Spoiler on Line N. 223

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Editoriale

sommario

di Claudio Soranzo

S

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editoriale

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Ciao Presidente

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Scuderia Ferrari Club Monfalcone

10 Debutto 12 Star & Stripes 14 Fino in fondo 16 Giù il sipario 18 Mondo auto 20 Da vedere 24 Autoplanet 27 Mix 28 tempo Libero in Friuli venezia Giulia 30 Star Bene

iamo alle solite, la Ferrari è ancora lontana dalle sue prestazioni. S’è visto qualche piccolo miglioramento, con Alonso che sarebbe potuto arrivare sul podio a Singapore, penalizzato dalla sfortuna, ma non ci siamo ancora. Siamo lontani molte miglia dalla forma splendida di quando le vetture di Maranello viaggiavano sempre davanti a tutti, e ora non ci si rende conto come mai debba “arrancare” nelle retrovie, al pari di scuderie di seconda e terza serie, quei team che arrivano a malapena a fine stagione con qualche punto guadagnato qua e là. i super delusi tifosi della “rossa” non ce la fanno più, non riescono a metabolizzare dei risultati sempre deludenti e vedere i rossi bolidi del Cavallino farsi superare dal primo che capita alle spalle. è indubbiamente ora di finirla, non se ne può più! Anche il presidente dei 13 titoli mondiali se ne va fra pochi giorni e le prospettive di rilancio non solo non si vedono, ma nemmeno si immaginano. Cosa sarà della Ferrari di Formula 1? Riuscirà Marchionne a risollevare questo Cavallino azzoppato e tutt’altro che rampante? Quando la Ferrari correrà senza il freno a mano tirato? tante sono le domande che i fan della Rossa si continuano a fare, senza mai avere qualche speranza di risposta. Sembra che pure Fernando, il prode Alonso di tante battaglie, si stia disamorando della sua monoposto numero 14, e cominci a fare qualche pensierino di abbandonare Maranello per altri lidi più vittoriosi. Di Raikkonen poi, è meglio non parlarne. Certo, questi discorsi non sono propositivi e/o ottimistici, ma sono purtroppo realistici di un momento (che dura fin troppo) in cui la Ferrari fa tante brutte figure, per non dire di peggio, e vedere che in ogni qualifica si fa fatica a passare in Q2, viene proprio da piangere. Che dobbiamo fare? Non certo rassegnarsi, ma continuare a lottare contro le avversità e continuare a dare il nostro incitamento a tutto il team, sperando ardentemente in un domani migliore. intanto consoliamoci con le due favolose giornate della cronoscalata di casa, la Cividale-Castelmonte, che nel prossimo fine settimana farà rombare i motori nelle valli del Natisone, richiamando come ormai da 37 anni la folla delle grandi occasioni ad assistere a una competizione fra le migliori del panorama automobilistico sportivo dell’intero nord-est.

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SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXi Numero 223 ottobre-novembre 2014 DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo REDAZIONE: Flavio De Crignis COLLABORAtORi: Germano Danielis valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

Ottobre ci porta anche la Cividale Castelmonte, un appuntamento che mette in atto un “pellegrinaggio sportivo” verso il famoso santuario.

Stampa GRAFiChe NORDeSt via 4 novembre 5/G 34170 Gorizia tel. 0481 390229

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Dopo oltre vent’anni Luca Cordero di Montezemolo ha lasciato la Presidenza della Ferrari. Un evento difficilmente pronosticabile qualche tempo fa, ma in un ambiente come quello dell’automobilismo sportivo diventato improvvisamente di attualità. Se vogliamo fare un bilancio della sua presidenza questo non può essere che positivo. Non lo diciamo per simpatia, ma con i numeri alla mano, numeri che parlano di sette titoli mondiali per il Campionato Costruttori e sei per il Campionato piloti compresi in particolare nell’aureo periodo 1999-2007. Oltre a ciò decine di pole position, decine di giri più veloci e centodiciotto vittorie nei Gran Premi, mai la Ferrari è risultata così vincente come in questi anni, se a ciò aggiungiamo anche i campionati mondiali vinti come direttore sportivo ai tempi di Lauda, ecco che la partenza di Montezemolo dalla Ferrari non può non venir considerata un momento storico.

Ciao Luca, ciao Presidente e grazie di tutto SCUDERIA FERRARI CLUB MONFALCONE


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SABATO 29 NOVEMBRE 2014 ORE 20.00 RISTORANTE REDIPUGLIA • Redipuglia Sacrario

Forti sono quelli che vincono tanto, ma ancora più forti sono quelli che tornano a vincere dopo la sconfitta. Troviamoci per fare festa insieme per diventare ancora più forti.


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Al via il Gran Premio di Russia sul tracciato di Sochi, siamo ad un atteso

a cura di Flavio De Crignis

Debutto

Dopo tanto parlare con diverse ipotesi di gara a San Pietroburgo e Mosca, per la Russia arriva finalmente il momento del debutto nel Campionato Mondiale di Formula 1. Un tracciato le cui caratteristiche e rispondenze tecniche sono tutte da verificare, realizzato nella città di Sochi sul mar Nero dove nel passato inverno si sono svolte le Olimpiadi Invernali. Pur essendo al debutto nel Circus, la Russia vanta una sua piccola presenza in Formula 1, che vediamo di seguito. L’esordio di un pilota russo nella massima Formula risale al Gran Premio del Barhein nel marzo del 2010, quando Vitaly Petrov con la Renault partì con il diciasettesimo tempo e si ritirò al tredicesimo giro per problemi alla sospensione. I primi punti il pilota russo li fece segnare al Gran Premio di Cina, mentre in tutto l’arco della stagione, il pilota russo conquistò in tutto e marcò, quale miglior trattamento un quinto posto in Ungheria, mentre ad Abu Dabhi ebbe l’ingrato compito di tener dietro nientemeno che Fernando Alonso che in quella gara,

> veduta aerea del circuito di sochi

per una strategia sbagliata perdeva un titolo che avrebbe ampiamente meritato. Nel 2011, Petrov, fece meglio. Sempre con la Renault raccolse 37 punti e salì sul gradino più basso del podio in occasione del Gran Premio d’Australia. L’anno dopo passò alla Catheram, il team anglo malese che in questi anni deve ancora dimostrare una sua competitività. Infatti a fine Campionato Petrov non riuscì

a segnare punti, segnando quale miglior piazzamento un undicesimo posto in Brasile. Da quest’anno i russi però possono tifare per un altro connazionale e cioè per il giovane Danil Kvyat. Nato ad Ufa (città che si trova in Siberia) il 25/4/1994 corre con la Toro Rosso ed è già andato a punti in più di un’occasione. Kvyat lo scorso anno ha conquistato il titolo di campione del mondo in V GP3 series. Ha


11 Spoiler

> TANTI I TIFOSI DELLA ROSSA IN RUSSIA, SPERIAMO NON RESTINO DELUSI

> NUOVO APPUNTAMENTO DELLA SFIDA ANGLO-TEDESCA

corso anche in kart e nel 2009 si è piazzato terzo nell’europeo KF3: nel complesso ha dimostrato di avere buone prospettive di crescita e miglioramento. Anche nel settore delle squadre troviamo un pezzo locale e cioè il team Marussia. La base tecnica si trova ha sede a Mosca.in Gran Bretagna a Banbury, ma la società proprietaria. La Marussia ha esordito nel mondiale a Melbourne 2012 e dopo due stagioni a zero punti, grazie alle buone prestazioni di Bianchi, quest’anno è riuscita a segnare i primi suoi due punti nella classifica iridata: un buon incoraggiamento per il futuro. > KUYAT DELLA TORO ROSSO OVVERO LA RUSSIA NEL CIRCUS


12 Spoiler

Finora la gara nel Texas è stata un successo, fatto piuttosto insolito per la Formula 1 in stile

a cura di Valerio De Crignis

Stars & stripes


13 Spoiler Austin si sta dimostrando un buon circuito selettivo quanto basta, con buona visibilità e con ampie possibilità di sorpasso. Anche i texani, nelle prime due edizioni del Gran Premio U.S.A. nel loro stato hanno segnato una buona partecipazione di pubblico, fatto un po’ nuovo per un paese che sino ad oggi aveva dimostrato scarso interesse per la Formula 1. Resta da vedere se le novità introdotte con la scomparsa pressochè completa del contorno rombante che tanto piace agli spettatori di oltre oceano determinerà un sensibile calo o meno delle presenze.

