dArte
rivista di arte e cultura
n. 05 IX—X 2015
ABBAS KIAROSTAMI The Wall 17 settembre - 27 novembre 2015 Ma - Ve 9.00/12.30 - 14.00/18.00 Inaugurazione giovedĂŹ 17 settembre dalle 18.00 alle 20.00
via Cantonale 9 - 6900 Lugano - T. +41 919239657 - mail@photographicafineart.com
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contenuto 04 Giardini di seta Una passeggiata tra flore e orpelli 09
L’incontro
Da non perdere
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Marco Franciolli
DamiĂĄn Ortega Venere Stuart Arends 14 Villa Cicogna Mozzoni La villa delle delizie
L’agenda 18 mostre in corso
21 Mirabilia
Particolare Gianfranco FerrĂŠ Alta Moda P/E 1987 Gonna e bustier di cady bianco
Bolero ricoperto di fiori di organza e gazar di seta Fondazione Gianfranco FerrĂŠ, Milano Foto: Giulia Bellezza
Giardini di seta
Una passeggiata tra flore e orpelli
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anno corrente simboleggia un momento nodale per la Fondazione Antonio Ratti, grazie alla ricorrenza di due eventi significativi. In primo luogo si celebra il trentesimo anno di attività dell’istituzione, nata nel 1985 con il fine di originare un ente senza alcuno scopo di lucro. Secondariamente ricorre il centenario della nascita del suo appassionato ideatore, Antonio Ratti (Como, 1915-2002), imprenditore attivo nella produzione di tessuti in seta, il quale, attraverso l’attività che inaugurò nel 1945, divenne celebre su scala mondiale grazie al prestigio delle sue creazioni. Il suo impegno fu talmente sentito che, nel 1995, egli finanziò la “Antonio Ratti Textile Center”, una sezione espositiva del Metropolitan Museum of Art di New York, all’interno della quale sono conservate tutte le collezioni tessili del museo americano. La mostra Giardini di seta. Tessuti, abiti e botanica del territorio lariano, visitabile fino all’11 ottobre e resa possibile grazie all’impegno di istituzioni pubbliche e private, ha lo scopo di promuovere l’eccellenza del territorio lariano nella produzione di un tessuto intramontabile e da sempre amato come la seta. Le sedi espositive sono Villa Sucota e Villa Ber-
nasconi, due gioielli del territorio, frutto di una scelta non casuale. Entrambe rappresentano luoghi di pregio in quanto sedi di importanti seterie, testimoniando la raffinatezza che caratterizzò il gusto degli imprenditori comaschi, i quali scelsero come dimora per le proprie attività ville affacciate sul lago che permettessero di ricercare un’armonia primigenia con la natura, offrire spunti creativi ai propri disegnatori e avvolgere le percezioni dei clienti con spettacolari panorami affacciati sul Lario durante le loro visite. Il percorso della mostra parte da Villa Sucota, sede degli uffici creativi della Ratti S.p.A. lungo l’arco della seconda metà del Novecento e, dal 2010, casa della Fondazione Ratti, attraverso quella che si potrebbe caratterizzare come una camminata tra giardini ruggenti, romantici, barocchi, sinuosi e violetti in linea con le descrizioni che le curatrici della mostra, Margherita Rosina e Francina Chiara, hanno scelto di dare alle diverse parti del percorso. In questa prima parte, il visitatore si trova a contatto con la parte più storica della passeggiata espositiva, ammirando le morbide e colorate sete barocche, in gran parte lionesi, su cui sono ricamati splendidi tesori botanici
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A sinistra Robe Eden Passage Abito da gran sera Gianfranco Ferré per Christian Dior Couture P/E 1992 Taffetas stampato Foto di sfilata A pagina 7 A destra Iris Erbario Fabani Centro Studi Nicolò Rusca Como
che vennero utilizzate per confezionare non soltanto abiti ma anche tappezzerie a parete e legature destinate all’editoria. A partire dal Seicento, la natura assume un ruolo di rilievo all’interno della vita sociale e culturale: l’arte ne fa propri i motivi per arricchire le sue nature morte, i giardini si colmano di nuove specie floreali e gli orti botanici suscitano un curioso interesse. Si diffonde inoltre la produzione di erbari, i quali fungono da modello per la creazione di tessuti con protagonista la flora. La realizzazione di queste trame botaniche sarà possibile soltanto a partire dal 1730 circa, grazie ad un’intuizione del lionese Jean Revel, il creatore del point-rentré, tecnica che permetteva l’intreccio di fili dal colore diverso, fino a quel momento inesistente. Il tessuto floreale diventò una realtà e venne sfoggiato dalle potenti signore che animarono la storia dell’epoca, come Madame de Pompadour. Il percorso è arricchito da alcuni romantici abiti da ballo
A pagina 7 A sinistra Yves Saint Laurent Haute Couture Abito da cocktail P/E 1985 Raso di seta operato stampato Fondation Pierre Bergé Yves Saint Laurent, Parigi Foto: © Sophie Carre / Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent
risalenti all’Ottocento, provenienti dalle collezioni Etro, Epson e Martin Kamer, la quale ha voluto omaggiarci di un damasco broccato in seta svizzera. Gli stralci di tessuto, invece, provengono dalla Fondazione Ratti, dagli archivi storici delle industrie seriche del Comasco e da collezioni private. La seconda parte si dipana all’interno della deliziosa Villa Bernasconi, uno tra i più delicati esempi di architettura Liberty in Italia, edificata nel 1905 per volere dell’imprenditore serico Davide Bernasconi su progetto dell’architetto Alfredo Campanini. Non poteva essere scelta sede più adeguata, in quanto la decorazione che adorna la villa, pullula di descrizioni visive floreali e botaniche cui si aggiungono altorilievi raffiguranti il ciclo del baco da seta e motivi a fiori di gelso. Qui uno spazio appassionante è dedicato all’Erbario che il medico di Cernobbio Giuseppe Fabani compose tra il 1907 e il 1938,
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no i tessuti dell’americano Ken Scott, in Italia dal 1955, e l’esposizione di abiti Haute Couture firmati Valentino, Dior, Yves Saint Laurent, Versace e Ferré, per citare i più celebri, evidenziando il connubio arte-moda sempre più celebrato nel circuito della realtà espositiva.
corredato da circa tremila magnifiche tavole. Ogni pianta è stata accuratamente raccolta e messa ad essiccazione, per poi essere trasportata su di un cartoncino e classificata da un cartiglio che riporta la data e il luogo di raccolta, insieme alle caratteristiche del terreno che l’ha ospitata. Con i suoi accenti più freschi, contemporanei, colorati e dilettevoli, la mostra continua attraverso i contenuti dedicati al Novecento e alla fortuna della produzione serica più specificatamente comasca, la quale conobbe fortuna anche nel settore dell’Alta Moda. Questa volta le fantasie protagoniste che adornano le sete sono i prodotti dell’orto e le erbe officinali. E allora si scoprono le creazioni ortofrutticole dalla designer André Brossin de Méré per Filande e Tessiture Costa di Como del 1953, alcune delle quali scelte da un giovane Hubert de Givenchy per la sua collezione Primavera/ Estate dello stesso anno. Completano il giardi-
Alice Nicotra
11.07.2015 – 11.10.2015 Giardini di seta. Tessuti, abiti e botanica del territorio lariano Fondazione Antonio Ratti Villa Sucota, Como Villa Bernasconi, Cernobbio +39 031 338 4976 www.fondazioneratti.org
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Particolare Yves Saint Laurent Haute Couture Abito da cocktail P/E 1985 Raso di seta operato stampato Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent, Parigi Foto: © Sophie Carre / Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent 8
L’incontro
Marco Franciolli
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ma è soprattutto la possibilità di avere un istituto in grado di gestire in modo più efficace tutte le collezioni riunite e dall’insieme dei due musei ottenere anche una struttura organizzativa più solida ed efficace. L’edificio poi, naturalmente, rappresenta un salto di qualità sia per la possibilità del museo di realizzare progetti anche ambiziosi in termini di dimensioni e spazi, sia per la possibilità di disporre di una struttura pensata proprio come contenitore museale destinato ad accogliere le opere. In questo senso la programmazione per i primi quattro anni di attività ha già dimostrato quanto l’edificio sia adeguato per le tipologie di esposizioni che stiamo immaginando.
arco Franciolli, classe 1956, è il direttore del Museo d’Arte della Svizzera italiana.
Ci siamo, il 12 settembre inaugura il LAC. Un lungo percorso si conclude e una nuova sfida ha inizio: qual è il suo stato d’animo? Sicuramente uno stato d’animo improntato all’entusiasmo, alla soddisfazione di veder arrivare il momento in cui si concretizza un progetto che si è protratto per molti anni e che è stato costruito con molta pazienza e moltissimo impegno. Cosa significa prendere le redini di un contenitore museale costruito ex novo e quali sono i punti di forza del nuovo Museo d’Arte della Svizzera italiana? Sono due gli aspetti: uno è quello che riguarda la realizzazione del progetto di riunione dei due musei, l’altro riguarda l’edificio. La costruzione di un progetto di riunione dei due musei è stata molto complessa e ha richiesto un lungo periodo di elaborazione ma era una tappa imprescindibile per poter affrontare una nuova realtà museale come quella che si presenta con l’apertura del LAC. Riunire i due musei non significa solo unire le risorse e rafforzare l’istituto dal punto di vista organizzativo,
Il leitmotiv della mostra inaugurale è chiaro e traghetta il programma espositivo precedente verso il nuovo polo. Ci può dare qualche anticipazione delle mostre future? Sono previste personali di Maestri di richiamo internazionale? La mostra inaugurale “Orizzonte Nord-Sud” dichiara quale sia lo spirito del luogo e quali siano gli orizzonti culturali di riferimento per la nostra regione posta a sud delle Alpi. In questo senso presentare i maggiori protagonisti dell’arte italiana e svizzera sull’arco di un secolo equivale a una dichiarazione su chi siamo e quali sono i
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linguistiche del Novecento fino alle ricerche contemporanee. Con Signac e il suo approccio scientifico al tema della pittura, che sfocia nell’invenzione del puntinismo, abbiamo uno dei maestri assoluti nel passaggio verso l’arte moderna.In parallelo renderemo omaggio all’artista ticinese più conosciuto sul piano internazionale, Niele Toroni, che ha svolto nell’arco di tutto il suo percorso creativo un’indagine sul concetto di pittura. Anche in questo caso le due mostre toccano aspetti comuni che sono quelli di un approccio radicale al tema della pittura, uno più scientifico e l’altro più filosofico. Tra queste quattro monografiche, durante il periodo estivo, presenteremo una grande mostra che verterà su due temi centrali nel Novecento: il rapporto arte / vita e quello cultura alta / cultura popolare.“Press Art”, una collezione d’arte svizzera, sarà tutta incentrata su lavori realizzati dagli artisti su carta stampata evidenziando il rapporto con la vita, con la storia e la quotidianità attraverso opere di Miró, Picasso, Schwitters, Beuys,Warhol e altri.
nostri orizzonti culturali. In concomitanza con quest’esposizione viene presentata anche una monografica di Anthony McCall, di origini inglesi ma da diversi anni attivo negli Stati Uniti, che lavora con la luce e che ha realizzato un’installazione appositamente per noi. Uno degli aspetti positivi del nuovo museo è quello di poter lavorare direttamente con grandi artisti e realizzare ad hoc delle installazioni per questi spazi. Per la prima parte dell’anno 2016, per quanto riguarda le esposizioni monografiche, si possono annoverarne due che ruoteranno attorno al tema della percezione e del punto di vista: Markus Raetz, artista svizzero che affronta il tema dell’anamorfosi e della percezione, e in parallelo una grande mostra su Aleksandr Rodcenko, che ha rivoluzionato il nostro modo di vedere la realtà attraverso i suoi collage e le sue fotografie. In autunno altre due mostre monografiche, la prima dedicata a Paul Signac. Fra le linee espositive più importanti per il Museo vi è senza dubbio quella dedicata al grande tema della pittura dal post-impressionismo alle rivoluzioni
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A pagina 10 LAC Lugano Arte Cultura L’edificio visto dall’esterno © LAC 2015 Foto Studio Pagi A pagina 11 LAC Lugano Arte Cultura Sala espositiva L1 © LAC 2015 Foto Studio Pagi
Una delle grandi novità sarà l’esposizione permanente delle Collezioni della Città di Lugano e del Canton Ticino. Un impegno civico per la collettività? Sicuramente: uno dei mandati prioritari dell’istituto museale è quello del patrimonio artistico, della sua conservazione, dello studio e della sua valorizzazione. In tutte e due le sedi del Museo d’Arte della Svizzera italiana, sia il LAC sia Palazzo Reali, l’attuale sede del Museo Cantonale che prende il nome del donatore degli stabili, saranno allestite le collezioni presentate in modo filologico, riunendo le rispettive Collezioni della Città e del Cantone con un taglio prevalentemente rivolto all’arte moderna e contemporaneo al LAC, mentre a Palazzo Reali la Collezione sarà incentrata sull’arte dai secoli scorsi fino all’inizio del Novecento, con una concentrazione particolare sul rapporto con il territorio.
re e custode dei tesori del passato a strumento culturale in dialogo con la società civile. Una dimostrazione di questo passaggio è resa tangibile proprio nella definizione stessa del museo elaborata dall’ICOM (International Council of Museums) che ha modificato l’assetto dei compiti del museo ponendo sullo stesso piano oggi il tema del patrimonio con quello della mediazione culturale. Oggi il pubblico si aspetta dal museo di trovare stimoli per riflettere su quale sia la nostra realtà, come viviamo, chi siamo; si aspetta inoltre di avere delle emozioni nel rapporto con le opere. Tutta l’attività del museo deve essere tesa a favorire questa relazione fra il pubblico e le opere, inoltre l’istituto deve proporsi quale animato strumento culturale a disposizione della collettività. Si tratta essenzialmente di un impegno etico, volto a ribadire i valori ideali della cultura e dell’importanza della memoria storica per interpretare il presente.
Qual è il ruolo del museo nella società contemporanea? Il museo ha subito delle profonde trasformazioni negli ultimi vent’anni, passando da contenito-
www.luganolac.ch
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Da non perdere Damián Ortega Cosmic Thing 2002 Foto: Agostino Osio Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milano A pagina 13, a sinistra Bernardo Licinio (Venezia, 1490 ca. – 1550 ca.) Giovane donna e il suo spasimante Olio su tavola 81,3 x 114,3 cm A destra Stuart Arends Red Fighter 2015 Tecnica mista
Damián Ortega Casino L’HangarBicocca, suggestiva riconversione di uno spazio industriale della periferia milanese, presenta al pubblico un’importante retrospettiva dedicata a Damián Ortega (Città del Messico, 1967). Casino si riferisce ad un universo fuori controllo che l’artista ricrea attraverso esplosioni e trasformazioni, decostruzioni e ricostruzioni di oggetti familiari, readymade di memoria duchampiana, come il mitico maggiolino Volkswagen smembrato e congelato nelle sue componenti in Cosmic Thing, opera / installazione del 2002.
05.06.2015 – 08.11.2015 HangarBicocca Via Chiese 2 20126 Milano +39 02 6611 1573 www.hangarbicocca.org
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Venere. Femminilità e dipinti antichi
Stuart Arends There to Here
Terzo appuntamento alla Galleria Canesso con Sentire l’Arte: iniziativa che offre al pubblico un nuovo approccio multisensoriale ai dipinti antichi. Il tema questa volta è Venere, inteso simbolicamente come la rappresentazione della femminilità e della seduzione. Attraverso soggetti diversi, tratti dalla letteratura, dalla mitologia e dalla vita sociale dell’epoca, le opere esposte mettono sempre in luce una protagonista femminile, il cui potere attrattivo delinea le diverse storie.
Presso lo Studio Dabbeni di Lugano, dal 19 settembre, apre al pubblico una personale di Stuart Arends (Waterloo, Iowa, 1950) con una serie di lavori inediti e recenti. L’artista americano interviene su oggetti recuperati, o “trovati”, ricoprendoli con una pellicola di cera e pittura ad olio e intervenendo su di essi, plasmandoli e conferendo loro una nuova identità.
19.09.2015 – 21.11. 2015 Studio Dabbeni Corso Enrico Pestalozzi 1 6900 Lugano
09.09.2015 – 07.11.2015
+41 91 923 29 80 www.studiodabbeni.ch
Galleria Canesso Lugano Piazza Riforma 2 6900 Lugano +41 91 682 89 80 www.galleriacanesso.ch
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Villa Cicogna Mozzoni
La villa delle delizie
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d un tiro di schioppo dai confini lombardi, nel piccolo comune varesino di Bisuschio, si nasconde Villa Cicogna Mozzoni. Qui, guidati dall’ultimo discendente del nobile casato, il conte Jacopo Cicogna Mozzoni, ci si addentra nella cristallizzata atmosfera, più unica che rara, di un palazzo cinquecentesco, il cui massimo lustro è un ciclo di affreschi che come l’edera più temeraria ha cinto i muri esterni della villa per poi spingersi nelle stanze incorniciando soffitti, finestre, porte e camini. Il nucleo originario dell’edificio è il casino di caccia della famiglia Mozzoni, nobili milanesi presenti sul territorio dal XII secolo. Il complesso come appare oggi ai visitatori è invece da considerarsi concluso nella prima metà del Cinquecento. Gli affreschi esterni, inevitabilmente dete-
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Fotografie di Ambra Parola Sopra Vista dai giardini A pagina 14 Scalone d’Onore
A pagina 16 Particolare di un fregio A pagina 17 A sinistra Porticato A destra Stemma della famiglia Cicogna Mozzoni
riorati, sono di variegati stili e periodi: si passa fluentemente dagli episodi tratti da Le Trasformazioni di Ludovico Dolce, agli stemmi delle famiglie lombarde più in vista tra cui quello papale di Giovan Angelo Medici di Marignano, eletto al soglio pontificio nel 1559, data che ci permette di porre un termine post quem alla decorazione. Altra data cruciale è il 1580, anno in cui è commissionata la ridecorazione del porticato in occasione del matrimonio tra Angela Mozzoni e Giovan Pietro Cicogna, celebrato dall’unione dei due stemmi al centro di una volta con un pergolato avvinto da putti, pavoni, uva e limoni. Il giardino all’italiana fu progettato da Ascanio Mozzoni nel 1560. Tra peschiere, grotte artificiali e siepi ornamentali è impossibile non percepire la volontà di emulazione dei massimi esempi del tempo, su tutti il Palazzo Te di Giulio Romano a Mantova. Alle spalle della Villa, per gli amanti del genere, superata una lieve collina lontano dall’ostentata bellezza geometrica dei giardini cinquecenteschi, si cela un perfetto esempio di giardino all’inglese. Raggiunto lo Scalone d’Onore che conduce al piano nobile della Villa, lo stupore davanti all’ampia volta è assicurato. Decorato a grottesche, questo caleidoscopico soffitto è la degna cima di un immenso trompe-l’oeil che raffigura piccoli villaggi contadini circondati dalla mimetica rappresentazione delle catene montuose, un dialogo finemente creato tra i lussureggianti esterni e i lussuosi interni. Nel salone principale e nella biblioteca troneggiano due camini, il primo scolpito in pietra di Viggiù, il secondo arricchito da dragoni e inserti in marmo di Arzo; entrambi sono
