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Confindustria a quota 110

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Alle Officine Grandi Riparazioni di Torino l’evento per celebrare l’anniversario dell’associazione: all’appuntamento anche il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana.

giornata ci richiama al valore della memoria. Sancisce un compleanno non autocelebrativo, ma un ricordo di quello che siamo stati e come. Un pensiero forte con linguaggio moderato, questo siamo stati”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, chiudendo alle Officine Grandi Riparazioni di Torino l’evento per celebrare i 110 anni dell’associazione: appuntamento al quale hanno preso parte insieme a un migliaio di imprenditori di tutta Italia anche il nostro presidente Fausto Manzana e il direttore generale Roberto Busato. “Siamo qui - ha ricordato Boccia - per celebrare una grande istituzione che negli anni si è trasfor- "QUESTA

mata: non solo categoria e sindacato d’impresa, ma anche attore sociale per essere ponte tra gli interessi delle imprese e gli interessi del Paese”. “Nel futuro – ha continuato - ci sono le sfide con Cina e Stati Uniti. Occorre comprendere che un vincente percorso di sviluppo lo si deve fare insieme ad altri attori. Ad esempio - ha ricordato Boccia - alcuni aspetti importanti di questi anni li abbiamo realizzati assieme al sindacato, come il Patto per la Fabbrica. Aiutare il governo e il Paese con proposte che guardino in lungo e largo: una visione di medio termine e una visione larga pensando alla grande”. L’evento ha ospitato anche i saluti del presidente di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros-Pietro, e

del presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina: “Quando la Confederazione dell’Industria Italiana nacque qui a Torino, l’Italia non era ancora un Paese industriale – ha detto lui -. Assieme a Milano, Torino divenne un’autentica fucina di innovazioni, tra le più vivaci d’Europa. Autorevolezza, credibilità, autonomia dalla politica sono i pilastri su cui Confindustria ha costruito il proprio prestigio. Decisiva la capacità di presentare una visione dello sviluppo che parli alla società nella sua interezza. L’autorevolezza è l’arma migliore di Confindustria: servì per modernizzare l’opinione pubblica. Avvicinare gli interessi delle

imprese a quelli del Paese per superare le frontiere nazionali e collocarsi nel cuore dell’Europa”. Paolo Mieli ha curato un’introduzione storica e ha colloquiato con gli autorevoli ospiti protagonisti dei tre panel: Valerio Castronovo e Rosario Forlenza per il periodo 1910-1957; Romano Prodi e Innocenzo Cipolletta per il periodo 1958-1993; Marc Lazar e Antonio Polito per periodo dal 1993 ai giorni nostri. Nel corso dell’incontro sono stati anticipati alcuni stralci del documentario dedicato ai 110 anni di Confindustria, poi trasmesso integralmente su Rai Storia.

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