POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% - DCB/GORIZIA - ANNO XXXV - N. 1
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Editoriale di Claudio Soranzo
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ono ormai 10 anni che la Ferrari non vince il campionato del mondo di Formula 1 e, dalle sensazioni dopo i primi test a Barcellona, non è che si percepisca molta fiducia nel riuscire a interrompere questo decennio di insuccessi. Certo, i test precampionato non hanno molto valore, però non si vede in giro un grande entusiasmo dopo le prime uscite in pista, nonostante un tracciato non in perfette condizioni a causa del maltempo. Non sarà mica l’ennesimo anno di transizione? Non staremo ancora una volta a vedere la “rossa” di Maranello arrancare dietro alle frecce d’argento tedesche? Sono tanti i mesi duranti i quali ingegneri e tecnici emiliani hanno lavorato intorno alla nuova monoposto di Formula 1 e i tifosi sperano sempre che sia l’anno buono, ma son già trascorsi due lustri senza che la bandiera rossa con il cavallino rampante riesca a garrire sul pennone più alto del podio. Si parte anche bene, poi, per un motivo o l’altro, arrivano i tedeschi. Non saremmo mica costretti a respirare ancora il fumo dagli scarichi argentei? Speriamo proprio di no perchè, va bene fino a un certo punto, ma dopo un bel po’ si perde anche la pazienza. Non vorremmo arrivare a disertare i circuiti, come fanno i tifosi di calcio quando disertano gli stadi mentre la squadra del cuore sta andando sempre più male, senza alcun ritegno e nemmeno risultati apprezzabili? Niente, bisogna avere fiducia e sostenere sempre alla grande il cavallino, dirigenti, staff e i due piloti che non riescono mai a dare il meglio di sè, se non addirittura ostacolarsi a vicenda, come è già successo. Quindi serietà, concentrazione, obiettivi comuni e voglia di vincere, così potremo ritornare in auge e stare davanti a qualsiasi avversario. Perchè è questo che meritano i tifosi della Ferrari, sempre pronti a incoraggiare e spingere con il cuore e l’anima i loro beniamini. Dai, forza, ragazzi! Nella nostra regione si sta aprendo un nuovo anno denso di appuntamenti motoristici e anche la Scuderia Ferrari Club Monfalcone è come sempre all’avaguardia nell’organizzare incontri rampanti in luoghi importanti, con le più belle gran turismo del cavallino. Partecipiamo quindi diffusamente a questa serie di eventi, avendo sempre nel cuore sempre e solo la Ferrari, la nostra amata Ferrari, che tanto ci fa soffrire, ma che non ci toglieremo mai , per nessuna ragione, dal cuore.
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sommario Formula 1 6 Calendario 2018 10 Cambiamento in rosso 12 Senza paragoni 14 Tre lustri 18 Sfida caucasica
Scuderia Ferrari Club Monfalcone
19 Forte vivacità 22 Un’incognita
13 Appuntamenti sociali
SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXV Numero 238 Marzo 2018
Produzione 24 Autoplanet 27 La prova
Stampa TIPO LITOGRAFIA SAVORGNAN via Arrigo Boito, 26 34074 Monfalcone (Go) Tel. 0481 496063
DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo REDAZIONE: Flavio De Crignis
FVG 15 Tempo libero 16 Per un buon bicchiere 26 Appuntamenti motoristici 2018
Rubriche 8 Opinione tecnica 20 Mondo auto 28 Mix
Pubblicazione registrata presso il tribunale di Gorizia al n.153 del 22.3.84
COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo
Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 50% Aut. Dir. Prov. P.T. Gorizia
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Redazione ed inserzioni: tel. 320 5672055 Corrispondenza/Testi: redazione@spoileronline.it Redazione: Via 1° Maggio, 112 - Monfalcone (GO)
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CAMPIONATO DEL MONDO DI FORMULA 1 2018
il calendario 25 marzo
GRAN PREMIO D’AUSTRALIA - MELBOURNE ALBERT PARK
ore 7.00
8 aprile
ore 17.00
15 aprile
ore 8.00
29 aprile
ore 15.00
13 maggio
ore 14.00
27 maggio
ore 14.00
GRAN PREMIO DEL BARHEIN - SAKHIR INTERNATIONAL
GRAN PREMIO DI CINA SHANGAI INTERNATIONAL
GRAN PREMIO DELL’AZERBAIGIAN - BAKU INTERNATIONAL
GRAN PREMIO DI SPAGNA - CATALUNYA-MONTMELO’
GRAN PREMIO DI MONACO - MONTECARLO
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10 giugno
ore 20.00
24 giugno
ore 14.00
1 luglio
ore 14.00
8 luglio
ore 14.00
22 luglio
ore 14.00
29 luglio
ore 14.00
GRAN PREMIO DEL CANADA – MONTREAL GILLES VILLENEUVE
GRAN PREMIO DI FRANCIA - LE CASTELLET
GRAN PREMIO D’AUSTRIA - SPIELBERG-ZELTWEG
GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA - SILVERSTONE
GRAN PREMIO DI GERMANIA - HOCKENHEIM
GRAN PREMIO D’UNGHERIA - HUNGARORING
26 agosto
GRAN PREMIO DEL BELGIO - SPA FRANCORCHAMPS
2 settembre
GRAN PREMIO D’ITALIA - MONZA AUTODROMO NAZIONALE
16 settembre
GRAN PREMIO DI SINGAPORE - MARINA BAY INT.
30 settembre
GRAN PREMIO DI RUSSIA - SOCHI INTERNATIONAL
7 ottobre
GRAN PREMIO DEL GIAPPONE - SUZUKA
21 ottobre
GRAN PREMIO DEGLI STATI UNITI - AUSTIN
28 ottobre
GRAN PREMIO DEL MESSICO - MEXICO CITY HERMANOS RODRIGUEZ
11 novembre
GRAN PREMIO DEL BRASILE - INTERLAGOS
25 novembre
GRAN PREMIO DI ABU DHABI - YAS MARINA
ore 14.00
ore 14.00
ore 14.00
ore 14.00
ore 7.00
ore 21.00
ore 20.00
ore 17.00
ore 14.00
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L’opinione
tecnica:
a cura di Fabio Pauluzzo
Nessuna rivoluzione nelle F1 2018, ma i tifosi della rossa sperano in una
Evoluzione vincente
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l freddo intenso che a fine Febbraio ha colpito anche Barcellona, limitando fortemente l’avvio dei test prestagionali, non ha raffreddato l’entusiasmo degli appassionati di F1 che sono andati a caccia delle novità sulle monoposto 2018. Scopriamo insieme quelle principali. Sulla maggior parte vetture di F1 appena presentate ritroviamo copiature delle soluzioni rivelatesi più efficaci sulle monoposto 2017 unitamente ad altri piccoli ma importanti cambiamenti di dettaglio, in parte dovuti all’integrazione dell’ “aureola” HALO. La struttura di protezione dell’abitacolo ha infatti richiesto un grande lavoro di adattamento in termini strutturali (deve reggere il peso di un autobus!) , di distribuzione dei pesi e aerodinamici date le inevitabili perturbazioni dei flussi d’aria destinati alla presa d’aria motore e al posteriore. Focalizzandosi sulle vetture più competitive della passata stagione, si nota come Mercedes abbia evoluto il progetto 2017 introducendo prevalentemente modifiche a livello meccanico e di telaio per superare le debolezze della W08.
