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Dicevo tentato... perchè, regolarmente, qualche giorno prima di iniziare mi abbuffavo di tutto ciò che non avrei potuto più mangiare dal giorno dopo (che, immancabilmente, si protraeva sempre al ... lunedì prossimo). Ho quindi deciso di mollare le armi e, di tanto in tanto, quando la cintura della gonna inizia a stringere, mangio di meno ed evito tutti quei cibi super calorici e ricchi di zucchero: il successo è garantito! Quindi, a costo zero e con un po' di buona volontà, ottengo risultati soddisfacenti. È ovvio che, nel mio caso, non si tratta di obesità, argomento che abbiamo deciso di trattare questo mese nel nostro sotto la lente, ma semplicemente di un leggero aumento di peso. Ci siamo decisi a parlare di questo argomento perchè si tratta, indubbiamente, di un fenomeno sempre più in crescita. Ricordo che negli anni ’80 andava di moda “sfottere gli americani” perchè, si diceva, erano un popolo di “ciccioni” che si rimpinzavano di hamburger e hot dog. Ebbene, ora anche l'Italia è in allarme e c'è ben poco da sfottere perchè il problema dell'obesità in Italia è davvero dilagante (i dati della Svizzera li trovate negli articoli di approfondimento). L'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) in occasione della presentazione della campagna “Obesity day 2012” che si è svolta il 10 ottobre, conferma che nel 2025 saranno 20 milioni gli italiani obesi. Le statistiche attuali parlano di 44 italiani su 100 che risultano essere in sovrappeso e 1 su 10 obeso. Colpa di un diffusa sedentarietà, cattive abitudini a tavola e anche della crisi economica che riduce sempre di più le possibilità di un’alimentazione sana e differenziata. Il dramma è che questo fenomeno, da alcuni anni, non riguarda solo la popolazione adulta, ma sempre di più anche le fasce d’età più giovani e questo è “davvero grave”. E sbaglia alla grande chi ritiene che l’obesità abbia a che fare solo con l’estetica o considerarla una questione prettamente personale (“se voglio essere fuori forma sono solo affari miei!”). Detto per inciso, l’estetica dovrebbe essere un motivo secondario, in quanto l’importanza primaria andrebbe data sempre a questioni legate alla salute delle persone. Infatti, è scientificamente dimostrato che l’obesità è collegata a una miriade di malattie e disturbi fisici, alcuni anche molto gravi. Ma ... l'obesità non è una malattia: ognuno ha il suo percorso psicologico che porta ad abitudini alimentari sbagliate. È inutile fare le vittime e prendersela con la società; non sono le sedie piccole, siamo noi troppo larghi…se siamo grassi è soltanto colpa nostra! Il fai da te può funzionare finché si tratta di pochi chili da smaltire, nei casi gravi è necessario chiedere aiuto ad uno specialista.

Buone feste a tutti! Mangiate con moderazione, non abbuffatevi, e vedrete che gusterete tutto di più!



Secondo una recente indagine svolta da Deloitte e denominata “Xmas Survey 2012”, la Coldiretti avrebbe così tracciato il nuovo “quadro spese” che gli italiani dovrebbero seguire in vista delle festività natalizie. Ovviamente la parola d’ordine è austerità. Ogni famiglia italiana avrà a disposizione in media circa 264 euro da spendere per gli acquisti di natale (regali e pranzi), una cifra inferiore a quella spesa nel 2011 per il quale era possibile beneficiare dell’8,6% in più.

Si punta maggiormente al regalo “low cost”, il classico pensierino che sostituisce il regalo vero e proprio; si acquista lo stretto indispensabile, i beni di prima necessità, risparmiando sugli “sfizi” e sui doni considerati meno utili. Il 61% della popolazione italiana sembra disertare i negozi per affidarsi ai più economici mercatini, luoghi dove la scelta di merce, confrontata con i costi, diventa più ampia, dove il rapporto qualità/prezzo sembra raggiungere un buon compromesso. Inoltre, precisa la Coldiretti, oltre ai regali mirati, gli italiani mostrano una grande sensibilità verso chi è meno fortunato e verso il nostro pianeta. Sono infatti in grande aumento gli acquisti di regali sia eco che solidali. Come riporta la sopra citata indagine di mercato: - L’83% degli italiani evita di acquistare merce la cui produzione sfrutta il lavoro minorile; - 8 italiani su 10 non acquistano prodotti che hanno un impatto negativa sull’ambiente; - Senza contare la sempre più diffusa moda dell’homemade, sia per gli addobbi che per i regali. Insomma, come da previsione, questo sarà un Natale abbastanza povero per molti. 3


OPINIONI di Giovanni il Battista

Pochi giorni dopo: miracolo! Come per incanto quanto dice il Governo italiano risulta improvvisamente credibile ed il famigerato spread si abbassa e tutti i suoi (di Lui) simpatizzanti applaudono. “Ma com'è bravo questo professore!” si sono detti. “Guarda: ha scambiato due parole con Merkel e Hollande, ha fatto un SMS a Obama e tutto si è risolto. Quest'uomo è veramente in gamba”. Il più scatenato di tutti, fu ed è, il suo chierichetto, Pierferdinando Casini, detto Pierferdi, pomp pon Guy (Guy non Gay) sublime! In quarantotto ore tutto risolto: ha mandato in avanscoperta, per la prima mossa, la ministra Cenerentola Fornero, davanti a tutti. L'ha fatta piangere, facendole anche da interprete (“come avrete capito credo volesse dire: sacrifici!” …) e l'ha lasciata in mezzo al guado, pur facendo finta di correre in suo soccorso. Si, Monti è proprio forte: come ebbi a prevederlo nelle mie due righe sopra ricordate, Lui, nel frattempo, ha superato il suo Maestro, il “Divo Giulio”.Amio modesto parere è un incantatore di serpenti (fra le sue vittime: Merkel, Hollande, Barroso) veramente sopraffino. 4


FRECCIATINE Tutti a bocca aperta, lo seguono con gli occhi sbarrati e la bava alla bocca: è un imbonitore grandioso che, al suo confronto,Anna Marchi, sembra essere l'ultima delle dilettanti. Nell'ultimo ventennio queste funamboliche qualità furono attribuite al Berlusca: venditore di tappeti e tele imbonitore, ma se vogliamo fare un oggettivo confronto l'aurea di Silvio diventa ben poca cosa al cospetto del Divino Mario. Monti, il pifferaio, fa subito effetto: ammalia, convince, imbona, imbambola e tutti comprano il suo prodotto, senza se e senza ma, così, come un colpo di fulmine, un innamoramento all'istante, alla prima parola, “corroborata” dalla sua classica mimica delle due mani che si aprono e poi compiono un cerchio magico (non quello della Lega) nell'aria come a voler tutto inglobare, come a dire, “rilassatevi, a me gli occhi, concentratevi sul movimento delle mie mani ed addormentatevi dolcemente, rilassatevi ed ascoltate la mia voce dite di si e dormite fin quando ve lo dirò io!!!” Poi, a seduta terapica terminata, schiocca le dita ed i suoi discepoli si risvegliano e pur non ricordandosi quanto avvenuto lo applaudono e confermano senza riserve di essere assolutamente d'accordo con Lui! Lui li benedice e la sua missione è compiuta! Che meraviglia! Come sarà possibile vivere senza di Lui dopo le prossime elezioni? Non credo che sia minimamente pensabile! Se, per ritornare alla riflessione storica e di confronto più sopra accennata, l'Italia ha avuto il ventennio di Benito, anche lui eccellente venditore, ma di stampo plebeo, piuttosto rustico ed asciutto, se il film è proseguito poi con il

Berlusconi e Andreotti, “Il diavolo e l’Acquasanta”

Divo Giulio, addirittura con un doppio ventennio (ha sempre voluto essere il più bravo!) gestito, alla “volemose bene” al “non c'è problema, ci penso io, vieni qua che ti do io la pappa, fai il ruttino e continua a dormire” (Il Divo Giulio, che non sempre fu al vertice del governo, ma che, comunque, anche quando sembrava fosse fuori dai giochi, faceva aleggiare il suo spirito nell'aria, lui vigile come un grande Fratello, lui baciatore folle di anelli pontifici e grassocce dita sicule!) se il Regnante Giulio cedette lo

scettro (si fa per dire) guarda caso, per un nuovo ventennio, a Silvio, personaggio comunque di altra caratura al cospetto del figliol prodigo vaticanista. Grandioso imbonitore, il Silvio, ma troppo provinciale, troppo scontato. troppo piccolo, troppo invidioso dei belli, troppo impegnato ad ogni piè sospinto a mettersi in bella mostra ed esibire quelle che lui ha da sempre pensato essere dei grandi

pregi ( “sono bello, sono figo, sono un grande stallone, sono quello che” “adesso te la racconto e tu devi per forza ridere altrimenti mi arrabbio”, quello che “ghe pensi mi!”, “sono il più furbo ed il più ganzo”), e se la proiezione continuerà con, presumibilmente, un quarto ventennio quello del “raggio di sole”, del più bravo a tutti i costi, quello che “tu devi ascoltarmi, applaudirmi e darmi ragione”, quello del Divino Mario sublime incantatore di serpenti, di chi fu, è, e sarà la colpa? Il popolo italiano è da quattro ventenni che sembra essere in stato ipnotico indotto: l'italiano vorrà ancora dormire come un bimbino dolce e pacioccoso o si darà finalmente una mossa per poter prendere in mano le redini della sua vita, uscire dall'incantesimo (magari baciati dal divino Mario) ed imboccare finalmente la strada giusta? Da parte mia, lo spero proprio anche se, per tornare alla grigia attualità, mi pongo una domandina: ma come avrà potuto il nostro incantatore di serpenti, vendere le sue ricette all'Europa ed al Mondo e venire creduto (ah, già, dimenticavo la sua sublime arte di suonare il piffero! ...). Intendo dire: diamo uno sguardo a qualche indicatore della Penisola, dopo un anno, di “pifferate folli”: - Tasso disoccupazione dall'8 % al 10.60 %: per il 2013 all'11.4% - Disoccupazione giovanile: 35 % - PIL (prodotto interno lordo): -2.35 % - La spesa privata (famiglia) contrazione per fine anno del 3,2 % - Produzione nazionale: -6.5 % da inizio anno - Investimenti: -7,4 % - In generale: più tasse dirette soprattutto per ceti medi e bassi. 5


OPINIONI - Accesso al credito per piccole imprese e privati: diminul'Italia non fallirà mai, (nè loro la farebbero fallire) e che zione del 60% ! l'investimento rende, senza pericoli e senza fatica, interes- La ripresa: segno negativo anche per il 2013: -2,2% si fantastici! Investimento senza pericoli: ma certo! Mi si dirà: ma lo spread da 550 punti è sceso a 360 e queMario Draghi, Presidente della Banca centrale europea sto è tutto merito Suo! Già da tempo, con un serio studio compiuto da Confindustria, si è calcolato che lo spread rispetto ai Bund tedeschi, e non solo, dovrebbe essere, in base alla situazione del Paese, circa 170 e non 500 come un anno fa o 360 come di questi giorni! Perché cosi alto dunque? Per esempio, perché la BCE presta soldi alle Banche e non agli Stati comunitari: presta il soldo all’1%. Le Banche, carine, cosa fanno? Le prestano ai privati o alle imprese? No, giammai! Comprano invece titoli di Stato italiani che renTutti ne sono convinti: tanto è vero che se vi fosse un minidono il 5/6 %! Così fanno miliardi di utili senza fare il loro mo di pericolo nessuno comprerebbe a mani basse i titoli lavoro che dovrebbe essere quello di dare crediti per la di Stato italiani perché avrebbero paura! Invece ad ogni crescita al mercato. Quelle poche volte che prestano, chie- asta si vende tutto in un baleno! Intanto il debito pubblico dono garanzie impossibili da presentare o fissano gli inteitaliano aumenta e gli interessi sul prestito aumentano! ressi al 7/8 %! Bel business! O meglio: pura usura! Per gli squali esteri non è un problema: alla peggio se Chi compra dalle Banche i titoli di Stato italiani? Guarda l'Italia andasse in default ... comprerebbero tutto quanto vi un po’ ... sono le banche europee. Per esempio quelle gersarebbe a disposizione nella Penisola e loro, per i loro intemaniche e francesi, perché loro sanno, sotto sotto, che ressi, sapranno scegliere bene cosa comperare! In pari tempo gli stati europei (uso un eufemismo per non dire … Germania!) non vogliono dare soldi e tempo per risanare i conti degli Stati comunitari in difficoltà (tra cui l'Italia, appunto) né concedere l'uso misurato del decreto “anti-spread”: se lo dovessero concedere, lo spread scenderebbe e quindi anche gli interessi diminuirebbero e loro (gli squali) guadagnerebbero di meno: ma chi glielo fa fare? Lo spread è quindi diminuito unicamente perché la BCE ha immesso miliardi nel sistema finanziario e perché, i poveri cristi, in Italia, sono stati stangati dall'incantatore di serpenti per fare (Lui) bella figura nei confronti dei suoi colleghi, comunque sempre ipnotizzati dal suo (di Lui) piffero che suona sempre più forte! Quindi al concreto molto fumo ma poco, veramente poco, arrosto! Se l'Italia avrà ancora la forza per reagire e per rimettersi in carreggiata, sarà unicamente per la grande determinazione di gran parte della sua popolazione, non sicuramente per le invenzioni magiche del grande pifferaio! Ma tant'è: malgrado le mie disperate ed affrante invocazioni mi sa che non farò breccia in molti cuori. Qualcuno, di questi giorni, ha voluto proporre una battuta precognitiva, rispetto al futuro dell'imbonitore per il dopoelezioni, riprendendo il testo di una canzone di Battisti: “Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?”. La sede della Deutsche Bank a Francoforte Mi sa che, facilmente, c'azzeccherà! Che scenda su di te la mia benedizione fratello italico! 6


BELLEZZA di Chiara Morassut

Chirurgia estetica: necessitĂ o mito?

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ATTUALITÀ Plastic Surgery, stimano un numero di interventi effettuati in Italia nel 2011 pari a 820.000, più di 13 ogni mille persone. Prima in classifica è la Corea del Sud (16 interventi per mille abitanti) e a sorpresa la Grecia (14 interventi), ma il dato sorprendente è che l’Italia supera in percentuale nazioni ben più popolose, come gli Stati Uniti (leader per numero di interventi - oltre 3,3 milioni - ma con una più bassa percentuale di incidenza sulla popolazione totale), Giappone 12, Brasile 11 per mille. Seguono Francia e Canada con 8, Germania 6 e Russia 2 interventi ogni mille persone. Numeri questi che confermano l’andamento emerso dai dati raccolti in seguito ad un’indagine dell’Osservatorio Nazionale sulla Chirurgia Estetica in Italia, che parla di una significativa crescita (+11%) nella percezione positiva che gli italiani hanno di questi trattamenti chirurgici. Gli inglesi la chiamano elective surgery, a significare tutti quegli interventi chirurgici non necessari in senso clinico di cui è innanzi tutto il paziente a ravvisarne la necessità. Sempre parlando della ricerca italiana sopracitata emerge come ad esempio la mastoplastica additiva, sia uno degli interventi di maggior interesse per gli italiani, soprattutto fra le più giovani. Si sottolinea anche come la definitiva consacrazione del seno rifatto venga direttamente dagli uomini italiani. Il 65% dei rappresentanti del sesso forte, infatti, si è dichiarato favorevole a un intervento ben fatto, confessando addirittura che in molti casi è impossibile riconoscere la mano del chirurgo. La chirurgia estetica, in cui il naturale rapporto fra il medico e la persona malata si trasforma nell’inedito rapporto fra il medico e la persona sana, è un business a tassi di espansione elevatissimi, complici le innovazioni tecniche e scientifiche che aprono al bisturi frontiere sempre nuove e la “democratizzazione” dei sistemi di pagamento (finanziamenti, rateizzazioni), che permette a tutti (o quasi) di sostenerne i costi non indifferenti.

L’estetica come giudizio oggettivo, cioè appartenente a tutti, in contrapposizione a un giudizio di bellezza soggettivo, la classica bellezza che sta negli occhi di chi guarda, spesso difficile da condividere in maniera convincente, è diventato un fattore sempre più centrale nella nostra società. Secondo un’inchiesta del settimanale inglese The Economist, l’Italia è al terzo posto nella classifica dei Paesi che ricorrono alla medicina estetica e alla chirurgia plastica. I dati, provenienti dall’International Society of Aesthetic 8


BELLEZZA I pazienti della chirurgia estetica sono, appare ovvio, soprattutto donne di tutte le fasce d’età, anche se i trend dicono che ci si avvicina al bisturi sempre prima, addirittura durante l’adolescenza. Dal punto di vista biologico, bellezza e gioventù (cioè fertilità) sono per la donna i due elementi principali di attrazione nei confronti del maschio, e rappresentano quindi un “imperativo biologico” per l’evoluzione della specie, per “attirare i maschi migliori”, in modo da dotare la propria prole delle caratteristiche genetiche più favorevoli al successo evolutivo. La chirurgia estetica, in questo senso, si aggiunge agli escamotage classici (il make up, l’abbigliamento) a disposizione delle donne per enfatizzare la propria desiderabilità a fini riproduttivi. A livello sociale poi, la donna è sempre più forzata e rimanere “esteticamente competitiva” per tutta la sua esistenza. Se infatti, fino a una cinquantina di anni fa, le donne una volta divenute mogli e madri potevano in un certo senso accantonare l’attenziona al proprio aspetto fisico, ora non è più così, complici anche i modelli estetici veicolati dai media sempre più pervasivi e difficilmente realizzabili.

equilibrio fisico che ha sicuri effetti sulla psiche di chi vi fa ricorso. La correzione e il miglioramento di imperfezioni fisiche, con il consiglio dello psicologo, dona spesso una nuova vita ai pazienti. Pensiamo solo che, nonostante la crisi e la relativa rinuncia a beni accessori e spese non necessarie, la chirurgia estetica non ha perso terreno, anzi il ricorso ad essa è aumentato proprio negli ultimi anni, caratterizzati dalla crisi economica. La bellezza non sta quindi di certo negli occhi di chi ci guarda, anzi, agli specchi parlanti di Biancaneve si sono sostituiti gli specchi distorti della nostra società moderna. Forse tutto sta nel capire che il punto non è essere la più bella del Reame, ma semplicemente accettarsi.

L’Organizzazione mondiale della sanità definisce la salute “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, che non consiste soltanto nell’assenza di malattie e di infermità”. Sotto questo profilo, ogni individuo ha il diritto di ricorrere alla elective surgery per modificare le parti del corpo che gli precludono questo benessere psicosociale o, come comunemente si dice, per stare meglio con se stessi. Nella società dei consumi sembra però sempre più spesso che il culto della bellezza “costringa” a passi obbligati, trasformando canoni difficilmente raggiungibili in veri e propri diktat estetici che i soggetti più deboli si sentono in dovere di seguire, costasse anche un intervento chirurgico non necessario. Detto questo, per non voler demonizzare la chirurgia estetica, si deve dire che questa disciplina specialistica offre i ristabilirsi, spesso indispensabile, di un’armonia e di un 9



via nassa


Cucinare e organizzarsi insieme, istruirli, sono delle componenti del nuovo approccio che si porta avanti in questo reparto specializzato. L'anno scorso il Dr. Tischer ha visitato in Germania i quattro più famosi ospedali psichiatrici per giovani delinquenti. Il suo scopo era quello di vedere concretamente quali sono i problemi, per poi elaborare un programma per la Clinica universitaria psichiatrica di Basilea. Il nuovo reparto dell'ospedale renano è operativo dall'inizio di novembre. Ha cominciato le attività con sei pazienti, ma dispone di spazi e strutture per una dozzina. Attualmente vi sono solo maschi. Ciò è dovuto essenzialmente al fatto che statisticamente vi sono più uomini che donne che commettono reati. Questa struttura è però destinata anche alle ragazze. I pazienti devono avere al minimo 14 anni e al massimo 21 anni. Terapia di gruppo I pazienti beneficiano di una terapia intensiva, frutto di un lavoro collettivo. Il personale comprende assistenti sociali, assistenti di cure, specialisti medici e psichiatrici. Per il nuovo reparto è stato costituito un team di 22 persone, che in parte lavora a tempo pieno e in parte a tempo parziale. Aiutano i pazienti nei compiti quotidiani e discutono con loro dei problemi personali. I giovani sono motivati ad alzarsi insieme e trascorrere un'ora al giorno all'aperto, negli spazi esterni della clinica, appositamente costruiti nell'area di massima sicurezza. Sono anche incoraggiati ad essere rispettosi e ad aiutarsi a vicenda nel disbrigo di semplici faccende quotidiane, come per esempio apparecchiare la tavola. 12


Malattie e criminalità Durante l'adolescenza l'identità è ancora in fase di formazione. Perciò è un momento delicato per i giovani con problemi psichici. In particolare mettere giovani che soffrono di nevrosi o di schizofrenia insieme ad adulti con turbe analoghe potrebbe ulteriormente aggravare i loro problemi. La Corte europea dei diritti umani stabilisce anche che i giovani criminali non debbano essere incarcerati con gli adulti a causa di una potenziale influenza negativa. Molte malattie mentali, come la schizofrenia, hanno una componente ereditaria e spesso sono determinati impulsi o un certo livello di stress che le fanno scattare. Comportamenti ossessivi e schizofrenici in casi critici possono portare al crimine.

Il programma comprende psicoterapia, terapia occupazionale e terapia del movimento. Pone l'accento anche sulla riconciliazione dei legami familiari e sulla terapia di gruppo. Questo è molto efficace, secondo il Dr. Tischer, perché a quell'età si dà particolarmente peso a quello che gli altri pensano di te. Due insegnanti sono responsabili dell'istruzione dei giovani. Oltre a ricevere lezioni nelle materie principali, come il tedesco e la matematica, i pazienti valutano le possibilità di lavoro per l'integrazione nella società. Fanno inoltre progetti, parlano delle loro origini e cucinano insieme. Questi sono tutti esercizi volti a rafforzare l'identità.

La nuova clinica a Basilea è stata creata per fornire un trattamento specifico per giovani che possono costituire una potenziale minaccia o gravemente ammalati. “Non si tratta di mettere insieme i peggiori criminali di tutta la Svizzera. Si tratta di considerare la gravità della malattia e di trattare efficacemente questi casi - dice il Dr. Tischer, e aggiunge tra il serio e il faceto - finora nulla è andato storto. Naturalmente alcuni di questi ragazzi si guardano intorno e studiano le potenziali vie di fuga”. Oltre a doversi ricordare di sempre chiudere le porte, il nuovo team della clinica ha la sfida di confrontarsi con diverse malattie. Come per ogni progetto pionieristico, il nuovo reparto ha tutti gli occhi puntati addosso. swissinfo.ch Traduzione Sonia Fenazzi 13


Il tribunale di Milano in data 26 ottobre 2012 ha inflitto al cavaliere una condanna carceraria di quattro anni, l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per frode fiscale, ed inoltre dieci milioni di Euro da pagare all’Agenzia delle Entrate per l’enorme nocumento causato al pubblico erario per la sua tipica strafottenza e spavalderia da “mafiuseddu di seconda mano”. Il collegio della prima sezione penale del medesimo tribunale nella parte della sentenza concernente la motivazione del trattamento punitivo per lo “onorevole” condannato, sottolinea testualmente di Berlusconi: “il ruolo di direzione e di ideatore, fin dai primordi del gruppo, di un’attività delittuosa tesa ad una scientifica e sistematica evasione di portata eccezionale”. “Va poi considerata - si legge in un altro passaggio - la particolare capacità a delinquere dimostrata nell’esecuzione del disegno, consistito nell’architettare un complesso meccanismo fraudolento ramificato in infiniti paradisi fiscali, con miriadi di società satelliti e conti correnti costituiti esclusivamente in funzione del disegno delittuoso”. Volendo ostentare la sua pseudo cultura umanistica e nel contempo assumere un atteggiamento da “mezzo ducetto” dal doppio petto, era consuetudine del cavaliere proferire la frase idiomatica latina “nec aspera terrent” (le difficoltà non mi spaventano) essendo stata tale espressione un motto militare dei grandi ufficiali dell’esercito romano come Giulio Cesare ma anche del becero avventuriero fascista Benito Mussolini, il quale nella sua solita arrogante postura pappagallescamente imitava i grandi condottieri dell’antica Roma. Nel contesto dei latinismi di enorme diletto per Silvio e Benito, la recente condanna carceraria all’indirizzo dell’ex premier ci consente un riferimento storico 14

alla nota citazione “per aspera sic itur ad astra” (attraverso le asperità si raggiungono le stelle) del filosofo romano Lucio Seneca che applicata al caso “dell’onorevole” biscione ci induce ad operare un opportuno adattamento “ad hoc” dell’espressione di Seneca con l’inversione delle componenti, che recitando come di seguito “per astra sic itur ad aspera”, l’elaborata espressione assumerebbe un’accezione molto pertinente al caso dell’esimio statista da tradurre esattamente: “passeggiando tra le stelle” - il biscione - “perviene alle asperità” della galera. In un tale nefasto evento per il nostro amato biscione, per senso di solidarietà pidiellina, le sue elettrici ed ammiratrici, ivi comprese le sue ex “ministrine”, assurte a elevate responsabilità ministeriale in funzione della loro esuberante parvenza, incultura e mediocrità cognitiva, unitamente al nutrito coro delle “escort” con in testa la super sexy Ruby, dovrebbero indossare mutandine nere e gli elettori camicia e cravatta nera in segno di lutto per il futuro tramonto del loro tanto adorato condottiero.


Il processo contro Berlusconi, con l’accusa di frode fiscale per l’acquisizione dei diritti televisivi e cinematografici di Mediaset, partendo da un altro filone di inchiesta ed esattamente sul comparto estero di Fininvest, ebbe inizio nel giugno 2003. Il rinvio a giudizio arrivò dopo tre anni, nel 2006, da allora sono trascorsi sei anni per pervenire ad una sentenza. Faticoso e travagliato periodo di tempo in cui il procedimento giudiziario ha visto una spinosa alternanza tra “stop and go”: sospensioni, rinvii, richieste di trasferimenti, ricusazioni, invocazioni del legittimo impedimento, slittamenti per il lodo Alfano e le lunghe attese per i ricorsi in cassazione. I due legali Niccolò Ghedini e Pietro fungendo da “advocatus diaboli”, nella loro pur nobile funzione di difensori del famigerato accusato e condannato ex premier, da abili sofisti forensi, nel corso dell’intero decennio processuale nei ruoli di sapienti retori, hanno offerto maestose interpretazioni teatrali nella buffa tragicommedia ordita “ad hoc” dal regista condannato, il cavaliere Berlusconi. Ovviamente la “performance” teatrale della tragicommedia biscioniana non si esaurisce con la pubblicazione della sentenza di condanna ma viene reiterata in una nuova edizione caratterizzata da una trama più ricca di fandonie e buffonerie nel cui svolgimento l’ex “entertainer” da abile giullare, con la sua consueta arroganza di superiorità “metafisica” in quanto presumibilmente unto dal Signore e come tale intoccabile, salendo repentinamente “on the stage” (sul palcoscenico), in riferimento alla sentenza punitiva contro di lui, debutta con una dichiarazione alla stampa, la quale come di seguito recita: “Quella emessa oggi a Milano è dunque senza dubbio una sentenza politica come politici sono tutti i processi inventati al mio riguardo; sono sceso in campo per servire il paese. È in atto un’evidente persecuzione politica da parte dei magistrati di sinistra, una persecuzione articolata in 105 indagini e in 28 processi il record assoluto di tutta la storia dell’uomo in qualunque paese del mondo. Questi processi hanno impegnato i miei legali in 2560 udienze con più di mille magistrati intervenuti con un costo per me di oltre 300 milioni di Euro in avvocati e consulenze e ritengo un costo di pari importo per lo stato e quindi per i contribuenti”.

Poveri cittadini italiani per il loro amaro destino condannati a pagare il fio per le birbonerie delinquenziali di un presidente del governo “birichino” che per oltre tre legislature parlamentari intenzionalmente ha preso per i fondelli i suoi

connazionali. Il biscione, ciarlatano politicante, animato da una concezione di giustizia di tipo “suinocrazia”, auspicherebbe con la sua tanto agognata riforma un’impostazione del sistema giudiziario italiano di matrice maialesca come metaforicamente presentata dal novelliere inglese George Orwell in una sequenza umoristica nella sua opera letteraria “animal farm” (la fattoria degli animali) dove, in sede di una assemblea della comunità degli animali, nel corso di un’interpellanza parlamentare, il somaro rivolgendosi con reverenza al presidente dell’esecutivo della repubblica degli animali “ pig Tom”, pone il seguente quesito: “Perché voi insigni onorevoli politici vi arrogate diritti e privilegi incostituzionali?”. La repentina e pertinente risposta del presidente “pig Tom” recita: “Si, tutti gli animali nella nostra democrazia parlamentare sono uguali, ma alcuni, come noi governanti, per diritto genetico/metafisico sono più uguali degli uguali”. Da “Animal Farm”

Con la medesima enfasi, apologetica ma “autocelebrativa” nel contempo, di ”pig Tom”, presidente dell’esecutivo della fattoria degli animali, il Berlusconi proseguendo nel suo intervento “on the stage” afferma: “La giustizia non può andare avanti cosi. Questa non è più democrazia, è una dittatura di magistrati, è una magistratocrazia. Mi sento in dovere di mettere davanti a tutto un’azione di riforma della giustizia affinché si possa evitare ad altri quello che è capitato a me”. Poi torna a declamare una legge sulle intercettazioni sostenendo che: “È barbaro ed incivile non poter usare il telefono”. Nelle sue soventi perorazioni con la consueta ghigna scostante il cavaliere, degenerando in una repellente giaculatoria, per il tramite delle sue emittenze televisive e della stampa gestita da viscidi ruffiani del “ducetto”, sostenendo insistentemente di essere innocente, scientemente si rivela ignaro di tutti le scelleratezze ed illegalità che hanno caratterizzato la sua rapida ascesa al potere immobiliare, mediatico, finanziario e politico. Nei diversi articoli pubblicati nell’organo stampa “la Padania” del partito “Lega Nord” durante il bimestre nero per la relazione tra Lega e Forzaitalia luglio-agosto 1998, dei quali i più originali dal titolo: “Craxi spinse Berlusconi in politica” del 10.6.1998; “soldi sporchi nei forzieri di Berlusconi” del 2.7.1998; “Silvio riciclava i soldi della mafia” del 7.7.1998; “le gesta di Lucky Berlusca” del 15


ATTUALITÀ Berlusconi e Dell’Utri ...

31.8.1998; “la Fininvest è nata da cosa nostra” e nel più rilevante del 19.08.1998 dal titolo “le dieci domande dell’uomo saggio”contenente i dieci quesiti concernenti l’enigmatica provenienza della ingente quantità di denaro che Berlusconi investì per la Milano2, la Lega Nord, con metafore di umoristica retorica giornalistica intendeva alludere all’intima collaborazione intercorrente tra cosa nostra corleonese e il cavaliere per importanti affaroni finanziari. Tale verosimile supposizione ottenne conferma nel giugno del 2010 in una deposizione del dichiarante di mafia Massimo Ciancimino, figlio di Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo il quale, su affermazione dello junior, nel 1972 avrebbe incontrato personalmente il Berlusconi per inoltrare un messaggio di interessamento al progetto Milano2 da parte del clan malavitoso di Totò Riina e Provenzano promettendo di mettere a disposizione ingenti somme di denaro, di incognita derivazione, da investire e riciclare. Con la realizzazione della Milano2, un centro residenziale nel comune di Segrate a Est di Milano costruito nel lasso di tempo 1970-79, ha avuto inizio l’iter delittuoso dell’ex premier. Numerosi sono le illegalità commesse nel corso dei recenti decenni, soprattutto nell’arco di tempo di “premierato” avendo enormemente abusato del suo potere esecutivo nella funzione di presidente del governo. Il biscione recentemente ha presentato con rigorosa obiettività una sua dettagliata statistica processuale che annovera centocinque indagini e ventotto processi con le seguenti imputazioni: frode fiscale, falso in bilancio, concorso esterno in associazione mafiosa, traffico di droga, falsa testimonianza, lodo Mondadori, processo SME, stragi 1992-93, corruzione dell’avvocato Mills, Unipol, laurea di Antonio Di Pietro, il caso Ruby e così via; imputazioni e accuse che si sono concluse con assoluzione per insufficienza di prove, archiviazione, declaratoria di prescrizione, depenalizzazione, condono ed amnistia. Dalla costatazione effettuata nel precedente periodo, è possibile evincere che il Berlusconi per le molteplici imputazioni su elencate non andrà comunque in galera; questo strano fenomeno costituisce conferma di validità scientifica all’ipotesi concernente la concezione di giustizia di natura suina contemplata nella novella “animal farm”. 16

Morale della favola, esistono due tipologie di creature umane per la giustizia berlusconiana: la prima categoria degli uguali comuni mortali che rischiano il carcere anche per delitti di scarsa rilevanza penale; la seconda categoria dei più uguali degli uguali, ossia dei privilegiati che appartenendo antropologicamente alla casta superiore, sarebbero intoccabili e quindi per diritto forse “metafisico” esenti da pena anche per delitti di enorme consistenza penale come nel caso del biscione e di numerosi personaggi politici, dell’alta finanza e membri dell’ “élite borghese”, abili operatori di corruzione e ruberie di denaro pubblico nelle varie istanze politico/amministrative periferiche e centrali. Durante il ventennio del regime oscurantista biscioniano enorme nocumento è stato apportato alla nostra cultura, all’economia della nazione e alle finanze di milioni di famiglie italiane immiserite in virtù di un ciarlatano impostore senza scrupoli. L’ex premier incentrando una politica di potere egoistico su interessi personali, del suo portafoglio, del suo capitale genitale e della sua famiglia, ha causato più danni alla nazione che Mussolini con il suo regime.

Quando la politica ... ti entra dentro

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L’esimio “onorevole” Berlusconi ha reso l’Italia “disonorevole” al cospetto della comunità internazionale per volgare comportamento, barzellette stupide e sconce, fandonie, bufale, turpiloquio, sessualità patogena, per le corna nelle foto di gruppo a tergo dei capi di stati europei, per sfrontata offesa al deputato euro parlamentare tedesco, per la continua impudente denigrazione pubblica della magistratura italiana sia in patria come all’estero parlando di dittatura “magistratocratica” nella nostra nazione in un incontro con il presidente Obama e per ulteriori innumerevoli misfatti. Egregio cavaliere Berlusconi, premesso che la S.V. abbia ancora un restante minimo senso di onore e briciola di pudore, per il bene dell’Italia si dimetta da tutte le sue cariche politiche, dismetta tutto il suo impero mediatico e con il ricavato restituisca all’erario pubblico e alle famiglie italiane, che per causa sua si sono impoveriti, i beni ed i soldi che la S.V. con arbitrio ed inganno ha incamerato e si presenti con dignità morale e civile, virtù etiche che la S.V. non ha mai posseduto, ai magistrati per essere giustamente processato.


SPORT di Fabrizio Bernasconi

Lindsey Vonn con le quattro Coppe del Mondo vinte nel 2011/2012; generale, discesa, super-g e combinata

AP Photo Armando Trovati

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ATTUALITÀ sport dello sci, sotto la giurisdizione della FIS, comprende tutte le forme dello sci rese possibili dalla forza muscolare e dalla gravità, sul terreno e su qualsiasi tipo di superficie artificiale o naturale”. Questa decisione rese possibile negli anni seguenti l'introduzione di nuove specialità. Nel 1979 vennero riconosciuti ufficialmente dalla FIS lo sci acrobatico e lo sci sull'erba, dal 1994 fu la volta dello snowboard.

Durante il congresso che si svolse durante la “Settimana internazionale degli sport invernali”, la commissione si trasformò nella Federazione Internazionale Sci, a cui aderirono inizialmente 14 paesi. In tale occasione fu deciso anche di adottare ufficialmente la sigla FIS come abbreviazione del nome della federazione in ogni lingua. Inizialmente la Federazione Internazionale Sci si occupava soltanto di sci nordico, cioè sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica. All'atto della sua fondazione si stabilì che si sarebbe principalmente occupata dell’organizzazione annuale di una competiz ione a cui invitare sciatori provenienti da tutto il mondo. Si trattava dei Mondiali di sci nordico, anche se a dire il vero nelle prime edizioni la manifestazione adottò diverse denominazioni. Fu soltanto a partire dal 1930 che anche le discipline alpine, a seguito della proposta formulata già due anni prima, furono accettate all’inteno della FIS. Subito a partire dall'anno seguente, si organizzarono anche i Mondiali di sci alpino. Inizialmente le discipline alpine erano soltanto due, la discesa libera e lo slalom, rigorosamente riservate agli uomini. Solo dopo alcuni decenni, le competizioni furono aperte anche alle donne. Gli anni a seguire videro l’evolversi di molte grosse novità sia nelle discipline che sopra tutto nelle competizioni. La svolta avvenne al Congresso FIS del 1967 a Beirut, in Libano. I membri del congresso dichiararono che “lo

Sci d’altri tempi sulla 3-Tre di Madonna di Campiglio

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La “marea” di appassionati sul mitico Lauberhorn di Wenghen (SVI)

Ideata e disegnata sul modello di altri grandi avvenimenti sportivi, è un circuito internazionale di gare organizzato annualmente dalla FIS, a partire dal 1966. Conosciuta anche come “Circo bianco”. La stagione agonistica si svolge abitualmente da fine ottobre/inizio novembre a marzo in alcune delle principali nelle principali località turistiche


SPORT L’azzurro Manfred Mölgg, 2° nel Gigante inaugurale di Sölden (2012)

togliere agli altri appuntamenti, nelle discese di Wengen con il mitico Lauberhorn e Kitzbühel con l’altra pista da sogno per ogni discesista, la Streif, che il 18 gennaio del lontano 1985, vide lo straordinario exploit dello “slalomista” Gustav Thoeni, che riuscì nell’impresa di classificarsi al 2° posto dietro l’allora inarrivabile austriaco Franz Klammer.

Europee e NordAmericane, e in alcune occasioni, in Giappone e Corea del Sud. Anche qui, non si sfugge alla regola del business e in passato, si sono tentate alcune “escursioni fuori stagione” nell'emisfero australe, coinvolgendo, con scarso successo, nei mesi di luglio/agosto alcune stazioni sciistiche argentine, australiane e neozelandesi. Da alcuni anni a questa parte, l’appuntamento inaugurale della stagione di Coppa del Mondo è fissato sulle nevi austriache del ghiacciaio di Sölden. Le gare sono suddivise su cinque specialità; lo slalom speciale, il gigante, il super gigante, la discesa libera e la combinata (o, più spesso, super combinata). Dal 2011 sono state introdotte anche alcune gare di slalom parallelo. Esistono due circuiti separati per gli uomini e per le donne, e capita solo a fine stagione, durante la disputa delle finali, che gli sciatori e le sciatrici si trovino a gareggiare contemporaneamente nella stessa località. Le finali della Coppa del mondo, rappresentano la chiusura della stagione e solo numero limitato di atleti vi può partecipare: vi sono infatti ammessi, per ogni specialità, solo i primi 25 della classifica specifica più il vincitore del Campionato mondiale juniores; oltre agli atleti che hanno conquistato almeno 400 punti nella classifica generale, che possono gareggiare in tutte le specialità. Visto il limitato numero di partecipanti, durante le finali vengono attribuiti punti soltanto ai primi 15 classificati. Alla fine vengono “eletti” i vincitori nelle singole discipline, sopra tutti il vincitore e la vincitrice della prestigiosa “Sfera di Cristallo” della Classifica generale. Il trofeo rappresenta il mondo, su un piedistallo. Come tanti altri sport, anche lo sci ha la sua gara “regina”, la discesa libera. Disciplina che coinvolge lo spettatore come forse nessun’altra, dove tecnica, pazzia, spettacolo, suspence si fondono in un unico vero momento magico. Momenti che hanno il loro culmine, senza voler nulla 19


ATTUALITÀ La graduatoria degli atleti con il maggior numero di vittorie in Coppa del Mondo, è capeggiata tra gli uomini dall’asso svedese Ingemar Stenmark con 86 successi, mentre l’austriaca Annemarie Moser-Proel guida la classifica femminile con 62 primi posti. Fra gli atleti e le atlete ancora in attività solo l’americana Lindsey Vonn sembra in grado di attaccare il primato in questa speciale classifica. Fra gli atleti azzurri figurano fra i primi 15, Alberto Tomba con 50 successi e Gustav Thoeni con 24.

È lo stesso trofeo consegnato ai vincitori delle altre Coppe del Mondo organizzate dalla FIS, con la variante che le prove “nordiche” sono divise in tre distinte competizioni, fondo, salto con gli sci e combinata nordica.

Già dalla stagione 1973 / 1974 fu organizzato il circuito internazionale di gare di fondo, ma solo a partire dalla stagione 1981 / 1982 questa competizione è riconosciuta ufficialmente dalla FIS, sia in campo maschile che femminile. Esiste un unico circuito che comprende sia le competizioni maschili sia quelle femminili, per cui di regola i fondisti e le fondiste si trovano a gareggiare contemporaneamente nella stessa località. Le gare sono organizzate per lo più nei paesi del Nord Europa, oltre alle nazioni con discreta tradizione come la Svizzera, la Francia, la Germania e la Repubblica Ceca con qualche gara nel continente americano. Inizialmente la struttura della competizione prevedeva l'assegnazione del punteggio previsto a ogni singola gara, in base al piazzamento. A partire dal Duemila, però, tale struttura è stata modificata attraverso l'introduzione di alcune competizioni intermedie, in ordine di introduzione: il Tour de Ski nella stagione 2006/2007, le Finali di Coppa del Mondo dal 2008/2009 e il Nordic Opening dal 2010/2011. La spettacolare ascensione nell’ultima prova in Val di Fiemme

In tutti questi casi gli atleti competono sull’arco di diversi giorni in una serie di gare, che portano ad una classifica finale che determina l’assegnazione, a dipendenza del piazzamento, dei punti validi per la classifica generale. Le gare si svolgono su varie distanze, 10, 15, 30 e 50km, in stile libero o classico, staffetta o competizioni sprint. 20

Durante il Tour de Ski nell’ultima prova in Val di Fiemme si gareggia a inseguimento, cioè con partenza in base al piazzamento intermedio, su un percorso di 9 km in salita. Il norvegese Bjørn Dæhlie detiene il record assoluto di Coppe del Mondo vinte in carriera, con ben sei successi, seguito a quota cinque dallo svedese Gunde Svan, mentre fra le donne è la russa Elena Välbe a detenere il primato con cinque successi. Fra i vincitori della Coppa di cristallo maschile di fondo, non figurano atleti azzurri, mentre fra le donne la friulana Gabriella Paruzzi ha trionfato nella stagione 2003/2004.

Lo Schattenberg, l’imponente trampolino di Oberstorf (AUT)

Questa disciplina è entrata ufficialmente nelle gare della FIS a partire dalla stagione 1979/1980 per la categoria maschile, solo a partire dal 2011/2012 sono riconosciute anche le competizioni femminili. Il sistema di assegnazione dei punti per la classifica generale, non si distanzia da quello adottato per le altre specialità. La valutazione delle prestazioni nei salti durante le gare, è basato su un sistema di punteggi che tengono conto della lunghezza ma anche dei punti di stile con punteggi da 1 a 20. L’appuntamento di maggior prestigio della stagione, forse più sentito della stessa Coppa del Mondo, si svolge a cavallo fine/inizio anno ininterrottamente dal 1952, ma solo dalla stagione 1979/1980 valido per la classifica della Generale, in quattro diverse località, ed è la famosa Tournee dei 4 Trampolini. Oberstdorf e Garmisch / Partenkirchen in Germania, Innsbruck e Bischofshofen in Austria, sono le sedi della competizione, che ha nel finlandese Janne Ahonen, con 5 successi, l’atleta più premiato. Recordman di Coppe del mondo è un altro famoso atleta finlandese Matti Nykänen con quattro trofei, mentre la prima donna ad aggiudicarsi la Coppa di cristallo è stata la statunitense Sarah Hendrickson.

Fa parte delle competizioni ufficiali FIS dalla stagione 1983/1984. È un mix fra le due principali discipline dello sci nordico, il fondo e il salto con gli sci. Il sistema di aggiudicazione dei punti e il trofeo della classifica generale sono identici alle altre specialità. Il rcordman di coppe del Mondo e vittorie nelle singole gare è il finlandese Hannu Manninen con rispettivamente 4 trofei e ben 52 gare vinte.



ALLARME OBESITÀ di Enrico Prosperi

Per aiutare le persone a determinare il proprio peso forma, si usa una semplice misurazione del rapporto tra peso e altezza chiamata Indice di Massa Corporea (IMC). L’IMC costituisce un utile strumento, abitualmente utilizzato da medici e altri professionisti del settore sanitario, per classificare il livello di sotto peso, sovrappeso e obesità negli adulti. L'IMC si calcola prendendo il peso in chilogrammi diviso per altezza in metri al quadrato (kg/m2). Per esempio, un adulto che pesa 70 kg ed è alto 1,75 m avrà un IMC di 22,9. Rientrano nella classificazione di sovrappeso e obesità i soggetti con un valore IMC rispettivamente uguale o superiore a 25 e a 30. In generale, un IMC tra 18,5 e 24,9 classifica un soggetto “sano”, mentre un soggetto con un IMC tra 25 e 29,9 è un soggetto con un “aumentato rischio” di sviluppare disturbi associati. Infine, un soggetto con un IMC uguale o superiore a 30 corre un rischio “da moderato ad alto “. INDICE DI MASSA CORPOREA <18,5 sotto peso 18,5 - 24,9 peso-forma 25 - 29,9 sovrappeso ≥30 obeso Distribuzione del grasso: mele e pere L'IMC, tuttavia, non fornisce informazioni sul grasso totale o su come è distribuito nel corpo. Conoscere la distribuzione del grasso corporeo è molto importante perché, ad esempio, un eccesso di grasso addominale può avere conseguenze in termini di problemi di salute. Un modo per misurare la distribuzione del grasso è la circonferenza della vita. La circonferenza della vita non è correlata all'altezza e fornisce un metodo semplice e pratico per identificare le persone in sovrappeso che sono maggiormente a rischio di malattie associate all'obesità. Se la circonferenza della vita è superiore a 94-102 cm per l'uomo e 80-88 cm per la donna, significa che i soggetti hanno un eccesso di grasso addominale ed sono quindi maggiormente a rischio di incorrere in problemi di salute, anche se il loro IMC è più o meno nella norma. La misurazione della circonferenza della vita divide le persone in due categorie: androide e ginoide. 22


SOTTO LA LENTE dietologi per una perdita di peso duratura. Per maggiori informazioni consultare: attività fisica e le basi di una dieta sana. Le diete miracolose che limitano eccessivamente le calorie o escludono determinati gruppi di alimenti sono da evitare perché mancano spesso di nutrienti importanti e/o non possono essere seguite per periodi prolungati. Inoltre, non insegnano abitudini alimentari corrette e possono provocare un effetto yo-yo (aumento e calo di peso ciclico dovuto all'alternarsi di periodi di sottoalimentazione e sovralimentazione). Questo tipo di comportamento alimentare se mantenuto a lungo termine può essere pericoloso per la salute fisica e mentale. In ogni caso, un soggetto non dovrebbe porsi come obiettivo di perdere più del 10% del suo peso iniziale, percentuale già utile ad avvertire un miglioramento dello stato di salute generale

I soggetti con una distribuzione del tessuto adiposo di tipo androide (forma a “mela”) hanno la maggior parte del grasso corporeo intraddominale e localizzato intorno allo stomaco e al petto e sono i soggetti che corrono maggiormente il rischio di sviluppare malattie collegate all'obesità. Gli individui con una distribuzione del grasso di tipo ginoide (forma a “pera”) hanno la maggior parte del grasso corporeo localizzata intorno ai fianchi, alle cosce e al sedere e sono i soggetti che corrono i rischi più alti di sviluppare problemi di mobilità. Gli uomini obesi hanno maggiori probabilità di essere “mele” e le donne “pere”. La dinamica dell'equilibrio energetico Il concetto chiave Il principio fondamentale dell’equilibrio energetico è: Changes in energy (fat) stores = energy (calorie) intake - energy expenditure Sovrappeso e obesità sono influenzati da molti fattori tra cui la predisposizione ereditaria, fattori ambientali e comportamentali, invecchiamento e gravidanze. È comunque assodato che non sempre l'obesità è semplicemente il risultato di un eccessivo indulgere a cibi particolarmente gradevoli al palato o della mancanza di attività fisica. Entrano in gioco anche fattori biologici (ormoni, genetica), stress, farmaci e invecchiamento. Tuttavia, alimentazione e attività fisica influenzano notevolmente l'equazione dell'equilibrio energetico e sono anche i fattori più modificabili. Sicuramente, una dieta ricca di grassi, ad alto contenuto calorico, e lo stile di vita sedentario sono le caratteristiche più strettamente correlate alla crescente diffusione dell'obesità in tutto il mondo. Inversamente, la perdita di peso si verifica quando l'apporto energetico è inferiore al dispendio energetico, per un periodo di tempo prolungato. Una dieta ipocalorica abbinata ad un aumento dell'attività fisica è generalmente il consiglio fornito dai


Le donne italiane con una costituzione mediterranea, sono costrette a vivere una continua lotta per entrare in vestiti di taglie per lo più improponibili. A questo si aggiunge l'altra richiesta della nostra società, mangiare snack libidinosi, patatine croccanti, bibite rigeneranti. L'industria alimentare ha sviluppate trappole sempre più sofisticate per ingannare i nostri sensi: mix perfetti di carboidrati e lipidi irresistibili per il nostro palato, additivi alimentari (oltre 800 tra coloranti, conservanti, regolatori di acidità, addensanti stabilizzanti, esaltatori di sapidità), scatole sempre più grandi che inducono ad un maggior consumo, studio della collocazione dei prodotti negli scaffali dei grandi centri commerciali e promozioni pubblicitarie accattivanti. Questi persuasori occulti trovano vita facile nelle persone che hanno perso la capacità di gustare gli alimenti, in coloro che non vogliono perdere tempo per scegliere l'alimento migliore, in chi utilizza il cibo per contrastare le emozioni negative. L'unica difesa sembra essere la dieta, ormai diventata argomento cult nei talk show, sui giornali, nei salotti. Per molte persone la dieta è un vero e proprio stile di vita ... ovviamente finché dura. Serve una grande forza di volontà, affermano coloro che falliscono regolarmente nel seguire un regime eccessivamente restrittivo, ma la volontà non assicura il successo di per sé ma, al massimo, consente ad una persona di non abbattersi di fronte ad un momentaneo fallimento e ciò rappresenta un elemento indispensabile dell'apprendimento di nuovi comportamenti (ad esempio 24

impariamo ad andare in bicicletta accettando le cadute e le relative escoriazioni). La dieta è diventata, al giorno d'oggi, un modo per dimostrare la forza di carattere, un vero e proprio fenomeno sociale che interessa prevalentemente il sesso femminile. Le donne intraprendono la dieta non tanto per la salute, ma per rincorrere ideali di magrezza lontani dai loro potenziali. Il controllo del peso e dell'alimentazione è il segnale di successo per le donne, che sperano di ottenere in questo modo nuovi amori, successi lavorativi e riconoscimenti esterni. Il fallimento di una dieta diventa quindi un segnale di inadeguatezza, con


SOTTO LA LENTE conseguente abbassamento dell'autostima e ricerca di nuovi metodi miracolistici per il controllo del peso. Il cibo, il peso, i metodi per controllarlo, i sensi di colpa per le eventuali trasgressioni, sono diventati argomenti di discussione tra donne. L'aspetto fisico rappresenta la misura del proprio valore sociale, mentre la capacitĂ di autocontrollo il modo per dimostrare la propria competenza.

Attuale situazione dell'obesitĂ e del sovrappeso

Peccato che il cibo rappresenti anche il mezzo per attenuare situazioni emotive negative, per colmare quel senso di solitudine che colpisce molte persone. Sono prevalentemente le donne a vivere questo rapporto di amore/odio con il cibo, a volte docile alleato, a volte scomodo nemico. Imparare ad accettare il proprio corpo può essere il primo passo per migliorare il rapporto con il cibo e non cadere nella trappola dell'eccessiva restrizione alimentare, sia calorica che cognitiva. Accettare non vuol dire rassegnarsi, ma darsi obiettivi realistici, sopportare momentanee sconfitte, farsi aiutare.

Fonte: The International Obesity Task Force www.iotf.org

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L’alimentazione adatta per combattere l’obesità Spesso chi soffre di obesità o sovrappeso segue delle diete a “dimensione penitenziale”, ossia un’alimentazione restrittiva fatta di continue rinunce. Ciò è del tutto scorretto in quanto gli sforzi fatti nel seguire un’alimentazione povera non pagano quasi mai con i risultati sperati e l’unica conseguenza è una ripresa del peso perso con gli interessi.

Ad esempio molti non sanno che il nostro organismo mediante l’alimentazione ha bisogno di ricevere tutti i principi nutritivi ma in proporzioni differenti. Per cui affinché l’alimentazione possa dirsi corretta è necessario introdurre giornalmente un 55%-65% di carboidrati di cui il 10% sia di zuccheri semplici, un 30% di lipidi (grassi) e circa il 15% di proteine ed un’elevata percentuale di vitamine e sali minerali. L’istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, per facilitare una corretta alimentazione e prevenire l’obesità o il sovrappeso, ha suddiviso gli alimenti in ben 5 gruppi tenendo conto delle loro caratteristiche nutrizionali. Si tratta della ben nota piramide alimentare, alla base della quale si trovano gli alimenti da assumere con maggior frequenza, mentre via via che si giunge all’apice sono inseriti quelli che andrebbero consumati con più cautela e parsimonia. Nutrizionisti e dietologi di tutto il mondo consigliano di tenere sempre ben presente questo schema piramidale al fine di seguire una corretta alimentazione. 26


SOTTO LA LENTE Un’alimentazione basata su regole ferree non solo non porta a perdere peso velocemente, ma determina anche altre problematiche come l’alterazione del tono dell’umore ed una perdita di controllo sul cibo con conseguente fame incontrollata. Pertanto chi è affetto da obesità o sovrappeso, prima di modificare l’alimentazione abituale, dovrebbe consultare un medico o uno specialista e individuare quali cibi minano la salute. Va poi considerato che per ogni individuo l’alimentazione non è mai la stessa, vale a dire che, a seconda della persona e delle cause scatenanti l’obesità, esistono dei programmi alimentari ben specifici talvolta da abbinare a trattamenti farmacologici mirati per la riduzione del peso corporeo.

sviluppare il Diabete di Tipo 2 aumenta già con un IMC nettamente al di sotto della soglia dell’obesità (IMC = 30). Le donne obese hanno probabilità 12 volte superiori di sviluppare il Diabete di Tipo 2 rispetto alle donne con un peso normale. Il rischio di Diabete di Tipo 2 aumenta parallelamente all’IMC, soprattutto nei soggetti con una predisposizione genetica a questa malattia e cala parallelamente alla perdita di peso.

