Evoluzioni n.08 April/May 2009

darwin airline magazine Aprile/Maggio - April/May 2009 N. 8

TRAVEL Milano - Ginevra, la cultura del bello Milan - Geneva, “culture of beauty�

Milano a tavola Milan at the table LOCAL Le Isole Borromee The Borromeo Islands EVENTS Il premio Swiss Venture Club Swiss Venture Club Award

Sono i dettagli che svelano lo stile.

Basilea Berna Davos Ginevra Interlaken Locarno Losanna Lucerna Lugano San Gallo St. Moritz Zermatt Zurigo 路 Amburgo Berlino D眉sseldorf Francoforte Monaco Norimberga 路 Vienna 路 www.bucherer.com

INDEX 06-14

In copertina - Le guglie del Duomo di Milano

34-38 Le proprietà Borromeo sul Lago Maggiore The Borromeo family estates on Lake Maggiore

16-19 Milano-Ginevra, la rotta dell’arte Milan-Geneva, passageway to art

39-40 La pinacoteca nell’Ala Berthier all’Isola Bella The Berthier Painting Gallery on Isola Bella

20-21 Milano a tavola fra tradizione e modernità Milan at the table, tradition and popular trend

On the cover - Spires of Milan Cathedral

IMPRINT PUBLISHER Darwin Airline SA Lugano Airport CH - 6982 Agno www.darwinairline.com

06-14 Milano e Ginevra: la cultura del bello Milan and Geneva, a “culture of beauty”

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22-23 Mangiare a Milano e fuori porta Eating in and around Milan

EDITOR-IN-CHIEF Elisabetta Calegari escalegari@ticinomanagement.ch

24 200 anni di Darwin, una grande mostra a Roma 200 years of Darwin, a colossal exhibit in Rome

COMMUNICATION MANAGER Massimo Boni massimo.boni@darwinairline.com CONTRIBUTIONS Francesca Blench, Giorgio Carrion, Elena Ghielmetti, Alessandro Pesce, Roger Sesto, Claus Winterhalter

26-31

EDITING AND ADVERTISING Valerio De Giorgi Ticino Management Via Vergiò 8 CH - 6932 Breganzona Tel. +41(0)91 / 610 29 29 Fax +41(0)91 / 610 29 10 info@ticinomanagement.ch DESIGN krea di Manuela Steinmann info@kreagrafica.ch LAYOUT Lavinia Cardi Cigoli grafica@ticinomanagement.ch CIRCULATION & DISTRIBUTION 10’000 copies.

All Darwin Airline flights, Swiss and Italian Airports, 4 and 5 star hotels, associations, boards and institutions

48-51 I Grandi Giardini Italiani in Lombardia Great Italian Gardens in Lombardy

52-54 Mostre in Europa Exibitions in Europe 56-57 Libri Books

26-31 Alla Medacta il premio dello Swiss Venture Club To Medacta goes the Swiss Venture Club Prize 32 Bissier al Museo Cantonale di Lugano Bissier at the Cantonal Museum of Lugano

TRANSLATION Marla Dobyns Lurati

42-47 Orta San Giulio, uno dei più suggestivi borghi d'Italia Orta San Giulio, one of the finest medieval bourgs in Italy

58 Darwin Airline & Supsi, un progetto sul campo Darwin Airline & SUPSI, Story of a field project 60 Aspasi News Aspasi News

34-38

42-47

62 La Politica di sicurezza presso DARWIN AIRLINE DARWIN AIRLINE Safety Policy 64-65 Timetable 66 Newsletter

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Care lettrici, cari lettori,

Dear readers,

la primavera ci sta già facendo pregustare la stagione estiva, stagione che, con il nuovo orario, per Darwin Airline è già entrata nel vivo.

Spring is here and giving us an early taste of summer, a season that for us here at Darwin Airline is already alive, thanks to our new flight schedule.

In fact, there is a lot that's new and a lot to confirm what are mainstays of Darwin Airline's offerings. Naturally, I am referring to our seasonal flights to Olbia and Cagliari that begin to operate end of May and to the Sunday flight (which can be reserved at our website www.darwinairline.com) that as early as May 3 will connect Bern to Palma Majorca.

With just over an hour's flight from Swiss soil we can help you forget the daily grind as you emerge yourself in a weekend of exotic flavors amidst the clear waters of the Mediterranean.

Tante, infatti, le novità come anche le conferme che, da sempre, sono parte distintiva dell'offerta Darwin Airline.

Mi riferisco, ovviamente, non solo ai nostri voli stagionali per Olbia e Cagliari, che inizieranno ad operare dalla fine di maggio, ma anche al volo domenicale (prenotabile dal nostro sito www.darwinairline.com) che, già dal 3 di maggio, fino ad ottobre collegherà Berna a Palma di Maiorca.

A poco più di un'ora di volo dal suolo svizzero vi faremo così dimenticare la routine quotidiana, per immergervi in week-end dal sapore esotico fra le calde acque limpide del Mediterraneo.

Ritornando alle novità che Darwin Airline ha pensato per i suoi passeggeri, non posso non citare il collegamento Milano-Ginevra grazie ad un nuovo servizio “Shuttle” pensato per il nostro pubblico milanese.

Darwin Airline sta, ormai da mesi, colmando un buco importante nell'offerta degli aeroporti milanesi: Darwin Airline è, infatti, l'unico vettore che garantisce il collegamento aereo fra il Nord Italia e Ginevra, consentendo così ancora comode ed economiche trasferte giornaliere. Con i suoi tre voli giornalieri da e per Ginevra, l'Aeroporto di Lugano si propone quindi come unica soluzione possibile rispetto agli scali lombardi ed in particolare a quelli vicini all'area milanese.

In questo contesto s'inserisce l'iniziativa pocanzi accennata di istituire un ”Lugano Shuttle” che consente, partendo dalla stazione di Milano Cadorna (centro di Milano), di raggiungere ancora più agevolmente lo scalo di Agno in coincidenza con i voli Darwin Airline.

Un'altra novità riguarda l'aeroporto di Fiumicino. Incoraggiati dai vostri suggerimenti, siamo lieti di annunciarvi la presenza di un nostro rappresentante presso il desk di check-in e il gate dello scalo romano.

I passeggeri che partiranno da Roma Fiumicino avranno così un unico e autorevole punto di riferimento a cui potranno rivolgersi per qualsiasi indicazione o soluzione abbiano bisogno, fornendo un servizio di qualità che agevola il viaggio dei nostri passeggeri.

Returning to what's new about Darwin Airline's passenger offerings, I just have to mention the Milan-Geneva connection, thanks to a new shuttle service designed for our Milan friends.

Darwin Airline for months now has been filling an important gap in the offerings of Milan's airports. In fact, Darwin Airline is the only carrier that guarantees flight connections between Northern Italy and Geneva, making comfortable and economic day trips still a possibility. With its three daytime flights to and from Geneva, the Lugano airport is the only option available for connecting the Lombardy region and, in particular, the Milan area to Geneva.

In response to these circumstances, Darwin has instituted a “Lugano Shuttle,” coordinated with Darwin flight schedules, that connects the Milan Cadorna train station (Milan city center) to the Agno terminal, making flights with our airline even more practical.

We are also happy to announce something new at the Fiumicino airport.

Prompted by your suggestions, we have placed a new representative at both the check-in desk and the gate at our Rome stop.

Passengers leaving from Roma-Fiumicino will now have one reliable reference point where they can address any problem or question, a quality service that sensibly reduces the distance between us and our passengers.

Ed è proprio per essere sempre più vicino al suo pubblico che Darwin Airline come potrete leggere nelle pagine seguenti - ha deciso di condurre con un gruppo di studenti della SUPSI di Lugano, un'indagine su come la Compagnia, per comunicare, possa usare le nuove possibilità offerte dal Web 2.0, quello cioè basato sulla “socializzazione”. L'idea di costruire delle relazioni e delle connessioni stabili non solo fra Darwin e il pubblico, ma anche fra i passeggeri stessi, è, infatti, in linea con il concetto di Social Networking, fenomeno che ormai grazie a realtà quali LinkedIn e Facebook, riguarda sempre più persone.

And wanting to be close to our clients is precisely the reason Darwin Airline - as you can read in the following pages - decided to conduct a survey with a group of Lugano SUPSI students on how the airline might use new Web 2.0 networking capabilities to communicate. The idea of building enduring relationships and connections not just between Darwin and its clients, but also between passengers themselves is in fact right in line with the concept of social networking, a phenomenon that, thanks to websites like LinkedIn and Facebook, involves more and more people.

Ricordando infine i festeggiamenti romani per il bicentenario della nascita di Charles Darwin (Roma, Palazzo delle Esposizioni, fino al 3 maggio) non mi resta che augurarvi buon viaggio e un'ottima lettura in nostra compagnia.

And finally, other than mention the Roman festivities of the bicentennial celebration of the birth of Charles Darwin (Palazzo delle Esposizioni, Rome, through May 3), I have only to wish you a good trip and great reading.

Fabio Parini, CEO di Darwin Airline

Fabio Parini CEO of Darwin Airline

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Collezione PKB: Vito Tongiani, Giovane donna col turbante blu (dettaglio)

PKB, il vostro patrimonio: 50 anni di crescita insieme. www.pkb.ch

Lugano - Genève - Zßrich - Antigua

Sotto, il lucernario liberty della Galleria del Duomo di Milano

The Liberty skylight in the Galleria of Milan Duomo

Milano e Ginevra

Milan and Geneva

la cultura del bello

a “culture of beauty” di Giorgio Carrion

Design e precisione, creatività e tecnologia, si sposano perfettamente. Lo conferma la storia di queste due città, unite dalla ricerca della forma e della qualità Milano e Ginevra. Così diverse, ma anche così simili, per gusto, cultura, apertura internazionale. E soprattutto per la ricerca del bello, del design d'avanguardia, della linea e dello stile.

L'una, sprofondata nella val Padana, metropolitana per eccellenza, così somigliante per ritmi e costume alle altre grandi capitali economiche europee: da Londra a 6

Francoforte, da Parigi a Barcellona. Milano con le sue periferie grigie e le sfavillanti vie della moda, frenetica, ansiosa, dinamica.

Ginevra, adagiata sulle rive del Lemano, ordinata, verdeggiante, opulenta, elegante e internazionale, sede di centinaia di organizzazioni straniere, aperta alle contaminazioni, poliedrica e multilingue.

by Giorgio Carrion

Design and precision, creativity and technology are perfectly blended. The proof is in the story of these two cities united by their search for style and quality Milan and Geneva, so different yet so similar: their tastes, cultures, internationality, and most of all, when it comes to aesthetics and the search for avant-garde design, for form and for style.

Buried in the Padana valley, highway par excellence, Milan, in pace and life-style resembles other big economic capitals of Europe - London, Frankfurt, Paris, Barcellona - its grey sub-

urbs contrasting shimmering streets of high fashion…frenetic, impatient and dynamic.

Geneva, situated on the shores of Lake Leman, is neat and orderly, opulent and elegant, international, home to hundreds of foreign organizations, open to ethnic and cultural integration, multi-sided and multi-lingual.

These two cities facing each other at a distance of only a

Due città a confronto, a poche centinaia di chilometri di distanza, che dialogano da sempre, trovano nel design, in particolare nella moda e nell'orologeria, un punto d'incontro, un terreno comune di confronto culturale.

Il modo più corretto per proiettare in un futuro sostenibile, l'originale modello di "cultura del design" affermatosi storicamente in Italia soprattutto nell'area milanese, è quello di rileggere attentamente la sua evoluzione, cercando di capire quali sono state le particelle fondamentali, oggi ancora vive, del suo Dna.

L'amore per lo stile Un tale percorso conoscitivo come osserva Giampiero Bosoni, docente di teoria e storia del disegno industriale alla Facoltà di Disegno del Politecnico di Milano - deve, però, guardare ben oltre gli aspetti più appariscenti e superficiali del cosiddetto good design italiano. Per questo occorre andare più a fondo e capire le origini culturali e imprenditoriali di un particolare comprensorio geografico ed economico come quello di Milano.

Se il capoluogo lombardo si è dimostrato a più riprese capitale economica, capitale reale, capitale morale, capitale commerciale, capitale della moda, capitale del design, e mai specificatamente capitale industriale e tanto meno politica del Paese, è perché la sua vocazione è sempre stata storicamente quella di essere una grande città commerciale, crocevia geografico di importanti strade mercantili.

Di conseguenza l'area milanese è anche diventata un importante comprensorio specializzato nella trasformazione di molte materie prime soprattutto per il consumo domestico e voluttuario, dal quale è derivato, già a partire dal XIV secolo, un complesso e vivace laboratorio artigianale, dalle continue istanze innovative, che è stato e continua ad essere nella sua evoluzione uno degli assi portanti di questo distretto produt-

I famosi Giochi d’Acqua sul Lago di Ginevra

The famous water jet on Lake Geneva

tivo. Quindi a Milano troviamo storicamente una prassi commerciale dinamica e creativa, che con una certa forzatura potrebbe già preludere a un antesignano modello di marketing strategico e alternativo; su un altro piano, ma intersecante il primo, troviamo un artigianato evoluto, nel quale possiamo leggere in nuce quella flessibilità produttiva, soprattutto per i mercati di nicchia, che tanto ha caratterizzato il successo del Made in Italy; e in seguito, quasi per reazione naturale dall'amalgama dei fattori sopra descritti, assistiamo al formarsi di una particolare progettualità, fortemente connotata da un cultura industriale paradossalmente più "umanistica" che non tecnica come quella dell'ingegnere, e soprattutto "aperta" e articolata come quella di un nuovo tipo di bricoleur moderno, che si applica alla nuova piccola e media industria derivata da quell'artigianato innovativo sopra descritto: una nuova cultura di progetto nella quale, senza troppe forzature, possiamo leggere la nascente cultura del design.

few hundred kilometers have always communicated, finding in design, especially in fashion and watch-making, a place where they come together, a common cultural ground.

If we want to escort the first model of this “design culture” - proven historically to be in Italy and concentrated in the Milan area - into a sustainable future, perhaps the best way is to closely examine its evolution, identifying the essential particles of its DNA still alive today.

A love of style Such an intellectual journey as Giampiero Bosoni, teacher of the theory and history of industrial design in the Department of Design at the Polytechnic of Milan, points out - necessitates, however, looking far beyond the most conspicuous and superficial aspects of so-called “good” Italian design and delving deep, to understand the cultural and entrepreneurial origins of the geographic and economic area under examination.

If our Lambardian capital has in repeated takes proved itself the economic capital, moral

capital, commercial capital, fashion capital and design capital of the nation, but never wholeheartedly industrial capital and even less so political capital, it is because the region's calling historically has been that of large commercial metropolis at the geographic crossroads of important commercial arteries.

As a result, the Milan area has become an important region specialized in the transformation of many raw materials, mostly into domestic and luxury consumer products.

Beginning as far back as the 14th century, thanks to constant new demand, a complex and lively artisan “laboratory” has grown up, constituting the driving force in the evolution of this productive district.

Hence, historically we see a dynamic and creative way of doing business in Milan that could be loosely interpreted as a forerunner model to strategic and alternative marketing.

On another albeit overlapping level, we find a highly developed artisan class in which we can discern the budding productive flexibility, especially in niche markets, that so characterized the success of “Made 7

Una particolare cultura di progetto messa al servizio di una altrettanto anomala dinamica industriale sin dall'800.

La Milano ottocentesca sapeva guardare ben oltre i propri confini, cercando punti di riferimento in contesti sociotecnici non certo favoriti dal punto di vista delle risorse naturali, ma ricchi di iniziativa individuale ed esemplari per coesione comunitaria: la Svizzera e l'Alsazia in primo luogo.

In questo senso il rapporto tra Milano e Ginevra, ancorchè poco conosciuto, è sempre stato fecondo.

Il contatto selettivo con queste e altre dinamiche aree regionali europee (il Lionese, il distretto serico di Krefeld, il mercato finanziario di Londra, e molti altri) si sostanziava di scambi e movimenti di persone, con trasferimenti provvisori o anche definitivi, che arricchivano la città di nuove energie e conoscenze. La capacità di attrazione di questa Milano su giovani talenti imprenditoriali come Falck,

Lepetit, Richard, lo svizzero Hoepli, ma anche su una miriade di tecnici e operai specializzati, è la stessa che in tempi più recenti ha saputo richiamare dall'Olanda, dalla Svizzera, dalla Germania, dal Giappone e da altri Paesi alcuni dei più brillanti progettisti, designer e grafici che oggi consideriamo 'milanesi'.

Milano è stato e continua ad essere il laboratorio progettuale e produttivo del design italiano. In effetti, la "milanesità" di questo modello è stata nei momenti migliori il risultato di una apertura culturale in grado di accogliere tutte le energie più vive sia nei campi creativi e intellettuali sia nei campi imprenditoriali e commerciali (le quali spesso provenivano anche da fuori di questo specifico campo geografico e culturale), ma soprattutto è stata la capacità di fare incrociare queste energie in imprese che per la loro coraggiosa sperimentazione possono essere ricordate come dei veri e propri laboratori di ricerca per

Sotto, le Settimane della Moda a Milano attirano sempre molti visitatori; a destra, una veduta di Ginevra con la pubblicità del Salone dell’Auto

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in Italy.” And as if by natural reaction to a mix of the factors described above, we now see a certain design approach begin to take shape. This design approach is strongly characterized by an industrial culture paradoxically more “humanistic” than technical (like that of an engineer) and, most importantly, “open” and complex like a new kind of bricoleur, a modern jack-of-alltrades, that then begins to influence new industries grown out of the innovative artisan class described above.

In other words, we have a new approach to designing in which we can detect the nascent “culture of design.”

Hence, since the 19th century a special tradition of planning and design was joined with an equally unique industry dynamic. The Milan of the 1800s knew how to look past its borders to find opportunities in social and technical arenas rich, not in natural resources, but in individual initiative, and exemplary in terms of community cohesiveness: to

be specific, Switzerland and, first and foremost, Alsace.

In this respect, the relationship between Milan and Geneva has always been fertile, a fact that is not commonly known.

Milan's contact with these and other dynamic areas of Europe (Lyons, the silk district of Krefeld, the financial market of London and many others) consisted in the exchange and movement of people, both temporary and permanent, which enriched the city with new energy and knowledge.

Milan's capacity in the past to attract young entrepreneurial talent like Falck, Lepetit, Richard, and the Swiss Hoepli, as well as a myriad of other specialized technicians and workers, is the same capacity that in more recent times has drawn brilliant planners, designers and graphic artists from places like Holland, Germany, Japan and elsewhere, whom today we think of as “Milanese.”

Milan continues to be the planning and productive laboratory of Italian design.

Below, Fashion week in Milan always attracts a crowd; opposite page, a billboard for the International Auto Show with Geneva as backdrop

offices - driving force behind industrial research in chemistry, which guarantees the success of plastic materials processing key to Italian design since the Sixties - relocated to Milan; the presence in Milan of a strong band of new entrepreneur-editors - Bruno Danese of Danese, Ricardo Sarfatti of Arteluce and Giuseppe Brion, founder of Brionvega - from the Northeast where it still wasn't possible to get support for new small- and mediumindustry ideas that were too innovative; and finally, the presence of countless designers from various parts of Italy, and later from Europe and the rest of the world, who found in this city and its surrounding area fertile ground, continuously invigorated by cultural fusions.

A cosmopolitan design culture

l'innovazione. Come non vedere sotto questa luce importanti passaggi della nostra storia del design: la presenza dei centri di progetto strategici dell'Olivetti di fatto operanti più a Milano che a Ivrea già dai primi anni Trenta, e condotti da grandi personalità interdisciplinari provenienti da tutta Italia: una presenza fondamentale che per molti anni costituirà la linfa vitale per la presa di coscienza di una cultura del design a Milano; la gemmazione autonoma, dal tradizionale mondo dell'arredo in legno, di una fondamentale azienda del mobile moderno, l'Arflex, nata da una costola della grande industria della trasformazione della gomma, la Pirelli; il trasferimento a Milano, già dagli anni Trenta di buona parte degli uffici strategici della Montecatini, motore fondamentale della ricerca industriale nel campo della chimica da cui dipenderà il successo della lavorazione delle materie plastiche, elemento propulsivo del successo del design italiano dalla metà degli anni Sessanta; la nutrita schiera di nuovi

imprenditori-editori, quali Bruno Danese della Danese, Riccardo Sarfatti con Arteluce e Giuseppe Brion fondatore della Brionvega, tutti provenienti da quel Nord-Est ancora non in grado di sostenere queste nuove proposte di piccola e media industria dalle forti componenti innovative; senza contare i numerosi designer provenienti da diverse parti d'Italia, e in seguito d'Europa e del mondo, che hanno trovato in questa città e nel suo territorio un terreno fertile continuamente rinvigorito da queste fusioni culturali.

Una cultura cosmopolita del design La cultura del design a Milano oggi è sempre più una cultura cosmopolita che funziona da faro per molti progettisti stranieri. In questo grande laboratorio, dove si intersecano diverse competenze, molti progettisti stranieri, per dirla manzonianamente, sono venuti e continuano a venire a "sciacquare i loro panni in Arno", dove in questo caso l'allegorico riferimento al fiume di Firenze

Actually, what was truly “Milanese” about this model resulted from a cultural openness that first, drew together the most vibrant energies from creative and intellectual arenas and from entrepreneurial and commercial arenas (coming often from outside this particular geographic and cultural area) and then, more importantly, ignited them into enterprises whose daring experimentation qualified them as true research laboratories of innovation.

With this in mind, let's take a look at some important passages in our story of design: as early as the 1930s, Olivetti strategic project-centers, run by important interdisciplinary personalities from all over Italy, were more active in Milan than in Ivrea - a critical presence that for many years will provide vital nourishment to the reputation of Milan's design culture; Arflex, a spinoff of Pirelli - a giant in the huge rubber transformation industry - sprouted spontaneously from the world of traditional wood home-furnishings; in the 1930s, many of the Montecatini strategic

Milan's design culture today is increasingly cosmopolitan, functioning as a guiding light for many international designers. Here in this great laboratory, many different skills and many different designers meet “to wash their clothes in the Arno river,” to use the words of Manzoni. In this allegorical reference, the Arno river in Florence - chosen for its symbolic representation of the Italian language - is, for the world of international design, a place where the rich sediment of design culture is deposited throughout the many research laboratories active in the productive centers in and around Milan. But let me emphasize: the strength of this diffuse laboratory historically has been its “flexibility”; it did not arise out of a preestablished set of criteria, but was the outcome of a spontaneous haphazard strategy based on unbiased and sometimes contradictory ideas, which was able to anticipate and infiltrate a social and economic situation in the midst of change, thereby ousting dominant market models that were repetitive and no longer vital.

This period, from the early 50s to the mid-70s, presented other factors that fed this “oppositional modernism”: a 9

Milano è da sempre tra le capitali dello stile europeo nella moda

scelto per rappresentare il luogo d'elezione della lingua italiana, diventa per il design internazionale il fecondo deposito di cultura progettuale sedimentato nei numerosi laboratori di ricerca attivi in buona parte dei centri produttivi operanti nel territorio milanese. Ma attenzione: la forza di questo laboratorio diffuso e "flessibile" è stata storicamente quella di non derivare da un programma prestabilito, ma piuttosto di essere l'effetto di una involontaria strategia a pelle di leopardo, spesso costituita da iniziative spregiudicate e talvolta contraddittorie, la quale ha saputo anticipare e spiazzare un quadro sociale ed economico in grande trasformazione, soppiantando in tal modo i modelli dominanti, per lo più ripetitivi ed asfittici. In quel periodo che va dai primi anni '50 sino alla metà degli anni '70, ha in effetti costituito nella sua anomalia un ulteriore elemento stimolante di questa "modernità

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Milan has always been a major capital for European-style fashion

all'opposizione” il fatto che non esistesse una scuola specifica dedicata all'industrial design, il fatto che la neonata Associazione del Disegno Industriale rappresentasse più una élite culturale e imprenditoriale che non un “pesante” mondo industriale da promuovere tutto indistintamente, il fatto che non si fosse ancora storicizzata la questione "aperta" del design in un Museo o Collezione storica del design italiano. Oggi occorre ripensare tutto questo alla luce di una attiva e prolifica Facoltà di disegno industriale del Politecnico di Milano, alla quale si affiancano molte altre scuole e facoltà operanti nei territori lombardo e nazionale, e alla luce di un sistema Design Italia molto più consapevole e in qualche modo vincolato a un programma comune soprattutto rispetto ai nuovi scenari di mercato. Da questa breve riflessione emerge un primo tracciato di quel Dna storico

school dedicated specifically to industrial design did not exist, the nascent Industrial Design Association constituted more of a cultural and entrepreneurial elite than an “overbearing” industrial complex promoting everything indiscriminately, and the question of what is design was still “open,” not yet defined or enshrined in a museum or other historical collection devoted to Italian design. Consider all this today in the light of an active and prolific Department of Industrial Design at the Polytechnic of Milan, at whose side are many other schools and departments operating in Lombardy and nationally; or in the light of the Design Italia system that today is far more aware and in some ways bound by a common itinerary, especially in terms of new market scenarios.

