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La Congregazione dei Musici attraverso le ricerche di Salvatore Di Giacomo

Marina Marino

LA CONGREGAZIONE DEI MUSICI ATTRAVERSO LE RICERCHE DI SALVATORE DI GIACOMO

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Recentemente mi sono occupata di un fondo non catalogato appartenuto a Salvatore Di Giacomo attualmente depositato nella sezione LucchesiPalli della Biblioteca nazionale di Napoli.1 Vincenzo Vitale, che ebbe modo di consultare questo materiale prima che esso fosse ceduto nell’introduzione al suo volume intitolato Salvatore Di Giacomo e la musica così lo descrive:

Vecchie carte ingiallite, librettini rilegati in cuoio e ricchi di informazioni storiche, minutamente annotate con precisa calligrafia, buste contenenti autografi e manoscritti rari di musicisti settecenteschi e di cronisti dell’epoca: ecco quanto Francesco del Franco possiede che dal padre gli fu lasciato d’un ‘fondo Di Giacomo’ raccolto dal famoso editore. Prezioso materiale da lui acquistato o a lui donato dalla vedova del poeta, signora Elisa.2

Non tutti i risultati delle numerosissime ricerche effettuate da Di Giacomo negli archivi e nelle biblioteche purtroppo confluirono in pubblicazioni.3 Fra i tanti materiali del fondo lucchesiano ve ne sono parecchi, trascritti o in originale, appartenuti alla Congregazione dei Musici alla quale Di Giacomo, con la collaborazione di Ulisse ProtaGiurleo, dedicò lunghi e approfonditi studi.

Prota-Giurleo, nel ricordare le esperienze di ricerca condivise con Di Giacomo, narra fra l’altro le vicende che portarono alla scoperta dei registri della Congregazione dei Musici. Di Giacomo, dimostrando un inarrestabile spirito investigativo che non lo fermava davanti a niente, raggiunse il suo scopo e scrisse a Prota-Giurleo: «Caro Prota,

1 Lo studio di questo fondo, facente parte della Raccolta Di Giacomo, è stato presentato in MARINA MARINO, “Non abbiam appartenuto a quell’epoca, ci piace di raccoglierne quante più notizie possiamo”. Sul metodo storiografico musicale di Salvatore di Giacomo, in La storiografia musicale meridionale nei secoli XVIII-XX, a cura di Antonio Caroccia, Avellino, Il Cimarosa, 2020, pp. 259-279. 2 VINCENZO VITALE, Salvatore di Giacomo e la musica, Napoli, Bibliopolis, 1988, p. 9. 3 A proposito delle trascrizioni di documenti realizzate da Salvatore di Giacomo rimaste inedite Domenico Antonio D’Alessandro, riferendosi ai volumi di Appuntamenti dei Governatori della Santa Casa dell’Annunziata la cui copia è conservata nella sezione manoscritti della Biblioteca Nazionale di Napoli, afferma: «Il celebre scrittore-studioso, pur essendo famoso per altre sue pubblicazioni musicologiche, a mio avviso ha lasciato inediti i suoi lavori migliori: questo sull’Annunziata è esemplare per completezza e precisione […]», DOMENICO ANTONIO D’ALESSANDRO, Giovanni de Macque e i musici della Real Cappella napoletana. Nuovi documenti, precisazioni biografiche e una fonte musicale ritrovata, in La musica del Principe. Studi e prospettive per Carlo Gesualdo, a cura di Luisa Curinga, Lucca, LIM, 2008, p. 32. Dei tanti materiali d’archivio raccolti e mai concretizzati in pubblicazioni scrive anche Prota-Giurleo: «Poiché i fatti non vollero che “tutta quella roba” fosse pubblicata […]», cfr. ULISSE PROTA-GIURLEO, Ricordi digiacomiani, «Il Fuidoro», 1956, 1-2, pp. 68-72: 70.

quattro registri antichi (forse gli unici) della Congregazione dei Musici sono in Biblioteca. La spedizione è riuscita bene. Spero di trovare. Se avete tempo, venite. Il vostro Di Giacomo».4