Le conseguenze di obesità e sovrappeso sulla salute sono molte e varie: dall'aumento del rischio di morte prematura a diversi disturbi debilitanti e psicologici che non sono letali, ma che possono influire negativamente sulla qualità della vita. Diabete di Tipo 2 Malattie cardiovascolari e ipertensione Malattie respiratorie (sindrome da “apnea nel sonno”) Alcune forme di cancro Osteoartrite Problemi psicologici Alterazione della qualità della vita Il grado di rischio è influenzato, per esempio, dalla quantità relativa di peso in eccesso, dalla localizzazione del grasso corporeo, dall'importanza dell'aumento di peso nell'età adulta e dalla quantità di attività fisica. La maggior parte di questi problemi può essere migliorata con un calo di peso relativamente modesto (10-15%), soprattutto se abbinato ad un incremento dell'esercizio fisico. Diabete di Tipo 2 e resistenza all’insulina Di tutte le malattie gravi, il Diabete di Tipo 2 (il diabete che si sviluppa normalmente in età adulta) o diabete mellito non insulino dipendente (NIDDM), è quello maggiormente legato all’obesità e al sovrappeso. In effetti, il rischio di

Malattie cardiovascolari e ipertensione Le malattie cardiovascolari (CVD) comprendono la malattia coronarica (CHD), l’ictus e la malattia vascolare periferica. Queste patologie sono responsabili di un’elevata percentuale (fino ad un terzo) della mortalità di uomini e donne nella maggior parte dei Paesi industrializzati con una crescente incidenza nei Paesi in via di sviluppo.

L'obesità predispone l'individuo ad una serie di fattori di rischio cardiovascolare tra cui l'ipertensione e l'aumento del tasso di colesterolo nel sangue. Nella donna, l'obesità è al terzo posto tra i fattori di rischio di malattie cardiovascolari, dopo l'età e la pressione arteriosa. Il rischio di attacco cardiaco per una donna obesa è circa tre volte superiore a quello di una donna magra della stessa età. 35 27


I soggetti obesi hanno maggiori probabilità di avere alti livelli di trigliceridi (grassi) e di lipoproteina a bassa densità (LDL) o “colesterolo cattivo” e una diminuzione della lipoproteina ad alta densità (HDL) o “colesterolo buono”. Questo profilo metabolico si riscontra il più delle volte nelle persone obese con un elevato accumulo di grasso endoaddominale (forma a “mela”) ed è stato messo in relazione con un aumento del rischio di malattie coronariche. Con la perdita di peso, è prevedibile un miglioramento dei livelli di lipidi nel sangue. Una perdita di peso di 10 kg può determinare un calo del 15% dei livelli di colesterolo LDL e dell'8% dei livelli di colesterolo HDL. L’associazione tra ipertensione (pressione arteriosa elevata) e obesità è ampiamente documentata e la proporzione di ipertensione attribuibile all’obesità, nelle popolazioni occidentali, è stata stimata intorno al 30-65%. In effetti, la pressione arteriosa sale parallelamente al IMC; per ogni aumento di peso di 10 kg, la pressione sale di 2 - 3 mm Hg. Inversamente, il calo di peso induce una diminuzione della pressione arteriosa e solitamente, per ogni riduzione del peso corporeo pari all’1%, la pressione scende di 1 - 2 mm Hg. La diffusione dell’ipertensione nei soggetti in sovrappeso è quasi tre volte superiore rispetto agli adulti con peso normale e il rischio di ipertensione negli individui in sovrappeso tra i 20 e i 44 anni è quasi sei volte superiore rispetto agli adulti con peso normale. Osteoartrite

Le malattie degenerative delle articolazioni portanti, come il ginocchio, sono complicazioni molto diffuse dell’obesità e del sovrappeso. Il danno meccanico alle articolazioni, determinato dal carico eccessivo, è generalmente ritenuto esserne la causa. Anche il dolore nella parte inferiore della schiena è più comune nei soggetti obesi e può essere uno dei fattori che contribuiscono maggiormente a causare l'assenza dal lavoro imputabile all'obesità. Cancro Anche se la correlazione tra obesità e cancro è meno ben definita, vari studi hanno rilevato un’associazione tra 28

sovrappeso e incidenza di alcune forme di cancro, in particolare quelle ormone/dipendenti e gastrointestinali. Sono stati documentati maggiori rischi di cancro al seno, all’endometrio, alle ovaie e all’utero nelle donne obese e vi sono prove di un aumento del rischio di cancro alla prostata e al retto negli uomini. L’associazione più netta è con il cancro al colon, per il quale l’obesità aumenta di quasi tre volte il rischio, sia nell’uomo che nella donna. Aspetti psicologici L'obesità è decisamente stigmatizzata in molti Paesi europei, sia in termini di percezione di un aspetto fisico indesiderabile che in termini di difetti di carattere che si suppone indicare. Già a sei anni, i bambini percepiscono i coetanei obesi come “pigri, sporchi, stupidi, brutti, bugiardi e imbroglioni”. Le persone obese devono lottare contro la discriminazione. Studi dimostrano che nel Regno Unito e negli USA le giovani donne in sovrappeso guadagnano decisamente meno delle loro coetanee sane di peso normale o affette da altri problemi di salute cronici. Anche la sovralimentazione nervosa si verifica con maggior frequenza tra i soggetti obesi e molte persone affette da questo disordine alimentare hanno una lunga storia di alimentazione incontrollata e continue variazioni di peso.



ALLARME OBESITÀ

Limitare le attività sedentarie Oltre alle ore di scuola spesso i bambini sono impegnati in altre attività sedentarie quali: compiti, frequenza ad altre lezioni, videogiochi, computer, televisione. Il tempo trascorso davanti alla televisione, oltre ad essere stato scientificamente correlato con la gravità del sovrappeso, può anche rappresentare un momento negativo in cui sono introdotte delle abitudini alimentari scorrette tramite messaggi pubblicitari a cui i bambini sono particolarmente sensibili.

Ricordiamo che potrà essere un buon risultato mantenere un peso stabile per alcuni mesi; in questo modo il bambino cresce in altezza, non di peso e la percentuale di sovrappeso diminuisce. È importante sottolineare, soprattutto al bambino più grande, che il primo risultato da raggiungere non è tanto la diminuzione del peso, quanto l'acquisizione di buone abitudini di vita (alimentazione corretta, aumento dell'attività fisica, riduzione della sedentarietà), in modo da evitare inopportuni scoraggiamenti se non si ottiene un rapido dimagrimento. L'ESERCIZIO FISICO NEL BAMBINO SOVRAPPESO È dimostrato che l'aumento del sovrappeso nella popolazione è legato sia ad un aumento delle calorie introdotte con la dieta, che ad una diminuzione del dispendio energetico dovuto ad una vita sedentaria. Questo è ancora più vero nel caso del bambino sovrappeso in cui sono necessari i seguenti provvedimenti per incrementare l'esercizio fisico: Mantenere e se possibile aumentare la spontanea attività fisica, propria del bambino È opportuno quindi lasciarlo giocare all'aperto in tutte le stagioni, fare passeggiate, utilizzare la bicicletta, saltare la corda, fare le scale a piedi, non usare la macchina ad esempio per portarlo a scuola. 30


SOTTO LA LENTE

INIZIARE O AUMENTARE L'ATTIVITÀ FISICA DEL BAMBINO È opportuno scegliere un'attività che sia adatta all'età del bambino, che gli piaccia e che sia comoda per la famiglia dal punto di vista organizzativo in modo da praticarla spesso (almeno 2-3 volte la settimana). Gli effetti favorevoli dello sport sullo sviluppo fisico del bambino possono non essere immediatamente evidenti, ma è molto importante indurre e mantenere fino all'età adulta l'abitudine all'esercizio fisico, soprattutto nei soggetti che possono avere tendenza al sovrappeso. In conclusione è necessario che il bambino in sovrappeso segua una dieta che, tenuto conto delle necessità metaboliche proprie dell'età evolutiva, permetta di perdere peso. Questo obiettivo non può essere raggiunto in maniera ottimale e soprattutto mantenuto nel tempo solo con la dieta. L'esercizio fisico spontaneo e strutturato sotto forma di sport, eseguito in maniera costante e continua, è indispensabile per raggiungere un peso soddisfacente e per mantenere uno stato complessivo di buona salute psicofisica sia in età infantile che adulta.

il mescolamento del cibo nello stomaco, gli zuccheri semplici forniscono energia pronta per la digestione, la presenza di fibra aumenta il senso di pienezza Y Limitare tutti i cibi industriali, fritti, o cucinati con grassi: come cornetti, pizzette, crocchette, supplì precotti Y Preferire le spremute di frutta fresca ai succhi industriali Y Utilizzare con una certa frequenza il piatto unico composto da legumi e cereali (pasta e fagioli, riso e piselli) Y Fare attenzione ad alimenti come fette biscottate, crackers e grissini perché, a parità di peso, sviluppano una quantità quasi doppia di calorie rispetto al pane Y Per condire, contenere l'uso dei grassi, preferire i condimenti di origine vegetale (in particolare l'olio d'oliva extra vergine) evitando quelli di origine animale (burro, panna, lardo, strutto) Y Usare spezie e aromi per insaporire le pietanze: basilico, salvia, rosmarino, noce moscata, finocchio, timo Y Assumere solo saltuariamente le bibite gassate.

CONSIGLI UTILI Ecco alcune indicazioni che hanno lo scopo di fornire alcuni consigli per realizzare, in modo semplice, una buona alimentazione nella vita di tutti i giorni. È importante: Y Consumare sempre un'adeguata prima colazione Y Frazionare il cibo in quattro/cinque pasti Y Evitare le porzioni abbondanti, i bis, i fuori pasto (merendine, snacks, caramelle, dolciumi, cioccolato, patatine fritte), le bevande dolcificate Y Consumare frutta anche al termine dei pasti perché la vitamina C in essa contenuta permette un migliore assorbimento del ferro, l'acqua in essa contenuta migliora

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CINEMA Il progetto prende le mosse, come si può leggere anche sulla home del sito, dai lavori del convegno “Le rappresentazioni della camorra” (14 dicembre 2006) e del seminario “La lama della scrittura” (11 aprile 2007), inaugurando un percorso di studio complesso, raffinato e riuscito, nell’ambito delle attività del Dipartimento di Filologia Moderna dell’Ateneo di Napoli e finanziato dal Polo di Scienze Umane e Sociali dell'Ateneo federiciano e dall’Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Campania (Assessorato all'Istruzione, Formazione e Lavoro). Come detto la Biblioteca, che può godere di contributi di esperti ricercatori, indaga la camorra nei suoi vari aspetti e nelle sue varie rappresentazioni artistiche. In particolare di nostro interesse, per il carattere stesso di queste pagine “cinematografiche”, è la sezione riguardante le rappresentazioni della camorra sul grande schermo.

