experience
experience Klimt Experience: la sfida
5
L’arte in formato digitale
6
La tecnologia
7
Biografia dell’artista
10
Vienna al tempo di Klimt
14
La Secessione Viennese
21
La donna nell’arte di Klimt
27
I paesaggi
33
Il Fregio di Beethoven
39
Il bacio
45
Lo stile fiorito Gli allestimenti
51 56
2
3
4
Klimt Experience: la sfida Sono orgoglioso di presentare al pubblico degli appassionati d’arte una nuova produzione multimediale del gruppo Crossmedia: Klimt Experience, un inedito evento espositivo dedicato alla vita e all’opera del celebre artista viennese, uno dei massimi autori dell’era moderna. Le figure e i paesaggi di Klimt sono i protagonisti assoluti di questa rappresentazione immersiva, dedicata al padre fondatore della Secessione, che assieme ad altri artisti coltivò il mito dell’opera d’arte totale e il sogno di una democratizzazione del bello e della creatività. Opere come Il bacio, L’Albero della vita, oppure Giuditta I, sono entrate a far parte della cultura popolare, eppure Klimt resta un artista ancora da scoprire e soprattutto da raccontare. Questo è l’obiettivo della mostra: entusiasmare, affascinare, meravigliare un pubblico di giovani e adulti invitandoli ad approfondire la conoscenza dell’uomo e dell’artista, la comprensione delle sue opere, la lettura stilistica attraverso la messa in scena spettacolare dei dettagli e della tecnica pittorica. Klimt è sicuramente, al pari di Picasso, l’artista necessario a comprendere il passaggio dall’arte e dalla
società ottocentesca a quella novecentesca. Egli ha saputo donare coerenza d’immagine alla cultura del proprio tempo, ai nuovi gusti e stili di vita; nei suoi magnifici ritratti ha colto nel profondo i turbamenti della psicologia umana, oltre la superficie patinata, e ha investigato temi fondamentali quali la vita e la morte, la nascita e il dolore, l’amore, il rapporto tra uomo e donna e quello tra le generazioni. Tradurre la sua arte in un allestimento digitale è stata la sfida che ha coinvolto il nostro pool di professionisti editoriali, videomaker, storici dell’arte, ingegneri informatici e tecnici del suono. Un’ampia area didattica introduce lo spettacolo multimediale, con supporti informativi ed esperienze integrate di approfondimento per mezzo di tavoli multimediali touch screen. Inoltre grazie alle postazioni con Oculus Samsung Gear VR, una tecnologia avanzata che crea la realistica sensazione di entrare all’interno delle opere, sarà possibile percepirne tridimensionalmente ogni dettaglio figurativo e cromatico. Il risultato è l’esperienza che vi accingete a vivere. Buona “immersione” a tutti!
Sergio Risaliti Direttore artistico di Klimt Experience
A pagina 2 e 3: nello schermo centrale la famosissima firma che Klimt usava per le proprie opere. A fianco: G. Klimt, Hygeia, particolare de La Medicina, olio su tela, 1901-1907, opera distrutta nel 1945 durante l’incendio del castello di Immendorf.
5
L’arte in formato digitale Con Klimt Experience vogliamo proporre al pubblico una produzione multimediale che rivoluzioni completamente l’immaginario comune della mostra d’arte, promuovendo attraverso la tecnologia digitale una ricognizione completa del lavoro del padre della Secessione Viennese. Un evento che si appropria della grammatica visiva del videomapping per raccontare la storia del grande maestro Gustav Klimt, proponendo un’idea innovativa e totalizzante della fruizione dell’oggetto artistico. Chi vorrà assistere alla nostra mostra, sarà messo in contatto con l’intera arte klimtiana, dagli esordi agli ultimi dipinti; sarà un contatto immediato e immersivo: assoluto, dunque, e avvolgente. La riproduzione digitale di tutto il corpus artistico del pittore austriaco consente una disposizione panottica degli oggetti visuali. Ciò permette un approccio esaustivo alle tematiche dell’arte di Klimt, pur non rinunciando al primo obiettivo di questo progetto: colpire il visitatore e suscitare in lui la meraviglia e lo stupore. A sua volta, infatti, Klimt Experience è un’opera d’arte e – vorremmo azzardare – forse non sarebbe dispiaciuta al grande artista, cui umilmente intendiamo rendere omaggio. Un’opera d’arte totale in formato digitale, che si fa forza dei saperi specifici propri della nostra era e li fonde insieme, per celebrare il trionfo della bellezza sopra ogni altra cosa.
