L'ECOtele7

Page 1

Anno 54 18 Novembre 2020 Fr. 3.­ numero

47

Settimanale d'informazione

IL RITORNO ALLA NATURA LO Z A F F E R A N O GIOVANI E ANZIANI LA PAROLA AI COMITES IN SVIZZERA

Gerusalemme


APPROFITTA DELLA NOSTRA OFFERTA !

SII FIERO DELLA NOSTRA LINGUA SOSTIENI LA LINGUA ITALIANA E LA STAMPA ITALIANA IN SVIZZERA

mercoledì 7 ottobre 2020/

39


A

SOMMARIO

Editoriale

RUBRICHE 8 9 12

La rubrica di Mauro Trentini Danno ad un capo d'abbigliamento La rubrica di Dino Nardi IMU: l'uovo di Colombo della Senatrice Garavini La rubrica di Stefania Calzà Lo zafferano

6

Economia Giovani e Anziani L'intervista La parola ai Comites ­ San Gallo ­ Sergio Giacinti

10 14 16 17 21

persone vili, costrette alle peggiori bugie perchè incapaci di affrontare la vita e di assumersi le responsabilità che ne derivano. I vigliacchi sono individui senza coraggio, che fuggono dinnanzi ai pericoli e agli obblighi. Agiscono altri le colpe dei loro misfatti. Li ascolto, incredula, mentre mentono spudoratamente nel tentativo di "sistemare" le cose a proprio piacimento. Alzano lo sguardo e, candidamente, ma con fermezza, smentiscono ciò che un istante prima avevano affermato con altrettanta forza, scagliandosi con chi è più debole di loro. E di codardi ce

CULTURA

Provo sempre una forte emozione quando mi imbatto in

spesso in maniera nascosta, indiretta, addossando agli

ATTUALITÀ 4

Care lettrici, cari lettori,

Storia Immigrazione italiana 1970­1990 ­ 30. Giovani senza identità? Società Cia cugina...!. Arte Un pittore all'aria aperta Eventi Cucina Tortine di alici, melanzane, burrata ­ Pollo cotto nella birra con bastoncini di pastinaca ­ Crema bruciata di mais

ne sono molti tra noi, cosa di cui, nel corso degli anni ed ancora di rencente, ho dovuto prendere atto. Purtroppo viviamo in una società dove dietro i sorrisi e la cordialità, spesso, si celano codardi patentati. Ma non andate a dirglielo perchè non ammetteranno mai di esserlo. Una riflessione, però, è d'obbligo: forse si diventa vigliacchi per proteggersi da qualcosa? O, forse, perchè si sono subite delle violenze? Oppure è uno stato che ci si porta dietro dalla nascita? Una cosa è certa: costoro proteggono la loro viltà mascherandola con qualcosa d'altro, quindi, non è facile riconoscerli e proteggersi dai dispiaceri che derivano da questa tendenza perchè essi esercitano la

MOTORI E MOBILITÀ 18

Il Suv Peugeot 3008 GT Hybrid4 ­ Le nuove regole stradali in arrivo

avere rapporti con questi individui è davvero pericoloso.

A Roma i Campionati Europei di atletica leggera 2004

COMUNICATI STAMPA 36 ­ 37 ­ 39 TEMPO LIBERO 38

inizia a prendere consapevolezza di quello che ha intorno, probabilmente, è già troppo tardi. Quel che è certo è che

SPORT 20

loro natura subdola contro chi si fida. Quando la "vittima"

Purtroppo non c'è un antitodo contro la vigliaccheria e non esiste nessuna formula magica. Vi lascio con una citazione di Hemingway: "Non era che un vigliacco e quella era la maggior sfortuna che un uomo potesse avere".

Maria Bernasconi

. Settimanale d'informazione

Socio fondatore della Federazione Unitaria Stampa italiana all'estero (FUSIE)

La testata riceve il contributo per la stampa italiana Redazione e collaboratori: Chiara Bernasconi, Stefania Calzà Santoni, Flory Di Biagio, diffusa all’estero erogati dal Dipartimento editoria della Peter Ferri, Graziano Guerra, Giovanni Longu, Dino Nardi, Andrea Pagnacco, Graziella Presidenza del Consiglio dei Ministri Putrino, Egidio Todeschini, Mauro Trentini

Sede legale: Via Brocaggio 1, 6984 Pura ­ Redazione: Rapperwilerstrasse 1, 8630 Rüti Orari: Martedì ­ Venerdì dalle 10.00 ­12.00 e dalle 14.00 ­17.00 Tel. 056 535 31 30 e­mail: redazione@leconews.ch Editore: Newsitalia sagl

www.lecotele7.ch

Agenzie Stampa: 9 Colonne, Adnkronos, Aise, Ansa, Inform, Swissinfo. Fotografie: Adnkronos, Ansa, Esther Landolt, Luigi Rizzo. Pubblicità: Tel. 056 535 31 30 e­mail: redazione@leconews.ch Stampa: Nastro&Nastro Srl ­ 21010 Germignaga (VA) Italia Spedizione: Stisa SA ­ Zona Industriale 1 ­ 6593 Cadenazzo Gli articoli e le foto impegnano solo la responsabilità degli autori. Costo abbonamento annuale Fr. 98.­

mercoledì 18 novembre 2020/

3


ATTUALITÀ Economia

Giovani e Anziani

a cura di Peter

Ferri

A ognuno il suo

T

ra il 13 ottobre e il 4 novembre i morti in Italia per Covid­19 sono stati 2.819. Solo 25 di loro avevano meno di 50 anni. I dati dell’Istituto superiore di sanità ci dicono che, negli ultimi trenta giorni, tra i nuovi positivi con età 20­50 (circa la metà dei nuovi positivi totali) solo lo 0,25 per cento era in stato “critico da terapia intensiva” e solo l’1,88 per cento era in stato “severo da ricovero”. Le stesse percentuali nella fascia 51­70 sono 1,31 per cento e 6,41 per cento, mentre per gli ultra­settantenni sono 2,56 per cento e 19,38 per cento. Nella fascia 0­19 anni non ci sono pazienti Covid in terapia intensiva e solo lo 0,61 per cento è considerato in stato “severo da ricovero”. Queste cifre (che peraltro non differiscono molto da quelle di altri paesi) confermano quello che da tempo sappiamo. Anzi, quello che 4

/mercoledì 18 novembre 2020

sappiamo da marzo, se non da prima. Quando il virus riparte, il collasso degli ospedali (solo nei Paesi latini, peraltro­ i nordici e la Svizzera non sono mai arrivati al limite della capa­ cità) è quasi interamente dovuto agli anziani, la parte della popolazione in cui si concentra anche la quasi tota­ lità della perdita di vite umane. Purtroppo, invece di tenere conto del­ la diversa aggressività del Covid­19 nelle diverse fasce d’età, convoglian­ do le politiche di contenimento della pandemia sulla protezione degli anziani e sulla riduzione dei loro contatti con i giovani, molti governi chiudono l’intero paese con costi economici enormi per tutti!! Per esempio, secondo l’Istat, il Pil si è ridotto del 5,5 per cento nel primo trimestre di quest’anno e del 13 per cento nel secondo. Il Pil non è una entità statistica astrusa inventata

dagli economisti e lontana dalla real­ tà delle nostre famiglie. Il Pil misura la quantità di risorse a disposizione nostra e dei nostri figli per vivere. Il lockdown ha causato perdite del de­ naro a nostra disposizione che am­ montano a circa 20 miliardi di euro nel primo trimestre, 60 miliardi nel secondo, con una previsione di perdita totale pari a 133 miliardi su base annuale (fonte: Nota di aggiorna­ mento al Documento di economia e finanza). Si tratta di più di 8 mila euro per una famiglia standard, probabilmente di­ stribuiti in modo ineguale e iniquo nella popolazione. Secondo Linkiesta, per esempio, le richieste al Banco Alimentare sono aumentate del 40 per cento. Una tragedia immane. Sul lungo termine, se si dovesse continuare con il lockdown a ogni nuova futura ondata del virus, lo stato potrebbe non essere più in grado di


ATTUALITÀ Economia assicurare servizi come scuole, medi­ cinali e ospedali e l’accesso a beni di consumo essenziali, oltre che a quelli voluttuari, potrebbe diventare molto problematico. Pensare che il debito pubblico aggiuntivo per tamponare l’emergenza possa risolvere il proble­ ma è illusorio: anche se il suo costo è contenuto grazie all’Europa, dovrà comunque essere ripagato da qual­ cuno. Da questi calcoli, poi, è escluso il danno ENORME che gli anziani stan­ no imponendo ai giovani, costrin­ gendoli a non proseguire la loro normale vita di affetti e relazioni, il loro investimento in capitale umano e la loro crescita in esperienza lavora­ tiva, tutti fattori cruciali alla loro età. E tutto ciò perché i governi di molti paesi (soprattutto quelli latini) pur sapendo che gli anziani sono gli unici a correre un vero rischio nella pandemia, non vogliono limitarsi a proteggerli, per esempio isolandoli e al contempo aiutandoli in tutti i modi (dalla spesa ai servizi di carattere sociale e spicologico). No, si è prefe­ rito un bruto, devastante ed incosti­ tuzionale lockdown per tutti. Oltre a caricare i giovani di un debito – pas­ sato e presente – non da loro accu­ mulato, i governi vogliono anche impedire loro di vivere e lavorare come potrebbero nonostante la pan­ demia. Ricordo che l’asiatica degli anni sessanta era certamente più pericolo­ sa del covid. Eppure il mondo non si fermò mai. Invero, non se ne parlava affatto, neanche come ipotesi teorica! Cosa forse ugualmente grave, si potrebbe avere la moglie ubriaca, e la botte piena: alcune strategie per proteggere gli anziani avanzate da esperti avrebbero costi quasi nulli

(apertura differenziata dei supermer­ cati) o bassi (separare giovani e an­ ziani nei trasporti, tenere a casa gli insegnanti anziani mandando a scuo­ la gli alunni, ridurre dove possibile i contatti intergenerazionali nelle fami­ glie). Se non vengono ripresi dal governo è solo per una assurda ragione ideo­ logica che preferisce un trattamento negativo per tutti (lockdown genera­ lizzato) piuttosto che un costo solo per alcuni!! Follia pura. E meschinità. Del tipo “mal comune mezzo gaudio”. Altri interventi suggeriti (ridurre l’attività lavorativa degli anziani in ogni settore e di tutti nei settori produttivi ad alto rischio di contagio) sono più complessi da attuare, ma stime economiche serie ci dicono che potrebbero aiutarci a dimezzare le

perdite economiche senza provocare perdite di vite umane in più rispetto all’alternativa del lockdown. Sorprende soprattutto che il governo, le autorità sanitarie, i medici di base, i mezzi di informazione non dicano chiaramente alla popolazione che il virus è rischioso quasi solamente per gli anziani e che quindi sono soprat­ tutto loro a dover stare attenti. Stati­ stiche come quelle proposte all’inizio dell’articolo non appaiono sulle pagi­ ne dei giornali, dove invece si ricor­ dano con evidenza i pochissimi casi di giovani aggrediti dal virus. Il livello di attenzione nella popo­ lazione aumenta con la coscienza dei rischi reali: dare una corretta informa­ zione ha un costo zero e salverebbe molte vite umane!!