Sulla SF71-H sono state ulteriormente evolute le prese d’aria laterali estremizzando uno dei concetti vincenti della vettura 2017, che peraltro ha ispirato i progettisti di molti team rivali nella realizzazione delle monoposto 2018. Innovativi anche gli specchietti retrovisori con funzione aerodinamica, con il duplice scopo di ridurre la resistenza e indirizzare parte del flusso d’aria verso l’apertura superiore delle pance laterali.
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L’ARCOBALENO PIRELLI 2018 – Ben 7 le mescole slick predisposte dalla Pirelli quest’anno, cui si aggiungono le due gomme da bagnato. Tale scelta consentirà fornire una triade di mescole più adatte ad ogni specifico tracciato, evitando la situazione vista spesso nel 2017 quando 1 delle 3 tipologie di pneumatico messe a disposizione nel week-end - tipicamente quella più dura - non veniva impiegata.
HALO – Il nuovo sistema di protezione della testa dei piloti, imposto dal regolamento 2018, ha destato qualche critica per l’estetica. Potrebbe inoltre creare qualche problema di visibilità del semaforo allo start, soprattutto per i piloti schierati nelle file centrali.
Molti elementi in comune con la Ferrari (non solo la power unit) per il graditissimo ritorno alle corse di F1 del glorioso marchio Alfa Romeo. Sulla Sauber C37 non mancano tuttavia elementi originali, come le prese d’aria laterali a sviluppo verticale, l’air-scope sdoppiato e il musetto raccordato ai piloni di sostegno dell’ala anteriore. La Ferrari ha fatto lo stesso lavorando soprattutto sulla riduzione della resistenza aerodinamica che penalizzava la SF70H. Dopo la rivoluzione regolamentare dello scorso anno, nel 2018 era prevedibile attendersi pochi stravolgimenti tecnici rispetto alla passata stagione, perlomeno dal punto di vista aerodinamico, giacché le novità a livello di telaio e power unit sono gelosamente celate sotto le carrozzerie. E proprio le power unit giocheranno un ruolo decisivo sulla competitività delle monoposto 2018. La riduzione da 4 a 3 del numero delle unità termiche (motori V6 turbo) da usare nell’arco dell’intera stagione, unitamente alle limitazioni sul consumo di olio potrebbe infatti riservarci qualche sorpresa. Considerando che quest’anno il cam-
pionato si articolerà su ben 21 gare, ogni unità termica dovrà percorrere circa 5-6.000 km, ovvero quanto una vettura di Endurance che partecipa alla 24 ore di Le Mans! Mercedes dichiara di aver già raggiunto il livello di affidabilità necessario a disputare 7 week-end, pur vendo conseguito un incremento di potenza rispetto alle power unit 2017. Pare invece che Renault e Honda abbiano incontrato grosse difficoltà e, per non pagare un divario eccessivo in termini di potenza rispetto a Mercedes e Ferrari, stiano meditando una strategia basata sull’utilizzo di 4 unità, accettando a priori la una penalizzazione in griglia in un GP. E’ probabile che questa scelta derivi da quanto visto nel finale di stagione 2017, quando Hamilton a causa di un inconveniente patito durante le
qualifiche ebbe l’opportunità di montare un motore nuovo, il 5° rispetto ai 4 previsti. Dovendo disputare solo 2-3 GP, tale unità non aveva limitazioni di potenza e consentì al pilota inglese di mostrare delle prestazioni incredibili, specie se comparate a quelle del compagno di squadra che doveva preservare l’affidabilità del suo motore ‘vecchio’ di 3-4 GP. Queste considerazioni sull’impossibilità di spingere al massimo le monoposto per preservare l’affidabilità dei motori (o degli pneumatici) snaturano un po’ lo spirito della F1. Quindi mentre noi ci apprestiamo a goderci l’avvio del campionato 2018, FIA e Liberty Media stanno discutendo animatamente con i costruttori i cambi regolamentari tecnici e sportivi che delineeranno il futuro della F1.
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Parte una stagione nell’ambito della quale si auspica un ribaltamento dei valori in campo e quindi un
CAMBIAMENTO a cura di Flavio De Crignis
in rosso
Manca poco al via della sessantanovesima edizione del Campionato del Mondo di Formula 1 che partirà con il Gran Premio d’Australia sul Circuito dell’Albert Park di Melbourne. Rispetto alla passata stagione le Scuderie al via sono rimaste le stesse e anche i cambiamenti di organico non sono stati significativi. Infatti le squadre che si sono classificate ai primi quattro posti nella passata edizione hanno confermato in toto i loro piloti. Mercedes, Ferrari, Red Bull e Force India non hanno cambiato nulla così come la McLaren, la Haas e la Renault,
mentre la Williams ha cambiato con un anno di posticipo il veterano Felipe Massa con il russo Sirotkin,la Sauber ha inserito il giovane Leclerc ed i motori Alfa Romeo, e la Toro Rosso è al via con l’inedita coppia di fine passata stagione franco-neozelandese GaslyHartley e la motorizzazione Honda. Saranno dunque gli aggiornamenti tecnici a definire quali saranno i valori in campo visto che le qualità (ed i difetti) dei vari drivers sono ormai ben noti a tutti. Speriamo se non altro di assistere ad un campionato combattuto sullo stile di quello della passata edizione, però
con un risultato invertito a favore della rossa nazionale che manca la vittoria nell’iridato dal lontano 2007. Il Gran Premio d’Australia è in calendario dal 1985 con una storia divisa in due parti: la prima con l’utilizzo del tracciato di Adelaide ( fino al 1985) mentre la seconda ha come riferimento il circuito dell’Albert Park di Melbourne e arriva fino ai giorni nostri. Il Gran Premio d’Australia è risultato decisivo per l’assegnazione del titolo nell’edizione 1986 quando a diciannove giri dal termine del campionato Nigel Mansell uscì di pista per lo scop-
Tra i piloti in attività Hamilton ha vinto due volte a Melbourne così come Raikkonen mentre Alonso è fermo a quota 1
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Storia di tre tedeschi ed un finlandese. Quando ha vinto il Gran Premio di Australia a Melbourne, Michael Schumacher ha poi vinto anche il titolo iridato. Questo è successo nel 2000, 2001, 2002, e 2004, sempre con la Ferrari, al contrario Sebastian Vettel ha fatto suo il GP della terra dei canguri solo una volta, e, anche lui in quella occasione fece suo il titolo a fine stagione. Storia di padre e figlio è quella che ci viene da Keke e Nico Rosberg. Keke, nel 1985 è stato il primo a vincere il Gran Premio d’Australia valido per il Mondiale di Formula 1, mentre il figlio Nico lo ha vinto nel 2014 e nel 2016 (a Melbourne) quando si laureò Campione del Mondo a fine stagione.
