Spolier On Line Ed. 241

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Editoriale di Claudio Soranzo

A

rchiviamo anche il 2018 come un anno ancora abbastanza negativo per la Ferrari in Formula 1, anche se qualcosa di buono si è visto durante la prima parte del campionato. Un’illusione per i tifosi del Cavallino che il 2018 potesse essere l’anno buono, l’anno della riscossa, andata pian piano scemando nella seconda parte, quando per la “rossa” di Maranello sono incominciati i primi guai, e pure Sebastian Vettel ha messo del suo. L’ennesimo anno che ha lasciato dell’amaro in bocca ai ferraristi, anche dovendo stare a guardare il quasi totale predominio degli avversari più accreditati. Ancora una stagione da comprimari, a vedere gli altri dai gradini più bassi del podio, ad ascoltare gli inni e a vedere le bandiere sul pennone più alto, con altra musica e altri colori. E alla fine ci si pone una domanda: ma il campionato di Formula 1 l’ha vinto la Mercedes o l’ha perso la Ferrari? Un quesito che ha scatenato le riflessioni del nostro esperto Fabio Pauluzzo che, all’interno di questo numero conclusivo dell’annata motoristica 2018, ha ampiamente analizzato l’intera situazione, riucendo pure a redigere un’interessantissima pagella comparativa delle prestazioni dei tre top player, in gara per i titoli mondiali. Ora ci aspettano tre mesi di grandi lavori per riportare la Ferrari ai consoni livelli pretazionali e arrivare alla pari, se non proprio risucire a superare, la rivale teutonica. Un’impresa certamente ardua, visto cos’è successo quest’anno, ma sicuramente alla portata di tecnici, managment e staff di Maranello. Portando in pista un giovane pilota, che ha già dimostrato di saperci fare. Un grazie e un caro saluto a Kimi Raikkonen, anche se sinceramente ci saremmo aspettati di più. Un plauso infine alla Scuderia Ferrari Club Monfalcone che nel 2018 ha ulteriormente aumentato il numero dei soci a ben 486, confermandosi tra i top a livello internazionale e raccogliendo adesioni da ben cinque Paesi. Una crescita costante, premiata da un’intensa attività sociale non solo verso i soci, ma anche orientata ad aumentare le soddisfazioni ai numerosi owner del Cavallino rampante, sempre presenti ai meeting internazionali, organizzati alla perfezione dagli inossidabili fratelli De Crignis, supportati da uno staff davvero impareggiabile. Un felice Natale a tutti e un 2019 prospero di vittorie!

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sommario Scuderia Ferrari Club Monfalcone 6 Rosso vittoria 9

Continuità

Formula 1 10 Opinione tecnica 16 Vincono gli altri

SPOILER Periodico di automobilismo Anno XXXV Numero 241 Dicembre 2018

FVG 12 Tempo libero 14 Per un buon bicchiere

Stampa LA TIPOGRAFIA di Manià Roberta via Arrigo Boito, 26 34074 Monfalcone (Go) Tel. 0481 285390

22 Cividale-Castelmonte 27 I conti tornano 31 Racing flash

Produzione 24 Autoplanet 28 Audi e-tron

DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Soranzo REDAZIONE: Flavio De Crignis

Rubriche Pubblicazione registrata presso il tribunale di Gorizia al n.153 del 22.3.84

COLLABORATORI: Germano Danielis Valerio De Crignis Fabio Pauluzzo

Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 50% Aut. Dir. Prov. P.T. Gorizia

20 I prototipi 30 Star bene

Redazione ed inserzioni: tel. 320 5672055 Corrispondenza/Testi: redazione@spoileronline.it Redazione: Via 1° Maggio, 112 - Monfalcone (GO)

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Tifosi ferraristi e soci provenienti dalla Regione, dalla Slovenia, dall’Austria, Croazia e Bosnia Erzegovina hanno animato la nostra serata di fine anno all’insegna del rosso corsa e nell’attesa del

ROSSO VITTORIA

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2 1. Le bandiere di Italia, Austria e Slovenia facevano bella mostra di sé all’interno della sala. 2. Claudio Soranzo premia il signor Robert Medved per i ferraristi sloveni. 3. Roberto Barbiero e Stefano Martinis rispettivamente primo e terzo classificati ai Campionati Sociali di Kart con Flavio De Crignis. 4. Valerio De Crignis premia il signor Robert Pessl per i ferraristi austriaci. 5. Claudio Soranzo con il signor Roberto Ceccotti della Pieris Gomme. 6. Flavio De Crignis con il rappresentante del Rupa Team di Sgonico/Zgonik signor Ervin Doljak. 7. Valerio De Crignis premia il dottor Pisa. 8. Storia, recente, del Club.

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SCUDERIA FERRARI CLUB MONFALCONE RINGRAZIA:

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per la collaborazione ricevuta in occasione della cena sociale 2018

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Scuderia Ferrari Club Monfalcone avanti con

Continuità S

ono stagioni queste nelle quali la Ferrari è tornata protagonista: manca purtroppo la vittoria finale, ma non ci sono dubbi, se sarà mantenuta l’attuale competitività, che alla fine arriverà anche quella. Anche Scuderia Ferrari Club Monfalcone continua la sua attività nei filoni consolidati in questi anni. Il primo dato rilevante è che il numero di soci continua a crescere e si incrementa mcon soci provenienti oltre che dal Friuli Venezia Giulia e da altre regioni italiane anche con appassionati dalla Slovenia, dall’Austria, dalla Bosnia-Erzegovina e, quest’anno addirittura dall’Australia. Un bel traguardo ed un confortante successo per un sodalizio come il nostro che del superamento dei confini attraverso i valori sportivi ha sempre fatto una propria filosofia di azione e di lavoro. Pur in tempi difficili Scuderia Ferrari Club Monfalcone ha saputo garantire anche nel 2018 due meeting internazionali per le Gran Turismo del Cavallino Rampante che hanno riscosso unanimi consensi, gita presso lo Stabilimento Ferrari con ben due pullmann, Campionati sociali di kart, e non da poco il trentacinquesimo anno di pubblicazioni di Spoiler, il nostro periodico che sta ricevendo buone gratificazioni anche nella versione on line. Quindi alle centinaia di soci, agli appassionati che ci supportano con il loro lavoro nelle iniziative sociali, agli inserzionisti di Spoiler e, a tutti voi i migliori auguri di Buone Feste.

Valerio De Crignis Presidente Scuderia Ferrari Club Monfalcone

Aderite a informazioni presso la sede sociale del Club - Pizzeria Al Giardino, via I Maggio 112 a Monfalcone - il martedì sera dalle 20.30 alle 21.30


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L’opinione

tecnica:

a cura di Fabio Pauluzzo

Nel 2018 abbiamo assistito a una bellissima sfida tecnica con la

Ferrari a un passo dalla regina

Per la prima volta dall’avvento dell’era turbo-ibrida abbiamo assistito a un campionato del mondo di F1 non dominato dalla Mercedes. Il team anglo tedesco ha infatti faticato non poco a confermarsi vittorioso in entrambi i campionati, compiendo uno sforzo straordinario nel corso dell’estate per rivedere completamente l’architettura del retrotreno della W09. Cionondimeno per piegare la resistenza della migliore Ferrari vista negli ultimi 10 anni ci è voluto tutto il talento e la lucida maturità di Lewis Hamilton, che ha disputato una stagione davvero da incorniciare meritando pienamente il 5° alloro mondiale. Nella prima parte del campionato

Ferrari e Mercedes hanno lottato sul filo dei centesimi quasi ad ogni Gran Premio, mostrando prestazioni molto simili. L’ottima SF71H ha prevalso di misura nei circuiti più veloci, la W09 si è confermata regina nel misto veloce mentre la Red Bull RB14, più attardata a causa del deficit di potenza della Power unit, si è ritagliata un ruolo da outsider, riuscendo a prevalere in condizioni o piste molto particolari come a Monaco. Purtroppo l’autunno si è rivelato nuovamente infausto per i tifosi della Ferrari, che ha patito una crisi tecnica legata al mancato funzionamento dei nuovi sviluppi aerodinamici, peraltro concomitante con il salto di qualità fatto invece da di Mercedes. La perdita di competitività delle rosse è parsa subito evidente perfino nei tracciati tradizionalmente favorevoli alle monoposto di Maranello, come Singapore. La Ferrari ha poi risolto parzialmente i problemi di correlazione tra la galleria del vento e la pista e nel finale di stagione si è ripresa, riuscendo anche a riportare alla vittoria Raikkonen negli USA. Tuttavia, riuscire recuperare il divario di punti scavato da Hamilton nelle

quattro vittorie consecutive tra Monza e Suzuka, era un’impresa quasi impossibile, specie in un campionato così equilibrato sul fronte tecnico/prestazionale. Le tre monoposto, che hanno monopolizzato il podio in tutti i ventuno GP del campionato 2018 (con la sola eccezione di Baku), hanno caratteristiche tecniche differenti e ciascuna ha prevalso su alcuni circuiti, soffrendo maggiormente in altri o in presenza di condizioni climatiche differenti. La redazione si Spoiler ha voluto provare ad assegnare i voti nelle diverse aree che concorrono alla competitività di una monoposto. Dalla nostra valutazione si evince che la monoposto campione del mondo non primeggia in modo assoluto in alcuna area specifica, ma si contraddistingue per un eccellente equilibrio complessivo tra le diverse caratteristiche tecniche. Nelle poche gare nelle quali la W09 si è trovata in condizioni di inferiorità tecnica, ci ha pensato l’abilità (e l’opportunismo) di Hamilton a limitare i danni cogliendo podi o piazzamenti molto preziosi per la lotta al mondiale, il cui epilogo ha sicuramente deluso le aspettative della Scuderia Ferrari. Tuttavia non vanno dimenticati gli importanti progressi fatti quest’anno dalla rossa, soprattutto ma non solo sul fronte power unit, segno delle grandi qualità del team di Maranello cui doverosamente va il plauso dei tifosi quale incoraggiamento per proseguire su questa strada nel 2019.


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Caratteristica Tecnica

Efficienza aerodinamica

Carico aerodinamico

Gestione pneumatici

Potenza Power Unit

Affidabilità

Prestazione nel giro secco (Qualifica)

Sviluppo monoposto nel corso della stagione

Ferrari

9

7

8

10

9

8

7

Mercedes

8

9

8

9

8

9

9

Red Bull

8

Commento di Spoiler Il punto debole della Ferrari 2017 è diventato una delle caratteristiche vincenti della rossa 2018, che grazie alla bassa resistenza aerodinamica ha prevalso nettamente in termini di velocità di massima, salvo nei GP in cui la potenza è stata limitata per preservare la Power Unit.

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Mercedes e soprattutto RedBull hanno consolidato un certo vantaggio nella capacità di generare carico dal corpo vettura. La Ferrari pagava anche mezzo secondo nei settori misto/lenti recuperando poi sui rettilinei.

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A inizio anno Mercedes era in forte difficoltà ma ha recuperato ridisegnando completamente mozzi, cestelli, sospensioni e cerchi posteriori. Nessuno però è riuscito a far durare gli pneumatici come RedBull, che riusciva sempre a mantenerli nella giusta finestra di funzionamento grazie al carico generato dalla vettura.

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Eccellente il salto di qualità dei motoristi Ferrari che in termini di potenza assoluta hanno addirittura superato Mercedes. Ciò è evidente anche dai progressi in classifica di Sauber e Haas. Ancora attardata Renault.

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Ferrari è l’unico dei Top Team che ha completato tutto il campionato con le 3 power unit concesse dal regolamento ovvero senza incorrere in penalità per entrambi i piloti. L’insufficienza RedBull è dovuta all’incredibile quantità di ritiri patiti da Ricciardo.

5

9

E’ evidente che Ferrari ha lavorato molto (e bene) in quest’area che concorre in modo importante al risultato della domenica. Tuttavia in alcuni casi Hamilton ha fatto la differenza (soprattutto rispetto al compagno di squadra!), strappando la Pole anche quando la sua W09 non era la vettura più veloce. RedBull pagava il gap di potenza soprattutto in Q3 Gli sviluppi portati in pista dagli ingegneri di Maranello nei primi mesi hanno funzionato da subito consentendo alla SF71H di progredire costantemente nelle prestazioni. Per questo stupisce il grave problema patito col nuovo fondo vettura introdotto in autunno.

Cerchi della discordia. I contestatissimi fori dei cerchi Mercedes costituiscono una minima parte dell’importante pacchetto evolutivo introdotto a SPA dal team anglo tedesco per mitigare i problemi di surriscaldamento delle gomme posteriori. Al di là delle incertezze della FIA nel giudicarne la regolarità, questi microfori non sono sicuramente stati determinanti per le sorti del campionato, al pari di altre componenti (es. batteria della Ferrari), che nel corso della stagione sono state oggetto di indagini e contestazioni da parte dei team rivali.


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TEMPO LIBERO

in Friuli Venezia Giulia

TRIESTE 21 dicembre: alle 21 al Politeama Rossetti HARLEM GOSPEL CHOIR

alle 20.30 LA NOTTE DELLE CANDELE festa tradizionale MALBORGHETTO 28 dicembre: al Palazzo Veneziano alle 20.30 LET’S X’MAS musica jazz

26 gennaio: ESTERNO/GIORNO: IL PORTO VECCHIO ED IL CINEMA alla Casa del Cinema alle 11.00 LAUCO/AVAGLIO 24 dicembre: LANCIO DAS CIDULES

SAPPADA 27 dicembre: IL PIAVE MORMORO’ presentazione libro di Antonella Fornari presso la Sala Consiliare alle 17.30

PALMANOVA 31 dicembre: in Piazza Grande dalle 22.00 GRAN CAPODANNO 2019 – WONDER COMPANY

27 dicembre, 3 gennaio, 7 febbraio SKY SHOW dei maestri di sci PRATO CARNICO 28 dicembre:

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GEMONA 6 gennaio: EPIFANIA DEL TALLERO MONFALCONE 11 gennaio: al Teatro Comunale alle 20.45 ODESSA PHILARMONIC ORCHESTRA 25 gennaio: al Teatro Comunale alle 20.45 TANGO PROJECT 5 marzo: CARNEVALE MONFALCONESE

11 febbraio: in Borgo Aquileia A PALMANOVA OGGETTI E COSE DI ALTRI TEMPI SAURIS/LATEIS 5 gennaio: alle 17.30 DER ORSH VAN DER BELIN PAULARO 5 gennaio: LA FEMENATE PIANO D’ARTA 5 gennaio: “LA FEMENATE TA CORT DI FLON” CIVIDALE 6 gennaio: Messa dello Spadone in Duomo 6 gennaio: alle 17.00 I KRAMPUS A CIVIDALE 24 gennaio: al teatro Ristori alle 21.00 TUTTA CASA, LETTO E CHIESA

GORIZIA 19 gennaio: al Teatro Verdi FVG TALENT SHOW 26 gennaio: al Kulturni Center Bratuz alle 20.45 R.O.O.M. PUPPET D’INVERNO-CTA GORIZIA 2 febbraio: al Kulturni Dom alle 20.30 premiazioni 28° Festival CASTELLO DI GORIZIA

15 febbraio: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine alle 20.45 BUDAPEST FESTIVAL ORCHESTRA CORMONS 22 gennaio al Teatro Comunale alle 20.45 LA TRAVIATA MARTIGNACCO Dal 25 gennaio al 3 febbraio: IL PURCIT IN OSTARIE VENZONE 10 febbraio: MERCANTI NEL BORGO MUGGIA 3 marzo: SFILATA CARRI ALLEGORICI / CARNEVALE MUGGESANO LIGNANO 3+10 marzo: FESTA DELLE CAPE

UDINE 19 gennaio: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine alle 20.45 ORCHESTRA SINFONICA DELLA RAI 2 febbraio: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine alle 20.00 NABUCCO 14 febbraio: FESTA DI SAN VALENTINO IN BORGO PRACCHIUSO

TAMAI Dal 6 al 17 marzo: FESTA DE LA RENGA

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Per un buon bicchiere

Un antico vitigno autoctono, la Malvasia, reinterpretato con le bollicine

La dolce sfida dei Pitars fra tradizione e innovazione

L

ocalmente sono chiamati i Pitars, i 4 fratelli eredi di una lunga tradizione di mastri vignaioli, che risale al XVI secolo. La famiglia Pittaro coltiva da sempre i propri vigneti a San Martino al Tagliamento, sull’antico guado dominato dal castello di Valvasone, e le radici territoriali emergono forti nella volontà di fare vino di qualità, nel rispetto della natura. Fondata nel 1968, oggi Pitars è una delle realtà friulane più emergenti, che ha saputo negli ultimi decenni farsi pioniera di innovazioni tecniche nel campo della viticoltura e della sostenibilità. Nella cantina costruita in bioedilizia - la prima del FVG - e alimentata da fonti energetiche rinnovabili, nascono vini freschi come le acque del Tagliamento, profumati come i fiori di montagna e minerali come il suolo ghiaioso del fiume, che bagna le antiche viti. E proprio sui vini più tipici, provenienti esclusivamente da vitigni autoctoni, l’azienda ha costruito la propria notorietà a livello internazionale, guadagnandosi il plauso delle guide e ricevendo importanti riconoscimenti

dalle giurie internazionali. Tra questi la riscoperta di un antico vitigno dalla storia singolare, la Malvasia Istriana. Istriana per modo di dire, perché come le altre Malvasie è di origine mediterranea, portata in dono alle coste adriati-

che dalla flotta della Serenissima centinaia di anni fa. Un vitigno che nella tradizione è vinificato fermo e secco, a differenza di tutte le altre Malvasie diffuse nel resto d’Italia, che sprigiona dopo un certo invecchiamento sentori fruttati


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di Claudio Soranzo e aromatici. A San Martino, dove l’arte spumantistica è consolidata, si è voluto andare controcorrente e fare di questa antica varietà un progetto nuovo e ambizioso. Abbiamo infatti assaggiato la versione mossa, frutto di una selezione del mosto appena pigiato, che viene spumantizzato in autoclave e regala un vino dal sapore dolce, come quello dell’uva appena colta, e altrettanto carica di sapori di frutta fresca. L’occasione si è presentata durante un matrimonio ospitato nella tenuta all’ombra dei vigneti, quando al taglio della torta la giovane

coppia ha offerto a parenti e amici il calice per il brindisi. Una vera e propria scoperta, poiché unica nel suo genere, la Malvasia Pitars è uno spumante dal grado alcolico moderato, che si abbina perfettamente ai dessert e ai dolci delle feste, ma anche a formaggi di latte caprino di breve o media stagionatura, che esaltano le note floreali degli aromi. Già premiato a livello internazionale, questo vino ha conquistato anche i palati più esigenti,, entrando come caso di studio nella didattica dei corsi di degustazione più avanzati dell’Associazione

Italiana Sommelier. Un vero e proprio approfondimento sulle nuove frontiere dell’enologia regionale, e modello di come una lunga tradizione secolare possa brillare di nuova vita, quando si persegue fino in fondo un progetto di qualità assoluta, al di là degli schemi consolidati e un po’ scontati. Cecilia Calderan Foto di Alice Brazzit

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Una stagione combattuta, una monoposto competitiva, però alla fine

Vincono

a cura di Flavio De Crignis

gli altri

È stata una stagione in chiaro/scuro, dove però lo scuro alla fine ha avuto il predominio. La Ferrari finisce la stagione 2018 con l’onore delle armi, anche se le aspettative che si erano aperte nella prima parte del campionato sono andate lentamente, ma inesorabilmente scomparendo. La Scuderia del Cavallino Rampante è stata più volte all’altezza della situazione, purtroppo, alcune strategie non vincenti unite ad un Sebastian Vettel che troppo volte si è trovato con la vettura incidentata, hanno determinato dei trend negativi proprio nei momenti in cui era necessario portare a casa risultati positivi. Il campionato è vissuto sul duello Ferrari- Mercedes da una parte e Vettel – Hamilton dall’altro, Dal punto di vista dell’immagine è stata una stagione decisamente interessante che per altro ha lasciato un minimo di spazio anche alla

Ha avuto anche fortuna nel corso di questa stagione ma di errori ne ha fatti veramente pochi. Ha vinto dove la Ferrari era più forte sfruttando ogni occasione e si è ritirato solo una volta per noie meccaniche. Così Hamilton ha raggiunto Fangio a quota cinque vittorie

Invece Sebastian quest’anno di errori ne ha fatti più d’uno compromettendo risultati che senza dubbio gli avrebbero permesso di combattere fino alla fine. Sarà per il prossimo anno? Red Bull che si è portata a casa alcune significative affermazioni. Hamilton è stata l’arma in più della Mercedes visto che di errori ne ha commessi molti pochi, e forse la sua affidabilità in termini di risultati è risultata essere determinamte ad un certo punto del Campionato cioè proprio nel momento in cui non servivano svarioni di sorta. Vettel pur segnando tante belle prestazioni e gare in rimonta, ha anche piazzato una serie di incidenti e di Anche quest’anno Verstappen è venuto a collisione con le rosse, poi quando succede a lui si fa notare come in Brasile....


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Kimi lascia la Ferrari per la seconda volta dopo una stagione più che buona fatta di tanti piazzamenti, fuori dal podio, sul podio e sul gradino più alto del podio. Peccato per i quattro ritiri, e nonostante tutto resta lui l’ultimo pilota Ferrari ad aver vinto il titolo mondiale...

Bottas ha fatto il gregario di Hamilton

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Shanghai, Baku, Monza, le tre grandi occasioni non piazzate della rossa, punti pesanti lasciati per strada errori assolutamente devastante ai fini della classifica finale. Cina, Azerbaijan,Francia, Ungheria, Germania, Italia, Giappone, Stati Uniti sono tutte gare dove il tedesco, o è venuto a collisione con gli avversari o ha compiuto qualche errore in forma autonoma compromettendo comunque il suo Campionato. Un vero peccato perchè la rossa monoposto si è dimostrata sovente all’altezza della situazione a volte anche di parecchio meglio delle avversarie. Un buon campionato ha disputato anche il suo compagno di Scuderia, Kimi Raikkonen che ha avuto il piacere di ritornare sul gradino più alto del podio dopo molti anni, fatto questo che gli ha permesso di segnare diversi primati, per il finlandese si riapre per il 2019 (a trentanove anni) l’esperienza in Sauber, proprio la scuderia che lo aveva lanciato in Formula 1 nel lontano 2001. Ma vediamo nel dettaglio alcune performances della Rossa di Maranello. Cominciamo con le vittorie che quest’anno hanno registrato un aumento di una unità passando dalle cinque del 2017 (tutte firmate Vettel) alle sei del 2018 con cinque di Vettel ed una di Raikkonen. In aumento anche le pole position arrivate a quota sei con cinque per il tedesco ed una per il finnico. Ricordiamo che nel 2017 erano quattro per Sebastian Per la Haas quello del 2018 è stato il miglior campionato di sempre

Non male l’abbinamento Honda-Toro Rosso


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La rossa si affida ai giovani: nel 2019 arriva il combattivo pilota monegasco, Leclerc ed una per Kimi. In calo invece i giri più veloci passati a tre con due segnati da Vettel ed uno da Raikkonen. Un dato interessante ci viene fornito dai Gran Premi in cui almeno per un giro i piloti Ferrari sono andati al comando della gara. A riprova della competitività della Rossa va ricordato che il tedesco

Decisamente positivo il campionato della Sauber

è andato al comando in ben nove Gran Premi mentre il compagno di Scuderia lo ha fatto in sei occasioni. Vediamo anche di ricordare quelle che sono state le occasioni perse da parte della Ferrari ovvero quelle gare che dopo la pole position non hanno garantito euguale riscontro il giorno dopo in termini di risultato.

Cina, Azerbaijan, Germania ed Italia sono quattro tappe dove la monoposto di Maranello, pur partendo in pole position ( Azerbaijan e Germania) o addirittura occupando la prima fila (Cina e Italia) non sono riuscite a salire sul gradino più alto del podio al termine del Gran Premio, e questi punti alla fine purtroppo hanno pesato, eccome. Va anche ricordato che pure nel 2018 il giovane talento olandese della Red Bull,Max Verstappen, ha avuto occasione di venire a duro “confronto” con le rosse, basti ricordare che a Suzuka, prima ha centrato Raikkonen e qualche giro più tardi si è toccato con Vettel. Delle altre Scuderie e piloti, vanno ricordati i tanti ritiri di Daniel Ricciardo, la buona stagione della Haas, della Sauber, della Renault, l’ esperienza fatta dalla Toro Rosso con le power unit Honda, l’abbandono a fine Campionato del grande Fernando Alonso, la sempre valida esperienza della Force India ed il calo della Williams.

Tempi duri in casa Williams

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a cura di Germano Danielis

REACTOR WINFIELD 1964 Questa originale autovettura è stata progettata e costruita dal californiano Gene Winfield. Il corpo in alluminio è stato saldato a una struttura tubolare in acciaio montata su un telaio Citroen DS, modificato con un motore turbocompresso di una Chevrolet Corvair. Il cofano, le portiere, i fari nascosti e il tetto possono essere azionati tramite telecomando. L’auto è diventata famosa dopo le apparizioni in diversi film di Hollywood, Star Trek, Batman e la commedia Bewitched.

FLETCHER FLAIR JEEP 1953 Wendell Fletcher è stato un inventore americano, industriale e pioniere dell’aviazione, e nel corso e nel corso del tempo stabilì uno stretto rapporto con Ferdinand Porsche. Nel 1953 ebbe la luce il progetto Flair, un anfibio su base Jeep sviluppato nella speranza di ricevere un contratto del governo degli Stati Uniti per la produzione di massa. Il veicolo venne sottoposto ai test dell’Esercito, risultò essere a tenuta stagna, avere stabilità nell’acqua e poter viaggiare a un paio di chilometri orari nell’acqua, mentre sulla terra la velocità massima era prossima ai 100 Km/h. Nonostante le numerose caratteristiche innovative il contratto governativo fu appannaggio di altri, e di conseguenza questo è stato l’unico Fletcher Flair realizzato.

KOLLINS LE GRANDE ROADSTER 1958 Mike Kollins era un ingegnere tecnico e collaudatore di Packard e poi Chrysler negli anni ‘50. Il giorno in cui diventò padre iniziò la creazione della sua automobile: un lavoro lungo otto anni per la costruzione di un solo esemplare. Per la sua realizzazione Kollins usò come base diversi particolari di una Duesenberg Model del 1930, mentre le sospensioni e freni provenivano da componenti Packard. Come motore venne usato un Lycoming a otto cilindri in linea, e accoppiato a una trasmissione manuale a tre velocità. Attualmente questa autovettura ha un valore stimato in circa 150.000 dollari.


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IL PROGETTISTA FRANCIS LOMBARDI

Carlo Francesco Lombardi, più noto come Francis Lombardi, è stato un militare, aviatore, designer e imprenditore aeronautico e automobilistico, pluridecorato con medaglie al valor militare. Asso dell’aviazione da caccia, è stato accreditato di 8 abbattimenti durante la prima guerra mondiale, e a cavallo fra i due conflitti divenne famoso per il raid aereo Vercelli-Tokio compiuto nel 1930. Al termine della seconda guerra mondiale fondò a Vercelli la carrozzeria automobilistica Francis Lombardi, le cui prime realizzazioni consistevano nella costruzione di giardinette con carrozzerie finite in legno su base Lancia Aprilia. Una delle specialità della Francis Lombardi era la conversione in limousine di alcune berline FIAT dell’epoca, mediante

l’allungamento del passo e la dotazione di interni lussuosi e ricercati, tra cui la limousine approntata nel 1966 su telaio Fiat 2300 114B, dotata di tetto in cristallo asportabile, commissionata dal Vaticano per gli spostamenti di Papa Paolo VI. Notevoli furono anche i lavori su base 500, 600, 850 (Grand Prix) e 127, che gli valsero diversi riconoscimenti. Negli ultimi anni di attività vennero realizzate delle fuoriserie su base Fiat 128 e Lancia 2000, chiudendo definitivamente i battenti nel 1976. Francis Lombardi morì nel 1983 all’età di 86 anni a Vercelli, e in sua memoria gli è stato dedicato un Istituto Professionale nella sua città.

