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L’impresario Vitaliano Accorsi uomo di pace
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di suor Anita Bernasconi
L’impresario Vitaliano Accorsi uomo di pace
Mi piace ricordare Vitaliano come uomo di pace, di serenità, di grande impegno professionale. Conosceva l’arte di nascondere le fatiche e celava, dietro ad un atteggiamento affabile, i problemi che potevano presentarsi. Era sostenuto nella sua esistenza da una grande fede e da umiltà. Lavorò sempre tenacemente per la sua famiglia e per la sua città. Agli incontri di Betania, qui, al Santa Marta di Pisa, lo aspettavo ed ero felice quando lo vedevo arrivare. Esprimeva una delicatezza squisita di sentimenti, una benevolenza verso tutte le suore e le signore del gruppo, un’intelligenza viva nel ricordo del suo lavoro, del suo dovere. Amava raccontare e noi eravamo felici nell’ascoltarlo. È bella la figura di Vitaliano dal punto di vista umano e spirituale. Viveva una profonda e schietta amicizia con le persone e un amore grande per la famiglia, la sua adorata moglie e i suoi figli a cui ha dato molto e ricevuto tanto da tutti. Anche qui, al Palazzo Quarantotti, dove ha lavorato con l’Arch. Baldassari, ha trovato il suo campo d’azione e ha rivelato un grande intuito nella soluzione di problemi difficili che via via si presentavano, il tutto con una grande gioia e dedizione in un lavoro benedetto da Dio e ben accolto dalle suore allora presenti. Si leggeva in lui una distinta signorilità di animo, acquisita fin da piccolo, frutto dell’educazione ricevuta e questo lo rendeva caro a tutti. Le relazioni che teneva con le persone erano vere, profonde, sincere. E ora noi continuiamo a ricordarlo così, e la sua immagine buona, paterna, amica ci è sempre presente. Mi piace sottolineare ancora il suo disinteresse, la sua umiltà, perchè sono straordinarie in lui, in una società in cui queste virtù sembrano venire meno. Anche grazie al buon sangue toscano che gli scorreva nelle vene, sapeva volgere al bene ogni sua attività e questo programma gli derivava dalla sua natura soave e mite. Ed ora la sua ricompensa è in Dio, goduta insieme alla sua cara moglie, ma non mancherà mai l’affettuoso ricordo dei suoi figli, della sua città, delle suore di Santa Marta, del gruppo Betania che ha condiviso con lui momenti belli e sereni. Grazie Vitaliano, non possiamo dimenticare nulla di te. Goditi in cielo un sereno Natale. La vera fama che l’uomo può lasciare sulla terra è quella che rimane a lungo dopo la sua morte. Una preghiera sempre per te, da suor Anita e consorelle.
Con l’affetto della memoria
Roma, 11 agosto 2020
Carissime, dalla Casa di Infermeria di Querceto di Sesto Fiorentino è salita al cielo la cara Consorella
Suor ELEONORA COTELLI
nata a Trenzano (Brescia) il 24 giugno 1932. Entrata in Comunità il 14 settembre 1962, ha emesso i voti il 29 giugno 1965. Da tanto tempo si trovava nella Casa di Infermeria perché la sua salute piano piano era diventata sempre più precaria e bisognosa di molte cure. La lunga degenza l’ha sicuramente purificata e resa pronta ad entrare nel Regno del suo Signore che ha amato e cercato di servire sempre con fedeltà e dedizione. Ha vissuto cercando di dare tutto quello che poteva per rendersi utile secondo quanto a lei chiesto dalla Famiglia Religiosa nelle varie Comunità dove ha svolto il suo servizio apostolico (Vicchio, Pistoia, Velletri, Saiano, Roma, Castel Gandolfo, Sehaile in Libano). Ha cucito e lavorato in guardaroba curando con amore e attenzione ciò che poteva servire alle sue Consorelle. Mite e generosa ha cercato sempre di donare il meglio di se stessa rispondendo a quanto l’obbedienza via via le ha chiesto; ora dal cielo continuerà a “pensare” alla sua Famiglia Religiosa che ha amato e servito fedelmente, alle sue Consorelle di Querceto che l’hanno tanto seguita e curata, ai suoi familiari e in particolare alla sua cara sorella Suor Vittoria. La sua preghiera sarà un’intercessione continua per chiedere le grazie di cui tutti abbiamo bisogno.