mercoledì 18 novembre 2020/

5


L'INTERVISTA

a cura della

Redazione

La parola ai Comites in Svizzera Sergio Giacinti Presidente Comites San Gallo

Giunto quasi alla fine del suo mandato, ci può dire quali sono stati gli aspetti positivi e, se ve ne sono state, le criticità riscon­ trate? Gli aspetti positivi in questi quasi sei anni sono molti, ma anche gli aspetti critici non sono pochi. Il momento più esaltante è stato la grande mobilitazione contro la chiu­ sura del Consolato di San Gallo: sapevamo che era una battaglia che non avremmo vinto, tuttavia eravamo convinti che dovevamo “combatterla” per la nostra comunità, perché non ci hanno mai convinto i motivi, quelli del risparmio ed il nostro ricorso al TAR del Lazio, accettato dal tribunale, anche se mai discusso, ci ha confer­ mato che avevamo ragione. I motivi critici sono quelli prodotti dal ridursi di continuo del finanziamento ministeriale al Comites; noi abbiamo una circoscrizione molto vasta, com­ posta da 5 cantoni, San Gallo, Turgovia, Grigioni, Appenzello Esterno e Interno più il Principato del Liechtenstein e fare incontri nelle varie zone, con viaggi anche lunghi, è cosa costosa. Il nostro Comites sono ormai diversi anni che, con il contributo ministeriale che riceviamo, non può più rimborsare i viaggi ai consiglieri. Come valuta il rapporto con la rappresentanza consolare e con le istituzioni locali? Il rapporto con la rappresentanza con­ solare è stato altalenante: con alcuni Consoli abbiamo avuto dei rapporti ottimi, anche se non sono mancati momenti di scontro, talvolta anche aspri, ma senza mai oltrepassare la soglia dell’educazione e del rispetto. Una cosa è stata chiara dal primo giorno, noi abbiamo l’obbligo di difen­ dere la nostra collettività ed i suoi 6

/mercoledì 18 novembre 2020

Sergio Giaginti è nato a Roma È sposato dal 1975 ed è padre di Patrizio e Stefano Arriva in Svizzera nel 1972 Presidente del Comites dal 2005 consigliere dal 1987 Impegnato politicamente dal 1968

interessi; la rappresentanza consolare ha invece il compito di rappresentare ed eseguire le indicazioni dell’isti­ tuzione statale. Con alcuni Consoli i contatti sono sempre stati molto formali. I rapporti con le autorità loca­ li sono ottimi. Come è ed è stato percepito il suo ruolo di presidente del Comi­ tes di San Gallo dalla comunità? Credo che il ruolo del Presidente del Comites debba essere percepito co­ me quello di un rappresentante della Comunità, cioè di quello che deve capire quali sono le esigenze, sia

quelle materiali che quelle culturali e sociali, che hanno i nostri conna­ zionali. Egli non esercita il ruolo di capo ma quello di un eletto che porta avanti sia nei confronti delle autorità italiane che delle autorità Svizzere tutte le problematiche e le aspirazioni sociali della Comunità italiana e questo lo deve fare promuovendo il coinvolgimento di tutti i membri del comitato, a cui va un grande ricono­ scimento per il lavoro svolto in questi anni. Visto il costante evolversi della situazione migratoria che coin­ volge maggiormente i giovani,


L'INTERVISTA quali sono le sue proposte per un loro maggior coinvolgimento nel­ le rappresentanze istituzionali degli italiani all'estero? La cosiddetta nuova emigrazione è variegata: ci sono i cosiddetti cervelli (che molte volte non si riesce a coinvolgere nelle varie manifestazioni e sono difficili da avvicinare) e l’emigrazione che arriva senza un lavoro e molte volte anche senza un soldo, gente che sale su un Bus che viene in Svizzera solo perché ha sen­ tito nel suo paese che in Svizzera c’è lavoro (talvolta più avvicinabile e par­ tecipativa). Per quest’ultimi il proble­ ma più grande è il problema della lingua e noi del Comites sono anni che organizziamo corsi di tedesco. Parimenti, per i nuovi arrivati, l’altro problema è quello di trovare il lavoro. Purtroppo, oggi, un’occupazione si trova quasi esclusivamente nei ristoranti, dove i nuovi arrivati vengo­ no anche sfruttati, in molti casi da gestori Italiani. Le altre generazioni di giovani, quelle nate in Svizzera, si riesce a coinvolgerle, dopo il matri­ monio e se hanno dei figli che vanno a scuola. Un ruolo importante lo svolgono i corsi di lingua e cultura; infatti in molti casi il primo approccio avviene nell’associazione dei genitori, poi da lì si può sviluppare un coinvol­ gimento maggiore. Quali possono essere, secondo lei, le modifiche che si potreb­ bero apportare per rendere più incisivo il ruolo dei Comites? Uno dei problemi più grandi è quello di far conoscere a tutti i nostri connazionali il Comites, quali sono i suoi compiti e anche i suoi limiti, e quali sono i mezzi che abbiamo per aiutare la nostra collettività. Per far questo c’è bisogno d’investimenti, non possiamo andare a parlare con i nostri connazionali solo nei momenti

elettorali, dovremmo trovare degli strumenti che permettano, sia a noi che ai nostri connazionali, di avere dei contatti continui. A San Gallo ci stiamo provando sia con i mezzi informatici (pagina web, blog­giovani, pagine web su face book) sia con il nostro quindicinale “Solidali &Insie­ me”. Stiamo ora lavorando su una idea per poterci dotare di una Radio Web o di avere ospitalità su una Radio già avviata, per adesso è un’idea, vedremo poi come andrà realizzata. Anche a mio parere, un ruolo mag­ giore lo possono svolgere gli uffici consolari, attivandosi per pubblica­ zioni e informazioni, considerato il fatto che hanno frequenti punti di contatto con i nostri connazionali. L’ultima problematica, ma non per importanza, è quella dei finanzia­ menti da parte del Ministero degli Esteri: sono sempre più ridotti (tanto da non permetterci nemmeno il rimborso spese di viaggio per le riunioni in sede) e arrivano sempre troppo tardi. Essi dovrebbero essere già decisi, al più tardi, nel mese di febbraio, sia il finanziamento normale sia il finanziamento del capitolo dei progetti straordinari. Non è più pen­ sabile ricevere il finanziamento per un progetto il 23 dicembre e dover concludere lo stesso progetto entro il 31 dicembre dello stesso anno: questa è una presa in giro. COM.IT.ES. San Gallo Unterer Graben 1 9000 St. Gallen Tel +41 71 223 76 08 Fax +41 71 223 76 09 E­mail: info@comites­sangallo.ch www.comites­sangallo.ch Nel prossimo numero la parola al Presidente del Comites di Zurigo.

Nuova ricerca del centro Altreitalie “Il mondo si allontana? Il COVID­ 19 e le nuove migrazioni italiane” è il titolo del volume appena pubblicato dalla Accademia University Press a cura di Madda­ lena Tirabassi e Alvise Del Pra’ del Centro Altreitalie. Alla ricerca contenuta nel volume hanno partecipato Laura Gara­ vini, Michele Schiavone, Massimo Ungaro, Maria Chiara Prodi, Lore­ dana Polezzi, Edith Pichler, Sandro Rinauro, Riccardo Roba, Marco Fedi, Silvana D’Intino, Fabrizio Venturini, Brunella Rallo, Piero Bassetti. Volume e ricerca saranno presen­ tati venerdì 20 novembre, alle ore 9.30, nel corso di una confe­ renza on line che avrà luogo sulla piattaforma Zoom. Per parteci­ pare occorre inviare una mail a segreteria@altreitalie.it entro il 19 novembre. La diretta dell'incontro sarà trasmessa anche sulla pagina facebook di Altreitalie. La presentazione e il coordina­ mento della conferenza saranno affidati ai due curatori del volu­ me. Interverranno inoltre tutti i partecipanti alla ricerca.

COVID­19: Novità Collegamenti Svizzera­Italia Le Ferrovie Federali Svizzere ci informano della soppressione di alcune tratte di treni per il periodo 9 novembre ­ 12 di­ cembre. La riduzione è stata concordata con le Ferrovie italiane in consi­ derazione dell’attuale situazione COVID­19 e della conseguente ri­ duzione del numero dei viag­ giatori presenti a bordo dei treni internazionali. Per quanto riguarda Alitalia, per il momento, non sono previste cancellazioni. Restano confermate per i mesi di novembre e dicembre le tratte previste: 5 voli a settimana da Zurigo e 5 da Ginevra.

mercoledì 18 novembre 2020/

7


RUBRICHE

a cura di

Mauro Trentini

avvocato

mail: trentini­legal@bluewin.ch

C

Danno ad un capo d'abbigliamento Importante reagire immediatamente

aro avvocato,

la lavanderia presso la quale porto abitualmente i nostri capi d’abbigliamento (miei e di mio marito) recentemente ne ha rovinato uno. Trattasi di un mio vestito al quale tenevo tantissimo poichè acquistato ed indossato in occasione del matrimonio di nostro figlio. Cosa posso fare? Giovanna C. Cara Signora Giovanna capita effettivamente molto spesso che dei capi d’abbigliamento vengano “rovina­ ti” e di transenna “danneggiati” in occasione di un lavaggio effettuato da una delle tante lavanderie presenti sul mercato. Generalmente ci si rivolge a dei professionisti del lavaggio quando un capo d’abbiglia­ mento, al quale teniamo molto per diverse ragioni, non può essere trattato a casa (mancanza di prodotti specifici e di conoscenze tecniche sui metodi di lavaggio.) Quando ci si rivolge ad un esperto del lavaggio è molto importante che al momento della riconsegna del capo d’abbigliamento si proceda, sul posto, ad un controllo del lavoro che è stato eseguito. Se si riscontra un danno o un difetto è opportuno segnalarlo immediatamente al personale presen­ te e valutare il da farsi (nuovo lavag­ gio o risarcimento). Il tutto nell’ambi­ to di una trattativa “bonale”. È inutile chiedere un risarcimento alla lavanderia se il difetto è stato riscon­ trato dopo mesi perché magari il capo d’abbigliamento non è stato indossa­ to ma semplicemente riposto nell’ar­ madio. La reazione deve essere “im­ mediata”. Se la trattativa bonale non dovesse dare i risultati sperati, vi è la possibi­ lità di rivolgersi alla Commissione paritetica delle lavanderie (PSE) che è composta da rappresentanti delle organizzazioni dei consumatori, da rappresentanti dell’associazione sviz­ zera per il trattamento dei tessili 8