Nel numero dell’11 e 12 marzo 1923 del quotidiano «Il Mezzogiorno» Di Giacomo pubblicò un lungo articolo intitolato La Congregazione dei musici. Narrate in modo molto colorito le vicende che lo portarono, a partire dal 21 dicembre 1921, all’individuazione del fondo archivistico, nell’articolo sono riportate alcune delle informazioni provenienti da quelle carte e dai libri antichi consultati: «[…] Cenatiempo fu il primo a fondare Congregatione de Musici in Napoli, sotto il patrocinio di S. Casimiro, dandoli regole di ben vivere et riducendo molti di essi ad una vita esemplare e santa».5

Fig. 1: SALVATORE DI GIACOMO, La Congregazione dei Musici, «Il mezzogiorno» 11-12 marzo 1923.

4 PROTA-GIURLEO, Ricordi digiacomiani cit., p. 69. 5 La notizia era tratta da PIETRO GISOLFI, Vita del Padre don Antonio de Colellis, Napoli, per Giacinto Passaro, 1663, in SALVATORE DI GIACOMO, La Congregazione dei musici, «Il mezzogiorno», 11-12 marzo 1923.

Dal Libro di Conclusioni trascriveva:

Fu fondata la nostra Congregazione l’Anno 1649 alli 16 di agosto dal Molto Rev.do Padre don Domenico Cenatiempo e della maggior parte dei musici di Napoli, li quali elessero per Governatori di detta Congregazione e Monte don Carlo Benestante Priore e Governatore, don Benedetto di Palma primo assistente, don Ottavio Gaudioso secondo assistente e Niccolò Rosa segretario, li quali uniti poco dopo fondarono il Monte et governarono per insino a gennaro 1654, nel quale anno furono eletti novi governatori don Donato Coya, don Carlo di Fonzo, e don Francesco Sabino, li quali governarono fino a gennaro 1655.6

In conclusione dell’articolo Di Giacomo fa le sue considerazioni sull’importanza del ritrovamento di quei documenti e ripercorre le varie dislocazioni delle sedi della Confraternita.

La Congregazione dei Musici […] tra per altre cause e circostanze, peregrinò da S. Giorgio Maggiore a S. Maria la Nova, e appresso da S. Nicola alla Carità dove principalmente passarono i cantori – e gli stromentisti della Cappella Reale – alla chiesa di Montesanto, e poi alla Madonna dell’Aiuto e finalmente all’Ecce Homo, che ne accoglie i fratelli del tempo nostro. Qualche scrittore di cose patrie, additandomi come luogo di convegno di que’ virtuosi anche la chiesa di S. Giovanni Maggiore, m’ha fatto principiare di là quelle indagini che poi potuto, con più sicuro successo, continuare altrove. Quanto possa conferire alla storia della musica a Napoli il residuo archivistico della instituzione secentesca di don Domenico Cenatiempo è facile intendere da chi s’intrattiene di studii somiglianti.7

Nel corso dei secoli, come osservava Di Giacomo, la Congregazione subì numerosi trasferimenti di sede e scissioni che creano una gran confusione anche allo stato attuale degli studi sull’argomento. Si riporta di seguito una tabella8 con i principali passaggi dall’anno della fondazione alla fine del XVIII secolo.

DATA NOTIZIA 1649 Fondazione della Congrez.ne della Beatissima Vergine Maria Nostra Avvocata, in S. Giorgio Maggiore dei Padri Pii Operarij. Fondata nel 1649 dal Padre Domen.co Cenatiempo Notaio della Congregazione e segretario di essa Notar Geronimo Benincasa. LUOGHI FONTE S. Giorgio Maggiore Statuto del 1655

Congregazione e Monte dei Musici Appunti de’ Registri di Conclusioni Antiche. Secoli XVII e XVIII.

6 DI GIACOMO, La Congregazione dei musici cit. 7 Ivi. 8 Le informazioni provengono in parte dalle carte digiacomiane e in altri casi dagli studi dell’amica e collega Marta Columbro alla cui memoria dedico questo saggio.

1667 Congregazione di S. Maria degli Angeli dei suonatori di corde e musica, balli, trombette e ciaramelle in S. Nicola alla Carità dei Padri Pii Operarij.

