5 minute read

Il circolo virtuoso dell'innovazione

Per l’azienda di Pietramurata è l’anno dei record: fatturato e produzione crescono ancora, gli investimenti in “Industria 4.0” danno già risultati importanti.

Meccanica del Sarca, fondata nel 1974 e da sempre legata alla galassia del Gruppo Beretta, è ormai una realtà storica nel panorama della metalmeccanica trentina. Un’azienda che della dinamicità ha fatto la sua forza: ad oggi conta circa 140 dipendenti, che si distinguono per ave re un’età media poco superiore ai 40 anni. Da Pietramurata le attività dell’impresa si articola no lungo due direttrici principali: da una parte la produzione di componenti in legno di noce per carabine e calci di fucili per uso sportivo e da caccia, dall’altra lo stampaggio di caricatori in lamiera per pistole. Per queste due categorie di prodotto Meccanica del Sarca è l’unico fornitore globale per tutte le aziende del gruppo con sedi produttive in Italia, Finlandia, Spagna, USA e Turchia. Nella pratica questo significa possedere uno dei più grandi magazzini in Europa di sbozzati in noce destinati alla produzione di armi fa fuoco.

Dal 2006, a questa particolare attività di approv vigionamento e lavorazione delle parti in legno viene dedicata minuziosa attenzione: gli anda menti sul mercato della materia prima vengo no studiati e monitorati nel dettaglio al fine di ottimizzare al meglio i costi e massimizzare la qualità nel momento dell’acquisto. Rivolgendo si ad un mercato di nicchia – quello degli sboz zati in noce – Meccanica Del Sarca si occupa della gestione del magazzino di questo specifico materiale per tutto il Gruppo Beretta, collezio nando all’incirca 500 mila pezzi provenienti principalmente da Turchia, Georgia, Azerbaijan ed USA. Meccanica del Sarca ha sviluppato nel tempo esperienza e competenza nel gestire la selezione e l’acquisto del legno di noce, distin guendo tra cinque diverse categorie di legno in base al livello di pregio con notevoli differenze in termini di valore, che, tra il livello più basso e quello più alto, arriva ad un rapporto maggio re di 1 a 100.

Sul piano della crescita, l’azienda dell’alto Gar da sta registrando numeri sicuramente positivi e incoraggianti: “Quest’anno prevediamo di fat turare circa 20 milioni di euro – spiega Alber to Danese , general manager di Meccanica del Sarca -, sarebbe il nostro record assoluto, di so lito oscilliamo tra i 15 e i 18 milioni. Cifre che tradotte sul piano produttivo corrispondono ad una stima per il 2022 di circa 240 mila pezzi in legno e 1,3 milioni caricatori in lamiera lavorati in un anno. Anche questo sarebbe un record”. Performance che attestano la trasformazione or mai compiuta da realtà artigiana ad una dimen sione inequivocabilmente industriale, anche se rimangono all’attivo produzioni esclusive non in serie di alto pregio. Una metamorfosi certifi cata anche da diversi e ingenti investimenti in ambito “Industria 4.0”, messi in cantiere a par tire dal 2018 ed ancora in evoluzione e sviluppo.

Nello specifico, ad oggi, su sei progetti avviati – alcuni con il Competence Center del Trivene to (Smact) altri con quello lombardo (Made) ed altri ancora con la PAT– ne sono stati portati a termine 3, e altri tre sono in fase di esecuzione. Sul piano generale questo ha permesso l’arric chimento tecnologico dello stabilimento, che in altre parole significa maggiore automazione e maggior controllo qualitativo dei processi, dan do così una decisa spinta verso l’alto alla pro duttività e alla riduzione degli sprechi di produ zione. Proponendo un esempio, grazie a questi finanziamenti e alla stretta collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler (Fbk), Meccanica del Sarca ha avviato un progetto di ricerca e sviluppo il quale ha permesso la realizzazione di un tomografo industriale che, guidato da un software di intelligenza artificiale, è in grado di analizzare la materia prima ancor prima di essere lavorata. In particolare, questa tecnolo gia è capace di esaminare la matrice legnosa in profondità individuando automaticamente la presenza di eventuali difetti, ma soprattut to quantificare il loro impatto potenziale sul la produzione, fornendo le informazioni utili per ridurre al minimo gli scarti di lavorazione. “Solo grazie a questo specifico investimento – ag giunge Danese - siamo riusciti a dimezzare gli scarti di produzione, che, nel concreto, signifi ca ridurre drasticamente lo spreco aumentando parallelamente i margini in modo significativo”. Inoltre, lo stesso tomografo industriale, grazie ad un ulteriore componente software sviluppata su misura, può tracciare le venature del legno nei loro minimi dettagli e giudicare in maniera accurata il loro livello di pregio.

“Nonostante questi importanti balzi in avanti, questi per noi sono solo i primi passi – con clude Danese -, il nostro approccio continuerà ad essere quello del miglioramento continuo, passo dopo passo, secondo la logica incremen tale della Lean Manufacturing, con l’obiettivo di portare la nostra produzione ad un livello di efficienza ogni giorno maggiore di quella del giorno precedente”. (fp)

This article is from: