10 minute read
Strategie - INX Digital Czech
from Italia Publishers 03/2019
by Density
Oltre gli inchiostri alternativi, il sito INX di Praga è polo di ricerca, sviluppo e innovazione
di Lorenzo Villa // lorenzo@densitymedia.com
Costruita nel 2013, e costantemente potenziata, l’unità europea dedicata all’inkjet è pronta a supportare le nuove sfide del display graphics e della stampa industriale
L’evoluzione dell’inkjet negli ultimi vent’anni è stata epocale. Anche nel display graphics, da cui derivano la maggior parte dei prodotti e dei produttori. L’accresciuta capacità produttiva dei macchinari, l’aumento della base installata e la diversificazione applicativa, hanno proiettato gli inchiostri inkjet in una dimensione industriale, riducendo le distanze e a volte unendo le forze tra pionieri digitali e colossi globali della chimica. Tra le storie emblematiche c’è quella di INX, braccio digitale del gruppo Sakata, che ha saputo cogliere il meglio da storie pionieristiche ed esperienze maturate sul campo ai tre capi del globo. Partendo dal Giappone, dove Sakata ha il suo quartier generale, per spingersi in America, dove è nata l’avventura di Triangle. Infine nella vecchia Europa, che si è trasformata nel cuore pulsante dei progetti più innovativi. La Repubblica Ceca è il teatro dell’acquisizione di Megaink Digital nel 2008, sulle cui basi INX ha imperniato il proprio sviluppo digitale. La costruzione della modernissima inkjet factory di Praga nel 2015 segna l’inizio di una nuova fase di R&D distribuita, produzione d’eccellenza, servizi di pre e post-vendita in grado di supportare la trasformazione digitale dell’industria. Per comprendere il valore di questo approccio, abbiamo visitato il sito INX di Praga, dove la multinazionale ha basato ricerca e sviluppo, formulazione, testing, produzione e logistica. Un’infrastruttura autonoma dalle materie prime ai semilavorati, fino ai prodotti finiti, pronta ad affrontare le sfide di crescita dei volumi nei prossimi anni. Ad accoglierci ci sono Avi Bukai, Managing Director di INX Digital Czech, e il Marketing Manager EMEA, Stefano Rogora. Ci guida alla scoperta della inkjet factory è Shinya Mizutani, Director of Inkjet R&D EMEA, una carriera nei laboratori INX di Tokyo e di San Leandro, USA.
Più valore per Triangle, nuove sfide nell’industrial printing
Negli anni Novanta e nel primo decennio del Duemila la stampa inkjet è rimasta agganciata ad applicazioni grafiche e pubblicitarie, con qualche timido approccio alla stampa su supporti “inusuali”, in prevalenza per la decorazione. Un trend che alla fine del secolo scorso ha ispirato il sogno di Triangle, brand nato per offrire un’alternativa alle decine di migliaia di nuovi “stampatori digitali”, cui andava stretto il legame inscindibile con un unico fornitore di inchiostro. «Erano anni pionieristici, le stampanti e le teste inkjet erano poche e poco performanti, e il prezzo degli inchiostri era spropositato», racconta Bukai. «Per anni il driver dell’inchiostro alternativo è stato il prezzo, ma già da un decennio la scelta dei clienti è basata quasi esclusivamente su performance cromatiche, affidabilità e servizi superiori». Oggi l’imperativo nel digitale si chiama industrial printing, e si traduce da un lato in applicazioni al di fuori della grafica, dall’altro in performance adeguate agli alti volumi di packaging, cartone ondulato, etichette, tessuti, legno, metallo e tanti altri. Mercati dove qualità, velocità, ripetibilità, disponibilità, stabilità, sicurezza, shelf life e prezzo d’acquisto costituiscono requisiti imprescindibili per un inchiostro. Se infatti le chimiche inkjet più utilizzate restano quelle note – base acqua, UV curable e solvente – nuovi processi si affacciano al digitale, e i print engine esprimono performance enormemente superiori.
Al fianco di clienti finali, costruttori e rivenditori
In un mercato maturo e in rapido mutamento, produrre e vendere inchiostri inkjet significa dialogare con innumerevoli interlocutori, tutti estremamente esigenti, talvolta in competizione tra loro. E fornire loro soluzioni di inchiostro funzionali a esigenze specifiche, preservando livelli di esclusività e riservatezza. Un tempo predominante, anche il business after-market non smette però di crescere. Su questo fronte, INX continua a sviluppare la gamma di inchiostri alternativi a marchio Triangle, distribuiti nel mondo attraverso una rete capillare di rivenditori. Il secondo target, in costante crescita, è quello dei costruttori di macchine da stampa, che si rivolgono a INX per ottenere chimiche di inchiostro e coating in grado di soddisfare i requisiti delle proprie attrezzature e applicazioni. Fluidi che vengono quasi sempre commercializzati con il brand del costruttore.
