelli, Milano 1980, pp. 248-251. 8.  A. Pica, Mario Sironi, Edizioni del Milione, Milano 1955. 9.  Solo molto precedentemente, in un articolo, Le mostre nelle gallerie d’arte milanesi, apparso su “Il Popolo d’Italia” del 27 novembre 1930 (ripubblicato in Sironi, Scritti…, cit., pp. 84-86), troviamo un fugace accenno agli esordi della Galleria: «[…] La nuova galleria dal titolo fantasioso e augurale di Galleria del Milione […]». Pur nella sua concisione, occorre osservare che, in tutte le numerose recensioni che Sironi scrisse per “Il Popolo d’Italia” (cfr. Sironi, Scritti…, cit., passim), si tratta dell’unica volta che, su una galleria, appaia qualcosa in più che non la mera citazione del suo nome. Mai menzionato negli scritti neppure Ettore Gian Ferrari, un altro mercante col quale Sironi intrattenne non frequenti ma cordiali rapporti. Tenuto conto di circostanze che avrebbero potuto essere sfavorevoli (Gian Ferrari era legato da amicizia a Matilde, la moglie separata dell’artista - i rapporti tra i due ex coniugi erano in quegli anni estremamente conflittuali - mentre non era particolarmente ben

7.  In some copies of the book this was entitled Dichiarazioni dell’artista, in others it is indicated as Ragioni dell’Artista. The latter, more indicative title, was republished in Sironi: Scritti editi e inediti, edited by Ettore Camesasca, Feltrinelli, Milan 1980, pp.. 248-251. 8.  A. Pica, Mario Sironi, del Milione publishing, Milan, 1955.

Venezia. L’Italia e gli studi | Italy and studies- 1935-36

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Se ora, dalle vicende biografiche, veniamo a considerare quello che Sironi scrive, sulle mostre in generale, le ragioni dei suoi silenzi e dei suoi rifiuti potranno sembrarci un po’ più chiare.

absolute silence even on this matter9. If we now turn from the biographical events to consider what Sironi writes about exhibitions in general, the reasons for his silence and his refusal may seem a little clearer.

Di pari passo con il non far cenno alle singole esposizioni che lo riguardarono, leggiamo infatti un rifiuto e una condanna decisi e motivati dell’istituzione delle mostre d’arte in quanto tale, chiaramente e diffusamente espressi nei suoi scritti.

Besides not mentioning the individual exhibitions in which he was involved, he expressed in his writings clear-cut and motivated rejection and condemnation of the institution of art exhibitions as such.

Sarebbe ridondante qui passare in rassegna tutte le notazioni polemiche e fortemente critiche sul tema che Sironi formulò specialmente negli anni Trenta. Due

It would be redundant here to go over all the arguments and strong criticism that Sironi formulated on the subject, especially in the 1930s. Two related examples may prove sufficient to give us an understanding of how his refusal and his aversion to exhibitions was so deeply ingrained and well-reasoned. He is among the signatories of the “Manifesto” of 193410. It is a text rarely considered by art historians. But it contains the most radical criticism and an absolute denial of the validity and viability of the exhibition system expressed in those years in Italy11. The fact that there were so many

disposto nei confronti della compagna di Sironi, Mimì Costa) è da supporre che alla base vi fosse, da parte dell’artista, simpatia e stima nei confronti di Gian Ferrari.

9.  Only much earlier, in the article: Le mostre nelle gallerie d’arte milanesi, which appeared in the newspaper “Il Popolo d’Italia” on 27 November 1930 (republished in Sironi: Scritti…, cit. pp. 84-86), there is a fleeting reference to the beginnings of the gallery: “[...] the new gallery with the imaginative and auspicious name of Galleria del Milione [...].” Despite its brevity, it should be noted that, in all the many reviews that Sironi wrote for “Il Popolo d’Italia” (see Sironi: Scritti... , cit. passim), it is the only time a gallery is spoken of more than merely mentioning its name. Not even Ettore Gian Ferrari, another merchant with whom Sironi engaged in cordial though infrequent relations, is mentioned in his writings. In view of the possibly unfavourable circumstances (Gian Ferrari was a friend of the artist’s estranged wife, Matilde - relations between the married couple in those years were extremely conflicting and he was not particularly well disposed towards Sironi’s new partner, Mimi Costa) it can still be assumed that the artist basically liked and admired Gian Ferrari. 10.  Published in “L’Ambrosiano” on 26 July 1934, introduced by a note stating that it “bears forty signatures, including those of Massimo Campigli, Arturo Cavicchini, Francesco De Rocchi, Achille Funi, Leone Lodi, Marino Marini, Arturo Martini, Giovanni Muzio, Esodo Pratelli, Pio Semeghini, and Mario Sironi”, and also accompanied by an essay written by Raphael Giolli: “L’artista al suo posto”, it was republished both by Rossana Bossaglia, Op. cit., pp. 159-164, and [without Giolli’s essay and with only a summary of the introductory note] in Sironi: Scritti... , cit. pp. 172-175. 11.  Among other things, it says: “Exhibitions as a means of direct

Operaio | Worker - 1940

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esempi, tra loro collegati, possono essere sufficienti a farci comprendere come il suo rifiuto e la sua avversione nei confronti delle esposizioni fossero tanto radicati quanto ragionati. Egli è tra i firmatari del “Manifesto” del 193410. Si tratta di un testo raramente preso in considerazione dalla storiografia artistica. Ma esso contiene la più radicale critica e il più assoluto diniego della validità e dell’attualità del sistema delle mostre che sia stato espresso in quegli anni in Italia11. Il fatto che i firmatari del manifesto fossero numerosi ci impedisce

signatories of the manifesto prevents us from knowing exactly to what extent Sironi took part in drafting the document. It is generally accepted by historians that the “Mural Painting Manifesto”12 of the previous year, signed by Campigli, Carrà, Funi and Sironi was in fact almost entirely formulated by the latter, when the content and style are given due consideration13. If one is to judge according to its adherence with the beliefs of the artist, it cannot absolutely be excluded that Sironi also played a large part in the drafting of the “Manifesto” of 1934. And even if this does not provide irrefutable evidence, it is beyond dispute that the artist was deeply convinced of the correctness and timeliness of the assertions of the document, so much in fact that he reiterated the concepts in many of his writings shortly

10.  Pubblicato su “L’Ambrosiano” del 26 luglio 1934, introdotto da una nota nella quale si dice che esso «porta una quarantina di firme, tra le quali quelle di Massimo Campigli, Arturo Cavicchini, Francesco De Rocchi, Achille Funi, Leone Lodi, Marino Marini, Arturo Martini, Giovanni Muzio, Esodo Pratelli, Pio Semeghini, Mario Sironi», e corredato anche da uno scritto di Raffaello Giolli, “L’artista al suo posto”, è stato ripubblicato sia in Rossana Bossaglia, op. cit., pp. 159-164, sia [senza lo scritto di Giolli e solo con una sintesi della nota introduttiva] in Sironi, Scritti…, cit. pp. 172-175. 11.  Vi leggiamo, tra l’altro: «Le mostre, mezzo di contatto diretto tra pubblico e artisti ebbero vita sul finire del settecento e sono spiegabili nel clima del tempo perché, reagendo alle costrizioni dell’epoca, permisero di esternare l’intimo mondo dell’artista sacrificato dall’ufficialità ostile ad ogni rinnovamento. la recente, esagerata valutazione della istituzione “mostra”, creò l’equivoco della mostra come finalità massima da raggiungere, onde il naturale affievolimento delle doti native dell’artista per la mediocrità del fine; da ciò l’immiserimento della produzione. La “mostra” provocò il frazionamento dell’arte in infinite pretese “correnti” estetiche per l’assurda esibizione di ogni tentativo di originalità spesse volte sostenuta da un mercato senza scrupoli. Oggi si vorrebbe rimediare a questo ricorrendo ad un concetto di equilibrio e di ordine che si risolve in ultima analisi in un coercitivo e larvato livellamento di valori. Ridotto così il compito della “mostra” perde ogni efficienza perché contrario al principio della “mostra” stessa che è una spontanea esplicazione dell’attività dell’artista libera da ogni coercitiva interferenza esterna di ordine estetico: concetto di livellamento che non è altro che la ripercussione di una situazione estrinseca afflitta dall’elefantiasi di un criterio quantitativo anziché qualitativo. Al di sopra di queste considerazioni sta il fatto di un’evidenza solare che l’istituzione “mostra” è oggi un mezzo inadeguato in quanto la sbandierata importanza che le si vorrebbe attribuire è meschina e sproporzionata alle ben più vaste aspirazioni degli artisti nutriti nel clima di questa nostra grande contemporaneità che sta dando vita a giganteschi organismi ed imponenti opere». Al pubblico rimasto legato alla “vecchia” forma delle mostre si fa riferimento rilevando «l’esistenza di una minoranza di cultori di problemi e curiosità estetiche». Seguono gli attacchi ai concorsi, alle scuole e alle Accademie, ai premi, alla critica e alle gallerie, sulle quali si dice: «Le Gallerie d’arte moderna espongono tuttora troppe opere di scarso merito, mentre spesso tengono celate nei sotterranei altre opere di ben maggiore interesse; esse gallerie formano spesso il pingue terreno per certi sovraintendenti sorretti (e sfuggendo ai controlli) nel loro incarico da compiacenti e mediocri artisti dalle malleabili coscienze».

contact between the public and artists came into existence at the end of the eighteenth century and can be explained within that temporal climate as a response to the constraints of the time that made it possible to externalize the inner world of the artist sacrificed by the formal hostility to any change. The recent, exaggerated value placed upon the institution of the “exhibition”, has led to a misunderstanding of the exhibition as the greatest achievement possible, consequentially undermining the innate talent of the artist on account of the mediocrity of purpose. This has impoverished production. The “exhibition” has caused art to fragment into endless aesthetic “trends” that have given rise to absurd attempts at producing originality often supported by an unscrupulous market. Now we would like to remedy this by seeking to instil balance and order that will ultimately result in a coercive and covert levelling of values. Thus diminished, the “exhibition” loses all capacity that is contrary to the principle of the “exhibition” itself, which is the spontaneous performance of an artist free from any coercive external aesthetic interference: the concept of levelling is nothing more than the repercussion of an external situation suffering from the elephantiasis of a quantitative rather than qualitative criterion. On top of these considerations stands the brilliantly evident fact that the institution of the “exhibition” today is inadequate, as the great importance that it wishes to achieve is petty and disproportionate to the much vaster aspirations of the artists that are nurtured by our great contemporary climate, which is creating gigantic entities and impressive works. It refers to the audience still tied to the “old” form of exhibitions by noting “the existence of a minority of students of curiosity and aesthetic problems.” Attacks on competitions, schools, academies, prizes, criticism and galleries then follow, of which it is said: “Modern art galleries still exhibit too many works of little merit, while often holding other works of much greater interest hidden in the basement; these galleries are often fertile ground for some superintendents that are supported (and above control) in their office by complacent and mediocre artists with malleable minds”. 12.  Appeared in “Colonna”, Milan, December 1933, p. 7. 13.  So much so that Rossana Bossaglia, Op. cit.in her republishing (pp. 155-157), attributes it to him exclusively.

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di sapere quale e quanta fu la parte sironiana nella redazione del documento. È opinione generalmente accettata dagli storici il fatto che il “Manifesto della pittura murale”12 dell’anno precedente, di cui furono firmatari Campigli, Carrà, Funi e Sironi, fu in realtà quasi del tutto formulato da quest’ultimo, se ci si fermi a ben considerarne contenuti e stile13. Se di aderenza alle convinzioni dell’artista si tratta, non è assolutamente da escludere che anche nella stesura del “Manifesto” del 1934 Sironi ebbe parte preponderante. E anche se questo non si lascia dimostrare con prove inconfutabili, fuori discussione è che l’artista fosse profondamente convinto della giustezza e dell’attualità delle asserzioni del documento, tanto da ribadirne, da lì a poco, i concetti in numerosi passi dei suoi scritti. Basterà leggere quello che egli scrive di lì a pochissimo, con incisiva vena polemica nel recensire una mostra di Arturo Martini14: «Che gli serve ormai la snobistica curiosità degli scarsi visitatori delle mostre? Tolta l’istituzione della beneficenza non è più ormai la mostra fatta per l’artista ma l’artista per la mostra […] La mostra ha da pensare a ben altro che ad un forte artista che vi partecipa. S’arrangi poi per conto suo. Se vale veramente, a forza di bocciature nei concorsi e di male parole delle cosiddette “altre tendenze” farà strada non si sa come, ma da sé».

afterwards. Just read what he writes shortly after this in his scathing critical review of an exhibition by Arturo Martini14: “Why does he care at this point about the snobbish curiosity of the few visitors to his exhibitions? If one takes away the charitable aspect, an exhibition is no longer about making the artist, but rather about the artist making the exhibition [...] An exhibition must certainly be about something more than a great artist who participates in it. It is something that happens on its own. If he is truly good, notwithstanding failures in competitions and the naysaying of the so-called “other trends”, he will still manage to succeed somehow through his own efforts”. The absolute consistency of Sironi as an advocate of the “new” type of enormous, collective, striking and monumental exhibition, and his theoretical rejection of the “old” exhibition style from the eighteenthcentury Enlightenment period lends further strength to our hypothesis that Sironi never liked participating in exhibitions, whether they were solo efforts or held together with other artists. If he did so, it was only for practical and contingent reasons without any conviction and even less enthusiasm. Sironi aspired to public modern art that would not adorn the walls of a “bourgeois living room” to be admired by a small audience, but rather by the community on the monumental walls of public buildings. Two other phenomena closely related to exhibitions were also not spared from his polemics - at times more explicitly than others, yet always implicitly “anti-bourgeois” - galleries and collectors: to Sironi it seemed that the sphere in which the artists’ task was to produce works to place on the market for purchase by private collectors or, at best, and only in exceptional cases, by a Museum, was indeed too small.

L’assoluta coerenza tra il Sironi propugnatore del “nuovo” tipo di mostra, grandissima, collettiva, suggestiva e monumentale, e il suo rifiuto teorico della “vecchia” mostra di derivazione illuminista e settecentesca ci rafforza ancora nella supposizione che a Sironi non piacque mai partecipare ad esposizioni, che fossero esse personali o tenute insieme ad altri artisti. Se lo fece, fu solo per obbedire a necessità di ordine pratico e contingente, ma senza alcuna convinzione e tantomeno entusiasmo. Sironi aspirava ad un’arte moderna pubblica che non comunicasse dalle pareti del “salotto borghese” a una

In light of all this, is it still possible to organise exhibitions of Sironi’s work? Would it not be a “betrayal” of his intentions, his desires, and of the utopias for which

12.  Apparso in “Colonna”, Milano, dicembre 1933, p. 7. 13.  Tanto che Rossana Bossaglia, op. cit., nel ripubblicarlo (pp. 155157), lo attribuisce a lui esclusivamente. 14.  Uno scultore - Arturo Martini, in “La Rivista illustrata del Popolo d’Italia”, Anno XII, n. 8, agosto 1934.

14.  Uno scultore - Arturo Martini , in “La Rivista illustrata del Popolo d’Italia”, Year 12, no. 8 August 1934.

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ristrettissima cerchia di fruitori, ma alla collettività dalle pareti monumentali degli edifici pubblici, e certamente da lui non furono neppure risparmiati - a volte in modo più esplicito ma comunque sempre implicitamente nella polemica “antiborghese” - due altri fenomeni che erano strettamente correlati al sistema delle mostre, le gallerie e il collezionismo: a Sironi pareva insufficiente un circuito in cui compito degli artisti fosse la produzione di opere, da affidare poi al mercato che le avrebbe destinate a sua volta alla fruizione privata di collezionisti, al massimo, e solo eccezionalmente, al Museo.

he enthusiastically and passionately fought? Should we then refrain from presenting Sironi to the public and remove him from our sight, denying the curiosity, interest and enthusiasm of visitors? Large displays of Sironi’s work, passing as they do, have not been a physical reality for many decades. Their memory has been relegated to transient and inadequate documents. Attempting to grasp their significance and effect on the public today is not unlike trying to do the same for historical theatrical productions, in which actors who are no longer alive performed on sets that have not survived. As noted by Jeffrey T. Schnapp: “Sironi’s monuments were always intended as revolutionary moments: as monuments in motion, events to be seized, consumed, and then gone beyond15”.

Alla luce di tutto questo, è ancora lecito organizzare delle mostre di Sironi? Non si tratta di compiere un “tradimento” delle sue intenzioni, dei suoi desideri, delle utopie per le quali lottò con entusiasmo e con passione? Bisognerebbe dunque astenersi dal presentare Sironi al pubblico, sottrarlo alla visibilità, frustrare la curiosità, l’interesse, l’entusiasmo dei visitatori?

Now, one might think that the temporary nature of the displays acts as to counterbalance the lasting, permanent nature of Sironi’s painting that may endure for centuries. But this is not so. Sironi thought of his works like rain falling on a path, always becoming, an incessant furore that was never “finished”, but rather destined to be taken up again at any time and repainted, modified, destroyed. Sironi wasted no physical or mental effort to preserving them over time.

I grandi allestimenti sironiani, in quanto eventi effimeri, non hanno più da molti decenni un’esistenza fisica, reale. La loro memoria è affidata a labili e insufficienti documenti. Tentare di afferrarne, oggi, caratteristiche, significato ed effetti sul pubblico, non è dissimile dal cercare di farlo per allestimenti teatrali del passato, che videro recitare attori che oggi non vivono più, entro scenografie che non sono sopravvissute. Come osserva Jeffrey T. Schnapp: «i monumenti di Sironi si rivelano sempre, e sin dall’inizio, intesi come momenti: mo(nu) menti in moto, eventi da afferrare e consumare per poi muovere oltre15».

In desiring to carry our respect for the artist’s approach towards his work to the extreme, we find ourselves in the paradoxical situation of having to accept that they will disappear or be destroyed and forgotten. At this point the answer becomes individual and a matter of ethics. Personally, I am absolutely in favour of “betrayal” and continuing to hold Sironi exhibitions, working both for the survival of his work and to increase the public’s awareness of it. And my conscience is clear: tradition tells us how Virgil had ordered that the

Si potrebbe, ora, pensare, che al carattere effimero degli allestimenti faccia da contraltare una pittura di Sironi duratura, permanente, atta a sfidare i secoli. Ma non è così. Le opere, per Sironi, erano solo precipitati di un percorso, di un divenire, di un furor incessante, mai 15.  Jeffrey T. Schnapps, “Ogni mostra realizzata è una rivoluzione”, ovvero le esposizioni sironiane e l’immaginario fascista, in Mario Sironi 1885-1961, catalogo della mostra, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, 1993-1994, p. 60. Su monumentale ed effimero sironiani si veda anche Andrea Sironi, La Grande Decorazione, in Sironi. La Grande Decorazione, cit., pp. 13-24.

15.  Jeffrey T. Schnapp: “Ogni mostra realizzata è una rivoluzione”, ovvero le esposizioni sironiane e l’immaginario fascista, in Mario Sironi 1885-1961, exhibition catalogue, Rome, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, 1993-1994, p. 60. On Sironi’s monumental and ephemeral works, see also Andrea Sironi, La Grande Decorazione, in Sironi: La Grande Decorazione, cit., pp. 13-24.

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Aeneid should be burnt. Well, not respecting his will has certainly done him - and posterity! - an excellent service.

“compiute”, destinate in ogni momento ad essere riprese, ridipinte, modificate, distrutte. Nessuna cura, né fisica né mentale, Sironi poneva nella loro conservazione, nella loro durata. A voler portare alle estreme conseguenze il rispetto del procedere dell’artista nei confronti della sua opera ci troveremmo nella paradossale situazione di doverne accettare la sparizione, la rovina, la dimenticanza.

E a questo punto la risposta è individuale ed etica. Personalmente sono assolutamente favorevole al “tradimento”, continuando a realizzare mostre di Sironi, impegnandomi tanto per la sopravvivenza della sua opera quanto per la diffusione di essa presso al pubblico. E con coscienza molto tranquilla: la tradizione ci narra come Virgilio avesse disposto che si dovesse bruciare l’Eneide. Ebbene, non rispettando questa sua volontà si è reso certamente a lui - e ai posteri! - un ottimo servigio.

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Sironi: un caso europeo

Spunti da una contrastata fortuna critica.

Sironi: a European Artist

Glimpses of a controversial critical acclaim. Claudio Spadoni

Direttore del MAR Museo d’Arte Città di Ravenna Director of Ravenna Art Museum


I cannot but help when writing about Sironi to go with the thoughts of Claudia Gian Ferrari, who curated, studied, and upheld the artist’s work with clear-minded and inexhaustible passion.

Non mi è possibile, scrivendo di Sironi, non andare col pensiero a Claudia Gian Ferrari, che il lavoro dell’artista ha curato, studiato, tutelato, con lucida, inesausta passione.

S

A

ulla Rivista “Valori Plastici”, a firma del fondatore e direttore Mario Broglio, era apparsa nell’estate del 1919 un’ampia recensione ad una mostra di Sironi. Il riconoscimento della statura del pittore era fuori discussione, per quanto non mancassero, tuttavia, riserve di vario ordine e la parte critica risultasse alla fine prevalente. «Fra il succedersi delle avventure più o meno estremiste della ultima stagione romana - si legge agli inizi - questa mostra del Sironi ci apparve subito come la sola degna di menzione e di discussione leale. E infatti Sironi è un giovane che ha sempre occupato l’attenzione delle persone più intelligenti, non solo quando, in tempi assai diversi dai presenti, si segnalò mediante alcuni fortunati saggi di pittura e di disegno, ma anche quando, successivamente, una complessa crisi […] interdì lungamente e dolorosamente il suo operare. Crisi di coscienza e di critica, che gli fece toccare il fondo di quella disperazione intellettuale che si alimenta di dubbi e di scontenti […].» In queste righe d’avvio si vede bene come Broglio avesse già intuito un aspetto della personalità di Sironi che poi avrebbe segnato tutta la sua opera ancora per quarant’anni, fino alla morte avvenuta nel 1961. Broglio ricostruiva poi le fasi salienti del percorso sironiano, mettendo anche a nudo quelli che, a suo avviso, ne costituivano i momenti critici, i problemi irrisolti della giovinezza del pittore, che a quella data non aveva ancora toccato i trentacinque anni. Scriveva, Broglio, di una certa “temerarietà” nell’avvicinarsi e far proprie, almeno in parte, «le sensazioni eccitanti e catastrofiche di un ambiente riscaldato dal calore artificiale di quel demagogismo estetico proprio del nostro futurismo». Data per scontata la lettura non benevola del movimento di Marinetti da parte di una figura come Broglio, è già più discutibile che l’attrazione futurista venga interpretata come un «prurito di volgersi in regola coi tempi». Ciò che lo porta a «dibattersi, contorcersi, soffrire e giammai arrendersi, come forse pochi altri sarebbero

n extensive review of one of Sironi’s exhibitions appeared in the magazine “Valori Plastici” in the summer of 1919, signed by the magazine’s founder and director, Mario Broglio. Recognition for the stature of the artist was a given, however, reservations of various kinds were not lacking, and the review was overall critical. «Among the more or less extreme events held in Rome this past season - we read in the beginning - this exhibition by Sironi immediately presents itself as the only one worthy of mention and real discussion. In fact, Sironi is a young man who has always caught the attention of the smartest people, and not just in times very different from those at present, when he made his mark with some very favourable painting and drawing exhibitions but, also, later, when a complex crisis [...] painfully interrupted his work for a lengthy period. This critical crisis of conscience saw him touch the depths of that form of intellectual despair that feeds on doubt and discontent [...].» These opening lines make it easy to see that Broglio had already sensed an aspect of Sironi’s personality that would pervade all of his work for the next forty years, until his death in 1961. Broglio went on to reconstruct the main phases of Sironi’s career, exposing those which, in his opinion, constituted the critical moments and the unresolved childhood issues of the painter, who at that time was not yet thirty-five years old. Broglio wrote of a certain “recklessness” in approaching and identifying, at least in part, with “the exciting and catastrophic sensations of an environment warmed by the artificial heat of the aesthetic demagoguism of our own futurism”. It is not surprising that one such as Broglio was not well-disposed towards Marinetti’s movement, what is more curious is how the attraction to futurism is interpreted as an “urge to stay in step with the times”. Something that leads him to “struggle, squirm, suffer and never give up trying, in a manner few others would perhaps be able” to reconcile “the exhausted awareness of a feeling with

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the ambition of style”. In short, it was a struggle between instinct and reason, as Broglio states, that underscored his drawings with “an ill-concealed flat and schematic realism tinged with the grim humour and allegorical complications of a murky German origin”. This last reference is not surprising: it can be found in comments made by Carrà not specifically aimed at Sironi, and in far more brilliant lines written by Roberto Longhi, perhaps referring to de Chirico’s metaphysical art. It would seem to be almost commonplace in criticism of the post-war period. As are the critical remarks on “the persecution of Cézanne-like deformed shapes”, “while the decompositions, simultaneism, plastic dynamism, in short, the whole of Boccioni’s philosophy on painting attempted stubbornly and without deceit, provide him illusions and disturbing mirages with which to work”. He then acknowledges that “when Sironi acquits himself with a liberty of feeling and action, we find ourselves faced with [...] a materialisation full of wonder and enchantment. [...] This creates images that spellbind us with a mischievous poetry that pricks our most sensitive memories. These representations tend to take us outside of time and space to where an archaic spirit appears to have given life to simple and austere bodies like in a dream”.

capaci» per conciliare «le conoscenze esauste della sensazione con l’ambizione dello stile». Insomma, una lotta fra l’istinto e la ragione, come precisa Broglio, che aggiunge, sui disegni, il rilievo per «un mal dissimulato verismo piatto e schematico e un umorismo d’infausta lega e d’allegoriche complicazioni, persino d’oscura origine tedesca». Quest’ultimo riferimento non può sorprendere: si ritrova nelle considerazioni di Carrà non certo rivolte a Sironi, nelle righe ben più scintillanti di Roberto Longhi, magari riferite al de Chirico metafisico. Si direbbe quasi un luogo comune polemico per quel tempo postbellico. Come pure l’osservazione critica per «la persecuzione del deformismo Cézanniano», «mentre le scomposizioni, il simultaneismo, il dinamismo plastico, insomma tutta la filosofia boccioniana della pittura, tentata con ostinazione e senza malafede, gli offre illusioni e miraggi inquietanti per lavorare». Per giungere quindi a riconoscere che «quando il Sironi si proscioglie in una libertà di sentimento e d’azione, ci troviamo di fronte […] ad una materializzazione piena di stupore e d’incanto. […] Nascono così immagini alle quali una poesia maliziosa, che punge i nostri ricordi più delicati, ci tiene legati. Rappresentazioni che tendono a richiamarci fuori del tempo e dello spazio dove un’anima arcaica sembra aver dato vita a corpi semplici e severi, come in un sogno».