Out of this brief reflection emerge the first traces of that legendary Italian Design DNA to which we now return with renewed interest. At first glance it becomes clear that the primary elements to preserve and regenerate are first, free creative research based (as it was at the peak of design's evolution) on grand idealistic ideological and cultural notions, and second, the entrepreneurial spirit that brought together both an experimental laboratory of sorts (sprung from an evolved artisan class) and a dynamic and daring vision that embraced the entire social and

economic context rather than perceiving the market as mere medium of consumption.

The capital of “time” If Milan has found in design its sustenance, Geneva has found in “time,” or shall we say, in the measurement thereof, its reason to live.

Swiss watch-making is concentrated in the western part of the country in the arch formed by the Jura mountain chain, starting with Geneva in the south and moving up to Basel in the north. Tourism officials have baptized this geographic area “Valley of the watches.” But there is no doubt that it is the capital on Lake Leman that runs the destiny of the entire Swiss watchmaking sector.

The manufacture of watches began in Geneva around the middle of the 16th century. In 1541 following reforms put into effect by John Calvin outlawing goldsmiths, jewelers and the wearing of jewelry, a new and independent art developed - watch-making.

John Calvin had no objections to the birth of this new trade.

In fact, he was himself so obsessed with punctuality that the same year he put into effect an order that charged a fine to those who arrived for church late or left early. In 1561 clocks were installed at strategic points all over the city so no one had an excuse for not being punctual.

At the turn of the century Geneva watches had already

del design italiano sul quale, a nostro avviso, occorre ritornare con un rinnovato interesse. Appare evidente a un primo sguardo che gli elementi primari da preservare e rigenerare sono e rimangono da una parte la libera ricerca creativa fondata, nei momenti migliori, su delle grandi visioni ideali di tipo ideologico e culturale, e dall'altra quello spirito imprenditoriale che, nei casi più significativi, ha saputo tenere insieme una sorta di laboratorio sperimentale scaturito da un artigianato evoluto insieme a una visione dinamica e coraggiosa rivolta più allo scenario sociale ed economico in cui si opera che non a quella del mercato come pura espressione del consumo.

sta regione geografica "La vallata degli orologi". Ma non v'è dubbio che è la capitale sul Lemano a gestire i destini dell'intero settore orologiero elvetico.

La fabbricazione degli orologi iniziò a Ginevra verso la metà del XVI secolo. Nel 1541, in seguito alle riforme messe in atto da Giovanni Calvino che bandivano l'uso di gioielli, orafi e gioiellieri si dedicaro-

acquired an excellent reputation for high quality, and in 1601 watch makers founded the Geneva Corporation of Watch Makers.

The importance of watchmaking in the city increased further in 1685 when King Louis XIV of France substantially limited the freedom of French Protestants by revoking the Edict of Nantes.

Protestants left France by the

millions and many reestablished themselves in the nearby protestant stronghold, Geneva. The arrival of the French Protestants, many of whom were specialized in the manufacture of watches, marked the beginning of a new phase in the development of the trade.

Among the traditional watchmaking families of Geneva were the great-grandfather, grandfather and father of the Enlightenment philosopher, Jean-Jacques Rousseau, descendents of French Protestant refugees. From Geneva the watch-making trade expanded north and east. The first watch-making laboratory was started in the Vallée de Joux in 1740.

Because the area, located at an elevation of about 1000 meters, was isolated from the rest of the world for a large part of the winter, the manufacture of watches was a source of income for farmers during a time when they could not work their fields.

In the first days of industrialization, working from the home was common practice, especially for the production of textiles. Employers brought the raw materials to workers' homes, returning later to pickup the finished product. The principal was the same for the

La capitale del 'tempo' Se Milano ha trovato nel design la sua linfa vitale, Ginevra ha trovato nel 'tempo', o meglio, nella misurazione di questo, una delle sue ragion d'essere.

L'orologeria svizzera si concentra nell'ovest del Paese, nell'arco formato dalla catena montuosa del Giura a partire da Ginevra a sud per arrivare fino a Basilea nella parte settentrionale. Le autorità turistiche hanno battezzato que11

Milan agenda

Agenda Milano Dal 22 al 27 aprile 2009 torna la più grande e famosa esposizione mondiale del mobile e dell'interior design, che conferma Milano la capitale assoluta del design ed il punto d'incontro primario della comunità imprenditoriale del mobile.

Il Salone Internazionale del Mobile è affiancato, come sempre, da altri saloni complementari, dove oltre 1000 espositori presentano i prodotti con soluzioni e spazi e sempre più creativi e scenografici. Salone Internazionale del Mobile: camere da letto, armadi, sale da pranzo, soggiorni, mobili da ingresso, mobili per bambini, tavoli e sedie, mobili in giunco, mobili per giardino, imbottiti.

Salone Internazionale del Complemento d'Arredo: complementi d'arredo,

no ad un'arte nuova e indipendente: l'orologeria.

Calvino non fece nessuna obiezione in merito alla nascita di questo nuovo mestiere, ossessionato come era dalla

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oggettistica, elementi di decoro, tessili per l'arredo, biancheria, tendaggi.

Eurocucina: per scoprire le ultime tendenze nell'arredo di uno spazio fondamentale della casa, con la proposta di soluzioni originali e attenzione per i materiali di qualità, arricchita dalla presenza e dalle idee di nuovi espositori esteri.

Salone Ufficio: accessori e mobili per i più disparati ambienti lavorativi, con un occhio di riguardo per il confort e la praticità uniti alle più recenti soluzioni tecnologiche.

Salone Internazionale del Bagno: accessori e mobili per un ambiente che ha assunto un ruolo di primo piano nell'contesto domestico; rubinetteria, vasche da bagno, sanitari, cabine doccia.

puntualità, al punto di emettere nello stesso anno un editto che prevedeva una multa per chi arrivasse in ritardo in chiesa o se ne andasse in anticipo. Nel 1561

From April 22 to 27 2009, the biggest and most famous world exposition of furniture and interior design returns, confirmation that Milan is the true capital of design and the primary meeting place of the entrepreneurial community of design furniture.

The International furniture Salon is accompanied as always by additional complementary shows where over 1000 exhibitors present their products with ideas and display-spaces that are always more creative and scenographic: bedroom sets, wardrobes, dining room sets, living room sets, entry-way pieces, kids' furniture, tables and chairs, rattan, and upholstered sofas and armchairs.

The International Furnishings Accessories Salon displays home décor accessories,

gifts, furnishings fabrics, linens and curtains.

Eurocucina lets you discover the latest trends in furnishings for the most important room in the house. Here, original ideas and quality materials are enhanced by the presence and the ideas of new international exhibitors.

The Office Furniture Salon exhibits accessories and furniture for the most difficult work spaces, with an eye for comfort and practicality joined with the latest technological solutions.

The International Bath Furnishings Salon features accessories and furniture for the space that has acquired first place status in the domestic environment; faucets, sinks, bath tubs, sanitary fixtures and shower stalls.

manufacture of watches, and since both the raw materials and finished product were small in size, easily transportable, and very lucrative, the new trade quickly replaced

lacemaking, till then the principal winter occupation. Not only watch-making but also the manufacture of certain machine tools used by the growing industry provided a

Geneva Agenda

Agenda Ginevra Per il giubileo del riformatore Giovanni Calvino, che ricorre nel 2009, sono previste numerose manifestazioni, in Svizzera e all'estero. Ottanta milioni di persone in 107 Paesi del mondo si riconoscono nell'eredità del pensiero e della predicazione di Giovanni Calvino, hanno ricordato l'Alleanza riformata mondiale, la Federazione delle chiese evangeliche svizzere (FCES) e la Chiesa protestante di Ginevra inaugurando domenica l'anno dedicato al riformatore ginevrino.

A Ginevra, dove visse il teologo nato in Francia nel 1509, la manifestazione principale sarà lo spettacolo «Jean Calvin» che si terrà il prossimo mese di luglio. Si tratta di un'opera teatrale che tratterà le questioni sorte dopo l'incontro tra i Ginevrini e il riformatore. Un villaggio di Ugonotti in stile XVI secolo sarà ricostituito ai

bordi del lago Lemano.

I 500 anni della nascita di Calvino saranno ricordati anche a livello internazionale.

Una panoramica sugli avvenimenti in programma è visionabile sul sito internet del giubileo (www.calvin09.org).

A Calvino saranno dedicati un calendario illustrato dai più noti autori di fumetti ginevrini, dei vini, della cioccolata e naturalmente libri, manifestazioni ed esposizioni. Un ruolo di primo piano lo avrà il Museo internazionale della Riforma di Ginevra, che ospiterà una mostra dal titolo «Un giorno nella vita di Calvino».

Per il presidente della Conferenza delle chiese protestanti romande André Reymond, il giubileo fornirà l'occasione di interrogarsi «sulla pertinenza del discorso riformato nella società attuale».

For the jubilee of the reformer John Calvin taking place this year in 2009, a variety of events are planned inside and outside Switzerland. Eighty million people in 107 countries across the world recognize in their heredity the ideas and preachings of John Calvin. The World Alliance of Reformed Churches (WARC), the Federation of Swiss Evangelical Churches (FSEC) and the Protestant Church of Geneva share in the celebration of his 500th anniversary by dedicating this year to the reformer from Geneva. In Geneva where the theologian, born in France in 1509, lived, the main event is the performance “Jean Calvin,” a theatrical work that addresses questions of destiny following a meeting between the people of Geneva and the Reformer. A 16th-century-style village of Huguenots will be

reconstructed at the edge of Lake Leman. The event will take place next month in July.

The 500 years since the birth of John Calvin will also be remembered internationally. To see an overview of the planned events visit the web site of the jubilee (www.calvin09.org). A calendar illustrated by notable comic artists from Geneva, wine, chocolate and, naturally, books, shows and exhibits are some of the things to be dedicated to John Calvin in memory of his 500 years. The International Reformation Museum of Geneva will take a front seat in the itinerary with an exhibit entitled “A day in the life of John Calvin.” The president of the Conference of Protestant Churches, André Reymond, will be given the opportunity in the Jubilee program to answer questions on “the relevance of Reformation issues in modern society.”

A sinistra, le guglie del Duomo di Milano; a destra, il Museo Ariana di Ginevra Opposite page, spires of Milan Cathedral; this page, the Ariana Museum in Geneva

vennero installati orologi in tutti i punti strategici della città, di modo che nessuno potesse avere scuse per non essere stato puntuale.

Alla fine del secolo, gli orologi di Ginevra avevano già acquistato un'ottima reputazione per la loro alta qualità e gli orologiai fondarono nel 1601 la corporazione degli orologiai di Ginevra.

L'importanza dell'orologeria in città aumentò ulteriormente nel 1685 quando Luigi XIV, re di Francia, con la revoca dell'Editto di Nantes limitò notevolmente le libertà dei protestanti francesi. In migliaia lasciarono la Francia e molti si stabilirono nella vicina roccaforte protestante che era Ginevra. Molti dei protestanti francesi erano specializzati nella fabbricazione di orologi e il loro arrivo coincise con l'entrata del mestiere

in una nuova fase di sviluppo.

Tra le tradizionali famiglie orologiaie di Ginevra si contavano il bisnonno, il nonno e il padre del filosofo illumini-

source of employment to the “Valley of the Watches,” then just as today.

Some of these manufactures, as is typical in the Swiss

mechanics industry, are world leaders in the production of niche goods. While Vallorbe is the world leader in the manufacture of precision files, 13

Ginevra è la capitale mondiale dell’orologeria di lusso

Geneva is the world capital for luxury watches

sta Jean-Jacques Rousseau, discendenti dei rifugiati protestanti francesi. Da Ginevra il mestiere dell'orologeria si estese verso nord e verso est. Il primo laboratorio di orologi si stabilì nella Vallée de Joux nel 1740. Questa zona, situata a circa 1000 metri di altitudine, restava isolata dal resto del mondo per gran parte della stagione invernale e la fabbricazione di orologi forniva una fonte di entrate ai contadini in un periodo in cui non potevano lavorare i campi.

Nei giorni prima dell'industrializzazione, il lavoro a domicilio era una pratica molto comune, soprattutto per la produzione di tessuti.

Gli agenti portavano la materia prima agli operai nelle loro case e passavano, dopo un tempo convenuto, a ritirare il prodotto finito. Il principio era lo stesso per la fabbricazione degli orologi e, poichè sia la materia prima, sia il prodotto finito erano di piccole dimensioni, facilmente trasportabili e molto remunerativi, il nuovo mestiere sostituì ben presto la produzione di merletti, fino ad allora la principale occupazione invernale. Non solo l'orologeria, ma anche alcune fabbriche di macchine utensili per la crescente

industria, fornivano lavoro alla Vallata degli Orologi, allora così come ancora oggi.

Alcune di queste fabbriche, così come tipico dell'industria meccanica svizzera, sono leader mondiali nella produzione di beni di nicchia. Mentre Vallorbe si vanta di essere la capitale mondiale delle lime di precisione, Moutier non ha rivali nella produzione di torni automatici a camme a testa regolabile che fin dalla loro apparizione rivoluzionarono l'industria degli orologi negli anni 1880.

Un orologio contiene un gran numero di parti che devono essere fabbricate.

La zona dell'Ajoie, intorno alla cittadina di Porrentruy, nella parte nord della Vallata degli Orologi, si era specializzata nella produzione di gioielli con la funzione pesi.

Questo processo molto complesso richiedeva le operazioni di più laboratori specializzati per terminare con la foratura.

Con poche eccezioni, tutto il processo rimase nelle mani di piccoli laboratori casalinghi fino all'avvento della foratura laser negli anni '70, che pose fine all'industria. A Porrentruy si fabbricavano anche casse e quadranti.

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Moutier has no rivals in the production of cam-automatic swivel-head lathes, which revolutionized the watch-making industry when first appearing in 1880. Watches have a great number of parts that are manufactured. The area of Ajoie, surrounding the city of Porrentruy in the northern part of the “Valley of the Watches,” was specialized in the production of

jewels that functioned as weights. This very complex process required the work of more laboratories equipped to do the finishing drill work. With a few exceptions, the whole process remained in the hands of small home-based laboratories until the advent of laser drilling in the 1970s, which put an end to the industry. Porrentruy also made watch cases and faces.

Milano-Ginevra Milan-Geneva la rotta dell’arte

passageway to art

di Giorgio Carrion

Il mercato dell'arte e le aste d'antiquariato hanno in queste due città riferimenti prestigiosi. Di fronte alla crisi mondiale, quadri e orologi tornano ad essere beni rifugio Un filo rosso unisce Milano e Ginevra: l'arte. O meglio, il mercato dell'arte e delle aste.

Nelle due città, da sempre sensibili all'investimento finanziario in beni rifugio, come appunto le opere d'arte, hanno sede le filiali delle più importanti case d'asta mondiali, nonché agenzie e gallerie che hanno rapporti con i collezionisti e i mercati di tutto il mondo.

Ad unire le due città non è

by Giorgio Carrion

The art market and auction houses have prestigious connections in these two cities. In the face of world economic crisis, paintings and watches become once again collectible assets

solo, ovviamente, lo 'standing' economico ma anche una storia di cultura e sensibilità, bel vivere e dimore prestigiose, design e internazionalità. Milano, capitale del 'made in Italy', ha da sempre coltivato l'arte come un potenziale d'investimento. Lo prova la presenza di gallerie di antica data, di case d'aste autonome dai grandi network internazionali, che hanno saputo a loro volta

One common thread connects Milan to Geneva - art that is, the market for art and auctioned goods.

Financial investment in collectible assets like artwork and antiques has always been the affair of both cities, each being home to affiliates of world-renowned auction houses as well as to agencies and galleries having connections around the world to collectors and markets.

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What unites the two cities is not just similar economic standing, but a history of culture and refinement, high living and prestigious residences, design and internationality. Milan, the capital of “Made in Italy,” has always treated art as investment potential. The proof is its age-old art galleries and independent auction houses not affiliated with the large international networks, which internationalized on

internazionalizzarsi e conquistare un posto di rilievo.

Ginevra, con le sue oltre 200 organizzazioni internazionali, è città cosmopolita per eccellenza. Da questo suo essere 'città del mondo' deriva anche una straordinaria vocazione alla ricerca artistica, alla sensibilità per le 'cose belle', rare e ricercate.

A meno di un'ora di volo da Lugano, ottimo riferimento anche per i milanesi che vogliono recarsi sulle sponde del Lemano senza lunghi tragitti autostradali o incerti trasferimenti ferroviari, le due città hanno da sempre relazioni intense, dettate anche dalla presenza di una nutrita comunità italiana che sul 'petit lac' ha trovato residenze, impiantato aziende, portato ricchezza e generato affari.

Milano, tra arte e design Si comincia sotto le guglie del Duomo di Milano. Nella capitale lombarda spicca la filiale italiana di Christie's, una delle più note società del mondo in cui vengono battuti pezzi d'arte e antiquariato.

L'altro nome storico per gli amanti degli acquisti all'asta è Sotheby's, presente in Italia a Milano (Palazzo Broggi), ma anche a Roma (Palazzo Colonna) e Torino (Corso Galileo Ferraris).

Tra le società 'milanesi' dedicate alla vendita di prodotti all'asta, il nome più noto è quello di Finarte-Semenzato, con sede in Piazzetta Bossi.

Nella capitale lombarda c'è anche Dorotheum e Farsetti Aste, che ha una filiale in via Manzoni. Altre importanti maison Porro & C. Art Consulting e Il Ponte, nell'omonima via. Molto attiva sulla piazza lombarda anche

la casa d'aste Pandolfini.

Dopo le voci di crisi in seguito alle aste internazionali di gennaio - ma anche dei risultati boom della vendita di Yves Saint Laurent -, il mercato dell'arte moderna in Italia è chiamato ad una prova decisiva e deve dimostrare agli operatori e ai collezionisti se è davvero solido o se i valori fatti registrare negli ultimi anni sono solo un bluff. Il mercato italiano sembra registrare uno strano fenomeno di deglobalizzazione come risultante alla forte crisi economica in corso. I collezionisti sembrano infatti portati a riscoprire degli autori minori degli anni Sessanta e Settanta. Dalla recente asta di marzo di Finarte, svoltasi a Milano, sono stati venduti e rincorsi da molti in sala opere di Alvaro Monnini (1.860 euro),

their own, securing key positions in the market. Geneva, as headquarter to over 200 international organizations, is a cosmopolitan city par excellence. With this identity as “world class city” came the special calling to be a leader in artistic research and to cultivate a heightened sense for things beautiful, rare and sought-after.

Less than an hour's flight apart - great news for people in Milan who want to go to the shores of Lake Leman and avoid long car trips or uncertain train connections the two cities have always had close ties, in part dictated by the presence of a rich Italian community on “Little Lake” that took up residence, started enterprises, brought wealth and generated business.

Milan, not just design

It all starts under the spires of Milan's stunning cathedral. First to catch one's eye here in Lombardy's capital, is the Italian affiliate of Christie's, a world famous auction house for artwork and antiques. The other legendary name for auction lovers found in Milan (at Palazzo Broggi) as well as in Rome (at Palazzo Colonna) and Turin (on Corso Galileo Ferraris) is Sotheby's.

Most famous among Milan businesses dedicated to the selling of auctioned goods is Finarte-Semenzato located in Piazetta Bossi. Also in Milan is the Dorotheum auction house and Farsetti, which has an affiliate on Via Manzoni. Other important auction houses are Maison Porro & C. Art Consulting and Il Ponte, found on the street of the same name.

Very lively is Pandolfini auction house in Piazza Lombarda.

After rumors of crisis following the international auctions in January - and also as a result of boom sales of the Yves Saint Laurent collection - the market for modern art in Italy must now prove itself by demonstrating to agents and collectors that it is truly solid and that asset values registered in the last few years are not just a bluff. The Italian art market seems to be experiencing a strange phenomenon of de-globalization as a result of the current economic crisis. In fact, collectors seem to be leaning in a new direction, rediscovering minor artists from the sixties and seventies. At a recent auction by Finarte in Milan in March, works by the following artists were sold after competitive bidding (prices in euros): Alvaro Monnini (1,860), Piero Giunni (2,356), Edoardo Franceschini (992), Cesare Peverelli (3,224) , Sergio Dangelo (between 4,960 and 1,364), Remo Bianco (4,960), Arturo

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Milano e Ginevra sono sedi di importanti aste europee

Piero Giunni (2.356), Edoardo Franceschini (992), Cesare Peverelli (3.224), Sergio Dangelo (da 4.960 a 1.364), Remo Bianco (4.960), Arturo Carmassi (12.400), Gastone Biggi (19.840), Sergio Romiti (23.560). Bene le opere presentate di Piero Dorazio e di Carla Accardi (due vendute su tre). Male Giuseppe Migneco (invenduto a 22.000), Renato Guttuso, Aligi Sassu e Mino Maccari.

Mercato effervescente, quello di Milano ha una lunga e antica tradizione, alimentata da esposizioni che - come MiArt - hanno conquistato, soprattutto nell'arte moderna e contemporanea, un posto di rilievo nel cuore degli appassionati italiani, svizzeri ed europei. L'edizione 2009 si terrà dal 17 al 20 aprile (inaugurazione 16 aprile).

Un'edizione particolarmente importante quella a cui sta lavorando il nuovo team organizzativo, nell'ambito di un momento delicato in cui la crisi mondiale ha ripercussioni anche nel mercato dell'arte, mercato che premia, mai come ora, la qualità. Per questo, e per la politica perseguita in modo scrupoloso già dallo scorso anno, MiArt punta ancora di più a un livello qualitativo elevato attraverso una selezione severa e rigorosa delle gallerie partecipanti di provata professionalità, delicata funzione svolta da quest'anno dal nuovo curatore del settore Contemporaneo, Giacinto di Pietrantonio, da Donatella Volontè che cura la già prestigiosa sezione del Moderno, e dal comitato consultivo quasi completamente rinnovato. I nuovi 18

Milan and Geneva are major European centers for auction

componenti sono i galleristi Emi Fontana, Giangi Fonti, Epicarmo Invernizzi, Federico Luger, Francesca Minini, Mauro Nicoletti, Mimmo Scognamiglio, Giulio Tega.

MiArt da quest'anno ha anche un project manager, Alessandro Cappello. Laura Garbarino è la referente per i collezionisti italiani e internazionali e per i programmi speciali loro dedicati.

Difficile, al momento, dire come si muoverà il borsino dell'arte nei prossimi mesi sulla piazza milanese.

Secondo le previsioni di Artpice, che già all'inizio del 2008 aveva messo in guardia da una possibile contrazione dei volumi di vendita e da un aumento dei tassi medi di invenduto, il 2009 sarà ancora per il mercato dell'arte un anno di flessione e di prezzi calmierati. Pur tuttavia, proprio l'incertezza determinata dai mercati finanziari, ovvero dal rischio di investimenti

Carmassi (12,400), Gastone Biggi (19,840), Sergio Romiti (23,560), Piero Dorazio and Carla Accardi (two out of three sold), Giuseppe Migneco, Renato Guttuso, Aligi Sassu and Mino Maccari.

A sizzling market, art auctioning in Milan has a long, antique tradition - mostly in modern and contemporary art - nourished by expositions like MiArt, which are highly esteemed among Italian, Swiss and European art enthusiasts. The 2009 edition of MiArt runs from April 17 to 20 (inauguration, April 16). Taking place at a delicate time when economic crisis is producing repercussions also in the art world - rewarding quality now more than ever - this edition, which is being organized by a new team, is of particular importance. For this reason and because of policies followed scrupulous-

ly since last year, MiArt is trying even harder to establish high quality standards through rigorous and severe selection of only the most professional galleries wishing to participate - a delicate task taken on this year by Giacinto di Pietrantonio, the new curator in the Contemporary art sector, by Donatella Volontè who handles the already prestigious Modern art section, and by an almost completely reorganized consulting committee. The new members are gallery managers Emi Fontana, Giangi Fonti, Epicarmo Invernizzi, Federico Luger, Francesca Minini, Mauro Nicoletti, Mimmo Scognamiglio and Giulio Tega. As of this year, Alessandro Cappello is project manager for MiArt. Laura Garbarino is reference person for Italian and International collectors and for the special programs

poco remunerativi, quando non 'pericolosi', può spingere gli investitori ad abbracciare l'opera d'arte.

Ginevra, il 'tempo' all'asta Se Milano si concentra maggiormente su pittura e cultura, con particolare predilezione per le opere dell'800 e del '900, Ginevra vanta una formidabile tradizione nelle aste di gioielleria e orologeria, oltre che negli oggetti d'arte in genere.

Nel febbraio scorso, la più importante casa d'aste di orologi al mondo, Antiquorum, ha battuto presso il Grand Hotel Kempinski, tra gli altri, alcuni pezzi di straordinario valore quali due rarissimi Patek Philippe in oro rosa, una collezione di 30 Rolex degli anni '40 di un gentiluomo italiano.

Le aste di orologi di lusso organizzate lo scorso fine settimana a Ginevra hanno permesso di incassare un totale di 47 milioni di franchi. Il prezzo più elevato è stato raggiunto da un cronografo Patek Philippe in acciaio battuto a 4,1 milioni di

franchi. Nel solo mese di maggio dello scorso anno Christie's Ginevra ha venduto 384 orologi da polso per un totale di 25,8 milioni di franchi. Si tratta del secondo incasso da sempre per la vendita di orologi per la società londinese. Diversi record mondiali sono stati battuti, tra cui quello del prezzo più elevato mai raggiunto da un cronografo, un Patek Philippe ceduto a 4,1 milioni di franchi. Un altro orologio dello stesso fabbricante è stato venduto a 3,2 milioni. Sotheby's nello stesso periodo ha venduto 159 orologi e pezzi d'orologeria per un ammontare totale di 10,9 milioni di franchi. Il pezzo più pregiato, un cronografo Patek Philippe molto raro, è stato venduto a 2,3 milioni di franchi.

Apparteneva al conte Carlo Felice Trossi che fu presidente della Ferrari.

Solida presenza a Ginevra anche per Sotheby's, Christie's, Bohnams, Koller, che sovente portano all'attenzione degli appassionati di cose antiche pezzi unici di inestimabile valore.

dedicated to them.

At this time it is difficult to say how the art market in Milan will fare over the next few months. According to forecasts by Artpice, which already early in 2008 warned of a possible shrinkage in sales volume and an increase in the average taxes paid on unsold goods, 2009 will again be a year of downturn and price pegging. In the end, it is exactly the uncertainty in financial markets, that is, the risk of low yielding (perhaps even “dangerous”) investments that could push investors to embrace what the world of art has to offer them.

Geneva, “time” at auction If auction and art markets in Milan focus mostly on art and culture with a predilection for 19th- and 20th-century works, Geneva boasts a formidable tradition in the auctioning of jewelry and watches, and art objects in general.

Last February, for example, the leading auction house world-wide for watches, Antiquorum, auctioned off at the Grand Hotel Kempinski some pieces of extraordinary value - two very rare Patek Philippe pieces in pink gold, a collection of thirty Rolexes from the forties owned by an Italian gentleman, as well as

other rare time pieces.

Luxury watch auctions organized in Geneva last year in one weekend of February cashed in a total of 47 million Swiss franks. The highest price reached in the bidding was for a Patek Philippe in stainless steal, sold for 4.1 million Swiss franks. Just in the month of May last year, Christie's in Geneva sold 384 wrist watches for a total of 25.8 million Swiss franks, the second highest receipts in watch sales ever for the London company. Several world records were also beat, one being the highest price ever reached by a stopwatch - a Patek Philippe let go at 4.1 million Swiss franks. Another watch from the same maker was sold at 3.2 million. Sotheby's during the same period sold together 159 watches and time pieces for a total of 10.9 million Swiss franks.

The most precious was a very rare Patek Philippe stopwatch sold for 2.3 million Swiss franks, belonging to Count Carlo Felice Trossi, one-time president of Ferrari.

Thanks to the strong presence also in Geneva by Sotheby's, Christie's, Bohnams and Koller, antique enthusiasts have within their grasp one-of-akind objects of inestimable value.

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Milano a Milan at tavola the table

fra tradizione e modernità

di Alessandro Pesce

Se cercate un motivo per visitare Milano, ve ne diamo almeno due, uno culturale e uno gastronomico. La grande metropoli lombarda, senza dubbio la città più europea d'Italia, è un crocevia di culture dove chiunque può trovare l'evento, la mostra, la manifestazione o lo spettacolo più adatto ai propri gusti. Una città che, grazie alle contaminazioni socio-culturali dovute alla sua posizione centrale in Europa e alla massiccia immigrazione, è accogliente, dinamica e aperta, ma non dimentica le proprie origini e tradizioni. Anche la gastronomia milanese odierna risente quindi di questa posizione di equilibrio fra tradizione e modernità, offrendo piatti tipici e semplici diventati ormai patrimonio nazionale, e nuove sperimentazioni culinarie. È anche per questi motivi, che molti sostengono come Milano sia una delle città italiane dove si mangia meglio. Giudizio che condividiamo, con un solo rimpianto: dagli Anni Settanta in poi, non è più così semplice trovare delle vere e proprie trattorie nelle quali gustare solo piatti tipici e a prezzi popolari. Piatti come il risotto allo zafferano, la costoletta impanata (la famosa “milanese”), il minestrone o la celeberrima “cassöla”.

La conformazione territoriale lombarda, fatta di vette e cime 20

da brivido, di dolci colline e pianure solcate da grandi fiumi, unita alla ricchezze e opulenza di una terra che produce oltre un quinto del reddito nazionale, sono gli elementi che influenzano anche la cucina. Una cucina connotata da piatti forti di carne e di latticini, e caratterizzata dall'utilizzo del burro, pur se si producono oli d'oliva extravergine pregiati.

Senza dimenticare gli ortaggi, il mais e il riso coltivati in modo intensivo soprattutto nelle pianure.

Da questi prodotti nascono i piatti principali e più tipici. Ci limitiamo, per brevità, ad alcuni “classici”. Accennando tra gli antipasti ai salami Brianza e Varzi, e alla bresaola della Valtellina, come non parlare subito del risotto allo zafferano, cotto con brodo di carne e midollo di bue, mantecato con burro e parmigiano reggiano.

Vi sono diverse leggende che parlano dell'origine del risotto allo zafferano. Tutte sono ambientate tra il 1572 e il 1576 quando nel cantiere del Duomo di Milano l'artista fiammingo Valerio da Perfundavalle, stava restaurando le finestre, ravvivando il colore giallo proprio con lo zafferano; secondo i più, durante le nozze tra il garzone addetto ai colori e la figlia del Perfundavalle, alcuni amici burloni mischiarono al riso lo zafferano, non sapendo di aver

tradition and popular trend

by Alessandro Pesce

If you're looking for an excuse to visit Milan, we can give you two - one cultural and the other culinary. The huge Lombardian metropolis, undoubtedly the most European of Italian cities, is a crossroads of cultures where anyone can find the event, exhibit, festival or performance that suits his or her particular tastes. Thanks to sociocultural integration, the result of its central location in Europe and massive immigration, the city is alluring, dynamic and open without neglecting its roots and traditions. The contemporary cuisine of Milan strikes a similar balance between tradition and trend, offering both typical and simple dishes that have become part of the national heritage as well as culinary novelties. This is why many consider Milan one of the best places to eat in Italy, an opinion that we share, but for one regret; since the Seventies, it's no longer easy to find authentic trattorias where only typical dishes are served and at fair prices, dishes like risotto allo zafferano, the famous costoletta impanata milanese, minestrone or the highly celebrated cassöla.

The shape of Lombardian territory with its chilling summits and peaks, rolling hills and flat countryside furrowed by

great rivers, together with the wealth and opulence of a land that produces over one-fifth of the nation's income, influences the city's cuisine as well as its culture and history. In fact, the Milanese cuisine features dishes heavy on meat and dairy products and on a characteristic use of butter, even if the region itself produces premium extra-virgin olive oil. The region's vegetables also play an important role in popular cuisine; corn and rice are grown throughout the region, especially in the flat countryside.

These are the products that give us Lombardy's most wellknown and typical dishes.

However, to keep it short we have limited ourselves to a few “classics.” For starters we have to mention the antipasti with Brianza or Varzi salami, or bresaola (a tender sliced, air-dried cured beef) from Valtellina, followed by, though not to get ahead of myself, risotto allo zafferano, a rice dish cooked in beef broth and creamed with butter and Reggiano parmesan. As legend has it, this risotto dish was invented between 1572 and 1576 when Flemish artist Valerio da Perfundavalle, restoring windows on the construction site of the Duomo, was reviving his yellow paint with saffron; during the wedding between the boy

Alcune immagini di piatti tipici della cucina milanese e lombarda: da sinistra in senso orario, il risotto, i pizzoccheri, la Raspadüra, vari salumi la e la polenta fritta

Some photos of typical Milanese and Lombardy dishes: clockwise from top left, risotto, pizzoccheri, Raspadüra, salami varieties and fried polenta

fatto la gioia di intere generazioni di buongustai.

Ricordando anche altri piatti lombardi molto tipici come il risotto alla certosina e quello con le rane, la zuppa alla pavese, il minestrone alla milanese e i famosi pizzoccheri valtellinesi, particolare importanza ha la polenta di farina di granoturco, tanto da dare origine al nomignolo con il quale sono apostrofati i Milanesi: “polentoni”.

Oltre alla trippa cucinata in diversi modi, al bollito misto accompagnato dalla mostarda di Cremona, all'ossobuco e allo stinco, spicca tra i piatti a base di carni, in specie di maiale, la famosissima “cassöla”: verza, costine, zampetti, codino, cotiche, salamino….. E poi, sua maestà la “costoletta alla milanese” cucinata assottigliando con il batticarne le costolette dei vitelli della Brianza, poi passate nell'uovo e nel pane grat-

tugiato e quindi fritte “rigorosamente” nel burro.

L'escursione nella vera cucina milanese-lombarda, non può non terminare con un pezzetto di formaggio (Bitto, Casera, Quartirolo, Taleggio, Gorgonzola, Grana padano, Stracchino, Crescenza, Mascarpone e Robiola) o una fettina di panettone o di torrone. Il tutto accompagnato da vini famosi come i Franciacorta, Oltrepò Pavese, Buttafuoco, Garda Groppello, Rosso di Valtellina, San Colombano, Sforzato di Valtellina, Grumello, Lugana, e Valcalepio Moscato Passito.

Merita di essere segnalato anche il fatto che nella tradizione lombarda, si consumavano molto anche i vini piemontesi (soprattutto Barbera), tanto più che l'Oltrepò era considerato parte integrante del Piemonte.

assigned to the colors and Perfundavalle's daughter, some prankster friends mixed saffron into the risotto, inadvertently creating the dish that would become the joy of generations of gourmands to come.

Here are some other typical Lombardy dishes that demand mention: risotto alla certosina (risotto of the Carthusian monks), risotto with frogs' legs, zuppa alla pavese (soup Pavia-style), Milanese-style minestrone and the famous pizzoccheri of Valtellina.

Polenta, made of corn flour, holds such an especially high place in Lombardy cuisine, that the “Milanesi” have been nicknamed “polentoni.”

Besides the tripe, cooked in a variety of ways, and bollito misto (boiled meat) accompanied by mostarda di Cremona (sweet mustard-spiced preserved fruit), the ossobuco (stewed marrowbone) and stinco (veal shank), a porkbased plate that especially stands out is the famous cassöla, a stew of savoy cabbage, pork ribs, pigs feet,

pork tail, pork rind and sausage. And we absolutely cannot forget her majesty, the costoletta alla Milanese - veal cutlets from Brianza pounded extremely thin, dipped in eggs and coated with bread crumbs then quickly pan-fried in butter.

An excursion into true Milanese-Lombardian cuisine must not end without a wedge of cheese, any one of the local specialties - Bitto, Casera, Quartirolo, Taleggio, Gorgonzola, Grana padano, Stracchino, Crescenza, Mascarpone, Robiola - or a slice of panettone or torrone.

And it must all be accompanied by some of the region's famous wines such as Franciacorta, Oltrepò Pavese, Buttafuoco, Garda Groppello, Rosso di Valtellina, San Colombano, Sforzato di Valtellina, Grumello, Lugana, or Valcalepio Moscato Passito.

It's also worth noting that in the Lombardy tradition, the wines of Piedmont, especially Barbera, were so popular that Oltrepò was considered part of Piedmonte.

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Mangiare a Milano o fuori porta

by Roger Sesto

La Cinzianella un accogliente locale fuoriporta, vicino alla Malpensa!

Via Lago, 26 Corgeno di Vergiate (Va) Telefono: 0331 946 337 Giorno di chiusura: martedì Prezzo medio (bevande escluse): 50 Euro «Mi alzo di buonora, vado al mercato e vedo quali sono le migliori materie del giorno, pensando in tempo reale a come poi potrò utilizzarle nel mio ristorante». In questa affermazione rilasciataci da Maurizio Gnocchi, chef-patron del locale, v'è la sintesi della sua linea di cucina, impostata quasi in toto sul concetto di stagionalità e sulle sensazioni che un dato periodo dell'anno è capace di offrire allo chef.

«In tema di ricette classiche, un mio cavallo di battaglia è il lavarello in agrodolce, servito in un carpione ingentilito. Ma vorrei anche citare il pesce persico, che avvolgo nei fiori di zucchino infarinati e dorati con un tocco di burro e olio. Fra i primi piatti spiccano gli gnocchi di patate, preparati nelle loro possibili declinazioni stagionali, per esempio impastati con peperoni rossi, cipollotti, timo e olio». E passando a qualche ricetta più eclettica? «C'è una preparazione alla quale sono affezionato: code di gamberi in pasta di riso con zucchine, dorati in olio di oliva, con salsa allo zafferano. Ma mi piace molto anche la crema di cavolfiori con sformato di peperoni dolci. E naturalmente il mio Piatto del Buon Ricordo: un cartoccio di coniglio e gamberi; innovativo per il particolare abbinamento terra-mare e perché le verdure di accompagnamento variano al cambiare di stagione, cosa insolita per un piatto del Buon Ricordo».

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Orti di Leonardo piatti concreti, all'ombra della Madonnina Via de Togni, 6/8 - Milano Telefono: 02 498 3197 Giorno di chiusura: sabato a pranzo e domenica Prezzo medio (bevande escluse): 50-60 Euro

Masuelli San Marco

Situato in una storica location a poche centinaia di metri dal Cenacolo Vinciano, questo solido ristorante è meta perfetta per uomini d'affari, politici, professionisti desiderosi di tranquillità. Il locale è di ambientazione classico-elegante, con un'ampia sala e un comodo privé. Oltre ai pregi “logistici”, punto di forza del ristorante è naturalmente la cucina. Lo chef Luca Gubelli, ancor giovane ma già navigato “cuciniere”, ha infatti saputo coniugare la tradizione meneghina, fatta di risotti, cotolette con l'osso, interiora (da provare le animelle!) con l'attuale esigenza di proporre piatti leggeri e salutistici, all'insegna della stagionalità, di un uso intelligente di ortaggi, di pesce fresco di mare, di sapori mediterranei. Un menù molto variegato, ma sempre con i piedi per terra. Interessante anche la cantina, non amplissima ma ragionata e “sui” piatti. Un piatto da provare?

Telefonate allo chef e chiedetegli se gli va di prepararvi un carré di maialino rosolato, con polenta integrale e cavolo nero, risina di Spello e riduzione di Brunello di Montalcino; terminando con uno dei suoi dolci al cioccolato…

Via Umbria,80 - Milano Telefono: 02 5518 4138 Giorno di chiusura: domenica e lunedì a pranzo

un'istituzione del gusto!

Prezzo medio (bevande escluse): 50 Euro È una delle più radicate trattorie milanese, dove il pasto si fa rito. Il patron Pino Masuelli, oste di terza generazione, è uso raccontare ai suoi clienti, sin da quando entrano, ciò che li attenderà a tavola: una sorta di affabulante cantastorie del gusto. La cucina è classica, lombardo-piemontese, forse più godibile in inverno, ma gustosa anche d'estate.

L'esordio non può che ricadere sulle aringhe servite con il burro, conservate in botte. Si seguita con la “gloriosa” pasta e fagioli al cucchiaio, o con il classico risotto allo zafferano. Volete un secondo? È puro tripudio dei sensi. Dalla cassoeula alla costoletta alla milanese; ma eccellenti anche trippa e merluzzo fritto con cipolle. I dolci sono piemontesi: bonet, panna cotta, crema di mascarpone. Solida e tradizionale la carta dei vini, soprattutto prona a Monferrato, Langa, Oltrepò e Veneto.

Eating in and around Milan

by Roger Sesto

La Cinzianella A cozy, out-of- town locale near Malpensa!

Orti di Leonardo Sensible dishes in the shadow of the little Madonna Via de Togni, 6/8 Milan Telephone: 02 498 3197 Closed for lunch on Saturday and all day Sunday

Masuelli San Marco An institution of flavor!

Via Umbria, 80, Milan Telephone: 02 5518 4138 Closed Sundays and for lunch Mondays Average price per person (beverages excluded): 50 Euro

A sinistra, pasta e fagioli; sotto la costoletta del Ristorante Gli Orti di Leonardo a Milano At left, pasta with beans; below, “la costoletta” (breaded cutlet) from restaurant Gli Orti di Leonardo in Milan

One of Milan's most longstanding trattorias, Masuelli San Marco is a place where eating is pure ritual. It is the custom of Pino Masuelli, third-generation owner, to meet customers at the door with a detailed story of what awaits them at the table: reciting a ballad of taste and delight. The cuisine is of the Lombard-Piedmont classic variety. As a starter, one can't resist the herring (preserved in barrels) served in butter, followed by the glorious pasta e fagioli (bean and macaroni soup) or the classic saffron risotto. And if you opt for the second course, your senses will rejoice: from the cassoeula (cassöla in local dialect) to the famous Milanese breaded cutlet, but also the tripe or the fried codfish with onions are excellent. The desserts offered are from Piedmont: bonet, panna cotta or crema di mascarpone. The wine list offers high quality and traditional selections, from Monferrato, Langa, Oltrepò e Veneto.

Average price per person (beverages excluded): 50-60 Euro Located in a historic area just a few meters from the CenacoloVinciano, this high-end restaurant is ideal for businessmen, politicians or professionals who are looking for peace and quiet. The setting is classical and elegant and includes a spacious lobby and a comfortable private meeting-room. Besides such “logistical” specialties, the restaurant's greatest strength is, of course, its cuisine. Chef Luca Gubelli, young but experienced, has succeeded in uniting traditional Milanese dishes based on risotto, cutlets, and organ meats (the sweetbreads are a must!) with contemporary demands for light, healthy fare. His creations emphasize the use of seasonal ingredients, lots of vegetables, fresh seafood and Mediterranean flavors - a very diverse but down-to-earth menu. Though not huge, the restaurant's wine cellar features an interesting selection of wine, both sensible and well-matched to the menu. A great dish to try? Call the chef and ask for roasted pork loin with wholegrain polenta and black cabbage, spello rice-bran in Brunello di Montalcino wine sauce and, to finish it off, one of his special chocolate desserts.

Via Lago, 26 Corgeno di Vergiate (Va) Telephone: 0331 946 337 Closed Tuesdays Average price per person (beverages excluded): 50 Euro “I wake up early, go to the market and see which are the best items of the day, thinking in real time, how I might use them in my restaurant.” In a nutshell, this describes the cooking style of chef-owner Maurizio Gnocchi based almost entirely on the concept of utilizing seasonal ingredients and inspired by the sensations each particular season offers the chef. “When it comes to classic recipes, my warhorse is the delicately soused sweet-and-sour whitefish. But let me also mention the perch wrapped in zucchini flowers, lightly floured and browned with a touch of butter and oil. Among first course dishes, the potato gnocchi prepared in its seasonal variations kneaded with red bell peppers, onions, thyme and oil, for example - especially stand out.”

And something with more traditional appeal? “One recipe I'm very fond of is the prawn tails browned in olive oil in a bed of rice noodles with zucchini and saffron sauce. But I also just love the creamed cauliflower soup with sweet pepper soufflé. And naturally, I have to mention my Piatto del Buon Ricordo: rabbit and prawns baked in tin foil, innovative for its meat-fish combination and because the accompanying vegetables vary according to the season, something unique for a Buon Ricordo dish.”

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200 anni di Darwin

200 years of Darwin

Il padre dell'evoluzionismo in un evento da non perdere al Palazzo delle Esposizioni. A Roma fino al 3 maggio.

The Palazzo delle Esposizioni in Rome celebrates the father of evolutionism in a spectacular international event running through May 3.

una grande mostra

A duecento anni esatti dalla nascita del grande scienziato e a centocinquanta dalla pubblicazione dell'Origine delle specie, l'11 febbraio del 2009 a Roma nella splendida cornice ritrovata del Palazzo delle Esposizioni è stata inaugurata la mostra Darwin 1809-2009 che successivamente si trasferirà a Milano nella prestigiosa sede espositiva della Rotonda della Besana (giugno - novembre 2009) e a Bari (novembre 2009 - marzo 2010).

Darwin 1809-2009 si basa sulla spettacolare mostra internazionale dedicata al padre della teoria dell'evoluzione dall'American Museum of Natural History di New York (www.amnh.org), in collaborazione con il Museum of Science di Boston, The Field Museum di Chicago, il Royal Ontario Museum di Toronto e il Natural History Museum di Londra.

Dopo essere stata nelle più importanti capitali del mondo, la mostra approda anche in Italia in una versione appositamente adattata ed ampliata per il nostro paese da due grandi evoluzionisti come Niles Eldredge e Ian Tattersall.

Pur essendo passati due secoli dalla nascita del grande naturalista inglese, la teoria dell'evoluzione è ancora al centro del

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dibattito culturale, sia per i suoi contenuti scientifici in rapido aggiornamento che per le sue implicazioni filosofiche generali circa “il posto dell'uomo nella natura”.

La mostra introduce il visitatore alla costruzione della teoria dell'evoluzione, a partire dalle prime intuizioni e dalle prime evidenze empiriche, per giungere agli schemi incipienti della trasformazione delle specie e della loro parentela universale e approdare infine alla formulazione della teoria per cui Darwin divenne famoso, la selezione naturale come motore del cambiamento in natura.

Vantando una grande quantità di preziosi inediti mai esposti al pubblico italiano fino ad ora, l'esposizione è una grande occasione per coordinare una serie di eventi e di conferenze, in programma sia nelle sedi che la ospitano l'evento sia in altri luoghi in tutta Italia. Attraverso i “Darwin Day” speciali del 2009, la mostra diventa quindi il perno di molte iniziative di diffusione della cultura scientifica ed evoluzionistica nel nostro paese.

Oltre agli aspetti espositivi, la mostra dà grande rilievo alla didattica e alle attività laboratoriali che, progettate in modo integrato, rappresentano un altro punto di forza dell'evento.

Sono previste visite guidate con operatori appositamente formati e laboratori interattivi per le scuole di ogni ordine e grado.

Darwin Airline, non può non suggerire questo evento di rilievo internazionale e invita il suo pubblico a trascorrere con la famiglia un week-end culturale alla riscoperta delle origini della nostra specie.

a colossal exhibit

On February 11 of 2009, exactly two hundred years after the birth of the great scientist and 150 years since the publication of The Origin of the Species, the exhibition DARWIN 1809-2009 was inaugurated in the splendid setting of the Palazzo delle Esposizioni in Rome. After its stop in Rome, the international exhibit moves on to the prestigious exposition spaces of the Rotonda della Besana in Milan (June - November 2009) and then to Bari (November 2009 March 2010).

enlarged by the two famous evolutionists, Niles Eldredge and Ian Tattersall.

Boasting countless precious artifacts never before seen in Italy, the exposition represents a great opportunity to organize a series of related events and conferences at the location of the main exposition as well as at other venues throughout Italy. Within the special “Darwin Day” series, the exhibition becomes the impetus for the many other initiatives spread throughout the scientific and evolutionist com-

Alcune immagini della mostra romana dedicata a Darwin

A few snapshots of Rome's exhibit dedicated to Darwin

DARWIN 1809-2009 is based on the spectacular exhibition dedicated to the father of evolutionary theory organized by the American Museum of Natural History in New York (www.amnh.org) in collaboration with the Museum of Science in Boston, Chicago's Field Museum, the Royal Ontario Museum of Toronto and the Natural History Museum of London.

