Evoluzioni n.12 February/March 2010

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Febbraio/Marzo - February/March 2010 N. 12

TRAVEL Andermatt del futuro Andermatt in the future La nuova Torino A brand new Turin LOCAL Il Canton Ticino industriale Industries in Canton Ticino Bissone, terra d’artisti Bissone, land of artists

Fate il vostro gioco!

Faites vos jeux!

Il Casinò di Lugano si rinnova, nelle sale e nell’offerta. Un richiamo di qualità per il turismo e di Roberto Clemen il tempo libero

The Lugano Casino is renewing its premises and its offer. A quality attraction for tourism

by Roberto Clemen and leisure

Linee razionaliste e funzionali all’esterno. Simboli e richiami ‘futuristi’ all’interno. Il Casinò di Lugano cambia volto. E lo fa nel segno del rinnovamento della sua funzione nella città. Non solo punto di riferimento nper gli amanti del gioco, ma anche emblema di una realtà cittadina in grado di fornire servizi ad alto valore aggiunto, come divertimenti e svago. L’offerta culturale e del tempo libero sulle sponde del Ceresio, inoltre, si arricchirà presto del nuovo centro polivalente dell’ex Palace, un progetto di elevato impegno architettonico ed economico.

Evoluzioni ha parlato di tutto questo con Erasmo Pelli, presidente del Casinò di Lugano e vicesindaco della città.

Che ruolo riveste il Casinò di Lugano nella politica di attrazione turistica della città, alla luce anche del proget-

Rational and functional lines outside. Symbols and 'futuristic' appeal inside. The Lugano Casino is changing its look. And it does it under the sign of renewing its function in town. Not only a point of reference for the passionate gamblers, but also the symbol of an urban reality capable to offer services of a high added value, a place of amusement and relax. The cultural and leisure opportunities on the shores of Lake Ceresio will soon be enriched by the new multifunctional center of the former Palace, a project of a great architectural and economic commitment.

Evoluzioni has spoken about these topics with Erasmo Pelli, the president of the Lugano Casino and the vicemayor of the city.

What role does the Lugano Casino play in the city's policy as to touristic attractions, also in the light of the

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In queste pagine, diverse immagini del Casinó di Lugano. Nel dettaglio a sinistra, Erasmo Pelli, Presidente della sala da gioco e vicesindaco di Lugano

to Palace?

«Il Casinò è solo una delle numerose offerte turistiche che la Città presenta.

Accanto alla posizione geografica, al clima, alla cura dei giardini e dei parchi, alle boutiques di richiamo ecc.».

Dopo una prima fase di ristrutturazione, ci saranno altri importanti lavori. Può descriverci di cosa si tratta?

«La prima fase ha toccato il restyling delle sale, in particolare l’offerta per i clienti fumatori. Lo spazio a loro disposizione è notevolmente aumentato e le sale sono diventate più attraenti ed accoglienti. La seconda fase riguarderà la ex-discoteca al 1° piano e la vecchia sala slot al pianterreno».

Casa da gioco anche come luogo di intrattenimento: per quali attività?

«Il target di queste due ultime ristrutturazioni è appunto quello di avere dei luoghi di intrattenimento e di supporto al Casinò: la prima sala sarà infatti trasformata in sala multiuso per eventi quali sfilate, banchetti, spettacoli, tornei, ecc. La seconda, al pianterreno, sarà un lounge bar, molto trendy, con piatti veloci per clientela giovane e meno giovane».

Recentemente è stata indetta una gara per la gestione di sale interne alla struttura. A che scopo e quale progetto ha vinto?

«Per le due sale citate è stato indetto un concorso vinto da una Società italiana che si assumerà in toto le importanti spese di ristrutturazione e la gestione dei locali».

La concentrazione di case da gioco in Ticino e la concorrenza di Campione d’Italia rendono il territorio cantonale assai attrattivo. In cosa si distingue l’offerta del Casinò di Lugano?

«L’offerta del Casinò di Lugano è di qualità medio-alta: ottima accoglienza e cura del cliente, che è messo a proprio agio, con un’offerta di alternative al gioco (bar e passatempi) e un’ottima cucina».

Tutto il mondo del gioco avverte la concorrenza

In these pages, some images of the Lugano Casino. In detail on the left, Erasmo Pelli, the president of the Casino and the vice-mayor of the city

Palace project?

«The Casino is only one among the great number of touristic offers the city presents along with its geographic position, the climate, the care of its gardens and parks, the attractive boutiques...».

After a first stage of the refurbishment, there will be more important works. Can you tell us, what it is about?

«The first stage concerned the restyling of the rooms, with a special regard to the smoking guests. The space at their disposal has been considerably enlarged and the rooms are now more inviting and comfortable. The second stage concerns the former disco on the first floor and the old slot room on the ground floor».

A casino as a place of entertainment as well: for what kind of activities?

«The target of the last two refurbishments is actually to obtain places of entertainment supporting the Casino: the first room will be converted in a multifunctional room for events such as fashion shows, banquets, shows, tournaments, etc. The other one, on the ground floor, will be a very trendy lounge bar, serving fast dishes to a young and not so young clientele».

Recently a tender was called for the management of the rooms with-

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dei giochi on-line. Come può reagire una casa da gioco a questa concorrenza?

«L’unica possibile reazione è entrare con quote proprie in questo mondo in grande espansione. Prima o poi questo campo dovrà essere liberalizzato con giudizio, in favore dei Casinò, per non penalizzare pesantemente questi ultimi».

Il Municipio di Lugano progetta una Fondazione destinata a gestire i proventi della casa da gioco. Perché questa scelta? E a che punto è l’iter di realizzazione?

«La proposta di Fondazione è caduta per motivi fiscali. Il Casinò verserà annualmente 3 milioni di franchi direttamente alla Città nello spirito dello statuto di aiutare il turismo, la cultura e lo sport».

La tassazione praticata sul gioco d’azzardo da parte della Confederazione è molto alta, il 53%. C’è chi dice che sia troppo elevata e che i proventi dei casinò svizzeri dovrebbero restare maggiormente sul territorio, invece di finire a Berna in misura così ampia. Cosa ne pensa?

«Sono perfettamente d’accordo. Sul nostro territorio resta una parte infima rispetto a quanto noi dobbiamo annualmente a Berna. Sul consuntivo provvisorio di circa 80 milioni nel 2009, a Berna vanno ben 41 milioni di tasse (51.3%), mentre in Ticino ne rimane meno di un milione! La tassazione così elevata ci obbliga inoltre a veri e propri salti mortali in caso di flessione degli introiti, come misure sul

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in the structure. For what reason and which project has won?

«For the two mentioned rooms a tender has been called for, won by an Italian company which will assume totally the important expenses for the refurbishing as well as for the management».

The concentration of casinos in Ticino and the competition of Campione d'Italia make the territory of the canton quite attractive. In what respect does the offer of the Lugano Casino stand out?

«The Lugano Casino presents a mediumto-high quality offer: excellent reception and care of the client make him feel at ease, alternatives to the gambling (bar and pastimes) and an outstanding cuisine».

The entire gambling world feels the competition of the online gambling. How can a casino react to this competition?

«The only possible reaction is to participate in this quickly expanding world with quotas of one's own. Sooner or later this sector has to be liberalized, with good sense, in favor of the casinos in order to not cause them too much damage».

The municipality of Lugano plans a foundation intended to manage the proceeds of the casino. Why this choice?

And at what point is the procedure of realization?

«The proposed foundation has been dropped for fiscal reasons. The Casino is going to pay 300 million Francs per year directly to the city according to the statutory intent to support tourism, culture and sports».

The taxation of the gambling by the Confederation is considered very heavy, 53%. There are voices asserting that it is too high and that the proceeds of the Swiss casinos should rather stay on the territory instead of ending up so copiously in Berne. What do you think?

«I absolutely agree. Only a minimum part in respect of what is owed to Berne, stays on our territory. Out of a provisional balance of abt. 80 million in 2009, 41 million (51%) are levied in taxes from Berne, while less than one million stays in Ticino! In case of declining revenues, such a high taxation forces us to real summersaults, implying meas-

personale, sulle sponsorizzazioni e sul marketing. C’è pochissimo spazio poi per gli investimenti e per rendere i Casinò sempre più attrattivi. Una specie di circolo vizioso dal quale è estremamente difficile uscire!».

ures regarding staff, sponsoring and marketing.

Moreover there is almost no scope for investments in order to enhance the attractiveness of the casinos. It is a kind of vicious circle, very difficult to quit».

Sale nuove di zecca

Brand new premises

L'operazione di maquillage è tutt'altro che conclusa e proprio nei prossimi mesi ci sono altri lavori in arrivo. Si tratta di investimenti notevoli, dai quali la casa da gioco si aspetta ritorni importanti.

Il Casinò ha indetto un bando di concorso per la presentazione di proposte riguardanti due sale attualmente inutilizzate, vale a dire l'ex discoteca e l'ex sala kursaal. Diverse le offerte presentate, tra cui anche quella del noto Pr Lele Mora che però è stata scartata in quanto considerata un po' un deja vu e rivolta a una clientela un po' da 'Isola dei famosi'.

Il progetto che si è aggiudicato la gara è quello che prevede al primo piano la realizzazione di una sala multiuso da oltre cento metri quadrati, dove potranno essere anche organizzati quegli eventi che per motivi di spazio sono oggi in stand by, oltre che un caffè e lounge bar al piano terra.

Il costo totale dei lavori, che dovrebbero essere ultimati nel marzo 2010, è ingente: oltre due milioni di franchi.

L'obiettivo non è solo strutturale, ma pure strategico: aumentare l'offerta in maniera tale che il Casinò diventi un luogo di intrattenimento oltre che di gioco.