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affrescati con storie degli amori di Venere. Raggiunto il piano superiore e imboccato l’ipnotico susseguirsi di camere, diventa subito chiaro a qualsiasi spettatore che si è davanti ad affreschi di fine qualità, solitamente irreperibili in ambiti così periferici. In queste stanze, accanto agli antichi arredi, lacerti di un passato glorioso, si dipana una sorta di alfabeto decorativo che va dalla grottesca alla grisaille, dalla specchiatura marmorea al panneggio, senza dimenticare paesaggi, fauna e flora. Ad accrescere il fascino di questi affreschi, è la presenza di qualche Sibilla michelangiolesca e di un raffaellesco Giudizio di Paride, segno dell’uso di cartoni e incisioni, copie dei capolavori dei grandi maestri della pittura. Un altro colto aspetto delle decorazioni è riscontrabile nella parte del vecchio casino di caccia, dove gli affreschi mostrano una curiosa somiglianza con le incisioni tratte dall’Emblemata di Andrea Alciato, edito a Lione nel 1550. Purtroppo le memorie degli antichi visitatori della Villa nulla rivelano più di un’attribuzione ai fratelli Campi di Cremona; il sapore di questi stupefacenti affreschi ha sicuramente un legame con la bottega di Giulio, Antonio e Vincenzo, difatti esempi di una simile qualità possono essere ravvisati sia in San Paolo Converso a Milano, sia nel Palazzo Perabò di Torre Pallavicina. L’archivio storico della Villa sarà presto oggetto di studi, nella speranza di dare un nome agli autori di questo raffinato ciclo, che merita assolutamente una visita e uno spazio tutto suo nella storia dell’arte lombarda. Nicholas Costa
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Villa Cicogna Mozzoni Viale Cicogna 8 21050 Bisuschio VA Italia Apertura Dal 29 Marzo 2015 al1° Novembre 2015 +39 0332 471134 villacicognamozzoni.it
In agenda IX—X 2015
L’Albero della gioia Opere scelte della collezione di Villa dei Cedri 26.09.2015 – 24.01.2016
La grafica per l’aperitivo Trasformazioni del brindisi. Storie di vetro e di carta 19.09.2015 – 10.01.2016
Museo Civico Villa dei Cedri Piazza San Biagio 9 6500 Bellinzona
m.a.x.museo Via Dante Alighieri 6 6830 Chiasso
+ 41 91 821 85 20 www.villacedri.ch
+41 91 690 08 88 www.maxmuseo.ch
FLOWERS FOR YOU 30.08.2015 – Fine dicembre Buchmann Galerie Via Gamee 6927 Agra +41 91 980 08 30 www.buchmanngalerie.com
LUCIANO RIGOLINI Landscape 29.08.2015 – Fine dicembre
CORRIDORS OF POWER LUCA ZANIER 28.09.2015 – 11.11.2015 CONS ARC / GALLERIA Via Gruetli 1 6830 Chiasso +41 91 683 79 49 www.consarc.ch
Buchmann Lugano Via Della Posta 2 6900 Lugano FELICE FILIPPINI MOSTRA ANTOLOGICA 27.09.2015 – 10.01.2016 Pinacoteca Casa Rusca Piazza Sant’Antonio 1 6600 Locarno +41 91 756 31 85 www.locarno.ch
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+41 91 980 08 30 www.buchmanngalerie.com
à BOUT DE SOUFFLE 11.09.2015 – 01.10.2015 Cortesi Gallery Via Frasca 5 6900 Lugano +41 91 921 40 00 www.cortesigallery.com