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CIVIDALE CASTELMONTE 2018 Tanti piloti, tanto spettacolo. La Cividale Castelmonte si conferma

Una grande REALTÀ Con il bel numero di 201 iscritti e 187 vetture al via, la Scuderia Red White manda agli archivi anche la 41° edizione della Cividale Castelmonte, gara di velocità in salita che per il 2018 era valida per il TIVM (Trofeo Italiano Velocità in Montagna), il

Campionato Austriaco, il Trofeo Alpe Adria, la serie FIA CEZ Historic ed il campionato Regionale Friuli Venezia Giulia. Per quanto concerne le auto moderne la vittoria è andata a Federico Liber su Gloria CP8evo che ha preceduto

Andreas Strolinberger su Dallara F3 di 27”77 e Mauro Soretti su Subaru Impreza Wrx di 31”43. Liber è stato protagonista assoluto nelle moderne considerando anche il fatto che nella prima manche ha fatto segnare il nuovo record del tracciato


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con 3’08”56. Con questa vittoria il pilota trentino ha segnato il poker di vittorie alla Cividale Castelmonte dimostrandosi in ambedue le frazioni combattivo e competitivo ai massimi livelli. Tra i regionali il migliore è stato Gianni di Fant che con la sua Lamborghini Huaracan si è piazzato al quarto posto. Altro pilota regionale sugli scudi è stato Giorgio Venica che con la Hyundai 120 R5 Friulmotor si è piazzato quindicesimo assoluto. Tra le storiche si è affermato il pilota Cividalese Rino Muradore con la sua Ford Escort RS davanti Gerald Glinzer su Porsche Carrera 911e Michele Massaro con la BMW M3. Di rilievo il quarto posto assoluto segnato da un altro pilota della città Ducale, Stefano Bosco su Renault R5 GT Turbo. La Cividale Castelmonte 2018 è stata anche l’ultima gara disputata da

Gianni Marchiol. Il pilota friulano ha chiuso in casa una splendida carriera dove abbondano affermazioni e vitorie sia a livello regionale che nazionale. A Gianni Marchiol, vero gentelman del volante va il ringraziamento degli sportivi del Friuli Venezia Giulia per quanto ha dato al mondo dell’automobili�smo sportivo. Per finire ricordiamo l’ottima organizzazione messa in campo dalla Scuderia Red White e la bella cornice di pubblico che anche quest’anno ha dimostrato quale sia il feeling di questa competizione con il suo territorio.

Federico Liber e Rino Muradore hanno bissato in tandem il successo già ottenuto nell’edizione dello scorso anno.

Con la Cividale Castelmonte 2018 ha concluso la sua carriera agonistica anche il mitico pilota friulano Gianni Marchiol. Un percorso sportivo fatto di tantissime affermazioni e successi per una persona che ha dato tanto all’automobilismo agonistico. Grazie Gianni!


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autoplanet HONDA CR-V

dall’album di casa HONDA

Honda CR-V (1997)

La Honda ha portato nuovi e significativi aggiornamenti alla CRV, aggiornamenti che nel suo complesso hanno perfezionato un prodotto di buon successo. È stato allungato il passo che conseguentemente ha generato un aumento dello spazio disponibile e quindi un maggior confort per i passeggeri. La grande novità è rappresentata dall’abbandono del motore diesel. Al suo posto è proposta una versione ibrida I-MMD composta da un motore a benzina aspirato e da un elettrico con batterie, mentre in alternativa vi è anche un quattro cilindri turbo 1500cc.

PEUGEOT

508SW

È lunga 4,780 metri con una linea piacevole e grintosa che non ha minimamente sacrificato la praticità d’uso. Infatti il bagagliaio ha una capienza che passa da 530 a 1780 litri con un’apertura del portellone a linea bassa. I motori disponibili sono un 4 cilindri turbo a benzina 1600 cc da 180CV ed un 2000cc da 225 CV mentre per il diesel c’è un 1500cc da 130Cved un 2000cc da 160 e 180CV.

dall’album di casa PEUGEOT

504 Break (1970)


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autoplanet

FERRARI

MONZA SP1-SP2 Bella l’idea di lanciare una GT barchetta dalle linee molto piacevoli, senza tetto e senza parabrezza (da guidare con il casco) con, a scelta, uno o due sedili e quindi rispettivamente SP1 o SP2. Ispirata alla 750 Monza del 1955 sarà sicuramente una vettura destinata a pochi, ma sarà sognata da molti........

Torna la DINO? Chissà se le voci che parlano di un ritorno di un modello dal nome mitico e cioè DINO per una “piccola” supercar con motori V 8 turbo da 500 CV troveranno conferma nel 2019? Appassionati in genere e possibili proprietari lo sperano di cuore.

dall’album di casa FERRARI

Dino 246 (1969)

dall’album di casa FERRARI

Ferrari 750 (1955)


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autoplanet

FORD

EDGE dall’album di casa FORD

Ford Edge (2006)

Lifting per questo SUV di casa Ford che riceve un nuovo e più grintoso frontale, mentre, per quato riguarda la meccanica, la novità è rappresentata da un nuovo motore biturbo da 238 CV che va ad aggiungersi a quelli già disponibili da 250 e 190CV 2000cc Ecoblu.

TESLA MODEL 3 Dopo una certa attesa è finalmente pronta per il mercato italiano la Tesla model 3 che debutterà a inizio 2019. In attesa di maggiori info per le sue caratteristiche meccaniche ricordiamo che negli usa circolano tre versioni di questo modello; uno con autonomia di 420 chilimetri, le altre due di 500 km.