After having appeared in major capitals of the world, the exhibition has come to Italy in a version specially adapted and

munity of our country.

Besides expositional aspects, the exhibition assigns great importance to its educational value, which represents one of its biggest attractions. Tours guided by specially trained personnel are available for schools of all grade levels and interactive laboratory activities are an integral part of the exhibition. Darwin Airline highly recommends this important international event and invites its clients to spend a culture-packed weekend with the family discovering the origins of our species.

Da sinistra a destra: il vincitore della serata, Alberto Siccardi, Sara Bellini con Gianfranco De Santis di Teleticino, il presidente dello SVC Hans-Ulrich Müller e Renato Fassbind, CFO Credit Suisse

Alla Medacta il premio dello Swiss Venture Club

The stars of the evening: (from left to right) Alberto Siccardi, Sara Bellini, Gianfranco De Santis of Teleticino, SVC president Hans-Ulrich Müller and Renato Fassbind,CFO Credit Suisse

To Medacta goes the Swiss Venture Club Prize di Giorgio Carrion

by Giorgio Carrion

La manifestazione del club svizzero che favorisce le PMI è giunta alla terza edizione

The club promoting SMEs in Switzerland celebrates its third edition

In quanto pilastro portante del benessere socioeconomico, le piccole e medie imprese (Pmi) costituiscono importanti datori di lavoro, nonché volani dell'innovazione e della crescita, ricoprendo inoltre un ruolo di assoluto

As fundamental pillar of socioeconomic well-being, small and medium enterprises (SMEs) represent an important source of employment, innovation and growth, and occupies a position of first place importance

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primo piano. Con il suo orientamento spiccatamente imprenditoriale, lo Swiss Venture Club si impegna per il successo durevole delle PMI più innovative in Svizzera, sostenendo chi crea nuovi posti di lavoro e li assicura

in the economy. With strong focus on entrepreneurship, the Swiss Venture Club strives to promote the sustained success of the most innovative SMEs in Switzerland, by supporting companies that create and

nel tempo con progetti d'avanguardia, come le PMI svizzere.

Il Club agisce da portavoce creando contatti e intessendo una rete forte a supporto delle PMI attivamente concorrenziali e offre, inoltre, ai suoi soci numerosi servizi concreti per consentire agli imprenditori di concentrarsi sul successo della propria attività economica.

Il 4 marzo scorso lo Swiss Venture Club ha consegnato in Ticino per la terza volta il Premio all'Imprenditore della Svizzera italiana. L'ambito riconoscimento è andato alla Medacta International SA e consegnato al fondatore e presidente del consiglio d'amministrazione, Alberto Siccardi.

Trecor SA di Chiasso.

I membri della giuria hanno visitato le aziende, sottoponendo l'impresa e il suo management ad un esame approfondito. Molto diverse tra di loro, sia per settore di attività, sia per cifra d'affari, numero di collaboratori e anni di attività, sono comunque imprese che hanno dato importanti impulsi all'economia, non solo a livello locale, e contraddistinte da una forte voglia di riuscire.

Hans Ulrich Müller, presidente dello Swiss Venture Club, ha dato il benvenuto agli oltre 650 invitati presenti al Palazzo dei Congressi di Lugano rimarcando che «nella Svizzera italiana, nonostante gli elevati costi di produzione, i punti di forza -

ensure over time new jobs with state-of-the-art projects, as do Swiss SMEs. The club acts as representative, developing contacts and building a strong network of actively competitive SMEs, and offers its members a whole variety of practical services to help businesspersons focus on being successful in their entrepreneurial pursuits.

Last March 4th, the Swiss Venture Club awarded for the third time in Ticino the Swiss Italian Award for Entrepreneurs. The prize went to Medacta International SA and was presented to the company's founder and board of directors chairman, Alberto Siccardi.

La giuria del premio, composta da noti esponenti della scena economica del Cantone, ha avuto un compito non facile. Da una prima lista di aziende, sono state selezionate le seguenti sei finaliste: Enerproject SA di Mezzovico, Fratelli Roda SA di Taverne, Medacta International SA di Castel San Pietro, New Celio Engineering SA di Ambrì, Officine Rigamonti di Contone e

qualità, innovazione e affidabilità - dominano il mercato.

Oggi vogliamo rendere visibili le "perle" tra le piccolemedie imprese ticinesi e stimolare così le generazioni future a diventare imprenditori. Il nostro Paese dipende anche da nuove leve».

Laura Sadis, consigliera di Stato e direttrice del Dipartimento delle finanze e dell'economia, ha rinnovato il benvenuto da parte del

The task of the award jury, made up of respected representatives from the Canton's economic arena, was by no means easy. From the first list of 54 companies, the following finalists were selected: Enerproject SA of Mezzovico, Fratelli Roda SA of Taverne, Medacta International SA of Castel San Pietro, New Celio Engineering SA of Ambrì, Officine Rigamonti of

Contone and Trecor SA of Chiasso.

The members of the jury visited each company, putting the company and its management through an indepth examination. Though very different in terms of sector activity, annual revenue, number of employees and years in business, the companies all had a significant impact on the economy, not just locally, and stand out for their strong drive to succeed.

Hans Ulrich Müller, president of the Swiss Venture Club, welcomed the over 650 guests present at the Palazzo dei Congressi in Lugano pointing out that “in the Italian part of Switzerland, despite the high costs of production, the area's strengths - quality, innovation and reliability - predominate in the market. Today we want to showcase the “pearls” among Ticino's small and medium businesses and encourage future generations to become enterprisers. Our country also needs new talent.”

Laura Sadis, State counselor and Head of the Department of Finance and Economic Affairs of the Canton of Ticino, echoed the welcome on behalf of the Canton and congratulated the finalists on their success. Afterwards, Lugano's mayor, Giorgio Giudici, expressed his satisfaction with the success of the third edition of the Award for Entrepreneurs, designed to honor innovative spirit and entrepreneurial talent.

During the event the six company finalists were presented through recorded videos, offering the guests a glimpse of the Canton's rich and diverse productive fabric.

Both the “Sopraceneri” (Locarno-Bellinzona) and the “Sottoceneri” (Lugano) areas are well-represented among the finalists and the range of business sectors included is wide. These companies, many unbeknownst to the larger public, have been operating successfully both 27

A sinistra: un momento della premiazione; sotto: il vincitore del Premio, Alberto Siccardi della Medacta International con la figlia Maria Luisa Siccardi At left: an award moment; below, winner of the award, Albert Siccardi of Medacta International with daughter Maria Luisa Siccardi

Cantone, complimentandosi con i finalisti per il successo ottenuto. In seguito, il vicesindaco di Lugano Erasmo Pelli, ha espresso la sua soddisfazione per questa terza edizione del Premio all'Imprenditore, volta a onorare capacità imprenditoriali e spirito innovativo.

Durante la manifestazione sono state presentate mediante un filmato le sei aziende finaliste, dando l'opportunità ai presenti di conoscere meglio il ricco e variegato tessuto produttivo cantonale. Tra le finaliste, Soprae Sottoceneri sono ben rap-

presentati, come pure è variegato il panorama dei settori inclusi. Queste imprese, non tutte note al grande pubblico, operano da anni con successo in un contesto nazionale e internazionale, caratterizzato da una crescente concorrenza. Riuscire a prosperare in questo contesto mediante la continua innovazione, sia a livello di processi produttivi, sia a livello di prodotti, rappresenta una sfida che tutte le finaliste hanno sempre affrontato con successo.

Al termine dell'accurato processo di valutazione, la giuria

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Entrepreneurs, sponsored by Credit Suisse, was presented to Alberto Siccardi, and comprises participation in the Executive Program for Growing Companies (EPGC) in the Executive Education Department at the Stanford Graduate school of Business in California, USA. Medacta International SA, a company that employs 200 persons, is active in the paramedical sector, in production and commercialization of medical products such as hip and knee prostheses and related specialized equipment. The compa-

Sponsors and supporters

Sponsor e sostenitori Il Premio all'Imprenditore della Svizzera italiana beneficia del sostegno di numerosi sponsor e sostenitori.

Gli sponsor a livello nazionale sono: Credit Suisse, Ernst & Young, Swisscom e Canon.

Presenting partner: Corriere del Ticino e TeleTicino.

Sponsor principali: Assos,

nationally and internationally for years in an environment of growing competition. To prosper in this context while continuing to be innovative, whether in terms of productive processes or products, is a challenge each one of the finalists has faced with continued success.

At the end of the meticulous evaluation process, the jury presided over by Alberto Petruzzella, director of Regione Ticino del Credit Suisse - awarded the prize to Medacta International SA of Castel San Pietro. The Swiss Italian Award for

Caffé Chicco d'Oro, Desteco Fiduciaria, Foxtown, Helsana, LATI, Mondia & Associati SA, Nationale Suisse, Passugger, Precicast SA, Confederazione Svizzera Agenzia per la promozione dell'innovazione CTI. Inoltre, l'evento è sostenuto da ulteriori sponsor regionali e locali.

The Swiss Italian Award for Entrepreneurs enjoys the support of numerous sponsors and supporters.

National sponsors: Credit Suisse, Ernst & Young, Swisscom and Canon.

Presenting partners: Corriere del Ticino and TeleTicino Principal sponsors: Assos, Caffé Chicco

d'Oro, Desteco Fiduciaria, Foxtown, Helsana, LATI, Mondia & Associati SA, Nationale Suisse, Passugger, Precicast SA, Swiss Confederation - Agency for the promotion of innovation (CTI).

The event is also supported by other regional and local sponsors.

- presieduta da Alberto Petruzzella, responsabile Regione Ticino del Credit Suisse - ha deciso di premiare Medacta International SA di Castel San Pietro che si è aggiudicata il Premio all'Imprenditore della Svizzera italiana, offerto dal Credit Suisse e consegnato ad Alberto Siccardi, fondatore dell'impresa e presidente del consiglio d'amministrazione.

Il premio consiste in un Executive Program for Growing Companies (EPGC) alla Standford Business School Executive Education a Stanford, California, USA. La Medacta International SA che dà lavoro a 200 persone - è attiva nel settore paramedico, nella produzione e commercializzazione di prodotti medici, in particolare protesi per anche e ginocchia nonché attrezzi specifici per queste protesi. L'impresa nasce nel 2000, ma ha origini nel lontano 1958, anno in cui il padre dell'attuale presiden-

te del CdA fondò la Bieffe Biochimici a Firenze.

La società raggiunge una cifra d'affari annua di 40 milioni di franchi e, mediante la creazione di società di vendita e distribuzione autorizzate, esporta i propri prodotti in Europa, negli Stati Uniti, in Canada e in Australia.

Siccardi ha ricevuto materialmente il premio da Renato Fassbind, Chief Financial Officer del Credit Suisse, che ha motivato la scelta della giuria: «Medacta ha dimostrato di possedere un forte spririto imprenditoriale, grazie al quale ha potuto in breve tempo affermarsi su un mercato molto competitivo, ottenendo grande successo a livello mondiale. Con questo premio vogliamo dare un riconoscimento alle prestazioni eccellenti e durature di un'impresa che ha saputo sfruttare il proprio know-how ed ha esportato nel mondo la qualità svizzera».

Al secondo posto si è classifi-

ny was started in 2000 but its history goes back to 1958 when the father of the current chairman of the board of directors founded the company Lieffe Biochimici in Florence. The company generates annual revenues of up to 40 million Swiss franks and, through the creation of authorized sales and distribution companies, exports its products to Europe, the U.S., Canada and Australia.

Siccardi was presented with the award by Renato Fassbind, Chief Financial Officer of Credit Suisse, who justified the decision of the jury: “Medacta has demonstrated possession of a strong entrepreneurial spirit, which has enabled the company to prove itself in a very competitive market over a short period of time, achieving great success on a global level. With this prize we would like to acknowledge the excellent and enduring performance of an enterprise

that understood how to take advantage of its own knowhow and export to the rest of the world Swiss quality.”

In second place was New Celio Engineering SA of Ambrìa. The prize, a week's stay at Entrepreneur Summit in Palms Springs offered by Ernst & Young, was presented to company director Giordano Facchinetti. This company was founded in 1998 by the former Celio Engineering created in 1970.

Its main activities are in development and production of electronic and optical installations for controlling liquid ink in various sectors of the printing industry. The company's products allow an optimization of print quality, significantly reduce ink, lacquer and solvent consumption, as well as reduce setup time. Its annual revenues hover around ten million Swiss franks and the company employs about fifteen workers. The company also 29

cata la New Celio Engineering SA di Ambrì. Il premio, un viaggio di una settimana all'Entrepreneur Summit a Palms Springs, è offerto da Ernst & Young, ed è stato consegnato al direttore dell'azienda, ing. Giordano Facchinetti. L'azienda è stata fondata nel 1998 dalla precedente Celio Engineering, creata nel 1970. La sua attività principale consiste nello sviluppo e nella produzione di impianti elettronici ed ottici per il controllo dell'inchiostro liquido in diversi settori dell'industria della stampa. I prodotti dell'impresa permettono di ottimizzare la qualità della stampa, di risparmiare notevolmente sul consumo di inchiostri, lacche e solventi, oltre che ridurre i tempi di messa a punto. La cifra d'affari si aggira intorno ai 10 milioni di franchi l'anno e la ditta impiega una quindicina di collaboratori. Inoltre, dispone di una fitta rete di agenzie in tutto il mondo.

Il terzo premio, offerto da Swisscom, consistente un seminario di tre giorni "Successo e salute" presso l'accademia SVC per imprenditori, è stato assegnato alla Enerproject SA di Mezzovico, rappresentato dal Chief Executive Officer Remo Ferretti. L'azienda, nata nel 1995, dà oggi lavoro a 40 persone. Essa è specializzata nell'assemblaggio di componenti destinati alla compressione del gas naturale. Il suo

Sopra, i premiati della serata, da sinistra a destra: Giordano Facchinetti della New Celio Engineering, Franco Roda della Fratelli Roda, Alfredo Rigamonti della Officine Rigamonti, Remo Ferretti della Enerproject, Giampaolo Capiaghi della Trecor, Alberto Siccardi della Medacta International, Hans-Ulrich Müller presidente SVC. Sotto, da sinistra a destra, Renato Fassbind, Flavio Cotti, Franco Bernabé e Giancarlo Dillena

I membri della giuria del Premio all'Imprenditore della Svizzera Italia 2009 La giuria, presieduta da Alberto Petruzzella, responsabile del Credit Suisse in Ticino, è composta da: Giancarlo Bordoni, presidente del consiglio d'amministrazione dell'Oleificio Sabo SA, Stefano Caccia, responsabile della Ernst & Young in Ticino, Arnoldo Coduri, responsabile della divisione

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economia del canton Ticino, Peter Demarmels, presidente del consiglio d'amministrazione della Forbo - Giubiasco, Sandro Lombardi, direttore dell'AITI, Giambattista Ravano, direttore del dipartimento tecnologie innovative della Supsi e Alfonso Tuor, vicedirettore del Corriere del Ticino.

Above, the award winners: (from left to right) Giordano Facchinetti of New Celio Engineering, Franco Roda of Fratelli Roda, Alfredo Rigamonti of Officine Rigamonti, Remo Ferretti dof Enerproject, Giampaolo Capiaghi of Trecor, Alberto Siccardi of Medacta International, Hans-Ulrich Müller SVC president.

Below,from left to right, Renato Fassbind, Flavio Cotti, Franco Bernabé and Giancarlo Dillena

boasts a tight network of agencies all around the world. Third Prize, sponsored

by Swisscom, consisting of the three-day seminar “Successo e Salute” (Success and Health) at the SVC academy for entrepreneurs, went out to Enerproject SA of Mezzovico, represented

by CEO Remo Ferretti.

Specialized in the assembly of parts for the compression of natural gas, the company was started in 1995 and today employs 40 people. Its principal market is petroleum - mostly in Russia - and energy. It is a gas compressor packager for gas turbine fuel pressure boosting, gas processing and gas recovery systems. It does planning

Members of the jury for the Swiss Italian Award for Entrepreneurs, 2009 The jury was chaired by Alberto Petruzzella, Credit Suisse Corporate Banking Manager in Ticino, and was made up of the following members: Giancarlo Bordoni, Chairman of the Board of Directors of Oleificio Sabo SA, Stefano Caccia, Ernst & Young Regional Manager for Ticino , Arnaldo Coduri, Head of

the Cantonal Finance Department of the Canton of Ticino, Peter Demarmels, Chairman of the Board of Directors of Forbo in Giubiasco, Sandro Lombardi, Director of AITI, Giambattista Ravano, Head of the Department for Innovative Technologies at SUPSI and Alfonso Tuor, Vice-director of the Corriere del Ticino.

La parola al ministro dell'economia “L'economia della Svizzera italiana non è solo piazza finanziaria.

Nel nostro territorio esistono infatti diverse piccole e medie imprese innovative che esportano in tutto il mondo prodotti e servizi ad alto valore aggiunto. Costantemente confrontate con un mercato competitivo che non fa sconti a nessuno, queste aziende devono quotidianamente misurare la bontà delle scelte intraprese con coraggio imprenditoriale, creatività, elevate competenze, capacità d'innovazione nella messa a punto di prodotti e metodi di produzione. Questa dinamica realtà imprenditoriale, che ha uno stretto legame con il territorio nonostante operi sul mercato globale, non è però sempre adeguatamente conosciuta dall'opinione pubblica.

Il ‘Premio all'imprenditore della Svizzera Italiana’ è dunque una preziosa occasione sia per diffondere nella società la con-

mercato principale è quello del petrolio - in particolare in Russia - e quello dell'energia, attraverso i costruttori di impianti di cogenerazione a mezzo di turbine a gas.

L'impresa si occupa di progettazione ed esecuzione di impianti, come pure dell'assistenza tecnica, in ogni settore industriale, con preferenza per quello energetico.

I tre finalisti Fratelli Roda SA, Officine Rigamonti e Trecor SA si sono classificati tutti quarti a pari merito, vincendo una stampante grande formato offerta dalla Canon.

Nel corso della serata Giancarlo Dillena, direttore del Corriere del Ticino, ha intervistato Franco Bernabè, Amministratore delegato di Telecom Italia da fine 2007, incarico che aveva già rico-

sapevolezza del patrimonio di conoscenze e di capacità delle nostre piccole e medie imprese, sia per stimolare lo sviluppo dello spirito imprenditoriale, soprattutto fra i giovani.

Lo Stato ha certamente un ruolo fondamentale per garantire condizioni quadro competitive, elevato livello di formazione e adeguati incentivi alla ricerca, all'innovazione e alla diffusione del sapere.

Compete tuttavia agli imprenditori promuovere e consolidare iniziative in grado di vincere la sfida del mercato. Ai veri imprenditori, che rischiano in prima persona e che si assumono fino in fondo le loro responsabilità è quindi giusto riconoscere il merito non solo economico, ma anche sociale e culturale, per la crescita del Paese”.

Laura Sadis Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell'economia del Canton Ticino

perto dal 1998 al 1999. In precedenza, Franco Bernabè aveva assunto vari ruoli di rilievo, tra cui quello di Amministratore delegato di Eni, Chief Economist della Fiat e Senior economist dell'OCSE a Parigi. Ha fondato la società di investimenti FB Group e dal 2004 è Vice Presidente di Rothschild Europe. È anche Presidente del Mart di Trento e Rovereto. Bernabè, partendo dall'attuale situazione economica mondiale, ha affrontato il tema delle imprese di fronte alla crisi e il ruolo dell'innovazione. In particolare, ha evidenziato le potenzialità del "digitale", una trasformazione che tocca sia l'economia, sia la società e che presenta grandi opportunità anche e soprattutto per le imprese.

Minister of the economy at the podium “The economy of Switzerland is not just a financial center. There are many innovative smalland medium-sized companies in our country that export products and services of high added-value all around the world.

Continually faced with a competitive market that gives no one a break, these companies have to measure on a daily basis the effectiveness of choices made with entrepreneurial courage, creativity, high skill, and innovative ability, in the development of products and methods of production. This dynamic entrepreneurial reality, which is strictly tied to the region even if businesses function on a global level, is not always acknowledged by the public. The Swiss Italian Award for Entrepreneurs, therefore, offers a precious opportunity for spreading awareness within society of the wealth of knowledge and capability possessed by our small and

medium enterprises, and for stimulating the development of the entrepreneurial spirit, especially in our youth.

The government certainly plays a fundamental role in guaranteeing competitive economic conditions, high-quality education and adequate incentives for research, innovation and the spread of knowledge. It is, nevertheless, up to the enterpriser to promote and follow through on ventures capable of winning over the market. It is only right, therefore, to give not only economic, but social and cultural credit for the growth of our country to those true entrepreneurs who have taken personal risks and assumed full responsibility for their choices.”

Laura Sadis Head of the Department of Finance and Economic Affairs of the Canton in Ticino

and execution of installations as well as providing technical assistance in every industrial sector, but mostly for energy.

The three finalists Fratelli Roda SA, Officine Rigamonti and Trecor SA were tied, winning a large-sized printer offered by Canon.

Later on in the evening Giancarlo Dillena, director of Corriere del Ticino, interviewed Franco Bernabè, CEO of Telecom Italy since the end of 2007, a position he also held from 1998 to 1999. Previously, Franco Bernabè held various key positions including CEO of Eni, Chief Economist of Fiat and Senior Economist of OECD in Paris. He founded the investment company FB Group and since 2004 has

been vice president of Rothschild Europe. He is also president of Mart of Trento and Rovereto. In the interview, Bernarbè, using the current world economic situation as point of departure, addressed the issue of companies facing the crisis and the role of innovation. He emphasized the potential of the “digital” age, a transformation that touches both the economy and society in general, and that presents great opportunities for businesses.

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Alcune immagini della mostra luganese dedicata a Julius Bissier

Bissier al Museo Cantonale Il Museo Cantonale d'Arte a Lugano ha inaugurato l'importante esposizione monografica “Julius Bissier. Pittore del metafisico”, tappa finale di un progetto che ha visto coinvolti il Kunstmuseum Bochum (Germania) e il Museum Liner (Cantone Appenzello).

Le oltre 120 opere presenti, realizzate nell'arco di una cinquantina di anni, illustrano lo straordinario percorso creativo del pittore tedesco Julius Bissier (1893-1965), figura di rilievo per l'arte del Novecento. La sua notevole produzione ha attraversato varie fasi formali, accomunate però dalla volontà artistica di integrare la dimensione spirituale nella realtà terrena, nella convinzione profonda che all'arte spetti il compito di rendere visibile l'indicibile.

In mostra si possono ammirare dipinti e carte che vanno dalle prime esperienze riferibili alla Neue Sachlichkeit degli anni Venti, ai suggestivi schizzi di viaggi e alle chine simboliche, per passare ai “Tarnbilder” e alle monotipie degli anni Trenta e Quaranta, proseguendo infine con le 32

chine gestuali della fine degli anni Quaranta e concludendo con gli affascinanti lavori a tempera e acquerello dell'ultima fase della sua produzione pittorica.

Nel percorso espositivo luganese sono state integrate opere determinanti che appartengono alla Collezione del Museo Cantonale d'Arte. Una parte rilevante di quest'ultima si focalizza su artisti che abitarono e lavorarono nel Cantone Ticino nel corso del Novecento e va ricordato che Julius Bissier, dopo un primo soggiorno in Ticino nel 1957, visse ad Ascona dal 1961 fino alla morte.

Il legame con la regione è ulteriormente rafforzato dalla presenza ad Ascona dell'Archivio Bissier, grazie al quale si è resa possibile questa iniziativa.

In contemporanea, al secondo piano dell'Istituto, viene presentata una generosa donazione ricevuta dal Museo Cantonale d'Arte, che comprende un centinaio di opere di Francis Bott, altro protagonista centrale dell'arte del XX secolo, la cui esperienza pittorica va dal Surrealismo all'Astrazione lirica.

Some shots of the Jules Bissier exhibit in Lugano

Bissier at the Cantonal Museum The Cantonal Museum of Art in Lugano has inaugurated the important monographic exposition “Julius Bissier: Pittore del metafisico” (Jules Bissier: Painter of the metaphysical), the final chapter in a project that enjoyed the collaboration of the Kunstmuseum Bochum (Germany) and the Liner Museum (Canton Appenzell).

