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La nostra Betania Virtuale

In missione

di Suor Claudia Cáceres La nostra Cile Betania Virtuale

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“…Inserite in questo progetto apostolico, non ci sarà sorta di infermità che non ci tocchi, nessun bisogno a cui non si provveda, nessuna difficoltà a cui non si soccorra”

RV art. 96

Incoraggiate dallo spirito del nostro Fondatore, che ha saputo leggere i segni dei tempi nel proprio contesto storico, e accogliendo il suo invito, per aiutare i bisogni che sorgono nelle realtà dove il carisma sta prendendo vita, è sorto molto forte evangelizzare in uno spazio quasi impensabile per la nostra Famiglia religiosa: i social network. Accogliendo questa sfida come impegno missionario, il servizio pastorale è stato portato in questo spazio, avendo come motivazione profonda quella di portare la presenza e l’incontro con Gesù ai nostri giovani e bambini che, a causa dell’emergenza sanitaria, non hanno potuto assistere in presenza. Da ottobre del 2019, anzi prima, stiamo vivendo un clima molto complesso; prima, lo scoppio sociale che non ci ha permesso di svolgere alcune attività programmate tipiche di quel tempo, in particolare alla fine di un anno scolastico; poi la pandemia che apparentemente ha paralizzato tutto il nostro lavoro pastorale. Ci siamo sentite sfidate a vivere il nostro carisma sotto lo sguardo del Beato Tommaso, che aveva una visione molto chiara dei bisogni di ogni uomo e una grande preoccupazione di far crescere il seme della fede nella vita di ognuno di loro. Assistere ai bisogni dei fratelli e collaborare alla missione della Chiesa, senza perdere la nostra identità di consacrate e secondo il carisma della nostra Congregazione, è stata la nostra grande sfida. Ma come fare di questo spazio un luogo di incontro con la persona di Gesù? Nasce così Pjuvevoc Santa Marta, prima su Instagram, perché era il network più vicino alla Gioventù.

All’inizio del 2020, i responsabili della pastorale sono stati invitati a collaborare con l’arcivescovado di Santiago, nell’organizzazione e trasmissione di momenti di adorazione nel mese vocazionale, situazione che ha portato all’apertura di un’altra piattaforma sui social network, Facebook, mantenendo chiaramente lo stesso nome. Pjuvevoc Santa Marta ha assunto significato, identità, familiarità, una “Betania virtuale” che ha aperto lo spazio in ogni persona, in ogni casa. Crediamo profondamente che lo spirito missionario ed evangelizzatore del nostro Padre Fondatore abbia aperto le porte per portare Cristo a tanti Fratelli, in un modo molto diverso da quello a cui eravamo abituati. Questo social network ha aperto un nuovo spazio per l’evangelizzazione, uno spazio dove le persone avrebbero incontrato Cristo, con l’eredità del nostro Padre Fondatore; portare in questo social network tutto ciò che abbiamo organizzato in ciascuna delle nostre comunità religiose ed educative e che a causa della pandemia non abbiamo potuto fare di persona, ma nulla ci ha impedito di farlo virtualmente, avendo cura di essere sempre fedeli al carisma della nostra Congregazione. Le diverse attività, che sono state organizzate, per essere poi trasmesse, sono state accompagnate da una profonda riflessione e preghiera. La preoccupazione era centrata sulla profonda esperienza di fede che potevano avere le persone che si sarebbero unite alla trasmissione, c’era una dedizione intensa nella preparazione, aperta anche agli errori che potevano presentarsi, perché eravamo consapevoli che tutto questo era nuovo per noi… Ogni attività ci ha fatto sapere che era lo spazio della nuova evangelizzazione dove il nostro Fondatore voleva che fossimo presenti, per essere un raggio di luce e di speranza in questi tempi difficili; lo abbiamo potuto vedere con l’aumento delle persone che hanno aderito a questa rete di comunicazione e dai commenti che le persone ci lasciavano. Indubbiamente il percorso tracciato in questo social network ci ha portato a scomodare noi stesse, ad imparare e farci consigliare da persone esperte nel campo della comunicazione e ad inserirci nel mondo dei giovani e delle famiglie, senza rinunciare alla nostra essenza, come ci ricorda la nostra Regola di Vita nell’art. 80: “Serviamoci dei mezzi di comunicazione sociale secondo il pensiero della Chiesa e le esigenze della vita religiosa. Educhiamoci ad utilizzarli per la crescita personale e comunitaria con chiarezza evangelica e libertà interiore di chi ha imparato a conoscere Cristo”.

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