Aff.ma Madre CARLA ROGGERO
Roma, 14 settembre 2020
Carissime, stamane, improvvisamente, dalla casa di Viareggio è salita al cielo
Suor GABRIELLA GASTALDI
nata a Torino il 24 giugno 1933, entrata in Comunità il 27 giugno 1949, Professa dal 22 novembre 1952. Ci ha lasciato senza darci il tempo di prepararci alla sua scomparsa. Nonostante l’età avanzata, fino al giorno prima, infatti, aveva suonato in parrocchia e vissuto il suo “tempo” come sempre… ma i tempi di Dio non sono i nostri… e sicuramente ogni momento, per chi crede, è un passo avanti verso Colui che è tutta la nostra gioia! A Suor Gabriella piaceva molto caricare di gioia e di entusiasmo le proprie giornate e finché ha potuto con il canto, con la musica, con la sua creatività ed esuberanza ha rallegrato la vita dei tantissimi bambini che nel corso degli anni ha accolto e curato alla scuola materna a Castelraimondo, Genova S. Gottardo, S. Piero (Pisa), Novate, Cevo… La ricordano tanti genitori, in particolare al Conservatorio di Firenze dove Suor Gabriella, con competenza e dedizione, ha svolto il suo servizio apostolico per lunghi anni. Tante persone hanno trovato in suor Gabriella una Suora sempre accogliente e disponibile all’ascolto, pronta ad offrire il suo aiuto, il suo consiglio, una parola di incoraggiamento perché sempre attenta a consolare chi fosse nel bisogno. In questi ultimi anni in cui per l’età non ha più potuto svolgere il suo servizio di insegnante nella scuola dell’infanzia ha cercato, pur con qualche sofferenza e fatica, di rendersi comunque disponibile là dove l’obbedienza l’ha chiamata. L’abbiamo conosciuta come una Suora generosa e carica di vita, e ora la pensiamo nella gioia piena dell’incontro con il suo Signore, a fare “festa” e a rallegrare le tante Consorelle che l’avranno accolta e stretta in un abbraccio affettuoso. Sicuramente non mancherà di intercedere per tutte noi, per suo fratello, i suoi cari e per le tante persone che le hanno voluto bene
Con l’affetto della memoria
e che la ricordano: lei sa quanto tutti abbiamo bisogno di non perdere la speranza e la gioia che solo il Signore può donare.
Aff.ma Madre CARLA ROGGERO
Il bene che ci hai voluto
Ciao suor Gabriella sei volata tra le braccia del tuo sposo. Tu che tanto hai amato Cevo e le sue montagne, ora da lassù guardaci e proteggici; noi non dimenticheremo mai le belle canzoni che ci hai insegnato, il bene che ci hai voluto e che ti abbiamo voluto. Arrivederci e grazie!
Natalina di Cevo
L’ultimo saluto
Viareggio, 15 settembre 2020 Suor Gabriella carissima, ciao! La tua voce risuona dentro di noi squillante, chiara e piena di affetto! Sempre premurosa nel dirci che pregavi per noi, che offrivi per noi, che ci eri vicina. Eh sì, noi tutte qui presenti rappresentiamo un po’ del tuo mondo: c’è la tua amata FAMIGLIA, la tua TORINO, ci sono le consorelle, LA FAMIGLIA RELIGIOSA che hai sempre amato e servito con gioia… ci sono gli AMICI… quelli di Firenze e quelli con cui hai fatto un pezzo di strada insieme, rallegrato dalla tua gioia non comune, dal tuo entusiasmo mai affievolito neanche nei momenti più bui, dal tuo vivere la vita come se tu fossi eternamente giovane, dalla tua premura verso chi sapevi nel bisogno, dalla tua attenzione verso i POVERI, dalla tua franchezza ed esuberanza non sempre capite da chi non ti conosceva bene. Ed ora siamo tutte qui… increduli di quanto sia accaduto così velocemente… ci mancano le parole quelle che a te non mancavano mai in ogni circostanza. Siamo qui per darti un ultimo saluto, per continuare a parlare con te in un monologo silenzioso e sofferto, per dirti che custodiamo nel cuore e nei ricordi quanto ci hai trasmesso con la tua fede e la tua gioia… Ciao sr Gabriella, grazie per quello che ci hai donato! Ciao Gabriellina! Ricorda che nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta… e tu rimarrai nel nostro cuore sempre!
