CONFINDUSTRIA EMILIA
AREA CENTRO: le imprese di Bologna, Ferrara e Modena
futuro GI
G I O VA N I IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO
FARETE 2017 Vivendo in un mondo “wide” e “wild”, quanto è difficile fare impresa oggi?
varie Progetto “CREI-AMO” L’IMPRESA
cultura La prima web radio gestita da adolescenti
Cambia  il  punto  di  vista.
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sommario ASSOCIAZIONE
I giovani in visita al mondo Ducati
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ECONOMIA-DIRITTO
UK-EU: a new partnership? Marco Arletti
ASSOCIAZIONE
È la New Economy, bellezza! Si tira il sipario su FARETE 2017 con quasi 16.000 visitatori, un altro record annunciato dal presidente Vacchi proprio in occasione del convegno che il nostro Gruppo Giovani ha organizzato in chiusura della manifestazione. Abbiamo parlato di internazionalizzazione, di mercati e di futuro interrogandoci su come poter programmare investimenti e aperture di nuovi mercati in un mondo con tante opportunità ma con una forte instabilità. Non possiamo non guardare con interesse a nuovi possibili mercati, fa parte del nostro dna. L’Emilia-Romagna con una quota export di 12.000 euro pro-capite è la prima in Italia e anche nella top-five europea in un testa a testa con regioni come Baden Wuttenberg, Baviera e Ile de France, e se sommiamo l’export dei territori di Bologna, Modena e Ferrara, (territori rappresentati da Confindustria Emilia) otteniamo il 50% dell’intero export regionale. Siamo quindi in uno dei territori a maggiore vocazione internazionale di tutta Europa, in cui si crea ricchezza attraverso l’export e in cui è forte la convinzione che tanto ancora si può fare. Le nostre imprese hanno certamente puntato su mercati esteri stabili, in cui hanno saputo conquistare quote di mercato importanti, ma questo senza distogliere lo sguardo dalle aree in via di sviluppo a maggiore crescita. I tassi di crescita maggiori, infatti, sono concentrati in aree diverse, solitamente più complesse, che potrebbero rappresentare le sfide di domani. Aree in cui è richiesta più imprenditorialità e creatività. Aree in cui dobbiamo essere in grado di fornire alta qualità e allo stesso tempo grande capacità di adattamento al cambiamento. Paesi in cui servono maggiori sforzi, in cui ci sono maggiori rischi ma in cui, forse, la reattività del mercato è premiante. Quali sono questi Paesi? Da ormai 15 anni si parla di Cina, Brasile e India, che certamente sono Paesi grandi e importanti ma che stanno entrando nella sfera dei mercati con una relativa stabilità e non sono più certo mercati emergenti. Tra i Paesi che hanno visto la maggiore crescita nell’ultimo triennio possiamo invece citare Sri Lanka, Indonesia, Filippine e Vietnam nell’area asiatica, Peru ed Ecuador per l’America Latina e Congo, Senegal e Ghana nel continente africano. Paesi complessi e instabili, ma con potenziali interessanti, oggi, e sempre di più, nel futuro. Le statistiche prevedono che il continente africano raddoppierà la propria popolazione (ad oggi di circa 1 miliardo di persone), entro il 2040. Alcuni Paesi di quell’area stanno vivendo una vera e propria primavera tecnologica, dove l’iniziale ritardo è stato ampiamente colmato con soluzioni tecnologiche che si stanno diffondendo rapidamente, come in Kenia e Ruanda. Oggi sono tra i principali investitori nel continente africano Paesi come Cina, Stati Uniti e Marocco. Questo perché sono attratti da fattori di sviluppo favorevoli, non presenti in altri territori, come una popolazione giovane e incline a utilizzare le nuove tecnologie, governi che sostengono gli investimenti infrastrutturali e un crescente numero di africani formati all’estero che rientrano nei Paesi di origine. Grandi opportunità ma anche grandi rischi in questi Paesi instabili e distanti non solo geograficamente. Abbiamo quindi provato a capire come cogliere opportunità cercando di mitigare il rischio. Lo abbiamo fatto grazie a testimonianze ed esperienze di grandi imprese e imprenditori che in certe aree del mondo lavorano ogni giorno, come Vincenzo Cremonini del Gruppo Cremonini e Massimo Messeri, presidente GE Oil & Gas ed esperienze di imprese più piccole, attraverso l’esperienza di Gianmarco Messori, Messori Uomo, che ha saputo rilanciare la propria attività anche grazie alle opportunità nate in questi mercati.
FUTURO - Rivista dei Giovani Imprenditori Confindustria Emilia Area Centro Supplemento di “Fare” N. 37 ottobre 2017 Direttore Responsabile: Marzia Barbieri Coordinatore Editoriale: Francesca Villani Redazione: Luca Avagliano, Ivan Franco Bottoni, Giulia Cataldi, Vittorio Cavani, Chiara Cocchi, Andrea Franceschelli, Mariacarla Maccaferri, Valentina Marchesini, Maria Eleonora Missere, Maria Ginevra Piana, Elena Sabattini Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla stesura degli articoli.
Editore: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Direzione e Redazione: Confindustria Emilia sede di Bologna - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubblicità: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubbli S.r.l. - Corso Vittorio Emanuele, 113 - 41100 Modena - Tel: 059 212194 - pubbli@pubbli.it
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FORMAZIONE
Progetto “CREI-AMO” L’IMPRESA
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ASSOCIAZIONE
It’s a Wide Wild World
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Festa d’estate
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CULTURA
#OkkinSu
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Gli eventi culturali e artistici di Bologna dell’autunno e dell’inverno
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SOCIALE
Il volontariato aziendale
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VARIE
Le vie di Bologna ed i beacon
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CULTURA
Industria a diretto contatto con l’arte
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Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26/11/1998 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.
Progetto Grafico: MIG - Moderna Industrie Grafiche - Via dei Fornaciai, 4 - 40129 Bologna Stampa: Labanti e Nanni Industrie Grafiche S.r.l. - Via Giuseppe di Vittorio, 3 - 40053 Valsamoggia - Loc. Crespellano (BO)
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Incontro con ad Claudio Domenicali
I giovani in visita al mondo Ducati Mercoledì 31 maggio si è svolta la visita aziendale organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro presso la Ducati Motor Holding.
successivamente sviluppato per garantire prestazioni affidabili. Venne infatti applicato a un telaio progettato dall’industria metalmeccanica e aeronautica Caproni, ottenendo così un bici motore venduto in tutto il mondo. La produzione di motocicli L’evento ha previsto un’avvincente visita guidata presso divenne in breve tempo predominante per l’azienda, oggi la fabbrica e il Museo Ducati ed il successivo incontro con nota come Ducati Motor Holding Spa. Attualmente la sede l’amministratore delegato Claudio Domenicali, principale si trova a Borgo Panigale ed ha tra al quale abbiamo potuto porgere diverse le sue figure manageriali principali il presidente domande inerenti al mondo Ducati. Il pomeriggio Rupert Stadler e l’amministratore delegato è terminato con un simpatico aperitivo all’interno Claudio Domenicali. Nel 2012 la Ducati Motor del Museo. Holding S.p.a vede l’acquisto da parte della La Ducati è una società per azioni orgoglio Lamborghini Automobili e nel 2014 riceve il Nel 2014 riceve il bolognese, fondata nel 1926 dall’ingegnere e Premio Compasso d’oro per l’estetica e il design Premio Compasso imprenditore italiano Antonio Cavalieri Ducati, industriale italiano. d’oro per l’estetica e tra i cui meriti ricordiamo la progettazione degli Durante la visita in fabbrica siamo stati messi in il design industriale acquedotti di Chieti e Trieste. Egli poco prima di contatto con la vera produzione Ducati e ci è italiano morire aiutò i suoi tre figli a dar vita alla Società stato spiegato come questa vari a seconda dei Scientifica Radio Brevetti Ducati. La S.S.R. Brevetti periodi dell’anno: la produzione stagionale alta Ducati divenne una delle aziende più importanti è quella invernale, durante la quale Ducati produce circa 250 italiane nel settore elettronico e ottico. Nel dopoguerra iniziò moto al giorno, mentre nella bassa stagione estiva ne vengono la produzione di motocicli a scopo di produrre il ‘Cucciolo’ prodotte 150. Una delle prime moto assemblate è la Ducati su licenza, un piccolo motore monocilindrico progettato da 65 t. Aldo Farinelli e industrializzato dalla SIATA di Torino. Il piccolo marchingegno presentava un cambio a doppia velocità da L’area meccanica è provvista di macchine e robot che applicare come propulsore ausiliario alla bicicletta e fu lavorano a orario continuato tranne il sabato e la domenica. 4
Maria Ginevra Piana
associazione
testazione individuale in area rodaggio. La fase prevista per il rodaggio dura circa otto minuti e, se il motore non presenta problemi, viene inscatolato e portato sulla linea corrispondente, mentre se presenta difetti viene portato nell’area di riparazione dove i meccanici provano a comprendere la natura dell’errore. Le moto nella fase del collaudo vengono sottoposte a test. Il primo test viene effettuato in cabina, viene controllata la luminosità dei fari, il gas e l’impianto elettrico, mentre l’ultimo test è quello del collaudo estetico. Se le moto passano tutti gli step vengono mandate all’area spedizioni.
