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editoriale

sommario

di Claudio Soranzo

Con

3 Editoriale 6 Il calendario 7 Appuntamenti sociali 8 Opinione tecnica 10 Tempo Libero in Friuli Venezia Giulia 12 Melbourne 14 Sepang 16 Shangai 20 Catalunya 22 Mondo auto 24 Autoplanet 27 Mix 30 Star Bene

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Al via una stagione tutta da scoprire

SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXI Numero 220 marzo 2014 DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo REDAZIONE: Flavio De Crignis COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

Stampa GRAFICHE NORDEST via 4 novembre 5/G 34170 Gorizia Tel. 0481 390229

Pubblicazione registrata presso il tribunale di Gorizia al n.153 del 22.3.84

Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 50% Aut. Dir. Prov. P.T. Gorizia

Visita il nostro sito internet www.spoileronline.it

Redazione ed inserzioni: tel. 347 3681600 Corrispondenza/Testi: redazione@spoileronline.it Redazione: Via 1° Maggio, 112 - Monfalcone (GO)

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CALENDARIO 2014 20 luglio

Germania

16 marzo

Australia

27 luglio

Ungheria

30 marzo

Malesia

24 agosto

Belgio

6 aprile

Bahrain

7 settembre

ITALIA

20 aprile

Cina

21 settembre

Singapore

11 maggio

Spagna

5 ottobre

Giappone

25 maggio

Monaco

12 ottobre

Russia

8 giugno

Canada

2 novembre

USA, Austin

22 giugno

Austria

9 novembre

Brasile

6 luglio

Gran Bretagna

23 novembre

Abu Dhabi

Appuntamenti SOCIALI AGENDA RAMPANTE appuntamenti sociali per il 2014 Stiamo definendo il calendario degli appuntamenti sociali per il corrente anno, calendario che prevede.

DOMENICA 1 GIUGNO

MEETING INTERNAZIONALE PER GRAN TURISMO che si svilupperà con partenza da Cormons ed arrivo a Kriz / Santa Croce di Aidussina

SABATO 28 E DOMENICA 29 GIUGNO GIORNATE ALPINE/ ALPEN TAGES - MEETING in AUSTRIA nella zona di GRAZ

DOMENICA 6 LUGLIO

ANZIL ENZO

AMICIZIA RAMPANTE giornata per i soci di SCUDERIA FERRARI CLUB MONFALCONE e SERRAVALLE A PO (MN) La festa si terrà a SGONICO grazie anche alla collaborazione degli amici del RUPA TEAM

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FINE NOVEMBRE

FESTA SOCIALE DI FINE ANNO


L’opinione

tecnica:

a cura di Fabio Pauluzzo

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Con le nuove power unit, in F1 siamo di fronte a ad una grande

RIVOLUZIONE

tecnologica

La F1 del 2014 vedrà l’introduzione, in un solo colpo, di una nuova motorizzazione e di tecnologie di recupero energia molto complicate. I nuovi motori termici 1.600 cc V6 turbo, limitati a 15.000 giri al minuto, saranno coadiuvati dall’ERS (Energy Recovery Sistem), che converte in energia il calore di scarto dissipato dalla turbina nei gas di scarico

e/o dal sistema di frenata posteriore assistita tramite controllo elettronico (brake-by-wire). Un secondo sistema, simile al vecchio KERS ma ben più potente, collaborerà con il motore termico per circa 33 secondi al giro. Altre novità riguardano i consumi, per effetto della limitazione a 100kg del quantitativo massimo di carburante per la gara e della riduzione a 5 del

numero complessivo di power unit impiegabili durante la stagione. Sebbene i tre costruttori Ferrari, Mercedes e Renault abbiano avviato lo sviluppo delle nuove unità già nel 2012, quando il regolamento venne siglato, nel corso delle tre sessioni di test invernali a Jerez e in Bahrein abbiamo assistito a una serie di problematiche, più o meno gravi, legate

> Energy Renault In cerca d’aria – Lotus e Red Bull, entrambe motorizzate Renault, sono state costrette a rivedere le prese d’aria e gli sfoghi per ovviare alle problematiche di surriscaldamento della Power Unit > Galleria di musetti: diversissime tra loro le ‘interpretazioni’ dei progettisti del nuovo regolamento 2014, che per ragioni di sicurezza ha imposto un’altezza massima da terra di 185mm

principalmente a fenomeni di surriscaldamento delle vetture e all’estrema difficoltà di far dialogare correttamente tra di loro l’enorme numero di centraline necessarie per gestire le nuove PowerUnit. La messa a punto delle Power Unit ha condizionato fortemente la fase di sviluppo e verifica delle altre componenti delle vetture nel corso delle pochissime giornate di test a disposizione. I team motorizzati Mercedes hanno avuto modo di girare senza troppi problemi potendosi dedicare anche all’affinamento di aerodinamica e assetti alla ricerca delle prestazioni. Nel corso della terza sessione Williams e Mercedes hanno effettuato numerose simulazioni di gara, arrivando a girare su tempi poco distanti dalla pole position siglata nel 2013. Queste prestazioni unitamente alle accresciute velocità massime (la F14T di Alonso ha raggiunto i 336km/h) hanno definitivamente fugato i timori di chi riteneva le nuove F1 molto meno perfor-