12 marzo 1671 Congregazione dentro la Chiesa di S. Giorgio Maggiore di Napoli dei PP. Pii Operarii. S. Nicola alla Carità Statuto del 1667

S. Giorgio Maggiore Libro di Conclusioni pp. 63-64

1681 Congregazione di S. Maria degli Angeli dei suonatori di corde e musica, balli, trombette e ciaramelle in S. Nicola alla Carità dei Padri Pii Operarij.

23 ottobre 1712 […] dalli 9 d’agosto 1712 quando ci licenziassimo per giusti motivi dalla Congregazione sotto S. Giorgio Maggiore, come il tutto sta registrato nel Libro mastro, in tutto questo tempo sono alli 23 ottobre come sopra, facessimo le nostre adunanze et Conclusioni dentro le Camere di S.M. l’Ajuto come si vede in questo Libro.

23 ottobre 17139

29 giugno 1714 […] habbiamo preso possesso della nostra nuova Congregatione dentro il Chiostro Grande di S. Maria la nova tutti li fratelli. In S. Maria la Nova

28 maggio 1721 Conclusione di tutti i fratelli che vogliono ritornare nella loro antica madre e congregazione di S. Casimiro et Santa Maria avvocata nostra eretta in S. Giorgio Maggiore dei PP. Pii Operarij – (26 9bre 1715). In S. Maria La Nova

1721 Congregazione di S. Maria degli Angeli dei trombettieri e suonatori di fiato suonatori di corde in S. Nicola alla Carità dei Padri Pii Operarij. S. Nicola alla Carità Riformazione del capitolo VII dello statuto

S. Maria dell’Aiuto Libro D Conclusioni Secolo XVII

S. Maria La Nova

S. Maria la Nova – S. Giorgio Maggiore Libro D Conclusioni Secolo XVII A Folio 176 Libro D Conclusioni Secolo XVIIVIII

S. Maria la Nova S. Nicola alla Carità Non citata

Statuto

9 Stando a quanto sostiene GIULIA ANNA ROMANA VENEZIANO nel saggio Le multiformi carriere dei musicisti nella Napoli spagnola: il caso di Gaetano Veneziano (1656-1716) consultabile online http://www.enbach.eu/it/content/le-multiformi-carriere-dei-musicisti-nella-napoli-spagnola-il-casodi-gaetano-veneziano-1656#text35 (ultima consultazione 16 aprile 2022) la Congregazione dei Musici si sarebbe spostata a Santa Maria la Nova già nel 1682 citando in proposito altri appunti manoscritti di Salvatore Di Giacomo conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, Mss. XVII, 1117. Tuttavia la data del 23 ottobre 1713 per lo spostamento a S. Maria la Nova è confermata anche da una fonte dell’Archivio di Stato di Napoli (CC, t. XIII, I sem. 1731, cc. 78v-79v.) riportata in FRANCESCO COTTICELLI -PAOLOGIOVANNI MAIONE, «Onesto divertimento, ed allegria de’ popoli». Materiali per una storia dello spettacolo a Napoli nel primo Settecento, Milano, Ricordi, 1996, p. 226 e da AUSILIA MAGAUDDA - DANILO COSTANTINI, Musica e spettacolo nel Regno di Napoli attraverso lo spoglio della «Gazzetta» (1675-1768), Roma, Ismez, 2009, pp. 465-467: 466; in queste pagine vengono confermate altre notizie ritrovate negli appunti lucchesiani di Di Giacomo. 188

1723 Congregazione di S. Maria degli Angeli dei suonatori di corde in S. Nicola alla Carità dei Padri Pii Operarij.

4 giugno 1732

Congregazione di S. Maria Addolorata in S. Nicola alla Carità dei Padri Pii Operarij. 1733-1737 Congregazione dei musici in S. Nicola alla Carità.