pio di un pneumatico consegnando il titolo a Prost. Va ricordato che mentre le gare disputate ad Adelaide chiudevano il Mondiale quelle di Melbourne per larga parte lo hanno inaugurato. A questo riguardo giova ricordare che i vincitori di Melbourne per tredici volte hanno poi vinto il titolo a fine stagione ed in altre quattro occasioni si sono classificati nei primi tre Ad oggi è ancora Michael Schumacher il pilota più vincente a Melbourne con quattro affermazioni seguito da Button con tre e Raikkonen, Vettel, Coulthard, Rosberg ed Hamilton con due.
PROFILO DELLA CITTA’
Melbourne conta 4.670.000 abitanti circa, è la seconda città più popolosa dell’Australia dopo Sidney ed è la capitale dello stato di Victoria. E’ stata fondata nel 1835 con il nome di Dootigala e si sviluppò in particolare grazie alla scoperta di oro nel suo retroterra. Dal 1901 al 1927 è stata capitale della Confederazione Australiana.
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Senza paragoni Le dune del deserto come contorno unico ed inimitabile per una gara di Formula 1:
a cura di Valerio De Crignis
La Ferrari vanta una tradizione discretamente favorevole al Gran Premio del Bahrein, ad oggi infatti è la Scuderia che può vantare il maggior numero di vittorie ( sono 5 su tredici edizioni fino ad oggi disputate) con quattro piloti differenti. La storia del Gran Premio del Bahrein (che si è sempre disputato sul moderno tracciato di Sahkir) è cominciata il 4 aprile del 2004 e da allora (con l’eccezione del 2011) la gara ha sempre fatto parte del calendario iridato e nel 2006 e 2010 è stata designata come gara di apertura del campionato. Curioso notare che in quelle due occasione il Gran Premio del Bahrein si è corso nel mese di marzo (tutte le altre edizioni si sono disputate in aprile) ed, in ambedue i casi a vincere fu Fernando Alonso, la prima volta con la Renault, la seconda con la Ferrari. Proprio lo spagnolo, insieme a Vettel conta il maggior numero di affermazioni a Sahkir con tre vittorie. Per quanto concerne le pole position Michael Schumacher, Vettel, Rosberg ed Hamilton ad oggi sono i migliori con due a testa. Per i giri più veloci invece primeggia Rosberg con tre seguito da Vettel con due. E’ Hamilton il driver che ha raccolto più punti a Sahkir, ad oggi sono complessivamente 125. Lo seguono, in questa particolare graduatoria Raikkonen con 114 e Vettel con 113. Il finlandese della Ferrari è il pilota che è salito di più sul podio: ben otto volte su undici sue partecipazioni a questa gara. La Ferrari è invece la scuderia con il maggior numero di podi conquistati in Bahrein, ad oggi sono dodici davanti agli otto della Mercedes. Progettato dal tedesco Tilke, il tracciato di Shakir è piuttosto largo e concede diverse possibilità di sorpasso, la configurazione tipo per il Gran Premio pre-
Vettel-Raikkonen e la rossa vantano buone performances in Bahrein vede una lunghezza di 5412 metri con 15 curve da percorrersi per 57 giri.
MANAMA/ BAHREIN PROFILO
Al Manamah, attorno al 1500 rappresentava un avamposto portoghese cui subentrarono successivamente i persiani. Verso la fine del XVIII secolo il territorio passò alla famiglia Al Kalifa che regna ancor oggi. Il periodo
coloniale vide la presenza britannica che accentuò le sue attenzioni dopo che in zona nel 1931 fu scoperto il petrolio. L’indipendenza venne concessa nel 1971. Manama nella sua configurazione allargata conta circa 630.00 abitanti (tutto il Bahrein 1.425.000ca) ed è una città moderna e vivace. Il PIL medio per abitante in Bahrein è attorno ai 280.000 dollari USA l’anno.
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appuntamenti
sociali
Anche quest’anno è nostra intenzione offrire agli associati una serie di appuntamenti che possano soddisfare la corrispondente passione motoristica. Per la tarda primavera/inizio estate contiamo di realizzare un paio di Incontri Rampanti nell’ambito Regionale: uno tra fine maggio e gli inizi di giugno tra Passariano e Villorba, l’altro a inizio luglio tra San Daniele e Paularo.
Ricordiamo anche il rinnovato appuntamento con i Campionati Sociali di Kart, mentre siamo in attesa di conoscere la data per l’annuale Gita a Maranello per la visita allo Stabilimento Ferrari. Nel programma c’èla volontà di inserire un’altra gito di carattere tecnico, mentre l’appuntamento conclusivo è previsto per la cena di fine anno l’ultimo sabato di novembre.
Aderite a informazioni presso la sede sociale del Club - Pizzeria Al Giardino, via I Maggio 112 a Monfalcone - il martedì sera dalle 20.30 alle 21.30
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Gara inserita stabilmente nel calendario fin dal 2004. Ha quindi una sua storia consolidata con episodi e gare combattute. Quest’anno si arriva a
a cura di Flavio De Crignis
TRE lustri
Il Gran Premio di Cina a Shangai arriva alla sua quindicesima edizione. Inaugurato a fine stagione 2004 con la vittoria di Rubens Barricchello e la Ferrari da allora ha sempre fatto parte del calendario di Formula 1 permettendo lo svolgimento di gare variegatamente interessanti. Vediamo alcuni aspetti. Ad oggi il pilota più vittorioso è Hamilton con cinque affermazioni seguito da Alonso e Rosberg con due. Hamilton comanda anche per le pole position con sei davanti a Vettel con
distacco di 1”035 su Button secondo e di 1”469 su Raikkonen terzo. Nel 2006 a vincere fu Michael Schumacher con 1”121 su Alonso e 2”197 su Fisichella, mentre nel 2015 primeggiò Hamilton con 0”714 su
Rubens Barrichello primo vincitore del Gran Premio di Cina
Rosberg e 2”988 su Vettel. L’edizione con i distacchi più significativi è quella del 2016 vinta da Rosberg con 37”776 di vantaggio su Vettel e 45”936 su Kvyat. Nel 2010 si è
tre il distacco massimo tra primo ed ultimo si è avuto nel 2009 con sei giri. Il tracciato di Shangai misura 5451 metri, conta un totale di sedici curve e per il Gran Premio di Cina viene percorso per cinquantasei giri.
