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Editoriale di Claudio Soranzo

P

roprio non ci siamo! Anche quest’anno la Ferrari fa cadere le braccia con una delusione dopo l’altra. Della serie: non ci posso credere! Ma come fa, un campione come Sabastian Vettel, a commettere degli errori così determinanti?

Perchè non riesce a ragionare e aspettare il momento opportuno per sferrare il suo attacco a un Hamilton, che se la spassa e se la gode, indisturbato, con la Ferrari che arranca e si distanzia di parecchi secondi alla fine di Singapore? Domande senza risposte, purtroppo. C’è solo da sperare che il pilota tedesco del Cavallino cominci a fare le cose per bene, tentando in tutti i modi (coscienti) di recuperare il gap che lo distanzia dalle Frecce d’argento, per almeno alimentare la speranza di conquista del campionato del mondo di Formula 1 fino all’ultima gara del 2018, il Gran Premio di Abu Dhabi del 25 novembre. Un mese e mezzo in cui tutto deve filare alla perfezione, comprese le strategie dai box, concedendo assolutamente nulla ad Hamilton e sperando che qulche volta vada qualcosa storto anche a loro, che finora hanno avuto sicuramente più fortuna del Cavallino. A cominciare dal Gran premio di Russia di fine settembre per continuare con Suzuka, Austin, Messico e Interlagos. In Regione gli appassionati di automobilismo sportivo sfogheranno la loro passione lungo i tornanti della Cividale-Castelmonte, la cronoscalata ducale giunta quest’anno alla sua 41^ edizione, che si articola su 3 giorni, dal 12 al 14 ottobre, molto appetita sia dalle auto moderne, sia da quelle storiche da competizione. Un tracciato davvero tecnico con molte curve e brevi allunghi, che metterà sicuramente a dura prova auto e piloti, giunti da ogni parte d’Italia, da Austria, Slovenia e Croazia. Completa questo numero, sfogliabile anche online sul sito dedicato, test drive, proposte enogastronomiche da raggiungere con la propria auto e, per un completo relax finale, il piccolo angolo della salute. Buona lettura a tutti!

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sommario Formula 1 7

Gara molto attesa

10 Team in crescita 16 Fiesta mexicana 20 Senza tregua 25 Quadro d’autore

Scuderia Ferrari Club Monfalcone

26 Ultima tappa

8 Cena sociale

SPOILER Periodico di automobilismo

9 Campionati sociali kart 12/25 Incontri rampanti

Anno XXXV Numero 240 Settembre 2018

Stampa LA TIPOGRAFIA via Arrigo Boito, 26 34074 Monfalcone (Go) Tel. 0481 496063

DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo REDAZIONE: Flavio De Crignis

Produzione 28 La prova Hyundai i30 Wagon

FVG 13 Tempo libero 14 Per un buon bicchiere 22 Cividale Castelmonte 27 Mazzoni racing

Rubriche Pubblicazione registrata presso il tribunale di Gorizia al n.153 del 22.3.84

COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 50% Aut. Dir. Prov. P.T. Gorizia

18 I prototipi 30 Star bene

Redazione ed inserzioni: tel. 320 5672055 Corrispondenza/Testi: redazione@spoileronline.it Redazione: Via 1° Maggio, 112 - Monfalcone (GO)

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GARA molto attesa Gran premio spesso combattuto su di un impianti difficile. Grande partecipazione e tifo per la Formula 1 in Giappone, una bella giornata una

Suzuka è un circuito medio veloce che misura 5807 metri e per il Gran Premio viene percorso per 53 giri. Il tracciato è di proprietà della Casa Automobilistica Honda, un nome che più volte è stato agli onori della cronaca in Formula 1. La prima apparizione della casa nipponica si ebbe tra il 1964ed il 1968 con un totale complessivo di due vittorie, una nel 1965 con Richie Ginther al Gran Premio del Messico ed una con John Surtees al Gran Premio d’Italia del 1967. La seconda apparizione di un team Honda si ebbe tra il 2006 ed il 2008 con una vittoria al Gran Premio di Ungheria del 2006 ad opera di Jenson Button. Il 4 dicembre 2008 venne annunciato il ritiro della Honda dalla Formula 1 ed il materiale fu successivamente ceduto alla neo costituita Brawn GP che nel 2009 vinse i due titoli mondiali (con motori Mercedes). Maggior fortuna ha avuto la Honda come partner tecnico quale fornitore di motori.

L’ultima vittoria Honda in Formula 1 è stata segnata da Jenson Button a Budapest nel 2006

Tra il 1983 ed il 1992 con le scuderie Williams e McLaren la Honda vinse 69 Gran Premi, fece segnare 75 pole position e vinse 6 titoli costruttori e cinque piloti con Piquet Prost e Senna.

Dal 2015 la Honda ha ripreso a fornire motori prima al team McLaren e poi alla Toro Rosso, ma per il momento i tempi della vittoria non sembrano essere tanto vicini.