1738 Arciconfraternita della SS. Vergine Addolorata (detta anche beata Vergine dei Sette Dolori) nella chiesa dell’Ecce Homo ai Banchi Nuovi (la congregazione viene scacciata da S. Nicola alla Carità per imprecisati motivi e con l’assenso del Cardinal Spinelli occupa la sede dell’Ecce Homo) 1741 I Musici della SS. Addolorata presentano dei capitoli per ricevere il Regio Assenso, lo otterranno solo nel 1792. 1792 Musici dell’Addolorata ricevono il Regio assenso alle loro capitolazioni.

1795 I musici dell’Arciconfraternita della SS. Vergine Addolorata (detta anche beata Vergine dei Sette Dolori) nella chiesa dell’Ecce Homo ai Banchi Nuovi, si uniscono con i musici di S. Maria degli Angeli in S. Maria la Nova per la creazione di un Monte dei Musici. S. Nicola alla Carità Statuto

S. Nicola alla Carità S. Nicola alla Carità Statuto

Archivio dei P: Pii Operarij, Verbali della Consulta di Casa Ecce Homo Capitoli del 1792 Capitoli del 1795 per l’apertura di un Monte dei Musici

Memorie storiche in Regole del 1861 Archivio di Stato, Statuti e Capitolazioni Ecce homo Archivio di Stato, Statuti e Capitolazioni

Da quei Registri di Conclusioni antiche dei secoli XVII e XVIII Di Giacomo ricopiò fedelmente, in un fascicoletto di 22 pagine, molti dati e numerosissime notizie oggi irreperibili e perciò purtroppo non verificabili. Dalla modalità di trascrizione sembrerebbe che i dati dovessero confluire in un lavoro sui musicisti e non sull’istituzione. La cartulazione della fonte originale è riportata in maniera discontinua, Di Giacomo elenca i nomi dei musici sotto forma di tabelle, cosa che certamente rispondeva ad un’esigenza di classificazione-elencazione.

Negli appunti si trovano informazioni sul nome del notaio che redisse l’atto di fondazione, Geronimo Benincasa, e dei notai che seguirono, dei medici e chirurghi della Congregazione e dei fratelli che dal 1670 vennero ammessi. Nel 1676 «Il monte non basta a portar tanto peso e le sue entrate non sono sufficienti».10 Nel 1680 si provvede a dare un sostentamento alla figlia del defunto Filippo Coppola «la quale figliola si ritrova nel Conservatorio di Santo Nicola e questo per carità e compassione di detta povera figliola». Si riscontrano ancora problemi economici nel 1684: «Il monte dei

10 Tutte le seguenti citazioni sono state tratte dai manoscritti consultati nella Raccolta Di Giacomo citata. Fig. 2: Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, Sezione Lucchesi Palli, Raccolta “Di Giacomo”, collocazione provvisoria faldone 3/10.

Musici è in fiore pochissimo e quindi l’entrata è aumentata a sei ducati». Il 20 febbraio 1691 compare il nome di Gaetano Veneziano ma il musicista che Di Giacomo segue e cerca di individuare, annotandone sempre la presenza, è Donato Ricchezza che viene elencato a partire dalla fondazione al 1714, due anni precedenti la sua morte. Dei fratelli firmatari all’atto di fondazione viene compilato un preciso elenco segnalando con una lettera P. in rosso quelli appartenenti alla cappella palatina.

Fig. 3: Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, Sezione Lucchesi Palli, Raccolta “Di Giacomo”, collocazione provvisoria faldone 3/10.

In cinque pagine degli appunti vengono riportati i seguenti centoventicinque nomi alcuni dei quali, senza specificarne il motivo, segnati con una croce a matita:

Congregazione e Monte dei Musici. La P indica il musico di Palazzo (Cappella Reale) Pag. 143 Libro D Conclusioni Fratelli della Congregazione e Monte da chi è fondata.

X Don Carlo Benestante – montista X Don Donato Coia X Don Carlo di Fonzi – mont. X Don Benedetto di Palma X Don Ottavio Gaudioso X Don Donato Viglino – mont.

Giacinto Anzalone X Nicolò Rosa

D. Alfonso Verde

Giov. Giacomo Granato X Geronimo Scotti

D. Orazio Giaccio

D. Francesco Sabino X Michele Claverio X Giacinto Lambardi X Francesco Falconio – mont.

Giov. Domenico di Giorgio X Honofrio Gioioso

D. Marcantonio Grieco

D. Giov. Maria Sabino X Giuseppe Mellone

Giacomo Perna X Petr. Anello Guarino X D. Michelangelo Palombella – P. mont.

Don Francesco Marinelli X Don Francesco Damiano

Don Antonio Sabino X Francesco de Nicolellis X Angelo Gagliardo X D. Domenico Marmitta – mont.

Domenico Mamone

Iacovo Anzalone X Giuseppe Boccia

X Giovanni Ferraro

D. Paulo Sagihomo X Antonio Mondelli o Manelli?

D. Giov. Battista Maffeo X Antonio Letizia

Don Giuseppe Nicoletta X Matteo de Petrillo

D. Carlo Pedata X D. Carlo di Mauro – mont. – P.

Giuseppe Cino – mont. X Carlo de Vincentis

Giuseppe Fiorentino

Don Giovanni Salvatore X Ignazio Fastigio

D. Carlo Zacchi – mont.

Tomaso Viglino – mont. X Francesco Antonio Corrado

Diego Russo X D. Ruggiero de Federici – mont. P. X D. Francesco Brauchino X Filippo Coppola – mont.

Giuseppe Trezza

Isidoro Cuomo

Tomase Catapano X Tomaso Carvese

Iacovo di Bovino

Giuseppe Clavisio X Fabio Magnati

D. Gioseppo de Fulgore

D. Cesare Turturella – mont.

Francesco Cimmino X Epifanio Longo – mont. - P.

D. Filippo Capobianco – mont.

D. Domenico de Federico – mont.

Giuseppe Golino – mont. X Augustino Marzano – id.

Tomase Marzano

D. Horatio Cucarelli X Pietro Palumbo

Giovanni de Vivo X Carlo Carpentiero – mont.

Carlo de Benedictis

Don Giulio Teseo Provenzano – mont.

Tomaso de Luca – id.

X Fabbiano Falaucci – id. – P. X Antonio Palomba – id. X D. Tomaso Pagano X D. Donato Ricchezza – P. mont.

Giuseppe Buono

Giacomo Vecchio

Giuseppe Alfieri

Antonio Villani

Don Andrea Auss

Antonio Veggiano

D. Francesco Gaetano

D. Gius. Fumali – mont. X D. Cesare Marinotti – mont. P.

D. Donato Raffaele

Francesco Martino

Giuseppe d’Attelli

Francesco dello Iodice

Giuseppe Contangelo

Matteo Cramarella X Antonio Solino

D. Giov. Iacopo Lauritano X Giuseppe Basso X D. Giuseppe d’Aria X Francesco de Lise – mont. P. (o de Riso?) X Francesco de Causis – id.

Giov. Batt. Nazario X D. Paulo Ciliberto X Mattia Anzalone

Antonio de Donnis

Francesco Genovese alias il Perugino – mont.

Francesco Angelo Giannibelli

Agostino Mammalella

D. Francesco Costantino

D. Francesco Anzalone

D. Gius. D’Alessandro X Francesco Mirabella – P.

Michelangelo Anzalone

Horatio Donnarumma

D. Geremia Natale

Titta Chioccariello

D. Antonio Damiano

Orazio Lusanda

Domenico Anzalone X Nicolò Coppola

Tomaso Celentano

Giov. Batt. Carotenuto X Antonio de Santis – P. X Tomaso Persico – P.

Nel 1670 i Governatori decidevano che era necessario eleggere, «come al solito li 3 della Cappella di Palazzo e due non di detta Cappella» con la norma dell’imbussolamento che consisteva nell’introdurre delle palle in una bussola per eleggere o meno i candidati: il 1° dicembre 1674 Antonio Nola aveva ricevuto «18 palle inclusive et due esclusive» e nello stesso giorno Giuseppe Pallotta era stato bocciato con diciotto palle esclusive.