manti di quelle dotate dei gloriosi V8. Dai test pre-campionato è emerso anche un allargamento del divario prestazionale tra i vari team, che probabilmente caratterizzerà tutta la prima parte della stagione, durante la quale assisteremo ad un numero di ritiri per motivi tecnici molto più cospicuo rispetto a quanto eravamo abituati. In questo scenario potrebbero cambiare drasticamente anche le gerarchie della Formula 1 con i valori profondamente rivisti rispetto allo scorso anno. In particolare, i team-clienti motorizzati Renault - Red Bull in primis – hanno faticato parecchio nel corso dei test rispetto ai costruttori come Mercedes e Ferrari che, potendo gestirsi tutto in casa, hanno sicuramente realizzato una migliore integrazione fra motore e telaio. Tuttavia i margini di sviluppo e messa a punto delle PowerUnit sono ancora significativi e abbastanza rapidi, al punto da offrire ampie possibilità di recupero a tutti i contendenti al tito-

lo mondiale 2014. In occasione del debutto stagionale della Formula 1, previsto il 16 marzo in Australia, e nei successivi 3-4 GP, vedremo cambiamenti significativi nelle monoposto, anche dal punto di vista aerodinamico. La necessità di bilanciare le prestazioni velocistiche con il consumo degli penumatici e, da quest’anno, del carburante potrebbe invece contribuire a calmierare il divario tra i vari team. Negli ultimi due anni i piloti più irruenti avevano dovuto accettare di alzare il piede durante alcune fasi della gara per preservare gli pneumatici. Nel 2014 dovranno prestarvi ancora maggiore attenzione, specie in uscita di curva, a causa dei prevedibili pattinamenti derivanti dal cospicuo incremento di coppia dei motori sovralimentati e, soprattutto, dovranno imparare a convivere con la necessità di adeguare il ritmo di gara al consumo, sperando il risparmio riguardi solo il carburante e non lo spettacolo in pista.


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TEMPO LIBERO

FVG mosaico di culture e tradizioni

in Friuli Venezia Giulia Azzano Decimo 30 marzo: Gran Galà della Magia ore 21 al teatro Mascherini Gemona 30 marzo: in centro ASSAGI DI PRIMAVERA E MERCATINO DEGLI HOBBISTI PASQUALI

Le Barbatelle al cine teatro Daniel alle 20.45 PRIMA RASSEGNA TEATRALE PALUZZA CHE SPETTACOLO Lignano Sabbiadoro 6 aprile: MARCIA DEL MARE + LIGNANOLONGA

Udine 31 marzo: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine alle 20.45 SOIREE RAVEL

Sacile 6 aprile: 68 FIERA PRIMAVERILE DEGLI UCCELLI

1 aprile: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine alle 20.45 LA BOTTEGA DEL CAFFE’ DI GOLDONI

Trieste 7 aprile: LUNEDI’ MARINARI al Museo Civico del Mare alle 18:00

22 aprile: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine alle 20.45 GOTEBORGS SYMFONIKER Pordenone 2 aprile: al teatro Comunale Giuseppe Verdi T.A.N.G.O.S. 12 aprile: in piazza XX settembre alle 18 GLI SBANDIERATORI DI CORDOVADO 19 aprile: MARLENE KUNTZ IN CONCERTO alle 21.30 al Deposito Giordani Tolmezzo 3 aprile: all’Albergo Roma FIESTE DE PATRIE DAL FRIUL Remanzacco 5 aprile alle 20.45 CONCERTO DELLA BANDA DI ORZANO Paluzza 5 aprile:

8 aprile: JAZZ AL KNULP alla libreria Knulp alle 21.00 Gorizia 8 aprile: alle 19.30 al Kinemax di Piazza Vittoria LA BOHEME DI PUCCINI Sequals 9 aprile:

presso l’Albergo Ristorante Belvedere alle 19.30 GUSTIAMO PORDENONE I CAVATAPPI DI MANIAGO GRAPPE E CANZONI DELLA GRAPPA PAGURA BAND Staranzano 11 aprile: presso l’Auditorium dell’Istituto Einaudi VUOTI A RENDERE Romans d’Isonzo 29 aprile: presso l’ex biblioteca di via Roma alle 20.30 USO DELL’ENERGIA SOLARE E GENERATORI DI CALORE E FONTI RINNOVABILI incontro convegno