The over 120 works present, produced over a period of about fifty years, illustrate the extraordinary creative process of the German painter Jules Bissier (1893-1965), a key figure in 20th-century art. His remarkable work passed through a variety of conventional phases united, however, by the artist's desire to integrate the spiritual dimension with earthly reality driven by the profound conviction that the purpose of art is to render visible the indescribable.

In the exhibit are paintings and prints from his first experiences with the “New Objectivity” movement of the twenties in Germany, to his striking travel sketches and symbolic ink drawings; from the “Tarnbilder” (mimetic art) and color monotypes of the thirties and forties, to the gestural ink drawings of the late forties; and finally, to the fascinating tempura and watercolor works of the last phase in his pictorial production.

Integrated into the Lugano

Museum's expository journey through the artist's work are selected works from the Cantonal Museum of Art's permanent collection. A significant portion of this latter collection focuses on artists that lived and worked in Canton Ticino throughout the 20th century, and it should be noted that Jules Bissier, following his first visit to Ticino in 1957, moved to Ascona where he lived from 1961 to his death. A connection to the area is further reinforced by the presence in Ascona of the Bissier Archive, which made this event possible.

Contemporaneously, on the second floor of the Institute, a generous donation received by the Cantonal Museum of Art is displayed, comprising about one hundred works by Francis Bott, another central figure in 20th century art, whose painting experience goes from Surrealism to Lyrical Abstraction.

Le proprietà Borromeo

The Borromeo family estates

È nel XV secolo che i Borromeo, importante famiglia milanese di origini in parte fiorentine e in parte padovane, ricevettero dai Visconti il Feudo di Arona, di cui faceva parte l'ampia zona del Lago Maggiore, che da Arona comprende quello che fu detto "Golfo Borromeo”, che vede affacciate e contrapposte Stresa e Pallanza. La famiglia divenne così proprietaria anche delle isole che si trovano nel golfo e ne iniziarono la trasformazione.

Tutt'oggi i Borromeo hanno ancora ampie proprietà terriere nella zona: tra queste, nel Golfo, l'Isola Bella e l'Isola

In the 15th century the important Borromeo family from Milan, originally part Florentine and part Paduan, received the Arona estate from the Visconti family. This huge estate extended from Arona up to and including the Borromean gulf, which lies between Stresa and Pallanza, two coastal towns facing each other across the gulf's waters.

As owner of the gulf islands as well, the family began the work of transforming them.

Today the Borromeo family still owns extensive landed property in the area: Isola Madre, Isola Bella, Isolino di San Giovanni and the Rock of

sul Lago Maggiore

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Madre, l'Isolino di San Giovanni e lo Scoglio della Malghera, mentre, più a Nord nel Lago, possiede altri due scogli, conosciuti come Castelli di Cannero per via delle rovine di due fortificazioni medioevali.

Sulla sponda lombarda del Lago la famiglia possiede un altro castello, la Rocca di Angera, che all'origine fu proprietà della casata dei Visconti, nel 1449 acquistata dai Borromeo, cui ancor oggi appartiene.

Tutta l'area sud-ovest e in parte anche sud-est del Lago Maggiore è stata fortemente segnata nel corso della storia

on Lake Maggiore

Malghera in the gulf and, further north on the lake, two other islets known as the Castelli di Cannero thanks to the ancient ruins of two medieval fortifications found on them.

On the Lombard shore of the lake the family owns another castle, the Fort of Angera, also originally the property of the Visconti family line and purchased by the Borromeo family in 1449.

The entire southwestern portion of the lake and part of the area southeast is marked throughout history by the presence of the powerful family of land owners and is sym-

dalla presenza di questa potente famiglia di feudatari, rappresentata simbolicamente dal Colosso di San Carlo Borromeo (detto il Sancarlone o, nel dialetto locale, el Sancarlùn), una statua di dimensioni enormi situata ad Arona, sul Sacro Monte di San Carlo.

Ancora oggi il complesso delle proprietà Borromee sul Lago Maggiore è costituito da monumenti di carattere architettonico, storico-artistico e anche naturalistico veramente unici nel loro genere.

A cominciare dalI'Isola Madre, la più grande isola dell'arcipelago delle Isole Borromee sul Lago Maggiore. Larga 220 metri e lunga 330, l'isola è occupata da alcune costruzioni e soprattutto da giardini.

Le fonti storiche indicano che nella metà del IX secolo sull'isola era già presente la chiesa con abside a pianta quadra e un cimitero. Per certo si sa che vi erano coltivazioni di ulivi, mentre, a partire dal 1501, Lancillotto Borromeo introdusse nell'isola le prime coltivazioni di agrumi fatti arrivare dalla Liguria; fu lui ad ordinare la costruzione di un primo nucleo della dimora gentilizia, che venne successivamente ampliata in forma rinascimentale negli anni Ottanta del Cinquecento da Renato I Borromeo. Nel 1599 vi si rifugiò Carlo Emanuele di Savoia scampando alla peste che allora infuriava in tutto il Piemonte.

A partire circa dal 1823-25, per impulso dei conti Giberto V e Vitaliano IX Borromeo Arese, i settori tenuti a frutteto dell'isola vengono convertiti in giardino romantico all'inglese. L'isola è caratterizzata da un clima così favorevole da consentire la coltivazione di specie botaniche di origine sub-tropicale. Per la sua vegetazione il giardino, dove vivono in piena libertà pavoni bianchi, pappagalli e fagiani, è considerato uno tra i più importanti ed antichi in Italia.

Particolarmente apprezzata è la fioritura primaverile di azalee, rododendri e camelie ma anche per i pergolati di glicini, il secolare cipresso del

Kashmir, le spalliere di cedri e limoni, la collezione di ibiscus, il Ginkgo biloba.

Dal 1978 è aperto alle visite il Palazzo, del XVI secolo, particolarmente interessante per la ricostruzione di ambienti d'epoca, per le collezioni di livree, bambole, porcellane e un'esposizione eccezionale dei “Teatrini delle marionette” del Settecento-Ottocento.

Molto più vicina alla riva (a circa 400 metri al largo di Stresa) si trova l'Isola Bella (detta originariamente l'isola inferiore o "isola di sotto"), che misura 320 metri di lunghezza e 180 di larghezza ed è quasi interamente occupata dal giardino all'italiana del palazzo Borromeo, che occupa la costa nord-occidentale dell'isola.

Fino al 1632 era uno scoglio roccioso occupato da un minuscolo villaggio di pescatori con due chiese. Vitaliano I Borromeo fu il primo a conce-

bolically represented by the Colossus of San Carlo Borromeo, also known as Sancarlone (“Sancarlùn” in local dialect) or “big Saint Carlo,” a statue of enormous dimensions in Arona on the Sacred Mountain of San Carlo.

Today the Borromeo estates on Lake Maggiore display a rich array of historical monuments with an architectural, artistic and naturalistic style all their own.

Isola Madre, biggest island of the Borromeo archipelago in Lake Maggiore (220 meters wide and 330 meters long), is home to several constructions but is mostly occupied by gardens. According to historical sources, the church, its square apse and a cemetery were already present on the island in the middle of the 9th century. It is also certain that at that time the island was cultivated with olive trees. In 1501, Lancillotto Borromeo

A sinistra, una veduta dei giardini dell’Isola Bella; sotto il Palazzo Borromeo dell’Isola Madre Opposite page, a view of the gardens of Isola Bella; below, Palazzo Borromeo on Isola Madre

introduced to the island the first cultivations of citruses brought in from Liguria, and ordered the construction of the first nobility residential nucleus, later expanded in Renaissance style in the 1580s

by Renato I Borromeo. Here, in 1599, Carlo Emanuele of Savoy took refuge to escape the plague that devastated all of Piemonte.

Beginning around 1823 or 1825, on the initiative of Count Giberto V and Vitaliano IX Borromeo Arese, the island areas occupied by orchards were converted into romantic English-style gardens. The island's climate proved ideal for the cultivation of sub-tropical vegetation. In fact, thanks to the vegetation found here (where one also sees white peacocks, parrots and pheasants roaming freely), the garden is considered one of the most important old botanical gardens in Italy. Especially prized is the springtime blooming of azaleas, rhododendrons and camellias as well as the wisteria arbors, the age-old Kashmir cypresses, the espaliers of citron and lemon trees, the collection of hibiscus, and the ginkgo biloba.

The 16th century palace on Isola Madre, opened for visits in 1978, is unique for its replication of the palace ambiance of the era, for its collections of distinctive era garb, dolls, porcelain and for an exceptional exhibit of puppet theaters from the 1700s and 1800s.

Much closer to the shore (about 400 meters from the town of Stresa) is Isola Bella originally called the lower island or “island down below” - measuring 320 meters in length and 180 meters in width, and almost completely occupied by the Italian-style garden of Borromeo Palace, which covers the north-western coast of the island.

Until 1632 the island was a rocky crag occupied by a tiny fishing village and two churches. Vitaliano Borromeo I was the first to come up with a project for an impressive palace on the island. But his

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Tourist information

Informazioni turistiche Le proprietà Borromeo sono aperte nel 2009 da sabato 28 marzo a domenica 18 ottobre, tutti i giorni con orario continuato dalle 9,00 alle 17,30 (ultimo ingresso).

La quadreria dell'Isola Bella è visitabile dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 13,30 alle 17,00.

Info e prenotazioni: tel. (+39) 0323 30 556 o info@borromeoturismo.it.

Battelli per le isole si possono prendere dalle principali località turistiche del Lago. Informazioni

pire il progetto di un incredibile palazzo sull'Isola Bella. Ma esso venne realizzato in seguito, soprattutto dal 1632: in quell'anno Carlo III Borromeo iniziò la costruzione di un palazzo enorme dedicato alla moglie, Isabella D'Adda, affidando i lavori al progettista milanese Angelo Crivelli, al quale si deve anche la proget-

presso: Navigazione Lago Maggiore, Arona, tel. (+39) 0322 233200, fax (+39) 0322 249530.

Le isole sono raggiungibili anche con Consorzio motoscafisti delle isole Borromee, un servizio pubblico di trasporto persone che opera principalmente al Lido di Stresa (piazzale Funivia del Mottarone), ma prevede anche partenze da tutte le località del Lago Maggiore. www.borromeo.it www.borromeoturismo.it

tazione dell'impianto di base dei giardini. I lavori, che subirono una pausa d'arresto verso la metà del XVII secolo a causa della grave epidemia di peste scoppiata nel ducato di Milano, ripresero quando l'isola passò ai figli, il Cardinale Giberto III (1615-1672) e Vitaliano VI (1620-1690): quest'ultimo in particolare, con

Particolari delle balaustre del giardino dell’Isola Bella

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The Borromeo estates are open in 2009 from Saturday, March 28 to Sunday, October 18, every day without closing for lunch from 9:00 to 17:30 (last entrance).

The Painting Gallery of Isola Bella can be visited from 9:00 to 13:00 and from 13:30 to 17:00.

For information and reservations: tel. (+39) 0323 30 556 or write to info@borromeoturismo.it.

Boats to the islands are accessible from the main tourist areas of the lake. For

information: Navigazione Lago Maggiore, Arona, tel. (+39) 0322 249 530.

The islands are also reachable by speedboats of the Consorzio motoscafisti (Speedboat Pilots Association) of the Borromeo Islands, a public transportation service that operates mostly from the Stresa Lido (piazzale Funivia del Mottarone), but also organizes departures from all locales on Lake Maggiore. www.borromeo.it www.borromeoturismo.it

project was not realized until later, because in 1632 Carlo Borromeo III began construction of an enormous palace dedicated to his wife, Isabella D'Adda, entrusting the work and the planning of the gardens to designer Angelo Crivelli. Work on the palace, interrupted in the middle of the 17th century when the

Duchy of Milan was devastated by an outbreak of the plague, resumed when the island was handed down to sons Cardinal Giberto III (1615-1672) and Vitaliano VI (1620-1690). The latter, with the financial support of his brother, entrusted completion of the project to Ticino architect Carlo Fontana and turned

Detail shots of the balustrades in the Isola Bella gardens

l'appoggio finanziario del fratello, affidò il completamento dei lavori all'architetto ticinese Carlo Fontana e fece diventare la villa luogo di feste sontuose e rappresentazioni teatrali per la nobiltà europea. Al palazzo lavorò anche Francesco Maria Richini e per i giardini intervenne anche il Vismara. In epoca neoclassica, nel tardo Settecento, vi lavorò anche lo Zanoja, progettista del salone da ballo.

non realizzato in toto, davanti al palazzo nella parte occidentale.

Al periodo di Giberto V Borromeo (1751-1837) risalgono le frequentazioni più illustri dell'isola, da Napoleone con la moglie Josephine de Beauharnais e la principessa del Galles Carolina Amalia di Brunswick. Di questi soggiorni abbiamo la stanza di Napoleone, arredata da mobili in stile impero.

the villa into a place of lavish parties and theater performances for the nobility of Europe. Francesco Maria Richini also worked on the palace project, and Vismara, on the gardens. In the late 1700s during the neoclassic period, Zanoja had a hand in it as well, designing the palace dance hall.

Credit for completing the gardens, inaugurated in 1671, goes instead to Carlo IV

palace in the western part of the island.

During Giberto Borromeo V's time (1751-1837), the island experienced its most illustrious visits - Napoleon and his wife, Josephine de Beauharnais, and the princess of Wales, Caroline Amalie of Brunswick.

As legacy to these visits we have the Napoléon room, furnished with empire décor and furniture.

Besides hosting important

Il maestoso ingresso di Palazzo Borromeo all’Isola Bella

The stately entrance of Palazzo Borromeo on Isola Bella

A Carlo IV Borromeo, (16571734) si deve invece il completamento dei giardini che furono inaugurati nel 1671.

L'isola venne ristrutturata in modo da trasformarla in una fantastica nave, in cui la parte del palazzo era la prua e la parte dei giardini a terrazze, su quello che viene detto anfiteatro o castello (forse per la memoria di un preesistente castello medioevale), la poppa. Il progetto prevedeva infatti un approdo lungo, poi

(1657-1734). In this period, the island was renovated and transformed into the fantastic image of a ship anchored on the lake, in which the palace represents the bow of the ship, and the terraced gardens (the area referred to as the amphitheater or castle, probably recalling a preexisting antique medieval castle), the stern of the ship. In fact, the project envisioned a long landing, never completely realized, at the front of the

Oltre al passaggio di Napoleone, la villa Borromeo sull'Isola Bella, fu sede anche, dall'11 al 14 aprile 1935, dell'incontro fra Mussolini, Pierre Laval e MacDonald, della Conferenza di Stresa, volta a mantenere l'ordine politico a fronte dell'Anschluss tedesco.

Gli statisti si riunirono nel salone grande e giunsero a stabilire i cosiddetti "Accordi di Stresa".

Il palazzo, aperto alle visite, mostra i suoi saloni e camere

historical figures like Napoléon, the Borromeo villa on Isola Bella was seat to the Stresa Conference, the meeting between Mussolini, Pierre Laval and MacDonald from April 11 to 14, 1935, designed to maintain political harmony in the face of the threat of German annexation of Austria. The statesmen gathered in the large hall and established the terms of the so-called Stresa Front accords.

A visit of the palace includes a

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Piante e animali nei giardini dell’Isola Madre Some plants and animals in the gardens of Isola Madre

del piano nobile, realizzati dal XVII al XIX secolo, e nella parte inferiore le grotte, che tanto estasiarono Stendhal, mentre dalla scorsa primavera ha riaperto al pubblico anche la celebre Galleria Berthier con quadri di importanza straordinaria.

Da ricordare anche la galleria degli arazzi, così detta per i suoi enormi arazzi fiamminghi, sei in tutto, del XVI secolo, in seta e oro, il cui tema ricorrente è il Liocorno, emblema dei Borromeo. Negli ambienti del tutto particolari delle grotte, ricoperti di pietre e conchiglie di una infinita varietà di tipi, sono raccolti anche resti archeologici della preistorica Cultura di Golasecca.

Da ricordare anche i giardini con una incredibile varietà di piante esotiche. In essi la parte superiore è quella detta "anfiteatro", sede di rappresentazioni sceniche. Sono qui varie statue, alcune realizzate dallo stesso progettista, il Vismara.

Infine la Rocca Borromeo di Angera è una costruzione fortificata situata nel comune di Angera (in provincia di Varese), sulle sponde lombarde meridionali del Lago Maggiore.

Raro esempio di edificio forti-

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ficato medievale integralmente conservato, il castello si erge su di uno sperone di roccia calcarea che domina la parte meridionale del Lago Maggiore, in posizione strategica per il controllo dei traffici.

L'imponente costruzione racchiude testimonianze importanti della storia locale, ripercorsa attraverso il mirabile ciclo di affreschi risalente alla fine del XIII secolo della "Sala della Giustizia", le Sale Storiche e la Torre Castellana, dalla cui sommità si gode un panorama di rara suggestione: l'ampia distesa del Lago Maggiore, Arona, le Prealpi e le Alpi compongono uno scenario di insolita bellezza.

Nella Rocca Borromeo è ospitato il Museo della Bambola e del Giocattolo, collezione più importante in Europa, cui è annessa un'ampia sezione dedicata agli automi francesi e tedeschi del XIX secolo e, una sala separata dal percorso, dedicata a bambole e giocattoli di provenienza extraeuropea.

Recente è infine l'apertura del Giardino Medievale che ripropone, nella spianata che si affaccia verso il Lago, un giardino medievale realizzato a seguito di studi su codici, documenti d'epoca e immagini su manoscritti miniati.

tour of its halls and the rooms of the nobility floor, designed between the 17th and 19th centuries, and of the grottos in the lower area that so delighted the French writer, Stendhal. Last spring the celebrated Berthier gallery, with its extraordinary collection of great paintings, reopened to the public. Another gallery at the palace not to be missed is the tapestry gallery, thus called for its six enormous 16th-century Flemish tapestries woven in silk and gold, whose recurring theme is the unicorn, emblem of the Borromeo family. In the especially unique setting of the stone- and shell-lined grottos of the palace's lower level-boasting an infinite variety of crustacean remains--one also finds archeological remains of the prehistoric Golasecca culture.

The extraordinary variety of exotic plants found in the palace gardens must also be mentioned.

And finally, a look at the Rocca Borromeo di Angera, a fortification situated in the town of Angera (in the province of Varese) on the southern Lombardy shore of Lake Maggiore, a rare example of a perfectly preserved medieval fortification; the cas-

tle rises on a spur of calcareous rock dominating the southern part of Lake Maggiore in a position strategic to the control of traffic.

The fortification is an imposing structure that holds important testimony to local history, which can be revisited in the "Sala della Giustizia" (hall of justice) where there is a marvelous cycle of frescos dating back to the end of the 13th century, in the “Sale Storiche” (historical halls), and in the Castle Tower whose summit offers a rare panorama of the wide expanses of Lake Maggiore, the town of Arona, the pre-Alps and the Alps, composing a scene of extraordinary beauty.

The Angera Fort also houses the Museum of Dolls and Toys, the biggest such collection in Europe, to which were added a large section dedicated to French and German robots from the 19th century and a separate hall dedicated to dolls and toys from outside Europe.

And finally, the Medieval Garden, just recently opened in the clearing facing the lake, presents a medieval gardendesign based on studies of the codes and documents of the time, and on images from illuminated manuscripts.

La Galleria Berthier

The Berthier Painting Gallery

Dopo una mirata campagna di restauri, la famiglia Borromeo ha deciso di aprire alle visite una serie di sale del palazzo dell'Isola Bella chiuse fino ad oggi. Ora, pressoché tutto il piano nobile è accessibile al pubblico.

Arrivati in testa allo scalone del piano nobile, ci si addentra in due camerini fitti di dipinti significativi (tra i quali due Vedute di Roma di Gaspard van Wittel, un Ritorno del figliol prodigo di Alessandro Turchi e Una Famiglia di poveri di Giacomo Ceruti). Anche nello spazio ridotto di queste stanze i dipinti sono sistemati sulle pareti a mosaico, secondo un criterio decorativo comune alle dimore aristocratiche di epoca barocca.

After a special campaign of restorations, the Borromeo family has decided to reopen a wing of the palace on Isola Bella until today closed to the public.

Now almost the entire “nobility floor” is accessible to the public.

At the top of the great staircase leading to the floor you enter two small rooms packed with master paintings such as two Vedute di Roma (Views of Rome) by Gaspard van Wittel, a Ritorno del figlio prodigo (Return of the Prodigal Son) by Alessandro Turchi, and Una Famiglia di poveri (A Poor Man's Family) by Giacomo Ceruti. In the limited space of these rooms the paintings are arranged into a mosaic according to a decorative scheme common to aristocratic resi-

all'Isola Bella

Da qui si accede alla “Galleria dei quadri”, cuore pulsante del collezionismo della famiglia Borromeo tra la fine del Seicento e oggi.

La “Galleria” è una tipologia architettonica molto diffusa in Europa tra il Cinquecento e il Seicento, adatta alla civile conversazione, ma soprattutto tradizionalmente destinata alla raccolta di quadri, sculture e oggetti d'arte. La Galleria Borromeo dell'Isola Bella costituisce l'unica traccia superstite e intatta dell'antica fortuna di simili ambienti nel territorio dell'odierna Lombardia.

Gli antichi inventari di casa la descrivono con nomi diversi.

Ma a partire dalla fine dell'Ottocento, la galleria dei quadri venne anche detta

La Galleria dei dipinti presso Palazzo Borromeo all’Isola Bella, detta Sala Berthier

on Isola Bella

dences of the Baroque era.

From here you access the Painting Gallery, heart of the Borromeo family collecting activities between the end of the 1600s and today.

The gallery itself displays an architectural style very common in Europe between the 1500s and the 1600s, suited to polite conversation but traditionally designed for the display of collections of paintings, sculptures and other art objects. The Borromeo Painting Gallery of Isola Bella comprises the last surviving and intact example in today's Lombard territory of the antique treasure that settings like these represent.

In antique house-inventories the Painting Gallery went by a variety of names. However, at the

The Painting Gallery at Palazzo Borromeo on Isola Bella, also known as the Berthier Wing

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end of the 1800s it became known as the “General Berthier Gallery” or just “Berthier Gallery,” in memory of the French general, Louis-Alexander (1735-1815), who during his stay on the island in August of 1797 - following Napoléon's visit with his wife Josephine slept right in the alcove of what is now the gallery.

The walls of the gallery assemble together about 130 paintings occupying, with studied horror vacui, every centimeter of wall space, literally “upholstered” by a mosaic of paintings in typical 15th and 16th century picture-gallery fashion.

The gallery houses masterpieces, other artwork of a high order and, as was customary in nobility art collections of the era, a few copies of great masters of the past, documenting the enduring success of such illustrious artists as Raphael, Correggio and Guido Reni.

Isola Bella's Painting Gallery promises to be an important

stop for the study of Renaissance Lombardian paintings such as works by loyal defenders of the local artistic tradition like Ambrogio da Fossano, known as “il Bergognone,” and works by all of the Leonardesque painters.

Venetian painting in the gallery is represented by the Holy Family with Saint Elisabeth, Saint Zachary and Saint John, the work of Paris Bordon (15001571), a Titian student from Treviso.

Two colossal tapestries by Camillo Procaccino, originally from two Milan churches, dominate the long walls of the gallery and are surrounded by other works of 15th century Lombardian masters like Giulio Cesare Procaccini, Daniele Crespi, Giovanni Battista Discepoli (known as “lo Zoppo,” the cripple of Lugano), Carlo Francesco Nuvolone and by artists recently discovered thanks to the reopening of the gallery.

Above left, west wall of the Berthier Gallery; below, Pellegrino Hall

Sopra, parete occidentale della Galleria Berthier; a destra, la Sala Pellegrino

“Galleria del generale Berthier” o “Galleria Berthier”, in ricordo del soggiorno all'Isola, al seguito di Napoleone e della moglie Joséphine, del generale francese Louis-Alexandre Berthier (1753-1815), il quale dormì proprio nell'alcova della Galleria nell'agosto 1797.

Le pareti della Galleria accolgono circa 130 dipinti disposti ad occupare, con studiato horror vacui, ogni minimo spazio della superficie muraria, letteralmente tappezzata da un mosaico di quadri, secondo quanto era tipico nell'allestimento delle quadrerie del Seicento e del Settecento.

La Galleria include capolavori, opere d'arte di primo piano e, secondo una prassi ricorrente in altre collezioni nobiliari dell'epoca, alcune copie di grandi maestri del passato che documentano il successo duraturo degli artisti più illustri (Raffaello, Correggio, Guido Reni).

