L'ECOtele7

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Anno 54 14 Ottobre 2020 Fr. 3.­ numero

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Settimanale d'informazione

...REGINA OLIVA E RE OLIVO... P E RC H È L A S V I Z Z E R A È C O S Ì C A R A ? EMIGRAZIONE ITALIANA 1970­1990 SCUOLA DI VITA PER IL FUTURO



SOMMARIO

Editoriale

Care lettrici, cari lettori,

RUBRICHE 6 7

La rubrica di Mauro Trentini La rubrica di Dino Nardi

Nonostante i tempi difficili che stiamo attraversando, lo scorso mese di marzo, ho preso il testimone per

ATTUALITÀ

continuare a scrivere le pagine di questo giornale, la cui

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L'intervista La parola ai Comites ­ Comites Basilea ­

storia è iniziata oltre 50 anni fa. Coordinare il giornale è grande soddisfazione sapere che, nonostante l'avvento

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Società Italia fuori dall'Europa? Per vincere i mali del mondo

Nella Sempio

dei social, il nostro giornale è tuttora richiesto, letto e continua la sua funzione informativa. Prova ne sono le

CULTURA

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numerose lettere, mail e telefonate di apprezzamento, di

Storia ... regina Oliva e re Olivo... Immigrazione italiana 1970­1990 ­ 26. Scuola di vita per il futuro Turismo Il fascino antico di Gerace Arte Rudolf Polanszky Spettacolo Museo della migrazione Cucina Involtini in foglia di vite con salsiccia ­ Vellutata di zucca in crosta ­ Tarte Tatin di pere e ananas

considerazioni e richieste che, giornalmente, riceviamo in redazione. Cerco di assolvere il mio compito, come meglio posso, con serietà, impegno, puntualità, onestà intellettuale, sincerità e spirito di servizio verso la comunità. Mi sento molto vicina a voi lettrici e lettori. Siete nella mia mente in modo particolare quando programmo e scelgo i contenuti del giornale. Insieme ai collaboratori, che stimo e ringrazio per il loro prezioso contributo, abbiamo scelto di continuare ad informarvi correttamente e puntualmente, senza usare parole vacue e roboanti, senza delegittimare, dileggiare od offendere alcuno. Trattando argomenti che possono essere di

MOTORI E MOBILITÀ 18

bello e coinvolgente, seppur non sempre facile. Ma è una

vostro interesse, per esempio sull'economia, su come

Tutto pronto a Padova per auto e moto d'Epoca 2020

gestire i vostri risparmi, su come andare in pensione, farcendovi pervenire comunicazioni importanti che ci

SPORT

giungono dall'Ambasciata o dai vari Consolati in

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colore delle notizie, aperti però ad ospitare i diversi

Il primo impianto nella storia della Fiorentina ­ Alberto Tomba atleta del Secolo FISI ­ Azzurre riammesse ai Mondiali di Curling ­ L'Atalanta regala il pallone del 4 a 0 al Valencia all'ospedale di Bergano

Svizzera. Facciamo un giornale sulle notizie e non sul punti di vista in un confronto democratico, Per la natura e la strategia della nostra testata non riteniamo di poter ospitare, senza caricamenti tecnici, delle sollecitazioni di

COMUNICATI STAMPA 36 ­ 37 ­ 39

tipo partitico da qualsiasi fronte. Dedichiamo un ampio

TEMPO LIBERO 38

far arrivare ai connazionali. Le pagine de L'ECO sono

spazio alle comunicazioni che voi, lettrici e lettori, volete anche vostre!

Maria Bernasconi

. Settimanale d'informazione

Socio fondatore della Federazione Unitaria Stampa italiana all'estero (FUSIE)

La testata riceve il contributo per la stampa italiana Redazione e collaboratori: Chiara Bernasconi, Flory Di Biagio, Peter Ferri, Graziano diffusa all’estero erogati dal Dipartimento editoria della Guerra, Giovanni Longu, Dino Nardi, Andrea Pagnacco, Graziella Putrino, Egidio Presidenza del Consiglio dei Ministri Todeschini, Mauro Trentini

Sede legale: Via Brocaggio 1, 6984 Pura ­ Redazione: Rapperwilerstrasse 1, 8630 Rüti Orari: Martedì ­ Venerdì dalle 10.00 ­12.00 e dalle 14.00 ­17.00 Tel. 056 535 31 30 e­mail: redazione@leconews.ch Editore: Newsitalia sagl

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mercoledì 14 ottobre 2020/

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L'INTERVISTA

a cura della

Redazione

La parola ai Comites in Svizzera Nella Sempio, Presidente del Comites Basilea

Giunta quasi alla fine del suo mandato, ci può dire quali sono stati gli aspetti positivi e, se ve ne sono state, le criticità riscon­ trate? Il Comitato opera nei Cantoni di Basilea Città, Campagna, Argovia e Soletta, dove sono residenti più di 100.000 cittadini italiani iscritti al­ l’AIRE e dove svolgono la propria at­ tività un centinaio di associazioni rico­ nosciute e attive. Il Comites di Basilea, tra gli aspetti positivi ha dunque quello di poter operare per una comunità di conna­ zionali molto ampia e diversificata, contando su una collaborazione attiva con le associazioni suddette. Interve­ nendo sulle problematiche della comunità attraverso commissioni in­ terne, formatesi come da statuto, il Comitato riesce a mappare le diver­ sificate esigenze dei connazionali e ad offrire supporto e assistenza, i settori in cui maggiormente operiamo sono: la scuola e la formazione, in un contesto di prezioso plurilinguismo come quello elvetico, l’integrazione giovanile e nuova mobilità, l’assisten­ za e l’integrazione verso la Terza Età che quasi sempre coincide con l’emigrazione più tradizionale, e infine i rapporti con le associazioni e con il Consolato. Attraverso sportelli, iniziative cosi co­ me studi e ricerche, il Comitato ha cercato di dare il proprio contributo al fine di individuare le esigenze di svi­ luppo sociale, culturale e civile della propria Comunità. Negli ultimi cinque anni ha svolto e patrocinato in collaborazione con Consolato, enti e Associazioni, nume­ rose iniziative rivolte alla comunità. Ha intrapreso un prezioso dialogo e concrete sinergie con le diverse e numerose Associazioni in cui sto­ ricamente la nostra comunità in loco è organizzata. Ha instaurato un canale diretto e in progress con la nuova mobilità, giova­ ne e meno giovane, collaborando con patronati, rappresentanze diplomati­ che e enti locali al fine di individuare le principali problematiche legate all’integrazione e fornire strumenti adeguati alla risoluzione. 4

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Nella Sempio Psicologa specializzazione inTerapia Familiare Dal 1975 al 1997 Responsabile Consultorio Familiare Basilea Dal 1997 al 2015 Direttrice del Consultorio Multiculturale MUSUB finanziato dal Cantone di Basilea citta' e Basilea Campagna. Dal 1995 al 2011 Membro Commissione Federale CFAL Dal 2006 al 2016 Presidente Unitre Basilea Dal 1980 al 1985 membro della Commissione per le Kleinklasse Basilea Dal 2014 ad oggi Presidente Comites Basilea e circoscrizione Consolare. A seguito di quanto emerso dalle giornate del Seminario organizzato dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), svoltosi a Palermo nell’Aprile del 2019, il Comites di Basilea, che vi ha partecipato con suoi giovani delegati, ha lanciato il progetto della rete dei Giovani Italiani in Svizzera. L’obiettivo del GIR "Giovani Italiani in Rete" è di sviluppare nuovi progetti sul territorio per contribuire a tutte le attività di promozione, di sostegno e di valorizzazione con l'estero del “sistema Paese” nel suo complesso. Con il progetto GIR, il Comites di Basilea, ha organizzato durante la fase acuta dell’emergenza diversi Dialoghi online, sulla piattaforma Zoom e con anche streaming via facebook, in cui avvalendosi di consulenti ed esperti di vari settori, si è trattato di tematiche riguardanti la fase emergenziale, dalla scuola allo smart­working alla disparità di genere acuitasi nella gestione della crisi, alla sofferenza psicologica e alle discri­ minazioni razziali. Sono stati dibattiti

molto prezioso che hanno riscosso particolare successo. Ha organizzato numerosi incontri per promuovere la lingua e cultura italiana, la quale ha subito drastiche riduzioni. Lo Stato italiano non ha avuto la capacità di adottare un modello conforme ai nuovi bisogni della società attuale. Durante la fase acuta dell’emergenza da COVID­19, oltre a diffondere infor­ mazioni utili e aggiornamenti sulla normativa sia italiana che locale, ha attivato uno sportello informativo telefonico e mail e uno sportello psi­ cologico telefonico, condotto dalla sottoscritta, in qualità di Psicologa e dal Dott.re Antonio Marcello, per tutti cantoni di competenza, che hanno senz’altro contribuito all’assistenza dei connazionali in un periodo di forte precarietà esistenziale. Ha sviluppato un’importante collabo­ razione con le Autorità svizzere coin­ volgendole direttamente nelle nostre iniziative sia sociali che culturali, come progetti di integrazioni e, recentemente, nella mostra dedicata


L'INTERVISTA a Pier Paolo Pasolini e al suo legame professionale e umano con Matera, che ha riscosso particolare successo e numerose visite anche da parte degli alunni delle scuole svizzere. Oppure vere e proprie collaborazioni come con l’Integrationsamt che ha finanziato diversi progetti elaborati dal Comites con l’obiettivo di pro­ muovere l’integrazione nella società svizzera della comunità italiana. Le criticità sono sicuramente l’insuf­ ficienza di fondi che non permette di arrivare alla risoluzione delle com­ plesse e numerose problematiche della nostra grande comunità e in generale una disaffezione, che dob­ biamo ammettere nella nostra circo­ scrizione stiamo lentamente sanando, verso il ruolo e le funzioni dei Comi­ tes, insieme alla necessità palese e incontrovertibile di ricambio genera­ zionale che fatica ad esserci sia per la difficoltà della prima generazione a lasciar spazio ai nuovi arrivati e sia per il coinvolgimento non sempre semplice dei giovani nelle nostre istituzioni. Il progetto GIR che con entusiasmo abbiamo fortemente voluto e che rappresenta un unicum nella costellazione dei Comites ci sta offrendo l’opportunità di lavorare e dare spazio a giovani qualificati ed impegnati per la nostra comunità. Come valuta il rapporto con la rappresentanza consolare e con le istituzioni locali? I rapporti con l’Autorità consolare sono di scambio virtuoso e reciproco, c’è una buona collaborazione nell’in­ teresse della nostra comunità. L’Autorità consolare ha assicurato un regolare flusso di informazioni circa i servizi di assistenza e le attività promosse in sostegno della comunità. Il Console d’Italia in Basilea, Avv. Pietro Maria Paolucci, ha instaurato con il nostro Comitato un importante e aperto dialogo nell’interesse dei Connazionali, ha indetto diverse riu­ nioni congiunte per l’esame di ini­ ziative e progetti specifici, ritenuti di particolare importanza per la Comu­ nità Italiana. Anche con le Autorità svizzere i rap­ porti sono ottimi, forse in quanto la sottoscritta ha promosso e diretto per diversi anni il Consultorio Multi­ culturale MUSUB, riconosciuto e finan­ ziato dal Cantone di Basilea Città e Basilea Campagna, questo ha per­ messo di conoscere direttamente, con assidui incontri con le Autorità can­ tonali, le Istituzioni locali e iniziare a collaborare attivamente in favore del­ la nostra comunità.

Come è ed è stato percepito il suo ruolo di presidente del Comi­ tes di Losanna dalla comunità?

ma in quanto un pezzo importan­ tissimo quanto preziosissimo della nostra comunità ivi insediatasi.

Dai riscontri avuti penso che mi abbiano ritenuta una persona consa­ pevole del proprio ruolo, presente nelle diverse situazioni e nelle molteplici strutture e iniziative in cui la nostra grande comunità è orga­ nizzata. Molti riscontri hanno sotto­ lineato la capacità di innovazioni e apertura della mia Presidenza e di questo sono grata perché’ ho sempre operato cercando di costruire e percorrere una connivenza aperta, inclusiva e sociale fatta di giustizia, verità e pace, e di saper mettersi in discussione.

Quali possono essere, secondo lei, le modifiche che si potrebbero apportare per rendere più incisivo il ruolo dei Comites? I Comites sono cambiati rispetto al passato, perchè cambiata è l’emigra­ zione italiana, è quindi necessario riformare i Comites; Aver ridotto la rappresentanza all’estero ci impone una presenza più numerosa ed incisiva negli organismi di rappre­ sentanza. Sarebbe anche opportuno incrementare la collaborazione tra i Comites e le istituzioni italiane, come le Regioni, le Province e i Comuni, rafforzando così il reciproco supporto. Rispetto, invece, alle istituzioni locali, sicuramente sarebbe opportuno che le Autorità consolari accreditassero i Comites presso le Autorità svizzere, questo significherebbe un riconosci­ mento e dunque una più immediata e facilitata collaborazione che troviamo non solo preziosissima, ma necessa­ ria. Per le innumerevoli attività e servizi svolti dai Comites nel mondo, e per renderli sempre più efficienti e all’altezza di una emigrazione sempre più numerosa, sarebbe auspicabile che i finanziamenti ministeriali, fonte di sostentamento, siano rivisti in senso di un aumento significativo ed erogati non con gli indecenti ritardi con cui oggi dobbiamo convivere. Sviluppare progetti comuni fra i Comites che operano almeno in ambito europeo, costruendo un’agorà telematica che possa tenere in costante comunicazione gli organi di rappresentanza tra di loro e tra le comunità di riferimento per cui operano. Come l’emrgenza COVID ci ha mostrato la digitilazzazione dei servizi e delle offerte è sempre più importante dunque anche una piattaforma che possa rappresentare lo strumento per veicolare a tutti i connazionali nel mondo le molteplici iniziative nonchè servizi che i Comites propongono. Auspichiamo, infine, anche in vista delle prossime elezioni dei Comites una riflessione profonda e concreta sul meccanismo del voto all’estero nella direzione di riformarlo in quanto estremamente farraginoso.

Visto il costante evolversi della situazione migratoria che coin­ volge maggiormente i giovani, quali sono le sue proposte per un loro maggior coinvolgimento nelle rappresentanze istituzionali degli italiani all'estero? Come accennavo poc’anzi il Comites di Basilea da già due anni ha avviato un progetto di coinvolgimento attivo della nuova mobilità, in particolare giovanile. Il progetto GIR che riunisce diversi giovani italiani stabilitisi a Basilea e non solo è riuscito in pochissimo tempo a muoversi sul territorio proponendo iniziative cultu­ rali, sociali e di politica locale che hanno catturato l’attenzione di molti connazionali da poco arrivati e che prima non conoscevano né i Comites né tantomeno erano attivi nel ter­ ritorio di migrazione. Con una forte attenzione all’integrazione e ai proble­ mi reali che questa comporta, i gio­ vani di GIR, rappresentano uno sforzo di innovazione e inclusione che tutti i Comites al mondo dovrebbero attiva­ re. Portano avanti molte iniziative e sono attivi su molti ambiti che riguardano la migrazione con l’obiet­ tivo di supportare la nostra comunità e soprattutto quella fascia più giova­ nile e neo­arrivata che aveva total­ mente perduto qualsiasi contatto con la nostra comunità organizzata. Interessantissimo è anche il legame che i giovani di GIR stanno tessendo con l’associazionismo tradizionale e con la politica locale, cosa non scontata che segnale un livello di integrazione e un desiderio di ricono­ scimento anche sul piano dei diritti che ci sembra davvero notevole. Prezioso è anche il ponte che i giovani di GIR stanno costruendo con i secondos, le seconde generazioni di giovani e meno giovani, il cui legame con la nostra comunità non è scon­ tato e va costruito con paziente cal­

Comites Basilea Nauenstrasse 71 Basilea, Svizzera info@comites­basilea.ch www.comites­basilea.ch Nel prossimo numero la parola alla Presidente del Comites di Berna.

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RUBRICHE

a cura di

Mauro Trentini

avvocato

mail: trentini­legal@bluewin.ch

Disoccupazione e Covid­19 Rendita ponte per i disoccupati anziani

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imaniamo ancora in tema di disoccupazione affron­ tando brevemente un capi­ tolo che con la crisi Covid e non solo, ha fatto reagire dei parlamentari e anche il Consiglio Federale. Parliamo dei disoccupati di lunga durata che hanno superato i 60 anni. Cosciente di questo problema il Con­ siglio Federale, già lo scorso mese di giugno ha posto in consultazione, fino a settembre di quest’anno, l’avanpro­

Per le persone che esauriscono il diritto all’indennità di disoccupazione dopo il compimento dei 60 anni, ver­ rà introdotta una “prestazione tran­ sitoria”, che sarà versata fino al raggiungimento dell’età di pensiona­ mento che, ricordiamolo, è di 64 anni per le donne e di 65 anni per gli uomini. Per avervi diritto, la persona richie­ dente dovrà adempiere le condizioni seguenti:

se allora sarà prevedibile che sussisterà il diritto a prestazioni complementari al raggiungimento dell’età di pensionamento ordina­ ria. Le persone che hanno esaurito il diritto all’indennità di disoccupazione prima dell’entrata in vigore della nuova legge non avranno diritto alle prestazioni transitorie. Da più parti vi sono state reazioni mitigate a questa soluzione proposta dal Governo elvetico. Alcuni sindacati hanno tenuto a precisare che pur an­ dando nella giusta direzione, la ren­ dita transitoria dovrebbe scattare già a partire dai 55 anni e i lavoratori più anziani dovrebbero beneficiare di una migliore protezione contro il licen­ ziamento. Occorre inoltre evitare ogni aumento dell’età ordinaria di pensionamento in quanto ciò condurrebbe a un aumen­ to delle persone disoccupate che hanno esaurito il diritto all’indennità e delle persone a carico dell’assistenza sociale.

getto di una nuova legge federale sulle prestazioni transitorie per i di­ soccupati anziani. La riflessione che ha spinto il Governo a proporre una soluzione legislativa per arginare il problema, è la seguen­ te: I lavoratori anziani con un lungo periodo di disoccupazione alle spalle faticano molto a reinserirsi nel mer­ cato del lavoro. Se esauriscono il diritto alle indennità giornaliere del­ l’assicurazione contro la disoccu­ pazione, devono consumare la loro sostanza, riscuotere anticipatamente la rendita AVS e spesso anche attin­ gere ai loro averi di vecchiaia del secondo e del terzo pilastro, prima di poter ricorrere all’aiuto sociale. Tra il 2011 e il 2017 la quota di aiuto so­ ciale dei 60­64enni è aumentata del 47 per cento, ossia in misura supe­ riore a quella delle altre fasce d’età. Il progetto legislativo è stato discusso in parlamento nelle scorse settimane. La soluzione uscita dai due rami del legislativo è la seguente: 6

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1) Aver esaurito il diritto all’in­ dennità di disoccupazione dopo il compimento dei 60 anni; 2) Essere stata assicurata all’AVS per almeno 20 anni, di cui almeno 5 dopo il compimento dei 50 anni, con un reddito annuo minimo pari almeno alla soglia d’entrata LPP (= 75 % della rendita massima di vecchiaia; importo 2019: 21 330 fr.); 3) Non avere diritto a una rendita di vecchiaia dell’AVS né a una rendita d’invalidità dell’AI; 4) Disporre di una sostanza inferiore a 50 000 franchi per le persone sole e a 100 000 franchi per le coppie sposate (esclusa l’abitazione ad uso proprio). 5) Il diritto cesserà al momento in cui potrà essere riscossa antici­ patamente la rendita di vecchiaia,

Vedremo cosa ci riserverà il futuro proprio nel bel mezzo di una crisi economica, dettata dalla pandemia Covid­19 che, se sino ad oggi è stata arginata dagli importanti interventi di natura finanziaria proposti da Berna, nei prossimi mesi presenterâ il conto con un prevedibile aumento dei licen­ ziamenti. Che andranno a toccare proprio quelle fasce di lavoratori che superati i 50 anni vengono sostituiti da forza lavoro piû giovane o nella peggiore delle situazioni, non sosti­ tuiti del tutto. Guardando in prospettiva cosa è successo in questo “tragico 2020” mi sembra che molti dei problemi già noti prima della pandemia si sono accentuati. D’altro canto le autorità hanno, per cosî dire, pigiato sull’ac­ celeratore e proposto in tempi molto brevi, delle soluzioni, forse non otti­ mali per tutti, ma comunque attente nel cercare di dare una mano a chi si trovava e si troverà in difficoltà.


RUBRICHE

Urge il "tagliando" al voto all'estero La scarsa partecipazione al voto è preoccupante

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al recente referendum sul taglio dei parlamentari ­ per il quale gli elettori iscritti all’AIRE hanno votato per cor­ rispondenza nella Circoscrizione Este­ ro (C.E.) ­ a mio avviso, emergono, ancora una volta, due problemi legati alla partecipazione (23,30%) ed al numero delle schede nulle (98.174) e bianche (7.245)­ Il primo problema è quello del nu­ mero incomprensibilmente eleva­ to di schede nulle e bianche (105.419), ovvero ben il 10% delle schede votate (1.057.211), soprat­ tutto se raffrontato con il dato italiano (1,35%). Sorvolando sui motivi che hanno portato gli elettori a votare scheda bianca possiamo invece ipotizzare che la causa delle schede nulle ­ vista la semplicità dell’espressione di voto trattandosi di un referendum ­ sia dovuta essen­ zialmente all’errore commesso nel­ l’imbustamento della scheda e della figlia del certificato elettorale nel plico restituito alla rete consolare. Un errore ingiustificato considerato che con quest’ultimo referendum è la dodicesima volta che gli italiani all’estero hanno potuto votare per corrispondenza. Ma tant’è, si deve quindi solo sperare che in futuro gli elettori si informino meglio! Il secondo problema, ed è certa­ mente il più preoccupante, è invece quello che con quest’ultimo refe­ rendum nella C.E abbiamo avuto an­ cora una bassa, bassissima parte­ cipazione al voto come nelle prece­ denti elezioni da quando è entrata in vigore la Legge 459/2001. Per molti ­ specie tra gli addetti ai lavori – la causa sarebbe la scarsa informazione sull’evento elettorale di turno. Una giustificazione da respingere poiché coloro che risiedono in Europa, attra­ verso tutti i media e i social, hanno la possibilità di seguire e di informarsi quotidianamente su quanto avviene in Italia. Tuttavia, la partecipazione al voto nella Ripartizione Europa non si discosta molto dalle altre della C.E.. Allora quale può essere la spiega­ zione del disinteresse della stragran­ de maggioranza degli elettori italiani all’estero (4.537.308) nei confronti della politica italiana? A mio modesto

a cura di

Dino Nardi

rubrica di politica e informazione sociale

mail: nardi.dino@bluewin.ch

avviso la spiegazione sta nel fatto che al voto all’estero tenevano, ed hanno lottato per ottenerlo, gli emigrati: co­ loro che dopo la nascita della Re­ pubblica hanno lasciato l’Italia per

continuare ad impegnare ingenti ri­ sorse umane e finanziarie per far votare degli elettori che, in gran par­ te, non sono minimamente inte­ ressati a quanto accade in Italia.

trovare un lavoro all’estero e che hanno vissuto l’emigrazione con il corpo là dove risiedevano e lavora­ vano, ma con la testa al luogo di origine dove avevano lasciato gli affetti più cari e investivano i propri risparmi nella convinzione di ritor­ narvi al più presto. Cioè tutto un mondo migratorio che, già nel 2001, quando si è conquistato questo di­ ritto, era in parte scomparso ­ sia a causa di tanti rimpatri che per ragioni anagrafiche ­ sostituito da seconde, terze, quarte generazioni ed ultima­ mente dai nuovi flussi migratori. Nel frattempo questo nuovo mondo degli italiani all’estero si è poi “rimpolpato” notevolmente, in particolare nell’Ame­ rica Latina, grazie a persone anche di lontana origine italiana, che, facendo valere lo Jus sanguinis, hanno riven­ dicato la cittadinanza italiana otte­ nendo il passaporto dell’Unione Euro­ pea e cioè un documento di viaggio che apre loro le porte del mondo, sicuramente quelle dell’Europa. Per­ tanto, attualmente, abbiamo all’este­ ro una massa enorme di cittadini italiani e quindi di elettori che, però, in gran parte non hanno alcun legame con l’Italia ­ in molti casi neanche una pur minima conoscenza della lingua di Dante ­ per cui è facile immaginare quale possa essere il destino del plico elettorale che viene loro recapitato! Orbene. se questa è la radiografia dell’attuale mondo degli italiani all’estero, mi domando, e domando a chi di dovere, che senso abbia

Ergo, a mio avviso, si deve fare al più presto il classico “tagliando” alla legge 459/2001 prima che qualcuno di quelli che non vedono di buon occhio il voto all’estero ­ dopo aver tagliato anche i parlamentari della C.E. ­ si rifaccia vivo in parlamento con intenzioni ancor più bellicose per annullare quella legge. La soluzione (anche se criticata da molti degli ad­ detti ai lavori) è quella di invertire l’attuale diritto di opzione, già pre­ visto dalla Legge 459/2001. Cioè tutti gli elettori iscritti AIRE votano nei comuni italiani in cui sono regi­ strati nelle rispettive Anagrafi elet­ torali tuttavia, con il diritto di opzione, possono decidere di votare nella C.E. facendone richiesta all’Ufficio conso­ lare di pertinenza. Un'opzione che sarà possibile chiedere, senza biso­ gno di recarsi personalmente al Con­ solato, utilizzando lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) che garantisce ai cittadini italiani la massima sicurezza nei rapporti online con la Pubblica Amministrazione. Non si vuole fare questo tagliando alla legge 459/2001? Allora smet­ tiamo però, ad ogni tornata elettorale, di lamentarci per la scarsa parte­ cipazione, per i ricorrenti brogli e cessiamo di addebitarne la colpa a chicchessia accettando il rischio di vedersi ­ prima o poi ­ togliere questo diritto per il quale alcune generazioni di emigrati, compreso quella del sottoscritto, hanno a lungo lottato fino ad ottenerlo magari con troppo ritardo! mercoledì 14 ottobre 2020/

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CULTURA Storia

a cura di Graziella Putrino

… regina Oliva e re Olivo…

Care lettrici, Cari lettori, Siamo in guerra. In una guerra psico­ logica. Fisica. Mentale. Non sappiamo più a chi avvicinarci senza temere per la nostra integrità psicofisica. Cerchiamo di attribuire questa neurosi di massa a un virus che ci sta schiavizzando e obbligando a portare delle maschere visibili, mentre alcuni di noi erano abituati a portarle di nascosto. Di apparire. Di non scoprirsi. Parliamo del desiderio di pace, di serenità e cerchiamo freneticamente questo angolo di paradiso terrestre in cose materiali. Stiamo dimenticando il calore dei piccoli gesti e la simbologia che ci offre in questo periodo dell’anno la natura. Sto pensando alla "regina" Oliva. Al 8

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"re" Olivo. L’olivo è presente nella simbologia e nei miti fin dalla preistoria, oltre ad essere oggi emblema di pace, forza, fede, trionfo, vittoria, onore. Dell’ulivo si parla già nel libro della Genesis. La magnificenza dell’olivo è cantata dai poeti dell’Antico Testa­ mento. Nelle loro metafore l’ulivo simbolizza salvezza e prosperità. Il salmo 128, nell’esaltare "l’uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie", dice: "la tua sposa è come vite feconda nell’intimità della tua casa, i tuoi figli come virgulti d’olivo intorno alla tua mensa". Il profeta Osea canta la forza e la bellezza dell’ulivo così: “sarà come rugiada per Israele, esso fiorirà come un giglio e metterà radici come il cedro del Libano. Si espanderanno i

suoi germogli e avrà la bellezza del­ l’ulivo e la fragranza del Libano” (Os 13, 6­7). Nella descrizione che nel Primo Libro dei Re viene data del Santo dei Santi del tempio di Gerusalemme si precisa che "Salomone nella cella fece due cherubini di legno d’ulivo, alti dieci cubiti … fece costruire la porta della cella con battenti di legno d’ulivo … lo stesso procedimento adottò per la porta della navata, che aveva stipiti di legno d’ulivo" (cfr 1Re 6, 31­33). Quando si volle rendere onore a Giu­ ditta, la si "incoronò di fronde d’ulivo ed ella precedette tutto il popolo, gui­ dando la danza di tutte le don­ ne" (Giuditta 15, 13). Sono circa settanta le citazioni che se ne fanno solo nella Bibbia. Lo stesso nome di Gesù, Christos, vuol dire semplicemente: unto di olio di oliva. Anche Omero nei suoi poemi citò l’oli­ vo come associazione a simbolo di pace e di vita. Era d’olivo il gigantesco tronco per mezzo del quale Polifemo venne ac­ cecato da Ulisse e dai suoi compagni. Il re di Itaca costruì per sè e per Penelope il letto nuziale, scavandolo nel tronco stesso di una possente pianta d’olivo, simbolo di un’unione salda e duratura. A conferma della millenaria storia dell’ulivo ricordiamo come la simbo­ logia ci riporta all’antica Gerusa­ lemme con il "Monte degli Ulivi". Nell’antica Grecia era considerato una pianta sacra al punto che chiunque fosse sorpreso a danneggiarla veniva punito con l’esilio. Alle stesse Olimpiadi, ai vincitori veni­ vano offerti una corona di ulivo ed un’ampolla d’olio. Ad Atene esisteva un ulivo ritenuto, il primo ulivo del mondo, nato dalla lancia della stessa Atena e per questo considerato sacro e protetto da guardie. I nostri antennati Romani, invece, in­ trecciavano ramoscelli di ulivo per farne corone con le quali premiare i cittadini più valorosi, oltre al fatto che, secondo tradizione, i gemelli Romolo e Remo nacquero sotto un albero d’olivo. Nella religione cristiana la pianta


CULTURA Storia d’olivo ricopre molte simbologie. Dal ritorno della colomba liberata da Noè, all’arca con un ramoscello d’ulivo nel becco, l’olivo assunse un duplice significato: diventò il simbolo della rigenerazione, perché, dopo la distru­ zione operata dal diluvio, la terra tornava a fiorire. Diventô anche simbolo di pace perché attestava la fine del castigo e la ricon­ ciliazione di Dio con gli uomini. In questa ottica l’olivo diventa una pianta sacra e sacro è anche l’olio che viene dal suo frutto, le olive. In­ fatti l’olio d’oliva è il Crisma, usato nelle liturgie cristiane dal Battesimo all’Estrema Unzione, dalla Cresima al­ la Consacrazione dei nuovi sacerdoti. La simbologia dell’olivo si ritrova anche nei Santi Vangeli. Gesù fu ricevuto calorosamente dalla folla che agitava foglie di palma e ramoscelli d’olivo. Nell’Orto degli Ulivi egli trascorse le ultime ore prima della Passione. Pure nella tradizione ebraica, l’olivo ha un posto di riguardo. Secondo la leggenda, citata anche nella Genesi,

giornale Yediot Ahronot. Al termine di una preghiera collettiva sul Monte delle Beatitudini, che domina il Lago di Tiberiade, il pontefice aveva benedetto un olivo offerto da un fondo israeliano per la salvaguardia della terra. Papa Benedetto XVI è indicato dal frate profeta Malachia (1139 d.C.) col motto De gloria olivae che tradotto letteralmente significa "la gloria del­ l’olivo". Il riferimento a Benedetto può essere spiegato dal fatto che gli apparte­ nenti all’ordine benedettino sono an­ che chiamati gli Olivetani, sul cui stemma compare proprio il ramo d’olivo e, Papa Ratzinger è nato il 16 Aprile 1927, il sabato santo, il punto più significativo del periodo pasquale che è appunto caratterizzato dal sim­ bolo dell’olivo. Molto più recentemente Papa France­ sco ha utilizzato un pastorale in legno di olivo fatto dai detenuti del carcere di Sanremo. Oggi, a differenza del passato, abbia­ mo la fortuna di conoscere le ragioni

prima di morire Adamo inviò suo figlio Seth a chiedere ai cherubini tre semi dell’”albero della Conoscenza del Bene e del Male”. Seth, tornò con quanto chiesto e quando il padre morì, piantò sulla sua tomba i tre semi, dai quali nacquero: un cipresso, un cedro e, appunto, un olivo. L’olivo continua, tra miti, leggende e aneddoti, ad animare la cultura del­ l’umanità, prima fra tutte quella cri­ stiana. In un boschetto di olivi piantati du­ rante il pellegrinaggio di Giovanni Paolo II in Terra Santa nel 2000, solo l’albero che era stato benedetto dà frutti. Lo ha riferito nel 2008 il

fondanti di ciò che si è definito essere, con un’espressione calzante, l’anima dell’olio. Ed è un vantaggio notevole, che reca utili riscontri in termini di conoscenza del prodotto. Vantaggi che un tempo non esiste­ vano, visto che ci si affidava alla pura percezione di un dato di fatto, con­ sistente nel riconoscere le svariate virtù di quel tanto decantato liquor d’ulivi, come amava definirlo Dante Alighieri, sulla base della sola imma­ ginazione. L’approccio con il prezioso liquor d’ulivi era basato espressamente sul frutto delle esperienze maturate in prima persona, sulla propria pelle. E

così, l’olio guaritore che sana le ferite e nutre il corpo ha permesso infine all’uomo di elevarlo al ruolo di simbolo più alto e nobile delle civiltà. Vi sono frequenti rimandi al mito e alla religione, tali da far innalzare l’olio di oliva a simbolo di una robusta e potente forza evocativa. Persino in paesi lontani, laddove la coltura è solo un’acquisizione recente, l’olivo ha lasciato di sé un segno indelebile e significativo. In Giappone, per esempio, è divenuto simbolo di amabilità, tanto da essere considerato come l’albero della vitto­ ria, a coronamento sia del successo conseguito negli studi, sia di quello ottenuto nell’ambito delle imprese ci­ vili e militari. Il legno d’olivo avrebbe inoltre – quan­ to meno secondo una leggenda cinese – la forza di neutralizzare le nefaste conseguenze di alcuni veleni. La pianta in questione, d’altra parte, si lega strettamente al mito della nascita di Atene, attraverso l’edifi­ cazione della polis, della città, di­ venuto centro di vita civile e politica, ma anche luogo privilegiato di promo­ zione della cultura. L’olivo, pertanto, reca il segno della raggiunta civiltà. Non a caso il mito di Odisseo, cantato in maniera eccelsa da Omero, aiuta a comprendere con grande efficacia ta­ le passaggio, visto che è proprio la figura di Ulisse a incarnare alla perfe­ zione l’uomo dal multiforme ingegno, capace di fronteggiare la natura e il destino avverso. Infine, una chicca tutta italiana: dal 5 maggio 1948, l’Italia repubblicana ha il suo emblema. Il percorso creativo, durato 24 mesi, è il frutto di due pubblici concorsi e di un totale di 800 bozzetti presentati da circa 500 fra artisti e dilettanti. L’emblema prescelto è stato realiz­ zato da Paolo Paschetto ed è ca­ ratterizzato da tre elementi: la stella, la ruota dentata, i rami di quercia e di olivo! La stella è uno dei riferi­ menti più antichi del patrimonio iconografico ed è sempre stata asso­ ciata alla personificazione dell’Italia. La ruota dentata d’acciaio, simbolo dell’attività lavorativa, traduce il pri­ mo articolo della Carta Costitu­ zionale: "L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". La quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Il ramo di olivo simboleggia la volon­ tà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna sia della fra­ tellanza internazionale. Avreste mai pensato quanta sim­ bologia conservino regina Oliva e re Olivo? mercoledì 14 ottobre 2020/

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CULTURA Storia

a cura di Giovanni Longu

mail: glongu@sunrise.ch

Immigrazione italiana 1970­1990 26. Scuola di vita per il futuro

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a politica immigratoria sviz­ zera ha subito negli anni Settanta una svolta radica­ le grazie alla seconda generazione e alla sua integrazione nella struttura scolastica locale. Una spinta al cambiamento era stata data già dall’Accordo d’immigrazione tra la Svizzera e l’Italia del 1964, ma furono soprattutto la crisi economica del 1974­76 e le ripercussioni sui flussi degli immigrati italiani e sull’econo­ mia a richiamare l’attenzione della po­ litica svizzera sui problemi dei giovani stranieri della seconda generazione. Esigenze di cambiamento nell’eco­ nomia Quest’autunno, ricordando il 50° anniversario della votazione sulla pri­ ma iniziativa antistranieri di Schwar­ zenbach, alcuni commentatori hanno dato l’impressione di considerare quel­ l’iniziativa, più che la sua bocciatura, determinante per il cambio di rotta della politica immigratoria svizzera. Per qualcuno sarebbe stato addirittura 10

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proprio quel politico ad iniettare nel­ l’opinione pubblica elvetica il virus del «prima i nostri», destinato durante que­ sti cinquant’anni a contagiare una par­ te consistente della popolazione tanto da far temere un’accoglienza favore­ vole dell’ultima iniziativa della destra «Per un’immigrazione moderata (Ini­ ziativa per la limitazione)». Com’è noto, il 27 settembre 2020, questa iniziativa è stata sonoramente bocciata dal 61,7% dei votanti, con­ fermando che quel presunto virus non

svizzero non si lascia facilmente con­ dizionare dalle ideologie e dai popu­ lismi, ma è mosso soprattutto da sen­ timenti naturali (preoccupazione, pau­ ra, interesse) e considerazioni pratiche (valutazione dei rischi). Anche agli inizi degli anni Settanta a provocare la svolta non furono con­ siderazioni ideologiche o demagogi­ che ma pratiche e la valutazione dei rischi delle singole opzioni. Per esem­ pio, l’esigenza di stabilizzare la manodopera estera e di abbandonare la pratica della «rotazione» dei lavora­ tori stranieri nacque da una costatazione obiet­tiva e da Il virus del "prima i valutazioni di opportunità e conve­ nienza. nostri" ha contagiato Già dalla metà degli an­ni Sessanta erano chiare le tendenze non solo una parte consistente degli stranieri (allora soprattutto della popolazione italiani) a fermarsi sempre più a lungo in Svizzera, ma anche delle aziende a fidelizzare i propri dipen­denti più che a investire continuamente nella era così letale, che le parole di preparazione dei nuovi arrivati. Inoltre, Schwarzenbach cinquant’anni dopo al Consiglio federale sembrava pesano veramente poco, che il popolo opportuno non dare motivi di critica ai


CULTURA Storia movimenti antistranieri e agli stessi sindacati. Per queste ragioni cominciò, fra l’altro, a introdurre i «contingenti» annuali della manodopera estera e a condizionare le nuove assunzioni di stranieri nelle aziende alla mancanza di svizzeri o stranieri domiciliati disponibili. Conseguenze per il mercato del lavoro Negli stessi anni cominciava a deli­ nearsi anche una nuova esigenza nel­ l’economia e specialmente nell’in­ dustria: la razionalizzazione dei pro­ cessi di produzione implicava una maggiore valorizzazione delle risorse umane presenti. La crisi economica del 1974­76 sembrava dare una mano al Consiglio federale nella sua nuova politica di riduzione e sta­ bilizzazione della manodopera estera. La disoccupazione e il rischio di per­ dere il lavoro spingeva infatti mol­ tissimi italiani a porre fine all’espe­ rienza migratoria. Entro la fine del decennio la percentuale di stranieri sarebbe scesa dal 17,2 al 14,3%. Il numero di italiani residenti sarebbe passato da 583.850 a 418.989. D’altra parte, nessuno s’illudeva che dall’Italia, visto il boom economico in atto, potessero arrivare ancora immi­ grati in massa dal nord come dal sud. Le statistiche non lasciavano dubbi:

La partenza di personale italiano già formato aggravava la situazione di molte aziende dall’inizio degli anni Settanta il saldo migratorio con l’Italia era costan­ temente negativo ed era inimmagi­ nabile un’inversione di tendenza. Per molte aziende la partenza di per­ sonale italiano già formato rischiava di aggravare la situazione. Anche la possibilità di assicurare la produzione razionalizzando i processi aveva i suoi limiti. Per garantire la sopravvivenza occorreva prevedere la possibilità di continuare ad approvvigionarsi di ma­ nodopera estera europea e possibil­ mente simile, quanto a laboriosità e capacità di adattamento, a quella italiana. Ne erano consapevoli gli am­ bienti economici ma anche alcuni ambienti politici. La Svizzera, che avrebbe potuto aprire le frontiere ai Paesi extraeuropei, era molto restia a questo tipo di sosti­

tuzione perché le distanze culturali e i rischi di adattamento apparivano enormi. Sarebbe stato difficile se non impossibile adottare le misure di am­ modernamento e di razionalizzazione che apparivano indifferibili. Per que­ sto venne favorita piuttosto l’immi­ grazione dapprima di spagnoli e por­ toghesi, poi di greci, turchi, albanesi e altri. Un’altra opzione, mai confermata esplicitamente, ma verosimile a par­ tire da numerosi indizi, era quella di garantire nel mondo del lavoro la sostituzione della prima generazione di italiani con la seconda. Nessun mercato avrebbe potuto garantire una continuità più omogenea e sicura. Oltretutto i giovani italiani in età da zero a quattordici anni erano già oltre 150.000. La loro disponi­ bilità era però tutta da verificare. Scuola di vita o di mestiere? Negli anni Settanta ci sono stati sicuramente imprenditori, politici e persone comuni che pensarono di poter contare sulla seconda genera­ zione soprattutto italiana per garan­ tire all’economia la manodopera necessaria alla propria sopravvivenza e al proprio sviluppo. Questo pensie­ ro, agli inizi degli anni Settanta, sembrava suffragato da una costata­ zione abbastanza diffusa: i giovani italiani non brillavano nello studio, mentre anche secondo alcuni orien­ tatori scolastici sembravano più por­ tati per le attività manuali. Effettivamente, com’è stato già ricordato (v. articolo precedente), soprattutto negli anni Settanta e Ot­ tanta i bambini italiani non conse­ guivano buoni risultati a scuola e questo li predestinava quasi inesora­ bilmente a seguire apprendistati mi­ nori, a prevalenza manuale, e preclu­ deva loro, fatte salve le eccezioni, la possibilità di accedere agli appren­ distati più qualificati e, soprattutto al proseguimento degli studi. Talvolta, tuttavia, il giudizio che si da­ va nei loro confronti sembrava più un pregiudizio che il frutto di una valu­ tazione obiettiva. Se la media del successo scolastico dei bambini ita­ liani si scostava troppo da quella dei bambini svizzeri, la differenza poteva dipendere non solo dalle capacità de­ gli allievi ma anche da una eccessiva rigidità della selezione, dalla man­ canza di una adeguata preparazione del corpo insegnante, dall’insuffi­ ciente supporto della famiglia e da altre carenze. La soluzione più equa andava cercata colmando le lacune e non compromettendo il futuro profes­ sionale dei figli degli immigrati. Biso­ gnava dare loro una vera libertà di

scelta per poter imparare per la vita e per il mestiere. Le reazioni dei genitori e degli al­ lievi Per molti anni il sistema scolastico svizzero fu oggetto di aspre critiche nel campo della migrazione perché ritenuto troppo selettivo e discrimi­ natorio nei confronti dei figli degli immigrati. Per molti genitori rimane­ va inspiegabile l’assegnazione dei

La soddisfazione più bella è stata quella di poter dare ai figli la possibilità di studiare

loro figli alle «classi speciali» (anche perché nessuno spiegava loro in che cosa consistessero, la loro durata, ecc.) e l’esclusione dalle scuole di secondo grado inferiore. Le reazioni dei genitori portarono talvolta a modificare giudizi infondati, a far intervenire presso le direzioni scolastiche i rappresentanti stranieri nelle Commissioni cittadine, gli osservatori stranieri (se c’erano) nelle Commissioni scolastiche, i Comitati dei genitori, ecc. Anche molti allievi, come verrà ricordato in un prossimo articolo, rifiutarono i «consigli» di orientatori scolastici e professionali troppo schematici e poco psicologi. Grazie al lavoro di tanti, in quegli anni si giunse a una diffusa presa di co­ scienza degli immigrati (prima gene­ razione) sulla necessità dell’appren­ dimento della lingua locale, sul­ l’importanza di assicurare ai propri figli un adeguato sostegno scolastico in famiglia, sull’esigenza di conside­ rare la scuola la preparazione fonda­ mentale per la vita prima ancora che per il mestiere da apprendere. Col passare degli anni questa co­ scienza comune dei genitori immi­ grati sarà premiata perché porterà a una sorta di rivalutazione del percor­ so seguito con determinazione e co­ stanza, al rafforzamento dell’italianità (fin dagli anni Ottanta) e soprattutto al conseguimento, dagli anni Novanta in poi, di titoli di studio di scuola secondaria superiore e universitari da parte di un numero crescente di giovani di seconda generazione. Per molti genitori, tuttavia, la soddi­ sfazione più bella è stata sicuramente vedere i propri figli percorrere strade diverse dalle loro. In fondo è quello che hanno sempre voluto, emigrando e dando loro la possibilità di studiare. mercoledì 14 ottobre 2020/

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CULTURA Turismo

a cura della

Redazione

Il fascino antico di Gerace Un cuore medievale tutto da scoprire

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erace rientra fra quei piccoli gioielli d’Italia, che la storia, l’arte e le varie dominazioni hanno attraversato e portato a noi. Visitare Gerace significa immergersi in varie epoche. In una stratificazione storica che è visibile a partire dai monumenti religiosi. Ne troviamo sia a partire dall’epoca romana (pre­ cristiani dunque) che chiese sorte nel cuore del medioevo. Ciò che maggiormente colpisce è trovarsi in questo piccolo borgo arrocato sull’al­ tura e, percorrendo un vecchio corso del paese, scorgere in lontananza il mar Ionio con le sue sfumature di azzurro. Le antiche popolazioni pre­ greche, che abitavano questo luogo, è del tutto plausibile vedessero lo stesso scorcio panoramico. Non dobbiamo dimenticare inoltre che Gerace, oltre a suscitare interesse per via della sua lunga e antica storia, è anche un luogo che si distingue per le bellezze naturali in cui sorge. Difatti sarà una delizia degli occhi lasciare il picolo borgo e avventurarsi all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, che avvolge in un abbraccio verde e rigoglioso l’intero paesino. Tra le cose da non perdere a Gerace 12

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un posto di rilievo lo merita certa­ mente il suo Castello. Edificato du­

all’amba rocciosa intorno al quale si sviluppo l’originario centro abitato del

Piazza del Tocco

rante il VII secolo d.C., l’esistenza del castello di Gerace è testimoniata già nel X secolo d.C. quando fu devastato insieme alla città dai bizantini. Con la venuta dei normanni, intorno al 1050, fu ristrutturato e fortificato. L’imponente struttura sorge in cima

paese. Nei secoli successivi subì le devastazioni di alcuni catastrofici terremoti. Di esso rimangono una grande torre e poche mura, in parte ricavate dalla roccia e in parte si ergono a picco sui burroni circostanti. Originariamente era dotato di sistemi


CULTURA Turismo San Giovannello oltre che quelle del Sacro Cuore, di Santa Maria di Monserrato e molte altre. Tra i conventi principali, decisamente sug­ gestivi sono il convento dei Cap­ puccini e quello dei Minori Osser­ vanti. Per godere di un altro punto decisa­ mente panoramico della cittadina, da non perdere la zona delle Bombarde. Si tratta di spianate sulle quali venivano posizionati i cannoni a difesa dell’area costiera, che oggi sono diventate meravigliosi belvedere dai quali abbracciare con lo sguardo lo Ionio e la lussureggiante flora che circonda il borgo.

Veduta esterna della Cattedrale

di canalizzazione delle acque meteo­ riche, di un grande pozzo, un ponte levatoio sul suo lato orientale, un’ampia armeria, un cortile interno, del quale rimangono alcuni ruderi del colonnato, e altri locali adibiti alle più svariate funzioni. Dall’area antistante le mura del castello, chiamata Ba­ glio, si ammirano favolosi panorami sul paese di Antonimina, e sulla valle omonima. Uno dei punti di interesse principali di Gerace, nonché luogo di culto tra i più importanti della zona, è il Duomo di Gerace.

Maria Assunta di Gerace, consacrata al culto nel 1045, è una delle più rinomate costruzioni normanne della

Per innamorarsi definitivamente di Gerace niente di meglio che ammi­ rare l’accogliente Piazza del Tocco sulla quale si stagliano Palazzo Calceopulo, Palazzo Migliaccio e Palazzo Macrì, per poi intrufolarsi tra le suggestive vie del paese ed andare alla scoperta di una meravigliosa particolarità di Gerace, ovvero le grotte scavate nella roccia

La basilica concattedrale di Santa

Borgo incantto

Portta dei Vescovi

regione Calabria, dichiarata bene architettonico di interesse nazionale. In essa gli stili bizantino­romanico­ normanni si fondono, rendendone pura meraviglia sia gli esterni che il meraviglioso ambiente interno a tre navate. Al suo interno vi sono splendidi dipinti che incantano il visitatore come l’entrata con il colonnato greco. La Cattedrale non è l’unico edificio religioso di Gerace: la piccola cittadina vanta infatti la presenza di numerosissime chiese, oltre a conventi e monasteri, caratteristica che ha fatto conquistare al borgo calabrese l’appellativo di “Città Sacra”. Degne di nota sono anche la Chiesa di San Francesco e la Chiesa di

di Borgo Maggiore un tempo sede degli artigiani che lavoravano l’argilla, ed ancora oggi utilizzate dagli artisti locali per tramandare questa tradizio­ ne artigiana. Il Borgo Incantato: un festival da non perdere Se ci si trova in questa zona della Calabria nel mese di luglio sarà possibile avere la fortuna di assistere al Borgo Incantato, un festival di arte di strada che anima le vie della città e la rende, se possibile, ancora più magica. E per godersi le onde del Mediterraneo, a pochi chilometri da Gerace il mare sempre splendido della Calabria si offre in tutto il suo fascino nelle località balneari della cosiddetta Costa dei Gelsomini mercoledì 14 ottobre 2020/

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ATTUALITÀ Economia

Italia fuori dall'Europa?

a cura di Peter

Ferri

Ecco perché all'Italia non conviene uscire dall'Euro

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ari lettori, ormai da anni, e specialmente nelle fasi eco­ nomicamente difficili, si pa­ venta un’uscita dell’Italia dall’euro. Questo non può sorprendere, vista la pessima situazione economico/so­ ciale in cui versa il Paese. Tuttavia, cioò sarebbe un gravissimo errore. Tanto per cominciare il Bel Paese è tra i soci fondatori dell'Unione Eu­ ropea; cosa non da poco. Già questo, di per se, rappresenterebbe una “sconfitta europea” di enormi pro­ porzioni. Inoltre, l'Italia è la terza economia più grande della zona euro (dopo Germania e Francia) ed ha un prodotto interno lordo (Pil) di ben nove volte più grande di quello greco! Quindi si tratta di dimensioni e proporzioni del tutto diverse, ed un paragone con la Grecia, anch'esso fatto piuttosto sovente, è fuori luogo. Se un'eventuale uscita della Grecia avrebbe delle ripercussioni, immagi­ nate cosa succederebbe se ad uscire fosse l'Italia!! Inoltre, cosa da non sottovalutare assolutamente, si pensi ai tempi ed ai costi procedurali dell’eventuale dissociazione di un Paese dall’euro. Sarebbe necessaria, in effetti, una prolungata fase di 14

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gestione, in termini di riconversione dei salari e dei redditi, ridenomi­ nazione dei debiti e crediti, ripro­ grammazione dei computer e regi­ stratori di cassa, e così via. Come non ricordare la prolungata ed estesa fase di operazioni, anche di carattere squisitamente tecnico, messe in atto nella seconda metà degli anni Novanta per poter procedere al varo della moneta unica nel 1999. A questo riguardo, le ipotesi di chi disegna un piano d’uscita dall’euro senza traumi perché attuabile “tecni­ camente durante un fine settimana”, a mercati chiusi, appaiono del tutto irrealistiche. La fase di transizione sarebbe in realtà molto più lunga di un fine settimana. E forse durerebbe troppo a lungo per mantenere le mi­ sure restrittive necessarie, ad esem­ pio, a scongiurare la classica corsa agli sportelli quali il congelamento dei conti bancari, o imbrigliare investitori desiderosi di sottrarsi alle perdite di una svalutazione attraverso il divieto dei trasferimenti di capitale. Tali restrizioni creerebbero il caos ed una situazione quasi da “guerra civile”. Del tutto inaccettabile, quindi. Proprio la complessità delle proce­

dure fa capire come in tema di un’uscita dalla moneta unica non vi siano precedenti (tranne in Grecia) a cui far riferimento con una qualche attendibilità. Certo non l’abbandono di un accordo di cambi fissi. Di qui il fondato timore, da me condiviso, che un'uscita dell`Italia dalla zona euro e un ritorno alla lira finirebbe per spingere verso una crisi di proporzioni inusitate e per molti aspetti dram­ matiche, soprattutto sui mercati fi­ nanziari. Per riassumere, pur riconoscendo che la fase attraversata oggi dall’Unione Monetaria presenta tuttora criticità e difficoltà – come da me ripetuta­ mente messo in luce su queste pa­ gine nel corso degli anni – tali da poter portare a un ulteriore dete­ rioramento della situazione econo­ mica, non ritengo che, per l'Italia o per l'Europa, un'uscita del Bel Paese dall'euro sarebbe positiva. Bisogna essere consapevoli, allo stesso tempo, che uscire dall’euro a questo stadio così avanzato del processo di integra­ zione rappresenterebbe un’alternativa (tra varie diverse possibili) dai costi e rischi elevatissimi, sia per l'Italia, sia per l'Europa tutta!!


ATTUALITÀ Società

Per vincere i mali del mondo

a cura di don Egidio Todeschini

Fratelli tutti: la nuova enciclica sociale di Papa Francesco

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n manifesto per i nostri tempi per promuovere un’aspirazione mondiale alla fraternità. È la nuova enciclica sociale “Fratelli tutti” con cui papa Francesco si rivolge a tutte le persone di buona

volontà al di là delle loro convinzioni religiose “per un futuro modellato dall’interdipendenza e dal­la corresponsabilità nell’intera fami­glia umana”. Per “guarire dalla chiusura del consumismo, dell’indi­vidualismo e rendere possibile lo sviluppo di una comunità mondiale che viva l’amicizia sociale”. La fraternità è da promuovere non solo a parole, ma nei fatti. Fatti che si concretizzano nella “politica migliore”, quella non sottomessa agli interessi della finanza, ma al servizio del bene comune, in grado di porre al centro la dignità di ogni essere umano e di assicurare il lavoro a tutti, affinché ciascuno possa sviluppare le proprie capacità. Una politica che, lontana dai populismi, sappia trovare soluzioni a ciò che attenta contro i diritti umani fondamentali e che punti ad eli­ minare definitivamente la fame e la tratta. Al contempo, Papa Francesco sottolinea che un mondo più giusto si raggiunge promuovendo la pace, che non è soltanto assenza di guerra, ma una vera e propria opera “artigianale” che coinvolge tutti. Continua papa Francesco: “Possiamo far rinascere questa aspirazione mondiale alla fraternità dopo che il Covid­19 ha messo in luce le nostre

false sicurezze. Al di là delle varie risposte che hanno dato i diversi Paesi, è apparsa evidente l’incapacità di agire insieme. Malgrado siamo iperconnessi, si è verificata una frammentazione che ha reso più

difficile risolvere i problemi che ci toccano tutti. Il mondo avanzava implacabilmente verso un’economia che, utilizzando i progressi tecnologici, cercava di ridurre i costi umani e qualcuno pretendeva di farci credere che bastava la libertà di mercato perché tutto si potesse considerare sicuro. Ma il colpo duro ed ina­ spettato di questa pandemia ha ob­ bligato per forza a pensare agli esseri umani, a tutti, più che al beneficio di alcuni”. Aperta da una breve introduzione e articolata in otto capitoli, l’Enciclica raccoglie molte delle sue riflessioni sulla fraternità e l’amicizia sociale, collocate però “in un contesto più ampio” e integrate da “numerosi documenti e lettere” inviate a Francesco da “tante persone e gruppi di tutto il mondo”. Nel primo capito­ lo, “Le ombre di un mondo chiuso”, il documento si sofferma sulle tante storture dell’epoca contemporanea: la manipolazione e la deformazione di concetti come democrazia, libertà, giustizia; la perdita del senso del sociale e della storia; l’egoismo e il disinteresse per il bene comune; la prevalenza di una logica di mercato fondata sul profitto e la cultura dello scarto; la disoccupazione, il razzismo,

la povertà; la disparità dei diritti e le sue aberrazioni come la schiavitù, la tratta, le donne assoggettate e poi forzate ad abortire, il traffico di organi. Si tratta di problemi globali che esigono azioni globali, sottolinea il Papa, lanciando l’allarme anche contro una “cultura dei muri” che favorisce il proliferare delle mafie, alimentate da paura e solitudine. La politica di cui c’è bisogno, sottolinea ancora Francesco, è quella che dice no alla corruzione, all’inef­ ficienza, al cattivo uso del potere, alla mancanza di rispetto delle leggi. È una politica incentrata sulla dignità umana e non sottomessa alla finanza perché “il mercato da solo non risolve tutto”: le “stragi” provocate dalle speculazioni finanziarie lo hanno dimostrato. Un altro auspicio presente nell’Enci­ clica riguarda la riforma dell’Onu: di fronte al predominio della dimen­ sione economica che annulla il potere del singolo Stato, infatti, il compito delle Nazioni Unite sarà quello di dare concretezza al concetto di “famiglia di nazioni” lavorando per il bene comune, lo sradicamento dell’indigenza e la tutela dei diritti umani. Ricorrendo instancabilmente “al negoziato, ai buoni uffici e all’arbitrato” l’Onu deve promuovere la forza del diritto sul diritto della forza, favorendo accordi multilaterali che tutelino al meglio anche gli Stati più deboli. “In questa riflessione sulla fraternità universale, mi sono sentito motivato specialmente da San Francesco d’Assisi ed anche da altri fratelli che non sono cattolici: Martin Luther King, Desmond Tutu, il Mahatma Gandhi e molti altri. Ma voglio concludere ricordando un’altra perso­ na di profonda fede, la quale, a partire dalla sua intensa esperienza di Dio, ha compiuto un cammino di trasformazione fino a sentirsi fratello di tutti. Mi riferisco al beato Charles de Foucauld”. Sono queste le parole con cui Papa Francesco chiude la nuova enciclica sociale “Fratelli tutti”, che ha voluto firmare ad Assisi sabato 3 ottobre sulla tomba del Poverello. mercoledì 14 ottobre 2020/

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CULTURA Arte

a cura di Andrea Pagnacco pittore

Rudolf Polanszky I metalli nei suoi lavori

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opo aver percorso una discesa molto ripida al centro di Basilea ho in­ crociato alla mia destra una galleria che, sempre a causa del coronavirus e le sue restrizioni alla vita quoti­ diana, non avevo mai notato prima. Si tratta della Galleria Gagosian situtata al Rheinsprung n. 1. Il nome Gagosian mi diceva da subito qualcosa. Infatti, l'omonima galleria di New York è una della più famose al mondo. Il suo fondatore, Larry Gagosian, nella sua lunga carriera ha aperto delle gallerie in tante capitali e grandi città del mondo, come Parigi, Londra, e nella città eterna, cioè Roma, etc. alle

Foto: Esther Landolt

quali si è aggiunta nel 2019 anche quella di Basilea. Le gallerie Gagosian sono da anni presenti all'Arte Fiera della città renana. Come ho varcato la soglia, sono stato accolto cordialmente da un signore che fa le veci del gallerista. Alle pareti erano esposti i lavori di Rudolf Polanszky, un artista au­ striaco, da quanto vengo a sapere attraverso libri e cataloghi molto noto sia nel suo paese che oltre. Da subito ho apprezzato le calibrate composizioni nel suo contesto arti­ stico. Composizioni che secondo il mio parere di pittore sono la punta di diamante del suo “fare arte”. In questa esibizione al pubblico il Polanszky fa notare con un graffiante carattere i suoi “colori” tratti da un'insieme di veri metalli ultrapiatti tutti dai toni e sfumature uno diverso dall'altro, ottenendo delle autentiche preziosità. Nel suo intenso lavoro l'artista crea anche delle interessanti installazioni. La mostra sarà aperta fino al 28 novembre 2020.

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CULTURA Spettacoli

a cura della

Redazione

A breve a Losanna aprirà un museo privato della migrazione.

Michele Scala, tra i promotori del progetto e presidente della CLI di Losanna, spiega che il museo sarà dedicato «à la migration, aussi bien des personnes qui ont migré vers la Suisse que des Suisses qui ont migré vers d’autres régions du monde» ovvero sia agli emigrati in Svizzera che agli svizzeri emigrati in altre parti del mondo. Il museo sarà integrato nei locali del Centro culturale des Amériques Casona Latina. La prima mostra sarà dedicata al 50° anniversario dell'Iniziativa Schwarzenbach e ai diritti umani e sarà inaugurata il prossimo 29 ottobre. Racconterà la storia dei migranti venuti in Svizzera per costruire le grandi infrastrutture (strade, gallerie, ecc.) e il lancio dell'iniziativa contro l'inforestieramento. L'esposizione porrà l'accento sulla violazione dei diritti umani con le testimonianze dei bambini nascosti e le famiglie separate. Inaugurazione: 29 octobre 2020 à partir de 18h30 Casona Latina, rue de Genève 57 bis, 1004 Lausanne La questione della migrazione è centrale nella società contemporanea: l'uomo non si è mai spostato così tanto sul pianeta come fa oggi. Tra questi movimenti vi sono spostamenti desiderati (viaggi, vacanze, formazione e soggiorni di lavoro), ma anche più o meno forzati dalle circostanze, siano esse economiche o politiche.

Domenica dalle 7 alle 12

(FM97,5), DAB+

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MOTORI E MOBILITÀ

Tutto pronto a Padova per auto e moto d’Epoca 2020

a cura di Graziano Guerra

Confermati i padiglioni espositivi all'interno di Fiera di Padova

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al 22 al 25 ottobre a Padova il salone Classic promette un'esperienza a tutto tondo: dagli anniversari prestigiosi a un focus originale sui marchi italiani che hanno segnato l'epoca della rinascita e del boom economico. L’organizzazione dell’edizione 2020 di Auto e Moto d’Epoca procede a pieno ritmo. Confermati i padiglioni espo­ sitivi all’interno di Fiera di Padova, così come le presenze da tutta Europa. Il tutto nel pieno rispetto delle misure di sicurezza messe in atto per garantire la salute e al contempo la serenità di tutti coloro che saranno presenti a Padova: espositori, ospiti, media e pubblico. Auto e Moto d’Epoca, il più grande 18

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salone d’Europa dove si fondono cultura, passione, design e tecnologia ­ in cartellone dal 22 al 25 ottobre 2020 ­, sarà il primo grande appun­ tamento internazionale del 2020. Ottimi i segnali di ripresa del settore e la voglia di esserci. A partire dal settore di punta di Auto e Moto d’Epoca, il mercato delle auto ­ clas­ siche, da sogno e instant classic – al­ le quali, come sempre, si affiancano i ricambi e “automobilia”, i tanti club presenti, le case automobilistiche, le migliori aziende dedicate alla manu­ tenzione e conservazione delle auto, oggetti e abbigliamento vintage. Tra i tanti anniversari prestigiosi del 2020 che verranno celebrati tra i padiglioni vanno sicuramente ricorda­ ti i 110 anni di Alfa Romeo e gli 85 di

Jaguar, i 60 di Lancia Flavia fino ai 50 di Range Rover. Per tutti gli appassionati, due mostre importanti dedicate all’ingegno e alla tenacia italiani nella storia delle due e quattro ruote: Il coraggio di sogna­ re, anche come segno di ripresa del settore. La prima: L’ordinario diventa straordinario, organizzata in collabo­ razione con ACI Storico nel padiglione 3, mostra una selezione di marchi e modelli dell’Italia postbellica, per celebrare la capacità, tutta italiana, di trasformare auto comuni in prestigio­ se fuoriserie e bolidi da corsa. La seconda: L’uomo che ha sconfitto i giganti, interamente dedicata alle due ruote, con più di 20 modelli unici dalla collezione delle “Moto dei Miti” di Genesio Bevilacqua, per raccontare la storia dell’Athea Racing.