Strategie molto simili per i primi tre classificati nell’edizione 2013 del Gran Premio USA. il vincitore vettel partì con le medie e percorse con le stesse ventisette tornate. Da lì in poi fino alla bandiera a scacchi utilizzò le hard. La strategia di un solo pit stop fu praticamente comune a tutti: il secondo , Grosjean utilizzò medie fino al ventinovesimo giro per poi passare alle hard, mentre il terzo, Webber, effettuò questa operazione al ventottesimo.

Nel complesso l’edizione 2013 riservò variazioni minime tra gara e prove. tra i primi dieci migliorarono di una posizione quatto piloti e più precisamente Grosjean dal terzo al secondo, hamilton dal quinto al quarto, Alonso dal sesto al quintoe Bottas dal nono all’ottavo. Con tempi da Q2 approdarono in zona punti Rosber, nono al traguardo e Button, decimo. Conservarono la posizione di partenza, vettel, primo e Perez, settimo.

> hAMiLtON e vetteL SONO i viNCitORi DeLLe PRiMe DUe GARe iRiDAte AD AUStiN

Anche qui da registrare minime variazioni tra i primi dieci al via. La “perdita” più significativa venne segnata da hulkenberg quarto al via e sesto al traguardo, Webber invece partì secondo per arrivare terzo, mentre, uscirono dai primi dieci Kovalainen, ottavo, e Gutierrez, decimo.

Austin misura 5513 metri, viene percorso cinquantasei volte per un totale di 308.405 chilometri. Si gareggia in senso antiorario su di un circuito che conta venti curve, su tre delle quali, la numero 11, la 12 e la 20 si deve utilizzare la seconda marcia mentre due sono i punti ove si superano i 300kmh.


14 Spoiler

Spesso interlagos rimescola le carte con un meteo instabile che negli ultimi anni ci ha regalato gare tirate

a cura di Flavio De Crignis

Fino in FONDO

> FeLiPe è RiMAStO L’ULtiMO BRASiLiANO DeL CiRCUS, PeRò i Bei teMPi SeMBRANO UN Pò LONtANi

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15 Spoiler Negli ultimi anni interlagos, grazie anche a mutevoli condizioni atmosferiche è il tracciato che ha offerto i Gran Premi tra i più interessanti di tutto il calendario. Un tracciato, quello paulista, situato su di un altopiano ed in una zona lacustre che gli conferisce una spiccata personalità, si percorre in senso antiorario. Se il Brasile del calcio piange, quello automobilistico non sta molto meglio, passati i tempi migliori di Barrichello e Massa, piloti vincenti, ma non laureatesi campioni del mondo come Fittipaldi, Piquet e Senna (otto titoli in tre) l’orizzonte non sembra proporre grossi talenti né sul medio, né sul lungo termine, il ritorno di un campione locale sembra proporre un’attesa già cominciata e, pare, destinata a durare ancora.

> FeRNANDO NON hA MAi viNtO A iNteRLAGOS e QUeSt’ANNO NON PUò vANtARe GROSSe ASPiRAziONi......

vettel, Webber, Alonso si classificarono ai primi tre posti, i piloti Red Bull con strategie molto simili ed il ferrarista con una sua strategia, vediamo. vettel coprì i primi 47 giri (ulteriore pit al 24°) con le medie per poi concludere con le hard, ugualmente Webber cambiò al 47° giro per andare fino al termine con le hard l’unica differenza tra i due fu il pit intermedio al 23°. Alonso seguì invece tutta altra strategia. Coprì con le medie i primi 21 giri per poi procedere fino al 47° con le hard e concludere dal 48° al 71° con le medie.

