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il punto
Nuovo Coronavirus, normalità e strategie di lungo periodo
Mentre questo giornale va in stampa, la nostra Associazione, come tutti noi del resto, si trova a fare i conti con un’esperienza mai vissuta prima. L’epidemia che ha scosso in poche settimane l’intero pianeta ci ha insegnato in poco tempo cose che sapevamo già, ma che nella quiete dell’ordinario evidentemente non avevamo fatto ancora profondamente nostre. In primo luogo, che dobbiamo oramai ragionare in termini globali. Non c’è più un al di qua e un al di là dei confini e degli oceani. Siamo tutti sullo stesso Pianeta: che si parli di virus, di rifiuti, di emissioni, di diritti, di libertà. In secondo luogo, che c’è sempre più bisogno di competenze e di esperti in grado di esercitarle. Abbiamo assistito a una ridda di falsi allarmi e di attentati all’informazione, quella vera; abbiamo visto circolare opinioni comuni elevate a pareri scientifici. Ma la scienza, è il caso di ribadire un’espressione in uso tra i divulgatori, non è democratica. Per parte nostra abbiamo cercato, credo con successo, di adempiere al compito dell’intermediazione che è proprio del nostro ruolo con uno sforzo aggiuntivo: per rispondere con particolare sollecitudine alle richieste dei nostri associati e per trasferire loro le indicazioni impartite dalle fonti ufficiali, declinate in ragione del campo di attività delle imprese trentine, perché il caso del Coronavirus ha sollevato questioni che spaziano dalla sanità al diritto del lavoro, alle relazioni internazionali. D’intesa con l’Unità di crisi della Provincia, abbiamo diramato le prescrizioni contenute nelle ordinanze provinciali e negli atti del Ministero. Abbiamo steso un documento che fissa le linee guida comportamentali che ogni impresa può adottare al proprio interno, in primo luogo per tutelare i propri lavoratori, ma anche per gestire al meglio l’attività quotidiana. Si è trattato, spero oggi di potere parlare al passato, di un caso extra ordinario, che è però esemplare: perché è questo il rapporto che vogliamo e che dobbiamo avere ogni giorno con i nostri associati. Quel che c’è da fare ora, e sul quale siamo già impegnati, è lavorare insieme, nell’ambito della nostra attività di rappresentanza, non tanto per ottenere un fondo straordinario ma per un vero piano di rilancio della nostra economia. Un po’ come è stato per Vaia: le misure emergenziali sono una necessità stringente per far fronte all’urgenza che ha scatenato una crisi e tornare alla normalità. L’auspicio è che questa crisi insegni a tutti noi un nuovo approccio alla gestione dei problemi, ma anche delle scelte che siamo chiamati a fare quotidianamente. Un approccio basato su dati oggettivi, analisi razionali e strategie di mediolungo periodo.
Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento