Gaia Ortino Moreschini
Quel che sono quel che voglio Gustav Klimt
Gaia Ortino Moreschini
Quel che sono quel che voglio Gustav Klimt
2
Indice Nota Introduttiva
2
Favola 7 Amore 9 Sangue di pesce
11
Nuda Veritas
13
Pallade Atena
15
Schubert al piano
17
Pesci d’oro
19
Ondine - Pesci d’argento
21
La Medicina
23
Le tre età della donna
25
Fregio di Beethoven - L’abbraccio
27
L’albero della vita
29
Il bacio
31
Bosco di betulle
33
Vita e morte
35
Madre con bambini
37
Danae 39 Il cappello nero
41
Castello di Kammer sul lago
43
Ritratto di Mada Primavesi
45
Viale alberato
47
Leda 49 La culla
51
Adamo ed Eva
53
Signora con ventaglio
55
Cenni bio-bibliografici
56
Nota Introduttiva
È indubbio che solo l’arte possa raccontare l’arte. Porsi dinanzi al sentire che il corpus delle opere di un autore esprime e suscita, infatti, conduce a qualcosa di importante solo se, in colui che si pone in ascolto, vi è l’immedesimarsi senza limite al canto dell’animo dell’artista, con oltremodo attento sguardo alla sensibilità verso la personale poetica dell’esistere che l’autore intona. “Chi vuole sapere qualcosa di me si dovrebbe guardare con attenzione i miei dipinti e non cercare di riconoscere quello che sono e quello che voglio”. Questo andava affermando il pittore viennese quando gli si domandava il perché della sua libera e provocante immaginazione. Vivido il colore, altrettanto vivo e giovane il suo passionale emozionarsi. Non fugge il pennello il mistero dell’essere, né l’angoscia del tempo, ne fa, invece, Bellezza, a racchiudere i chimerici e voluttuosi volteggi del profondo percepire ed esistere. Ed ecco che ogni centimetro di tela si riveste di dorato stupore, di accese tinte, di erotiche trasparenze, di una femminilità che incanta l’onirico, dell’espressivo bisogno di trascendenza,
4
dell’evidente sacralità che inonda ogni attimo di vita, ogni attesa di morte, di un decorativo sì romantico da trasmettere le passioni, paure, sogni e illusioni dell’universo uomo. Mai opera chiese d’essere spiegata. È l’opera stessa ad avere parola. Sta a colui che porge animo e cuore alla tela, dunque, l’arduo e quantomai sublime compito di percepirne Alfa e Omega dell’emozione e della verità poetica. A tal guisa, l’umile mia parola, al servizio dell’opera visionaria e dionisiaca del pittore austriaco Gustav Klimt, germoglia per afferrare e intonare libere emozioni, nella speranza di riuscire a dare linguaggio, qualità espressiva e voce lirica ulteriore a ciò che in sé, certo, è già altissima Poesia. Infiniti sono gli echi della Bellezza. Un’opera continua l’altra, sì che anche un solo verso o colore, certo effimeri, possano acquisire memoria di continuità naturale e vincere ogni brusio, ogni silenzio, ogni spasimo di temporale oblio.
Gaia Ortino Moreschini
5
Favola Favolabella, dimmi. Tu, che come margherita, dall’oscura selva d’un tratto germogli carica di Bellezza; dal corpo del silenzio le labbra tue di sole, dentro occhi miele, struggi, in fiabesche attese, in coriandoli di candore, nell’invisibile tempo d’un naturale sospiro che resta, dimmi, hai inventato la favola per potermi stringere a te?
7
Un vertiginoso abbraccio che infrange la bruma
Amore Lacrima e passione vivranno come sempiterna rosa. Nell’ardente, ora timido chiarore del desiderare oltre, i tuoi occhi su di me struggenti astri, s’imporporano in seno a un vertiginoso abbraccio che infrange la bruma, assopisce la tenebra, falcia il tempo, allunga il respiro su membra di fuoco e labbra a seducenti sogni. Vinceremo. Sconfiggeremo le misteriose crepe dell’attimo, la fugacità d’accesa sete. Quali effimeri germogli, in alchemica essenza.
9
Sangue, linfa vitale, il pesce e la donna
Sangue di pesce Nello spazio vuoto, vita e morte. Geometrie allegoriche, dinamiche ritmate, avvolgono, coinvolgono, attraggono in vortici d’abbandono. Sangue, linfa vitale, il pesce e la donna. Ninfe, ondine, fluire di corpi a incastro; bellezza, poesia, libertà , armonia che fugge, resta, ammalia, tenta. Splendida, uccide.
11
Nuda Veritas A me rivolgi la nuda tua immagine fanciulla, a tentarmi, demone e fata. Tu, che sei fuoco, tu che incanti il mio sguardo rapito e vinci eterna apparenza. Tu, che doni voce alla tragicità dell’esistere, alla metafisica di una sapienza che dissolve ogni polvere.
13
Sangue dell’anima in deliquio d’amore
Pallade Atena La grande dea dagli scintillanti occhi, di pallidore tinta, nello schiudersi del carnato, in bellicoso oro adorna, sangue dell’anima in deliquio d’amore, è sguardo androgino inamovibile, che nulla teme nella sua imperiosa saggezza, femminile, magnetica seduzione.
15
Ove la lingua cessa l’anima canta
Schubert al piano Essere musica. Essere musica dentro. Musica attorno. Note libere, di ieri e di oggi; dita che danzano, che sfumano lievi in femminili respiri, in arabeschi silenzi. Ove la lingua cessa, l’anima canta. Note di un piano. Note a creare sogni, che struggono, come ceri. Forse tutto. Forse niente. Forse poesia, che non passerà invano.
17
Pesci d’oro Corpi che s’indorano della nudità dell’anima. Corpi che fluttuano, come pesci in eccitata danza. Corpi e pesci, impigliati in orizzonti di esistere, allettano con irresistibile canto, squarciano dirupi con squame di rubini, porgono le più belle stelle a impreziosire pelaghi in tempesta. Sensuali sirenidi suadenti tra bagliori provocanti, larvali palpiti d’indefinito, plumbeo, astratto abisso, ponto d’onde impetuose, schiume roventi che, sanguigne, ardono, del raggelato naufrago, ogni desio.
19
Cenni bio-bibliografici Gaia Ortino Moreschini nasce a Firenze nel maggio del 1966. Numerosissime sono le liriche pubblicate in antologie e riviste poetico-letterarie, altrettante quelle insignite di premi e prestigiosi riconoscimenti.
Principali altre pubblicazioni: Ambrosia, Ed.Tracce 2010 Magnificatio, Ed. Ibiskos-Ulivieri 2012 Oltremodo, Ed. Passigli 2013 365 Haiku, Ed. Helicon 2014
Dicembre 2016
Klimt in versi. Poesia e pittura. Un incontro armonioso a donare il la per una interpretazione di forma e colore attraverso la liricità del sentire. Il penetrare della parola a far germogliare suggestive emozioni nell’intima bellezza della complessità di un dipinto.
ISBN 978-88-942197-2-2
7,00 euro