ANNO L numero 5/6 2024
Revisione critica
Canarini di Colore
Ondulati ed altri Psittaciformi Arricchimento ambientale
Estrildidi Fringillidi Ibridi Cincia dal ciuffo
Canarini da Canto Un sogno chiamato Malinois
Rivista mensile di Ornitologia Scientifica - Tecnica - Pratica Organo Ufficiale della F.O.I.-Onlus
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In copertina: Rosella di Stanley maschio (Platycercus icterotis) Foto: MOISÉS PÉREZ (L.P.F.)
ANNO L NUMERO 5 6 2024
“Come si cambia” Gennaro Iannuccilli 3 Revisione critica Giovanni Canali 5 Arricchimento ambientale anche durante il periodo riproduttivo Rafael Zamora Padrón 9 Cincia dal ciuffo Dino Tessariol 13 La Quaglia tridattila Gerardo Sarno e Roberto Basso 17 Un sogno chiamato Malinois Gregorio Piccoli 20 L’erba vetriola (Parietaria) Pierluigi Mengacci 23 Panem et circenses Pasquale Leone 29 L’uovo e lo sviluppo degli embrioni Sergio Pama 32 OrniFlash News al volo dal web e non solo 36 Progetto “la F.O.I. e la scuola” Giuseppe Garagiola 38 Un giorno al museo Gaetano Campisi 40 Spazio Club Club degli Psittacidi 42 Convegno “Albatros 2024” Gennaro Iannuccilli 45 Tutto arriva Alessandro Lezzi 49 Photo Show Le foto scattate dagli allevatori 51 Lettere in Redazione 52 Un’esperienza svolta in una scuola materna di Rovereto (TN) Riccardo Debiasi 53 Sintesi verbali CDF 12 e 13/1/2024 - 2 e 3/2/2024 - 19/2/2024 56 Calendario Mostre 2024 59
sommario
Canarini di Colore Ondulati ed altri Psittaciformi
Estrildidi Fringillidi Ibridi
5 9 13 20 Italia Ornitologica è la rivista ufficiale della F.O.I. - Federazione Ornicoltori Italiani, pubblicata in 6 (sei) numeri annuali a cadenza bimestrale. Il numero 5/6 - 2024 è stato licenziato per la stampa il 17/6/2024
Canarini da Canto
Editoriale
“Come si cambia”
di G ENNARO IANNUCCILLI
Riflettendo sulla attuale situazione che stiamo attraversando anche nel nostro ambiente ornitologico, mi è venuta in mente la famosa canzone “Come si cambia” portata al successo dalla voce di Fiorella Mannoia; in essa ci sono riflessioni in versi che sottolineano come a volte si debba “cambiare” per poter andare avanti nei propri progetti, per originarne di nuovi, per cercare di attutire le sofferenze a cui siamo sottoposti a causa di eventi che si verificano a prescindere dalle nostre previsioni o intenzioni. Potremmo utilizzare anche un altro verbo accanto a “cambiare”, cioè “adattarsi” ai cambiamenti per resistere e sopravvivere. Non a caso, Charles Darwin dichiarò a proposito dell’evoluzione biologica che “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.”
Questo mio preambolo deriva dalle riflessioni sui cambiamenti che dovremo affrontare e ai quali dovremo adattarci anche nell’ambito delle nostre attività ornitologiche, per mantenere viva la nostra passione e in generale per continuare a garantire un futuro all’ornicoltura amatoriale e sportiva in tutti i suoi aspetti.
In questa ottica, il Consiglio Direttivo Federale ha dovuto di recente far fronte a una situazione economica alquanto difficoltosa, attivandosi per prendere immediati provvedimenti atti a ridurre il più possibile le spese gestionali, con il fine di mantenere elevato lo standard di tutti i servizi e le attività offerte in ambito FOI ai suoi tesserati.
Tra questi provvedimenti, è stato deciso di continuare con la stampa della nostra rivista Italia Ornitologica adottando una periodicità bimestrale ma, al contempo, mantenendo inalterate le caratteristiche qualitative del prodotto editoriale che proprio quest’anno celebra il 50° anniversario di pubblicazione.
In un momento in cui si subisce un sistema di comunicazione sempre più “volatile”, delegata spesso alle pubblicazioni sui social senza verifica o indicazione delle fonti, si è ritenuto opportuno perseverare – seppur con specifici accorgimenti - nella stampa della rivista federale affinché possa ancora fungere da volano e divulgazione di informazione corretta verso tutti gli appassionati dell’allevamento ornitologico. L’intento e l’auspicio è che Italia Ornitologica, nonostante i cambiamenti ai quali ci si deve adattare, continui ad essere l’espressione di tutto ciò che accade nell’affascinante mondo
ornitologico. Le sue pagine saranno sempre, forse ancor di più, aperte agli articoli dal contenuto tecnico/scientifico, grazie alla preziosa collaborazione di esperti esponenti dell’ornicoltura “made in FOI” e magari anche dell’ornitologia scientifica; allo stesso modo, si continuerà a dare risalto alle esperienze pratiche di allevamento descritte da tutti coloro che decideranno di elargire le proprie conoscenze per la crescita della comunità ornitologica. In questo senso, è massima la disponibilità ad accogliere tali articoli contenenti opinioni personali e contributi editoriali se espressi nella giusta modalità, magari in grado di sollecitare discussioni e critiche costruttive evitando, però, offese dirette a persone od organi rappresentativi del nostro settore.
Sarà sempre interessante continuare a leggere tra le pagine della nostra rivista articoli di cronaca ornitologica che esaltano il significato del lavoro svolto da Associazioni e Club in orbita FOI; solo per citare qualche esempio, siamo venuti a conoscenza di diversi anniversari celebrati in seno ad alcune Associazioni territoriali proprio grazie ad alcuni articoli redatti e pubblicati con piacere negli ultimi numeri di I.O. Apprendere di Associazioni che hanno festeggiato 50/60/70 e più anni di attività fa ben comprendere il peso specifico e l’importanza che tali sodalizi hanno trasmesso sin dalla loro costituzione nell’ambito della rispettiva sfera sociale e territoriale.
Superfluo ribadire, poi, l’accoglienza che continuerà ad essere riservata a tutte le iniziative di solidarietà e volontariato praticate da alcuni illuminati allevatori FOI, da encomiare per il loro impegno, animati da un incessante motore emozionale che genera quel desiderio di donare al prossimo momenti di tranquillità, stupore e felicità trasmessi attraverso i nostri “pennuti” grazie ai loro colori, al loro canto, alla loro forma e, semplicemente, alla loro presenza.
Chi pensa che Italia Ornitologica sia una rivista superata dalle diverse modalità e dai più veloci tempi di pubblicazione, non tiene molto probabilmente conto del fatto che, con l’avvento di nuovi media, l’informazione si è maggiormente diversificata: ora è, infatti, appannaggio dei media on-line la pubblicazione di “breaking news”, notizie dell’ultima ora, aggiornamenti costanti su accadimenti quotidiani e quant’altro. Anche nel nostro settore abbiamo tratto, e trarremo, vantaggio dal poter leggere in tempo reale ciò
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Editoriale
che accade nelle mostre, negli allevamenti, oppure apprendere novità in ambito tecnico o scientifico. Questa è o dovrebbe essere la funzione dei social intesi come mezzo di informazione alternativo; ovviamente non contempliamo l’utilizzo degli stessi new media quando vengono percepiti solo come mezzo per pubblicare post, commenti denigratori o “chiacchiericcio” fine a sé stesso.
La rivista assume invece una funzione sempre più importante, grazie alla quale poter leggere approfondimenti e contenuti editoriali tali da immortalare aspetti della vita ornitologica, imprimendoli tra le pagine di un supporto cartaceo che potrà così continuare ad essere un punto di forza dell’informazione e della cultura ornitologica.
A ben pensarci, facendo una comparazione in altri settori, possiamo facilmente verificare che i libri continuano ad essere prodotti e venduti in formato cartaceo nonostante la concorrenza dei cosiddetti “e-book”, pubblicati in formato elettronico, i quali si sono affiancati nell’offerta commerciale
ma non hanno sostituito i libri stampati. D’altronde, lo studio vero si continua a farlo sui libri, la consultazione è altra cosa. Una situazione simile si sta verificando anche nella musica, dove con la diffusione dei sistemi di streaming audio si riteneva di aver soppiantato qualsiasi supporto fonografico, mentre negli ultimi anni è in continua ascesa la produzione e vendita dei “vecchi” dischi in vinile, oltre ai più recenti compact disc, nonostante sia ormai palese la facilità di fruizione di musica attraverso le nuove tecnologie. Concludendo, non si può prescindere dalla realtà del nostro presente ma dobbiamo essere in grado di interpretarla e, di conseguenza, adattarci per trovare soluzioni idonee tali da tenere vivo e – perché no – migliorare con nuove strategie il movimento ornitologico che rappresentiamo con interesse e passione. Italia Ornitologica sarà ancora in prima linea per contribuire a questo obiettivo, continuando ad arrivare con cadenza bimestrale nelle case di tutti gli iscritti FOI e degli abbonati/appassionati di ornitologia.
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Revisione critica
testo di GIOVANNI CANALI, foto E. DEL POZZO e S. GIANNETTI
Questo scritto, molto autocritico, su temi molto complessi, non è dedicato ai novizi ma agli esperti. Non spiego concetti che devono essere noti appunto agli esperti e già trattati in altre sedi, del resto se lo facessi ci vorrebbe una monografia non un articolo. Sono comunque a disposizione per ogni chiarimento.
La revisione critica di alcuni scritti può rendersi necessaria per: nuove valutazioni, scoperte o ulteriori approfondimenti. Non a caso, quando si cita o considera un’opera, non bisogna dimenticare di mettere o di osservare la data di pubblicazione. Questo anche in considerazione del fatto che potrebbe essere superata, eventualmente anche solo in parte, da opere successive, magari anche dello stesso autore.
Io uso dire che quando si rileva un proprio errore è bene correggerlo subito, poiché ritengo che un errore corretto dallo stesso che lo ha commesso, cessa di essere tale, a condizione che non sia stato segnalato da altri. Sbaglio gravissimo è insistere nell’errore per non volerlo ammettere; comporta pessime figure. Circostanza questa che ho più volte dovuto constatare. Potrà anche seccare, ma quando un errore viene segnalato da altri bisogna ammetterlo, magari obtorto collo, ma bisogna ammetterlo, così si riduce al minimo il danno che invece sarebbe amplificato con la pervicace insistenza. In passato, quando mi sono accorto di un errore, anche parziale, l’ho sempre segnalato tempestivamente; in questa sede non cito tutte le circostanze ma vorrei discutere alcuni aspetti non segnalati o poco segnalati in passato, comunque degni di revisione, forse per correzione o magari per maggiore dub-
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Nero pastello ali grigie mosaico rosso maschio, foto: E. del Pozzo
Nero pastello ali grigie bianco, foto: E. del Pozzo
bio e discussione. Dico di maggiore dubbio, data la mia abitudine di essere sempre cauto nelle ipotesi e molto discorsivo nel proporle. Del resto sono un perfezionista e detesto sbagliare; ricordo che una sera, essendomi accorto di un’imprecisione, diedi un tale pugno sul tavolo che i famigliari lo scambiarono per una scossa tellurica! Intendo parlare dei geni modificatori o complementari. Su questo argomento posso, immodestamente, ben vantare meriti, in quanto di questo importantissimo fenomeno non si era mai parlato prima nel nostro ambiente, no-
nostante che la selezione in canaricoltura, specialmente di colore, si basi ampiamente su tali geni complementari o modificatori che dir si voglia. L’ali grigie in passato era considerato da diversi autori esplicitamente come un “rompicapo”, mentre da altri venivano proposte spiegazioni del tutto infondate. In effetti non si capiva come l’effetto ali grigie autosomico potesse agire solo sul pastello che è mutazione legata al sesso. Trattavasi appunto di geni modificatori autosomici agenti nei confronti di carattere prodotto da un gene maggiore legato al sesso. Anch’io,
che all’epoca non avevo la preparazione che ho oggi, mi trovavo incapace di dare una spiegazione. Poi una sera vedendo sul testo “Zootecnia generale” di A. Falaschini e A. Vivarelli - Edizioni Agricole Bologna 1977 - la rappresentazione attinente al carattere incappucciato nel ratto, che a seconda delle selezioni di geni modificatori poteva andare dal quasi bianco al quasi nero, con tante espressioni intermedie, esclamai: “ma questo è l’ali grigie!”. Studiato ed imparato il meccanismo dei geni modificatori responsabili del caso, mi accorsi che c’erano anche altri esempi in ornitologia, oltre l’ali grigie, vale a dire il pastello. Prima di pubblicare la mia tesi sul pastello ali grigie, andai all’università di Parma (mi ci volle un bel coraggio) ove grazie alla cortesia di alcuni docenti ed assistenti, ebbi conferma che il mio pensiero stava in piedi. Certo non potevano darmi una certezza, ma non rilevavano alcuna sbavatura nella spiegazione; mi suggerirono solo alcune espressioni migliori. Così preparai l’articolo (“Il fattore ali grigie” I. O. n°8/9 del 1982) che feci firmare anche a S. Gasparini all’epoca molto seguito, che stava selezionando l’ali grigie esteso non solo alle penne forti ma a tutto il piumaggio. Voleva “appastellare”, come si diceva allora, tutta la livrea, riuscendoci. Successivamente ritenni di identificare vari casi di caratteri additivati da geni modificatori, oltre al pastello e cioè: agata, bianco dominante, mosaico ed anche il ciuffo a livello di morfologia. Mi ponevo però un problema: nei testi di genetica si diceva solo di effetto additivo nei confronti del carattere prodotto dal gene maggiore, non si citavano casi di effetto persistente in assenza del carattere prodotto dal gene maggiore. Ora, per quanto riguardava il pastello ed il bianco dominante, era tutto in linea con i fatti noti, poiché i classici o i gialli imparentati con i suddetti, non presentano alcuna particolarità. Invece per gli altri sembrava che i geni modificatori avessero un effetto persistente. Qui comincia la revisione critica. In effetti, dall’accoppiamento fra agata ed ossidati, gli ossidati ottenuti sono di scarsa o pessima qualità. I brinati im-
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Agata mosaico rosso maschio, foto: E. del Pozzo
parentati con mosaico sono pure di pessima qualità, mentre nei soggetti a testa liscia figli di ciuffati, specie se di ciuffati ottimi, si evidenziavano frequentemente sopraccigli accentuati e spesso regolari.
Non è certo facile spiegare questi casi. Sia pure con la massima cautela, ipotizzai che potessero esistere geni modificatori che mi permisi di definire “forti”, cioè in grado di avere un effetto anche in assenza del carattere prodotto dal gene maggiore. Dopo un po’ mi sono venuti dei dubbi. Oggi i dubbi mi sono aumentati molto, ma non me la sento di dire con tranquillità di aver male interpretato del tutto. Cominciando dall’agata, ho pensato che i geni modificatori, o in questo caso sarebbe meglio dire complementari, potrebbero essere non dell’agata ma del nero-bruno, tipo selvatico. Ho pensato cioè che il disegno spezzato, non molto lungo e largo del selvatico, diverso da come lo abbiamo selezionato nel nero-bruno domestico, oggi detto solo nero, in natura sia utile spezzato. In effetti il mimetismo non ama linee seguenti bensì spezzate, come si fa nelle tute mimetiche che imitano la natura. Mi è capitato di pensare che geni modificatori o complementari del nero bruno selvatico siano selezionati negativamente nel nero domestico (disegno lungo e largo) ed utilmente nell’agata (disegno sottile e spezzato).
Tuttavia i geni modificatori, diciamo dell’agata, agiscono anche sulla feomelanina, che invece è ben espressa nel selvatico. Inoltre nell’agata abbiamo l’alone periferico detto “mandorla” che non appare nel selvatico. Non ricordo neppure pessimi neri, parenti di agata, con tracce di “mandorla”. Vero che non se ne vedono più tanti, i tempi del “passe par tout” sono lontani. È anche vero che la feomelanina in parte può essere selezionata in modo diverso rispetto alla eumelanina nera. Insomma un ginepraio, si potrebbe perfino pensare a due corredi diversi di geni modificatori o complementari… O ad aspetti poligenici non complementari.
Poi c’è la storia del mosaico, qui i dubbi sono anche più forti. È vero che il gene maggiore che determina la categoria
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Bianco dominante, foto: E. del Pozzo
Agata mosaico giallo maschio, foto: E. del Pozzo
mosaico è additivato da geni modificatori, da non confondere con l’effetto degenerativo che si ha accoppiando in purezza. Tuttavia il brinato selvatico è ben diverso dal brinato domestico; infatti se il domestico si seleziona per una brinatura uniforme, oggi perfino fine (esagerando), il brinato selvatico ha una brinatura molto accentuata, tanto che somiglia ad un mosaico non molto spinto. Qui il dubbio che siano geni complementari del brinato e non modificatori del mosaico è notevole. I geni complementari sarebbero cioè selezionati negativamente nel brinato domestico, per avere uniformità, e positivamente nel mosaico, per avere accentuazione fino al bianco. Da qui il danno reciproco in caso di accoppiamento misto. A volte mi chiedo: “se non esistesse il mosaico, come lo vorremmo il brinato?”. Abbondante per sottolineare le zone di elezione intense o come ora? Certo l’impressione che il mosaico danneggi il brinato è forte, ma oggi direi che dovremmo andare oltre alla prima impressione. Quindi da rivedere in chiave critica il discorso, che a suo tempo ho fatto, sui geni modificatori “forti” nel mosaico. Tutto un altro aspetto è quello della degenerazione che avviene accoppiando in purezza sia
Il brinato selvatico è ben diverso dal brinato domestico; infatti se il domestico si seleziona per una brinatura uniforme il brinato selvatico ha una brinatura molto accentuata
il brinato che il mosaico, quindi da non considerare sotto l’aspetto dei geni complementari o modificatori; anche se nel mosaico l’aspetto degenerativo aiuta ad avere un bianco maggiore. Anche nei brinati degenerati si ha quasi un biancastro.
Infine il ciuffo con i sopraccigli nei “consort”. In effetti nelle razze ciuffate, se selezionate, si notano sopraccigli accentuati. Si badi non sto parlando dei ciliari lipocromici, ma di penne sollevate a formare come dei sopraccigli. Intendiamoci anche in soggetti non imparentati con ciuffati si possono vedere sopraccigli, ma non direi di pari espressione. Nelle razze non ciuffate,
sopraccigli accentuati sono collegati a piumaggi abbondanti e spesso scomposti; inoltre, quasi sempre la parte finale verso la nuca appare sollevata. Talora si parla di “crestine”. Nelle razze ciuffate i sopraccigli sono di solito composti senza rialzamento finale. La buona qualità dei sopraccigli è collegata con quella del ciuffo, certo anche alla qualità del piumaggio in genere. Non c’è un automatismo perfetto, ciuffo - sopraccigli, ma per quello che ne so la tendenza forte è quella. Inizialmente avevo pensato all’effetto di geni modificatori del ciuffo, agenti sui sopraccigli.
Il ciuffo è prodotto da un gene solo, ma si presenta in diversi aspetti selezionabili, quindi mi sembra difficile non pensare a geni modificatori; il ciuffo può anche diventare simile ad un ferro di cavallo. Di conseguenza è difficile non mettere in collegamento la qualità dei sopraccigli con quella del ciuffo stesso e naturalmente il tutto con la condizione generale del piumaggio. Ho allevato pochissimi ciuffati, anche se li ho seguiti abbastanza in più di un allevamento, tuttavia ritengo di dovermi fermare qui.
Gradirei l’intervento di esperti profondi nei campi trattati.
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Gloster consort lipocromico, foto: S. Giannetti
Gloster consort melaninico, foto: S. Giannetti
Arricchimento ambientale anche durante il periodo riproduttivo
testo di RAFAEL ZAMORA PADRÓN (*), foto MOISÉS PÉREZ (LPF)
Al Loro Parque e alla Loro Parque Fundación, l’arricchimento ambientale è una costante che richiede uno sforzo per rinnovare gli ambienti e dare ai pappagalli la possibilità di sviluppare i loro comportamenti naturali. In natura, i pappagalli marcano il loro sito abituale. Sul campo, infatti, uno dei segnali per individuare le specie di psittacidi presenti sono i segni che lasciano sul legno dei loro trespoli preferiti.
Tenendo conto di questo dettaglio e pensando ad alta voce, uno degli elementi naturali preferiti dai pappagalli sono gli steli delle foglie delle palme. Sono fibrosi, succosi e freschi. E ai pappagalli piace affondare la mascella inferiore per rompere questo materiale vegetale. Nella più grande riserva genetica vivente di pappagalli che esista, le differenze tra esemplari, pur appartenendo alla stessa specie, sono evidenti.
Questa distinzione tra caratteri e atteggiamenti denota un importante sviluppo del cervello. Ed è per questo motivo che i pappagalli di cui ci prendiamo cura alla Loro Parque
(*)Direttore Scientifico Fondazione
Loro Parque
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Arricchimento con fiori di palma, foto: M Perez LPF
Fundación sono continuamente stimolati dal cambiamento delle circostanze e degli elementi.
