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Energia, crisi ed opportunità
Assoenergia ha subito intrapreso le misure necessarie per far fronte alle ripercussioni che la pandemia ha provocato nel settore energetico. Grazie a questi provvedimenti si aprono ora nuove opportunità.
di FEDERICO DE COL, Assoenergia Confindustria Trento
L'INTERO 2019 ha visto un andamento laterale dei mercati “future” con tendenza al ribasso se non nell’ultimissimo periodo, assieme ad un aumento dei prezzi variabili Pun. Il 2020 si preannunciava quindi come un anno all’insegna dell’aumento dei prezzi fi nali della commodity energia elettrica in particolare, trainata dal prezzo della CO2 ormai attestato tra i 30 e 26 euro a tonnellata. Come purtroppo noto a tutti con la fi ne di febbraio lo scenario è cambiato radicalmente mandando in fumo qualsiasi tipo di analisi di mercato elaborata fi no a quel momento. Gli stravolgimenti a cui è stato soggetto tutto il comparto industriale nel secondo e terzo semestre del 2020, hanno avuto forti ripercussioni anche sul mondo dell’energia. Il drastico calo dell’attività produttiva in generale ha portato ad una diminuzione dei consumi di energia elettrica del 40% a livello nazionale nei mesi di marzo-aprile, 25% a maggio dove si iniziava a vedere qualche tenue segno di ripresa. Per il Trentino i numeri sono stati leggermente migliori, con un calo negli stessi mesi rispettivamente del 32% e 20%. Contemporaneamente, grazie alle favorevoli condizioni meteo, il parco produttivo di energia da fonte rinnovabile immetteva in rete una quantità di energia ampiamente oltre le necessità del sistema. Attore principale di questa produzione sicuramente il fotovoltaico grazie ad un mese di aprile mite e soleggiato, con buona partecipazione anche dell’idroelettrico grazie alle riserve idriche nei bacini derivanti dalle copiose nevicate dei primi dieci giorni di marzo sull’arco alpino. Questi due fattori, carenza di domanda e surplus di offerta, hanno portato sia un abbassamento immediato e repentino del prezzo unico nazionale (Pun) su base giornaliera che assieme ad un enorme scompenso del sistema di bilanciamento della rete elettrica. Lo sbilanciamento ha reso necessario un forte e frequente intervento da parte delle centrali a ciclo combinato per consentire il mantenimento dell’equilibrio della rete elettrica nazionale. Da un lato quindi un prezzo giornaliero molto basso, dall’altro l’elevato numero di interventi dell’operatore per la stabilità della rete ha dato avvio ad un aumento dei costi di dispacciamento che si sarebbero scaricati sugli utenti fi nali a partire dal trimestre successivo. Anche i prezzi del mercato “future” di energia elettrica e gas naturale per il 2021 hanno registrato un fortissimo calo a partire dal 15 marzo. La discesa è perdurata per circa 10 giorni quando i valori di baseline dell’energia elettrica si sono fermati a 44 euro/MWh, valore che non si riscontrava dal 2015. Il gas naturale ha fatto registrare valori di 12 euro/MWh contro i 16 del mese di gennaio. Il calo ha coinvolto anche il prezzo delle quote di anidride carbonica (da 26 a 15 euro/tonnellata) dovuto alle minori emissioni globali e del petrolio (da 60 a 25 dollari/barile), anche se il peso di quest’ultimo non risulta così incisivo per il prezzo fi nale del power. Nei mesi di marzo e aprile l’industria stava quindi entrando in un periodo di crisi dovuto allo stop di buona parte dei meccanismi produttivi mondiali causato dalla quarantena. La direzione del Consorzio Assoenergia, continuando a monitorare la situazione dei mercati, preso atto dell’incertezza della durata di questa situazione ha subito intrapreso le strategie e le azioni necessarie per cercare di rendere la ripartenza quanto
più effi ciente possibile. Con i mercati favorevoli ed ai minimi, è stata fi ssata una percentuale sostanziosa di quote sul 2021 per entrambe le commodities, riuscendo a riportare i prezzi fi nali di energia elettrica e gas naturale ai valori del 2015, migliorando di oltre il 15% la precedente posizione. Anche il gruppo di acquisto di Confi ndustria Trento ha potuto usufruire di questa particolare situazione. Un pessimo periodo per produzione industriale e consumi globali si è quindi tramutato in un’ottima opportunità per preparare il terreno per il 2021. Le prospettive di crescita ed il conseguente aumento dei consumi fi nali di energia troveranno i prezzi delle commodities competitivi e capaci di ammortizzare le eventuali perdite del primo semestre 2020. Presto si inizierà a guardare anche al 2022 con un occhio sempre più dedicato all’effi cienza, al green ed all’abbattimento dell’impronta aziendale sull’ambiente.
Fondimpresa: dal 20 ottobre in campo 10 milioni di euro per micro e piccole imprese
In un quadro economico già diffi cile, il perdurare dell’emergenza preme su tutte le imprese sino anche alla soglia critica e questo avviene in ogni ambito della nostra attività: produzione e commercializzazione in primis, ma anche organizzazione interna, gestione del personale, adeguamento burocratico e normativo. “Siamo quindi consapevoli - affermano il presidente di Fondimpresa Trento Marcello Lunelli e il vicepresidente Andrea Grosselli - che Fondimpresa sia chiamata, oggi più che mai, al suo ruolo di supporto ai lavoratori e alle aziende e siamo allo stesso tempo convinti che emerga in maniera quanto mai chiara la crucialità della sua mission originale: promuovere la formazione continua dei lavoratori perché la formazione fa la differenza, perché la formazione è l’arma più potente per trasformare le diffi coltà in opportunità di crescita e di successo”. Ciò vale per ogni organizzazione e, a maggior ragione, per quelle di più piccole dimensioni. Fondimpresa, fondo per la formazione interprofessionale di Confi ndustria, CGIL, CISL e UIL, da sempre è attenta a offrire concreti programmi di misure, per favorire la massima accessibilità ai fi nanziamenti delle attività formative. Tra questi, segnaliamo in particolare l’Avviso 2/2020 che, a partire dal 20 ottobre 2020, stanzia per le micro e piccole imprese aderenti 10 milioni di euro di contributo aggiuntivo, per la realizzazione di piani formativi condivisi interaziendali. Tra i destinatari del Piano possono essere inseriti anche i lavoratori posti in cassa integrazione guadagni, in deroga e gli apprendisti per attività formative diverse dalla formazione obbligatoria prevista dal contratto. Tra le altre novità più interessanti di questo Avviso, si evidenzia inoltre la possibilità di delega al pagamento del fornitore, in modo che le aziende non debbano anticipare risorse.
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