L’anno seguente –1671 –venivano eletti, ancora nella sede di S. Giorgio Maggiore11

deputati per attendere a far stampare 4 capitoli della Congregazione et anco a fare la Terra Santa nella nostra Congregazione dentro la Chiesa di S. Giorgio Maggiore di Napoli dei PP. Pii Operarii i seguenti a piede. Nel dare alle stampe tanto i Capitoli del Monte quanto la Costituzione e regole della Congregazione non si faccia cosa alcuna senza contento del Padre don Giuseppe Cerlone Padre della nostra Congregazione e sono li seguenti Don Domenico Federico Don Carlo Zacchi Don Giulio Provenzano Giuseppe Galino Don Ruggiero Federico Don Cesare Marinatta priore Domenico Marmitta Govern. D. Mattia Barrella. “ P. Mauro. Pascullo. “ Deputati Domenico Federico Giacomo Vecchio D. Giulio Provenzano D. Giovanni d’Apuzzo D. Giuseppe Cocinella D. Francesco Panetta Capobianco Antonio Cimmino Lorenzo Valdes Nicola Alfieri Antonio di Riso

11 Tale fonte contraddirebbe l’affermazione di Dinko Fabris che sosteneva che nel 1667 «la Chiesa di S. Giorgio […] è un ricordo del passato», DINKO FABRIS, Strumenti di corde, musici e congregazioni a Napoli alla metà del Seicento, «Note d’archivio per la storia musicale», nuova serie, I, 1983, p. 87. 195

Giuseppe Golino Pietro Guarino D. Giuseppe Caporio D. Giuseppe Morvillo

Sono indicati i nomi di quei confratelli puniti per aver trasgredito alle regole come

il detto fratello [Gaetano] Francone per non havere osservato le regole delli Capitoli della nostra Congregatione e Monte per havere sonato agl’armonici alli fiorentini in questo detto anno 1689 come è noto a tutti, è stato cassato dal nostro Monte di nuovo che per l’avvenire non ha più voce attiva né passiva (oggi 3 gennaio 1690 I Governatori d. Cesare Marinotta Francesco Genovese D. Mattia Barrella.

La notizia dell’ammissione di Matteo Sassano avvenuta il 24 gennaio 1690 sarebbe stata utilizzata successivamente da Prota-Giurleo.12

Nel 1693 altre eccellenti ammissioni: «1693 17 febbraio. Si sono ricevuti per fratelli della nostra Congregazione li Sig.ri Alessandro Scarlatti e don Cataldo Amodei per bussola fatta».

Oltre ai nuovi confratelli che aspirano ad entrare ve ne sono altri che invece rinunciano:

Al 1° sett. 1714 Il fllo Nicola Fago era contumace di carlini 22 et essendo stato avisato da me sottoscritto il giorno 21 agosto che era contumace rispose haverlo fatto a posta per non più voler essere nostro fratello e ciò me lo disse accanto la cantina dei PP. Certosini dirimpetto la Pietà dei Torchini per lo che detto Nicola Fago detto Tarantino resta escluso dalli suffragi del Monte. Ant. Manna.13

Negli appunti è trascritta una interessante conclusione datata 23 ottobre 1713 nella quale si verbalizzava il trasferimento della Congregazione in Santa Maria la Nova e si citavano i nomi dei Padri che avevano concesso quel possesso, quello del Padre Spirituale, Bonaventura d’Amora, del notaio che redigeva l’atto, Andrea Spena. Estremamente dettagliata la descrizione della liturgia con la quale si solennizzava il momento

Fu recitato la prima volta l’Ufizio de morti et poi si andò in Chiesa et ne resimo le gratie all’Altissimo con solenne Te Deum cantato da molti Chori de musici. Poi intervenne la Città, et si cantò la messa in honore del Santo Giov. De Capistrano, et il giorno vi furono li Vespri cantati da noi, che così si dovrà fare ogni anno essendoci così obbligati nell’Istromento, atteso avanti la cappella del Santo dove detto giorno si pone il quadro, ci è stata assignata la nostra Sepoltura che ci si dovrà ponere la lapide con l’Iscrittione.

e quella del successivo 7 novembre «per l’anniversario dei nostri fratelli defonti».