It does not seem useless to repeat these different parts of Broglio’s in-depth review because, even if we were to omit the critical notes which are not flattering and also share the historical climate and the line of “Valori Plastici”, we must still be able to recognise the identification of some fundamental aspects of Sironi, both Sironi the young man and Sironi as a central figure, in later times, of Italian and European art. Why should it now be beyond dispute that the painter (born in Sassari in 1885), was one of the figures of the first magnitude in the European landscape? This was well known by Picasso, who was an artist with an eye for talent like few others, and not over-generous in his praise. It is not for nothing that he declared himself a staunch admirer of Sironi and sought news of him from Italians who made “pilgrimages” to his studio. “He is the most tragic artist of the twentieth century, in whom

Non sembra inutile riproporre queste diverse parti dell’approfondita recensione di Broglio in quanto, anche a tralasciare gli appunti critici non pacificamente condivisibili e dovuti anche al clima storico e alla linea di “Valori Plastici”, le si deve riconoscere l’individuazione di alcuni aspetti fondanti di Sironi. Del Sironi giovane come del Sironi grande protagonista, nei tempi successivi, dell’arte italiana ed europea. Perché dovrebbe essere ormai fuori discussione che il pittore, nato a Sassari nel 1885, sia stato una delle figure di prima grandezza nel panorama europeo, come teneva ben certo anche Picasso, artista dall’occhio acuto come pochi, non proprio prodigo di apprezzamenti per altri, e non a caso convinto e dichiarato estimatore di Sironi di cui chiedeva notizie ad italiani in “pellegrinaggio” al suo studio. «È l’artista più tragico del Novecento, dove s’invera in tutta

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this era of false myths, violence and corruption comes true in all of its sadness”, wrote Cesare Brandi a couple of decades after the death of the painter, in closing the long chapter of a controversial critical acclaim that had made Sironi a subject, indeed, the subject par excellence for ideological prejudices. So, he was a tragic artist, yet another key element connecting him to that “archaic spirit” with which he was identified, as we have seen, almost from the beginning by Broglio in “Valori Plastici”. However, it is understood that the central motifs of Sironi’s poetry touched upon by very different critical voices are of such magnitude and complexity to affirm him as an inescapable presence in the artistic history of the twentieth century. This was acknowledged even by people such as Giulio Carlo Argan, who, in his “Storia dell’Arte” had, if not silenced, however, summed up in a few words the artistic greatness of the “Novecento” movement, summarily judging it to be a “widespread phenomenon of cultural mediocrity and political opportunism”: “Amidst a lot of dead weight, there are some real artists [...] M. Sironi, who conceals his oratory tone with a concise expressionistic harshness similar to that of the Belgian, Permeke”. It was a quick, almost obligatory, nod given on account of Sironi’s political beliefs and the artistic role he played in the fascist period. Argan, in the last days of his life, went on to say that he had not recognized the greatness of the artist. It was a belated repentance and one that was certainly not made easily, but one that is all the more appreciable from a scholar of his stature, who increasingly maintained the conviction that the aesthetic, so to speak, achieved its fulfilment in politics. And, of course, from one whose loyalties differed greatly from those of Sironi. For that matter, it has not been so very long since Sironi was almost unconditionally restored to the place he deserves in his historical context: in fact, we may say that it has only been since the ideological interdictions have ceased to play a role in the art world that all things can be considered equally and put back into circulation. This may be for aesthetic reasons and, perhaps even more so, commercial ones. But of course good artists like Sironi should never be confused with so many others that are suddenly given attention, and as indeed for this

la sua tristezza un’epoca di falsi miti, di violenze e di corruzione», avrebbe poi scritto, un paio di decenni dopo la morte del pittore Cesare Brandi, come a chiudere il lungo capitolo di una controversa fortuna critica che aveva fatto di Sironi un caso, anzi il caso per eccellenza per pregiudiziali ideologiche. Artista tragico, dunque; ed è un altro motivo fondamentale che va a ricongiungersi a quello dell’«anima arcaica» individuato fin quasi dagli inizi, come s’è visto, dal Broglio di “Valori Plastici”. Ma s’intende che i motivi centrali della poetica sironiana, toccati peraltro da voci critiche, le più diverse, sono di tale ampiezza e complessità da confermarlo come una presenza ineludibile nella storia artistica del ’900. Lo riconobbe anche chi, come Giulio Carlo Argan, nella sua “Storia dell’Arte” ne aveva, se non taciuta, comunque liquidata in poche battute la grandezza artistica solo in merito al gruppo di “Novecento”, sommariamente giudicato come «fenomeno diffuso di mediocrità culturale e di opportunismo politico»: «Tra molta zavorra, vi sono alcuni artisti autentici […] M. Sironi, che dissimula il tono oratorio con una concisa asprezza espressionistica simile a quella del belga Permeke». Un cenno sbrigativo, quasi d’obbligo, per via della fede politica di Sironi e del ruolo artistico avuto nel ventennio. Giunse poi ad ammettere, Argan, negli ultimi tempi della sua vita, di non aver riconosciuto la grandezza dell’artista. Un ravvedimento tardivo e certo non indolore, ma a maggior ragione apprezzabile in uno studioso della sua statura, sostenuto da una sempre più ferma convinzione che l’estetico, per così dire, avesse il suo compimento nel politico. E certo, di tutt’altra fede rispetto a quella sironiana. Del resto, non è da molto tempo che Sironi è stato quasi incondizionatamente restituito alla posizione che gli spetta nel suo contesto storico: diciamo pure da quando sono definitivamente caduti gli interdetti ideologici nel mondo dell’arte, così che tutto potesse godere di pari considerazione e ritornare in circolo. Per ragioni estetiche e, forse anche più, mercantili. Ma s’intende bene che artisti come Sironi non possono essere confusi con i troppi altri improvvisamente riportati all’attenzione, e come anzi proprio per questo sia opportuno considerarlo nella sua inconfondibile fisionomia. Ecco, un caso a parte, in quanto si è trattato della 35


reason it is appropriate to take him into consideration in light of his unmistakable character. He is indeed a special case, being the “greatest preordained failure in modern art from the futurist period until after the war,” as Arturo Carlo Quintavalle wrote peremptorily in the mid-1980s. Giovanni Testori, on the other hand, argued that Picasso and Sironi were the main European figures, one because of his irrepressible vitality, the other because of his obscure death anxiety.

«maggiore preordinata omissione della nostra moderna storia dell’arte dal periodo futurista al dopoguerra», come scrisse perentoriamente Arturo Carlo Quintavalle sulla metà degli anni Ottanta. Mentre Giovanni Testori si spingeva a sostenere che Picasso e Sironi erano stati i protagonisti europei, l’uno col suo prorompente vitalismo, l’altro con la sua oscura angoscia di morte. Si diceva che alcuni dei motivi conduttori di tutta la vicenda artistica sironiana già s’intravedono fin dagli anni giovanili, per emergere e imporsi con sempre maggiore evidenza. A cominciare dall’adesione al Futurismo ed in specie alla versione di Boccioni, cui fu più vicino anche umanamente, sia pure per un tempo breve. Non era molto lontano dal vero Marco Rosci quando, recensendo la mostra di Sironi organizzata da Claudia Gian Ferrari agli inizi del 1990, scriveva che l’Autoritratto del ’13 stava «al protoromanico comacino altrettanto e quanto - e come - gli studi delle Demoiselles d’Avignon stanno alla pittura romanica catalana». Vale a dire che il verbo modernista propugnato dal Futurismo s’inceppava in un fondo di materia geologica e di fissità antiche, così come nella stagione metafisica opere come L’atelier delle meraviglie, La lampada, Venere dei porti […] sono veri, irridenti “merzbild” dadaisti, assai più di casa fra Zurigo e Colonia che non a Milano». Dove l’aria nordica è vista, qui, interamente in una versione di positiva, pur se allarmata, nonché allarmante modernità di linguaggio. Dadaismo e per certi aspetti anche “Nuova oggettività” tedesca, dunque, a intendere Sironi impegnato in confronti europei tra i più ardui da ricondurre ad una formazione e a una eredità storica italiana. E qui, non è difficile vedere come in primo luogo entrino in gioco i miti futuristi della macchina e del progresso tecnologico, assieme al materiale dissacratorio e iconoclastico nei confronti della tradizione, agitato dal Dadaismo. E senza trascurare, s’intende bene, l’attenzione al Cubismo, al suo ricorso al collage, e alla versione offertane da Léger, magari, come pure si è scritto, all’espressionismo di un Beckmann, specie nelle illustrazioni, fino a certi aspetti delle avanguardie russe. Ma nessuna dipendenza, nessun riutilizzo di sintassi espressive altrui, comunque inconciliabili con la sensibilità, la visione dell’uomo di

It has been said that some of the main themes of Sironi’s entire artistic career were already visible in his early years and then began to emerge and assert themselves with ever greater clarity. This was true from the time he joined the Futurism movement, especially Boccioni’s version, coming as close to it as was humanly possible, albeit for a short time. Marco Rosci was not far from the truth when, upon reviewing the Sironi exhibition organised by Claudia Gian Ferrari in the early 1990s, he wrote that Autoritratto (Self-portrait’) of 1913 was similar “to early Romanesque Comacine art inasmuch - and in the same way that - the studies of Demoiselles d’Avignon are reminiscent of Catalan Romanesque painting”. That is to say that the modernist approach advocated by the Futurist movement got caught up in a mire of geological material and old immobility, just as in the metaphysical period works like L’atelier delle meraviglie, La lampada, and Venere dei porti [...] are true, mocking Dadist “Merzbilder”, much more at home between Zurich and Cologne than in Milan. The Nordic influence which is present here is entirely seen as a positive, though alarmed and alarming, modernity of language. Dadaism and, in some respects, even the German “New Objectivity” style; thus, Sironi is among the most difficult European artists to see as having an historical Italian tradition and formation. And here it is not difficult to see how the Futurists myths of the machine and technological progress come to the forefront, along with traditionally irreverent and iconoclastic material agitated by Dadaism. This is not to overlook in any way his attention to Cubism, or the use its artists made of collage, and Léger’s version of it, and perhaps, as has been written, to a Beckmann Expressionism, especially

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in his illustrations, including certain aspects of Russian avant-garde. But no dependence or reuse of others expressive syntax, however, is irreconcilable with the sensitivity of Sironi’s vision of man. This is also because, as Elena Pontiggia notes in an essay from 1989, “Sironi’s work has a more European quality, not so much because it “looks to Europe”, but, paradoxically, on the contrary, because, developing its own reasons and roots, it attains the outcome of absolute expressive quality”. However, it is an intense dialogue, a comparison with Europe, and even with the most forward-looking and the most transgressive European positions by an artist who is always at the centre of his own time and, similarly, in a constant struggle with his own history. There is an atavistic sense of the tragic. Broglio spoke of “a drama [...] imbued with a kind of metaphysical fear that seems to inhibit the artist in the act of doing”. But it was somewhat of a problem reconciling the all-too-present need to express the contents of modern life with artistic languages, strong inclinations, and obscure references. These reasons, or to use Broglio’s words once again, this “psychological pattern”, then emerge as key motifs throughout Sironi’s entire artistic career.

Sironi. Anche perché, notava Elena Pontiggia in un testo del 1989, che «l’opera di Sironi possiede un respiro europeo non tanto perché “guarda all’Europa”, quanto, paradossalmente, per il contrario: perché, approfondendo le proprie ragioni e le proprie radici, giunge a esiti di assoluta qualità espressiva». Comunque sia, si tratta di un dialogo serrato, di un confronto con l’Europa, e anzi con le posizioni più avanzate e perfino quelle più trasgressive d’Europa, da parte di un artista sempre nel cuore del proprio tempo e, insieme, sempre alle prese con la propria storia. E con un senso atavico del tragico. Broglio aveva parlato di «un dramma […] pervaso di una specie di paura metafisica che sembra interdire all’artista l’atto del fare». Ma si trattava piuttosto di una problematica conciliazione fra l’esigenza tutta attuale di esprimere i contenuti di una modernità di vita e di linguaggi artistici, le pulsioni profonde, i richiami oscuri. Ragioni, o per meglio dire, ancora con le parole di Broglio, «un tempo d’ordine psicologico», che già da allora emergeva come uno dei motivi chiave di tutta la vicenda artistica di Sironi. Una sensibilità acuta come la sua, capace di profonde captazioni subito trasposte in termini di un personalissimo travaglio espressivo, non poteva restare estranea all’entrata in scena della Metafisica, dopo che il breve sodalizio ferrarese di de Chirico e Carrà - il più giovane de Pisis era ancora alle prese con le sue smanie di affermazione critico - letteraria - stava portandola all’attenzione degli occhi più avvertiti, e già anni prima le migliori intelligenze parigine avevano tempestivamente colto la portata della pittura dechirichiana. Alcune opere sironiane come La lampada, Cavallo bianco, Venere dei porti, oltre ad una feconda produzione di disegni, documentano bene il processo di ardua «contaminazione» - per riprendere Claudia Gian Ferrari - che trova nei cupi scorci architettonici e nella straniante desolazione delle Periferie e dei Paesaggi urbani - un motivo ripreso anche molti anni avanti - i momenti più alti di un dramma moderno. Che, per traslato, diventa la prefigurazione di un nodo problematico centrale, ed irrisolto, per l’individuo e la società moderna. E più che di contaminazione parlerei della captazione

A sensibility as sharp as his, capable of deep abstraction that could be immediately transposed into expressive personal labour, could not remain untouched by the advent of the Metaphysical movement, after the brief Ferrara association between de Chirico and Carrà - the youngest de Pisis was still struggling with his lust for critical literary affirmation - brought it to the attention of the most alert eyes. Already years before the best minds in Paris had grasped the extent of de Chirico’s painting. Several of Sironi’s works, such as La lampada (The Lamp), Cavallo bianco (White Horse), and Venere dei porti (Venus of the Ports), as well as a prolific production of drawings, document the arduous “contamination” process - to quote Claudia Gian Ferrari - that can be seen in the dark architectural views and alienating desolation of Periferie (Suburbs) and Paesaggi urbani (Urban Ladscapes) - a motif taken up again many years later - the high points of a modern drama. This, by extension, foreshadowed a central, problematic and

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unresolved issue for the individual and modern society. More than of contamination, I would attribute it to a strong influx of a sort of historical short circuit, almost a suspension of becoming. Unlike de Chirico and Carrà, Sironi’s metaphysics are prefigured as a present reality (and not just iconographical), in that they are suspended or sunk in an atmosphere of desolation and, in some architectural perspectives, in the absence of life. Those pieces of metaphysical iconography, including their fixity, stupor, and disorientation, which can be grasped in Sironi’s compositions, remain far removed from de Chirico’s painting with its streets bathed in afternoon light, crossed by long, crooked shadows, its mannequins, and its statues evoking a “different” time. And in the same way it differs from Carrà, who was already seeking to regain an unmistakably Italian style, as can be seen from the premonitions of Parlata su Giotto (Speaking of Giotto) and Paolo Uccello costruttore (Paolo Uccello constructor), to say nothing of the formal distillation of Morandi, who was, moreover, completely outside of common strategies and projects (albeit they were shortlived), of the two “metaphysical artists”, who were now struggling with the claims of primogeniture.

profonda di una sorta di cortocircuito storico, quasi una sospensione del divenire. Diversamente da de Chirico e Carrà, la metafisica sironiana è, non solo iconograficamente, prefigurata come realtà presente, per quanto sospesa, o affondata, in un’atmosfera di desolazione, e in certi scorci architettonici, di assenza di vita. Quel tanto di spezzoni di iconografia metafisica, e sia pure di fissità, stupore, spaesamento che può cogliersi nelle composizioni di Sironi, resta quanto più lontano dalla pittura di de Chirico, dalle sue piazze inondate da una luce pomeridiana, solcate da ombre lunghe e sbilenche, dai suoi manichini, dalle sue statue evocatrici d’un tempo “altro”. Come di Carrà, già orientato ad un recupero in chiave inconfondibilmente italiana, come poteva intendersi fin dalle premonizioni di “Parlata su Giotto” e “Paolo Uccello costruttore”. Per non dire delle distillazioni formali di Morandi, decisamente estraneo, oltretutto, ai progetti e alle strategie comuni, anche se di non lunga durata, dei due “metafisici”, subito alle prese con rivendicazioni di primogenitura. «Pensate alla famosa Lampada del 1917 - qui è Giovanni Testori che scrive - per certo uno dei grandi quadri europei di quel decennio. Bene. Lo stupore, o gli stupori dechirichiani, carrariani e morandiani, vengono qui stuprati nel grembo stesso della poetica da quei maestri proposta e assunta (ma per essere, assai presto, da loro medesimi lasciata); ciò che rimane sembra uno spettro; demente sì, ma non per assopente vocazione, ovvero per assopente immersione nell’atemporale, bensì per troppa, e troppo amara, coscienza dell’“oscena mascherata” del tempo e della storia; in una parola, di lui, il presente». Una lettura molto… testoriana, ma nella sostanza perfettamente centrata, poiché per Sironi ogni sospensione temporale è talmente intrisa, si diceva, di tempo presente e di esistenza da portare la cupezza grave, di materia e di spazio, di un “male di vivere” non eludibile.

«Think of the famous Lampada (Lamp) of 1917 writes Giovanni Testori - certainly one of the greatest European paintings of that decade. All right. The astonishment, or amazement of de Chirico, Carrà, and Morandi are raped in the womb of the poetry by those masters proposed and took up (only to be, very soon afterwards, left off again by them); what remains seems to be a spectrum; demented yes, but not due to vocational laxity, or an immersion in timelessness, but rather on account of the extreme awareness and bitter consciousness of the “obscene masquerade” of time and history, and, in one of his words, the present.» This is a typically Testori’s view, but in essence it is perfectly centred, as for Sironi each temporal suspension is so imbued, as he said, with this present time and existence as to make the extremely gloomy matter and space of the “pain of living” unavoidable.

Ancora Claudia Gian Ferrari insisteva su una fase cruciale di Sironi, quando nel gennaio del ‘20, assieme a Dudreville, Funi, Russolo redige il manifesto “Contro tutti i ritorni in pittura”. Una chiara risposta a quel

Claudia Gian Ferrari still insisted on a crucial phase

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of Sironi, when, in January of 1920, along with Dudreville, Funi, and Russolo, he drafted a manifesto “Against all Revivals in Painting”. It was a clear response to the “Revival of the Craft” advocated in the pages of “Valori Plastici” in the November-December 1919 issue, signed by a de Chirico who had just been soundly thrashed, albeit brilliantly, by the young Roberto Longhi, and then struck by Tiziano in the Galleria Borghese. It is from this moment, in fact, that the “great metaphysical artist” turned to classicism. “It is absurd to leave painting to get ahead at any cost,” reads the conclusion of the manifesto in a clear distancing from avant-garde experimentalism. “It is absurd and vile to return to the museum, plagiarizing in order to keep painting. We must move forward at all costs bringing all of the artistic ground we have ​​conquered with us and continuing to take new ones with a broad and powerful man-made vision”. It was the outline for a task to be undertaken in the second phase of Futurism, in whose name the manifesto had been signed. A fundamental step towards what would be the establishment of the “Novecento” movement by Margherita Sarfatti, who, in the widespread climate of a return to order in Europe as well as in Italy, would seek to connect the two moments of our artistic history as different but not contradictory phases. And the central figure of a period of Italian art, who critics of unquestioned authority such as Jean Clair, Norman Rosenthal, and Pontus Hulten (certainly not suspect of any indulgence towards our country) have named as the example par excellence, could be no other than Sironi, even to the point of awarding Italy artistic supremacy in the twentieth century. Just a few titles are enough to evoke Sironi’s stature as an artist, the “melancholic” stillness and bare solemnity of masterpieces such as L’architetto (The architect), L’allieva (The pupil), and Busto d’uomo (Bust of a man), and all of the humanity painted by Sironi from 1922 to the solemn inauguration of the “Novecento” movement. Undeserved treatments and explanations - up to identifying him tout court with “the art of the regime” have been spent in analysis and historical reconstructions that are often riddled with clichés. For Sironi though, Testori’s considerations seem rather unconventional:

“Ritorno al mestiere” propugnato proprio sulle pagine di “Valori Plastici” nel numero di novembre - dicembre del ’19, a firma di un de Chirico appena strapazzato, sia pure genialmente, dal giovane Roberto Longhi, e poi folgorato da Tiziano nella Galleria Borghese. È da questo momento, infatti, che il “grande metafisico” s’era votato all’aura della classicità. «È assurdo uscire dalla pittura per andare avanti ad ogni costo», si legge nella conclusione del manifesto: dunque, una inequivocabile presa di distanza dagli sperimentalismi avanguardistici. «È assurdo e vile ritornare al museo, plagiando per rimanere nella pittura. Bisogna andare avanti ad ogni costo portando avanti tutti i valori plastici conquistati, e conquistandone dei nuovi con un’ampia e forte visione sintetica». Era la precisazione di un impegno da assumere nella seconda fase del Futurismo, nel cui nome era stato firmato quel manifesto. Un passaggio fondamentale verso quella che sarà la costituzione di “Novecento” di Margherita Sarfatti, che nel diffuso clima di ritorno all’ordine, di estensione europea e non solo italiana, punterà a saldare i due momenti della nostra storia artistica come fasi diverse ma non contraddittorie. E non poteva essere che Sironi la figura centrale di una stagione dell’arte italiana che poi, critici di indiscussa autorevolezza internazionale come Jean Clair, Norman Rosenthal, Pontus Hulten, non sospettabili di qualche indulgenza verso il nostro Paese, hanno definito di assoluta eccellenza. Al punto da assegnare all’Italia il primato artistico del ‘900. Anche solo pochi titoli bastano ad evocare la statura di Sironi, la ferma, “melanconica” e spoglia solennità di capolavori come L’architetto, L’allieva, Busto d’uomo, e di tutta l’umanità dipinta da Sironi nei tempi successivi a quel 1922 del varo solenne di “Novecento”. Sui cui sviluppi e ampliamenti indebiti - fino ad essere identificato tout court con “l’arte del regime” - si sono spese analisi e ricostruzioni storiche non di rado infarcite di luoghi comuni. Per Sironi, intanto, sembrano non convenzionali le considerazioni di Testori. «Arrivati a questo punto, è forse più facile leggere come il “valore plastico” e l’eventuale, tangibile sfericità del Novecento sironiano, seguano la stessa, inarrestabile necessità di espressione, d’umiliazione e d’autolesione; anzi, d’autoesautorazione. Quantunque 39