/mercoledì 18 novembre 2020

(PSE) e da esperti esterni. Si tratta di una “Ombudstelle” ossia di un organo di “mediazione” che si propone di risolvere problematiche che sorgono tra consumatori e prestatori di servizi, in questo caso di lavanderie. L’indumento, suppostamente danneg­ giato, deve essere spedito al segreta­ riato della Ombudstelle Textil PSE anticipando delle spese (cliente CHF 100.00 e lavanderia CHF 200.00). Salta subito agli occhi, considerando le spese or ora indicate, che questa via va intrapresa solo se il capo d’ab­ bigliamento ha un certo valore ed in tutti i casi se si dispone ancora della ricevuta d’acquisto. Ricevuta a parte, la via va intrapresa sole se, come si suole dire, “il Santo vale la famosa candela”. Fatte le dovute valutazioni, se la Com­ missione riscontra una responsabilità da parte della lavanderia, quest’ul­ tima dovrà pagare al cliente un in­ dennizzo proporzionale al valore, allo stato e all’età del capo d’abbiglia­ mento nonché rimborsare le spese anticipate dal cliente. Se invece non dovesse essere ri­ scontrata alcuna responsabilità, l’an­ ticipo versato dal cliente non verrà restituito. Generalmente, un capo d’abbiglia­ mento, perde ogni anno ca. il 25% del

prezzo d’acquisto. Oltre al deprez­ zamento nel tempo appena indicato, entrerà nella valutazione anche l’usura. La commissione fa uso di una particolare tabella di deprezzamento che tiene conto anche di come l’indumento è stato conservato nel tempo. Molto importante è anche la qualità del materiale con il quale è stato confezionato. La commissione rivolgerà la propria attenzione anche sull’etichettatura, Infatti, se la medesima dovesse rive­ larsi inesatta, la lavanderia non po­ trebbe essere ritenuta responsabile di un eventuale danno. In questi casi al cliente, sulla base delle valutazioni della Commissione, potrebbe ancora, entro un anno dall’acquisto, rivolgersi a chi ha venduto il capo d’abbiglia­ mento e chiedere a quest’ultimo il risarcimento del danno patito. Se quindi, cara Signora Giovanna, non è passato troppo tempo da quando ha ritirato il vestito in lavanderia e se dispone ancora della ricevuta d’acqui­ sto del medesimo e se il costo del vestito in questione giustifica le spese, le consiglio di rivolgersi alla Commissione qui sopra indicata. Troverà ulteriori dettagli visitando il sito www.konsum.ch (Ombudstelle Textil PSE).


RUBRICHE

IMU: l'uovo di Colombo della Senatrice Garavini

a cura di

Dino Nardi

rubrica di politica e informazione sociale

mail: nardi.dino@bluewin.ch

L'importanza della pensione italiana

C

on un comunicato stampa di questi giorni la senatrice di ITALIA VIVA, Laura Garavini, ha reso noto di aver presentato in parlamento un Disegno di legge che, se approvato, ripristinerà l’esenzione dal pagamento dell’IMU sull’abi­ tazione in Italia sia pure limita­ tamente agli iscritti AIRE che sono titolari di una pensione italiana in regime di convenzione interna­ zionale. Proprio per questo motivo si potrebbe definire un “mezzo” uovo di Colombo quello escogitato dalla senatrice per ripristinare l’esenzione dell’IMU quantomeno per molti emigrati di prima generazione. D’altra parte non vediamo quale altra soluzione poteva essere escogitata per ovviare alla denuncia di infrazione presentata dall’Unione Europea contro la pre­ cedente normativa che dal 2015 ave­ va esentato dall’IMU gli iscritti AIRE titolari di una pensione erogata, in questo caso, dallo Stato estero di residenza, una norma che per l’UE discriminava gli altri cittadini della Unione che pure potevano possedere un’abitazione in Italia. Una denuncia alla Corte di Giustizia Europea che aveva costretto il gover­ no italiano a prendere la decisione salomonica di togliere quell’esen­ zione già a decorrere dal corrente anno. Ovviamente, quello presentato in par­ lamento dalla senatrice Garavini è un disegno di legge che, tuttavia, dovreb­ be trovare ampio sostegno in parla­ mento essendo stato preventiva­ mente concordato con vari esperti, tecnici e funzionari del Ministero delle Finanze che curano i rapporti con l’Unione Europea. Quindi, se questo DDL verrà appro­ vato (auspicabilmente in tempi brevi da poterne usufruire i benefici già per il 2021) di questa esenzione dell’IMU se ne potranno avvalere sicuramente molti dei 330.000 pensionati INPS

L’IMPORTANZA DELLA PENSIONE ITALIANA Questa limitazione dell’esenzione dell’IMU ai soli titolari di una pensione italiana ottenuta in regime di convenzione internazionale, mi riporta alla mente un particolare di quando in passato ­ nella mia attività professionale svolta nel patronato ITAL UIL – ho trattato il tema “pensioni” nelle conferenze che ho

A queste loro obiezioni ero solito rispondere che la presentazione della domanda di pensione – avendone i requisiti – era comunque consigliabile non costando niente se non una minima perdita di tempo, poiché la titolarità di una pensione italiana, in futuro, poteva magari tornare utile. Ed infatti è accaduto che gli emigrati italiani, avendo anche una pensione INPS, se rimpatriano dalla Svizzera, possono avvalersi dell’assistenza del Servizio Sanitario Nazionale italiano ed ora, se andrà in porto il disegno di

tenuto in Svizzera. Erano conferenze ­ organizzate dal­ l’associazionismo italiano e dal sindacato UNIA ­ molto frequentate dalla comunità italiana, in particolare dagli emigrati di prima generazione spesso con una, magari breve, esperienza lavorativa in Italia e/o un periodo di servizio militare utile anch’esso ai fini pensionistici. Ebbene, quando spiegavo della possi­ bilità di ottenere una pensione ita­ liana in convenzione internazionale, alcuni dei convenuti si dichiaravano disinteressati a perdere tempo nel presentare una domanda di pensione in Italia per poi ottenere un importo di pochi franchi all’anno.

legge presentato dalla senatrice Garavini, mentre, restando all’estero, potranno aver diritto all’esenzione dell’IMU sulla loro abitazione in Italia! Morale: se vi fossero tra i nostri lettori persone che possiedono un’abitazione in Italia e che in passato non hanno mai presentato una domanda di pensione italiana in convenzione internazionale pur avendone diritto (come minimo un anno di contribuzione nell’Assicurazione generale obbligatoria oppure un periodo di servizio militare minimo di dodici mesi) è bene che la presentino al più presto contattando la sede più vicina del patronato ITAL UIL,

residenti all’estero che hanno una abitazione in Italia.

mercoledì 18 novembre 2020/

9


CULTURA Storia

a cura di Giovanni Longu

mail: glongu@sunrise.ch

Immigrazione italiana 1970­1990 30. Giovani senza identità?

N

egli articoli precedenti si è accennato alle principali problematiche dell’immi­ grazione italiana in Svizzera nel ventennio 1970­1990, che hanno reso lento e difficile il processo di inte­ grazione, a scuola e nella formazione professionale, dei giovani della secon­ da generazione. Sono state eviden­ ziate in particolare l’impreparazione delle autorità competenti svizzere e italiane, l’incertezza di molti genitori se restare in Svizzera o rientrare in Italia, se mandare i figli nati qui (o ricongiunti alla famiglia successiva­ mente) alla scuola italiana o alla scuola svizzera, il clima generale della 10

/mercoledì 18 novembre 2020

società svizzera poco favorevole alla stabilizzazione della popolazione stra­ niera o addirittura xenofoba. C’era tuttavia anche una difficoltà di fondo ancora poco analizzata che merita di essere evocata perché riguarda l’idea stessa di «emigrazione italiana». Perché parlarne? Perché se ne parla raramente per la difficoltà di trovare risposte adeguate, ma forse anche per timore di scoprire che l’idea maggiormente diffusa di «emigrazione italiana in Svizzera» ab­ bia potuto influire negativamente sull’integrazione di centinaia di giova­

ni italiani di seconda generazione. Qui se ne parla non per dare risposte esaustive a un problema enorme, ma nel tentativo di spiegare la lentezza e le difficoltà del processo integrativo, inteso ovviamente nella sua accezione migliore. Per capire quanto la nozione e la consapevolezza della condizione di im­ migrati abbia influito sulla vita reale degli italiani in Svizzera e soprattutto sulle relazioni tra indigeni e stranieri, bisognerebbe partire di lontano, quan­ do, per esempio all’inizio del secolo scorso, era sicuramente più conve­ niente restare italiani che diventare svizzeri. Negli anni Sessanta e Settanta, invece, dopo l’ondata immi­ gratoria di massa del secondo dopo­ guerra, una tale affermazione non sarebbe stata giustificata perché la condizione migratoria pesava enorme­ mente, soprattutto sulla seconda generazione. Per rendersi conto di quanto abbia pesato sui figli la condizione dei genitori basterebbe ricordare che gli appartenenti alla seconda generazio­ ne, benché non assimilabili agli immi­ grati non essendo mai emigrati in quanto minorenni o addirittura nati e vissuti in questo Paese, ne hanno sempre dovuto sopportare il peso. Ancora oggi, del resto, i discendenti dei veri emigrati vengono spesso com­ presi nella categoria dei «migranti», nonostante siano presenti soprattutto nella letteratura svizzera altre espres­ sioni più consone, per esempio, «per­ sone con origini migratorie».