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CENA SOCIALE

sabato 24 novembre 2018 Ristorante Nettuno AQUILEIA

A PARTIRE DALLE

ore 20

Il tempo passa, ma l’appuntamento di fine anno rimane un momento di convivialità cui tanti soci non vogliono mancare. Ritroviamoci per stare insieme e per gridare ancor più forte: forza ferrari !!!


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campionati

sociali kart CLASSIFICA CAMPIONATI SOCIALI KART 2018

(relativa ai primi dieci) 1 ROBERTO BARBIERO 2 FLAVIO GOI 3 STEFANO MARTINIS 4 DIEGO SPINELLI 5 FRANCESCO DELLE VEDOVE 6 MAURO NOVACCO 7 MARINO DELLE VEDOVE 8 ANDREA MARCUZZI 9 MASSIMILIANO MISSONI 10 LORENZO ZONCH

Una ventina di soci ha dato vita all’edizione 2018 dei campionati sociali di kart. La buona partecipazione ha favorito un confronto sportivo vario ed equilibrato ed ha permesso a tutti i partecipanti di trascorrere delle ore spensierate all’insegna di quella che è la disciplina base di tutte le attività sportive legate all’automobilismo sportivo. La formula semplice ed essenziale ha permesso una competizione dinamica che ha ricevuto l’approvazione di tutti. Roberto Barbiero ha bissato il successo della passata edizione, mentre con lui sono saliti sul podio Flavio Goi e Stefano Martinis.

Aderite a informazioni presso la sede sociale del Club - Pizzeria Al Giardino, via I Maggio 112 a Monfalcone - il martedì sera dalle 20.30 alle 21.30


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Il team di casa, la Haas è giunta alla sua terza stagione e si è sempre basata sulla meccanica Ferrari. Oggi è un

a cura di Flavio De Crignis

TEAM

in crescita

Il circuito delle Americhe, così è stato intitolato l’impianto di Austin hè un bel tracciato che si snoda su di un terreno ondulato per 5513 metri, offre buone opportunità di sorpasso, possiede lunghi e larghi rettilinei e per il Gran Premio viene percorso per 56 giri. Da tre stagioni a questa parte anche gli USA possono vantare nuovamente la presenza di un team tra i partecipanti al Campionato Mondiale, si tratta della Scuderia Haas. Fondato da Gene Haas esso ha sede a Kannapolis nella Carolina del Nord ed è presente in Formula 1 dalla stagione 2016.

Romain Grosjean

Kevin Magnussen

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Ad Austin ci attendiamo una Rossa competitiva anche per la soddisfazione dei tanti ferraristi locali

La Haas ha sede a Kannapolis nella Carolina del Nord

Il debutto ebbe luogo in Australia a Melbourne con i piloti Romain Grosjean ed Esteban Gutierrez e fu un debutto positivo considerato che Grosjean arrivo’ in zona punti esattamente al sesto posto. A fine stagione il team si piazzò in ottava posizione nella classifica costruttori con 29 punti, tutti fatti segnare dal pilota francese. Nella stagione successiva la scuderia si affidò ancora a Grosjean cui venne affiancato il danese Kevin Magnussen. I due furono protagonisti di un positivo campionato che portò la Scuderia a confermare l’ottavo posto nei costruttori con un bottino di 47 punti. Grosjean e Magnussen sono stati confermati anche per la corrente stagione dove a metà percorso potevano vantare per la Scuderia un bottino di ben 66 punti fatto che rendeva praticabile un obbiettivo estremamente interessante per fine campionato. Ricordiamo che il team Haas utilizza fin dal suo debutto della power unit della Ferrari.


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Tanti appassionati, tante GT, tanto spettacolo

giornata unica Palmanova: Piazza Grande con GT

Il primo Incontro Rampante del 2018 si è tenuto ai primi di giugno e si è sviluppato sulle strade del Centro Friuli. La partenza ha avuto luogo dalla Piazza Grande di Palmanova (città patrimonio dell’Unesco) che ci è stata gentilmente concessa dal sindaco di Palmanova Francesco Martines. Il radunarsi progres-

sivo di una quarantina di Gran Turismo, testimoni nella loro diversità dello sviluppo stilistico e tecnico delle vetture del Cavallino Rampante ha suscitato molto interesse sia tra la cittadinanza che tra i tanti turisti presenti che ci hanno posto le domande più diversificate su questo o quel modello.