“At this point, it is perhaps easier to see how the “plastic value” (valore plastico) and any tangible sphericity of Sironi’s Novecento follows the same irresistible need for expression, humiliation and self-harm, and, indeed, selfdeauthorisation. Although the greatest achievements that, in this sense, Sironi was to remain in touch with were, with the so-called neo-classical works by Picasso, the peaks of what most mistakenly has often been called the “restoration” (of what, then?), we must specify how the stupid, Cycladic enormity of the Spaniard remains alive and, indeed, life may glorify and exalt in his hic et nunc, while the bitter, conscious, desperate and Christic enormity of the Italian descends into the afterlife and only in this descent to within the tomb (but, perhaps, even to within the underworld) the only possible, acceptable and not slothful glory of creation. Although this glory will also involve a slow, sometimes whispered, sometimes shouted, yet, inevitable requiem”. This is a truly remarkable step in which, as has been said, Sironi is brought to the vertices of a European context, and compared, and according to Testori, winning, against Picasso. The reservations the critic repeatedly expressed towards the great Spaniard are also to be taken into consideration. These reservations came in good part from Longhi: think of the “Picasso narrator” of another student of Longhi, Francesco Arcangeli, on the occasion of the exhibitions in Rome and Milan in 1953, when a great number of Italian artists were still suffering from the Picasso contagion.

i più grandi raggiungimenti che, in tal senso, Sironi ebbe a toccare restino, con le opere cosiddette neoclassiche di Picasso, le punte massime di ciò che, altamente errando, è stata più volte definita “restaurazione” (ma rispetto a cosa, poi?), bisognerà precisare come l’ebete, cicladica enormità dello spagnolo resti nella vita e, anzi, la vita glorifichi ed esalti proprio nel suo hic et nunc, mentre l’amara, cosciente, disperata e cristica enormità dell’italiano discenda nel dopovita e trovi solo in tale discesa per entro le tombe (ma, forse, anche per entro gli inferi) l’unica, possibile, accettabile e non infingarda gloria del creato. Anche se tale gloria andrà a coincidere con un lento, ora sussurrato, ora gridato, ma, sempre, inevitabile requiem». Un passo davvero notevole dove, come si diceva, Sironi viene portato ai vertici di un contesto europeo, in un confronto, per Testori addirittura vincente, con Picasso. E si mettano pure in conto le riserve, più volte espresse dal critico sul grande spagnolo. Riserve per buona parte d’eredità longhiana: si pensi al “Picasso voce recitante” di un altro longhiano come Francesco Arcangeli, in occasione delle mostre a Roma e Milano del ‘53, quando dal contagio picassiano era ancora affetta buona parte degli artisti italiani. Nel denso catalogo della mostra “I realismi”, curata da Jean Clair al Museo Pompidou allora diretto da Pontus Hulten, figurava come immagine di copertina L’allieva sironiana. Una scelta che riconosceva al nostro artista, attraverso quel capolavoro del ‘22, un primato europeo nell’area vastissima e dunque eterogenea dei cosiddetti “realismi”. Un’area per buona parte e per lungo tempo poco o mal considerata da una critica ideologicamente schierata “per” l’avanguardia e “contro” quanto potesse rientrare in un generico “ritorno all’ordine”. Lo si considerava, appunto, un fenomeno linguisticamente e ideologicamente involutivo, comunque rivelatore del generale processo di restaurazione che aveva toccato l’intera Europa da poco uscita dal primo conflitto mondiale. Sappiamo bene come quei giudizi, elargiti senza opportuni “distinguo”, abbiano pesato per decenni, fino agli sdoganamenti, relativamente recenti, che a ben vedere sono risultati più utili alle figure comprimarie che non ai maggiori protagonisti. Ed è singolare che

The dense catalogue of the “I realismi” exhibition, curated by Jean Clair at the Pompidou Museum, directed at the time by Pontus Hulten, bore the cover image of L’allieva (The pupil) by Sironi. The choice of this masterpiece from 1922 granted recognition to our artist of European ascendency in the vast and diverse field of the so-called “realism” artists. An area which was largely and for quite a long time only slightly or poorly regarded by critics ideologically set “in favour” of the avant-garde and “against” what might generically be classified as a “return to order”. It was in fact considered a regression stylistically and ideologically, however, it reveals the general process of restoration that had

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spread over the whole of Europe just after the First World War. We know very well how those judgments, dished out without appropriate “caveats”, have weighed in for decades until being wiped clear relatively recently, and that in hindsight are more accurate regarding lesser figures than the major artists of the times. And it is remarkable that the appreciation for classical Picasso, to name the most prominent example, has not been extended to Sironi, given its thrust into the tormented and harsh expression of forms, the simulacra of an antiquity that had nothing of Picasso’s sunny disposition. Indeed, that sunniness seems to precipitate the grim austerity of interior or architectural spaces where light barely touches and bruises certain surfaces, leaving the field open to gloomy, bituminous drafting of coloured shadows or long tracings of twilight or dawn without the sun, wrapped in a timeless atmosphere. A two-wheeled cart pulled by a horse, or a carafe, a plate, a glass on the table, some poor man sitting in a bar All’osteria (At the tavern), or a solitary, stout drinker Bevitore (Drinker), or a man bent over a plough Aratro (Plough) hard at work in the fields remind us of a living humanity, malaise, and simply the daily grind of life. They represent a condition that is present today and always, and even more than that, one that embodies an ancient fate in the modern day.

l’apprezzamento per il Picasso classicheggiante, per citare il caso più illustre, non sia stato esteso anche a Sironi, preso nel suo affondo nella severa e tormentata plasticità delle forme, nei simulacri di un antico che non aveva proprio nulla della solarità picassiana. Anzi, quell’atmosfera solare sembra precipitarla nella fosca austerità di interni o di spazi architettonici dove la luce appena tocca e illividisce certe superfici, lasciando campo alla penombra, alle stesure bituminose. Colori di penombre o di tracce lungamente depositate, come di crepuscoli o albe senza sole, e avvolti in un’atmosfera senza tempo. Non fosse che un birroccio tirato da un cavallo, o una caraffa, un piatto, un bicchiere sulla tavola, qualche poveraccio seduto All’osteria, o un solo, corpulento Bevitore, o un uomo piegato sull’Aratro nell’antica fatica dei campi, ci richiamano ad una umanità vivente, al malessere, o appunto alla fatica quotidiana del vivere. Una condizione che è di oggi e di sempre, o meglio, che incarna nell’oggi un destino antico. Quanti dipinti coevi, della figurazione europea - o se si preferisce dei “realismi” europei - possono reggere a certe opere sironiane degli anni ‘20, da quelle già citate ad alcune Periferie, livide, affogate nella caligine? E quali paesaggi di quegli stessi anni possono autorizzare un raffronto con quanto di meno pittoricamente e concettualmente paesaggistico Sironi costruisce in opere come Paesaggio di montagna, Le vette, Laghetto di montagna? Quali figure possono dirsi ugualmente gravate, nella loro dolente, ingrata materia, in una quasi insostenibile pesantezza, da un male di vivere, appunto, come sedimentato in una geologia del profondo? Testori ha risolto a modo suo la questione dell’abituale e un po’abusato confronto con Rouault e Permeke. Fino a scrivere «più eroico ed epico (ma anche più evangelico) di loro, Sironi non giudica. Forse, anche per questo, la sua carità ci sembra ben più intrinseca e il suo cristianesimo ben più rastremato sui legni sacri del Golgota; insomma ben più aspro, umiliato e totale». Ma non è tanto in termini di più profonda “cristianità” che l’opera del nostro artista, non diremo sopravanza di tanto, ma certo si differenzia, si distacca

How many contemporary European figurative paintings - or, if you prefer, European “realism” - can be held up to certain Sironi works from the 1920s, from those already mentioned to some black suburbs Periferie (Suburbs) awash in smog? What landscape paintings from those years can be compared to the less pictorial and conceptual landscapes Sironi creates in works such as Paesaggio di montagna (Mountain landscape), Le vette (Peaks), and Laghetto di montagna (Mountain lake)? What figures can be said to be equally burdened in their painful, ungrateful matter, in an almost unbearable heaviness, or pain of living, precisely like geological sediment in the deep? Testori has in his own way resolved the issue with the usual and a tad overused comparison with Rouault and Permeke. He writes: “I do not find Sironi to be more heroic or epic

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(or even more evangelical) than them. Perhaps for this reason, his generosity seems far more intrinsic and his Christianity much more tapered along the sacred wood of the mount of Golgotha, in short, far more bitter, humbled and complete”. But it is not so much in terms of a deeper “Christianity” that the work of our artist, we will not say surpasses but certainly differs and stands out clearly with its own mode of expression, which is that of a different feel for time, history, and man. Sironi, said Ceronetti exceptionally well, “does not have figures that lie, or colours eager to please the eye. It has lived and died longing for truth, it imposes an absolute respect. His art is distant, unfamiliar, intimate only to those who feel, those seeking truth through vision”. His painting is far away being amenable and making concessions to the ‘”art pour l’art” type of aestheticism, its concept of modernity is for the most part intended to prefigure a “new” style through transformations it considers suited to the times. After all, he had already expressed this in no uncertain terms when he inveighed against “all revivals”.

nettamente anche con sue proprie modalità espressive, che sono quelle di un diverso sentire il tempo, la storia, l’uomo. Sironi, ha detto benissimo Ceronetti «non ha figure che mentiscono, colori vogliosi di piacere all’occhio. Vissuto, morto pazzo di verità, impone un rispetto assoluto. La sua arte è distante, non familiare, fraterna solo a chi sente, a chi cerca verità per mezzo della visione». Una pittura quanto più lontana da piacevolezze, da concessioni all’estetismo dell’“art pour l’art”, da un pensiero di modernità per buona parte volto a prefigurare un “nuovo” per via di trasformazioni linguistiche considerate consone ai tempi. Del resto, l’aveva già espresso in termini inequivocabili quando pure si pronunciava contro “ogni ritorno”. Uomini, Titani precipitati sulla nuda terra, o sulle faticate strade d’ogni giorno; paesaggi urbani o naturali, architetture: tutto quanto il tempo avvolge in un processo inesausto e inesorabile di costruzione e distruzione. Sironi dipinge monumenti e rovine, giganti e larve di un’umanità, di eroi sconfitti, inchiodati ad un destino che non può mutare. Anche quando innalza idoli, minati nel profondo, nell’illusione di celebrare i miti di una società e di una nuova, e antica, funzione sociale dell’arte, ricostruendo, piuttosto, dei maestosi ma dolorosi archetipi. Perché la storia non è che un cumulo di macerie - ecco il Benjamin disilluso - e ogni mito progressista è destinato alla precoce usura. Come aveva insegnato l’esperienza futurista. Anche, e forse soprattutto il tempo della decorazione murale, dove il termine decorazione, per il suo lavoro, è quanto di più improprio si possa immaginare, denuncia questa irredimibile condizione. Sironi rinuncia alla pittura da cavalletto nel convincimento profondo della necessità di edificare “monumenti” nel senso etimologico, più proprio, di “ammonimento”, per affidare all’architettura grandi narrazioni civili. In questo, non c’è dubbio, riprendendo e attualizzando la grande tradizione italiana della pittura muraria, dell’affresco, del mosaico, dell’arazzo, in ragione di una committenza pubblica da tempo quasi dismessa. Quanto poi al riferimento alla tradizione, occorre dire che l’intento di Sironi era in primo luogo di giungere ad un rapporto

Whether men, or Titans fallen on a bare earth, or the hard streets of everyday life, natural or urban landscapes, and architecture, all are wrapped up by time in a tireless and relentless process of construction and destruction. Sironi painted monuments and ruins, giants and larvae of humanity, defeated heroes destined to an unchangeable fate. Even when he raises idols, mined deep in the illusion of celebrating the myths of a society and of a new and old social function of art, they reconstruct rather majestic but painful archetypes. Because history is nothing but a pile of rubble - a disillusioned Benjamin - and every progressive myth is intended to wear out before its time. Just as the Futurist experience has taught us. Even, and perhaps especially regarding the time spent decorating a mural, where the term decoration, used for his work, is the most inappropriate one might imagine, bespeaks this irredeemable condition. Sironi gave up easel painting in his deep conviction of the necessity of building “monuments” in the etymological sense, more precisely, of “admonishments” to entrust grand civic narratives to architecture. To this end, no doubt, he

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took and modernised the great Italian tradition of mural painting, frescos, mosaics, and tapestries on the basis of an almost abandoned form of government commission. As for the reference to the tradition, it must be said that Sironi’s first intent was to enter into a structural and not an unnatural relationship with the architecture, or to make organic decoration. The artist wrote that in order to create such a relationship, the intervention could take “whatever form in addition to a painting full of other principles and departing from other conditions. It must be the prime mover and generate the essentiality of pictorial expression”. It is well understood that we are talking about a different condition than those behind the “old painting”, because this, he said, “will never be mural art”. And notwithstanding just how long this undertaking bore the weight of the political stamp, it remains theoretically clear, and provides the example of a practice to which other artists, following his example, were called. And even behind the shadow of rhetoric, which is inherent in almost every religious or social narrative, is the unmistakable characteristic of Sironi’s work that, even in this undertaking, is clearly evident. Maurizio Calvesi observed that “the massive form officially designated to bear witness to the heroic deeds and destinies of humanity, actually stands for another thing, it means something else. It stands for a completely private and autobiographical heroism, which is not set in the light of glory, but rather in the darkest desolation”. Here, the intention of an exemplary monumentality and here it is worth reiterating that this should again be understood in the etymological sense of the term, and even more so than before for the construction of imposing expressive figures with archaic features nevertheless betrays the evidence of a tragic thought that deeply undermines any confidence in ideology. This is true even though Sironi speaks of “Getting back to the concept of monumentality, the solemnity of the setting, the transcendency of the planes. The plane here is the basis of all art and painting: the rising vertical line is the plastic expression of the spiritual ascension, of a meditated elevation and power”.

strutturale e non posticcio con l’architettura, ovvero ad un’organicità della decorazione. Scriveva l’artista che per la realizzazione di tale rapporto, l’intervento non poteva consistere in «una qualunque cosa in aggiunta ad una pittura pregna di altri principi e partente da altre premesse. Deve essere il primo motore e l’essenzialità generatrice dell’espressione pittorica». Dove s’intende bene che si parla di una condizione diversa rispetto alle ragioni della «vecchia pittura», perché questa, diceva, «non sarà mai arte murale». E per quanto su tale impegno abbia lungamente pesato il marchio di un’ipoteca politica, resta la lucidità teorica, e l’esemplarità di una pratica cui altri artisti, sul suo esempio, furono chiamati. E anche dietro l’ombra della retorica, che è quasi intrinseca in ogni narrazione a sfondo religioso o sociale, resta l’inconfondibile peculiarità del lavoro di Sironi, che anche in questo impegno conferma la sua identità. Osservava Maurizio Calvesi che «la forma massiccia e ufficialmente delegata a testimoniare gli eroismi e i destini dell’umanità, in realtà sta per altra cosa, significa altro. Significa un eroismo tutto privato e autobiografico, che non ha per scenario la luce della gloria, ma la più buia desolazione». Ecco, l’intenzione di una monumentalità esemplare - e qui, giovi ribadirlo, si intende sempre nell’accezione etimologica del termine, ancor prima e ancor più che per la costruzione di figure di un’imponenza plastica di suggestione arcaica - tradisce comunque l’evidenza di un pensiero tragico che mina nel profondo ogni fiducia ideologica. Anche se Sironi parla di «Ritorno alla monumentalità del concepire, alla solennità delle impostazioni, alla trascendenza dei piani. Il piano, ecco la base della pittura e dell’arte tutta: la linea verticale saliente verso l’alto è l’espressione plastica, di un’ascensione spirituale, di una meditata elevazione e potenza». Sull’immagine di Sironi “artista del regime”, s’è insistito molto, naturalmente; soprattutto da quando, come si diceva, ci si è tornati a confrontare con questioni rimosse. Ma qui basti ricordare certe accuse di cosmopolitismo e perfino di antifascismo mosse a Sironi in quegli stessi anni delle imprese decorative, dell’arte monumentale, come se avesse rinnegato o stravolto la grande tradizione

Much has been said about Sironi’s image as an “artist of

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the regime”, especially since, as already mentioned, old issues have been faced again. But here it is enough to recall certain accusations of cosmopolitanism and even anti-fascism brought against Sironi in those years of commercial decoration and monumental art, as if he had denied or distorted the great Italian tradition. He, who had been the biggest supporter and interpreter of the system, but in a “modern” sense, was accused, in short, of not being loyal to a line celebrating Italian history and its glories, which, according to the censors, should involve an autarkical point of view. If the intellectual profile of the censors at that time were unclear, one might even wonder whether, paradoxically, they had not intuited more than other and most respected critics the complexity of Sironi’s work, with its dramatic but vital contradictions. It is certain, however, that the Sironi’s aspiration for work that went beyond the simple physical limitation of easel painting, work that could reproduce a modern epic narrative, had already come into existence before the 1930s. Conceiving the great “compositions”, rejecting the intimate, anecdotal abandons of the “little realism” from the nineteenthcentury, or as Raffaello Giolli wrote, “the asthmatic prudence of small-town landscape painters, [...] the mute avarice of still life painters”.

italiana. Proprio lui, che ne era stato il maggiore sostenitore e interprete, ma in un’accezione “moderna”, accusato, insomma, di non essere fedele ad una linea celebrativa della storia e delle glorie italiche. Che nelle intenzioni dei censori altro non avrebbe dovuto essere che una scelta di autarchia. Non si conoscesse il profilo intellettuale di quei censori d’allora, ci si potrebbe perfino chiedere se, paradossalmente, proprio essi non avessero intuito meglio di altri, più stimati critici, la complessità dell’opera sironiana, con le sue drammatiche ma vitali contraddizioni. È comunque certo che l’aspirazione di Sironi ad un’opera che andasse oltre la misura, non semplicemente fisica, del quadro, della pittura da cavalletto, un’opera capace di riproporre una moderna narrazione epica, era maturata già prima degli anni Trenta. Concepire grandi “composizioni”, rifiutando gli abbandoni intimisti, l’aneddotica del “piccolo verismo” di lontana radice ottocentesca, o come scrisse Raffaello Giolli, «le prudenze asmatiche dei piccoli paesisti di campagna, […] le avarizie mute dei professionisti di nature morte». Quanto alla sua produzione grafica, quella sua intensa attività di disegnatore, «pesante e spesso lacerante», si comprende bene come sia, proprio per la peculiarità del disegno, la più diretta, immediata trasposizione del sentire dell’artista. Non era lontano dal vero chi ha sostenuto che per Sironi il disegno non ha rappresentato un esercizio più marginale e dimesso, o solo il momento iniziale e preparatorio per opere pittoriche o decorative, quanto piuttosto il momento più sorgivo, l’espressione prima di un pensiero visivo. Che è un pensiero struttivo, teso a concepire la composizione in termini architettonici, si tratti di un disegno o dipinto, come di una più vasta impresa decorativa. Una questione di spazi, di ordini strutturali, appunto, di scansioni o, poi, di comparti, luoghi di brani narrativi o di un’immagine isolata, o di un suo frammento. Si capisce, dunque, come la pittura murale, la grande decorazione, rappresentino per l’artista il punto culminante, la realizzazione più coerente di una visione architettonica dell’arte. Che, ad evidenza, richiama una finalità sociale, nel momento stesso in cui mette in discussione il modello e la destinazione privata,

As for his graphic production and his intense “heavy and often heart-breaking” activity as a designer, we can well understand from the peculiarities of the design that it was the most direct, immediate transposition of the artist’s feeling. Those who have argued that Sironi did not regard graphic design as a more marginal and modest exercise, or just the initial and preparatory stage for paintings or decorations, but rather the most critical moment and the first visual expression of a thought, are not far from the truth. It is a constructive thought, that tends to conceive the composition in architectural terms, whether for a drawing or painting, or as part of a larger decorative undertaking. It regards space, structural order, articulation and, later on, sub-points of the narrative passages or isolated images, or fragments thereof. It is understandable, then, just as mural painting, how large decoration work represent the culmination for the artist,

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the realisation of a more coherent architectural vision of art. It draws upon a social purpose at the same time as it calls into question the model of private, individualistic traditional painting, or in other words, the picture. In conceiving his pictorial, or expressive work, such as contextual architecture, Sironi ensured that it was given additional meanings.

individualistica della pittura tradizionale, insomma del quadro. Concependo l’esercizio pittorico, o plastico, come contestuale all’architettura, Sironi certo lo caricava di ulteriori significati. Nel tempo buio della guerra, cadute le illusioni di una funzione sociale dell’arte, Sironi sembra recuperare brani di memoria di manichini, strumenti di misurazione, simboli geometrici. Come per una drammatica necessità di rimettere tutto in discussione, a cominciare dagli idoli caduti, dalle utopie delle imprese magniloquenti pur sempre come attraversate da un oscuro presagio. E come aggrappandosi alla forza interna della propria storia, fosse pure una storia minata dall’ossessione della tragedia dell’esistenza, ma che proprio in questo aveva trovato la sua ragione creativa, la sua necessità di esprimere, come scrisse, «lo sforzo immane di vivere». Uno sforzo che dunque s’accresce, giorno dopo giorno, per resistere alle macerie del mondo e della sua storia personale. Quasi vent’anni, i suoi ultimi e amarissimi, “gli anni della solitudine”. «L’uomo, sembra dire Sironi, non ha una vera possibilità di decisione. Il suo raggio d’azione è limitato e non può cambiare il mondo», scrive Elena Pontiggia. «Un copione già scritto attende, da millenni, di essere recitato, e nessuno può modificare la propria parte. Le donne (1944) incastonate nel sasso; i cavalieri e i cavalli sigillati in una tarsia […]; i paesaggi in cui anche l’immensità del mare urta contro una parete di rocce […]; le composizioni in cui ogni forma è imprigionata in un riquadro di pietra, esprimono l’immodificabilità del destino. Sironi non dipinge più lavoratori o uomini d’azione. L’ultima volta che espone un Operaio è nel 1940; il suo ultimo Eroe è del 1944 […]». È in effetti un mondo di rovine e di sconfitti, quello che l’artista ora racchiude entro ripartizioni di un’architettura essa stessa divenuta immagine frammentata e precariamente ricomposta. Come brani sparsi di una narrazione di un tempo che non ha più tempo, ma ormai solo echi, simulacri, figure di lontananze. Torna, anche se in un mutato spirito, la suggestione metafisica, ma in un viraggio drammatico patito come non mai. Gli anni del dopoguerra, segnati da una quasi generale e indiscriminata rimozione dell’arte del ventennio, e da

During the dark war years, after dropping the illusions of a social function of art, Sironi seems to reuse older pieces of mannequins, measurement tools, and geometric symbols, as if there was a dramatic need to question everything, starting with the fallen idols of the utopias of grandiloquent undertakings almost always marred by an ominous foreboding. And as though clinging to the internal strength of his past, it was also a story undermined by the obsession of the tragedy of existence, but in this he found his creative reason, his need to express, as he wrote, “the tremendous effort of living”. This was an effort that grew, day after day, to stand up against the rubble of the world and his personal history. His last twenty years were his most bitter, “years of solitude”. “Man, Sironi seems to say, has no real decision. His range of action is limited and he cannot change the world,” writes Elena Pontiggia. “It is a script written thousands of years ago waiting to be recited, and no one can change their part. Le donne (Women, 1944) embedded in stone, the knights and horses set in an inlay [...], landscapes in which even the immensity of the sea comes up against a wall of rocks [...], compositions in which every form is trapped in a stone frame, express the immutability of fate. Sironi does not paint workers or men of action any more. The last time he exhibited a worker, Operaio, was in 1940, and his last hero, Eroe, was in 1944 [...]”. It is indeed a world of ruins and the defeated that the artist now encloses within architectural divisions, itself a fragmented and precariously reconstructed image, like scattered pieces of a story of a time that is no longer, but is now only echoes, statues, and figures of distances. The metaphysical element returns, though in a changed spirit that has undergone a dramatic change of colour never seen before. The post-war years, marked by a

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nearly general and indiscriminate removal of the art from the previous two decades, and an innovative fervour immediately complicated by divisions and controversies, including posters, programmatic pronouncements, proclamations, thus see Sironi increasingly wrapped up in his agonizing condition. And increasingly, images placed on beds like geological relics, roughly hewn into grim subjects, or calcined in sepulchral whiteness, give way to more trafficked artistic avenues. There is a return to cloudier mountain peaks, bare trees, ghostly whites, petrified forests as a kind of lifeless nature inhabited only by pity and pain Pietà e dolore, as in a work of 1957.

un fervore innovativo subito complicato da divisioni e polemiche, tra manifesti, pronunciamenti programmatici, proclami, vedono dunque Sironi sempre più ripiegato nella sua angosciante condizione. E sempre più, le immagini depositate in fondali di materia come relitti geologici, o come sommariamente sbozzate, incrostate d’una materia fosca, o calcinate in biancori sepolcrali, sono come estranee alle vie artistiche più frequentate. Tornano vette montane ancor più incupite, alberi spogli, bianchi come fantasmi, foreste pietrificate come di una natura senza più vita, abitata soltanto da Pietà e dolore, come indica un’opera del ’57. «Non cadiamo in errore» concludeva un suo saggio Jean Clair «lo “scacco” di Sironi è anche il nostro scacco, lo scacco dell’Europa. La sua pittura rappresenta il lutto della nostra cultura, così come lui lo viveva, recluso e disperato, negli ultimi anni della sua vita. Che si abbia il coraggio di guardare in faccia il suo lavoro: il nostro destino, diviso e dilaniato, vi si trova scritto». Basta saper vedere per riconoscere anche in questo, come nella particolare, ustionata qualità e forza espressiva del suo lavoro, la statura europea di Sironi.