CULTURA Storia La situazione negli anni ’70 e ‘80 Scriveva nel 1983, l’inviato speciale in Svizzera del Corriere della Sera, Maurizio Chierici: «In Svizzera vivono più di 450.000 operai italiani, i ra­ gazzi sotto i vent’anni sono 80.000. Una generazione perduta, quasi per­ duta o che sta per perdersi: le defini­ zioni sfumano i diversi pessimismi. Di sicuro una generazione che, per la cultura non ricevuta, a malapena riconosce Garibaldi…». Il giornalista proseguiva analizzando la situazione sulla base di contatti recenti con immigrati italiani. Riferiva per esempio il racconto di un operaio pugliese che, mentre insieme alla famiglia si recava in macchina in Puglia per le vacanze estive, superan­ do Firenze, la figlia domandò: Quan­ d'è che arriviamo in Italia?. Per lei Italia non è neanche Roma, solo la provincia di Foggia, cioè casa sua ... ». Per Chierici, la costatazione che «oltre alla casa è la consapevolezza sepolta di appartenere ad una realtà meno compassata che rende schizofrenica l'adolescenza di migliaia di persone» rimandava a un’altra domanda fonda­ mentale: «in quale modo l'Italia si è ricordata di aver spedito fuori un esercito di bambini? Anni fa, gli anni duri del primo referendum xenofobo di Schwarzenbach, parlando di questi giovanotti, il quotidiano zurighese Neue Zürcher Zeitung aveva conden­ sato in un titolo una protesta intel­ ligente. «Possibile che siano tutti stupidi i figli degli italiani?». Il giornalista italiano proseguiva la sua analisi spietata della difficile si­ tuazione dei giovani italiani, che né la scuola italiana (corsi di lingue e cultura) né la scuola svizzera riusci­ vano a migliorare. Questa anzi la peggiorava perché gli svizzeri «non vedono volentieri l'ingresso nella clas­ se dirigente dei figli degli stranieri. Quindi gli sbarramenti sopravvivono; e le classi differenziate restano popo­ late da allievi di nomi non tedeschi». Mondi separati La testimonianza citata, pur non es­ sendo totalmente condivisibile, dava uno spaccato veritiero della difficile condizione di molti giovani figli di immigrati italiani divisi tra due cul­ ture, due Paesi, anzi due mondi lontanissimi l’uno dall’altro, anche se apparentemente vicini. Era evidente che «gli immigrati italia­ ni» costituivano un mondo a sé e gli svizzeri erano l’altro mondo, quello del «piccolo popolo sovrano [che] si sente in pericolo», ma non può fare a meno dell’altro (M. Frisch). Da che parte avrebbero dovuto stare quei

giovani? Questa domanda, legittima e sem­ plice, se la sono posta in molti, ma nessuno ha mai risposto in modo netto perché i figli in età scolastica, che appartengono ancora, per natura, al mondo dei genitori, non avrebbero potuto ribellarsi e nemmeno, in molti casi, esprimere un’alternativa o an­ che solo una chiara preferenza. Di questo mondo faceva parte l’uto­ pia del ritorno, l’attaccamento alla propria terra, l’unità della famiglia a guida paterna, l’incertezza del doma­ ni, una certa fierezza di essere italiani e, talvolta, anche un senso di supe­ riorità dell’italiano rispetto ad altri popoli. Questo mondo non sempre teneva in (giusta) considerazione il sentimento di appartenenza dei giovani e una valutazione oggettiva delle opzioni di rientrare in Italia o di restare in Sviz­ zera per garantire loro le migliori condizioni di sviluppo possibili. Le conseguenze per la seconda gene­ razione sono state talvolta tragiche e si sono manifestate soprattutto nelle innumerevoli difficoltà incontrate dai giovani italiani nel lungo e difficile processo integrativo. Per alcuni de­ cenni essi hanno riempito in pro­ porzioni abnormi le classi speciali, risultavano sistematicamente al di sotto dei coetanei svizzeri nelle pre­

stazioni a tutti i livelli scolastici, incontravano grandi difficoltà nell’ac­ cesso agli apprendistati più esigenti e nell’inserimento nella vita professio­ nale. Questi giovani erano talvolta consi­ derati una generazione indefinita e piuttosto problematica, la cosiddetta Weder­noch­Generation, giovani cioè che pur essendo nati e cresciuti qui non si sentivano né svizzeri né italiani. A questi giovani spesso si faceva credere che non era «bello» naturalizzarsi, anche se di italiano talvolta non possedevano nemmeno la lingua. Erano trattati, purtroppo, come se non avessero una propria

identità! Essi non avevano nessuna colpa, forse nessuno doveva o poteva sentirsi re­ sponsabile, perché la situazione era il risultato di una sedimentazione alme­ no secolare di opinioni, decisioni, int­ erpretazioni, pregiudizi, che avevano contribuito a creare e diffondere una nozione di «emigrazione» estrema­ mente riduttiva e conservativa, di cui si trovano tracce anche in molti reso­ conti di oggi. Nozione riduttiva di «emigrazio­ ne» La storia dell’emigrazione italiana in Svizzera è estremamente dinamica, mentre le nozioni di «emigrazione» e di «emigrati» sono rimaste bloccate, anche se è cambiata un tantino la terminologia. Oggi non si parla quasi più di espatri e di emigrati, ma si preferiscono espressioni tipo «Italiani all’estero», «Italiani nel mondo», «L’Italia fuori d’Italia». Forse le nozioni di «emigrazione», «emigrati», «seconda generazione» stanno cambiando davvero, ma se s’intende parlare degli italiani immi­ grati in Svizzera nella seconda metà del secolo scorso e dei loro figli non si possono dimenticare le nozioni che erano diffuse allora. Per «emigrazione» s’intendeva preva­

lentemente una condizione provvi­ soria, gli «emigrati» erano «lavoratori ospiti» (Gastarbeiter) che prima o poi se ne sarebbero andati anche perché all’idea del «ritorno» nessun immi­ grato in Svizzera rinunciava. Com’è facile osservare, e come si vedrà meglio in un prossimo articolo, in questa visione i figli erano irrile­ vanti e purtroppo nel periodo che si sta considerando hanno dovuto subire i molti limiti e difficoltà che compor­ tava. Conquistare la propria identità non è stato facile! (Segue) mercoledì 18 novembre 2020/

11


RUBRICHE

a cura di

Stefania Calzà Santoni

Il ritorno alla natura Lo zafferano (Crocus sativus)

Lo zafferno è anche conosciuto come Croco o Castagnola. Nell'antichità questa pianta era conosciuta più per le sue proprietà medicamentose che culinarie: infatti è citato nel Cantico dei Cantici, nei papiri egiziani e nell'Iliade. Nel Medoevo era considerto quasi una panacea.

L

o zafferano è conosciuto e utilizzato fin dai tempi antichi. Ne troviamo traccia nella Bibbia, dove il nostro crocus sativus è una delle piante aromatiche più pregiate che si trova nel giardino del Cantico dei Canitici. È raffigurato nel palazzo di Cnosso e menzionato dagli egizi nel Papiro di Ebers. I greci hanno ben due leggende mitologiche per spiegare l’origine del fiore di zafferano: il giovane Croco fu

Fiore

Stimma

trasformato in fiore dagli dei, per punirlo dell’amore verso la bellissima ninfa Smilace. O forse è stato Mercurio a colpire per sbaglio l’amico Croco e per ricordarlo decise di tingere il fiore del rosso del suo sangue. Il croco è anche uno dei fiori del letto di nuvole di Zeus, come racconta Omero nell’Iliade, mentre gli antichi scrittori narrano che i Romani lo scioglievano nel vino per spruzzarlo nei teatri, sui roghi, nei talami e nei capelli. Si narra anche che gli stessi Romani ne utilizzassero i fiori per coprire le strade al passaggio dei principi e degli imperatori e la leggenda vuole che Isocrate, prima di coricarsi, solesse profumare con lo Zafferano i guanciali del suo letto. Nell’antica Roma lo zafferano era usato anche nella cosmesi, nella pittura e come colorante per l’ab­ bigliamento per il caratteristico colore giallo che rilascia grazie alla crocina. Le qualità organolettiche sono sem­ pre state apprezzate in cucina, nel medioevo le spezie avevano un valore elevatissimo ed erano simbolo di ricchezza e raffinatezza e lo zafferano in particolare è sempre stato tra le più preziose piante aromatiche. Oggi lo zafferano viene riscoperto anche in Lombardia; grazie ai nostri zafferaneti brianzoli finalmente il risotto alla milanese può esser

12

/mercoledì 18 novembre 2020

realizzato con ingredienti a kilometro zero.

La ricetta Frittatine allo zafferano Infredienti 1/2 cucchiaio di zafferano 1 cucchiaino concentrato di pomo­ doro olio d'oliva 6 uova 50 gr. di burro 3 cucchiai di farina 1 bicchiere di latte una cipolla sale e pepe Affettate la cipolla, fatela dorare in poco olio, unite un cucchiaio di concentrato di pomodoro e mezzo di zafferano sciolti in poca acqua calda. Cuocete per circa dieci minuti, salate, pepate. Stemperate in una ciotola tre cucchiai di farina con un bicchiere di latte, unite le uova sbattute, salate e pepate. In un padellino sciogliete un po' di burro, mettete un po' di composto e fate tante frittatine, al centro di ognuna disponete un po' di sof­ fritto, ripiegatele e servitele calde.


RUBRICHE Dall'Asia la coltivazione dello zaffe­ rano si diffuse nell'Africa settentrio­ nale e in seguito nella Spagna. Non si conosce la data precisa in cui lo zafferano dalla Spagna venne introdotto in Italia, ma sappiamo con certezza chi importò i bulbi (o meglio cormi, trattandosi di bulbo­tuberi) nel nostro paese: il padre domenicano Santucci, abruzzese di Naveli, grande appassionato di agricoltura, si inna­ morò della aromatica piantina, studiò il terreno dove meglio poteva pro­ sperare e decise di coltivarla. I risultati furono ottimi e padre San­ tucci ottenne un prodotto di qualità superiore persino a quello spagnolo, già molto rinomato.

COME SI CONSERVA Gli stimmi vengono essicati in luogo asciutto e conservati in vasetti di vetro scuro.

lasciare in infusione per un minuto. Filtrare e bere alla sera subito prima di coricarsi

I CONSIGLI DELL'ERBORISTA

Alcune curiosità sul Crocus

Contro la frigidità

Gli speziali, in passato, lo utiliz­ zavano per la preparazione di son­ niferi e antispasmodici, oggi ha perso molto credito in questo set­ tore, ma viene impiegato, in pic­ cole quantità, come eccitante e stimolante sotto forma di scirop­ po, tisana e tintura.

Versare in un litro di vino Xérès 1/2 gr di stimmi e fare macerare per 10 giorni al buio. Filtrare e bere alla sera Per facilitare la digestione Versare in una tazzina da caffè di acqua calda 2 stimmi e filtrare dopo

Lo zafferano si può coltivare nel giardino, nell’orto e come fiore decorativo, anche sul balcone. Per la piantagione, usiamo un ter­ reno da fiore, leggero e per­ meabile, concimato con letame stagionato prima dell’impianto, o con fertilizzanti liquidi al momento della fioritura. Come e quando piantare i bulbi

QUANDO SI RACCOGLIE Gli stimmi, che sono lunghi 3­4 cm e hanno un colore rosso intenso, si staccano con un rapido movimento dell'unghia non appena i fiori sono sbocciati, solitamente a fine set­ tembre oppure ai primi di ottobre COME SI UTILIZZA Lo zafferano ha proprietà aromatiche coloranti, digestive, emmenagoghe (favorisce le mestruazioni). COME SI RICONOSCE È una pianta bulbosa a foglie assai strette, lunghe fino a 30 cm e di colore verde intenso, che spuntano nel mese di settembre, all'inizio della fioritura. I fiori sono molto simili a quelli dei crochi, ma hanno i petali di colore lilla­violaceo; ogni fiore ha 3 stami con antere gialle e 1 stilo con 3 stimmi ben evidenti e rossicci.