Sono previste due aree di assemblaggio per i motori: un’area prevista per i motori Panigale e una per gli altri motori Ducati. Per quanto riguarda il motore Panigale, la struttura nella quale viene realizzato il blocco motore, che viene assemblato non appena pronto, è pressurizzata per evitare l’ingresso dell’aria. La linea di assemblaggio del motore Panigale è unica, si sposta ogni tre minuti e per questa fase è prevista la partecipazione di due operai, che assemblano un motore ogni 120 minuti. Questa modalità di lavoro prende nome di “Stop and go”. Prima dei motori Panigale in quest’area di assemblaggio venivano assemblati i motori Desmo16.
Dall’incontro con l’amministratore delegato Claudio Domenicali è emersa notevolmente la sua passione e dedizione verso l’azienda: Ducati, egli racconta, non è solo una casa motociclistica, ma un vero e proprio mondo visto come punto di riferimento per la moto italiana, che lega i ducatisti all’azienda identificandosi nei Desmo Owners club e nei DOC, che si ritrovano ad eventi quali la World Ducati Week e in circuito. Ducati è inoltre un brand di abbigliamento e accessori curati con stile, è una casa che mette in moto emozioni e passione in quanto sono i suoi fans a creare la sua evoluzione e la sua storia.
Nella sala d’assemblaggio i vari motori Ducati vengono collocati sui blocchi motori con i vari nomi dei modelli, il personale segue il montaggio che viene diviso in fasi come è previsto per il modello Toyota, che mira ad evitare l’alienazione. La durata di produzione di un motore è di 70 minuti. Il reparto corse è un’area situata in fabbrica tutelata con segreto aziendale e non è accessibile al pubblico: qui vengono realizzati motori e veicoli per Superbike e MotoGP, che vedranno la successiva 5
Incontro con l’Ambasciatore britannico in Italia
UK-EU: a new partnership? 6
Andrea Franceschelli
economia-diritto
Il 6 giugno si è tenuto presso la sede di Bologna di via San Domenico l’incontro “UK-EU: a new partnership?”. Assieme a Phil Taylor, UK Agent Consolare Onorario, e il giornalista de “La Verità” Gabriele Carrer, è intervenuto l’Ambasciatore britannico in Italia, Jill Morris.
il Governo Britannico non vuole assolutamente mettere vincoli e limitazioni al libero mercato
L’Ambasciatore manda un messaggio concreto, chiaro, pragmatico: Brexit non è stata certo “voluta” dal governo britannico, ma ora che la lettera con l’appello all’articolo 50 è stata ufficialmente depositata (29 marzo scorso), Brexit deve essere assolutamente sfruttata come un’opportunità per migliorare i rapporti commerciali con i partner europei.
“La Gran Bretagna lascia le Istituzioni della UE ma non l’Europa, non smettiamo di essere europei”, questa la nota ricorrente su cui vuole fare chiarezza l’Ambasciatore. Incalzata da Gabriele Carrer, l’Ambasciatore non si nasconde: “Sappiamo benissimo che ci saranno difficoltà, soprattutto quando partiranno le negoziazioni e si analizzeranno i dettagli; ma in questi due anni di processo di Brexit vogliamo rinnovare la partnership profonda e speciale con i 27 partner europei guidati da uno spirito costruttivo e positivo”. Alla domanda su quali siano ora le priorità del governo inglese, Mrs. Morris non ha dubbi: Ridurre il prima possibile il livello di incertezza nato dal referendum del 23 giugno perché ha un impatto tossico per il business
Partire velocemente con i negoziati con ognuno dei membri della UE
nuova politica di protezionismo del governo britannico, nuove tasse e barriere imposte su prodotti non made in UK, e in ultimo il mercato del lavoro e l’immigrazione. L’Ambasciatore anche su questi punti ha un messaggio molto concreto: “Il governo britannico non vuole assolutamente mettere vincoli e limitazioni al libero mercato, quindi NO a misure protezionistiche, NO a barriere sul mercato del lavoro perché la Gran Bretagna necessita delle competenze provenienti dai Paesi esteri, e per finire NO ad un incremento delle tasse e della ricerca di investimenti stranieri”. Alla domanda su quali siano invece le opportunità che UK può offrire alle aziende italiane, Mrs. Morris ha le idee chiarissime: “In Gran Bretagna abbiamo una giustizia che funziona, una burocrazia veloce e chiara, siamo un Paese business-friendly che vuole supportare la nascita di nuove imprese e attirare investimenti stranieri, crediamo molto nella ricerca e sviluppo, non a caso otto delle dieci più importanti università nel mondo sono in UK”. Proprio questa capacità di lavorare in Rete, fare sistema, collaborare per la crescita comune, è sicuramente qualcosa che noi italiani facciamo ancora fatica a mettere in pratica e che tuttavia possiamo apprendere dalla nuova partnership con la Gran Bretagna.
Garantire i diritti dei cittadini di tutta Europa. Il governo britannico ha una forte responsabilità morale nei confronti dei cittadini UK così come dei Paesi europei Guardando più in dettaglio ai rapporti tra Gran Bretagna e Italia, l’ufficio consolare britannico, dove l’Ambasciatore Morris lavora con il suo team tra Roma e Milano, ha ricevuto in questi mesi molte domande e preoccupazioni sia da imprese italiane che Inglesi sul futuro della relazione commerciale tra i due Paesi. Le tre maggiori inquietudini riguardano su una potenziale 7
47° convegno dei Giovani Imprenditori
È la New Economy, bellezza! Nelle giornate del 9 e 10 giugno si è svolto il 47° convegno dei Giovani Imprenditori nella meravigliosa cornice di Rapallo, già sede della prima edizione nel 1970. Ha aperto la giornata di venerdì mattina, presso l’Excelsior Palace Hotel, il presidente dei G. I. di Confindustria Alessio Rossi, che ha introdotto il tema della New Economy dando un quadro complessivo dell’Italia di oggi che, ricorda, è come la sedia della locandina, posta su due gambe, in equilibrio precario. La forza, infatti, che spinge in avanti la sedia è l’economia: tutti i dati riportati sono positivi, è un periodo ricco di opportunità, il pil è in aumento del 3% e i posti di lavoro sono anch’essi in aumento. Nel dopo crisi si scorge un’era di innovazione che ha al centro il digitale: internet e la robotica. L’Industry 4.0 può dunque beneficiare di 8
queste agevolazioni per rinnovarsi e crescere: il segreto sta nel recuperare le competenze e riadattarle con le new skills e le new technologies, necessarie per riadeguare la cultura del processo produttivo.