VENERE. FEMMINILITÀ E DIPINTI ANTICHI 09.09.2015 – 07.11.2015 Galleria Canesso Lugano Dipinti Antichi Piazza Riforma 2 6900 Lugano +41 91 682 89 80 www.galleriacanesso.ch
ALBERTO BIASI SUI CONFINI DELLA Luce 08.09.2015 – 13.11.2015
Craigie Horsfield 10.09.2015 – 19.12.2015
Galleria Allegra Ravizza Via Nassa 3A 6900 Lugano
Galleria Monica De Cardenas Via Coremmo 11 6900 Lugano
+41 91 224 31 87 www.allegraravizza.com
+ 41 79 620 99 91 www.monicadecardenas.com
ABBAS KIAROSTAMI THE WALL 17.09.2015 – 27.11.2015 Photographica Fine Art Via Cantonale 9 6900 Lugano +41 91 923 96 57 www.photographicafineart.com
Stuart Arends There To Here 19.09.2015 – 21.11.2015 Spazio 1 Hermann Scherchen alles hörbar machen I 19.09.2015 – 07.11.2015 Spazio 2 Studio Dabbeni Corso Pestalozzi 1 6900 Lugano +41 91 923 29 80 www.studiodabbeni.ch
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Teatro di MNEMOSINE GIULIO PAOLINI d’après WATTEAU 12.09.2015 – 10.01.2016 Collezione Giancarlo e Danna Olgiati Spazio -1 Riva Caccia 1 6900 Lugano
In Ticino Presenze d’arte nella Svizzera italiana 1840-1960 12.09.2015 – 28.02.2016 Palazzo Reali Via Canova 10 6900 Lugano +41 91 815 79 71 www.luganolac.ch
+41 58 866 72 14 www.collezioneolgiati.ch
Bernd Nothen 17.05.2015 – 04.10.2015 Orizzonte Nord-Sud 12.09.2015 – 10.01.2016 MASI – LAC Piazza Bernadino Luini 6 6901 Lugano
Museo di Villa Pia Via Cantonale 24 6948 Porza +41 91 940 18 64 www.fondazionelindenberg.org
+41 58 866 42 00 www.luganolac.ch
info Per gli orari di apertura si prega di contattare i musei e le gallerie o di consultare il loro sito.
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SERODINE NEL TICINO 31.05.2015 – 04.10.2015 Pinacoteca cantonale Giovanni Züst Piazza Santo Stefano 6862 Rancate +41 91 816 47 91 www.ti.ch/zuest
Mirabilia Fiere
Mostre
EXPO CHICAGO 17-20.09.2015
Arts & Foods Rituali dal 1851 09.04.2015 – 01.11.2015 Triennale di Milano
ArtVerona | Art Project Fair 16-19.10.2015
MONA HATOUM 24.06.2015 – 28.09.2015 Centre Pompidou, Parigi
Frieze London 14-17.10.2015
FIAC Paris 22-25.10.2015
KUNST ZÜRICH 29.10.2015 – 01.11.2015
Fausto Melotti 09.07.2015 – 17.01.2016 Villa Paloma – Nouveau Musée National, Monaco
GIOTTO, L’ITALIA 02.09.2015 – 10.01.2016 Palazzo Reale, Milano
Jean-Michel Basquiat: Now’s the Time 03.07.2015 – 01.11.2015 Guggenheim Museum, Bilbao
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Holbein. Cranach. Grünewald Masterpieces from the Kunstmuseum Basel 11.04.2015 – 28.02.2016 Museum der Kulturen, Basilea
Ai Weiwei 19.09.2015 – 13.12.2015 Royal Academy of Arts, Londra
IN SEARCH OF 0,10 THE LAST FUTURIST EXHIBITION OF PAINTING 04.10.2015 – 10.01.2016 Fondation Beyeler, Basilea
Jean-Etienne Liotard 24.10.2015 – 31.01.2016 Royal Academy of Arts, Londra
Impressum d’Arte è una rivista bimestrale gratuita di arte e cultura. Direttore & Editore Daniele Agostini daniele@darte.ch Direttore artistico Ennes Bentaïba Contributi Daniele Agostini Nicholas Costa Alice Nicotra In copertina Frammento di pezza, Lione, 1740 ca., gros broccato con sete policrome, FAR, Museo Studio del Tessuto, Como
www.darte.ch www.facebook.com/ darterivista
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