5 minuti. Berne un po' subito dopo i pasti Per favorire le mestruazioni In una tazzina da caffè di acqua calda versare 5 stimmi e lasciare in infusione per 5 minuti. Filtrare e bere. Iniziare la cura 7 giorni prima delle mestruazioni Contro le gengive irritate Mescolare 10 stimmi di zafferano con 30 gr di ireos in polvere e 20 gr di argilla verde in polvere. Bagnare lo spazzolino e passare sulle gengive la polvere, risciacquando bene. Può servire anche per una pulizia a fondo dei denti Per facilitare il sonno Versare 3 stimmi (eventualmente au­ mentare sino a 6) in una tazzina da caffè di acqua calda. Coprire e

I bulbi si interrano nel mese di Agosto o Settembre, alla profon­ dità di 10­12 cm, messi in fila, molto vicino uno all’altro. In campo ogni fila si distanzia l’una dall’altra di 20 cm. Innaffiamo pochissimo. A metà o fine ottobre, quando spuntano i fiori possiamo iniziare la raccolta. Per la sfioratura, estraiamo i filetti rossi dal calice che metteremo in un setaccio, essiccandoli su una fonte di calore moderata. Dopo questa lavorazione gli stim­ mi sono pronti per la conser­ vazione e l’uso.

mercoledì 18 novembre 2020/

13


CULTURA Società

a cura di Graziella Putrino

Ciao, cugina…!

Care lettrici, Cari lettori, Tempo fa sono stata contattata cosi: „Ciao cugina! Tu non lo sai, ma noi siamo cugine. Di primo grado pure! „ Ah…!!! Altro non riesco a spiccicare in quel preciso istante, mentre mi ac­ corgo che il mio cervello si era già attivato a ragionamenti complicatis­ simi di parentela. Sapendo di provenire da una famiglia molto grande, con nonni che hanno fatto la Storia della Nobiltà sicula, altri con la loro emigrazione in Argentina e bisnonni e nonni che hanno prestato servizio militare a Nizza, in Francia e si sono costruiti le loro famiglie, allargando quella di origine, mi incurioscisce e, non poco, questa mia a me ancora sconosciuta cuginanza, sparsa in tutto il mondo. Nice, Nizza, la città di Garibaldi, una volta appartenente all’Italia, diventa francese… e a distanza di decenni, io mi ritrovo tra la mia stretta parentela, cugini italo­francesi, di origine sicule, mai incontrati personalmente…mah! Potrei proseguire con la mia parentela personale, di altri cugini a New York, a Buenos Aires, in Gua­ deloupe, in Germania, in Austria, in 14

/mercoledì 18 novembre 2020

Svizzera, in Inghilterra… bref: dapper­ tutto. Poi, mi accorgo delle „storpiature“, pardon, assimilazioni dei nomi ori­ ginali. Di conseguenza, Giuseppe diventa Juju, José, Antonio, Tony, Nunziatina, Nancy, Graziella, Graciela, Maria, Mary… e questo complica la ricostruzione dell‘albero genealogico. Per quanto mi riguarda, bambina piccina negli anni di Schwarzenbach in Svizzera, mi assimilavo da sola il mio cognome… storpiato puntual­ mente dagli svizzeri tedeschi… Eppure, nella Costituzione Elvetica, l’italiano come lingua, è uno dei quattro idiomi ufficiali! La differenza nel pronunciare un co­ gnome ticinese e il mio non avrebbe dovuto creare problemi di alcuna natura linguistica e fonetica. E invece, giù tutta una carrellata di varianti allemannizzate, di cui – avendo pietà di voi ­ vi risparmio il lungo elenco… Negli anni di Schwarzenbach, inoltre, avere origini sicule, non faceva né salone, né vantava la Storia tout court sia linguistica che etnica. Anzi! Sono passati cinquant’anni, mezzo

secolo di fatti, discussioni, confronti, polemiche, ma a ben guardare il dibattito, talvolta costruttivo, spesse volte no, pare essere bloccato con i piedi nel fango. Gli stranieri. Anche quelli con solo origini straniera… Sono passati cinquant’anni da quando la Svizzera ha votato e bocciato l’ini­ ziativa Schwarzenbach che proponeva di limitare la percentuale di cittadini stranieri al 10 per cento. Era il 7 giu­ gno del 1970. L’iniziativa venne re­ spinta dal 54 per cento di chi andò a votare. E fu il 74 per cento degli elet­ tori. Cinquant’anni dopo quell’iniziativa la Svizzera conta 8 milioni e mezzo di abitanti di cui oltre 2 milioni di stranieri. E circa la metà di questi ha la doppia nazionalità. La diversità, il miscuglio di razze e di culture fa pregiare la Svizzera di essere un „Paese libero, un Paese ricco.“ Un pochino come in America… Sebbene la voglia del muro tra nazio­ nalità non autoctone impedisca al Paese di crescere come vorrebbe e


CULTURA Soietà come potrebbe: sovranismi, nazio­ nalismi, fondamentalismi. La con­ vinzione che la Svizzera sia ferita e soffra per un eccessiva presenza stra­ niera e l’identità pura, quasi ariana non ci rimetta – un disagio che si ri­ pete da decenni. Purtroppo.

Jill Giacoppa

Cinquant’anni fa nel mirino c’erano gli italiani, poi i turchi, gli spagnoli, i por­ toghesi… Poi i migranti del sud del mondo. Prima c’era Schwarzenbach poi Blo­ cher. E ora? Ora stappiamo bottiglie di costoso champagne, perchè abbiamo scoper­ to che la nuova first Lady americana ha origini sicule. Gesso, nella frazione di Messina, è in subbuglio e ringrazia quel nonno Giacoppa che emigrô per noi posteri in America. I nonni della nuova First Lady appunto sono originari di Gesso, paesino sco­ nosciutissimo anche ai siculi mede­ simi, emigrarono negli Stati Uniti dalla Sicilia nel 1900. Un nonno stanco di tutte le storpiature sul suo cognome che taglia corto e si americanizza: Giacobs… Ma quando siamo parenti stretti, o lontani? Il primo studioso che si occupò scientificamente dei sistemi di parentela di vari luoghi del mondo fu l’antropologo Lewis H. Morgan con la pubblicazione di due opere fonda­ mentali: Sistemi di consanguineità e affinità della famiglia umana (1871) e La società antica (1877). Morgan sosteneva che le nomen­ clature di parentela possono ricon­ dursi a tre tipi fondamentali succe­ dutesi durante l’arco della storia umana e che ciascun tipo rispecchia la forma di famiglia, in particolar mo­ do di matrimonio, che lo ha originato. La parentela è un vincolo costituito da legami biologici, sociali, culturali e giuridici, tra le persone che hanno in comune uno stipite, recita articolo 74 del Codice civile italiano. Per citarne solo uno. In comune uno stipite? Allora: la cugina di Gesso in Sicilia, fa bene a dire: „Ciao, cugina Jill!“… ricordandoci e onorando i nostri avi emigrati nel mondo e facendo capire al mondo che le proprie origini, nel caso della nuova First Lady americana quelle sicule, sono il primo ponte tra tutti I popoli. Tra tutti gli umani. E, allora: … Ciao, cugina…

Jill Biden, la moglie del neo eletto presidente degli Stati Uniti Joe Biden è una professoressa ed è la prima First Lady di origini italiane. I nonni della nuova First Lady sono originari di Gesso, frazione di Mes­ sina, emigrarono negli Stati Uniti dalla Sicilia nel 1900. Stanco delle infinite storpiature della pronuncia e della scrittura del cognome il nonno, Gaetano Giacoppa, lo anglicizzò in Giacobs. La cugina italiana Ed è festa negli Usa ma anche nel piccolo villaggio sulle colline di Mes­ sina. Qui abita la 64enne Caterina Giacoppo che da poco ha saputo di essere una lontana cugina di Jill. "Sono contenta, se la signora Jill venisse qua avrei piacere di incon­ trarla", ha detto la donna. Da pochi giorni si è scoperto, infatti, che la famiglia della signora Biden è originaria della frazione di circa 600 abitanti dove vive la signora Giacop­ po. "In famiglia non mi avevano mai parlato di parenti in America ­ dice ­ quando l’ho saputo sono rimasta sorpresa". "Se viene qua facciamo una bella festa mangiamo insieme, cucinerei la pasta al forno, le bra­ ciolettine arrostite e tutto quello che le piace, sarei felice di abbracciarla". In questi giorni la piccola comunità di Gesso è in fermento e ha seguito con attenzione le elezioni presiden­ ziali in America. Chi è Dr Jill Insegnante di inglese, due lauree e un dottorato, la 69enne Jill Biden è sempre stata considerata l'arma

segreta della campagna dei dem. Decisa e risoluta, Dr Jill ­ come viene chiamata da tutti per rispetto alla prima signora Biden, morta in un incidente stradale con la figlia di un anno nel 1972. Sposati da 43 anni, dopo essersi co­ nosciuti grazie a un appuntamento al buio organizzato dal fratello di lui, entrambi al secondo matrimonio (lei divorziata , lui vedovo), sono l'imma­ gine della coppia fedele e inossid­ abile, nonostante i momenti di dolo­ re e le perdite subite. Di origini italiane, nata in New Jersey ma cresciuta in Pennsylvania Jill Tracy Jacobs, questo il suo nome da nubile, è nata il 3 giugno del 1951 ad Hammonton, nel New Jersey ed è cresciuta a Philadelphia. A 18 anni, studentessa universitaria, ha sposa­ to l'ex giocatore di football del col­ lege Bill Stevenson. Alla laurea il matrimonio era già finito e, nel 1975, Jill fu presentata a Joe dal fratello, Frank Biden. Biden ha dovuto chiederle di sposar­ lo cinque volte prima che lei accet­ tasse, "non potevo permettere che (i suoi figli) perdessero un'altra madre. Quindi dovevo essere sicura al 100%", ha spiegato lei. La coppia si è sposata a New York City nel 1977, ha avuto una figlia, Ashley, nata nel 1981, e ha cinque nipoti. Jill Biden ha una laurea e due master e ha conseguito un dottorato in pedagogia presso l'Università del Delaware nel 2007. Ha insegnato in un community college in Delaware, in una scuola superiore pubblica e in un ospedale psichiatrico per adole­ scenti. mercoledì 18 novembre 2020/

15


CULTURA Arte

a cura di Andrea Pagnacco pittore

Un pittore all'aria aperta Ai piedi della Kappelbrücke con tela e pennelli

N

ei primi di luglio invece di passare come di consueto un lungo periodo di tempo a casa mia a Venezia, a causa del coronavirus mi trovavo in una località molto e molto più vicina, cioè a Lucerna, una città che come è strutturata mi è sempre piaciuta. Dopo aver bighellonato senza una meta precisa nel suo centro, mi sono imbattuto, ai piedi della Kapellbrücke (il famoso ponte di legno) in un pittore che stava dipingendo il paesaggio che lo circondava, usando una tela posata su un cavalletto da pittura all'aperto e un buon numero di pennelli e relativi colori. Enzo, da quanto ricordo era il suo 16

/mercoledì 18 novembre 2020

nome, è capace di fare due cose assieme che a me mi è stato negato da sempre: dipingere e parlare contemporaneamente. Chiaramente Enzo in quei momenti stava parlando in italiano sfoggiando una voce leggermente tenorile accompagnata da un forte accento siculo. Notai subito che chi lo ascoltava attenta­ mente era un suo conterraneo. In una pausa di quella conversazione a senso unico e preso da una certa curiosità, con garbo intervenni e dissi: “Come mai li in alto a sinistra ha dipinto una Madonna?” e il pittore mi rispose così: “Eh, caro compaesano, ciò si spiega con il fatto che questa tela, quando sarà finita, si muterà in qualcosa di simile a un ex voto e non

ha un'idea di quanti cristiani, ossia cattolici spesso osservanti apprez­ zano gli ex voto e questo dipinto lo sarà.” ”E ci scommetto,” risposi “e anche li comprano.” “Si, è così” disse Enzo. “Io con questo genere di dipinti ci campo e ci campo anche con i leziosi ritratti di bambini che eseguo immancabilmente solo su commissione, perché aver appeso il ritratto gioioso di un frugolo dipinto da un artista è una gioia.” Come mi sono allontanato salutando quel pittore mi sono chiesto con una certa perplessità: un artista, quale artista intendeva? Ovviamente, va da se, lui stesso e qui ci casca l'asino. La sua è arte ­ se lo è ­ commerciale.