interlagos misura 4309 metri, viene percorso per settantun giri per un totale di 305.909 chilometri. Conta complessivamente quindici curve di cui la 2 e la 10 richiedono l’inserimento della seconda marcia; da rilevare che il lungo rettilineo che precede il traguardo e che comprende anche una semicurva permette punte velocistiche molto elevate

tra i primi dieci al via, buona la progressione di Webber, passato dal quarto al secondo posto, bene anche Massa passati rispettivamente dal nono al settimo e dal decimo all’ottavo. Notevole anche la progressione dei due piloti McLaren con Button piazzatosi quarto ed Perez sesto , entrambi con tempi in griglia da Q2. vettel primo allo start ed Alonso terzo confermarono sul traguardo le rispettive posizioni.

hamilton, che a interlagos vive spesso gare tribolate regrdì dal quinto al nono posto, Ricciardo passò dal settimo al decimo e Rosberg dal secondo al quinto posto


16 Spoiler

Yas Marina ad Abu Dhabi chiude una stagione che non ha certo rilanciato la Formula 1, anzi è ora di dire

Giù il

Se c’è un tracciato che è stato valorizzato dall’introduzione dell’alettone posteriore mobile, questo è sicuramento lo Yas Marina di Abu Dabhi. Pur essendo un tracciato modernissimo, per certi versi, affascinante (vista anche la vicinanza del Ferrari World) con ampi spazi a disposizione per i sorpassi, le prime due edizioni, grazie anche a mancati effetti aerodinamici, si erano risolte con poco spettacolo e pochissimi sorpassi. Ne sa qualcosa Fernando Alonso che “grazie” a questa situazione ed a una strategia sbagliata ai box ci rimise il titolo mondiale 2010 che avrebbe ampiamente meritato. Con l’ala mobile tutto è cambiato e bisogna dire allo Yas Marina adesso si assiste a Gran Premi all’altezza, confidiamo sia così anche nel 2014.

sipario > finora il ferrari world, che si trova a fianco del circuito yas marina non ha ancora visto una vittoria della rossa


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> RAiKKONeN (CON LA LOtUS), vetteL (ReD BULL) e hAMiLtON (CON LA MC LAReN) SONO i PiLOti SUL GRADiNO Più ALtO DeL PODiO ALLO YAS MARiNA

Strategie molto simili quelle della passata edizione per i primi tre classificati. il vincitore vettel utilizzò le Soft per i primi quattordici giri per poi passare dal quindicesimo al cinquantacinquesimo alle medie facendo un’ulteriore sosta alla trentasettesima tornata. il secondo piazzato, Webber invece cambiò le soft con cui era partito già all’ottavo per andare fino al termine con le medie montate anche nella sosta del trentatreesimo giro . Rosberg, lo scorso anno terzo partì anche lui con le soft sostituite all’undicesima tornata con le medie tenute sino al termine (sosta ulteriore al 33° giro).

tra i primi dieci al via, la miglior progressione fu registrata da Fernando Alonso, quinto al traguardo, ma partito con tempi da Q2 (11°). Bene anche Grosjean partito settimo e quarto sotto la bandiera a scacchi nonché vettel che rimontò solo una posizione, dalla seconda alla prima, quella giusta. Con tempi da Q2 segnarono punti anche Di Resta e Sutil mentre tre piloti: Rosberg (3°) Massa (8°) e Perez (9°) conservarono la posizione di partenza. tra i primi dieci al via uscirono dalla zona punti Raikkonen (5°) hulkenberg (6°) e Ricciardo (10°). hamilton quarto al via perse ben tre posizioni e si classificò settimo mentre Webber perse una posizione importante passando dalla prima alla seconda piazza.

il tracciato dello Yas Marina misura 5554 metri, viene percorso per un totale di 55 giri, pari a 305.355 chilometri complessivi. e’ strutturato con ben 21 curve complessive di cui la 7 e la 8 rappresentano il punto più lento e sono da seconda marcia mentre in oltre tre punti le punte di velocità superano i 300 kmh.


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a cura di Germano Danielis

FORD MAVERICK ESTATE COUPE’ Presentata al Salone dell’Auto di Chicago nel 1971, la Maverick estate Coupé si distingueva per la particolarità del tetto fisso imbottito sopra il sedile posteriore. La carrozzeria era di colore verde, gli interni color panna, e i cerchi avevano le razze sagomate in maniera da ricordare i cerchi a raggi. il tetto fisso posteriore si dimostrò subito un’idea tutt’altro che geniale, e non suscitando i favori del pubblico quest’auto rimase un esercizio stilistico.