I nuovi spazi potranno essere utilizzati da target differenti: si pensa alla sala multiuso come un luogo dove possono ad esempio tenersi congressi bancari, oltre che eventi di intrattenimento, mentre il bar è immaginato per una clientela più giovane, che ama la cura dei particolari.

Il Casinò di Lugano ha riaperto i battenti il 29 novembre 2002, dopo aver ottenuto una delle sette concessioni federali di categoria "A" per l’esercizio di un casinò "grandi giochi".

Oggi propone un'offerta di divertimento all'avanguardia in un ambiente grande e confortevole, con una linea continua fatta di accoglienza, signorilità in un'atmosfera elegante.

Gli ospiti del Casinò troveranno cordialità, professionalità e accuratezza nel servizio ai piani come complemento alla ricca proposta di gioco e alle opportunità di relax e ristoro con angoli riservati dove rilassarsi e sorseggiare un drink in compagnia.

All’attivo 420 slot machines dell'ultima generazione e, per gli amanti dei tavoli verdi, offre 20 tavoli da gioco con la più ampia gamma di giochi in Svizzera (black jack, poker, roulette francese, roulette americana, caribbean stud poker, punto banco, Ultimate Texas Hold'em e chemin de fer).

Completano l'offerta di entertainment, tre bar e il prestigioso ristorante panoramico "La Perla del Lago" che si distingue per la raffinata cucina con specialità mediterranee ed internazionali (13 punti Gault Millau).

The making-up is all but finished, and in the next months more works are due. There are remarkable investments at stake, from which the casino expects important returns. The Casinò has advertised a competition for the submittal of projects for two at present unused rooms, i.e. the former disco and the former kursaal. Different offers have been handed in among which the one of the well known PR Lele Mora, which nevertheless was rejected being considered somehow a déjà-vu and addressed to a clientele of the kind of 'Island of the Famous'. The winning project envisages to realize, on the first floor, a multifunctional room of over one hundred square meters where to organize those events that, for the lack of space, at present are on standby in addition to a café and a lounge bar on the ground floor. The overall amount of the expenses for the works to be finished in March 2010, is heavy, over two million Franks. The object is not only structural, but also strategic: to increase the offer so that the Casinò becomes a place of entertainment in addition to the gambling.

The new spaces can be used by different targets: the multifunctional room is thought of as a place where to hold e.g banking congresses., besides entertaining events, while the bar is imagined for a younger clientele who appreciates the care of the details.

The Lugano Casinò has reopened its doors on November 29, 2002, after having been granted one of the seven federal level "A" licenses for running a casino "grands jeux".

Today it offers a choice of vanguard entertainments in a spacious and comfortable environment with a line of conduct of welcoming refinement in an elegant atmosphere. The guests of the Casinò will meet affability, professionalism and an accurate service on the floors in addition to the rich choice of games of chance, and to the opportunities of relaxation and relief in discreet corners where to slow down and sip a drink in good company.

On the assets side: 420 slot machines of the very last generation and, for the lovers of the green table, 20 gambling tables with the largest range of games in Switzerland (black jack, poker, French roulette, American roulette, Caribbean stud poker, punto banco, Ultimate Texas Hold'emand chemin de fer). The provided entertainments are rounded up by three bars and the prestigious scenic restaurant "La Perla del Lago" (pearl of the lake) which stands out for its refined cuisine with Mediterranean and international specialties (13 points Gault Millau).

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I magistri bissonesi

Master Artists from Bissone

Intere famiglie di artisti attive in tutta Europa

Families of artists active in Europe

di Giorgio Mollisi

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by Giorgio Mollisi

Sotto, il logo utilizzato per il cartello alle entrate al borgo di Bissone, nella pagina accanto una veduta del borgo di Bissone

“Benvenuti a Bissone, villaggio storico, bene culturale d’importanza nazionale e patria di grandi artisti”, si legge all’entrata del Comune di Bissone (a sud di Lugano) sulla strada Cantonale, mentre, dietro alla chiesa di San Rocco, una lapide murata nel 1901 ricorda alcuni di questi maestri che furono i “più egregi suoi figli”.

Molti sono gli artisti provenienti da questo fazzoletto di terra che dal periodo romanico hanno operato nelle maggiori fabbriche religiose e nobiliari italiane ed europee, prime fra tutte il duomo di Milano, percorrendo quasi tutti i più importanti centri italiani come Torino, Roma, Venezia, il Friuli, Napoli o Palermo, estendendo poi la loro attività in molte nazioni europee come la Germania, l’Austria, la ex Cecoslovacchia, la Polonia, la Russia, la Spagna, la Svezia, la Danimarca e l’Inghilterra.

Di sicuro Francesco Castelli detto il Borromini è il figlio più illustre di Bissone. La famiglia Castelli di Bissone, unitamente al ramo dei Castelli di Melide, è una delle principali famiglie che hanno dato lustro a questa piccola zona del lago di Lugano.

Non solo la famiglia Castelli, però, è entrata a pieno titolo nei libri della storia dell’arte europea, ma anche altre famiglie di Bissone sono note per aver dato i natali a grandi artisti che hanno operato in tutta Europa. Sono quelle dei Gaggini, dei Tencalla, dei Garovo, dei Caratti, dei Porri, dei Bussi, Maderni…

I Garove-Garovaglio Se la famiglia Gaggini si è distinta in modo particolare nella scultura, Bissone vanta anche nel campo dell’architettura, oltre naturalmente ai Tencalla, anche un altro artista importante come Michelangelo Garove, ingegnere civile e militare, che ha progettato la Venaria Reale a Torino su incarico del re Vittorio Amedeo II di Savoia nel 1699.

La sua famiglia, detta anche dei Garvo, Garrue o Garroue è,

Below, the logo on the sign at the entry to the town of Bissone, on the opposite page a view of Bissone

At the entrance to the town of Bissone on the main road through the canton of Ticino there is a sign that reads “Welcome to Bissone, historic village, national cultural heritage and the birthplace of great artists”. Behind the church of San Rocco, a stone plaque set in the wall in 1901 commemorates some of these master artists, considered the “most eminent of its sons”.

Since Romanesque times, countless artists from this small patch of land worked as artists and craftsmen on some of the greatest religious and aristocratic buildings in Italy and many parts of Europe. The most important is the cathedral of Milan, followed by almost all of Italy’s most important cities, such as Turin, Rome, Venice, the Friuli region, Naples and Palermo, and the artists later expanded their activities to work in a large number of European countries such as Germany, Austria, exCzechoslovakia, Poland, Russia, Spain, Sweden, Denmark and England.

There is little doubt that Francesco Castelli, better known as Borromini, is the most famous artist from Bissone. The Castelli family from Bissone, together with the Castelli branch from Melide, is one of the groups that brought the most fame to this little town on the banks of Lake Lugano.

Nevertheless, the Castelli family is not the only one that has rightly gained its place in the history of European art, as many other families from Bissone are renowned for having famous artists who worked throughout Europe. Their names are widely renowned: Gaggini, Tencalla, Garovo, Caratti, Porri, Bussi, Maderni and more.

The Garove-Garovaglio family While the Gaggini family is particularly well known in the field of sculpture, Bissone also lays claim to many famous architects. In addition to the distinguished name of Tencalla, there is also another important artist, Michelangelo Garove, a civil and military engineer who designed the Venaria Reale in Turin, commissioned by the Duke of Savoy, Victor Amadeus II, in

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Sopra, un dettaglio del Borgo di Bissone A detail of the village of Bissone

comunque, attestata a Bissone fin dalla fine del Quattrocento, anche se, in seguito, la si ritrova anche in Val d’Intelvi (soprattutto dalla seconda metà del Cinquecento, associata agli Allio di Scaria, con cui si imparenta diventando Garovaglio), a Campione e in altri centri del Ticino. Michelangelo, quindi, anche se non nato a Bissone, è d’origine sicuramente bissonese. Impegnato già dal 1670 nel cantiere della Venaria Reale, il Garove, è per lo più ricordato come ingegnere militare, perché partecipa dapprima alla costruzione delle fortificazioni di Ceva e poi, nel 1682-83, a quelle di Villanova, Carmagnola, Chivasso, Fossano e Cherasco. Nel contempo lo troviamo come progettista di alcuni palazzi torinesi (palazzo Ripa di Giaglione e in seguito il Collegio dei nobili). Dal 1683, progetta anche alcuni edifici sacri come la cappella del beato Amedeo di Savoia nel duomo di Vercelli, la chiesa parrocchiale di S. Martino a La Morra e nel 1685 il santuario della Madonna di S. Giovanni a Sommaria del Bosco. La sua principale attività è, però, quella di ingegnere militare e di militare attivo e, dal 1697, è alle dirette dipendenze del duca Vittorio Amedeo II di Savoia e ingegnere di Emanuele Filiberto, principe di Carignano. È sempre la Venaria Reale, comunque, che lo vede impegnato tra il 1709 e il 1710 nel piano nobile, alla nuova Mandria, al nuovo padiglione e al nuovo palazzo (dove aveva una camera tutta per sé), anche se si occuperà della ricostruzione del castello di Saluzzo e, infine, anche del palazzo reale a Torino, di opere al castello di Moncalieri (1711-1713) e anche al castello di Rivoli. Michelangelo Garove morì a Torino nel 1713.

Altri componenti della famiglia Garove sono conosciuti come architetti e scalpellini fin dal Cinquecento. Un Paolo Garovi di Bissone, ad esempio, eseguì opere nella cattedrale di Atri, in pro-

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1699. In Bissone his family – whose name was also spelled Garvo, Garrue or Garroue – can be traced as far back as the end of the 15th century, even though other branches with the same name lived in Intelvi Valley (above all after the second half of the 15th century, marrying into the Allio family from Scaria and changing their name to Garovaglio); other branches lived in Campione and other towns in Ticino. Consequently, although he may not actually have been born in Bissone, Michelangelo Garove is certainly of Bissone stock.