“Let us make no mistake”, concludes an essay by Jean Clair, ‘Sironi’s “failure” is also our failure, the failure of Europe. His painting is the mourning of our culture, just as he lived it, imprisoned and desperate in the last years of his life. We must have the courage to face his work: our divided and torn destiny is written in it”. You only have to see it to recognise in this, as in the particular scorching quality and expressive power of his work, the European stature of Sironi.

Due Figure | Two figures - 1955

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Pittura | Painting

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Figura neoclassica | Neoclassical figure

Cementite, olio e tempera su carta applicata su tela | Cementite, oil and tempera on paper mounted on canvas cm 146x106 - 1922-26 Bibliografia: Camera con vista. Arte e interni in Italia, a cura di R. Ferrario, L. Settembrini, Skira, Milano, 2007, pag. 101; Mediterraneo. Mitologie della figura nell’arte italiana fra le due guerre, a cura di S. Troisi, Sellerio, 2008, n. 13; Costanti del classico nell’arte del XX e XXi secolo, Silvana Editoriale, 2009; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, copertina e pag. 104 Esposizioni: Milano Palazzo Reale, aprile-luglio 2007; Marsala, Convento del Carmine, luglio-ottobre 2008; Catania, Palazzo Valle, febbraio-giugno 2009; Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Paesaggio con alberi | Landscape with trees

Figura con periferia | Figure with suburb

Il disegno datato 1915 è realizzato al retro di una lettera che riporta la data 13 aprile 1915. Autentica Archivio Francesco Meloni

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 52 - Sassari 2011, pag. 52

Matita su carta applicata su tela Pencil on paper mounted on canvas cm 21,6x25 - 1915

Bibliografia: Mario Sironi. Segni e colori, a cura di V. Sgarbi, M. Margozzi, E. Serri, ed. Cinquantasei, Bologna 2008, pag. 52; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 50

Inchiostro su carta applicata su tela Ink on paper mounted on canvas cm 22x18 - sd 1917

Esposizioni: Sironi Illustratore, Salone Renault, Roma 1988; Mario Sironi, Dronero, Museo Luigi Mallé, 2001, e Chieti, Museo d’Arte G. Barbella, 2002 (cat. p. 35, n. 3); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Studio per un’illustrazione | Study for an illustration

Tempera, carboncino e matita su carta applicata su tela | Tempera, charcoal and pencil on paper mounted on canvas cm 32,2x25,8 - sd 1916 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 94. Esposizioni: Sironi Illustratore, Salone Renault, Roma 1988; Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Esposizioni: XVI Biennale di Venezia, 1928 - Galleria Genova di Genova - Galleria Firenze di Firenze - Galleria Mercurio di Biella - Galleria Annunciata di Milano. Certificato su foto di Francesco Meloni

Paesaggio | Landscape

Olio su tela | Oil on canvas cm 60x70 - 1928

Figura con ombrello, albero e paesaggio urbano | Figure with umbrella, tree and urban landscape Tempera e china su cartoncino | Tempera and ink on cardboard cm 18x13,8 - 1927 ca

Probabile studio per un’illustrazione della novella “Il Pastrano”, di Ezio Camuncoli, pubblicata in: “La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia”, Anno V, n. 5, maggio 1927, alla p. 43

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Composizione con figure e busto femminile Composition with figures and female body

Matita, carboncino e tracce di tempera su cartoncino Pensil, charcoal and traces of tempera on cardboard cm 31,1x36,2 - sd 1929

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 66 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Due figure | Two figures

Violinista | Violinist

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 125

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 131

Esposizioni: Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Esposizioni: Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Tempera e matita su carta Tempera and pencil on paper cm 50,5x44,5 - sd 1930

China, tempera e matita su carta Ink, tempera and pencil on paper cm 34x24,7 - 1932 ca

Figure | Figures

Inchiostro su carta applicata su tela | Ink on paper mounted on canvas cm 28x45 - sd 1935 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 74 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Le case | Houses

Tempera su cartoncino applicato su tela Tempera on thin cardboard mounted on canvas cm 28,8x43 - 1936

Illustrazione per la novella Le Case, di Rodolfo Gazzaniga, anno XIV, novembre 1936, pag. 29. Bibliografia: Sironi illustratore, a cura di F. Benzi e A. Sironi, Roma 1988, pag. 184, n. 1825; Passato. Presente. Futuro, a cura di L. Pagnucco Salvemini, E. Serri, Ed. Cinquantasei 2010, pag. 212; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, Sassari 2011, pag. 168. Esposizioni: Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Composizione con Vittoria alata | Composition with winged Victory Tempera su cartoncino | Tempera on thin cardboard cm 49,5x33 - 1933

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bari 2012, pag. 292 Esposizioni: Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Composizione con figura, paesaggio e tempio Composition with figure, landscape and temple Tempera e matita su cartoncino Tempera and pencin on cardboard cm 25x30 - sd 1936

Testa | Head

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 164 Esposizioni: Mario Sironi, opere scelte (1924 - 1945), Galleria Il Sipario, Parma, 8 dicembre 2007-26 gennaio 2008; Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Tempera su carta di giornale applicata su tela Tempera on newspaper mounted on canvas cm 84x58,1 - 1933 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 137 - Sassari 2011, pag. 135 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Figura con cappello in un interno Figure with hat in an interior

Olio e tempera su carta applicata su tela Oil and tempera on paper mounted on canvas cm 97x86 - sd 1936 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 165 Esposizioni: Mario Sironi, Firenze, Palazzo Corsini, 1969 (cat. tav. XIII); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

La guerriera | Warrior

Olio e tempera su carta da spolvero applicata su tela | Oil and tempera on sketch paper mounted on canvas cm 69,7x52,2 - 1934 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 149 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Bibliografia: Mario Sironi, a cura di M. Margozzi, Ed. Cinquantasei, Bologna, 2006, pag. 36; Indagine sul Novecento, Figurato & Astratto, a cura di C. Poppi, Ed. Cinquantasei, 2007, p. 144-145; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 189 Esposizione: Mario Sironi Palazzo Reale, febbraio-marzo 1973 Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

I pittori Tosi, Campigli e Funi (i Parlamentari) The painters Tosi, Campigli e Funi (the members of Parliament) Tecnica mista su carta applicata su tela Mixed media on paper mounted on canvas cm 74x98,5 - 1940

Carabinieri

Olio tela | Oil on canvas cm 59,5x50 - 1937 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 142 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Figure | Figures

Olio su tela | Oil on canvas cm 19,7x44,5 - 1940 ca Bibliografia: Mario Sironi. Segni e colori 1915-1960, a cura di M. Margozzi, V. Sgarbi, Ed. Cinquantasei Bologna, 2004, pag. 94-95

I falchi | Hawks

Tempera su cartone | Tempera on cardboard cm 45,5x36,2 - 1939 Tavola originale dell’illustrazione per la novella “I falchi”, di Fabio Tombari, pubblicata in: “La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia”, Anno XVII, ottobre 1939, alla p. 31. Original plate of illustration for the story “The Falcons”, Fabio Tombari, published in “The Illustrated Magazine of the People of Italy”, Year XVII, in October 1939, at p. 31. Versione a stampa pubblicata in: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, catalogo ragionato, De Luca, Roma 1988, p. 193, n. 1943 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 143 Esposizioni: Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Composizione grigio-azzurra Gray-azure composition Olio e tempera su faesite Oil and tempera on hardboard cm 37,3x49,2 - fine anni ‘40 late 1940s

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, Sassari 2011, pag. 212 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011

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Cavalcata Ride

Olio su tela | Oil on canvas cm 60x81 - sd 1945-47 Collezione Merlini Busto Arsizio (VA)

Bibliografia: Sironi. Otto tavole, Galleria Bergamini, Milano, 1955, pubblicato a colori; Novecento. Pittura & Scultura, a cura di R. Bossaglia, Ed. Cinquantasei, Bologna, 2005, pag. 227 e copertina; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, Sassari 2011, pag. 204 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 1721 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Bombardamento (studio per illustrazione) | Bombing (study for illustration) Carboncino e tempera su carta | Charcoal and tempera on paper cm 59,5x48,5 - 1942

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Composizione con vecchio seduto, figura grottesca e forme Composition with old men sitting

Esposizioni: Mario Sironi 1885-1961, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, 9 dicembre 1993 - 27 febbraio 1994 (cat. p. 403)

Tempera e inchiostro su cartoncino | Tempera and ink on thin cardboard cm 37x49,8 - 1947

Caricatura | Caricature

Tempera su cartoncino applicato su tela | Tempera on thin cardboard mounted on canvas cm 49,4x35,7 - sd 1947 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 207 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Montagne | Mountains

Inchiostro e tempera su cartoncino Ink and tempera on thin cardboard cm 24x33 - sd 1947

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011 - Bari 2012 pag. 19 Esposizioni: Sironi. 100 disegni inediti, Udine, ex Chiesa di San Francesco, 3 maggio - 7 luglio 1985, poi mostra itinerante (cat. n. 8); Mario Sironi. Disegni, Galleria La Vite, Roma 1994; Mario Sironi, Dronero, Museo Luigi Mallé, 2001, e Chieti, Museo d’Arte G. Barbella, 2002 (cat. p. 94, n. 78); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Figura | Figure

Olio e tempera su cartoncino telato | Oil and tempera on canvasboard cm 50x39,5 - 1948 Bibliografia: Sironi, a cura di M. Margozzi, Studio de’ Bonis, Reggio Emilia 2006, pag. 75; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 214 - Sassari 2011, pag. 213 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno – 18 settembre 2011

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Bibliografia: Mario Sironi, Segni e colori, a cura di V. Sgarbi e M. Margozzi, Ed. Cinquantasei, Bologna, 2008, p. 90; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 192 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Montagne | Mountains

Tempera su cartoncino applicato su tela Tempera on thin cardboard mounted on canvas cm 39x50 - sd 1948

Caricatura | Caricature

Tempera e inchiostro su carta applicato su tela | Tempera and ink on paper mounted on canvas cm 44,3x32,2 - sd 1948 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 209. Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Composizione di figure | Composition of figures

Composizione | Composition

Inchiostro e matita su carta | Ink and pencil on paper cm 33,5x24 - sd 1949

Tempera e matita su carta | Tempera and pencil on paper cm 36x25 - sd 1950 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 219 - Sassari 2011, pag. 218 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Due figure | Two figures

La lite | The quarrel

Tempera, matita e carboncino su cartoncino Tempera, pencil and charcoal on thin cardboard cm 32,5x24 - sd 1950

Tempera e matita su carta applicata su tela Tempera and pencil on paper mounted on canvas cm 30,3x21,5 - sd 1952

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 220

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 229

Esposizioni: Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Figura | Figure

Tempera, inchiostro e matita su cartoncino Tempera, unk and pencil on thin cardboard cm 44x28,5 - sd 1952 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 226 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Composizione | Composition Olio su tela | Oil on canvas cm 99x74 - 1954

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di V. Sgarbi, M. Margozzi, ed. Cinquantasei, 2004, 2008, pag. 127; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 233 Esposizioni: Mario Sironi, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dicembre 1993-febbraio 1994; Sironi. Gli anni della solitudine, Palazzo Valentini Roma, Palazzo Sarcinelli, Conegliano Veneto, 2003

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Composizione con paesaggio e figura Composition with landascape and figures

Bibliografia: Novecento. Pittura & Scultura, a cura di R. Bossaglia, Ed. Cinquantasei, Bologna, 2005, pag. 243

Olio su tela | Oil on canvas cm 60x80 - fine anni ‘50 | late 1950s Collezione Merlini Busto Arsizio (VA)

Composizione con albero e figure | Composition with tree and figures Olio su tela | Oil on canvas cm 59,8x49,7 - 1955 ca

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Due figure | Two figures

Composizione con barca | Composition with boat

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 236

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bari 2012, pag. 12

Tempera e matita su carta applicata su tela Tempera and pencil on paper mounted on canvas cm 65,3x43,2 - sd 1955

Tempera su cartoncino applicato su tela Tempera on thin cardboard mounted on canvas cm 32,5x24 - 1958 ca

Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Madonna con il bambino | Madonna with child Olio su tela | Oil on canvas cm 90x70 - 1956

Firma in basso a sinistra. Al verso timbri di Galleria d’Arte Il Canale Venezia; Galleria d’Arte Il Milione, Milano, n. 6296; Galleria del Fiore, Milano; Brera Galleria d’Arte, Milano; Galleria del Girasole, Udine. Autentica di Francesco Meloni su fotografia. Bibliografia: Mario Sironi, a cura di C. Cagli e A. Gatto, Palazzo Corsini, Firenze, settembre 1969, Moneta, Milano; Maestri moderni e contemporanei. Antologia scelta 2013, ed. Tornabuoni Arte, 30 novembre 2012

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Camposizione con cavallo Composition with horse

Olio su cartone applicato su tela Oil on cardboard mounted un canvas cm 37x50 fine anni ‘50 | late 1950s Certificato su foto di Francesco Meloni

Due figure di soldati (Le sentinelle) | Two soldiers (The sentinels) Tempera, china, matita grassa e matita su carta applicata su masonite Tempera, ink, pencil on paper mounted on masonite cm 39,9x32,2 - 1957

Firma Sironi in basso a sinistra, autografa. Opera archiviata dall’Associazione per il patrocinio e la promozione della figura e dell’opera di Mario Sironi, Milano, n. 04/14

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Illustrazione | Illustration



Bibliografia: Sironi illustratore, a cura di F. Benzi e A. Sironi, Roma 1988, pag. 44-46, n. 177; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 99 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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La crisi del carbone | The coal crisis Tempera su carta | Tempera on paper cm 64,5x73,5 - 1921


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Italia con periferia e politico | Italy with suburb and politician

Tempera su cartoncino applicato su tela | Tempera on cardboard mounted on canvas cm 66,3x50,3 - sd 1921 Bibliografia: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, De Luca, Roma 1988, p. 252, Fig. 126; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 98. Esposizioni: Sironi Illustratore, Salone Renault, Roma 1988; Mario Sironi 1885-1961, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 9 dicembre 1993 - 27 febbraio 1994 (cat. p. 419); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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L’Italia e i ladroni | Italy and the robbers Inchiostro su cartoncino applicato su tela Ink on cardboard mounted on canvas cm 22,3x24 - 1922

Il Governatore | The governor China e biacca su cartoncino Ink and biacca on cardboard cm 24x25 - 1922

Illustrazione pubblicata (con il titolo Il Calvario contemporaneo) in “Il Popolo d’Italia”, N. 210, 2 settembre 1922, p. 1; Published (titled The contemporary Calvary) in “The People of Italy”, N. 210, September 2, 1922, p. 1;

Illustrazione per il “Popolo d’Italia” Illustration fo “The People of Italy” Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Padova 2011, pag. 100.

Bibliografia: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, De Luca, Roma 1988, p. 71, n. 445; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 57

Esposizioni: Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Esposizioni: Sironi Illustratore, Salone Renault, Roma 1988; Mario Sironi, Dronero, Museo Luigi Mallé, 2001, e Chieti, Museo d’Arte G. Barbella, 2002 (cat. p. 46, n. 18); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Lo Stato | The State

China e biacca su cartoncino Ink and biacca on cardboard cm 25x23,5 - 1922 Tavola originale dell’illustrazione pubblicata in: “Il Popolo d’Italia”, n. 173, 21 luglio 1922, alla p. 1. Original draw of illustration published in “The People of Italy”, n. 173, July 21, 1922, at p. 1.

Maggiore Teruzzi

Inchiostro e tempera su cartoncino applicato su tela Ink and tempera on cardboard mounted on canvas cm 48x33 - 1923

Bibliografia: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, catalogo ragionato, De Luca, Roma 1988, p. 69, n. 417; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 100

Illustrazione pubblicata in “Il lunedì del Popolo d’Italia”, Anno III, n. 31, 30 luglio-5 agosto 1923, p. 1. Illustration published in “On Monday, the People of Italy”, Year III, n. 31, 30 July-5 August 1923 p. 1.

Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 1014 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Bibliografia: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, De Luca, Roma 1988, p. 134, n. 1243; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 103 - Sassari 2011, pag. 101. Esposizioni: Sironi Illustratore, Salone Renault, Roma 1988; Mario Sironi, Dronero, Museo Luigi Mallé, 2001, e Chieti, Museo d’Arte G. Barbella, 2002 (cat. p. 51, n. 25); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Giorno dello stipendio | Salary day China e tempera su cartoncino Ink and tempera on cardboard cm 21,7x24 - 1923

L’Italia riavrà la sua corona di gloria Italy will regain its crown of glory

Tavola originale dell’Illustrazione “Verso l’epilogo/Converrà far presto…” pubblicata in “Il Popolo d’Italia”, N. 222, 16 settembre 1923, p. 1. Original plate of Illustration “Towards the epilogue / agree to hurry ...” published in “The People of Italy”, N. 222, September 16, 1923, p. 1.

Inchiostro su cartoncino applicato su tela Ink on cardboard mounted on canvas cm 25x24 - 1923

Illustrazione pubblicata in “Il Popolo d’Italia”, N. 21, 25 gennaio 1923, p. 1. Illustration published in “The People of Italy”, N. 21, January 25, 1923, p. 1.

Bibliografia: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, De Luca, Roma 1988, p. 79, n. 5557; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 102

Bibliografia: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, De Luca, Roma 1988, p. 75, n. 500; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 56.

Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Esposizioni: Sironi Illustratore, Salone Renault, Roma 1988; Mario Sironi, Dronero, Museo Luigi Mallé, 2001, e Chieti, Museo d’Arte G. Barbella, 2002 (cat. p. 47, n. 19); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Popolo bugiardo | Lying people China e tempera su cartoncino Ink and tempera on cardboard cm 26x25 - 1924 ca

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 110.

La Patria risorta | Motherland resurrected China e biacca su cartoncino Ink and biacca on cardboard cm 30,2x23,6 - 1924

Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Tavola originale dell’illustrazione “Natale di Roma 1924: - La Patria risorta”, pubblicata in: “Il Popolo d’Italia”, n. 96, 20 aprile 1924, alla p. 3. Original plate of illustration “Christmas in Rome 1924 - The Motherland resurrected”, published in “The People of Italy”, n. 96, April 20, 1924, at p. 3. Versione a stampa pubblicata in: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, catalogo ragionato, De Luca, Roma 1988, p. 85, n. 638

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L’Italia nei guai | Italy in trouble China, carboncino e biacca su carta Ink, charcoal and biacca on paper cm 34,5x32,7 - 1925

Tavola originale dell’illustrazione “Al convegno dell’Unione Nazionale / Il sen. Sforza illustra il suo pensiero…”, pubblicata in: “Il Popolo d’Italia”, n. 145, 19 giugno 1925, alla p. 1. Original plate of illustration “at the conference of the National Union / The sen. Sforza explains his thoughts ... “, published in” The People of Italy “, n. 145, June 19, 1925, at p. 1.

Coppa Baracca

Tempera e matita su cartoncino Tempera and pencil on cardboard cm 16,5x11,2 - 1925

Versione a stampa pubblicata in: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, catalogo ragionato, De Luca, Roma 1988, p. 100, n. 813

Studio per una cartolina per la Coppa Baracca Study for cardboard of Coppa Baracca

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 110

Copertina per “La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” | Cover for “The Illustrated Magazine of the People of Italy” Tempera e carboncino su cartoncino | Tempera and charcoal on cardboard cm 31x23 - 1926

Progetto di copertina per “La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia”, Anno IV, n. 5, maggio 1926. | Cover design for “The Illustrated Magazine of the People of Italy”, Year IV, n. 5, May 1926. Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 111 - Sassari 2011, pag. 112 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Date ali alla patria | Give wings to the Motherland China, matita e biacca su carta Ink, pencil anc biacca on paper cm 35,5x33,7 - 1927 Tavola originale dell’illustrazione “Date ali alla Patria!”, pubblicata in: “Il Popolo d’Italia”, n. 271, 13 novembre 1927, alla p. 3. Original plate of illustration “Give wings to the Motherland!”, Published in “The People of Italy”, n. 271, November 13, 1927, at p. 3. Versione a stampa pubblicata in: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, catalogo ragionato, De Luca, Roma 1988, p. 115, n. 995

Natura | Nature Tempera su cartoncino Tempera on cardboard cm 18x12,2 - 1928 Progetto di copertina per la rivista “Natura” Cover design for “Nature” magazine.

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Periferia con cavalieri e figure

Ssburbs with horsemen and figures Inchiostro su carta applicata su tela Ink on paper mounted on canvas cm 27x22 - 1932 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 75;

Studio per pubblicità | Study for advertising Inchiostro e matita su carta applicata su tela Ink and pencil on paper mounted on canvas cm 43,8x27,7 - 1929

Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Bozzetto per l’illustrazione “ABBONATEVI!”, pubblicata in “Il Popolo d’Italia”, n. 296, del 12 dicembre 1929, a p. 1. Bibliografia: Fabio Benzi, Andrea Sironi, Sironi Illustratore, De Luca, Roma 1988, p. 247, Fig. 44; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 67. Esposizioni: Sironi Illustratore, Salone Renault, Roma 1988; Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Studi per illustrazioni | Studies for illustrations

Il popolo d’Italia | The people of Italy

Tempera e matita su cartoncino Tempera and pencil on cardboard cm 32,7x24 - sd 1932

Tempera su carta applicata su tela Tempera on paper mounted on canvas cm 34x24,5 - 1934

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 134

Studio per una tavola fuori testo per il volume “Il Risorgimento dell’Italia”, di Gioacchino Volpe, 1934.

Esposizioni: Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 136 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 1014 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Il fiasco delle sanzioni | The bottle of sanctions Tempera su cartoncino applicata su tela Tempera on cardboard mounted on canvas cm 49x33 - sd 1935

Bozzetto per il manifesto della Mostra dello Sport Sketch for the poster of the Sports Show Tempera su carta applicata su tela Tempera on paper mounted on canvas cm 63x41,5 - 1935

Progetto per illustrazione per una tavola fuori testo per “La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia”. Project for illustration for a outside the text for “The Illustrated Magazine of the People of Italy”.

Studio per una tavola fuori testo per il volume “Il Risorgimento dell’Italia”, di Gioacchino Volpe, 1934.

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 139

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 136

Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 1014 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Vittoria alata (progetto per illustrazione) Winged Victory (project for illustration)

Aquila Winged Victory

Tempera su carta Tempera on paper cm 31x20,7 - 1939 ca

Tempera su cartoncino applicata su tela Tempera on cardboard mounted on canvas cm 43,5x30 - 1937 ca

Studio per illustrazione Study for illustration

Esposizioni: Sironi. La Guerra, la Vittoria, il Dramma, Villa Necchi Campiglio, Milano 29 settembre-20 novembre 2011

Bozzetto per probabile scenografia | Sketch for scenography

Tempera su carta applicata su tela | Tempera on paper mounted on canvas 1950 sd - cm 50x38,5 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di V. Sgarbi, M. Margozzi, ed. Cinquantasei, 2004, 2008, pag. 127; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 225 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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FIAT 500

Tempera e matita su cartoncino applicato su tela Tempera and pencil on cardboard mounted on canvas cm 26,2x32,7 - sd 1936 Progetto di pubblicità. Project of advertising.

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 141 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Studio di pubblicità per la FIAT Study for advertising of FIAT

FIAT Mirafiori

Tempera su carta applicata su tela Tempera on paper paper mounted on canvas cm 30,6x22 - sd 1949

Matita e tempera su carta fotografica Pencil and tempera on photo paper cm 16x11,3 - sd 1939

Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 214

Studio per pubblicità. Study for advertising.

