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Il sorriso di Dio
Pagine aperte
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Appena visitai la prima volta la scuola di via Laura, Conservatorio Santa Maria degli Angeli, mi colpì la gioia di una suora, suor Gabriella, una gioia che trasmetteva tutto l’ambiente con disegni, colori, luce. E subito notai appese le “famose regole” (fatte scrivere dai bambini e poi sintetizzate ad hoc) sul rispetto delle persone/cose, ma soprattutto la regola n. 1 “A scuola si viene con il sorriso”. Mi ha sempre colpito la sua determinazione nel bene e nel male, non sono mancate le discussioni!, la capacità di trasmettere amore anche attraverso regole semplici e chiare, l’educazione come capacità di tirar fuori il meglio di una persona, cioè la valorizzazione di bambini di 3-5 anni, in tutti i loro aspetti, (dal fisico allo spirituale, dalla manualità e creatività alla conoscenza e competenza, dal divertimento all’impegno e responsabilità, dalla conoscenza di sé all’apertura ai più deboli). In particolare, ricordo tre episodi. La gioia dei bambini che arrivavano a scuola per attaccare il fiore o il mattoncino, perché avevano rinunciato a comprare qualcosa per sé. E così piano piano si vedeva fiorire l’albero del bene o crescere le mura di una scuola… e i bimbi imparavano che la rinuncia per il bene altrui dà gioia nel proprio cuore e che l’impegno di tutti permette grandi cose. Un’altra situazione mi ha sempre emozionato: durante il tempo libero, alcuni bambini si mettevano davanti alla grotta a mani giunte a pregare la Madonnina! Ed infine “La storia delle 3 case” (distribuita il 2 ottobre per la festa dei nonni, ossia dei Santi Angeli Custodi) per spiegare la morte in modo semplice ma reale! Impossibile descrivere in poche parole quanto ha fatto suor Gabriella per la scuola di Santa Maria degli Angeli di Firenze, per i bambini della scuola materna e per i loro genitori. Ogni giorno era disponibile ad ascoltare un genitore in difficoltà, a dire una parola di conforto e di speranza, ad assicurare la sua preghiera. Dall’altra parte è sempre riuscita a coinvolgere i genitori distribuendo incarichi, in base alle loro predisposizioni o competenze. Un grande lavoro di squadra, in cui suor Gabriella era un’ottima “regista”, con la sua instancabile “mano destra” Rosetta, la “materna” Gianna e gli splendidi disegni di Suor Elisabetta. Conosco suor Gabriella da 20 anni: 3 figlie sono “passate” da lei e poi è continuato il rapporto personale di condivisione e affetto. Tanti sono i ricordi, tante le parole che associo a suor Gabriella: disponibilità, ascolto, sorriso, energia, fede… Cosa è rimasto vivo nel tempo oltre i ricordi? Condivido tre messaggi che mi porto sempre dentro: • la “sua” versione dell’Angelo Custode, che da 20 anni cantiamo durante la preghiera serale; • un portachiavi a forma di fiore su cui è scritto “Fai fiorire il bene”; Ma sopratutto ciò che mi ha detto, dopo il suo funerale, mia figlia più piccola di 12 anni: “Sai cosa ti direbbe ora suor Gabriella? di vivere con il sorriso!” Se puoi, da lassù, continua a mandarci il tuo sorriso, perché ne abbiamo ancora bisogno!
di Silvia Blasi