In 1670 Garove was already involved in the construction of the Venaria Reale, but he was mainly remembered as a military engineer because he participated in the construction of the fortifications at Ceva and then, in 1682–83, those at Villanova, Carmagnola, Chivasso, Fossano and Cherasco.

Between these operations he designed several palazzi in Turin (the palace of the Ripa di Giaglione family and later, the Collegio dei Nobili). However, after 1683 he also designed several religious buildings such as the Beato Amedeo di Savoia chapel in the Vercelli cathedral, the parish church of San Martino at La Morra and, in 1685, the sanctuary of the Madonna di San Giovanni in Sommariva del Bosco.

Nevertheless, his main activity was that of military engineer and active officer, and after 1697 he served directly under the orders of Victor Amadeus II, Duke of Savoy, and was engineer to Emmanuel Philibert, Prince of Carignan. In 1709–10 at the Venaria Reale he worked on the piano nobile, the new Mandria construction, the new pavilion and new palace, although he also oversaw the reconstruction of the Castle of Saluzzo and the Royal Palace in Turin; he also worked on the Castle of Moncalieri (1711–13) and the Castle of Rivoli.

Michelangelo Garove died in Turin in 1713.

Other members of the Garove family were well known as architects and stone-dressers as far back as the 16th century.

For example, a certain Paolo Garovi of Bissone worked on the cathedral of Atri in the province of Teramo, while other members of the Garove family – such as Bernardino, Pietro, the son of Paolo, and Antonio, the son of Antonio – were documented in 1497 for the construction of an altar in the church of San Carpoforo in Bissone. In any case, Leone Garovo di Francesco, born in Bissone around 1577, was the founder of the Garovi family; he had four sons, all of whom active in the 17th century. His son Giacomo, born in 1625, was a sculptor in Genoa, where he had a workshop with his son Bernardo (1652–1717), also a sculptor. Gian Pietro, Leone’s second son, worked mainly in Piacenza. He died in Bissone in 1686 and was buried in the chapel of San Gregorio in the church of San Carpoforo, as was his brother Giacomo. Leone’s third son Carlo was also a sculptor and in turn had three sons, Battista, Costante and Francesco. After working for a period in Genoa, the eldest son travelled to Portugal, where he opened a workshop; Costante and Francesco, who created the tabernacle of San Carpoforo in Bissone, went their separate ways, the former settling in Piacenza and latter in Genoa. Other members of the family instead worked in Rome, such as the stonecutter Leone di Tommaso, who initially worked at the bottega of Carlo Maderno (his uncle), later setting up his own workshop

vincia di Teramo, mentre altri Garove come Bernardino, Pietro, figlio di Paolo, e Antonio, figlio di Antonio, sono citati nel 1497 per la costruzione di un altare nella chiesa di S. Carpoforo a Bissone. Ad ogni modo, è Leone Garovo di Francesco, nato a Bissone intorno al 1577, il capostipite dei Garovi; avrà quattro figli, attivi nel ‘600.

Giacomo, suo figlio, nato nel 1625, fu scultore a Genova dove aveva bottega con il figlio Bernardo (1652-1717), pure scultore.

Gian Pietro, secondo figlio di Leone, fu attivo invece a Piacenza.

Morì a Bissone nel 1686 e fu sepolto nella cappella di S. Gregorio nella chiesa di S. Carpoforo, come il fratello Giacomo. Anche Carlo, terzo figlio di Leone, fu scultore ed ebbe tre figli, Battista, Costante e Francesco. Il primo, dopo aver lavorato a Genova, si trasferì in Portogallo dove ebbe bottega; Costante e Francesco, invece, che eseguirono il tabernacolo di S. Carpoforo a Bissone, si stabilirono il primo a Piacenza e il secondo a Genova. Alcuni Garovo furono invece attivi a Roma come Leone di Tommaso, lapicida, che lavorò prima nella bottega di Carlo Maderno (di cui era nipote) e poi con una propria bottega che possedeva presso S. Giovanni dei Fiorentini oltre a un deposito di marmi nei pressi di S. Pietro. Nella sua bottega accolse anche il giovane Francesco Borromini, giunto da Milano. Leone morì a Roma cadendo da una impalcatura della basilica di S. Pietro e fu sepolto nella chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini. Alla sua morte Carlo Maderno curò i suoi interessi e Francesco Borromini acquistò la quota della società a lui appartenuta.

I Garove furono attivi anche in Europa del nord.

Domenico Garovaglio, ad esempio, nel 1558 fu nominato nobile da Ferdinando I, unitamente ai suoi fratelli e a tutti i suoi discendenti.

near San Giovanni dei Fiorentini; he also had a marble depot near St Peter’s Basilica. He took on the young Francesco Borromini, who had just arrived from Milan. Leone died in Rome after falling from scaffolding while working on St Peter’s Basilica and was buried in the church of San Giovanni dei Fiorentini. Upon his death, Carlo Maderno looked after his estate and Borromini bought Leone’s share of the business.

The Garove family was also active in northern Europe. For example, in 1558 Ferdinand I granted Domenico Garovaglio, together with his brothers and all his descendents, a title of nobility. Giovanni Garove, a stucco artist, worked in Sweden and in 1663 Karl Gustav Wrangel commissioned him to decorate the palace in Stockholm. He also decorated Drottningholm Palace and in 1672–73 the palace of Colonel Thomas van der Noot, also in Stockholm. In Germany Garove worked on the castle chapel in Weissenfels and on the Residential Palace at Eisenberg (1677-79); in Leipzig he decorated the Alten Börse, or Old Stock Exchange (1681), the castle in Berlin (1682) and the Castle of Friedenstein in Gotha.

Carlo Garove, who may have been Giovanni’s son, also moved to Sweden, where he executed many stuccoes in the palaces and castles of major cities. He died in Drottningholm in 1697.

The Porri, Porro, Pario family This was an eminent family composed chiefly of architects and Giacomo can probably be cited as its most famous member.

Documents state that he worked in Silesia as of 1539 for the Bishop of Wroclaw while rebuilding the medieval castle of Bolkow. Records show he was in Brzeg in 1543 after he was appointed architect of the ducal court, and he settled there, establishing a flourishing architectural decoration workshop, employing his sons and offering authentic “turnkey” solutions.

He became so renowned that his fame spread beyond Silesia and his workshop became the most popular in central Europe, spreading as far as Stockholm to the north, and Bohemia and Moravia to the south. In Brzeg, Porri directed the reconstruction of the castle, calling in his brother Francesco to help on A sinistra, la lapide di Bissone che ricorda i suoi concittadini illustri e, sotto, la scritta che indica la contrada Garovaglio, sempre a Bissone On the left, the tablet in Bissone that commemorates the town’s illustrious citizens and, below, the sign that indicates the Garovaglio district, also in Bissone

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Giovanni Garove, stuccatore, fu attivo in Svezia al servizio, nel 1663, di Carlo Gustavo Wrangel decorando il suo palazzo a Stoccolma. Decorò anche il castello di Drottningholm e nel 167273 un altro palazzo a Stoccolma. In Germania, invece, il Garove lavorò a Weissenfels, ad Eisenberg (1677-79), a Lipsia per la decorazione della Alten Börse (1681), a Berlino al castello (1682) e a Friedenstein zu Gotha, al castello. Anche Carlo Garove, forse figlio di Giovanni al cui seguito si trasferì in Svezia, eseguì molti lavori a stucco in palazzi e castelli delle maggiori città. Morirà a Drottningholm nel 1697.

I Porri, Porro, Pario Grande famiglia soprattutto di architetti che hanno in Giacomo forse il loro capostipite più famoso. Lo incontriamo in Slesia dal 1539 al servizio del vescovo di Wroclaw mentre ricostruisce il castello medievale di Bolkow. Lo ritroviamo poi nel 1543 a Brzeg come architetto della corte del duca e lì si stabilì creando una fiorente bottega di decorazione architettonica in cui operavano anche i suoi figli proponendo ai committenti edifici “chiavi in mano”. Divenne così famoso che la sua fama si estese oltre la Slesia e la sua bottega divenne la più ricercata in tutta l’Europa centrale spingendosi fino a Stoccolma a nord, alla Boemia e alla Moravia a sud. A Brzeg il Porri diresse la ricostruzione del castello, chiamando nel 1566 in aiuto anche il fratello Francesco.

Dal 1564 al 1569 a Brzeg costruisce il Ginnasio (nell’intenzione del duca doveva diventare l’università) e anche il palazzo del Municipio con il genero Bernardo Neuroni di Lugano. Nel 1569 va

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the project in 1566. Between 1564 and 1569 he built the Gymnasium (school of higher education) in Brzeg (the duke’s intention was to convert it into a university) as well as the Brzeg Town Hall, with the help of his son-in-law Bernardo Neuroni of Lugano. In 1569 he travelled to Warsaw to the Polish court. However, he soon returned to Brzeg, where he remained until his death in 1575.

His brother Francesco, born in Bissone around 1527, was also part of his workshop. In the 1540s he was working in Chojnow (north-west of Wroclaw), where there was a very important bottega of “Lake Masters” who worked on architectural and sculptural projects, monopolising this market; Francesco seems to have been its main representative. In Chojnow, Francesco carried out the transformation work on the castle of the Piast princes before he moved to Germany to work for Johann Albrecht I, Prince Elector of Saxony. Between 1558 and 1565 he built the Güstrow Castle and, a few years later (1565–72), those of Schwerin, Bützow, Rostok, and Dargun in Mecklenburg, probably returning to Chojnow in the winter. In 1566 he was called by his brother to Brzeg, as noted, but was later invited to Sweden by King John III Vasa to serve as first royal architect. In Sweden Francesco rebuilt In basso, Johannes Weber, Sulla sponda di Bissone, 1886, incisione su legno; a destra, Alberto Salvioni, Bissone, 1944 ca., olio su tela Below, Johannes Weber, On the Banks of Bissone, 1886, wood engraving; on the wright, Alberto Salvioni, Bissone, c. 1944, oil on canvas

a Varsavia alla corte polacca, chiamato dal re Sigismondo Augusto, dove firma il contratto per la progettazione del castello reale con l’architetto Giovan Battista Quadro, ma ben presto ritornò a Brzeg fino alla morte avvenuta nel 1575.