LO SPONSOR CINESE
Sulla livrea della Rossa di Maranello da qualche stagione appare lo sponsor cinese WEICHAI. Si tratta di un produt-
Hamilton: il pilota più vittorioso a Shangai tre ed alla coppia Alonso-Rosberg con due, l’inglese inoltre si conferma il più forte anche nei giri più veloci con due. Il dominio di Lewis prosegue anche nei podi conquistati: finora sono otto per lui davanti ai cinque di Raikkonen, Alonso, Rosberg e Vettel. Per le scuderie è la Ferrari a primeggiare con undici podi davanti a McLaren e Mercedes con nove. Per le edizioni fin qui disputate tre sono risultate particolarmente combattute con i piloti sul podio separati tra di loro di un distacco non superiore ai tre secondi. Barrichello nel 2004 vinse con il
avuto il numero più alto di ritiri,esattamente sei, cui, si deve aggiungere, un pilota Timo Glock, non partito. Nessun ritiro invece nel 2016 con tutti i piloti classificati nel distacco massimo di un giro, distacco questo registrato anche nel 2008, Nico Rosberg è il pilota che a Shangai ha vinto con il 2013, 2017 men- maggior distacco sul secondo classificato
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TEMPO LIBERO
in Friuli Venezia Giulia
tore di automobili e strumentazione tra i più forti in Cina. La compagnia produce veicoli, motori e parti di automobili così come piattaforme commerciali nel settore degli autocari industriali compresi motori, trasmissioni ed assali e veicoli commerciali.
SHANGAI-PROFILO
Le prime notizie su Shangai risalgono al 1074. Shangai è stata elevata al rango di città nel 1927 ed attualmente i suoi abitanti stimano a circa 24.256.000 di cui l’89% vive nell’area urbana e l’11% in quella rurale. Il 98.8% della popolazione è di origine cinese mentre le comunità straniere più numerose sono quella statunitense e quella coreana.
AQUILEIA- PALMANOVA -CIVIDALE 25 marzo: 6° UNESCO Cities Marathon PORDENONE 25 marzo+29 aprile + 27 maggio: in Corso Vitorio Emanuele II Mercatino dell’Antiquariato
VISCO 1 aprile: presso il Museo sul Confine di via Borgo Piave IL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO: GUERIERI SENZA DIVISA CENTO ANNI FA ED OGGI, mostra
PAULARO 25 marzo: alle 8.00 ritrovo in piazza Nascinbeni per CJASPAULAR, escursione ERTO 30 marzo: Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo LAUCO-VINAIO Rievocazione Storica della Via Crucis RAVASCLETTO 31 marzo: ritrovo presso l’area Camper di Sella Valcalda per la CIASPOLADA sul sentiero degli Sbilfs
FORNI AVOLTRI 1 aprile: in località Tops alle 21 TIR DAS CIDULOS GORIZIA 4 aprile: al Cinemax di piazza Vittoria alle 20,15 MACBETH SACILE 8 aprile: dalle 5.00 in centro storico 72° FIERA PRIMAVERILE DEGLI UCCELLI TRIESTE 13 aprile: presso l’Hotel Victoria di via Oriani alle 17.30 CENACOLO DEL CAFFE’
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TEMPO LIBERO
in Friuli Venezia Giulia
GRADISCA D’ISONZO 13 aprile: R. osa / a corpo libero cabaret alle 21.00 presso il Teatro Comunale
Per un buon bicchiere Enoteca di Cormons:
non solo grandi vini e cibi prelibati, ma anche cultura e aggregazione
MARTIGNACCO 20 aprile: CEGHEDACCIO UDINE 16 aprile: al Teatro Nuovo alle 20.45 BERGEN PHILARMONIC ORCHESTRA 6 maggio: al Teatro Nuovo alle 20.45 ROYAL STOCKOLM PHILARMONIC ORCHESTRA VAL RESIA 25 aprile: AGLIO E CAPRETTO-BINOMIO PERFETTO AIELLO DEL FRIULI 28 aprile: alle 16.00 – 42° MARCIA DEI 4 MULINI PALMANOVA 29 aprile: alle 8.30 PALMALONGA IN REGIONE 19 maggio: GIRO D’ITALIA tappa S.VITO AL TAGLIAMENTO- MONTE ZONCOLAN
ARTA TERME 20 maggio: a Piano d’Arta dalle 10.00 FESTA DELL’ASPARAGO DI BOSCO, DEL RADICCHIO DI MONTAGNA E DEI FUNGHI DI PRIMAVERA
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opo tante cantine del Friuli Venezia Giulia visitate e descritte in questa rubrica, è ora la volta di una delle più importanti e famose enoteche della nostra Regione. Vi invitiamo quindi a fare una bella gita con la vostra vettura, con famiglia o amici, alla scoperta delle sue peculiarità, della sua grande offerta di vini della trentina di soci produttori, da abbinare con prelibati piatti del territorio. Grazie alla passione e all’amore che anima il lavoro di tutto lo staff, chiunque sia arrivato in piazza 24 Maggio a Cormons è stato preso per mano e condotto amorevolmente in un viaggio alla scoperta del territorio, in un percorso immaginario lungo le strade del “Nettare
degli Dei” e della gastronomia, alla scoperta di quanto di meglio possa offrire. Dal mare alla montagna attraverso la collina, scoprendo l’enogastronomia e riscoprendo la cultura, senza dimenticare gli eventi nel cui territorio circostante ce n’è davvero in abbondanza. In una Regione, il Friuli Venezia Giulia, con città d’arte straripanti di storia, attraverso un turismo veramente attivo, alla scoperta di cose belle e interessanti. Questi in sostanza i “plus” di una regione ricca e dai mille volti. Ma oltre alla degustazione, in un ambiente unico, delle migliori etichette del circondario, l’Enoteca di Cormons allestisce nella sala degustazioni diversi simposi sull’enogastronomia del territorio, con
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di Claudio Soranzo miche locali, oppure potranno partecipare in Enoteca di Cormons a una speciale degustazione IN VINO VERITAS - STORIE DI UOMINI, TERRITORIO E VINO. Un weekend da non perdere! Nei locali dell’Enoteca sono ospitate le produzioni vitivinicole di questa terra, sapientemente raccontate alle migliaia di turisti che ogni anno la visitano. In un territorio affascinante, candidato a patrimonio Unesco, in una successione di colline punteggiate da castelli, cantine e vigneti, con una ricca offerta di itinerari dove storia, cultura, arte e vino si intrecciano e dialogano. L’Enoteca di Cormons (che presto verrà ampliata) è aperta tutti i giorni dalle 11 alle 22, escluso il martedi.