Suor Maria Pia Mucciaccio
Roma, 19 settembre 2020
Carissime, oggi dalla casa di Infermeria di Querceto di Sesto Fiorentino è salita al cielo
Suor ELENA BERTI
nata a Massa Carrara il 14 settembre 1929, entrata in Comunità il 04 ottobre 1949, professa dal 28 agosto 1952. Suor Elena se n’è andata dopo aver pregato insieme alle consorelle e aver invocato il suo Signore con una pace e una serenità commoventi. Anche in questo ci è di esempio come è stata di esempio tutta la sua vita! È stata una Suora di Santa Marta che ha vissuto con gioia e fedeltà la sua consacrazione e sempre pronta a donarsi a tutti con generosità. Da alcuni anni si trovava nella casa di infermeria a Querceto dove ha vissuto accettando con serenità e spirito di fede la sofferenza di non poter più lavorare e servire le persone. È stata una infermiera capace, molto attenta e pronta a curare anche le ferite dell’anima. Si è dedicata ai malati con tanta cura, delicatezza e bontà nei vari ospedali dove ha svolto il suo servizio (a Poggibonsi, Reggio Calabria, Luco, Borgo San Lorenzo, Roma Clinica Sanatrix…). Per diversi anni è stata infermiera nella casa di riposo di Vicchio e lì è rimasta a servire fino a quando le forze glielo hanno permesso. La ricordano con tanto affetto le ospiti e tutte le persone che l’hanno conosciuta. Silenziosa e discreta ma sempre pronta a sacrificarsi, ha lavorato con passione “finché le sono
bastate le forze”. Molti la ricordano per la sua bontà e per la determinazione a fare bene il bene specialmente con le persone più bisognose. Invochiamola perché interceda presso il Signore per tutte noi sempre, per la Congregazione che ha amato e servito con tanta dedizione e per i suoi familiari che le sono sempre stati vicino.
Aff.ma Madre CARLA ROGGERO
Condividendo la “perdita” di una cara persona.
Carissima Suor Manuela e Suore, dispiaciuta per non essere presente fisicamente, mi unisco al cordoglio di ciascuna di voi e di tutta la vostra Famiglia Religiosa per la scomparsa della carissima Suor Elena. Tutta la comunità di Luco la conosce per il suo lungo servizio all’Ospedale, ed ognuno ha un debito di riconoscenza per la professionalità, la bontà e l’attenzione per averla incontrata nella sofferenza e non solo. Stamani l’abbiamo ricordata nella Santa Messa con gratitudine e affetto, con la certezza di saperla essere vicina al cuore di Dio e da lì, con lo sguardo rivolto verso tutti noi. Con affetto,
Margherita Roma, 22 ottobre 2020
Carissime, stamane, dalla casa di Infermeria in Querceto di Sesto Fiorentino, improvvisamente, è salita al cielo
Suor MARTA SELVA
nata a San Michele al Tagliamento (Venezia) il 02 dicembre 1931, entrata in Comunità a Roma il 07 settembre 1953, professa dal 09 settembre 1956. Giovane Suora è partita per l’America Latina dedicando tutta la sua vita alla missione in Cile e in Argentina e spendendosi sempre generosamente. Un tratto gentile e un’accoglienza delicata e premurosa hanno sempre caratterizzato il suo modo di rapportarsi con tutti, per questo era ricercata e apprezzata da molti che hanno goduto del bene di averla incontrata nella loro vita. Si è dedicata con passione e competenza all’insegnamento in varie scuole del Cile e ha ricoperto anche incarichi di responsabilità sia nelle scuole che nelle comunità dell’America Latina. Per l’amabilità del suo carattere la ricordano tante persone a Curicò, Vallenar, Osorno, Valdivia, Valparaiso, Quinta de Tilcoco, Derqui... là dove l’obbedienza l’ha chiamata a svolgere il servizio apostolico. Tornata nel 2008 in Italia ha continuato