CULTURA Eventi

a cura della

Redazione

Diversi eventi sono stati annullati Consultare il sito: https://iiczurigo.esteri.it/ iic_zurigo/it/

Concerto“FELLINIANA” sulle musiche di Nino Rota

Comitato Arte e Cultura di Binningen e Compagnia teatrale “Primo Sole” A partire dal mese di Ottobre 2020 è di nuovo in scena con il nuovo pezzo

“DITEGLI SEMPRE DI SI”

Commedia in due atti di Edoardo De Filippo Le associazioni interessate alla rappresentazione della commedia nelle loro comunità, sono pregate di contattare Franco Benfatto, Liesbergerstr. 23, 4053 Basel, Tel. 061/3315927, Cell. 0796665491, o di scrivere a benfattof@gmail.com www.teatroprimosole.ch

Da Spaghetti Western… al Sogno Felliniano, sulle note di Nino Rota. Concerto filmato per celebrare il centenario della nascita del grande regista del famoso e virtuosissimo trombettista Mauro Maur, accompagnato al pianoforte da Françoise De Clossey, al basso da Lorenzo Mancini, alla fisarmonica da Manuel Figheli e alla batteria da Daniele Chiusaroli. Verranno eseguiti i più bei brani dei film di Fellini, tra cui La strada, La dolce vita, Amarcord, Le notti di Cabiria, Otto e mezzo. Il concerto è accompagnato dalla proiezione sullo sfondo delle immagini dei film. Martedì 15 dicembre 2020 Sarà possibile ascoltare e vedere gratuitamente il concerto sul sito: www.iiczurigo.esteri.it/IIC_Zurigo Inserito nel programma di "Zurigo in italiano 2020". Organizzato da IIC Zurigo

mercoledì 18 novembre 2020/

17


MOTORI E MOBILITÀ

IL SUV Peugeot 3008 GT Hybrid4

a cura di Graziano Guerra

Fornisce 300 CV (220 kW) e fra i più bassi valori di emissione di CO2 per gli ibridi plug­in

Dati tecnici Peugeot 3008 GT Hybrid4 Motore a benzina 4 cilindri, cilindrata 1598 cc Potenza max motore a combustione 200 CV a 6000 giri/minuto Potenza max motori elettrici 110 CV a 2500 giri/minuto (ant.) 113 a 14000 giri/minuto (post.) Coppia massima motore a combustione interna 300 Nm a 3000 giri/minuto Coppia massima motori elettrici 320 Nm fra 500 e 2500 giri/minuto / 166 fra 0 e 4760 giri/minuto Numero di posti 5

È

in listino a partire da 59'260 franchi. Ha un frontale sorprendente, con la potente gri­glia del radiatore e luci diurne longitudinali. All'interno, un quadro stru­menti configurabile e uno schermo tattile da 10” ­ 25,4 cm ­ alzano l'i­Cockpit di Peugeot a un nuovo livello. Il quadro strumenti da 12,3“ ­ 31,2 cm ­ è personalizzabile e offre grande leggibilità. Sette eleganti interruttori a levetta consentono l'accesso diretto a: radio, aria condizionata, navigazione in tempo reale TomTom 3D con controllo vocale, impostazioni veicolo, telefono, applicazioni smartphone e luci di emergenza. Il tasto speciale eSave richiama il menu delle funzioni elettriche e consente di impostare il risparmio di autonomia puramente elettrica. Collegando il proprio smart­ phone si potrà controllarlo tramite lo schermo tattile con la funzione Mirror Screen, compatibile con Apple Car­ 18

/mercoledì 18 novembre 2020

Play e Android Auto. Per la ricarica dei telefonini tre porte USB, poste­ riore doppia; una stazione induttiva è in opzione. È a casa su tutte le stra­ de, e la versione Hybrid4 ne mette in

risalto il carattere SUV con una poten­ za totale di 300 CV e trazione inte­ grale. Accelera da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi. Raggiunge queste pre­ stazioni combinando il motore a


MOTORI E MOBILITÀ benzina PureTech da 200 CV a due elettrici, installati sull'asse anteriore e posteriore, che traggono la loro energia da batterie con una capacità di 13,2 kWh. Puramente elettrico può percorrere fino a 59 chilometri secon­ do lo standard WLTP. La modalità 4WD migliora la trazione anche in condizioni difficili, con poten­ za motrice distribuita uniformemente. I sistemi di assistenza alla guida sono all'avanguardia, includono, per esem­ pio, un cruise control adattivo con fun­

zione Stop&Go e un sistema attivo di allerta uscita corsia. Il GT in test van­­ tava una firma luminosa ampliata e con fari full­LED. La luce in curva migliora la visibilità; la "Foggy Mode" sostituisce i fendi­ nebbia, regola l'intensità degli anab­ baglianti quando si attivano i retro­ nebbia. Anche i fari posteriori a forma di artiglio con effetto 3D sono Full LED, luce di retromarcia compresa. Frecce sequenziali. Le opzioni della GT in prova: Vernice

madreperla bianca (CHF 1200), pol­ trone in nappa con pacchetto elettrico e massaggi (CHF 2500), carica­ batterie di bordo 7.4 kW monofase (CHF 300), tetto apribile panoramico elettrico con tenda oscurante (CHF 1500), sistema Hi­Fi Focal Premium (CHF 800), ricarica smartphone senza fili + connessione a 220 volt (CHF 150), pacchetto city 2 (CHF 400), triangolo (CHF 30). Prezzo con opzioni CHF 66140, con promozione in atto CHF 62640.­

Brevi Presentata la Ferrari SF90 Spider, versione cabrio con tetto rigido ripiegabile della SF90 Stradale, con un evento digitale dedicato che ha permesso di visionare in anteprima una serie di contenuti esclusivi. L'architettura ibrida plug­in vede il motore endotermico integrato a due motori elettrici all'anteriore, che costituiscono il sistema RAC­e (Rego­ latore Assetto Curva Elettrico), e uno al posteriore, derivante dall'esperienza maturata dal Cavallino Rampante in Formula 1. Potenza di sistema 780 CV e 900 Nm. Cambio DCT a 8 rapporti. Presentata ai giornalisti svizzeri Twingo Electric. Grazie alla modalità di guida 100% elettrica, la piccola e iconica city car della Renault offre un piacere di guida e un comfort maggio­ re nella vita di tutti i giorni. Semplice e facile da guidare si distingue per una scintillante identità. Fa il suo ingresso sul mercato con 82 CV e fino a 270 Km di autonomia.

Sicurezza a 5 stelle per Mazda MX­30. La prima elettrica di Mazda, ha ottenuto nella ultima serie di test dell’ente europeo NCAP la valutazione massima di cinque stelle, con il 91% e l’87% di punteggio nelle categorie di occupanti adulti e bambini. Il 91% è il miglior risultato registrato per la protezione occupanti adulti tra tutti i veicoli testati nelle ultime classi­ ficazioni Euro NCAP 2020.

Ferrari SF90 Spider

Le nuove regole stradali in arrivo Tra le principali novità, il corridoio di emergenza obbligatorio in presenza di code, l’immissione a cerniera in caso di restringimento di carreggiata in autostrada, e l’autorizzazione per i bambini fino a dodici anni di circolare in bicicletta sui marciapiedi. Circolazione in autostrada ­ In caso di riduzione di corsie, si circolerà procedendo con immissione a cerniera per agevolare l’entrata dei veicoli provenienti dalla corsia chiusa ed evitare manovre di inserimento anticipate, come spesso avviene. In presenza di traffico incolonnato sarà obbligatorio formare un corridoio di emergenza, aprendo un varco tra la corsia sinistra e quelle di destra, per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso senza impegnare la corsia di emergenza. Il superamento a destra sarà consentito in presenza di code sulla sola corsia di sorpasso o quella centrale per carreggiate a tre corsie, e non più limitatamente alla marcia in colonne parallele. Rimane invece vietato il sorpasso a destra, ovvero tramite manovra di uscita seguita da rientro immediato. L’inosservanza di queste regole sarà sanzionata con multa disciplinare. La velocità massima ammessa per veicoli a motore leggeri con rimorchio fino a 3,5 tonnellate è incrementata da 80 a 100 km/h, purché entrambi omologati per circolare a tale velocità. Sicurezza degli utenti più deboli ­ Biciclette e motorini potranno svoltare a destra con semaforo rosso, purché espressamente indicato. I bambini saranno autorizzati a circolare in bici sui marciapiedi non solo in età prescolare, bensì fino a dodici anni e solo in assenza di piste o vie ciclabili: un compromesso tra comfort dei pedoni e prevenzione degli incidenti con le automobili. Davanti ai semafori sarà possibile contrassegnare un’area riservata ai ciclisti, anche in assenza di corsia ciclabile. È inoltre introdotta una segnaletica specifica per indicare deviazioni per la mobilità lenta. Veicoli in sosta ­ Gli stalli di ricarica per le auto elettriche, evidenziati in verde per facilitare il reperimento delle colonnine, saranno segnalati con il nuovo simbolo «Stazione di ricarica». Il campo di applicazione del segnale «Parcheggio a pagamento» è esteso a tutti i veicoli, consentendo l’introduzione di posteggi a pagamento anche per motoveicoli, ciclomotori, e­bike veloci. (Fonte USTRA)

mercoledì 18 novembre 2020/

19


CULTURA Sport

a cura di Graziano Guerra

A Roma i Campionati Europei di atletica leggera 2024 Un trionfo per l'Italia e per tutto lo sport azzurro minuto con la sede federale per avere aggiornamenti sull’andamento della presentazione e sul voto. Filippo Tortu, primatista italiano nei 100 metri attendeva la notizia con trepidazione: “Avevo pianificato di correre all’Olimpico nel 2024 ­ rac­ conta ­ non è stato possibile per le Olimpiadi ma sono davvero contentis­