AMC RAMBLER AMITRON Concepita per la prima volta nel 1967 la Rambler Amitron era una macchina elettrica alimentata da batterie al litio-nichel. era una vettura a tre posti e, sia per risparmiare sul peso sia per permettere una maggiore vivibilità all’interno dell’abitacolo, i sedili erano gonfiabili ad aria. Nel 1979 con lo sviluppo di nuove tecnologie, la vettura venne proposta per la vendita con il nome electron. Lunga solo 2,20 metri garantiva la copertura della distanza di 240 km alla velocità di 80 km/h. i quattro prototipi rimasero però invenduti e il progetto fu abbandonato.

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lada X-1 Questa interessante minivan del 1980 era una sette posti dalla forma estremamente aerodinamica. L’ampia superficie vetrata permetteva una notevole luminosità all’interno dell’abitacolo, e la modulabilità dei sedili, girevoli a 360° e spostabili su apposite guide, l’avrebbero resa una vettura adatta alle famiglie. Purtroppo nei momenti concitati che posero fine all’esistenza dell’Unione Sovietica, di questa monovolume se ne persero definitivamente le tracce.

IL PROGETTISTA giugiaro Nel 1952 all’età di quattordici anni, Giorgetto Giugiaro si trasferisce a Torino dove prosegue l’attività scolastica nel campo delle Belle Arti e del disegno tecnico. Tre anni dopo verrà assunto dall’ingegner Dante Giocosa alla Fiat, entrando a far parte del Centro Stile della Casa torinese. Successivamente nel 1959 il promettente disegnatore passerà alla Bertone, dove vi resterà per più di cinque anni per poi trasferirsi alla Ghia. Dopo queste importanti esperienze nei migliori atelier del design dell’auto, nel 1968 compie il grande passo nel mondo dell’imprenditoria con la fondazione dell’Italdesign Giugiaro. Innumerevoli i premi e le onoreficienze meritatamente attribuite a Giugiaro

Maserati Ghibli per l’alta qualità del suo lavoro, il più prestigioso nel 1999 allorché è stato insignito del titolo di Car Designer del Secolo, conferitogli a Las Vegas da una giuria di 120 esperti internazionali. Fra le tante creazioni di Giugiaro una delle più apprezzate è stata la Maserati Ghibli del 1967, che lui stesso descrisse così: “uno straordinario

cofano lungo e piatto, una calandra a tutta larghezza, fari a scomparsa, un parabrezza fortemente angolato, ampie luci di posizione che terminavano in un segmento verticale e fiancate estremamente pulite nonostante la linea della vettura risultasse molto mossa. Il posteriore era piuttosto alto, per motivi sia aerodinamici che funzionali”.


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37a Cividale Castelmonte Il bello di una corsa vicino casa, la Cividale Castelmonte offre tanto, nei suoi sette chilometri di tracciato

Da vedere


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37a Cividale Castelmonte 10, 11, 12 ottobre: la Red White ha confermato anche per il 2014 la scelta autunnale per la disputa della Cividale Castelmonte, la gara automobilistica in salita che vanta la più lontana (nel tempo) prima edizione. e’ una scelta che negli ultimi anni si è dimostrata particolarmente indovinata anche se ovviamente con maggiori rischi climatici, ma a questo finora sembra abbia pensato la Madonna del Santuario, il cui piazzale viene raggiunto dai piloti dopo i sette chilometri percorsi partendo da Carraria. Una Madonna che “sorveglia” con amore un tracciato sempre attuale, bello e spettacolare con il suo magico mix di allunghi tornanti, dossi, varianti, un tracciato pieno di insidie che non permette momenti di distrazione ai piloti che proprio grazie anche a questo amano la Cividale Castelmonte e confermano sempre numerosi la loro partecipazione. L’adesione di numerosi piloti è da sempre una costante della cronoscalata delle valli del Natisone e rappresenta da sempre un biglietto da visita, nazionale ed internazionale per la gara e per il territorio in cui si disputa.