È seguita una giornata ricca di incontri: la prima tavola rotonda aveva il titolo “Tradizionali a chi?”. Si sono confrontati sul tema Nathalie Dompè, Matteo Lunelli, Katia Da Ros e Marco Lavazza che, tramite brevi interventi, ci hanno lasciato la convinzione che la tradizione sia la base da cui partire nell’innovazione, per poi mettere tutto in Fondamentale discussione per rinnovare. per l’Europa di
oggi sono gli imprenditori che ci mettono la faccia per il benessere dello stato
È intervenuto poi Chris Lehane, Head of Global Policy and Public Affairs Airbnb, che ha mostrato i nuovi cambiamenti che stanno modellando il mondo: la condivisione di idee ed esperienze si sta evolvendo anche a livello dell’industria, arrivando a parlare attualmente di una “Sharing
Maria Eleonora Missere
associazione
economy”.
rionali e rinnovarsi dagli sprechi alla produzione di utili.
Ha confermato questo tipo di evoluzione anche Massimo Doris, che a seguire ha raccontato la nuova tecnologia che si cuce su misura anche nei pagamenti on line ed off line, ora possibili con cellulare tramite Apple Pay.
Continuando sul tema dell’Europa, è intervenuto Francesco Saraceno che ha confermato il momento di rottura che si sta attraversando dato il calo dell’investimento pubblico. L’Italia si dimostra comunque in crescita, ha testimoniato Domenico Arcuri, nonostante sia un Paese fratturato, che deve essere rimesso in sesto dalle basi, bellezza, imprese e infrastrutture, per poter andare avanti.
Durante la mattinata poi è stato possibile seguire un excursus sui mercati globali con Raoul Colantoni, Federico Zambelli Hosmer, Giuseppe Tamola e Carlo Turisi. Andrea Napoletano, segretario generale Ministero dello Sviluppo economico, ha preso poi la parola sul tema dell’industria 4.0 analizzando le sfide che attualmente devono affrontare le imprese e i dati incoraggianti delle sempre più numerose start up in crescita.
L’Italia di oggi è come la sedia della locandina, posta su due gambe, in equilibrio precario
Fondamentale per l’Europa di oggi sono gli imprenditori che ci mettono la faccia per il benessere dello stato: questo il concetto chiave espresso nell’intervento di Antonio Tajani quasi al termine della mattinata, a conclusione delle considerazioni fatte sul tema della New Economy.
In chiusura si sono incontrati sul palco Simonetta Cavasin, Alessandro Decio e Francesca Lusini per trattare il tema dell’esportazione del made in Italy, tesoro del nostro Paese, che va condiviso poiché aprirsi al mondo con il proprio dna, porta ad essere più veloce nel cambiamento, mentre l’internazionalizzazione porta a conoscere il proprio consumatore ovunque sia “geolocalizzato”.
Davide Casaleggio, altro applaudito ospite del convegno, ha confermato che il futuro è già arrivato ma non è ancora uniformemente distribuito: l’innovazione infatti cresce, e cresce a doppia cifra, dobbiamo solo intercettarla e accelerare.
La tavola rotonda intitolata “Tecnologia per il domani” ha delineato come l’evoluzione dell’industria 4.0 cambierà alcune professioni: servono sì le persone che comunichino con i software, però questi saranno sempre più in grado di migliorare. La “nuova moneta” sono i dati utilizzati per risolvere le piccole e grandi equazioni, parola di Luca Colombo, country manager di Facebook Italia. I dati sono infatti in crescita: sono 70 milioni le pagine delle aziende su Facebook e di queste 5 milioni utilizzano advertising. I lavori si sono chiusi con soddisfazione degli organizzatori e con numerosi spunti per i partecipanti.
Nel pomeriggio si sono svolti quattro workshop per approfondire e “giocare” sui temi trattati, contestualmente si è presentata anche la start up Contest. Nella giornata successiva, quella di sabato 10 giugno si è messa in evidenza con l’intervento di apertura di Matteo Giudici, presidente G.I. Confindustria Liguria, la necessità, da parte dell’impresa, di arrivare a un punto di rottura, mettendo il capitale umano al centro: il 65% dei bambini di oggi faranno un lavoro che ancora non esiste. Bisogna rinnovarsi e acquisire competitività per rimanere al passo con l’innovazione. Si possono definire Stati Uniti d’Europa? Emma Bonino ha affermato che dati i problemi degli Stati che ci circondano è meglio rimanere uniti: l’Unione Europea va rafforzata e al momento il vero anello debole è dato dall’incertezza politica ed economica che sempre più emerge: “Sentitevi cittadini, riappropriatevi della politica, amate l’Europa, questa Europa.” La Bonino ha concluso così il suo intervento per lasciare spazio ai Antonio Decaro, Virginia Raggi e Giuseppe Sala, sindaci di Bari, Roma e Milano, i quali hanno delineato una situazione di rilancio, un break heaven period ideale per ricominciare a riqualificare i Comuni con interventi mirati, a rilanciare i mercati 9
Imprenditori a scuola
Progetto “CREI-AMO” L’IMPRESA
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Ivan Franco Bottoni - foto credits Annalisa Bombarda
L’edizione 2016-2017 di “CREI-AMO L’IMPRESA”, tradizionale concorso che vede coinvolti gli istituti superiori della regione Emilia-Romagna, si è conclusa a Bologna il 6 giugno 2017. Il progetto, promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, si propone di sviluppare attivamente la cultura di impresa nei giovani, attraverso: UÊ visite in aziende già sviluppate; UÊ incontri periodici con i tutor dei Giovani Imprenditori per trasmettere la propria visione di impresa; UÊ l’applicazione pratica nel creare un business plan completo. Il concorso mira quindi allo sviluppo di un’idea d’impresa innovativa che possa però avere delle fondamenta pratiche, concrete e che sia quindi teoricamente realizzabile, tra i fattori in gara troveremo quindi un mix tra innovazione, realizzabilità e attinenza con il territorio. L’iniziativa in collaborazione con la direzione scolastica regionale e con Almalaurea è: un concorso di idee imprenditoriali giovani ed innovative per stimolare negli studenti la sensibilità verso la cultura d’impresa e l’imprenditorialità come prospettiva di futuro professionale. Quest’anno l’edizione vede coinvolti circa 160 studenti di sette istituti superiori e ha visto assegnare il primo premio assoluto al progetto: ETHICBYTE, presentato dall’Istituto Copernico Carpeggiani di Ferrara: produzione di droni automatizzati per la raccolta di dati nei campi agricoli.
I premi speciali della Giuria sono i seguenti: Realizzabilità: il Progetto E-BED, presentato dal Liceo classico Morgagni di Forlì: materasso tecnologicamente avanzato con emissione di impulsi elettromagnetici per aumentare il benessere del sonno. Il progetto E-BED ha vinto anche per la qualità della presentazione.
Originalità: ex aequo i progetti proTILE: presentato dall’Istituto Corni di Modena, mirato alla realizzazione di pavimentazione con applicazione piezoelettrica che tramuta l’energia cinetica del camminamento in energia elettrica, e THE BEETLES, presentato dal Liceo delle Scienze umane San Tomaso d’Aquino di Correggio (Reggio Emilia) per l’avvio di ristorazione “novel food” a basso impatto ambientale con menu a base di insetti.
formazione
Attinenza alle vocazioni e alle opportunità del territorio: ex aequo i progetti MOVIN’ PARMA, presentato dall’Istituto ITIS Leonardo da Vinci di Parma, per un servizio di noleggio di risciò a pedalata assistita per tour turistici ed enogastronomici, e MACROBUY, presentato dall’Istituto IPSC Olivetti e IPIA Callegari di Ravenna, volto alla progettazione di portali ecommerce e riproduzione ambienti virtuali tramite robot con telecamera.
Attinenza al settore/prodotto/servizio dell’impresa oggetto della visita aziendale: il progetto LES DESIGN, presentato dal Collegio San Luigi di Bologna, per la realizzazione di un mobile cucina di design made in Italy adatto per spazi di piccola dimensione.