Questo è lo scopo principale dell’arricchimento ambientale. E nella sta-
gione primaverile, quando molte coppie si riproducono, bisogna tenere conto che molti esemplari non entreranno ancora in questo processo perché sono più giovani.
Sperimenteranno anche cambiamenti metabolici, poiché le giornate saranno più lunghe e ci saranno più opzioni alimentari a disposizione. Ed è per questo motivo che diamo loro nuovi contributi di arricchimento che permettano di esprimere tutti i loro comportamenti naturali. Sia per gli adulti che per i giovani l’arricchimento ambientale dovrebbe essere particolarmente abbondante e vario nella stagione primaverile.
La tendenza di un allevatore è quella di pensare che sia meglio lasciare tutto uguale all’interno della voliera durante l’incubazione e la stagione riproduttiva. Ma se gli uccelli sono abituati ad aggiungere nuovi elementi, li utilizzeranno positivamente.
Dobbiamo pensare alla necessità che i maschi siano attivi mentre la femmina incuba o prepara il nido
In natura i pappagalli marcano il loro sito abituale
prima di deporre le uova. I maschi conquistano il territorio e cercano cibo per la femmina una volta nel nido. Nel caso di maschi con poca esperienza e molta vitalità, la mancanza di arricchimento o di rinnovamento alimentare può causare un eccessivo controllo sulla femmina, alla quale non viene consentito di lasciare il nido, indebolendola o addirittura molestandola in modo pericoloso. Per questo motivo la presenza di novità vegetali impegna gli esemplari in un’attività diversa che rientra nei loro schemi comportamentali.
I rami di pino, con le loro belle foglie verdi e i loro frutti, fanno parte della fornitura fresca che viene loro offerta regolarmente, e in questo periodo primaverile è importante che abbiano accesso ad altri elementi
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Platycercusicterotis con arricchimento di pino, foto: M. Perez LPF
Proboscigeraterrimus con base di foglie di palma, foto: R. Zamora LPF
freschi in formazione e crescita. È il caso delle infiorescenze delle palme. Alcune palme producono lunghi rami di fiori e frutti immaturi, essendo uno degli arricchimenti preferiti da molte specie. Nel caso della esposizione dedicata all’Oceania, i pappagalli australiani dimostrano la loro predilezione per questo tipo di additivi. Le infiorescenze del cocco piumato (Syagrus romanzoffiana) sono una vera calamita per tutte le specie di psittacidi.
Allo stesso modo, i rami fogliari di molte palme sono una fonte di fibra fresca che la maggior parte dei pappagalli ama masticare. E al Loro Parque-Animal Embassy disponiamo di una grande quantità di foglie delle palme più diverse, provenienti da potature regolari. Qualcosa che i nostri pappagalli apprezzano chiaramente, allenando i loro potenti becchi e zampe.
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Ara di Lear con base di foglie di palma, foto: R. Zamora LPF
Cincia dal ciuffo
Lophophanes cristatus
testo di DINO TESSARIOL, FOTO AUTORI VARI
Un caro amico bellunese appassionato dell’osservazione degli uccelli in libertà e che ci ha prematuramente lasciato, costretto in sedia a rotelle per problemi deambulatori, iniziò con pazienza e costanza ad alimentare gli uccelli in libertà alla sua presenza e in un paio di mesi riuscì a far posare molte specie di uccelli nelle sue mani per prendere il cibo; tra queste specie c’erano due cince dal ciuffo, un meraviglioso passeriforme della famiglia dei Paridi.
Con il suo bel ciuffetto di piume erettili sul capo, la Cincia dal ciuffo è facilmente riconoscibile. Nei densi boschi di conifere la sua presenza viene segnalata soprattutto dal suo tipico richiamo basso e vibrante.
Lunga circa 12 cm per un’apertura alare di 17-20, può raggiungere i 1013 grammi di peso; la vita media di questa cincia è di circa 2 anni, ma può raggiungere anche i 7 anni in condizioni ottimali e tra le cince è quella che riesce a superare con minor difficoltà anche inverni particolarmente rigidi; la livrea è castana sul dorso, sulle ali e la coda, mentre si presenta bianco-grigia sull’addome. Il becco è sottile, corto e appuntito, la gola è contornata da un collarino bianco, delimitato da una linea nera, molto più marcata sotto il becco, che attraversa anche gli occhi, quasi a formare un’ellisse. Il capo è grigio con piccoli puntini bianchi; il caratteristico ciuffo di piume, dal quale prende appunto il nome, appare grigio scuro e ben sollevato, andando a formare una vera e propria “cresta”. I due sessi si presentano simili nell’aspetto,
Con il suo bel ciuffetto di piume erettili sul capo, la Cincia dal ciuffo è facilmente riconoscibile
Bell'esemplare in fase di attenzione su abete, fonte:www.ilmondonascosto.com
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La bellissima livrea della Cincia dal ciuffo, fonte: www.vogelwarte.ch
i giovani invece mostrano colorazioni più brune e cresta meno rialzata; a differenza dalle altre cince, l’occhio ha l’iride di un intenso rosso sangue. La Cincia dal ciuffo è una specie sedentaria e dispersiva, diffusa con sette sottospecie in Europa ed Asia. Nella regione paleartica occidentale l’areale interessa la Penisola Scandinava fino al Circolo Polare Artico, l’Europa centrale e occidentale fino alle Alpi, la Russia occidentale e gli Stati Baltici a sud fino ai Balcani, Macedonia, Bulgaria e Ucraina. Popolazioni isolate sono presenti nelle pinete della Scozia e, all’opposto, sui contrafforti occidentali e orientali degli Urali. In Italia è specie sedentaria e nidificante, con una popolazione stimata in 30.000-60.000 coppie; compie locali erratismi altitudinali e occasionali movimenti migratori. È presente sull’arco alpino tra i 1.000 e i 2.000 metri di altitudine, mentre in Liguria e nel Friuli-Venezia Giulia alcuni nuclei sono localizzati a quote più basse.
Come gli altri Paridi, anche la Cincia dal ciuffo è una vera acrobata tra i rami nella ricerca del cibo; in segno di aggressività verso conspecifici suoi simili, la cresta viene tenuta abbassata. È una specie piuttosto socievole sia nei confronti dell’uomo, da cui si lascia osservare e fotografare anche da vicino, sia verso le altre specie di Paridi; in inverno non è raro vederla formare gruppi misti con altri piccoli uccelli insettivori delle conifere, come Regoli, altre specie di Cince e Rampichini. La
Cincia dal ciuffo, poi, mostra a volte un comportamento molto “previdente”, conservando per l’inverno, ben nascosto nei buchi degli alberi o tra i licheni, il cibo raccolto durante la bella stagione; conduce per lo più una vita isolata o in coppia ed ha un volo battuto, in genere breve, ondulato e svolazzante.
Si nutre prevalentemente di insetti e ragni che scova nei licheni degli alberi, completando la dieta con pinoli, larve e lombrichi a seconda delle stagioni. In autunno e in inverno la dieta è integrata da semi e piccoli frutti. Sono stati osservati gruppi di cince seguire uno scoiattolo che apriva le pigne in cima alle conifere, per poi mangiarne i semi. In questa operazione, diversi semi cadevano a terra e le cince ne approfittavano.
Dal punto di vista dell’habitat riproduttivo, la specie predilige foreste di conifere, dove spesso convive con la Cincia mora; verso la fine di marzo le coppie si insediano nel territorio di nidificazione e il maschio compie la parata nuziale con voli sfarfallanti at-
Come gli altri Paridi, anche la Cincia dal ciuffo è una vera acrobata tra i rami nella ricerca del cibo
torno alla femmina, la quale assume un atteggiamento di invito posandosi su un ramo con le ali tremanti; durante il corteggiamento il maschio insegue la femmina con strani svolazzamenti, rizzando il ciuffo, presentando il “bavaglino” nero e sbattendo velocemente le ali. Contemporaneamente la femmina invia segnali di sottomissione chinando il capo. Il maschio porta regolarmente del cibo alla femmina quale “regalo di matrimonio”. È compito della femmina individuare il sito dove nidificare; in genere scava una cavità in un tronco marcescente, che tappezza con muschio, licheni, frammenti di legno, crini, peli e lanugine. A volte sceglie vecchi nidi di picchi, scriccioli e scoiattoli, oppure nidi artificiali. Nell’anno compie una o due covate a partire dall’inizio di aprile. La femmina depone 4-8 piccole uova bianche punteggiate di bruno-rossastro, che coverà poi per circa 15 giorni. I pulcini sono allevati da entrambi i genitori per 17-22 giorni e lasciano il nido dopo ulteriori 23 giorni.
In questa sede vorrei segnalare uno studio dell’Ente Parco ATE InsubriaOlona chesi è occupato dellaselezione e scelta dell’habitat di questa specie e che ha permesso di comprenderne le necessità, preferenze e distribuzione; inoltre, da tali studi è stato possibile delineare quali specie possano essere considerate dei bioindicatori e quindi grazie a loro comprendere il legame tra specie e ambiente, ai fini della conservazione. La Cincia dal ciuffo si pre-
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Coppia con imbeccata nei pressi del nido, fonte: www.liguriabirding.net
Covata di Cincia dal ciuffo, fonte: www.birdnature.com
sta molto bene a rivestire il ruolo di bioindicatore di ambienti di pineta in quanto specie strettamente legata alle conifere, la cui distribuzione e densità è proporzionale alla loro qualità nelle pinete pedemontane, ambienti protetti ma sempre più minacciati a causa di cambiamenti antropici. La Cincia dal ciuffo è risultata essere una “specie specialista”, in quanto sia durante il periodo di nidificazione sia durante lo svernamento seleziona le pinete sia pure che miste con altre latifoglie. Con una copertura di almeno il 75% circa di abete si ha la certezza matematica di trovare la specie, che invece evita le campagne e le aree urbane ed anche i boschi di specie aliene, come quelli di quercia rossa e robinia che sonospecie invasive ed infestanti e che riducono la biodiversità dei nostri boschi. Se andiamo a fare uno zoom per capire più nel dettaglio le micro caratteristiche dei boschi, troviamo che la specie
è legata a boschi vetusti e con elevata copertura delle chiome in quanto i boschi più vecchi offrono più prede e rifugi grazie alla presenza di grossi e singoli “alberi-habitat” e alla presenza del legno morto, che è un importantissimo elemento biologico per il bosco. Una copertura elevata offre maggior rifugio per i predatori, e le chiome eterogenee ed intricate permettono alla specie di foraggiare con maggior facilità. Mentre in primavera la specie ricerca cibo in tutta la chioma dei pini, in inverno le cose sono differenti: utilizza solo le parti interne della chioma, cercando cibo tra la corteccia del tronco e dei rami e non sugli aghi, questo perché ricerca e scova gli insetti in letargo tra le protezioni che offre la corteccia. Le parti più esterne sono utilizzate come aree di foraggiamento con altre specie di uccelli molto abbondanti in inverno, giunti dalle montagne come Regoli, Fiorrancini, Cince
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Cincia da ciuffo all'uscita dal nido, fonte: www.ilmondonascosto.com
La specie in Europa è considerata in uno stato di conservazione favorevole, è rigorosamente protetta dallaConvenzione di Berna, all. II e protetta in Italia dalla Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157. Ai fini della conservazione risulta sufficiente un’oculata gestione forestale tale da rilasciare una buona quantità di necromassa, l’insieme di organismi non più viventi che hanno il compito di decomporre i resti animali e vegetali per poi trasformarli in sostanze più semplici, come anidride carbonica (CO2) e acqua (H2O), sostanze inorganiche che possano essere riutilizzate per effettuare la fotosintesi dagli organismi e favorire il reperimento di siti alimentari e di nidificazione. La riproduzione della specie può essere avvantaggiata dall’apposizione di nidi artificiali adatti.
more e Rampichini. Ma la buona notizia è che lo studio proseguirà con un confronto tra le altre specie di cince per andare ad indagare temi ecologici molto importanti, come la competizione, la coesistenza e la spartizione di nicchia tra specie molto simili tra loro e come questo gruppo di uccelli possa essere utilizzato per indicare la qualità di un ambiente; allo scopo, verranno installate180 cassette nido nei boschi oggetto dello studio per indagare maggiormente la fase riproduttiva e la nidificazione.
Per quanto riguarda l’inanellamento, la Cincia dal ciuffo risulta poco abbondante ovunque e la distribuzione dei siti di cattura rimane prettamente prealpina durante tutto il corso dell’anno; varia invece il numero di stazioni coinvolte, che raggiunge il massimo nel tardo autunno, diminuendo poi fino ad un minimo di due sole località nella tarda primavera. La provincia di Bergamo è quella in cui si registra il numero più elevato di località di cattura durante tutte le stagioni. Le località di inanellamento riguardano la fascia prealpina e le Alpi Orobie, unico sito in cui la Cincia dal ciuffo risulti appena più abbondante che nel resto delle altre stazioni. Gli inanellamenti sono distribuiti prevalentemente nel corso della stagione riproduttiva e nella prima
parte dell’autunno, con un massimo nella prima decade di ottobre. Percentuali minori si registrano nella parte centrale dell’inverno ed in primavera, tra marzo e aprile. L’indice di abbondanza tocca il punto più alto in giugno, ma mostra un interessante picco anche nella prima decade di gennaio.
LitografiaNaumann1880
La specie in Europa è considerata in uno stato di conservazione favorevole
Il suo allevamento in ambiente controllato è praticato da un numero ristretto di allevatori esperti di avifauna insettivora ed alle mostre ho potuto osservare dei begli esemplari, segno di competenza e conoscenza da parte degli allevatori; non ho notizie della sua riproduzione in voliera, ma ritengo sia possibile seguendo un’alimentazione adatta alle esigenze della specie.
Concludo dicendo che ci sono persone che credono che un futuro migliore sia possibile: lo leggono negli alberi, nel cielo, negli uccelli, nella multiformità della vita che le circonda e nelle sorprese naturali come questa:
“Mi si è posato una volta un uccellino sulla spalla mentre stavo zappando in un giardino del villaggio e ho sentito di essere più onorato in quella circostanza di quanto lo potessi essere da qualsiasi veste avessi potuto indossare”.
(Henry David Thoreau)
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Cincia dal ciuffo in ambiente estivo, fonte: Animalia.bio/it
Stampa antica di Cince dal ciuffo,
La Quaglia tridattila
Etologia, storia e possibilità di reintroduzione
testo di GERARDO SARNO eROBERTO BASSO, foto AUTORI VARI
Oggi sappiamo che il 40% delle circa undicimila specie di uccelli viventi si trova in pericolo di estinzione e che ben una specie su otto soffre di uno status conservativo critico. Negli ultimi cinque secoli si sono registrate 162 estinzioni accertate di specie ornitiche. La società umana, con i suoi eccessi e con la sua superficialità nello sfruttamento delle risorse naturali, si pone come responsabile dell’80% di questa crisi, uno scenario in cui disboscamento, cambiamento climatico, riduzione degli habitat, specie alloctone e bracconaggio la fanno da padroni. Esistono però tanti casi di redenzione e restituzione, da parte dell’uomo, di ciò che all’ambiente è stato tolto; nella fattispecie, nei casi di ripristino e di
Simile strutturalmente alla quaglia (Coturnix coturnix), la quaglia tridattila è da essa distinguibile non solo per l’evidente assenza del dito posteriore
reintroduzione di specie ornitiche che, addirittura, allo stato naturale erano arrivate ad essere considerate scomparse. Di questi progetti, in molti casi supportati dalle associazioni venatorie, dagli allevatori amatoriali e dai giardini
zoologici, ne esistono più di 700 a livello mondiale: sono un esempio or-
gogliosamente italiano il grifone eurasiatico (Gyps fulvus), in buona parte l’ibis eremita (Geronticus eremita) e, sul modello di un progetto spagnolo, presto potrebbe diventarlo anche la quaglia tridattila (Turnix sylvaticus). Conosciamo ora meglio questo affascinante turnicide (ascritto all'ordine dei Caradriformi, ndr).
Assai simile strutturalmente alla quaglia (Coturnix coturnix), la quaglia tridattila è da essa distinguibile non solo per l’evidente assenza del dito posteriore (da cui deriva il nome volgare), ma anche per le dimensioni leggermente più piccole, per l’iride più chiara, per il becco più sviluppato e giallognolo e per dei lineamenti più chiari e meno marcati presenti in zona sopraorbitale e gulare. Il piumaggio degli adulti, contraddistinto da un elegante
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Antica stampa raffigurante la specie. Si notino l’assenza del dito posteriore e il caratteristico petto rossiccio
Esemplare adulto. Salta subito all’occhio l’iride, più chiaro rispetto a Coturnix coturnix, foto: wordpress“23thorns”
incontro tra pigmenti grigiastri, ocra e marroncini dalla morfologia quasi squamosa, denota una palese funzione mimetica criptica. Sul dorso e sulle ali sono presenti anche marcature molto scure, mentre gola e addome sono biancastri, divisi da una macchia rossiccia all’altezza del petto. I tratti cromatici sono molto più evidenti nelle femmine che nei maschi, i quali si distinguono per i colori più spenti. Le remiganti sono molto deboli e la coda cortissima. Il canto è proprio solo della femmina, che emette una vocalizzazione che ricorda il muggito del tarabuso, solo più acuto. Specie migratoria, estremamente ben adattata agli habitat aridi, la si può rinvenire praticamente in tutto il continente africano, eccezion fatta per i territori insulari e per l’Egitto, ed è largamente diffusa in buona parte dei territori aridi e semiaridi dell’Asia, dalla penisola araba (dove è stata descritta come di passo) all’Estremo Oriente, incluse le Filippine. In questi territori nidifica e prospera in ambienti aridi e semiaridi anche sabbiosi, prediligendo ai boschi ecosistemi aperti, o comunque la bassa vegetazione cespugliosa, non disdegnando le coltivazioni umane, soprattutto quando lasciate a maggese. Gli unici ecosistemi in cui non la si rinviene sono paludi e deserti.
I tratti cromatici sono molto più evidenti nelle femmine che nei maschi, i quali si distinguono per i colori più spenti
La stagione riproduttiva della specie interessa il periodo primaverile ed estivo, durando maggiormente quanto più ci si avvicina all’equatore. In Africa Centrale, dove le stagioni tradizionali sono sostituite da una lunga periodicità secca seguita dalle grandi piogge, si possono avere due distinte stagioni riproduttive, una per ciascun semestre dell’anno. Il nido viene costruito in maniera estremamente elementare, sfruttando un lieve scavo ed il materiale erboso; per ogni stagione riproduttiva, periodo in cui la specie passa da un atteggiamento solitario a mediamente gregario, una femmina può arrivare a deporre 4-5 uova dalle dimensioni comprese tra i 2 e i 3 cm, caratterizzate da una colorazione di base variabile dal grigio-azzurrino al rosato e riccamente puntinate di macchie scure, destinate a schiudersi nel giro di 15 giorni. Du-
Distribuzione geografica della specie antecedente al 2018, quando ancora Turnixsylvaticus era presente nel continente europeo, elaborazione grafica dell’utente WikipediaСтефанко1982
rante la cova, è il maschio a prendersi cura delle uova, mentre è la femmina a difendere il nido dai pericoli esterni. I pulcini sono totalmente indipendenti all’età di tre settimane. Onnivora a prevalenza insettivora, la specie si nutre anche di sementi ma è un’insaziabile divoratrice di larve, oltre ad essere ghiotta di formiche. A livello tassonomico, ne sono note nove sottospecie. Nonostante le splendide caratteristiche etologiche e morfologiche, quanto di più ornitologicamente interessante abbia da offrire la quaglia tridattila è la situazione conservativa: quasi sicuramente estinte in territorio lusitano ed algerino, le popolazioni selvatiche sono in forte sofferenza anche in Marocco, dove le coltivazioni intensive non stanno lasciando scampo alla sua ecologia riproduttiva. In Bangladesh è considerata regionalmente estinta. Per quanto concerne l’Europa, che protegge la specie inserendola nell’Appendice II della Convenzione di Berna e nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, pare che l’ultimo esemplare sia deceduto nel 2018 in area andalusa, nel Sud della Spagna, dove un tempo questo volatile prosperava. In Italia la popolazione naturale era limitata alla sola Sicilia, dove risultava anche nidificante fino all’estinzione avvenuta nel 1920 circa, tanto che le Red List IUCN dei
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Le cure parentali della specie prevedono che sia il maschio a prendersi cura delle uova, foto: Warwick & Michèle Tarboton
Uova deposte in ambiente naturale. È evidente il mimetismo delle macchiettature che ne costellano il guscio, foto: Warwick & Michèle Tarboton
vertebrati italiani classificano la quaglia tridattila come “RE”, ovvero regionalmente estinta. Alla base della sua estinzione nel Bel Paese vi sarebbero, purtroppo, fattori esclusivamente di matrice antropica: da una parte, l’abbandono delle campagne a favore delle città non permise più di garantire alla specie quella base nutritiva di sementi essenziale per la sua sussistenza; d’altro canto, micidiale è stata la trasformazione di un’enorme superficie di gariga a palma nana, habitat prediletto dalla specie, in colture intensive, conversione che ebbe luogo agli albori del XX secolo nella piana di Gela, dove si concentrava la principale popolazione sicula di questi turnicidi; per far capire con quale velocità questa ingerenza umana abbia inciso sull’estinzione della specie, si pensi che fino agli anni Settanta dell’Ottocento, ovvero pochi decenni prima della distruzione della gariga, nella zona meridionale di Gela non era difficile catturare anche 15 esemplari in una sola giornata. Testimonianza della presenza di questa quaglia nella nostra penisola è rappresentata da una discreta collezione di reperti conservati all’interno di strutture museali di prestigio: il Museo di Zoologia “Pietro Doderlein” di Palermo custodisce diversi esemplari tassidermizzati, frutto di scambi che lo stesso Pietro Doderlein era solito avere con collezioni dell’Italia settentrionale; ne è testimonianza il fatto che il soggetto
Testimonianza della presenza di questa quaglia nella nostra penisola è rappresentata da una collezione di reperti all’interno di strutture museali di prestigio
più giovane oggi conservato, risalente al 1913, sia custodito presso il Museo
di Storia Naturale di Verona, che lo ottenne proprio nell’ambito di tali operazioni di permuta con lo zoologo ragusano.
Nonostante l’inequivocabile attualità della situazione della specie nella nostra nazione, ove il volatile manca ormai da oltre un secolo, le moderne strategie di conservazione, in merito alle quali un ruolo cruciale è ricoperto dall’allevamento in ambiente controllato, permettono comunque di immaginare, in un futuro, la reimmissione della specie nella penisola italica: sulle orme degli oltre settecento progetti di conservazione citati in testa all’articolo, e in particolar modo sullo stampo di un’iniziativa di reintroduzione che, proprio in riferimento alla specie, sta vedendo la luce in Andalusia, potrebbero ancora sussistere i presupposti per un ritorno della quaglia tridattila in Sicilia: fondamentali saranno, per il raggiungimento di questo obiettivo, una sinergia votata al perseguimento di una strategia congiunta tra i diversi enti pubblici e privati (tra cui gli allevatori amatoriali) votati alla tutela dell’ambiente nonché, in primis, un adeguato senso civico e civile da parte della popolazione locale, soprattutto quella interessata a riallacciare un rapporto con l’ambiente rurale.
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Confronto tra quaglia tridattila (sopra) e quaglia comune (sotto) che ben illustra le differenze morfologiche descritte nell’articolo, foto: MiguelAngelQuevedo
Esemplare delle collezioni Civico Museo di Jesolo
Un sogno chiamato Malinois
testo e foto di GREGORIO PICCOLI
Mi è sempre piaciuto ascoltare il canto degli uccellini.
In qualsiasi periodo dell’anno ed in qualsiasi posto, perché mi ha sempre affascinato il loro modo di esprimersi e muoversi.
In Calabria, tra gli alberi dei boschi incontaminati, sul sentiero di un parco o dietro alla finestra quando i primi raggi di sole illuminano e scaldano ogni mattino, ascoltavo il dolce canto degli uccelli che con melodie naturali e coinvolgenti accarezzano e cullano le menti di chi sa ascoltare.
Qualche anno fa, la curiosità mi spinse alla ricerca del cantore per eccellenza, visto che riaffioravano in me ogni tanto, tra le memorie della mia infanzia, ricordi sbiaditi e confusi, perché mio padre una volta allevava volatili ma a me non era permesso accedere al locale dell’allevamento, probabilmente perché avrei potuto fare danni, essendo troppo piccolo.
Ho iniziato quindi ad avvicinarmi al mondo dell’ornitologia, iniziando ad al-
levare canarini di colore di più facile reperibilità, accorgendomi poco dopo che c’era tanto altro da sapere e da scoprire. Pensavo che gli usignoli e poi i cardellini fossero l’eccellenza dei cantori.
Ho iniziato così ad ascoltare qualche video su internet e scoprii delle razze straordinarie di canarini da canto.
Tra i Timbrado, gli Harz Roller ed i Malinois Waterslager solo questi ultimi però mi hanno trasmesso una piacevole sensazione ed ho iniziato a cercarne qualcuno. Ciò che mi ha spinto ad avvicinarmi al Malinois Waterslager è stata la curiosità nel cercare di capire come e cosa potesse caratterizzarli e renderli tra i principali cantori in assoluto. Documentandomi sulla loro storia, ho scoperto prima la scuola canto, poi ho iniziato a capire la differenza tra le note. Pian piano ho imparato a distinguere la risonanza delle note d’acqua che danno il nome alla razza, cercando di
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Canarino Malinois Waterslager in pieno canto
Nidiata di canarini Malinois Waterslager
imparare a riconoscerle.
Una delle mie prime telefonate l’ho fatta ad un allevatore, che mi ha detto che i M.W. sono come un “virus incurabile” e mi ha anche spiegato che non tutti possono allevare questa particolare razza di canarini per via delle diverse esigenze e soprattutto a causa di una diversa sensibilità e attitudine di ogni persona a riconoscerne il canto, per l’amore verso il canto stesso.
In cuor mio, avevo già deciso di voler allevare i M.W. per mettermi alla prova e per imparare ad allevare i canarini che mi hanno incantato.
Fondamentale per crescere come cultore del Malinois è visitare l’allevamento di allevatori di provata esperienza, scevri da interessi personali, disponibili a farti ascoltare i loro soggetti ma soprattutto a spiegarti, con tanta, tanta pazienza i vari tour, la qualità di essi e le sfumature.
Non è facile spiegare, né forse neanche capire come una semplice curiosità possa diventare una passione, che poi
Fondamentale per crescere come cultore del Malinois è visitare l’allevamento di allevatori di provata esperienza
va a far parte di noi stessi, portandoci a migliorare, a crescere, a crederci ed a sentirci appagati da piccoli risultati dopo tanti sforzi e sacrifici.
Sicuramente bisogna essere predisposti e disposti a mettersi in gioco ed accettare tutto quello che comporta essere un allevatore.
Infatti, oltre alla selezione che necessita per il mantenimento della razza e della specie, ognuno può metterci qualcosa di personale, in base al proprio gusto, alle proprie capacità e possibilità. Un appassionato alleva per il piacere di provare ad arrivare ai propri obiettivi, sperando che tutto possa andare per il
verso giusto, a partire dalla scelta dei riproduttori, per passare poi alla stagione delle cove fino alla scuola canto, arrivando alla stagione delle competizioni ed infine per ripercorrere ogni anno di esperienza, con un sorriso rivolto al proprio operato, immaginando di potere, in tutto questo, magari, anche restare estasiato, tra le note dei sogni… Ora mi ritrovo ad averli allevati, aver partecipato alle gare, aver ottenuto i primi risultati, aver ascoltato soggetti di altri allevatori.
Sono sempre più convinto del fatto che la cosa più importante in assoluto sia che il canto dei canarini debba prima di tutto soddisfare i gusti di chi li alleva. Sembra un sogno dal quale ci si è appena svegliati, che rende difficile la scissione tra l’aver sognato e l’aver vissuto realmente alcuni istanti…
A volte bisogna prestare molta attenzione e “scuotere” bene le idee per intercettare e capire la differenza tra il sogno e la realtà.
Ma per fortuna è tutto realtà!
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L’erba vetriola (Parietaria)
“L’erba di mur” (che nasce sui muri)
testo di PIERLUIGI MENGACCI, foto P. MENGACCI, WIKIMEDIA.ORG, WWW.BOSCODIOGIGIA.IT, WWW.LAVALLEDELMETAURO.IT,
Premessa
Durante il mio lungo percorso di allevatore di canarini di colore iniziato prima del 1970 (anno di iscrizione alla F.O.I.) e proseguito dal 1976 anche come Giudice del colore, ho conosciuto e visitato molti allevamenti di personaggi più o meno noti ed esperti nel campo ornitologico (Micheloni, Zingoni, Lanza, Manfredini, Rosetti, Gatti, Emissivi, Catapano, Gasperini ecc., solo per citarne alcuni), che hanno dato lustro all’ornitologia italiana nel secolo scorso e oltre. Negli incontri ho sempre cercato di apprendere le varie tecniche di allevamento “genetico-fenotipiche” e alimentari dei vari “personaggi” via via incontrati.
Un “personaggio”, Bruno Tombari (più volte nominato nei miei articoli, che a
Dal libretto dei miei appunti orto-ornitofili e non solo
Pesaro fino ai primi anni ‘80 era ritenuto “l’allevatore di canarini per eccellenza”), fin dal primo incontro ha inciso in modo particolare non solo sulla mia conoscenza dei canarini, ma soprattutto sulla conoscenza delle erbe selvatiche da utilizzare nella loro alimentazione.
A tal proposito vi racconto un episodio desunto dal libretto dei miei appunti che ho “rispolverato” i giorni scorsi, leggendo il volume “Il Prato in Tavola”* dove, fra le piante commestibili, ho tro-
vato descritta la Parietaria, alias erba vetriola, che mi ha riportato ai primi anni del mio hobby “orto-orntitofilo”. Una domenica di fine marzo del 1972 decisi di far visita a Bruno. Sull’uscio fu la sua gentile signora che mi ricevette e mi accompagnò nella stanza dove Bruno, con un macinino manuale (il tritaprezzemolo), era intento a tritare alcune foglie di un’erba, precedentemente sminuzzate. Al mio saluto rispose a malapena ed io ebbi l’impressione che la mia presenza lo avesse un po’ sorpreso, per non dire infastidito. Mi venne subito in mente che durante il periodo delle cove non era propenso a ricevere visite nelle stanze dell’allevamento ed io avevo involontariamente infranto la sua privacy, ma ormai… Mi fece accompagnare nel soggiorno e dopo una decina di minuti
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Torrione vecchie mura castellane di Monteciccardo con erba vetriola, foto: P.Mengacci
Parete in muratura con parietaria, foto: P.Mengacci
mi raggiunse.
Mi scusai per non essermi preannunciato, ma ugualmente mi ricordò gentilmente di avere le femmine ad inizio cove e quindi che non avrebbe potuto farmi vedere l’allevamento. Successivamente mi chiese se la mia improvvisata fosse dovuta a qualche problema con i canarini che mi aveva ceduto. Gli risposi che tutto andava bene e che erano in ottima salute, ma che desideravo avere alcune delucidazioni su quell’erba, di cui non ricordavo il nome e che, secondo lui, “sarebbe stata utilissima per la formazione del guscio delle uova”.
“Quando si dice la fortuna…” mi rispose “L’hai appena vista, è quella che stavo tritando… è l’erba vetriola. È un’erba pelosa
e appiccicosa che sicuramente qualche volta ti è rimasta appiccicata ai pantaloni. Aspettami un secondo…”. Dopo un po’ riecco Bruno con in mano alcuni steli con delle foglie verdi e me li porge, dicendomi “Questa è l’erba vetriola”. Appena la toccai, mi accorsi subito di averla più volte distaccata con difficoltà dai pantaloni, soprattutto quando facevo rilievi topografici in campagna di fabbricati colonici abbandonati, o dalle fessure dei muri della vecchia casa di Monteciccardo. Rimasi un po’ perplesso e, prima che aprissi bocca, Bruno mi anticipò: “… Dai nostri nonni, e tutt’ora dai contadini, la Parietaria viene mescolata ai pastoni per i pennuti da cortile assieme alle ortiche, non solo per la formazione del guscio delle uova, ma anche per stimolare la produzione delle uova stesse. Inoltre, non smentendo il detto che recita «contadino cervello fino», gli animali vengono così alimentati per favorire la colorazione dei tuorli e della pelle, onde ottenere un prodotto più gradito e meglio vendibile”. Poi ne elencò alcune proprietà fitoterapiche ma soprattutto si fermò sulla ricchezza di calcio, che ne fa un ottimo integratore anche per i canarini, che lui utilizza in rapporto di un
Il genere comprende circa 30 specie fra cui la Parietaria officinalis e la Parietaria judaica
cucchiaio tritato ogni 100 grammi di pastoncino. Infine, passò all’utilizzo culinario come “parente dell’ortica”, per il ripieno di ravioli con ricotta, per frittatine con le uova sbattute e mi consigliò un’insalatona con le giovani cimette, pomodori, cipolla, cetrioli e tonno, dove la Parietaria aggiunge un sapore di nocciola misto a salvia.
A tutto ciò premise che la Parietaria va raccolta prima della fioritura e che il suo polline può creare dei problemi a chi soffre di allergie. Mentre Bruno parlava, io premevo e staccavo quell’erba appiccicosa dalle mani, e… improvvisamente mi ritornò in mente che i bisnonni contadini la chiamavano “l’erba di mur”, che utilizzavano per pulire contenitori di vetro tipo fiaschi e bottiglie, che bisognava stare attenti perché faceva starnutire e che la bisnonna la raccoglieva per cucinarla assieme ad altre erbe selvatiche.
Mentre ero assorto in questi ricordi, non mi ero accorto che Bruno, come al solito, da buon “vescovo dei Testimoni di Geova” (così era definito), stava congedandomi con una “predicuccia” sul Vecchio Testamento.
Descrizione della Parietaria
La Parietaria è un genere di piante cosmopolite che fa parte della famiglia delle Urticaceae. Il suo nome deriva dal latino paries = parete o muro, ad indicare che cresce sui muri, come habitat naturale.
Il genere comprende circa 30 specie fra cui la Parietaria officinalis e la Parietaria
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Parietaria judaica fra le pietre stuccate nel giardino dell’autore, foto: P.Mengacci
Paeietaria judaica, foto: P.Mengacci
Parietaria officinalis, fonte: wikimedia.org
judaica, presenti in Italia fino a circa 1000 m s.l.m., ad esclusione di Sardegna, Sicilia e Calabria dove sembra che la P. officinalis, secondo alcuni autori, non sia presente. Entrambe le piante sono comunemente chiamate erba vetriola, vetriola comune o minore (judaica), erba muraiola, erba vento ed anche “spaccapietre” dai boscaioli. Entrambe le specie hanno le stesse caratteristiche e i medesimi utilizzi e possono essere confuse. Cresce preferibilmente in terreni aridi e sassosi, si sviluppa negli incolti, tra ruderi, siepi, macerie, vecchie murature e la vediamo appesa in quasi tutte le vecchie mura castellane.
Il nome comune di erba vetriola deriva dall’utilizzo che ne veniva fatto, fino a pochi anni fa, per pulire l’interno delle bottiglie e dei fiaschi di vetro, grazie alla ruvidezza pelosa e appiccicosa di fusti e foglie.
Le sue caratteristiche principali sono: -fusto eretto nella officinalis, prostrato nella specie judaica; color rossobruno, cilindrico e peloso con lunghezze variabili fino ed oltre a 80 cm in alcune zone.
-foglie ovali verdi, alterne, lanceolate a margine intero, picciolate, con la pagina inferiore più opaca, munita di pic-
colissimi peli uncinati.
-fiori minuscoli, unisessuali, giallo-verdastri raggruppati in glomeruli all’ascella delle foglie, presenti da maggio a tutto ottobre, inodori.
-i frutti sono degli acheni piccoli e neri di forma ovale, racchiusi dal fiore. Una curiosità: nell’infiorescenza sono presenti tre tipi di fiori: quelli maschili, quelli femminili e quelli ermafroditi.
Proprietà della Parietaria
Costituenti principali della Parietaria, oltre alle classiche vitamine A, C e gruppo B sono nitrato di potassio, calcio, pigmenti flavonici, mucillagini, tannino e agenti aromatici. Fin dalla antichità erano conosciute le sue proprietà medicamentose; Plinio, nel I secolo, racconta che uno schiavo caduto dall’alto di un muro fu curato con l’azione benefica di questa pianta. Nel XVI secolo i medici usavano la pianta intera pestata per curare piccole ferite, contusioni e dolori articolari. In fitoterapia alla Parietaria sono attribuite proprietà antiossidanti,diuretiche, depurative, espettoranti, antidolorifiche, sudorifere, emollienti. Tali azioni sono principalmente imputabili alla presenza nella pianta di sali minerali, tannini e flavo-
noidi; vengono usate indifferentemente le due varietà di Parietaria avendo uguali proprietà medicinali. È altresì risaputo che entrambe le specie possano provocare manifestazioni allergiche. In merito alle proprietà sopra descritte riporto integralmente quanto riportato sulla confezione di un integratore alimentare a base di estratto di Parietaria acquistabile in farmacia: “Flavonoidi, mucillagini, tannini, nitrato di potassio sono gli effettori benefici della Parietaria. Le mucillagini favoriscono il transito intestinale, siccome fungono da lassativi osmo-
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Grafico calcio-parietaria, fonte: www.boscodiogigia.it
Parietaria judaica infiorescenza, fonte: www.lavalledelmetauro.it
Parietaria Officinalis infiorescenza, fonte: www.lavalledelmetauro.it
tici. I tannini fungono da antinfiammatori, astringenti, antibatterici ed emostatici anche se la loro azione principale è rivolta a stimolare la funzione della flora batterica intestinale perfezionando l’assorbimento dei nutrienti essenziali per l’organismo. I flavonoidi esplicano azione antimicrobica, batteriostatica e antiossidante, preservando così l’organismo dal
deterioramento strutturale cui si va incontro con la senilità. Il nitrato di potassio agisce perfezionando le azioni xenobiotiche grazie alla sua potente azione ossidante topica”.
Fra i contenuti della Parietaria merita una citazione particolare il contenuto di calcio: la Parietaria officinalis è la pianta selvatica con il più alto contenuto
di calcio, ossia 100 grammi di erba possono superare i 900 mg di calcio (vedi tabella USDA).
Utilizzi vari della Parietaria Nell’uso terapeutico la medicina popolare consigliava trattamenti per le calcolosi renali e della renella, come anche per favorire il drenaggio dei liquidi corporei, promuovere la funzionalità delle vie urinarie e le funzioni depurative dell’organismo. Atro rimedio popolare è quello di strofinare fortemente tra le mani giovani foglie di Parietaria e con la poltiglia ottenuta ricoprire le zone del corpo interessate da infezioni o escoriazioni, per lenire pruriti vari o affievolire l’effetto urticante dell’ortica. Oggile fitofarmacie ed erboristerie ci propongono confezioni di estratti, tinture, integratori alimentari e creme che confermano i vari rimedi, trattamenti ed usi della medicina popolare. Un esempio sono le creme che, usate esternamente, hanno un effetto cicatrizzante, rinfrescante e lenitivo. A mio avviso, comunque, è sempre bene essere consigliati dal proprio medico o dal medico della fitofarmacia prima di certe applicazioni.
Nell’uso culinario la prima cosa in assoluto è raccogliere i giovani germogli lontano da fonti inquinanti e successivamente una pulizia più che accurata, poiché residui di polvere e piccole scorie possono comunque rimanere sulle foglie e successivamente scottarle in acqua prima dei vari utilizzi.
La cucina contadina ci ha tramandato varie ricette per l’utilizzo culinario della Parietaria; foglie e gambi non troppo duri sono ottimi ingredienti per frittate, per fare ripieni al posto degli spinaci, per misticanze con verdure ed altre erbe selvatiche. Ho trovato interessante un piatto, il tortino di patate alla crema di Parietaria, secondo me un vero gourmet (ricetta da “Il prato in tavola” di Dafne Chanaz): “Bollite e schiacciate le patate, unitevi due uova e del formaggio grattugiato. Formate un disco che farete dorare in una padella da testo precedentemente riscaldata e leggermente unta. Condite il tutto con la crema base di Parietaria, alla quale avrete aggiunto della scorza di limone grattugiata”.
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Venturone, fonte: www.elbareport.it, autore: Antonello Marchese - elbafotonatura.com
Voliera con pappagalli, fonte: giovannazanardi.vet
Precauzioni nell’uso della Parietaria È una pianta da tenere in forte considerazione da chi è allergico: i suoi pollini sono la causa di una delle più comuni allergie (allergia da fieno).
Per le persone allergiche al polline della Parietaria, il consumo di questa erba è vivamente sconsigliato in quanto, attraverso le vie respiratorie, entra nell’organismo e determina un aumento nella produzione di istamina e potrebbe causare mal di testa ed emicranie, lacrimazione e arrossamento agli occhi, problemi digestivi come gonfiore, diarrea, gastrite, vomito, dolore alle ossa e articolazioni. Benché la Parietaria sia una pianta edibile e le sue foglie diano un gradevole tocco in più alle misticanze rustiche, è sempre bene essere prudenti e non eccedere con il suo consumo. In campo ornitologico l’utilizzo della Parietaria è elencato in diversi interventi di allevatori su alcuni siti internet che ne consigliano l’utilizzo quando la pianta
Fra i contenuti della Parietaria merita una citazione particolare il contenuto di calcio
si trova piena di semini immaturi, cosa che avviene in ambito naturale da molti silvani. Io, seguendo i consigli del Sig. Bruno, l’ho utilizzata per alcuni anni prima delle cove tritata per inumidire il pastoncino come integratore di calcio, ma successivamente l’ho abbandonata per passare al guscio delle uova di gallina sterilizzate e tritate. (vedi mio articolo su I.O., agosto/settembre 2022).
Comunque, usando tutte le precauzioni sopra accennate, anche la Parietaria, viste le sue proprietà, potrebbe essere una pianta erbacea da non disdegnare e risultare utile anche nell’allevamento
dei nostri volatili in alcuni periodi dell’anno, a disposizione nelle voliere esterne.
Mi piace chiudere questo articolo con i versi della famosissima canzone-poesia di Francesco Guccini “Vorrei” (consiglio di leggerla e ascoltarla per intero): “… Vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero
Come se amici fossimo sempre stati Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci
E i ciuffi di parietaria attaccati ai muri…” Ad maiora, semper.
ALCUNE FONTI:
- Erbe di Campo, Marta Marchetti, 2018 EmmeKlibri
-Tuttoerbe 2, Aldo Poletti, editrice Erpi
-Il prato in tavola, Dafne Chanaz, Terra nuova edizioni
- https://mondobenessere.me/parietaria/ - https://www.lavalledelmetauro.it/ -https://www.boscodiogigia.it/foodforest/parietaria-erba-spontanea
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Panem et circenses
testo e foto DI PASQUALE LEONE
Ricordo che quando ero ragazzo sui davanzali delle finestre o nei balconi della mia città, oltre a dei fiori o delle piante ornamentali, c’erano anche delle gabbie.
Fosse un canarino, un cardellino, un pappagallino, almeno una famiglia su cinque aveva un uccellino in casa.
Col tempo tante cose sono cambiate. Sono cambiate le esigenze di ciascuno di noi, è cambiata la nostra stessa società, è cambiato il nostro modo di praticare l’ornicoltura e, cosa importante, è cambiato il rapporto che intercorre tra noi ornicoltori e la società in cui viviamo. Difatti, mentre in passato c’era una sorta di empatia nei confronti di noi ornicoltori, oggigiorno c’è quasi dell’astio.
La parola chiave che attualmente è affiancata al concetto della società è quella della “sostenibilità”.
Partendo dal presupposto che abbiamo bistrattato il nostro pianeta, si sta cercando di riparare e ricorrere a delle risorse capaci di soddisfare le esigenze delle generazioni presenti e future.
È questo, in altre parole, ciò che si intende per “società sostenibile”.
Si è creata, dunque, una corrente di pensiero filo-ecologica che include temi sociali e di governance dei quali, volenti o nolenti, anche noi ornicoltori siamo toccati in parte.
La cosa dovrebbe farci piacere, in considerazione che questa tendenza è molto più vicina ai nostri fini rispetto al passato; tuttavia, come dicevo prima, nell’immaginario collettivo si è evoluto un preconcetto per il quale siamo visti come fossimo degli antagonisti, se non addirittura dei nemici della natura.
e quello dell’eco-guilty
Il termine greenwashing viene spesso tradotto come “ecologismo di facciata” e indica la strategia di alcune imprese, organizzazioni o enti nel costruire un’immagine ingannevole di sé dal punto di vista ambientale, per distogliere l’opinione pubblica dalle proprie reali attività.
Per eco-guilty si intende il senso di colpa che si prova ogniqualvolta si faccia qualcosa di dannoso verso il pianeta. Il fine è quello di ottenere che il rimorso innesti una serie di modifiche allo stile di vita e che queste ultime facciano avvicinare la persona al nuovo concetto di sostenibilità.
Senza che neanche ce ne rendessimo conto ci siamo trovati classificati quali carcerieri, bracconieri, fino ad arrivare ad essere definiti dei “commercianti di animali esotici” da parte di alcune associazioni animaliste.
Queste ultime, cavalcando questa nuova onda che va verso il sostenibile, utilizzano il minimo pretesto per scagliarsi contro di noi, spesso con delle campagne fini a sé stesse. Campagne con le quali noi ornicoltori molte volte non abbiamo nulla a che vedere.
All’inizio, ho provato a farmene una ragione tenendo conto dell’ignoranza, nel senso più alto del termine, che la società dimostra nei confronti del nostro movimento. Successivamente, da quando è iniziato a venire fuori anche il “lato oscuro” della sostenibilità, allora lo scenario è cambiato.
Per capire l’approfondimento che sto per esporre, è necessario avere chiari due concetti: quello del greenwashing
Per alcune sedicenti organizzazioni ambientaliste, la figura dell’ornicoltore costituisce lo stereotipo ideale su cui fare leva per innescare una sorta di eco-guilty e fare una forma di sottile greenwashing che abbia un effetto collaterale.
Per raggiungere tale scopo, ovviamente vengono utilizzate tutte le circostanze favorevoli affinché si ottenga un risultato in questo senso.
È comodo ed anche facile giocare sulla mancanza di conoscenza del nostro movimento, ignoto per la maggior parte delle persone, e quindi associarci a figure che nulla hanno a che vedere con noi ornicoltori.
Ci si potrebbe chiedere il perché di tanto accanimento nei nostri confronti. La risposta è banale: semplicemente perché socialmente abbiamo in comune lo stesso “habitat” e gli animalisti non sono disposti a condividerne con noi le risorse. In un contesto sociale che è in continuo divenire, dove il valore delle cose viene spesso sostituito dal prezzo delle stesse, appare evidente che l’obiettivo principale è il denaro.
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Greenwashing, dietro l’apparenza dell’ecologia si nasconde l’interesse del denaro
Greenwashing, un grave pericolo per noi ornicoltori e per la società La società di oggi, obbligatoriamente indirizzata verso un’unica direzione: quella della sostenibilità
Tale concetto potrebbe sembrare estremamente venale, ma non si evincono altre ragioni che spieghino taluni atteggiamenti così aggressivi e soprattutto immotivati nei nostri confronti. Noi ornicoltori non siamo abituati a vedere il nostro movimento sotto quest’ottica e tutto questo è dimostrato dai fatti. Prendiamo ad esempio il 5 x1000. È evidente che non abbiamo mai dato il giusto valore ad una risorsa economica così importante e di fatto gratuita per i nostri fini. Se prendiamo a riferimento i dati dell’anno 2022, la nostra federazione ha ricevuto € 5829,63; per il 2023 ha ricevuto € 6.086,56. Se facciamo un confronto con gli associati, non abbiamo raccolto neanche 0,50 centesimi ad iscritto! Mentre noi non abbiamo neanche la lungimiranza di autofinanziarci a costo zero, le associazioni animaliste si muovono in maniera diametralmente opposta. Numerose associazioni animaliste, fin dai primi mesi dell’anno solare, iniziano a fare pubblicità chiedendo il 5x1000 sulle maggiori riviste nazionali, mese dopo mese. Senza voler fare complessi calcoli matematici, basta pensare ai vari costi che le riviste chiedono per le pubblicità ed il numero delle pubblicità che le stesse associazioni fanno. La domanda che a questo punto sorge è: “Se in proporzione le associazioni animaliste spen-
dono tutti quei soldi per fare della pubblicità sul 5x1000, alla fine quanto ricavano da tutto ciò?”
Noi ornicoltori, quando ci riuniamo tra di noi, di questi argomenti non parliamo neanche.
Il pensiero dominante che abbiamo sono sempre e soltanto i nostri volatili, perché noi alleviamo per pura passione. Lungi dal fare paragoni con altre realtà che hanno finalità solo per alcuni tratti vicine alla nostra, è evidente come il nostro movimento sia spinto da sentimenti che provengono da una tradizione basata su quei valori che un tempo venivano definiti sani. Ovviamente, nell’arco degli anni le cose sono cambiate. Per quanto in passato alcuni atteggiamenti fossero ritenuti al limite del cattivo gusto, ora non solo sono leciti, ma sono anche “socialmente ben visti”. Quello che però non è né lecito né socialmente ben visto è il fatto di gettare fango addosso a noi ornicoltori facendo delle campagne ideologiche a noi contrarie, non solo nei confronti dell’opinione pubblica, ma anche all’interno delle istituzioni stesse.
La pratica del greenwashing ha avuto modo di diffondersi soprattutto per la mancanza di un criterio oggettivo, o meglio di uno standard sul quale valutare l’entità di questo fenomeno.
Tuttavia, anche in Italia, sono state emesse le prime sentenze sull’uso distorto della sostenibilità ambientale a fini promozionali. Non solo a livello di giurisprudenza, ma anche sul piano dottrinale dove il ruolo del giudice sarà sempre più centrale nell’interpretazione dei casi di greenwashing
Nel quadro di una nuova società orientata verso il sostenibile, la figura dell’ornicoltore è obbligata ad esserne parte integrante. Se in passato noi ornicoltori abbiamo sempre mantenuto un profilo basso, d’ora in avanti ciò è un atteggiamento che non potremo più adottare, anche perché non è più una nostra scelta. Prova ne siano i ripetuti attacchi di alcune associazioni pseudo-animaliste che vorrebbero annientarci soltanto perché condividiamo lo stesso loro spazio d’interesse sociale.
È una questione legata a tutto il nostro movimento, non soltanto alla pratica che facciamo.
Anzi, con ogni probabilità è una questione più correlata al modo in cui noi viviamo il nostro hobby, perché noi, in quello che facciamo, mettiamo passione. E forse questo scombussola i piani di chi, con intenti poco onorevoli, tende a valorizzare la propria reputazione diffamando quella gli altri.
Di questo noi ornicoltori risentiamo, per-
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ché il legame emozionale con il nostro hobby è forte.
Certo, questo non è anche uno dei migliori periodi storici che il nostro movimento stia attraversando. Lamentarsi è umano; smettere di allevare appare la cosa più facile.
In un momento in cui i prezzi di tutte le materie prime sono alle stelle e i salari sono pessimi, in un momento cui veniamo tartassati (e non è un modo di dire) dalle imposte e nel quale talune organizzazioni remano contro noi ornicoltori, abbandonare il nostro hobby è la cosa più semplice.
Ma abbandonare è la cosa più giusta?
Certo, smettere o meno di allevare è una valutazione soggettiva, ma dovremmo ricordare che esiste comunque l’alternativa di ridurre. Ridurre l’allevamento, anche al minimo, potrebbe significare non solo dimostrare la resilienza delle proprie idee in un momento avverso, ma anche lasciare accesa la fiammella di un
fuoco che potrebbe tornare a divampare al momento opportuno.
A volte non basta insegnare se poi le parole dette non sono supportate dai fatti. Se dunque le parole non sono seguite dagli esempi, allora forse dovremmo metterci in discussione. Il fatto che nel nostro movimento vi sia carenza di nuove leve, la mancanza di un riciclo generazionale, visto in quest’ottica potrebbe avere una sua ratio
Forse è arrivato il momento di accettare l’associazionismo per quello che realmente è ed in tutta la sua globalità; di certo non si può solo avere dall’associazione, occorre sapere anche dare. Se così non fosse avremmo un servizio e saremmo utenti, non soci. Occorre cambiare qualcosa. Potremmo iniziare a dare il giusto valore agli obiettivi finora raggiunti, a coloro i quali si impegnano per portare avanti le varie iniziative o magari rivalutare lo stesso hobby in sé e per sé. Oggi pensare che
l’ornicoltura sia qualcosa di meramente ludico potrebbe essere riduttivo. Come, del resto, è altrettanto riduttivo pensare che comunque vadano le cose si possa continuare a restarsene con le mani in mano senza considerare di costruire una seria tutela per il nostro movimento. Per dirla in altri termini, il fatto che noi oggi continuiamo ad allevare e a esporre non deve illudere né noi ornicoltori, né i nostri vertici federali.
Rischiamo di vivere una sorta di moderno panem et circenses dell’Anno Domini 2024, dove tutto il nostro sistema rischia di implodere su sé stesso, sotto i colpi di chi ci detesta per il solo fatto che esistiamo e, peggio ancora, ci detesta così per come siamo.
Prendo atto che questa affermazione possa sembrare alquanto forte e, come mia abitudine, io stesso la metto in discussione. Invero, avrei piacere che i fatti mi smentissero. Finora, purtroppo, la cruda realtà pare mi stia dando ragione.
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L’uovo e lo sviluppo degli embrioni
testo di SERGIO PALMA, foto WWW TUTTOSULLEGALLINE IT
Prima di addentrarci nel tema della nidificazione e della schiusa, sarà bene dare qualche accenno alla struttura di un uovo; si cercherà semplicemente di seguire l’uovo durante tutto il suo sviluppo, fino alla schiusa. Per dare una semplice spiegazione della struttura di un uovo e del suo sviluppo in pulcino vivo: tali osservazioni sono applicabili sia ai grandi uccelli che a quelli piccoli, come i nostri beniamini da gabbia.
Ogni animale, di qualunque specie, si sviluppa dalle uova o, come si esprimono alcuni studiosi, omne vivum ex ovo (“ogni animale/essere vivente proviene da un uovo”), frase impropriamente attribuita al medico Inglese W. Harvey (XVII secolo). Ma logicamente, per ogni specie, il modo di sviluppo dell’uovo differisce in vari dettagli. Nei mammiferi l’”uovo”, per tutta la durata della gestazione, è trattenuto nel corpo della madre, che costituisce una protezione sufficiente per il suo ininterrotto sviluppo. Negli animali ovipari, come gli uccelli, l’uovo è racchiuso in un guscio duro e protettivo e lo sviluppo avviene al di
Negli animali ovipari, come gli uccelli, l’uovo è racchiuso in un guscio duro e protettivo e lo sviluppo avviene al di fuori del corpo della madre
fonte: www.tuttosullegalline.it
fuori del corpo della madre; in questo caso, lo sviluppo si arresta dopo la deposizione e può essere ripreso o meno per il completamento. L’ovaio della femmina, durante o in prossimità della stagione della deposizione, presenta un aspetto di dimensioni variabili; ovviamente, il numero degli ovuli varia da specie a specie ed in alcune è decisamente maggiore che nel caso degli uccelli da gabbia. In ogni uccello vi sono rigorosamente due organi di questo tipo, ma uno rimane semplicemente rudimentale e non sviluppato. Quello fertile è quasi sempre quello situato a sini-
stra della spina dorsale, alla quale è attaccato mediante la membrana peritoneale, dove si forma la parte essenziale dell’uovo, costituita dal germe ed anche dal tuorlo. Ciascun tuorlo, essendo contenuto all’interno di un follicolo ovarico sottile e trasparente, è collegato da uno stretto gambo, o peduncolo, con l’ovaio. Queste uova rudimentali sono di diversa dimensione secondo il diverso grado di sviluppo e durante il periodo della deposizione giungono costantemente a maturazione in giusta successione. Man mano che il tuorlo giunge a completa maturazione, la membrana che lo rac-
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chiude, o follicolo, si assottiglia gradualmente, soprattutto attorno al diametro maggiore o all’equatore, che poi presenta una zona o cintura pallida, chiamata stigma.
Infine, che avvenga o meno la fecondazione, il sacco si rompe in corrispondenza dello stigma e il tuorlo e il germe liberati, circondati da una membrana sottilissima e delicata, vengono accolti dall’apertura ad imbuto dell’ovidotto, anche denominato passaggio delle uova, la cui funzione è trasportarlo verso il mondo esterno e rivestirlo con le altre strutture necessarie al suo sviluppo e alla sua conservazione. Può avvenire, alcune volte, che due tuorli si stacchino entrando nell’ovidotto quasi nello stesso tempo, nel qual caso è probabile che siano avvolti nello stesso albume e guscio, dando origine all’uovo dal tuorlo doppio (cosa ben nota a molti allevatori di uccelli da gabbia). Così ricevuto nell’ovidotto, il tuorlo viene avvolto in un fluido vitreo chiamato albume. Questo viene secreto dalla mucosa dell’ovidotto e viene aggiunto, strato dopo strato, man mano che l’uovo passa. Gli usi del bianco o dell’albume sono molteplici. È nutriente, costituendo infatti il principale nutrimento del pulcino durante la sua crescita nel guscio; man mano che viene assorbito dall’animaletto, forma la maggior parte dell’uovo deposto. L’albume lascia al corpicino, che cresce rapidamente, lo spazio necessario; è un pessimo conduttore di calore e questo protegge l’embrione da repentini abbassamenti di temperatura, che potrebbero essere fatali quando la femmina lascia il nido; infine, preserva il delicato tuorlo e il germe vitale da eventuali urti o altre lesioni violente.
In un punto ancora più lontano dell’ovidotto, l’uovo viene rivestito dalla pelle, o rivestimento simile a pergamena, che si trova all’interno del guscio. In realtà, questa pelle è composta da due strati, che possono essere facilmente separati; all’estremità larga dell’uovo si separano completamente, formando la camera d’aria. Dapprima questa camera è piccola ma, man mano che l’uovo invecchia, diventa sempre più grande, tanto che anche nelle uova conservate riempie a lungo gran parte dello spazio all’interno
La maggior parte dei gusci delle uova contiene pigmenti
colorati o ne è rivestita: da qui le diverse tonalità
del guscio. Nelle uova sul punto di schiudersi occupa solitamente circa un quinto dello spazio. È stato dimostrato da esperimenti che il funzionamento di questa camera d’aria, anche mediante verniciatura ad ago, è un’efficace prevenzione per il successo della schiusa. Nell’ultima porzione dell’ovidotto, l’uovo si ricopre di quel deposito calcareo che forma il guscio, dopodiché passa nella cloaca ed è pronto per l’espulsione. La maggior parte dei gusci delle uova contiene pigmenti colorati o ne è rivestita: da qui le diverse tonalità. Tutte queste cose dipendono ovviamente da qualche condizione particolare degli organi secretori, così come la forma dell’uovo di ciascun uccello quando viene finalmente deposto. Al momento della deposizione, viene espulso dall’utero mediante violente contrazioni muscolari e passa con la sua parte stretta rivolta verso il basso, muovendosi lungo il resto dell’ovidotto per
raggiungere l’esterno. Succede a volte che alcune porzioni dell’ovidotto siano in condizioni malsane oppure, se il tuorlo viene maturato dall’ovaio più velocemente di quanto impieghi il guscio a formarsi, saranno prodotte uova morbide o senza guscio. Se, al contrario, l’ovidotto e le sue ghiandole sono attive, mentre la riserva di tuorli è temporaneamente esaurita, ci si può aspettare che si accumulino delle minuscole uova che consistono solo di albume e guscio, che non di rado sono al termine della deposizione di una lunga serie. Le malattie che riguardano la parte centrale dell’ovidotto possono provocare la produzione di uova senza nemmeno la pelle membranosa e, se l’intero canale è in una condizione di sofferenza, probabilmente i soli tuorli possono essere espulsi senza alcuna aggiunta, nemmeno dell’albume. Quest’ultimo evento, quindi, denota una situazione grave che dovrebbe essere risolta immediatamente con farmaci depletivi (farmaci che sono usati per la diminuzione di una quantità di liquido o di un componente generale dell’organismo), altrimenti sarà probabilmente seguita dalla perdita del soggetto. Consideriamo ora l’uovo stesso, che è un organismo molto più complicato di quanto molte persone pensino. Anche nel guscio c’è molto che sicuramente suscita
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Uova di Diamante mandarino, foto: P. Rocher
il nostro interesse. Esso è composto principalmente da particelle prismatiche (carbonato di calce, con una piccola quantità di fosfato di calce e muco animale, disposti in modo da consentire la porosità del guscio). Per il suo spessore e consistenza, la sua forza è fenomenale. Man mano che la schiusa procede, però, l’acido carbonico e l’anidride carbonica formati dalla respirazione del pulcino, disciolti nel fluido, dissolvono gradualmente una porzione del materiale e così i suoi corpi prismatici vengono lentamente ammorbiditi e disintegrati. Il guscio diventa quindi molto più morbido e fragile man mano che la schiusa si avvicina; la differenza è così grande che se si esamina al microscopio il bordo di una frattura fatta su un guscio d’uovo fresco e un altro di uno schiuso si vedrà immediatamente che i due sono in una condizione molecolare completamente diversa. Se non ci fosse questa meravigliosa disposizione della Natura, l’uccello non potrebbe mai rompere il guscio. Procedendo verso l’interno si arriva al bianco o albume. Questo è composto da un materiale più denso e fluido, disposto a strati, che in un uovo sodo si può staccare come uno strato di foglia di cipolla. Uno strato intorno al tuorlo è sempre più fluido, ma avvolto da un altro strato di più denso. Se si rompe un uovo in una bacinella si
osserveranno inoltre, attaccati ai due emisferi del tuorlo, due cordoni spessi leggermente opachi e piuttosto ritorti di albume, chiamati calaza. Agiscono come pesi equilibratori e ancoraggi, mantenendo il lato del tuorlo che porta il germe sempre in alto e quasi in equilibrio fluttuante. Se l’uovo viene girato, quindi, il tuorlo stesso non gira con esso ma mantiene la sua posizione con il germe nella parte superiore. Di solito la calaza è leggermente più chiara dell’albume, ma appena percettibile; così galleggia vicino al lato superiore del guscio, ma sempre separata da esso da uno strato di albume più o meno spesso e oscillando dolcemente, allontanandosi dal guscio al minimo movimento. In alcuni casi probabilmente galleggia con più forza contro il guscio e questi sono generalmente i casi in cui si verifica aderenza, oppure il tuorlo si rompe durante la schiusa; ma la regola è un equilibrio fluttuante squisitamente
Consideriamo ora l’uovo stesso, che è un organismo molto più complicato di quanto molte persone pensino
delicato. Tuttavia si capirà subito perché è sconsigliabile lasciare un uovo, e soprattutto un uovo da cova, sdraiato sullo stesso lato per un lungo periodo di tempo; le uova conservate in attesa di incubazione, secondo esperienza, non dovrebbero superare una settimana. Essendo il guscio poroso e permettendo l’evaporazione, tale andamento mantiene il germe vicino alla porzione di albume che sta lentamente essiccando e può provocare una tendenza all’adesione. Le uova dovrebbero essere girate dall’allevatore almeno una volta al giorno finché non vengono poste a disposizione degli uccelli per l’incubazione. Passando ora al tuorlo, è contenuto dentro una membrana vitellina molto delicata composta sia di cellule bianche che gialle e, se si fa bollire un uovo e si taglia trasversalmente, si può vedere che c’è un nucleo a forma di fiasco, o centro del tuorlo bianco, attorno al quale si trovano diversi strati concentrati di tuorlo giallo. Al microscopio si può distinguere un ulteriore sottile strato di cellule bianche del tuorlo tra gli strati gialli. Sulla parte superiore del tuorlo poggia il blastoderma (nucleo germinale), mostrato in un piccolo disco. La differenza tra un uovo fecondato e uno non fecondato si trova esclusivamente in questo piccolo disco e molti dei suoi dettagli possono essere distinti solo al microscopio, ma con una lente tascabile si può capire che, mentre in un uovo non fecondato il dischetto è ovunque biancastro, eccetto una piccola macchia più chiara distribuita in modo molto irregolare sulla sua superficie, nell’uovo fecondato un anello è posto al margine esterno biancastro mentre al centro si nota un cerchio chiaro più piccolo, in cui sono presenti piccoli punti bianchi.