FIAT FAST BACK CONCEPT

Per il momento è una concept car, ma la possibilità che il tutto si traduca in una produzione di serie non è da escludere. La Fastback è lunga 4,60 metri, è larga 2,045, alta 1,610 ed ha un passo di 2,695, misure queste che hanno permesso la realizzazione di un prodotto molto originale con un appeal sportivo e muscoloso allo stesso tempo.


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Mazzoni Racing Team Bilancio di fine anno

i conti tornano

Paolo Milotti Come da tradizione che dura da tempo anche il 2018 è stato un anno di intensa attività per il Mazzoni Racing team, sodalizio isontino che ha il merito di avvicinare molti giovani allo sport motoristico. Dalla presenza costante ai risultati il passo non è nè facile nè breve, ma il team in questi anni lo ha fatto regolarmente grazie alla passione ed all’impegno profusi. Anche nel 2018 sono arrivate le vittorie e più precisamente con Ivan Ghermi nel trofeo Italia Unicef in categoria SB, mentre la categoria SA è andata a Riccardo Benco. Vittorie anche nel Trofeo Friuli con Paolo Milotti in classe A ed ancora Riccardo Benco in SA.

Ivan Ghermi Da segnalare che diversi piloti del Mazzoni Racing Team hanno preso parte al Campionato di Croazia Formula Drive che si è articolato sulle prove di Buzet (Pinguente), Limski kanal (Canal di Leme), Ogulin, Ucka (Monte Maggiore), Grobnik e che ha visto la vittoria in Categoria 3 di Paolo Milotti ed in Categoria 4 di Cesare Bezzi. Infine buone prestazioni anche nella Formula Pista con la vittoria di Gaetani in Categoria D2 ed il secondo posto di Ivan Ghermi in categoria SB. Una stagione di valore quindi che oltre a confermare il valore del team è base di sicure affermazioni anche per il futuro. Cesare Bezzi

Marco Mazzoni


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REVEAL

REVEAL REVEAL REVEAL REVEAL REVEAL di Claudio Soranzo

AUDI: svelata la e-tron, prima auto totalmente elettrica dei 4 anelli

È il primo modello di serie totalmente elettrico del Marchio dei 4 anelli ed esprime l’essenza Audi in termini d’avanguardia tecnologica: il suo nome è e-tron ed è un vero SUV a trazione integrale, a 5 posti, con un’autonomia superiore a 400 km nel ciclo WLTP. Non solo: è la prima vettura al mondo di grande serie in grado di attingere alle colonnine ad alta capacità da 150 kW, così da ripristinare gran parte dell’energia nelle batterie (l’80%) in meno di 30’. Audi e-tron è pure dotata di un powertrain a zero emissioni, con una potenza massima di 408 CV e una coppia di 664 Nm. Il nuovo SUV Audi porta al debutto la trazione quattro elettrica e si avvale di batterie da 95 kWh; per lo scatto da 0 a 100 km/h impiega soltanto 5,7”. A ciò si aggiungono dei plus unici al mondo, quali le funzioni on demand

e gli specchietti retrovisivi esterni virtuali, due dotazioni che elevano la digitalizzazione di bordo a un nuovo livello. Audi e-tron, costruita nello stabilimento carbon neutral di Bruxelles, sarà ordinabile a fine anno a partire da 83.930 euro. Dopo l’ufficializzazione dell’accordo fra Audi ed Enel X sull’offerta di servizi per la ricarica della nuova e-tron, la prima vettura completamente elettrica del brand Audi è stata protagonista di due serate-evento in cui clienti e appassionati hanno potuto conoscerla da vicino. Per ammirare la nuova Audi e-tron siamo andati alla centrale idroelettrica di Nove-Vittorio Veneto, imponente capolavoro architettonico e perfetto esempio di archeologia industriale d’epoca, di proprietà di Enel Green Power, azienda leader nella produzione di energia elettrica, derivata

da fonti rinnovabili. La Centrale di Nove (Tv) funziona da quasi un secolo. E’ un edificio di pregio architettonico, recentemente riportato al suo fascino originale con un abile restauro. Le turbine e gli alternatori funzionano con regolarità dal 1925 e si affiancano alla centrale più moderna ricavata nelle viscere della montagna. Attraverso un portone in legno si accede alla monumentale sala macchine, caratterizzata da lesene e finestre ad arco. Qui, con lo sfondo delle vetrate in stile liberty, lo spettacolo coreografico di led e suggestioni visive ha raccontato l’unicità del nuovo modello Audi. La ricarica di e-tron è un’operazione rapida e intuitiva. È ora infatti possibile organizzare tutte le operazioni per l’installazione di un’infrastruttura di ricarica domestica con un unico inter-


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locutore, accedere alla rete di colonnine più estesa in Italia e percorrere migliaia di chilometri gratuitamente. Un rispetto per l’ambiente e un piacere di guida davvero considerevoli. Grazie all’accordo tra Audi ed Enel X si accede all’offerta “Ready for e-tron”, che facilita la vita ai privati e alle aziende che decidono di convertirsi alla mobilità elettrica. Il pacchetto è un’opzione gratuita e permette di beneficiare del sopralluogo domestico, della consulenza per l’aumento della potenza elettrica dell’impianto di casa, della predisposizione del sistema di ricarica e dell’accesso – mediante l’app e la card Enel X Recharge – alla rete pubblica Enel X. I possessori di Audi e-tron beneficeranno inoltre di un bonus gratuito di 3.300 kWh d’energia in 2 anni, equivalenti a una percorrenza media stimata di oltre 14mila km. Per facilitare la vita di chi guida elettrico, Enel si è impegnata in un piano di installazioni di infrastrutture di ricarica nel nostro Paese con circa 7mila colonnine entro il 2020, per arrivare a 14mila nel 2022, per un investimento complessivo fino a 300 milioni di euro, con l’obiettivo di coprire capillarmente tutte le regioni italiane. Enel X sta procedendo all’installazione di infrastrutture di ricarica a 22 kW (quick), stazioni a 50 kW (fast) e stazioni fino a 350 kW (ultrafast). Nell’ambito del Piano rientra anche il progetto EVA+ (Electric Vehicles Arteries) co-finanziato dalla