MOTORI E MOBILITÀ Natasha Stefanenko promuove il Museo Nicolis Inserito nel 10% delle migliori attrazioni mondiali da Tripadvisor “Travelers’ Choice Award 2020”

Brevi Consegnati in Svizzera i primi camion a idrogeno. Hyundai Motors annuncia inoltre l'espansione ai mer­ cati globali con l’ampliamento della capacità produttiva del camion XCIENT Fuel Cell a 2.000 veicoli l'an­ no entro il 2021. Da mercoledì scorso, i primi sette camion a celle di combu­ stibile al mondo di serie viaggiano emettendo solo vapore acqueo.

I conducenti di modelli elettri­ ficati Peugeot riceveranno gratuita­ mente una carta di ricarica evpass del valore di CHF 50.­. La carta evpass donata da Peugeot consente l'accesso a tutte le stazioni di ricarica pubbliche in Svizzera e a più di 60'000 in Europa, e la ricarica avviene a un costo di elettricità più basso.

L’affascinante Natasha Stefanenko ha trascorso qualche giorno a Verona e dintorni alla scoperta delle unicità di questo incantevole territorio. Non poteva mancare la tappa a Villafranca di Verona al Museo Nicolis, eccellenza scaligera con alcune delle collezioni più blasonate esistenti, fra le quali una esclusiva di automobili rappresentativa del 900. Di origini russe e italiana d’adozione, l’attrice e conduttrice televisiva, modella dal fascino senza tempo, è oggi una influencer con 188 mila followers. Accompagnati da Silvia Nicolis, presidente del Museo, Natasha Stefanenko insieme al marito Luca Sabbioni e alla già popolarissima figlia Sasha, hanno potuto ammirare la stupenda collezione delle rarissime vetture che hanno tracciato la storia della meccanica, della moda, del design e del cinema. Decine le immagini e video condivisi sui social a bordo della prestigiosa Isotta Fraschini del 1929 amata da Rodolfo Valentino e Gabriele D’Annunzio o della Bugatti tipo 49 del 1931, ultimo capolavoro di Ettore Bugatti. Divertenti le gag con il marito a bordo della Lancia Astura Mille Miglia del 1938 e della BMW Isetta del 1958, a conferma della simpatia che ha reso popolare Natasha Stefanenko. Abarth 595 Scorpioneoro e Monster Energy Yamaha Le due nuove serie speciali a tiratura limitata – ciascuna prodotta in 2.000 esemplari ­ Abarth 595 Scorpioneoro e Abarth 595 Monster Energy Yamaha sono nelle concessionarie della Svizzera. Abarth 595 Scorpioneoro si caratterizza per una raffinata livrea nera con dettagli dorati e contenuti unici che la rendono un autentico “pezzo da collezione”. L’adrenalinica Abarth 595 Monster Energy Yamaha è la limited edition che celebra la partnership tra i due marchi nata nel 2015. La livrea e gli interni richiamano i colori della YZR­M1 Monster Energy Yamaha MotoGP 2020, l’“artiglio Monster” sul cofano è un omaggio alla nuova collaborazione con il famoso energy drink. Entrambe le serie speciali sono disponibili in Svizzera con prezzi a partire da CHF 32'240 per la berlina e CHF 35'240 per la cabrio.

La gamma Jaguar 2021 si apre con la variante elettrificata XE. La nuova ibrida leggera porta in dote anche un nuovo sistema di infotainment. Aumentata l'efficienza dei turbodiesel due litri a quattro cilindri della famiglia Ingenium con l'ultimo ibrido dolce. Già in listino e disponibile in concessionaria. Mercedes­Benz conferma la sua espansione elettrica con sei nuovi modelli EQ. Prima a utilizzare la nuova architettura elettrica per i veicoli della Stella sarà la EQS della nuova gamma S­Class. Seguiranno presto la berlina EQE e le varianti SUV. La compatta EQA, sorella tutta elettrica della GLA, andrà in pro­ duzione entro fine anno, seguita dalla EQB nel 2021. Svolta epocale per la casa motociclistica bolognese Ducati. Partita nello stabilimento di Borgo Panigale la produzione della Multi­ strada V4. Con un motore com­ pletamente nuovo è la prima moto a utilizzare la tecnologia radar anteriore e posteriore in grado di fornire un rivoluzionario sistema di ausilio alla guida. Presentazione ufficiale il 4 novembre.

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CULTURA Sport

Il primo impianto nella storia della Fiorentina

a cura di Graziano Guerra

Calcio

Il nuovo centro sportivo “Viola Park” ­ nome provvisorio ­ sorgerà alle porte di Firenze, nel comune di Bagno a Ripoli. “Per la famiglia Commisso questo è un grandissimo

Sci Alberto Tomba Atleta del Secolo FISI

Curling

orgoglio. Questo sarà il primo im­ pianto nella storia della Fiorentina” – ha dichiarato il presidente della Fiorentina –. “Si tratta di 70 milioni di euro di investimenti”. I lavori dovrebbero iniziare il 2 gennaio, mentre il taglio del nastro “spero ci sarà entro un anno”. “Le cose buone vanno sottolineate, avremo una casa che si può chiamare ‘casa viola’. Sarà la più grande d’Italia. Sarà bellissima. Avrà grande rispetto del territorio di Firenze e della Toscana e metterà in condizione di lavorare al meglio la società e la squadra maschile, femminile e le giovanili” ha sottolineato Rocco Commisso.

Il campione bolognese e stato eletto il più grande atleta degli sport invernali nel corso delle celebrazioni per il centenario della Federazione Italiana Sport Invernali, superando in finale con il 61% dei voti un altro grande campione come Gustavo Thoeni. L'esito del concorso svolto in collaborazione con www.gazzetta.it, è giunto dopo alcune settimane di votazioni, che avevano visto al via 32 fra i più grandi interpreti delle 15 discipline federali, che hanno contribuito a fare grande la FISI nella storia.

L’Atalanta regala il pallone del 4 a 0 al Valencia all’ospedale di Bergamo

Ospiti al Gewiss Stadium dell'Atalanta al debutto casalingo stagionale dei ragazzi di Gian Piero Gasperini, una delegazione di operatori sanitari dell'Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo ha ricevuto il pallone della partita di Champions League Valencia­Atalanta, promesso da Josip Ilicic. Si tratta del pallone con il quale il campione sloveno aveva segnato i quattro gol che hanno permesso ai nerazzurri di espugnare l'Estadio de Mestalla e di qualificarsi alla Final­8 della maggiore competizione europea. Lo ha reso noto la Lega Serie A in una nota, sottolineando che "è stata l'occasione per ringraziarli nuovamente per quanto hanno fatto e stanno facendo a tutela della nostra salute".

Azzurre riammesse ai Mondiali di Sciaffusa La World Curling Federation ha comunicato la riammissione della Nazionale italiana ai Mondiali 2021 in programma a Sciaffusa, in Svizzera, dal 20 al 28 marzo 2021. Come spiega il Coni, le azzurre, che si erano guadagnate di diritto un posto nella prossima rassegna iridata in virtù del successo lo scorso gennaio in Canada nel torneo di Qualificazione Mondiale, erano state escluse dalla WCF un mese fa quando, con la cancellazione di gran parte degli eventi previsti nella stagione 2020­21, la stessa Federazione Internazionale aveva stabilito come nuovi criteri di ammissione i risultati ottenuti nel 2019 integrati dalla provvisoria posizione nel ranking mondiale. Un’esclusione contestata dalla FISG che ha chiesto la riammissione della Nazionale ai Mondiali, accolta dalla WCF con l’estensione da 13 a 14 le nazioni partecipanti. Per le azzurre, oltre alla soddisfazione di prendere parte ad una competizione che si erano guadagnate sul ghiaccio, anche la possibilità di conquistare in Svizzera la qualificazione ai Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. 20

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CULTURA Cucina

Involtini in foglia di vite con salsiccia Ingredienti per 4 persone 300 g funghi misti puliti 150 g una sovracoscia di pollo 120 g salsiccia 100 g latte 40 g polenta istantanea 8 foglie di vite mezza cipolla mondata concentrato di pomodoro alloro pepe vino bianco olio extravergine d' oliva sale Per la ricetta degli involtini in foglia di vite con salsiccia, spellate e disossate la sovracoscia, poi spellate la salsiccia e tritatele insieme. Distribuite la carne nelle foglie di vite e chiudetele a involtino. Scaldate 200 g di acqua con il latte e una piccola presa di sale; al bollore versatevi la farina per

polenta e cuocete per circa 8’. Tritate la cipolla, stufatela in un velo di olio, con una foglia di alloro e i funghi per 1’; unitevi 1/2 cucchiaino di concentrato, pepe e sfumate con 2­3 cucchiai di vino.

Tarte tatin di pere e ananas Ingredienti per 8 persone: 360 g Fette di ananas 230 g Pasta sfoglia stesa 180 g Polpa di pera a afettine 60 g Zucchero 60 g Burro 1 pz Tuorlo Latte Rosmarino Sale

Aggiungete gli involtini, bagnateli con poca acqua, coprite e cuocete per 7 min. Serviteli con i funghi e la polenta.

Vellutata di zucca in crosta

Ingredienti per 6 persone 500 g pasta sfoglia surgelata 500 g polpa di zucca 250 g fagioli bianchi (toscanelli) lessati 200 g latte 200 g panna 70 g cipolla 60 g farina 50 g burro 18 code di gambero rosmarino un uovo semi di papavero 1 L brodo olio d'oliva sale pepe

Per preparare la vellutata di zucca soffriggete dolcemente, in un filo d’olio, la cipolla tritata, la zucca a dadini e i fagioli; unite la farina, fatela assorbire, aggiungete il brodo, il latte, sale, pepe, lasciate bollire a fuoco moderato per 40 min. infine frullate e unite la panna: otterrete la vellutata. Rosolate nel burro spumeggiante le code di gambero sgusciate, insapori­ tele con sale, pepe e rosmarino tri­ tato. Stendete la sfoglia scongelata, pen­ nellatela d’uovo battuto, spolve­ rizzatela abbondantemente di pepe e semi di papavero, piegatela in tre, a fisarmonica, stendetela di nuovo e ritagliatela in 6 dischi larghi a suf­ ficienza per chiudere le zuppierine da porzione. Riempite queste ultime con la vellutata, le code di gambero e copritele con i dischi di sfoglia, pennellati d’uovo da ambo i lati, facendoli aderire al bordo delle zuppierine. Spolverizzate la copertura con semi di papavero e pepe, quindi infornate a 200° per 10min. circa. Portate in tavola, senza aprire i recipienti.