illustri relatori e chef d’eccezione, serate culturali e anche matrimoni. Grande consenso ha avuto ultimamente la serata dedicata al “Muset e brovade” con l’intervento del prof. Enos Costantini, storico per eccellenza del Friuli contadino, e gli assaggi finali con abbinamenti curati dagli esperti. Durante l’anno si susseguono corsi di avvicinamento vino, grappa, olio, birra e sono in programma ogni mese un paio di iniziative riguardanti la poesia e la cultura del vino, ma anche il camminare e correre tra le vigne e le cantine. Non poteva mancare anche nel festeggiamento degli 80 anni di Bruno Pizzul, stimato telecronista Rai di Cormons, che il 9 marzo ha animato tutta la cittadina collinare. L’Enoteca di Cormons e la Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia hanno preparato offerte collaterali durante il TRIAL - ECOMARATONA DEL COLLIOBRDA, gare competitive internazionali di sabato 21 e domenica 22 aprile, coinvolgendo anche i meno sportivi. E se i maratoneti saranno stanchi di correre, potranno scegliere offerte alternative: salire sull’esclusivo
Wine Bus che, con due corse speciali dedicate al pubblico della manifestazione, partirà da Cormòns per visitare cantine e aziende agricole dei dintorni, dove s’incontreranno e si ascolteranno i racconti dei produttori, assaggiando e acquistando le eccellenze enogastrono-
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Un circuito cittadino anomalo che oltre al tortuoso itinerario che si sviluppa nella città vecchia, possiede uno dei più lunghi rettilinei del mondiale. Le prime gare sono risultate una bella
SFIDA
caucasica Nella passata edizione della gara azera Vettel ha scontato cara la sua reazione ad una “strana” manovra di Hamilton. Peccato perché a fine campionato quei punti avrebbero fatto comodo
La prima edizione del Gran Premio dell’Azerbaijan è stata, senza alcun dubbio, tra le più vivaci del 2017. Le prove avevano decretato la superiorità delle Mercedes, ma la gara portò ad un forte rimescolamento delle carte. Infatti già al via Raikkonen (partito terzo) affiancava Bottas, ma tra i due piloti finnici non ci fu alcun gentelman agrement fattosta’ che i due al termine del primo giro furono costretti ai box perdendo parecchio tempo. A seguire fece la sua comparsa la Safety Car, prima al dodicesimo giro, poi al diciasettesimo. Durante questa fase il pilota di testa, Hamilton ad un certo punto effettuò una frenata senza che ce ne fossero motivi evidenti. Fattostà che Vettel che lo seguiva da vicino riuscì ad evitare per un soffio la collisione. La manovra ebbe come diretta conseguenza la reazione di Vettel che per tutta Baku risposta affiancò il britannico e colpì con le ruote la fiancata della Mercedes. Risultato? Vettel sanzionato con uno stop and go ed Hamilton tranquillo al comando. Gara finita? Tutt’altro. Alla ripartenza le due Force India vengono a collisione, il tracciato si riempie di detriti e
la gara viene arrestata con la bandiera rossa. Dopo la pulizia, nuovo start, ed Hamilton si ritrova in testa. Tutto a posto? No. La protezione laterale della testa del pilota comincia a vibrare e minaccia di distaccarsi dalla Mercedes. Risultato? Hamilton costretto ad una sosta ai box e Ricciardo che ad un certo punto della gara si era trovato in diciasettesima posizione passa a condurre la gara. La conduce così bene che la vince con discreta tranquillità transitando primo al termine del cinquantunesimo giro davanti a Bottas che in dirittura di arrivo supera il canadese della Williams, Lance Stroll. Per Stroll si trattò del primo podio in carriera, terzo pilota canadese di sempre a farlo dopo Gilles e Jacques Villeneuve.
Ricciardo è stato il primo vincitore del Gran Premio dell’Azerbaijan dopo una gara in rimonta dalle retrovie Il tracciato di Baku misura 6007 metri e viene ripetuto in senso antiorario per 51 giri. Conta ben venti curve, alcune delle quali sono a gomito. C’è anche un lunghissimo rettilineo di 2200 metri dove è stata raggiunta (dalla Williams di Bottas) la spettacolare velocità di 366 kmh.
BAKU – NOTES
I primi riferimenti scritti riguardanti Baku risalgono all’anno 885. Nel 1815 il territorio corrispondente venne inglobato nell’impero russo. Il 1873 resta un anno fondamentale per lo sviluppo futuro della città considerato che nelle immediate vicinanze vengono scoperti ricchi giacimenti di petrolio. Dal 1991 Baku è la capitale della repubblica dell’Azerbaijan. Conta una popolazione di circa 2.180.000 abitanti è situata sulle sponde del Mar Caspio ad un’altezza di meno ventotto metri sul livello del mare. E’ un’importante destinazione turistica di tutta l’area Caucasica grazie alla sua città vecchia e a diversi edifici dochiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
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Barcellona ha avuto il merito di stabilizzare il Gran Premio di Spagna che per un certo periodo andava e veniva nel calendario iridato.Oltre ai tanti piloti locali di questo inizio di millennio ha visto al via un team iberico che però non è durato molto, ma ha dimostrato nell’ambito della massima formula una sua
forte vivacità Fernando resta l’idolo locale
La HRT è stato l’unico team spagnolo a competere nel mondiale di Formula 1 Fino al 1998 solamente otto piloti spagnoli avevano preso il via nella gara di casa e solamente due di loro avevano partecipato a tutte le gare del Campionato del Mondo. Le cose sono cambiate tra la fine del secolo scorso e l’inizio di questo, prima grazie a Marc Genè e Pedro de la Rosa, si sono poi consolidate con Fernando Alonso, e proiettate al futuro con Carlos Sainz jr. Infatti è dal 1999 che almeno un pilota locale prende il via in questa gara e partecipa a tutto il mondiale. La punta di partecipazione più elevata si è avuta nel 2010 con tre drivers al via ed anche con una scuderia locale, la HRT.
SPANISH TEAM
La HRT va ricondotta all’ex pilota spagnolo di Formula 1 Adrian Campos. Il Quartier Generale della squadra era situato a Murcia, mentre la sede operativa si trovava a Valencia che in quel periodo ospitava il Gran Premio d’Europa. HRT era la sigla corrispondente a Hispanian Racing Team: la Scuderia si presentò al via dei Campionati del
finora corso sui circuiti di Pedralbes, Mondo nelle stagioni 2010-2011-2012 Montjuich, Jarama, Jerez e Catalunya. A Barcellona si corre ininterrottamente schierando via via diversi piloti e cioè dal 29 settembre 1991. Il tracciato di gli indiani Chandhok e Karthikeyan, il Montmelo può esser utilizzato in tre danese Klien, il nipponico Yamamoto, configurazioni differenti: quella per la Il brasiliano Bruno Senna (nipote di Formula 1 misura 4655 metri e viene Ayrton), Pedro de la Rosa (che resterà ripetuto per 66 giri, sua carattereistil’unico pilota locale ad esser utilizzato), ca principale è il lungo rettilineo in il nostro Vitantonio Liuzzi (che cogliediscesa relativo alla zona partenzarà il miglior risultato nella storia della arrivo. Il Catalunya è situato ad una squadra con un tredicesimo posto a ventina di chilometri circa a nord est di Montreal nel 2011) e Daniel Ricciardo Barcellona. (che esordì in Formula 1 a Silverstone nel 2011 e che ad oggi è l’unico dei piloti HRT ad aver fatto strada ed aver conquistato un volante di prestigio come quello della Red Bull). La HRT si piazzò undicesima (penultima) nel campionato costruttori del 2010 e 2011 ed ultima nel 2012 senza mai andare a punti. Il Gran Premio di Spagna, valido per il Campionato del Mondo Kimi ha vinto a Montmelò nel 2005 con la McLaren e nel 2008 con la Ferrari di Formula 1 si è
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a cura di Germano Danielis
AVATAR SPORTS CAR Nel 2017 la società di vetture sportive britanniche Avatar ha presentato la sua prima produzione al Performance Car Show di Birmingham, con la realizzazione del prototipo di un’auto sportiva da 250 cavalli. L’Avatar è una sportiva estrema con un peso inferiore ai 700 kg, adotta componenti di derivazione corsaiola e monta un motore Ford capace di un’accelerazione 0- 100 mt. in quattro secondi, per una velocità massima di oltre 230 Km/h. La produzione avrebbe dovuto iniziare nella primavera del 2017, e il prezzo di un esemplare doveva essere di circa 50.000 Euro. Non è dato sapere se la vettura sia entrata in produzione e quanti esemplari eventualmente siano stati prodotti, in quanto la società è in fase di vendita.
BISCUTER Dopo la seconda guerra mondiale le materie prime erano scarsamente disponibili, e l’economia stava ancora lottando per trovare le sue basi. In Europa si stavano diffondendo piccole auto economiche, che molto spesso riutilizzavano particolari di veicoli militari tra i più disparati. In Francia alla fine degli anni ‘40 il progettista di aerei Gabriel Voisin aveva creato un veicolo a quattro ruote battezzandolo Biscuter, nome azzeccato in quanto si trattava di uno scooter ma con quattro ruote. Il corpo era interamente realizzato in alluminio, con comandi del pilota ridotti all’essenziale, e un sedile a divano che poteva ospitare un massimo di tre persone. Disponeva di un motore monocilindrico a due tempi di 200 cc in grado di erogare la potenza di 9 CV, e un cambio a tre velocità.
Rometsch Dopo la seconda guerra mondiale l’azienda Rometsch, che si occupava di realizzazione e riparazioni meccaniche, progettò alcune autovetture per uso taxi su base Volkswagen. Nel 1959 decise di realizzare questa vettura riportante il suo nome che della VW aveva solo il telaio. Una bella coupé ispirata a linee marcatamente americane, per la cui produzione artigianale era richiesto un lavoro di mille ore per ciascun esemplare. Ma nell’agosto del 1962 venne eretto il muro di Berlino e l’azienda Rometsch perse la maggior parte dei suoi lavoratori che vivevano sul lato est, per questo motivo e altre difficoltà sopravvenute fu costretta a chiudere i battenti dopo aver prodotto solo qualche decina di coupé.
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IL PROGETTISTA Pio Manzù Fiat 127
Figlio del celebre scultore Giacomo, Pio completati gli studi liceali si trasferì in Germania nei pressi di Stoccarda per frequentare una scuola superiore di progettazione. Dopo la laurea conseguita nel 1964, realizzò una serie di progetti aventi per tema dominante il design automobilistico, e contemporaneamente continuò a frequentare la scuola in Germania in qualità di assistente. Nel 1965 Manzù concorse a dar vita al gruppo progettuale Autonova, le cui teorie e realizzazioni, improntate alla conoscenza scientifica dei materiali e dei processi industriali, vennero subito notate dall’ingegner Dante Giocosa della FIAT. La prima esperienza torinese lo portò all’esecuzione di una concept car destinata all’uso di taxi, realizza-
ta nel 1968 su meccanica della 850: questa sorta di utilitaria multi spazio non entrò in produzione, ma fornì la base sulla quale pochi anni dopo venne sviluppata la 126. La prova d’esordio convinse Giacosa ad affidargli, nello stesso anno, lo studio stilistico della 127, una nuova vettura destinata a rivoluzionare il concetto di “auto popolare” e divenirne il modello di riferimento per la produzione mondiale negli anni ‘70. Pio Manzù non vide mai il suo progetto realizzato: infatti, mentre si recava alla presentazione della livrea definitiva alla dirigenza torinese, nel maggio del 1969 rimase vittima di un incidente stradale.
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È il tracciato più corto, ma ospita un Gran Premio la cui durata con certe condizioni meteo sfiora le due ore. La pioggia non è una rarità e vista la configurazione del tracciato può succedere di tutto; questa gara è sempre
Un’incognita
Finalmente, nella passata edizione, la Ferrari è tornata a vincere sulle strade del Principato,e, lo ha fatto con una splendida ed autorevole doppietta targata Vettel-Raikkonen e, dopo un dominio realizzato sia durante le prove che la gara. Si è trattato della nona vittoria della nostra scuderia in terra monegasca dopo un digiuno che durava dall’edizione 2001 quando a vincere fu Michael Schumacher.
I PILOTI DEL PRINCIPATO
Lo scorso anno fu doppietta
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Pur se piccolo il principato di Montecarlo può vantare la presenza nella storia del Campionato Mondiale di Formula 1 di alcuni piloti locali: vediamo chi sono.