L’attività di vivaio per la coltura delle barbatelle nel Friuli Venezia Giulia trova origine nella zona di Aquileia verso la fine del 1800, quando la filossera aveva praticamente distrutto la viticoltura europea. La nascita quindi nella zona di Aquileia, ma il vero sviluppo si concentrò nel pordenonese, nella zona di Rauscedo, zona da considerare oggi come centro mondiale delle barbatelle. E’ stata la struttura cooperativistica, costituita nel 1936, a dare impulso alla produzione di barbatelle che ogi si estende su di un’area più vasta comprendendo terreni dedicati in diversi comuni, da San Giorgio della Richinvelda a San Martino al Tagliamento, ad Arzene, Valvasone ed altri ancora. Le barbatelle hanno qui trovato una zona ideale per la loro crescita e si stima che da questa zona provenga circa un quarto della produzione mondiale delle stesse, un bel numero ed un grande prestigio per la nostra Regione.

Barcis 1 maggio: MERCATINO CERAMISTI DI BARCIS Tolmezzo 1 maggio: TOLMEZZO IN FIORE mercatino

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La grande kermesse prende il via nel quinto continente, anche nel 2014 si parte dall’Australia, si parte da

Melbourne

a cura di Flavio De Crignis

AUSTRALIA 2013 1° KIMI RAIKKONEN team LOTUS Dal 1° al 9° giro SUPERSOFT Dal 10° al 58° giro MEDIE con un ulteriore pit stop al 35° giro 2° FERNANDO ALONSO scuderia FERRARI Dal 1° al 9° giro SUPERSOFT Dal 10° al 58° giro MEDIE con due ulteriori pit stop al 20° ed al 39° giro 3° SEBASTIAN VETTEL team RED BULL Dal 1° al 7° giro SUPERSOSFT Dall’8° al 58° giro MEDIE con ulteriori due pit stop al 21° ed al 37° giro

> passaggio di consegne. webber ha lasciato il suo posto al connazionale ricciardo, la lunga tradizione di piloti australiani, iniziata negli anni cinquanta con il leggendario jack brabham continua

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I pneumatici sono uno degli elementi base della competitività di una monoposto. Pertanto quest’anno in sede di presentazione dei Gran Premi illustreremo l’utilizzo che le scuderie dei piloti a podio hanno praticato nella passata stagione, per questa rubrica utilizzeremo il nome di TYRES STORE e cioè di magazzino gomme.

> kimi lo scorso anno vinse, ma guidava la lotus

Vogliamo portare all’attenzione del lettore quali sono stati i più significativi miglioramenti di posizione tra prove e gara che sono stati piazzati dai piloti partiti nelle prime dieci piazze. GORIZIA - Via III Armata, 123 Tel. 0481 520393 - Fax 0481 522814 info@optimacars.it

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Kimi Raikkonen con una accorta ed intelligente condotta di gara riuscì a vincere partendo dalla settima piazza: determinante per la vittoria la strategia di gara basata su due soste che colse di sorpresa gli avversari. Bene anche il secondo classificato, quel Fernando Alonso giunto secondo partendo dalla quinta posizione.

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Sempre riferendoci ai primi dieci vediamo chi ha perso più posizioni in gara rispetto al via. Per il 2013 questo “primato” spetta incredibilmente ai due piloti della Red Bull. Vettel, scattato dalla pole si piazzò terzo ad oltre ventidue secondi dal vincitore, peggio di lui il suo compagno di squadra Webber passato dalla seconda alla sesta piazza proprio sul tracciato di casa… Tra i primi dieci il peggiore fu Rosberg, partito sesto e uscito dalla zona punti.

Questo capitolo è destinato ad illustrare le caratteristiche del tracciato su cui si disputa il Gran Premio. Melbourne è un circuito medio-veloce con media sulla distanza superiore ai 200 kmh. C’è anche una discreta possibilità di effettuare sorpassi data la larghezza del tracciato. A Melbourne si passa come utilizzo di marce dalla seconda (80 90 kmh) alla settima marcia con la quale si superano i 300kmh mentre le marce più utilizzate sono la quarta e la quinta. Il tracciato misura complessivamente 5303 metri conta…. Curve e viene ripetuto per 58 giri.