Questo spazio libero centrale è il germe da cui si svilupperà il pulcino. Si tenga ben chiaro che, nella fase in cui questo viene esaminato, cioè dopo la deposizione, il suo sviluppo è già in una certa misura portato avanti in quanto riscaldato all’interno del corpo della femmina, mentre attraversa l’ovidotto. Nel momento in cui l’uovo va a finire nell’ovidotto, è una cellula fecondata e, durante il suo passaggio, questa cellula viene attraversata da successivi solchi
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Uova di Canarini, foto: P. Rocher
capaci di dividerla, suddividendola in tante altre cellule, primo stadio, sviluppando un vero e proprio organismo da quella singola cellula (mitosi). Questo processo avviene non solo sulla superficie, ma anche al di sotto, così che quando l’uovo viene deposto, il blastoderma(in embriologia: strato di cellule che si produce per effetto della segmentazione a un polo delle uova meroblastiche dei vertebrati e dal quale si sviluppa l’embrione) è costituito da due fogli o strati di cellule. A questo punto le uova dovrebbero essere deposte e, con la cessazione del calore, il processo si conclude, o quasi. Forse la cosa meravigliosa di un uovo è il potere che ha di mantenere lo sviluppo già iniziato, e poi sospeso per un periodo in cui il calore diminuisce, per essere poi portato avanti ogni volta che il calore necessario viene ripristinato. Può accadere che un uovo venga trattenuto all’interno dell’addome per un giorno o due oltre il tempo naturale; in tal caso, lo sviluppo o la schiusa proseguiranno e alla sua deposizione si avrà un embrione visibile. Inoltre, poiché anche l’uovo appena deposto è già un organismo che ha raggiunto un certo stadio di crescita, è soggetto a malattie, debolezza o incidenti come tutti gli altri organismi. A parte gli incidenti durante la schiusa, non c’è dubbio che in molte uova l’embrione non sia abbastanza forte di per sé per raggiungere la maturità. Tali morti nei vari stadi iniziali, all’interno del guscio, non sono in alcun aspetto essenzialmente diverse dalle morti di pulcini deboli poco dopo aver lasciato il guscio. Il vigore necessario può venir meno al neonato in qualsiasi momento, così anche l’embrione può essere infettato da batteri o virus all’interno del guscio in vari modi. Ogni volta che l’uovo viene nuovamente sottoposto ad un calore analogo a quello del corpo della canarina, il processo di sviluppo riprende, ovviamente se l’intervallo non è stato troppo lungo. Per tale intervallo non possono esserci limiti definiti perché le variabili sarebbero tante; dipende anche dalla forza dell’embrione. Nei casi di femmine che rifiutavano di sedersi, sono state tenute le uova per una settimana, girandole ogni giorno, e una volta poste in incubazione si sono schiuse con
successo. Tuttavia ci sono anche stati casi di insuccesso, con le uova fertili conservate per un tempo analogo, credo a causa di un embrione più debole. Potrebbero esserci altre cause per il fallimento, ma è ragionevole dire che c’è una differenza nella forza degli uccelli, anche se abbiamo visto ancora una volta piccoli giovani gracili diventare uccelli belli e robusti. Ovviamente, sarebbe bene porre in incubazione tutte le uova il più presto possibile dopo la deposizione dell’intera covata. Entro il secondo o terzo giorno, il minuscolo embrione racchiuso nell’amnio può essere precoce, circondato da una macchia sulla superficie del tuorlo che è ricoperta da sottili vasi sanguigni. Gli occhi possono essere visti con una lente d’ingrandimento, come delle macchie scure, e perfino la pulsazione del cuore. Intorno al terzo giorno o subito dopo, un’altra escrescenza, chiamata allantoide, comincia a fuoriuscire dal canale digestivo dell’embrione tra i due strati dell’amnio e in un periodo successivo racchiude anche l’embrione. Entro il quinto o sesto giorno l’allantoide può essere visto chiaramente come una borsa o sacco che sporge dall’ombelico, indipendentemente dal sacco vitellino. Questo argomento viene qui spiegato ampiamente affinché il lettore possa ben comprendere l’intera indipendenza del giovane
uccello per quanto riguarda il cibo per almeno dodici ore dopo la sua nascita, o anche di più (sacco vitellino). La natura gli ha fornito tutte le provviste, anche se è raro che il genitore permetta al pulcino di resistere così a lungo prima di dargli la prima imbeccata. I genitori sono soliti soddisfare i loro bisogni un’ora o due dopo la schiusa. Infatti, non appena le piume lanuginose, umide alla schiusa, si sono asciugate dal calore del corpo materno, la femmina si dà da fare con i suoi pulcini. Nelle prime ore dà loro pochissimo cibo e quello che fornisce il primo giorno è di consistenza piuttosto cremosa. Quando i giovani uccelli nascono, l’addome è molto disteso e supera di gran lunga le altre parti del corpo. Per i piccoli uccelli, la natura mostra davvero il suo ottimo lavoro, poiché fornisce il pesante addome disteso il quale agisce, prima che abbiano sufficiente forza nelle gambe, come supporto ed equilibrio, quando i pulli tengono la testa alta per essere nutriti dai genitori. Man mano che cresce, questo stato anomalo dell’addome scompare gradualmente ed il nidiaceo è in grado di alzarsi sulle zampe nel nido per essere nutrito. Un giovane di quattro giorni ha ancora un addome grande, assume gradualmente proporzioni più normali rispetto al corpo e continua a farlo man mano che l’uccello diventa ben piumato.
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Uova di Pappagallino ondulato, foto: P. Rocher
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Il barbagianni si modifica a causa del cambiamento climatico
Ilcambiamento climatico sta alterando le specie animali e l’incremento delle temperature potrebbe influenzare non solo il comportamento e la fisiologia degli animali, ma anche, nelle specie endoterme (quelle che mantengono costante la temperatura corporea a prescindere da quella ambientale, come i mammiferi e gli uccelli), le caratteristiche anatomiche che sono legate alla termoregolazione. Lo studio sul barbagianni (complesso di specie Tyto alba), uccello diffuso in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide, condotto dai ricercatori dell’Università Statale di Milano dimostra questa ipotesi. I ricercatori hanno preso in esame 5000 esemplari di barbagianni conservati nei musei scientifici di tutto il mondo dal 1900 al 2018 e hanno analizzato se ci fossero stati dei cambiamenti nel tempo per quanto riguarda la lunghezza delle ali (indicatore della taglia) e del becco, che negli uccelli è la principale appendice corporea attraverso cui avviene la dispersione del calore; inoltre hanno osservato se la colorazione del piumaggio nella regione ventrale, che può variare da bianco a rossicciomarrone scuro, si fosse modificata. Hanno infine esaminato se ci fossero differenze tra regioni geografiche.
Il risultato principale è una riduzione della taglia corporea nelle aree più colpite dal riscaldamento climatico: dove le temperature sono notevolmente aumentate il barbagianni è rimpicciolito, mentre non si è modificato in quelle zone dove il clima è rimasto uguale. Invece non si sono verificate variazioni significative del becco. Anche il colore del piumaggio ventrale è cambiato, non uniformemente, ma a seconda delle zone geografiche: si è schiarito nelle regioni in cui il clima è diventato più caldo e secco, mentre è divenuto più scuro laddove sono aumentate le temperature ma anche le precipitazioni.
“È probabile quindi che le differenze fenotipiche tra popolazioni di barbagianni tenderanno ad aumentare nei prossimi decenni in risposta all’ulteriore previsto riscaldamento globale e che situazioni simili si stiano verificando in moltissime altre specie in tutto il mondo” conclude Andrea Romano, professore associato presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e primo firmatario dello studio, pubblicato sulla rivista Journal of Biogeography.
Fonte: Ufficio Stampa Università Statale di Milano, photo credit: Alexandre Roulin
I grifoni liberati poche settimane fa stazionano accanto alla voliera
Villasalto, Sardegna: Occhi puntati ininterrottamente nella voliera di ambientamento che ospita, per un breve periodo di controllo, sotto la vigilanza del personale Forestas, i grifoni. Ogni loro movimento è tracciato e studiato anche al fine di conoscere, sempre più, le caratteristiche di questa specie animale. Sorprende, quindi, la visita degli esemplari già in libertà che stazionano nei pressi dei nuovi arrivi.
A darne notizia è l’agenzia regionale Forestas che ha ripreso lo spettacolo concesso dagli uccelli. “Pare incredibile, i 9 grifoni già in libertà a Villasalto (CA) hanno passato del tempo accanto ai 22 nuovi arrivati, sembrano voler dire ai nuovi arrivati: “Ehi coraggio, tra poco apriranno le voliere e vi portiamo a fare un giro in questa splendida isola”. Ancora un po’ di pazienza, insomma, e il territorio sardo sarà tutto per loro.
Fonte: https://www.castedduonline.it/villasalto-i-grifoni-liberatipoche-settimane-fa-stazionano-accanto-alla-voliera
News al volo dal web e non solo
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O rniFlash
La guerra in Ucraina cambia le rotte migratorie delle aquile
L’Ucraina è lì dove non osano più le aquile: da quando è cominciata l’invasione russa nel febbraio 2022, gli esemplari di aquila anatraia maggiore hanno dovuto cambiare le rotte migratorie per evitare le zone di conflitto armato, effettuando grandi deviazioni e minori soste con conseguenze che potrebbero aggravare il loro status di specie a rischio estinzione. ….
Lo studio era cominciato nel 2017, quando i ricercatori avevano dotato di dispositivi Gps 19 aquile che erano solite attraversare l’Ucraina per andare a riprodursi nella regione bielorussa della Polesia. L’obiettivo era quello di seguire i rapaci e identificare le aree cruciali per la migrazione su cui concentrare gli sforzi di conservazione della specie.
Monitorando i 19 esemplari, il team ha scoperto che a causa della guerra le aquile volavano più lontano e in modo meno diretto verso i luoghi di riproduzione, percorrendo in media 85 chilometri in più. Anche le migrazioni erano diventate più lunghe, passando da 193 a 246 ore per le femmine, da 125 a 181 ore per i maschi. Un numero ridotto di rapaci si è fermato in Ucraina prima di ritornare ai luoghi di riproduzione, con solo sei esemplari su 19 (30%) che hanno fatto scalo rispetto ai 18 (90%) del triennio 2018-2021. Alcuni importanti siti di sosta, ad esempio la Polesia ucraina, non sono stati neppure utilizzati nel 2022.
Lunghe deviazioni e minori soste, secondo i ricercatori, potrebbero incidere sulle condizioni fisiche degli animali in un momento cruciale per il loro successo riproduttivo.
Fonte: https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/natura/2024/05/21/la-guerra-in-ucrainacambia-le-rotte-migratorie-delle-aquile-_3b98be83-4f63-4e94-ab8e-34a2b81cb873.html
Foto: www.canti-uccelli.it
Il fenicottero che ha deposto il primo uovo a 70 anni
Nella splendida riserva naturale di Pensthorpe a Fakenham, nella contea inglese del Norfolk, è accaduto un fatto a dir poco sorprendente, più unico che raro. Qui vive una nutrita colonia di fenicotteri, ben 65, e una femmina del gruppo ha deposto il suo primo uovo alla veneranda età di 70 anni!
I responsabili della riserva, che monitorano la salute degli animali costantemente, hanno dato il nome a tutti questi meravigliosi uccelli dalle piume rosa, quindi sappiamo che la primipara decisamente attempata si chiama Gertrude e ne conosciamo appunto l’età. Se tenete conto che la vita media di un fenicottero è di circa 35-40 anni, Gertrude fa già eccezione per questo, perché ha il doppio degli anni mai raggiunti da un suo simile. E se aggiungete che ha avuto “una gravidanza” ora, ecco che la storia si fa eccezionale.
La notizia dell’uovo di Gertrude sta interessando tutti i giornali del mondo e suscitando anche l’attenzione degli etologi, perché davvero si tratta di una rarità assoluta. Da Pensthorpe si apprende anche chi è il maschio che ha fecondato l’uovo: si chiama Gil e di anni ne ha 37. Questi uccelli della famiglia Phoenicopteridae costruiscono il nido con il fango: fanno una sorta di montagnetta con un buco al centro, dove depongono un uovo soltanto. Contrariamente ai genitori, i pulcini quando nascono hanno le piume bianche, diventeranno rosa soltanto in seguito, quando si ciberanno da soli e mangeranno molluschi e piccoli crostacei ricchi di carotene: è questa sostanza, infatti, a dare il colore alle loro piume.
Fonte: https://www.petme.it/gertrude-il-fenicottero-che-ha-depostoil-primo-uovo-a-70-anni-e-ha-un-toy-boy/
News al volo dal web e non solo
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Progetto “la F.O.I. e la scuola”
testo e foto di GIUSEPPE GARAGIOLA
Il giorno 14 marzo, nell’ambito del progetto “La F.O.I. e la scuola” realizzato dall’Associazione Ornitologica Comense in collaborazione con l’amministrazione comunale di Figino Sarenza in provincia di Como, si è tenuto il primo incontro con gli studenti delle classi prime della scuola secondaria di primo grado “Gino Strada”. Erano presenti l’Assessore del Comune di Figino Sarenza dott. Sara Bellini, il presidente dell’Associazione Comense sig. Fulvio Casati, il vicepresidente Aurelio Radice, alcuni allevatori ed io in qualità di presidente del Raggruppamento Lombardo. Hanno partecipato, divisi in tre gruppi classe, circa 70 alunni accompagnati dai loro insegnanti.
Nell’aula magna della scuola, a cura della Comense, sono stati allestiti alcuni tavoli con nidi di uccelli autoctoni che fanno parte di
Hanno partecipato, divisi in tre gruppi classe, circa 70 alunni accompagnati dai loro insegnanti
una collezione di proprietà della Comense stessa, ciascuno con l’indicazione della specie che ha costruito il nido. Su altri tavoli sono state posizionate gabbie, per lo più da esposizione, con vari uccelli: canarini di colore, di posizione arricciati e lisci, ondulati e psittacidi.
Ogni incontro di classe si è articolato in tre momenti: una prima esposizione degli esperti sugli scopi dell’allevamento in ambiente protetto, sul ciclo di vita degli uccelli, con le varie fasi che caratterizzano i periodi dell’anno, sugli aspetti generali del mantenimento dei soggetti; una seconda fase con la presa di contatto degli alunni con i nidi e con i soggetti vivi ed una terza lasciata alle domande ed alle curiosità dei ragazzi.
Senza dubbio l’ultima parte è stata quella che ha dato più soddisfazione ai rappresentanti del-
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Ogni incontro di classe si è articolato in tre momenti
l’associazione sia per la partecipazione del tutto spontanea degli studenti, sia per la varietà di domande rivolte ai relatori. I quesiti andavano dal tipo di alimentazione alla identificazione del sesso dei soggetti, dalla provenienza degli uccelli esposti alle esperienze dei ragazzi con animali da compagnia, dallo stato di salute ai pericoli di un reinserimento in natura.
Da sottolineare, a mio parere, il fatto che le gabbie non sono state viste come un elemento di detenzione ma come un ambiente in cui l’animale può vivere, una “casa” insomma.
L’interesse suscitato dall’iniziativa è stato dimostrato dal fatto che, anche insegnanti non direttamente coinvolti nell’accompagnamento degli alunni, abbiano voluto prendere contatto con un mondo a loro sconosciuto, ponendo domande ed auspicando la continuazione del progetto. L’atteggiamento di stupore di molti ragazzi mi ha sollecitato una riflessione: le giovani generazioni a differenza di quelle precedenti hanno rarissime opportunità di venire a contatto con esseri viventi che non siano i loro simili o qualche animale domestico, quindi penso che iniziative volte a ristabilire il contatto con gli animali di qualsiasi genere tramite la visita ad oasi protette, a fattorie didattiche o, anche, al nostro mondo che non è solo fatto di mostre, ma soprattutto di passione per l’allevamento e conoscenza degli animali, possa solo ricondurre i ragazzi alla realtà più genuina della natura, distogliendoli per qualche ora dal mondo della realtà virtuale, dei social e dei videogiochi.
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Un giorno al museo
testo e foto di GAETANO CAMPISI
L’Associazione Ornitologica Nissena si appresta a festeggiare il 40° anniversario dalla fondazione e lo farà con una serie di iniziative ornitologiche/culturali che vedrà tutti i soci impegnati su più fronti. Un’associazione ornitologica non deve organizzare solo ed esclusivamente mostre ornitologiche ma anche altre attività che, specialmente nei periodi “morti”, ci permettono di uscire da quello che io chiamo “isolamento ornitologico”.
Noi della Nissena, da questo punto di vista, siamo molto impegnati in campo sociale e ludico ed il bello è che non abbiamo nessuna intenzione di fermarci; come detto, altre iniziative seguiranno di cui si darà notizia nelle pagine della rivista, segno che l’ornitologia amatoriale da Caltanissetta non si è mai allontanata. Appunto per questo motivo, le associazioni territoriali hanno il dovere morale di essere i custodi e i divulgatori dell’ornitologia amatoriale. Quindi, sulla
scia dell’entusiasmo, la Nissena si è recata a Mazara del Vallo per visitare il museo ornitologico cittadino di cui ha già parlato Francesco Badalamenti (Italia Ornitologica, 6/7 2022, “Il collezionismo ornitologico”).
Avvalendomi di Marco, giovane im-
L’ornitologia amatoriale da Caltanissetta non si è mai allontanata
prenditore mazarese con le idee molto chiare, si apprende che la popolazione di Mazara del Vallo è di 50.000 abitanti, che la città dista circa 200 km dalle coste nordafricane ed è uno dei porti più importanti del Mediterraneo. Il centro storico è uno dei più belli d’Italia ed è racchiuso tra le mura normanne con le sue chiese monumentali risalenti all’ XI secolo e la parte più antica, con i suoi tratti tipici delle medine chiamata kasbah. Infatti, a Mazara risiedono circa 2.500 immigrati tunisini che convivono serenamente con i mazaresi. Immigrazione avvenuta negli anni ‘60 e che adesso rappresenta una condizione unica in Italia in quanto fin da subito il lavoro sui pescherecci, ed oggi nell’edilizia e nella agricoltura, ha fatto sì che si creasse una condizione di convivenza che adesso si ripercuote positivamente sulla vita quotidiana, in cui ci si imbatte in giovani nati da coppie miste tunisini e mazaresi dai tratti somatici bellissimi. Soggiornare a Mazara del Vallo permette di entrare in una atmosfera
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unica e la mattina, sovente, si sentono preghiere e canti di religione islamica. Noi ci siamo immersi completamente in questa dimensione coinvolgendo anche le nostre famiglie a cui noi allevatori dobbiamo essere grati perché molte volte, soprattutto nel periodo delle mostre, le “trascuriamo” un po’. Non solo, ma abbiamo voluto invitare degli amici e tra loro Antonio Oliva, Presidente della “Fenice” di Enna, con cui da sempre c’è un forte legame associativo che molto probabilmente, in un futuro non molto lontano, ci porterà a realizzare un vecchio sogno di cui al momento non voglio svelare i dettagli solo per scaramanzia; inoltre, il Presidente della associazione Lilybetana Vincenzo Di Marco, il vice Antonino Rallo ed il consigliere Nino Giglio, insostituibile e prezioso cicerone. Torniamo al museo ornitologico immerso nel meraviglioso centro storico, che consta di 373 esemplari imbalsamati di avifauna. La cosa curiosa da sottolineare è che il museo è ospitato dal circolo dei cacciatori, cosa che ho riscontrato anche alla fiera degli uccelli che si svolge a Sant’Angelo di Piove in provincia di Padova e di cui ho scritto un articolo su questa rivista; un chiaro esempio di convivenza pacifica tra realtà così diverse.