Dopo il ritrovo in Piazza Grande ci siamo spostati (sempre a Palmanova) presso l’Azienda Jolanda de Colò, un leader mondiale nel settore della ristorazione di alta qualità. Il titolare ed Amministratore Delegato, il signor Bruno Pessot, ci ha illustrato le modalità con cui si è sviluppata l’Azien-

L’arrivo presso Jolanda de Colò

Il titolare sig. Bruno Pessot, Amministratore delegato di Jolanda de Colò, ha illustrato la missione aziendale

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Via Primo Maggio, 21 - Palmanova UD Tel. 0432 920321 www.jolandadecolo.it

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TEMPO LIBERO Il sig. Pietro Pittaro saluta gli ospiti ferraristi

in Friuli Venezia Giulia

VILLAORBA di BASILIANO 12+13+14+19+20+21 ottobre SAGRA DA LAS MASENETES (festa dei granchi) Sosta da Vigneti Pittaro Angoli di Villaorba

Villaorba “invasa” dalle Gran Turismo

da in questi anni e la politica seguita per la crescita dei vari settori di operatività. E’ seguito un momento di convivialità attuato con delle eccellenze che hanno contribuito a fare la fama di Jolanda de Colò, ovvero i prodotti a base di oca. Dopo aver lasciato Palmanova ci siamo spostati a Codroipo presso l’Azienda Vini Pittaro dove grazie all’ospitalità del padrone di casa, il signor Pietro Pittaro, abbiamo potuto visitare l’interessante museo dedicato al vino. Da sinistra Sandra Olivo, Roberto Copetti, Mauro Olivo in rappresentanza della comunità di Villaorba, del comune di Basiliano e della Pro Loco di Villaorba

Siamo quindi partiti per Villaorba di Basiliano. Qui grazie all’operosità ed alla professionalità della locale Pro Loco (che ricordiamo proprio in ottobre organizza la famosa festa del PARDON DA LAS MASANETIS) abbiamo ricevuto un’accoglienza festosa e piacevole. Era bello vedere quanta gente era presente per osservare le Gran Turismo e sentire il rimbombo degli scarichi rampanti in questa atmosfera genuina e laboriosa. Villaorba è stata una piacevole tappa per concludere proprio sotto il campanile una bella giornata all’insegna del Cavallino Rampante e dei tanti appassionati che la Ferrari conta ovunque.

SCUDERIA FERRARI CLUB MONFALCONE RINGRAZIA: COMUNE DI PALMANOVA AZIENDA JOLANDA DE COLO’-PALMANOVA VIGNETI PITTARO-CODROIPO PRO LOCO VILLAORBA/PRO LOCO VILEUARBE VILLAVERDE BAR & RESTAURANT/GOLF CLUB UDINE PROSCIUTTIFICIO ARTIGIANALE RINO BAGATTO-SAN DANIELE DEL FRIULI MONDELLI STABLE-SAN ANDRAT DEL CORMOR MARZOLI E NANUT-GORIZIA sig. FRANCO BATTEL-BASALDELLA e tutti gli appassionati che con il loro lavoro hanno sostenuti gli Incontri Rampanti 2018.

FORNI AVOLTRI 14 ottobre ACCADEMIA DEI CJARSONS ERTO 14+21+28 ottobre PERCORSO DI CORONAMENTO DIGA VAJONT-visita guidata ALESSO-TRASAGHIS 21 ottobre NAUTILAGO GORIZIA 21 ottobre 40° MARATONINA TRANSFRONTALIERA VALVASONE-ARZENE 25 ottobre BAROCCO EUROPEO enogastronomia TRIBIL SUPERIORE-STREGNA 21 ottobre BURNJAK festa delle castagne

VILLA SANTINA 25 novembre MERCATINO DI NATALE


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TEMPO LIBERO

in Friuli Venezia Giulia

Per un buon bicchiere

PORDENONE 20 ottobre ore 20.15 LA TRAVIATA SAN PIETRO AL NATISONE 4 novembre ROAD ELIMINATOR manifestazione sportiva VENZONE 11 novembre MERCATINO NEL BORGO

Aquileia: storia, tradizione e i vini di Tarlao. Di elevata qualità BARCIS 16 dicembre CONCERTO NATALIZIO CASTELLO DI CANEVA 16 dicembre FESTA DI SANTA LUCIA SUTRIO 2 dicembre FARINE DI FLOR mulini, farine, delizie di Carnia

È

un piccolo paese di campagna, ma Aquileia è conosciuta in tutt’Europa non solo come importante sito archeologico romano e territorio dalla storia millenaria, Patrimonio dell’Umanità Unesco, ma anche come uno scrigno di tante piccole realtà contadine, dedite soprattutto alla viticoltura. Tra queste spicca l’azienda Tarlao Vignis che ha sviluppato una filosofia del vino

che unisce all’attenta valorizzazione delle tipicità delle uve raccolte l’apporto di familiarità con la terra e con i suoi prodotti, che va avanti da generazioni, non dimenticando la continua attenzione agli sviluppi delle ricerche in campo enologico. Dapprima nonno Igino e papà Sabino hanno imparato direttamente nei campi l’arte di coltivare, poi il figlio Francesco