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Secondo appuntamento in Malesia dove il gran premio segna tre lustri di operatività senza soste, troviamo un bel tracciato, troviamo

a cura di Valerio De Crignis

Sepang

> irvine e schumacher, con la ferrari, sono stati i primi due piloti a vincere il gran premio di malesia, una storia cominciata nel 1999

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Gara particolare quella 2013 a Sepang. La pioggia impose l’uso in partenza delle intermedie cui le scuderie abbinarono le medie e le hard nello sviluppo del Gran Premio. Vediamo le scelte dei piloti a punto. 1° VETTEL team RED BULL Dal 1° al 5° giro INTERMEDIE Dal 6° al 22 giro MEDIE Dal 22° al 42° giro HARD Dal 43° al 56° giro MEDIE 2° WEBBER team RED BULL Dal 1° al 7° giro INTERMEDIE Dall’8° al 20 giro HARD Dal 21° al 32° giro MEDIE DAL 33° AL 56° GIRO HARD 3° HAMILTON team MERCEDES Dal 1° al 7° giro INTERMEDIE Dall’8° al 30 giro MEDIE Dal 31° al 41° giro HARD Dal 42° al 56° giro MEDIE Realizzando una breve analisi vediamo che tutti i piloti a podio del 2013 hanno effettuato quattro soste preferendo Vettel ed Hamilton più medie e Webber più hard, scelte ovviamente legate al proprio stile di guida.

> vettel: un anno fa prima vittoria della stagione con polemiche con il “collega” di team webber

Sepang è un bel tracciato, ben progettato e ben realizzato, quest’anno compie il suo quindicesimo anno di età e nel corso della sua breve storia ha dimostrato di offrire una buona spettacolarità ed anche selettività. Da quando l’orario di partenza è stato spostato più verso sera le variazioni climatiche, vista la posizione praticamente equatoriale dell’impianto, sono un elemento da tener ben presente per una corretta strategia di gara. Questo tracciato che praticamente richiede l’uso di tutte le marce, misura complessivamente 5543 metri che vengono ripetuti per 56 giri per una distanza totale di 310.408 chilometri.

Guardando la posizione di partenza a Sepang 2013 troviamo che il migliore dei primi dieci fu senza dubbio Webber, partito quarto e piazzatosi secondo sul traguardo (dopo una vivace polemica con Vettel che ignorò gli imput dal box). Miglioramenti furono anche segnati da Hamilton da quarto a terzo, Rosberg da sesto a quinto e Perez da decimo a nono. Vettel e Raikkonen confermarono in gara la posizione di partenza (primo e settimo). In zona punti approdarono pure Vergne, Hulkenberg e Grosjean che non avevano superato la Q2.

Il gambero “più rosso” fu indubbiamente Fernando Alonso, partito terzo e ritiratosi al primo giro, mentre l’allora compagno di scuderia, Felipe Massa registrò un significativo balzo indietro passando dalla seconda alla quinta piazza. I due ferraristi furono i piloti che persero di più, mentre tra i primi dieci, oltre ad Alonso uscirono dalla zona punti Button e Sutil.


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Eccoci in Cina sul tracciato che un anno fa vide un Alonso esemplare trionfare sul lotto agguerrito di rivali, eccoci a

a cura di Flavio De Crignis

Shangai

SAFETY CAR Un tracciato che alterna due lunghi rettilinei ad una consistente zona mista che impone una media di velocità attorno ai 190 kmh richiede la massima attenzione alla scelta delle gomme, visto anche il fondo discretamente abrasivo. Così la strategia pneumatici dei piloti a podio nel 2013 1° FERNANDO ALONSO Scuderia FERRARI Dal 1° al 6° giro SOFT Dal 7° al 56° giro (con due ulteriori pit stop) MEDIE 2° KIMI RAIKKONEN team LOTUS DAL 1° al 6° giro SOFT Dal 7° al 56° giro (con ulteriori due pit stop) MEDIE 3° LUIS HAMILTON team MERCEDES Dal 1° al 5° giro SOFT Dal 6° al 56° giro (con ulteriori due pit stop) MEDIE Scelte molto simili quindi con un breve “assaggio” di soft ed un lungo periodo a concludere con le medie.

Due le entrate in pista della Safety Car: il 5° ed il 6° giro cui fecero seguito il 18° 19° e 20° giro.

Come detto Shangai è un tracciato misto che comunque permette buoni sorpassi visto che al termine dei due rettilinei si raggiunge una velocità che va oltre i trecento kmh. Sul versante opposto ricordiamo che la seconda marcia viene usata alle curve sei, undici, e quattordici. Shangai misura complessivamente 5451 metri viene ripetuto per 56 giri per un totale di 305.066 chilometri. La pioggia ha fatto la sua comparsa in più di un’occasione.

> gara perfetta quella di fernando un anno fa, grande vittoria con gli avversari messi in fila

Nonostante questa sia stata una delle tre gare della passata stagione in cui il Campione del Mondo Sebastian Vettel non salì sul podio, per lui la gara di Shangai fu tra quelle in cui registrò un’ottima performance migliorativa passando dalla nona alla quarta piazza, bene anche Button balzato all’ottava alla quinta. Anche il vincitore Alonso fece registrare una progressione dalla terza piazza al gradino più alto del podio mentre Raikkonen (2° al via) Ricciardo (7°) ed Hulkenberg (10°) mantennero in gara la posizione che detenevano al via.

VERNICIATURA A FORNO BANCO DI RISCONTRO

Tra i piloti partiti nei primi dieci la peggio toccò a Rosberg. Partito in seconda fila con il quarto tempo si ritirò al 21°, mentre il suo compagno di scuderia Hamilton, accreditato della pole position salì sul gradino più basso del podio. Piccolo back jump anche per l’altro ferrarista Massa, passato dalla 5° alla 6° piazza.

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Si corre nel deserto, scenario che offre un’ambientazione unica e per certi versi suggestiva, si corre a

Sakhir

> felipe con la ferrari qui ha vinto due volte

Tracciato moderno, ben fatto, inserito in un panorama desertico che per altro è uno dei biglietti da visita del Barhein, piccola isola situata poco distante dalla penisola arabica. Da un paio di anni è notevole la contestazione che accompagna i giorni pre gara contestazione diretta verso i governanti locali. Vediamo l’utilizzo dei pneumatici da parte dei primi tre classificati dello scorso anno. 1° SEBASTIAN VETTEL team RED BULL DAL 1° AL 10° giro MEDIE dALL’11° AL 57° HARD con ulteriori due pit stop 2° KIMI RAIKKONEN team LOTUS Dal 1° al 16° giro MEDIE Dal 17° al 57° giro HARD con un ulteriore pit stop 3° ROMAIN GROSJEAN team LOTUS Dal 1° al 27° giro HARD (con un ulteriore pit stop all’8°) Dal 28° al 57° giro MEDIE con un ulteriore pit stop

La miglior progressione tra i primi dieci al via nell’edizione 2013 del Gran Premio del Barhein fu piazzata da Kimi Raikkonen, nono allo start e secondo sotto la bandiera a scacchi: risultato ottenuto con la strategia delle due soste complessive, benissimo anche il suo collega di scuderia Grosjean che dopo aver mancato la Q3 riuscì a piazzarsi terzo. Risultato molto significativo anche per Perez con la McLaren che riuscì a piazzarsi sesto partendo con tempi da Q2. Piccoli progressi furono piazzati da Vettel (da 2° a 1°) Hamilton (da 5° a 4°) E Di Resta da settimo a quinto. Button decimo al via confermò la stessa posizione sul traguardo.

> schumi è stato il primo vincitore di sakhir > raggiunge la decima edizione in gran premio del bahrein, e questo dopo che i tumulti della primavera araba (arrivata anche in questo paese) hanno fatto saltare l’edizione del 2011. la storia di questa gara vede vittorie di alonso (sia con la renault che con la ferrari alla prima gara con la rossa, ma anche di vettel, button e massa, manca per ora l’altro ferrarista raikkonen, sotto la nuova f14t

> jenson qui ha vinto nel 2009

La miglior “regressione” nell’ambito dei primi dieci fu segnata da Rosberg. Partito dalla pole il tedesco dopo una gara difficile con quattro pit stop riuscì a piazzarsi nono. Tre punti li conquistò anche Alonso, quindi ottavo ma dopo esser partito terzo ed aver sofferto problemi all’alettone. Pessima anche la performance di Massa, sesto al via e quindicesimo all’arrivo. Fuori dai primi dieci anche Sutil ottavo allo start e tredicesimo sotto la bandiera a scacchi.

La media del vincitore Vettel, fu, lo scorso anno, di 192.632kmh. ciò a dimostrazione che Sakhir, pur concedendo tre punti dove si raggiungono i 300kmh possiede anche una zona mista piuttosto elaborata dove ci sono punti in cui bisogna inserire la seconda marcia. Complessivamente le curve sono quindici e la lunghezza totale del circuito è di 5412 metri che vengono ripetuti per 57 volte con una distanza complessiva di 308.238 chilometri.


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Un anno fa, qui, la più bella gara della Scuderia Ferrari, un momento esultante che autorizzò più di qualche speranza poi senza seguito. Qui si corre al

Catalunya

> Raikkonen ed alonso sono i soli piloti in attività ad aver vinto due volte al catalunya

Tra i primi dieci i migliori furono i due ferraristi. Alonso passò dal quinto al primo posto e Massa dal sesto al terzo. Bene anche Raikkonen dal quarto al secondo, Webber dall’ottavo al quinto e Di Resta dal decimo al settimo. Il messicano della McLaren, Perez conservò sul traguardo la posizione dello start e cioè il nono posto.

Alonso lo scorso anno si tolse la grande soddisfazione di vincere (con la rossa) il Gran Premio di casa: peccato che quella che sembrava per lui una pedana di lancio verso una stagione più che gratificante si rivelò essere a posteriori l’ultima vittoria della stagione, sia per il pilota che per la Scuderia.

Nonostante il lungo rettifilo della partenza/arrivo il Catalunya registra medie sulla distanza attorno ai 185kmh. Il punto più veloce è accreditato di velocità di punta oltre i 300kmh e solo in due casi (curve 10+12) si inserisce la terza marcia. In totale le curve sono 16, il giro è lungo complessivamente 4655 metri da ripetersi 66 volte per un distanza complessiva di 307.104 chilometri.

Gran Premio di Spagna molto lineare, quello del 2013 con nessun ingresso si Safety Car Vediamo l’utilizzo dei pneumatici per i primi tre classificati. 1° FERNANDO ALONSO Scuderia FERRARI Dal 1° al 9° giro MEDIE Dal 9° al 36° giro HARD con un pit stop al 21° Dal 37° al 50° MEDIE

Grosjean fu il pilota con il peggior risultato, partito settimo si ritirò all’ottavo giro. Maluccio anche i piloti Mercedes con Rosberg in pole position al via e solo sesto al termine, mentre Hamilton, secondo al via, retrocedette di ben dieci posizioni, infine Vettel, terzo alla partenza e quarto sul traguardo.

Dal 51° al 58° giro HARD 2° KIMI RAIKKONEN team LOTUS Dal 1° al 36° giro MEDIE con un pit stop al 10° ed al 26° giro Dal 37° al 58° giro MEDIE 3° FELIPE MASSA scuderia FERRARI DAL 1° ALL’8° giro HARD DAL 9° AL 26° giro MEDIE DAL 27° AL 42° giro HARD DAL 43° AL 58° giro MEDIE Si notano strategie diverse con la Ferrari impostata sui quattro pit stop e la Lotus su tre. Da ricordare che quello del Catalunya fu per la Ferrari il miglior risultato di tutto il Campionato.


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FIAT BUGSTER Questo concept è una proposta della Divisione brasiliana di Fiat Auto datato 2006. Rappresenta un crossover sportivo perfetto per muoversi nelle località di mare e al fuoristrada leggero sulla sabbia. La Bugster è una biposto con la meccanica bene in vista, ruote di diametro generoso e gomme appositamente studiate per le esigenze turistiche, roll-bar che attraversa l’abitacolo, gruppi ottici e parafanghi curvilinei. Probabilmente questa vettura era stata creata per contrastare il predominio delle Buggy Maggiolone che ancora numerose scorrazzano sulle sabbie sudamericane, chissà che in futuro non si inizi una produzione che potrebbe essere una nicchia molto interessante.

a cura di Germano Danielis

cADILLAC LA ESPADA Presentata come prototipo nel 1954 La Espada era una convertibile a due posti completamente costruita in vetroresina. La Espada sfoggiava una presa d’aria a griglia incassata nel massiccio paraurti anteriore, e nervature ai lati del parafanghi per immettere l’aria che serviva per il sistema di condizionamento dell’abitacolo. L’interno della vettura presentava una consolle centrale con strumentazione a forma di ferro di cavallo, e cosa non scontata per le auto americane dell’epoca che spesso adottavano un divano anteriore, due sedili singoli che ospitavano conducente e passeggero. Questa vettura servì da laboratorio per la più famosa Eldorado comparsa tre anni più tardi.

CHRYSLER eTV La sigla di questa macchina sta per Electric Test Veichle, ed era un prototipo di auto elettrica costruito nel 1979. Era dotata di 18 accumulatori General Electric al piombo che le garantivano un’autonomia di 120 Km con quattro passeggeri a bordo, e per la ricarica completa si necessitava di circa 10 ore alla presa di corrente domestica. Dettaglio molto interessante per l’epoca, era dotata di un innovativo sistema che sfruttava la fase di frenata per ricaricare gli accumulatori, praticamente un antesignano del moderno kers. Purtroppo la tecnologia per questo tipo di veicoli era ancora in fase embrionale e il progetto fu abbandonato. Il modello nella foto potrebbe essere l’unico del suo genere, ritrovato in un fienile del Texas e venduto recentemente all’asta per soli 3500 dollari perché non funzionante.

IL PROGETTISTA SERGIO PININFARINA Sergio Pininfarina nacque a Torino nel 1926, e dopo aver conseguito la laurea in ingegneria iniziò la sua carriera nell’industria paterna, la Carrozzeria Pinin Farina. Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale la carrozzeria si fece conoscere per la costruzione artigianale e in piccola serie di carrozzerie particolari, progettate per Lancia, Alfa Romeo, e Fiat. Nel 1947 la svolta: Sergio concepì la prima automobile di fama mondiale, la Cisitalia 202, che fu la prima autovettura che ottenne l’onore di un posto in un Museo, il Moma di

New York. Da quel momento pur mantenendo una forma di lavoro artigianale, la carrozzeria iniziò un’espansione incessante, e la sapiente matita del Pinin disegnò le forme di centinaia di vetture divenute poi famose. Alfa Romeo Duetto, Lancia Flavia coupé, Ferrari Dino 246, Fiat 124 spider, sono solo alcune delle sue bellissime creature. Nel 1984 Pininfarina disegnò l’erede della 512 BB, la Testarossa, che tranne modifiche

ai dettagli rimase in produzione praticamente invariata fino al 1992. Di questo modello ne venne prodotto un esemplare unico in versione spider per l’avvocato Gianni Agnelli.


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autoplanet

autoplanet

Ferrari CALIFORNIA Turbo

California T Restyling deciso quello cui è stata sottoposta la California con l’aggiunta di una significativa novità nella meccanica. Per quanto concerne il design frontale ha ricevuto un’impronta più filante con la nuova fanaleria e gli aggiornamenti estetici che sono stati realizzati. Sotto il cofano le altre novità con un motore V8 sovralimentato di 3800cc (che sostituisce il 4300cc) capace di 560CV che permette alla T di raggiungere i 310 kmh e di passare da 0 a 100 kmh in 3,6 secondi.

VW Polo 2014 Il lifting per la “piccola” di casa VW ha interessato principalmente il frontale e la coda, mentre da segnalare l’adozione di motori Euro 6 che permettono tagli ai consumi che arrivano fino al 21%.

Maserati LEVANTE Primo SUV per la casa del tridente anticipata tempo fa dal prototipo (foto) Kubang. È un importante ingresso in un settore di grande prestigio dove la Maserati potrà senza dubbio recitare una parte significativa. Sospensioni pneumatiche che permetteranno di variare l’altezza da terra, mentre c’è pure una sofisticata trazione integrale a controllo elettronico. Per i motori due a benzina uno da 3000cc (6V), l’altro da 3800cc (8V) ed uno turbodiesel da 3000cc da 6V.


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Miki Biasion all’Italian Baja, pilota o testimonial?

Honda CIVIC tourer Rinnovata la wagon di casa Honda. La nuova Civic presenta una spiccata personalità, grande capacità di carico che passa da 624 a 1668 litri reclinando i sedili posteriori. Due motori uno benzina da 1800cc da 141 CV e un 1600 cc turbo a gasolio da 120 CV.

BMW X3 Felice restyling per questa vettura di successo che ha ricevuto una serie di aggiornamenti estetici. Al debutto anche una gamma di motori Euro 6 con un 2000cc da 190 CV.

Citroen CACTUS Vettura in linea con la tradizione di novità che da sempre distingue la Citroen. Forme da crossover pur con dimensioni contenute. Motori benzina da 1200cc tre cilindri turbo da 110 CV e diesel 1600 con potenza di 92 e 100 CV.

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Sarà Miki Biasion la star dell’Italian Baja 2014, in programma dal 13 al 16 marzo. Corra o non corra (il condizionale è d’obbligo)sarà l’ospite d’onore di una serata dedicata a Claudio Azzaretti, uno dei padri fondatori della gara, scomparso l’anno scorso a seguito di una malattia incurabile. Il due volte campione mondiale rally non ha fatto certo fatica a scoprirsi un’anima da fuoristradista e il passaggio al tout terrain è stata l’evoluzione naturale del suo talento di guida. All’Italian Baja venne la prima volta nel 1996 con una curiosa Lancia Delta “rialzata” in versione Astra del Team Pregliasco, dando spettacolo sulla spiaggia di Lignano e i guadi del Cellina-Meduna. Nel 1997 un altro

passaggio a Pordenone in occasione del Master Rally Parigi-Mosca, iniziando l’avventura con i camion Iveco che poi lo portò alla Dakar e nuovamente all’Italian Baja nel 2000, sconfitto solo dagli imbattibili Kamaz russi sovrastanti di potenza. Ora, a distanza di 14 anni, l’asso di Bassano del Grappa spera di avere una nuova opportunità di correre sulle grave friulane. “Nel tempo si è fortificata una grande stima reciproca con Mauro Tavella – spiega Biasion – e ho accettato subito il suo invito al Baja come testimonial sperando di poter gareggiare. Questa è una manifestazione eccezionale, un punto d’orgoglio nel panorama delle competizioni automobilistiche che

nonostante la crisi tengono alto il prestigio del made in Italy. Sono alla ricerca di un mezzo competitivo perché mi piacerebbe sfidare gli specialisti del cross country, ma in ogni caso sarò presente, con la tuta o senza”. Venerdì sera 14 marzo in Fiera a Pordenone (organizzazione a cura Fuoristrada Club 4x4 e Knife Racing Maniago) verrà premiato il vincitore del Memorial Azzaretti e cioè il concorrente che avrà firmato il miglior tempo assoluto tra auto, moto, quad e camion, nella super special stage del pomeriggio da Cordenons a Zoppola. Il trofeo sarà consegnato dalla vedova Andreina, alla presenza delle amatissime figlie Donatella, Federica e Chiara.


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Ecco i nuovi motori DRIVE-E di VOLVO: 2.0, peso ridotto e bassi consumi Claudio Soranzo Quattro cilindri, duemila di cilindrata, peso ridotto e bassi consumi: da questi quattro pilastri Volvo ha costruito tre anni fa i nuovi motori Drive-E, poi collaudati nelle competizioni prima di metterli direttamente sul mercato delle vetture che guidiamo tutti i giorni. Una linea di propulsori che nel tempo verranno montati a bordo di tutti i modelli della casa svedese. Spoiler ha partecipato al test-drive di questa nuova serie di motori e li ha trovati decisamente piacevoli in erogazione di coppia, prontezza di risposta ed elasticità; senza assolutamente trascurare la silenziosità di marcia.

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Abbiamo fatto un lungo giro nei dintorni di Verona, partendo dal centro e inerpicandoci sulle colline circostanti, dapprima con l’XC60 e poi con la V60, entrambe dotate del nuovo propulsore Drive-E. Tre i motori per ora perfezionati dalla Volvo: il D4 a gasolio da 181 Cv e 400 Nm di coppia, il T5 a benzina da 245 Cv e 350 Nm e il T6, pure a benzina, da 306 Cv e i medesimi Nm di coppia del D4 a gasolio. Tutti e tre i motori sono dotati di turbocompressore, doppio nel diesel. Due i cambi a disposizione: quello meccanico a 6 rapporti e quello automatico a 8, molto efficiente e dalle prestazioni esaltanti. Una serie

di motori che sono nati già predisposti per l’abbinamento a unità elettriche, in previsione dell’arrivo fra non molto di prodotti ibridi. Volvo ne è fortemente convinta della bontà di questa tecnologia e sta già investendo notevoli risorse. La famiglia 60 è stata chiamata a inaugurare la nuova categoria di propulsori dalla spiccata natura ecologica, più efficienti, dalle prestazioni migliorate e dalle emissioni ulteriormente ridotte, da record di categoria. S60, V60 e XC60 hanno avuto così il privilegio di beneficiare per prime di questo nuovo e rivoluzionario motore di cilindrata limitata, ma di potenza elevata.

Il cruscotto della Volvo XC60

Per Volvo non è certamente una novità l’introduzione di soluzioni avveniristiche, basta ricordare l’invenzione e l’introduzione della sonda Lambda, nell’ormai lontano 1976, in grado di abbattere notevolmente i valori di nocività delle emissioni. Un’innovazione assoluta a livello mondiale, che pose una pietra miliare nell’evoluzione delle vetture ecologiche. I motori Drive-E sono dotati della funzione Eco-plus che ottimizza i cambi marcia, tutti al di sotto dei 2.000 giri/ min. Tra le funzioni sport del cambio automatico c’è pure il Launch control, dispositivo indispensabile per attraversare strade intensamente trafficate, senza problemi di incidenti. Tra i competitor più importanti delle nuove Volvo con i propulsori Drive-E troviamo sicuramente l’Audi, la Bmw e la Mercedes, a lottare tra potenze, consumi e prestazioni. I prezzi partono da 34.950 per la berlina, da 36.450 per la V60 e da 39.900 per l’XC60.

Il presidente e AD di Volvo Car Italia, Michele Crisci, a fianco della mitica Volvo PV 544 del 1965, che ha partecipato alla recente Winter Marathon a Madonna di Campiglio

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CENTRO REVISIONI La Volvo S-60 con il nuovo motore Drive-E

Fogliano (GO) - Via dell’Artigianato, 6 tel. 0481 488054


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L’aromaterapia È un metodo che si avvale dell’uso di essenze aromatiche, dette anche oli essenziali, per intervenire su vari disturbi a livello fisico, mentale, e spirituale. Il termine aromaterapia è stato coniato nel 1920, ma le origini di questa pratica sono molto più remote, e risalgono a quando i nostri antenati scoprirono che alcune piante aromatiche, se bruciate, erano in grado di alterare lo stato di coscienza, portando a sensazioni di buonumore fino a stati di euforia. I primi documenti sull’uso dell’aromaterapia e degli oli essenziali risalgono agli

antichi egizi, i quali usavano grandi quantità di sostanze aromatiche durante i rituali magici, e le pratiche per la cosmesi e l’imbalsamazione. In epoca moderna le proprietà terapeutiche degli oli essenziali furono riscoperte dal chimico francese René Maurice Gattefossé, che nel 1936 pubblicò un libro dal titolo Aromatherapie. In esso sono contenute le spiegazioni su come si potevano curare e prevenire molte malattie con il solo uso degli oli essenziali, coinvolgendo i meccanismi dell’olfatto e le proprietà assorbenti della cute. Gli aromaterapeuti sostengono che l’inalazione di determinati profumi stimoli il cervello a rilasciare sostanze chimiche che riescono a contrastare sia lo stress che l’affaticamento, e che alcuni oli abbiano un effetto terapeutico quando vengono assorbiti dalla pelle. Inoltre siccome i profumi emanati dagli aromi

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