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LUIS CHIRON per alcuni decenni è stato l’unico monegasco ad aver corso in Formula 1. Nato il il 3/8/1899 e morto il 22/6/1979 ha corso nella sua carriera con Maserati, Osca, Talbot e Lancia per un totale di quidici Gran Premi. Il suo miglior risultato resterà quello del 1950, proprio a Montecarlo, quando con la Maserati riuscì a cogliere il terzo posto, risultato che gli garantì a fine stagione il nono posto nella classifica iridata. L’ ultima sua gara è stata Monaco 1955 con la Lancia, mentre la sua
ultima apparizione in Formula 1 risale al 1958 quando cercò di qualificarsi nel “suo” Gran Premio senza riuscirci. Tra le vittorie di Chiron vale la pena di ricordare il Gran Premio di Monaco del 1931 (allora non esisteva il Campionato Mondiale) e quella al Rally di Montecarlo del 1954 con la Lancia Aurelia G T. Luis Chiron resta ad oggi il pilota più anziano ad avere preso il via in un Gran Premio iridato. OLIVER BERETTA. Nato nel Principato il 23 novembre 1969 Oliver Beretta ha
disputato nella stagione 1994 al volante della Laorusse nove Gran Premi, partecipando anche a quello di casa dove dopo esser partito dalla diciottesima posizione risalì fino all’ottava piazza finale. E veniamo ai giorni nostri, e l’attualità si chiama CHARLES LECLERC del team Sauber Alfa Romeo. Nato il 16/10/1997 si è presentato al via della stagione nel team Sauber Alfa Romeo. Nonostante sia così giovane vanta già un vivace curriculum. Ha iniziato a correre in kart all’età di cinque anni e nel 2005 ha preso parte al campionato francese PACA, vincendolo così come nel 2006 e 2008. Nel 2009 si è laureato campione dei cadetti di Francia nel 2011 ha vinto la Coppa del Mondo CIK-FIA KF3 ed il Trofeo dell’Academy CIKFIA. Louis Chiron Nel 2013 si classifica al secondo posto nel mondiale kart CIK FIA KZ dietro ad un certo Max Verstappen. Un anno dopo lo troviamo sempre al secondo posto nella serie Formula Renault 2.0 Alps, mentre nel 2015 è Campione nella GP3 e nel 2017 vince il Campionato di F2. Charles Leclerc è pilota di Ferrari Driver Accademy
VERNICIATURA A FORNO BANCO DI RISCONTRO
Oliver Beretta ed a oggi ha avuto la possibilità di testare diverse Formula 1 dalla Sauber alla Haas alla stessa Ferrari. Il tracciato di Montecarlo misura 3337 metri (è il più corto di tutto il mondiale e conta complessivamente 19 curve), per il Gran Premio viene ripetuto per 78 giri.
Charles Leclerc
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autoplanet FORD
FIESTA Active
dall’album di casa FORD
Si tratta della versione cross-over della piccola di casa Ford che inaugura una nuova linea di vetture, le “Active”. Profili sulle fiancate ed i passaruota, barre sul tetto contribuiscono a darle un look più grintoso, mentre per i motori trviamo un benzina a tre cilidri di 1100cc (71-86cv) un benzina turbo da 1000cc (125-140cv) ed un gasolio 1500cc (86-120cv).
Ford START CityCar Concept
SKODA
FABIA dall’album di casa SKODA
SKODA 130 (1986)
La piccola Skoda condivide la piattaforma modulare già usata nel gruppo VolksWagen perla Ibiza e la Polo. La nuova Fabia presenta un design più agressivo con gruppi ottici a led sia sull’anteriore che sul posteriore. I motori dovrebberoun benzina sia benzina che aspitato da 1000cc, un gasolio 1600 TDI ed uno a metano tre cilindri turbo.
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HONDA
JAZZ
autoplanet Lifting per la piccola di casa Honda, che, nell’aggiornata versione 2018 si presenta con un frontale rinnovato e d in particolare con una nuova fanaleria. Per chi lo desidera poi è disponibile una versione Dynamic che può vantare diversi appendici aerodinamiche che le conferiscono un aspetto grintoso ed un nuovo motore benzina 1500cc da 131cv. dall’album di casa HONDA
HONDA LOGO
HONDA
dall’album di casa HONDA
URBAN EV CONCEPT HONDA PUYO
Dovrebbe trattarsi di qualcosa di piu’ di una concept car. A grandi linee l’arrivo sul mercato è previsto entro il prossimo anno. Rappresenta l’espressione di un progetto Honda per un’auto da città ad emissioni zero. Si tratta di un’auto dal disegno pulito e lineare più corta dell’altra piccola Honda, la Jazz.
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Racing time gli appuntamenti motoristici del 2018 in Friuli Venezia Giulia Salita
Rally
49.a Verzegnis - Sella Chianzutan 25 - 26 - 27 Maggio 2018
32° Rally Piancavallo 20 maggio 2018
41.a Cividale - Castelmonte 12 - 13 - 14 Ottobre 2018
4° Rally Città di Maniago - Valli Dolomiti Friulane 2 - 3 Giugno 2018
Cross Country
5° Rally Valli della Carnia 7 - 8 Luglio 2018
Baja di Primavera 17 - 18 Marzo 2018 Italian Baja / World Cup 21 - 22 - 23 - 24 Giugno 2018 Baja d’autunno 17 - 18 Novembre 2018
10° Rally di Majano 28 - 29 Luglio 2018 54° Rally del Friuli Venezia Giulia 31 Agosto - 1 - 2 Settembre 2018 Regolarità auto storiche Mittel European Race (TS) 1 - 2 - 3 Giugno 2018 9° Historic Nordest (PN) 8 - 9 Settembre 2018
APPUNTAMENTI FORMULA DRIVERS FRIULI VENEZIA GIULIA
2018
Driver asfalto 13/5/2018 23/5/2018 17/6/2018 17/9/2018 7/10/2018 14/10/2018 21/10/2018 11/11/2018
Slalom 10/6/2018
POLCENIGO (PN)
STARANZANO (GO) PRATA (PN) FONTANAFREDDA (PN) MANIAGO (PN) PRATA (PN) PRECENICCO (UD) AVIANO (PN) LIGNANO (UD)
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autoplanet
FERRARI
488 GTO La sigla GTO (Gran Turismo Omologata) è stata utilizzata dalla Ferrari per identificata relativamente ad un prodotto ancor più speciale di quelli che quotidianamente escono dallo Stabilimento di Maranello. La prima volta fu abbinato alla 250 prodotta dal 1962 al 1964 ed ebbe una gloriosa vita sportiva: oggi è oggetto di una ricerca accanita visto che che è stata prodotta in soli trentanove esemplari e, negli anni ha toccato punte di vendita pari a 38,2 milioni di
Euro. La seconda volta che venne utilizzata la sigla GTO fu nel 1984-1985 per un prodotto che estremizzava le felici linee del modello 308 GTB. Venne prodotta in soli 272 esemplari ed è anch’essa molto ricercata. E così arriviamo ai giorni nostri dove la mitica sigla fa coppia con la 488. Oltre ad una linea moderna ed agres-
siva, in tono con l’attuale stile delle vetture di Maranello, la 488 GTO è dotata da un sistema di recupero energia cinetica (KERS) ed un motore V8 di 3900cc che erogherà una potenza di circa 700cv.