Della sua bottega faceva parte il fratello Francesco, nato a Bissone nel 1527 ca. Lo troviamo negli anni Quaranta a Chojnow (a nordovest di Wroclaw), dove esisteva una bottega degli Artisti dei laghi molto importante, che eseguiva opere sia architettoniche e sia scultoree, monopolizzando il mercato e di cui forse era lui stesso il massimo esponente. A Chojnow, Francesco eseguì la trasformazione del castello dei principi Piast, prima di trasferirsi in Germania al servizio del principe Johann Albrecht I, Kurfürsten von Sachsen.

Nel 1558/1565 costruì il castello di Güstrow e, qualche anno dopo (1565/1572) alcuni castelli nel Meclemburgo, ritornando probabilmente d’inverno a Chojnow. Nel 1566 viene chiamato dal fratello, come abbiamo visto, a Brzeg, ma, in seguito, partì per la Svezia invitato dal re Giovanni III Wasa ad occupare la carica di primo architetto reale. In Svezia Francesco ricostruì i castelli di Uppsala e di Stoccolma, chiamando in Svezia i componenti della sua famiglia che si trovavano in Slesia. Francesco morì a Uppsala nel 1580. Terzo fratello di Giacomo è l’architetto e ingegnere militare Giovan Battista, che vive tra il 1519 e il 1582.

Dapprima opera con il fratello a Brzeg e poi si trasferisce al castello di Schwering (Germania), architetto del duca di Meclemburgo, e poi a Güstrow. Nel 1599 ritorna a Brzeg e l’anno seguente costruisce la Schlosskirche di Schwering, finita nel 1568.

Nel 1571-72 costruisce il seggio reale nel duomo di Schwering e nel 1572 si trasferisce in Svezia con il fratello Francesco come ingegnere militare. Nel 1580 ritorna in Germania al servizio del duca Ulrico del Meclemburgo e nel 1582 è di nuovo in Slesia e a Bislobrzegi per i lavori del castello.

Come si diceva, Giacomo Porri aveva creato una bottega in Slesia che si occupava della progettazione, della direzione dei lavori e della decorazione. Principali attori della bottega, oltre ai fratelli, erano anche i suoi figli che erano specializzati sia nella costruzione sia nella decorazione. Cristoforo, infatti, di professione stuccatore, lo troviamo verso il 1537 in Slesia e dal 1558 al 1572 nel Meclemburgo in Germania e, nel 1572, in Svezia.

Domenico, l’altro figlio di Giacomo, era invece mastro da muro.

Nel 1572 lo incontriamo assieme ai suoi parenti nei castelli tedeschi e, in seguito in Svezia con il fratello Cristoforo.

I Caratti La famiglia Caratti di Bissone ebbe fra i suoi componenti un grande architetto, Francesco, nato circa nel 1610-15 a Bissone da Paolo Antonio e Veronica Maderni, che lavorò soprattutto a Praga dove morì nel 1679. Lo troviamo al servizio dell’imperatore Ferdinando II d’Asburgo già nel 1632 e l’anno successivo alla

the castles of Uppsala and Stockholm, and had the members of his family who were living in Silesia join him in Sweden.

Francesco died in Uppsala in 1580.

The third of Giacomo’s brothers was the architect and military engineer Giovan Battista, who lived between 1519 and 1582.

Initially he worked with his brother at Brzeg, but then he moved to Schwerin Castle (Germany) and afterwards, to Güstrow.

In 1599 he returned to Brzeg and the following year built the church at Schwerin Castle, completed in 1568. In 1571–72 he built the royal throne in Schwerin Cathedral, and in 1572 he moved to Sweden with his brother Francesco as a military engineer. In 1580 he returned to Germany to work for Ulrich, Duke of Mecklenburg and in 1582 he was again in Silesia and Bialobrzegi to work on the castle. As already noted, Giacomo Porri established a workshop in Silesia that dealt in architectural design, construction supervision and decoration. Apart from his brothers, the main figures at the workshop were his sons, who specialised in both construction and decoration. In fact Cristoforo, who was a stucco artist, was in Silesia around 1537, and from 1558 to 1572 he was in Mecklenburg, Germany, at the castles of Güstrow and Schwerin, where he worked with his uncles; in 1572 we find him at Nyköping Castle in Sweden.

Domenico, Giacomo’s other son, was a master mason. In 1572 he was working with his relatives at the castles of Güstrow and Schwerin, and he later went to Sweden with his brother Cristoforo to work on the castles of Orebro, Kalmar and Borgholm.

The Caratti family The Caratti family from Bissone included a famous architect, Francesco, born to Paolo Antonio and Veronica Maderni, in Bissone somewhere around 1610–15; he was active mainly in Prague, where he died in 1679.

He worked for Emperor Ferdinand II of the House of Habsburg in 1632, and the following year he worked on the construction of Roudnice Castle. In Prague, Caratti designed and built the church of St Mary Magdalene (1654–58), the castle of the Lobkowicz family (1652–65) and Nostitz Palace (1660), as well as the façade of St George’s Basilica at Prague Castle (c.

1670). Nevertheless, the work that made him famous was the design of Czernin Palace in Lorentasnské Namésti, perhaps the largest palace in Prague, which is renowned for its unusually wide façade of 150 metres; it was built between 1670 and 1676.

The Bussi family Another family from Bissone that boasted several famous

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costruzione del castello di Roudnice. A Praga il Caratti è l’artefice della chiesa di S. Maria Maddalena (1654-1658), del castello della famiglia Lobkowicz (1652-65) e del palazzo Nostitz (1660), oltre che della facciata di S. Giorgio del castello di Praga (ca. 1670).

Ma l’opera che più gli diede notorietà fu la progettazione del palazzo Czernin sulla Lorentasnské Namésti, forse il più grande palazzo di Praga con una lunghezza del fronte di ben150 metri, costruito fra il 1670 e il 1676.

I Bussi Un’altra famiglia bissonese che ha espresso importanti artisti attivi in Europa a Nord delle Alpi è quella dei Bussi o Busi (anche Bossi o Buzzi). Due sono i più importanti rappresentanti di questa famiglia bissonese, il pittore Carlo Antonio e lo stuccatore Santino.

Figlio di Giovanni Francesco e di Anna Maria Pusterla, Santino nacque a Bissone nel 1664. È probabile che la sua formazione sia avvenuta a Milano anche se di lui non si trova traccia né in Lombardia né in Ticino. Doveva però essere artista conosciuto se fu il principe Eugenio di Savoia in persona a chiamarlo a Vienna negli anni Novanta del Seicento. Ottenuta la cittadinanza viennese nel 1698, fu nominato nel 1714 stuccatore di corte. A capo di una grande bottega, il Bussi ebbe come committenti, oltre che la corte imperiale, i nobili dell’impero, l’alto clero e importanti ordini religiosi di monasteri e abbazie. La sua attività si svolse comunque non solo in Austria ma anche in Boemia e Moravia, in Slesia e persino in Ungheria. A Vienna naturalmente passò la maggior parte degli anni della sua vita e decorò palazzi come quello di città del principe Eugenio (1698), i due palazzi Liechtenstein, il Belvedere superiore (1722-23), il palazzo Schwarzenberg (1728), il palazzo Harrach (dopo il 1728), oltre alle chiese del monastero di S. Dorotea (1702-05) e a quella di S. Pietro, dove utilizza i modelli di suo genero, il famoso architetto e scenografo bolognese Antonio Galli Bibiena (dopo il 1730). Decorò anche palazzi a Salisburgo e, a Breslavia, la cappella del principe elettore sita nel duomo (ca. 1723). Decorò inoltre la chiesa abbaziale di Dürnstein (1723-24), l’abbazia di Melk (1724), il monastero di Klosterneuburg (dopo il 1729). Il Bussi operò quindi nelle più importanti abbazie asutriache e non è escluso che fosse presente anche in quel santuario dell’arte dei “maestri dei laghi” come il monastero agostiniano di St. Florian (1715). A Praga, invece, Santino Bussi decora il palazzo Clam-Gallas (1715-19) e il palazzo Cernin (intorno al 1690). In Ungheria è attribuita allo stuccatore bissonese la decorazione del castello di Eugenio di Savoia a Rackeve, a sud di Budapest. Inventore di motivi floreali a stucco, come i racemi, accanto ai motivi con i nastri sia rettilinei e sia a spirale, che probabilmente introduce per la prima volta nella Vienna sontuosa dei palazzi nobiliari, Santino Bussi è considerato, con Alberto Camesina, uno dei più importanti stuccatori attivi in Austria dopo la cacciata dei Turchi dall’Ungheria. Santino Bussi morì a Vienna nel 1736 passando il testimone ad Antonio Gaetano, figlio di suo fratello Carlo Antonio, morto prematuramente, mentre eseguiva gli affreschi nella chiesa di S. Egidio a Vöcklabruck. Anche il nipote, come aveva fatto Santino (che aveva portato a termine addirittura gli affreschi non finiti dal fratello in S. Egidio), terminò le decorazioni del monastero di Klosterneuburg.