Esposizioni: Mario Sironi. Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Grande decorazione | Grand decoration

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Architettura Architecture

Tempera e matita su cartoncino Tempera and pencil on cardboard cm 48x65,6 - 1932 ca Studio per il Salone d’Onore della Mostra della Rivoluzione Fascista (Roma, Palazzo delle Esposizioni, inaugurata nel 1932) Study for the Hall of Honour of the Exhibition of the Fascist Revolution (Rome, Palace of Expositions, opened in 1932) Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-StrauĂ&#x;wald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Padova 2011, pag. 124 Esposizioni: Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Grande studio frammentario per l’Affresco “L’Italia tra le Arti e le Scienze” dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Large studio for affresco “Italy between Arts and Sciences” Aula Magna of the University of Rome “La Sapienza” Tecnica mista su carta da spolvero applicata su tela Mixed media on sketch paper mounted on canvas cm 152x213,5 - 1935

Bibliografia: Sironi. La Grande Decorazione, Electa, Milano 2004, p. 329, fig. 16; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 148 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Composizione | Composition

Tecnica mista su carta | Mixed media on paper cm 220x200 - 1935-36 Bibliografia: Mario Sironi, catalogo della mostra, Buenos Aires 1999; Ritratto di un’idea, a cura di R. Bossaglia, Ed. Giorgio Mondadori, 2002, pag. 114

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Firma in basso a destra: Sironi. Al verso sul telaio: etichetta Galleria del Milione, Milano. Conferma verbale di autenticità di Francesco Meloni (si veda catalogo Finarte, Milano, 20 novembre 2003); certificato su foto Finarte Semenzato casa d’aste, Milano, 24 dicembre 2003, con n. 8981

Venezia. L’Italia e gli studi | Venice. Italy and studies

Tempera su carta applicata su tela l Tempera paper mounted on canvas cm 27x53 - 1935-36 Bozzetto preparatorio per la pittura murale eseguita da Mario Sironi nel 1936 nell’Aula Magna di Ca’ Foscari a Venezia, ex Istituto Superiore di Economia Preliminary sketch for the mural done by Mario Sironi in 1936 in the Aula Magna of Ca ‘Foscari University in Venice, formerly Institute of Economics

Grande bozzetto con cavaliere | Large comp with rider

Tempera su carta da spolvero applicata su tela |Tempera on sketch paper mounted on canvas cm 173,5x128 - sd 1935 Bibliografia: Sironi. La Grande Decorazione, Electa, Milano 2004, p. 443, fig. 11; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 144 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Composizione con fregi decorativi | Composition with decorative friezes

Tempera su carta da spolvero applicata su tela | Tempera on sketch paper mounted on canvas cm 211,5x197,5 - sd 1936 Bibliografia: Sironi. La Grande Decorazione, Electa, Milano 2004, p. 443, fig. 12; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 156. Esposizioni: Mario Sironi. L’Immagine e la Storia, Vigevano, Castello Visconteo-Sforzesco, 2005 (cat. p. 70); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Madre con bambino Mother with child

Tecnica mista su carta da spolvero applicata su tela Cartone per il mosaico L’Italia corporativa Mixed media on sketch paper mounted on canvas Board for the mosaic Italy corporative cm 342x182,5 - sd 1936-37 Bibliografia: Racemi d’Oro: il Mosaico di Sironi nel Palazzo dell’Informazione, a cura di Emily Braun, scritti di Rossana Bossaglia, Emily Braun, Luigi Scrinzi, Poligrafiche Bolis, Bergamo 1992, p. 59, tav. 21; Sironi. La Grande Decorazione, Electa, Milano 2004, p. 120, tav. 111; Mario Sironi, Constant Permeke. I Luoghi e l’Anima, catalogo della mostra, Federico Motta Editore, Milano 2005, p. 33; Mario Sironi. Il linguaggio allegorico, catalogo della mostra, Electa, Milano 2006, p. 13; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 161 Esposizioni: Mario Sironi 1885-1961, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 9 dicembre 1993-27 febbraio 1994; Dossier Sironi. I cartoni preparatori per il mosaico “L’Italia Corporativa”, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, 2000; Sironi. La Grande Decorazione, Bologna, Pinacoteca Nazionale, 2003-2004 e Milano, Palazzo dell’Arte, 2004; Mario Sironi. L’Immagine e la Storia, Vigevano, Castello Visconteo-Sforzesco, 2005; Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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La giustizia e la legge | Justice and Law

Tecnica mista su carta da spolvero applicata su tela | Mixed media on sketch paper mounted on canvas Cartone per il mosaico L’Italia corporativa, del 1936-1937 | Board for the mosaic Italy corporative of 1936-1937. cm 340x230 - sd 1936-37 Bibliografia: Racemi d’Oro: il Mosaico di Sironi nel Palazzo dell’Informazione, a cura di Emily Braun, scritti di Rossana Bossaglia, Emily Braun, Luigi Scrinzi, Poligrafiche Bolis, Bergamo 1992, p. 65, tav. 25; Emily Braun, Mario Sironi and Italian Modernism. Art and Politics under Fascism, Cambridge University Press, 2000 (ed. it.: Mario Sironi. Arte e politica in Italia sotto il fascismo, Bollati Boringhieri, Torino 2003, p. 242, fig. 130); Sironi. La Grande Decorazione, Electa, Milano 2004, p. 121, tav. 112; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 172 Esposizioni: Dossier Sironi. I cartoni preparatori per il mosaico “L’Italia Corporativa”, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, 2000 (cat. p. 36, tav. 9); Sironi. La Grande Decorazione, Bologna, Pinacoteca Nazionale, 2003-2004 e Milano, Palazzo dell’Arte, 2004 (Guida breve, p. 39); Mario Sironi. L’Immagine e la Storia, Vigevano, Castello Visconteo-Sforzesco, 2005 (cat. p. 45) Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011

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Il mito | The myth

Tecnica mista su carta da spolvero applicata su tela | Mixed media on sketch paper mounted on canvas cm 236x208 - sd 1936-37 Bibliografia: Sironi. La Grande Decorazione, Electa, Milano 2004, p. 91, tav. 59; Elisabetta Longari, Sironi e la V Triennale di Milano, Ilisso, Nuoro 2007, p. 109, fig. 107; Elisabetta Longari, Il sentimento del mito in Sironi e in Pasolini, in “L’uomo nero”, anno V, n. 6, dicembre 2008, p.126, Fig. 1; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 171 Esposizioni: Mario Sironi, Firenze, Palazzo Corsini, 1969 [cat. tav. XII e figg. 39 (particolare) e 40 (insieme)]; Sironi, Galleria “Nuovo Carpine”, Roma 1971; 35 opere di Sironi, Roma, Galleria L’Attico Esse Arte, 14 maggio - 15 giugno 1980 (cat. n. 27); Mario Sironi, New York, Philippe Daverio Gallery, 1989 (cat. p. 48); Mario Sironi 1885-1961, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 9 dicembre 1993 - 27 febbraio 1994 (cat. p. 273); Sironi. La Grande Decorazione, Bologna, Pinacoteca Nazionale, 2003-2004 e Milano, Palazzo dell’Arte, 2004 (Guida breve, p. 23); Mario Sironi. L’Immagine e la Storia, Vigevano, Castello Visconteo-Sforzesco, 2005 (cat. p. 65); 1937. Perfektion und Zerstörung, Bielefeld, Kunsthalle, 30 settembre 2007 – 13 gennaio 2008 (cat. p. 149) Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011

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Figura femminile con libro e moschetto | Female figure with book and musket

Tempera su carta da spolvero applicata su tela | Tempera on sketch paper mounted on canvas Grande studio per la figura femminile con libro e moschetto dell’affresco Dux nel Sacrario della Casa Madre dei Mutilati di guerra a Roma, del 1936-1938. Large studio for the female figure with book and musket in affresco titled Dux sited in the Memorial of the Mother House of the Maimed war in Rome, 1936-1938. cm 262x182 - sd 1936-38 Bibliografia: Sironi. La Grande Decorazione, Electa, Milano 2004, p. 139, tav. 134; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 179 Esposizioni: Sironi. La Grande Decorazione, Bologna, Pinacoteca Nazionale, 2003-2004 e Milano, Palazzo dell’Arte, 2004 (Guida breve, p. 49); Mario Sironi. L’Immagine e la Storia, Vigevano, Castello Visconteo-Sforzesco, 2005 (cat. p. 44); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Studio per opera monumentale Study for monumental artwork

Tempera su carta applicata su tela Tempera on paper mounted on canvas cm 37,5x50 - sd 1940-43 Bibliografia: Sironi, a cura di M. Margozzi, Studio de’ Bonis, Reggio Emilia 2006, pag. 61; Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 198. Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Figure e case | Figures and houses

Tecnica mista su carta da spolvero applicata su tela | Mixed media on sketch paper mounted on canvas cm 184x140 - sd 1937 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Bologna 2011, pag. 174 Esposizioni: Mario Sironi. L’Immagine e la Storia, Vigevano, Castello Visconteo-Sforzesco, 2005 (cat. p. 63); Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011; Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011; Arte Genova 11-14 febbraio 2011; ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011; Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Architettura | Architecture

Tempera, china e matita su carta Tempera, ink and pencil on paper cm 23x29 - sd 1931 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 124 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno-18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

Progetto per esposizione Project for exposure

Matita grassa e matite colorate su carta Grease pencil and crayon on paper cm 49,5x33,5 - 1936-37 Bibliografia: Mario Sironi, a cura di A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri, Ed. Cinquantasei, Sassari 2011, pag. 140 Esposizioni: Mario Sironi Mostra Itinerante nel cinquantenario della morte: Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno18 settembre 2011; Contemporanea Forlì, 3-7 novembre 2011; Arte Padova, 10-14 novembre 2011; Expo Arte Bari, 18-20 maggio 2012

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Postfazione | After word


Una lezione di compostezza senza tempo A lesson in timeless composure Gino Fienga


S

I

e, sfogliando le pagine di un libro, fosse possibile far emergere un qualche sottofondo musicale, lascerei che dalle immagini e dalle parole degli scritti su Mario Sironi, si staccassero tutte quelle note di Richard Wagner che per anni sembrano rimaste impigliate nelle descrizioni e nei racconti sulla vita e le opere di questo grande artista del '900. Mi piacerebbe restituire così, al lettore, la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa che andasse al di là del ‘semplice’ libro sull’opera di un artista, avvicinandolo a qualcosa di più totalizzante: una sorta di teatro all’interno del quale diventasse possibile mettere in scena una sintesi di tutte le arti, subordinate al solo proposito di perseguire la realizzazione di un’opera totale.

f it were possible to have some background music come forth when flipping through the pages of a book, I would have the images and words in writings about Mario Sironi emit all of the sounds of Richard Wagner that have for so many years seemed to be intertwined with the descriptions and stories about the life and works of this great twentieth-century artist. This would give the reader the feeling of beholding something that goes beyond a ‘simple’ book on the work of an artist, and more closely approximate a complete experience: a kind of theatre encapsulating all of the arts working together with the sole aim of creating a complete work. Perhaps this is what an exhibition of Sironi’s work should strive for today: a stage made of rooms in which music, drama, dance and poetry come together in search of an ideal synthesis, as in the concept of a ​​union of Opera and Drama theorised by Wagner in an essay in 1851.

È forse questo quello che dovrebbe puntare ad essere oggi una mostra su Sironi: un palcoscenico fatto di stanze all’interno delle quali si incontrano musica, drammaturgia, coreutica, poesia per cercarne una sintesi ideale, quell’idea di unione tra Opera e dramma che Wagner teorizzava nel suo scritto del 1851.

Sironi’s works are musical and rhythmic movements that become images from which music emerges and boldly stirs up the feeling and intellect of the viewer, almost like a violent urge that gets out of control and brings the shadows of our consciousness to light.

Le opere di Sironi sono gesti, segni musicali e ritmici che si trasformano in immagini dalle quali la musica riemerge e si insinua con prepotenza fra la sensazione e l’intelletto dello spettatore, quasi come un’imposizione che trascende il controllo in maniera violenta e che porta alla luce le ombre della nostra coscienza.

The canvas itself is not enough to do this; the enclosed form breaks into an essential resurgence of mural painting, through a profound rethinking of art that leads to a grand and visionary reshaping of its concept and creation.

Per far questo la tela non basta; la forma chiusa si rompe verso un necessario ritorno alla pittura murale, attraverso un profondo ripensamento dell’arte, verso una ri-forma grandiosa e visionaria dell’idea e della realizzazione.

Sironi wanted his art to stand as a testament to a condition of excellence, glory, and power, and so the mural becomes ‘great decoration’ which, like the Raphael Rooms or the Last Judgment by Michelangelo, is able to induce a perception of eternity and the eternal greatness which encompasses its own perfection and is the absolute foundation of all things.

Sironi vuole dare attraverso l’arte testimonianza di una condizione di eccellenza, di gloria, di potenza e così la pittura murale diventa ‘grande decorazione’ al pari delle stanze di Raffaello o del Giudizio di Michelangelo capace di indurre la percezione dell’eternità, la grandezza senza fine che ha in sé stesso la propria perfezione ed è fondamento assoluto di tutte le cose.

Sironi was not concerned with mundane time and its passing, and left no trace of it on his works (often making them difficult to date): Sironi was only interested in limitless time, an eternal time that is often

A Sironi non interessa il tempo quotidiano ed il suo scorrere, non ne lascia traccia sulle opere (rendendone

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bleak as only a sense of infinity can be, but one that certainly places his artistic endeavours conceptually among the most modern and full of meaning of any from twentieth-century Europe. His work is not only capable of projecting itself into a conceptual future, but also of making us think about and understand the contemporary world of the past.

spesso difficile la datazione): a Sironi interessa un tempo senza durata, un tempo eterno, spesso desolante come solo il sentimento dell’infinito riesce ad essere, ma che pone concettualmente la sua azione artistica sicuramente fra le più moderne e dense di significato del novecento europeo, capace non solo di proiettarsi verso un futuro concettuale, ma capace di farci riflettere e comprendere la contemporaneità del passato.

It is not unreasonable, therefore, to define Sironi as a ‘monumental’ artist. But we can observe his monumentality also in his ability to make room for smaller works, such as those of his latter years when, lacking public commissions, he was forced to return to the easel and make do with the limits of the canvas.

Non è assurdo, quindi, definire Sironi un artista ‘monumentale’. Ma la sua monumentalità la percepiamo anche nella sua capacità di dare spazio anche ad opere di dimensioni ridotte come quelle degli ultimi anni quando, lontano dalle pubbliche commissioni, è costretto a tornare al cavalletto per rapportarsi con i ‘limiti’ della tela.

Mario Sironi is perhaps one of the many monuments - from the post-war period of the Second World War that Italy has not recognised or has not wished to restore in a way that he deserves and that would assure him the appropriate attention that each of our cultural assets has need of.

Mario Sironi è forse uno di quei tanti monumenti che l’Italia non ha saputo o non ha voluto - dal secondo dopoguerra ad oggi - restaurare come avrebbe meritato assicurandogli quella opportuna manutenzione che ogni nostro bene culturale necessiterebbe.

There is no longer any dispute that he is a figure of the first magnitude in the international art scene: his strength of expression and great dignity made him a truly unique artistic personality that went beyond ideological and political labels.

È ormai fuori discussione che sia una figura di prima grandezza nel panorama artistico internazionale: il suo segno forte e la sua grande dignità lo hanno reso una personalità artistica davvero inconfondibile, al di là delle etichette ideologiche e politiche.

So we should walk through the rooms, listening to the notes, taking in the movements and dancing among his works without any bias. Let Sironi’s thoughts and acts create space in our contemporary viewers’ imagination and learn a lesson in timeless composure which our society seems to need, now more than ever.

Quindi attraversiamo le stanze, ascoltiamo le note, cogliamo i gesti, danziamo fra le sue opere senza pregiudizi di sorta e lasciamo che il pensiero e il gesto di Sironi si facciano spazio nella nostra immaginazione di spettatori contemporanei comprendendo quella lezione di compostezza di cui più che mai, oggi, la nostra società sembra aver bisogno.

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Apparati | Appendix

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Mario Sironi

Biografia | Biography


Mario Sironi nasce a Sassari il 12 maggio (anche se la registrazione dell’atto di nascita avviene il 14). La famiglia si trova in Sardegna, dove il padre Enrico, ingegnere del genio civile, è incaricato di progettare il Palazzo della Prefettura della Provincia di Sassari. Mario è il secondo di sei figli: Cristina, Edoardo, Marta, Guido e Enrico Ettore. La madre Giulia era figlia dell’architetto e inventore Ignazio Villa, la cui poliedrica personalità deve aver molto influito sull’artista. I Sironi lasciano la Sardegna e si trasferiscono a Roma. È nella capitale che Mario compie i suoi studi elementari e secondari. Muore il padre Enrico di polmonite durante i lavori di Ponte Garibaldi; la vedova è in attesa del sesto figlio, Enrico Ettore. È in quest’anno o al massimo in quello successivo che Mario inizia a disegnare e a dipingere; uno dei suoi primi oli è un Paesaggio. Si diploma all’Istituto Tecnico di via San Pietro in Vincoli. La sua formazione culturale si svolge attraverso le letture di Nietzsche e Schopenhauer, Heine e Leopardi. Nel campo musicale Sironi nutre una particolare predilezione per Wagner. Decide di iscriversi all’Università e sceglie la facoltà di Ingegneria. Abbandona l’Università perché sofferente di disturbi nervosi e si dedica esclusivamente alla pittura, con una impostazione di tipo divisionista. In questa scelta viene incoraggiato dallo scultore Ettore Ximenes e dal pittore Antonio Discovolo, amici di famiglia. Frequenta la Scuola Libera del Nudo in via di Ripetta, annessa all’Accademia di Belle Arti. È qui che conosce Umberto Boccioni, Gino Severini e Giacomo Balla. Il cugino Luciano d’Ambra gli procura i primi lavori. A casa Sironi si riuniscono periodicamente Cipriano Efisio Oppo, Vincenzo Costantini (che sposerà la sorella Marta), Filippo Tommaso Marinetti, Anton Giulio Bragaglia oltre a Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Gino Severini. Con le opere Paesaggio e Senza luce partecipa all’“Esposizione della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti” a Roma. Inizia l’attività di illustratore, che diverrà una delle principali della sua vita, eseguendo delle illustrazioni per la rivista “La Lettura” e tre copertine per il periodico “L’Avanti della Domenica”. Soggiorna a Milano presso il cugino medico Torquato Sironi che lo aiuta economicamente affinché possa dedicarsi con tranquillità alla pittura. In questo periodo incontra Boccioni e si reca con lui a Parigi, dove approfondisce la conoscenza della pittura francese.

1885

1886

1898

1902

1903

1905

1906

Mario Sironi was born in Sassari on 12 May (though the birth is registered on 14 May). The family resides in Sardinia, where his father, Enrico, a civil engineer, is in charge of designing the prefecture building for the Province of Sassari. Mario was the second of six children: Cristina, Edoardo, Marta, Guido and Enrico Ettore. His mother, Giulia, was the daughter of the architect and inventor Ignazio Villa, whose multi-faceted personality must have had a lot of influence on the artist. The Sironi family leaves Sardinia and moves to Rome. Mario completes his elementary and secondary studies in the capital. His father Enrico dies of pneumonia while engaged working on the Ponte Garibaldi bridge; his widow is expecting their sixth child, Enrico Ettore. It is in this year or at most the next that Mario begins to draw and paint; one of his earliest oil paintings is a landscape. He got a diploma from the Technical Institute of Via San Pietro in Vincoli. His cultural education includes reading works by Nietzsche, Schopenhauer, Heine and Leopardi. Sironi’s musical tastes include a particular fondness for Wagner. He decides to enrol at university and chooses to study Engineering. He leaves university on account of nervous disorders and devotes himself exclusively to painting in a Divisionist style. He is encouraged in this by the sculptor Ettore Ximenes and the painter Antonio Discovolo, who are family friends. He attends the Scuola Libera del Nudo in Via di Ripetta, which is part of the Accademia di Belle Arti of Rome. It is here that he meets Umberto Boccioni, Gino Severini and Giacomo Balla. His cousin Luciano d’Ambra provides him with his first jobs. At home, Sironi meets regularly with Cipriano Efisio Oppo, Vincenzo Costantini (who marries his sister Martha), Filippo Tommaso Marinetti, Anton Giulio Bragaglia, as well as Umberto Boccioni, Giacomo Balla, and Gino Severini. He enters his works Paesaggio (Landscape) and Senza luce (Without light) at the Exhibition of the Society of Amateurs and Connoisseurs of Fine Arts in Rome. He begins working as an illustrator, which will become one of his main lifelong activities, doing illustrations for the magazine La Lettura. He also produces three covers for the magazine L’Avanti della Domenica. He stays in Milan at the home of his cousin, Torquato Sironi, a medical doctor who helps him financially, so that he can devote himself to painting. In this period he meets Boccioni and goes with him to Paris, where he increases his knowledge of French painting.

1908 Sironi matura un divisionismo simile a quello di Balla, ma 1910 Sironi develops a Divisionist style similar to that of Balla, but

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più largo e denso, che riprende l’esempio di Cézanne e del postimpressionismo, in particolare di Pisarro. Testimonianza di questo modo di fare pittura è l’Autoritratto con paglietta. In questi anni si reca due volte in Germania, ad Erfurt. La seconda volta, nel 1910, farà visita allo scultore tedesco Tannenbaum. I due artisti erano stati in precedenza insieme a Firenze e si erano frequentati a Roma. Torna ad Erfurt una terza volta. Illustra la novella di Alfredo Panzini Il mantello di Socrate, pubblicata su “Noi e il Mondo”. Collaborerà con questa rivista fino al 1914.

1911 1912

is wider and thicker, and more closely follows the example of Cézanne and Post-Impressionism, in particular that of Pisarro. Evidence of this painting method is his Autoritratto con paglietta (Self-portrait with straw hat). Twice in these years he goes to Erfurt, Germany. The second time, in 1910, he visits the German sculptor, Tannenbaum. The two artists had previously spent time together in Florence and often met each other in Rome. He returns to Erfurt a third time. He illustrates Alfredo Panzini’s novella Il mantello di Socrate (The Mantle of Socrates), published in Noi e il Mondo. He continues to work with the magazine until 1914.

1913 Sironi risente dell’influenza di Boccioni e di riferimenti al 1914 Sironi is greatly affected by the influence of Boccioni and Cubismo ma anche della grafica degli espressionisti tedeschi, makes references to Cubism, but also to the graphics of Gerconosciuti nei suoi soggiorni in Germania. Aderisce al movimento man Expressionists that he came into contact with during futurista e prende parte alla Mostra “Esposizione libera his time in Germany. He joins the Futurist movement and takes futurista” alla Galleria Sprovieri di Roma con sedici opere tra le part in the Free Futurist Exhibition at the Sprovieri Gallery in quali: Dinamismo di una strada + cocotte, tre Volumi dinamici, Rome with sixteen works, including: Dinamismo di una strada Antigrazioso, Testa + casa, Figura + ambiente. Nel 1914 conosce + cocotte (Dynamism of a Road + Prostitute), Tre Volumi dila sua futura moglie Matilde Fabbrini, insegnante di francese. namici (Three Dynamic Volumes), Antigrazioso (Antigraceful), Sironi comincia a discostarsi dal futurismo di Boccioni e dal Testa + casa (Head + house), and Figura + ambiente (Figure + cromatismo di Balla, i suoi colori prediligono toni scuri, foschi, Environment). In 1914 he meets his future wife, Matilde Fabtutte le gamme delle terre, mantiene una solidità costruttiva brini, a French teacher. Sironi begins to depart from the funonostante il frazionamento dell’immagine. Risente anche del turism of Boccioni and the chromaticism of Balla; his palette Cubofuturismo russo di cui ha notizie tramite Martinetti, che favours dark, gloomy tones, and the range of earthy colours. His aveva compiuto un viaggio in Russia. Opere come Autoritratto work maintains a solid construction technique despite the use (1913), Plastica di una testa (1913), Camion (1914) sono of fragmented images. He is also influenced by Russian Cubofortemente scomposte plasticamente e specialmente Camion Futurism which he learns of through Marinetti, who had made offre una versione del mito futurista della macchina anomala. a trip to Russia. Works such as Autoritratto (Self-Portrait, 1913), Sironi in questo stesso periodo esegue opere di matrice realistica, Plastica di una testa (Plastic head, 1913), and Camion (Truck, come il Ritratto del chimico inglese R. Klein, marito della sorella 1914) are strongly decomposed expressively and Camion espeCristina. cially offers a glimpse of the mythical futuristic abnormal vehicle. In the same period, Sironi also produced realistic works, such as the portrait of the English chemist R. Klein, who was married to his sister Cristina. 1915 Il 26 marzo Marinetti annuncia in una lettera a Severini che On 26 March, Marinetti announces in a letter to Severini, insieme a Carrà, Balla e Boccioni, hanno deciso che Sironi entrerà that he, along with Carrà, Balla and Boccioni, has decided a far parte del gruppo dirigente futurista. Si trasferisce a Milano. that Sironi will become part of the Futurist leadership. He Collabora come disegnatore alla rivista “Gli Avvenimenti”. Il 24 moves to Milan. He works as a designer for the magazine Gli maggio l’Italia entra in guerra. I futuristi si arruolano volontari Avvenimenti. On 24 May, Italy enters the war. The Futurnel Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti e Automobilisti ists, including Sironi, enlist as volunteers in the Lombard e insieme a loro Sironi. Il 26 ottobre firma con Marinetti, Volunteer Cyclists and Motorists Battalion. On 26 October, Boccioni, Russolo e Sant’Elia il manifesto L’Orgoglio Italiano, along with Marinetti, Boccioni, Russolo and che inneggia all’interventismo. Sant’Elia he signs the manifesto, L’Orgoglio Italiano (Italian Pride), which sings the praises of intervention. 1916 Sulla rivista “Gli Avvenimenti” Boccioni esprime giudizi lusinghieri Boccioni writes flattering opinions about Sironi as an illustrator su Sironi illustratore, ne esalta la potenza plastica e lo spirito ironico e in the magazine Gli Avvenimenti, praising his power of expresnon dimentica di citare la sua opera pittorica. Sironi viene destinato sion and ironic spirit, and does not fail to mention his painta Torino alla Scuola Allievi Ufficiali del Genio. ing. Sironi is sent tothe Officers’ Engineering School in Turin.