12 ULISSE PROTA-GIURLEO, Matteo Sassano detto “Matteuccio”, «Rivista italiana di musicologia», 1, 1966, 1, pp. 97-119. 13 La stessa notizia è riportata in EUGENIO FAUSTINI FASINI, Nicola Fago, “il Tarantino” e la sua famiglia (nuovi contributi), Taranto, Fratelli Filippi editori, 1931, pp. 22-23. 196

et essendo presenti 88 flli si celebrò la prima Messa della nostra Congregazione dal Padre Guardiano don Gioseppe di Ponte e bene disse l’altare nuovo, noi si disse l’Officio dei morti et finito fu chiamato il Padre Nostro fra Bonaventura d’Amore et fece il primo Sermone finché si andò in chiesa dove stava eretta gran Castellana et dentro il coro da tutti li fratelli fu cantata la Messa per li nostri flli defonti.

Al termine veniva citata la data del 9 agosto 1712, giorno del licenziamento dalla sede di S. Giorgio Maggiore «come il tutto sta registrato nel Libro mastro, in tutto questo tempo sono alli 23 ottobre come sopra, facessimo le nostre adunanze et Conclusioni dentro le Camere di S.M. l’Ajuto come si vede in questo Libro, et perciò l’ho dichiarato, per notitia a Posteri».

Un altro verbale datato 29 giugno 1714, in S. Maria la Nova, menzionava un precedente scontro fra il Governatore Ferrante Mele e il fratello Pietro Giordano che, come osservava Di Giacomo nel suo commento, avevano avuto un battibecco provocato dal Mele per cui «il Giordano aveva messo mano alla spada, condannato il Mele a uscir dal Governo, e il Giordano per un anno a non aver voce attiva o passiva».

Scontri e divisioni avrebbero portato ad una scissione come testimonia, il 26 novembre 1715, una «Conclusione di tutti i fratelli che vogliono ritornare nella loro antica madre e congregazione di S. Casimiro et Santa Maria avvocata nostra eretta in S. Giorgio Maggiore dei PP. Pii Operarij» nella quale si citava nuovamente un incidente, forse lo stesso sopra riportato, e si decideva di rafforzare il potere decisionale del Padre della Congregazione:

Il disordine succeduto nell’anno 1712 con tanto danno della nostra Congregazione e Monte, è stato per l’autorità occultata del Padre della nostra Congregazione. Pertanto essendo venuto à notitia alli Sottoscritti Governatori e flli della detta Congregazione e Monte le regole vere così di Congregatione monte e decreti del Reg.° Collaterale; Per ovviare ogni futuro disordine si conclude dai medesimi di dare al P. della nostra Congregatione tutta l’autorità descritta nelli Capitoli della Congregazione e Monte che forse per dimenticanza non si osservava per il passato stante non si son veduti mai detti Capitoli e Regole del Monte essendosi occultati da alcuni cervelli torbidi. Per questo vogliamo che il P. della nostra Congregatione detto dal Superiore della Casa e Chiesa di S. Giorgio Maggiore de PP. Operarij e di sua assenza quel padre che teneva il suo luoco, debbia presedere et essere inteso in tutti gli altri che si faranno in detta Congr.ne tanto di consulta di Governatori quanto di Congregatione generale et d’ogni altro atto che si faceva in detta Congregatione per qualsivoglia di essi debbia havere il Padre, o chi starà in d.° luoco, come sopra, due voti decisivi, né possa chiamarsi consulta da Gover.i o Congr.ne generale e farsi atto veruno senza l’assenza et assitenza sia ipso facto nullo e di niun valore o forza: come anche debbia aspettare il Padre tanto il cominciare e terminare di detta Congregatione quanto il tenere il campanello, dare i segni nell’ingresso de fratelli e di ogn’altro che bisognerà, dovendosi veramente al Padre della Congregatione ogni prerogativa, autorità, et preminentia perché lui è il primo e capo di d.a Congregatione, come anche vogliamo che si osservino adunque tutte le regole della Congregatione fatte dal Padre Gianatempo (Cenatiempo) fondatore di d.a Congreg.ne. Dalla nostra Congreg.ne in S. Giorgio li 26 9bre 1715