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La Galleria dei quadri dell'Isola Bella diventerà una tappa fondamentale per studiare la pittura lombarda del Rinascimento, dalle opere di alcuni strenui difensori della tradizione artistica locale come Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone, e quelle della compagine dei pittori leonardeschi. La pittura veneta del Cinquecento è documentata dall'opera di un allievo di Tiziano, il trevigiano Paris Bordon (1500-1571), con la Sacra Famiglia con Santa Elisabetta, San Zaccaria e San Giovannino.

Dominano le pareti lunghe della Galleria due tele colossali di Camillo Procaccino provenienti da chiese milanesi; sono attorniate da altre opere dei maestri del Seicento lombardo come Giulio Cesare Procaccini, Daniele Crespi, Giovanni Battista Discepoli (lo Zoppo di Lugano), Carlo Francesco Nuvolone o di autori riscoperti anche grazie alla riapertura della Galleria.

Una suggestiva veduta del Lago d’Orta con l’Isola di San Giulio, foto dell’Archivio del Distretto: Oreste Pastore An extremely evocative view of Lake Orta and the Isle of Saint Giulio, from the District Archive, by Oreste Pastore

Orta San Giulio uno dei più suggestivi borghi d'Italia

a cura di Claus Winterhalter e Francesca Blench

Ad est il Mottarone separa il lago d'Orta dal Lago Maggiore, mentre a ovest monti alti fino a 1300 metri separano lo specchio d'acqua dalla Valsesia.

L'affascinante specchio d'acqua di epoca glaciale, profondissimo e quieto, è il più occidentale fra i laghi prealpini, originato dal fronte meridionale del ghiacciaio del Sempione.

Contrariamente a quanto accade con molti laghi alpini, che hanno un emissario a sud, le acque del lago d'Orta escono dal lago a nord. Attraversano la città di Omegna dando vita al torrente Nigoglia che confluisce nello Strona che, a sua volta, sfocia nel Toce e quindi nel

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Lago Maggiore.

Al centro del lago si trova l'isola di San Giulio, di dimensioni assai ridotte, che ospita, nella Basilica, le spoglie del santo omonimo. Sulle sponde il villaggio di Orta San Giulio è uno dei borghi più belli d'Italia.

Lasciata l'auto nell'ampio parcheggio si scende a piedi sulle rive del lago e, nello scorcio delle vie in pietra abbracciate da ville e palazzi medievali, si intravvede lo spettacolo dell'Isola.

Giunti alla piazzetta del borgo, un incessante servizio di motobarche trasferisce i visitatori sull'isola, che sorge a soli 400 metri dalla riva. Visti dal lago,

Orta San Giulio one of the finest medieval bourgs in Italy

edited by Claus Winterhalter & Francesca Blench

To the east, the mountain called Mottarone separates Lake Orta from Lake Maggiore, while westward peaks as high as 1300 metres separate this mirror-like lake from the Valley of the River Sesia. It is the most western of the prealpine lakes and finds its origins in the southern part of the Simplon glacier. It is different from most alpine lakes whose waters run to the south, Lake Orta's waters slip away to the north, crossing the town of Omegna and becoming the Nigoglia, which flows into the Strona and then into the Toce and Lake Maggiore. The tiny little isle of San Giulio is at the centre of

the lake, and the Basilica hosts the remains of the Saint himself. Orta San Giulio is undoubtedly one of the most beautiful of all the medieval Italian bourgs, a truly gorgeous village overlooking the waters of the lake, a charming mirror of water going back to the Ice Age, extremely deep and utterly peaceful. Once you have left your car in the large car park, you will walk down to the lake shore, passing stone villas and medieval palazzos, until you suddenly see the island in all its glory. On arriving in the square, you will be struck by the constant toing and froing of the boat service taking visitors to

Veduta della chiesa di Santa Maria Assunta sulla salita della Motta, foto di Scenari, Andrea Lazzaroni Editore View of the church of the St. Mary’s Assumption at the top of the “Salita della Motta”, photo from "Scenari" published by Andrea Lazzaroni Editori

l'alto campanile della Basilica, i giardini, le sobrie casette sembrano formare un palazzo incantato che si alza solitario tra le rovine del castello. Isola di "pietra", lavorata, costruita e plasmata dall'ingegno e dalla manualità dell'uomo, vede le costruzioni accalcarsi in uno scenario che, specie di notte con le luci artificiali, conserva intatto il suo fascino. La tradizione vuole che San Giulio, giunto alla riva, scortavi l'isola abitata da draghi e serpenti, stendesse il suo mantello sull'acqua, vi salisse sopra e raggiungesse l'isola. Qui, sconfitti i mostri, vi avrebbe edificato la Basilica in cui lo si vuole sepolto. Approdati all'isola subito incombe la Basilica, costruzione romanica a tre absidi. Vi si conserva il magnifico ambone risalente agli inizi del XII secolo e considerato a ragione una delle più pregevoli testimonianze dell'arte romanica in Italia. Le quattro colonne, diverse tra loro, sorreggono parapetti decorati da una fitta trama di sculture.

Uscendo dalla chiesa, una via percorre ad anello tutta l'Isola. È la Via del Silenzio e della Meditazione, con spunti meditativi scritti che accompagnano il visitatore in un suggestivo percorso contemplativo. Verso il lago le antiche case dei canonici, oggi residenze private.

Il perimetro è di 650 metri.

Gran parte della superficie è occupata dall'edificio del Seminario costruito a partire

dal 1844 su ciò che restava dell'antico torrione del castello.

Dietro alla torre, su una spianata tagliata nella roccia venivano eseguite le sentenze capitali. Il "muro della regina" recingeva lo scoglio racchiudendo il castello. Il palazzo dei vescovi è situato vicino alla Basilica; la

Relax at the Approdo

Approdare all’Approdo In uno scenario suggestivo sulle rive del Lago d'Orta, meta ideale per vacanze indimenticabili, con spiaggia, porto privato e cucina con specialità

the island just 400 metres away from the banks of the lake.

Viewed from the lakeshore, the Basilica's tall bell tower, the gardens and the rather elegant little houses all around seem to paint the picture of an enchanted palace towering in its solitary manner over the ruins of the

castle. An island of “stone”, worked, built and formed by man with his clever hands, which particularly by night retains all its original fascination and charm. Tradition and legend tell of Saint Giulio who having reached the lakeshore and seeing the island inhabited as it was by dragons and snakes, laid his cloak on the waters, mounted it and thus reached the island. Once there, having successfully defeated the monsters, he apparently built the Basilica in which he was later buried. As we reach the island we are immediately struck by the Basilica, a Romanic construction with three apses. The magnificent 12th century pulpit is quite rightly considered one of the finest remaining testimonials to Romanic Art in Italy. The four columns, each different from the other, support parapets decorated with intricate sculptures.

On leaving the church, a little lane runs all round the island. It goes by the name of the Way of Silence and Meditation, and at intervals inscriptions and writings accompany the visitor on his way along his path of contemplation. On the lakeshore the houses, once belonging to the Church, are now private residences. It is 650 metres all round the island and a significant part of the area is occupied by the Seminary which in 1844 saw its building commence on the remains of the castle's ancient tower. Behind

regionali creative, servite nel ristorante o sulla splendida terrazza sul lago. A pochi minuti, l'incantevole borgo medioevale di Orta San Giulio.

Nestling in the breathakingly beautiful scenery of Lake Orta, the ideal location for unforgettable holidays. A private beach and moorings, excellent cuisine with creative

regional specialities served in the restaurant or on the stunning terrace overlooking the lake. Just a few minutes from the charming medieval village of Orta San Giulio.

Hotel Approdo - C.so Roma, 80 - Pettenasco (NO) Italy Tel. +39 0323 89345 - Fax +39 0323 89338 www.lagodortahotels.com; info@hotelapprodo.it 43

Un’altra immagine dell’Isola di San Giulio sul Lago d’Orta, in una fotografia dell’Archivio del Distretto di Paolo Berteletti e in una stampa del XIX secolo; sotto, la Madonna del Sasso sul Lago d’Orta in una foto di Alberto Orlandini

tradizione vuole sia sorto sulle rovine del palazzo abitato dal duca longobardo Minulfo, fattovi decapitare dal re Agilulfo nel 590. Le indagini archeologiche hanno dimostrato l'antichità della presenza umana, attestata dal Neolitico all'Età del Ferro. Secondo la leggenda della vita di San Giulio, in età romana il sito sarebbe stato abbandonato. È possibile però, benché manchino riscontri archeologici, che l'isola fosse un centro culturale precristiano.

Ciò spiegherebbe sia il motivo per cui l'evangelizzatore decise di costruirvi, verso il 390, la prima chiesa sia il simbolo adombrato dalla leggendaria infestazione di serpi e draghi.

Le indagini archeologiche hanno messo in luce i resti di un'antica chiesa, datata tra la fine del V ed il VII secolo, fornendo base storica alla leggenda. Nell'Alto Medioevo la posizione strategica rese l'isola un importante centro difensivo. Si ritiene che il castello dell'isola, citato dal poeta e vescovo di Pavia Ennodio, sia stato edificato dal vescovo di Novara Onorato. Dal 1219 i Vescovi di Novara assunsero la piena sovranità sul territorio della

Riviera di San Giulio, di cui l'isola era il centro religioso e amministrativo. Le attività economiche si spostarono però gradualmente verso il vicino borgo di Orta, che nel corso del XVII secolo finì per dare il nome al lago, che nel medioevo era noto come Lago di San Giulio. L'occupazione del castello ebbe un ruolo decisivo durante le turbolenze che videro gli abitanti della Riviera difendere accanitamente la propria libertà contro le scorrerie delle milizie mercenarie provenienti dal vicino Ducato di Milano nella prima metà del Cinquecento. Nel 1841 il castello medievale fu abbattuto per far posto al nuovo grande Seminario Vescovile. Una strada pedonale percorre l'intero perimetro dell'isola costeggiando le antiche case dei canonici, una delle più antiche fu di proprietà di Cesare Augusto Tallone, costruttore di pianoforti artigianali. Nel 1973 venne fondato sull'isola un monastero benedettino, il monastero Mater Ecclesiae, nel quale vengono svolti importanti ricerche, studi e traduzioni di testi antichi. Il monastero ha anche un laboratorio di restauro e centro di

Another picture of the Isle of Saint Giulio on Lake Orta, at left, in a photo from the District Archive by Paolo Berteletti, and, at right, a 19th-century print. Below, a view from Madonna del Sasso across Lake Orta in a photo by Alberto Orlandini

this tower, in a flat area cut into the rock, capital punishment was carried out. The so-called Queen's Wall ran along the cliff which isolated the castle. The Bishops' Palace is close to the Basilica and traditionally it is told that it was erected on the ruins of the palace inhabited by the Longobard Duke Minulfo, who was decapitated there by King Agilulfo in the year 590.

Archeological investigations have demonstrated that human presence indeed goes back a very long time here, as may be seen from the remains of the Neolithic through to the Iron Age. According to the legend of Saint Giulio's life, in Roman times the site was probably abandoned. It is thought to be possible however, that, despite the lack of any archeological proof, the island was a place of pre-Christian culture. This might explain both the reason why the holy man decided to construct the first church there in about 390 and the shadowy symbol of the legendary infestation of serpents and dragons.

Archeological studies have brought to light the remains of an ancient church, going back to the 5th and 7th centuries,

thus supplying a historical basis for the legend. In the Dark Ages, its strategic position made it into an important centre for defense. There is a tradition, which is still actively debated, which says that the island's castle was built by Onorato the Bishop of Novara, and quoted by the poet, Ennodio, also Bishop of Pavia and in fact from 1219 the Bishops of Novara assumed full authority on the Riviera of Saint Giulio, the island being its religious and administrative centre. Economic activities moved gradually however towards the nearby village of Orta which in the course of the 17th century finally gave its name to the Lake which in the Middle Ages had been known as Saint Giulio's Lake. The occupation of the castle took on an important role at the time of the troubles in which the inhabitants of the Riviera were forced fiercely to defend their freedom against the attacks of mercenary soldiers from the Dukedom of Milan in the first half of the Sixteenth century. In 1841 the medieval castle was raised to the ground to make way for the Bishops' grand new Seminary. A pathway leads all

Villa Crespi, per un soggiorno da Mille e una notte!

Villa Crespi, a dream come true

Villa Crespi, hotel a quattro stelle Lusso, comodamente raggiungibile dall’aeroporto internazionale di Malpensa in 45 minuti d’auto, è una dimora unica in stile moresco, costruita nel 1879, con interni che ricalcano quelli del palazzo di un emiro o le moschee dell'Oriente. È sovrastata da un minareto e circondata da un ampio parco degradante verso il lago. Le 6 camere Superior e le 8 suites sono dotate di ogni comfort. L'ambiente esclusivo di Villa Crespi è completato dal ristorante gastronomico (premiato con 2 stelle Michelin, 3 forchette Gambero Rosso, 18/20 (Tre

Cappelli) della Guida dell’Espresso, 2 stelle Veronelli), curato personalmente dalla famiglia Cannavacciuolo, titolari di Villa Crespi, che offre una cucina mediterranea moderna di ricerca accompagnata dai più grandi vini. L'albergo dispone inoltre di un centro wellness con sauna e un'ampia scelta di massaggi e trattamenti benessere, ideali per un relax completo.

Villa Crespi, a 4 star Luxury hotel with 2 star Michelin rated restaurant, is located in the heart of Piedmont in north west Italy, just 45 minutes drive from Milan's Malpensa international airport. It is a stunning historical palace built in Moorish style set in the breathtaking scenery of Lake Orta, the most romantic of all the Italian Lakes. The Villa's traditional elegance is a perfect

contrastare la presenza luterana. A differenza degli altri Sacri Monti, quello di Orta è l'unico interamente dedicato ad un santo, le 20 cappelle che lo compongono raffigurano infatti episodi della vita e dei miracoli di San Francesco d'Assisi. Fu edificato in tre distinti periodi, tra il 1590 e il 1788.

Nel 1583 la comunità ortese decise di erigere sulla "Selva di

round the island past the ancient homes of the churchmen, one of the oldest of which belonged to Cesare Augusto Tallone, builder of handmade pianofortes. In 1973 the Benedictine monastery was founded on the island, the Mater Ecclesiae, in which important research is carried out, the study and translation of ancient texts. It also has a work-

Hotel Ristorante Villa Crespi Via G.Fava, 18 28016 Orta San Giulio (NO) Tel. +39 0322 911902 Fax +39 0322 911919 www.villacrespi.it info@villacrespi.it

ricerca e studio sui tessuti antichi. Da alcuni anni il monastero ha sede nell'ex seminario.

Il Sacro Monte di Orta sorge sulla collina che si eleva al centro della penisola di OrtaS.Giulio, situata sulla riva occidentale del Lago d'Orta. Fu realizzato su emulazione del Sacro Monte di Varallo e si inserisce nelle realtà sorte sulla spinta della controriforma per

recipe to delight your senses. The 6 rooms and 8 suites are comfortably and spaciously appointed. The pride of the Hotel Villa Crespi is the chef patron's modern Mediterranean cuisine which has been awarded two Michelin stars, three forks in the Gambero Rosso Guide and three hats and a score of 18/20 in the Espresso Guide. The hotel's amenities are completed by the small wellness center with a sauna and a broad range of massages and treatments. We undertake to satisfy all your expectations, Villa Crespi really is simply the best, just for you.

shop dedicated to restoration and a centre for research into ancient textiles. It has its headquarters today in the former Seminary.

The Sacro Monte of Orta is on the hill in the centre of the peninsula of Orta-San Giulio, on the western bank of Lake Orta.

It was developed to emulate the Sacro Monte of Varallo and is part of the complex of work

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Immagini dell’Archivio del Distretto: sotto, un portone di Orta, foto di Pierre Monnat; in basso, il Monastero di San Giulio, foto di Alfredo Ghidelli

San Nicolao" un insieme di cappelle e un convento destinato ad accogliere, per volontà di S. Carlo Borromeo e dell'Abate novarese Amico Canobio, i frati francescani cappuccini.

Il primo finanziatore fu l'abate di Vallombrosa, la comunità ortense e altri benefattori sostennero le spese. Lo schema dell'impianto fu progettato da Padre Cleto di Castelletto Ticino, architetto e cappuccino che progettò il rifacimento della chiesa, il convento e la maggioranza delle cappelle.

Queste, secondo il progetto iniziale, avrebbero dovuto essere 32. I lavori per la costruzione del convento cominciarono nel 1590 e nel 1591 si diede inizio alla costruzione della prima cappella, la XX (La canonizzazione di San Francesco). Il Vescovo di Novara, Carlo Bascapè - interprete fedele del magistero di San Carlo Borromeo - tra il 1593 ed il 1615 diede un decisivo impulso ai lavori del Monte, seguendo personalmente sia gli aspetti

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organizzativi sia il programma iconografico della decorazione delle cappelle. In coerenza con l'idea, comune a tutti i Sacri Monti, di offrire una rappresentazione teatrale degli eventi, all'interno delle cappelle si trovano gruppi di statue di terracotta dipinta a grandezza naturale (nel complesso sono 376) e numerosi affreschi raffiguranti episodi della vita del santo che fanno da sfondo ai gruppi statuari. Sull'arco di ingresso si trova una statua del santo a opera di Dionigi Bussola, l'iscrizione sul fregio dell'arco riporta la scritta «Qui in ordinate cappelle si vede la vita di Francesco, se desideri saperlo l'autore è l'amore».

Nella seconda metà del Seicento, con una accentuazione del gusto barocco, troviamo attivo come scultore Dionigi Bussola, protostatuario del Duomo di Milano e grande interprete dei moduli artistici propri dei Sacri Monti (oltre ad Orta, fu attivo anche a Varallo, Varese e Domodossola).

Milanesi erano anche i fratelli

Images from the District Archive: at left, a photo of a doorway in Orta by Pierre Monnat, and, below, the monastery of Saint Giulio by Alredo Ghidelli.

which came about as a result of the Counter Reformation in order to oppose Lutheran presence. Unlike the other examples of Sacro Monte, Orta is the only one which is entirely dedicated to the life of a Saint, the 20 chapels of which it is composed depicting episodes in the life of Saint Francis of Assisi and the miracles he wrought. It was built in three distinct periods, between 1590 and 1788. In 1583 the community of Orta decided to built a complex of chapels in “Saint Nicolas' Forest” and also, thanks to Saint Charles Borromeo and the Abbott from Novara, Amico Canobio, a monastery for Franciscan monks.

The very first benefactor was the abbott of Vallombrosa, the community of Orta and later benefactors paid all the costs.

The plans for the complex were carried out by Father Cleto from Castello Ticino, architect and Cappucine monk who also planned the rebuilding of the church, the convent and most of the chapels, originally intended to be 32. Work began on the building of the monastery in 1590 and in 1591 work commenced on the first chapel, number 20 dedicated to the Canonisation of Saint Francis.

The Bishop of Novara, Carlo

Bescapé, faithful interpreter of Saint Carlo Borromeo's teachings, gave great impetus to the work on the Mount between 1593 and 1615, following the organisation and the iconographic plan for the decoration of the chapels personally. In accordance with the idea of creating a theatrical representation of events, common to all the various Sacro Monte complexes, inside each chapel is a group of life-size painted terracotta statues, there being 376 in all, and numerous frescoes depicting episodes in the life of the saint, acting as the backcloth for the groups of figures.

Above the arch at the entrance there is a statue of the saint by Dionigi Bussola, bearing the inscription “Here is the life of Saint Francis in ordered chapels, and for those who wish to know, the author of this work is Love.”

In the second half of the 17th century, with an accentuation of the Baroque style then in vogue, we find a highly active Dionigi Bussola, sculptor of many statues in Milan's Cathedral and a fine interpreter of the artistic models favoured by the various Sacro Monte complexes. He was, in fact active not only in Orta but also in Varallo, Varese and

Hotel Belvedere, San Gottardo e Pallanza

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La splendida posizione, sul lungolago di Verbania Pallanza a due passi dal centro e da piccole anse sabbiose, ne fà luogo ideale per qualsiasi tipo di vacanza. L'agevolissimo imbarco sui battelli della navigazione pernette di godere dal vivo le meravigliose isole Borromee e la pittoresca isola dei Pescatori. Pallanza con la sua varietà di paesaggi romantici è la scelta ideale per una vacanza a contatto con la natura. L'albergo è ideale per l'ospite che desidera tranquillità, senza rinunciare ai vantaggi che offre la posizione centrale.

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ety of romantic landscapes is an ideal choice for a relaxing holiday close to nature. The Hotels Belvedere & San Gottardo*** and Hotel Pallanza **** are particularly pleasant and comfortable for the guests who desire a calm stay but doesn't want to abdicate the advantages that being in a small center can offer.You will appreciate the atmosphere of our ospitality.

Hotel Pallanza**** An excellent example of the Art Nouveau architectural style of the early 1900s. Just a short walk form the centre, our hotel is situated in a wonderful position on the lake side at Verbania Pallanza. In the elegant dining room, embellished with exquisite handmade plaster decorations, guests can savour the excellent cuisine in an atmosphere of past times and sip a drink on the panoramic terrace.

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Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone. A partire dalla fine del secolo lasciò una nuova e diversa impronta stilistica il pittore Stefano Maria Legnani, poi, nella prima metà del Settecento, altri artisti milanesi: lo scultore Carlo Beretta e il pittore Federico Ferrari.

Delle 32 cappelle previste ne sono state realizzate 20.

Il complesso monumentale denominato Assisi del nord, ha nella chiesa dei Santi Nicolao e Francesco, totalmente rimaneggiata nel 1600, il suo "cuore pulsante".

In questo spazio sacro, un vero e proprio scrigno di tesori, recentemente oggetto di restauri, si possono ammirare opere in legno e radica di noce, quattro tele del pittore Cantalupi, secolo XVII, una tela della scuola del Rocca, secolo XVIII, una del Busca, secolo XVIII, una quindicina di quadri di autori vari, una tela del Procaccini, e un medaglione in legno del secolo XVII. Nel maggio 1882 il Monte fu

meta di una gita destinata a lasciare un qualche segno nella storia della cultura europea. I protagonisti della ascesa al Monte furono Lou Andreas Salomè, sua madre Louise, Friedrich Nietsche, ed un comune amico Paul Rée. Tra il tormentato filosofo tedesco e la brillante ragazza russa vi fu, nell'incanto del luogo, un incerto momento di tenerezza che alcuni biografi hanno poi chiamato l'idillio di Orta. È la stessa Salomè a ricordare l'episodio: «Insieme facemmo tappa ... a Orta ... dove il vicino Monte Sacro sembrò averci affascinato tanto da farci perdere il senso del tempo: mia madre si offese perché Nietzsche e io ci eravamo trattenuti troppo a lungo sul Monte Sacro». Il fugace idillio fu forse fonte di illusioni e poi di grande amarezza per il filosofo tedesco che così scriveva a Paul Rée «Sono stato veramente male per intere settimane, e se vi dico che ho avuto venti giorni di tempo da Orta, non occorre che dica di più».

Domodossola. The brothers Carlo and Francesca Nuvolone were also from Milan. The end of the century saw a further stylistic change thanks to the painter Stefano Maria Legnani and then in the first half of the 18th century more Milanese artists left their mark: the sculptor Carlo Beretta and the painter Federico Ferrari.

Of the original 32 chapels planned, only 20 were actually completed.

The “beating heart” of this monumental complex called the Assisi of the North is to be found in the church of Saints Nicolao and Francis, completely reworked in 1600. There is a true treasure trove in this holy place, recently restored so that we can admire fine works of art in wood and walnut, four 17th century canvases by the painter Cantalupi, one of the 18th century Rocca school, another of the same period by Busca, about 15 paintings by various artists, an 18th century Procaccini, and a 17th century

wooden medallion. In May 1882 it was the destination of a group that would leave its mark on the history of European culture. Lou Andreas Salomè, her mother Louise, Friedrich Nietsche, and a mutual friend Paul Rée. In this enchanted place, there was an uncertain moment of tenderness between the German philosopher and the spirited Russian girl later called the Idyll of Orta by some writers. It was Salomè herself who recalled the episode: “We stopped together … at Orta … where the nearby Sacro Monte had so enchanted us as to make us lose our sense of time: my mother was annoyed because Nietzsche and I had dallied over long at the Sacro Monte.” The fleeting idyll was possibly the source of some illusion and great bitterness for the German philosopher who wrote to Paul Rée: “I felt really unwell for weeks and weeks and if I tell you I spent twenty days in Orta, I need say no more”.