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artists who worked in central Europe is the Bussi or Busi family (also spelled Bossi or Buzzi). The two most outstanding artists in this family were the painter Carlo Antonio (the subject of an essay in this book) and the stucco artist Santino. The son of Giovanni Francesco and Anna Maria Pusterla, Santino was born in Bissone in 1664. It is probable that he was apprenticed in Milan, even though there are no traces of his work in Lombardy or the Ticino area.

However, he must have been a well-known artist since Prince Eugene of Savoy personally called him to Vienna in the 1690s.

He was granted Viennese citizenship in 1698 and was appointed court stucco artist in 1714. Bussi headed a large workshop and received commissions from very important patrons, including the Imperial Court, the aristocracy, highranking clergy and important religious orders with abbeys and monasteries. He collaborated with renowned architects who worked in Austria, such as Lukas von Hildebrand and Johan Fischer von Herlach.

Nevertheless, his work was not limited to Austria, as he also worked in Bohemia, Moravia, Silesia and even in Hungary.

Naturally, he spent most of his life in Vienna decorating palaces such as the city palace of Prince Eugene (1698), the two Liechtenstein palaces, the Garden Palace, (1704–06), the Upper Belvedere Palace (1722–23), Schwarzenberg Palace (1728), Harrach Palace (after 1728), as well as the churches of the monastery of St Dorothy (1702–05) and that of St Peter, which he based on the model by his son-in-law, the famous architect and stage designer from Bologna, Antonio Galli Bibiena (after 1730).

Furthermore, he decorated buildings in Salzburg, such as Mirabell Palace (1713) and Schwarzenberg Castle at Hirschstetten (1719), and the chapel of the prince elector in the Breslavia cathedral (c. 1723). He also decorated the church of Dürnstein Abbey (1723–24), the famous Melk Abbey (1724) and the Klosterneuburg Priory (after 1729). In short, Bussi worked at the most important abbeys in Austria, and he may also have worked on the artistic shrine of the “Lake Masters”: the Augustinian monastery of St Florian (1715). In Prague Bussi decorated Clam-Gallas Palace (1715–19), and near the Bohemian capital, he decorated eleven rooms in Kolodĕje Castle (1710–11). In Hungary, Bussi has been attributed with the decoration of the castle of Prince Eugene of Savoy in Ráckeve, south of Budapest. Bussi invented stucco floral motifs, such as vines, alongside both straight and spiral ribbon motifs, which were probably first introduced in Vienna’s lavish aristocratic palaces. Together with Alberto Camesina, Santino Bussi is considered one of the most important stucco artists who worked in Austria after the Turks were driven from Hungary.

Bussi died in Vienna in 1736, leaving his activity to Antonio Gaetano, the son of his brother Carlo Antonio, who met an untimely death while frescoing the church of St Giles in Vöcklabruck. Following in the footsteps of Santino, who completed his brother’s unfinished frescoes in the church of St Giles, the artist’s nephew terminated the decorations in the monastery of Klosterneuburg.

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Libri

Books

Ecco per i nostri passeggeri alcuni consigli di lettura della Libreria Casagrande di Bellinzona, accuratamente selezionati dalla sua gamma di generi letterari, destinati ad un’ampia varietà di lettori. Desideriamo citare anche opere di autori ticinesi, per promuovere il legame con il nostro territorio (www.casagrande-online.ch).

Here is some suggested reading from Casagrande Bookstore in Bellinzona, carefully chosen from its vast selection to suit a wide range of tastes.

We also reccommend some authors from Ticino to promote and keep in touch with local culture (www.casagrande-online.ch) fiction

romanzo

Il fiore del frangipani Hitiura Vaite Célestine

Frangipani: A Novel Hitiura Vaite Célestine

A Tahiti ci sono cose che non cambiano mai: donne che cercano l'amore, uomini che rifuggono le responsabilità, suoceri impiccioni, figli che combinano guai, problemi finanziari... Ma non è così un po' ovunque? Materena, di professione cameriera, vive con il poco affidabile Pito e i figli. Lavoratrice instancabile e dotata di grande buon senso, la forte e leale Materena diventa presto il punto di riferimento delle donne dell'isola, che corrono da lei a confidarsi e a chiedere consigli. Perché Materena ha una parola buona per tutte e la giusta soluzione a portata di mano. Solo sua figlia Leilani le dà filo da torcere, e la sua educazione rappresenta una vera sfida. Ma il segreto di Materena è non abbattersi di fronte agli imprevisti che la vita riserva. English: Frangipani: a novel.

In Tahiti there are things that never change: women searching love, men fleeing their responsibilities, nosy in-laws, children getting into trouble, money problems... But is it not like this everywhere? Materena, a waitress by profession, is living with the not very reliable Pito and the children. A tireless worker, blessed with a wonderful common-sense, the strong and loyal Materena quickly becomes the person to whom the women on the island relate, to whom they open their hearts and whom they ask for advice, since Materena has a good word for all and the right solution at hand. Only her daughter Leilani causes her a lot of trouble and her education is a real challenge. But Materena's secret is to not lose heart in front of the unexpected events of her life.

romanzo

fiction

Cuba libre. Vivere e scrivere all'Avana

Cuba Libre. Life and written in the Havana

Sánchez Yoani

Sánchez Yoani

Yoani Sánchez è un strana dissidente: non denuncia, non attacca, non contesta. Semplicemente racconta nel suo blog cosa significa vivere oggi nel regime comunista di Cuba: la difficoltà di fare la spesa e la fame cronica, l'arte di ripararsi gli elettrodomestici guasti, la lotta per leggere le vere notizie tra le righe del giornale di partito, la paura del ricovero in ospedale dove manca anche il necessario per sterilizzare, la convivenza forzata con la propaganda che si insinua nei media, nelle piazze e nelle scuole, il panico quando arrivano le convocazioni della polizia, la preoccupazione per gli amici in carcere, la nostalgia per i tanti che sono fuggiti e la delusione per tutti quelli che hanno smesso di credere al futuro. Ma soprattutto sfata il falso mito dell'efficienza castrista e descrive, tra tenerezza e rabbia, la frustrazione per le potenzialità inespresse e i sogni perduti di chi, come lei, è nato nella Cuba degli anni Settanta e Ottanta e si ritrova rinchiuso in un'utopia che non gli appartiene. Di questa generazione Yoani è diventata l'inconsapevole portavoce, e il suo blog, che ha fatto il giro del mondo, è ora un libro. English: Cuba Libre. Life and written in the Havana.

Yoani Sánchez is a strange kind of dissident: she does not denounce, she does not attack, she does not contest. She just tells in her blog what it means to live today under the communist regime of Cuba: the difficult day-to-day shopping and the chronic hunger, the skill of repairing the broken household appliances, the struggle of reading the true news between the lines of the party's newspaper, the fear of hospitalization when even the essentials for sterilization are lacking, the forced cohabitation with the propaganda worming its way into the media, the streets and the schools, the panic in front of the summons by the police, the worries for the friends in jail, the longing for those many who fled and the disillusion of those who stayed believing in the future. Above all she discredits the false myth of the Castroist efficiency and describes, between tenderness and anger, the frustration for the unexpressed potential and the lost dreams of those who, like herself, have been born in the Cuba of the seventies and eighties and find themselves locked in an utopia not belonging to them. Yoani has become the unaware speaker of this generation and her blog, which went round the world, is now a book.

romanzo

fiction

Musica leggera

Musica leggera

Roberto Garbuglia

(Light Music)

Roberto Garbuglia C'è un momento, a metà strada tra l'infanzia e l'età adulta, in cui tutto appare immobile ma sul punto di esplodere. In Musica leggera Daniele Garbuglia trova le parole e le immagini per raccontare la crudeltà e la tenerezza di questo momento, uno dei passaggi più misteriosi e inevitabili della vita.

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There is a moment, halfway between childhood and adulthood, when everything appears motionless but about to explode. In Musica leggera Daniele Garbuglia finds the words and the images to tell the cruelty and the tenderness of this moment, one of the most mysterious and inevitable passages of life.

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romanzo

fiction

Sono nato con la sabbia negli occhi Dayak Mano

Born with sand into the eyes Dayak Mano

"Sono nato con la sabbia negli occhi. Questo avveniva a Tidène, nel cuore delle montagne dell'Aïr, all'inizio della stagione delle piogge. Mia madre mi diceva: "Mano, sotto la tua lingua si nasconde il miele, ma non lasciare mai il deserto poiché il deserto purifica l'anima. Lontano da esso, sei sordo e cieco".

Così parlano le madri Tuareg. Per pudore, esse nascondono le loro preoccupazioni con allegorie. Un potere che le rende poetesse e sovrane. Io non sapevo che esistesse un altro mondo.

Come avrebbe potuto esistere, mentre proprio dietro le nostre tende c'era la sabbia, la sete e il nulla?" Un libro di narrativa autobiografica da cui emergono gli stili di vita e la cultura del popolo Tuareg. English: Born with sand into the eyes.

"I have been born with sand into my eyes. This happened at Tidène in the middle of the Aïr mountains at the beginning of the rain season. My mother used to say: "Mano, under your tongue the honey is hiding, but never leave the desert, since the desert purifies the soul. Far from it you are deaf and blind." Thus speak the Tuareg mothers.

For shame, they hide their worries behind allegories. A power rendering them poets and queens. I ignored the existence of another world. How could it exist if right behind our tents there were the sand, the thirst and the nothing?" An autobiographic book telling the ways of live and the culture of the people of Tuareg.

romanzo

fiction

Cocos Island - una congettura Alex Capus

Cocos Island - una congettura (Cocos Island - A Conjecture) Alex Capus

In che modo Robert Louis Stevenson scoprì l'Isola del tesoro? E soprattutto, l'Isola esiste davvero? Queste domande continuano a stuzzicare milioni di lettori, cacciatori di tesori e altri avventurieri, che cercano sempre nel posto sbagliato. Di questo si convince Alex Capus con la sua ricostruzione della vita e delle ossessioni dello scrittore scozzese.