Dunque il verbale dimostrava che a tre anni dal trasferimento vi era una buona parte di fratelli tornati nella sede di S. Giorgio e di questi fratelli veniva riportato un preciso elenco dei quarantotto firmatari:

Firmati: Nicola Grillo 1° Governatore Giuseppe Avitrano governatore D. Nicola Fiorentino dei PP. Operarij D. Giuseppe Salzano Gaetano Francese Ottavio Campanile D. Mattia Ciccarelli D. Gennaro Cafaro D. Andrea Amendola Nicola Cesario Carlo Spinelli Francesco Genovese Giov. Lorenzo Panza Aniello Nevola Antonio Satriano Pietro Taormino Domenico Mazzucca Giov. Battista Palomba D. Giuseppe Mancini Francesco Alarcone Giov. Battista Russo D. Francesco Avitrano D. Francesco Mazzarella D. Filippo Prota Nicola Silvestri D. Angelo Durante D. Donato Ricchezza Ferrante Mele Antonio Filosa Vito Romano Antonio Pittarelli Nicola de Napoli D. Bonifacio Pecoroni D. Nunzio Pappalardo Gaspare de Stasio (o de Florio) D. Francesco de Causis Tommaso Pellegrino Domenico Sarri

D. Giacomo di Martino D. Oronzio Mandini D. Francesco Trinchera Domenico del Vecchio D. Domenico Floro D. Francesco Guardia D. Domenico Greco Vincenzo Iacobelli Franc. Paolo Scardini Gaetano Villani.

Nelle carte del Fondo Di Giacomo sono presenti infine alcune pagine musicali manoscritte, risalenti probabilmente al XIX secolo: una canzoncina per voce sola di tenore dall’incipit Sancta Mater, una sezione della sequenza Stabat Mater, da eseguirsi ogni venerdì nella Congregazione dell’Addolorata del Santissimo Ecce Homo ai Banchi nuovi e la versione della stessa per basso e organo. Sul frontespizio di questa seconda versione vi è il timbro della Commissione Arcivescovile di Santa Cecilia, organizzazione istituita dalla Curia napoletana nel pieno della riforma ceciliana di fine ’800–inizi ’900 il cui scopo era quello di fare un censimento del repertorio musicale antico ed eventualmente adattarlo allo spirito della riforma.

Fig. 4: Canzoncina Sancta Mater per voce sola di tenore, (Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, Sezione Lucchesi Palli, Raccolta “Di Giacomo”, collocazione provvisoria faldone 1/13).

Fig. 5: Canzoncina Sancta Mater per voce sola di tenore, (Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, Sezione Lucchesi Palli, Raccolta “Di Giacomo”, collocazione provvisoria faldone 1/13).

Fig. 6: Canzoncina Sancta Mater per voce sola di basso, (Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, Sezione Lucchesi Palli, Raccolta “Di Giacomo”, collocazione provvisoria faldone 1/13).

Fig. 7: Timbro della Commissione Arcivescovile di S. Cecilia di Napoli, (Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, Sezione Lucchesi Palli, Raccolta “Di Giacomo”, collocazione provvisoria faldone 1/13).

Fig. 8: Canzoncina Sancta Mater per voce sola di basso, (Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, Sezione Lucchesi Palli, Raccolta “Di Giacomo”, collocazione provvisoria faldone 1/13).

Fig. 9: Canzoncina Sancta Mater per voce sola di basso, (Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, Sezione Lucchesi Palli, Raccolta “Di Giacomo”, collocazione provvisoria faldone 1/13).

Dove si trova oggi la documentazione che Di Giacomo consultò quasi un secolo fa? La Congregazione venne abolita con decreto del Ministero degli Interni del 9 marzo 2009 e tutto il materiale dell’Ecce Homo suddiviso fra la Parrocchia di S. Giovanni Maggiore e l’Arciconfraternita di S. Maria dell’Avvocata e Cappella di S. Maria del Bisogno in S.Eligio anche se, secondo fonti non scritte, altro materiale sarebbe in possesso della Confraternita di S. Nicola sotto S. Giuseppe dei Ruffi e allo stato attuale inaccessibile. 14

14 Un sentito ringraziamento all’amico Maurizio Rea per i preziosi consigli e suggerimenti.

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