La Red White conferma anche il proprio impegno ed il proprio lavoro per allestire un evento con i giusti parametri di sicurezza, fatto che viene riconosciuto oltre che formalmente anche nei fatti con la sempre numerosa partecipazione di un folto pubblico sia regionale che dal resto della Regione e dagli stati confinanti, tutto ciò consolida il trend internazionale della cronoscalata.

e poi lo spettacolo, quello sportivo ed agonistico offerto dalle auto moderne e dalle auto storiche, il connubbio in cui per primi a Cividale si è creduto e che si è realizzato in tempi in cui le auto storiche non avevano la notorietà odierna: brava qui la Red White a credere in questa categoria (grazie anche al lavoro dell’allora presidente della sottocommisione CSAi, il com-


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37a Cividale Castelmonte pianto Tuccio Rondo) ed a confermarla nel corso dwgli anni, anzi, decenni. Gli elementi per passare una bella giornata ci sono tutti, quindi pronti per le verifiche tecnicosportive, per le prove e per le due manches di domenica. > la storia dell’auto da corsa in una sola gara. questa la filosofia che la scuderia red white, che organizza la cronoscalata, ha sposato nella seconda metà degli anni ottanta del secolo scorso.

Una filosofia che ha permesso agli appassionati di gustare il riuscito binomio di auto storiche e moderne. così chi va alla cividale castelmonte oltre a poter scegliere uno dei tanti impegnativi punti del tracciato può ammirare quale e quanta sia stata l’evoluzione delle quattro ruote racing. il bello di questa gara è che offre anche la possibilità di fare un turismo fuori porta, in primis sportivo, ma anche rilassante in un ambiente storico unico come quello della città ducale ed incontaminato come le valli del natisone. DI FANT, UNO DEI PIù COMPETITIVI PILOTI REGIONALI


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autoplanet Volvo XC90 Arriverà in primavera la prima Volvo realizzata sul nuovo pianale modulare SPA, una soluzione telaistica che sarà utilizzata anche per futuri modelli. XC90 sarà disponibile anche con una versione Twin Engine che abbina un quattro cilindri turbo sovralimentatato 200cc ed un motore elettrico per un totale di 400cv.

Ford KA Cambio di pianale e di impostazione complessiva per la piccola di casa Ford che “cresce” un po’. in particolare la carrozzeria ora disponibile a cinque porte, novità assoluta per la KA. Per i motori la disponibilità e tra un 1000 ed un 2000cc.

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Conferma la sua originalità la nuova versione due posti dell’originale vettura. Sia per la versione due posti che per la nuovamente disponibile for four il propulsore ha una potenza di 71 cv.

Opel CORSA Per la Corsa siamo arrivati alla quinta generazione. Un nuovo pianale ha permesso l’adozione di linee più tese, sicuramente in armonia con il nuovo family feeling della casa evidente anche nel frontale bombato e nella diversa fanaleria.. Ai motori 1200 e 1400cc benzina si aggiunge un 1000 turbo a tre cilindri da 90 e 115cv mentre per il gasolio è disponibile un 1300 CDTI da 75 e 95cv.

Peugeot 508 La nuova 508 viene proposta sul mercato italiano nella sola versione station wagon. Il lifting risulta essere più pronunciato nella parte anteriore del veicolo, mentre, per le motorizzazioni troviamo un nuovo 1600cc THP da 165cv ed un motore elettrico da 37cv.


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mix

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Mazzoni Racing I piloti del team impegnati nel Campionato Italiano Formula Driver