Ad onor del vero, il museo ornitologico è ospitato dal 1984 presso la sede del circolo dei cacciatori che proprio quest’anno ha compiuto i 100 anni. L’aspetto del museo, per noi che co-
Il museo ornitologico immerso
nel meraviglioso centro storico consta di 373 esemplari imbalsamati di avifauna
nosciamo quello della FOI, è molto familiare perché i soggetti tassidermizzati sono ordinatamente posti all’interno di vetrine in legno. Certo il “nostro” museo ospita più specie di volatili perché nella maggior parte dei casi i soggetti sono morti per cause naturali e man mano sono stati donati alla FOI per arricchirne l’esposizione, ma vi posso assicurare che il museo di
Mazara del Vallo merita parimenti di essere visitato.
Così, la mattina del 12 maggio ci rechiamo al museo rigorosamente a piedi, in quanto si trova nel centro storico, percorrendo il lungomare Mazzini ed al centro della meravigliosa Piazza della Repubblica, dove ad accoglierci c’è il signor Mario Lentini, a cui sono stati inoltrati i saluti del presidente FOI Antonio Sposito e del presidente del ROS Ignazio Sciacca, appassionato e grande conoscitore del museo, il quale ci dice che in passato alcuni soggetti presenti sono stati letteralmente recuperati dai cassonetti della spazzatura dalla guardia forestale e donati al museo. Inoltre, ci ha omaggiato di un libro che racconta i 100 anni di storia del museo con dedica per i nostri Presidenti.
Al museo sono stati consegnati il gagliardetto del raggruppamento Sicilia ed una targa della Nissena a suggellare questo incontro.
Alla fine della visita, il nostro intento era quello di rientrare presso le nostre abitazioni ma, non ancora sazi di cotanta bellezza, con gli amici della Lilybetana abbiamo voluto ripercorre il quartiere arabo, continuando a parlare della nostra passione comune in un contesto straordinario.
Questo articolo vuole certificare con assoluta certezza che la nostra passione ci unisce e ci rende orgogliosi di far parte del nostro mondo ornitologico e della nostra famiglia FOI.
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S pazio Club
Tempo di bilanci e nuovi obiettivi per il Club degli Psittacidi
Il 2024 sarà un anno ricco di sfide per il Club
degli Psittacidi.
Il 2023 si è chiuso con la crescita del Club sotto tutti i punti di vista e cercheremo anche quest’anno di continuare a migliorare, sia per quanto riguarda la rivista che per quanto riguarda le mostre e, più in generale, i risultati raggiunti.
A novembre 2023 ad Airasca, vicino a Torino, si è svolta, infatti, la seconda edizione di “MyParrot”, Mostra Internazionale di Pappagalli.
Non possiamo che esprimere il nostro più sentito ringraziamento all’Amministrazione Comunale di Airasca, che ci ha supportato e ci ha messo a disposizione la palestra delle scuole, facile da raggiungere e comoda per tutti i servizi.
La mostra si è tenuta, infatti, in una palestra molto grande e ben illuminata dove è stato possibile giudicare molto bene i soggetti.
Grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Airasca, i due giorni di apertura al pubblico sono stati caratterizzati dalla presenza di molti visitatori esperti in psittaciformi, ma soprattutto di numerose famiglie. Il sabato sono intervenute anche diverse classi scolastiche per approfondire il variopinto mondo dei pappagalli.
Un ringraziamento doveroso va a tutti gli allevatori, vicini e lontani, che hanno portato i loro migliori soggetti a questa gara, rivelatasi molto competitiva.
Pensionati del gruppo, volontari e simpatizzanti hanno dimostrato di essere una risorsa fondamen-
tale, mettendo a disposizione il loro tempo e la loro esperienza.
Ci hanno aiutati anche alcuni appassionati della zona, con un impegno davvero encomiabile.
Un grazie speciale va poi agli innumerevoli sponsor e a coloro che hanno montato il loro stand animando l’esposizione con golosi prodotti e creazioni artigianali.
Essendo una Mostra specialistica Internazionale di Pappagalli, abbiamo invitato in questa edizione, a fianco della giuria italiana, due Giudici molto affermati dal Portogallo (Arlindo Pereira e Carlos Macedo) e uno con immensa esperienza dalla Svizzera (Jean Pierre Rotzetter).
In questa seconda edizione di “MyParrot” abbiamo visto concretizzarsi molti dei nostri sforzi: rispetto al 2022 abbiamo avuto un incremento del 50% degli ingabbi, arrivando a quasi 600 soggetti. Un dato assolutamente positivo, in controtendenza rispetto all’attuale momento ornitologico. Questo ci ha fatto capire che la strada intrapresa è quella giusta. Lavorare bene ripaga sempre.
Tutte le varie specie in concorso erano di ottima qualità e hanno ottenuto punteggi medio-alti. Notevole la presenza di Neophema, in quanto specialistica del Club stesso, e di Psittacidi specialmente di grande taglia.
Abbiamo continuato con l’idea dell’identificazione geografica dei pappagalli nei vari continenti, sud-
Club di Specializzazione
Alcuni membri del Direttivo del Club degli Psittacidi alla Mostra Internazionale “MyParrot 2023” - Airasca (TO)
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Sede della Mostra Internazionale “MyParrot 2023”
S pazio Club
dividendo gli stessi in areali. Le novità sono state un nuovo areale, l’Indonesia, caratterizzata da innumerevoli isole e isolette con una popolazione di pappagalli perlopiù nettarivori, e le categorie dei giovani nelle varie specie, per rendere merito a tutti quei soggetti al primo anno di vita che non potrebbero partecipare alle mostre, in quanto acerbi, e che certamente non potrebbero concorrere con gli adulti.
Tra gli innumerevoli premi di questa gara, molto partecipata, ci sono stati trofei, coppe e coccarde, oltre a libri, prodotti ornitologici e prodotti alimentari tipici della zona del Pinerolese.
Il Best in Show assoluto è andato al vicepresidente del Club, Valter Gerlero, che con uno splendido Neo-
phema elegans ha totalizzato 94 punti. Dopo aver concluso il 2023 con questi presupposti ci siamo prefissati che il 2024 sia un anno di consolidamento e di sviluppo di molti progetti intrapresi negli scorsi anni e che ora cercheremo di perfezionare. L’Italia è un Paese con una grande passione per i pappagalli: i numeri di animali e appassionati sono rilevanti, seppur con una notevole differenza tra chi alleva soggetti per le esposizioni in modo quasi casalingo e chi invece alleva pappagalli di grossa taglia e partecipa raramente alle esposizioni.
Il nostro obiettivo per il futuro è quello di avvicinare sempre più queste due realtà molto diverse tra loro.
Il Club vive delle competenze dei suoi soci e solo grazie al loro aiuto possiamo davvero sentirci un gruppo più solido e unito, anche nel rispetto delle responsabilità che abbiamo nei confronti degli animali di cui ci occupiamo con tanta cura durante le nostre giornate.
I due aspetti su cui investiremo più energie in questo 2024 sono senza dubbio la nostra rivista, «Club degli Psittacidi», che già dal numero di aprile ha visto un rinnovamento importante, e la nostra esposizione di novembre 2024, che ci vedrà impegnati con varie specialistiche che richiameranno ancora più allevatori e visitatori. Gli obiettivi sono ambiziosi e contiamo sul vostro supporto per raggiungerli.
Vi aspettiamo alla prossima Mostra Internazionale, che si terrà come sempre ad Airasca il primo weekend di novembre, e a Modena!
Il Direttivo del Club degli Psittacidi
Club di specializzazione
Uno dei più giovani allevatori presenti a “MyParrot 2023”, premiato dal Presidente Gianni Davito per il Miglior Psephotus
Amazona aestiva
Alcuni dei Giudici della Mostra Int.le “MyParrot 2023” all'opera
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Alcuni dei trofei della Mostra, tra cui il Best in Show “MyParrot 2023” per il 1° Assoluto
Convegno “Albatros 2024”
testo di GENNARO IANNUCCILLI, foto di DOMENICO CAUTILLO
Ogni anno si ripete da 14 stagioni l’ormai consueto appuntamento con il Convegno Internazionale e l’annesso Mercatino di Primavera organizzato dall’Associazione Ornitologica “Albatros” di Cassino.
L’evento, ideato e realizzato dal Presidente Riccardo Rigato, che attualmente riveste anche il ruolo di Responsabile per la Fauna Europea e Ibridi in seno all’Organizzazione Mondiale dei Giudici COM – OMJ, con il supporto del Segretario Paolo D’Alessandro e del Consigliere Angelo Cioffi, si è svolto nel weekend del 16-17 Marzo 2024, sotto l’egida della Federazione Ornicoltori Italiani e con il patrocinio dei Comuni di Cassino e di Pignataro Interamna (FR).
Grande richiamo per gli allevatori e appassionati
Le edizioni fin qui organizzate sono state tutte caratterizzate da relazioni e trattazioni sempre interessanti, esposte da ospiti di rilievo nel campo dell’ornitologia amatoriale e sportiva. An-
che quest’anno le aspettative sono state ampiamente soddisfatte; infatti, il fitto programma ha previsto relatori di grande richiamo per gli allevatori e appassionati di uccelli da gabbia e da
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Il tavolo dei relatori
Premiazioni Raggruppamento Ornitologico Laziale
La platea dei partecipanti
voliera che attendono questo appuntamento/simposio per poter apprendere nuove conoscenze e per aggiornarsi in merito alle tecniche oltreché alle pratiche da applicare per una giusta conduzione del proprio allevamento. I saluti introduttivi sono stati espressi dal Presidente FOI Antonio Sposito che ha voluto rimarcare l’importanza di eventi come questo di Cassino firmato “Albatros”, nell’ottica di favorire un interscambio culturale e una conseguente crescita formativa tra i partecipanti. Gradito ospite invitato a partecipare è stato il Presidente COM Carlos Ramoa, il quale si è detto onorato di poter essere presente anche quest’anno al Convegno dopo l’inte-
ressante edizione dello scorso anno in cui si è trattato il tema sull’evoluzione e la selezione del canarino London Fancy – come dimostra la enorme eco generata dalla video-registrazione disponibile sul canale YouTube della FOI. A seguire, è intervenuto il Presidente OMJ (nonché vice Presidente FOI) Diego Crovace, che ha avuto il compito di introdurre i relatori e di fungere da moderatore tra i vari e sostanziali interventi dei partecipanti. Il primo relatore è stato Gianmaria Bertarini, noto allevatore ed ex-Giudice di Canarini di Colore ma soprattutto esperto in studi di genetica applicata all’ornitologia amatoriale, attività alla quale si sta dedicando con massima
applicazione in questi anni, interagendo con massimi esponenti internazionali in ambito scientifico e universitario. Bertarini, nel suo intervento intitolato “Il canarino Perla: la storia e la genetica”, ha elargito ai presenti un esaustivo excursus sulla mutazione più sensazionale degli ultimi anni, che sta ottenendo il riconoscimento ufficiale in ambito COM dopo essere stata riconosciuta in Italia, dove è già possibile esporre il “Perla” nelle categorie a concorso, tanto da essere definita come “un punto di arrivo ma, contestualmente, anche un punto di partenza” nell’ambito della canaricoltura di Colore e non solo.
Il secondo intervento è stato a cura di Bruno Zamagni, senza dubbio un personaggio di spicco e di riferimento nell’ambito dell’allevamento dei Fingillidi e Fauna europea di cui è esperto Giudice internazionale. Zamagni, noto e apprezzato anche per essere l’ideatore e organizzatore di “Fringillia” - una delle mostre più seguite in Italia – ha relazionato sul tema: “Il Silice, nuova frontiera della canaricoltura”, parlando della nuova mutazione traslata sul canarino che, ben presto, potrà essere osservata e per la quale si proporrà il conseguente riconoscimento.
Il terzo e conclusivo intervento è stato affidato alla sapiente esposizione di Renzo Esuperanzi, riconosciuto e definito anche da Diego Crovace come un “maestro” nell’arte dell’alleva-
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Un’altra veduta del tavolo dei relatori
mento ornitologico tout-court, anch’egli Giudice internazionale di Fringillidi, Fauna europea e Ibridi, di cui può essere considerato un luminare. E proprio sul “Ruolo scientifico dell’ibridazione” verteva la sua relazione oltremodo interessante, che ha indotto i presenti a sottoporre alcune domande circa i tanti temi trattati.
Vista l’importanza degli interventi ad opera dei suddetti relatori, eminenze dell’ornitologia italiana e internazionale invitate quest’anno ad esporre le proprie conoscenze, è stato realizzato anche per questa edizione una videoregistrazione che verrà pubblicata a breve sul canale YouTube della FOI, raggiungibile anche attraverso il sito federale, per consentire a un più vasto pubblico di allevatori e appassionati di seguire e aver modo di apprezzare i lavori del Convegno “Albatros” 2024. Nel corso di quest’ultima edizione, sono stati infine premiati gli allevatori
iscritti alle Associazioni del Lazio che si sono contraddistinti con ottimi piaz-
zamenti ottenuti al Campionato Mondiale 2024 svoltosi in Spagna.
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Da sinistra: R. Esuperanzi, B. Zamagni, C. Ramoa, A. Sposito, R. Rigato, D. Crovace. G. Bertarini
Tutto arriva
di ALESSANDRO LEZZI, FOTO A. LEZZI e CASADIVITA.DESPAR.IT
Gennaio: ci siamo quasi, stanno per arrivare le cove. Credo che per chi alleva uccelli sia il periodo più bello ed importante, ancor più della stagione mostre, durante il quale si raccolgono i frutti dei nostri sacrifici. In questo periodo subentrano i soliti quesiti, le solite paure e dubbi… “Li preparo come sempre?”, “Provo qualcosa di nuovo?”, “Seguo i consigli di questo o di quello?”, “Forse è meglio fare come sempre, vado sul sicuro!!!”. Certamente, queste sono le domande che un po’ tutti si fanno ogni anno quando si accingono alla preparazione
Come “prepariamo” i canarini? Intanto tolettando la cloaca per quelle razze che hanno un piumaggio molto lungo e poi aumento
del fotoperiodo e modifica dell’alimentazione
di una nuova stagione cove. Ma cosa significa “preparazione alle cove”? È quel periodo durante il quale si iniziano a stimolare i nostri canarini che lasceranno il tempo di riposo e si accingeranno gradualmente ad entrare in estro. Questo, nei maschi si manifesta con una vivacità accentuata ed il turgore della zona cloacale, mentre nelle femmine un allungamento della zona cloacale ed una apparente perdita di piume in quella zona. Tutto deve avere inizio con una selezione dei maschi, che vanno divisi dalle femmine ed isolati nelle rispettive gabbie da cova. Questo in alcune razze difficili da sessare serve anche a fugare ogni eventuale dubbio qualora ancora se ne avessero sul sesso del soggetto. Ma come “prepariamo” i canarini? Intanto tolettando la cloaca per quelle razze che hanno un piumaggio molto lungo e poi passando ad altri due fattori molto importanti: aumento del fotoperiodo e modifica dell’alimentazione. Logicamente, prima di destinare un soggetto, maschio o femmina che sia, alla riproduzione bisogna
essere sicuri di avere canarini nel miglior stato di salute possibile, non tralasciando di effettuare delle analisi delle feci a titolo preventivo. Questo è molto dibattuto; molti allevatori dicono che se oggi non hanno patologie le possono acquisire in un altro mo-
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Centralina alba/tramonto
Allestimento impianto luce, all. Giacomo Marino
mento; se questo è vero, rimane il fatto che sono sicuro di aver messo in atto tutti quegli strumenti che la scienza mi fornisce per evitarle. Per definizione, il fotoperiodo è la risposta che piante ed animali danno al prolungamento o alla diminuzione della durata del periodo di luce, nell’arco di una giornata intera. Ma prima vediamo che ruolo svolge la luce in natura. La differenza tra fotofase (luce) e scotofase (buio) determina uno sviluppo delle gonadi nel maschio e la produzione di uova nelle femmine. La luce in natura è una condizione necessaria per molti esseri viventi. La luce dagli esseri viventi viene percepita tramite un recettore. Negli esseri umani e negli animali questi recettori sono gli occhi, al contrario delle piante.
Alcuni animali recepiscono l’aumento del fotoperiodo e di conseguenza agiscono, tipo le rondini che migrano o animali che stanno in letargo si risvegliano.
I fattori regolati dal fotoperiodo negli animali sono la muta, la riproduzione, l’accumulo di grasso e la crescita del pelo.
In questo modo gli ormoni vengono risvegliati. Chi alleva alla luce naturale riesce a dare ai propri uccelli un fotoperiodo regolare che segue l’ambiente esterno. Chi invece alleva alla luce artificiale deve cercare di riprodurre tramite altre fonti quanto è più possibile quello che avviene in natura. Poi, grazie a dispositivi come le centraline alba-tramonto di nuova generazione, abbiamo la possibilità di anticipare le cove in base alle esigenze personali di ogni allevatore. Le ore che servono per poter portare ad estro i canarini sono 13/14.
Per quanto riguarda l’alimentazione ognuno ha il suo metodo; l’importante è ricordarsi di aumentare le percentuali di proteine, carboidrati e vitamine.
Importante è il pastoncino fatto in casa che è la base nel periodo precova; di solito la maggior parte degli allevatori usa fare pastoncino secco, uova sode con tutto il guscio prima e durante la deposizione. Nell’allevamento invece il guscio si fornisce dopo
i 6 giorni di vita dei pulli, come semi bolliti, broccoli o piselli, il tutto tritato e miscelato insieme al cous cous che si può ammollare con acqua semplice o diluita con delle vitamine. Una volta a settimana si può fornire anche della polenta “concia” mischiando uovo e qualche seme per renderla più appetibile. Tutto questo serve anche ad abituare i futuri riproduttori al cibo che avranno a disposizione durante le cove per poter crescere i pulli. Per quanto riguarda i semi con una base di scagliola, si può aggiungere della perilla, avena, canapuccia, niger con le dosi di 5 a 1. Altrimenti, una buona miscela già pronta, in commercio c’è una vasta scelta. Per dare ai canarini il calcio necessario, non deve mai mancare nella gabbia da cova l’osso di seppia accompagnato, se si vuole, da sali minerali o grit.
Auguro a tutti gli amici di Italia Ornitologica buone cove.
Uovo sodo, fonte: casadivita.despar.it
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Polenta concia
Ciuffo di broccoli forniti al naturale
Semi cotti
Canarina in cova, all. A. Lezzi
•Invitiamo tutti gli allevatori a inviare foto di soggetti provenienti dai propri allevamenti, con descrizione della specie, razza e mutazione, all’indirizzo: redazione@foi.it
•All’autore della foto mensilmente prescelta da un comitato interno, verrà offerto in omaggio un libro edito dalla FOI in base alla preferenza e alla disponibilità.
(*)Tutte le foto inviate, anche quelle non pubblicate, rimarranno a disposizione della FOI a titolo gratuito e potranno essere utilizzate, senza alcun limite o vincolo temporale, per pubblicazioni, iniziative e scopi promozionali della Federazione
Questo mese, il protagonista di Photo Show è: ANTONINO GALLO R.N.A. 32UM con la fotografia che ritrae il soggetto:
“Ondulato Hagoromo mutazione Opalino” (Melopsittacus undulatus)
Complimenti dalla Redazione!
in Redazione
Grazie ad Italia Ornitologica
di S ERGIO BARELLA
Spettabile redazione Italia Ornitologica
Scrivo queste righe per due buoni motivi:
1)volevo fare i miei complimenti a tutta la redazione e agli autori degli articoli della nostra rivista e per le tante ore serene ed istruttive che ogni mese ci fa trascorrere;
2)volevo complimentarmi con l’autore dell’articolo “felicità ed appagamento nell’allevamento degli uccelli” del Sig. Sergio Palma. Approvo tutto quanto scrive e condivido in toto tutti i valori contemplati nell’articolo, fa sempre molto bene leggere “positivo”, dà sempre un appagamento interiore benevolo.
Sono un piccolo allevatore, mi chiamo Barella
Sergio e ho 87 anni, abito a Genova ed allevo all’esterno.
Ogni anno metto in cova 8 coppie di fiorini e 12 coppie di pastello-bruno A.R. del ceppo di Repetti Luigi di Piacenza, di cui mi onoro essere amico.
L’articolo mi ha fatto altresì sentirmi orgoglioso di appartenere alla F.O.I. in cui militano tanti allevatori preparati, stimati e competenti come il Sig. Sergio Palma.
Continuate così, viva la F.O.I., viva la nostra rivista “Italia Ornitologica”!
Con gratitudine
Cordiali saluti
In ricordo di Loris Montebelli
Sene è andato all’improvviso, lasciando in tutti noi un grande senso di vuoto e di sgomento. Loris Montebelli era un uomo schivo, che non amava la luce dei riflettori. Ma nel mondo dell’ornitologia era diventato un personaggio conosciuto e apprezzato. Eccellente allevatore di ondulati, col tempo è diventato un giudice internazionale esperto, competente e stimato.
