Altraitalia settembre 2013

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Sotto la lente Curiosità e stranezze dal mondo

l’altraitalia

numero 52 - settembre 2013

Fr. 5.20 Euro 5.00

la voce e l’immagine degli italiani nel mondo

ECOTURISMO

Nella terra del leggendario Falerno FRECCIATINE

CULTURA

Utopia. Beata utopia!

Asino che legge

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Eccoci qui ... Rientrati dalle vacanze? Anche per me queste ferie sono finite, i giorni sono passati troppo velocemente. Addio relax, addio dolce far niente, addio passeggiate al mattino quando in spiaggia c'erano solo i cercatori di molluschi e i maratoneti folli, addio al profumo della salsedine la notte ed al rumore del mare ... Però sono riposata e rilassata e ho ricaricato le batterie per i prossimi mesi che saranno molto impegnativi.

Rientrando in sede, per non “annoiarmi”, ho cominciato subito a navigare in Internet scoprendo alcune notizie curiose che vi propongo nel nostro “sotto la lente” per evitare anche a voi una “fuul immersion” in argomenti di difficile “masticazione e digestione”. Ma cliccando di qua e di là, un articolo in particolare, assolutamente non divertente, mi ha molto colpita e non posso non parlarvene. E vi garantisco, non è una bufala e nemmeno una barzelletta. Si tratta della “immane tragedia” degli italiani che hanno dovuto interrempere la vacanza in Egitto o che, peggio ancora, sono stati costretti a rimare li qualche giorno in più. I “poveretti” chiedono ora alla Farnesina, tramite il Codacons, il rimborso del viaggio ed almeno 5.000 euro a famiglia, a seconda del numero dei giorni di “vacanza rovinata”. Sì, vacanza rovinata, avete capito bene! E se andate a curiosare sul sito del Codacons troverete sulla homepage, in bella vista, il MODULO DI PREADESIONE PER L’AZIONE DAVACANZAROVINATACONTRO LAFARNESINAed altre raccomandazioni: “OGNI FAMIGLIA - SIA CHE SIA STATA BLOCCATA NEL RESORT, SIA CHE ABBIA DOVUTO INTERROMPERE LA VACANZA - DEVE INVIARE UNA RACCOMANDATA CON RICEVUTA DI RITORNO ENTRO 10 GIORNI DAL RIENTRO IN ITALIA. IL MODELLO DELLA RACCOMANDATA SARÀ INVIATO VIAMAILATUTTI GLI UTENTI CHE COMPILERANNO IL NOSTRO FORM”. E ancora: “La Farnesina doveva bloccare prima i viaggi in Egitto, ora porta la responsabilità di 19000 italiani prigionieri e costretti a rientrare a casa con la vacanza completamente rovinata”. Quindi, cari lettori, non solo lo Stato deve rimborsar loro il viaggio, ma addirittura, per ragioni incomprensibili, indennizzarli con un importo di 5000 euro. E perchè? Per il danno psicologico arrecato loro per non avergli permesso di andare a combattere accanto ai fratelli musulmani? Per avergli impedito di rimanere eventualmente intrappolati nel buio profondo della tomba di Tutankhamon? Pare, a dire del Codacons, che la Farnesina abbia aspettato troppo a diramare il comunicato di allarme e a non essere stata lungimarante nel prevedere, mesi prima, che la situazione sarebbe precipitata. Al di là del fatto che, da quanto mi risulta, sia la Farnesina sia altri Paesi europei sconsigliavano già da molto tempo i viaggi in Egitto, non pensate che il rischio di partire per Sharm è solo affare di chi a tutti i costi vuol intraprendere un viaggio simile? Ma gliel'aveva ordinato il medico di andare in un Paese nel pieno di una sanguinosa guerra civile? Doveva dirglielo la Bonino a costoro di non partire? Tutti i telegiornali (per intenderci: quelli che entrano nelle case degli italiani attraverso il cosisdetto piccolo schermo, o più comunemente, televisore, di cui le famiglie italiane abbondantemente dispongono) erano pieni di notizie preccupanti. Non era ovvio pensare che non sarebbe stato il caso di andare a fotografare i pesci palla nel villaggio Valtour mentre la gente, in quel Paese, combatte e s'ammazza? Cosa volevano costoro? Che il Ministro Bonino mandasse ad ognuno di loro una lettera, o meglio ancora un sms, per avvisarli della situazione di grande tensione che l'Egitto stava vivendo? Vi rendete conto di quanto costerebbe allo Stato il risarcimento dei danni derivanti dalla vacanza rovinata di 19000 italiani? La notizia ha dell'incredibile! Mi vien da pensare che i “poveri vacanzieri” si intendano poco di geografia; forse, programmando le loro vacanze, hanno immaginato Sharm el Sheikh in Irlanda del nord e non in Egitto!


l’altraitalia

SOMMARIO

Sotto la lente

Editore l'altraitalia Neuhofstrasse 5 CH - 8630 Rüti 0041 (0)56 535 31 30 info@laltraitalia.eu www.laltraitalia.eu

Curiosità e stranezze dal mondo Le notizie che non avete mai letto o sentito 24

Direttore Responsabile Maria Bernasconi Vice direttore Manuel Figliolini

L’INTRUSO Sindaci alla ribalta

Direttore di Redazione Rossana Paola Seghezzi

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OPINIONI Frecciatine

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ATTUALITÀ

Collaboratori Giovanni il Battista Gian Maria Bavestrello Vera Blasutti Generoso D Agnese Umberto Fantauzzo Simona Guidicelli Christian Lombardi Dino Nardi Armando Rotondi

SOCIETÀ Giustizia o persecuzione? È morto l’ultimo fedelissimo di Hitler

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POLITICA Le furbate estive del MAE A quando l’accordo Rubik ...

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RITRATTI Ticinese fuori e siciliana dentro

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ISTRUZIONE Asino che legge

Foto rsp futura sagl

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PSICOLOGIA Omosessualità: cosa è?

Redazione grafica e stampa VisualFB - Magliaso visual.fb@bluewin.ch

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CULTURA CINEMA “La variabile umana”

Webmaster Alfredo Panzera

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ECOTURISMO Nella terra del leggendario Falerno

Contatti redazione@laltraitalia.eu

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BENESSERE E SALUTE Il cetriolo

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ENOGASTRONOMIA

Pubblicità info@laltraitalia.eu

La rucola: fantasie e sapore

SETTEMBRE 2013

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dalla Redazione

Sindaci alla ribalta! Il sindaco di Napoli vuole assumere il fratello Più che un paradosso, sembra proprio una barzelletta.

e dell’organizzazione degli eventi, prima che mio fratello”, si affretta a precisare il primo cittadino, che ricorda anche che il suddetto fratello già collaborava con lui da mesi, ma a titolo gratuito. Ragioni deboli, che per ora non paiono incrinare la qualifica di “familismo amorale” affibbiata da Napoli al suo operato. Anche qui, siamo i primi ad augurarci di essere smentiti, e che il Forum abbia un’organizzazione di grande caratura con grandiosi risultati … Fonte: artribune.com

Il sindaco di Roma si lamenta dello stipendio Luigi De Magistris

A fine settembre a Napoli si apre un grande evento multi culturale e multi disciplinare, una manifestazione assegnata alla città da diversi anni, che gode di un budget di decine di milioni di euro! Ebbene, a un mese dal via ancora si nominano consulenti per organizzarla!. Avete letto bene; non a un anno dal via, che già sarebbe tardi, ma ancora recuperabile, proprio un mese. È questa la parabola del Forum delle culture 2013, e - speriamo di sbagliarci - potrebbe essere non troppo dissimile, su altri livelli, da quella dell’Expo 2015 di Milano. Si tratta di un caso, che non fa testo preso singolarmente? Beh, allora forse non sapete che solo a luglio - sì, il mese scorso - si è insediata la “cabina di regia inter-assessorile” del Forum, e sono stati deliberati i vari capitoli finanziari nei quali spalmare i 16 milioni di euro complessivi di spesa. Ovvero, provvedimenti che normalmente sono i primi da assumere. Imprevisti organizzativi? Già scontati, se è vero che il Forum si sarebbe dovuto inaugurare nel maggio scorso, ed è già stato posticipato, con puntualissima figuraccia internazionale. Poi qualcuno si domanda se Monti abbia fatto bene a rinunciare alla candidatura alle Olimpiadi 2020!? Una panoramica fantascientifica, che tutto sommato relega in cavalleria, come peccato veniale, la polemica che invece infuria in questi giorni a Napoli e Campania. Già, perché il suddetto consulente chiamato a salvare baracca e burattini all’ultimo momento, altri non è se non Claudio De Magistris, il fratello del sindaco Luigi, vero regista del Forum. “Un professionista nel settore della comunicazione

Probabilmente non poteva scegliere momento peggiore Ignazio Marino per sollevare il tema degli stipendi degli amministratori locali. Ed in effetti, a giudicare dalle reazioni rimbalzate immediatamente in rete, l'uscita del Sindaco della Capitale non è stata per nulla apprezzata, anzi. Marino infatti, in una intervista al Venerdì de La Repubblica, si era sostanzialmente lamentato dell'esiguità del suo compenso da primo cittadino della Capitale: “Guadagno 4500 euro netti al mese, torno a casa a mezzanotte, niente mondanità e sveglia alle sei del mattino”. Poco, secondo lui, anche perché “amministriamo bilanci enormi e abbiamo responsabilità enormi” e probabilmente “si è ecceduto” nelle battaglie per la riduzione dei costi della politica. Certo, Marino conferma di non avere alcuna intenzione di “fare rivendicazioni salariali”, ma le sue dichiarazioni hanno fatto lo stesso discutere e non poco. E le ramanzine vengono proprio dai suoi colleghi amministratori: Michele Emiliano, primo cittadino Pd di Bari, rivela: “Lo stipendio di Marino? Forse a Roma hanno norme che rendono la retribuzione inferiore a quella possibile ... L'inden-nità è congrua rispetto alla situazione dei salari. Siamo comunque dei soggetti privilegiati, anche se guadagniamo molto meno di parlamentari, consiglieri regionali, euro parlamentari. Tutti politici che hanno meno responsabilità di noi”. Mentre Matteo Renzi, a Firenze, stipendio da 4.300 euro mensili sventolato una volta in consiglio comunale, ha più volte in passato espresso il suo pensiero: “Teniamo ferma la paga dei sindaci, ma dimezziamo quella dei parlamentari” Fonte: fanpage.it

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OPINIONI di Giovanni il Battista

Utopia. Utopia.

Beata utopia!

Il Governo italiano vuole a tutti i costi (o no ?) risparmiare qualche soldo per riequilibrare, per quanto possibile, le casse dello Stato. Mi sono fatto qualche riflessione su dove operare pragmaticamente per smuovere le ataviche troppo “chete” acque peninsulari. Per esempio: la pubblica amministrazione. Malgrado se ne parli da una cinquantina di anni niente si muove in maniera penetrante per risolvere il tema. Da qualche parte, al Ministero competente, giacciono, probabilmente impolverati, molti studi mirati per procedere alla ristrutturazione dell'architettura amministrativa nazionale e regionale. Si sa quindi che vi sono complessivamente circa 300.000 impiegati nella cosa pubblica che sarebbero da lasciare a casa. Più del 30% di tutti i dipendenti sembra abbiano poco o niente da fare. Più di un altro 30% vanno in ufficio per timbrare e poi se ne vanno, 4

più o meno regolarmente, fuori ufficio, quasi sempre per fare lavori … diciamo … in nero. Non parliamo poi, come onere, degli esodati, dei precari, dei part-time, degli esterni a gettone, dei consulenti più o meno conosciuti, dei fratelli, delle sorelle, dei cognati ... È normale? Cosa ne pensate? Tutti questi miliardi di spesa sono, naturalmente, a carico di tutta la popolazione. Pur capendo che questi soldini vanno a dare comunque lavoro a tanti confratelli, penso che così, non funziona. È necessario mettere in atto la ristrutturazione surrichiamata, seppur impolverata: chiudere gli occhi, tappare le orecchie e fare piazza pulita. Obiezione: “e dei 300.000, che diventerebbero poi forse 500.000, disoccupati cosa ne faremmo?” Vediamo qui sotto. Per esempio: il sistema pensionistico. Il sistema pensionistico nel suo insieme potrebbe cambiare in questo senso (qualche cosa si è fatto, penso oggettivamente poco e male, facendo “misture” sempre così labili, incomprensibili ed inconcludenti). IMPS: dovrebbe essere un fondo statale con “funzioni” sociali per cui il lavoratore versa durante tutta la sua vita, commisurata al suo stipendio, una quota mensile. Al pensionamento riceverà una rendita vitalizia certa in base al


FRECCIATINE versato con un tetto massimo, per esempio, di Euro 2.000 al mese e un minimo di, per esempio, Euro 1.000 mensili. Questa rendita non potrà avere eccezioni. L'ammontare della rendita massima sarà un tetto per tutti, sia per il lavoratore dipendente o indipendente che ha guadagnato Euro 1.500 al mese, sia per l'industriale o il professionista che ne hanno guadagnati 50, 100 volte di più. Equità sociale. Punto. Diciamo primo pilastro? Diciamo come si fa in Svizzera? Sistema semplice, veloce, chiaro, non mischiato con altre faccende! La gestione data ad un ente statale con controlli di organi superiori preposti. Niente partiti, niente sindacati, niente intrallazzi. Fondo Pensione: il lavoratore, con la partecipazione del datore di lavoro, durante la sua vita lavorativa versa mensilmente una quota risparmio per costituire la sua pensione, sempre in base al salario che riceve. Riceverà poi un capitale unico o una rendita vitalizia in base a quanto versato da lui e dal datore di lavoro. Semplice, veloce, chiaro. Niente più TFR che resta al datore di lavoro per reimpiegare in ditta, niente fondi collettivi di categoria. Condizioni contrattuali chiare fin dall'inizio. Diciamo il 2. Pilastro? Come in Svizzera? Niente partiti, niente sindacati, niente intrallazzi. Ri-punto. La gestione data ad un ente terzo: non allo Stato, non ai sindacati ma a società che fanno questo di mestiere: compagnie assicuratrici, per esempio, con controlli di organi superiori preposti. Altri intrallazzi: nessuno, niente più! Quindi questi fondi non restano in ditta ma vanno all'esterno. La ditta non ce la fa: chiude! Come in Svizzera, per esempio? Perché no!A-ri-punto! Risparmio Privato: la famosa pensione integrativa individuale: il lavoratore costituisce un suo piano di risparmio assicurativo o bancario iniziando anche solo con Euro 50 mensili, magari con il nonnino che già alla sua nascita gli “regala” il suo libretto e polizza, per accumulare una rendita vitalizia o un capitale per il suo pensionamento che va ad integrare i primi due pilastri.

Questa iniziativa potrà godere di vantaggi fiscali come del resto i contributi IMPS e Fondo pensione. Ari-ripunto! Equità sociale, sicuro, semplice o no? Quanto e come si risparmierebbe (lo Stato, i cittadini)? Sicuramente tanto. Come? Seguendo le regole senza intrallazzi. I datori di lavoro, a queste condizioni, non ce la fanno? Chiudano, non DEVONO fare gli imprenditori a tutti i costi: vuol dire che hanno sbagliato mestiere! Obiezione: “vi saranno milioni di lavoratori che resteranno senza lavoro?” Vediamo qui sotto.

Per esempio: dagli all'evasore! Questi “disoccupati” non rimarranno di principio tali, ma dovranno seguire dei corsi e programmi mirati per venire inseriti come “scopritori d'evasore”. Tutti dicono che vi sono gli oramai famosi ed incontrollati 120 miliardi annui di evasione.Ammesso che in effetti siano identificabili (non mi riesce di capire come mai si ha la cifra precisa dell'evasione se poi non si conoscono le fonti ed i nomi dei “peccatori”!) l'idea è quella, attraverso questa “riqualificazione professionale”, di lanciare a tappeto queste squadre specializzate , in aiuto all'Agenzia delle Entrate, alla Guardia di Finanza, alla polizia e quant'altro, per scoprire i loschi figuri, criminali nemici dei loro conterranei, che evadono o eludono. Si potrebbero prevedere delle categorie per questa “nuova professione”. La prima verrebbe rappresentata dai funzionari che, malgrado i corsi e le raccomandazioni di rito, restano, potenzialmente, facilmente corruttibili. Questi farebbero il lavoro di campo aggredendo gli evasori in maniera specifica e mirata. La seconda verrebbe rappresentata da funzionari meno corruttibili, che controllerebbero i sopracitati potenzialmente comunque facilmente corruttibili, per far sì che questi desistano da lasciarsi corrompere dagli evasori controllati e corruttori. La terza sarebbe una struttura di supervisione che controllerebbe i controllori di seconda categoria che controllano i controllori di prima. La struttura dovrebbe essere composta da agenti speciali non corruttibili, comunitari e non (tedeschi inglesi, americani) che controllerebbero quindi la seconda categoria 5


OPINIONI dei poco corruttibili affinchè controllino a dovere la prima categoria dei potenzialmente facilmente corruttibili, evitando che questi non si facciamo corrompere dai precitati potenzialmente facilmente corruttibili, già presumibilmente corrotti dai controllati evasori corruttori. Obiezione: “sicuro che funzionerà?” Il sistema dovrebbe essere perfetto, a meno che questa terza categoria non venga corrotta dai poco corruttibili della seconda categoria, messa sotto pressione dalla prima categoria che li corromperebbe per favorire gli evasori che li hanno corrotti, per far si che quindi anche la terza categoria venga corrotta, allo scopo evidente di minare il sistema. Se così fosse il risultato finale della nostra originaria perfetta ipotesi sarebbe che la terza categoria di supervisori delle seconda categoria dei poco corruttibili che controllano la prima categoria dei potenzialmente facilmente corruttibili, acquisirebbe tutte le arti di corruzione del sistema peninsulare ed essendo specializzati nell'anti-corruzione ai massimi livelli mondiali, questi diventerebbero corruttori migliori dei corruttori della seconda e della prima categoria così da gestire loro stessi la corruzione non solo italiana, ma a questo punto anche internazionale, con l'ausilio della seconda categoria italica dei poco corruttibili e della prima categoria dei potenzialmente facilmente corruttibili, così da creare un sistema mondiale di corruzione perfetto ai massimi livelli. Corriamo comunque il rischio? Nella situazione in cui ci si trova perché non tentare? Un Governo possibile che sforni tutto questo? Mi arrendo! … No, ci ho ripensato: vi porgo un' ipotesi che comunque sembra voluta dai più (con l'appoggio, per esempio, di qualche magistrato): Il Governo “aggiustatutto”! Per esempio: vi è una categoria che in Italia (ma non solo) sembra avere il dono della preveggenza, della infallibilità ed essere depositaria di tutte le verità e soluzioni. Questi eletti sono i giornalisti di tutte le testate, di tutti i colori! Finalmente diamogli le redini del carro! Un toto ministri? Presidente della Repubblica: Eugenio Scalfari (foto sotto) fondatore de “La Repubblica”. Non potrebbe esserci scelta migliore. Detentore delle verità e delle soluzioni supreme.

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Pur essendo estremamente benestante e dirsi a tutti i costi “intellettuale”, Scalfari è al servizio di uno dei grandi potenti italici, uno “stranamente” di sinistra. Ha dalla sua anche l'età: più di 90 anni e quindi è perfetto! Ministro della Giustizia: MarcoTravaglio (Il fatto quotidiano). Lui sa tutto di quello che successe, succede e succederà! Propone giornalmente le sue puntuali sentenze. Risolverebbe in pochi giorni il problema dei dieci milioni di processi pendenti, meglio di così! Anche lui, pur proclamandosi con il cuore di destra, scrive legge e pensa come Santoro! Di sinistra? Mah! ... Ministro della Difesa: Ezio Mauro (Direttore de “La Repubblica”), portaborse eccellente dei potenti di sinistra, estremo difensore e scudo umano di quel mondo a tutti i costi, a prescindere, seguendo le istruzioni di Scalfari (presidente della Repubblica) e di De Benedetti, suo pagatore di stipendio e di indennità varie. Trovo sia perfetto. Più uomo di difesa di così … L'abbiamo già detto: penso proprio che sia leggermente di sinistra ... Ministro delle pari opportunità: Santoro (servizio pubblico… appunto), uno di certo molto “imparziale” ed al di sopra delle parti (delle pari opportunità, nei suoi sermoni, fra i partiti ed i loro appartenenti, intendo dire) uno che se ne intende di “parità”… uno stranamente di sinistra; lo dico sinceramente e non come battuta. Personalmente lo trovo invece di destra, molto di destra, molto, come dire, hitleriano … Ministro dell'agricoltura: Concita De Gregorio (ora alla “Repubblica”). Non saprei dove metterla ... forse ai beni culturali o alla diplomazia o alle relazioni pubbliche. Sempre così sobria, delicata, sussurrante, mai … banale, colta (nel senso intellettuale) o colta (nel senso di “pendente dal pero”…?), mai di parte, maestra nei movimenti sensuali della bocca (a mio modo di vedere da bollino rosso negli orari ove i bimbi sono ancora davanti al video!). Ha cambiato più posti di lavoro lei (sempre senza successo) che il numero di donne che Berlusconi ha avuto in una sola notte (almeno così dicono le malelingue). Una volta e via … un Take Away giornalistico. Seminerebbe, farebbe raccolto (per lei naturalmente) ... e poi via. Concita è pure lei un pochino di sinistra … Ministro degli esteri: Gad Lerner: irradia simpatia solo a vederlo, è sempre cosi conciliativo e semplice nelle sue esposizioni e nei suoi ragionamenti. Sembra che per la sua carriera non abbia mai avuto raccomandazioni. Gad Lerner possiede quello spirito innato di essere alla mano, quel voler a tutti i costi tentare di essere “terrestre” e di nascondere il suo talento supremo concessogli dal Creatore, rappresentato dalla sua modestia e dalla sua morigerazione per nascondere il suo (a suo parere) eccelso livello intellettuale. Odia essere protagonista e prevaricatore, assolutamente mai permaloso. Uno quindi che saprebbe fare diplomazia, pubbliche relazioni, trovare sempre accordi, compromessi. Bel profilo (professionale intendo ...). Mi piace. Anche lui un pochino di sinistra, che non guasta, come sappiamo ... Obiezioni: “Qualcuno di destra, Giovanni Battista?” “Dispiaciuto: ho finito lo spazio concessomi dalla redazione”.


SOCIETÀ di Umberto Fantauzzo

LA RECENTE CONFERMA DELLA CONDANNA DI BERLUSCONI IN TERZO GRADO: UN MOMENTO SOLENNE DI AUTENTICA GIUSTIZIA O UNA PERSECUZIONE POLITICA?

Giustizia o persecuzione? Quell’integerrimo magistrato, presidente della sezione feriale della Corte di Cassazione, il quale in precedenza nel processo “All Iberian” aveva giudicato Craxi, Previti e Berlusconi, ha letto, in data 31 luglio 2013, la sentenza di condanna per Silvio Berlusconi. Il predetto presidente, costituendo per la sua inflessibilità l’effigie di un giudice dall’evidente probità morale per non lasciarsi condizionare da celebri nomi e cognomi di imputati, rappresentanti illustri personaggi della politica e dell’alta finanza, salirà in rinomanza storica nell’Italia del XXI secolo, in un momento culturalmente molto delicato nel nostro paese, attualmente diviso e dilaniato da egoismi di parte. Durante la fase conclusiva la celebrazione del processo “Mediaset” con Berlusconi imputato, nel corso della lettura della sentenza, il giudice Antonio Esposito, per aver iniziato con l’annullamento concernente le condanne accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici, ha fatto esultare in un primo momento i vassalli pidiellini per poi, dopo pochi secondi, con la conferma della condanna carceraria a quattro anni, essere repentinamente proiettati nell’amaro abisso di sgomento, da indurre i difensori del cavaliere, in atto di vivace protesta, ad annunciare a voce alta: “Ricorreremo in Europa”. In un tale contesto scenografico tutti gli astanti divenivano protagonisti di un evento melodrammatico che avrebbe offerto al musicista Richard Wagner un prezioso appiglio per la composizione di un nuovo capolavoro di dramma musicale dal titolo “Il crepuscolo e la caduta del mitico Biscione”. Il Senato della Repubblica in data 7 agosto del corrente anno solare ha già avviato l’iter istruttorio sulla decadenza

del mandato parlamentare di Berlusconi e nel giro di un mese l’Aula senatoriale dovrebbe definitivamente pronunciarsi sul merito. Con effetto immediato non sono mancate, e non mancheranno in un prossimo futuro, le originalissime massicce proteste da parte del partito, della stampa e delle emittenze televisive e radiofoniche di esclusivo monopolio biscioniano. Contestazioni aleggiate da insidiose minacce e deleterie umiliazioni per le istituzioni democratiche italiane e per la reputazione internazionale del nostro paese. L’emblematico canovaccio plateale di oppositore acerrimo viene magistralmente interpretato dal vulcanico Brunetta, l’esimio contestatore vociante ad alto volume indirettamente proporzionale alla sua pur minuscola longitudine. Il capogruppo del Pdl alla Camera il quale, recitando il suo ruolo teatrale con misero e ridicolo stile oratorio come da sua congenita selvaggia consuetudine, emana una massiccia protesta contro “l’ingiusta” condanna del cavaliere proferendo un’inequivocabile dichiarazione: “Ora la grazia o difenderemmo la democrazia”. La seconda parte della dichiarazione brunettiana, ulteriormente integrata con la seguente aggiunta: “Sapremo quello che occorrerà fare, difendere la democrazia”, contiene “in nuce” un sottinteso minaccioso messaggio all’indirizzo del Quirinale con l’intenzione di esercitare incessante pressione sul Presidente della Repubblica per costringerlo alla concessione della grazia al cavaliere criminale. L’espediente di efficace ricatto, già concepito nei dettagli dai colonnelli pidiellini, auspicherebbe le dimissioni in bianco di tutti i deputati e senatori, servili sudditi del 7


biscione; ciò ostacolerebbe l’esercizio parlamentare per la gestione politica del paese. Una tale situazione di paralisi parlamentare potrebbe potenzialmente causare alla nazione, già spezzata in due per opera del ventennale fenomeno biscioniano, una contesa civile, malauguratamente evocata dalle irresponsabili parole del coordinatore Pdl Bondi, il quale alla dura critica del Quirinale sfacciatamente replica: “Non mi faccio tappare la bocca da nessuno!”. Espressione tipica della abitudinaria prassi di maleducata retorica, incivile ed incolta del Pdl. A difesa del cavaliere per la sua presunta innocenza, l’intera squadriglia dei comandanti pidiellini, perseverando nella linea apologetica del capo con invettive di disprezzo ed espressioni lesive contro la magistratura italiana per “l’ingiusta condanna???”, scenderà compatta in campo organizzando una maratona ferragostiana che si snoderà in diverse tappe nelle più classiche località montane e marine, sede di villeggiatura estiva di benestanti e impresari; un potenziale elettorato a favore del cavalier biscione, nel tentativo di recuperare consensi e nuovi proseliti per le ipotizzate elezioni anticipate. I medesimi colonnelli, aiutanti di campo del generalissimo biscione, ben consapevoli di una breve durata dell’attuale legislatura, con la loro partecipazione alla maggioranza, con strategia eversiva terranno in ostaggio il governo Letta fino al momento in cui il cavaliere riterrà, per sua convenienza, opportuno impartire il ferreo ordine di togliere la spina all’esecutivo. È precisa intenzione di Berlusconi poter reiterare un regime autoritario a sue immagine e somiglianza con un sistema di giustizia di suo gradimento e continuare in maniera indefessa a potenziare la sua politica personalistica nell’interesse del suo lignaggio e dei suoi amici di partito.

Come la nostra recente storia dell’ultimo ventennio di esclusivo dominio berlusconiano dimostra, il cavaliere è il precipuo responsabile dell’attuale crisi culturale, finanziaria e politica che sta socialmente ed economicamente dilaniando l’Italia. Se costui malauguratamente dovesse continuare a condizionare indirettamente o direttamente la politica italiana dalla stanza dei bottoni del Pdl, l’intera nazione precipiterebbe irrimediabilmente nella più oscura bolgia infernale. Per il bene dell’Italia, in virtù della recente condanna carceraria e di tutti i suoi precedenti penali il cavaliere, in quanto criminale, dovrebbe essere definitivamente estromesso dall’attività politica del paese, come di 8

prassi in tutte le democrazie occidentali, e risarcire finanziariamente e moralmente tutti i danni che costui ha recato al nostro paese. Se volessimo considerare l’intera carriera delinquenziale di Berlusconi, ciò offrirebbe sufficiente materiale per la produzione di un super capolavoro “thriller” da primato assoluto di letteratura criminale. Numerosi sono stati i processi in precedenza a carico del biscione che per manipolazione giuridica, variegati sofismi forensi dei suoi legali e leggi ad personam, sono andati in prescrizione. Diversi procedimenti si sono conclusi per assoluzioni e formale insussistenza dei fatti, per declaratorie di prescrizione e ricusazioni, per amnistie e depenalizzazioni varie. Il cavaliere non aveva subito fino ad oggi alcuna condanna carceraria o di interdizione. Con sentenza storica del 31 luglio 2013, a conclusione del procedimento Mediaset, per la prima volta al cavaliere è stato impartito il suggello di autentico criminale: un marchio che potrebbe aggravarsi nella sua indelebile dimensione con ulteriori conferme di condanne in attesa di sentenze definitive di processi in corso: il caso Ruby in cui è stata di già espressa una sentenza in primo grado a sette anni e il procedimento in fieri per compravendita di voti in Senato nel caso di Di Gregorio, per citarne i più eclatanti. Il Berlusconi intanto è ben consapevole che, malgrado tutti i processi in corso con ulteriori ipotetiche condanne, non espierà di un solo minuto la sua punizione carceraria in galera. ma sconterà simbolicamente tutte le condanne, effettive e ipotetiche, per i suoi reati criminali, con una blanda punizione venendo affidato ai servizi sociali o ai domiciliari di brevissima durata, a causa del suo privilegiato status: “mediaticamente” Kaiser, “orwellianamente” più uguale degli uguali e pecuniariamente “paperon dei paperoni”. Nell’anomalia democratica del nostro paese il Berlusconi, con la sua tracotanza, con i suoi mezzi mediatici, la sua permanete sfacciataggine, il suo congenito complesso d’infallibilità e di pretesa impunità continuerà con la sua politica personalistica a regnare indisturbatamente “in saecula saeculorum, Amen” a totale detrimento del paese. In un contesto di funzionante democrazia, per principio assiomatico, la legge dovrebbe essere uguale per tutti e tale norma etica costituirebbe l’irrinunciabile premessa per un’autentica cultura democratica. Tale supposizione, sia sul versante dell’espiazione della pena carceraria quanto della facoltà di continuare a svolgere la sua facoltà di capoccia nel seno del suo feudo politico il Pdl, viene fortemente suffragata dalla nota del Quirinale del 13 agosto ultimo scorso, in cui il Presidente della Repubblica testualmente afferma: “A proposito della sentenza passata in giudicato, va innanzi tutto ribadito che la normativa vigente esclude che Silvio Berlusconi debba espiare in carcere la pena detentiva irrogatagli e sancisce precise alternative che possono essere modulate tenendo conto delle esigenze del caso concreto”. Con un’ulteriore affermazione conclusiva il Presidente Napolitano sostiene: “Mentre toccherà a Silvio Berlusconi e al suo partito decidere circa l’ulteriore svolgimento, nei modi che risulterebbero legittimamente possibili,


POLITICA delle funzioni di guida a lui attribuite, preminente dovrà essere la prospettiva di cui l’Italia ha bisogno”. Indubbiamente la nota del colle palesa inequivocabilmente la profonda clemenza che il presidente della Repubblica nutre nei confronti del cavaliere e con sofismi retorici garantisce al capoccia del Pdl il riconoscimento della sua “leadership” politica nel seno del suo dominio di partito, e del suo irrinunciabile ruolo influente nella gestione politica della nazione, e nel contempo viene esclusa una possibile espiazione della pena carceraria in sede detentiva. Con il pretesto artificioso dell’agibilità politica della nazione, si escogita un’interpretazione “ad hoc” della costituzione per conferire al cavaliere garanzie di “semimpunibilità” che potrebbero implicarne l’incostituzionalità. A tal uopo si profetizzano strategie protettive “ad personam” e ciò a conferma reale dell’esi-stenza di una concezione di giustizia di edizione orwelliana la quale, basandosi sulla teoria giuridica “some are much more equal then equals” (alcuni sono più uguali degli uguali) contempla una “super immunità” parlamentare per certi famosi e nel contempo famigerati personaggi, interpreti ed attori della politica italiana. Conformemente ad un’anomala logica politica di numerosi megafoni pidiellini: il vulcanico Brunetta, la pseudo scienziata Gelmini, ex ministro della ricerca universitaria e istruzione, essendo stata fantasiosa creatrice di un tunnel di 732 km. che collega Ginevra al Gran Sasso, la biondona siliconata Daniela Santanchè, l’evocatore della guerra civile Sandro Bondi e tanti altri, ritengono che i dieci milioni di elettori, che nella recente elezione politica di febbraio 2013 hanno votato a favore del Pdl e quindi del loro capoccia Berlusconi, fungano da istanza di tribunale di quarto grado considerando il Berlusconi innocente, pertanto la sua ingiusta condanna costituisce una intenzionale e assurda persecuzione politica.

Ecco chi ha giudicato Berlusconi Un collegio di magistrati di lungo corso e di tendenze moderate, tutti nati in Campania e Puglia, e un sostituto procuratore generale sardo con dichiarate simpatie per la corrente conservatrice dei giudici della quale è stato anche leader. ANTONIO ESPOSITO Nato a Sarno il 18 dicembre 1940. In magistratura dal 1965, in Cassazione dal 1985. Presidente della Seconda sezione penale. Colto da lapsus aveva dato appuntamento per il verdetto Mediaset al primo agosto 2014. Nel 2011 ha condannato Totò Cuffaro e poi gli ha riconosciuto di “aver accettato il verdetto con rispetto” dando “una lezione per tutti, in tempi così burrascosi intorno alla giustizia”. AMEDEO FRANCO Beneventano di Cerreto Sannita, è nato il nove agosto 1943. Magistrato dal 1974. In Cassazione dal 1994. In servizio alla Terza sezione penale competente per i reati tributari, per la sua specializzazione ha svolto la relazione dell’udienza Mediaset in più di due ore di maratona oratoria. Scriverà le motivazioni del verdetto. Era nel collegio che ha confermato l’assoluzione del Cav. per Mediatrade. CLAUDIO D’ISA Nato a Napoli il 28 aprile del 1949, vive a Piano di Sorrento, dove è un "animatore" del Rotary Club per quanto riguarda convegni sulla legalità e contro il crimine organizzato. Veste la toga dal 1975. Presta servizio alla Quarta sezione penale della Cassazione ed è anche componente della Commissione tributaria regionale della Campania. Non ha mai proferito parola durante l’udienza Mediaset.

Daniela Santanchè

ERCOLE APRILE Leccese nato il primo ottobre 1961, in magistratura dal 1989. Giudice nella sua città, poi approdato alla Suprema Corte. Anche lui "muto" per tutta l’udienza. GIUSEPPE DE MARZO Classe 1964, il più giovane del collegio. Nato a Bari, in servizio dal 1991. Ha iniziato a Taranto. Anche lui non ha mai parlato durante l’udienza. Recentemente, per esaurimento dell’efficacia della “virtù taumaturgica” del Biscione, non riuscendo costui miracolosamente a debellare per il tramite delle sue magiche formule la catastrofe economica nazionale dal medesimo causata, numerosi italiani per risolvere la crisi nazionale, recandosi in pellegrinaggio, si rivolgono alla Madonna: “solo la Vergine Maria ci può aiutare” e a San Gennaro, Santa Rosalia e a “Sant’Antonio dammi un lavoro”; a Padova, presso il Santuario di San’Antonio, numerosi fedeli dopo la supplica per un’occupazione di lavoro hanno lasciato il loro curriculum nella Basilica.

ANTONIO MURA Ribattezzato dai media durante l’udienza Mediaset come il Cary Grant del Palazzaccio per la sua avvenenza. È nato a Sassari il 14 novembre del 1954. Togato dal 1984, in Cassazione dal 1994. Uomo di spicco della Procura, ex leader di Magistratura Indipendente. Ha definito Berlusconi come “l 'ideatore di un sistema truffaldino”, ha chiesto la conferma della condanna principale e la riduzione da cinque a tre dell’interdizione dai pubblici uffici.

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di Dino Nardi

Le furbate estive del MAE

Nel mondo si chiudono ben 14 uffici consolari di cui 3 in Svizzera Gli emigrati più anziani si ricorderanno certamente quanto accadde nell'estate di venti anni orsono, nel 1993, quando, rientrando nei loro Paesi di emigrazione dalle ferie estive, scoprirono che il Ministero degli Affari Esteri (ministro Beniamino Andreatta) aveva decimato il contingente degli insegnanti di ruolo distaccati all'estero mettendo, così, in crisi l'intero sistema dell'insegnamento della lingua e della cultura italiana per decine di migliaia di figli di emigrati italiani. Un vero e proprio colpo di mano del MAE messo in atto senza che nessuno tra i soggetti interessati ne fosse stato preventivamente informato, neppure il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (Cgie) che, per legge, avrebbe dovuto esprimere il suo parere in proposito, pur non vincolante. Dopo venti anni, in cui è proseguito, in un crescendo impressionante, il disinteresse dello Stato italiano per quest'Altra Italia con un susseguirsi di tagli alle politiche a favore degli italiani all'estero (previdenza sociale, assistenza agli indigenti, insegnamento della lingua e cultura italiana, tagli ed impoverimento qualitativo e quantitativo dei servizi consolari, fiscalità sulla casa in Italia degli iscritti all'AIRE prima con l'ICI e poi con l'IMU, ecc.), ecco che il MAE (ministro Emma Bonino) si ripete in questa estate 2013. Non più con i corsi di lingua e cultura ormai ridotti allo stremo bensì tagliando ancora una volta e pesantemente la rete consolare approfittando della consueta disattenzione estiva degli italiani all'estero in vacanza nei loro Paesi d'origine o in qualche località turistica. Infatti, tramite un comunicato sindacale, è deflagrata, tra l'emigrazione organizzata, i Comites ed il Cgie, la notizia 10

bomba che il Ministero degli Affari Esteri ha deciso la ulteriore chiusura di 14 Uffici consolari (Sion, Neuchâtel, Wettingen, Tolosa, Alessandria, Scutari, Spalato, Mons, Timisoara, Newark, Adelaide, Brisbane, Capodistria, Amsterdam) di cui ben nove in aree con forte presenza di emigrazione italiana. Anche in questo caso, come già nel 1993, la decisione del MAE è stata presa in perfetta solitudine senza aver richiesto il parere del Cgie e, perfino, all'insaputa degli stessi Comitati parlamentari per le questioni degli italiani all'estero di Camera e Senato. Addirittura, dalle notizie che circolano in rete, sembra che alcune sedi verranno chiuse già dal prossimo 1 settembre così che molti emigrati, al rientro dalle vacanze, non troveranno più il loro Ufficio consolare di riferimento! Una vera e propria ennesima furbata commessa ai danni delle comunità italiane all'estero come ormai accade da anni nonostante che oggi esse siano rappresentate non più unicamente dai Comites e dal Cgie (organismi solo consultivi) ma anche da diciotto parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero. Ma quest'ultima furbata del Ministero degli Affari Esteri danneggia pure il Sistema Italia nel mondo e gli stessi turisti italiani per cui dovrebbe essere preoccupato l'intero parlamento e non solo l'esigua pattuglia degli eletti all'estero. Dodici deputati e sei senatori che, purtroppo, non fanno fronte comune e non hanno ancora acquisito la capacità di fare lobby nei rispettivi Gruppi parlamentari, né in parlamento nel suo complesso e neppure nei ,confronti del governo. Probabilmente non tanto per una loro incapacità soggettiva ma per una refrattarietà per le problematiche degli italiani all'estero degli altri loro colleghi parlamentari eletti nel territorio metropolitano. E da qui la mancanza di risultati concreti rispetto alle problematiche che più interessano gli emigrati. Risultati che certamente non si ottengono con le ricorrenti interrogazioni e ordini del giorno, in cui si prodigano frequentemente questi diciotto eletti all'estero, poiché gli archivi del parlamento italiano sono pieni di ordini del giorno approvati, anche all'unanimità, e poi dimenticati! Serve, pertanto, un immediato colpo di reni dei parlamentari della Circoscrizione Estero (con il sostegno dell'associazionismo, dei Comites e del Cgie) per riuscire a far bloccare quest'ultima chiusura degli Uffici consolari e senza dimenticare il problema ancora irrisolto dell'IMU per l'abitazione in Italia degli iscritti all'AIRE. Altrimenti è difficile immaginare come potranno continuare a presentarsi di fronte al loro elettorato e giustificare la mancanza di risultati utili su questioni di vitale importanza per le comunità italiane all'estero.


RITRATTI di Christian Lombardi

Simona Bernasconi

Ticinese fuori e siciliana dentro 11


ATTUALITÀ Salgo verso Pura, un paesino del Malcantone, in Ticino. Dolci declivi, montagne ammiccanti dove si respira ancora aria di paese vero, salvaguardato nella sua genuinità dai suoi abitanti. Di recente si sono anche inventati una disposizione comunale con la quale hanno modificato il nome delle vie nel loro dialetto, sin qui in lingua italiana. La mia interlocutrice mi riceve nella sua bella casa che sorge su un promontorio dal quale si può ammirare un panorama stupendo che va dalla vicina Ponte Tresa, già Italia, sulla destra guardando il lago di Lugano, fin su all' estrema sinistra, ai monti Baro e Camoghé, sentinelle soavi della regione sottocenerina. “Buongiono Simona”. “Buongiorno giornalista”, mi dice con fare sornione. Bella donna: jeans e maglietta, senza sussiego, molto rilassata. Sono un attimo in imbarazzo, carico di computer, macchina fotografica, cellulare, lampada per le luci speciali, registratore, block-notes, penne, pennine, pennette e quant'altro. Sono tutto sudato. “Una bella doccia rinfrescante?” mi dice. “Stupenda idea!” rispondo, ben sapendo che l'invito non avrà seguito. Un buon caffè comunque lo accetto volentieri. “I miei nonni, da parte di mia madre, erano siciliani veraci, portati diversi anni fa ad emigrare dalla necessità di trovare lavoro per dare un futuro sereno alla propria famiglia. Da loro ho imparato, fra tante altre cose, l'arte (perché tale è) di preparare un buon caffé”. Mi guarda indagativa: “Com'è? Deluso?” “Assolutamente no"rispondo"è gustosissimo e non lo dico per farle il solito complimento! Eccezionale veramente!”

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Simona Bernasconi, “ticinese fuori e siciliana dentro”, come lei si definisce, mi fa accomodare, assieme a tutte le mie cianfrusaglie, su un comodo divano, in giardino. Come mai quest’esplosione improvvisa di attività artistica? Sono sorpresa anch'io, ma mi piace un sacco. Come al solito anche lei mi dirà che tutto è accaduto, così per caso: passavo di li e….?! azzardo. Sembra banale, ma è proprio successo così, almeno per l'esperienza dialettale in Ticino. A Yor Milano, pigmalione ticinese, due anni fa gli è venuta a mancare una giovane attrice per un personaggio della sua commedia, io passavo di lì per caso, mi ha fatto un provino e via ...

Per caso … Aggiungo. Allora, per placare la sua curiosità, le racconto la mia storiella. Da sempre ho avuto una grande passione per la recitazione, sopratutto per il teatro. Da piccola, in casa ed a scuola, quando ne avevo occasione, qualcosina facevo, così, per vedere che effetto faceva. Da grandicella ho seguito le scuole e ho apprezzato l'indirizzo sostanzialmente artistico e aminico della filosofia di Rudolf Steiner, un umanista mondialmente conosciuto, e da li la mia passione per la recitazione ha trovato il suo elemento naturale. Molte recite di autori classici, prove impegnative con esperienze in testi di Shakespeare e di Molière. Un battesimo facile facile, con drammi, intrighi e morti a decine! sottolineo. In qualche modo si: una scuola dura e difficile ma altamente pregnante, una disciplina ferrea nella ricerca delle giusta prestazione interpretativa, nel capire l'obiettivo voluto dai nostri docenti nel farci, da subito, avvicinare al gota dei maestri più significativi. Spieghi a me, povero cristo, cosa c'entra interpretare il "sogno di una notta di mezza estate" del grande William, con l'indiscusso successo personale da lei avuto con la Compagnia TEPSI di Yor? Cimentarsi con i grandi classici prepara, eccome, ad essere buona interprete di qualsiasi altra esperienza sia dialettale che in lingua, proprio per quanto ti ho spiegato prima a proposito della “cultura animica steineriana”. L'approccio al testo, al ruolo ed alla interpre-


RITRATTI tazione è unicamente la parte conclusiva del percorso: sono determinanti nella fase di avvicinamento alla prestazione, la ricerca del momento storico politico nel quale è stato scritto il testo e quindi lavorare profondamente come interprete a quanto interiormente vivevano e sentivano animicamente i personaggi dell'epoca indipendentemente dalla trama specifica, in questo caso, del dramma. L'ho guardata meravigliato durante la sua spiegazione. Se c’è una cosa della quale sarò convinto per tutto il resto della mia vita è che questi sono i risultati che offre Steiner. Il tipo, detto così alla buona, era veramente un grande! La risposta di Simona è stata una vera e propria performance interpretativa per la chiarezza della sua spiegazione, per l'amore che traspariva nel tentare di trasmettere ad altra persona il suo pensiero, la sua serenità e nel contempo la sua dolcezza e la grande determinazione nel dire delle cose profondamente presenti sentite in e da lei. Scusi Simona si è accorta che prima mi ha dato del tu? Certo - mi risponde serafica, - voleva essere un segno di gentilezza nei tuoi confronti che mi hai voluta sentire ed ascoltare. Però - penso, - tosta la tipa … niente di casuale ... con tanta dolcezza ... Se ho ben capito quindi, non c'è differenza ad interpretare, direi soprattutto a calarsi nel personaggio che si è chiamati a far vivere sul palcoscenico, che sia la Regina del "sogno di una notte di mezza estate" o Angela nell'ultima commedia dialettale non può e non deve esserci, a livello di lavoro preparatorio, nessuna differenza? Urka, che bravo, complimenti! - e ancora sorride.

In queste ultime settimane di nuovo una serie di brevi storie per la pubblicità televisiva, una partecipazione importante all'ultimo film del regista svizzero algerino, Soudai Mohamed “l'Oro Verde” girato integralmente in Ticino e il primo film della compagnia dialettale di Mendrisio “La Palmira” che uscirà a Natale di quest'anno.

E con Flavio Sala in “Possibil che i ma capita tücc a mi”

Subito dopo un nuovo impegno teatrale con Yor Milano , che verrà presentato al pubblico, anche questo, per la fine di quest'anno. Il tutto farcito da alcune partecipazioni in trasmissioni radiofoniche e presentazioni di serate. Però, molto lavoro, progetti futuri? Un paio di progetti interessanti e particolari dei quali però non voglio ancora parlare per scaramanzia ... Sul palcoscenico della vita giochi, tutti i giorni, anche un altro ruolo molto importante! Si, ed anche questo animicamente e totalmente vissuto. Sei sposata e sei mamma di due splendide bimbe: Carolina di 15 anni e Camilla di 8. Vedo che ti sei preparato: per un certo periodo ho evitato di accettare delle proposte di lavoro proprio per stare vicino alle mia famiglia, alle mie due bambine, un'altra grande Simona con Mileti Uda Bossi e Yor Milano in esperienza di vita. “Possibil che i ma capita tücc a mi?” Di che segn”o sei? - sparo Leone. Ah direi che non avevo dubbi, unsegno da non sottovaluIl tuo curriculum in 30 secondi? tare e da guardare con rispetto! Scuola Steiner, esperienze di recitazione, comparsate a Mi vuoi mettere alla prova? - dice facendo “svolazzare” films, diverse pubblicità passate in TV, fino ad arrivare la sua folta chioma leonina appunto … all'opportunità, diciamo regionale, datami da Vittorio BariUn altro caffè siciliano? - Con piacere Simona. no e Yor Milano, con ruoli simpatici nelle ultime due comLa guardo fare il caffè: anche qui un’interpretazione di medie dialettali: “L’apetit lè la salsa püsee bona che ga sia” e qualità. Grande donna, grande talento, donna libera e gen“Possibil che i ma capita tücc a mi?”. tile … mica roba di tutti i giorni, ve l'assicuro! 13


ATTUALITÀ di Generoso D’Agnese

Asino che legge

Meriterebbero di ricevere premi importanti. Meriterebbero di essere insigniti con il “Premio Nobel” della letteratura e della pace. Meriterebbero di finire nei sussidiari. Ma nessuno si ricorderà di loro e nessuno darà loro le medaglie. E del resto, loro non le vorrebbero. A loro basta un po’ di biada e qualche succulenta carota, oltre all’affetto dei padroni. Loro sono asini e gli asini, si sa, non scrivono pagine di storia ... Ma “questi asini” (e i loro cugini “muli”) la storia la fanno invece conoscere, portandola sulla loro groppa sotto forma di libri. Sono gli asini delle librerie ambulanti. E sono indissolubilmente legati ai loro eroi umani: uomini che hanno scelto di dedicare la vita alla diffusione del libro tra i villaggi sperduti dell’Africa e dell’America. Permettendo a migliaia di bambini di accedere al Sapere e alle Storie, alla lettura e alle immagini, al Mondo senza frontiere racchiuso tra le righe della scrittura. Si chiamano Luis Soriano, Christina Vieras, Yohannes Gebregeorgis, Obadiah Moyo, Thobani Gasela, Mezrasha Kibret, Sylvester Nkomo e da anni si dedicano alle biblioteche ambulanti che permettono ai bambini dell'Etiopia, dello Zimbabwe e della Colombia di alfabetizzarsi. 14

Ma si chiamano anche Alfa, Beto, Helena, Harasban, Canela Chiquito, Cenizo e sono gli asinelli e i muli che da anni portano sulla loro groppa o trainano su carretti centinaia di libri nei villaggi africani e sudamericani. Nello Zimbabwe la cultura fa rima con la sigla RLRDP. Il Programma per le biblioteche rurali e lo sviluppo che oramai da venti anni distribuisce libri e materiale scolastico ai bambini delle scuole rurali. Anni fa il governo ha smesso infatti di fornire libri alle scuole sparse nei villaggi rurali e il trasporto librario affidato ai somarelli ha permesso di ribaltare una situazione negativa. Oggi lo Zimbabwe, grazie al programma ideato da Obadiah Moyo e affidato a librari ambulanti come Thobani Gasela è il paese africano con il più alto tasso di alfabetizzazione: il 92% dei bambini nel 2010 sapeva leggere e scrivere grazie agli umili animali di fatica che proprio in Africa vantano il loro progenitori (l'asino domestico è stato addomesticato 4000 anni fa partendo dal piccolo asino selvatico che oggi sopravvive in alcune zone della Dancalia e nella valle del Nugaal). I libri vengono caricati su carretti e portati nei villaggi rurali, dove ad attenderli ci sono circa duemila, tra bambini e adulti affamati di novità. Nel paese che fino al 1980 era conosciuto come Rhodesia, dove la prevalenza dell'HIV tra la popolazione è tra le più elevate al mondo, gli asini non si limitano però a portare solo libri scolastici ma anche informazione e testi dedicati alla prevenzione della malattia. E sui carretti, da qualche mese sono comparsi anche postazioni Internet e phone center alimentati da pannelli solari sistemati sul dorso dei somari.


ISTRUZIONE A migliaia di chilometri a Nord, in Etiopia la lettura fa rima con Yohannes Gebregeorgis, ideatore della biblioteca mobile che distribuisce “sapere” tra i villaggi dell’area diAwassa. Libri che raccontano favole classiche della letteratura internazionale per bambini ma anche storie ambientate in Etiopia. Ex rifugiato politico, Gebregeorgis ha vissuto per 11 anni a San Francisco svolgendo l’attività di bibliotecario. Tornato in patria nel 1998, Yohannes decise di provare a realizzare un sogno: aprire biblioteche per i bambini in un territorio devastato dalla guerra e dagli eventi naturali. Aiutato dalla scrittrice Jane Kurtz e da altri volontari, fondò “Ethiopia reads” una organizzazione No Profit che tenta di ovviare alla pressoché assenza totale di biblioteche in un paese che detiene uno dei tassi di alfabetizzazione più bassi del mondo. “Il 60% dei ragazzi aventi più di 15 anni - precisa il promotore - non sa leggere e nelle regioni più arretrate si contano classi con 180 alunni alla volta. Il 99% delle scuole non dispone di una biblioteca”. Aiutato dai fondi della chiesa presbiteriana del Wisconsin, dall’associazione Room to Read di San Francisco e dall’organizzazione olandese “Biblionef”, Gebregeorgis diede vita alla “Donkey mobile library” affidando agli asinelli (animale che in Etiopia è ubiquitario) il trasporto della cultura e l’ingresso nel Mondo della lettura.

Yohannes Gebregeorgis

L’ex profugo, conscio della difficoltà di trovare libri scritti nell’idioma “amharico”, ha inoltre tradotto le favole più conosciute in questa lingua per permettere ai bambini di avvicinarsi al mondo dei libri. Oggi la EBCEF (libri di Etiopia per Bambini e Fondazione per l’Istruzione) ha aperto biblioteche anche ad Adis Abeba permettendo ai ragazzi poveri di accedere ai volumi ed è

anche una casa editrice che pubblica nella lingua “amhara” tanti libri che poi vengono trasportati nei carretti trainati dagli asini e accolti con incredibile festosità dai bambini dei villaggi che attendono con ansia i “loro” libri. Al grido di “Bibilomu-u-u-u-las”, decine e decine di bambini accorrono dalle capanne della valle di Momboy (area di Trujillo) in Venezuela, per afferrare con incontenibile gioia i libri trasportati dagli infaticabili Chiquito e Cenizo. In questo angolo di Sudamerica sono proprio i muli a percorrere, insieme ai bibliotecari itineranti, gli impervi sentieri di montagna per raggiungere i bambini di sperduti villaggi andini. Il progetto è nato nella piccola Università Valle di Momboy, tenacissima paladina della lettura in un territorio andino particolarmente impermeabile alla penetrazione culturale. Coordinati da Christina Vieras e da Roberto Ramirez gli universitari non si sono limitati alla diffusione di testi cartacei ma portano sul dorso dei “cyber muli” e “cine muli” anche computer e videoproiettori. 15


ATTUALITÀ di Vera Blasutti

Omosessualità: cosa è? Perché alcune persone sono eterosessuali Roma, 14enne si suicida “Sono gay, miomosessuali prendono in giro” altre ed Il termine omosessuale viene utilizzato per definire quando l'attrazione sessuale è rivolta verso persone dello stesso sesso (uomini verso uomini / donne verso donne). L'omosessualità viene definita una “variante della sessualità umana”, in quanto la maggioranza della popolazione viene definita eterosessuale (attratta da persone del sesso opposto). Per questo motivo, come in quasi tutte le situazioni in cui ci si trova ad essere una minoranza, la persona con orientamento omosessuale, è spesso oggetto di discriminazione e di non comprensione, e spesso vive la propria situazione con sofferenza e sensazione di diversità. Diviene quindi difficile, a volte, riuscire a vivere la propria sessualità serenamente come invece dovrebbe essere. Non esiste una risposta ufficiale o provata scientificamente, o meglio, ogni ipotesi non è stata avvalorata da risultati sufficienti. Quella più probabile ad identificare ciò che determina l'orientamento sessuale, sembra essere una combinazione di più fattori, tra cui oltre alle possibili motivazioni biologiche, vi sono il modo con cui la persona si percepisce, i modelli educativi sia sociali che familiari, le esperienze che la persona vive giorno dopo giorno. Difficoltà legate all'omossesualità La condizione omosessuale non è una patologia, ma un modo di essere di persone che amano e desiderano persone dello stesso sesso, in maniera più o meno esclusiva Può essere tuttavia molto difficile il percorso che deve affrontare una persona per vivere una condizione che è ancora soggetta a critiche e pregiudizi anche da parte della propria famiglia, e anche questo può determinare il bisogno di essere aiutati in questo percorso, soprattutto quando questa consapevolezza diventa completa in età adulta e dopo che si sono fatte scelte di vita eterosessuali. Possono essere difficoltà legate all'accettazione (omofobia interio16

rizzata), alla gestione del segreto (coming out), alla decisione di parlarne alle persone importanti, alle relazioni familiari, sentimentali e sessuali, alla progettualità di vita.Anche per i genitori o i partner delle persone omosessuali può essere complesso e doloroso il percorso di accettazione, spesso accompagnato da un sentimento di vergogna che impedisce di chiedere aiuto e solidarietà agli altri. LGBTQ e omofobia la sessualità senza troppi giudizi Una premessa importante: L'omosessualità non è una malattia e non va curata. Nel 2008 l'Ordine Nazionale degli Psicologi ha dichiarato che “lo psicologo non può prestarsi a nessuna terapia riparativa dell'orientamento sessuale”. Le terapie riparative erano quegli approcci che miravano al cambiamento dell'orientamento sessuale e nascevano dall'equazione: “omosessualità = malattia da curare”. Dagli anni '70 in poi l'omosessualità non rientra più nella lista delle malattie mentali e viene definita “variante non patologica del comportamento sessuale”. Se non c'è malattia dunque, non c'è nulla da curare!!!


PSICOLOGIA Se non eterosessuale allora ... LGBTQ Nella premessa ho parlato di persone omosessuali, in realtà il termine più corretto è LGTBQ, acronimo che sta per “Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer” (queer letteralmente significa “insolito” e indica persone genericamente non eterosessuali), termine che ci fa comprendere che stiamo parlando di un universo di persone con caratteristiche molto diverse. Oltre al sesso biologico, essere nati maschi piuttosto che femmine, diventa determinante in quale genere ci si identifica. Una persona che nasce maschio non si identifica necessariamente col genere maschile e, anche se lo fa, non è detto che il suo orientamento sessuale determini un comportamento di attrazione verso le femmine. L'orientamento sessuale può essere definito dalle seguenti domande: “Chi desidero? Con chi ho rapporti sessuali? Con chi immagino di ... (fantasie sessuali)? Di chi mi innamoro? Come mi definisco (gay, etero, bisex ...)”? Il mondo complesso e variegato di persone a cui sto facendo riferimento può essere poco conosciuto e, in un primo momento, può risultare complicato da comprendere. Questa non conoscenza porta a pregiudizi, a eccessive semplificazioni ed etichette scorrette, che sono lesive della dignità delle persone. Cos'è l'omofobia? Nel 1972, lo Psicologo George Weinberg utilizza il termine omofobia per definire la “paura irrazionale, l'intolleranza e l'odio perpetrati nei confronti delle persone omosessuali ...” In particolare si tratta di marcato timore nei confronti delle persone dello stesso sesso, critiche e giudizi negativi rispetto all'omosessualità, intolleranza nei confronti di uomini e donne omosessuali. L'omofobia si manifesta in modi diversi; a molte persone omosessuali è capitato di ricevere dalle “frecciatine” a veri e propri insulti, nei casi peggiori aggressioni o minacce.

Si distingue tra: - Omofobia individuale, per definire un atteggiamento individuale, - Omofobia istituzionalizzata, per definire un modo diffuso e convenzionale di pensare, senza essere consapevoli delle conseguenze dannose di tali atteggiamenti, - Omofobia interiorizzata, per definire come la persona non eterosessuale interiorizzi essa stessa pregiudizi, pensieri e atteggiamenti, con conseguente difficoltà nella auto accettazione.

Piccolo dizionario Genere: Il Genere - maschile o femminile - non è solo un fatto biologico, perché riguarda anche i modelli di relazione, i ruoli, le possibilità e i vincoli ad essi correlati, le aspettative riposte in ciascuno e la rappresentazione sociale e culturale che si è venuta a costruire nel tempo, pertanto si può dire che il genere venga appreso. Identità di genere: è il genere in cui la persona si riconosce, un uomo ad esempio può sentirsi donna e viceversa. LGBTQ: sta per “Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer” (queer dall'inglese "insolito" è usato per definire persone non eterosessuali). Orientamento sessuale: Attrazione erotico/affettiva verso una persona del proprio sesso (omosessuale), del sesso opposto (eterosessuale), o entrambi (bisessuale). Ruolo sessuale: Norme sociali sul comportamento di uomini e donne relative a una certa cultura ed epoca. Esempio: ci si aspetta che in casa una femmina faccia le pulizie, mentre un maschio si occupi di riparare l'auto. Sesso biologico: è determinato geneticamente dai cromosomi sessuali: XX = femmina, XY = maschio (fa eccezione l'ermafroditismo) e rimanda alla natura biologica e alla dimensione corporea del maschile e del femminile. Transgender: Parola considerata come un ”termine ombrello” che indica tutta una serie di persone che non si identificano con il proprio sesso biologico ed esprime anche la contestazione dell'identità di genere, e cioè il fatto che un essere umano debba per forza essere donna o uomo e non possa “cambiare”. In tale “ombrello” sono comprese: - le persone che rifiutano l'imposizione e lo stereotipo dell'identità di genere ("genderqueer"), - le persone che hanno cambiato il proprio sesso biologico attraverso la chirurgia e la medicina, - le persone che hanno modificato il proprio corpo, pur mantenendo gli organi genitali originari, - le persone che amano indossare i vestiti dell'altro sesso ("crossdresser"), questo non è necessariamente collegato all'omosessualità ed è diffuso anche fra persone eterosessuali. (Il termine "crosdresser" sostituisce quello di Se una persona LGTBQ non è malata, perché chiede un consulto psicologico? Il consulto psicologico può essere richiesto per diversi motivi: 1 Difficoltà psicologiche (ansia, depressione, crisi di coppia, bassa autostima, difficoltà comunicative ...). Le persone LGBTQ infatti hanno un'identità psichica suscettibile, quanto le persone eterosessuali, di incorrere in suddette problematiche. 2 Le persone LGTBQ vivono in un mondo in cui i pregiudizi e gli stereotipi di genere sono molto radicati. Questo provoca l'omofobia, i cui effetti incidono sulla qualità della vita delle persone non eterosessuali. 17


ATTUALITÀ La stella del wrestling Usa confessa: sono gay

Outing del wrestler americano Darren Young: “voglio essere un modello per le persone che hanno paura di uscire dall'armadio” ha detto Young il cui vero nome è Fred Rosser, in un'intervista alla Nbc, poche ore dopo che il portale TMZ.com ha rivelato la sua storia. “Sento che uscire dall'armadio segna una grande differenza nella vita di molti... voglio farlo per loro e poter parlare in differenti luoghi ed educare la gente, raccontare la mia storia, che va oltre l'essere gay. Da bambino avevo un problema di balbuzie, mi prendevano in giro, ma quello non mi ha impedito di diventare una superstar del wrestling ed ora sto vivendo il mio sogno”, ha aggiunto il campione. In questo modo Young si è unito ad altri sportivi che sono usciti apertamente allo scoperto negli ultimi mesi. Il tabù si è iniziato a rompere all'inizio dell'anno con il giocatore statunitense di calcio Robbie Rogers (foto a destra) che ha rivelato a febbraio di essere gay e di lasciare lo sport.

Sono possibili conseguenze dell'omofobia: - Non rivelarsi ai genitori, - Credenza che il proprio orientamento sessuale sia sbagliato, - Abbassamento del livello di autostima, - Non accettazione del proprio orientamento sessuale (senso di colpa, vergogna, ansia...), - Non accettazione della propria sessualità, - Aumento dell'esclusione sociale, - Aumento della depressione, - Aumento dell'ansia, - Comportamento passivo, - Aumento dell'abuso di alcool e droghe, - Calo delle difese immunitarie a causa dello stress, con maggior probabilità di contrarre malattie infettive, respiratorie ... 3 Problemi connessi al coming out (il dichiarare apertamente la propria omosessualità o bisessualità) portati in seduta dalla persona stessa o dai suoi familiari. Prima di parlare del proprio orientamento sessuale in famiglia o con gli amici ci possono essere sensazioni di ansia, panico, paura di perdere i legami importanti, di essere rifiutati...

L'obiettivo generale di una Psicoterapia è promuovere il benessere della persona a 360°. Nel caso di persone LGBTQ, si tratta di far vivere in modo sereno il proprio orientamento sessuale.

Siti consigliati Psicologia LGBTQ www.psicologiagay.com, www.psicologialesbica.com A.GE.D.O., Associazione Genitori di Omosessuali, www.agedo.org

Libri consigliati Ma il vero passo da gigante lo ha fatto il giocatore di basket Jason Collins (foto sopra) che è stato il primo sportivo in attività delle leghe professionistiche degli Stati Uniti ad ammettere pubblicamente la sua omosessualità ad aprile. 18

A. Montano, “E la notte non rimasero divise”, Mursia Editore, Milano, 1997 L. Pierantoni, G. Prati, “Gay e lesbiche. Quando si è attratti da persone dello stesso sesso”, Il Mulino, Bologna, 2011


PSICOLOGIA Roma, 14enne si suicida: “Sono gay, mi prendono in giro" Gay, schernito ed emarginato. Un ragazzo di 14 anni si è suicidato a Roma dopo aver lasciato due messaggi in cui spiegava il tragico gesto. La Procura capitolina ha aperto un fascicolo mentre molti esponenti politici chiedono che una legge contro l'omofobia sia approvata al più presto. L'episodio risale alla notte tra mercoledì e giovedì ma finora era stato mantenuto il riserbo. I messaggi: “Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma e non so come farlo accettare alla mia famiglia. Non ce la faccio più”. Questo il messaggio del giovane, lasciato su un foglio di carta e su una penna usb, prima di togliersi la vita lanciandosi dal terrazzo del suo condominio nella Capitale. Nei messaggi ritrovati dagli investigatori, il ragazzo ha chiesto scusa alla famiglia spiegando che la decisione di farla finita era legata alla sua omosessualità e raccontando le prese in giro dei coetanei che lo avevano emarginato dal gruppo di amici. Le indagini: La procura di Roma ha attivato accertamenti, aprendo un fascicolo contro ignoti anche se al momento i magistrati non procedono per istigazione al suicidio. Verranno effettuati accertamenti sul computer del 14enne e indagini per capire se conservasse un diario segreto. Ci saranno anche verifiche per capire se fosse iscritto ad un social network e se fosse stato vittima di atti cyberbullismo.

Gli inquirenti ascolteranno una serie di persone in ambito familiare, scolastico e tra le amicizie nel quartiere dove abitava. L'episodio arriva a distanza di qualche mese dalla morte di un quindicenne gay che si tolse la vita a novembre e dopo il tentativo di suicidio di un altro adolescente che si lanciò dalla finestra della sua aula. Le reazioni: “La tragica vicenda del ragazzo 14enne che si è tolto la vita perché non si sentiva accettato in quanto omosessuale è un nuovo, drammatico grido di dolore che arriva alle istituzioni e alla politica”. Così si è espressa Laura Boldrini, presidente di Montecitorio. “Ho fiducia che la Camera, che ha già avviato la discussione in aula del testo sull'omofobia, saprà trovare alla ripresa il modo per dare risposta alle attese e varare con la più larga maggioranza una legge che ci allinei agli altri Paesi dell'Unione Europea”. “Sono drammi umani che forse si potrebbero prevenire, certamente la legge sull'omofobia l'aspettiamo in Italia da molto, troppo tempo”. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha commentato così la vicenda. “È ipotizzabile che questo Paese diventi più attento ai diritti delle diversità e della dignità di chi è diverso da noi”. Anche il M5S ha chiesto al Parlamento di varare un provvedimento in merito: “Non basterà una sola legge per rimediare all'ennesima tragedia ma sarà il primo passo verso la costituzione di una tutela minima”, si legge in un comunicato. da SkyTg24

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ATTUALITÀ dalla Redazione

A quando l’accordo Rubik tra Italia e Svizzera? Di tanto in tanto si viene a sapere, dalla Svizzera, che le trattative con l’Italia sulle questioni fiscali sono a buon punto. Perché non sono ancora definitivamente concluse? È mai possibile che in Italia nessuno pensi a dare un’accellerata e porre fine a questa annosa questione? Trovo sorprendente che s’incontrino tante difficoltà a trovare le coperture per eliminare l’IMU, evitare l’aumento dell’IVA, rifinanziare la cassa integrazione in deroga e quanto altro e non si faccia almeno un pensierino alle (notevoli) risorse che potrebbero giungere dalla Svizzera a conclusione dell’accordo fiscale.

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Di tanto in tanto si viene a sapere, dalla Svizzera, che le trattative con l’Italia sulle questioni fiscali sono a buon punto. Perché non sono ancora definitivamente concluse? È mai possibile che in Italia nessuno pensi a dare un’accellerata e porre fine a questa annosa questione? Trovo sorprendente che s’incontrino tante difficoltà a trovare le coperture per eliminare l’IMU, evitare l’aumento dell’IVA, rifinanziare la cassa integrazione in deroga e quant’altro e non si faccia almeno un pensierino alle (notevoli) risorse che potrebbero giungere dalla Svizzera a conclusione dell’accordo fiscale. Non so se il modello Rubik per questo tipo di accordi in materia fiscale sia il meglio del meglio, ma so che funziona. Ciò che molti non hanno capito è che esso mira a regolarizzare i fondi depositati in passato nelle banche svizzere, non i depositi futuri. Per il futuro la Svizzera è infatti sempre più disponibile a uno scambio automatico di informazioni, ma prima bisogna chiudere la vertenza riguardante il passato.


POLITICA Svizzera: paradiso fiscale

Paesi come la Gran Bretagna e l’Austria che hanno trovato l’accordo basato sul quel modello ne stanno già beneficiando. L’Amministrazione federale delle contribuzioni ha diffuso nei giorni scorsi una tabella da cui risulta che i due Paesi hanno già incassato importi per diversi milioni. Tra luglio e agosto la Svizzera ha versato 405 milioni di sterline alla Gran Bretagna e 671,4 milioni di euro all’Austria. Altri pagamenti, di importi variabili, avverranno fino al 31 luglio 2014 a scadenza mensile. Qualcuno del governo italiano, preoccupato di dove trovare i soldi che servono per sopravvivere, dovrebbe provare a calcolare anche solo approssimativamente quanti

La Svizzera è davvero una specie di grande banca, un gigantesco paradiso fiscale nel cuore del Vecchio Continente. Nella patria del segreto bancario i dati sono custoditi gelosamente, ma stime attendibili ipotizzano che vengano gestiti patrimoni per 4500 miliardi di euro, 2500 dei quali appartenenti a stranieri. La quota di patrimoni riferibili a cittadini europei è attorno agli 800 miliardi, 200 dei quali attribuiti a tedeschi, mentre i capitali italiani sono calcolati tra i 120 e i 200 miliardi. La Svizzera ha 8 milioni di abitanti, l’Italia ne ha 60 milioni. Per avere un’idea delle proporzioni, le due maggiori banche svizzere, Ubs e Credit Suisse, gestiscono in tutto patrimoni pari a sei volte il Pil nazionale, le prime due italiane (Intesa Sanpaolo e Unicredit) arrivano all’incirca a un terzo del prodotto interno lordo. euro avrebbe ricevuto a quest’ora l’Italia, dato che i depositi italiani in Svizzera frutto di decenni di evasione sono di gran lunga superiori a quelli degli austriaci e britannici messi insieme. Oltre ai versamenti diretti è interessante notare che grazie a questo accordo sia la Gran Bretagna che l’Austria stanno già beneficiando anche dell’emersione di ingenti patrimoni per diversi miliardi di sterline e di euro depositati nelle banche svizzere, appartenenti a cittadini dei due Paesi. È vero che gli evasori che optano per l’imposta liberatoria alla fonte continueranno a beneficiare dell’anonimato, ma intanto lo Stato recupera l’evasione pregressa, che per l’Italia deve trattarsi di diversi miliardi di euro. Che aspetta il governo italiano a perfezionare l’accordo di cui si discute ormai da troppo tempo e il tesoretto che potrebbe giungere dalla Svizzera rischia di assottigliarsi man mano che passa il tempo? 21


ATTUALITÀ

È morto l’ultimo fedelissimo di Hitler L'ultimo fedelissimo di Hitler, il tuttofare Rochus Misch con accesso diretto al bunker dove il Fuehrer si suicidò il 30 aprile 1945 assieme ad Eva Braun, è morto il 6 settembre nella sua casa di Berlino dopo una lunga malattia. Aveva 96 anni e fu il testimone degli ultimi giorni di

La notizia della morte di Misch, che aveva sempre parlato di Hitler come del “capo”, l'ha data il coautore della sua autobiografia Burkhard Nachtigal. Viveva dal 1938 in un piccola casa a sud di Berlino, “la famiglia era con lui quando è morto”, ha detto l'agente Michael Stehle. Misch è stato per cinque anni al fianco di Hitler (19401945) ed era con il Fuehrer le ultime ore prima del suicidio. È stato guardia del corpo, segretario, centralinista e testimone degli ultimi attimi della vita del fondatore del nazismo. Dei suoi ricordi accanto al Fuehrer, ha scritto nel libro “L'ultimo testimone” del 2009 e in precedenza su, “Ero la guardia del corpo di Hitler”. La sua testimonianza è stata raccolta anche nel film dell'israeliana Yael Katz Ben Shalom, “The last witness”. Si è sempre considerato solo un soldato che aveva fatto il suo dovere in guerra. Il “capo” non era un mostro né il suo opposto: “non era superuomo, era uno molto normale”. Nelle tante testimonianze rilasciate, Misch racconta anche della passione di Hitler per le barzellette a sfondo sessuale e per la sua cagna Blondi. La vita nel bunker “era molto meno drammatica di quanto hanno raccontato storici e giornalisti”, la cosa “peggiore” era il silenzio, tutti sussurravano e nessuno sapeva perché per questo sembrava il “bunker della morte”. Misch raccontò che nel bunker c'era l'atmosfera di un obitorio, il suicidio non era una sorpresa: “tutti aspettavamo lo sparo del Fuehrer”. In un'intervista, anni fa all'agenzia di stampa francese Afp, Misch raccontò la scena vista dopo il suicidio di 22

Hitler e Eva: “lui, seduto in poltrona aveva la testa accasciata su un tavolo, e lei era stesa al suo fianco. Li vidi proprio con i miei occhi”, disse Misch che all'epoca aveva 28 anni. Quando l'Armata Rossa era a poche centinaia di metri dal bunker, Hitler si congedò dal personale e disse di non essere disturbato. Quindi chiese al segretario Martin Bormann che il suo corpo fosse cremato per non fare la stessa fine di Mussolini. Hilter e Eva sono entrati nel loro appartamento e hanno chiuso la porta. Dopo che qualcuno aveva già dato l'allarme, Misch aprì la porta “e li vidi”. Rimase un paio di giorni ancora nel bunker fino a che Goebbles lo licenziò con queste parole: “abbiamo saputo vivere, sapremo anche morire”. Misch allora strappò tutte le spine dal centralino e il 2 maggio 1945 fuggì diretto verso la Friedrichstrasse. Fu preso dai sovietici e detenuto nove anni in un campo di prigionia sovietico. Dopodiché ritornò nella sua casa a Berlino, dove viveva da prima della guerra e dove ora è morto. Nato nel 1917, Misch ha sempre detto di non essere mai stato interessato alla politica e non essere mai stato membro del partito Nsdap, ma che il giubilo alle Olimpiadi del '36 da ragazzino lo impressionò. Allettato dall'idea di un buon lavoro entrò in una unità militare di formazione (Verfuegungstruppe) trasformata successivamente nelle SS. Il suo primo incontro con Hitler lo ricordava così: “eravamo a distanza di un metro; avevo freddo, avevo caldo, avevo tutto”, ma il dittatore lui l'ha visto sempre solo come un Fonte: sda-ats uomo.


CuriositĂ e stranezze dal mondo MONIKA S.


CURIOSITÀ E STRANEZZE DAL MONDO

Le notizie che non avete mai letto o sentito Ogni anno oltre 1 miliardo di menzogne, al primo posto quelle dette per trarre profitto in ambito lavorativo. In pole position nella classifica dei “menzogneri” i politici e, tra le città, Roma. Oltre 1 miliardo e 400 mila bugie dette ogni anno. Quasi 3 milioni 800 mila al giorno. Un milione e mezzo di adulti ammette di dire una media di 5 bugie al giorno e il 45% dei 15-79 enni afferma di aver mentito nell'ultimo anno.

Italiani popolo di bugiardi I super bugiardi d'Italia? Al primo posto i politici, per ben il 72,3% degli Italiani tra i 15 e i 79 anni. È quanto emerge dallo studio “Gli Italiani e le bugie”, realizzato in occasione della 23esima edizione della Biennale Internazionale dell'Umorismo nell'Arte di Tolentino (9 luglio - 23 ottobre), che per quest'edizione ha voluto proporre il tema “L'altra faccia della verità: bugie, bugiardi, bugiardati”. La ricerca è stata realizzata tra il 24 e il 27 giugno tramite 1.002 interviste telefoniche a un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 15 e i 79 anni (pari a 46,8 milioni di adulti) da Astra/Demoskopea. Quante sono le bugie che ogni giorno vengono dette dagli Italiani? Si tratta di numeri assolutamente da capogiro. Sono infatti 20,9 milioni gli adulti (su un totale di 46,8 milioni), pari al 45% del totale, ad ammettere di aver detto mediamente 66 bugie negli ultimi 12 mesi, pari a una media di 5 al mese. Solo 8 milioni hanno dichiarato di non aver mentito nell'ultimo anno (17% degli adulti italiani). Il 38%, ossia 17,9 milioni, sostiene di non dire mai bugie. I veri bugiardi sono gli italiani tra i 35 e i 64 anni di età e, ancora di più nello specifico, ben il 50% di chi ha figli 24

(bambini e ragazzi) ha ammesso di aver detto delle bugie nei 12 mesi trascorsi, così come il 48% degli uomini tra i 15 e i 79 anni di età (quasi 11 milioni). Gran bugiardi anche i celibi/nubili (60%, pari a 27 milioni 900 mila) e chi risiede nelle metropoli e nelle città con più di mezzo milione di abitanti (49%), tanto che Roma è anche la capitale italiana della bugia.


SOTTO LA LENTE Al primo posto nella top ten delle bugie, quelle dette per trarre profitto in ambito lavorativo (con i superiori, i colleghi, i clienti), seguite, al secondo, da quelle piccole e veniali per vivere meglio la propria vita quotidiana senza rogne. Molto utilizzate, tanto da piazzarsi al terzo posto, le bugie dette a fin di bene, per non dare dispiaceri e per evitare di far del male. Al quarto quelle per evitare controlli e critiche o per sfuggire alle proprie responsabilità (con le autorità, i superiori, i genitori, ecc.) e quelle volte a difendere la propria “privacy” (quinto posto). Sesto posto per quelle finalizzate a frequentare delle persone di nascosto (sia amici non apprezzati da famiglia o amante) e quelle dette esclusivamente per mantenere la pace in famiglia (settimo posto). Chiudono la classifica le bugie scolastiche (ottavo piazzamento), sugli acquisti (nono) e le bugie che si utilizzano nelle relazioni sociali, come i falsi complimenti (al decimo). Quasi non vengono neanche considerate bugie le scuse inventate per giustificare un ritardo, per farsi ubbidire o per coprire qualcuno (figli e amici). Ma gli italiani come considerano il mentire? Sarà forse il fatto che dire le bugie sembrerebbe una sorta di sport nazionale, ma ben il 65% afferma che a volte è necessario o utile. Solo il 21% è categorico nel dire che è sempre sbagliato mentire mentre addirittura l'11% sostiene che spesso è utile a chi le dice e anche a chi le ascolta. Non solo, il 39% di coloro che giudicano sempre sbagliato mentire è incoerente: riconosce frequentemente di farlo e, in un caso su sei, assai spesso..

Iniezioni di botox a sette anni “Mia figlia sarà una star” (San Diego - California) Per una bimba di sette anni pasticciarsi il viso col mascara o il rossetto della mamma è un gioco innocente, un sogno senza macchia da futura principessa. Per la piccola Bree l’età dei giochi invece è finita da tempo, da quando la sua mamma ha deciso di farne una piccola stella dello star system. Mentre le sue coetanee truccano e pettinano le Barbie, Bree ogni due mesi si sottopone a sedute per iniezioni di botox e filler eseguite dalla sua mamma. Questa storia folle, di abuso e mania nei confronti di questa bambina, è raccontata in esclusiva sulle pagine del quotidiano inglese The Sun. Sharon Evans, la mamma single di 33 anni di Bree originaria di Wes London, non ha dubbi: la figlia deve diventare senza se e senza ma come Willow Smith, la baby star figlia dell’attore di Hollywood Will Smith e Jada Pinkett. Sharon tempo fa seguì un corso per estetisti e così ogni due mesi interviene sul faccino di sua figlia con iniezioni di botox e filler, ma ancor peggio, guardando le fotografie di Bree si scorge che le sopracciglia hanno un non so che di artificiale. Non è un’illusione perché le sopracciglia di Bree non sono reali, ma tatuate dalla madre che a sua volta ha appreso la tecnica da un ex fidanzato che di professione

faceva il tatuatore. Ora mamma e figlia vivono a San Diego in California perché il futuro della piccola Bree deve essere da super star e stando a quando sostiene Sharon: “quello che sto facendo per mia figlia la aiuterà per i concorsi di bellezza in futuro, perché se vuoi contare prima bisogna avere un bell’aspetto”.

Prima di passare al fai da te sul viso della figlia, la donna ha contattato ben 15 medici che si sono rifiutati considerata la giovane età della bambina. Inoltre in Usa e Gran Bretagna non ci sono restrizioni per l’acquisto e l’utilizzo del botulino, così è bastato accedere ad Internet e con 250 Sterline si è impossessata di 2 ml di soluzione. In questa storia di follia, è curioso sapere cosa ne pensa la piccola Bree: “A scuola tutti mi dicono che è sbagliato fare queste cose, ma in realtà parlano così perché sono solo invidiosi”. Un applauso alla madre.

Norrie May Welby, la prima persona al mondo senza sesso (Renfrewshire - Gran Bretagna) Norrie May Welby è la prima persona al mondo dichiarata ufficialmente nè uomo nè donna. Direttamente dalle pagine del Telegraph, quella di cui vi parliamo è la storia di Norrie che è nato uomo 48 anni fa a Paisley nella contea di Renfrewshire, in Gran Bretagna, e si è trasferito all’età di 7 anni in Australia e ha cambiato sesso, diventando donna nel 1990 a 28 anni. Qualche anno dopo tuttavia Norrie continuava a non stare bene con se stessa, neanche con un corpo femminile. Non era molto felice, ed ora a 48 anni è stato dichiarato ufficialmente una persona “senza specifico”. Dopo l'esame di diversi medici, nessuno è stato in grado di classificare il sesso di Norrie. Così il certificato di nascita originario, stilato in Gran Bretagna, è stato modificato, ed alla voce “sesso” c’è scritto “neutro”. ”Il concetto di uomo o donna non fa per me. La soluzione più semplice è non avere identificazione di tipo sessuale”, ha commentato May-Welby.

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CURIOSITÀ E STRANEZZE DAL MONDO

Ambam,il gorilla che cammina eretto Ambam è un gorilla di 21 anni e 150 kg, ospite presso The Aspinall Foundation's Port Lympne Wild Animal Park, un parco naturalistico del Kent, nel sudest inglese. Da qualche tempo, grazie al web, è diventato una celebrità: il video che lo ritrae mentre cammina perfettamente eretto ha fatto il giro del mondo e in poco tempo è stato visto più di 300.000 volte.

http://www.youtube.com/watch?v=GxDI3s21yf8

!!! Non gli piace la foto segnaletica, !!! ne manda una più bella (Swansea - Galles) Matthew Maynard, 23 anni, ricercato dalla polizia gallese per una rapina a Swansea, nel Galles del sud non teme sicuramente di essere preso. Lo ha dimostrato telefonando alla redazione di un quotidiano locale, lamentandosi per la foto che era stata utilizzata accanto al suo nome nella pagina dei ricercati. Non contento, ha pensato bene di mandare lui stesso una foto a dir poco provocatoria. Lo scatto, infatti, lo ritrae davanti ad un furgoncino della polizia, con la scritta “Police” bene in evidenza. Maynard ha mandato la foto direttamente dal suo cellulare, senza preoccuparsi minimamente di essere rintracciato. Le autorità hanno comunque acconsentito alla pubblicazione della fotografia, nella speranza che possa facilitare l'identificazione dell'impavido fuggitivo.

Le patatine fritte furono inventate per dispetto

Phil Ridges, un responsabile all'interno del parco, ha dichiarato “Di tanto in tanto lo fanno tutti i gorilla ma nessuno si comporta come Ambam”. Secondo Ridges il gorilla avrebbe imparato a camminare eretto da suo padre Bitam, che mostrava questo singolare comportamento quando doveva trasportare grandi quantità di cibo. E in effetti anche le sue due sorelle, a volte, camminano erette. Secondo gli esperti Ambam si alza sulle zampe posteriori per poter avvistare in anticipo rispetto a compagni di recinto i guardiani che portano loro da mangiare e ... per non bagnarsi le mani quando piove. La Aspinall Foundation è una ONG che recupera i piccoli gorilla rimasti orfani per colpa dei cacciatori, li cresce e li immette nuovamente nei loro habitat africani: chissà se qualcuno degli animali allo stato selvatico inizierà ad imitare il curioso passo diAmbam

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“La patatina tira” recita un recente spot. In effetti le patatine fritte sono uno dei cibi più apprezzati del nostro secolo. L'idea di friggerle venne allo chef statunitense George Crum non di certo per appagare il palato piuttosto per ripicca verso un cliente pretenzioso. Si narra infatti che nel 1853 in un ristorante di New York, il “Moon Lake Lodge resort”, un cliente incontentabile rimandò indietro per tre volte un piatto ritenendo che le patate, servite per contorno, erano tagliate in modo troppo spesso. Fu così che il vendicativo chef affettò le patate in maniera sottilissima e le fece friggere, convinto di disgustare l'antipatico cliente; che invece le trovò divine. Non ci volle poi molto tempo ed il passaparola e la loro commercializzazione ... le avviò alla conquista del mondo.


SOTTO LA LENTE

Cellulare diventa essere umano in miniatura (Giappone) l telefonino diventa un essere umano in miniatura. Ha le sembianze di un umanoide, e una consistenza che al tatto ricorda la pelle, il prototipo costruito in Giappone, con l'obiettivo di far sentire più vicina la persona con cui si sta parlando, magari un partner dall'altro capo del mondo. L'insolito cellulare è stato mostrato da Takashi Minato, uno dei ricercatori dell'Advanced Telecommunications Research Institute International (Atr) che l'ha messo a punto, si legge sul quotidiano britannico Daily Mail, che mostra le foto dell'apparecchio. Corpo e lineamenti sono molto stilizzati, potrebbe raffigurare un uomo o una donna, un anziano come un giovane. Il prototipo, di colore bianco, è poco più grande del palmo di una mano, ha un microfono inserito nella testa dell'omino e il petto che diventa blu quando lo si utilizza e rosso se l'apparecchio è in stand by. Quello che dovrebbe farlo sembrare il più possibile un essere umano è il materiale utilizzato per l'involucro, che al tatto dà la sensazione della pelle e può riscaldarsi o raffreddarsi. Non c'è alcun display con i numeri e non è ancora chiaro come potrà essere utilizzato per telefonare. Ma i ricercatori che lo hanno sviluppato - un consorzio di cui fa parte, oltre all'Atr, anche l'università di Osaka - sperano di aggiungere funzioni sempre più sofisticate come i comandi vocali e le immagini e di lanciarlo sul mercato nel giro di 5 anni.

Pazzo per Julia Roberts (Santiago - Cile)

Scoperta tribù isolata dal resto del mondo (Amazzonia - Sud America) Nel 2008 si era parlato di una misteriosa tribù scoperta nel cuore dell'Amazzonia ma solo pochi giorni fa erano circolate alcune foto inedite. Oggi grazie al video pubblicato sul sito Uncontacted Tribes veniamo portati direttamente in una delle zone meno conosciute del pianeta dove questa tribù ha sempre vissuto senza alcun contatto con il resto del mondo... almeno fino ad oggi. Li hanno scoperti mentre sorvolavano la zona in elicottero, e le loro foto sono state diffuse in tutto il mondo creando stupore e curiosità. Grazie a questo video possiamo esplorare, anche se solo virtualmente, l'incredibile territorio dove vive la tribù, una foresta fitta e incontaminata. Poi all'improvviso si intravedono le capanne, il fumo che esce dai falò. Infine uomini e donne armati, che guardano sospettosi il velivolo.

Talmente pazzo di Julia Roberts da tatuarsela 82 volte. Sul corpo del cileno Miljenko Parserisas l'attrice è ”stampata” su petto, schiena e braccia in 82 immagini tratte dai suoi film. Il costo di questa singolare operazione è di un milione di pesos, circa 2500 dollari. “Da Erin Brockovich è partito tutto”, ha raccontato Milijenlko, che da allora non si è più fermato.

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CURIOSITÀ E STRANEZZE DAL MONDO

Lizzie Velasquez, la ragazza che per rimanere in vita deve mangiare ogni 15 minuti Lizzie Velasquez è una ragazza di Austin (Texas), ed è affetta da una rara malattia chiamata sindrome di De Barsy, una patologia genetica la cui diagnosi è ancora incerta. Questa condizione non le permette di accumulare peso, o conservare il grasso nel suo corpo. Lizzie, 21 enne, non ha mai pesato più di 28 chili e per cibarsi deve fare pasti piccolissimi, uno ogni 15 minuti per rimanere in vita. Ogni giorno ingerisce dalle 5000 alle 8000 calorie per un totale di 60 pasti al giorno. Mangiare in continuazione, dalle caramelle ai gelati, passando per il salame, la cioccolata e ogni genere di leccornia, fino a raggiungere i 60 pasti al giorno; sembrerebbe il sogno di tante ragazze, perennemente tese tra i piaceri della gola e il sogno di una linea invidiabile.

Invece quella di Lizzie Velasquez è una storia drammatica, anche se vissuta con la gioia di vivere e la spensieratezza dei suoi 21 anni. La sua condanna è quella di non riuscire a trattenere la minima quantità di grasso e di aver bisogno

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pertanto di un apporto calorico più che quadruplo rispetto a una sua coetanea normale. Per lei mangiare in continuazione è un obbligo, l’unica strada per poter sopravvivere. La ragazza quando è nata, pesava solo 950 grammi, la sua malattia ha richiamato l'attenzione di tutto il mondo ed è sottoposta a diversi studi genetici. Il Professor Abhimanyu Garg dell’Università del Texas, che segue la ragazza da tempo, è propenso a credere che si tratti di una forma di “Sindrome Neonatale Progeroide” (NPS), volgarmente nota come “malattia della vecchiaia”, che causa un processo di invecchiamento accelerato, una perdita di peso corporeo e una degenerazione dei tessuti. La NPS è una rarissima condizione, i cui primi segnali sono dati da un ritardo della crescita intrauterina, da un aspetto senile alla nascita e da un mancato sviluppo dei tessuti cellulari sottocutanei. Ma i tredici criteri normalmente utilizzati per la diagnosi di Sindrome Neonatale Progeroide non corrispondono completamente al quadro clinico di Lizzie: ipotricosi (capelli radi e fini), compromissione della retina, sordità e denti da neonato per esempio sono alcuni segni, mentre Lizzie, nonostante non ci veda da un occhio, nell'altro la visione è limitata e pesi solo 28 chili, ha l’ossatura e i denti di una persona della sua età. Queste secondo i medici sono delle ottime prospettive. Sempre secondo i medici, inoltre, Lizzie non sarebbe mai stata in grado di camminare, parlare, né condurre una vita normale. Ma la realtà, seppure contornata da mille difficoltà, è stata più “clemente”. Lizzie parla, cammina e vive, più o meno, come una qualsiasi sua coetanea. Ha detto: “Mi peso personalmente tutti i giorni, se ingrasso mezzo chilo sono entusiasta. Mangio piccole porzioni di patatine, caramelle, cioccolato, pizza, pollo, torta, ciambelle, gelati e crostate nell'arco della giornata, la gente che non mi conosce dice che sono anoressica ma non è così. Mi sta molto a cuore dividere la mia storia con il mondo”, scrive la giovane texana sul suo sito ufficiale, raccontando la propria storia, parlando di un proprio libro in uscita e del suo desiderio estremo di normalità. “Dio mi ha fatto come sono per una ragione e non vorrei essere diversa. Affronto gli ostacoli sulla mia strada a testa alta e con il sorriso sulle labbra”, ha affermato. I genitori della ragazza, come riportato da lei stessa nella sua biografia, per vestirla utilizzavano quando era più piccola, alcuni abiti delle bambole perché quelli per bambini risultavano troppo grandi. I genitori cercano di fargli fare una vita più normale possibile, la ragazza va normalmente a scuola ed è entrata anche nel gruppo delle cheerleader.


SOTTO LA LENTE

Formaggio a base di latte materno (New York - USA) Un formaggio a base di latte materno. È l’ultima creazione di uno chef newyorkese, Daniel Angerer, proprietario insieme alla moglie, Lori Mason, della Klee Brasserie di Manhattan. Avendo appena avuto una bimba, la materia prima l’avevano in casa e poiché abbondava hanno deciso di sperimentare il nuovo formaggio, farcendolo di uva e coprendolo con una crosta di zucca caramellata. “Sono più sana della mucca media e certamente non alimentata a steroidi”, ha detto Lori Mason, che ha messo a disposizione del marito Daniel Angerer, oltre che della figlia Arabella, il frutto delle sue mammelle. Lori ha detto al New York Post che il suo latte è “biologico al cento per cento e nutrito al foie gras”. L’esperimento della famiglia Angerer, di cui Daniel ha dato notizia sul suo blog, non solo ha suscitato interesse in alcuni clienti dello chef, il cui ristorante, Klee Brasserie, è nel quartiere “vip” di Chelsea sulla Ninth Avenue, ma anche una diffida da parte delle autorità sanitarie della Grande Mela; il formaggio ricavato dal latte materno può porre problemi alla salute e non può esser commercializzato. Quanto agli intenditori, la reazione è stata generalmente negativa. Liz Thorpe, vice-presidente della catena di negozi Murray Cheese di Manhattan, ha assaggiato il prodotto. Il suo verdetto: “Scivoloso, leggermente friabile e col sapore di sottaceto. Non mi è piaciuto”. Alla fine sarà l’ultima follia di New York o una nuova frontiera per buongustai?.

La lettera più usata nel vocabolario italiano Qualche giorno fa è arrivata in redazione una mail nella quale, un visitatore curioso, ci chiedeva quale fosse la lettera più usata nel vocabolario italiano. Ci siamo messi così alla ricerca ed abbiamo trovato un'indagine sul dizionario fatta, qualche anno fa, dal “Centro studi Falletti” diretto da Egidio Del Boca. Tra i vari obiettivi dello studio c'era appunto una statica relativa alla presenza, all'interno del dizionario, delle singole lettere dell'alfabeto. Ovviamente, la lettera più ricorrente è una vocale e precisamente la I, seguita dalla A, dalla O, e dalla E, mentre la U occupa il tredicesimo posto. Al quinto posto troviamo, la prima delle consonanti, ossia la lettera R, seguita dalla T, poi N, C, S e L. In coda, ovviamente, le lettere straniere J, W, X e K, precedute, dalla lettera Q che quindi è la lettera meno ricorrente dell'alfabeto italiano. Leggermente prima della H, della V e circa a metà classifica troviamo la Z. Lo studio individuò anche la lettere E ed R come le lettere preferite o, per meglio dire, più usate. 29


CURIOSITÀ E STRANEZZE DAL MONDO “Signore, lei è incinto di due gemelli”

“Una gravidanza in atto da due mesi, forse lei aspetta due gemelli”. Una notizia bellissima. Peccato a riceverla sia stato un signore inglese di 50 anni, Hilton Plettell, che di mestiere fa il magazziniere in un supermercato. L'incredibile comunicazione ufficiale dell'ospedale di Norwich, era autentica, corretta, e conteneva anche tutti i dati di Plettell, che in quell'ospedale si era operato quindici anni prima per dei fastidiosi calcoli renali, per non metterci più piede. C'erano anche una serie di premurosi consigli su come portare avanti la gravidanza e l'invito a sottoporsi a un'ecografia. L'errore, secondo l'ospedale, è inspiegabile, perché tutte le procedure seguite erano corrette. La vita di Plettell è stata scombussolata, da settimane è oggetto delle ironie di amici, colleghi, e non può entrare al lavoro o al pub senza sentirsi apostrofare: “Arrivano la mamma e il bambino”. La compagna di Plettell ha anche commentato: “Incinto, lui? Non sarebbe mai in grado di portare avanti una gravidanza”.

La famiglia più numerosa del mondo: un uomo con 39 mogli e 94 figli Notizie di questo tipo farebbero venire i brividi anche agli uomini più favorevoli al matrimonio. Ziona Chana, un simpatico e infaticabile uomo indiano di 64 anni, detiene il record per la famiglia più numerosa del mondo. Attenzione, perché parliamo di cifre in grado di far scorrere brividi di panico sulla schiena: 39 mogli e 94 figli, e questo è solo l’inizio. Vi starete chiedendo come abbia fatto Ziona a prendere come moglie ben 39 donne diverse, senza mai divorziare dalle precedenti. Semplice, si è reinventato guru di una setta religiosa che promuove e pratica senza sosta la poligamia. Una legga ad personam, potremmo dire qui in Italia che di cose del genere ce ne intendiamo.

L'orchidea scimmia

Uno dei fiori più curiosi al mondo è l’“orchidea scimmia” (nome scientifico Dracula Simia), una specie di orchidea piuttosto rara che ha una peculiarità decisamente curiosa: il fiore sembra riprodurre la faccia di una scimmia, specie se lo si guarda nelle giuste condizioni di illuminazione. Gli strani fiori crescono nelle regioni montagnose dei Ecuador, Colombia e Peru, ad un’altezza compresa tra i 1.000 e i 2.000 metri, e la coltivazione sembra sia decisamente difficile, il che ne fa una pianta decisamente rara. 30

Il totale delle persone che compongono questa famiglia sterminata, tutta sulle spalle del buon Ziona Chana, è infatti di 182. Oltre alle mogli e ai figli, vanno infatti contabilizzati anche i nipoti, che al momento sono 33, e le cognate, che per fortuna sono solo 14. Questa vera e propria popolazione abita nel villaggio di Baktawng, che si trova nel nord dello Stato di Mizoram, minuscolo insediamento al confine fra Myanmar and Bangladesh. Ma come riuscirà a gestire una famiglia tanto grande da sembrare un’azienda? Semplice, con una disciplina militare, che vede al vertice dell’organigramma Ziona e la sua moglie più vecchia, dalla quale dipendono tutte le altre, e che organizza tutte le faccende di casa come le pulizie, gli acquisti e la cucina. Cucina che sembra più quella di un albergo, visto che l’esercito di donne di regola prepara 30 galline, 60 chili di patate e più di 100 chili di brodo per riuscire a sfamare tutti quanti. .


al Salone Internazionale di Francoforte

Lancia sceglie il palcoscenico di Francoforte per presentare in anteprima la Voyager S che sarĂ commercializzata nei maggiori mercati europei e in Svizzera a partire da gennaio 2014. Sulla passerella tedesca presente anche la seria speciale Elefantino di Lancia Ypsilon.


CULTURA di Armando Rotondi

“La variabile umana”: Silvio Orlando a Locarno

William Friedkin

“La variabile umana”, film italiano presentato all’ultimo Festival di Locarno, rappresenta una svolta. Sicuramente per il suo regista, Bruno Oliviero, fino ad ora apprezzato autore di documentari, ma anche per il suo protagonista, un Silvio Orlando affiancato da un sempre bravo Giuseppe Battiston. L’ispettore Monaco, per stessa ammissione del suo interprete Orlando, rappresenta un qualcosa di nuovo, un personaggio mai affrontato in precedenza dall’attore, che si confronta con tonalità e sfumature che virano, spesso, verso il lato oscuro dell’animo umano, verso la sua parte cattiva 32

Una novità quindi che segna un giro di boa nella carriera di Silvio Orlando, un ruolo sgradevole che non ammicca al pubblico e che nasce anche da una necessità attoriale dovuta alla lunga esperienza teatrale che, dopo le messe in scena di Eduardo De Filippo, ha trovato il suo apice come Shylock shakespeariano de Il mercante di Venezia. Ecco che Orlando lascia da parte, nel tratteggiare il suo personaggio, lascia da parte la caratterizzazione tragicomica e gioca il tutto sull’introspezione, così come avviene nella detective story americana fatta di investigatori scontrosi, chiusi e taciturni. Il film di Oliviero si sviluppa come un oscuro giallo che si sviluppa in una Milano dai due volti: quello della periferia e dei quartieri alla moda. Corre su un doppio binario, come su un doppio binario è l’indagine dell’ispettore Monaco. Da un lato v’è l’omicidio di un ricco e potente uomo che amava intrattenersi con le minorenni, dall’altro la figlia di Monaco, trovata con una pistola a sparare bottiglie e che potrebbe essere implicata nell’omicidio.


CINEMA

CINETURISMO In giro per i festival Festival del film di Locarno

Bruno Oliviero

Locarno, ad agosto, rappresenta una tappa obbligata del turismo cinematografico e festivaliero. Poche città al mondo sono riuscite in quello che ha fatto Locarno. Il “Festival di Locarno” rappresenta l’espressione matura di un evento che coinvolge l’intera città, la popola di appassionati, esperti, addetti del settore e semplici turisti. E “sfrutta” in maniera mirabile una cittadella del cinema e il proprio centro storico, con la Piazza Grande che si trasforma nella più grande sala all’aperto del mondo. Un percorso che, da quel 23 agosto 1946, data della prima proiezione ufficiale (”O sole mio” di Giacomo Gentilomo), ha portato Locarno ad essere una “Mecca” del cinema, uno degli appuntamenti più importanti per spettatori, produttori e autori.

Griffoni Film Festival

L’indagine gioca quasi sulla metafora e procede di pari passo al rapporto padre e figlia. Monaco indaga nei diversi volti di Milano, città che si trasforma in metafora della figlia e che egli impara a conoscere, quanto più entra nei meandri del capoluogo lombardo. Presentato, come detto, a Locarno, dove ha avuto l’onore della Piazza Grande, La variabile umana rappresenta un vero film d’autore, un altro giallo che, come ad esempio La ragazza del lago di Molajoli con Toni Servillo, risulta essere un’alternativa importante alla commedia e un possibile nuovo inizio del cinema di genere e di autore in Italia.

AGENDA SETTEMBRE Toronto International Film Festival Dal 5 al 15 settembre a Toronto (CAN). Sedi varie. www.tiff.net Insieme alla kermesse di Montréal, il Toronto International Film Festival è l’altro grande evento canadese accreditato dalla FIAPF, lo stesso ente che accredita anche la Mostra di Venezia, Cannes, Berlino e Locarno. L’ampiezza dei programmi e delle iniziative del TIFF sono concepiti per generare scoperte creative e culturali attraverso tutti gli aspetti dell'audiovisivo, e per fornire nuove opportunità accademiche ed esperienze sociali.

Festival Internazionale del Cinema d’Arte Seppur di settore, con l’occhio rivolto al cinema per l’infanzia, anche il “Giffoni Film Festival” è riuscito nel compito di diventare parte integrante del territorio in cui si svolge, annualmente a luglio. Il festival ha trasformato negli anni il volto di Giffoni Valle Piana, piccolo paese in provincia di Salerno, e si popola di giornalisti, turisti e soprattutto ragazzi da ogni angolo del mondo che vivono un festival che parte dal cinema e si sviluppa in qualcosa di altro. Alle proiezioni seguono incontri ma anche concerti, spettacoli teatrali, e altro ancora. Come dicono gli stessi organizzatori, dal Giffoni Film Festival alla Giffoni Experience.

Dal 16 al 20 settembre a Milano. Palazzo Reale. www.festivalcinemadarte.it Il Festival Internazionale del Cinema d'Arte è frutto della volontà dell'Associazione Festival Internazionale del Cinema di celebrare e promuovere i linguaggi universali del cinema e dell'arte in un ambizioso evento in cui lo sguardo novecentesco della settima arte indaga il solco della tradizione delle espressioni artistiche che ne hanno preceduto la nascita e accompagnato l'esistenza. Sei serate di proiezioni, eventi, incontri, con ospiti del mondo dello spettacolo e della cultura. Un laboratorio di idee in costante contatto con l'attualità e l'evolversi della tecnica cinematografica e artistica nelle forme concettuali più moderne e comunicative.

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Teatro OUT OFF 23 settembre 2013 ore 20.00 Le sfide di una donna oltre l’arte

Lucrezia De Domizio Durini

EVENTO IN PERFORMANCE

Lucrezia De Domizio Durini, operatrice culturale, esperta internazionale del pensiero e dell’opera del Maestro tedesco Joseph Beuys - uno tra i più emblematici e significativi personaggi dell’arte mondiale del secondo dopoguerra - con il quale negli ultimi 15 anni di vita in linea diretta ha collaborato alla famosa operazione Difesa della Natura, è l’autrice del romanzo PERCHÉ edito da Mondadori. Un libro bianco in cui, tra ombre e luci, l’autrice racconta un vissuto di mutamenti sociali e cambiamenti culturali avvenuti negli ultimi 50 anni in Italia nell’arte e oltre l’arte. Attraverso una Presentazione-muta, che percorrerà molti paesi, l’autrice, in anteprima in Italia, propone al Teatro Out Off - uno tra i luoghi più prestigiosi della cultura internazionale - un Remember in cui la sensibilità del pubblico gioca un ruolo importante nel rispetto di una libera interpretazione. La transustanziazione del romanzo in Performance diviene Lettura di intercomunicazione in cui musica e film, immagini e parole, suono e silenzio, formano una simbiosi concettuale e reale della famosa Living Sculpture beuysiana. Il Film no-profit “Beuys Frames” di Pierpaaride Tedeschi e Marco Ligabue, in prima assoluta in Italia, presentato il 1 giugno 2013 alla Kunsthaus di Zurigo, il Concerto del Maestro Marco Rapattoni, “Remember Beuys”, con le composizioni che tanto amava il Maestro tedesco: (Richard Wagner, Erik Satie ) vivranno nelle immagini storiche di Buby Durini, mentre nella particolare partecipazione al clarinetto basso del Maestro Albero Serrapiglio interverranno personaggi di varie discipline ricordando Beuys Voice: Marité Bortoletto,Nathalie Brauld, Aldo Roda, Filippo Rolla, Maurizio Ruzzi, Stefano Soddu, Pierparide Tedeschi, Andrea Valcalda, Duilio Zogno e l’attrice Gaia Riposati L’Intercomunication Proget che per anni ha attraversato la vita di Lucrezia De Domizio Durini si tramuta in un tentativo di miglioramento della Società e dell’Arte. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

INGRESSO LIBERO

Via Mac Mahon 16- 20155 Milano – 0039.02.345321 40


CULTURA di Generoso D’Agnese

Nella terra del leggendario Falerno Alla scoperta della Terra di Lavoro: storia, arte e tipicità

I cartaginesi avevano intuito subito le grandi potenzialità di quella terra incastonata tra gli aspri massicci dell’Appennino centro/meridionale e il Mar Tirreno, e Annibale non scelse a caso Capua per far riposare e ritemprare la sua micidiale armata in lotta contro Roma. La scelta tattica passò alla storia con il nome di “Ozii di Capua” e regalò ai posteri un sito destinato a essere il vero forziere agro alimentare del Regno delle Due Sicilie. 35


CULTURA di Simona Guidicelli Una terra ricca nella sua produzione agricola e nei prodotti di allevamento, cui la Natura aveva donato le stimmate dell’alta qualità. Nei secoli seguenti, questa vasta area pianeggiante e collinare della Campania Felix (il toponimo Campania deriva dall’adattamento fonetico di Capuania, terra che aveva come capitale proprio Capua) avrebbe regalato ai palati fini dei suoi vari padroni (sanniti, romani, longobardi, normanni, borbonici e imprenditori del Regno d’Italia) vini leggendari come il Falerno (celebrato nei papiri e nei documenti tramandati dagli antichi romani), stoffe preziose realizzate con la seta prodotta a San Leucio, mozzarelle di bufala di eccezionale prelibatezza. Oggi quest’angolo di Campania si identifica in gran parte con la provincia di Caserta ma è soltanto l’ultima tappa di un percorso storico che nei secoli ha segnato lo sviluppo di questa area. Per tutti gli appassionati del turismo e della cultura del cibo, queste sono le “Terre di Lavoro”, che sconfinavano nell’attuale lembo meridionale della provincia di Frosinone (il territorio di Sora) , nel circondario di Gaeta (oggi in provincia di Latina), includendo anche lembi di territorio beneventano e una ricca fetta della provincia di Isernia (nel Molise). Una terra contesa e smembrata nei Secoli dai vari rimescolamenti politici e amministrativi, ma rimasta sostanzialmente uguale a se stessa: opulenta! Fu Plinio il Vecchio, nella sua celebre Naturalis Historia, a chiamarla per la prima volta “Leboriae”, identificandola con un’area racchiusa tra Capua, Nola, Pozzuoli e Napoli. Nel 1092 comparve per la prima volta il toponimo TER-RA LABORIS che con il tempo iniziò a identificare una terra più ampia che includeva anche la parte pianeggiante del Lazio e che con i Normanni e gli Svevi sostituì definitivamente il toponimo Liburia. Con la promulgazione delle Costituzioni di Melfi, nel 1221, Federico II istituì il “Justitiaratus Molisii et Terre Laboris”, uno dei distretti amministrativi (giustizierati) voluti dal sovrano, una suddivisione amministrativa che resse fino alla rivoluzione francese e con l’avvento di Giuseppe Bonaparte. La nascita delle “Province” incasellò definitivamente le Terre di Lavoro nella provincia di Caserta, regalando all’attuale Campania una vera e propria miniera di eccellenze agro alimentari. È facile arrivare in quest’angolo d’Italia per chi ama trovare posti intrisi di quel mix di prodotti tipici, artigianato artistico, patrimonio architettonico e storico che rappresentano il “made in Italy”. 36

L’austrada del Sole, Milano - Napoli, passa su queste terre e permette di deviare con grande facilità conducendo in poco tempo a Caserta, città che inevitabilmente farà rima con il Palazzo Reale di Caserta, la dimora storica appartenuta ai Borboni e proclamato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Voluto dal sovrano Carlo III di Borbone (in seguito salito al trono di Spagna), il Palazzo e i suoi straordinari giardini all’inglese e all’italiana, furono affidati all’architetto Luigi Vanvitelli (e in seguito al figlio Carlo) e rappresentò il primo atto di un vasto progetto di delocalizzazione amministrativa per il regno borbonico. Nel progetto venne inclusa anche l’area urbana circostante

e la realizzazione di un nuovo acquedotto (acquedotto carolino) che attraversava il nuovo villaggio industriale di San Leucio. Il borgo medievale di Casertavecchia, con il suo duomo di San Michele dell'XI secolo, la contigua Chiesa dell'Annunziata, e il Castello Medioevale con la Torre fanno da corollario a una vista mozzafiato che permette di spaziare da un’altezza di 400 metri su tutta la pianura delle Terre di Lavoro. La tappa al villaggio “utopistico” di Ferdinandopoli e anticipa quella dedicata al centro storico del capoluogo di Provincia e al complesso monumentale di Sant’Agostino. Caserta, intrisa di palazzi storici e di

splendidi manufatti religiosi, si identifica anche con l’immensa piazza situata davanti la Reggia, voluta da Carlo III e considerata tra le più grandi d’Europa.


CULTURA Posta all’ombra dei monti del Matese, la Terra di Lavoro incastonata nella provincia di Caserta, poggia gran parte della sua economia sull’abbinamento turismo e agro alimentare, un binomio che per molti esperti di economia dovrebbe rappresentare un eccezionale volano per un territorio letteralmente immerso nel suo patrimonio storico e agricolo. Monte Santa Croce, con il vulcano spento di Roccamonfina, (foto sotto)al confine con il Lazio, i Monti Trebulani e i Monti Tifatini punteggiano un agro pianeggiante che da secoli offre una ricca produzione tipica e che oggi viene rilanciata attraverso progetti sinergici di salvaguardia ambientale, valorizzazione delle tipicità e realizzazione di itinerari eco turistici (sono previste ad esempio sei ciclopiste per turismo sportivo).

Aversa, sinonimo italiano di mozzarelle di bufala, Santa Maria Capua Vetere, Maddaloni, Castel Volturno, Capua rappresentano altri punti chiave di una Terra di Lavoro divenuta orfana di Gaeta, del territorio di Latina, e di Sora, ma capace di lasciare intatto il fascino dei suoi straordinari manufatti. Tappa importante, alla scoperta della Terra di lavoro, potrebbe ad esempio essere la tenuta di Carditello, progettata da Francesco Collecini e considerata una delle più importanti opere di architettura neoclassica.

Carditello non è soltanto un monumento al genio architettonico italiano ma rappresenta un vero e proprio laboratorio dell’innovazione agro alimentare che nell’ultimo secolo ha concentrato i suoi sforzi sulla produzione di mozzarella, per la coltivazione di canapa e lino, legumi e cereali e per l’allevamento di cavalli e bufale. Oggi questo sito è oggetto di recupero da parte di esperti che credono nella valorizzazione delle residenze e dei “Siti reali”, ereditati dai Borboni. La grande scommessa della Terra di Lavoro è rappresentata soprattutto dal recupero e dalla valorizzazione delle sue tipicità. E se la mozzarella di bufala mantiene inalterata la sua fama internazionale identificandosi con l’ex Campania Felix, merita particolare attenzione la “reconquista” di alcuni vitigni coltivati in epoca remota sui declivi collinari San Leucio di quest’angolo d’Italia meridionale. Chi sceglie di immergersi nei sapori di questo territorio non può mancare di innaffiare i cibi con l’Asprinio d’Aversa (DOC) , prodotto ad Aversa, Casal di Principe, Carinaro, Casapesenna, Frignano, Lusciano, Parete, S.Cipriano d’Aversa e Teverola. Vitigno simbolo di una viticoltura eroica, con una produzione limitata ma di grande fascino, l’Asprinio contende al Falerno del Massiccio al Galluccio e al Pallagrello l’Oscar della tipicità di questo territorio. 37


CULTURA Il Falerno (DOC) è un vino leggendario, decantato fin dai tempi dell’Impero romano, oggetto di culto da parte dei poeti della classicità, questo vino rosso è ottenuto da uve Aglianico e Piedirosso, viene prodotto in un’area ristretta intorno al Massiccio del Massico e ha un gusto fresco e aromatico. Il Galluccio (DOC) viene prodotto in un’area ristretta intorno al vulcano spento di Roccamonfina e ha nell’aglia-nico la sua uva di riferimento.

UN SOGNO CHIAMATO CITTA’ C’era una volta San Leucio, una favola industriale e sociale che segnò gli anni di reggenza di Re Ferdinando IV e il territorio casertano. Una storia che oggi appartiene all’archeologia industriale e al bagaglio dei sogni infranti. Quella di San Leucio è una pagina interessante delle Terre di Lavoro e fa rima con utopia. Nel 1750 Carlo III di Borbone acquistò la collina di S. Leucio e il palazzo Belvedere edificato nel 500 dagli Acquaviva di Aragona, principi di Caserta. Il re aveva deciso di destinare il palazzo a casino di caccia della famiglia reale e in tale ottica venne usato anche da Ferdinando IV che sempre più spesso vi soggiornò dopo la morte del figlio Tito. Ferdinando decise di dar vita a un vero e proprio esperimento sociale: la nascita di Ferdinandopoli, una città creata dal nulla con una pianta topografica a forma di stella e governata da leggi proprie, le leuciane, corrispondenti alle regole di buon governo. Agli abitanti del luogo vennero concesse case proprie tramandabili ai figli, fabbriche e macchinari per la tessitura della seta (il re vi aprì una fabbrica di calze di seta), scuola obbligatoria gratuita, maestranze per la tessitura sia maschili che femminili. Una comunità egualitaria chiamata Real colonia di San Leucio che trasformò la famiglia Borbone in industriali e che regalò alla storia una città che anche nell’aspetto urbanistico e architettonico è ispirata ai principi di eguaglianza. Agli inizi dell’Ottocento San Leucio diventa una manifattura serica a ciclo completo con la costruzione della Filanda dei cipressi e in seguito della Coculliera, rispettivamente il luogo di trattatura della seta e l’altro per il deposito e la preparazione dei bachi da seta. Nel 1822 fu introdotto il telaio Jacquard (foto a lato) che utilizzava un meccanismo automatico e delle schede perforate per automatizzare e velocizzare la produzione dei tessuti: in tal modo il lavoro divenne meno pesante e più redditizio. Con l’Unità d’Italia le fabbriche di San Leucio furono chiuse. Oggi delle antiche seterie rimangono solo dei grandi telai e dei filatoi oltre ad altri attrezzi conservati nel Museo della Archeologia Industriale allestito nel Belvedere. Le sete di San Leucio, che sono oggi realizzate da alcune riconosciute aziende, sono esportante in tutto il mondo e arredano le più belle residenze come ad esempio la Casa Bianca a Washington e il Quirinale a Roma.

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Conciato romano

Altrettanto leggendario è il Pallagrello, vino amato da Ferdinando IV di Borbone, prodotto a Casavecchio, che soltanto agli inizi del 90 fu riscoperto per una produzione molto esigua. Chi si ferma nella Terra di Lavoro non potrà esimersi dal degustare il “conciato romano”, considerato il più antico formaggio italiano e risalente alla civiltà sannitica, o una grigliata di Pelatello, il maiale nero casertano allevato allo stato brado nelle quercete dell’Alto Casertano.

Ziti ripieni, zuppe di cardi di Sessa Aurunca, sanguinacci, mostaccioli di Capua, castagnaccio di Roccamonfina, le “laine” (tagliolini larghi fatti a mano), melannurca campana, provola affumicata, pastiera di tagliolini, “guanti” (zeppole fritte) e “scrippelle” rappresentano il completamento di una conoscenza che permette di riscoprire una delle terre leggendarie della nostra Italia, un viaggio andata e ritorno negli “ozii di Capua” all’insegna della bontà dei cinque sensi.



CULTURA di Simona Guidicelli

Il cetriolo Cucumis sativus

Il cetriolo viene coltivato in tutte le nostre regioni ad estati molto calde; si conoscono diverse varietà orticole che si differenziano soprattutto per la grossezza, la forma, il colore e le caratteristiche organolettiche dei frutti, che dipendono anche dalla fase vegetativa in cui sono raccolti, a seconda delle preferenze, quando sono ancora molto piccoli e acerbi o, più tardi, in una fase di maturazione più avanzata. Il cetriolo fruttifica abbondantemente e in continuità nel corso dell'estate e anche nei mesi successivi; i fiori sono molto grandi e di colore giallo, mentre i frutti sono per lo più cilindrici, molto carnosi, esternamente verrucosi e di colore verde o eccezionalmente bianco quando sono acerbi, mentre a maturità prendono un sapore aromatico più gradevole. Come ortaggio i cetrioli si consumano crudi, da soli o misti a cipolle, peperoni e pomodori, tagliati a fette e conditi in insalata; in tal caso devono essere abbastanza maturi perché diversamente potrebbero diventare indigesti. Preparati sotto aceto, specialmente se aromatizzati col finocchio bastardo o con altre erbe, sono molto gustosi e aromatici. Usato esternamente è molto utile: la polpa infatti è adoperata da lungo tempo in cosmesi e in dermatologia. 40

QUANDO SI RACCOGLIE I frutti si possono cogliere del tutto acerbi o quando sono ben ingrossati, prima che diventino gialli; per sottaceti si raccolgono quando sono lunghi. COME SI COLTIVA Il cetriolo è un ortaggio che si coltiva a pieno sole e in un terreno profondo, fresco e sciolto. In autunno, concimate il terreno con letame maturo e ripetete lo stesso trattamento anche poco prima della semina; questa si effettua direttamente a dimora fra aprile e maggio ma, predisponendo un tunnel di plastica protettivo, potrete anticiparla già a febbraio; oppure, avendo a disposizione una serra, da novembre a gennaio. I semi si distribuiscono, 5-6 alla volta, in buchette distanziate fra loro di circa mezzo metro, interrandoli con l’estremità più appuntita rivolta verso l’alto. Annaffiate abbondantemente per favorire la germinazione; poi, quando le pianticelle avranno un paio di foglie, effettuate il diradamento lasciando in ogni buchetta soltanto la pianticella più robusta. Per accelerare la germinazione, tenete a bagno i semi in acqua tiepida per 24 ore. Nel periodo della fruttificazione (che si verifica entro 3-4 mesi) annaffiate a giorni alterni, concimando con un fertilizzante liquido completo. COME SI PREPARA PER LA CONSERVAZIONE Si usano di solito allo stato fresco oppure si conservano sotto aceto.

CURIOSITÀ Il suo nome deriva dal latino cedrus (cedro), quindi “piccolo cedro”, ed è dovuto proprio alla sua particolare acidità.


BENESSERE E SALUTE

La ricetta Rotolini di cetrioli Ingredienti per 12 rotolini 2 cetrioli medi 12 fette di bresaola 160 gr di philadelphia light 1 - 2 cucchiai di latte fresco intero qualche foglia di basilico la scorza grattugiata di 1 limone sale e pepe quanto basta

I CONSIGLI DELL'ERBORISTA CONTRO LE OCCHIAIE: schiacciare un piccolo cetriolo riducendolo in una poltiglia. Stendere su due garzine ed applicarle sugli occhi tenendole per 10 minuti. Sciacquare con acqua di rose. CONTRO LA PELLE SCREPOLATA: far bollire un cucchiaino di foglie di noce in un quarto di acqua calda per 5 minuti. Filtrare, aggiungere un cetriolo schiacciato e applicare delle compresse imbevute nel liquido. PER LE PALPEBRE ARROSSATE: in una tazzina di acqua calda versare la polpa di 1 cetriolo e mescolare bene il tutto. Bagnare le palpebre con del cotone. PER ELIMINARE IL GONFIORE ALL'ADDOME: è sufficiente mangiare un cetriolo senza sale subito prima dei pasti principali. Questo rimedio è anche utile per chi soffre di fame nervosa o di gastrite. UNA BUONA CURA RINFRESCANTE: affettare un cetriolo e tenerlo inclinato su un piatto con poco sale in modo che perda un po' di siero. Mangiarlo mezz'ora prima dei pasti principali, specialmente durante il cambio di stagione. UNA MASCHERA DECONGESTIONANTE: affettare 2 cetrioli e schiacciarli con una forchetta riducendoli in poltiglia. Aggiungere un cucchiaio di yogourt ed un cucchiaino di miele. Amalgamare bene il tutto e stendere sul viso pulito tenendo 20 minuti. Sciacquare con acqua tiepida.

Per preparare i rotolini di cetrioli, in una ciotola, mettete il philadelphia, un po’ di latte, il basilico tritato e la scorza grattugiata del limone. Lavorate il tutto, aiutandovi con una forchetta, fino a far diventare il composto cremoso ed omogeneo e regolate di sale e di pepe. Conservatelo in frigorifero, coperto da un pellicola per alimenti, fino al momento in cui lo utilizzerete. Ora, sbucciate i due cetrioli (a me erano piccoli e ne ho utilizzati due) e poi tagliateli per il lungo con una mandolina o con un coltello affilato, in modo da creare delle fette sottili, che potrete arrotolare facilmente. Salate, poi, ogni singola fetta di cetriolo e spalmatevi sopra, con una spatola o con un coltello a lama larga, il composto preparato in precedenza. Dividete in due, ogni fetta di bresaola, adagiatela sulla fetta di cetriolo e cominciate ad arrotolare, facendo aderire il composto cremoso alla fetta di cetriolo, fino a formare appunto, un rotolino. Ponete, ora, i vostri rotolini di cetrioli su un piatto da portata e serviteli freschi.

I rotolini di cetrioli possono essere conservati in frigorifero al massimo per un giorno, perché poi il cetriolo tende a rilasciare la sua acqua. Seguendo i consigli della nostra brava Sonia poi, volendo, potete usare al posto delle fettine di cetriolo, fettine di carote o di zucchine; al posto del philadelphia, qualche altro formaggio morbido e cremoso, come la ricotta, la robiola o il caprino; al posto della bresaola, infine, potete utilizzare lo speck, il prosciutto cotto o quello crudo. 41


CULTURA di Gian Maria Bavestrello

I pinoli Alleati ideali per piatti da maestro Gli ingredienti che decidono della perfezione di un piatto sono raramente quelli più appariscenti, la cui qualità pure è imprescindibile per poter fare esclamare ai propri ospiti: “Che buono!”. Le differenze negli stili culinari sono spesso insite ai margini del piatto, nella scelta e nel dosaggio di ingredienti solo apparentemente “minori”. Prendete ad esempio un pesce da fare alla ligure, in umido. Un branzino del giorno. Una vera prelibatezza! Avete le vostre olive taggiasche, i vostri spicchi d'aglio, il prezzemolo e il rosmarino, un buon vino bianco e naturalmente l'olio extra vergine di oliva.Avete, perché no, anche dei pomodorini freschi per insaporire il sugo. Potrebbe esserci tutto per un piatto eccellente, eppure vi manca ancora qualcosa per renderlo irresistibile: una manciata di pinoli ! Solo così il vostro branzino potrà avere quel peculiare sapore mandorlato ed esprimere completamente le potenzialità degli aromi mediterranei. Ed è proprio dei pinoli che vogliamo trattare. 42

La storia I pinoli appartenevano a pieno titolo già all'alimentazione dei romani. Secondo Plinio erano un ottimo rimedio contro la sete, contro i bruciori di stomaco e avevano un'apprezzata virtù tonificante di quelle che “il vecchio” chiamava parti virili. Apprezzati dagli arabi e dalle comunità ebraiche durante il Medioevo, erano tenuti in alta considerazione anche anche nei menù francesi del Rinascimento, dove venivano utilizzati soprattutto nei dessert. Gli usi La confidenza coi pinoli, in Italia, è molto spiccata in Liguria, dove vengono ampiamente utilizzati non solo nelle già menzionate cotture di carne e pesce in umido, ma anche nel pesto. Più in generale sono davvero numerose le

burro da far sciogliere, porro tagliato sottile in luogo del-


ENOGASTRONOMIA ricette in cui ci serviamo dei pinoli e ancor più quelle in cui l'uso dei pinoli può consentirci di arricchire il piatto. Tra le più gustose, spiccano certamente i peperoni ripieni, a base di cubetti di melanzana saltati in padella, cremosissima ricotta, filetti di alice il cui sapore salato si sposa magnificamente col peperone, erbe aromatiche, capperi se graditi e infine loro: i pinoli.

I pinoli tostati saranno aggiunti solo in ultimo, insieme a una spruzzata di formaggio stagionato a scaglie che potrete scegliere a vostro gradimento o di ricotta salata. Acquistarli In ultimo un avvertimento prezioso: la maggior parte dei pinoli presenti sul mercato italiano provengono dalla Cina. La loro qualità, rispetto al prodotto italiano, in particolare del Lazio e della Toscana, è nettamente inferiore. famosi: i pinoli di Pisa.

La ricetta Baccalà all’uvetta, pinoli e pomodorini

Il piatto dove forse il pinolo viene esaltato di più, in assoluto, è il fegato all'aceto balsamico: una vera leccornia, almeno per chi ama questo genere di interiora. La preparazione è davvero elementare: una padella, una noce di burro da far sciogliere, porro tagliato sottile in luogo, delle cipolle, uvetta e pinoli accoglieranno le fettine di fegato infarinate. In ultimo aceto balsamico e vino rosso da far ridurre, un pizzico di noce moscata e sale. In ultimo un piatto davvero estivo, dove i pinoli, questa volta tostati, rappresentano un vero e proprio tocco di originalità.

Ingredienti: 1 cipolla rossa,800 grammi di baccalà ammollato 1 spicchio d'aglio, 600 grammi di pomodorini freschi 30 grammi di uvetta, 1 bicchiere di vino bianco 80 grammi di olive nere snocciolate olio di oliva, sale, pepe, prezzemolo tritato. Tagliate finemente la cipolla e, a metà, i pomodorini. Tagliate anche le olive, a rondelle. Ammollate l'uvetta in un bicchiere di vino bianco, lasciandola reidratare per 30 minuti. Dopo averle scolate, tenete da parte entrambi. In una padella tostate i pinoli, in un'altra scaldate 2 cucchiai d'olio e rosolate la cipolla e l'aglio. Adagiate in padella il baccalà, salate, pepate e dopo cinque minuti bagnatelo con il bicchiere di vino.

Sfumate e unite l'uvetta, quindi - a sfumatura avvenuta - i pinoli e i pomodorini. Aggiungete per ultimo le olive nere e cuocete per circa 20 minuti. Quindi completate unendo il prezzemolo tritato.

DA ABBINARE CON Parliamo dell'insalata di pasta con melanzane e pomodori secchi, un vero “must” mediterraneo che meriterebbe più attenzione da parte di tanti ristoranti che continuano a mantenere un atteggiamento snobistico verso questo genere di pietanze servite fredde. Il condimento è molto semplice: i pomodorini secchi, ammorbiditi, e le melanzane tagliate a rondelle, saranno scottate in un soffritto di aglio, olio e porri, riprese infine con un mestolo di acqua di cottura.

Val di Cornia Suvereto Rosato DOC Il Val di Cornia Suvereto rosato è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Livorno e Pisa. Di colore rosato tenue, di limpidezza brillante, è fruttato e vinoso all'olfatto. Il suo sapore è secco, fresco e gradevole. Prodotto con uvaggio sangiovese per un minimo del 70%, ha un titolo alcolometrico minimo di 11 gradi.

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CULTURA

AGENDA DI SETTEMBRE Il Vitello Fassone e la sua carne cruda Il 6 settembre a Tigliole (AT) Si svolgerà venerdì 6 settembre, al "Cà Vittoria" di Tigliole d'Asti, la seconda edizione de "Il Vitello Fassone e la sua carne cruda", spettacolare evento dedicato alla "battuta all'orizzontale". L'evento enogastronomico, organizzato dall'economista e vignaiolo Beppe Guido Pescaja e dagli appassionati critici e gastronomi Giorgio e Gilberto Grigliatti, vedrà quest'anno lo chef pluristellato Massimo Bottura dell'osteria Francescana di Modena presiedere ex cathedra le perfomance di abili e premiati macellai piemontesi in duetto con alcuni giovani chef emergenti delle Terre Alfieri.

Fiera del Fungo di Borgotaro IGP - 36° Sagra del Fungo Porcino dal 14al 22 settembre a Borgotaro (PR) www.sagradelfungodiborgotaro.it Due week end golosi all'insegna della qualità! Nei giorni 14, 15 e 21, 22 settembre si tiene la Fiera del Fungo di Borgotaro IGP, manifestazione che per eccellenza mette in mostra il meglio della cucina locale e non solo, a cominciare dal fungo porcino che ha resto questo centro famoso nel mondo. Nell'arco delle quattro giornate il centro storico si riempie di intrattenimenti di ogni genere: le piazze, le vie si animano con zone a tema, dalla grande fiera gastronomica ad aree dedicate ai concerti, alle degustazioni, alle esposizioni d'arte, a mercati tematici. Escursioni vengono organizzate ogni giorno dalle guide ambientali escursionistiche, per chi volesse combinare la visita della fiera a momenti di natura e sport. www.trekkingtaroceno.it

Settimana Gastronomica dal 21 al 28 settembre A Ponte Gardena, Laion, Bulla, Ortisei, Oltretorrente, S.Cristina Valgardena, Selva di Val Gardena (BZ) www.valgardena.it Una proposta dedicata a tutti i buongustai per passare sette giorni a scoprire piatti e segreti gastronomici della Val Gardena, dal 21 al 28 di settembre, tra sagre, feste, escursioni e gite culinarie. Il programma prevede, il 22 settembre, la partecipazione alla Sagra del paese di Selva Gardena, con concerto della banda musicale in Piazza Comunale e la possibilità di assaggiare i tipici krapfen gardenesi ripieni di papavero. Sempre il 22 Festa di montagna sull'alpe Col Raiser, con S. Messa presso la Chiesetta Fermeda, alle ore 14.30, accompagnata dal coro maschile Sasslong, con la partecipazione dei costumi gardenesi. Il 26 settembre, alle ore 10.00, appuntamento alla stazione a valle della cabinovia dell'Alpe di Siusi per l'Escursione gastronomica con la bicicletta elettrica (E-Bike). Un giro panoramico e culinario in sella a una E-bike, per ammirare un panorama unico, gustando specialità locali. Il 27 settembre sarà il momento della Gita culinaria nelle baite dell'Alpe Mastlé, un'escursione gastronomica tra varie baite, con punto di ritrovo presso la Cabinovia Col Raiser (stazione a valle) - S. Cristina, alle ore 9.00.

Gusti di Frontiera - L'Europa a Tavola dal 26 al 29 settembre a Gorizia (GO) www.comune.gorizia.it La più grande, la più gioiosa e la più appetitosa kermesse alimentare dell'Europa in Tavola

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La rivoluzione del primo soccorso grazie a Clic&Go

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