Fake Factory Realizzazione della video installazione
A fianco: le proiezioni interagiscono con l’ambiente che le ospita, ridisegnandolo e valorizzandolo
6
La tecnologia È soprattutto grazie all’innovativa tecnologia proprietaria MATRIX X-DIMENSION®, progettata in esclusiva per questa video installazione, che è stato possibile realizzare un’esperienza immersiva nell’arte di Gustav Klimt. 45 minuti in cui immagini, luci, colori, musica e suoni avvolgono il pubblico integrandosi con il fascino di Santo Stefano al Ponte. Si realizza così un unicum fra tecnologia e architettura in grado di concretizzare l’illusione di sentirsi trasportati in un incredibile viaggio nell’opera klimtiana. 24 proiettori laser trasmettono oltre 40 milioni di pixel sugli 11 megaschermi dell’imponente e scenografico allestimento. Lo schermo principale, 10x13 m di dimensione, riproduce immagini e video con una risoluzione maggiore a quella del Full HD. Altri 8 schermi 4x7 m generano effetti tridimensionali enfatizzando i volumi del luogo. Le proiezioni sul pavimento e il videomapping architettonico completano la suggestione, in sincronica armonia con il ritmo narrativo e gli accenti emotivi dello spettacolo. Un impianto audio 3D di ultima generazione diffonde i suoni e la superba colonna sonora. L’allestimento ha richiesto accorgimenti e lavoro non indifferenti: basti pensare che per collegare gli apparati tecnici alla regia computerizzata sono stati utilizzati più di 5 km di cavi. Un’impresa complessa, progettata e conclusa coerentemente a quello che è il principio basilare del rappresentare per mezzo della multimedialità: l’avvalersi della tecnologia non deve mai essere fine a se stesso, ma funzionale all’esaltazione dei contenuti di cui è strumento.
A fianco: i motivi tratti dai dipinti più celebri del grande artista rivestono lo spazio e avvolgono lo spettatore. Particolare e texture ispirate a G. Klimt, L’albero della vita, dal Fregio per Palazzo Stoclet a Bruxelles. A pagina 8 e 9: sullo schermo centrale G. Klimt, Giuditta I, olio su tela, 1901, Oesterreichische Galerie im Belvedere, Vienna. Negli schermi laterali G. Klimt, Giuditta II, olio su tela, 1909, Galleria Internazionale d’Arte Moderna-Ca’ Pesaro, Venezia.
7
8
9
Biografia 1862
Il 14 luglio a Baumgarten, sobborgo operaio di Vienna, nasce Gustav Klimt, figlio di Ernst Klimt, artigiano orafo, e Anna Fluster.
1876
Si iscrive alla Scuola di Arti e Mestieri del Museo Austriaco per l’Arte e l’Industria (Kunstgewerbeschule), dove studia arte applicata, imparando a padroneggiare varie tecniche artistiche.
1883
Assieme al Fratello Ernst, di poco più giovane e destinato a morte precoce, e al compagno Franz Matsch, dà vita alla Società degli Artisti, una sorta di cooperativa di lavoro, che condivide atelier e commissioni, le quali giungono numerose.
1886
Il primo memorabile incarico è la decorazione del nuovo Burgtheater di Vienna, progettato dagli architetti Gottfried Semper e Karl von Hasenauer.
1892
A pochi mesi dalla morte del padre, anche il fratello Ernst muore improvvisamente: questi lutti, seguiti da un lungo periodo di inattività, segnano profondamente il percorso artistico di Klimt. Nello stesso anno, avviene l’incontro con Emilie Flöge, che sarà la sua compagna di vita (nonostante Klimt intrattenga numerose relazioni con altre donne).