Con lui abbiamo vissuto dei momenti indimenticabili a parlare del nostro hobby preferito, ad organizzare mostre e a trascorrere in allegria tante serate conviviali. Ci piace pensare che in cielo ritroverà l’amico Roberto Bugli, con cui condivideva la passione per i pappagalli.
Ciao Loris, ti salutiamo con un ultimo, grande abbraccio e con una promessa: resterai sempre insieme a noi.
I soci dell’ASSOCIAZIONE ADRIATICA ALLEVATORI
Errata corrige
Si precisa che la foto apparsa su I.O. n°1/2024, pag. 31, articolo “La Romice crespa o Lapazio” a firma P. Mengacci, raffigura un Cyanoramphus novaezelandiae (Kakariki fronte rossa) e non uno Psitteleutes iris (Lorichetto iridato) come erroneamente indicato. Fonte Gran Galà dei Pappagalli
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SERGIO BARELLA
I NOSTRI LUTTI
Un’esperienza svolta in una scuola materna di Rovereto (TN)
testo e foto di RICCARDO
DEBIASI
Mercoledì 28/02/2024 l’Associazione Ornitologica Trentina ha organizzato una piccola mostra presso la Scuola Materna di San Giorgio nella città di Rovereto. L’Istituto ha messo a disposizione un locale ben areato e illuminato sito al primo piano dell’edificio.
Ottima la location nella quale ha avuto luogo l’evento che ha consentito di mostrare agevolmente varie specie di volatili ai piccoli allievi.
I pennuti sono stati collocati in singole gabbie da mostra in modo da spiegare più facilmente ai bambini il dimorfismo sessuale tra i maschi e le femmine. Poiché il periodo intercorso
era a ridosso delle cove, si è riusciti a reperire solo 16 volatili, per lo più fringillidi, che alcuni soci hanno generosamente prestato.
I soggetti esposti sono stati i seguenti: una coppia di lucherini europei, una coppia di crocieri comuni, una coppia di organetti cabaret, una coppia di crocieri fasciati, una coppia di carpodachi, un maschio di fringuello ancestrale, un maschio di verdone ancestrale, un maschio di venturone alpino, un maschio di cardellino mayor e infine due maschi di canarini rispettivamente giallo mosaico e rosso mosaico.
I piccoli allievi, una sessantina circa, sono stati divisi dapprima in tre gruppi e successivamente in altri sei sottogruppi in maniera da poter loro presentare al meglio i singoli uccellini.
Dopo un piccolo momento introduttivo, si è passati a visionare tutti i volatili uno per uno fornendo alcune nozioni riguardo alla forma, all’habitat, al tipo di allevamento, all’alimentazione, al dimorfismo sessuale e alla riproduzione.
Si è creato da subito un ambiente favorevole e positivo che ha innescato l’interesse di docenti e discenti.
NUMERO 5/6- 2024 53 CRONACA
È stato sorprendente vedere i volti dei bambini sorridenti e felici nel visionare da vicino soggetti che in natura non è sempre così facile osservare.
Anche le maestre si sono rese fin da subito molto collaborative e interessate alla mostra.
Tutti i partecipanti sono stati omaggiati di un numero della rivista “Italia Ornitologica” e di un piccolo gadget fornito dalla FOI.
Nei giorni successivi, gli alunni hanno anche realizzato dei disegni relativi agli uccellini conosciuti, elaborando delle osservazioni molto curiose e in-
teressanti. Eccone alcuni esempi: “Ho visto che c’era un uccellino tutto verde che si chiamava verdone” … “Io avevo un po’ di paura, ma gli uccellini piccoli mi sono piaciuti tanto” ... “Mi sarebbe piaciuto prendere in mano un uccellino” ... “Ho visto la lingua di un uccellino col becco incurvato” ... “Io non sapevo che vedevamo uccellini veri” ... “a me è piaciuto tanto il canarino giallo e bianco” ...
In conclusione l’obiettivo divulgativo, conoscitivo ma soprattutto educativo, è stato centrato con grande soddisfazione da parte di tutti, bambini, maestre e organizzatori.
Si ringraziano in primis la Scuola Materna di San Giorgio di Rovereto che ha concesso di allestire la mostra, le maestre per il sostegno e l’impegno profuso, i piccoli partecipanti che hanno rappresentato il cuore dell’iniziativa. Inoltre si ringrazia il nostro cassiere Gianni Bonatti, sempre preciso e affidabile, coadiuvato da un altro pilastro dell’associazione - Maurizio Lorenzini - il quale ha fornito gran parte dei soggetti esposti. Insieme hanno allestito tutto in tempo record.
Un ringraziamento anche al mio caro amico allevatore maestro Mauro Can-
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LUCHERINO DORSO NERO
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dioli, insegnante della Scuola Primaria, il quale con spiccate doti didattiche ed educative ha coinvolto nel migliore dei modi i piccoli allievi.
Infine un ringraziamento particolare va alla Signora Elena, la quale si è fortemente attivata per realizzare l’evento, preoccupandosi anche di predisporre i tavoli per l’esposizione.
Alla prossima mostra scolastica.
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Il maestro Mauro Candioli
Il tesoriere Gianni Bonatti
Attività F.O.I.
Sintesi
verbale
del
Consiglio
Direttivo Federale del 12 e 13 gennaio 2024
(La versione integrale è pubblicata sul sito www.foi.it/verbali)
Disaffiliazione delle Associazioni con numero di Soci inferiori al minimo statutario;
Il CDF delibera la disaffiliazione dell’AO Cilentana (cod. 004) RR Campania, dell’AO Licatese (cod. 266) RR Sicilia e dell’AO Sant’Antioco (cod. 447) RR Sardegna, per non aver iscritto alcun socio nel corso del 2023.
Varie ed eventuali;
Il CDF delibera la concessione ai Raggruppamenti Regionali ed Interregionali i seguenti contributi per attività di convogliamento provenienti da tutte le regioni italiane fino a Calendasco, degli uccelli iscritti al Campionato Mondiale di Talavera de la Reina (Spagna): -Piemonte Valle d’Aosta, euro 700,00; -Liguria, euro 300,00;
-Toscana, euro 300,00;
-Veneto/Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, che convoglierà anche la Lombardia, euro 650,00; -Campania, euro 250,00 attività di convogliamento punto di raccolta;
Sintesi
verbale del Consiglio Direttivo Federale del 2 e
(La versione integrale è pubblicata sul sito www.foi.it/verbali)
Esame ed approvazione del bilancio consuntivo 2023; Il CDF esamina le risultanze finali del bilancio consuntivo, analizzando le singole voci e procedendo alla comparazione delle stesse rispetto alle previsioni di bilancio nonché rispetto al bilancio consuntivo dello scorso esercizio. Dalla disamina si evince che si sono registrati minori ricavi alle voci contributi individuali, servizio anelli, pubblicità e mancate vendite delle pubblicazioni rispetto al consuntivo 2022, dati questi ultimi che hanno subito negli ultimi anni un calo rispetto ai precedenti consuntivi. Nei costi si è registrato un incremento alla voce iniziative promozionali.
Esame ed approvazione del bilancio sociale 2023; Il CDF delibera l’approvazione del Bilancio Sociale 2023 che consta delle seguenti sezioni: metodologia, informazioni generali sull’ente, struttura governo e amministrazione, persone che operano per l’ente, obiettivi e attività, situazione economico-finanziaria, altre informazioni, monitoraggio svolto dall’organo di controllo.
Esame ed approvazione del bilancio preventivo 2024; Il CDF delibera l’approvazione del bilancio preventivo 2024 di cui al documento del quale si dispone allegazione al presente verbale, sì che dello stesso costituisca parte integrante e sostanziale.
Contributi Organi Federali; Il CDF delibera la concessione ai Raggruppamenti Regionali ed Interre-
-Puglia/Basilicata, che convoglierà anche Abruzzo/Molise, Marche/Umbria e Faenza, euro 1.214,20; -Sicilia, che convoglierà anche Calabria, Campania, euro 3.000,00; -Lazio, euro 1.200,00; -Sardegna, euro 700,00.
-Il CDF ha ricevuto segnalazione in ordine a comportamenti in violazione del codice deontologico da parte di due giudici in ruolo che hanno effettuato il convogliamento, fatto ingresso nei locali mostra, proceduto direttamente all’ingabbio di soggetti a concorso che poi avrebbero giudicato nei giorni successivi o sarebbero stati giudicati da altri componenti della giuria. L’evidenza viene rimessa la vaglio dell’attenzione dell’Ordine dei Giudici al fine dell’apertura di istruttoria e dell’eventuale assunzione di provvedimenti.
-Il CDF delibera la concessione all’Associazione Romana Ornicoltori di un contributo pari ad euro 600,00 per l’acquisto di una voliera da utilizzare a fini divulgativi. L’Associazione beneficiaria di tale contributo avrà cura di mettere a disposizione la predetta struttura delle altre Associazioni del Raggruppamento Lazio che intendessero utilizzarla ai medesimi fini.
3 febbraio 2024
gionali i seguenti contributi ordinari per l’anno 2024: -Piemonte Valle d’Aosta, euro 1.500,00; -Liguria, euro 1.000,00; -Lombardia, euro 2.500,00 (comprensivo del rimborso convogliamento); -Veneto Trentino Alto Adige, euro 1.000,00; -Friuli Venezia Giulia, euro 1.000,00; -Emilia Romagna, euro 2.000,00; -Toscana, euro 1.000,00; -Marche Umbria, euro 1.500,00; -Abruzzo Molise, euro 1.500,00; -Lazio, euro 1.500,00; -Campania, euro 2.000,00; -Puglia Basilicata, euro 2.000,00; -Calabria, euro 2.000,00; -Sicilia, euro 2.000,00; -Sardegna, euro 1.000,00.
I contributi come sopra determinati potranno essere parzialmente utilizzati per attività di convogliamenti. I presidenti di raggruppamento sono chiamati alla massima oculatezza nell’impiego dei contributi che, nell’ammontare di cui innanzi, potrà anche corrispondere al definitivo.
Il CDF delibera la concessione al Presidente dell’Ordine dei Giudici del contributo ordinario per l’anno 2024 di euro 10.000,00.
Il CDF delibera la concessione alle Commissioni Tecniche Nazionali i seguenti contributi ordinari per l’anno 2024:
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Attività F.O.I.
-CTN-CFPA euro 500,00;
-CTN-CANARINI DI COLORE euro 1.500,00;
-CTN-CFPL euro 1.500,00;
-CTN-EFI euro 1.000,00;
-CTN-O&aP euro 2.000,00;
-CTN Canto euro 1.000,00.
I predetti contributi vengono erogati in considerazione delle giacenze di cassa e dei saldi negativi al 31/12/2023 nonché dell’attuale tenuta dei corsi allievi giudici e dell’attività di controllo della qualità dei giudizi.
Deve farsi rispettosamente rilevare in argomento che in alcuni casi i rendiconti fatti pervenire dalle CCTTNN risultano redatti secondo voci generiche e sono totalmente sprovvisti di indicazioni analitiche delle spese sostenute, dovendosi, in caso di reiterazione di tale evidenza, sospendere per il futuro qualsivoglia erogazione di contributi. Si invitano i presidenti delle Commissioni ad utilizzare la massima oculatezza nell’impiego dei contributi in quanto il loro ammontare, come innanzi determinato, potrebbe corrispondere al definitivo. In ogni caso ulteriori contributi, oltre a quelli erogati con la presente deliberazione, verranno concessi unicamente a condizione che le Commissioni facciano pervenire dettagliate relazioni scritte sulle attività svolte, delle quali si darà conto mediante pubblicazione sulla rivista ufficiale nonché sugli altri canali di informazione.
Si sollecita la costante tenuta di aggiornamenti e delle riunioni tecniche con i giudici delle rispettive sezioni (queste ultime ad organizzarsi anche per gruppi non eccessivamente numerosi) a mezzo video-conferenza, soprattutto in costanza dell’inizio della stagione mostre e dei conseguenti impegni di giudizio.
Attivazione piattaforma Intranet FOI per inserimento mostre 2024; Per l’inserimento delle mostre nella piattaforma intranet e per le successive attività di verifica e di approvazione, il CDF conferma la seguente calendarizzazione, come già utilizzata per la stagione Mostre dello scorso anno 2023: -Fino al 31 marzo 2024 quale termine ultimo di inserimento per le associazioni e per i Club;
-Fino al 15 aprile 2024 per i Presidenti di Raggruppamento (verifica di rispondenza delle mostre alla nomenclatura regolamentare ed al rispetto delle relative prescrizioni, approvazione).
Le richieste di organizzazione di mostre saranno ammissibili e procedibili solo se accompagnate dal versamento di una quota pari al 30% (trenta) del costo Giudici, come previsto dall’ art. 7 del Regolamento Generale Mostre.
Varie ed eventuali;
-Il CDF chiarisce che non è consentito ai Presidenti di Raggruppamento effettuare apposite trasferte per la consegna e la restituzione dei tablet alle Associazioni Organizzatrici di mostre. In particolare dovranno essere queste ultime a farsi parte diligente per il ritiro e la riconsegna dei tablet ai presidenti regionali sottoscrivendo nell’occasione appositi verbali che faranno fede della detenzione degli stessi.
-Il CDF delibera la concessione del furgone Citroen in favore del Raggruppamento Regionale Calabria ed il furgone Fiat in favore dell’Associazione Ornitologica Trentina per le esigenze connesse alle attività di convogliamento di diverse mostre internazionali, da tenersi sia in Italia che all’estero. I furgoni dovranno essere prelevati dal deposito di Calendasco ed ivi restituiti a conclusione delle attività. Il CDF chiarisce che per il futuro la concessione dei automezzi federali (ed in generale di tutti i beni di pertinenza della federazione) sarà attivata unicamente in favore delle associazioni o dei Comitati organizzatori che si atterranno e rispetteranno le regole federali.
Sintesi verbale del Consiglio Direttivo Federale del 19 febbraio 2024
(La versione integrale è pubblicata sul sito www.foi.it/verbali)
Partecipazione a “Campania alleva” Fiera Zootecnica del Sud italia 19/21 aprile: determinazioni; Il CDF, a seguito di proposta ricevuta dal presidente, delibera la partecipazione della FOI alla Fiera Zootecnica “Campania Alleva”. L’evento si terrà a Benevento nei giorni 19-20-21 aprile 2024. Il direttore della Fiera metterà a disposizione della FOI uno spazio pre-allestito a titolo gratuito nel quale sviluppare le attività divulgative in corso di preparazione. Verrà richiesta la partecipazione e la presenza dell’Associazione Ornitologica Sannita, insistente sul territorio, e delle altre Associazioni del Raggruppamento Regionale Campano che intenderanno aderire all’iniziativa. La FOI metterà a disposizione il materiale divulgativo e le altre attrezzature occorrenti per l’allestimento dello stand.
Proposta pervenuta da Federación Ornitológica de Andalucía (FOA) per
interscambio Giudici ai rispettivi Campionati Nazionali Italia/Spagna; Il CDF esamina la proposta pervenuta dalla Federazione Ornitologica Andalusa (FOA) in ordine alla possibilità di riprendere l’interscambio di giudici (OMJ e non) ai rispettivi Campionati Nazionali. Su parere concorde del presidente dell’Ordine dei Giudici presente all’odierna riunione, il CDF delibera l’accettazione della proposta, delegando il piano attuativo della stessa all’Ordine dei Giudici, permettendosi di indicare allo stesso l’utilizzo nella scelta dei giudici di criteri meritocratici sia dal punto di vista tecnico che morale.
Varie ed eventuali;
-Il Presidente dichiara la propria disponibilità all’invio del Database soci FOI aggiornato (file contenente cognome, nome, codice RNA, codice associazione e codice Raggruppamento di appartenenza) ai Presidenti di Raggruppamento per motivazioni istituzionali, previa sottoscrizione di lettera di assunzione di responsabilità per l’utilizzo improprio e/o il-
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Attività F.O.I.
lecito dello stesso nonché di manleva in caso di richiesta di risarcimento danni che dovesse pervenire da tesserati a causa dell’utilizzo improprio o illecito dei dati personali in esso contenuti. Il file in parola verrà inviato esclusivamente ai Raggruppamenti Regionali ed Interregionali che ne facessero richiesta, in quanto tale attività non configurerebbe ipotesi di trasferimento a terzi giacché i Raggruppamenti costituiscono la rappresentanza della FOI nei rispettivi territori di competenza.
-Il CDF, con riferimento alle procedure di riconoscimento in sede COM di nuove Razze e/o nuove Mutazioni, chiarisce che l’impegno della Federazione è attestato unicamente sul costo dell’ingabbio dei soggetti (massimo 15) da sottoporre alla Commissione Giudicatrice. Non sono previsti rimborsi di trasferte, vitto e alloggio per giudici e/o allevatori dei quali si preveda la presenza nella sede dei Campionati Mondiali (ovvero altrove) per l’illustrazione delle caratteristiche dei soggetti della razza e/o mutazione in corso di riconoscimento.
-Sono nulle le deliberazioni adottate dalle assemblee regionali circa eventuali limitazioni e/o restrizioni temporali all’inserimento di mostre a ca-
lendario. È vietato prevedere a livello territoriale che vi siano vuoti temporali obbligatori e/o facoltativi fra mostre di qualunque tipologia. Violazioni del presente principio saranno ritenute rilevanti ai fini disciplinari.
-Il CDF, con riferimento alle coccarde mancanti del Campionato Mondiale di Talavera, specifica che il reintegro delle coccarde è un evento straordinario che non sarà più sostenibile in futuro. La Federazione, per andare incontro ai propri tesserati, si è fatta carico (per l’ultima volta) di questo problema. È opportuno ricordare che la coccarda è una premiazione messa a disposizione dal Comitato Organizzatore e che rientra nella responsabilità del medesimo e non in quella della FOI. È inoltre necessario ricordare che il costo del trasporto pagato oltre la quota di ingabbio dagli allevatori/espositori, copre soltanto le spese vive in quanto vengono utilizzati esclusivamente mezzi di trasporto per animali vivi in regola con la legislazione vigente e per la tutela del benessere degli animali. All’interno di questa spesa non rientrano certamente le coccarde offerte dai Comitati Organizzatori di Campionati Mondiali che purtroppo, per il malcostume di qualcuno, vengono abitualmente sottratte in tutte le manifestazioni.