Assieme alla vicinanza a Stevenson e alla sua famiglia, questo romanzo fa crescere nel lettore un senso di mistero, bruciante e persistente come una febbre tropicale.

La delazione Roberto Cazzola

romanzo

Nella Torino occupata del 1944 una diciassettenne - sradicata e ambiziosa - denuncia i vicini di casa, una coppia di fidanzati. Per l'ebrea Selma Lavàn è la deportazione a Bergen Belsen. Alfredo Dervilles tenterà di dimenticare la fine violenta di quell'amore, riuscendovi solo in apparenza.

Questo romanzo ricostruisce un'epoca, una città con i suoi paesaggi industriali e fluviali, i suoi sotterranei, e mette in campo una vasta, emblematica rete di personaggi, cercando una risposta alla domanda: perché Luigia Zonga ha denunciato un'innocente?

L'animale guida

How did Robert Louis Stevenson discover Treasure Island? And, above all, does the island really exist? These questions keep intriguing millions of readers, treasure-hunters and other adventurers who continue searching in the wrong place. Alex Capus is convincing himself about that while recreating the life and the obsessions of the Scottish writer. Together with the closeness to Stevenson and his family, this novel raises in its readers a persistent sense of mystery burning like a tropical fever.

La delazione (The Betrayal) Roberto Cazzola

In the occupied city of Turin, in 1944 a rootless and ambitious girl of seventeen betrays her neighbors, a couple of fiancées.

For the Jewish Selma Lavàn this means the deportation to Bergen Belsen. Alfredo Dervilles succeeds only apparently in trying to forget the violent end of this love. This novel recreates an epoch, a city with its industrial and riverside landscapes as well as with its underground, and shows a vast, emblematic network of characters, looking for an answer to the question: why did Luigia Zonga betray an innocent?

short stories

racconti

Tommaso Soldini

fiction

L'animale guida (The Animal Guide) Tommaso Soldini

Per chi avanza sul confine tra l'amore e il disamore, la lucidità e la follia, l'integrazione e l'isolamento, è facile scartare di lato senza neanche accorgersene, guardarsi allo specchio e non riconoscersi più. Quattro racconti su un'instabilità che da economica si fa esistenziale e identitaria, ambientati tra New York e le vallate alpine, in un centro e in una periferia che finiscono per coincidere.

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For those advancing on the borderline between love and estrangement, lucidity and madness, it is easy to swerve to the side, to look into the mirror without recognizing themselves. Four short stories about an economic unsteadiness becoming a matter of existence and identity, set between New York and the Alpine valleys, in a center and in a periphery which end up by overlapping.

IL GIORNALE DELLE MOSTRE EUROPA

THE EXHIBITION JOURNAL EUROPE

Una selezione di esposizioni d’arte in Europa, aperte durante la primavera 2010

A selection of art exhibits in Europe during Spring 2010

Ginevra

Art and Its Markets: Flemish and Dutch Painting Musée d’Art et d’Histoire, 1 October 09-29 August 10

L’esposizione si pone due obiettivi. Da una parte presenta al pubblico una parte importante ma poco conosciuta delle collezioni del Musée d'art et d'histoire, una selezione di pitture fiamminghe e olandesi dei secoli XVII e XVIII, oggi restaurate. Dall’altra permette di analizzare un fenomeno importante che si sviluppa nell’antica Olanda nel periodo: la nascita di un mercato dell’arte. Attraverso differenti sezioni, la mostra mette in evidenza i principali aspetti del fenomeno e nello stesso tempo il gusto dei collezionisti ginevrini per la pittura olandese del Secolo d’Oro.

The first of this exhibition’s two aims is to show the public a selection of recently restored seventeenthand eighteenth-century Flemish and Dutch paintings, which constitute an important yet relatively unknown part of the collections of the Musée d’Art et d’Histoire.

The second is to analyse the creation of a flourishing art market, which came about in the Netherlands in those years. The various sections of the exhibition illustrate the main aspects of this phenomenon, while also revealing the taste for the Dutch Golden Age among collectors in Geneva.

Londra

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Geneva

L’arte e i suoi mercati: pittura fiamminga e olandese Musée d’art et d’histoire, 1 ottobre 09 - 29 agosto 10

London

Il vero Van Gogh: l’artista e le sue lettere Royal Academy, 23 gennaio - 18 aprile

The Real Van Gogh: The Artist and His Letters Royal Academy, 23 January - 18 April

L’esposizione si concentra sugli aspetti meno noti dell’opera del maestro olandese. In mostra 35 lettere, indirizzate per lo più al fratello Theo, ma anche ad altri artisti, come Emile Bernard e Paul Gaugin, 30 disegni e 65 dipinti provenienti da collezioni internazionali pubbliche e private. Quando possibile, gli schizzi pubblicati da Van Gogh sulle lettere sono esposti accanto ai quadri e ai disegni ai quali si riferiscono. Tra le principali opere in mostra, “Autoritratto come artista” e “Ingresso al Parco pubblico di Arles” (entrambi del 1888).

The exhibition focuses on less well-known aspects of the works of the great Dutch master. 35 letters, most of which are addressed to his brother Theo, but also to other artists, such as Emile Bernard and Paul Gauguin, are on show, together with 30 drawings and 65 paintings from public and private collections around the world. Wherever possible, the sketches in Van Gogh’s letters are shown next to the paintings and drawings they refer to. Leading works on show include his “Self Portrait As an Artist” and The “Entrance to the Public Park in Arles” (both dated 1888).

Rovigo

Rovigo

Bortoloni, Piazzetta, Tiepolo: il ‘700 veneto Pinacoteca di Palazzo Roverella 30 gennaio - 13 giugno

Bortoloni, Piazzetta, Tiepolo: 18th-Century Veneto Pinacoteca di Palazzo Roverella 30 January - 13 June

Rovigo ancora una volta, sulla scia delle grandi mostre, dopo “Cavalieri”, dopo “La Belle Epoque”, dopo “Art Decò”, corona la bellezza, la profondità, il trionfo del ‘700 veneto, ponendo lo sguardo su un protagonista “nascosto” del periodo più barocco della storia: Mattia Bortoloni. Il confronto con il maestro Tiepolo si traduce subito in un dialogo atto a togliere l’ombra che molto spesso avvolgeva la sua figura, molti dei lavori del Bortoloni sono stati, infatti, erroneamente attribuiti al Tiepolo, ed ancora oggi dinanzi ad alcune sue opere aleggia per alcuni istanti il dubbio, e questo è una dimostrazione della qualità artistica, della maestria, della pennellata intensa e vibrante del Bortoloni che ha un suo percorso autonomo.

Following on from its great exhibitions – “Cavalieri”, “La Belle Epoque”, and “Art Deco” – Rovigo now reveals the beauty, scope, and triumph of eighteenth-century Veneto, taking a look at one of the lesser known names in the high Baroque: Mattia Bortoloni. A comparison with the great master Tiepolo instantly helps remove the shadow that has often been cast over him, for many of Bortoloni’s works have in the past been erroneously attributed to Tiepolo, and even now some doubts may still remain. These doubts clearly demonstrate the artistic mastery of his intense, vibrant brushstroke, making Bortoloni a unique master.

Zurigo

Zurich

Van Gogh, Cézanne, Monet: Collezione Bührle Kunsthaus, 12 febbraio - 16 maggio

Van Gogh, Cézanne, Monet: The Bührle Collection Kunsthaus, 12 February - 16 May

A Zurigo e altrove la Collezione Bührle è una sconosciuta che ha fatto parlare di sé, allorquando un gruppo di ladri hanno rubato rocambolescamente quattro tele di Cézanne, Degas, Monet e Van Gogh (di queste, solo due sono state finora ritrovate). L’eccezionale collezione che riunisce in un fondo circa 180 quadri e sculture fa parte di una delle collezioni private più importanti al mondo. Nel 2010, dopo oltre 50 anni, l’esposizione viene presentata in questa grande sala che Emil Bührle (1890 –1956) offrì al Kunsthaus e alla città. Un’occasione unica per prendere visione di quadri di impressionisti di fama internazionale: da Manet, Cézanne, Monet e Van Gogh fino a Picasso.

In Zurich and elsewhere, the Bührle Collection is a relatively unknown entity that made the headlines only when a group of burglars audaciously stole four canvases by Cezanne, Degas, Monet, and Van Gogh (so far only two of them have been recovered). The stunning holdings of about 150 paintings and sculptures form one of the most important private collections in the world. In 2010, for the first time in over 50 years, the works will be shown in the grand hall that Emil Bührle (1890-1956) offered to the Kunsthaus and to the city. This is a unique opportunity to see Impressionist paintings of worldwide fame, from Manet, Cézanne, Monet, and Van Gogh through to Picasso.

Rome

Roma Michelangelo Merisi da Caravaggio Scuderie del Quirinale, 18 febbraio - 13 giugno

Michelangelo Merisi da Caravaggio Scuderie del Quirinale, 18 February - 13 June

«Quando non c’è energia non c’è colore, non c’è forma, non c’è vita». Queste sono le parole con cui Michelangelo Merisi da Caravaggio commentava la propria opera. A celebrarne la ricorrenza del IV centenario della morte sono le Scuderie del Quirinale a Roma con una raffinata retrospettiva. Il sovrintendente Claudio Strinati ha selezionato 20 capolavori provenienti da importanti musei di tutto il mondo. Il percorso propone un’attenta riflessione mirata a cogliere l’essenza e gli sviluppi del suo rivoluzionario naturalismo.