1897
Ormai in aperto contrasto con i rigidi canoni accademici, fonda insieme ad altri diciotto artisti la Secessione Viennese, principale corrente artistica del modernismo austriaco, che pubblicherà anche una rivista, «Ver Sacrum», di cui escono 96 numeri, fino al 1903. L’ideale che guida il movimento è quello del Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale. Il simbolo del secessionismo è Pallade Atena. 10
dell’artista 1902
In occasione della XIV Esposizione degli Artisti della Secessione Viennese, dedicata al grande compositore tedesco Ludwig van Beethoven, realizza un fregio lungo 24 metri e diviso su tre pareti, dipinto con colori alla caseina su intonaco applicato a incannucciato e con l’inserimento di pietre dure e madreperla. L’opera è nota come Fregio di Beethoven.
1903
Nel corso dell’anno Klimt compie ben due viaggi a Ravenna, dove studia i mosaici bizantini: questa esperienza porta a compimento una nuova fase del percorso artistico klimtiano, il cosiddetto periodo aureo, durante il quale l’artista realizza alcune delle sue opere più celebri, come Giuditta I, il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I, Il Bacio e Giuditta II.
1905
Acuti dissidi interni alla Secessione provocano la fuoriuscita di un gruppo di artisti, capitanati ancora da Klimt, interessati a perseguire sempre più radicalmente l’obiettivo dell’opera d’arte totale.
1908
In occasione del giubileo dell’imperatore Francesco Giuseppe viene realizzata una grande mostra delle arti austriache, la Kunstschau. 179 artisti, disposti in 54 sale, vi espongono opere di pittura, grafica, architettura e poi: mobili, scrigni, ventagli, gioielli, vetri, ceramica, manifesti, costumi teatrali, moda, arte per l’infanzia, arte dei giardini, arte tombale, un teatro e un caffè. L’organizzatore dell’esposizione è Klimt, che è presente con sedici dipinti, tra cui Il Bacio.
1911
Vince il Primo Premio dell’Esposizione Internazionale di Arte di Roma con Le Tre età della donna.
1918
Di ritorno da un viaggio in Romania, l’11 gennaio 1918 viene colpito da un ictus che lo conduce alla morte il 6 febbraio dello stesso anno. 11
12
13
14
Vienna al tempo di Klimt La Vienna in cui opera Klimt è una città in fermento, una moderna capitale europea che, con l’abbattimento delle mura medievali, ha ormai superato il suo impianto urbanistico d’ancien régime.
Nel decennio precedente alla nascita dell’artista a Vienna si è avviata una stagione di rinnovamento urbano con la realizzazione della Ringstrasse, un ampio viale di circonvallazione a cingere il centro storico, voluto dall’imperatore Francesco Giuseppe sul tracciato della vecchia e inutile infrastruttura difensiva. Lungo il viale, ormai diventato la principale arteria urbana, sorgono molti edifici a destinazione pubblica, come l’università, il municipio, il parlamento, vari teatri di prosa, l’Opera, i musei di belle arti e di
scienze naturali, una grande chiesa, parchi pubblici, caffè, i palazzi della buona borghesia cittadina e nuove piazze. Si impone un certo eclettismo architettonico che segna il panorama cittadino della fine Ottocento. Seguono di qualche anno i primi lavori per la costruzione della metropolitana, con la realizzazione di una linea in parte sotterranea e in parte sopraelevata, edifici amministrativi e 25 stazioni. L’ammodernamento mette Vienna in concorrenza con Parigi e Berlino, con Monaco e Bruxelles.
A pagina 12-13: nello schermo centrale A. Vita Wilhelm, L’imperatore Francesco Giuseppe, 1893. A fianco: G. Klimt, L’interno del vecchio Burgtheater, 1888, Historisches Museum der Stadt Wien, Vienna.