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Durante una licenza trascorre una vacanza a Villa Sarfatti al Soldo, vicino al Lago di Como. È qui che incide diverse punte secche che ritraggono Margherita Sarfatti e suo marito Cesare, oltre ad altri frequentatori della villa, punto di ritrovo per artisti e intellettuali, come la poetessa Ada Negri, con cui manterrà una affettuosa amicizia, e lo scrittore e commediografo Massimo Bontempelli, uno dei suoi critici più lucidi.

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While on leave, he spends a holiday at the Villa Sarfatti in Soldo, near Lake Como. Here he makes several dry point portraits of Margherita Sarfatti and her husband, Cesare, as well as other guests of theVilla, which is a meeting place for artists and intellectuals, like the poet Ada Negri, with whom he maintains a close friendship, and the writer and playwright, Massimo Bontempelli, one of his more perspicuous critics.

1918 Viene mandato come ufficiale sul fronte orientale del Montello. 1919 Now an officer, he is sent to the eastern front of the MontelContinua la sua attività di illustratore per il periodico “Il lo. He continues his work as an illustrator for Il Montello (a Montello. Quindicinale dei Soldati del Medio Piave”. La sua fortnightly magazine published by soldiers stationed along the pittura rivela un nuovo apporto, quello della Metafisica, pur middle line of the Piave). His painting reveals a new dimension non avendo ancora concluso l’esperienza futurista. Nel luglio - that of Metaphysics - though he is not yet finished with his 1919 sposa a Roma Matilde Fabbrini, dalla quale avrà due figlie, Futurism phase. In July 1919 he marries Matilde Fabbrini in Aglae e Rossana. In questo stesso anno tiene la sua prima mostra Rome. They have two daughters together, Aglae and Rossana. In personale alla Casa d’Arte Bragaglia in via Condotti, dove espone the same year he holds his first solo exhibition at the Casa d’Arte tra le altre opere: Architetture umane, La donna del pescatore, Bragaglia in Via Condotti, where, among other works, he presUomini al caffè. La mostra viene aspramente criticata da Mario ents: Architetture umane (Human architecture), La donna del Broglio sulla rivista “Valori Plastici”. Si stabilisce a Milano. pescatore (The Fisherman’s woman), and Uomini al caffè (Men at Espone quattordici opere alla “Grande Mostra Futurista” di a café). The exhibition is scathingly criticised by Mario Broglio Palazzo Cova, tra le quali: Ufficiali tedeschi, Caseggiato + notte, in the magazine Valori Plastici. He settles in Milan. He exhibits Bersagliere ciclista, Ritratto della signora Sarfatti, Cadavere fourteen works at the Grand Futurist Exhibition at the Palazzo austriaco, Guglielmo II, Donna e austriaco. La sua attività di Cova, including: Ufficiali tedeschi (German officers), Caseggiato illustratore diventa intensa, inizia la collaborazione per la rivista + notte (Tenement + night), Bersagliere ciclista (Bicycle bersa“Ardita”, per la quale esegue copertine, e per il periodico “La gliere soldier), Ritratto della signora Sarfatti (Portrait of Mrs. Fiamma Verde”. Sarfatti), Cadavere austriaco (A Dead Austrian), Guglielmo II (Wilhelm II), and Donna e austriaco (Woman with an Austrian). His work as an illustrator becomes more intense, and he begins working for the magazine Ardita, for which he produces covers, and for the magazine La Fiamma Verde. 1920 L’11 gennaio firma insieme a Funi, Dudreville e Russolo, il 1921 On 11 January, together with Funi, Dudreville, and Russolo, Manifesto Contro tutti i ritorni in pittura, in polemica con la he signs the Manifesto contro tutti i ritorni in pittura (Manifesto rivista “Valori plastici”, che può essere considerato la premessa Against all Revivals in Painting), in opposition to the magazine alla nascita del Movimento di Novecento. Sironi frequenta il Valori Plastica, which may be seen as the beginning of the Nove“salotto” milanese di Margherita Sarfatti, principale fautrice del cento movement. Sironi is a frequent visitor to the Milanese Novecentismo. Nel marzo espone a Milano alla Galleria Gli salon of Margherita Sarfatti, the principal advocate of the NoveIpogei, diretta da Mario Buggelli, insieme a Bucci, Carrà, Carpi, cento movement. In March, he exhibits his work along with Dudreville, Funi, Gigiotti Zanini, Leto, Livi, Arturo Martini, Bucci, Carrà, Carpi, Dudreville, Funi, Gigiotti Zanini, Leto, Russolo ed altri. La presentazione del catalogo è di Margherita Livi, Arturo Martini, Russolo and others at the Milan gallery Sarfatti. In questa occasione presenta opere come: Paesaggio Gli Ipogei directed by Mario Buggelli. The catalogue presenurbano, Camion, Il tram, Il cavaliere, Paesaggio urbano con vigile, tation is by Margherita Sarfatti. On this occasion he presents Paesaggio urbano con donna. La figura umana viene affrontata works such as: Paesaggio urbano (Urban landscape), Camion dall’artista architettonicamente, l’uso della luce dà drammaticità (Truck), Il tram (The Streetcar), Il cavaliere (The Knight), Paee pathos al contrasto che regna tra spazio e figure. Inizia la saggio urbano con vigile (Urban landscape with policeman), and collaborazione con la rivista “Le Industrie Italiane Illustrate”. Paesaggio urbano con donna (Urban landscape with woman). The Tra il dicembre 1920 e il gennaio 1921 partecipa con i futuristi artist approaches the human figure architecturally, and his use alla “Exposition Internationale d’Art Moderne” di Ginevra e of light gives drama and pathos to the contrast between space vi espone due Composizioni plastiche, che poi parteciperanno and figures. He begins working with the magazine Le Industrie anche alla Mostra dei Futuristi italiani a Parigi presso la Galerie Italiane Illustrate. Between December 1920 and January 1921 Reinhardt. A Praga, prende parte insieme a de Chirico, Soffici he participates with the Futurists at the Exposition Internationale e Boccioni alla “Rassegna d’Arte Italiana”. Si affaccia una d’Art Moderne in Geneva by exhibiting two artistic composi-

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nuova tematica nella pittura sironiana, quella delle Periferie e dei Paesaggi urbani, inquietanti immagini della città moderna. Nelle sue opere si avverte l’influenza degli espressionisti nordici in particolare di E. Heckel e di C. Permeke ma anche di Derain, Matisse, Vlaminck. Dal 1921 collabora come illustratore al periodico “Domando la Parola! Il Lunedì del Popolo d’Italia”.

Diviene disegnatore e grafico del quotidiano “Il Popolo d’Italia”. Nasce il gruppo dei Sette Pittori del Novecento, di cui Sironi fa parte con Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Piero Marussig, Ubaldo Oppi, sostenuto da Margherita Sarfatti e promosso dal gallerista milanese Lino Pesaro. Il gruppo propone un “ritorno all’ordine” pur nel sostanziale rispetto delle esperienze delle avanguardie e una ripresa della tradizione primitivista (Giotto, Masaccio) in funzione della forma - volume, le cui premesse si trovano nella pittura metafisica di Carrà e de Chirico. Il risultato è un realismo in cui mancano i fini sociali, una sorta di sublimazione del quotidiano. Inizia la collaborazione con il periodico “Gerarchia”, che durerà fino al 1937. Alla Galleria Pesaro di Milano si tiene la prima mostra de “I Sette Pittori del Novecento”, presentata dalla Sarfatti e che vede presente all’inaugurazione Benito Mussolini. La “Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” lo chiama tra i suoi illustratori; anche questo rapporto di lavoro avrà lunga durata, terminando con la chiusura del periodico nel 1943. Alla XIV Biennale di Venezia il gruppo de “I Sette Pittori del Novecento” ottiene un proprio spazio espositivo. Ubaldo Oppi espone, invece, in una sala personale e lascia il gruppo. Sironi vi presenta quattro opere tra cui L’Architetto (1922) e L’Allieva (1924), in cui protagonista è la figura, fondamentali per comprendere la poetica del movimento. Esordisce come scenografo per la messa in scena di Marionette che passione! di Rosso di San Secondo al Teatro del Convegno di Milano. Progetta scene e costumi per l’opera I Cavalieri di Aristofane, di Ettore Romagnoli, per il Teatro della Piccola Canobbiana, che però non andrà in scena. È la sua prima esperienza per il teatro. Illustra due libri per ragazzi: La casa della nonna per le edizioni Vallecchi e Storie di un micio bigio per la Bemporad.

Margherita Sarfatti trasforma il gruppo dei “Setti Pittori del Novecento” in un vero e proprio movimento che battezza “Novecento Italiano”. Sironi partecipa con Il povero pescatore alla III Biennale romana. Il libro della Sarfatti Segni, colori e luci tratta ampiamente dell’arte di Sironi.

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tions, which he also displays at the Show of Italian Futurists in Paris at the Reinhardt Gallery. In Prague, he takes part in the Exhibition of Italian Art with de Chirico, Soffici, and Boccioni. Sironi’s painting takes up a new theme of suburbs and urban landscapes, with disturbing images of the modern city. His works display the influence of the Nordic expressionists, in particular that of E. Heckel and C. Permeke but also Derain, Matisse, and Vlaminck. After 1921 he works as an illustrator for the magazine Domando la Parola - Il Lunedì del Popolo d’Italia. He becomes a designer and graphic artist for the daily newspaper Il Popolo d’Italia. The group of seven Novecento artists is founded, including Sironi along with Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Piero Marussig, and Ubaldo Oppi, supported by Margherita Sarfatti and promoted by a gallery owner from Milan, Lino Pesaro. The group proposes a return to order, though it makes substantial use of avant-garde techniques and resumes the primitivism tradition (Giotto, Masaccio) based on form - volume, whose approaches are seen in the metaphysical painting of Carrà and de Chirico. The result is Realism without a social purpose, a sort of sublimation of everyday life. He begins working with the magazine Gerarchia, a collaboration that will last until 1937. The first exhibition of the seven Novecento artists is held in the Pesaro Gallery in Milan, and is presented by Mrs.Sarfatti. Benito Mussolini attends the opening. The Rivista Illustrata del Popolo d’Italia names him among its illustrators, and this working relationship will also prove to be long-term, ending only with the closure of the magazine in 1943. The group of seven Novecento artists gets its own exhibition space at the 14th Venice Biennale. Ubaldo Oppi, however, exhibits in a personal room and leaves the group. Sironi presents four works including L’Architetto (The Architect, 1922) and L’Allieva (The Pupil, 1924), in which the figure is central and key to understanding the poetry of the movement. He makes his debut as a set designer for the staging of Rosso di San Secondo’s Marionette che passione! (Puppets of Passion!) at the Milan Congress Theatre. He designs sets and costumes for Ettore Romagnoli’s The Knights by Aristophanes at the Teatro della Piccola Canobbiana, but the play is not staged. This is his first theatrical experience. He illustrates two children’s books: La casa della nonna (Grandmother’s House) for the Vallecchi publishing house and, Storie di un micio bigio (Stories of a Grey Cat) for Bemporad. Margherita Sarfatti transforms the group of seven Novecento artists into a real movement that begins the Novecento Italiano movement. Sironi participates in the 3rd Rome Biennial with Il povero pescatore (The Poor Fisherman). Sarfatti’s book Segni, colori e luci (Signs, Colours and Lights) explores Sironi’s art to great extent.


Si inaugura al Palazzo della Permanente a Milano la “Prima Mostra d’Arte del Novecento Italiano” alla quale partecipano centodieci artisti su centoquaranta invitati. Sironi espone tre opere (Esopo, Il silenzioso, Solitudine) e realizza il manifesto della rassegna. È presente alla “I Exposition à Paris d’un groupe de peintres du Novecento Italiano”, che si tiene alla Galleria Carminati di Parigi. Prende parte alla formazione del Sindacato Lombardo Fascista per le Belle Arti. Espone alla mostra “Italienische Maler” al Kunsthaus di Zurigo e ne realizza anche il manifesto. Partecipa anche all’“Exposition d’artistes italiens contemporains” che si tiene al Musée Rath di Ginevra. Partecipa alla “III Mostra Internazionale di Arti Decorative” di Monza con caricature e illustrazioni per “Il Popolo d’Italia”. Alla fine dell’anno pubblica il suo primo articolo di critica su “Il Popolo d’Italia”. Alla Galleria Milano viene allestita la mostra “Sette Pittori Moderni” alla quale Sironi partecipa con Bernasconi, Carrà, Funi, Marussig, Salietti e Tosi. È presente alla XIV Biennale di Venezia con nove opere, tra cui alcuni Paesaggi urbani, Studi di nudi, Bagnante e una Composizione. In occasione della Mostra della “Pressa” di Colonia Sironi, in collaborazione con l’architetto Giovanni Muzio, cura l’allestimento del Padiglione Italiano. Nello stesso periodo, sempre con Muzio, allestisce il padiglione de “Il Popolo d’Italia” alla Fiera Campionaria di Milano. Si svolge la “Seconda Mostra del Novecento Italiano” al Palazzo della Permanente a Milano. Sono presenti centosedici artisti; Sironi vi espone tre opere: due Figure e una Composizione. A maggio è inaugurata l’“Esposizione Internazionale” di Barcellona, di cui Sironi cura l’allestimento per la Stampa Italiana con l’architetto Muzio, riprendendolo da quello della “Pressa” di Colonia. Partecipa anche alla “Mostra dei Pittori Novecentisti” che si tiene a Nizza e a Budapest. A Parigi espone alla Mostra “Art Moderne” della Galleria Bonaparte. Sironi si lega sentimentalmente a Maria Alessandra Costa, conosciuta a Milano. Sempre con Muzio, Sironi realizza l’allestimento per la “Mostra delle Arti Grafiche” alla IV Triennale di Monza. Espone alla XVII Biennale veneziana cinque opere: La pesca, L’uomo, Il pescatore, Paese, Pascolo. Partecipa alla “Mostra del Novecento Italiano” organizzata dalla Sarfatti a Buenos Aires. In quest’anno progetta una scenografia teatrale per il dramma-balletto L’Isola meravigliosa di Ugo Betti, rappresentato a Milano al Teatro Manzoni. La casa editrice Hoepli pubblica la prima monografia su Sironi, scritta da Giovanni Scheiwiller. È presente alla “Prima Quadriennale Nazionale d’Arte” di Roma

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The first Italian Novecento Art Show is held at the Palazzo della Permanente in Milan. One hundred and ten artists out of the one hundred and forty invited to participate take part. Sironi exhibits three works: Esopo (Aesop), Il silenzioso (The Silent Man), and Solitudine (Solitude), and also creates the poster artwork for the event. He is present at the Exposition à Paris d’un groupe de peintres du Novecento Italiano, held at the Carminati Gallery in Paris. He helps to form the Lombard Fascist Union for the Fine Arts. He exhibits his work at the Italienische Maler exhibition at the Kunsthaus in Zurich and also produces the poster artwork. He also participates in the Exposition d’artistes italiens contemporains held at the Musée Rath in Geneva. He takes part in the 3rd International Exhibition of Decorative Arts in Monza with caricatures and illustrations for Il Popolo d’Italia. At the end of the year, he publishes his first critique in Il Popolo d’Italia. The Milan Gallery holds the Seven Modern Painters exhibition, in which Sironi participates with Bernasconi, Carrà, Funi, Marussig, Salietti and Tosi. He is at the 14th Biennale of Venice with nine works, including several urban landscapes, nude studies, as well as Bagnante (The Bather), and Composizione (Composition). Together with the architect Giovanni Muzio, he prepares the Italian pavilion at the International Press Exhibition in Cologne. Again with Muzio in the same period, he prepares the Il Popolo d’Italia pavilion for the Milan Trade Fair. The Second Italian Novecento Show is held at the Palazzo della Permanente in Milan. One hundred and sixteen artists participate in the event; Sironi exhibits three works: two figure pieces and a composition. The Barcelona International Exhibition is held in May, and Sironi and Muzio are placed in charge of preparing the Italian Press pavilion along the same lines as that used previously in Cologne. He also participates in the Exhibition of Novecento Painters held in Nice and Budapest. In Paris, he exhibits at the Modern Art Show of the Bonaparte Gallery. Sironi becomes involved romantically with Maria Alessandra Costa, after meeting her in Milan. Again with Muzio, Sironi creates the setting for the Exhibition of Graphic Arts at the 4th Monza Triennial. He exhibits five works at the 17th Biennial of Venice: La Pesca (The Fish), L’uomo (The Man), Il pescatore (The Fisherman), Paese (Town), Pascolo (Pasture). He participates at the Italian Novecento Show organised by Sarfatti in Buenos Aires. During the course of the year, he designs a theatre set for the drama-ballet L’Isola meravigliosa (The Beautiful Island) by Ugo Betti, which is performed at the Teatro Manzoni in Milan. The Hoepli publishing house publishes the first monograph on Sironi, written by Giovanni Scheiwiller. He presents twenty-nine works at the First Quadrennial of


con ben ventinove opere, alcune delle quali vengono acquistate da Musei pubblici, ma non riceve alcun riconoscimento da parte della giuria. Partecipa a diverse importanti esposizioni all’estero, a Monaco, ad Atene, a Helsinki, a Stoccolma. Vince il Secondo Premio alla “XXX Internazionale di Pittura” promossa dal Carnegie Institute di Pittsburgh, in cui aveva esposto: I pescatori e La bagnante. Realizza i cartoni per la vetrata del Ministero delle Corporazioni a Roma, opera monumentale che ha per tema La Carta del Lavoro, sua prima commissione pubblica. La grande stagione della pittura monumentale continua per Sironi con i due teleri L’agricoltura e L’architettura, terminati nel 1933 per essere collocati nella saletta dei telegrammi del Palazzo delle Poste a Bergamo, costruito da Angiolo Mazzoni. Per il Palazzo dei Sindacati Corporativi di Milano, che si inaugura quest’anno, aveva progettato due grandi altorilievi. Pubblica il celebre articolo Pittura murale su “Il Popolo d’Italia”. Scritto fondamentale nel quale Sironi affronta per primo e con grande autorevolezza la questione della necessità storica e sociale della pittura murale. Cura l’allestimento e disegna il manifesto della “Mostra della Rivoluzione Fascista” che ha luogo a Roma nel Palazzo delle Esposizioni. Partecipa alla Biennale di Venezia con sette opere, tra cui: Il pastore, La pesca, Eremo, Cupola. Partecipa alla mostra del Novecento Italiano a Oslo e a quella degli artisti italiani moderni presentata da Waldemar George alla Galleria Bernheim di Parigi.

Sironi è chiamato a far parte del direttorio della “V Triennale Internazionale dell’Architettura e delle Arti Decorative” di Milano insieme a Carlo Alberto Felice, Giovanni Muzio e Gio Ponti. La sede dell’esposizione è il Palazzo dell’Arte, progettato da Giovanni Muzio. Sironi cura l’allestimento di diverse sale e degli spazi dedicati alla pittura murale, nei quali fa intervenire pittori come Carrà, de Chirico, Funi, Severini, Campigli, Depero e scultori come Arturo Martini, Marino Marini, Libero Andreotti, Romano Romanelli solo per citarne alcuni. Inoltre, nella Sala delle Cerimonie, esegue il suo primo affresco monumentale, raffigurante Le opere e i giorni (subito dopo distrutto come imponevano le regole dell’esposizione), e realizza dodici bassorilievi in cemento colorato e sei in gesso per il Padiglione della Stampa, costruito da Luciano Baldessari. L’artista firma con Funi, Carrà e Campigli il Manifesto della pittura murale, pubblicato su “La Colonna”, con il quale viene dichiarata piena fede alla funzione educativa che solo la grande pittura murale può avere. È di quest’anno la polemica con il gerarca Roberto Farinacci sulle pagine de “Il Popolo d’Italia” e di “Regime fascista” sul movimento di Novecento e il suo stile ritenuto dall’ex segretario del partito fascista “anti-italiano” e “giudaico”. Sironi sarà di conseguenza costretto a non esporre nelle future edizioni della Biennale di Venezia e perderà anche

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National Art in Rome, some of which are purchased by public museums, but he receives no recognition from the jury. He participates in various important exhibitions abroad including: Monaco, Athens, Helsinki, and Stockholm. He wins second prize at the 30th International Painting Competition sponsored by the Carnegie Institute of Pittsburgh, in which he exhibited: I pescatori (Fishermen) and La bagnante (The Bather). He produces preparatory cartoons for the windows of the Ministry of Corporations in Rome, a monumental work whose theme is the Labour Charter; it is his first public commission. Sironi’s great period of monumental painting continues with the two canvases L’agricoltura (Agriculture) and L’architettura (Architecture), completed in 1933 and placed in the telegram hall of the Post Office in Bergamo built by Angiolo Mazzoni. He designed two large reliefs for the Palazzo dei Sindacati Corporativi (Corporate Trade Unions building) in Milan, which opened this year. He publishes his famous article on mural painting in Il Popolo d’Italia. It is a fundamental piece of writing in which Sironi addresses the issue of the social and historical necessity of mural painting for the first time and with great authority. He is in charge of the layout, and designs the poster artwork, for the Fascist Revolution Show which takes place in the Palazzo delle Esposizioni in Rome. He takes part in the Venice Biennale with seven works, including: Il pastore (The Shepherd), La pesca (The Fish), Eremo (Hermitage), and Cupola (Dome). He participates in the Italian Novecento exhibition in Oslo and that of modern Italian artists presented by George Waldemar at the Bernheim Gallery in Paris. Sironi is asked to be part of the Executive Board of the 5th International Triennial of Architecture and Decorative Arts of Milan, together with Carlo Alberto Felice, Giovanni Muzio and Gio Ponti. The exhibition is held at the Palazzo dell’Arte, designed by Giovanni Muzio. Sironi is in charge of the layout of different rooms and spaces dedicated to mural painting, with works by painters such as Carrà, de Chirico, Funi, Severini, Campigli, and Depero and sculptors such as Arturo Martini, Marino Marini, Libero Andreotti, and Romano Romanelli to name just a few. In addition to this he produces his first monumental fresco in the Ceremonial Hall, depicting The Works and Days (destroyed immediately thereafter as per the rules of the exhibition). He also produces twelve bas-reliefs in coloured cement and six in plaster for the Press Pavilion, built by Luciano Baldessari. The artist, together with Funi, Carrà and Campigli signs the Mural Painting Manifesto, published in La Colonna, which declares full faith in the educational function that only large mural painting may play. This year saw the controversy between Roberto Farinacci and the Novecento movement in the pages of Il Popolo d’Italia and Regime fascista regarding the movement’s style which the former secretary of the Fascist party considered anti-Italian and Jewish. Sironi is consequently banned from exhibiting at future Venice Biennale events and


la rubrica di critica d’arte su “Il Popolo d’Italia”. Continua l’attività teatrale con la progettazione delle scene e dei costumi per la Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti rappresentata al 1º Maggio Musicale Fiorentino, per la regia di Guido Salvini. Allestisce, insieme a Muzio e a Pagano, la Sala dell’Aviazione all’“Esposizione dell’Aeronautica Italiana” che si tiene al Palazzo dell’Arte di Milano. Disegna la copertina e ventiquattro tavole a china de La rivoluzione che vince di O. Dinale e la copertina de Il Risorgimento dell’Italia di Gioacchino Volpe. Entra a far parte del gruppo di lavoro dell’architetto Carminati per la realizzazione del progetto del Palazzo Littorio, per il quale era stato indetto un concorso. Sulla “Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” pubblica Arte ignota a difesa della pittura murale. Dopo un’elaborata progettazione, dipinge ad affresco il catino dell’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma, di Marcello Piacentini, con L’Italia fra le Arti e le Scienze. Allestisce insieme a Muzio il Salone d’Onore alla “Mostra Nazionale dello Sport” a Milano. Alla “II Quadriennale romana” espone venti disegni e partecipa a Parigi alla “Mostra dell’Arte Italiana” organizzata dalla Biennale di Venezia. Partecipa all’Esposizione “Pittura Italiana Contemporanea” che si tiene a San Francisco. Sulla “Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” pubblica il saggio Racemi d’oro sui mosaici di Ravenna, riferimento importante per le opere che sta eseguendo. Realizza le scene della Tosca di Puccini per la tournée del Teatro dell’Opera Italiana a L’Aja (Olanda), con la regia di Salvini. Realizza i grandi mosaici L’Italia Corporativa per la “VI Triennale” milanese (in questa occasione riesce a farne terminare solo la parte centrale) e La Giustizia tra la Legge, la Verità, l’Impero e il Fascismo per il Palazzo di Giustizia di Milano. Cura l’allestimento del Padiglione della FIAT alla “XVII Fiera Campionaria di Milano”. Partecipa alla rassegna “Pittura Moderna Italiana” a Villa Olmo di Como. Sulla “Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” pubblica Secolo Undecimo, un interessante saggio dedicato all’unità delle arti. Progetta le scene per Madonna Imperia di Arturo Rossato e Franco Alfano al Teatro del Casinò di Sanremo.