La cerimonia di premiazione, che è stata ospitata dalla Carisbo presso la propria sede di Bologna, ha visto come di consueto una prima fase di presentazioni e in seguito l’annuncio del vincitore alla presenza di circa un centinaio di studenti accompagnati dai docenti e dai giovani imprenditori che hanno coordinato l’iniziativa. La giuria era così composta: presidente regionale dei Giovani Imprenditori Claudio Bighinati, la rappresentante della direzione scolastica regionale Irene Raspollini, il rappresentante di AlmaLaurea Alberto Leone e il vice direttore generale Carisbo Erico Verderi. La classe vincitrice assoluta si è vista assegnare la Coppa Alice Gruppioni e un premio complessivo di 1.000 euro per l’acquisto di libri o dvd. Tutti gli studenti hanno ricevuto l’attestato di frequenza e gadgets offerti da Franco Cosimo Panini e Carisbo. L’iniziativa si collega quest’anno al progetto COKLEECO, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+, che intende avvicinare il mondo della scuola e quello dell’impresa con iniziative per far conoscere le dinamiche delle imprese dal punto di vista economico, produttivo ed organizzativo, consentendo ai docenti di integrare queste dimensioni nelle materie scolastiche.
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Fare impresa in un mondo difficile
It’s a Wide Wild World Come ormai da tradizione, anche quest’anno il Gruppo Giovani Imprenditori ha curato il convegno di chiusura di Farete. Giovedì 7 settembre, alle 16.30, mentre ormai la manifestazione volge al termine, eccoci in tanti, oltre 200 persone, a ritrovarci nella sala principale del Padiglione 18 per partecipare a questo interessante appuntamento. Apre i lavori Marco Arletti, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro, che introduce il tema del dibattito: vivendo in un mondo “wide” e “wild”, quanto è difficile fare impresa oggi? L’instabilità geopolitica che sta caratterizzando questi tempi che ripercussioni ha sullo sviluppo e la competitività delle imprese italiane all’estero? I numeri sembrano in realtà confortarci, in quanto si sta assistendo 12
ad una generale crescita della percentuale di export, sia a livello nazionale che regionale, soprattutto in zone considerate “sensibili”, confermandoci che, in un mondo difficile, fare impresa si può. Modera la tavola rotonda Oscar Giannino, giornalista e opinionista di Radio24, che invita gli ospiti a salire sul palco: Carlo Jean, presidente del Centro Studi di Geopolitica Economica delle Università Luiss e Link Campus di Roma, Massimo Messeri, presidente di Nuovo Pignone – Baker Hughes, a GE company (BHGE), Vincenzo Cremonini, amministratore delegato di Cremonini S.p.A e Gianmarco Messori, amministratore delegato di Messori Uomo. Carlo Jean stimola la platea con alcune riflessioni sul panorama
Mariacarla Maccaferri - foto credits Giacomo Maestri, Gaia Degli Esposti
associazione
geopolitico mondiale che, seppur instabile, non deve limitare il processo di internazionalizzazione delle aziende. I mercati emergenti più interessanti, seppur turbolenti da un punto di vista politico, sono alcuni stati dell’Africa subsahariana (Angola, Nigeria, Etiopia, Ciad, Mozambico, Ruanda), considerati come la grande opportunità per il business nei prossimi 1520 anni. Crescita demografica, mancanza di infrastrutture e servizi, necessità di beni e prodotti di consumo sono i principali drivers che guideranno la crescita degli investimenti mondiali in quest’area. Massimo Messeri racconta l’esperienza di una multinazionale del settore oil & gas per cui l’approccio verso questi Paesi non può non può che avere più facce: investire significa anche dotare questi luoghi delle strutture e delle competenze necessarie per renderli idonei ad uno sviluppo industriale, riducendo la “distanza” culturale rispetto ai modelli occidentali di riferimento. Questo significa portare avanti di pari passo investimenti di carattere sociale e ambientale significativi, facendo molta attenzione ad evitare fenomeni corruttivi. Il made in Italy e l’alta qualità dei prodotti sartoriali sono invece i punti di forza che hanno permesso all’azienda di Gianmarco Messori di attuare una vera e propria conquista dell’Africa, con l’apertura di boutique monomarca in Nigeria, Sudafrica e Gabon. Una strategia di acquisizioni in diversi settori ha guidato l’internazionalizzazione del Gruppo Cremonini, racconta Vincenzo Cremonini, che però non può essere applicata ovunque; nei Paesi “difficili” è possibile avere successo solamente dotando queste aree di piattaforme logistiche e garantendo investimenti strutturali che puntino alla creazione di una vera e propria filiera locale. Anche quest’anno le conclusioni del convegno sono lasciate al presidente di Confindustria Emilia Area Centro Alberto Vacchi, che riconferma il trend in crescita di Farete sia in termini di visitatori che di espositori trainato anche dall’unificazione delle territoriali che ha permesso alla manifestazione di oltrepassare i confini bolognesi. Infine un’ultima battuta alla platea: il convegno di chiusura organizzato dai Giovani Imprenditori “porta bene” e ci si augura dunque che sarà così anche nei prossimi anni! 13
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Mariacarla Maccaferri - foto credits Giacomo Maestri, Gaia Degli Esposti
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Castello estense di Ferrara tra cultura, musica e arte
Festa d’estate Gruppo Giovani di Confindustria Emilia Area Centro: le imprese di Bologna, Ferrara e Modena, non poteva fare scelta migliore se non quella di privilegiare quale cornice della festa d’estate del 21 giugno 2017 il Castello Estense di Ferrara. La location è stata ottimale per “battezzare” il primo evento delle “tre territoriali riunite; Bologna, Ferrara e Modena hanno dato vita ad una serata tra cultura, musica e arte.
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Luca Avagliano - foto credits Bright srl
Questo splendido ed imponente castello, che con la sua bellezza corona la città di Ferrara, emblema di cui i ferraresi vanno fieri, ci ha dato la possibilità di catapultarci per qualche ora in epoche lontane e di rinnovare il legame profondo che esiste tra cultura ed impresa. La serata è stata una ricca sequenza di eventi. Il Castello Estense, luogo molto suggestivo e pieno di fascino che cattura lo sguardo di qualsiasi turista al primo istante, era lì ad attenderci con le sue torri e le sue mura difensive, pronto ad ospitarci e a raccontarci la sua storia e il mutare del tempo a cui ha assistito. I numerosi armigeri e figuranti della Compagnia d’arme del Santo Luca hanno reso tutto molto più suggestivo, così come la musica in sottofondo e persino il cielo ha reso tutto più magico! Una guida specializzata è stata il nostro Cicerone tra le mura del castello, le numerose sale, le cucine, le prigioni e il giardino degli aranci. Di gran valore le parole spese dal sindaco Tiziano Tagliani, il quale, gratificato per la scelta della sua città come location di questo evento, ha sottolineato quanto sia importante sostenere la cultura per dar forza alle nostre imprese e per valorizzare il territorio in cui esse si fondano. A seguire l’intervento di ammirazione e ringraziamento della
associazione
presidente di Fondazione ADO Daniela Furiani, la quale ha accettato con gioia la donazione da parte del Gruppo Giovani. Stuzzicante e vario il buffet consumato all’aperto nell’atrio del castello, mentre bravissimi acrobati si esibivano con delle sfere di cristallo volteggiando leggiadri dinanzi ad un numeroso pubblico estasiato al cospetto di tale grazia e leggerezza di movimenti. La presenza della dj Giulia Regaine e della sua musica non ha fatto altro che evidenziare quanto possa essere meraviglioso il binomio remoto/contemporaneo; quanto entrambi possano valorizzarsi a vicenda e sostenersi: l’uno per non tramontare e l’altro per migliorarsi sempre. La festa d’estate è solo uno degli eventi di spicco organizzati da noi del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro: le imprese di Bologna, Ferrara e Modena, responsabili, innovativi, orientati al futuro e soprattutto consapevoli del ruolo chiave che come giovani imprenditori dobbiamo ricoprire in un momento congiunturale così difficile, vogliamo impegnarci a portare entusiasmo, novità, a dare più chance al nostro territorio. Così come sostenuto dal presidente Alberto Vacchi: “L’idea dell’industria 4.0 non può che essere realizzata dai giovani”, noi siamo pronti e desiderosi di impegnarci a realizzare ed essere gli artefici attivi di tale ambizioso progetto.