a servire con gioia il Signore nei vari servizi che le sono stati chiesti a Querceto dove però nel tempo via via la sua salute si è aggravata e per diversi anni ha vissuto momenti difficili e molto dolorosi affrontati però con tanta serenità, accettando la sofferenza con spirito di fede e ringraziando sempre le consorelle per quanto si dedicavano a lei. Non ha mancato di offrire tutto quello che le era quotidianamente possibile per la Congregazione che ha amato e servito con dedizione sia quando era in attività come nella malattia e siamo certe che di lassù non cesserà di intercedere per tutte noi, per i suoi cari e senz’altro per l’America Latina e la Congregazione tutta. Preghiamo per Suor Marta e facciamo tesoro della sua testimonianza di vita.
Aff.ma Madre CARLA ROGGERO
Ricordando Suor Marta Selva
Lavorare in una Scuola Santa Marta lungo questi anni, ci ha portato ad incontrare persone che hanno lasciato un segno nella nostra vita e in quella dei nostri più cari.
Con l’affetto della memoria
Abbiamo conosciuta suor Marta Selva in anni di trasformazione della nostra amata scuola. L’abbiamo conosciuta come collega e anche come responsabile di una classe nella scuola elementare. La ricordiamo come una suora gentile, delicata e molto saggia. Aveva sempre le parole giuste per ogni situazione. Donava consigli generosi per ogni circostanza che dovevamo affrontare; consigli che indubbiamente venivano da un cuore pieno di Dio, accompagnati da un sorriso, che potevano rassicurare le anime più inquiete. Ricordiamo lunghi discorsi, pieni delle sue storie di vita e aneddoti, che ci colpirono nell’interesse di conoscere questa religiosa al di là di ciò che l’apparenza poteva mostrare, la donna che aveva lasciato tutto, famiglia, paese e usanze per compiere la volontà di Dio che l’ha chiamata a dare la vita per il bene dei suoi fratelli. Fu sempre un’insegnante dedita ai suoi allievi, ai quali trasmise con affetto tutte le sue innumerevoli conoscenze, ma con la severa probità che gli anni le davano. E secondo le parole di un suo alunno. “La migliore insegnante di lingue che ho avuto in tutti i miei anni da studente, con lei ho imparato tutto quello che so e che mi è servito fino ad oggi”. (Oggi Tomás, ha 27 anni ed è psicologo di professione). Quando pensiamo a lei, tanti ricordi di momenti, conversazioni, insegnamenti e soprattutto del suo grande affetto ci vengono in mente. Come dimenticare la sua disciplina per tutto, nelle sue lezioni, nel suo camminare, nel lavoro; la sua bella calligrafia fino alla fine, quando non riuscì più a scrivere così bene? Il suo amore incondizionato per l’Italia, ma allo stesso tempo quell’affetto per La Quinta, un luogo che ha sempre avuto nel cuore. L’affetto e l’ammirazione sono così grandi che siamo infinitamente grati al Signore che le nostre strade si siano incrociate, e che ci ha permesso di incontrare una suora che era un fedele riflesso del carisma di Santa Marta da incontrare, accogliere e servire. Dopo che ci ha lasciato per tornare in patria, non l’abbiamo dimenticata mai, è sempre stata e continua ad essere nei nostri cuori come la meravigliosa religiosa, insegnante e persona che sempre è stata. Facendo un grato ricordo al Signore, per tutti i doni concessi alla nostra amata “Suor Martita”, come è stata affettuosamente chiamata nella nostra comunità educativa, possiamo dire che dov’era “è passata facendo il bene”. Molte persone la ricordano, soprattutto insegnanti, assistenti, ex studenti e genitori, che accompagnano la sua Pasqua con la preghiera.