L’ink lab come arma vincente
Tra i clienti ci sono alcuni dei più grandi costruttori mondiali di stampanti large format, sistemi narrow-web per arti grafiche ed etichette, piattaforme single-pass per il packaging. Terzo gruppo sono i produttori di teste inkjet, che si avvalgono delle competenze chimiche di INX per ottimizzare le performance dei propri engine di stampa, impiegati poi dai costruttori OEM per sviluppare macchinari. «Spesso abbiamo già un inchiostro compatibile con una testa in base a PH e viscosità, ma quando lo utilizziamo su una nuova stampante o supporto, riscontriamo differenze di comportamento», spiega Mizutani. «Questo è normale, così lavoriamo coi costruttori per mettere a punto nuove schede elettroniche, forme d’onda e accorgimenti che contribuiscono a migliori risultati di qualità, adesione e durevolezza». Infine ci sono le centinaia di utilizzatori di piattaforme inkjet, che acquistano l’inchiostro direttamente da INX in base ad alti volumi di consumo, o alle strategie “open ink” perseguite da alcuni costruttori.
La nostra visita inizia dal laboratorio di R&D, uno dei gioielli del sito INX di Praga, dove un team lavora per realizzare e migliorare i prodotti, sia a brand Triangle che OEM e private label. Lo spazio è dotato di strumenti evoluti per analizzare la forma della goccia in fase di getto, rilevare la dimensione delle particelle di inchiostro, determinare i componenti di una sostanza, effettuare test di asciugatura con lampade UV mercury e LED UV, simulare l’azione della luce solare e della pioggia, portare l’inchiostro o il campione stampato a condizioni estreme di temperatura, simularne l’invecchiamento accelerato, rilevarne il punto di infiammabilità o testarne la solidità. «Qui sviluppiamo nuovi inchiostri o miglioriamo prodotti esistenti, basandoci sui feedback dei nostri venditori e product manager», spiega Bukai. «Ogni giorno ci coinvolgono per fare la differenza sul mercato, e il nostro scopo è migliorare continuamente, se necessario formulando nuovi inchiostri per soddisfare i bisogni degli end user». Una sfida aggiuntiva per il team di R&D di Praga è la vastità e complessità dell’area EMEA, in cui si parlano decine di lingue diverse. Una regione che conta peraltro il maggior numero di costruttori e integratori al mondo.
Competenze globali, R&D e produzione distribuita
Capacità di reagire, risolvere problemi pratici, fornire risposte rapide e prodotti efficaci, sono requisiti imprescindibili per soddisfare un mercato veloce e globalizzato. Per questo INX ha creato un’infrastruttura di condivisione e scambio delle informazioni tra i suoi hub mondiali dell’inkjet. Il laboratorio di R&D di Praga può contare sulle competenze acquisite nei decenni dagli omologhi giapponesi e americani. Può accadere che una richiesta inedita in Europa, magari sia già stata oggetto di test in Asia, dando vita a dispersioni e prodotti già disponibili, su cui fare eventuale fine-tuning. In altri casi la formulazione parte da zero. «Spesso conosciamo la testa stampa, da cui ricaviamo viscosità e tensione superficiale», sottolinea Mizutani. «E nella maggior parte dei casi sappiamo su quale materiale stamperemo. Così possiamo modificare la formula per migliorare l’adesione, e fornire rapidamente un primo batch di prodotto». Laddove il costruttore dell’attrezzatura o della testa di stampa necessita di una specifica certificazione, prendono il via intensivi test chimici, fisici e meccanici. Per formulare il miglior inchiostro, i laboratori INX dispongono di un vastissimo database di materie prime, tra cui monomeri, resine, dispersioni e pigmenti. Se un inchiostro è già ottimo per una testa di stampa e un materiale, ma è formulato per stampare in multi-pass con curing mercury UV, quasi certamente necessiterà di modifiche per essere utilizzato in single-pass con lampade LED UV. A parità di testa e di materiale, infatti, avrà parametri aerodinamici e di asciugatura diversi. Anche sul fronte produttivo, INX ha dotato i suoi tre siti mondiali delle stesse tecnologie di macinatura e dei medesimi processi, così da poter localizzare velocemente la produzione in un altro stabilimento, preservando le caratteristiche del prodotto. «La nostra strategia e la nostra forza risiedono in un set di materie prime e in una formula vincente, e nella capacità di replicarle localmente», spiega Rogora. «Così riduciamo costi e tempi di consegna, allunghiamo la shelf life e riduciamo i costi di magazzino per clienti e rivenditori».
Obiettivo sicurezza e sostenibilità
L’inchiostro è da sempre sul banco degli imputati come la maggiore fonte di rischio per operatori e utilizzatori finali del materiale stampato. Se la stampa digitale ha contribuito a innovare, educare e in una certa misura “ripulire” il mercato, le diatribe tra sostenitori e detrattori dell’UV curable, del solvente e del waterbased non accennano a placarsi. Dal canto suo INX, che sviluppa tutte le tipologie di inchiostri inkjet, continua ostinatamente a elaborare soluzioni per rendere l’inchiostro più sicuro e sostenibile. Questo si traduce nella costante ricerca di materie prime di qualità, con ridotte etichettature di rischio. «La sicurezza è un argomento ricorrente nella conversazione con i costruttori, specie in settori come il packaging e il tessile», spiega Mizutani. «Sostanze che cinque anni fa erano considerate sicure, oggi sono bollate come pericolose». Anche in questo caso, un’infrastruttura di R&D dislocata in diversi continenti consente a INX di recepire le normative ambientali e di sicurezza più stringenti in ogni parte del mondo, rimettendole a disposizione degli altri mercati. E di reagire velocemente nei casi, sempre più frequenti, di carenza o messa al bando di alcune materie prime. Il laboratorio R&D di Praga gestisce ogni anno centinaia di nuovi progetti, a volte anche una dozzina in contemporanea, la maggior parte dei quali vedono la luce e si trasformano in prodotti vincenti. «Abbiamo un tasso di successo vicino al 100%. Ma può accadere che un’opportunità attraente sul piano dell’innovazione, commercialmente non decolli. Sono mesi di lavoro investiti senza un ritorno, ma la consideriamo una straordinaria occasione di apprendimento», conclude Rogora.
Una produzione d’eccellenza
L’area produttiva di INX Digital Czech si articola su 15.000 m², in larga parte occupati dal magazzino verticale che ospita semilavorati, stock di prodotto finito e packaging. Il magazzino è progettato all’insegna della sicurezza totale, con pavimentazioni speciali e scaffali dotati di vasche per il recupero dei liquidi. Adiacente c’è il magazzino materie prime, sigillato e a prova di scoppio. Grazie ad un sistema automatizzato di prelievo dai fusti, gli ingredienti vengono pompati direttamente verso l’area di produzione. Qui un sistema di riempimento automatico prepara i batch, secondo la ricetta predisposta dal computer e con uno scarto massimo di 10 grammi per 1,5 tonnellate di prodotto. Ciascun batch va da un minimo di 200 kg a un massimo di 1.500 kg ed è preparato direttamente nei contenitori d’acciaio usati per la macinazione. Quando i mixer sono in azione, i contenitori vengono raffreddati con un liquido refrigerante a circuito sigillato, che azzera il consumo di acqua. Tra le particolarità del protocollo produttivo di INX c’è l’esclusivo sistema di filtraggio, implementato e migliorato fino alla pressoché totale assenza di impurità. A valle delle mixing station c’è la stazione di riempimento dei contenitori, dalla cartuccia da 440 ml alla tanica da 20 litri, passando per bottiglie e bag-inbox di differenti capacità. Infine, l’impianto di etichettatura e confezionamento è interamente digitalizzato. Sulla base della ricetta e del marchio prescelto (INX, OEM o private label), l’etichetta viene composta dal software (collegato al SAP aziendale) in modo dinamico, popolando il template con tutte le informazioni di sicurezza aggiornate. Infine, una stampante inkjet con fustellatura laser in linea realizza il numero esatto di etichette necessarie a confezionare il batch. Un’area di stoccaggio è poi dedicata al controllo qualità: qui vengono conservati per due anni i campioni di tutti i lotti di produzione. Tutti gli ordinativi di inchiostri Triangle per la regione EMEA sono prodotti, confezionati e spediti da Praga.
Vantaggi tangibili per clienti e partner
All’inaugurazione del sito di Praga, nel 2015, l’obiettivo dichiarato dal management di INX era supportare i clienti in Europa, Medio Oriente e Africa con produzione, logistica e R&D allo stato dell’arte. Un target pienamente centrato, come testimoniano i livelli di efficienza, qualità e capacità produttiva raggiunti. Quasi quattro anni di operatività e continuo miglioramento, tuttavia, permettono a INX di stilare un bilancio ancora più pragmatico, che vede crescere volumi e tasso di soddisfazione di clienti e partner. Per i costruttori OEM vedere accorpate sotto lo stesso tetto tutte le fasi produttive (inclusa la produzione del packaging) si traduce nella miglior garanzia di sicurezza dei propri marchi, ricette e proprietà intellettuale. Una logica produttiva industriale, unita alla capacità di produrre tailor-made, è poi un vantaggio per i grandi clienti, che consumano centinaia di litri al giorno e possono contare su rifornimenti sicuri, limitando i costi di magazzino. Infine i rivenditori Triangle, più restii ad abbandonare gli apparenti vantaggi di acquistare da una filiale commerciale, comprando direttamente in fabbrica si avvantaggiano di un prodotto sempre fresco, con la massima shelf life, e dei migliori servizi di controllo qualità e post-vendita. Specie oggi, che la gamma di inchiostri si va ampliando, sull’onda della crescita vorticosa del soft signage e delle applicazioni tessili. Molte delle chimiche d’inchiostro sviluppate da INX negli ultimi 18 mesi, infatti, sono pensate per applicazioni sublimatiche e per la stampa direct-to-garment.