Per la ricetta della Tarte tatin di pere e ananas, battete il tuorlo con un cucchiaio di latte. Fate sciogliere il burro con lo zucchero e un pizzico di sale in padella fino a quando non diventa di un color ambrato, poi distribuitelo sul fondo di uno stampo (diam 26 cm, h 5 cm). Unite subito al centro una fetta intera di ananas e poi intorno, a raggiera, il resto delle fette di ananas tagliate a metà alternandole con fettine di pera. Profumate con un trito fine di rosmarino e coprite con la pasta sfoglia. Spennellate con il tuorlo battuto e infornate a 180 °C per 20 , poi proseguite a 190 °C per altri 10 . Sfornate e girate subito su un piatto da portata. Decorate a piacere con rosmarino.

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COMUNICATI STAMPA CONFUSIONE SUL PAGAMENTO DELLA TARI DA PARTE DEI PENSIONATI AIRE Sulla TARI il Governo non ha ancora chiarito in maniera ufficiale ed inequivocabile che lo sconto dei due terzi a favore dei pensionati italiani iscritti all’AIRE è ancora in vigore, tanto è vero che ci giungono segna­ lazioni da parte di nostri connazionali pensionati ai quali i comuni dove è ubicato l’immobile di loro proprietà hanno chiesto il pagamento dell’in­ tero importo. Ho chiesto perciò al Dipartimento delle Finanze del MEF di chiarire ufficialmente la confusione che si è creata e fornire una interpretazione autentica della normativa attual­ mente in vigore anche per i comuni che non vogliono o non sono in grado di interpretarla correttamente. Ecco i fatti. La legge di Bilancio per il 2020 ha abrogato l’articolo 13, commi da 1 a 12­ter e 13­bis, del decreto legge n. 201 del 2011 che, come modificato dall’articolo 9­bis, comma 1, della legge n. 80/2014, aveva introdotto l’esenzione dall’IMU per i pensionati iscritti all’AIRE titolari di pensione estera e proprietari di

immobili in Italia non locati o dati in comodato d’uso. Tale articolo 9­bis, ora abolito, oltre che a introdurre l’esenzione dall’IMU per i pensionati succitati aveva an­ che, al comma 2, disposto che l’im­ posta comunale TARI fosse applicata in misura ridotta di due terzi per gli stessi soggetti. Questa ultima misura, sebbene le disposizioni introdotte con l’art. 9­bis non esistono più perché abrogate dalla Legge di Bilancio per il 2020, sembrerebbe sia ancora in vigore, perché sempre la stessa legge di Bilancio aveva stabilito che restas­ sero ferme le disposizioni che disci­ plinano la tassa sui rifiuti TARI. In parole povere l’eliminazione delle mi­ sure agevolative per i pensionati italiani residenti all’estero riguarde­ rebbero solo l’IMU ma non la TARI. Informalmente questo è anche l’orien­tamento del Dipartimento delle Fi­nanze del MEF che però non ha mai emanato provvedimenti o interpre­tazioni ufficiali, dando probabilmente per scontato che la riduzione della TARI sia rimasta in

Coronavirus

vigore. Purtroppo proprio a causa della mancanza di un chiarimento ufficiale alcuni comuni italiani hanno attuato le nuove normative in maniera restrit­ tiva accreditando così l’interpreta­ zione che la Legge di Bilancio abbia eliminato sia l’esenzione dall’IMU che la riduzione della TARI. Ho chiesto al MEF quindi di predi­ sporre un chiarimento formale e pub­ blico, anche per i comuni italiani, sulla scorta di quanto il Dipartimento delle Finanze del MEF mi ha già chiarito informalmente e cioè che rimane comunque in vigore la riduzione (pari a due terzi) prevista per i pensionati iscritti all’AIRE in materia di tassa sui rifiuti (TARI) (anche se tuttavia è bene ricordare che su tale agevolazione re­siduale pende ancora la procedura di infrazione da parte della Commissio­ ne europea relativa all’applicazione di regimi preferenziali, in materia di IMU, TASI ­ vigente prima dell’anno 2020 ­ e TARI). Angela Schirò

Quarantena per chi

Invito alla vigilanza

arriva in Svizzera da…

Di fronte al peggioramento della situazione, il comitato direttivo della Conferenza dei diret­ tori cantonali della sanità (CDS) invita alla vigilanza e ribadisce le sue raccomandazioni ai cantoni particolarmente colpiti dall'epi­ demia.

Dopo la Liguria, Berna ora ha aggiunto altre tre Regioni italiane nella lista delle zone e dei Paesi a rischio coronavirus: Campania, Sardegna e Veneto. L'elenco, aggiornato venerdì e valido da lunedì 12 ottobre, comprende per la prima volta anche due Länder tedeschi: quello di Berlino e quello di Amburgo. Nulla è cambiato per quanto riguarda le regioni francesi, che rimangono 18.

Per quanto riguarda l'obbligo di indossare le mascherina nei negozi o nei luoghi pubblici chiusi, tredici cantoni hanno finora inasprito le disposizioni.

Per l'Austria si aggiungono le Regioni di Salisburgo e del Burgenland, nell'est del Paese. Figuravano già sulla lista Alta Austria, Bassa Austria e l'area di Vienna.

L'ex dirigente della taskforce coronavirus della Confederazione, l'epidemiologo Matthias Egger, ha evocato mercoledì sulle colonne del tabloid svizzero­tedesco Blick il rischio di uno "scenario olandese", in cui il numero di casi aumenta rapidamente. "Un obbligo di portare la mascherina negli spazi pubblici chiusi sarebbe a mio avviso sensato in tutti i can­ toni", ha affermato Egger, favorevole anche all'uso della mascherina negli ascensori e sul posto di lavoro, se non è possibile mantenere le distanze.

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La "lista rossa" comprende ora anche altri sette Paesi in più, per un totale di 61, ovvero Russia, Slovacchia, Georgia, Canada, Iran, Giordania e Tunisia. Sono invece stati stralciati Bolivia, Suriname, Trinidad e Tobago, Repubblica Dominicana e Namibia, poiché in questi cinque Paesi l'incidenza delle infezioni si è abbassata. Per chi giunge nella Confederazione in provenienza da una regione o un Paese sulla lista rossa è obbligatoria la quarantena. Per consultare la lista completa: www.bag.admin.ch


COMUNICATI STAMPA

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TEMPO LIBERO

CRUCIVERBA

L'oroscopo della settimana dal 14 al 21 o obre

ARIETE Lunedì potresti ricevere una sorpresa inaspettata! Con la grinta e l’energia di Marte non ti ferma nessuno, e anche se sul lavoro non tutto filerà liscio come ti aspettavi, non ti perderai d’animo, anzi… TORO Questa settimana ti toccherà fare i conti con qualche imprevisto Potrebbe verificarsi qualche scontro a casa o sul lavoro.vAttenzione in particolare alle giornate nervose di lunedì, sabato e domenica. GEMELLI Hai sempre bisogno di nuovi stimoli, o il rischio è quello di annoiarti facilmente. Tra giovedì e venerdì in particolare avrai una bella luna fortunata ad assisterti e a regalarti delle belle emozioni. CANCRO Nonostante la stanchezza generale, in questa settimana non mancheranno gli stimoli. Venere e Mercurio sono pronti a regalarti nuovi incontri e tanto batticuore. Le single potrebbero conoscere qualcuno di speciale.

ORIZZONTALI 1 Pietra sacra musulmani (5)­ 5 ... Severin provincia della Romania (5)­10 Con Romeo... è una quattroruote (4)­11 In quella d'ospedale meglio non soggiornare (6)­ 12 Gran Turismo Internazionale (3)­13 Random Access Memory (3)­14 Internet Relay Chat (3)­15 Sigla automobilistica di Napoli (2)­16 Undicesima lettera dell' alfabeto (5)­18 Iniziali del comico Hendel (2)­19 Trattati duramente (9)­22 Affluente svizzero del Reno (4)­23 Ceramista italiano (1655­1723) (4)­26 Sposò Siface (9)­ 29 Sigla di Enna (2)­31 La bestia nera dei romanisti (5)­ 32 Bonus Malus (2)­33 Lo storico francese autore d'una Vita di Gesù (3)­35 Ninfa figlia del fiume Celso (3)­36 Stefano dell' atletica (3)­37 Incapace (6)­39 Culle rustiche (4)­40 Grande architetto (5)­41 Con Buenos nel nome della capitale argentina (5)

VERTICALI 1 Allatta cuccioli (5)­2 Costruzione sul tetto (6)­3 Associazione Filatelica Italiana (3)­4 Sigla di Bari (2)­5 La comanda il capitano (9)­6 Andata e Ritorno (2)­7 La repubblica di Salò (3)­8 Associazione Irachena Razza Pura (4)­9 Il Guitry commediografo (5)­11 Stanno in cima alla banda (4)­13 Divenuto meno denso (9)­16 Il nome di Wojtyla (5)­17 Ingresso del palazzo (5)­20 Brucia in cucina (3)­21 Il "diritto" latino (3)­24 Allora ­ dunque (6) 25 Cittadina spagnola nella provincia di Alicante (5)­27 Il dolce far niente (4)­28 Gli amici francesi (5)­30 Donna piccola (4)­34 Preposizione articolata (3)­36 Il3 ø mese abbreviato (3)­38 I confini del Tibet (2)­39 All'inizio è ... zitto (2) La soluzione a pag. 28 38

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LEONE La tua settimana comincia con una splendida luna in congiunzione nella giornata di lunedì, pronta a portarti fortuna e buon umore. Marte ti regala una marcia in più: sarai piena di energia e voglia di combattere. VERGINE Questa sarà davvero una settimana eccezionale! L’amore ti darà grandissime soddisfazioni e saprai di avere al tuo fianco qualcuno di davvero speciale. Anche sul lavoro potrebbero arrivare delle belle notizie o delle conferme. BILANCIA Potresti avere un po’ di malinconia o di stanchezza in più: a volte ti capita, ma non preoccupartene troppo e, soprattutto, non perdere fiducia in te stessa. Presto arriveranno anche per te delle grandi occasioni. SCORPIONE Sei più empatica che mai: riuscirai a capire le persone più del solito grazie al tuo intuito infallibile! Sabato e domenica saranno due giornate davvero speciali, soprattutto per quanto riguarda l’ambito dei sentimenti. SAGITTARIO Qualche litigio o discussione in più nella tua vita di coppia. Giornate particolarmente tese saranno quelle di martedì e mercoledì, con una luna sfavorevole. Meglio, invece, tra giovedì e venerdì. CAPRICORNO Nonostante la stanchezza, ormai non ti ferma più nessuno! È cominciato per te un periodo d’oro, in cui non mancheranno di certo le occasioni e le conferme, specie nell’ambito del lavoro. ACQUARIO Nella giornata di lunedì il tuo umore non sarà dei migliori e potrebbe verificarsi qualche contrattempo. Meglio già a partire dalla giornata di martedì, ma le giornate più fortunate della settimana saranno quelle di giovedì e venerdì. PESCI Dubbi e tensioni nella tua vita di coppia. Attenti a non dire cose di cui poi potreste pentirvi… Meglio, invece, sul fronte del lavoro. Mercurio vi aiuta a trovare nuovi contatti.


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