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Luca Avagliano - foto credits Bright srl
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Radioimmaginaria
#OkkinSu Cosa dimentichiamo di fare quando diventiamo adulti? Di guardare verso l’alto con un po’ di spensieratezza. “Occhi in su” (#OkkinSu) è quello che tentano di ricordarci i chiassosi ragazzi di Radioimmaginaria con l’hashtag che li accompagna nelle loro innumerevoli avventure. Cos’è Radioimmaginaria? È la prima web radio completamente gestita da adolescenti dagli 11 ai 17 anni che con l’uso del loro smartphone e poco più, tengono in piedi un palinsesto composto da 40 redazioni sparse per tutta Europa. Roba che farebbe girare la testa anche ai tecnici delle pay TV più note. Vi chiederete di cosa parlano durante le trasmissioni… semplice: solo di quello che interessa loro. Ascoltano musica ovviamente, la loro musica, si ispirano ai loro idoli youtuber – che neanche vi cito perché tanto, come me, non li conoscereste – ma hanno il grande, grandissimo merito di scavare nella profondità degli argomenti che trattano. La radio è uno tra i più vecchi canali di comunicazione di massa e ti obbliga, se stai davanti al microfono, a non essere superficiale, a parlare dei temi più 20
Valentina Marchesini
cultura
disparati e a farlo con precisione.
ma molto interessante. Alcuni amici imprenditori che stavano partecipando a Farete mi chiedevano cosa fosse quel chiasso Attraverso lo strumento della web radio così la redazione si che proveniva dall’ammezzato del padiglione di BolognaFiere. trasforma in un luogo di crescita grande per questi ragazzi che Erano loro, loro con i loro amici, i loro idoli cantanti, blogger e sono poco più che bambini quando entrano ed escono pronti youtubers, un paio di ministri e anche Gianni Morandi, le loro per il mondo dei grandi. domande e la loro voglia di crescere. Vicino a Da un’idea educativa di Michele Ferrari che, loro alcune aziende che credono che investire forte di una lunga esperienza nel mondo della sui giovani – molto giovani in questo caso – comunicazione nei mass media, capisce che la sia blindare una cassaforte di radio può diventare momento di riflessione per competenze per il proprio futuro e chi la fa, nasce a Castel Guelfo nel bolognese nel che solo con la contaminazione La prima web Radio 2012 la prima redazione di Radioimmaginaria. con la generazione Z potremo completamente Non vi dirò dove sono le altre redazioni, perché capire quali gestita da semplicemente non sono... come dicono i ragazzi adolescenti dagli loro sono “liquidi”. Liquidi in quanto virtuali e 11 ai 17 anni molto rapidi nello scambio di informazioni per le trasmissioni, non hanno bisogno di luoghi fisici per incontrarsi. Il loro luogo è la rete. Sono oltre 200 tra speaker, redattori e registi. competenze Sono anche molto “solidi” e veri questi ragazzini che grazie all’energia che emanano ti costringono a tornare un po’ bambino e ti chiedono di aiutarli a crescere. Solidi quando chiedono al Ministro della Difesa della Repubblica Italiana “Ministro Pinotti, siamo in guerra?”. Oppure quando chiedono agli imprenditori di levare la cravatta e dirgli qual è il più grande impedimento alla realizzazione dei propri sogni. Hanno raggiunto traguardi importanti con le loro iniziative: ogni anno trasmettono in diretta da Sanremo e dal Giffoni Film Festival. E ogni anno allestiscono la Teen Parade, una due giorni per avvicinare gli adolescenti al mondo del lavoro. A settembre di quest’anno per la prima volta Teen Parade si è svolta all’interno di Farete. Un connubio apparentemente strano
serviranno nel futuro alle nostre imprese. Già, le nostre imprese, che spesso dimenticano di guardare ai giovani. Lo dimentichiamo perché siamo troppo presi dal fare di tutti i giorni. Siamo molto attenti alla tecnologia, alle innovazioni dei processi, ma attenzione anche alle persone, a come cambiano le generazioni e le professionalità. Chi saranno i nostri collaboratori del futuro? Per saperlo ascoltatevi qualche podcast di Radioimmaginaria!!!
www.radioimmaginaria.it Radioimmaginaria - la radio degli adolescenti, il primo network in Europa gestito da ragazzini di 11-17 anni. Partita nel 2012 a Castel Guelfo (Bo), conta ad oggi 40 Antenne (redazioni) che trasmettono dall’Italia e da 6 paesi d’Europa. Le trasmissioni sono in diretta e in podcast su web, mobile o sull’App Radioimmaginaria e si possono ascoltare in italiano, inglese, francese, albanese e spagnolo. La diffusione degli ascolti include, oltre all’Italia, USA, UK, Canada e Germania e in misura minore altri paesi. Radioimmaginaria è invitata al festival di Sanremo come radio di riferimento degli adolescenti ed è la web radio ufficiale del Festival del Cinema per ragazzi “Giffoni Experience” e partecipa su invito al Festival
“Radio City Milano”, a “International Radio Festival”, oltre a collaborazioni regolari con media, radio e TV su eventi locali e nazionali. Ha collaborato con la trasmissione “Si può fare” di Radio24 con la propria rubrica “#Cacciabulli”, condotta dai giovani speaker che affrontano il tema del bullismo raccontando anche le testimonianze dei coetanei che lo hanno subito. Da ottobre 2016 i ragazzi di Radioimmaginaria, con il sostegno del MIUR, sono presenti nelle zone colpite dal terremoto del Centro Italia, ad Acquasanta Terme e a Sarnano, dove hanno donato agli adolescenti residenti strumentazioni e struttura per fare radio.