Il team manager Marco Mazzoni con la mitica X1/9

Paolo Milotti

Franco Pirrò

Daniele Zambon

Daniele Zilli

Ivan Ghermi


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TEMPO LIBERO

in Friuli Venezia Giulia

Per un buon bicchiere Tiare, la miglior cantina emergente d’Italia, è Made in FVG. Tiare, di Dolegna del Collio, è la miglior cantina emergente d’Italia: a decretarlo è stata la prestigiosa Guida Vini del Gambero Rosso 2015 che, oltre agli ambìti Tre Bicchieri, ha assegnato anche 9 Premi Speciali, che celebrano i migliori vini e le migliori cantine in tutta Italia. “Una piccola azienda che in pochi anni ha saputo crescere in qualità e si sta costruendo una solidissima reputazione con i suoi vini del Collio, non solo in Italia, ma anche oltre i confini nazionali”, questa la motivazione del Premio, che sarà ritirato da Roberto e Sandra Snidarcig il 25 ottobre a Roma. Sempre la Guida del Gambero Rosso ha assegnato i 3 bicchieri al Sauvignon di Tiare, che si era aggiudicato la scorsa primavera la Medaglia d’oro e il Trofeo speciale alla 5a edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon di Bordeaux, primo riconoscimento in assoluto di questa portata che viene tributato a un vino italiano. Il Premio Speciale è un nuovo, importantissimo successo per Tiare, dato che premia il lavoro di Roberto Snidarcig, che in anni di impegno ha fatto crescere passo dopo passo, con passione e dedizione, la sua cantina. “Sono veramente emozionato e onorato per questo premio, che non può che spronarmi a impegnarmi sempre di più nel mio lavoro, sia in vigna che in cantina – ha detto Snidarcigtutta la mia cura è sempre rivolta alla ricerca della qualità. Quello che cerco di fare, ogni vendemmia, è produrre con rigore dei vini che esprimano al meglio lo straordinario terroir da cui provengono.” L’azienda Tiare si estende su circa 10 ettari vitati e abbraccia due delle zone Doc più interessanti del Friuli Venezia Giulia, il Collio e l’Isonzo. Roberto Snidarcig interpreta il terroir di queste due Doc (il Collio, per il suo terreno marnoso e il microclima straordinariamente vocato alla produzione di Bianchi, e l’Isonzo, le cui ghiaie sono habitat ideale per i Rossi) per produrre vini di spiccata personalità, al cui carattere concorrono da una parte la felice esposizione e la particolare composizione geologica dei terreni dove ha impiantato le viti e dall’altra la passione, la cura e la metodologia del suo lavoro, sia in vigna che in cantina. La produzione è di circa 100.000 bottiglie annue di media. La gamma dei vini spazia dagli autoctoni agli internazionali: Sauvignon (45% della produzione), Malvasia, Pinot Grigio, Ribolla Gialla, Friulano e Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot a cui si affiancano selezioni di grande carattere come Ronco del Merlo (un Merlot in purezza), Pinot Nero, Refosco dal penducolo rosso e Schioppettino. Conclude la gamma una piacevole bollicina, Bolle, blend di Ribolla Gialla (70%), Malvasia (25%) e Sauvignon (5%).

MOGGIO UDINESE 16 ottobre: festeggiamenti in onore di San Gallo Abate BARCIS 19 ottobre: Fiera, Mercato, mercatino RAVEO 14 dicembre: SAPORI DI CARNIA enogastronomia lungo le strade del paese

FUSINE 19 ottobre: 9° MEETING MOSTRA DEL MUSHER AMPEZZO 31 ottobre: La not dalis muars Rievocazione Capodanno Celtico UDINE 16 ottobre: al teatro Nuovo Giovanni da Udine alle 20.45 MUNCHENER SYMPHONIKER 19 ottobre: FESTIVAL UDINE CASTELLO 2014 28 novembre: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine LO SCHIACCIANOCI con il balletto dell’opera nazionale di Riga GORIZIA 18 ottobre:


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FVG mosaico di culture e tradizioni

Il Montasio AL Kulturni Dom EMMANUEL SCMIDT 23 ottobre: al Teatro Verdi alle 20.45 50 SFUMATURE DI ... PINTUS

LIGNANO SABBIADORO 26 ottobre: LIGNANO MARATHON BIKE

31 ottobre: al Kulturni Dom THE WOMAN IN BLACK TOLMEZZO 18 ottobre: al teatro Candoni 4° rassegna amatoriale di teatro brillante il lingua friulana 18 ottobre: presso la sala conferenze della Comunità Montana alle 15.30 DOLOMITI PAESAGGIO E VIVIBILITA ATTIVA IN UN PATRIMONIO UNESCO convegno 1 novembre: TRADIZIONALE MERCATO DEI SANTI

CODROIPO/ PASSARIANO 1 novembre: MERCATINO DEL DOGE PALMANOVA 16 novembre: MEZZA MARATONA CITTA’ DI PALMANOVA TARVISIO MALBORGHETTO VALBRUNA 5 dicembre: FESTA DI SAN NICOLO ED I KRAMPUS

TRIESTE 20 ottobre: al ridotto del Verdi alle 20.30 FESTIVAL PIANISTICO 7 novembre: al Pala Trieste alle 21.00 CLAUDIO BAGLIONI

TARVISIO COCCAU 29 novembre: alle 18 presso l’ex autoporto Grande esibizione gruppi Krampus

Le latterie sociali, o turnarie, così chiamate perché attuavano una lavorazione a turno, trovano la loro “prima pietra” nella latteria di Collina di Forni Avoltri già nel 1880. Fu un’idea di successo, tanto che già nei primi anni del secolo passato le entità erano cresciute a duecento e negli anni cinquanta salirono addirittura a seicento circa. La diffusione era così capillare e diffusa che il formaggio prodotto venne chiamato (con un termine ancor oggi in uso) Latteria, quello che può essere definito il progenitore del Montasio. Infatti dalla diffusa cultura casearia presente in Friuli favorì il miglioramento dei prodotti; i pascoli delle malghe sotto il Montasio poi, erano considerati i migliori e quindi il nome venne affermandosi in modo crescente, tanto che nel 1966 ottenne la D.O.P. La qualità del prodotto si è mantenuta costante, migliorando, grazie anche al rafforzamento genetico delle razze Bruna Alpina e Pezzata Rossa Friulana. La stagionatura è una fase molto importante e ha le condizioni ideali con una temperatura tra i 12 e 14 gradi con umidità tra il 78-85% e si divide in tre fasce: fresco tra i 60 ed i 100 giorni, mezzano tra i 120 ed i 300, stagionato con maturazione superiore ai 300. Va servito ad una temperatura tra i 18 ed i 20 gradi per gustare al meglio la sua pasta bianca che lascia in bocca un sottile sapore dolce.


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Il massaggio sonoro delle

campane tibetane Le campane tibetane sono strumenti originari della zona himalayana, note per molteplici usi oltre a quello sonoro/ vibrazionale. La loro composizione è interessante in quanto si può notare la connessione tra esse e l’Universo, sono infatti composte da sette metalli che corrispondono ad altrettanti pianeti. La campane tibetane sono strumenti antichissimi, diverse da qualsiasi altro strumento musicale e mai una uguale all’altra (quelle battute a mano), hanno la capacità di armonizzare il corpo con

l’ambiente che lo circonda. Sono strumenti armonici, si parte dunque da una nota base, e con il proseguire della vibrazione le note si susseguono in scala musicale. A differenza delle campane tradizionali la campana tibetana non viene appesa capovolta e non ha un batacchio interno: la campana viene suonata colpendola o sfregandola con un percussore sul bordo esterno. L’ambiente in cui viene eseguito il trattamento è caldo e con luci tenui,

la persona vestita con abiti comodi si sdraia su una materassino e si rilassa. L’operatore pone attorno alla persona, o su di essa, alcune campane che armonicamente verranno da lui fatte vibrare. Il suono profondo e le vibrazioni emesse risulteranno così dolci da riuscire a cullare qualsiasi stato d’animo, portando la mente e il corpo in uno stato di rilassamento profondo e rigenerante. Il suono si espande con movimenti circolari, che agiscono sui blocchi energetici agevolandone lo scioglimento. Questo è il Nada Yoga, la totale dissociazione dal senso della vista e l’esaltazione dell’udito perché ogni suono vibra e noi, con i nostri moti interiori e partecipanti attivi di questo pianeta, siamo esseri vibrazionali, abbiamo solo bisogno d’intonarci nuovamente con la vibrazione personale che ogni tanto viene “stonata” dalla negatività. Per informazioni rivolgersi al negozio Bambù – Fiumicello e Monfalcone, chiedere di Michela o Leonardo, www.lagepbambu.it

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