Cecilia Parada e Marisol López. Roma, 29 ottobre 2020
Carissime, verso l’imbrunire di oggi, dalla casa di infermeria di Querceto di Sesto Fiorentino, è improvvisamente salita al cielo
Suor ANGELA BRUCHI
nata a Poggibonsi (Siena) il 15 gennaio 1935, entrata in Comunità il 25 marzo 1963, professa dal 20 novembre 1965. Suor Angela, nei primi anni della sua vita di religiosa, ha cercato di servire il Signore come infermiera dedicandosi ai malati che ha incontrato in diverse comunità (San Gimignano, Luco, Dolceacqua, Viciomaggio…) e prestando i servizi vari che l’obbedienza le ha chiesto (Colle Val d’Elsa, Castelferro). La sua salute piuttosto precaria non le ha sempre permesso di poter esercitare la sua professione di infermiera. Infatti per diversi anni è stata nella Casa di infermeria a Querceto perché bisognosa di cure, dove però si è resa anche disponibile nel prestare alcuni servizi presso le
suore malate per quanto le è stato possibile. Ha cercato sempre di fare quanto le sue condizioni di salute le permettevano, pregando e offrendo quanto poteva al Signore per il bene di tutti. Con il passare degli anni la sua salute si è notevolmente aggravata tanto da rendere Suor Angela sempre più dipendente e bisognosa di tutto, soprattutto delle cure delle sue consorelle che l’hanno sempre seguita e accompagnata con tanta dedizione. Preghiamo per lei che sicuramente dal cielo continuerà a intercedere grazie e favori per la Congregazione, per la sua comunità di Querceto e per i suoi cari che le sono sempre stati vicini.
Aff.ma Madre CARLA ROGGERO
Roma, 19 novembre 2020
Carissime, oggi, dalla casa di infermeria di Querceto di Sesto Fiorentino è salita al cielo
Suor AGOSTINA CHECCHERINI
nata a Viciomaggio (Arezzo) il 29 luglio 1929, entrata in Comunità il 4 ottobre 1949, professa dal 19 luglio 1952. Da diversi anni viveva con serenità e abbandono alla volontà di Dio le sue giornate a Querceto, accudita con tanto amore e dedizione dalle sue consorelle. Fino a quando ha potuto è stata anche lei una presenza molto preziosa presso le consorelle inferme, per il suo darsi da fare a soccorrere chi aveva più bisogno di lei. Nel corso della sua vita è stata una religiosa che con tanta passione ha vissuto la sua totale dedizione al Signore nel servizio ai malati e alle persone sofferenti, in diversi ospedali (Luco di Mugello, Sesto Fiorentino, Reggio Calabria, Firenze-Istituto Innocenti, Poggibonsi, Clinica Sanatrix a Roma). Ha sempre svolto la sua professione di infermiera con premura e sempre attenta a tutte le necessità: missione che ha esercitato con competenza e tanto amore, così la ricordano le tante persone che l’hanno conosciuta. È stata responsabile nelle comunità di Poggibonsi e di Reggio Calabria e negli ultimi anni a Settignano, sempre desiderosa di essere una presenza buona e accogliente con tutti. Preghiamo per lei e chiediamole di intercedere perché non ci venga meno la speranza e sia sempre viva in noi la certezza che il Dio della vita non ci abbandona mai e veglia su tutte noi e sui suoi cari. Aff.ma Madre CARLA ROGGERO Roma, 26 novembre 2020
Carissime, nel pomeriggio di oggi, dall’Ospedale Careggi di Firenze dove era stata ricoverata, il Signore ha chiamato a sé
Suor GIOVANNA GOTELLI
nata a Varese Ligure (SP) il 05 gennaio 1939, entrata in Comunità l’11 ottobre 1959, professa dal 27 agosto 1962. Suor Giovanna da alcuni anni si trovava a Querceto per la sua salute molto precaria che improvvisamente si è aggravata ed è stato necessario ricoverarla nell’ospedale di Careggi a Firenze, perché purtroppo si era contagiata con il COVID-19. Abbiamo pregato tanto e sperato che si potesse riprendere, invece le sue condizioni, già gravi, sono peggiorate e ci ha lasciato senza che la potessimo confortare con un po’ di vicinanza. È stato doloroso per tutte noi, per le consorelle della sua comunità di Querceto ma, in particolare, per