«Without energy there is no colour, no form, no life». This is the way Michelangelo Merisi, called Caravaggio, considered his own works. The four-hundredth anniversary of his death will be celebrated at the Scuderie del Quirinale in Rome with an elegant, erudite retrospective. The display, for which Superintendent Claudio Strinati has selected 20 masterpieces from important museums around the world, offers a close reflection on his work, capturing the essence and evolution of his revolutionary form of naturalism.

Losanna

Lausanne

100 capolavori dallo Städel Museum di Francoforte Fondation de l’Hermitage, 25 febbraio - 24 maggio

100 Masterpieces From the Städel Museum in Frankfurt Fondation de l’Hermitage, 25 February - 24 May

Proseguendo nell’esplorazione delle collezioni di fama internazionale, la Fondation de l’Hermitage presenta nel 2010 una selezione eccezionale dei capolavori provenienti dal fondo dello Städel Museum di Francoforte.

L’esposizione offre ai visitatori l’occasione di scoprire, per la prima volta in Svizzera, un centinaio di opere che propongono un percorso attraverso le principali correnti artistiche dal romanticismo all’espressionismo, con artisti del peso di Max Beckmann, Edgar Degas, Paul Klee, Edouard Manet, Franz Marc, Henri Matisse, Claude Monet, Gustave Moreau, Pablo Picasso, Odilon Redon e Auguste Renoir.

Continuing its examination of internationally renowned collections, in 2010 the Fondation de l’Hermitage is presenting a formidable selection of masterpieces from the collections of the Städel Museum in Frankfurt. The exhibition offers visitors the opportunity to discover a hundred works, on show for the first time in Switzerland, and to embark upon a journey through the main artistic currents from Romanticism to Expressionism, with artists of the calibre of Max Beckmann, Edgar Degas, Paul Klee, Edouard Manet, Franz Marc, Henri Matisse, Claude Monet, Gustave Moreau, Pablo Picasso, Odilon Redon, and Auguste Renoir.

Lugano

Lugano

Robert Mapplethorpe. La perfezione nella forma Museo d’arte (Villa Malpensata), 21 marzo - 13 giugno

Robert Mapplethorpe. Perfection in Form Museo d’Arte (Villa Malpensata), 21 March - 13 June

Mapplethorpe è considerato uno dei grandi della fotografia del Novecento, ma la sua opera non manca di suscitare discussioni e polemiche. I suoi temi più comuni furono ritratti di gente che in seguito è diventata famosa (tra cui Andy Warhol, Deborah Harry e Patti Smith), soggetti sadomaso e studi di nudo spesso maschili e omoerotici. La mostra, realizzata in collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation di New York e la Galleria dell’Accademia di Firenze, presenta un importante repertorio di fotografie di Mapplethorpe che ben illustra la sua ricerca di perfezione plastica in dialogo con alcune eccezionali opere di Michelangelo, Pontormo e Giambologna.

Mapplethorpe is considered to be one of the greats of twentieth-century photography, but his work never fails to spark off discussions and controversy. His most common subjects were portraits of people who later became famous (including Andy Warhol, Deborah Harry and Patti Smith), sadomaso subjects, and studies of often male and homoerotic nudes. The exhibition, which has been put on in collaboration with the Robert Mapplethorpe Foundation in New York and the Galleria dell’Accademia in Florence, includes a significant selection of photographs by Mapplethorpe, clearly illustrating his search for sculptural perfection and interacting with some of the finest works

by Michelangelo, Pontormo, and Giambologna.

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Weekend a Lugano con le Winx…

A weekend in Lugano with the Winx…

Il grande spettacolo su ghiaccio

The great performance on ice

Per la prima volta in Svizzera, arriva a Lugano uno straordinario spettacolo su ghiaccio per tutta la famiglia. Winx on ice.

Per la regia di Salvatore Vivinetto, uno show dal respiro internazionale che ha debuttato in Italia, in Prima Mondiale, nel 2008.

Reduci anche dallo strepitoso exploit del 2007 sul grande schermo con “Il segreto del regno perduto”, le sei fatine adolescenti, allegre e romantiche, riprendono le sembianze umane e volteggiano con i pattini ai piedi su una pista di ghiaccio in una nuova magica avventura: fate, specialisti e streghe accompagnano gli spettatori durante un viaggio indimenticabile in un mondo incantato, dove è la magia a vincere.

Winx on ice - 30 artisti in scena, 70 tecnici per uno staff di 100 persone circa, strepitose scenografie, effetti speciali e una colonna sonora trascinante all’insegna del mistero e della magia -, è uno show da primato. Si tratta infatti del primo spettacolo italiano su ghiaccio e insieme della prima produzione italiana di un musical che viene esportato all’estero. È lo spettacolo artistico più atteso di questo anno. Bambini e genitori saranno accompagnati con un linguaggio innovativo e coinvolgente - adatto ai primi, ma vicino anche ai secondi - a esplorare il magico mondo delle Winx. Tutto questo grazie ad uno show capace di coniugare sapientemente le emozioni del-

For the first time in Switzerland, an extraordinary show on ice arrives in Lugano. Winx on Ice, an entertainment for the whole family.

The international show made its debut in Italy in 2008 where it had its World Premiere.

Back from the brilliant performance in 2007 on the screen with "The Secret of the Lost Kingdom", the six adolescent, merry and romantic fairies, retake their human look and whirl with their ice-skates around the rink into new magical adventures: fairies, specialists and witches accompany the audience on an unforgettable journey in an enchanted world where the magic wins.

Winx on ice - 30 artists on stage, 70 technicians in a staff of abt. 100 people, stunning sceneries, special effects and a gripping soundtrack characterized by mystery and magic -, it is a record show. As a matter of fact it is the first Italian show on ice along with the first Italian production of a musical exported abroad. It is the most awaited show of the year. Children and parents will be accompanied by a new and enthralling language - apt to the former, but also close to the latter - to the exploration of the world of Winx. All this thanks to a show capable to skillfully combine the excitement of the entertainment for the youngest ones to the refined charms of figure

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l’intrattenimento per più piccoli al fascino raffinato del pattinaggio artistico. Winx on Ice sarà a Lugano alla Pista della Resega il 27 febbraio 2010.

Questo spettacolo di fama internazionale è destinato ad un pubblico famiglia e offre un linguaggio innovativo e coinvolgente con la possibilità di esplorare il magico mondo delle Winx.

Essendo questo l’unico appuntamento dello spettacolo Winx On Ice in Svizzera, dove inizierà la loro Tournée internazionale, rende l’appuntamento di Lugano veramente unico e prestigioso. Special Events Inc & Entertainment, l’agenzia che organizza la trasferta luganese, propone dei pacchetti turistici per chi vuole recarsi a Lugano a vedere lo spettacolo e passarvi il fine settimana.

I pacchetti prevedono due possibilità.

Un tipo di forfait da 3 a 5 persone con arrivo autonomo a Lugano il sabato, biglietti per lo spettacolo alle 11.00 o alle 15.00 e pernottamento a scelta in quattro alberghi luganesi diversi a 3 o 4 stelle (Hotel de La Paix, Hotel Parco Paradiso, Hotel Delfino o Hotel Federale).

Un altro tipo di forfati che prevede il volo con la compagnia DARWIN AIRLINE (venerdì o sabato) da Ginevra per Lugano, con prezzi speciali riservati agli spettatori del Musical Winx on Ice. I posti sono limitati e in base alla disponibilità al momento della richiesta. Richieste e prenotazioni sono da effettuare presso l’agenzia Special Events.

skating. Winx on Ice will be in Lugano at the Pista della Resega on February 27, 2010.

The internationally renowned show is intended for families and offers a new and enthralling language with the possibility to explore the magical world of the Winx.

Since this is the only appointment with the Winx On Ice show in Switzerland, the starting point of their international tour, the performance in Lugano is really unique and prestigious.

Special Events Inc& Entertainment, the agency in charge of the transfer to Lugano, offers tourist packages to those wishing to travel to Lugano in order to assist to the show and spend the weekend there.

The packages provide two options: One package for 3 -5 persons arriving in Lugano by themselves on Saturday, tickets for the show at 11.00 or 15.00 and overnight stay in one of four different 3- or 4-star hotels in Lugano (Hotel de la Paix, Hotel Parco Paradiso, Hotel Delfino or Hotel Federale).

Another package provides the flight with DARWIN AIRLINE (Friday or Saturday) from Geneva to Lugano at special prices for the audience of the Musical Winx on Ice. The seats are limited and based on the availability at the moment of the request.

For inquiries and bookings refer to the agency Special Events.

Per informazioni: winx@specialevents.ch, info@specialevents.ch www.winxonice.ch, www.specialevents.ch

For information: winx@specialevents.ch, info@specialevents.ch www.winxonice.ch, www.specialevents.ch

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Bruciati dallo stress?

Ausgebrannt?

Di solito si presenta in modo insidioso fino a provocare esaurimento fisico e mentale. È la sindrome del burn-out. Chi ne è colpito ha davvero la sensazione di "bruciarsi", di consumare velocemente tutte le energie, corporee e psicologiche, di cui dispone.

Meist kommt es schleichend und endet in der körperlichen und psychischen Erschöpfung – das Burnout-Syndrom. Die Betroffenen, vormals leistungsfähige und zielorientierte Menschen, haben in der Tat das Gefühl, „burned out“, also ausgebrannt zu sein.

Tutti noi, dal manager alla casalinga, ricopriamo ruoli estremamente importanti e necessari per la società. Al fine di non deludere le sempre maggiori aspettative che noi, ma soprattutto gli altri, nutrono sulle nostre capacità, ci sforziamo per garantire performance ad elevati standard di qualità. Quotidianamente, infatti, ci si confronta con vari problemi: dal mobbing alla paura di perdere il posto di lavoro, pensando di non riuscire a soddisfare al meglio quanto richiesto.

Chi è soggetto alla sindrome del burn-out, non riesce a sopportare lo stress generato da questo meccanismo, avvertendo un elevato senso di stanchezza che lo rende in breve tempo depresso, provocando a livello fisico intensi mal di testa e disturbi del sonno.

Vengono così a mancare motivazione ed entusiasmo, che col tempo rischiano di compromettere le relazioni interpersonali con familiari e amici, fino al completo isolamento o all’apatia.

Per sfuggire a tutto ciò, molti si “bruciano” consumando sostanze stimolanti, come caffè, tabacco e alcool.

La Clinica Al Ronc, diretta dal Dr. Petra Wiechel, ha sviluppato un innovativo trattamento per il burn-out. Le singole fasi del trattamento sono adattate al paziente tenendo conto della gravità e dello stato della malattia, prendendo in considerazione lo stile di vita e la dieta.

In particolare, la conversione al mangiar sano e biologico, ad una dieta ricca di verdure per regolare l'equilibrio acido-base, porta

Die Menschen, ob Manager oder Hausfrau, sind in unserer Gesellschaft mehr denn je gefordert: Hohe Erwartungen, lange Arbeitszeiten, Mobbing und die Angst vor dem Verlust des Arbeitsplatzes führen zu Überlastung und zum Eindruck, den Anforderungen nicht mehr zu entsprechen. In der Folge fühlen sich die Betroffenen zunehmend erschöpft und niedergeschlagen, Kopfschmerzen und Schlafstörungen treten als körperliche Beschwerden hinzu. Es breitet sich eine allgemeine Lustlosigkeit aus, welche auf die Freizeit - und damit auf Familie und Freunde übergreift. Meist endet dies in Zurückgezogenheit und Apathie.

Als Gegenmassnahme flüchten sich viele Ausgebrannte in den Konsum von Medikamenten und Stimulantien, wie Kaffee, Nikotin und Alkohol.

Die Clinica Al Ronc unter Leitung von Dr. Petra Wiechel hat zur Behandlung des Burnout-Syndroms ein spezielles Konzept

alla disintossicazione del fegato. Inoltre cure e terapie mediche mirano all’apporto di vitamine e minerali che sostengono la rigenerazione specifica del corpo.

In aggiunta a questi sforzi di ricostruzione, la Clinica Al Ronc utilizza altre terapie per disintossicare il fegato e l’intestino e per la ricostruzione di una sana flora intestinale.

Anche se i primi benefici della cura si avvertono già dopo il terzo/ quarto trattamento, una cura efficace a lungo termine richiede qualche settimana. Questo “fuoco”, consumato dallo stress costante e dal sovraccarico di tossine, non può essere riacceso con un semplice piccolo intervento chirurgico.

Il centro di cure bio-mediche della Clinica Al Ronc in Val Calanca, grazie alla sua posizione naturale e tranquilla, è l’ambiente ideale per il trattamento più efficace di questo malessere sociale.

entwickelt. Dabei werden die einzelnen Behandlungskomponenten individuell dem Patienten und der Schwere seiner Krankheit angepasst. Berücksichtigt werden bei der Behandlung in erster Linie die Lebensweise und die Ernährung. Die Ernährungsumstellung auf biologische Vollwertkost mit viel Gemüse reguliert das Säure-BasenGleichgewicht und führt zu einer Leberentschlackung. Zusätzliche regulations-medizinische Therapien und die Zufuhr von Vitaminen und Mineralien unterstützen die angestrebte Regeneration des Körpers. Neben diesen Wiederaufbaubestrebungen setzt die Clinica al Ronc weitere Therapien zur Entgiftung der Leber und des Darms sowie zum Wiederaufbau einer gesunden Darmflora ein. Obwohl bereits nach einer drei- bis viertägigen Behandlung erste Erholungseffekte einsetzen, kann eine nachhaltig wirksame Kur zwei bis mehrere Wochen beanspruchen. Das „Feuer“, welches durch ständigen Stress und toxische Überbelastungen gelöscht wurde, lässt sich nun mal nicht einfach mit einem kurzen, chirurgischen Eingriff wieder entfachen.

Das biologisch-medizinische Kurzentrum Al Ronc im Calancatal ist mit seiner natürlichen und ruhigen Umgebung prädestiniert für eine nachhaltigere Behandlung dieser Zivilisations¬krankheit.

Clinica Al Ronc Paracelsus

Paracelsus Clinica Al Ronc

La Clinica Al Ronc è il primo centro di cure in Svizzera specializzato in medicina biologica delle Cliniche Paracelsus.

Qui la medicina tradizionale e quella naturale si integrano con i moderni metodi biologici. Il Centro include un Hotel con 24 spaziose camere doppie con balcone ed un ristorante gourmet vegetariano. Al Ronc offre trattamenti standard e individuali per la cura di varie malattie croniche. Il centro termale è raccomandato sia per soggiorni, che per cure rilassanti e decongestionanti. Inoltre, può essere richiesta la sola offerta hotel per godere di una vacanza all'insegna del relax nel sud della Svizzera.

Die Clinica Al Ronc ist das erste Kurzentrum in der Schweiz für biologische Medizin im Sinne der Paracelsus Kliniken. Verschiedene traditionelle Heilweisen und Naturheilkunde werden mit modernsten biologischen Methoden kombiniert und individuell angewendet. In das Zentrum integriert sind ein Hotel mit 24 geräumigen Doppelzimmern mit Balkon sowie ein vegetarisches Gourmetrestaurant. Al Ronc bietet Standard- und Individualkuren zur Behandlung verschiedenster chronischer Krankheiten an. Das Kurzentrum empfiehlt sich aber auch für einen Aufenthalt zur Pflege der Gesundheit. Nicht zuletzt kann auch nur das Hotelangebot in Anspruch genommen werden, um erholsame Ferien der Südschweiz zu geniessen.

Cura della sindrome del Burnout Presso Al Ronc vengono effettuati i seguenti trattamenti, integrati e calibrati in base alle esigenze del paziente e alla gravità della malattia: - Modifica dell’alimentazione (vegetariana, integrale) - Apporto di micronutrienti - Depurazione del fegato e delle vie biliari (“Cura per fegato e cistifellea” Paracelsus) - Ossigeno-ozono terapia - Stimoloterapia con sauna agli infrarossi e idroterapia - Diversi tipi di massaggi - Terapia neurale - Terapia a onde corte - Terapia con campi magnetici - Terapie psicoenergetiche e terapie fisiche alternative Informazioni: Paracelsus Clinica Al Ronc, 6540 Castaneda Telefono 091 820 40 40 · Fax 091 820 40 41 info@alronc.ch · www.alronc.ch

Therapien gegen das Burn-Out-Syndrom Die folgenden Therapien werden in Al Ronc kombiniert und abgestimmt auf den individuellen Schweregrad der Krankheit: - Ernährungsumstellung (vegetarisch, vollwertig) - Zufuhr von Mikronährstoffen - Reinigung der Leber- und Gallenwege (Paracelsus Leber-Galle-Kur) - Sauerstofftherapie - Anregung der Entgiftung über die Haut mittels Infrarotsauna und Wechseldusche - Verschiedene Massageformen Informationen: Paracelsus Clinica Al Ronc, 6540 Castaneda Telefon 091 820 40 40 · Fax 091 820 40 41 info@alronc.ch · www.alronc.ch

ASPASI NEWS

Lugano Airport: basta con la doccia scozzese!

Doccia scozzese per Lugano Airport in questi mesi. Da un lato il popolo svizzero (e ticinese) vota a grande maggioranza il nuovo finanziamento speciale per gli aeroporti, dando un chiaro segnale di fiducia nell’aviazione civile e in particolare nei voli interni e negli aeroporti regionali del Paese. Dall’altra il declassamento dai finanziamenti federali della strada di circonvallazione di Agno sembra rinviare una volta ancora alle calende greche l’indispensabile allungamento e sistemazione della pista verso Sud. Da una parte la fine delle deroghe che permettevano la procedura di avvicinamento in caso di scarsa visibilità moltiplica quest’inverno il numero di voli dirottati su Malpensa, dall’altra l’Ufficio federale competente comunica finalmente il suo accordo sulle luci d’avvicinamento e altre misure previste per ovviare all’inconveniente. Ma poi subito ci si ricorda che sono ancora pendenti diverse opposizioni che potrebbero far slittare di chissà quanto l’auspicata soluzione.

Da un lato arrivano i dati negativi sul calo dei passeggeri nell’anno 2009, ma subito dopo si precisa che negli ultimi mesi c’è stata comunque una ripresa. Da un lato si parla di miglioramento delle condizioni quadro di Lugano Airport, dall’altro prosegue la ricerca di un direttore e parecchi osservatori fanno notare che vi è ancora malessere nel personale, insoddisfazione degli operatori e scontento dei passeggeri per tante piccole cose non ancora risolte. La conclusione può essere una sola: è ora di mettere finalmente tutte le carte dalla parte giusta, per affrontare insieme e con determinazione tutti i problemi che restano sul tavolo. Altrimenti si andrà avanti con la solita doccia scozzese ovvero con il passo del gambero: uno avanti e due indietro, annullando le ultime ciance di rilancio di una struttura aeroportuale di cui (quasi) tutti riconoscono i meriti, ma di cui all’atto pratico tutti si dimenticano quando si tratta di mettere mano al portafoglio, o anche solo di accelerare i tempi decisionali. Una situazione di “stop and go” fatale per ogni struttura, pubblica o privata che sia, e che si tratta finalmente di lasciarsi alle spalle per dare un futuro al nostro aeroporto.

Filippo Lombardi Presidente ASPASI Associazione Passeggeri Aerei della Svizzera Italiana

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