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Arte e cultura
Gli eventi culturali e artistici di Bologna dell’autunno e dell’inverno ARTE VISIVA
“Duchamp, Magritte, Dalí. I Rivoluzionari del ‘900” Quando: dal 16 Ottobre 2017 all’11 Febbraio 2018
“Omaggio alla Femminilità della Belle Epoque da Toulouse-Lautrec a Ehrenberger” Quando: fino al 31 Dicembre 2017 Dove: Museo MAGI ‘900 - Pieve di Cento (BO) “Revolutija. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandisnky” Quando: dal 12 Dicembre 2017 al 13 Maggio 2018 Dove: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna A cura di Evgenia Petrova e Joseph Kiblitsky. Capolavori assoluti delle avanguardie russe provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo al MAMbo. Questo incredibile appuntamento è imperdibile per ricostruire uno dei capitoli più importanti e rivoluzionari del modernismo nel mondo. Il periodo compreso tra il 1910 e il 1920 ha visto nascere, come in nessun altro momento della storia dell’arte, scuole, associazioni e movimenti d’avanguardia diametralmente opposti l’uno all’altro e a un ritmo vertiginoso. Circa 70 opere, capolavori assoluti, di Nathan Altman, Natalia Goncharova, Kazimir Malevich, Wassily Kandinsky, Marc Chagall, Valentin Serov, Alexandr Rodchenko e molti altri. 22
Dove: Palazzo Albergati, via Saragozza, 28 - Bologna Curata da Adina Kamien-Kazhdan e David Rockefeller, è una straordinaria mostra dedicata agli artisti che hanno rivoluzionato l’arte nel Novecento: Duchamp, Magritte, Dalí, Ernst, Tanguy, Man Ray, Picabia, Pollock e molti altri, tutti insieme per raccontare un periodo di creatività straordinaria e geniale. La mostra è prodotta ed organizzata da Arthemisia, in collaborazione con l’Israel Museum di Gerusalemme. “Incontro con la Pittura. 25 anni di capolavori. Dipinti dal XV al XVIII secolo.” Quando: dall’11 Novembre al 21 Dicembre 2017 Inaugurazione: sabato 11 novembre 2017 ore 17.00 Dove: Galleria Fondantico, via De’ Pepoli 6/E, Bologna La Galleria d’Arte Fondantico di Tiziana Sassoli organizza nella storica e nobile sede di Casa Pepoli Bentivoglio il venticinquesimo “Incontro con la pittura”, intitolato “25 anni di capolavori. Dipinti dal XV al XVIII secolo”. In questa nuova mostra autunnale saranno esposte circa trentacinque opere realizzate da importanti maestri italiani e in particolare emiliani, attivi dal Quattrocento all’Ottocento. L’“Incontro con la pittura” della Galleria d’Arte Fondantico si rivelerà come sempre un’importante occasione per far conoscere al pubblico dipinti
Chiara Cocchi
di notevole interesse scientifico, capaci di affascinare non solo gli studiosi e i collezionisti, ma anche i tanti appassionati di pittura antica. Arte Fiera 41esima Edizione Quando: dal 2 al 5 Febbraio 2018 Dove: BolognaFiere
cultura
Il concetto è semplice: ogni domenica pomeriggio una guida sarà a disposizione di chiunque voglia partecipare per svolgere delle passeggiate per la città, all’insegna della cultura, della socialità, e dell’inclusione. La partecipazione è gratuita e l’obiettivo chiaro: rivalorizzazione del territorio, e maggiore accessibilità alla cultura per tutti, non solo turisti ma anche – e soprattutto – locali, in particolare per coloro che ne restano esclusi. “La Macchina del Tempo”
“Nel Segno di Manara” Quando: fino al 21 Gennaio 2018 Dove: Palazzo Pallavicini, via San Felice 24, Bologna 130 opere divise in sette sezioni per rendere omaggio a uno degli autori contemporanei italiani più conosciuti e apprezzati in assoluto di tutto il mondo, abbracciando la sua produzione fumettistica e il suo lavoro d’illustratore per la stampa, il cinema, la pubblicità: dalle tavole quasi mai viste di “Un Fascio di Bombe” fino all’assoluta anteprima delle tavole del secondo volume del “Caravaggio”, ancora non disponibile in libreria.
Quando: fino al 7 Gennaio 2018 Dove: Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna Nuova area espositiva 3D per vivere in prima persona un’esperienza immersiva nella Bologna medievale del XIII secolo.
MUSICA
“Marconi Music Festival” “1143: la croce ritrovata di Santa Maria Maggiore” Quando: fino al 7 Gennaio 2018 Dove: Basilica di Santa Maria Maggiore La mostra è dedicata alla croce viaria ritrovata durante i restauri della chiesa di Santa Maria Maggiore nel 2013, durante i lavori di pavimentazione del suo portico.
Quando: Programma fino al 21 dicembre 2017 Dove: Business Lounge, primo piano del Terminal Passeggeri Un programma di concerti pop-up organizzato sotto la direzione artistica di Emilia Romagna Festival.
GUSTO “Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski” Quando: fino al 12 Novembre 2017 Dove: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna A cura di Danilo Eccher
FICO Eataly World: apertura al pubblico Quando: 15 Novembre 2017 Dove: CAAB – Centro Agro Alimentare Bologna – via Paolo Canali 8
STORIA
“Free Walking Tour” Quando: fino al 24 Giugno 2018, ogni domenica ore 15.30 Dove: ritrovo sotto Torre degli Asinelli, Bologna Come già avvenuto in altre città europee ed italiane, anche Bologna avrà il suo Free Walking Tour.
Apre al pubblico, a Bologna, Fico Eataly World, il parco dell’agroalimentare più grande del mondo. Su 10 ettari, con ingresso gratuito, Fabbrica Italiana Contadina racchiuderà la meraviglia della biodiversità italiana, attraverso 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, ed 8 ettari coperti che ospitano 40 fabbriche, oltre 40 luoghi ristoro, botteghe, mercato, aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi, 6 aule didattiche, 6 grandi “giostre” educative, teatro e cinema, un centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone e molto altro.
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Insieme per una buona causa
Il volontariato aziendale
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Elena Sabattini
sociale
Ognuna di loro lo ha declinato in maniera differente nella propria azienda, ma sempre con il fattor comune della solidarietà verso i più deboli e del rafforzamento del team. Hanno infatti testimoniato come le persone coinvolte si sono da subito dimostrate molto soddisfatte di far parte del progetto, Sara ci ha raccontato in maniera molto coinvolgente delle mentre sul lungo periodo hanno notato maggior coesione attività di Antoniano Onlus, della mensa e dei programmi all’interno del team, maggior desiderio di condividere. di sostegno ai più deboli, tutte attività che come Gruppo Giuliana Braido, ad esempio, ha riportato come nella Giovani conosciamo molto bene in quanto abbiamo già sua realtà i dipendenti che rimanevano in ufficio durante organizzato alcuni eventi presso di loro per supportarli. il turno, a differenza di chi invece si era recato in mensa, Antoniano gestisce ogni giorno 600 persone nel centro si dimostrassero molto più collaborativi del solito e d’ascolto, 130 pasti diurni e 40 tirocini in azienda per favorire desiderosi di aiutare il collega a portare a termine i propri il reinserimento lavorativo. Sono 350 i bambini con disabilità compiti giornalieri nonostante la momentanea assenza. aiutati grazie a varie attività e corsi, mentre 27 famiglie in Da Marchesini Group è arrivata la testimonianza, oltre a difficoltà e 8 richiedenti asilo vengono supportate ogni giorno quella di Valentina, ormai molto esperta di iniziative di questo grazie alla mensa serale e ai tirocini in azienda. genere, proprio della responsabile del progetto in Sono ben 215 i volontari operanti nelle varie azienda, la quale ha anch’essa riportato grande attività della Onlus. soddisfazione, sua e di tutti i dipendenti coinvolti. Quello del volontariato aziendale, tuttavia, è In Maccaferi, Mariacarla ha partecipato in prima un argomento che va molto oltre alla semplice persona insieme ai suoi dipendentie si è detta Le persone coinvolte donazione: è un’iniziativa che coinvolge le risorse anch’essa molto soddisfatta del risultato tanto da si sono da subito aziendali permettendo non solo di intervenire farlo divenire una costante di tutte le aziende del fattivamente nella vita quotidiana della mensa, dimostrate molto Gruppo. ma anche di crescere, come singoli e come team soddisfatte di far Le modalità di partecipazione e di organizzazione e di condividere maggiormente i valori aziendali. parte del progetto dei turni in mensa sono svariate e gestite da Ci sono stati, infatti, tre interventi molto interessanti Antoniano Onlus nel rispetto dei propri assistiti, durante il workshop: tre tra imprenditori e manager dei volontari continuativi e delle aziende, in modo che hanno condiviso con noi la loro esperienza e quella dei che la sicurezza di tutti e l’armonia siano sempre preservate. propri dipendenti nel progetto di volontariato aziendale. Le loro Inoltre, Antoniano concorda con le aziende anche un piano testimonianze sono state molto toccanti, ma anche di stimolo per di comunicazione interna ed esterna del progetto, così da tutti noi che cerchiamo sempre nuove modalità sia di restituire valorizzare questa partecipazione sia nei confronti di tutto il qualcosa al territorio che ci permette di crescere e svilupparci personale che degli stakeholder, in quella che diventa una vera come aziende, sia di motivare e coinvolgere in attività interessanti strategia a tutto tondo di solidarietà, team building, sostegno al i nostri dipendenti. territorio e social responsibility. Durante l’ultima edizione di Farete, molti sono stati i workshop interessanti e degni di nota. Tra di essi, uno in particolare ha attirato la mia attenzione: “il volontariato aziendale, insieme per una buona causa”, tenuto da Sara Boschetti di Antoniano Onlus.