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di Claudio Soranzo

ha studiato enologia lavorando anche nelle più prestigiose cantine della Doc Aquileia e vantando esperienze nelle zone viticole più prestigiose al mondo, tra cui Argentina e Stati Uniti. La vita di generazioni tra le vigne e la cantina, tra la terra e le botti, hanno affinato i sensi ai colori, agli odori e ai sapori dei vini in produzione. Il vino e l’uva vanno ascoltati: con la vista, l’olfatto, il tatto e il gusto. Infine i Tarlao considerano un ultimo elemento, molto importante, senza il quale non si raggiungono i

migliori risultati: la passione. Perché chi si occupa di vino non può farlo senza passione. E la passione, dai Tarlao, è solida come le pietre romane con cui è costruita la loro casa. Su 10 ettari totali 5 sono a vigneto, con una produzione strettamente artigianale che realizza 27mila bottiglie, con una mission chiara e limpida: produrre vini di elevata qualità. Dal 1975 i vini di Aquileia sono tutelati da un Consorzio che salvaguarda l’affascinante mosaico di varietà autoctone, prodotte su suoli di origine alluvionale, ricchi di sali minerali e accarezzati dai caldi influssi adriatici, apprezzati nei millenni per l’unicità di profumi e aromi. Quattro le linee di produzione: Mosaic (Blanc, Ros e Cabernet); Storici (Poc ma bon, Albero del Noce e Clar di Lune); Aromatici (Sauvignon Giona, Malvasia Ninive e Traminer Pristice, dai nomi riportati sulla storia del mosaico di Giona, sulla superficie del Duomo di Aquileia); Rossi delle terre di Aquileia (Merlot e Refosco dal peduncolo rosso), quest’ultimo recentemente premiato alla 57^ Selezione del Vino di Aquileia e della Riviera Friulana. Ma i premi sono anche tanti altri, soprattutto a livello nazionale. Tutti vini da assaporare assieme alle rinomate proposte culinarie de “La Frasca”, l’offerta enogastronomica della famiglia Tarlao in uno splendido ristorante fra i vigneti, nella casa rurale completamente

ristrutturata dove si trova pure il vero “fogolar furlan” e all’esterno profumano i gelsomini. Specialità le carni alla brace, i primi che seguono l’andamento delle stagioni e i dolci che riescono a stupire anche chi è già sazio.Poi, quelli che vi piacciono di più, li portate a casa. Una scorta che vi riporterà sempre ai profumi, sentori e sapori di questo impareggiabile territorio.

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Pubblico caloroso, tifosi entusiasti, atmosfera vivace, la gara del Pedro e Ricardo Rodriguez diventa sempre più una

a cura di Valerio De Crignis

Fiesta

mexicana

Il rientro del Gran Premio del Messico nel calendario mondiale è stato ben accetto dagli sportivi locali che hanno sempre affollato numerosi le tribune dell’impianto. Un pò anche merito di Sergio Perez, il pilota di Guadalajara che da diversi anni è uno dei nomi più stabili del circus. Perez ha debuttato in Formula 1 con la Sauber nella stagione 2011 e da allora è sempre stato presente al via dei vari campionati. Ha corso finora con la McLaren, la Force India e la Sauber e proprio con il team elvetico ha segnato le sue migliori prestazioni con due secondi posti al Gran Premio di Malesia e in quello d’Italia del 2012, complessivamente ad oggi è salito sul podio per sei volte. In tempi recenti anche un altro pilota messicano ha preso parte al Campionato Mondiale. Si tratta di Esteban Gutierrez che tra il 2013 e 2014 con la Sauber ed il 2016 con la Haas ha disputato complessivamente 59 Gran Premi andando a punti con un settimo posto in Giappone nel 2013. Complessivamente ad oggi sono sei i

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piloti Messicani che hanno preso il via in un Gran Premio valido per il mondiale. I più famosi restano i fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez con Pedro che resta l’unico locale a vincere una gara iridata, anzi ad onor del vero ne ha vinto due visto che ha primeggiato nel 1967 in Sud Africa e nel 1970 a Spa. Otto gare senza alcun punto sono il bot-

tino di Moises Solana, pilota locale che scese in pista con BRM e Lotus e completò 312 giri in tutto. Per ultimo parliamo di Hector Rebaque non tanto per le sue performances sportive che dicono di 41 gare disputate tra il 1977 ed il 1981 con Hesketh Lotus e Brabham con un bottino di 13 punti quanto per il fatto che disputò alcune

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Riusciranno i nostri piloti a vincere a Mexico City? gare con una vettura la Rebaque HR100 che ad oggi rimane l’unica monoposto messicana al via in una competizione iridata. Più precisamente la Rebaque hr100 venne iscritta ai tre ultimi Gran Premi del 1979 (Italia, Canada, Stati Uniti), riuscì a qualificarsi ed a prendere

il via solo al la gara canadese dove per altro si ritirò per noie meccaniche. Infine ricordiamo che il Gran Premio del Messico si disputa sul tracciato dei Fratelli Rodriguez lungo 4421 metri e viene ripetuto per 71 giri.

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a cura di Germano Danielis

ASCARI FG-T

Contrariamente a quanto verrebbe spontaneo pensare la Ascari Cars, pur prendendo a prestito il nome del pilota italiano primo campione del mondo di formula 1, è una società specializzata in supercar stradali totalmente british con sede a Bambury. Nel 1992 presentò sul mercato la FG-T, dotata di un motore centrale V8 Corvette da 6 litri di cilindrata, accreditato di una potenza prossima ai 300 CV. Nel tentativo di sviluppare il suo potenziale nel panorama delle corse, nel ’95 venne allestito un esemplare per tentare la qualifica alla 24 Ore di Le Mans, ma la vettura non fu sufficientemente veloce per superare le pre-qualifiche. Dopo pochissimi esemplari prodotti la FG-T venne soppiantata dalla più potente e più popolare Ecosse.

EWSON ROCKET Nella Hollywood del 1945 non c’erano solo i famosi stabilimenti cinematografici, ma tutta una serie di iniziative imprenditoriali che prendevano spunto da quello che era comunemente chiamato il sogno americano. Uno di questi coraggiosi visionari era William Hewson che raccolse il capitale necessario per progettare e costruire la Rocket, un’auto che secondo le sue stime sarebbe stata messa in vendita a mille dollari l’esemplare. La vettura aveva una carrozzeria in pannelli d’alluminio, con una forma molto aerodinamica ed essenziale, tanto da non avere nemmeno le maniglie esterne alle portiere. Il motore centrale era un Ford V8, con cambio a tre rapporti e una velocità massima di 150 Km/h. Il capitale di Hewson finì però troppo presto e con esso il suo sogno, così la Rocket rimase un esemplare unico.

EXEMPLAR 1 concept

Nel 1967 la multinazionale americana Bridgeport Brass Company commissionò alla neonata Coggiola Carrozzerie di Torino l’Exemplar 1, una concept car che doveva coniugare sicurezza, confort, design e prestazioni. Il profilo aerodinamico basso e lungo richiamava quello della Lamborghini Miura, ma forse il particolare più caratterizzante di questa vettura era il largo uso di rame, ottone e bronzo per i rivestimenti interni. Il motore era un Buick V8 da 360 CV che usufruiva di un cambio automatico. La macchina fu spedita negli Stati Uniti, dove per qualche anno la Bridgeport la usò per scopi prettamente promozionali nelle varie fiere del settore, e sfuggì al destino dello sfasciacarrozze solo grazie al presidente della multinazionale che la volle tenere per sé.


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IL PROGETTISTA RUDOLF HRUSKA Alfasud 1972

Rudolf Hruska nasce a Vienna nel 1915, e dopo la laurea inizia a lavorare alla Porsche dove si occupa dello sviluppo della KDF Wagen (predecessore del Maggiolino) e del carro armato Panzer Tiger. Alla fine del secondo conflitto mondiale seguirà Ferdinand Porsche alla Cisitalia, dove diventa direttore tecnico e segue il progetto della 360, un’innovativa monoposto da corsa che però non scenderà mai in pista. Nel 1951 viene chiamato da Finmeccanica per dare una nuova visione industriale e progettuale all’Alfa Romeo.

Dopo una breve parentesi in Fiat, Hruska torna all’Alfa nel 1967 per occuparsi del progetto Alfasud, una vettura compatta costruita da zero da produrre nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. La vettura dall’aspetto sportiveggiante, monta nella sua prima versione un motore boxer da 1.2 litri e adotta la trazione anteriore, restando per parecchi anni il modello di punta nella produzione dello stabilimento napoletano. Fino alla pensione Hruska rimane legato all’Alfa occupandosi di ricerca e sviluppo.

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A Interlagos difficilmente ci si annoia. Spesso le gare sono di una forte intensità sportiva. Si corre

a cura di Flavio De Crignis

Senza tregua

Lo scorso anno Vettel ha riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio.

Con il ritiro di Felipe Massa il Brasile è rimasto senza piloti nel massimo campionato automobilistico

Interlagos non è un tracciato molto lungo. Misura 4309 metri su di un terreno ondulato dove ci sono diversi laghetti (Interlagos appunto), offre diverse opportunità di sorpasso e spesso propone gare molto combattute, inoltre, non è insolito il cambiamento climatico e conseguentemente lo spettacolo ne beneficia. Per il Gran Premio del Brasile il tracciato viene ripetuto per 71 giri. Con il ritiro di Felipe Massa al termine della passata stagione, in questa non si sono visti piloti locali al via. Una mancanza notevole per una scuola che ha data alla Formula 1 ben tre piloti Campioni del Mondo ed altri due vicecampioni e, in altri tempi anche una scuderia che teneva alti i colori locali.


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LA COPERSUCAR FITTIPALDI Grazie al sostegno del più grande produttore locale di zucchero (la Copersucar) il pilota Wilson Fittipaldi annunciò al termine del 1974 la partecipazione al Campionato Mondiale di Formula 1 dell’anno successivo di una monoposto costruita interamente in Brasile. La stagione si rivelò essere assolutamente interlocutoria con nessun punto iridato raccolto dal team. Così a fine anno per rilanciare il progetto fu annunciato l’ingaggio del due volte campione del mondo Emerson Fittipaldi.