Espone intero (otto metri per dodici) il mosaico L’Italia Corporativa all’“Esposizione Universale di Parigi” (poi collocato nella sede milanese del Palazzo dei Giornali, dove ancora si trova), dove ottiene notevoli riconoscimenti; in questa stessa occasione espone anche un bassorilievo in gesso intitolato L’Italia Colonizzatrice nella Sezione Italia d’Oltremare. Esegue per l’Aula Magna dell’Università di Ca’ Foscari a Venezia, progettata da Carlo Scarpa, l’affresco L’Italia, Venezia e gli Studi. A Düsseldorf cura l’allestimento del Padiglione Italiano alla Mostra “Schaffen des Volk”. Inizia quest’anno, con l’incarico di

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also loses his art criticism column in Il Popolo d’Italia. He continues his theatrical work, designing sets and costumes for Lucrezia Borgia by Gaetano Donizetti, which was performed at the 1st Maggio Musicale Fiorentino and directed by Guido Salvini. Together with Muzio and Pagano, he designs the layout of the Hall of Aviation for the Italian Aeronautics Exhibition, which is held at the Palazzo dell’Arte in Milan. He draws the cover and twenty-four plates in India ink for La rivoluzione che vince by O. Dinale and the cover of Il Risorgimento dell’Italia by Gioacchino Volpe. He becomes part of the architect Carminati’s work group, designing the Palazzo del Littorio, for which a competition had been held. In the magazine Rivista Illustrata del Popolo d’Italia he publishes Arte ignota a difesa della pittura murale (Unknown Art in the Defence of Mural Painting). Following an elaborate design, he paints a fresco for the Auditorium of the La Sapienza University in Rome, on the floor built by Marcello Piacentini, depicting Italy between the Arts and Sciences. Together with Muzio, he designs the Hall of Honour for the National Sports Show in Milan. He exhibits twenty drawings at the 2nd Quadrennial of Rome and participates at the Italian Art Show in Pairs organised by the Venice Biennale. He also participates in the Contemporary Italian Painting Exhibition held in San Francisco. He publishes the essay Racemi d’oro in the Rivista Illustrata del Popolo d’Italia on the mosaics of Ravenna, an important reference piece for his work in progress. He designs the sets of Puccini’s Tosca for the Italian Theatrical Opera tour of the Hague in the Netherlands, directed by Salvini. He produces the large mosaics L’Italia Corporativa (Corporate Italy) for the 6th Triennial of Milan (on this occasion he only completes the central part), and La Giustizia tra la Legge, la Verità, e l’Impero e il Fascismo (Justice among Law, Truth, Empire and Fascism) for the Palazzo di Giustizia (Court building) in Milan. He designs the layout of the FIAT Pavilion for the 17th Trade Fair in Milan. He participates in the Modern Italian Painting review at Villa Olmo in Como. He publishes Secolo Undecimo (Eleventh Century) in the Rivista Illustrata del Popolo, an interesting essay dedicated to unity in the arts. He designs the sets for Madonna Imperia by Arturo Rossato and Franco Alfano at the Casino Theatre in Sanremo. He exhibits the entire (eight by twelve metre) mosaic L’Italia Corporativa at the Universal Exhibition in Paris (which is later placed in the Palazzo dei Giornali in Milan, where it is today). He receives considerable recognition for this and, on the same occasion, also exhibits a plaster bas-relief entitled L’Italia Colonizzatrice (Italy the Coloniser) among the Italian Overseas’ exhibits. For the Auditorium of the Ca’ Foscari University of Venice, he creates a fresco designed by Carlo Scarpa: L’Italia, Venezia e gli Studi (Italy, Venice and Studies). He designs the layout of the Italian pavilion at the Schaffen des Volk exhibition


progettare il manifesto per la “1100”, la collaborazione di Sironi con la FIAT. A Vienna la Biennale di Venezia organizza la Mostra “Arte italiana dall’800 ai nostri giorni” presentata all’Akademie der Bildenden Kunste; Sironi vi figura con alcune opere. Per il 3º Maggio Fiorentino gli vengono commissionate le scene per Luisa Miller di Verdi, con la regia di Carl Ebert, ma Sironi non porterà a termine il lavoro. Per la “Mostra del Dopolavoro” che si tiene al Circo Massimo a Roma, in collaborazione con Arnaldo Carpanetti, esegue una serie di pitture murali sui temi del lavoro. Inizia due affreschi con Il re e Il duce a cavallo per la Casa Madre dei Mutilati e Invalidi di guerra a Roma, edificio costruito da Marcello Piacentini. Esegue i cartoni della vetrata dell’Annunciazione per la cappella dell’Ospedale Maggiore di Milano. Inizia a progettare i grandi rilievi marmorei per la facciata e le decorazioni per l’interno del Palazzo milanese sede de “Il Popolo d’Italia” (oggi Palazzo dei Giornali), costruito dall’architetto Giovanni Muzio, che saranno conclusi nel 1941. Espone alla “Mostra d’arte contemporanea” di New York. Sulla “Rivista illustrata del Popolo d’Italia” esce il suo ultimo articolo dedicato alla Terza Quadriennale di Roma.

1938

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in Düsseldorf. In this year he is commissioned to design the poster artwork for the ‘1100’ car, a collaboration with FIAT. In Vienna, the Venice Biennale organises the “Italian Art from the 1800s to the Present” exhibition held at the Akademie der Bildenden Künste; Sironi participates with several works. For the 3rd Maggio Musicale Fiorentino he is commissioned to create the sets for Verdi’s Luisa Miller, directed by Carl Ebert, but Sironi does not complete the job. For the National Leisure Hours Exhibition held at the Circus Maximus in Rome, he collaborates with Arnaldo Carpanetti to create a series of mural paintings with work themes. He begins two frescoes of the king and the duce on horseback for the Main Offices of the Maimed and Disabled War Veterans in Rome, which was built by Marcello Piacentini. He produces preparatory cartoons for the Annunciation chapel windows of the Ospedale Maggiore in Milan. He begins designing the large marble reliefs for the facade and interior decorations of the entire Milanese office building of Il Popolo del’Italia (the current Palazzo dei Giornali), built by the architect Giovanni Muzio, which are completed in 1941. He exhibits at the Contemporary Art Exhibition in New York. His last article on the 3rd Quadrennial of Rome appears in the Rivista Illustrata del Popolo d ‘Italia.

1941 Esegue alcuni bozzetti per il manifesto dell’Esposizione 1942 He makes some draft sketches for the poster of the Universal Universale di Roma (EUR), che si sarebbe dovuta tenere nel Exhibition in Rome (EUR), which was to be held in 1942 but 1942 ma che per via della guerra non ebbe luogo. Per questa did not take place on account of the war. For this construction impresa costruttiva, considerata l’ultima del regime, Sironi feat, considered to be the last of the regime, Sironi is comera stato incaricato di progettare un’opera monumentale per il missioned to design a monumental work for the Armed Forces Palazzo delle Forze Armate, che non sarà mai realizzata. Crea building, which will never be realised. He designs the sets for le scenografie per il Dottor Faust di Ferruccio Busoni, che verrà Doctor Faust by Ferruccio Busoni, which will be performed at presentato all’8º Maggio Musicale Fiorentino con la regia di the 8th Maggio Musicale Fiorentino directed by Guido Salvini. Guido Salvini. Opere di Sironi figurano in varie mostre collettive Sironi’s works appear in various group exhibitions in Cortina, a Cortina, Genova, Firenze, Venezia e Milano. Genoa, Florence, Venice and Milan. 1943 Espone alla Galleria del Milione a Milano dodici tempere recenti. He exhibits twelve recent tempera works at the Galleria del La presentazione in catalogo è di Massimo Bontempelli. Negli Milione in Milan. The catalogue presentation is made by anni del conflitto mondiale Sironi torna alla pittura da cavalletto, Massimo Bontempelli. During the years of the world conflict dove vengono riproposti i paesaggi urbani, i gasometri, i nudi, Sironi goes back to easel painting, taking up themes of urban le montagne; in queste opere si risentono anche le influenze landscapes, gasometers, nudes, and mountains. These works metafisiche e il rapporto tra l’architettura classica e i manichini. also display metaphysical influences and the relationship between classical architecture and mannequins. 1944 Esce la monografia di Sironi scritta da Luciano Anceschi nella The monograph on Sironi written by Luciano Anceschi appears serie “Pittori e scultori italiani contemporanei” delle Edizioni in the series Pittori e scultori italiani contemporanei (Contempomilanesi della Conchiglia. rary Italian Painters and Sculptors) issued by the Milan publisher Conchiglia. 1945 L’artista ha una personale alla Galleria L’Annunciata di Milano The artist has a solo show at the Annunciata Gallery in Milan e partecipa ad una collettiva alla Galleria Borromini di Como. and participates in a group show at the Borromini Gallery in Viene sfollato a Cavernago vicino a Dongo dopo l’insurrezione Como. He is evacuated to Cavernago near Dongo following the

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di Milano. Fonda, insieme a Carrà, Casorati, De Grada e Margotti, la “Biennale Nazionale d’Arte di Imola”. Espone alla Galleria del Cavallino di Venezia. Nuova personale alla Galleria L’Annunciata di Milano con opere recenti. Alla Kunsthalle di Berna viene presentata la mostra “Moderne italienische Buhnenbilder”, che ospita opere realizzate per il Teatro; di Sironi è presente un bozzetto per il Don Carlos di Verdi realizzato per la versione con la regia di Guido Salvini. In autunno partecipa alla “I Biennale mediterranea” di Palermo. Viene ripubblicata, ampliata dalla Hoepli di Milano, la monografia di Sironi edita da Alberto Sartoris nel 1930. Progetta le scene e i costumi per Tristano e Isotta di Richard Wagner, rappresentato al Teatro alla Scala di Milano con la regia di Hans Zimmermann.

uprising in Milan. Together with Carrà, Casorati, De Grada and Margotti, he founds the Imola National Biennial of Art. He exhibits at the Cavallino Gallery in Venice.

1946

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Illustra con oltre trenta tavole Le laude di Jacopone da Todi per le Edizioni della Conchiglia di Milano. Partecipa alla mostra “Quarant’ans d’art italien” organizzata dalla Biennale di Venezia al Museo cantonale di Losanna e poi al Kunstmuseum di Lucerna. V. E. Barbaroux allestisce a Buenos Aires la rassegna “Artistas italianos de hoy”, cui anche Sironi è invitato a partecipare. Espone in due sale alla “Rassegna Nazionale di Arti Figurative” tenutasi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, promossa dalla Quadriennale di Roma. Nella prima sala presenta tre opere intitolate Pittura e nella seconda espone con i futuristi. Partecipa all’“Exposición de arte italiano contemporaneo” di Madrid, curata da Carlo Cardazzo della Galleria del Cavallino di Venezia. Oltre al Paesaggio urbano con viandante pubblicato sul catalogo non si hanno notizie circa le altre opere di Sironi esposte. Realizza le scenografie de I Lombardi alla Prima Crociata di Giuseppe Verdi per il 9º Maggio Musicale Fiorentino; la regia è di Lothar Wallestein. Il 5 luglio muore suicida la figlia diciottenne Rossana. Sironi decora con una grande tela a olio intitolata La vita sul mare la sala da pranzo di prima classe della motonave Esperia. Illustra per la Garzanti la copertina del romanzo Le piccole corna di Dino Campini.

Esegue il cartone per un arazzo da collocarsi nella sala di soggiorno della motonave Biancamano. In febbraio tiene una personale alla Galleria Genova di Genova. Disegna i costumi per Medea di Euripide al Teatro Romano di Ostia, per la regia di Guido Salvini e per il dramma satiresco Il ciclope di Euripide, allestito dalla Compagnia di Annibale Ninchi e rappresentato sempre al Teatro Romano di Ostia. Partecipa a varie collettive in Italia e all’estero, tra cui: “I Mostra Internazionale dell’Art Club di Torino”, “Pittura Italiana dal 1850 ai nostri giorni” a Il Cairo, organizzata dall’Ente Biennale di Venezia, “Premio Saint

He has a new solo show at the Annunciata Gallery in Milan with recent works. The Kunsthalle in Bern presents the exhibition Moderne italienische Buhnenbilder, which hosts works created for the theatre; Sironi takes part with a sketch for Verdi’s Don Carlos, created for the version directed by Guido Salvini. In the autumn he participates in the Mediterranean Biennale in Palermo. The Milan publishing house Hoepli republishes an expanded version of the Sironi monograph published by Alberto Sartoris in 1930. He designs the sets and costumes for Tristan und Isolde by Richard Wagner, performed at La Scala Theatre in Milan under the direction of Hans Zimmermann. He illustrates Le Laude (the Lauds) by Jacopone da Todi with more than thirty plates for the publisher Edizioni della Conchiglia in Milan. He takes part in the show Quarant’ans d’art italien organised by the Venice Biennale at the Cantonal Museum of Lausanne and then at the Kunstmuseum in Lucerne. V. E. Barbaroux stages the exhibition Artistas italianos de hoy in Buenos Aires, at which Sironi is also invited to participate.

1948

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He exhibits in two rooms at the National Exhibition of Fine Arts held at the National Gallery of Modern Art and sponsored by the Quadrennial of Rome. In the first room, he presents three works entitled Pittura (Painting) and, in the second, he displays with the Futurists. He participates in the Exposición de arte italiano contemporaneo in Madrid, put on by Carlo Cardazzo of the Cavallino Gallery in Venice. Except for the Paesaggio urbano con viandante (Urban landscape with traveller) published in the catalogue, there is no information regarding the other works exhibited by Sironi. He creates the sets of I Lombardi alla Prima Crociata (Lombards in the First Crusade) by Giuseppe Verdi for the 9th Maggio Musicale Fiorentino, the director is Lothar Wallerstein. On 5 July, his eighteen-year-old daughter Rossana commits suicide. Sironi produces a large oil painting entitled La vita sul mare (Life at Sea) to decorate the first-class dining room on the ship Esperia. For the Garzanti publishing house he illustrates the cover of the novel Le piccole corna (The Small Horns) by Dino Campini. He produces the preparatory cartoon for a tapestry to be hung in the living room of the ship Biancamano. In February, he holds a solo exhibition at the Genova Gallery in Genoa. He designs the costumes for Euripides’ Medea at the Roman Theatre in Ostia, directed by Guido Salvini and for Euripide’s satyric play The Cyclops, performed by the Annibale Ninchi Company at the Roman Theatre in Ostia. He participates in various group exhibitions in Italy and abroad, including: The International Exhibition of the Art Club of Turin, Italian Painting from the 1850s to the Present Day in Cairo, organised by the Venice Bi-


Vincent”. Illustra la copertina del romanzo Crisaline di Dino Campini per le Edizioni Domani di Milano. Personale alla Galleria L’Annunciata di Milano. È promotore insieme a Massimo Campigli del “Premio Parigi”, che si terrà a Cortina d’Ampezzo nel 1951. Espone insieme a Ottone Rosai alla Galleria Il Naviglio di Milano. Sue opere sono presenti a diverse collettive, tra cui: “Art Moderne Italien” al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi; “Futurismo e Pittura Metafisica” alla Kunsthaus di Zurigo; “Mostra Antologica di Disegni Italiani dal 1900 al 1950” ad Asti; “Art Italien Contemporain” al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles. Qui vengono esposti, oltre al Paesaggio urbano del 1924 (della Galleria d’Arte Moderna di Venezia), Il gasometro del 1944 (collezione Jucker), Gli eroi del 1944 (collezione Ghiringhelli); Composizione del 1948 (collezione Tosi) e Composizione del 1949 (collezione Ghiringhelli). Sue opere vengono inserite nel catalogo di E. Montù “Masterpieces of Modern Italian Art”, pubblicato a Milano nel giugno a cura del Radio Giornale (Il viandante, 1929 collezione Cardazzo, Paesaggio urbano, 1930; Lavoratori, 1932; Paesaggio, 1934; Composizione, 1940). La FIAT lo incarica di progettare il manifesto per la nuova “1900”; Sironi esegue diversi bozzetti. Il 13º Maggio Fiorentino mette in scena il Don Carlos di Verdi, regia di Guido Salvini, riproponendo in parte o in toto le scenografie sironiane dell’edizione del 1942, riviste da Sironi.

ennale, and the Prix Saint Vincent. He illustrates the cover for the novel Crisaline by Dino Campini for the Edizioni Domani publishing house in Milan.

1950

He has a solo exhibition at the Annunciata Gallery in Milan. Along with Massimo Campigli he promotes the Paris Prize competition, which will be held in Cortina d’Ampezzo in 1951. He exhibits with Ottone Rosai at the Il Naviglio Gallery in Milan. His works are included in several group exhibitions, including: Art Moderne Italien at the National Museum of Modern Art in Paris, Futurism and Metaphysical Painting at the Kunsthaus in Zurich, the Anthology of Italian Drawings from 1900 to 1950 in Asti, and Art Italien Contemporain at the Palais des BeauxArts in Brussels. Here, in addition to Paesaggio urbano (Urban Landscape, 1924 - in the Gallery of Modern Art in Venice), he exhibits Il gasometro (The Gasometer, 1944 - in the Jucker collection), Gli eroi (The Heroes, 1944 - in the Ghiringhelli collection), Composizione (Composition, 1948 - in the Tosi collection), and Composizione (Composition, 1949 - in the Ghiringhelli collection). His works Il viandante (The Wayfarer, 1929 - in the Cardazzo collection), Paesaggio urbano (Urban landscape, 1930), Lavoratori (Workers, 1932), Paesaggio (Landscape, 1934), and Composizione (Composition, 1940) are included in E. Montù’s catalogue Masterpieces of Modern Italian Art, published by the Radio Giornale in Milan in June. FIAT commissions him to design the poster artwork for the new ‘1900’ car and Sironi creates several sketches. The 13th Maggio Musicale Fiorentino stages Verdi’s Don Carlos, directed by Guido Salvini, using in whole or in part the sets Sironi created for the 1942 production, revised by Sironi himself.

Partecipa alla IX Triennale di Milano, che si inaugura a maggio, 1951 He takes part in the 9th Triennial in Milan, which opens in con opere grafiche e bozzetti pubblicitari esposti nel Salone May, with graphic art and advertising sketches on display in Arti Grafiche e Pubblicità, ordinato da E. Carboni e D. Villani. the Graphic Arts and Advertising Hall, organised by E. Carboni È presente alla “Mostra Nazionale di Scenografie Verdiane” a and D. Villani. He exhibits at the National Verdi Scenography Parma e alla “II Biennale d’Arte Sacra” di Novara, che si tiene Show in Parma and at the Biennial of Sacred Art in Novara, ad ottobre. Ha luogo la prima edizione del “Premio Parigi” which is held in October. The first “Paris Prize” event is held a Cortina, nella quale Sironi partecipa come membro della in Cortina, and Sironi participates as a member of the jury. giuria. Invitato a tenere una Mostra personale alla Biennale di Venezia, Sironi prima accetta poi decide di declinare l’invito. La Galleria del Cavallino di Venezia gli dedica una mostra con opere dal 1922 al 1935. Sironi protesta con la Galleria perché non aveva dato autorizzazione all’esposizione, che infatti verrà interpretata come un suo atto di sfida alla Biennale. Una personale è allestita alla Galleria Birch di Copenhagen. Partecipa a numerose collettive tra le quali: “Pintura italiana de hoy” a Montevideo e “The 1952 Pittsburgh International Exhibition of Contemporary Painting”, organizzata dal Carnegie Institute. Qui espone due dipinti: Composizione del 1951 e Frammenti di musica, sempre del 1951. Diversi dipinti vengono acquistati da Gallerie e Musei italiani e stranieri (Autoritratto, 1913 e Composizione, 1951 dalla

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After being invited to hold a personal exhibition at the Venice Biennale, Sironi first accepts and then decides to decline the invitation. The Cavallino Gallery in Venice dedicates an exhibition to him featuring works from 1922 to 1935. Sironi lodges a protest against the gallery because he had not given authorisation for the exhibition, which is in fact interpreted as an act of defiance by him against the Biennale. He holds a solo show at the Birch Gallery in Copenhagen. He takes part in numerous group exhibitions, including: Pintura italiana de hoy in Montevideo and the 1952 Pittsburgh International Exhibition of Contemporary Painting, organised by the Carnegie Institute. Here he exhibits two paintings: Composizione (Composition, 1951) and Frammenti di musica (Fragments of Music, 1951).


Civica Galleria d’Arte Moderna di Milano, Nudi femminili, 1950-1952 dalla Galleria d’Arte Moderna di Firenze, Il sifone, 1915 e Cinque figure, 1937-1938 dalla Tate Gallery di Londra; Composizione, 1951 dal Museum of Art di Toledo (Ohio). Nella pittura di Sironi di questo periodo i soggetti sembrano perdere progressivamente in figuratività mentre assume un sempre maggiore rilievo la materia. Il critico Michel Tapié lo inserisce nel suo libro Un autre art, sulla pittura informale contemporanea.

Several paintings are purchased by Italian and foreign museums and galleries: Autoritratto (Self Portrait, 1913) and Composizione (Composition, 1951) by the Civic Gallery of Modern Art in Milan, Nudi femminili (Female nudes, 1950-1952) by the Gallery of Modern Art in Florence, Il sifone (The siphon, 1915) and Cinque figure (Five figures, 1937-1938) by the Tate Gallery in London, and Composizione (Composition, 1951) by the Toledo Museum of Art (Ohio). In Sironi’s paintings from this period, the subjects seem to gradually decrease in clarity and the material take on ever greater importance. The critic Michel Tapié includes him in his book on informal contemporary painting, Un autre art.

Partecipa alla II Biennale di San Paolo in Brasile con opere 1953 He participates in the 2nd Biennale in São Paulo, Brazil with dell’ultimo periodo. La presentazione in catalogo alla Sala works from the most recent period. The presentation of the italiana è di Giovanni Ponti, presidente della Biennale di catalogue for the Italian Room is by Giovanni Ponti, president Venezia. Ha una personale alla Galleria Per di Oslo nel gennaio of the Venice Biennale. He has a solo show at the Per Gallery in Oslo in January and at the Angelo Bianchi Gallery in e alla Galleria di Angelo Bianchi di Gallarate. Carlo Ludovico Gallarate. Carlo Ludovico Ragghianti presents the exhibition Ragghianti presenta a Palazzo Strozzi di Firenze la mostra “Arte A Collection of Italian Modern Art at the Palazzo Strozzi in Moderna in una raccolta italiana”; di Sironi sono presenti: Il Florence; Sironi’s works include: Il bevitore (The Drinker, 1924), bevitore, 1924; Paesaggio urbano con gasometro del 1945; Paesaggio Paesaggio urbano con gasometro (Cityscape with gasometer, urbano del 1946; Composizione con manichino del 1947; Grande 1945), Paesaggio urbano (Cityscape, 1946), Composizione con composizione del 1948; La penitente del 1948. Nella rassegna manichino (Composition with mannequin, 1947), Grande “Mostra d’Arte Contemporanea” che si tiene a luglio alla Galleria composizione (Large composition, 1948), and La penitente (The Rotta di Genova sono esposte: Composizione, 1936; Paesaggio, Penitent, 1948). At the Contemporary Art exhibition held at 1938; Nudo, 1932; Figure, 1945, Paesaggio, 1939; Figure, 1947; the Rotta Gallery in Genoa in July, he exhibits: Composizione Figura seduta, 1951; Paesaggio, 1952; Figura, 1951; Testa, 1948. (Composition, 1936), Paesaggio (Landscape, 1938) Nudo (Nude, Alcune sue opere vengono inserite nella rassegna “Arte nella vita del Mezzogiorno d’Italia” che si tiene a Roma dal marzo. La 1932), Figure (Figures, 1945) Paesaggio (Landscape, 1939), Figure Galleria del Milione a Milano organizza una personale di Sironi (Figures, 1947), Figura seduta (Seated Figure, 1951), Paesaggio itinerante in nord America che tocca Boston, San Francisco, (Landscape, 1952), Figura (Figure, 1951), and Testa (Head, Colorado Springs, Wilmington, Manchester, Baltimora, Akron, 1948). Several of his works are included in the exhibition “Art e che avrà un rilevante consenso. in the Life of the Italian Mezzogiorno” which is held in Rome beginning in March. The Galleria del Milione in Milan organizes a solo tour of Sironi in North America with stops in Boston, San Francisco, Colorado Springs, Wilmington, Manchester, Baltimore, and Akron that will meet with great success.