dall’album di casa FERRARI
Ferrari 250 GTO (1962)
Ferrari 288 GTO (1984)
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LA PROVA
LA PROVA LA PROVA LA PROVA
LA PROVA
di Claudio Soranzo
SKODA: lanciata la KAROQ secondo Suv della Casa boema Non vi piace la Skoda? Non importa, ci sono tante altre vetture in giro... Ma fatemi soltanto un piccolo piacere, prima di sbatterle la porta in faccia, senza nemmeno guardarla, andate a provarla, guardandola dentro e fuori e facendola correre come piace a voi. Vi concedo venti minuti per innamorarvene. E poi ne riparliamo, se vi ha lasciato o meno a bocca aperta. Il secondo Suv della Casa boema è stato presentato ufficialmente verso la fine di gennaio e, a meno di due mesi dal lancio, ha già riscontrato un numero considerevole di acquisti. Con una lunghezza di 438 cm, KAROQ si inserisce nel segmento C-SUV che oggi conta l’11% del mercato italiano. Da tenere in considerazione che KAROQ mette a disposizione il miglior volume per i bagagli tra tutti i competitor, pari a 521 litri, e grazie alla possibilità - unica nel segmento - di scegliere i sedili posteriori Varioflex, offre fino a 1.810 litri di carico, come pure un grande spazio interno, sia laterale che in altezza. I principali competitor di KAROQ, in rapporto alle dimensioni esterne, sono lo Sportage, il Tucson e il Qashqai. La new entry della Casa della freccia alata è dotata della nuova generazione di sistemi di connettività e infotainment, che vanno sotto il nome di ŠKODA Connect, cui si aggiunge per la prima volta il Digital Cockpit, la strumentazione interamente digitale e programmabile secondo i gusti del guidatore. KAROQ è proposto in un’ampia gamma di motorizzazioni, tra cui spiccano l’1.0 TSI 115 CV e l’1.6 TDI 115 CV, entrambi disponibili con cambio manuale a 6 rapporti, oppure DSG a 7. Un’accoppiata che trova pochissimi riscontri tra i principali competitor.
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Al lancio, il nuovo SUV compatto è disponibile nelle versioni Ambition, Executive e Style, caratterizzate da un ricco equipaggiamento di serie già a partire dal primo livello, dotato di frenata automatica Front Assistant, radio con schermo da 8” e connettività estesa, climatizzatore automatico, sensori di parcheggio e cerchi in lega da 17”, solo per citarne i principali. Sulla Executive si aggiungono tra gli altri anche i gruppi ottici in tecnologia full LED, il navigatore satellitare e la vernice metallizzata. I sedili Varioflex sono di serie sulla versione top di gamma Style e in opzione per le altre. A disposizione, tra gli altri, i servizi “Care Connect” che includono il Service Proattivo, l’Accesso Remoto e la Chiamata d’emergenza in modo manuale o automatico. Insomma, tanto per cominicare non è affatto male, se poi controlliamo anche il listino d’apertura ci accorgiamo che effettivamente il prezzo di 23.850 euro è decisamente appetibile. Chiaramente questo è il costo di partenza, poi tutto quello che desiderei aggiungere si paga a parte, a un prezzo più che onesto. Comunque, al di là di questo e quello, la KAROQ è da provare, per scoprirne i segreti, trovare se c’è feeling o meno con la vettura e saggiarne tutte le
caratteristiche. Ed è proprio quello che abbiamo fatto, in un lungo percorso da Verona (sede della Volkswagen Group, di cui fa parte anche Skoda, oltre ad Audi e Seat) verso Roverè Veronese, in alta montagna, sulla neve. Un tragitto alquanto impegnativo che ha visto la vettura in prova destreggiarsi alla grande, grazie alla potenza del motore, alla coppia motrice decisamente elevata e a
un telaio appropriato sia per le percorrenze stradali, sia per quelle off-road. Un veicolo che ha risposto appieno a tutte le nostre aspettative, non procurandoci alcun fastidio, grazie anche al tasto OffRoad (di serie nei motori 4x4) pigiato sulla plancetta appena messe le ruote su terreni sconnessi, pieni di avvallamenti e con discese e salite importanti. Insomma, c’è proprio da fidarsi al 100% quando ci si siede al volante della Qarok, che infonde anche un senso di sicurezza durante tutte le manovre necessarie a soddisfare tutte le asperità del percorso. Diremmo proprio che il pezzo forte è proprio il telaio, che abbiamo sottoposto a una prova decisamente tosta, una volta arrivati a destinazione. Si è trattato di fare salire la vettura in prova su delle assi di legno sfalsate - pure quelle innevate - con pendenze diverse (come si può vedere nella foto) che hanno messo in evidenza l’ottimo rapporto tra la torsione del telaio e la presa al suolo delle ruote di trazione. Ottimi anche i valori di frenata su neve, provati alla velocità di 60 kmh. Infine, una notizia per gli amanti della cavalleria importante: il propulsore da 190 Cv sarà disponibile fra pochi mesi, a inizio estate. Claudio Soranzo
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MASSAGGIO CON CANDELA È una tecnica di massaggio moderna, che punta alla ricerca del benessere mediante il rilassamento armonico dell’organismo. Questo trattamento non si basa su teorie specifiche, ma può essere ricondotto alle tecniche dell’area geografica asiatico-pacifica legate all’aromaterapia e a pratiche nelle quali si utilizzano le pietre calde. Le candele da massaggio si possono facilmente trovare in commercio e si dividono in due tipologie. Candele a base di cera di soia, che possono essere usate per diverse tecniche di massaggio, ma non hanno lo stesso potere idratante di altre formulazioni e per questo sono considerate di qualità inferiore; e candele a base di oli vegetali e burri, generalmente costituite da un mix di olio di cocco, olio di mandorle, burro di karité, burro di cacao, cera d’api, che conferiscono un elevato livello di idratazione. Lo stoppino di queste candele è in puro cotone, e le candele devono contenere soltanto materie prime vegetali prive di coloranti e paraffine.
Il trattamento consiste nell’accendere la candela lasciando che il prodotto si sciolga per 10-15 minuti. Si spegne la candela (preferibilmente) e dopo un paio di minuti si versa il quantitativo desiderato sul palmo della mano, o direttamente sul corpo della persona che riceve il massaggio, procedendo con ampi movimenti delle mani con un moto ondulatorio che possa ricordare le onde del mare. I burri vegetali della candela non scottano perché il loro punto di fusione è di poco superiore alla temperatura corporea umana, e le ampie manovre rilassano e tonificano i muscoli. Questo tipo di massaggio è pensato principalmente per quelle persone che hanno bisogno di rilassare il corpo, con benefici anche su spirito e mente. A fine trattamento il corpo è pervaso da una sensazione di benessere, la pelle è vellutata e idratata, con un effetto antistress che dura nel tempo.
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