Anche Emerson comunque scontò l’inesperienza del team verso il quale per altro dimostrò un genuino attaccamento visto che con la monoposto del suo paese corse fino alla fine dela stagione 1980 quando annunciò il suo ritiro dalla Formula 1. In quell’esperienza Emerson Fittipaldi

segnò quale miglior risultato il secondo posto al Gran Premio del Brasile del 1978 riuscendo altresì a salire sul terzo gradino del podio al Gran Premio di Long Beach (USA WEST) del 1980. Complessivamente la CopersucarFittipaldi ha preso il via in 72 gare iridate cui si devono aggiungere altre 34 con le denominazioni Fittipaldi e Skol Fittipaldi. Sette i piloti impiegati: a Wilson ed Emerson Fittipaldi vanno aggiunti il nostro Andrea Merzario, Ingo Hoffman, Alex Dias Ribeiro, Keke Rosberg e Chico Serra che portò in pista per l’ultima volta la Fittipaldi al Gran Premio d’Italia a Monza nel 1982.

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CIVIDALE CASTELMONTE 12-13-14 ottobre 2018 Una felice collocazione logistica, un tracciato selettivo come pochi, un confronto tra le auto di ieri e quelle di oggi, la Cividale-Castelmonte offre proprio un completo:

Panorama

Fulvia Zagato Calligaris Federico

da corsa

12 13 e 14 ottobre. Date da segnare in agenda per l’appuntamento con la 41° edizione della Cividale Castelmonte, la gara di velocità in salita che ha le origini più lontane nel tempo in regione. La longevità nello sport è sempre un segnale positivo e il fatto che la Cividale Castelmonte vanti la prima edizione con data 1959 è senza dubbio un motivo di vanto e di orgoglio per gli organizzatori della Red White che gestiscono l’organizzazione della cronoscalata dal 1985. D’altronde la Cividale Castelmonte offre molto sia ai piloti sia al pubblico. I piloti sanno do poter contare su di un tracciato che possiede tutti i tipi di esame, dal doppio tornante, al dosso, alla variante ed a tutte quelle

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diffficoltà che una gara di velocità in montagna di livello internazionale può offrire. D’altronde il fatto che in questi anni i grandi nomi della categoria abbiano preso il via da Carraria per i sette chilometri del tracciato che porta a Castelmonte è la dimostrazione concreta di quale valore assuma per loro questo appuntamento che può vantare su di un apparato organizzativo che garantisce elevati parametri di sicurezza ai piloti in primis. La sicurezza è elevata anche per il

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sempre numeroso pubblico che si assiepa sul tracciato ed al quale viene garantito uno spettacolo completo che parla della storia dell’auto sportiva grazie al connubio storiche/moderne. E sul discorso delle auto storiche vanno spese due parole di elogio poichè sono ormai più di trenta anni che la cronoscalata ducale offre al pubblico questo

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spettacolo che è sempre gradito ed apprezzato. E’ stata un lungimiranza che ha giovato a tutti l’inserire questa categoria nel programma della manifestazione, prova ne sia il fatto che a livello internazionale non sono mai mancati autorevoli drivers stranieri a dare ancor maggior lustro all’evento. Quindi mano all’agenda per segnare innanzi tutto CIVIDALE CASTEMONTE e poi nello specifico con il 12 ottobre 2018 per le verifiche amministrative e tecniche. Il 13 ottobre per le prove cronometrate ed il 14 ottobre per la gara sia delle auto moderne sia per le auto storiche.


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Splendide Gran Turismo tra suggestivi angoli del Friuli. Tocchi di un

Quadro

d’Autore Poco più di un mese dopo, agli inizi di luglio è stato realizzato il secondo appuntamento con gli owner’s. Questa volta l’appuntamento per il ritrovo e la partenza era stato fissato presso il Golf Club di Udine che si trova a Villaverde di Fagagna. I partecipanti hanno molto apprezzato l’esclusità dell’ambiente e la sua splendida collocazione nel verde, base di partenza per la successiva tappa della giornata, ovvero San Daniele del Friuli. A San Daniele del Friuli non poteva mancare uno stop per apprezzare la specialità del luogo e cioè il mitico prosciutto. La sosta ha avuto luogo presso il pro-

Ricordo rampante per il signor Mondelli

via del Cormor 33 33030 S.Andrat del Cormor (UD)

sciuttificio artigianale di Rino Bagatto dove i partecipanti hanno potuto degustare l’eccellenza della casa e dove hanno appreso i processi di lavorazione e stagionatura dei prosciutti. Non posiamo che ringraziare la famiglia Bagatto a nome di tutti i partecipanti per l’accoglienza Le Gran Turismo davanti al che ci ha riservato, il Golf Club Udine a Fagagna tutto all’insegna di uno spirito friulano e ferrariScuderia del Cavallino Rampante al sta vivace e genuino. Gran Premio di Gran Bretagna. E’ seguita un’interesante sfilata in San Daniele fino alla piazza del Duomo ed il N.B. l’evento di luglio ha subito una riprogrammazione a causa del disimperiordinamento per la successiva tappa. gno verso l’appuntamento di figure che Dopo aver attraversato tutto il Friuli si erano dimostrate interessate a supCentrale la carovana dei Cavallini Rampanti ha raggiunto l’area di maneg- portare lo stesso, il tutto senza alcuna comunicazione. gio Mondelli a San Andrat del Cormor per un gemellaggio ideale al’insegna del re degli equini. Ricordo ferrarista per i signori Bagatto Molto bella e riuscita la tappa in una location rilassante e splendidamente collocata nel verde cui si accompagna una gran bella collezione di svariati pezzi d’epoca. La tappa presso Mondelli Stable ha concluso degnamente un bella giornata tra amici della Ferrari ed è stata pure allietata dalla vittoria della