Con l’affetto della memoria
le sue sorelle Suor Tommasa e Suor Adele che non hanno potuto accompagnarla nei suoi ultimi momenti di vita. Forse… tutte noi siamo state costrette a capire ancora di più la sofferenza di tante e tante famiglie. Suor Giovanna era stata per numerosi anni una insegnante preparata e attenta a svolgere bene con competenza e dedizione la sua missione tra i bambini in varie comunità (Genova, Castelletto di Cuggiono, Roggiano, Viareggio…). Dopo i molti anni di insegnamento l’obbedienza le ha chiesto di svolgere il servizio di economa a Viciomaggio, Saiano, Vighizzolo: incarico che ha portato avanti con impegno e responsabilità fino a quando le forze glielo hanno permesso. È arrivata a Querceto perché gli acciacchi dell’età erano diventati pesanti ed era bisognosa di cure. Ha vissuto il tempo della malattia con serenità e accettando quanto il Signore aveva a lei chiesto. La ricordiamo e preghiamo per lei nella certezza che Suor Giovanna continuerà ad essere vicina a tutte noi e in particolare alle sue sorelle intercedendo dal Signore benedizioni e grazie.
Aff.ma Madre CARLA ROGGERO
Il firmamento brilla sempre di più
“Amico mio non temere più la notte guarda quante stelle in cielo splendono per te… le ho accese io perché tu non fossi triste e alla sera quando dormi ne accendo una in più…” Così recitava il testo di una canzone di molti anni fa, nota a tutti per la sua melodia e per tutta quella carica emotiva che si sprigiona quando si vuol bene… quando si vivono amicizie forti e durature, affetti veri e profondi. E il testo della canzone proseguiva così: “Amico mio non temere più il silenzio… non piangere più tra le strade della terra, una strada bianca c’è per venir da me…” Di queste stelle si è arricchito il cielo sopra di noi!, sì… si è arricchito con la morte di tanti familiari, consorelle, amici, scomparsi per covid o per altro… presenze che ci sono state strappate spesso in modo improvviso, che ci hanno visti impotenti e ci hanno resi muti dinanzi alla realtà della morte! Gli eventi sembrano essere stati avvolti da una coltre di silenzio, ma nell’animo risuona nitida la voce di chi non c’è più, riaffiorano i loro gesti e esperienze vissute insieme si affiancano una dietro l’altra! Le stelle, dunque, brillano per noi
viventi perché non ci sentiamo soli, tristi e lontani… perché c’è davvero sempre una strada, quella della comunione, che ci può legare inseparabilmente. Spinti da questa ricerca di luce, non ci manca il coraggio e la forza di alzare lo sguardo e con il naso all’insù contemplare le costellazioni, cercando, sotto la volta celeste, la stella più luminosa, quella che ha fatto più luce nella nostra vita. E allora, come dice sant’Agostino, “coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime”. Così gli apparenti vuoti si riempiono di silenziose ed invisibili presenze, perché cambia solo il modo di possedere: prima inseparabile con la persona, ora indivisa con il cuore! È solo contemplando quei barlumi di luce e di pace che viene mitigato il nostro dolore e rende la fiamma dei nostri affetti più cari sempre viva… sempre alta! Ecco perché il firmamento diventa sempre più luminoso…, ecco perché ogni sera nel cielo si cerca una stella, la propria stella da cui attingere una carezza di luce… per attendere insieme l’aurora di un giorno senza tramonto!