Si tratta, come detto, all’inizio di un progetto sicuramente ambizioso, un work-in-progress che si migliora di volta in volta con nuove schede e nuovi testi, ampliando sempre di più la sua portata. Uno strumento necessario per conoscere la camorra, conoscerla criticamente e storicamente, e fronteggiarla con l’arma della cultura. Una biblioteca digitale che speriamo possa diventare un’istituzione e un punto di riferimento.

In effetti, molto si è scritto sulla “mafia al cinema”, meno sulla camorra, e poche sono le fonti che forniscano un elenco sistematico dei film di ambientazione camorristica e ne diano una organica lettura. Sopperisce questa falla il “Dizionario cinematografico” della Biblioteca, egregiamente introdotto e contestualizzato da un saggio critico di Pasquale Iaccio. Nella sezione si passano in rassegna, attraverso schede di approfondimento e bio/bibliografiche sugli autori, le principali pellicole che hanno guardato nello specifico alla camorra, tante ma sempre in misura minore, come detto, rispetto ai lavori sulla mafia. Si va dal cinema muto di Nella Camorra (1911), regista anonimo e interpretazione del grande Alberto Capozzi, sino alle recenti produzioni di Matteo Garrone (Gomorra), Gaetano Di Vaio (Il loro Natale), Marco Risi (Fort Apasc), Enrico Caria (L’era legale), solo per fare alcuni nomi. Un dizionario che non dimentica grandi classici e autori. Si va dal Nanni Loy di “Mi manda Picone”, opera quasi pirandelliana con Giancarlo Giannini e Lina Sastri, a “La mazzetta” di Sergio Corbucci, film dal ritmo sfrenato e un cast formidabile con Ugo Tognazzi e Nino Manfredi, con una delle scene di “tortura”, a base di spaghetti al nero di seppia, più famose del cinema italiano. E ancora Luigi Zampa con “Processo alla città”, Lina Wertmüller con “Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti”, e Pasquale Squitieri con la sua celebre trilogia: “Camorra”, “I Guappi” e “L’ambizioso”. Non solo notizie cinematografiche si possono ritrovare nella “pagine” della Biblioteca Digitale, ma anche riferimenti alla rappresentazioni della camorra in letteratura, musica, teatro, potendo, in questa sezione, scaricare e leggere testi di grandi autori classici e contemporanei: da Roberto Bracco e Libero Bovio, sino a Fortunato Calvino. 33



ECOTURISMO È una storia affascinante quella che attende il viaggiatore che abbandona le facili autostrade del turismo altisonante (Roma, Venezia, Firenze, Costiera Amalfitana) per intraprendere una strada forse impervia ma pregna di reminiscenze visive e olfattive. La Lunigiana attende, fiera come può esserla solo una terra di montagna che si rovescia orgogliosa sul mare, aspra e dolcissima in un susseguirsi altalenante di fattura quasi unica. Non è una meta per gente pigra di sensazioni, questo feudo che fu dei Malaspina e che per anni si è retta autonomamente, schiacciata tra le grandi potenze limitrofe di Firenze, Genova, Lucca e Milano.

Alessandro Malaspina

La grotta di Equi Terme

La Lunigiana va conosciuta passo dopo passo, iniziando dal suo passato più remoto che ci ha lasciato in eredità i resti di animali estinti trovati nella grotta di Equi Terme e nelle stele antropomorfiche dei liguri apuani. I numerosi monumenti preistorici in pietra possono essere considerati un vero e proprio patrimonio della storia europea e possono essere ammirati nelle zone boschive di Filetto,Aulella e Taverone, oltre che nei comuni di Sorano, Filattiera e nella Lunigiana orientale. Il loro significato è ancora oscuro, pur rappresentando uomini, sempre con un pugnale o donne con tratti molto stilizzati. Compresa oggi tra 14 comuni in territorio toscano e cinque comuni in territorio ligure, la Lunigiana accoglie solo parte della più ampia giurisdizione dell’antica diocesi di Luni. Il golfo della Spezia, le Cinque Terre, la riviera Apuana, la Val di Vara furono pian piano erose nella secolare storia che fece sopravvivere fino all’Ottocento la famiglia simbolo di questo territorio: i Malaspina e che regalò alla storia delle esplorazioni un autentico asso della navigazione: Alessandro Malaspina, primo scopritore della baia di Vancouver. Divenuta fiorente colonia romana, Luni sopravvisse anche al decadimento dell’impero occidentale e ai saccheggi dei Vandali e dei Longobardi. Del passaggio longobardo rimane tra l’altro a Filattiera, una testimonianza funeraria, dedicata a Leodegar, morto nel 752 e fautore della conversione al cristianesimo della popolazione locale. Il passaggio nel Medioevo arrivò con l’investitura degli Obertenghi a feudatari della zona, cui seguì quella dei Malaspina. Le guerre intestine tra Malaspina e i vescovi di Luni, portarono dopo numerosi scontri alla pace di Castelnuovo 35


CULTURA

Casola, centro storico

Castelnuovo Magra (1306), che ebbe come protagonista d’eccezione Dante Alighieri. Le vicende storiche della Lunigiana continuarono per secoli a smembrare e ricomporre il territorio originario fino a inglobarlo prima nella Repubblica Cisalpina e Regno Italico e poi (dopo il periodo della Restaurazione) nel Regno d’Italia con la Seconda Guerra d’Indipendenza. Massa e Carrara, La Spezia e Parma si dividono oggi lembi dell’antica Lunigiana consegnando ai visitatori un territorio di confine di grandi risorse umane e ambientali, che nella

La porta di Mulazzo

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mancata industrializzazione e nel relativo isolamento geografico ha trovato una precisa identità: essere il regno dei paesaggi incontaminati. Attraversata dall’antica Via Francigena, la terra di Luni regala oggi numerose tappe di grande fascino. Iniziando ad esempio da Pontremoli, la città dei librai e del Premio Bancarella. Situata nella parte più settentrionale della Toscana, presenta nel suo territorio ben quattro valichi montani (Passo del Brattello, della Cisa, del Borgallo e del Cirone) e deve il suo nome a “Ponte Tremulus”, un ponte traballante sul fiume Magra costruito ai tempi di Arrigo VI. La torre di Cacciaguerra, la stupenda chiesa di Nostra Donna, di fattura barocca, il castello di Pagnaro e il museo delle statue stele sono il biglietto da visita per chi volesse fermarsi tra i suoi vicoli, magari a caccia di un bel libro da leggere. Altra significativa tappa nel percorso alla scoperta della Lunigiana è rappresentata da Mulazzo, paese d’origine del navigatore Alessandro Malaspina e punteggiato da numerosi castelli e borghi fortificati. Il castello di Lusuolo è sede del Museo dell’Emigrazione della Gente di Toscana. Nella cittadina si trova anche la torre di Dante, che ricorda la


ECOTURISMO presenza del poeta e il Centro Studi Malaspiniani che custodisce i documenti dell’antica famiglia. Ad agosto BancarelVino rappresenta un importante appuntamento per i degustatori di vini e le aziende produttrici della zona. Fivizzano, Sarzana e Aulla rappresentano altrettante tappe di un percorso all’insegna della storia e della tradizione. Considerata la Firenze della Lunigiana, la cittadina di Fivizzano ha visto nascere Jacopo da Fivizzano, tra i primi a stampare con caratteri mobili nel 1471, ed è punteggiata di opere d’arte e d’architettura, a partire dalla chiesa dei SS. Giacomo apostolo e Antonio per finire al castello della Verrucola eretto da Spinetta Malaspina il Grande.¨

Verso il 1070 la costruzione originaria venne modificata in stile romanico, di cui resta oggi solo l’abside centrale ed acquisì l'impianto a tre navate che ancora conserva. Nel XIV secolo subì ulteriori rifacimenti e nel XVII secolo i Centurione, signori di Aulla, procedettero ad un importante restauro, con la collocazione dello stemma di Aulla e la sopraelevazione del campanile. I restauri operati dopo l'ultimo conflitto mondiale, che recò numerosi danni alle strutture, hanno restituito la chiesa a tre navate. Il complesso è sede del Museo di San Caprasio.

Fivizzano, fluorescente disfida

La disfida degli Arcieri di Terra e di Corte e il “Fivizzano Sapori” aiutano il viaggiatore a innamorarsi della natura incontaminata di questo territorio che in Aulla trova un altro dei suoi pregevoli presepi. L'Abbazia di San Caprasio È il monumento più antico di Aulla, fu fondata il 27 maggio 884 per volere di Adalberto I, marchese di Toscana, all'interno di un castello posto a guardia dell'importante nodo viario tra Magra eAulella. Inizialmente intitolata a Santa Maria, venne definitivamente dedicata a San Caprasio nel 1077, come testimonia un diploma di Enrico IV. I monaci benedettini che la abitavano erano legati alla famiglia Malaspina e per la loro fedeltà furono al centro di scontri con i Vescovi di Luni. Nel XII e XII secolo l’abbazia raggiunse il periodo di massima influenza religiosa ed economica, quando assunse funzioni plebane su gran parte del territorio.

Testaroli al pesto

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Storia del panettone

Ci sono varie leggende legate all'alchimia del panettone. Una prima ambientata a fine '400, narra di Ughetto figlio del condottiero Giacometto degli Atellani, che si innamorò della bella e giovane Adalgisa. Per star vicino alla sua amata egli s'improvvisò pasticcere come il padre di lei, tal Toni, creando un pane ricco, aggiungendo alla farina e al lievito, burro, uova, zucchero, cedro e aranci canditi. Erano i tempi di Ludovico il Moro, e sua moglie, la duchessa Beatrice vista questa grande passione del giovane, aiutata dei padri Domenicani e da Leonardo da Vinci, si impegnò a convincere Giacometto degliAtellani a far sposare il figlio con la popolana. 38

Il dolce frutto di tale amore divenne un successo senza precedenti, e la gente venne da ogni contrada per comprare e gustare il “Pan del Ton”. Narra una seconda leggenda che per la vigilia di Natale, alla corte del duca Ludovico, era stata predisposta la preparazione di un dolce particolare. Purtroppo durante la cottura questo pane a cupola contenente acini d'uva si bruciò, gettando il cuoco nella disperazione. Fra imprecazioni e urla, si levò la voce di uno sguattero, che si chiamava Toni, il quale consigliò di servire lo stesso il dolce, giustificandolo come una specialità con la crosta. Quando la ricetta inconsueta venne presentata agli invitati fu accolta da fragorosi applausi, e dopo l'assaggio un coro di lodi si levò da tutta la tavolata; era nato il “Pan del Toni”. Uno degli artefici del panettone moderno è stato Paolo Biffi, che curò un enorme dolce per Pio IX al quale lo spedì con una carrozza speciale nel 1847. Golosi del “pan del ton” sono stati molti personaggi storici: da Alessandro Manzoni al Principe austriaco Metternich, quest'ultimo parlando delle “cinque giornate” disse dei milanesi: “Sono buoni come i panettoni”. Nascita e sviluppò della forma e della confezione attuale del panettone sono databili alla prima metà del '900, quando Angelo Motta propose il cupolone e il “pirottino” di carta da forno, quasi a celebrare la crescita e l'importanza del preparato.



