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editoriale
Cambiare, una mossa reciproca
L’unica certezza nella nostra vita è il cambiamento. Ma non possiamo illuderci che, di volta in volta, l’impegno necessario possa essere messo in campo a senso unico, senza reciprocità. È una regola che si applica bene ad un tema che mi sta molto a cuore, vale a dire la Pubblica Amministrazione, a cui chiediamo con forza di cambiare, per riuscire ad esprimere meglio concretezza, efficienza e velocità. Politica e Tecnostruttura dovrebbero essere più attente ai bisogni delle nostre Imprese e più in generale dei Cittadini. Ma anche qui occorre reciprocità: ogni cambiamento passa anche da un nostro cambiamento. Altrimenti chiedere al Pubblico che ritorni ad uno spirito di servizio risulterà del tutto inutile. Allora, come possiamo esercitare il cambiamento al nostro interno, in Confindustria? Dobbiamo essere noi i primi a fare dei passi verso l’altro, per affinare la nostra capacità di ascolto degli Associati, per esercitare una rappresentanza all’altezza e per erogare servizi più efficienti. Ecco perché ai Saggi che stanno lavorando per selezionare uno o più candidati alla nostra presidenza nazionale abbiamo indicato un profilo ideale. Una persona che sappia ascoltare, per elaborare tutti assieme un piano strategico per la crescita del nostro Paese. Un piano che metta al centro gli investimenti, la semplificazione, la sostenibilità e l’attenzione al più debole. Occorre potenziare la “macchina” Confindustriale. Il nuovo Presidente e la sua squadra dovranno riuscire a parlare con il supporto dei numeri e con proposte volte a una concreta semplificazione del quadro normativo. Infatti, troppo spesso ci concentriamo solo sul titolo dei testi legislativi, senza andare in profondità, col risultato che finiamo per accettare applicazioni di norme soggette a interpretazioni alla prova dei fatti controproducenti, e bisognose di sovrastrutture interne, ovvero nuovi costi per le nostre imprese. Il nuovo Presidente dovrebbe prendere una posizione netta contro l’evasione fiscale e sui comportamenti ambigui ed illeciti nella gestione delle imprese. Se nel recente passato siamo stati definiti “prenditori”, una qualche riflessione sul “cosa siamo” e sul “come comunichiamo” la dovremo pur fare. In un tempo in cui il cambiamento è una sorta di condizione costante dell’esistenza, interrogarsi su quello che funziona ancora e su quello che non funziona più è sano. Anzi, è vivificante. È in questa ottica che si muove la riorganizzazione alla quale stiamo provvedendo a Palazzo Stella, a partire dal riordino delle Sezioni. L’impostazione fino ad oggi è stata orientata secondo il principio della comune appartenenza a un codice merceologico. È arrivato il momento di aggiornarla, in considerazione dell’identità e delle attese delle imprese, che ci dicono riconoscersi in maniera più significativa in un bisogno, in esperienze, in un business. È un’innovazione che stiamo introducendo con gradualità, senza strappi e con il buon senso, per offrire ai nostri imprenditori più occasioni di utile networking e servizi ad hoc. Confindustria Trento è cambiata, sta cambiando e cambierà, con l’obiettivo di essere migliore e di fare meglio, per l’industria e la comunità del nostro territorio. Cari Colleghi, buon cambiamento a tutti Noi.
Fausto Manzana Presidente di Confindustria Trento