via dei Faggi 1 - Loc. Villaverde 33034 Fagagna (UD) Tel. 0432 811958

Prosciuttificio Bagatto via Cesare Battisti, 26 33038 San Daniele del Friuli (UD) tel. 0432 957252 www.prosciuttibagatto.it


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Anche quest’anno il sipario cala con la gara sul tracciato dello Yas Marina di Abu Dhabi. Siamo all’

ultima tappa

Una cosa è sicuramente mancata al Gran Premio di Abu Dhabi nelle sue nove edizioni fin qui disputate e cioè la pioggia. Un aspetto che non deve far sorridere perchè anche se siamo ai margini del deserto ricordiamo che per quanto riguarda la moto GP nel vicino Qatar un gran premio venne spostato dalla domenica al lunedì proprio per le abbondanti precipitazioni piovose. Ma lo Yas Marina Circuit con i suoi 5554 metri di questi problemi non ne ha mai avuti ed ha sempre offerto un tracciato bello e asciutto per la massima formula. Yas Marina ha chiuso il campionato nella sua prima edizione e cioè nel 2009 ed anche nel 2014, 2015, 2016, 2017 e anche quella della corrente stagione. Sul tracciato dell’Emirato di Abu Dhabi si sono laureati campioni del mondo Sebastian Vettel nel 2010(vincendo quella gara Sebastian sopravanzò

Alonso di quattro punti), Hamilton nel 2014 nei confronti di Rosberg, e Rosberg due anni dopo questa volta

Gli attuali piloti di Ferrari e Mercedes hanno tutti vinto allo Yas Marina. Hamilton e Bottas anche con la Mercedes, Vettel e Raikkonen con Red Bull e Lotus

lui nei confronti di Lewis. Dopo nove edizioni la Rossa di Maranello non ha ancora piazzato un acuto vincente. Mediamente quando un nuovo tracciato entra nel circus capita che la nostra Scuderia vinca o subito o dopo qualche edizione: è piuttosto raro che la Ferrari ci metta tanto tempo per vincere, è ora di provvedere anche per dare un gran bel risalto con l’impianto del Ferrari World che sorge accanto al tracciato, A oggi comunque sono Vettel ed Hamilton i piloti che hanno vinto di più allo Yas Marina con tre vittorie cui ambedue possono aggiungere altri tre piazzamenti da podio. Altri piloti vincenti sono stati Raikkonen, Bottas e Rosberg con il tedesco salito altre due volte sul podio mentre i finlandesi ne sono saliti una volta ciascuno. Altri piloti sul podio: Button tre volte, Alonso e Webber due volte, Massa una volta. Il Gran Premio di Abu Dahbi si disputa sulla distanza di 55 giri.


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mix mix mix mix mix mix mix mix mix mix

Mazzoni Racing Team

a tutto gas

Marco Mazzoni

Paolo Milotti

È proseguita durante i mesi estivi l’attività del Mazzoni Racing Team, che con i suoi piloti, ha segnato varie presenze nelle gare regionali ed extra regionali. Di rilievo tra le altre la partecipazione alla cronoscalata valida per il Campionato Europeo Velocità in salita tenutasi a Buzet (Pinguente) in Istria, con i piloti Ivan Ghermi (Opel Corsa GSI 1.6) e Marco Mazzoni con la Ford Escort Cosworth che si sono piazzati rispettivamente al sesto e al secondo posto della categoria Promo. Ivan Ghermi a Buzet


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LA PROVA

LA PROVA LA PROVA LA PROVA

LA PROVA

di Claudio Soranzo

La Hyundai che non t’aspetti: la i30 Wagon, decisamente perfetta

Non poteva essere che una logica conseguenza: dopo la 5 porte, Hyundai ha arricchito la gamma i30 con la i30 Wagon. Stile elegante e versatile, unito a un design filante e sportivo. Particolarmente filante e appetibile, proprio come la versione 5 porte, sulla nuova Hyundai i30 Wagon la combinazione fra i proiettori full-LED e le luci diurne verticali a LED, che ne accentua il carattere distintivo, sottolineandone l’impatto visivo. L’auto in prova per questo numero di Spoiler è una fra le pochissime wagon del “segmento C” a superare i 600 litri di capienza in

configurazione standard (602 litri), un dato che supera i 1.650 litri quando i sedili posteriori sono abbassati. Sotto il pianale di carico sono inoltre pre-

senti altri comodi scompartimenti, che conferiscono grande versatilità d’utilizzo alla vettura. Ha una lunghezza complessiva di 4.585 mm, rispetto ai 4.340 mm della versione 5 porte; l’altezza massima è di 1.465 mm, che sale a 1.475 mm con le barre portatutto. Immutate invece la larghezza complessiva (1.795 mm) e il passo (2.650 mm). Come la 5 porte, anche la i30 Wagon dispone di numerosi sistemi di sicurezza attiva, fra cui spiccano nella dotazione di serie la frenata automatica d’emergenza (AEB), l’assistenza al mantenimento della corsia (LKAS), il Driver Attention Alert (DAA), l’avviso di pos-


