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Editoriale di Claudio Soranzo

S

i riparte, dopo l’ennesima batosta Ferrari, con nuove speranze per una Formula 1 rinnovata nel regolamento e nelle monoposto. I tifosi del Cavallino cominciano a srotolare le bandiere per un nuovo sventolio, possibilmente vincente

dei loro beniamini. Raikkonen e Vettel hanno già fatto vedere che i tempi potrebbero essere maturi per un ritorno in auge, segnando tempi significativi sul giro nei test di Barcellona. Ma, si sa, è la pista che conta e la Ferrari dovrà essere pronta già dall’inizio del campionato, fra pochi giorni, durante la competizione d’esordio all’Albert Park di Melbourne, quando “il rombo dei V6 turbo invaderà l’aria”, come ha scritto il nostro esperto Fabio Pauluzzo nell’analisi d’inizio campionato, all’interno di questo numero. Un nuovo rombo delle power unit che ci aspettiamo più consono a gare di Formula 1, come tutti i tifosi della “rossa” di Maranello che si aspettano grandi duelli e altrettanti sorpassi verso Mercedes, Red Bull e compagnia bella, culminanti in bandiere a scacchi sventolanti sopra le monoposto italiane, e piloti con la tuta rossa sul podio. Tante le novità quest’anno, a cominciare dalle gomme più grandi che fanno ricordare tempi passati più vittoriosi, che se da una parte portano maggiore resistenza aerodinamica, dall’altra permettono più grip, con staccate al limite e sicuramente maggiore spettacolo. Il presidente Marchionne resterà al timone della Ferrari ancora per diversi anni, a dare un segno di continuità alla leadership di un brand tanto amato, ma che da qualche anno fa infuriare i propri beniamini. Dopo le tante vittorie di Schumacher negli anni passati i tifosi del Cavallino non hanno raccolto granchè, anzi si può dire quasi nulla: tante, tante amarezze che è giunta l’ora di dimenticare con delle vittorie esaltanti. Ce la faranno i nostri eroi a cancellare i brutti ricordi e a scrivere nuovamente delle belle pagine di storia, con la SF70H vittoriosa sulle piste di tutto il mondo? Un sogno, una speranza o una realtà?

Buon campionato a tutti e FORZA FERRARI!

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sommario

2000

2001

2002

2003

3 Editoriale 6 Il calendario 8 Ritrovarsi assieme

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

10 Opinione tecnica 12 Danza rossa 14 Per un buon bicchiere 15 Tempo libero FVG 17 Secondo esame 18 Gara a sorpresa 19 Aria nuova 20 Mondo auto

?

22 Calendario da corsa 23 Storia completa

Chi sarà l’erede di Rosberg

24 Vivace contesa 26 Autoplanet 28 La Prova: Mazda CX-3 30 Star bene

SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXIV Numero 234 Marzo 2017

2014 DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo

2015

2016

2017

COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

REDAZIONE: Flavio De Crignis

Pubblicazione registrata Spedizione in abbonamento postale Stampa presso il tribunale di Gorizia Pubblicità inferiore al 50% TIPO LITOGRAFIA al n.153 del 22.3.84 Aut. Dir. Prov. P.T. Gorizia SAVORGNAN via Chico Mendes, 6 34074 Monfalcone (Go) Visita il nostro sito internet www.spoileronline.it Tel. 0481 496063

Redazione ed inserzioni: tel. 347 3681600 Corrispondenza/Testi: redazione@spoileronline.it Redazione: Via 1° Maggio, 112 - Monfalcone (GO)


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CAMPIONATO DEL MONDO DI FORMULA 1 2017

il calendario 26 marzo

ore 7.00

9 aprile

ore 8.00

16 aprile

ore 17.00

30 aprile

ore 14.00

14 maggio

ore 14.00

28 maggio

ore 14.00

GRAN PREMIO D’AUSTRALIA - MELBOURNE ALBERT PARK

GRAN PREMIO DI CINA - SHANGHAI INTERNATIONAL

GRAN PREMIO DEL BARHEIN - SAKHIR INTERNATIONAL

GRAN PREMIO DI RUSSIA - SOCHI INTERNATIONAL

GRAN PREMIO DI SPAGNA - BARCELLONA

GRAN PREMIO DI MONACO - MONTECARLO

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11 giugno

ore 19.00

25 giugno

ore 15.00

9 luglio

ore 14.00

16 luglio

ore 14.00

30 luglio

ore 14.00

27 agosto

ore 14.00

GRAN PREMIO DEL CANADA – MONTREAL GILLES VILLENEUVE

GRAN PREMIO DELL’AZERBAIGIAN - BAKU INTERNATIONAL

GRAN PREMIO D’AUSTRIA - ZELTWEG

GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA - SILVERSTONE

GRAN PREMIO D’UNGHERIA - BUDAPEST

GRAN PREMIO DEL BELGIO - SPA FRANCORCHAMPS

3 settembre

GRAN PREMIO D’ITALIA - MONZA AUTODROMO NAZIONALE

17 settembre

GRAN PREMIO DI SINGAPORE - MARINA BAY

1 ottobre

GRAN PREMIO DI MALESIA - SEPANG INTERNATIONAL

8 ottobre

GRAN PREMIO DEL GIAPPONE - SUZUKA

22 ottobre

GRAN PREMIO DEGLI STATI UNITI - AUSTIN

29 ottobre

GRAN PREMIO DEL MESSICO - MEXICO CITY HERMANOS RODRIGUEZ

12 novembre

GRAN PREMIO DEL BRASILE - SAN PAOLO

26 novembre

GRAN PREMIO DI ABU DHABI - YAS MARINA

ore 14.00

ore 14.00

ore 9.00

ore 7.00

ore 21.00

ore 20.00

ore 17.00

ore 14.00


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È in fase di completamento il calendario delle attività sociali 2017. Tour a Maranello ed altre iniziative turistiche, gare di kart, ritrovo con le rosse GT. Tante iniziative per

ritrovarsi

assieme

Sono in via di definizione i programmi dell’attività sociale 2017. Fin da ora possiamo dire che il nostro impegno è sicuramente finalizzato alla realizzazione di un paio di ritrovi con le Gran Turismo del Cavallino Rampante di cui uno verso la fine di maggio ed uno che si terrà a Forni di Sopra il

prossimo 2 luglio. Oltre a ciò siamo in attesa di ricevere dalla Ferrari la data per la visita allo Stabilimento di Maranello per la quale daremo tempestiva comunicazione ai soci interessati. Sono allo studio un paio di gite a carattere automobilistico/tecnico/turisti-

co in date da definire. Contiamo di riproporre la disputa dei campionati sociali di kart durante il periodo estivo e poi di concludere gli appuntamenti sociali con la tradizionale serata di fine attività che come tradizione è fissata per l’ultimo sabato di novembre.

Incontro Rampante

[fine maggio]

[2 luglio]

Gara Sociale di KART [luglio]


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Gita a Maranello

Appuntamento automobilistico /tecnico

Festa di fine anno Aderite a informazioni presso la sede sociale del Club - Pizzeria Al Giardino, via I Maggio 112 a Monfalcone - il martedĂŹ sera dalle 20.30 alle 21.30


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L’opinione

tecnica:

a cura di Fabio Pauluzzo

F1 2017 più accattivanti e aggressive e gli appassionati sperano di vedere

Più spettacolo in pista

A

pochi giorni dall’inizio del Campionato del Mondo 2017 di F1, quando Melbourne si tingerà dei colori del circus e il rombo dei V6 turbo invaderà l’aria, c’è grande aspettativa sa parte dei tifosi poiché il cambio regolamentare ci consegnerà monoposto fino a quattro secondi più veloci rispetto al 2016 e soprattutto si spera di vedere più duelli in pista dopo un’annata segnata dal dominio incontrastato della Mercedes. In realtà, la lotta per il Mondiale di F1 2017 è già iniziata durante l’inverno a suon di … lettere alla FIA. Particolarmente attiva su questo fronte è stata la Ferrari, che ha chiesto delucidazioni tecniche in merito all’impiego degli elementi idraulici sulle sospensioni grazie ai quali lo scorso anno Mercedes e, soprattutto, Red Bull riuscivano a modificare l’assetto della vettura. Sebbene il regolamento vieti sospensioni attive o sospensioni interconnesse tra gli assi anteriore e posteriore, gli elementi idraulici adottati da questi team pare consentissero di riprodurre parzialmente l’effetto delle soluzioni vietate e, nel caso Red Bull, addirittura di alzare il muso della vettura in rettilineo con evidenti benefici aerodinamici. A seguito del chiarimento richiesto dal team di Maranello, la FIA a dichiarato illegali questi sistemi e pare che a Milton Keynes siano stati costretti a rivedere le sospensioni della RB13. Frattanto tutti i team hanno presentato le

Agilità vs carico aerodinamico – La Mercedes W08 si contraddistingue per un notevole allungamento del passo (quasi 20cm!) che contribuisce ad aumentare la superficie utile a generare carico aerodinamico. La Ferrari, invece, ha mantenuto un interasse simile a quello della vettura 2016, privilegiando l’agilità della vettura. Si vocifera però che a Maranello stiano approntando anche una versione a passo allungato della SF70H, che potrebbe debuttare in occasione dei primi GP europei. vetture di Formula 1 che parteciperanno al Campionato 2017. Nel corso dei test precampionato a Barcellona non si sono viste novità eclatanti o rivoluzionarie, anzi – a dispetto degli importanti cambi regolamentari – appare evidente come molte vetture siano state sviluppate in continuità

rispetto a quelle della stagione passata, probabilmente allo scopo di poter disporre di riferimenti certi almeno nelle aree della monoposto non interessate dalle novità 2017. Ciò che invece colpisce delle nuove vetture sono le prestazioni: le gomme più larghe aumentano la resistenza aerodinamica in rettilineo, ma garantiscono un grip meccanico molto maggiore consentendo di ritardare notevolmente la frenata e di accelerare con notevole anticipo in uscita dalle curve.

Un’immagine di Kimi Raikkonen impegnato nei test a Barcellona con la SF70H che evidenzia l’aletta posta all’estremità della pinna e l’innovativa conformazione delle fiancate. I deflettori posti davanti alle prese d’aria dei radiatori parzializzano la sezione frontale esposta, convogliando parte del flusso verso la zona laterale posteriore della vettura.


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Alcune curvoni, che fino all’anno scorso richiedevano una parzializzazione dell’acceleratore, si potranno percorrere in piena con un notevole aumento delle forze G laterali cui saranno sottoposti i piloti. Pirelli ha inoltre dichiarato che le nuove coperture 2017 saranno esenti dai noti problemi di usura degli anni precedenti, fattore che, combinato con la maggiore perdita di carico che subiranno le vetture in scia, potrebbe creare qualche problema in più in fase di sorpasso. Sul fronte delle power unit i motoristi hanno dovuto riconsiderare il dimensionamento della parte ibrida, nella quale il sistema di recupero energetico dai freni MGU-K diventerà un po’ meno rilevante rispetto al MGU-H per effetto delle staccate più corte. Rivestirà inoltre notevole importanza disporre di unità termiche con elevata potenza specifica, bassi consumi e, soprattutto, grande affidabilità poiché ogni pilota disporrà di sole 4 unità motrici per l’intera stagione, una in meno rispetto al 2016 . Quest’ultimo elemento è sicuramente il punto di forza della Ferrari, che alla fine della stagione scorsa disponeva di un V6 molto potente e affidabile. La power unit

Cambio di livrea e, soprattutto, ritorno al motore Renault (dopo la parentesi 2016 con il motore Ferrari dell’anno precedente) per la nuova Toro Rosso STR12. Si noti la pinna a ‘vela’ sul cofano motore, che tutte le monoposto hanno adottato con geometrie più o meno simili a quella della vettura di Faenza. La pinna stabilizzatrice era già presente sulle F1 fino al 2010 quando fu vietata da un articolo del regolamento tecnico, poi abolito alla fine dell’anno scorso.

evoluta di Maranello potrebbe infatti contribuire a compensare il gap in termini di carico aerodinamico rispetto alla Mercedes W08 che rimane ovviamente favorita quantomeno per la fase iniziale del campionato 2017.

Il musetto forato della Red Bull RB13 cela al suo interno una serie di alette che, pur consentendo il passaggio dell’aria, frontalmente offrono una superficie chiusa aggirando così il regolamento, che vieta le aperture sul muso. L’ennesima trovata di Adrian Newey, che aumenta il flusso d’aria sotto il muso, ha subito riportato alla mente il famoso caso del ‘buco’ sul diffusore Brawn GP del 2009.

La vista dall’alto della W08 consente di apprezzare la complessità delle appendici aereodinamiche dell’ala anteriore (quest’anno più larga – 1,8m – e con profilo a freccia) e dei deviatori di flusso a ponte in prossimità fiancate. Tecnicamente raffinate anche le sospensioni anteriori con attacchi disassati per allineare i braccetti e ridurre l’interferenza aerodinamica del flusso d’aria verso i radiatori.


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Si riparte. Come succede da alcuni anni il primo semaforo scatterà sul tracciato australiano di Melbourne. A parte il ritiro di Rosberg ed il rientro di Massa non vi sono stati grossi sconvolgimenti. Speriamo per altro che cambi la musica da corsa per assistere anche a qualche

a cura di Flavio De Crignis

Danza

ROSSA stagione aveva dimostrato una forte competitività con Ricciardo ed il giovane Verstappen. Al di là di Bottas che ha preso il posto di Rosberg alla Mercedes il panorama del circus è cambiato assai poco. C’è stato qualche cam-

biamento di piloti da parte dei team di media levatura (Force India, Williams, Haas, McLaren, Renault), forse durante l’inverno la notizia più rilevante è stata quella del rientro di Massa alla Williams, questo dopo l’addio annunciato alla fine del passato campionato, ma si sa questa è la Formula 1....... Però i nomi sono praticamente quasi gli stessi. Confidiamo che le nuove regole siano portatrici di una efficace rivitalizzazione della Formula 1 poichè in difetto potrebbe darsi che i vuoti in tribuna aumentino ancora e questo non lo vuole nessuno.

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opo oltre cento giorni di assenza riparte il mondiale di Formula 1. Tra l’altro riparte senza il numero 1 e questo non è poi accaduto molte volte in sessantasette anni di Gran Premi iridati. A ben guardare la novità più grossa nel contesto dei vari team presenti è proprio l’assenza al via del Campione del Mondo in carica Nico Rosberg che, merito suo ha lasciato l’ambiente con affermazioni coerenti alle sue scelte di vita e questo non è una cosa da poco. Come accade da un pò di stagioni si riparte dall’impegnativo tracciato dell’Albert Park di Melbourne per il Gran Premio d’Australia con un favorito dal nome di Lewis Hamilton con la Mercedes grande dominatrice delle ultime tre stagioni. La Ferrari ha confermato Vettel e Raikkonen, due ex campioni del mondo che comunque nel corso della stagione garantiscono dei risultati che speriamo anche vincenti. Sempre attenzione alla Red Bull che sul finire della passata

Sono dieci anni che la Ferrari non vince a Melbourne. L’ultimo a passare per primo sotto la bandiera a scacchi è stato Kimi Raikkonen allora al suo debutto con la rossa


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Sebastian e Kimi sono al via della stagione, sarà quella giusta?

ALBERT PARK E’ il tracciato su cui si disputa il Gran Premio di apertura del mondiale 2016, circuito che più volte a partire dal 1996 ha dato il via alla kermesse iridata. Le origini dell’attività del tracciato risalgono agli anni cinquanta, quando tra il 1953 ed il 1958, questo impianto, allora lungo 5030 ospitò gare con delle Formula 1 non valide per altro per il mondiale.Tra i nomi di spicco che si affermarono su quel tracciato spicca quello di Stirling Moss, mentre tra le monoposto ricordiamo Talbot Lago, Maserati ed ovviamente Ferrari. Come dicevamo è dal 1996 che il Gran Premio d’Australia si disputa regolarmente a Melbourne ed allora il vincitore fu Damon Hill con la Williams. E’ un tracciato medio veloce estremamente selettivo e collocato in una gradevole cornice. Gli spettatori sono sempre numerosi ed appassionati e spesso il vincitore di questa gara finisce per vincere il mondiale o perlomeno combatte per aggiudicarsi lo stesso. La parola, anzi i fatti toccano ora alla pista.

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Per un buon bicchiere Il Castello di Spessa tra leggenda, ottimi vini, golf e ospitalità I

l Friuli Venezia Giulia è ricco di ville e castelli, antiche dimore e vecchi manieri che esaltavano la nobiltà non solo dei proprietari, ma anche del territorio. Se amate far visita a questi luoghi da sogno, non potete certo mancare a Spessa, piccolo borgo rurale in comune di Capriva d’Isonzo, a una decina di km da Gorizia. Su un’altura, immerso nel verdeggiante Collio, sorge il castello di Spessa, costruito nel 13° secolo e ristrutturato più volte fino agli odierni splendori. Oltre alla manificienza del castello, dimora della famiglia Pali proprietaria dell’azienda vinicola dove si producono ottimi vini, da ammirare il territorio circostante che, tra i vigneti, ospita un bellissimo campo da golf. Nata alla fine degli anni Settanta, la realtà enoica isontina vanta oltre 80 ettari produttivi, un apparato dotato delle più avanzate tecnologie e una cantina storica di affinamento. L’azienda produce anche grappe e distillati con il marchio Castello di Spessa. I terreni del Collio goriziano, una delle più pregiate zone enologiche italiane, sono formati da strati di marna e arenaria, che donano ai vini caratteristiche uniche. Nella zona dell’Isonzo, il terreno si contraddistingue invece per la presenza di argilla, sabbia e ghiaia,

che conferiscono struttura e colore ai vini rossi, intensi e vellutati, e aromi eleganti e armoniosi ai bianchi. Sui dolci rilievi collinari dell’area DOC Collio si estendono i 28 ettari della tenuta del Castello di Spessa, a cui si aggiungono i 55 ettari della zona DOC Friuli Isonzo, vigneti dalla nobile tradizione dei cui vini si parla molto positivamente fin dal XVI secolo, e citati anche da Giacomo Casanova - illustre ospite del maniero - nelle sue memorie. Da non dimenticare che i vini friulani sono “ambasciatori” autorevoli di una straordinaria cultura enologica e la loro eccellenza è riconosciuta e apprezzata ovunque. Le origini del Castello di Spessa si nascondono fra mistero e leggenda. Il toponimo “Spessa” deriva dall’aggettivo latino “spissu”, che significa

spesso, denso: infatti originariamente l’area era ricoperta da una fitta selva di cipressi. Le origini del castello sembrano risalire ai tempi dei romani, che avrebbero costruito un posto di avvistamento proprio dove oggi sorge il castello, a protezione delle numerose scorrerie barbariche. La cantina di affinamento risale al Medioevo, una delle più antiche del Friuli. Queste cantine si sviluppano su due livelli: il primo e il più antico è una spettacolare cantina di maturazione in cui si svolgono anche degustazioni guidate, mentre più sotto, ben 70 scalini conducono al secondo livello, ricavato in un ex bunker, scavato a 18 metri di profondità nel 1939 a scopi militari. La sua struttura in cemento armato garantisce una temperatura costante di 14°, dove in mezzo alle antiche volte maturano i Cru e le Riserve dei vini rossi del Castello di Spessa. Le cantine sono anche il luogo ideale per i brindisi, le degustazioni e gli aperitivi di tutti gli eventi organizzati nel Castello,


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TEMPO LIBERO

in Friuli Venezia Giulia

Il castello di notte durante il Premio Casanova; le Gran Turismo Ferrari al castello e la confezione di Ribolla Gialla Pertè

GORIZIA 16 marzo: alle 20.45 al Teatro Verdi CIN CI LA

22 aprile: alle 17 presso i Musei Provinciali di Borgo Castello LUDWIG van BEETHOVEN- Riccardo Schwarz LIGNANO 23 aprile: 16° Marcia del Mare – 6° Lignanolonga

TRIESTE 17 marzo: al Palarubini Ligabue in MADE IN ITALY TOUR 2017

tra i quali il famoso “Premio Casanova” e l’Incontro Rampante di Granturismo del Cavallino, organizzato dalla Scuderia Ferarri Club Monfalcone. Una realtà straordinaria che vale proprio una gita in ogni stagione dell’anno, per appagarsi della stupenda vista panoramica e per la degustazione dei prodotti tipici del territorio nella Tavernetta, nell’Hosteria o nel Bistrot del castello, da gustare assieme agli ottimi vini bianchi e rossi: Ribolla Gialla, Friulano, i vari Pinot Bianco, Grigio e Nero, Sauvignon, Merlot e i Cru Segre (Sauvignon), Torriani (Merlot) e Casanova (Pinot Nero) del

Collio; Chardonnay, i due Cabernet Franc e Sauvignon, Verduzzo (da dessert e meditazione) e la Ribolla Gialla spumantizzata “Pertè” della Doc Isonzo. Tanti vini, tanti gusti da scoprire, in un’atmosfera da favola! C.S. Azienda Vinicola Castello di Spessa Via Spessa 1 34070 Capriva del Friuli (GO) Tel. 0481 60445 www.castellodispessa.it/vini

23 marzo: alle 18 al Caffè Tommaseo aperitivi in musica


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TEMPO LIBERO

in Friuli Venezia Giulia

16 aprile: al Palarubini J-AX & FEDEZ

LATISANA 31 marzo: al teatro Verdi alle 20.45 Matti da Slegare

PORDENONE 26 marzo: in Corso Vittorio Emanuele II Mercatino dell’Antiquariato

VENZONE 19 marzo: sagra di San Giuseppe a Portis

14 maggio: al Teatro Miela note in caffè VIVE LE FRANCE VAL RESIA 25 aprile: Aglio e Capretto, binomio perfetto

9 aprile: Mercanti nel Borgo 2017

ATTIMIS 26 marzo: LAND ART AL CASTELLO presso il castello di Partistagno in Borgo Faris

TAIPANA – PROSENICCO 19 marzo: alle 10 “Benvenuti a Prossenicco” visita guidata

REANA DEL ROJALE 2 aprile: dalle 15.30 Mostra del Cartoccio e del Vimini, presso la Biblioteca Comunale

UDINE 3 aprile: alle 20.45 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine BUDAPEST FESTIVAL ORCHESTRA

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In Bahrein per un confronto tra i team al top per un

Secondo

esame I

l Gran Premio del Bahrein ha esordito nel calendario del mondiale il 4 aprile 2003 e conseguentemente giunge, nel 2017 alla sua tredicesima edizione (ricordiamo che nel 2011 la gara venne annullata per le tensioni legate alla primavera araba) Gara particolare quella che si corre suol tracciato di Shakir, situato a poca distanza dalla capitale Mamama poichè il tracciato è piuttosto impegnativo e va studiato attentamente soprattutto per quel che concerne la strategia di gara, ricordiamo che per quanto riguarda le ultime edizioni le scuderie hanno messo in atto una condotta di gara imperniata su due o tre soste ai box. Circondato da un panorama a base di sabbia ( che nei giorni del Gran Premio viene trattata con un “ancorante” per impedire che renda impraticabile la pista) Shakir è un impianto fruibile in diverse configurazioni; per il Gran

Premio viene utilizzato quello con la distanza di 5412 metri. Ricordiamo però che nel 2010 (in quell’anno il Bahrein era la prima gara del calendario) venne utilizzata una configurazione di 6299 metri per celebrare il sessantesimo anniversario del Campionato del Mondo di Formula 1 (vinse Alonso al suo debutto con la Ferrari). L’impianto dove si corre il Gran Premio del Bahrein( fortemente voluto dal principe locale Salam Bin Al Khalifa ) è articolato su quindici curve di cui otto destrorse e sette sinistrorse ha visto finora salire sul gradino più alto del podio tre volte Alonso, due Massa Vettel ed Hamilton ed una Rosberg, Button e Schumacher. Per le Scuderie ad oggi comanda la Ferrari con quattro vittorie seguita dalla Mercedes con tre, Red Bull e Renault con due e Brawn con una.

a cura di Valerio De Crignis

Fernando 3 vittorie a Sakhir

Felipe 2 primi posti

Sebastian 2 affermazioni

Lewis 2 vittorie


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Gara a sorpresa Shanghai, spesso i pronostici vengono smentiti, speriamo in una

a cura di Flavio De Crignis

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al punto di vista architettonico il circuito di Shangai è uno dei più affascinanti del mondiale, dal punto di vista sportivo un pò meno visto che ricalca lo stile degli impianti progettati da Tilke verso l’inizio degli anni duemila. Ha i suoi pregi come la visibilità, la larghezza della sede, la possibilità di sorpassare; forse l’unica cosa che manca è un punto speciale dove è richiesto ai piloti non solo di manovrare i molteplici comandi del volante, ma soprattutto di tener giù il piede e mettere alla corda l’avversario però questa osservazione andrebbe estesa a più di qualche impianto inserito nel calendario del mondiale.

La Ferrari è (con la Mercedes) la scuderia che ha vinto di più in Cina (4 volte).

NOTE SHANGAI INTERNATIONAL CIRCUIT Lunghezza: Giri: Record sul giro: Vittorie per pilota Vittorie per Scuderie: Pole Position per pilota: Giri più veloci per pilota: Hamilton 2, seguono ben Podi per pilota:

5451 metri 56 Michael Schumacher (2004) Ferrari in 1,32”238 HAMILTON 4 ROSBERG+ALONSO 2 BARRICHELLO –SCHUMACHER RAIKKONEN-VETTEL e BUTTON 1 FERRARI + MERCEDES 4 MC LAREN 3 RENAULT+RED BULL 1 HAMILTON 5 VETTEL 3 ALONSO+ROSBERG 2 BARRICHELLO 1 dieci piloti con uno a testa HAMILTON 7 RAIKKONEN+ALONSO+ROSBERG 5 VETTEL+BUTTON 4 MASSA+WEBBER 2 (seguono altri cinque piloti con 1)


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ARIA nuova Sochi, finora al Gran Premio di Russia ha sempre vinto la Mercedes, ci vuole un cambiamento, serve

I

l Gran Premio di Russia è entrato nel calendario del Campionato del mondo a partire dalla stagione 2014 con l’impianto si Sochi, località turistica sul Mar Nero, che misura 5848 metri , è articolato su 19 curve, dieci delle quali sono destrorse e nove con raggio a sinistra. Finora il premier Vladimir Putin, sempre presente alla gara, ha premiato solo piloti del team Mercedes, due volte ( 2014+2015) Hamilton ed una (lo scorso anno) Rosberg, ennesima riprova della forza del team tedesco negli ultimi tre anni. Costruito nell’ambito del villaggio olimpico per i giochi invernali del 2014 il tracciato di Sochi non

brilla certo per essere particolarmente spettacolare, è per altro piuttosto impegnativo per l’impianto frenante ed è tra i più lunghi del mondiale. Misura infatti 5848 metri e permette punte velocistiche di tutto rispetto, attorno ai 330 kmh. Infine un’ultima annotazione: più di cento anni fa esattamente nel 1913 e nel 1914 su di un tracciato ricavato a San Pietroburgo si tennero due edizioni del Gran Premio di Russia, (ovviamente non dedicate alla Formula 1). Vinse in entrambi i casi una vettura Mercedes, nel primo con il russo Suvorin, nel secondo con il tedesco Scholl. Su questa gara quindi il dominio della stella a tre punte è totale; vediamo se il 2017 rappresenta l’anno dell’inversione di tendenza.


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a cura di Germano Danielis

AUTOBIANCHI rUNABOUT Presentata al salone di Torino nel 1969 l’Autobianchi Runabout era una concept car disegnata da Gandini per la carrozzeria Bertone, per il telaio era stata usata la base dell’A112 mentre per il motore si era optato per il Fiat 1100 che equipaggiava la neonata 128. La traduzione dall’inglese del termine runabout significa piccola utilitaria ma anche piccolo motoscafo, e infatti il disegno a forma di cuneo e il parabrezza ridotto a una piccola palpebra, prendeva spunto dalle linee delle imbarcazioni da competizione dell’epoca. Particolarmente originale la disposizione dei fanali collocati sui montanti del generoso roll-bar posteriormente al posto di guida. La Runabout è servita

COMMUTACAR ELECTRIC

La Spectre R42 è un progetto inglese del 1996 della Spectre Supersport Ltd. La vettura prendeva spunto dalle forme della Ford GT40, due posti a motore centrale Ford V8 da 4.6 litri di cilindrata, con telaio monoscocca in lega leggera come molte altri parti della carrozzeria. La distribuzione ottimale dei pesi unita alla notevole sezione dei pneumatici, le conferivano un’ottima tenuta di strada in qualsiasi condizione d’asfalto e un’intuitiva reattività della macchina da parte del guidatore. A causa dell’elevato costo di vendita, nel corso dell’anno ne furono venduti solo

per fare da precursore alla Fiat x1/9 che sarebbe stata presentata un paio di anni più tardi, ma alcune particolarità sarebbero state inserite anche nella Lancia Stratos.

È stata una delle prime citycar a stelle e strisce di un certo successo nate a seguito della crisi energetica dei primi anni del 1970. Lo stabilimento Commutacar con sede in Florida ne sfornò circa 2500 prima di entrare in fallimento ed essere rilevato da una società che ne produsse circa altri 4000 esemplari. Per la costruzione di questo veicolo era stato usato un telaio tubolare, l’alimentazione era assicurata da otto batterie al piombo a sei volt capaci di produrre la modesta potenza di cinque HP, ad ogni modo la vetturetta riusciva a percorrere una cinquantina di chilometri alla velocità massima di 65 Km/h. La produzione cessò nel 1980 sia per la fine della crisi energetica, sia per l’obsolescenza del progetto.

SPECTRE R42 ventitré esemplari, fatto che decretò il fallimento dell’azienda nell’anno seguente.


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IL PROGETTISTA VITTORIO JANO alfa Romeo p2

Nato a San Giorgio Canavese in provincia di Torino nel 1891 è stato progettista motoristico legato ai marchi italiani. Si diplomò all’Istituto Professionale Operaio di Torino e nel 1909 iniziò a lavorare alla Società Torinese Automobili Rapid dove vi rimase per due anni, frequentando contemporaneamente una scuola serale per disegnatore meccanico. Nel 1911 venne assunto alla FIAT facendosi subito notare per le idee innovative, e nel 1914 venne chiamato nel gruppo dei dirigenti progettisti maturando un’importante esperienza tecnica sulle automobili da competizione. Rimase alla FIAT fino al 1923 quando, grazie anche alla mediazione di un giovane Enzo Ferrari all’epoca pilota Alfa, passò all’Alfa Romeo con l’incarico di direttore dell’ufficio progettazione. Il primo motore di Jano in questa nuova carriera fu un 8 cilindri montato sull’Alfa Romeo P2, che condusse la Casa di Arese alla vittoria del primo campionato del mondo di automobilismo nel 1925. In seguito progettò i motori che equipaggiarono l’Alfa 6C 1500, per poi passare alla realizzazione di 8 cilindri in linea e 12 cilindri a V.

Alfa Romeo P2 Successivamente passò alla Lancia, dove contribuì fra l’altro alla progettazione dell’Aurelia, fino al 1955 allorché l’azienda torinese si ritirò dalle competizioni automobilistiche, e Jano venne assunto dalla Ferrari dove svolse il suo ultimo periodo lavorativo. Morì suicida nel 1965, mai superando la morte prematura del figlio e dopo aver scoperto di essere affetto da un male allora incurabile. Enzo Ferrari ebbe così a commentare il tragico gesto “Ha vissuto da forte e da forte ci ha lasciato. Non fui stupito della ferrea coerenza con la quale concluse la sua esistenza, e gli ho ammirato anche quel gesto, che considero di supremo coraggio”.

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Calendario

FRIULI VENEZIA GIULIA 2017 26 27 28 MAGGIO VERZEGNIS SELLA CHIANZUTAN (UD) 16 17 18 GIUGNO

3 GIUGNO RALLY CITTÀ DI MANIAGO (PN)

ITALIAN BAJA (PN)

8 9 LUGLIO RALLY VALLI DELLA CARNIA (UD) 22 23 LUGLIO RALLY STORICO PIANCAVALLO (PN) 30 LUGLIO RALLY DI MAJANO (UD) 25 26 27 AGOSTO RALLY DEL FRIULI VENEZIA GIULIA + ALPI ORIENTALI HISTORIC (UD) 13 14 15 OTTOBRE CIVIDALE CASTELMONTE (UD)

13 14 15 OTTOBRE MITTELEUROPEAN RACE (TS) 11 12 NOVEMBRE VALVADROM (PN)

21 22 OTTOBRE RALLY DELLA SERENISSIMA (PN)


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Carlos Sainz jr. è l’ultimo pilota spagnolo a debuttare in Formula 1. Negli anni la “squadra iberica” si è costantemente rinforzata. Per la Spagna presentiamo la

Storia

completa

Tradizionale appuntamento primaverile, il Gran Premio di Spagna è da tuti conderato un test molto probante per la competitività delle monoposto. Vuoi perchè qui si tengono molto spesso i test invernali che danno le prime indicazioni sulla competitività delle varie monoposto, tutti hanno forti attesa sulla disputa di questo Gran Premio. Il tracciato è quello noto di Monrmelò. Misura 4655 metri, viene ripetuto per 66 giri, caratterizzato da un lungo rettifilo centrale ed una zona mista in collina, è dotato di 16 curve, 9 delle quali con raggio a sinistra e sette a destra. Lo scorso anno qui un’infelice partenza di Hamilton portò alla collisione tra le due Mercedes laciando via libera alla prima vittoria in Formula 1 del giovane olandese Max Verstappen.

SPAGNOLI IN FORMULA 1 Vediamo ora una carrellata dei quattordici piloti spagnoli che dal 1950 ad oggi hanno corso nella massima serie ricordando che ben sette di questi vengono da Barcellona e dintorni, tre sono di Madrid e gli altri quattro sono un pò sparsi dalla penisola iberica. PACO GODIA Corse con la Maserati alcune gare nelle stagioni 1951, 1954, 1956, 1958. In tredici gare totali raccolse sei punti frutto di due quarti posti. JUAN JOVER Scese in pista nel Gran Premio di casa del 1951 senza alcun risultato. ALFONSO DE PORTAGO Cinque Gran Premi a metà degli anni cinquanta con un secondo posto a Silverstone nel 1956. Resta purtroppo famoso per l’incidente

di Guidizzolo che nel 1957 provocò la sua morte, quella del copilota e quella di diversi spettatori nell’ultima edizione della Mille Miglia.

ANTONIO CREUS Ha corso il Gran Premio d’Argentina nel 1960 con una Maserati, ritirandosi. ALEX SOLER ROIG Nelle stagioni 1970, 1971, 1972 ha corso in tutto dieci Gran Premi non raccogliendo alcun punto. EMILIO ZAMPICO Nel 1976 tentò la qualificazione nel Gran Premio di casa senza riuscirci. EMILIO de VILLOTA Con Brabham, McLaren, Williams e March ha partecipato a quindici Gran Premi nelle stagioni 1976, 1978, 1981, 1983 senza andare a punti. ADRIAN CAMPOS Due stagioni con la Minardi nel 1987 1988 senza punti. LUIS PEREZ SALA Due stagioni con la Minardi nel 1988 e 1989. Miglior risultato un sesto posto a Silverstone nel 1989 ed un punto iridato. PEDRO de LA ROSA Ha corso ben 107 Gran Premi Iridati con Arrows, Jaguar, McLaren, Sauber ed HRT nelle stagioni 1999, 2000, 2001, 2002, 2005, 2006, 2010, 2011, 2012 e vanta come miglior

risultato il secondo posto in Ungheria nel 2006. MARC GENE’ Ha corso nelle stagioni 1999, 2000,2003, 2004 con la Minardi e la Williams. Come miglior risultato vanta un quinto posto a Monza con la Williams nel 2003. E’ stato pilota collaudatore per la Ferrari ed ha al suo attivo anche una vittoria alla 24 ore di Le Mans. JAIME ALGERSUARI Tre stagioni con la Toro Rosso nel 2009 2010 e 2011 per un totale di 32 punti iridati, Come miglior risultato un settimo posto a Monza ed in Corea nel 2011. CARLOS SAINZ jr Figlio d’arte (suo padre è stato Campione del Mondo Piloti Rally) ha esordito il 15 marzo 2015 a Melbourne andando subito a punti (nono posto). E’ un pilota combattivo e veloce, sarà con ogni probabilità un pilota del futuro: corre con Toro Rosso. FERNANDO ALONSO Rappresenta il top del motorismo Formula 1 per la Spagna. La sua carriera in Formula 1 è cominciata con la Minardi, è proseguita con Renault, Mc Laren, ancora Renault poi Ferrari e quindi nuovamente McLaren. Vanta due titolo iridati con la Renault (2005 2006) tre secondi posti nel mondiale con la Ferrari e al momento conta 32 Gran Premi vinti, 97 podi, 22 pole position. E’ un pilota molto combattivo.


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Vivace

Il più appariscente ma non il più spettacolare. Tutti comunque vogliono esserci anche se ogni volta si corre il rischio del trenino dietro il pilota di testa. Speriamo di no, speriamo in una

contesa A

nche se è uno dei Gran Premi che vanta l’ambientazione più suggestiva, ma non proprio spettacolare è una gara che offre assai pochi sorpassi. Non per questo manca il pubblico, anzi qui le tribune sono sempre piene ed i paddock frequentati dai vari VIP di Turno, Monaco vanta radici lontane nel tempo, esordì come tracciato nel 1929 e dal 1950 (salvo qualche assenza nei primi anni cinquanta) fa parte del calendario del mondiale. Con Monza, Spa,

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Silverstone fa parte del ristrettissimo gruppo di tracciati contemplati nel primo campionato iridato di Formula 1 Con i suoi 3337 metri di sviluppo è il tracciato più corto del Mondiale e viene ripetuto per 78 giri: con particolari situazioni atmosferiche è arrivato anche al limite massimo delle due ore previste dal regolamento. Non offre molti sorpassi però non mancano di sicuro gli incidenti: gli annali ci riportano tante collisioni, da ricordare


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Villeneuve con la Ferrari nel 1981 portò per la prima volta su questo tracciato alla vittoria un motore turbo Hulme nel 1967 vinse con un giro di distacco sul secondo e due giri sul terzo Senna nel 1992 vinse precedendo Mansell di 0”215

quella della prima edizione con dieci macchine coivolte al via e quella del 1974 con sette monoposto. Tra curve, tornanti, marciapiedi, varianti e tunnel l’organo meccanico più sollecitato è il cambio: durante una gara sulle strade del Principato viene utilizzato per più di quattromila volte, ricordiamo che nel 1992 ben sette monoposto furono costrette al ritiro proprio per guasti al cambio stesso, Sempre nel 1992 si è registrato l’arrivo più ravvicinato tra il primo ed il secondo

solo 0”215 decimi tra Senna, primo e Mansell secondo. Ogni tanto capitano dei distacchi abissali tra i piloti a punti. Nel 1967 vinse Denny Hulme con un giro di vantaggio sul secondo classificato Graham Hill, due giri sul terzo Chris Amon, tre giri

La rossa è in astinenza di vittorie su questo tracciato dal 2001

sul quarto Bruce McLaren e quattro giri sul quinto e sesto rispettivamente Pedro Rodriguez e Mike Spence. Nel 1968 vinse Hill con due secondi sul secondo, Attwood, ma ben quattro giri sul terzo e quarto, Bianchi e Scarfiotti e sette giri sul quinto,Hulme. Il sesto posto non fu neppure asegnato. Nel 1979 il sesto classificato, Mass aveva segnato un ritardo dal primo, Scheckter, di sette giri. Infine in tempi più recenti da segnalare l’edizione del 2015 quando ben quattordici piloti si classificarono al traguardo con un distacco inferiore al minuto dal primo, Rosberg. In attesa di migliorie strutturali al tracciato confidiamo di assistere almeno ad un’edizione 2017, dinamica e vivace.


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autoplanet

FERRARI J50 Sigla insolita per una Gran Turismo del Cavallino Rampante appositamente coniata per festeggiare i cinquant’anni della presenza Ferrari sul mercato giapponese. Va detto che si tratta di una vettura speciale destinata a solo dieci fortunati proprietari. Linee affascinanti Il motore (posteriore centrale) è un V8 turbo che eroga 690 ed è visibile all’esterno grazie alla copertura trasparente appositamente realizzata.

PEUGEOT

Instinct È una concept equipaggiata con un doppio motore elettrico abbinato ad un turbo benzina. Si distingue per l’estrema pulizia delle linee e per l’armoniosa realizzazione dell’insieme che per altro concede spazio a ispirazioni stilistiche di alto livello.


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FERRARI 812 Superfast

autoplanet Dopo oltre cinquant’anni a Maranello tornano ad utilizzare il nome Superfast. E lo fa per una Gran Turismo molto affascinante dove il moderno ed il futuribile sono sapientemente miscelati in un matrimonio perfettamente integrato. La 812 Superfast porta al debutto un nuovo motore V12 aspirato che sviluppa ben 800CV. La Ferrari dichiara una velocità massima attorno ai 340 kmh ed un’accelerazione da 0 a 100 kmh in 2”9. Eccellente la ripartizione dei pesi con un 47% davanti ed un 53% dietro. dall’album di casa FERRARI

SUZUKI SWIFT EV-Hybrid dall’album di casa SUZUKI

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Ferrari 500 Superfast 1967

Ha ricevuto vivo apprezzamento al recente salone di Tokyo la versione ibrida della grintosa media di casa Suzuki. La Swift EV è una vettura esclusivamente elettrica ma che sfrutta un motore endotermico per ricaricare le batterie.


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LA PROVA

LA PROVA LA PROVA LA PROVA

LA PROVA

di Claudio Soranzo

Si rinnova la Mazda CX-3, il piccolo Suv giapponese dai grandi contenuti

S

velata a tutto il mondo al Los Angeles Motor Show 2014, la Mazda CX-3 riparte ora al Salone di Ginevra 2017 con nuovo sprint e vigore, con la sua versione più recente. Il piccolo Suv del marchio giapponese delle ali spiegate è il quinto modello della gamma di vetture di nuova generazione ad avvalersi in pieno di tutte le caratteristiche della pluripremiata tecnologia Skyactiv, abbinata all’elegante design Kodo-Soul of Motion. Una presenza di primo piano nella gamma di modelli Mazda, che in questi due anni di vita (è arrivato in Italia nella prima-

vera del 2015) è riuscito a conquistare traguardi insperati. Tre le motorizzazioni: il benzina SKYACTIV-G 2.0 in due differenti potenze e il nuovo diesel pulito SKYACTIV-D 1.5 da 105 Cv a 2 e 4 ruote motrici, con cambio automatico e manuale a 6 rapporti. SPOILER ha avuto l’onore e il piacere di testare quest’ultimo modello col cambio automatico nella versione Exceed full optional, percorrendo 1.506 km lungo strade e autostrade dentro e fuori Regione. Una prova davvero positiva sotto ogni aspetto, grazie alla importanti peculiarità del

CX-3, che ci hanno stupito. Sembra davvero di guidare un’auto di categoria superiore, tanto è performante, comodo e confortevole. Il piccolo Suv giapponese è una di quelle vetture alle quali ti ci abitui subito e ti sembra di averle sempre guidate. Come un abito su misura di un sarto. Bisogna proprio provarlo a fondo, in tante occasioni di percorsi e tempi atmosferici, per rendersi conto di quanto abbiano lavorato bene i tecnici nipponici. Oltretutto possiede anche delle belle linee e dei bellissimi colori, tanto che il CX-3 rosso che avevamo in prova ha fatto girare diverse persone per


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A fianco, l’interno della Mazda CX-3 con gli inserti rossi, in sintonia con il colore esterno della carrozzeria. Piacevoli dettagli che esaltano il look del Suv giapponese

strada, grazie anche alla sua eleganza e originalità. Insomma un Suv decisamente azzeccato, che sta dando filo da torcere ai suoi numerosi competitor, con importanti elementi che riflettono l’amore di

Mazda per la guida e il profondo legame affettivo che si crea con le sue vetture. La versione 2017 del Suv Mazda CX-3 sarà dotata di serie del GVC (G-Vectoring Control) il sistema di controllo integrato tra motore, tra-

smissione e scocca per migliorare la sensazione di guida. Si tratta del primo sistema a variare la coppia del motore in base agli imput che arrivano dallo sterzo, controllando tutto il sistema per ottimizzare il carico verticale su ogni ruota, migliorando la trazione e fornendo al guidatore meno affaticamento, più sicurezza e piacere di guida. Di serie anche la tecnologia di sicurezza attiva i-ACTIVSENSE ulteriormente migliorata (sul modello da noi provato era un optional), insieme ai fari adattivi a LED. Al fascino di questa versione contribuiscono anche gli interni, ideati e realizzati tenendo presente il concetto “umano-centrico”, il volante ridisegnato, una migliore qualità di visualizzazione (a esempio l’head-up display ora a colori), maggiore silenziosità interna e aumentato comfort di marcia. C.S.


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Il massaggio andino Qhaqoy Intorno al 2000 a.C. in una vasta area della zona andina del lago Titicaca, oggi al confine fra Perù e Bolivia, si sviluppò la cultura Tiwanaco (o Tiahuanaco). La loro visione del mondo era essenzialmente legata alla natura e ai suoi processi, e la Madre Terra (Pachamama) era la divinità incontrastata dalla quale tutto partiva e tutto tornava. Per salute si intendeva il giusto equilibrio fra l’uomo e la Pachamama, mentre al contrario la malattia indicava uno stato di disequilibrio fra questi due elementi. In un momento sconosciuto di questa cultura si sviluppò il massaggio Qhaqoy, che secondo alcune interpretazioni significherebbe “uomo sacro”, inizialmente eseguito dagli sciamani che studiavano l’equivalente di quella che oggi chiamiamo energia elettromagnetica, e che per le guarigioni usavano principalmente le conoscenze di erboristeria e mineralogia. Nella tradizione andina il Qhaqoy è una pratica curativa che attraverso il massaggio va a ripristinare la circolazione armonica nell’organismo del Ti, l’energia solare caratteristica dell’uomo, e del Ki, energia lunare caratteristica della donna. Nelle prime sedute il paziente viene guidato in un auto-mas-

saggio, al fine di aumentare il grado di consapevolezza del sé attraverso la sensazione tattile e l’ascolto del ritmo del respiro. Poi sarà il curandero (termine spagnolo che indica lo sciamano) a procedere a una osservazione al fine di riscontrare eventuali squilibri. Dopo questa analisi il curandero procede al massaggio vero e proprio che può durare anche un paio d’ore e può prevedere l’uso di oli essenziali, erbe medicinali e pietre riscaldate. Per favorire il rilassamento il massaggio può essere preceduto dal thalay, che consiste nel far stendere il paziente su una coperta di lana pelosa, sostenuta agli angoli da quattro persone che la dondolano riproducendo un effetto culla. Al termine del massaggio si gode di un rilassamento generale, i conflitti interiori e le emozioni negative emergono e svaniscono, il benessere pervade corpo e mente. Essendo un’esperienza molto intensa viene consigliato un solo trattamento al mese. In Italia questo tipo di massaggio è pressoché sconosciuto, anche per la sua difficile commercializzazione. Per le pratiche curative andine o per informazioni contattare il sig. Santos Vicente Gutierrez, esperto in tecniche sciamaniche, cell. 333.3952852, riceve a Basiliano alle porte di Udine.


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