Mariacarla Maccaferri, corporate marketing manager del Gruppo Industriale Maccaferri, Valentina Marchesini, responsabile marketing e HR di Marchesini Group e Giuliana Braido, responsabile Identità e Comunicazione di Emil Banca Credito Cooperativo, sono state infatti molto esaurienti nell’esporre i lati positivi di questa esperienza e anche efficaci a trasmetterci il loro entusiasmo e passione per questo progetto.
I numeri di Antoniano Onlus
200 dipendenti coinvolti
Grazie al volontariato aziendale, Antoniano Onlus ha potuto nel corso di questi anni coinvolgere 200 dipendenti di varie aziende, coperto 305 turni di mensa, garantito 1.000 ore di volontariato e raccolto oltre 35.000 euro di donazioni. Inoltre, fatto non secondario, molti dei volontari aziendali sono poi diventati volontari continuativi a tutti gli effetti, aiutando Antoniano Onlus a diffondere la propria mission.
305 turni di mensa
1.000 35.000 ore di volontariato
euro di donazioni
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Conoscere la cittĂ attraverso la tecnologia
Le vie di Bologna ed i beacon 26
Giulia Cataldi
varie
alle più moderne: come ad esempio quella di Piazzetta Marco Biagi, dedicata al giuslavorista italiano, assassinato da un gruppo terroristico mentre rientrava a casa la sera. Questo è stato, in breve il percorso guidato che ci ha accompagnato per quasi due ore tra le vie della città promosso da una nuova startup di origine modenese, SmartFactory e Habit un’insolita passeggiata alla scoperta dei misteri che si celano sotto la calma corrente dei canali e le vie di Bologna. Mille storie, alcune divertenti, altre da brivido, ma tutte da scoprire. Lungo il percorso sono stati confrontati paesaggi attuali con quelli dei secoli passati attraverso fotografie d’epoca, grazie al supporto dell’app “Canali di Bologna”, che utilizza tecnologia beacon. Tale tecnologia, che funziona da marketplace e permette l’interazione tramite una piattaforma comune, consente di scaricare le informazioni inerenti a particolari opere o punti di interesse presso i quali sia stato posizionato un beacon. Con questa startup si comincia a parlare di città interattiva e di posizionamento di beacon in svariati punti di interesse tra le mura di Bologna.
Le vie della città di Bologna sono piene di storie e di voci che sussurrano ai passanti racconti di vita passata che hanno portato la città al lustro di oggi. Bologna, tra le vie delle acque e quelle del Ghetto narra la storia di persone normali che con le loro vite intrecciano intrighi ai passanti. Quanti bolognesi conoscono la storia della Montagnola? Essa nasce dall’accumulo dei rifiuti delle varie fortificazioni che i i diversi Papi hanno eretto a Porta Galliera per mantenere il controllo a Bologna, dal momento che per ogni costruzione sempre vi è stato un abbattimento; non solo, anche altri hanno costruito fortezze, poi sempre distrutte, così le varie macerie sono state accumulate sulla collina. Narra la storia che la popolazione avesse costruito attorno ad una fortezza in cui si erano radunati dei non bolognesi un fossato pieno d’acqua, dove iniziò a gettare i rifiuti cittadini per rendere l’aria irrespirabile e costringere l’invasore a fuggire.
Pensiamo ad un domani, come sarebbe poter camminare per le vie di città come Bologna, Ferrara e Modena facendo parlare le opere e le strade. Il turista o il semplice cittadino in un pomeriggio potrebbero riscoprire piccoli pezzi di storia e farsi trasportare nei tempi passati. Le nostre città stanno evolvendo e vengono aperti nuovi percorsi per collegare la stazione al centro cittadino; l’aeroporto porta sempre più viandanti tra le vie del centro; quindi perché non pensare anche ad un centro più interattivo e forse “futuristico” in cui vengono sussurrate storie attraverso le cuffie dei nostri telefonini? Cultura e tecnologia in questo modo si fonderebbero e non solo; la tecnologia permetterebbe un salto notevole di diffusione della nostra storia divenendo alla portata di tutti.
Altre ancora sono le storie che possono essere sussurrate, come quella di una giovane sposa che, piena di fiducia nei confronti del marito, si trova a scrivere per gioco il biglietto del suo suicidio, o quella di un giovane ragazzo il cui corpo strangolato viene ritrovato nel canale o ancora, quella di un marito cieco che intuisce il tradimento della moglie e mentre cerca di fermarla quando questa fugge si ritrova a bloccare ladri di tuniche. La stessa città narra le storie del porto, che prima del floridissimo periodo della seta, cercava di fermare il contrabbando obbligando i cittadini a scendere in strada al suono della campana segnalante i possibili reati. Tante sono le storie che si possono ricordare, dalle più antiche 27
Cambia Menti – Adolfo Lugli
Industria a diretto contatto con l’arte Si è chiusa domenica 17 settembre la diciassettesima edizione del Festival Filosofia dedicata al tema della arti. Nonostante le condizioni meteorologiche non abbiano premiato gli organizzatori, i numeri dicono che oltre 180.000 persone hanno assistito tra Modena, Carpi e Sassuolo alle oltre cinquanta lezioni magistrali e hanno visitato le numerose mostre, partecipato a spettacoli, letture, giochi per bambini e cene filosofiche. Complessivamente quasi 200 appuntamenti, tutti gratuiti. Statistiche che inquadrano la manifestazione come una delle principali “kermesse di piazza” a livello nazionale e non solo.
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narrativo che si componeva di tre installazioni ovvero tre macchine industriali, concepite come opere artistiche in sè e per sè, iconiche delle tradizioni manifatturiere di eccellenza che il distretto modenese, collocate nelle principali piazze di Modena, Carpi e Sassuolo. Una quarta installazione monumentale, realizzata proprio da Lugli, emblema destrutturato e defunzionalizzato del terremoto con le sue drammatiche conseguenze sul mondo produttivo, sociale e culturale della cosiddetta Bassa, fu posizionata in Piazza Sant’Agostino, simbolica cerniera fra città e comprensorio suburbano.
Fra i protagonisti del Festival si può annoverare a buon diritto anche il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro, che sin dal 2012 partecipa proattivamente all’organizzazione di eventi collaterali. Nello stesso anno funestato dai noti eventi sismici nasce anche la collaborazione con Adolfo Lugli, eclettico artista carpigiano, che sin dagli esordi ha sviluppato la sua poetica al di fuori di qualsiasi appartenenza a correnti artistiche per evitare di rimanere prigioniero di una circolarità tra intenti e presupposti, prediligendo sconfinare in originali luoghi di transito e di relazione tra linguaggi, simboli e codici provenienti da mondi differenti. Fra questi metaluoghi spicca senza dubbio l’intersezione artistica e concettuale che unisce l’arte contemporanea all’industria manifatturiera, con forti ma non esclusivi richiami al territorio.
Senza contare l’indubbio successo mediatico e di pubblico, Poiesis può essere considerato senza timore di smentita l’antesignano nucleo fondante o quantomeno una delle pietre miliari nel percorso che ha portato a Cambia Menti, il progetto-mostra ideato da Adolfo Lugli. Per definirlo ricorriamo alle parole dell’autore: “Si tratta di una concreta sperimentazione delle nuove relazioni operative tra arte, industria e artigianato connettendo cicli di produzione e processi creativi. Gli alfabeti dell’arte si coniugano così con le immense potenzialità dei know how industriali. Le opere della mostra sono originate da un grande cantiere che si trasforma in progetto espositivo, proiettato nel futuro. A parlare sono le materie prime: legno, cemento e acciaio, conformati dai caratteri delle produzioni e dalle idee rielaborate dai giacimenti di creatività archiviati dall’arte”.