1954

Riceve dall’Accademia di San Luca il Premio Luigi Einaudi e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri la Medaglia d’Oro come “benemerito dell’istruzione, della cultura e delle arti”. Partecipa in luglio al 6º Premio Nazionale di Pittura “Golfo di La Spezia”, dove espone quindici tele dal titolo Composizione e una Donna al caffè. Insieme a Carrà, Rosai, Fazzini e Guttuso Sironi è uno dei componenti della giuria del “II Premio Marzotto”. Espone alla X Triennale di Milano bozzetti per i manifesti della V e della VI Triennale, per il Diploma della VI Triennale, oltre a Due nudi del 1940 e Paesaggio del 1945; le opere sono presentate nel Salone d’Onore, che celebra “I Trent’anni della Triennale 19231954”, ordinato da Agnoldomenico Pica. Ha una personale alla Galleria del Milione a Milano con tempere dal 1952 al 1954. A novembre al Palazzo Reale di Milano viene presentata una mostra di centotre dipinti del Museo d’Arte di San Paolo del Brasile; Sironi è presente con L’Aratura del 1924 e Ritratto della

He receives the Luigi Einaudi Award from the Accademia di San Luca and the Gold Medal from the Presidency of the Council of Ministers in recognition of his achievements in culture and the arts. On 6 July, he participates in the National Painting Prize of the Gulf of La Spezia, where he exhibits fifteen paintings entitled Composition and one entitled Donna al caffè (Woman at a cafè). Along with Carrà, Rosai, Fazzini and Guttuso, Sironi is one of the members of the jury at the 2nd Marzotto Prize exhibition. At the 10th Triennial of Milan he exhibits sketches for posters of the 5th and 6th Triennial, the Diploma for the 6th Triennial, as well as Due nudi (Two Nudes, 1940) and Paesaggio (Landscape, 1945). The works are presented in the Hall of Honour celebrating the thirty-year anniversary of the Triennial (1923-1954), organised by Agnoldomenico Pica. He has a solo exhibition at the Galleria del Milione in Milan with

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Nonna del 1910. La selezione delle opere è di Pier Maria Bardi. Viene eletto membro dell’Accademia di San Luca a Roma.

Nel giugno espone una serie di opere ultime alla Mostra d’Arte italiana di Tokyo. L’edizione di “Documenta” a Kassel nel settembre lo vede presente con tre opere degli anni 19171920 e 1924; curatore della rassegna è Werner Haftmann. Sironi è inserito, con otto opere degli anni Venti, nella mostra “Pittura e scultura italiane dal 1910 al 1930” curata da Giorgio Castelfranco e Marco Valsecchi in occasione della VII edizione della Quadriennale di Roma (L’Allieva, Paesaggio urbano della collezione Cacciabue, Composizione della collezione Boschi, Nudo e figura, San Martino, Case e albero, Natura morta della collezione Scheiwiller, L’aratura della collezione Deana). Alla “III Mostra Nazionale dell’Associazione Artisti d’Italia”, che si tiene al Palazzo Reale di Milano, espone: Montagne, Pagliacci, Sibille, I poveri, Paesaggio, Ricordo, Alberi, Composizione murale e due Composizioni. Nell’ottobre partecipa con l’opera Composizione del 1953 alla “The 1955 Pittsburgh International Exhibition of Contemporary Art” organizzata dal Carnegie Institute. Insieme ad opere di Campigli e Modigliani, Sironi è presente alla Kunsthalle di Berna. Viene pubblicata la monografia Mario Sironi pittore di A. Pica, per la quale l’artista esegue la copertina e la sovracoperta.

tempera works from 1952-1954. In November, the Palazzo Reale in Milan presents an exhibition of one hundred and three paintings from the Museum of Art of São Paulo, Brazil; Sironi participates with L’Aratura (The Plough, 1924) and Ritratto della Nonna (Portrait of a Grandmother, 1910). The selection of works is made by Pier Maria Bardi. He is elected a member of the Accademia di San Luca in Rome.

1955

In June, he exhibits a series of recent works at the Italian Art exhibition in Tokyo. The event Documenta in Kassel in September sees him present three works from the years 1917-1920 and 1924; the curator of the exhibition is Werner Haftmann. Sironi has eight of his works from the 1920s placed in the exhibition Italian Painting and Sculpture from 1910 to 1930 organised by Giorgio Castelfranco and Marco Valsecchi for the 7th Quadrennial in Rome. The works are: L’Allieva (The pupil) and Paesaggio urbano (Urban landscape) from the Cacciabue collection; Composizione (Composition) from the Boschi collection; Nudo e figura (Nude and figure), San Martino (St. Martin), Case e albero (Houses and tree), Natura morta (Still life) from the Scheiwiller collection, and L’Aratura (The Plough) from the Deana collection). At the 3rd National Italian Artists Association exhibition held at the Palazzo Reale in Milan, he exhibits: Montagne (Mountains), Pagliacci (Clowns), Sibille (Sybils), I poveri (Poor people), Paesaggio (Landscape), Ricordo (Memory), Alberi (Trees), a Mural Composition and two more Compositions. In October, he participates in the 1955 Pittsburgh International Exhibition of Contemporary Art organised by the Carnegie Institute with Composizione (Composition, 1953). Along with works by Campigli and Modigliani, Sironi exhibits at the Kunsthalle in Bern. The monograph Mario Sironi: painter by A. Pica is published, for which the artist creates the cover and dust jacket.

Figura tra “I Maestri della Mostra Antologica della Pittura e 1956 He is among the Masters of the Anthology of Italian Scultura Italiane dal 1910 al 1930” nell’opuscolo pubblicato Painting and Sculpture 1910-1930 exhibited in the a cura del Centro di documentazione della Presidenza del brochure published by the Centre for documentation Consiglio dei Ministri in occasione della consegna della medaglia of the Presidency of the Council of Ministers at d’oro agli artisti che avevano partecipato alla VII Quadriennale the awarding of the gold medal to the artists who had Nazionale d’Arte di Roma. Gli altri artisti premiati sono: Balla, participated in the 7th National Quadrennial of Art Boccioni, Campigli, Carrà, Casorati, de Chirico, De Pisis, in Rome. The other award-winning artists are: Balla, Virgilio Guidi, Martini, Melli, Modigliani, Morandi, Rosai, Boccioni, Campigli, Carrà, Casorati, de Chirico, De Pisis, Gino Rossi, Semeghini, Severini, Soffici, Spadini, Tosi, Viani. La Virgilio Guidi, Martini, Melli, Modigliani, Morandi, Rosai, Galleria Bergamini di Milano lo inserisce nella mostra “Opere Gino Rossi, Semeghini, Severini, Soffici, Spadini, Tosi, and scelte di recente e vecchia data” con: Architetto e modella del Viani. The Bergamini Gallery in Milan places his work in the 1930, L’incontro del 1932 (sic!, la datazione è visibilmente errata, exhibition Selected Recent and Past Works, with: Architetto e appartenendo l’opera alla metà degli anni ’40), La cavalcata (non modella (Architect and model, 1930), L’incontro (The Encounter, c’è data), Paesaggio del 1951. Illustra per le edizioni del Milione 1932 - but the date is obviously wrong, as the work belongs to la copertina del dramma di Vincenzo Spinelli Issione. the mid-1940s), La cavalcata (The Ride, undated), and Paesaggio (Landscape, 1951). He illustrates the cover of Issione, a drama by Vincenzo Spinelli, published by del Milione. Ha una personale alla Galleria Blu di Milano e anche la Galleria 1957 He has a solo show at the Galleria Blu in Milan and the Galleria dello Scudo di Verona gli dedica una mostra. Da marzo ad dello Scudo di Verona dedicates an exhibition to him. From

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aprile la Marlborough Fine Art Ltd. di Londra presenta la mostra “Sironi and Campigli” con ben quarantanove opere dell’ultima produzione dell’artista, tra cui varie Moltiplicazioni, Composizioni ed Evocazioni ritmiche. Espone una serie di dipinti alla Galleria torinese La Bussola. A dicembre la Galleria Bergamini di Milano inserisce opere di Sironi nella mostra di pittura Contemporanea Italiana “Opere scelte di recente e vecchia data”; la presentazione in catalogo è di Giampiero Giani; le opere esposte: Momento metafisico del 1914 (sic!), Figura con libro del 1928, Composizione (senza indicazione di data), Montagne del 1949. Espone anche a Roma.

March to April, Marlborough Fine Art Ltd. of London presents the exhibition “Sironi and Campigli” with as many as forty-nine of the artist’s latest works, including: Moltiplicazioni (Multiplication), Composizioni (Compositions), and Evocazioni ritmiche (Rhythmic evocations).

1958

He exhibits a series of paintings at the Galleria La Bussola in Turin. In December, the Galleria Bergamini in Milan places works by Sironi in a Contemporary Italian painting exhibition: “Selected Recent and Past Works”; the catalogue is presented by Giampiero Giani, the works displayed include: Momento metafisico (Metaphysical moment, 1914 (sic)), Figura con libro (Figure with book, 1928); Composizione (Composition, undated), and Montagne (Mountains, 1949). He also exhibits in Rome.

Il Comune di Livorno organizza la mostra “Disegni di Mario 1959 The Municipality of Livorno organises the exhibition “DrawSironi”. A Firenze La Strozzina di Palazzo Strozzi presenta ings by Mario Sironi”. In Florence, La Strozzina in the Palazzo “La Collezione minima di Zavattini” organizzata da Carlo L. Strozzi presents “The Zavattini Miniature Collection” organised Ragghianti; tra le oltre mille opere esposte figurano cinque by Charles L. Ragghianti, among the more than one thousand piccoli dipinti di Sironi: Cavalli, s.d., Figure femminili del 1944, works on display, five small paintings by Sironi are exhibited: Manichino metafisico del 1950, Paesaggio del 1951 e Paesaggio Cavalli (Horses, undated), Figure femminili (Female figures, del 1959. La Civica Galleria d’Arte Moderna di Torino presenta 1944), Manichino metafisico (Metaphsical mannequin, 1950), in ottobre la Mostra “Capolavori d’Arte Moderna nelle raccolte Paesaggio (Landscape, 1951), and Paesaggio (Landscape, 1959). private”, a cura di Marco Valsecchi; di Sironi vi sono esposte In October, the Galleria Civica d’Arte Moderna in Turin presventi opere dagli anni Dieci fino agli anni Cinquanta. ents the exhibition “Masterpieces of Modern Art in Private Collections” curated by Marco Valsecchi; twenty of Sironi’s works from the teens to the fifties. Vengono esposte otto opere futuriste (Autoritratto, Cavaliere, Camion, Composizione con elica, La guerra, L’aeroplano, L’Atelier delle meraviglie) alla XXX Biennale di Venezia nell’ambito della “Mostra Storica del Futurismo”. La Galleria Edmondo Sacerdoti di Milano organizza una mostra sulla pittura italiana del Novecento; di Sironi vengono presentate: Paesaggio di montagna del 1928; Periferia del 1929; Il ponte del 1930; Figura femminile del 1930; L’attesa del 1928; Figura del 1925 e Composizione del 1948. All’Annunciata di Milano, insieme ad opere di Campigli, Carrà, De Pisis, Morandi, vengono esposti alcuni dipinti di Sironi, dei quali la brochure non presenta l’elenco. Nel luglio la Galleria d’Arte Il Canale di Venezia presenta opere di Sironi dal 1913 al 1918; si tratta di disegni e piccole tempere. L’artista esegue il cartone per un arazzo destinato al salone delle feste della turbonave Leonardo da Vinci. La Galleria Schwarz di Milano dedica una mostra a Sironi e Picasso. È presente alla mostra “Arte Italiana del XX secolo da Collezioni Americane” ospitata al Palazzo Reale di Milano. Inizia a dipingere la serie delle Apocalissi.

1960

Eight Futurist works: Autoritratto (Self-portrait), Cavaliere (Knight), Camion (Truck), Composizione con elica (Composition with propeller), La guerra (The War), L’aeroplano (The Aeroplane), and L’Atelier delle meraviglie (Atelier of Wonders) are displayed at the 30th Venice Biennale as part of the “Historical Futurism Exhibition”. The Galleria Edmondo Sacerdoti of Milan organises an exhibition on Italian painting of the twentieth century; Sironi’s works presented include: Paesaggio di montagna (Mountain landscape, 1928), Periferia (Suburbs, 1929), Il ponte (The Bridge, 1930), Figura femminile (Femal figure, 1930), L’attesa (The Wait, 1928), Figura (Figure, 1925), and Composizione (Composition, 1948). Together with works by Campigli, Carrà, De Pisis, and Morandi, some of Sironi’s paintings are exhibited at the Galleria Annunciata in Milan, which the brochure does not list. In July, the Il Canale Art Gallery in Venice presents works by Sironi from 1913 to 1918, including drawings and small tempera works. The artist produces the preparatory cartoon for a tapestry to be placed in the ballroom of the turbine steamship Leonardo da Vinci. The Galleria Schwarz in Milan dedicates an exhibition to Sironi and Picasso. The artist is present at the exhibition “Twentieth Century Italian Art in American Collections” held at the Palazzo Reale in Milan. He begins painting the Apocalissi (Apocalypses) series.

A maggio riceve dal Comune di Milano il Premio Città di 1961 In May, he receives the City of Milan Award from the city of

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Milano. Il 13 agosto Sironi muore e viene sepolto, secondo la sua volontà, nel cimitero monumentale di Bergamo, accanto alla madre e alla figlia Rossana. Tra il 1961 e il 1963 numerose sono le rassegne espositive che tributano omaggio all’artista scomparso. Ancora prima della morte, il 6 agosto 1961, il Circolo artistico di Cortina d’Ampezzo gli aveva dedicato una mostra con più di cinquanta opere messe a disposizione da collezionisti di Cortina e Venezia; nelle poche righe di presentazione si legge: “Caro Maestro, la Mostra allestita quest’anno al Circolo Artistico è un omaggio alla Sua Arte; al Suo pennello insigne dal quale Ella seppe trarre, nei lunghi periodi trascorsi a Cortina, la profonda solitaria grandezza delle crode e delle valli; la magia delle nevi, delle luci e delle ombre. A Lei vada il nostro saluto affettuoso”. Ad ottobre a Milano è la Galleria del Milione a rendere omaggio all’artista scomparso con la “Prima Mostra postuma di Mario Sironi con opere dal 1950 al 1961”: ventiquattro tra olii e tecniche miste, presentati nella brochure da uno scritto di A. Pica, Commiato per Mario Sironi, e un commosso omaggio di Carlo Belli, Araldo dell’epoca (già pubblicato su “Il Tempo” del 14 agosto, all’indomani della morte). Sempre ad ottobre si tiene “Sironi” alla Galleria del Vantaggio di Roma con trentaquattro opere tra olii, tempere, disegni di vari periodi. “Omaggio a Sironi” è la mostra realizzata alla fine di gennaio 1962 alla Galleria d’Arte Colongo di Biella che presenta ventinove opere tra olii e tempere. La mostra “Sironi” è organizzata a febbraio 1962 presso la Galleria d’Arte La Bussola di Torino con quarantadue opere dalla fine degli anni Venti agli ultimi mesi di vita; a quest’ultimo periodo in modo specifico vanno riportate, in catalogo: I viandanti (marzo), Paesaggio arcaico con alberi (maggio), Apocalisse (luglio). La XXXI edizione della Biennale di Venezia, che si tiene da giugno ad ottobre, dedica a Sironi una Mostra retrospettiva con oltre cento opere, ordinata da Agnoldomenico Pica, Gian Alberto Dell’Acqua e Marco Valsecchi. La rivista dell’Ente Autonomo “La Biennale di Venezia”, n. 43, dedica due pagine a Sironi (16 e 17). La Galleria Gissi di Torino inserisce Sironi tra gli artisti presentati nella mostra “Maestri del ‘900 italiano” che si tiene a giugno. “Mario Sironi. Disegni dal 1913 al 1961” è il titolo della mostra che si tiene presso la Galleria Aldina di Roma da ottobre a novembre 1962, con presentazione in catalogo di Corrado Cagli e con quarantuno disegni. La “Mostra celebrativa di Mario Sironi” ha luogo a Brescia tra gennaio e febbraio 1963, per la cura di Marco Valsecchi e con quarantuno opere dagli esordi al 1961. La Galleria milanese Cadario inaugura ad ottobre una antologica di Sironi con ventisette tra olii, tempere e disegni. A dicembre a Roma la Galleria Don Chisciotte presenta 19 tempere dell’artista; contemporaneamente, sempre a Roma, la Galleria d’Arte Zanini espone alcuni dipinti scelti. 1961-1885

Milan. On August 13, Sironi dies and is buried, according to his will, in the monumental cemetery of Bergamo, next to his mother and his daughter Rossana. Between 1961 and 1963 many exhibitions are held that pay tribute to the deceased artist. Even before his death, on 6 August 1961, the Artistic Association of Cortina d’Ampezzo dedicates an exhibition to him with more than fifty works on display from collectors in Cortina and Venice. The brief introduction reads: “Dear Master, the exhibition staged by this year’s Artistic Association is a tribute to your Art and to the solitary grandeur of the crags and deep valleys, the snowy magic, lights and shadows depicted by your able brush from the long periods you spent here in Cortina. We give you our warmest and most affectionate thanks.” In October, the Galleria del Milione in Milan pays homage to the deceased artist with the “First Posthumous Exhibition of Mario Sironi’s Works 1950-1961”: twenty-four oil and mixed media paintings, presented in the brochure with an essay by A. Pica, Commiato per Mario Sironi (Farewell to Mario Sironi), and a moving tribute by Carlo Belli, Araldo dell’epoca (Herald of the Era, already published in “Il Tempo” on 14 August, the day of his death). Also in October, the “Sironi” exhibition is held at the Galleria del Vantaggio in Rome with thirty-four works, including oils, tempera pieces, and drawings from various periods. The “Omaggio a Sironi” exhibition is held in late January 1962 at the Colongo Art Gallery of Biella with twenty-nine works, including oils and tempera pieces. The exhibition “Sironi” is organised in February 1962 at the La Bussola Art Gallery of Turin with forty-two works from the late twenties to the last months of life; the catalogue specifically mentions the following works from the latter period: I viandanti (The Wayfarers, March), Paesaggio arcaico con alberi (Archaic landscape with trees, May), and Apocalisse (Apocalypse, July). The 31st Venice Biennale is held from June to October and dedicates a retrospective exhibition to Sironi with over one hundred works, organised by Agnoldomenico Pica, Gian Alberto Dell’Acqua and Marco Valsecchi. The magazine published by the independent organisation “La Biennale di Venezia”, ​​no. 43, devotes two pages to Sironi (16 and 17). The Galleria Gissi in Turin includes Sironi among the artists presented in the exhibition “Twentieth Century Italian Masters” held in June. “Mario Sironi: Drawings 1913-1961” is the title of the exhibition held at the Aldina Gallery in Rome from October to November 1962 with a catalogue presentation by Corrado Cagli and forty-one drawings. The “Mario Sironi Celebratory Exhibition” is held in Brescia in January and February 1963 and is curated by Marco Valsecchi with forty-one works from the artist’s early period to 1961. The Galleria Cadario opens in Milan in October with a retrospective exhibition of twenty-seven oils, tempera pieces and drawings by Sironi. In December, the Galleria Don Chisciotte in Rome presents 19 tempera works by the artist; simultaneously, again in Rome, the Zanini Art Gallery exhibits a selection of paintings.

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Mario Sironi

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Opere di Sironi provenienti dai Musei Guggenheim di Bilbao, New York e Venezia. GAmm Giunti 2011. A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri (a cura di), Mario Sironi, catalogo della mostra, BAF Bergamo Arte Fiera 13-17 gennaio 2011, Edizioni Cinquantasei 2011.

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A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri (a cura di), Mario Sironi, catalogo della mostra, Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna 23 gennaio-10 marzo 2011, Edizioni Cinquantasei 2011. A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri (a cura di), Mario Sironi, catalogo della mostra, Arte Genova 11-14 febbraio 2011, Edizioni Cinquantasei 2011. A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri (a cura di), Mario Sironi, catalogo della mostra, ArtExpo Arezzo 17-21 marzo 2011, Edizioni Cinquantasei 2011. A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri (a cura di), Mario Sironi, catalogo della mostra, Collezioni d’Arte Milano 12-17 aprile, Edizioni Cinquantasei 2011. A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri (a cura di), Mario Sironi, catalogo della mostra, Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo “Il Carmelo” di Sassari, 25 giugno - 18 settembre 2011, Edizioni Cinquantasei 2011. A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri (a cura di), Mario Sironi, catalogo della mostra, Contemporanea Forlì 3-7 novembre 2011, Edizioni Cinquantasei 2011. A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri (a cura di), Mario Sironi, catalogo della mostra, Arte Padova 10-14 novembre 2011, Edizioni Cinquantasei 2011. A. Sironi-Straußwald, C. Spadoni, E. Serri (a cura di), Mario Sironi, catalogo della mostra, Expo Arte Bari 18-20 maggio 2012, Edizioni Cinquantasei 2012. C. Tesio (a cura di) Mario Sironi. La grandiosità della forma, catalogo della mostra, Cherasco, Palazzo Salmatoris, 12 ottobre 2013 - 12 gennaio 2014. E. Pontiggia (a cura), Sironi e la Grande Guerra, catalogo della mostra, Chieti, Palazzo de’ Mayo, S.E.T. Spazio Esposizioni Temporanee, 22 febbraio -25 maggio 2014. P. Levi, S. Serradifalco, E. Serri, Mario Sironi e il Novecento, catalogo della mostra, Verona, PalaExpo, 12-16 febbraio 2014.

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Beauty in its multiple facets enjoys infinite horizons to which man has always aspired... Dedicated to attention to detail, the search for synergy between ideas, states of mind, forms and colours, the pursuit of beauty is the leitmotiv linking the work of the Crems group, from distribution to hospitality. Crems and Clearco, companies with the sole distribution rights for internationally renowed brands, offer products and services with a hight emotive content. The distinctive feature that distinguishes the hospitality lies in the emotional value Seven Hostel and Casa Angelina offer their clients, letting them enjoy a unique experience.

ISBN 978-88-96427-52-1

9 788896 427521

€ 30,00

SIRONI

Pittura Illustrazione Grande decorazione Painting Illustration Grand decoration

Crems e Clearco, aziende esclusiviste nella distribuzione di brand di fama internazionale, offrono prodotti e servizi ad alto contenuto emotivo. Il tratto distintivo che caratterizza l’hospitality sta nel valore emozionale che Seven Hostel e Casa Angelina trasmettono ai clienti, facendo vivere loro un’esperienza unica.

Mario

Mario SIRONI

Nelle sue molteplici sfaccettature, la bellezza gode di orizzonti infiniti, cui l’uomo tende da sempre... Dedicandosi alla cura del dettaglio, alla ricerca della sinergia tra idee, stati d’animo, forme e colori, la ricerca del bello è il leitmotiv che lega le attività del gruppo Crems dalla distribuzione all’hospitality.

Pittura Illustrazione Grande decorazione

Mario Sironi è stato uno dei più importanti artisti del ‘900: pittore e illustratore fra i più lungimiranti di tutti i tempi, aveva capito con grande anticipo l’importanza di far comprendere l’arte alle masse e non mantenerla un fatto d’elite. La sua opera possiede un respiro Europeo, non tanto perchè ‘guarda all’Europa’, quanto, paradossalmente, per il contrario: perchè approfondendo le proprie ragioni e le proprie radici, giunge a esiti di assoluta qualità espressiva. Sfogliamo le pagine senza pregiudizi di sorta e lasciamo che il pensiero e il gesto dell’Artista si facciano spazio nella nostra immaginazione di spettatori contemporanei comprendendo quella lezione di compostezza di cui più che mai, oggi, la nostra società sembra aver bisogno.

Painting Illustration Grand decoration Mario Sironi is one of the most important artists of the twentieth century. He anticipated the importance of making art understandable to the masses and not keeping it something or just the elite. Sironi’s work has more European quality not so much because it ‘look to Europe’ but, paradoxically, on the contrary, because, developing its own readolf and roots, it attains the outcome of assolute expressive quality. So, we should leaf through the pages without any bias. Let Artist’s thoughts and acts create space in our contemporary viewers’ imagination and learn a lesson in timeless composure which our society seems to need, now more than ever.


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