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sibili collisioni frontali (FCWS) e la gestione automatica degli abbaglianti (HBA). Inoltre la i30W in prova era equipaggiata con l’Advanced Smart Cruise Control (ASCC), con il rilevatore dell’angolo cieco (BSD) abbinato al Lane Change Assist, con il sistema di avviso di possibili urti posteriori (RCTA) e il dispositivo di controllo dei Limiti di Velocità (SLIF). Una dotazione completissima che aumenta non solo il piacere di guida, ma anche stanca di meno e porta la sicurezza a livelli elevatissimi. Il quadro strumenti della Hyundai i30 Wagon si sviluppa in orizzontale, dove spicca un display touch dedicato ai sistemi di infotainment. Dal touchscreen LCD da 5 pollici con retrocamera integrata e connessione Bluetooth allo schermo da 8’’ con navigatore di ultima generazione, Apple CarPlay, Android Auto e Servizi LIVE. Nel tunnel centrale vi è anche una ricarica wireless per smartphone. Cinque i motori a disposizione: 3 a benzina e 2 a gasolio, fra cui spiccano il nuovo 1.4 turbo da 140 cavalli, l’1.0 turbo 3 cilindri da 120 CV e l’1.6 turbodiesel con 2 livelli di potenza, 110 e 136 CV. Noi abbiamo provato quest’ultimo, davvero prestazionale ed elastico, che si trova a suo agio in ogni condizione di traffico. Abbiamo percorso oltre 1.400 km in ogni strada possibile (anche strade bianche) , riscontrando una motorizzazione perfettamente azzeccata, abbinata a un cambio automatico che consente di guidare in totale scioltezza. Cinque stelle anche alla manovrabilità, sperimentata a pieno titolo sulle centinaia e centiania di curve nel Chianti, partendo da San Donato per raggiungere Radda e completare il triangolo formato da Greve, Gaiole e Castellina. Nonostante la versione “Familiare”, quindi di lunghezza superiore, la i30 si è guadagnata un voto molto alto per destrezza e tenuta di strada, sperimentata quando ti metti un po’ a correre e trovi improvvisamente la curva che chiude repentina. Il comfort è totale, dato da una selleria di ottima qualità. Insomma, una vettura che non ci aspettavamo e che ci ha meravigliato in ogni frangente. Assolutamente da provare. Claudio Soranzo


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IL MASSAGGIO THAILANDESE La leggenda vuole che l’iniziatore del massaggio thailandese sia il medico e compagno di viaggio del Buddha, Jivaka Kumar Bhaccha. Dal contatto con le differenti tradizioni mediche dei popoli incontrati durante il loro peregrinare, Bhaccha approfondì la conoscenza della medicina ayurvedica, già in uso da secoli in India, della medicina tradizionale cinese, e dello yoga. Unendo queste conoscenze a quelle già acquisite su erbe e minerali, elaborò la tecnica terapeutica su cui si basa la medicina tradizionale thailandese e il suo massaggio. Nonostante questi riferimenti storici, gran parte delle origini del massaggio e della medicina thailandese rimane ancora oggi oscura. I fondamentali teorici del massaggio thailandese si basano sull’esistenza di invisibili linee di energia che percorrono il corpo umano. Queste linee energetiche formano una sorta di

secondo corpo invisibile in aggiunta al corpo fisico, e tra queste il massaggio ha individuato le dieci principali che sono sufficienti per un trattamento dell’intero corpo e dei suoi organi. Queste dieci linee sono le stesse dove sono situati i più importanti punti di agopuntura cinese, notando però che la terminologia usata nella lingua sacra del sanscrito, fa risalire questo massaggio alla tradizione indiana e non a quella cinese. Questi punti possono essere immaginati come finestre del corpo, attraverso le quali è possibile una scambio di energia cosmica. Disturbi del flusso energetico conducono a uno stato di malattia, e il lavoro sulle linee energetiche porta al libero fluire e al benessere generale. Chi sceglie il massaggio thailandese non può prescindere, oltre che da un continuo lavoro sul proprio corpo, da un profondo stato di concentrazione e di calma interiore.


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Comune di Prepotto

Comune di Cividale del Friuli

AUSTRIAN MOTORSPORT FEDERATION

CEZ European Trophy

Campionato Austriaco

Trofeo Italiano VelocitĂ in Montagna

Assessorato Regionale allo Sport


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