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Una veduta di Isola del Garda A view of Isola del Garda

I Grandi Giardini Italiani in Lombardia

Great Italian Gardens in Lombardy

Grandi Giardini Italiani, il circuito culturale nato dieci anni fa che si occupa di promuovere e far conoscere i grandi giardini italiani visitabili, opera nel mercato dello Horticultural Tourism, un segmento del turismo culturale che, secondo le stime del National Trust, conta 11 milioni di visitatori in Europa.

Grandi Giardini Italiani collabora con privati, istituzioni, aziende e proprietari di giardini con l'obiettivo di divulgare questo polo d'eccellenza in Italia e nel mondo.

Il circuito raccoglie 75 giardini in 13 regioni e rappresenta

Great Italian Gardens, a cultural circuit started ten years ago that endeavors to promote great gardens of Italy open to the public, operates in the Horticultural Tourism market, a segment of cultural tourism that, according to estimates of the National Trust, counts eleven million visitors in Europe. Great Italian Gardens collaborates with private parties, institutions, businesses and gardens with the aim of spotlighting this area of excellence in Italy and in the world.

The circuit is comprised of 75 gardens in 13 regions, representing as a whole 500 years of landscape history.

di Elena Ghielmetti

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nel suo insieme 500 anni di storia del paesaggio.

Per entrare a far parte di Grandi Giardini Italiani è necessario superare una selezione d'eccellenza e avere precisi requisiti: un alto valore botanico, artistico e storico e un livello di manutenzione perfetto. È grazie a questa garanzia di qualità che, ogni anno, i giardini del circuito attraggono più di cinque milioni di visitatori paganti.

Grandi Giardini Italiani ha tra i suoi principali obiettivi quelli di avvicinare il pubblico, e soprattutto i giovani, all'eco-

by Elena Ghielmetti

To become part of the circuit, the garden must pass an excellence selection process and meet precise qualifications: a high botanical, artistic and historical value, and a perfect maintenance record.

Thanks to this guarantee of quality, every year the gardens attract more than five million paying visitors.

The principal objective of Great Italian Gardens is to move the public, especially youth, towards eco-sensitivity; to promote and organize conferences, day courses and exhibits to foster awareness and concern for the environment, both natural and

sostenibile; di promuovere e organizzare convegni, giornate di studio e mostre per diffondere la conoscenza e la sensibilità verso l'ambiente, il verde storico e “d'autore”, ma anche creare un indotto economico ed occupazionale sul territorio.

Ecco i giardini del circuito della Lombardia e del Piemonte.

Per la descrizione completa e le informazioni turistiche di ciascun giardino si rimanda al sito www.grandigiardini.it Il Vittoriale degli Italiani Il Vittoriale degli Italiani è la cittadella di Gardone Riviera dove Gabriele D'Annunzio approda nel 1921 per poi stabilirvi la sua ultima dimora.

Collezionista e arredatore d'eccezione, il poeta progetta nel dettaglio la scenografia stravagante della sua abitazione, la Prioria, dove sono raccolti migliaia d'oggetti d'arte, ceramiche, argenti, tappeti. Al pari degli interni anche i nove ettari di verde digradanti sul lago sono oggetto di un accuratissimo allestimento d'autore.

Isola del Garda Splendida isola privata e luogo di rara bellezza. La sua storia risale a molti secoli fa: ha ospitato popoli antichi, dai Romani ai Longobardi, ha accolto San Francesco, San Antonio da Padova, San Bernardino da Siena e probabilmente anche Dante Alighieri.

Nella parte meridionale della piccola isola s'erge l'elegante e suggestivo palazzo realizzato ai primi del 900' in stile neogotico-veneziano.

I giardini all'italiana digradano fino al lago. Tutt'intorno la vegetazione è rigogliosa e intatta con piante locali ed esotiche, essenze rare e fiori unici. Una selva armonica di pini e cipressi, di acacie e limoni, di magnolie e agavi.

Gli attuali proprietari sono Charlotte Chetwynd Talbot e i figli: Sigmar, Livia, Eric, Ilona, Alberta, Christian e Lars Patrick.

Giardino Botanico André Heller A Gardone Riviera, nello splendido contesto del Lago di Garda, sorge quest'incredibile giardino, che si può considerare un complesso ecologico vero e proprio, senza eguali in altri parchi e giardini botanici. Infatti, nei circa 10.000 metri quadrati, sono presenti specie botaniche di ogni parte del mondo, dalle Alpi all'Himalaya, dal Mato Grosso alla Nuova Zelanda, dal Giappone all'Australia, al Canada, all'Africa. Una raccolta eccezionale, resa ancora più straordinaria dalla circostanza che ciascuna specie è calata nel suo ambiente naturale, ricreato con cura attraverso molte difficoltà.

L'obiettivo della naturalezza e dell'amore paesaggistico e naturalistico è l'elemento unificante di un giardino in cui si mescolano ambienti diversi, dai ruscelli e le cascate, agli stagni con carpe koi, trote e immagini riflesse del volo delle libellule, alle colline in pietra dolomitica accanto a

“authored;” and to generate economic and occupational activity in the country.

Here are the gardens of the circuit found in Lombardy and Piedmont.

For tourist information of complete description and on each garden, you can visit www.grandigiardini.it Il Vittoriale degli Italiani “The Shrine of Italian Victories” is the citadel of Gardone Riviera where Gabriele D'annunzio came ashore in 1921 to establish his last place of residence. Also a collector and interior designer, the poet created extravagant detailed settings at his home, the Prioria (priory), where millions of art objects, pottery, fine silver and rugs are gathered. Like the estate's interior spaces, the nine hectares of sloping lakefront green are the object of masterful and exacting design.

Isola del Garda Garda Island is a splendid private island of rare beauty. The history of the island goes back many centuries. Home to antique peoples from the Romans to the Longobards, the island has welcomed historical personages such as St. Francis, St. Anthony of Padua, St. Bernard of Siena and, it is believed, also Dante

Alighieri.

At the southern part of the little island rises an elegant and dramatic Venetian neo-gothic palace built at the beginning of the 1900s.

The Italian gardens slope all the way down to the lake. All around, the vegetation flourishes untouched - local and exotic plants, rare essences and unique flowers, a harmonious wood of pines and cypresses, acacia and lemon trees, magnolias and agaves. The present owners of the island are Charlotte Chetwynd Talbot and her children: Sigmar, Livia, Eric, Ilona, Alberta, Christian and Lars Patrick.

André Heller Botanic garden This spectacular garden, which lies on the Gardone Riviera in the splendid setting of Lake Garda, comes very close to being its own true ecosystem, unequaled among other parks and botanical gardens. In the garden's approximately 10,000 square meters grow botanical species from every part of the globe, from the Alps to the Himalayas, from Mato Grosso to New Zealand, from Japan to Australia, Canada and Africa - an extraordinary collection in which each species is grown in its own natural environment recreated

A fianco, il Vittoriale degli Italiani This page, the gardens of Vittoriale degli Italiani

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cactus e torri ricoperte di edera. Quest'incredibile varietà si sposa armonicamente con le strutture artificiali create nel giardino ed è arricchita da sculture contemporanee e da effetti scenografici sorprendenti, offrendo al visitatore l'opportunità di compiere un viaggio inconsueto in un mondo che coniuga natura ed arte, ambedue di qualità internazionale, tra le sculture di artisti come Keith Haring, Roy Lichtenstein, Mimmo Paladino, Erwin Novak, Susanne Schmoegner, Rudolgh Hirt, armonicamente affiancate sculture indiane e marocchine André Heller, poeta-artista austriaco, è il custode di questo paradiso dal 1989, mentre il suo predecessore fu il dott. Arthuro Hruska, medico dentista degli Zar, dei Savoia e di altri celebri personaggi della storia, che intorno al 1901 acquistò il terreno dove tra il 1912 ed 1914 sorse il suo giardino.

Villa Borromeo Visconti Litta Villa Borromeo Visconti Litta sorge sul territorio di Lainate e la sua vicinanza con Milano ha contribuito a renderla luogo di villeggiatura preferito da molte famiglie nobili, sede di feste, ricevimenti e luogo di studio. La vera sorpresa della villa è il Ninfeo che, per la ricchezza di decorazioni e di spettacoli idraulici, è considerato l'esempio più importante e significativo dell'Italia settentrionale. In alcuni dei suoi ambienti si possono ammirare spettacolari giochi e scherzi d'acqua, completamente ripristinati.

Villa Carlotta Incastonata tra alte montagne e incantevoli scorci sulla penisola di Bellagio, villa Carlotta sorge sulla sponda occidentale del Lago di Como ed occupa una superficie di oltre 70.000 metri quadrati.

Favorito dalla fertilità del terreno dovuta al deposito, da

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Sopra, particolare del giardino di Villa Carlotta a Bellagio

A detail of the gardens at Villa Carlotta in Bellagio

parte di antichi ghiacciai, di un sedimento particolarmente acido, il parco di villa Carlotta è celeberrimo per la stupefacente fioritura primaverile dei rododendri e delle azalee in oltre 150 varietà.

with special care and much difficulty. A desire for authenticity together with a love of landscapes and nature are what unify this garden where many different environments mingle together - streams and waterfalls next to ponds teaming with koi carp and trout, decorated by the reflections of circling dragonflies; hills of dolomitic rock beside cacti; and towers vested in ivy.

Incredible botanical variety blends harmoniously with artificial structures erected in the garden and is further enriched by contemporary sculpture and surprising scenographic effects. The visitor is offered the chance of an uncommon journey in a world that unites nature and art of international standing, such as sculptures by artists Keith Haring, Roy Lichtenstein, Mimmo Paladino, Erwin Novak, Susanne Schmoegner and Rudolgh Hirt placed without discord beside Indian and Moroccan sculpture. André Heller, Austrian artist-poet, has been the caretaker of this paradise since 1989. His predecessor was Dr. Arthuro Hruska, dentist of the czar of the Savoy and of other celebrated figures from history, who in 1901 purchased the terrain where between 1912 and 1914 his garden slowly emerged.

Villa D'Este La villa fu eretta nel 1568 dal cardinale Tolomeo Gallio e, dopo vari passaggi di proprietà tra le più importanti famiglie nobiliari europee, nel 1873 è stata riaperta come hotel di lusso, oggi tra i più rinomati del mondo. Nel tempo il giardino ha in parte perso l'impostazione cinquecentesca; rimane come testimonianza il celebre ninfeo, decorato a mosaico con ciottoli policromi, che ha la grandiosità scenografica del barocco romano. L'ultimo intervento paesaggistico importante è stato quello della contessa Peluso, che fece realizzare nella zona alta un complesso di mura e finti fortilizi calato in un parco all'inglese con sentieri, ponti e boscaglie.

Villa del Balbianello Edificata alla fine del XVIII secolo, la villa sorge sull'estremità di un promontorio boscoso a picco sul lago, offrendo un colpo d'occhio di tale fascino da essere stato immortalato da schiere di pittori e incisori di vedute laria-

Villa Borromeo Visconti Litta Thanks to its proximity to Milan in the Lainate area, Villa

Borromeo Visconti Litta was a preferred vacation spot for many noble families who used it for parties, receptions and as a place of study. The villa's main treasure is its nymphaeum, which, thanks to the rich decoration and elaborate displays of water found throughout its rooms and grottos, is considered the most important and meaningful example in northern Italy.

Villa Carlotta Set between high mountains and enchanting glimpses of the peninsula of Bellagio, Villa Carlotta rises on the western shore of Lake Como and occupies a surface area of over 70,000 square meters. Favored by a terrain made fertile by the presence of particularly acidic sediment deposited by ancient glaciers, Villa Carlotta's park is renowned for its stupefying springtime blossoming of over 150 varieties of rhododendrons and azaleas.

Villla D'Este Villa D'Este was built in 1568 by Cardinal Tolomeo Gallio. In 1873, after a succession of owners among prominent families of European nobility, it was reopened as a luxury hotel, becoming one of the world's most famous today. Over time the garden has lost some of its original 16th-century structure, leaving as testimony its celebrated nymphaeum, decorated in multicolored pebble mosaic and a dramatic example of the grandeur of Roman Baroque.

The last important landscape work was ordered by the Countess Peluso who, in the upper region of the park, had a complex of walls and man-made fortresses built in the setting of an English-style garden complete with trails, bridges and brush.

Villa del Balbianello Built at the end of the 18th century, the villa is perched atop the tip of a wooded promontory at a vertical drop from the lake, offering a sight so mesmerizing it has been immortalized by bands of painters and etchers of

Una veduta del giardino di Villa Melzi d’Eril a Bellagio

A view of the gardens at Villa Melzi d’Eril in Bellagio

ne. Il giardino è il vero capolavoro, costruito su terrazze strappate alla loggia e pensato in funzione del lago e delle sue coste.

Como scenery throughout its history. The garden, however, built on terraces torn from the rock and designed to function as part of the lake and its shore, is the real masterpiece of this estate.

Villa Melzi d'Eril Francesco Melzi d'Eril, duca di Lodi, vicepresidente della Prima Repubblica Italiana e amico personale di Napoleone, decise ai primi dell'Ottocento di realizzare la residenza estiva a Bellagio.

Il maggiore fascino della proprietà risiede nello straordinario parco affacciato sul lago e negli espedienti adottati per dilatare otticamente lo spazio, in realtà angusto, tra l'incipiente collina e lo specchio d'acqua.

Parco di Villa Giulini Il giardino della villa conserva in parte l'antico impianto barocco a stanze territoriali (di esso rimangono gli stupendi cancelli barocchi che

incorniciano la facciata sud del palazzo), con il lungo innesco prospettico che traguarda la grotta ninfeo seicentesca, il giardino all'italiana, l'avancorte con la vasca quadrifoglio e la lunga carpinata.

Affiancato a questo impianto, a partire dall'Ottocento, si è sviluppato il giardino all'inglese.

Interessante l'Antica Nevera, con decorazioni in pietra lavica bianca e bruna e il grande parco naturalistico con il Roccolo Mirari, il Roccolo del Noà, l'uccellanda di Prato Fieno, il frutteto produttivo e i boschi.

La tenuta, un tempo di proprietà della famiglia Erba Odescalchi (tra gli ospiti illustri proprio Papa Innocenzo X Erba Odescalchi), nel 1836 è divenuta di proprietà della famiglia Giulini di Giulino, che tuttora se ne prende cura.

Villa Melzi d'Eril Francesco Melzi d'Eril, duke of Lodi, vice-president of the First Italian Republic and personal friend of Napoléon decided at the beginning of the 1800s to build his summer residence in Bellagio.

The property's main charm is its extraordinary garden facing the lake and the interesting ploys adopted to give the illusion of space to an area confined by rising hillsides and a huge expanse of water.

Parco di Villa Giulini The park of Villa Giulini still retains part of the antique Baroque structure, which was divided into sections (including the stupendous Baroque gates

that frame the southern façade of the villa) offering a farreaching visual perspective that looks out across the 17th century nymphaeum grotto, the Italian-style garden, the front lawn with its quatrefoil pond and the long walking path. At the beginning of the 19th century next to the antique structure, an English-style garden was created.

Some additional highlights of the garden are the Antica Nevera (antique ice-house) decorated in white and brown lava stone, the huge naturalistic park and its bird traps (the Mirari Roccolo, the Roccolo del Noà, and the Prato Fieno uccellanda), a still producing orchard, and the woods. The estate, once the property of the Erba Odescalchi family whose illustrious guests once included Pope Innocenzo X Erba Odescalchi himself, was handed over in 1836 to the Giulini family of Giulino who still maintains and runs it today.

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IL GIORNALE DELLE MOSTRE EUROPA

THE EXHIBITION JOURNAL EUROPE

Ecco una selezione di esposizioni d’arte in Europa, aperte nei mesi di aprile-maggio 2009.

A selection of art exhibits in Europe in April and May of 2009

Bruxelles Da Van Dyck a Bellotto. Magnificenza alla corte dei Savoia

Brussels

Palais des Beaux Arts, dal 20 febbraio al 24 maggio

From Van Dyck to Bellotto : Splendor at the Court of Savoy Palace of Fine Arts, February 20 to May 24

Nel 2011 la Galleria Sabauda sarà trasferita nella nuova sede di Palazzo Reale, all'interno del Polo dei Musei Reali di Torino. I capolavori della galleria hanno quindi l'occasione di mettersi in mostra fuori sede… Ecco come nasce la grande mostra.

I visitatori possono ammirare centoventi opere, quasi tutte provenienti dalla Galleria Sabauda di Torino. Il percorso artistico illustra la storia dei Savoia dal XV al XVIII secolo, tra collezionismo e celebrazione dinastica, committenza pubblica e gusto individuale. Sfilano dipinti di Pieter Brueghel il Vecchio, Anton van Dyck, Andrea Mantegna, Orazio Gentileschi, Bernardo Bellotto e alcune opere di Pieter Paul Rubens mai esposte prima in Belgio.

In 2011 the Sabauda Gallery will move to its new location, Palazzo Reale, at the Polo dei Musei Reali (Reali Museum Center) in Turin. As a result, the gallery's masterpieces are making appearances “away from home” in exhibits like this one at the Palace of Fine Arts in Brussels.

Visitors can admire 120 works, almost all from the Sabauda Gallery of Turin. The artistic itinerary illustrates the history of the House of Savoy from the 15th to the 18th century with collected works and pieces celebrating the dynasty. On exhibit are paintings by Pieter Brueghel the elder, Anthony van Dyck, Andrea Mantegna, Orazio Gentileschi, Bernardo Bellotto, and a few works by Peter Paul Rubens never before exhibited in Belgium.

Londra Picasso: Challenging the Past National Gallery 25 Febbraio 2009 al 7 Giugno Picasso: Challenging the Past è la nuova mostra della National Gallery dedicata al grande pittore spagnolo, uno dei più importanti artisti del 20mo secolo.

Saranno esposti circa 60 dei più grandi quadri di Picasso che includeranno autoritratti, nudi femminili, nature morte, tutti accomunati dal tentativo dell'auore di sfidare le opere dei grandi maestri del passato come Rembrandt, Manet e Cézanne.

Picasso: Challenging the Past is the latest National Gallery exhibit dedicated to the great Spanish painter, one of the most important artists of the 20th century.

About 60 of the greatest Picasso paintings will be exhibited, including self portraits, female nudes and still lifes - a selection united by the author's attempt to challenge the works of great masters of the past like Rembrandt, Manet and Cézanne.

Roma L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940

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London Picasso: Challenging the Past National Gallery, February 25 to June 7

Rome

Museo di Villa Torlonia, 26 Febbraio - 24 Maggio

Art in Advertising: Italian advertising and the avant-garde 1920-1940 Museo di Villa Torlonia February 26 to May 24

La mostra raccoglie più di un centinaio di manifesti pubblicitari che, tra il 1920 e il 1940, divennero uno tra i più stimolanti campi di ricerca e di sperimentazione, non solo dell'innovativa ricerca grafica italiana ma anche dei più grandi artisti del Novecento, da Adolfo Wild a Duilio Cambellotti, dai futuristi Balla, Depero e Prampolini a Mario Sironi e a Lucio Fontana. Un percorso che, dalle raffinatezze grafiche degli inizi del Novecento e dal nitido segno e gli accesi cromatismi del Futurismo, approda ai modi dell'espressionismo e ai rigori del razionalismo.

The exhibit surveys more than 100 works from the field of advertising between 1920 and 1940, an exciting time of innovation and experimentation in the field by innovative Italian graphic designers as well as some of the greatest artists of the 20th century: Adolfo Wild to Duilio Cambellotti, and futurists Balla, Depero and Prampolini to Mario Sironi and Lucio Fontana. A journey that, with the early 20th century refinements in graphics and the clear symbols and vivid colors of Futurism, gets close to the techniques of expressionism and the rigor of rationalism.

Zurigo

Zurich

Kunsthaus, 27 febbraio - 24 maggio

Giacometti of Egypt Kunsthaus, February 27 to May 24

Alcuni capolavori del Museo Egizio di Berlino entrano in dialogo diretto con le sculture di Alberto Giacometti, che è profondamente segnato da questa arte. Le opere del museo egizio di Berlino sono 18, poste a fianco di sculture, disegni e dipinti di Alberto Giacometti.

Dalla sua giovinezza alla vecchiaia, Giacometti si è ampiamente ispirato a queste opere, copiandole.

Masterpieces from the Egyptian Museum in Berlin are brought into dialogue with sculptural works by Alberto Giacometti who was profoundly influenced by the classical art forms. There are 18 works from the Egyption Musem of Berlin exhibited beside sculptures, drawings and paintings by Giacometti. Throughout his youth and into his old age, Giacometti was continuously inspired

by Egyptin art, which he copied in his own work.

Martigny

Martigny

Giacometti l'Egiziano

Fondation Pierre Gianadda, 6 marzo - 14 giugno

Erotic Rodin Fondation Pierre Gianadda, March 6 to June 14

La mostra Rodin erotico propone un doppio itinerario, attraverso sculture e disegni di Auguste Rodin tutti provenienti dal Musée Rodin di Parigi. La rassegna è imperniata sul culto che Rodin ha per il nudo femminile e in particolare per il corpo sessuato della donna.

L'insieme di una trentina di sculture e di novanta disegni permette di approfondire la questione dell'erotismo nell'opera di Rodin e di illustrare l'evoluzione dei disegni erotici dell'artista, dai primi disegni acquerellati degli anni '90 fino ai grandi fogli a matita degli anni 1910.

The exhibit Erotic Rodin is a “double-feature” sculptures and drawings by Auguste Rodin from the Rodin Museum in Paris. The survey of works hinges on Rodin's worship of the nude female and in particular the sensuality of the woman's body.

Together, the approximately thirty sculptures and ninety sketches allow an in-depth examination of the artist's erotic drawings from the first watercolor sketches of the 1890s to the oversized-paper pencil sketches of the 1910s.

Rodin erotico

Castelgrande Ötzi, luomo venuto dal ghiaccio 13 marzo - 28 giugno Il 19 settembre del 1991 due escursionisti di Norimberga trovano il corpo congelato di un uomo sul Ghiacciaio del Similaun, a 3210 m di quota nella Ötztal in Alto Adige.

La mostra dà una risposta a molti interrogativi su come fosse la vita alpina 5000 anni fa, presentando in modo avvincente i più recenti risultati delle intense ricerche scientifiche condotte sulla mummia e sul suo corredo.

On September 19th 1991, two hikers from Nuremberg discovered the frozen corpse of a man on the Similaun Glacier at an elevation of 3210 meters in the Ötztal valley of the Trentino-Alto Adige region of Italy.

Presenting the most recent findings of intensive scientific research performed on the mummy and his equipment, this winning exhibit answers all of your questions about Ötzi and his way of life.

Bellinzona

Bellinzona

Museo Villa dei Cedri, 4 aprile - 28 giugno

Arte & natura Villa dei Cedri Museum, April 4 to June 28

La relazione infinita di arte & natura ha suscitato nel tempo una varietà d'immagini d'intensa forza poetica. Le diverse interpretazioni del rapporto fra arte e natura producono una straordinaria varietà. Le opere sono legate al naturalismo informale, spinte alla soglia dell'astrazione, d'intensità lirica, fortemente espressive, finemente descrittive, di sintesi concettuale. Le opere scelte di artisti contemporanei di varia estrazione culturale, sono legate alla costruzione del sentimento originale della natura.

The unceasing relationship between art and nature has given rise throughout time to countless images of great poetic strength. Multiple interpretations of the relationship between art and nature in the exhibit have generated great variety; every artist brings to the work his or her own unique language and individual ethical sensitivity. The works are informally naturalistic, pushing the limits of abstraction. They are full of lyric intensity, extremely expressive, subtly descriptive and conceptually synthetic. Produced by contemporary artists the works were selected for their portrayal of a primal sense of nature.

Arte & natura

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Bellinzona Ötzi, man from the ice Castelgrande, March 13 to June 28

Libri

Books

Ecco per i nostri passeggeri alcuni consigli di lettura della Libreria Casagrande di Bellinzona (www.casagrande-online.ch), accuratamente selezionati dalla sua gamma di generi letterari, destinati ad una vasta varietà di lettori.

Desideriamo citare anche opere di autori ticinesi, per promuovere e rafforzare il legame con il nostro territorio.

Here are some reading ideas from Casagrande Bookstore in Bellinzona (www.casagrandeonline.ch), carefully picked from its vast selection to suit a wide range of tastes. We also reccommend some authors from Ticino to promote and keep in touch with local culture.

