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VARIE

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La percezione diffusa quando si parla di Romania a livello imprenditoriale è quella di un mercato da prendere in considerazione unicamente per andare a produrre a basso costo esternalizzando la produzione, inseguendo costi di manodopera ridotti e le tasse decisamente più favorevoli, questa percezione ha innegabilmente basi molto solide eppure si registra un fenomeno in aumento dovuto all’ingresso della Romania in Comunità Europea. L’ingresso nella UE, con il conseguente afflusso di fondi Europei, ha prodotto un improvviso sviluppo delle infrastrutture in un paese che, dopo la dittatura, partiva dalla totale assenza di vie di comunicazione e dei servizi più elementari. Il paese si presenta a tutt’oggi con grosse aree sviluppate servite da vie di comunicazione all’altezza di una grande metropoli e aree rurali in cui è la popolazione si muove con carretti trainati da cavalli e dove l’economia di sussistenza è puramente incentrata su agricoltura (piccoli orti e coltivazioni) e sull’allevamento in prevalenza di pecore e pollame. Si ha quindi la possibilità di veder passare in un piccolo paese montano un tir da 12mt che affianca e supera un carretto carico di legna da ardere con il padre alle redini e i figli sulla catasta. Si può quindi intuire che il costo della vita sia estremamente più basso rispetto al nostro, uno stipendio medio varia dai 300€ ai 400€ (come abbiamo avuto modo di capire parlando con cameriere e receptionist del nostro ultimo albergo a 4 stelle). Avremo quindi che per una cena pantagruelica, senza farsi mancare nulla, raramente si possa andare oltre i 30€ totali mangiando in 4 persone. Questi dati mi servono per far capire che nonostante sia una economia in crescita e che il valore del denaro sia completamente differente dal nostro ci sono figure e professionalità di cui il paese ha estremo bisogno e soprattutto ha la capacità di pagare il giusto prezzo. Il mercato che sta nascendo è quindi fatto di professionalità ben specifiche e di figure che all’interno del paese non sono mai state formate, soprattutto necessita di tutti quei prodotti specialistici che all’interno del paese non vengono creati. Per andare più nello specifico di quella che è la mia esperienza è necessario chiarire il settore di cui mi occupo: la mia azienda si occupa di servizi tecnici per lo spettacolo e nello specifico, in questo caso, di illuminazione di grandi aree. La sfida alla quale abbiamo risposto è quella di illuminare una partita di calcio e garantire 1000lux omogenei necessari alla telecamere per ottenere un buon risultato nella ripresa dell’incontro calcistico. Abbiamo avuto modo di capire che le squadre di LEGA 1 (corrispondente della nostra Serie A) spesso provengono da piccole cittadine rurali con stadi che sono stati costruiti mediamente tra il 1920 e 1940, sono quindi completamente privi di una qualsiasi illuminazione e anche delle strutture (torri faro) atte a sostenere 100 proiettori per

illuminare il campo da gioco. Tralasciando le difficoltà iniziali nello sviluppare un progetto adeguato per creare un sistema a noleggio che fosse trasportabile di città in città, la vera sfida è stata, nei momenti iniziali, la logistica per coordinare: bilico per le strutture, montatori locali che potessero (secondo nostro progetto) costruire le torri alte 25mt, in seguito far arrivare il bilico del materiale tecnico direttamente dall’italia e di conseguenza mandare un squadra dall’italia per montare ma soprattutto tarare tutti i fari. Abbiamo quindi cominciato come una “semplice” operazione di noleggio che ha ovviamente un costo decisamente notevole, facendo arrivare il materiale dall’Italia, hanno quindi provato 3 volte a cercare dei fornitori che fossero geograficamente più vicini, qui si è vista la differenza dato che la loro impreparazione, soprattutto dal punto di vista del tecnico, ha creato grossi problemi tra la Federazione di Calcio Rumena e l’emittente televisiva. Proprio la competenza e la preparazione credo ci sia la chiave di volta per il mercato rumeno, poter fornire prodotti e competenze che non sono presenti all’interno del paese. Siamo andati a creare e garantire un servizio che nessun altro (in 4 stati) gli poteva garantire. Questo ha portato a chiudere un contratto quinquennale per la fornitura del servizio di illuminazione provvisorio e soprattutto ad accedere alle gare per la fornitura degli impianti di illuminazione e di sonorizzazione fissa.

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