Commissione Europea, a cui Volkswagen Group Italia partecipa con la stessa Audi e con Volkswagen, insieme ad altri costruttori, che prevede l’installazione di 180 punti di ricarica veloce lungo le tratte extraurbane italiane. Le prime 100 infrastrutture sono state installate, sono attive e permettono la ricarica di Audi e-tron in circa un’ora e 20 minuti. Enel X sta inoltre collaborando con la jointventure Ionity per installare e gestire le prime infrastrutture ultrafast in Italia, 20 siti che ospiteranno fino a 6 colonnine ciascuno, in grado di ricaricare Audi e-tron in circa 30’. Entro il 2020 saranno attivate oltre 400 stazioni di ricarica lungo le principali arterie europee. Entro il 2025, la Casa dei 4 anelli introdurrà sul mercato 12 modelli elettrici e offrirà una variante a zero emissioni o ibrida plug-in per ogni modello in gamma. L’impegno a favore della sostenibilità si articola attraverso la certificazione carbon neutral, entro il 2030, di tutti gli stabilimenti produttivi e lo sviluppo insieme a Enel delle infrastrutture di ricarica a Cortina e in

Alta Badia. Un progetto, quest’ultimo, da concretizzarsi nella realizzazione di 12 postazioni di ricarica. La strategia Audi prevede entro il 2025 l’investimento di 40 miliardi di euro nei settori dell’e-mobility, della guida autonoma e della digitalizzazione e si inserisce nel piano del Gruppo Volkswagen per la mobilità sostenibile. Un programma dettagliato, con un investimento totale pari a 90 miliardi di euro nei prossimi 7 anni, che ha come fulcro la Roadmap E, a oggi la più ampia iniziativa di elettrificazione dell’intera industria automobilistica. Gli obiettivi del Gruppo sul fronte dell’e-mobility sono ben definiti: entro il 2025 saranno introdotti 80 nuovi veicoli elettrici (50 BEV e 30 ibridi plug-in), mentre entro il 2030 sarà disponibile almeno una versione elettrificata per ciascuno dei circa 300 modelli che compongono l’intera gamma. Una trasformazione profonda, che sarà attuata anche attraverso l’ottimizzazione delle strutture – entro il 2022 ben 16 stabilimenti nel mondo saranno dedicati esclusivamente alla produzione di veicoli elettrici – e lo sviluppo di nuove competenze, che si tradurrà in una formazione altamente specialistica per i collaboratori. Claudio Soranzo


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La massoterapia La massoterapia è una pratica manuale fisioterapica utilizzata nella medicina riabilitativa e preventiva. La parola massoterapia deriva dalla lingua greca, ma la radice è presente anche in arabo e in ebraico, che in qualche modo evocano il concetto legato a un lavoro sul corpo effettuato con l’uso delle mani. Noto da tempi antichissimi nelle popolazioni asiatiche e africane, il massaggio fu tenuto in grande considerazione presso i Greci e i Romani. Dopo qualche secolo di decadenza, nel Medioevo quest’importante metodo terapeutico fu tolto dall’oblio e andò poi perfezionandosi e diffondendosi sempre più. È importante ricordare che il titolo di massofisioterapista viene giuridicamente riconosciuto come operatore sanitario. Il massaggio deve essere sempre praticato con dolcezza, in modo che il paziente non avverta alcuna sensazione molesta, la parte da trattare sia in completo rilassamento e l’ambiente bene riscaldato. Per far scorrere meglio le mani generalmente viene usato del talco. Le tecniche usate sono lo sfioramento, che di solito vede la mano scivolare sulla cute senza effettuare alcuna pressione; la vibrazione con movimenti veloci e leggeri effettuati con il palmo delle mani; l’impastamento che viene effettuato sulla massa muscolare con una tecnica di pressione sul muscolo e sollevamento; la pressione esercitata in senso perpendicolare; la percussione con rapidi picchiettamenti di diversa intensità; lo sfregamento che prevede un progressivo aumento della pres-

sione delle mani; la frizione con le mani si muovono in senso trasversale o circolare. Attraverso queste manovre l’operatore effettua una serie di manipolazioni al fine di decontrarre la muscolatura, migliorare ossigenazione e drenaggio, tonificare e agire sulle articolazioni infiammate. Tra i maggiori effetti benefici la vascolarizzazione, la cura dei traumi, si contribuisce alla riduzione della fatica e all’aumento della capacità di recuperocombattendo tensioni e stress. Inoltre la massoterapia agisce sul sistema nervoso periferico con un effetto sedativo sul dolore.

la direzione e la redazione di Spoiler augurano a tutti gli sportivi

Buone Feste


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Racing flash

Con le Lamborghini corre in pista, ma sul “tracciato” di casa Giorgio Venica si “diverte” con una Hyundai i20 NG nella classe E1 3.000. Alla recente 41^ edizione della cronoscalata Cividale-Castelmonte il validissimo pilota di Dolegna del Collio si è imposto nella sua classe rifilando 56” e 95 centesimi al secondo classificato, il croato di Spalato Miroslav Herceg al volante di una Renault R5 Super Turbo e quasi un minuto al terzo, l’austriaco René Martinek su Clio RS Cup. Una prestazione, quella di Giorgio Venica (nella foto), che gli ha fatto conquistare addirittura il 15° posto nella classifica assoluta delle auto moderne. Davvero una bella impresa!

Località Cero’, 8 34070 Dolegna del Collio GO Tel. 0481 61264 - www.venica.it



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