La European Athletics ha assegnato a Romai i Campionati Europei del 2024. La Capitale tornerà a ospitare la massima rassegna continentale di atletica leggera a cinquant’anni dall’edizione del 1974 e sarà la terza volta per l’Italia, a novant’anni dall’evento inaugurale di Torino 1934. La candidatura di Roma ha prevalso sulla polacca Katowice, l’altra città in corsa per la rassegna. Netto il risultato in favore della Capitale che ha ottenuto la preferenza di quattordici membri su sedici del Consiglio della EA. La decisione è arrivata al termine dell’evento di presentazione delle due candidature che si è svolto in videoconferenza. Gianmarco Tamberi non sta nella pelle: “Sono troppo contento, vuol dire che avrò ancora più motivazioni per allungare la mia carriera”. Il primatista italiano dal salto in alto posta subito sui social network la sua felicità per l’assegnazione degli Europei 2024 a Roma e poi comincia a immaginare, a occhi aperti, l’evento dell’Olimpico, il suo stadio preferito: “Ho sempre sognato di fare una gara di così alto livello in Italia ­ le sue parole ­ questa federazione si è meritata in pieno l’assegnazione degli Europei, ero in contatto minuto per

Gianmarco Tamberi

20

/mercoledì 18 novembre 2020

simo che lo sarà per gli Europei. La nostra Nazionale potrà esprimere talenti fortissimi e io non vedo l’ora di esserci, in curva o sul rettilineo, ovun­ que sia. Vorrei farlo diventare l’Euro­ peo più bello della mia carriera e quello a cui abbiamo assistito oggi è certamente un segnale bellissimo per tutta la nostra atletica leggera”.

Dopo cinquant’anni Roma di nuovo al centro dell’atletica europea

L’edizione si terrà dopo i Giochi di Parigi 2024 L’Olimpico accolse per la prima volta l’evento nel 1974 in una rassegna che fu illuminata dalla volata d’oro nei 200 metri di Pietro Mennea, in grado di conquistare anche le medaglie d’argento nei 100 e nella 4x100 con i frazionisti Vincenzo Guerini, Norberto Oliosi e Luigi Benedetti. Un’edizione ricordata anche per il primo podio tra Europei, Mondiali e Olimpiadi per Sara Simeoni, bronzo nel salto in alto, e per un altro bronzo, quello di Giuseppe Cindolo nei 10.000 metri. È simbolico che l’assegnazione sia avvenuta a sessant’anni dai Giochi della Capitale. Lo Stadio Olimpico sarà il cuore degli Europei, che però abbracceranno anche alcuni degli angoli più suggestivi della città e il loro fascino eterno: il getto del peso avrà come scenario d’eccezione il Colosseo e l’Arco di Costantino, mentre per la marcia è stato scelto il viale delle Terme di Caracalla e per la mezza maratona il percorso Via Pacis con partenza e arrivo in via della Conciliazione, all’ombra della Basilica di San Pietro. (Fonte / foto FIDAL Colombo)


CULTURA Cucina

Tortini di alici, melanzane, burrata Ingredienti per 6 persone 500 g melanzane 500 g alici diliscate senza testa 150 g burrata 150 g patate 50 g pane raffermo pangrattato concentrato di pomodoro basilico olio extravergine d' oliva sale pepe Per la ricetta dei tortini di alici, melanzane, burrata, mondate le patate e le melanzane, poi affettatele sottilmente (circa 3 mm). Tagliate a dadini metà delle fette di melanzana e tutte le patate, rosolateli in padella con un filo di olio, a fuoco medio, per 8­ 10’, quindi salate e spegnete. Condite l’altra metà delle melanzane con un pizzico di sale e di pepe, un filo di olio e grigliatele su una piastra rovente per 5­6’, voltandole a metà cottura. Aprite a libro le alici e risciacquatele. Frullate il pane raffermo con un cucchiaio di concentrato di pomodoro, 5­6 foglie di basilico, un filo di olio e un

Ingredienti per 4 persone: un pollo 660 cl birra chiara 2 pastinache scalogno prezzemolo olio extravergine d'oliva sale pizzico di sale, ottenendo un ripieno. Ungete con olio 6 stampini o cocotte (ø 7 cm), spolverizzateli con il pangrattato, poi foderateli con una fetta di melanzana grigliata e le alici aperte a libro, disponendole a raggiera partendo dal fondo e lasciando sbordare le codine dagli stampini. Distribuite al centro di ogni stampino il ripieno, le fette di melanzana e i dadini di melanzana e patate, alternandoli fra loro, infine richiudete le alici e la melanzana sul ripieno, ottenendo 6 tortini. Infornate i tortini a 180 °C per 8­10’, poi sfornateli e sformateli con delicatezza. Serviteli subito con la burrata spezzettata.

Crema bruciata di mais

Ingredienti per 4 persone 250 g latte 250 g mais in scatola 1 uovo zucchero farina

Pollo cotto nella birra con bastoncini di pastinaca

Per la ricetta della crema bruciata di mais, sciacquate il mais e scolatelo. Mettetelo a scaldare in una casseruola con il latte; portate a bollore e cuocete per 7­8 minuti. Frullatelo nel mixer più finemente possibile. Se volete una crema più liscia e setosa, passatelo con un setaccio. Rompete in un’altra ciotola l’uovo e mescolatelo con 50 g di zucchero e 15 g di farina. Versate il liquido frullato sull’uovo sbattuto e riportate sul fuoco il composto. Cuocete mescolando per 2­3 minuti e spegnete. Versate la crema in una ciotola fredda, per interrompere la cottura, quindi travasatela in 4 coppette e lasciatela raffreddare. Coprite la superficie con un cucchiaino di zucchero e bruciatelo con l’apposito cannello o infornate brevemente sotto il grill alla massima temperatura.

Per la ricetta del pollo cotto nella birra con bastoncini di pastinaca, sezionate e disossate il pollo. Spellatelo e tagliate la polpa (poco più di 500 g) a tocchetti non troppo piccoli. Conservate la pelle. Unite in un grande tegame 140 g di pelle di pollo e fatela fondere. Quando il fondo del tegame sarà velato di grasso unite uno scalogno affettato e i tocchetti di pollo e rosolateli a fiamma media per una decina di minuti. Bagnate con la birra a temperatura ambiente e cuocete senza coperchio per 25’ circa; poco prima di spegnere salate leggermente e fate addensare il sughetto sulla fiamma vivace, se serve. Pelate le pastinache e tagliatele in bastoncini lunghi 6­7 cm e larghi 1 cm. Rosolatele in padella in un velo di olio per 5’; quando avranno acquistato un bel colore, bagnatele con mezzo bicchiere di acqua, coprite con il coperchio e cuocetele per altri 4­5’. Preparate una salsina frullando 15 g di prezzemolo con 50 g di olio, un cucchiaio di acqua e un pizzico di sale. Servite il pollo con la pastinaca, condita con la salsina di prezzemolo.

mercoledì 18 novembre 2020/

21


COMUNICATI STAMPA

TARI e pensionati all'estero: rimane la riduzione dei due terzi 2018/4141), la quale, in data 30 ottobre u.s., si è conclusa con l’archiviazione da parte della Commissione europea.

E’ finalmente ufficiale. Il MEF ha risposto alla mia istanza di chiarimento e ha comunicato che i cittadini italiani iscritti all’AIRE titolari di pensione estera (anche in regime internazionale) e proprietari di immobili in Italia hanno diritto alla riduzione di due terzi della TARI (la tassa sui rifiuti). Avevo chiesto al Dipartimento delle Finanze del MEF di chiarire in maniera inequivocabile i dubbi e le indeterminatezze interpretative su quanto disposto dalla legge di Bilancio per il 2020 in merito al pagamento della TARI; dubbi condivisi

36

/mercoledì 18 novembre 2020

dalle nostre collettività all’estero e dagli stessi comuni. Ora con lettera “Rif. prot. n. 36365/2020” firmata dal Direttore Giovanni Spalletta, la Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo fiscale, Uff. XII, ha fornito gli elementi interpretativi da utilizzare per informare correttamente le comunità all’estero: “Il regime agevolativo inizialmente previsto per l’IMU, la TASI e la TARI dall’art. 9­bis, del D. L. n. 47 del 2014, è stato oggetto di una procedura di infrazione (PI n.

A seguito di tale archiviazione, il quadro agevolativo in questione risulta così definito: • per l’IMU non è più applicabile l’esenzione stabilita a favore dei cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’AIRE, già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza. Ciò in quanto, a decorrere dal 2020, l’IMU è stata riformata dall’art. 1, commi da 738 a 783, della legge di bilancio 2020, e, nel contesto della modifica, non è stata riproposta l’agevolazione prevista dal comma 1 dell’art. 9­bis, del D.L. n. 47 del 2014; • per la TARI, invece, rimane in vigore la riduzione (pari a due terzi) prevista dal comma 2 dello stesso art. 9­bis del D. L. n. 47 del 2014". Chiarite a questo punto in maniera positiva e incontrovertibile per i nostri connazionali le regole in vigore sulla TARI, sarà mia premura impegnarmi nella prossima legge di Bilancio per il 2021 chiedere il ripristino dell’esenzione dall’IMU per gli italiani residenti all’estero. Angela Schirò ­ Deputata


COMUNICATI STAMPA Voto all'estero, Riforma Comites e CGIE L'appello di Giuseppe Ticchio ai Parlamentari eletti all'estero e ai Parlamentari eletti in Italia