15
Nel giro di pochi anni, la città è diventata una grande metropoli; insieme ai grandi stravolgimenti sociali, oltre che urbani, germogliano varie correnti politiche, come il sionismo, l’antisemitismo, l’austromarxismo e il neocorporativismo; è in questo milieu che Karl Kraus, Robert Musil, Hugo von Hofmannsthal, Arthur Schnitzler scrivono i loro capolavori. Anche i circoli artistici riescono a trarre opportunità e stimoli da questa nuova stagione. Infatti la costruzione e la decorazione dei nuovi edifici dà il via a un ricco e proficuo mercato di committenze pubbliche. Assieme alle arti figurative, la poesia e la musica
virano in direzione del simbolismo e del decadentismo. Protagonisti assoluti dell’epoca sono Richard Wagner (autore di grandi opere liriche come L’Oro del Reno e La Valchiria, Tristano e Isotta e il Parsifal) ma soprattutto Friedrich Nietzsche, che pubblica alcuni dei testi più rivoluzionari del tardo Ottocento (Nascita della tragedia, Ecce Homo, Così parlò Zarathustra). Insieme alla filosofia, anche la psicologia, nuova scienza nata a Vienna, affronta il lato irrazionale dell’animo umano. Nel 1899 Sigmund Freud pubblica L’interpretazione dei sogni, testo fondamentale per l’indagine dell’inconscio.
A fianco: all’interno di una cornice modellata in 3d trovano posto i palazzi più significativi della Vienna di fine Ottocento.
16
17
18
19
Gli allestimenti
56
della mostra
Klimt VR Experience, esperienza di realtà virtuale Con Klimt VR Experience viene offerta al visitatore la possibilità di penetrare nella pittura di Klimt. Grazie a un’app sviluppata appositamente da Orwell (Milano), per i visori di realtà virtuale Oculus Samsung Gear VR, il concetto di immersività inaugura nuovi paradigmi di possibilità. Al pubblico di Klimt Experience, semplicemente indossando i visori, è data la straordinaria opportunità di “entrare” nell’arte del grande pittore austriaco. Ci si può dunque cimentare con la dimensione assente nell’arte klimtiana: la profondità.
è possibile navigare nella Sala del Fregio di Beethoven, da cui si intraprende un viaggio alla scoperta dello spazio che si cela oltre la barriera costituita dalla cornice del quadro; possiamo esplorare i paesaggi dipinti dal grande pittore austriaco; avvicinarci agli amanti che ne Il bacio si stanno abbracciando e assistere alla fuga centrifuga degli elementi che compaiono sui loro manti; osservare, nel caso del Ritratto di Adele Bloch Bauer I, la scomposizione dell’apparato ornamentale, oppure essere presenti alla nascita dell’Albero della vita.
57
62
63
Una produzione
experience
Crediti Concept: Federico Dalgas Direttore Artistico: Sergio Risaliti Responsabile produzione: Andrea Moreschini Responsabile comunicazione: Roberto Fiorini
video Installazione Realizzazione: Fake Factory Regia: Stefano Fomasi Archivio immagini: F.lli Alinari / Scala Group
Allestimenti Progetto: Stefano Fomasi Sistema audio-video: Tecnoconference Struttura: Alterego
Area Introduttiva Testi: Raffaele Nencini Grafica: Giulia Raineri / Fabio Vallana Tavoli Multimediali: Digitarca Klimt VR Experience: Orwell
comunicazione Ufficio Stampa: Headline Giornalisti Relazioni esterne: Massimo da Cepparello Sito web: Fabio Vallana / Leonardo Artini Social manager: Leonardo Artini / Raffaele Nencini / Fabio Vallana
organizzazione Logistica: Davide Bernardo Amministrazione: Davide Bernardo / Ilaria Bonfante
redazione Testi: Raffaele Nencini Grafica e impaginazione: Giulia Raineri
stampa Litografia Ip Si ringraziano lo staff di Crossmedia Group e tutto il personale di Santo Stefano al Ponte.
64
La vita, le figure e i paesaggi di Klimt sono i protagonisti assoluti di Klimt Experience, la rappresentazione multimediale immersiva, dedicata al padre fondatore della Secessione Viennese. Un’emozionante produzione, ricca di effetti speciali, ricostruzioni 3D, multiproiezioni. Un’esperienza immersiva che è allo stesso tempo mostra e spettacolo. www.klimtexperience.com www.ctcrossmedia.com
Una produzione
10,00 euro