In linea con la sua riflessione si collocava già Poiesis. Manifattura Made in Mo, un percorso icasticamente
E proprio qui entra in gioco il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia, che a maggio ha lanciato una call
Vittorio Cavani - foto credits Pettirouge
cultura
congelata da cementi alleggeriti colorati; essa prende forma da un originale progetto funzionale alla creazione di nuove forme strutturali per l’architettura. Si tratta di un sistema modulare in acciaio componibile, simile a scatole costituite da barre orizzontali e verticali, adatte alla interazione dei più svariati impianti tecnologici multifunzionali, da inglobare all’interno di sorprendenti strutture murarie, nella produzione di nuovi modelli architettonici. In Innesto ibrido per una struttura ricontestualizzata (Manitou Italia) uno scheletro d’acciaio di una grande macchina si svela come colorato oggetto architettonico astratto e indefinibile, nella sua segreta funzione di telaio interno di una grande macchina. Un nuovo elemento iper reale e concreto che, per tutta la sua vita, è predestinato all’invisibilità, venendo completamente ricoperto dagli elementi della carrozzeria che la riveste. Le qualità estetiche e funzionali della sua destinazione produttiva, vengono mutate dallo sguardo liberatorio dell’arte che, decontestualizzandolo dalla macchina, lo rilegge attraverso la nuova colorazione del bianco, che ne esalta le forme ulteriormente destrutturate dalle pitture astratte sovrapposte.
alle aziende associate nel territorio modenese, aziende che si sarebbero trasformate in veri e propri laboratori d’arte coordinati dall’artista ma con l’imprescindibile supporto operativo delle maestranze. Un aspetto, questo, che forse rappresenta uno degli atout più rilevanti ed allo stesso tempo più inaspettati, almeno all’inizio. La risposta delle imprese è stata a dir poco sintomatica. Nel giro di 24 ore Chimar, Edilteco Group insieme a Flex House, Manitou Italia e Mantovanibenne hanno aderito entusiasticamente al progetto, arrivando nella fase operativa, in pieno sforzo maieutico, non solo a costruire ma anche a confrontarsi e condividere lo sviluppo del progetto con Lugli. Il risultato sono le quattro installazioni esposte temporaneamente nel Cortile del Palazzo della Pieve grazie al supporto del Comune di Carpi e dell’assessore alla Cultura Simone Morelli.
Trituratori di memoria riciclata per nuovi progetti (Mantovanibenne) presenta tre vecchie macchine, consumate dal lavoro di anni e pronte alla fusione di riciclo dell’acciaio, che vengono recuperate con tre interventi, all’interno dei loro laboratori. Uno di parziale lucidatura del metallo, uno di riverniciatura ugualmente parziale con le colorazioni delle nuove produzioni di serie, infine la completa verniciatura trasparente che fissa definitivamente tre epoche nei caratteri dello stesso oggetto: il passato, attraverso l’usura e le ruggini, il presente, nella luminosità dell’acciaio, il futuro, nel restauro colorato delle nuove linee commerciali. Tre epoche tutte racchiuse negli stessi oggetti rigenerati dalla visione multipla dell’arte contemporanea. La mostra è stata completata da nove pantografie allestite come pale consacrate presso il vicino Auditorium di San Rocco, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, interpretate come archivio di una tradizione memoriale
Scatola per imballo neoplatico (Chimar), un’utopistica torre di legno di ascendenza costruttivista, nasce dalla similitudine con il labirinto di capannoni della catena di produzione di questa azienda produttrice di imballaggi, realizzati con materiali diversi come cartoni, plastiche e principalmente in legno. Scatole di tutti i formati, che potrebbero essere scambiate per strutture abitabili, che qui per la prima volta si liberano delle merci per diventare contenitore di spazi vuoti, imballo che diviene concetto spaziale architettonico. Struttura costruttivista modulare per una Babele globale (Edilteco Group e Flex House) è composta da plastiche, lamiere, barre d’acciaio, fili elettrici, tubi di gomma, polistirolo, a formare una struttura modulare curvilinea 29
che affonda le proprie radici nei graffiti del Paleolitico, che svolgevano un ruolo di comunicazione concettuale prima dell’avvento della scrittura. Dal Paleolitico al contemporaneo il passo è breve. Per capirlo basta accedere alle catene di produzione di tante aziende artigianali e industriali del nostro territorio. La maggior parte di esse sono dotate di pantografi computerizzati. Il percorso evolutivo passa dal chiodo, alla punta d’acciaio di un trapano, alla luce laser. Legno, plastica, plexiglass, acciaio, tutto quello che viene prodotto con i materiali più svariati, ha bisogno di essere tagliato, bucato e sagomato. Tutte queste procedure vengono trascritte sui piani sottostanti d’appoggio dei pantografi industriali. Nasce così un immenso accumulo di forme scavate che testimoniano i valori della nostra epoca industriale. Un gigantesco archivio di scarti originato da centinaia di ore lavorative che producono depositi
di memoria, recuperata e rigenerata dalla visione creativa dell’arte divenendo preziosi geroglifici contemporanei. A curare il progetto ed il relativo catalogo Vittoria Coen, già direttore artistico delle collezioni d’arte e di storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, del Museo Magi 900, nonché responsabile del coordinamento organizzativo del Padiglione Italia in occasione della XLV Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia. Un sodalizio, quello tra Lugli e la Coen, nato nell’occasione ma che promette di durare a lungo. “Anche nel progetto Cambia Menti l’artista è riuscito a comunicare il proprio magico entusiasmo alle importanti aziende coinvolte. In fondo anche l’artista è un po’ imprenditore di se stesso, e la propria ricerca non è dissimile da quella che il mondo produttivo investe per il miglioramento costante della produzione, qualsiasi essa sia. Ed anche se qualcuno potrebbe obiettare che il fine dell’artista è diverso da quello della produzione seriale di una fabbrica, gli si potrebbe ricordare il concetto di Factory legato a Andy Warhol”, afferma la curatrice. E a proposito di fabbriche, chiudiamo con le istruzioni per l’uso che ci fornisce lo stesso Adolfo Lugli, che nascondono il desiderio di un futuro sviluppo: “Prendete un compasso immaginario; puntatelo nel centro di Carpi; aprite un raggio di 50 km e tracciate un cerchio: vi troverete al centro di uno dei più grandi comprensori industriali d’Europa e forse del mondo. La densità di potenzialità qualitative territoriali non ha confronti: scuole, università, centri di ricerca e innovazione, laboratori artigianali, banche, musei, strade, autostrade ed infrastrutture, storia e grandi aziende manifatturiere votate all’internazionalizzazione. Un gigantesco cantiere in opera verso le sfide della globalizzazione, una Babele utopica e visionaria, speculare alla torre costruttivista di Tatlin. Luogo ideale in cui innestare ibridamente le ricerche dell’arte, che affondano le loro radici nel secolo Novecento ed oltre”.
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futuro redazione Francesca Villani Coordinatore Editoriale Marta S.r.l. francesca.villani@martait.it
Luca Avagliano Margotta Group l.avagliano@margo.it
Andrea Franceschelli Due Torri S.p.A. andrea.franceschelli@duetorrispa.com
Ivan Franco Bottoni Suono e Immagine s.r.l. info@suonoeimmagine.it
Mariacarla Maccaferri S.E.C.I S.p.A. mc.maccaferri@maccaferri.it
Giulia Cataldi Studio Torta SpA cataldi@studiotorta.it
Valentina Marchesini Marchesini Group S.p.A. Valentina.marchesini@marchesini.it
Vittorio Cavani Tintoria Alvit s.r.l. vittorio.cavani@tintoria-alvit.com
Maria Ginevra Piana Arturo Piana a.piana@artpiana.it
Chiara Cocchi Zarri S.r.l. chiara@zarri.it
Elena Sabattini Tecnostudi S.r.l. esabattini@mptstudi.com
Maria Eleonora Missere Poliambulatorio Giardini Margherita segreteria@poliambulatoriogiardinimargherita.it
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