Il 30 ottobre 2020 come Consigliere del Comites della Circoscrizione consolare di Zurigo, sono stato invitato a seguire la riunione plenaria monotematica del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE). Devo dire che mi ha appassionato e l’ho seguita con molto piacere, interesse ed attenzione. Si è parlato esclusivamente del voto all’estero consequenziale anche al taglio dei Parlamentari nella Circoscrizione estera e della modifica della legge sui Comites e CGIE. A conclusione della stessa, dopo le diverse riflessioni e interventi dei singoli Consiglieri del CGIE, la sintesi pacata e costruttiva sulle modalità di voto nella circo­ scrizione estera, cioè: correttezza, segretezza e trasparenza, è venuta dal Senatore Vittorio Pessina. In sostanza cosa ha detto il Senatore Pessina? Primo – La messa in sicurezza del voto è una priorità assoluta, per dare certezze a chi vede nel voto all’estero per corrispondenza brogli da tutte le parti. Per assopire questi dubbi, la soluzione potrebbe essere che la stampa delle schede e la relativa spedizione sia a cura del Poligrafico dello Stato. Secondo: un’alta percentuale di schede votate vengono annullate per banali motivi, soprattutto causa il tagliando del certificato elettore, che non viene inserito correttamente nella busta preposta. Per far si che questo non accade più, la soluzione potrebbe essere quella di sostituire il certificato elettorale con un codice a barre per correggere e superare la corretta introduzione nella busta del materiale da ritornare al consolato, ma anche per una maggiore trasparenza per il cittadino elettore. Terzo: Scrutinare le schede non più presso il “carrozzone di Castelnuovo di Porto”( Roma), ma scrutinarle presso la Corte d’appello di Milano, Firenze, Roma, Napoli, sia per accelerare lo scrutinio e per

evitare la difficoltà della compo­ sizione dei seggi. Con questi accor­ gimenti, la correttezza, la segretezza e la trasparenza del voto della Circoscrizione estera sono assicurati. Stessa procedura può essere uti­ lizzata anche per le votazioni dei Comites, con l’unica differenza che lo scrutinio del voto per i Comites con­ tinuerà ad essere effettuato presso le sedi consolari della Circoscrizione d’appartenenza. Quarto: Per quando riguarda invece, la riforma dei Comites e CGIE è opportuno portare a compimento questa attesa riforma prima che, si torni al voto, presu­ mibilmente tra metà aprile e la fine di dicembre 2021. Così, una volta che si vota, lo si potrà fare con la nuova legge. La stessa potrebbe essere non solo da stimolo e di interesse per la Comunità, ma anche da stimolo per gli stessi candidati, una volta a conoscenza delle proprie precise responsabilità, sia per gli eletti nei Comites prima, che per gli eletti del CGIE dopo. Quinto: Se veramente si desidera sensibilizzare l’universalità del voto tra la nostra Comunità nelle varie Circoscrizioni consolari, bisogna dimenticare l’idea dell’opzione de­ ll’iscrizione alle liste elettorali, sia per i Comites che per il Parlamento Italiano. Mentre, per quando riguarda il voto elettronico, si potrebbe iniziare a vedere come la nostra Comunità, potrebbe accettarlo come futura pos­ sibilità di voto; in questo caso l’op­ zione può essere auspicabile: chi de­ sidera votare per voto elettronico potrà iscriversi all’albo degli elettori, tutti gli altri potranno continuare a votare per corrispondenza. A titolo personale, e come persona impegnata nel mondo dell'emigra­ zione, vorrei fare un invito tutti i Senatori e Deputati eletti nella Circo­ scrizione estera, ma anche a quelli eletti in Italia ai quali stanno a cuore gli Italiani nel mondo, di elaborare una nuova proposta di legge affinchè si eleggano proporzionalmente i Par­ lamentari nella Circoscrizione estera pari al numero degli iscritti all’Aire. Gli Italiani all’estero sono circa 6 milioni, a tale proposito, pur volendo rimanere percentualmente al di sotto di chi viene eletto in Italia, comunque ci spettano 20 deputati e 10 Senato­ ri. La proporzione è cosi spiegata: mentre in Italia per eleggere un Deputato bastano 151 mila voti e per un Senatore 302 mila, per i nostri

rappresentanti all’estero, con la nuova legge, che chiedo/chiediamo di prendere in considerazione, comun­ que sarebbero il doppio, 302 mila per un Deputato e 604 mila per un Senatore. Alla luce di questa propor­ zionalità, presentare una nuova proposta di legge serve a riequilibrare il rapporto tra eletto ed elettori, sicu­ ramente sarà una saggia e concreta presa di posizione. Altrimenti con il taglio dei Parlamentari uscito dal voto referendario del 20/21 settembre 2020 nella circoscrizione estera un Deputato eletto rappresenterà 900 mila elettori a fronte dei 151 mila in Italia, mentre un Senatore eletto all’estero rappresenterà 1,5 milioni di elettori, a fronte di 302 che servono in Italia. Una sproporzione inaudita. Tenendo sempre presente l’enorme danno che si è consumato ai danni dell’Italia, costituzionalmente parlan­ do, votando (SI) al taglio dei Parla­ mentari. A questo punto, prima delle prossime votazione, se non vengono ricostruiti i nuovi collegi elettorali, sarà un caos istituzionale non di poco conto. Desidero sperare che questo non accada. Alla luce della compo­ sizione dei seggi elettorali, bisogna evidenziare nella stessa proposta di legge, di costituire anche nella Circo­ scrizione estera i collegi elettorali proporzionali alla popolazione iscritta all’Aire nelle rispettive quattro Circo­ scrizioni estere. In conclusione, il mio auspicio per cui mi rivolgo a voi tutti eletti all’Estero o in Italia, é che al più presto possibile possa essere pre­ sentata questa proposta di legge per riequilibrare la rappresentanza Parla­ mentare all’estero. Non vi chiediamo niente di più di quelli che sono i dettami della Costi­ tuzione Italiana, anche se, ho già evi­ denziato a mo' di esempio, che ser­ vono il doppio dei voti per essere eletti all’estero. Al peggio non esiste limite, impegnarsi a presentare que­ sta proposta di legge, significa essere già a metà del percorso; non presen­ tarla significa non tener presente i dettami della Costituzione Italiana. Confido nel Vostro interesse a favore di una comunità fuori dai confini, che ha fatto grande l’Italia, appellandomi naturalmente alla Vostra sensibilità e buona volontà. Ticchio Giuseppe componente eletto nel Comites della Circoscrizione consolare di Zurigo e Presidente della Federazione delle Associazioni Lucane in Svizzera mercoledì 18 novembre 2020/

37


TEMPO LIBERO

CRUCIVERBA

L'oroscopo della settimana dal 18 al 25 novembre

ARIETE Le coppie potrebbero essere in un periodo di forte contrasto Bisognerebbe avere un atteggiamento più premuroso, l’uno nei confronti dell’altro. I single apprezzeranno molto qualsiasi momento di solitudine, per riflettere. TORO Provate a mettere qualche tassello in più nelle vostre relazioni affettive. I single au­ menteranno le proprie aspettative, ma dovreb­ bero starsene un attimo buoni, prima di buttarsi in qualsiasi situazione ambigua. Bene il lavoro. GEMELLI Il cielo è pronto a sorriderti anche questa settimana! Potrei contare sul favore di Mercurio, per farti avanti sul lavoro, proporre un nuovo progetto o avanzare qualche richiesta. Venere ti regala tanta voglia di innamorarti CANCRO finalmente una buona notizia per il tuo segno! A partire dalla giornata di mercoledì il pianeta Mercurio smetterà di contrastare i tuoi progetti – specie nell’ambito del lavoro – e ti darà invece una mano per realizzarli. LEONE Nelle prossime settimane potrebbero nascere delle tensioni in ufficio e in famiglia. Teso anche il fine settimana, quando potrebbe verificarsi qualche discussione in più col partner.

ORIZZONTALI 1 . Fu re d'israele ­ 5 . Connazionale di Gheddafi ­ 11. Comando strategico USA (sigla) ­ 13. Capitale del Vietnam ­ 14. Contea dell'Ulster ­ 16. Un terence dello schermo ­ 17. Frazione Pieve di Cadore ­ 18. Moderno linguaggio di programmazione ­ 20. Una monaca buddista ­ 21. Recanati ­ 22. Un divano alla turca ­ 24. Vestiti per... bambini ­ 26. Sali dell'acido acetico ­ 27. Sono uguali nei colli ­ 28. Scuola di Direzione Aziendale ­ 29. Un orlo senza fine

VERTICALI 1 . Animale starnazzante ­ 2 . Il personaggio detto "Il barbaro" ­ 3 . Li ingessa l'ortopedico ­ 4 . Serve caffè e cappuccini ­ 6 . Isaac Habert ­7 . Esclamazione disgustata ­ 8 . I propositi del suicida ­ 9 . Proprio piena ­ 10. Un grido di richiamo ­ 12. Reso meno denso ­ 15. Infliggere una punizione pecuniaria ­ 19. Pittoresco lago del Guatemala ­ 22. Silvio Berlusconi Editore ­ 23. Antica città della Turchia ­ 24. Foglie capitelli ­ 25. Boris ­ ex Presidente russo ­ 26. Definitivi saluti ­ 27. Lo sono i bruchi ­ 28. Sergente (abbrev.) ­ 30. Alban musicista ­ 32. Metà attico ­ 34. Rosa non rosa ­ 36. Congiunzione latina

VERGINE Nel prossimo periodo potresti ricevere una bella notizia per quanto riguarda il tuo lavoro o i tuoi progetti. La luna in congiiunzione ti regalerà un po’ di fortuna in più anche sul fronte dei sentimenti. Il pianeta Mercurio tornerà a favorirti. BILANCIA Se sul lavoro potrebbe presentarsi qualche opportunità in meno, in amore potrai sempre contare sull’appoggio di Venere: questo pianeta continuerà a splendere nel tuo segno, portandoti tanta fortuna sul fronte dei sentimenti. SCORPIONE Riuscirai finalmente a farti valere e a raggiungere i risultati sperati. Sabato e domenica, quando anche la luna sarà in con­ giunzione, saranno due giornate partico­ larmente fortunate. SAGITTARIO Le stelle continuano a esser dalla tua parte! Lunedì, con la luna in tuo favore, sarà una giornata particolarmente romantica. Un po’ stressanti, invece, le giornate di martedì e mercoledì. CAPRICORNO Mercurio torna finalmente a sorriderti: a partire dalla giornata di mercoledì anche gli ultimi ostacoli alla realizzazione dei tuoi obiettivi cadranno e presto otterrai le buone notizie che desideri! ACQUARIO Lunedì la luna in opposizione rischia di farvi sentire piuttosto nervosi e sotto pressione. Dovete fidarvi di chi vi sta accanto. Venere, da parte sua, continua a sorriderti,

La soluzione a pag. 28

38

/mercoledì 18 novembre 2020

PESCI Le questioni rimaste in sospeso nell’ambito del lavoro troveranno finalmente una risoluzione, mentre – se ti stai dedicando a qualche nuovo progetto – potrai trovare i contatti giusti per portare avanti.


COMUNICATI STAMPA

Pensionati all'estero: servizio di videochiamata In considerazione dell’emergenza sanitaria in corso, l’INPS e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale hanno condiviso un progetto che prevede la possibilità, per i pensionati che riscuotono all’estero e che stanno ricevendo da Citibank NA i moduli di richiesta di attestazione dell’esistenza in vita, di rapportarsi con gli uffici consolari tramite un servizio di videochiamata. Questa nuova modalità, che si aggiunge alle consuete modalità per cui è prevista la presenza fisica del pensionato presso un soggetto qualificato cd. testimone

Tantissimi auguri al nostro nipotino Joshua che il 3 dicembre compie 4 anni. I bisnonni Anna e Agostino

accettabile, abilitato ad avallare la sottoscrizione del modulo di dichiarazione dell’esistenza in vita, potrà essere utilizzata anche dagli operatori di patronato accreditati come testimoni accettabili e abilitati al “Portale Agenti”. Per informazioni aggiornate sulla campagna di verifica dell’esistenza in vita dei pensionati che riscuotono all’estero, inoltre, è possibile consultare la pagina Accertamento esistenza in vita dei pensionati che riscuotono all'estero.

Domenica dalle 7 alle 12

(FM97,5), DAB+

mercoledì 18 novembre 2020/

39


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.