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Ebara, questione di metodo

Nello stabilimento trentino della multinazionale giapponese si lavora secondo il metodo Kaizen. Tre gli obiettivi principali: collaboratori soddisfatti, miglioramento continuo, riduzione degli sprechi.

SALENDO le scale che conducono al primo piano dello stabilimento di Ebara a Cles si arriva di fronte ad una porta. A lato su una targhetta si legge: Kaizen Promotion Office. Basta questo elemento per far capire al visitatore che quella in cui è appena entrato deve essere una realtà sui generis. “Kaizen – spiega Mirko Zadra, responsabile dello stabilimento trentino – è un termine giapponese utilizzato per indicare il miglioramento continuo. Si tratta di una vera e propria filosofia gestionale e compito di questo ufficio è quello di implementare tutte le azioni necessarie alla sua quotidiana realizzazione”. Coniato dall’economista Masaaki Imai nel 1986 per descrivere il pensiero alla base del successo dell’industria nipponica, la filosofia kaizen ha conosciuto una notevole diffusione anche fuori dai confini del paese del Sol Levante. Presente in Italia dal 1989 con l’apertura dello stabilimento nel vicentino, seguito nel 1992 da quello di Cles, Ebara, multinazionale produttrice di elettropompe, ha rappresentato e continua a rappresentare un importante motore di sviluppo dei territori in cui opera. “Se tutto il territorio collabora alla realtà produttiva, tutto ritorna al territorio”. Monica De Pellegrini, responsabile delle risorse umane e direttore AFC, sottolinea quanto sia determinante l’operare in modo armonico, sinergico e coordinato con l’ambiente circostante. Una sorta di estensione della metodologia kaizen al di fuori dell’azienda dove i collaboratori, considerati la risorsa principale dell’impresa vengono tutti indistintamente coinvolti nella vision e nella mission aziendali. “Per far questo – spiega Mirko – tutti i dipendenti, dai dirigenti agli addetti alle linee produttive, che solo a Cles sono 295, sono suddivisi in diversi team che regolarmente si incontrano per discutere l’andamento complessivo dell’impresa. La valutazione tiene conto di parametri ben precisi in riferimento al prodotto, al suo costo, alla qualità, alla pro-

duttività, alla consegna e alla sicurezza. In questo modo ogni singolo collaboratore si sente parte attiva e propositiva di una squadra che opera in armonia per realizzare obiettivi condivisi con il conseguente aumento della produttività e della qualità. “Fondamentale in questo senso – prosegue Mirko – il metodo utilizzato. Il suo nome è Gemba Kanri (la gestione della fabbrica), e si tratta di una strategia finalizzata all’eliminazione degli sprechi”. A questo scopo gli spazi dedicati alla produzione, che a Cles raggiungono i 14mila mq, sono organizzati secondo i principi del Kaizen e del Gemba. Le varie fasi di produzione si sviluppano in sequenza lungo un flusso lineare e gli operatori, dalle elevate competenze tecniche, seguono a turno ogni fase del ciclo produttivo. “Ognuno di loro – specifica Mirko – è in grado di partire dalla prima fase di assemblaggio e di realizzare una pompa finita”. Alcune infografiche, esposte lungo la catena di produzione, offrono suggerimenti su come organizzare il cassetto degli attrezzi o la postazione di lavoro, mentre nella sala ristoro un apposito monitor riporta informazioni sull’andamento aziendale (come il fatturato mensile o il reddito operativo) in modo che tutti possano avere una visione d’insieme e sentirsi parte di una squadra. Sono le piccole cose a fare la differenza e l’esperienza di Ebara lo dimostra. Dagli anni Novanta i due stabilimenti italiani hanno conosciuto un notevole sviluppo che, anche in seguito alla diffusione di una consistente rete di filiali, ha portato nel 1998 alla nascita di Ebara Pumps Europe. Il Gruppo in pochi anni è diventato uno dei più importanti brand di elettropompe per il mercato industriale e domestico in Europa, operando nel drenaggio e acque reflue, nell’industria, nell’approvvigionamento idrico e nell’edilizia civile. Le pompe, prodotte a Cles, 750 al giorno, vengono portate a Gambellara nel vicentino e da qui esportate in tutto il mondo. Il fatturato 2021, che ha raggiunto i 150milioni di euro, registrando un +11% rispetto al 2020, dimostra come Ebara Pumps Europe sia uscita dal periodo più buio della pandemia più forte di prima. “I cambiamenti – osserva Monica – o li subisci o li proponi. Il segreto sta nel riuscire ad anticiparli. Usciamo da un periodo difficile, ma anche quello attuale non è tanto da meno. La guerra, l’inflazione, l’aumento del costo dell’energia, la carenza di materie prime, l’aumento del costo dei trasporti creano un quadro molto complesso. Nonostante tutto, però, ci sentiamo abbastanza ottimisti, perché grazie al nostro modello organizzativo con piani triennali e decennali in continuo aggiornamento, disponiamo di ottimi strumenti per affrontare la situazione”. (gt)

In Trentino il lavoro riparte dalla formazione

Notizie rassicuranti per le imprese trentine. Il 2022 si è aperto all’insegna di un deciso miglioramento del quadro economico ed occupazionale. A confermare la ripartenza dell’economia l’ultimo report pubblicato lo scorso 31 maggio dall’Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento, relativo al primo trimestre 2022. I dati fotografano un primo trimestre molto positivo per la domanda di lavoro delle imprese trentine, nel quale si è assistito a un aumento eccezionale delle assunzioni, pari a 4.547 unità in più nel solo mese di marzo, registrando una variazione del +62,3% rispetto a marzo 2021. Una performance migliore persino rispetto al 2019, con un numero di assunzioni superiore del +25,4% rispetto all’anno pre-pandemico. La crescita delle assunzioni ha coinvolto in maniera significativa i giovani fino a 29 anni (+4.512, +59,3%). Non si tratta tuttavia di una crescita uniforme sui diversi settori, ma legata quasi totalmente al traino del terziario, che, con 11.558 nuove assunzioni nel trimestre, registra un aumento del +771,6% rispetto a marzo di un anno prima. Calano invece di 164 unità le assunzioni nell’agricoltura (-25,5% rispetto a marzo 2021), mentre crescono nel settore secondario, con 911 nuove unità, pur con un calo rispetto a marzo dell’anno precedente (-8,4%), determinato dal comparto estrattivo-costruzioni, mentre il manifatturiero registra una sostanziale tenuta.Un ulteriore conferma della positività del quadro congiunturale arriva dai dati diffusi all’inizio del mese di giugno dalla Camera di Commercio di Trento, che evidenziano per il primo trimestre 2022 un aumento del fatturato delle imprese trentine del 16,6% rispetto all’anno precedente, variazione su cui però incide l’aumento dei prezzi di vendita. Una crescita che tocca tutti i settori, con manifatturiero e trasporti in testa (rispettivamente +23,7% e +28,4%). Sebbene i risultati economicioccupazionali inducano a un moderato ottimismo, i giudizi in prospettiva degli imprenditori risentono della fatica di trovare persone con competenze adeguate. Risulta quindi fondamentale investire nella formazione per permettere un accesso più semplice al mercato del lavoro per le persone e una maggiore professionalità all’interno delle imprese che possa permettere di puntare alla crescita continua. Ricercare l’eccellenza nella formazione rimane la direzione da seguire per gli enti pubblici e privati che si occupano della formazione in tutto il Trentino.

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