CULTURA di Simona Guidicelli

Le nocciole maturano alla fine dell'estate. Sono costituite da un involucro legnoso, tondeggiante e ovoidale, che racchiude un grosso seme, la mandorla, di gradevole sapore aromatico e di notevole valore energetico.

È un arbusto estremamente rustico e frugale, che alligna anche sui terreni più poveri, sassosi e superficiali. Riesce a rinsaldare le pendici scoscese e i terreni franosi in virtù dell'apparato radicale molto vigoroso ed esteso prevalentemente in superficie. La fioritura inizia in pieno inverno, tra gennaio e marzo, quando spiccano sui rametti ancora spogli i lunghi amenti maschili, gialli e penduli, che producono una gran quantità di polline. L'impollinazione è anemofila, ma l'effettiva fecondazione avviene più tardi, all'inizio della primavera, quando sbocciano i fiori femminili presenti all'ascella delle foglie evidenti per i minuti pistilli rossi.

Curiosità

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BENESSERE E SALUTE Quando si raccoglie: le foglie si recidono d'estate, le nocciole si colgono quando iniziano a cadere spontaneamente e la corteccia si stacca nella tarda stagione autunnale. Come si utilizza: le foglie e la corteccia sono astringenti. I frutti si consumano direttamente e si utilizzano in pasticceria o per produzioni cosmetiche. Come si riconosce: è un arbusto spogliante, alto da 2 a 4 metri, molto vigoroso e tipicamente pollinifero. I cespugli folti e compatti hanno la corteccia liscia e sottile. Le foglie sono alterne, ovali, ben dentate ai margini. È una pianta monoica con fiori maschili riuniti in lunghi amenti penduli sboccianti d'inverno, tra gennaio e marzo a seconda del clima. Come si prepara per la conservazione: si fanno essiccare all'aria e all'ombra per poi conservarle in sacchetti di carta o tela.

Contro i capelli grigi: versare 50 grammi di foglie in un litro di acqua calda e far bollire per 10 minuti. Filtrare e sciacquare i capelli dopo aver usato il normale shampoo.

Contro le varici: versare un cucchiaio di foglie in un quarto di litro d’acqua calda e far bollire per 5 minuti. Filtrare e bere 3 tazze al giorno. Un bagno riattivante per la circolazione: in due litri di acqua fredda versare 100 grammi di foglie e far bollire per 10 minuti. Filtrare e versare nell'acqua della vasca, rimanendo immersi per un una mezz'ora circa. Contro l'infiammazione degli occhi: in una tazzina da caffè di acqua calda versare un cucchiaino di foglie e coprire. Filtrare dopo 15 minuti con un telo. Applicare delle compresse imbevute di liquido sugli occhi, tenendole per 10 minuti. Per combattere la febbre: in una tazza da the di acqua calda versre un cucchiaio di foglie e coprire. Filtrare, addolcire con miele e bere a sorsi durante tutto l'arco della giornata. Nella cura della flebite: versare in mezzo litro di acqua fredda un cucchiaio di rametti e far bollire per 10 minuti. Aggiungere due cucchiai di foglie e proseguire la bollitura per altri 10 minuti. Filtrare, addolcire con miele e bere a sorsi durante la giornata. È bene continuare la cura per un periodo di 20/30 giorni per averne giovamento. 41


CULTURA di Gian Maria Bavestrello

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ENOGASTRONOMIA Il legame è così profondo che appare difficile raccontare la storia della comunità senza intrecciarla con quella del suo prodotto tipico: l'origine dell'Asiago sembra perdersi a cavallo dell'anno mille, quando l'attività prevalente era però l'allevamento ovino. Bisognerà attendere fino al 1500 perché gli allevamenti bovini comincino gradualmente a sostituire quelli ovini.

La produzione dell'Asiago si estese dall'altipiano nella parte pedemontana, nelle zone di pianura limitrofe e nelle vicine malghe trentine a causa dello spopolamento dovuto alla Prima Guerra Mondiale. In quel periodo si produceva solo Asiago d'Allevo, chiamato in dialetto “pegorin”. Solo negli anni 20 prese il là la produzione di un formaggio Asiago a stagionatura più breve, chiamato “pressato”, le cui forme sono cioè sottoposte ad una pressatura sotto torchio. La distinzione è la principale ma non l'unica tra quelle che caratterizzano questo formaggio rigorosamente DOP e regolamentato da un disciplinare, realizzato solo con latte di bovini allevati nelle zone dei caseifici: la provincia di Vicenza, di Trento, parte della provincia di Padova e parte di quella trevigiana. L'Asiago pressato è un formaggio fresco, di latte intero, lavorato a pasta semicruda che prevede un tempo di maturazione compreso tra i 20 e i 40 giorni. Presenta una crosta sottile ed elastica, una pasta morbida, burrosa, bianca o paglierina, con occhiatura irregolare. Il sapore dolce e delicato evoca la panna e il latte appena munto. L'Asiago d'Allevo, tratto da latte parzialmente scremato, lavorato a pasta semicotta, prevede invece tre possibili durate della stagionatura. Avremo pertanto l'Asiago Mezzano, stagionato tra i 3 e gli 8 mesi, tempo sufficiente a compattare la pasta, a intensificare il color paglierino e a ravvivare il gusto senza compromettere la dolcezza. È altamente consigliata la sua degustazione in abbinamento con le pere, da servire dunque o come aperitivo, oppure in alternativa o a conclusione dei secondi piatti. L'Asiago vecchio, stagionato tra i 9 e i 18 mesi, risulta invece a pasta dura, molto compatta, con sapore deciso e tendente al piccante. Infine, l'Asiago Stravecchio, stagionato per due anni o più. La pasta è molto dura, granulosa, e il sapore è davvero intenso e penetrante.

La ricetta Ingredienti per 4 persone 200 gr. di Asiago Fresco DOP 400 gr. di patate 40 gr. di uova una punta di farina un po’ di latte fresco Asiago Stagionato DOP grattugiato a piacere, olio extra vergine d’oliva sale quanto basta Bollite le patate per circa 20 minuti in acqua salata. Sbucciatele, premetele con lo schiaccia patate, unite pochissimo uovo (circa 1/3), una punta di farina, sale e stendete il tutto dividendolo in pezzi tondi di circa 5 cm, simili a tortelli. Nel frattempo avrete sciolto nel latte l’Asiago Fresco DOP, che si sarà già raffreddato. Versatelo nei tortelli e richiudeteli. Fateli saltare per alcuni secondi in padella, con l’olio extra vergine di oliva e con l’Asiago Stagionato DOP grattugiato.

DA ABBINARE CON Lison Pramaggiore Merlot rosato DOC Il Lison Pramaggiore Merlot rosato è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Pordenone, Treviso e Venezia. Prodotto con uvaggio Merlot, è vinoso, intenso, erbaceo e gradevole all'olfatto. Il suo sapore asciutto, morbido, equilibratamente tannico e armonico. Il titolo alcoolometrico minimo è di 11 gradi. Un rosato di siffatto tipo è il vino ideale per accompagnare un piatto delicato, ma anche soddisfacente, che sposa l'Asiago Fresco e l'Asiago Stagionato. 43


CULTURA Ideale con la polenta, o grattugiato su un'insalata di funghi freschi, è obbligatorio servirlo con vini rossi particolarmente corposi. Esiste anche un'ulteriore variante, forse la più importante per i buongustai e gli amanti dei sapori tipici: “l'Asiago prodotto della Montagna” (foto a lato). Si tratta del formaggio tradizionale dell'Altopiano di Asiago, prodotto con solo latte italiano di montagna, dal profumo fresco, lievemente fiorito e dal sapore gradevolmente dolce. L'affinatura deve avvenire ad un'altitudine compresa tra i 600 e i 2300 metri. Anche il piatto più semplice che vi possa saltare in mente, con l'Asiago, e in particolare un Asiago stagionato, diventa un piatto speciale, da servire anche in occasioni importanti.

Sagra del Pane e dell'Olio il 15 dicembre 2012 a Triggiano (BA) www.cpmeventi.it La Sagra di Triggiano, giunge alla IX edizione. Degustazioni, mercatino dell'artigianato, animazioni, per un viaggio nei sapori della cucina tradizionale pugliese. L' evento è promosso da Cpmeventi in collaborazione con l'Associazione Pro-Centro Storico, l'assessorato alla Cultura e alle attività produttive, il Comitato a tutela del pane e la Oleovinicola coop. Coldiretti di Triggiano. L'appuntamento è a partire dalle ore 19.00 in Piazza La Croce, nel centro storico di Triggiano con la benedizione del pane e dell'olio.

Tra le ricette promosse dal Consorzio di Tutela spicca infatti quella delle fettuccine di pasta all'uovo fresca conAsiago Stagionato DOP e burro. Un aggiornamento elegante della classica pasta in bianco, da far saltare in padella con burro e Asiago tagliato a scaglie sottili, ricordandosi di ammorbidirla con mezzo bicchiere di acqua di cottura. Più complesso, e più adatto a un consumo da ristorante, lo sformatino di Asiago, piatto tanto corposo quanto delicato nei sapori e raffinato nel concetto: prendete due uova, separando albumi e tuorli, e in una scodella montate i tuorli con 25 grammi di farina e 50 di burro. Non buttate gli albumi, però, ma sbatteteli a parte con un frustino. In casseruola fondete 125 grammi di panna con 170 grammi di Asiago fresco DOP, preferibilmente tagliato a cubetti.

Barga Cioccolata dall’ 8 al 9 dicembre 2012 a Barga (LU) prolocobarga.joomlafree.it Maestri cioccolatai da tutta Italia presentano i loro prodotti nel bellissimo borgo medievale di Barga. Per l'occasione sarà allestito anche un mercatino natalizio e dell'antiquariato.

Il Cicciolo d'Oro dal 7 al 9 dicembre 2012 a Campagnola Emilia (RE) www.ilcicciolodoro.com La manifestazione giunge alla sua 13a edizione ed ha nel maiale l'indiscusso protagonista. Si potranno gustare assaggi dei prodotti della lavorazione del maiale (ciccioli e salumi) oltre ad altri prodotti, dal Lambrusco al Parmigiano, di una delle terre più fertili d'Italia. Stand gastronomici, concorsi e premiazioni faranno da corredo alla famosa realizzazione del “Cicciolo d'Oro”, un cicciolo da guinness dei primati che vivrà il suo clou nella giornata di domenica. 44

Quindi unite il tutto e passate i componenti in uno stampino di ferro che infornerete per 15 minuti a 180 gradi. Mentre lo sformato cuoce, giunge il momento di preparare la salsa: appassite un etto di scalogno, di sedano e 50 grammi di carote con olio d'oliva, aglio, rosmarino, alloro, timo e sale. In ultimo, unite brodo di gallina e 200 grammi diAsiago stagionato DOP grattugiato. Frullate tutto e versate il composto in un piatto sul quale poggerete lo sformatino. A coronamento del piatto, se disponibile, grattugiatevi sopra alcune scaglie di tartufo. Buon appetito.




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