Storia

La frontiera contesa

Historical Essay

Maurizio Binaghi e Roberto Sala

La frontiera contesa.

Maurizio Binaghi and Roberto Sala

L'analisi di un documento inedito e "top secret" colma un vuoto storiografico nei rapporti tra Svizzera e Italia durante la Prima guerra mondiale. Il saggio ripercorre mezzo secolo di relazioni italo-svizzere dall'Unità d'Italia alla Grande Guerra. Grazie all'uso di una documentazione inedita e coperta dal segreto di Stato, in particolare la parte dedicata alla frontiera meridionale della Geografia militare della Svizzera del colonnello Arnold Keller.

This analysis of an unpublished top-secret document fills a void in historical writings on the relationship between Switzerland and Italy during the First World War. The essay covers half a century of Italian-Swiss relations from the Italian Unification to the Great War, thanks to access to unpublished documentation covered by state secrecy, in particular, portions dedicated to Swiss military geography of the southern front reported by Arnold Keller.

Storia

History

Un'ora per voi. Storia di una tv senza frontiere

Un'ora per voi. Storia di una tv senza frontiere

Augias Corrado

Matilde Gaggini Fontana Quella di “Un'ora per voi” non è solo la storia di un programma nato da una collaborazione sperimentale tra la Televisione svizzera e quella italiana. È una storia che riporta alla Svizzera degli anni Sessanta, chiamata a fare i conti con la massiccia crescita della popolazione straniera, in gran parte italiana. In questo contesto di profondo rivolgimento sociale, la tv ai suoi esordi ha saputo giocare un ruolo di protagonista nell'avvicinamento culturale tra gli svizzeri e gli immigrati.

Un'ora per voi (An hour for you) tells the story of a program that was the product of an experimental collaboration between Swiss and Italian television. It recounts the story of the Sixties in Switzerland when the country faced a huge growth in the foreign population, for the most part Italian. In the context of profound social upheaval, television, then in its infancy, played a major role in bringing the two cultures closer together.

Storia

History

I segreti di Roma. Storie, luoghi e personaggi di una capitale

The Secrets of Rome: Love and Death in the Eternal City

Corrado Augias

Corrado Augias

Si può definire questo libro un grande ritratto di Roma, ricco di sorprese e novità. L'autore racconta il volto segreto della capitale italiana e le molte storie che hanno contribuito a renderla unica e immortale.

Dalla ignoranza dei suoi primi abitanti (un gruppo di manigoldi capitanati da Romolo) alla gloria del Rinascimento; dalla sregolatezza di Nerone alla tenebrosa genialità di Caravaggio, dal fascino di Lucrezia Borgia - "la più bella dama di Roma" - alle avventure del palazzo di Montecitorio.

Questa cavalcata nel tempo si chiude con le "illusioni" di Cinecittà e la costruzione del nuovo quartiere dell'Eur e darà al lettore un'interpretazione dell'unica città "antica" che da ventisette secoli continua a essere protagonista della storia.

This book could be described as a great portrait of Rome, full of surprises and richly original. The author reveals the secret side of Italy's capital and tells the many stories that have made it unique and immortal. From the ignorance of its first inhabitants (a group of villains controlled by Romulu) to the glories of the Renaissance; from the corruption of Nerone to the dark genius of Caravaggio; and from the charm of Lucrezia Borgia - "the most beautiful lady in Rome” - to the adventures at Montecitorio Palace.

This leap back in time concludes with a look at the special effects of the large film studio Cinecittà and the construction of Eur, the newest quarter of the city, offering the reader a sweeping view of this unique and “ancient” city that has played a major role in history for twenty-one centuries.

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Guida

Guida Roma Lonely planet

Guide

Lonely Planet Rome: City Guide

Garwood Duncan - Hole Abigail

Garwood Duncan, Abigail Hole

La guida è stata scritta da due autori che risiedono a Roma, contiene un inserto sui maggiori eventi, con l'indicazione dei festival estivi, dei concerti e della tanto acclamata festa del cinema. Infine, i consigli di noti giornalisti, un restauratore d'arte, una stilista di moda su come gustarsi al meglio le proprie vacanze nella capitale Italiana. All'interno della guida ci sono ben 26 cartine e 840 ore di ricerca.

840 hours of research has produced this city guide, written by two Rome residents, containing at least 26 maps and a section on major events and happenings, including information on summer festivals, concerts and the highly-acclaimed summer film festival, as well as the advice of savvy locals - noted journalists to expert art restorers and fashion designers - on how to get the most out of your vacation in Italy's capital.

Guida

Guide

Roma e il Vaticano

Art and History of Rome and the Vatican

Stefano Masi

Stefano Masi

Nel volume Roma e il Vaticano, l'autore spiega la storia e l'arte romana. Un curioso libro per persone appassionate di musei, monumenti storici e degli avvenimenti molto interessanti accaduti nella città. Una guida molto chiara ed utile per un viaggio all'insegna dell'arte nella capitale italiana.

This large-format overview of the Eternal City is an insightful text that details the historical and artistic aspects that make Rome one of the most beautiful and historic cities on earth.

Handily divided into neighborhoods, it is a utilitarian guide that makes self-guided tours a snap. For traveler and art lover alike, this book is a must for your next trip to Italy's capital.

Biografia

Biography

L'origine

The Origin: A Biographical Novel of Charles Darwin

Irving Stone

Irving Stone Nel 1832, all'età di ventidue anni, un giovane laureato di Cambridge, Charles Darwin (1809-1882), deciso a infrangere le tradizioni familiari che lo volevano medico o ecclesiastico, parte su un brigantino della Royal Navy che avrebbe compiuto un lungo viaggio intorno al mondo con lo scopo di eseguire ricerche scientifiche. In quest viaggio Darwin si dedicò a raccogliere e riordinare materiale di natura biologica e geologica. Tornò cinque anni dopo carico di piante e animali ancora sconosciuti, con i quaderni pieni di appunti per quella che sarà la sua opera più importante. L'origine delle specie, pubblicata nel 1859, e destinata a scuotere le fondamenta del sapere e in particolare le teorie creazioniste fino ad allora imperanti.

Un'attenta biografia che diventa un romanzo appassionante.

In 1832 at twenty-two years of age and as a young graduate of Cambridge, Charles Darwin, determined to defy his family's wishes that he become a doctor or a priest, enters a contest and wins a position as naturalist on the H.M.S. Beagle, a brig of the Royal Navy that was to make a trip around the globe on a survey expedition. During the voyage, Darwin gathered and categorized reams of biological and geological data and specimens. Five years later he returned with rare and unknown plants and animals, and notebooks full of the data and ideas that would become his most important work, The Origin of Species, published in 1859 and destined to shake the foundations of scientific thought, especially the theory of creation, until then unchallenged. Irving Stone takes us through all the stops of this fascinating geographical and spiritual journey in a conscientious biography so captivating it's difficult to put down.

Saggistica

Non-Fiction

Darwin

Darwin fro Beginners

Miller Jonathan; Van Loon Borin

Jonathan Miller and Borin Van Loon

C'è stato un tempo in cui dare del darwinista a qualcuno suonava come un insulto. E, per aspetti, intorno a Darwin permane tuttora un'aura demoniaca. Perché? Potrebbe bastare il fatto che l'autore de “L'origine delle specie” ha rovesciato la verità rivelante sulla creazione del mondo e così facendo ha minato i fondamenti del pensiero occidentale. Ma chi era veramente Charles Darwin? Questo libro ce ne narra, come in un racconto poliziesco lo strano caso. Rivela la sua contraddittoria figura di studioso solitario, di uomo oppresso dai dubbi e di appassionato ricercatore, mentre presenta predecessori e continuatori, maestri e discepoli, sostenitori e oppositori, nell'avventurosa storia della scienza moderna.

There was a time when calling someone a Darwinist was considered an insult. And, in certain respects, the image of Darwin as somewhat demonic still persists today. Why is this?

It might be enough that the author of the Origin of Species turned prevailing truth about creation on its head, undermining the most basic beliefs of the western world. But who was Charles Darwin really? With the suspense and intrigue of a detective story, this book tells us: revealing his contradictory personality as reclusive scholar and remarkably timid man, oppressed by doubts and a passion for research, as well as showing us a fascinating cast of characters - scientific predecessors and contemporaries, mentors and followers, supporters and opponents - in this exciting story of modern science.

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Darwin Airline & SUPSI Storia di un progetto sul campo,

Darwin Airline & SUPSI Story of a field project

anzi, sulla pista di Massimo Boni Field project. Questo è il termine usato negli ultimi anni sia dalla SUPSI che dall'USI per indicare una delle parti conclusive del percorso formativo offerto. Sono “progetti sul campo” affrontati in team e proposti in sostituzione dei tradizionali stage individuali. Quest'anno Darwin Airline ha deciso di contribuire alla formazione di un gruppo di quattro studenti dell'ultimo anno del Bachelor in Economia Aziendale della SUPSI, proponendo un tema quanto mai attuale e vicino sia al mondo della cosiddetta “Generazione Y” - di cui fanno parte i giovani consulenti - sia al nuovo modo di fare comunicazione e marketing on-line, usando cioè i nuovi paradigmi del Web 2.0, che prediligono le connessioni fra gli utenti che nel caso in questione rappresentano i passeggeri.

Steve Freiburghaus, Andrea Maspoli e Andrea Nessi, guidati dalla portavoce del gruppo Alessia Bernasconi, sono i membri del team di progetto che, sotto la guida di un tutor SUPSI (Giovanni Camponovo) e di un coach Darwin Airline (Vincenzo Cammarata), dalla fine di febbraio sono impegnati in questo lavoro di analisi e ricerca che nella fase finale prevede la realizzazione di un report che presenti al cliente, cioè al management di Darwin Airline, considerazioni e suggerimenti sulla possibilità di utilizzare i Social Network nelle attività di comunicazione della Compagnia ticinese verso il proprio pubblico.

In un questionario presentato a bordo dei nostri voli circa un anno fa, veniva chiesto di indicare se si fosse iscritti a

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qualcuno dei social network più noti: LinkedIn, Facebook, MySpace, Xing, Flickr, Slideshare, Youtube…

Ne risultò che in tempi non sospetti, prima cioè del grande boom di Facebook avvenuto a partire dal settembre 2008, un quarto dei nostri passeggeri facessero parte di almeno uno di questi network.

Darwin Airline, spinta dall'esempio di alcune compagnie di livello globale che hanno addirittura creato piattaforme aggregative costruite ad-hoc per la propria utenza, intende allora indagare le varie possibilità di questo nuovo modo di comunicare con i propri flyer. In questo modo la compagnia riuscirebbe ad essere sempre più attenta alle esigenze dei passeggeri ascoltando facilmente ciò che essi hanno da dire, siano essi complimenti oppure critiche.

La particolarità di proporre un tema del genere ad un gruppo di studenti e ad un Istituto come quello rappresentato dal gruppo della SUPSI, sta nella valenza sociologica - e quindi non esclusivamente tecnologica - che studi del genere racchiudono. Infatti, date le caratteristiche del territorio di riferimento nel quale opera la Compagnia e la dimensione contenuta di chi vi abita (quindi anche dei potenziali clienti), diventa così semplice ipotizzare che sia possibile riscontrare una certa corrispondenza fra ciò che si trova on-line e ciò che è offline, dimostrando così quanto il mondo “virtuale” sia davvero prossimo a quello reale e su quale possa essere il ruolo della comunicazione quale link fra i due mondi.

by Massimo Boni Field project. This is the term used in the last few years by both SUPSI and USI to indicate the final phase in a course of study at their institutions.

This year Darwin Airline decided to contribute to the education of a group of four students in their last year of study for the SUPSI Bachelor in Business Economics, proposing a topic hugely current and relevant both to the world of the so-called “Generation Y” - the young people of today - and to the new way of communicating and doing marketing on-line using the new paradigms of Web 2.0, that is, network connections between users, which in this case means airline passengers.

The members of the project team are Steve Freiburghaus, Andrea Maspoli and Andrea Nessi, headed by the group spokesperson, Alessia Bernasconi. Since the end of February, under the guidance of a SUPSI tutor (Giovanni Camponovo) and of a Darwin Airline coach (Vincenzo Cammarata), the group has been engaged in the work of analyzing and researching what will, in its final phase, produce a report that presents to the client, Darwin management, considerations and suggestions regarding the potential benefits of utilizing on-line social networks to communicate with the airline's public and clients.

About a year ago in a questionnaire passed out aboard one of our flights, passengers were asked to indicate

if they subscribed to any of the more notable on-line networks such as LinkedIn, Facebook, MySpace, Xing, Flickr, Slideshare and Youtube.

As it turns out, even at a time when it was less expected, that is, before the explosion of Facebook after September of 2008, one quarter of our passengers belonged to at least one of these networks.

Darwin Airline, influenced by the example of several global airlines that even created ad-hoc on-line aggregative platforms for their clients, wants to investigate the potential of this new way of communicating with its customers, an approach that could allow the company to be continually aware of the clients' needs simply by listening to what passengers have to say, whether negative or positive.

What is special about proposing such a topic to a group of students and to an institute like the one the SUPSI students represent is the sociological and, hence, not exclusively technological - value studies like this one contain. In fact, given the characteristics of the area in which the airline operates and the limited number of people who live there (including potential clients), it is easy to hypothesize that there is a certain similarity between what one finds on-line and what is “off,” demonstrating how close the “virtual” world actually is to the real world and what should be the role of communication as link between the two.

ASPASI NEWS

Homage to Raymond Cron

Why is the Left always against aviation?

Ma perché la sinistra osteggia sempre ancora l'aviazione?

Buona notizia: il Governo ticinese ha respinto il ricorso di Martino Rossi - capogruppo socialista in Consiglio comunale di Lugano - contro il credito di 14 milioni del medesimo Consiglio a favore del rinnovo delle infrastrutture di Lugano Airport. Il progetto, fondamentale per lo sviluppo ma anche per la salvaguardia medesima dell'aeroporto, con tutto il suo indotto quantificabile in un migliaio di impieghi, può pertanto proseguire.

Tutto bene dunque, ma una volta bisognerà pur chiedersi perché da decenni la sinistra continua ad osteggiare con costanza degna di miglior causa l'aviazione civile e gli aeroporti in genere. Forse che questi posti di lavoro valgono meno? Forse che i lavoratori di questo settore sono di categoria B? Forse che un aeroporto non è una “condizione quadro” importante per attirare e mantenere in Ticino aziende di punta che a loro volta garantiscono lavoro ed entrate fiscali?

Purtroppo bisogna costatare che sul tema la sinistra non riesce oggi ancora ad

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abbandonare certi antichi schemi mentali, per cui continua a vedere l'aviazione come un mezzo di trasporto riservato ai ricchi (mentre ben sappiamo quanto si siano democratizzati i suoi prezzi e diversificate le sue offerte) oppure troppo inquinante (mentre ormai gli aerei di nuova generazione consumano per passeggero meno di tre litri di carburante ai 100 km, ovvero meno di un'auto media con a bordo duetre persone e circa lo stesso di un treno ad alta velocità).

Per il bene dell'aviazione (e di una sinistra moderna, che in democrazia è utile e importante) non resta che sperare che questa ostilità preconcetta prenda fine un giorno o l'altro.

Filippo Lombardi Presidente ASPASI president of ASPASI

Associazione Passeggeri aerei della Svizzera italiana Italian Switzerland’s Air Passenger’s Association

The good news: the Ticino government has rejected the petition against the loan of 14 million Swiss franks to be made by the Municipal Council for renovation and infrastructure improvements of the Lugano airport, initiated by Martino Rossi, socialist party representative in the Municipal Council of Lugano. The project, crucial to the development and preservation of the airport and all the economic activity it generates, including one thousand employees, will for now proceed.

So, all is well. But for once someone needs to ask why for decades the Left has opposed civil aviation and airports in general with a steadfastness worthy of the best causes. Could it be that these jobs mean little? That workers in this sector are second-class citizens? That an airport is not an important variable in attracting and keeping top businesses

in Ticino, which in turn guarantee jobs and fiscal income?

Unfortunately, we have to accept that on this topic the Left is still today not capable of abandoning certain antique modes of thinking, for which reason it continues to perceive aviation as a means of transportation reserved only for the rich (though it is very well-known that prices and offerings have been completely democratized), or as too polluting (though new generation airplanes consume less than three liters of gasoline per passenger per100 km, less than one medium-sized automobile carrying two to three persons and about the same as a train moving at high speed).

For the good of aviation (and for a modern Left that, in a democracy, is useful and important), what remains is to hope that this prejudicial hostility one day finds an end.

La Politica di DARWIN AIRLINE sicurezza in DARWIN AIRLINE Safety Policy La sicurezza è all'apice delle priorità nel mondo dell'aviazione e DARWIN non fa eccezione.

DARWIN prende atto del fatto che la sicurezza è il fattore più importante nella mission operativa della Compagnia, nella quale tutti, a partire dal CEO in giù, sono responsabili ne favorire il massimo di sicurezza delle operazioni ed hanno l'obiettivo di mantenere condizioni operative sicure, sane e sostenibili a beneficio di clienti, partner, collaboratori e dipendenti.

La sicurezza nell'aviazione non è solo questione di osservanza delle regole, regolamenti e standard operativi, ma anche di impegno, addestramento, pianificazione, motivazione, comunicazione, cooperazione e spirito d'iniziativa di manager e dipendenti della Compagnia, inoltre la questione non riguarda solo le operazioni di volo, ma è il risultato della devozione totale verso la sicurezza e l'efficienza in aria e a terra.

Tutti noi della DARWIN siamo pienamente rispettosi delle indicazioni della nostra Authority, ma anche dei clienti, degli azionisti, del personale, dei passeggeri e del pubblico, allo scopo di soddisfare il bisogno di disporre di un servizio sicuro e affidabile e dobbiamo accettare questa responsabilità nel rispetto della sicurezza aerea, non solo all'interno della compagnia, ma anche verso tutto il settore dell'aviazione.

Per questo, devo chiedere a tutti non solo di sottomettersi rigorosamente al regolamento di sicurezza, ma anche di sviluppare, implementare, mantenere e migliorare costantemente le strategie della Darwin e di darsi da fare per assicurare che tutte le nostre attività si svolgano assolutamente ed esclusivamente all'insegna del più alto livello di sicurezza, nell'asservanza ma anche oltre l'osservanza degli standard

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nazionali e internazionali.

I nostri obiettivi a) Nessun danno a persone e impatto ambientale minimo; b) Controllo rigoroso e revisione di tutte le implicazioni della sicurezza nelle attività aeree; c) Dialogo con lo staff e incoraggiamento della partecipazione attiva a tutti I livelli all'interno del nostro business; d) Apprendimento e giovamento dalla nostra esperienza e da quella degli altri; e) Promozione di una cultura di cui tutti I rappresentanti della Darwin siano portatori.

Allo scopo di raggiungere questi obiettivi DARWIN sta sviluppando, implementando e mantenendo un SISTEMA INTERNO DI MANAGEMENT DELLA SICUREZZA (SMS), teso a: a) Identificare, affrontare e risolvere i pericoli, gli incidenti e I rischi della nostra attività aerea, b) Assolvere e dove possibile andare oltre la legislazione e i regolamenti, c) Addestrare e designare persone, allocare responsabilità e incarichi commisurati con le capacità individuali, d) Stabilire, conquistare e documentare obiettivi per dimostrare un continuo miglioramento della performance, e) Sostenere una cultura che incoraggi il libero e onesto resoconto dei risultati nell'ambito della sicurezza.

La POLITICA DELLA SICUREZZA è al centro di tutta la nostra strategia e fornisce al management le linee guida per sviluppare il SISTEMA INTERNO DI MANAGEMENT DELLA SICUREZZA e a tutti gli impiegati la possibilità di lavorare in tal senso.

Avv. Fabio Parini CEO Darwin Airline

SAFETY is the TOP PRIORITY in aviation, and DARWIN is no exception in this.

DARWIN acknowledges that SAFETY is the most essential and integral factor in satisfying the Company's operational mission, and everybody in the company, from the CEO down, is responsible for the safest operation and has to be strongly committed to maintaining safe, healthy and sustainable operational conditions for our customers, partners, contractors and our people.

Aviation SAFETY is not just a matter of compliance with rules, regulations and standards but is also a matter of commitment, training, planning, motivation, communication, co-operation and initiative of all managers and personnel of DARWIN, and therefore it is not only the concern of flight operations, but the result of total commitment to safety and efficiency both in the air and on the ground.

All of us in DARWIN have to be fully aware of our responsibility to the air Authority, the customers, the shareholders, the personnel, the passengers and the public, to satisfy the need for a safe and reliable service and have to accept this responsibility with respect to aviation SAFETY, not only within the company but also towards the aviation industry as a whole.

Therefore, I call upon all of us to commit not only to strictly follow the company's SAFETY regulations, but also to develop, implement, maintain and constantly improve DARWIN's strategies and processes to ensure that all our aviation activities absolutely and exclusively take place under the highest level of aviation SAFETY performance, meeting and exceeding national and inter-

national standards.

Our goals have to a) seek zero harm to people and minimal impact on the environment; b) rigorously audit and review the SAFETY implications of all our aviation activities; c) consult with staff and encourage active participation at all levels within our business; d) learn and benefit from our own experiences and those of others and e) promote a culture in which all DARWIN staff share these commitments.

In order to achieve these purposes DARWIN is developing, implementing and maintaining an internal SAFETY MANAGEMENT SYSTEM (SMS), which enables to a) identify, assess and manage hazards, impact and risks from our aviation activities, b) meet and where possible exceed legislative and regulatory requirements, c) train and appoint competent people and allocate responsibilities and tasks commensurate with individual skills, d) set, achieve and report objectives and targets to demonstrate continual performance improvement, e) maintain a culture to encourage the free and honest reporting of aviation safety issues.

Our SAFETY POLICY is the key to the company's overall aviation strategy and provides the framework for managers to run the SMS and for all the employees to carry out their duties.

Avv. Fabio Parini CEO Darwin Airline

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Primavera 2009

Novità di stagione Lugano e Schengen. Cosa cambia?

Dal 29 marzo 2009 anche Lugano Airport, come tutti gli scali svizzeri, ha adattato la propria struttura ai cambiamenti previsti dagli accordi Schengen. Verrà quindi garantita la libera circolazione dei passeggeri ai quali, solo all'occorrenza, da parte delle guardie di confine, potrebbe essere richiesto un documento d'identità; restano invece invariati i controlli sulle merci. A Roma Fiumicino, invece, i passeggeri da e per Lugano utilizzeranno i più comodi gate del terminal B (dal B11 al B21), evitando così, finalmente, le attese in coda per il controllo documenti, ancora obbligatorio per i passeggeri provenienti dai paesi extra Schengen.

A Fiumicino, dal check-in al gate.

Con noi.

Siamo lieti di annunciarvi la presenza, a partire dal 29 Marzo 2009, di un nostro supervisore presso il check-in desk (accettazione) e il gate dello scalo romano (imbarco). I passeggeri che partiranno da Roma-Fiumicino avranno così un unico e autorevole punto di riferimento al quale potranno rivolgersi per qualsiasi indicazione o soluzione di cui abbiano bisogno; in tal modo forniremo un servizio di qualità in grado di aumentare ulteriormente l'attenzione nei confronti dei nostri passeggeri.

Milano-Ginevra?

Ora è possibile con il nostro Shuttle Bus. Organizzare una trasferta Milano-Ginevra con ritorno in giornata è ancora possibile. Darwin Airline rimane, infatti, l'unica compagnia aerea che collega il Nord Italia a Ginevra in appena 50 minuti di volo. Dai primi di maggio, sarà ancora più comodo grazie al servizio Shuttle Bus che collegherà il centro di Milano (Stazione MM1/MM2 Cadorna) a Lugano Airport, in coincidenza con i nostri voli per Ginevra.

Prezzo speciale per chi vola su Ginevra Dal 23 marzo fino al 21 aprile, sui voli centrali che collegano Lugano a Ginevra e viceversa - 0D014 Lugano-Ginevra (p.11:10 - a.12:00) e 0D017 Ginevra-Lugano (a.14:50 - p.15:40) - sarà attiva la seguente promozione: 175.- chf (solo andata, tasse di prenotazione escluse).

Il team Darwin Airline vi augura buon volo!

Massimo Boni Communication & Marketing Manager Darwin Airline Per maggiori info e prenotazioni: visitate il sito web www.darwinairline.com o contattate il nostro Call Center +41 (0)848 177 177 66