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Editoriale

Quando il valore eccede il (grande) formato

Che le dimensioni non siano tutto nella vita è un assunto comune. Ricordate l’esilarante spot anni Ottanta del pennello grande? Anche molti operatori italiani del large format, dopo l’inebriamento dei primi anni, lo hanno imparato, a proprie spese. Al punto che troppi sembrano essersi disinnamorati dell’arte di ingigantire le immagini. Ci domandiamo perché, dato che l’inkjet di grande formato è la tecnica più giovane nelle arti grafiche. Ma girando l’Europa per confezionare il numero che state leggendo, ci si è risollevato il morale. Abbiamo la prova che tecnologie, materiali e applicazioni considerati delle commodity sono in realtà pieni di valore inespresso, incompreso o sottovalutato. Ed è ancora possibile fare del large format una professione ricca e sognata. A farci sognare sono storie come quella di Big Image e del suo fondatore Werner Schäfer, che vi raccontiamo a pagina 10. E quelle di Re-board a pagina 18, Durst a pagina 50 e INX a pagina 40, che ci ricordano come prodotti e aziende apparentemente simili non siano sempre comparabili. Il tema è che molti operatori del large format italiani hanno smesso di sognare, di divertirsi nell’ingigantire immagini e creare emozioni. Non pensano più che dentro un materiale, una stampa o un inchiostro inkjet ci sia un pezzo del proprio sogno, e del proprio valore. Così, si svegliano ogni mattina più avviliti, incapaci di raccontare le proprie storie, asserviti a capitolati che spesso neppure esistono. Miopi di fronte all’innovazione tecnologica, sempre più inclini a comprare un macchinario perché, in fondo, “ce l’hanno tutti”. Schiacciati dalla continua ricerca di alibi per la propria ignavia e, in ultima analisi, più poveri. Umanamente ed economicamente. È vero, là fuori è pieno di pareti grandi da imbrattare con grandi pennelli, buyer agguerriti a spuntare il prezzo più basso, venditori di tecnologia pronti a sconti scandalosi, costruttori poco fantasiosi ed emulatori senza speranza. Ma quello del large format resta un mercato ricco di tradizione, valori e potenzialità inespresse. Sta a voi decidere da che parte stare. A noi piace l’idea di raccontarvene il lato virtuoso, e regalarvi buone storie, qualche idea e un po’ di ispirazione.

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