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55°CAMPIONATO ITALIANO DI ORNITOLOGIA
CAMPIONATO ITALIANO
ASSOC. ORN LA LEONESSA 4 MONTICHIARI 14/12/24 22/12/24
MOSTRA INTERNAZIONALE
9ª MOSTRA ORNITOLOGICA INTERNAZIONALE "CITTÀ DI SALERNO" (EUROPEO C.O.M. ESOTICI) ASS .ORN. SALERNITANI APS 02 SALERNO 13/10/24 20/10/24
GARDA AVES SHOW - MOSTRA INTERNAZIONALE - 25° SHOW INTERNAZIONALE DEI FRINGILLIDI ED AFFINI ANCHE MUTATI "DAL GARDA ALLE ALPI"- 1° SHOW INTERNAZIONALE DEI TURDIDI ESTURNIDI ANCHE MUTATI
7ª MOSTRA INTERNAZIONALE "TRE MARI DEL MEDITERRANEO"
ASS. ORNIT. TRENTINA APS10RIVA DEL GARDA23/10/2427/10/24
ASSOCIAZIONE ORNICOLTORI PUGLIESI - APS 06 BARI 30/10/24 03/11/24
9ª MOSTRA ORNITOLOGICA INTERNAZIONALE DELLA CONCA D'ORO - TRINACRIAASS. ORN. TRINACRIA ONLUS07PALERMO03/11/2410/11/24 MOSTRA INTERNAZIONALE SOR
REGIONALE O INTERREGIONALE
CAMPIONATO INTERREGIONALE APPULO LUCANO DI ORNITOLOGIA ASS. ORN .SALENTINA 06 CARMIANO 09/10/24 13/10/24 INTERREGIONALE DEL CENTRO ITALIAASS. ORN. ANCONETANA12JESI17/10/2420/10/24
CAMPIONATO ORNITOLOGICO REGIONALE CALABRO CITTÀ DI AMANTEA
ORNITOLOGICA NAZIONALE 39ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI CHIVASSO 2024
27ª MOSTRA ORNITOLOGICA "CITTÀ DI ERICE" 2024AS. VENERE ERICINA07TRAPANI01/10/2406/10/24
ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA PATERNESE E SPECIALISTICA
ORN. PATERNESE 07 PATERNO' 02/10/24
> SPECIALISTICA FAUNA EUROPEA & XX INSECTIVORAE E 1 SPECIALISTICA TURDIDISTURNIDI - MUSCICAPIDI ASS.ORN.PATERNESE07PATERNO'02/10/2406/10/24
72ª MOSTRA NAZIONALE DI PARMA ASS. DILET. ORN. PARMENSE 08 PARMA 03/10/24 06/10/24
> SPECIALISTICA CANARINO TOPAZIOASS. DILET. ORN. PARMENSE08PARMA03/10/2406/10/24
> SPECIALISTICA CANARINO PHAEO ASS. DILET. ORN. PARMENSE 08 PARMA 03/10/24 06/10/24
> SPECIALISTICA CLUB OPALECLUB ITALIANO CANARINO OPALE08PARMA03/10/2406/10/24
47ª MOSTRA ORNITOLOGICA C.O.V.V. 09 SERRAVALLE SESIA 03/10/24 06/10/24
42ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA "CITTÀ DI SASSUOLO"ASS. ORNIC .SASSOLESI08SASSUOLO03/10/2406/10/24
64ªESPOSIZIONE ORNITOLOGICA FERRARESE - 16 MOSTRA ORNITOLOGICA DELL'EMILIA-ORIENTALE
> SPECIALISTICA LIPOCROMICO MOSAICO - 64 ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA FERRARESE
SOCIETÀ ORNITOLOGICA FERRARESE APS 08 ARGENTA 03/10/24 06/10/24
SOCIETÀ ORNITOLOGICA FERRARESE APS 08ARGENTA03/10/2406/10/24
> SPECIALISTICA ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO 08 ARGENTA 03/10/24 06/10/24
45ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI MARSALAASS. ORNIT. LILYBETANA07MARSALA08/10/2413/10/24
50ª MOSTRA ORNITOLOGICA ETNEA ASS.ORN.ETNEA 07 CATANIA 09/10/24 13/10/24
52ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI COSSERIAASS.ORN.SABAZIA14COSSERIA09/10/2413/10/24
ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA NISSENA ASS. ORNIT. NISSENA 07 CALTANISSETTA 09/10/24 13/10/24
MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI CASTROVILLARIASS.ORNIT.DEL POLLINO11CASTROVILLARI09/10/2413/10/24
1ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE NEBRODI BIRD SHOW - CITTÁ DI TORRENOVA
ASS.ORNIT.DEI NEBRODI APS 07 TORRENOVA 09/10/24 13/10/24
> SPECIALISTICA GENERE ERYTHRURA PARROT FINCHES EUROPEAN CLUBPARROT FINCHES EUROPEAN CLUB07TORRENOVA 09/10/2413/10/24
> SPECIALISTICA ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB 07 TORRENOVA 09/10/24 13/10/24
> SPECIALISTICA CLUB DEL'ESOTICOCLUB DELL’ESOTICO07TORRENOVA09/10/2413/10/24
17ª MOSTRA ORNITOLOGICA "IL QUADRILATERO" ASS. ORNIT. LEGNAGHESE 10 CEREA 10/10/24 13/10/24
> IL QUADRILATERO - SPECIALISTICA DI CLUB DIAMANTE DI GOULDCLUB DEL DIAMANTE DI GOULD10CEREA10/10/2413/10/24
> 17ª MOSTRA LEGNAGHESE "IL QUADRILATERO" - SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO PADOVANO CLUB ARRICCIATO PADOVANO 10 CEREA 10/10/24 13/10/24
5° TRIANGOLARE ORNITOLOGICOASS. ORN. RECANATESE12CASTELFIDARDO10/10/2413/10/24
PSITTACUS & CO. 2024 ASSOCIAZIONE ROMAGNOLA CANARIC. 08 FORLI' 10/10/24 13/10/24
> "PSITTACUS & CO. 2024" - SPECIALISTICA CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS 08FORLI'10/10/2413/10/24
> MOSTRA SPECIALISTICA CANARINO DI COLORE NERO "PSITTACUS & CO. 2024" ASS. E ROMAGNOLA CANARIC. 08 FORLI' 10/10/24 13/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ALTRI PSITTACIFORMI "PSITTACUS & CO. 2024"ASS. ROMAGNOLA CANARIC.08FORLI'10/10/2413/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ONDULATO DI COLORE - FORMA E POSIZIONE "PSITTACUS & CO. 2024" ASS. ROMAGNOLA CANARIC. 08 FORLI' 10/10/24 13/10/24
47ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALEASS .ORN. PORDENONESE13CORDENONS10/10/2413/10/24
> 4ª MOSTRA SPECIALISTICA DEL GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO 13 CORDENONS 10/10/24 13/10/24
> 2° SPINUS SHOW 2024-2° LOXIA SHOW 2024 HORNEMANNI MIDDLE EUROPEAN CLUB 13CORDENONS10/10/2413/10/24
2ª MOSTRA ORNITOLOGICA ISOLA DI DINO ASS. ORN. ISOLA DI DINO APS 11 PRAIA A MARE 10/10/24 13/10/24
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Denominazione Associazione
ingabbio
chiusura
CALENDARIO MOSTRE 2024 - Aggiornamenti in tempo reale sul sito www.foi.it Calendario Mostre online 2024
e/o Club Master RR Località Data
Data
MODENA
CAMPIONATO
XXI°
ASS.
23/10/24 27/10/24 MOSTRA
1° CAMPIONATO
ASS.ORN.APUANA 05 MASSA 30/10/24 03/11/24 45°
ASSOCIAZIONE
16°
A.P.A.C.O.
CERRO TANARO 06/11/24 10/11/24 MOSTRA
ASS.
26/09/24 29/09/24
06/10/24
SOCIETÀ ORNITOLOGICA 08
16/11/24 24/11/24
39°
ORNIT. NEPETINA 11 AMANTEA
ORNITOLOGICA CITTÀ DI SASSARIASS. ORNIT. SASSARI15SENNORI30/10/2403/11/24
INTERREGIONALE TOSCO/LIGURE
CAMPIONATO ORNITOLOGICO REGIONALE CAMPANO
ORNITOLOGICA ENAMUS APS 02SAN PAOLO BEL SITO05/11/2410/11/24
CAMPIONATO INTERREGIONALE PIEMONTE, VALLE D'AOSTA E LIGURIA
09
CHIVASSESE ORN. 09 CHIVASSO
XXXVI
ASS.
MOSTRA ORNITOLOGICA A.S.O.BASS. SPORTIVA ORNIT. BIELLESE09MONGRANDO10/10/2413/10/24
XIV MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE "CITTÀ DI CUSTONACI"
ASS.ORN.NUOVA DREPANUM 2006 07 CUSTONACI 15/10/24 20/10/24
MOSTRA NAZIONALE ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA CATANESE E MISTERBIANCHESE ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA CATANESE 07CATANIA15/10/2420/10/24
> SPECIALISTICA CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE 07 CATANIA 18/10/24 20/10/24
> SPECIALISTICA CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO 07CATANIA18/10/2420/10/24
2ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE A.O.C.S. " CITTÀ DI BARRAFRANCA"
ASS.ORN. CENTRO SICILIA 07 BARRAFRANCA 16/10/24 20/10/24
SORVOLIAMO LA BASSA PADANA E L'EMILIA -8ªMOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALEASS.ORN.BASSO LODIGIANO04MALEO16/10/2420/10/24
10° AVES EXPO DELLA VENEZIA ORIENTALE "SENZA CONFINI"
ASS.ORN.VENETO ORIEN. 10 CAORLE 16/10/24 20/10/24
> "MOSAICO IN MOSTRA"CLUB DEL MOSAICO10CAORLE16/10/2420/10/24
43ª MOSTRA ORNITOLOGICA CANAVESANA
ASS. ORNIT. CANAVESANA 09 LESSOLO 17/10/24 20/10/24
17ª MOSTRA ORNITOLOGICA GRUPPO LA FENICE ( CORREGGIO - MODENA )ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE08CORREGGIO 17/10/2420/10/24
> "MOSAICO IN MOSTRA" - SPECIALISTICA CLUB DEL MOSAICO CLUB DEL MOSAICO 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
> SPECIALISTICA CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS
CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS 08CORREGGIO17/10/2420/10/24
> SPECIALISTICA CLUB DEGLI PSITACCIDI CLUB DEGLI PSITACCIDI 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
> SPECIALISTICA DEL DIAMANTE MANDARINOASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE08CORREGGIO 17/10/2420/10/24
> SPECIALISTICA DEL DIAMANTE DI GOULD
ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
> SPECIALISTICA DEL CANARINO EUMOASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE08CORREGGIO 17/10/2420/10/24
> SPECIALISTICA DEL CANARINO PASTELLO
ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
> SPECIALISTICA DEL CANARINO BIANCOASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE08CORREGGIO 17/10/2420/10/24
> SPECIALISTICA DEL CANARINO ARRICCIATO DEL NORD
ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
> SPECIALISTICÀ DEL CANARINO AGATACLUB ITALIANO CANARINO AGATA08CORREGGIO17/10/2420/10/24
> SPECIALISTICA DIAMANTE CODALUNGA E POEPHILA CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA & PEOPHILA 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
> SPECIALISTICA CLUB AMICI DELL'ONDULATOCLUB AMICI DELL'ONDULATO08CORREGGIO17/10/2420/10/24
56ª MOSTRA ORNITOLOGICA "LA ROCCA" DI MONSELICE - 2ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI POLVERARA ASS.ORN.LA ROCCA 10 POLVERARA 18/10/24 20/10/24
> SPECIALISTICA DEL CANARINO SALENTINOCLUB AMICI DEL SALENTINO10POLVERARA18/10/2420/10/24
> SPECIALISTICA DI CLUB DIAMANTE DI GOULD CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD ITALIA 10 POLVERARA 18/10/24 20/10/24
26ª MOSTRA ORNITOLOGICAASS.ORN.MONZESI04BELLUSCO23/10/2427/10/24
18ª MOSTRA CITTÀ DI AGRIGENTO
ASS.ORN.AGRIGENTINA 07 AGRIGENTO 23/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA W. MALINOISASS.ORN.AGRIGENTINA07AGRIGENTO03/01/2505/01/25
MOSTRA ORNITOLOGICA DELLE ALPI OCCIDENTALI
> SPECIALISTICA CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS 09FARIGLIANO23/10/2427/10/24
65ª MOSTRA ORNITOLOGICA RAGUSANA
ASS.ORNIT.RAGUSANA 07 ISPICA 24/10/24 27/10/24 PIUME ASS.ORN.CESENATE APS 08CESENA24/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO AGATA CLUB ITALIANO CANARINO AGATA 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
> TERZA MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO BORDERBORDER CANARY CLUB ITALIANO 08CESENA24/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE LIZARD CANARY CLUB ITALIANO LIZARD CANARY CLUB ITALIANO 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DELL’ESOTICOCLUB DELL’ESOTICO 08CESENA24/10/2427/10/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZONALE IRISH CANARY CLUB IRISH CANARY CLUB ITALIA 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA CLUB DEL CARDINALINO ED ALTRI SPINUS CLUB ITALIANO CARDINALINO08CESENA24/10/2427/10/24 > SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DEL CANARINO LIPOCROMICO A FATTORE BIANCO
ITALIANO DEL CANARINO LIPOCROMICO
> MOSTRA SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO NERO PERLA CLUB DEL CANARINO NERO PERLA 08
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB JAPAN HOSOJAPAN HOSO CANARY CLUB 08CESENA24/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB 08
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO MALINOIS ASS.ORN.CESENATE APS08CESENA24/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA GENERE ERYTHRURA PARROT FINCHES EUROPEAN CLUB PARROT FINCHES EUROPEAN CLUB 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DEL NEGRITO DELLA BOLIVIACLUB NEGRITO DELLA BOLIVIA08CESENA24/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO 08 CESENA
> SPECIALISTICA DEL CANARINO JASPE CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE 8CESENA24/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE HORNEMANNI MIDDLE EUROPEAN CLUB "SPINUS IN ROMAGNA & CO" HORNEMANNI MIDDLE EUROPEAN CLUB 8 CESENA 24/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO PADOVANOCLUB ARRICCIATO PADOVANO08CESENA24/10/2427/10/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARIN RHEINLANDER CLUB ITALIANO DEL CANARINO RHEINLANDER 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO 08CESENA24/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB AMICI DELL'ONDULATO CLUB AMICI DELL'ONDULATO 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLACLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA8CESENA24/10/2427/10/24
60 NUMERO 5/6- 2024
ASS.ORNIT.CUNEESE 09 FARIGLIANO 23/10/24 27/10/24
A FATTORE BIANCO 08 CESENA 24/10/24 27/10/24 > SPECIALISTICA
CLUB
08CESENA24/10/2427/10/24
CLUB
CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE
ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE
CESENA
24/10/24 27/10/24
CESENA
24/10/24 27/10/24
24/10/24 27/10/24
> "MOSAICO IN MOSTRA" - SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DEL MOSAICO MOSAICO CLUB DEL MOSAICO MOSAICO 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO ITALIANO 8CESENA24/10/2427/10/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO DEL CANARINO ARLECCHINO PORTOGHESE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE 08 CESENA 25/10/24 27/10/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE 08CESENA25/10/2427/10/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE SCOTCH CANARY CLUB ITALIANO SCOTCH CANARY CLUB ITALIANO 08 CESENA 25/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE GENERE FRINGILLAASS.ORN. CESENATE APS08CESENA25/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE NORWICH CANARY CLUB ITALIANO NORWICH CANARY CLUB ITALIANO 08 CESENA 25/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA CLUB CIUFFATO TEDESCOCLUB CIUFFATO TEDESCO08CESENA25/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ITALIAN GLOSTER SOCIETY ITALIAN GLOSTER SOCIETY 08 CESENA 25/10/24 27/10/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO 08CESENA25/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE GENERE PASSER ASS.ORN.CESENATE APS 08 CESENA 25/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO SELVATICO ED ALTRI SERINUSASS.ORN.CESENATE APS08CESENA25/10/2427/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO CRESTED CLUB ITALIANO CRESTED 08 CESENA 25/10/24 27/10/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE YORKSHIRE CANARY CLUB YORKSHIRE CANARY CLUB ITALIANO 08CESENA25/10/2427/10/24
MEETING ORNITOLOGICO ALPE ADRIA ASS. ORNIT. FRIULANA 13 MARTIGNACCO 24/10/24 27/10/24
12ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI MONTEGROTTO TERME 73ª MOSTRA ORNITOLOGICA DI PADOVA
ASS.PADOVANA ORN.10MONTEGROTTO TERME24/10/2427/10/24
64ª MOSTRA ORNITOLOGICA A.P.O.N. A.P.O.N. 09 NOVARA 25/10/24 27/10/24
30ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI AUGUSTA E 2ª EDIZIONE ARRICCIATI IN FESTAASS. ORNIT. MEGARA IBLEA07AUGUSTA29/10/2403/11/24
> SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO DEL SUD E GIBBER ITALICUS
CLUB ARRICCIATO DEL SUD E GIBBER ITALICUS 07 AUGUSTA 01/11/24 03/11/24
MOSTRA ORNITOLOGICA RONCHI DEI LEGIONARIASS. ISONTINA ORNITOLOGICA13RONCHI DEI LEGIONARI30/10/2403/11/24
MOSTRA ORNITOLOGICA MESSINESE
ASS. ORN. MESSINESE 07 MESSINA 30/10/24 03/11/24
52ª MOSTRA ORNITOLOGICA DELLA CASTELLANAASS.CASTELL.ORN.10 CASTELFRANCO VENETO 30/10/2403/11/24
MOSTRA VALCONCA 2024 ASS.ADRIATICA ALLEV. 08 MORCIANO DI ROMAGNA 31/10/24 03/11/24
> SPECIALISTICA CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD ITALIA 08 MORCIANO DI ROMAGNA 31/10/2403/11/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE "FRINGILLIA + IBRIDIA 2024"
ASS.ADRIATICA ALLEV. 08 MORCIANO DI ROMAGNA 01/11/24 03/11/24
> SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO SELVATICOCLUB DEL CANARINO SELVATICO08 MORCIANO DI ROMAGNA 01/11/2403/11/24
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO 08 MORCIANO DI ROMAGNA 01/11/24 03/11/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB AGI CLUB ARRICCIATO GIGANTE ITALIANO 08 MORCIANO DI ROMAGNA 01/11/2403/11/24
MOSTRA ORNITOLOGICA COSENTINA AS. ORN. COSENTINA ONLUS 11 COSENZA 06/11/24 10/11/24
> SPECIALISTICÀ DEL CANARINO AGATACLUB ITALIANO CANARINO AGATA11COSENZA06/11/2410/11/24
> SPECIALISTICA CANARINO RAZZA SPAGNOLA CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA 11 COSENZA 08/11/24 10/11/24
M.I.O.S. - MOSTRA ITALIANA ORNICOLTORI SPORTIVIA.O.B.A.04ABBIATEGRASSO06/11/2410/11/24
> M.I.O.S. 2024 - SPECIALISTICA CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE 04 ABBIATEGRASSO 06/11/24 10/11/24
> M.I.O.S. SPECIALISTICA LIZARD CANARY CLUB ITALIANOLIZARD CANARY CLUB ITALIANO04ABBIATEGRASSO06/11/2410/11/24
> M.I.O.S. 2024- SPECIALISTICA GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO 04 ABBIATEGRASSO 06/11/24 10/11/24 IL SALONE DEI FRINGILLIDI CON IL COLORE IN FESTA SUL TIRRENO - 2ª ED. MOSTRA A.T.P.ASS. ORNIT. PAOLANA11PAOLA07/11/2410/11/24
> SPECIALISTICA CLUB CARDINALINO CLUB ITALIANO CARDINALINO DEL VENEZUELA ED ALTRI SPINUS 11 PAOLA 07/11/24 10/11/24
> "MOSAICO IN MOSTRA"CLUB DEL MOSAICO11PAOLA07/11/2410/11/24
> SPECIALISTICA CLUB OPALE CLUB ITALIANO CANARINO OPALE 11 PAOLA 07/11/24 10/11/24
> SPECIALISTICA CLUB NEGRITO DELLA BOLIVIACLUB NEGRITO DELLA BOLIVIA11PAOLA08/11/2410/11/24
61ª MOSTRA ORNITOLOGICA APOV-AOA "CONTATTO NATURA 2024" - 2° SPETTACOLO DEL GLOSTER A.P.O.V. 10 BREGANZE 07/11/24 10/11/24
70ª MOSTRA ORNITOLOGICA "CITTÀ DEI MILLE"ASS. ORN. BERGAMASCA04CHIUDUNO07/11/2410/11/24
2ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI PONTECORVO ASSOCIAZIONE ORNIT. PONTECORVESE B. FAVOCCIA 03 PONTECORVO
10/11/24 4ª MOSTRA ORNITOLOGICA ''CITTÀ DI NOTO''ASS. ORN. VAL DI NOTO APS07NOTO07/11/2410/11/24
> SPECIALISTICA CLUB ITALIAN ZEBRAVINKEN ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB 07 NOTO 06/11/24 10/11/24
> SPECIALISTICA CLUB DELL'ESOTICOCLUB DELL’ESOTICO07NOTO06/11/2410/11/24
> SPECIALISTICA CANARINO RAZZA SPAGNOLA CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA 07 NOTO 07/11/24 10/11/24
41ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI AVOLAASS. ORNIT .AVOLESE07AVOLA12/11/2417/11/24
MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE
NUMERO 5/6- 2024 61
07/11/24
ASAU-VSV A.S.A.U.-V.S.V.
LAIVES 13/11/24 17/11/24
ASS.ORNIT.SARDA
CAGLIARI 03/12/24 08/12/24
CLUB
LETOJANNI 03/12/24 08/12/24
CLUB
10
MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI TERRALBAASS.ORN.ARBORENSE15TERRALBA13/11/2417/11/24 MOSTRA CITTA DI CAGLIARI
15
XXVIII MOSTRA ORNITOLOGICA ACESEASS.ORNITOl.ACESE07LETOJANNI03/12/2408/12/24 > SPECIALISTICA DIAMANTE CODAUNGA E POEPHILA
DEL DIAMANTE CODALUNGA & PEOPHILA 07
> SPECIALISTICÀ DEL CANARINO AGATACLUB ITALIANO CANARINO AGATA07LETOJANNI03/12/2408/12/24 > SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO LIPOCROMICO A FATTORE BIANCO
ITALIANO DEL CANARINO LIPOCROMICO A FATTORE BIANCO 07 LETOJANNI 03/12/24 08/12/24 MOSTRA NAZIONALE DI REGGIO CALABRIAASS. ORN. FATA MORGANA11REGGIO DI CALABRIA04/12/2408/12/24
1ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE COLONNELLA ASS. ORN. TERAMANA 01 COLONNELLA 06/12/24 08/12/24 16ª MOSTRA ORNITOLOGICA DEL VENETO ORIENTALE CANARINI DA CANTOASS. ORN. VENETO ORIEN.10PORTOGRUARO10/01/2512/01/25
SPECIALISTICA DEL TIMBRADO
DEL TIMBRADO ITALIA 10 PORTOGRUARO 10/01/25 12/01/25 MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DI ASSOCIAZIONE O DI CLUB "LOVEBIRD" - SPECIALISTICA CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS 08 REGGIO NELL'EMILIA 31/05/24 02/06/24 11ª MOSTRA INTERNAZIONALE SPECIALISTICA "COLORADO" ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE 08REGGIO NELL'EMILIA31/05/2402/06/24 MOSTRA SPECIALISTICA C.A.D.O.
ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE 08REGGIO NELL'EMILIA20/09/2422/09/24
ZEBRAS 2024 - SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DELL'ESOTICO CLUB DELL’ESOTICO 08
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB "ZEBRAS 2024"ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB08REGGIO NELL'EMILIA20/09/2422/09/24
ERYTHRURA 2024 A.O.C.A. 01 LANCIANO 25/09/24 29/09/24
> ERYTHRURA 2024 - SPECIALISTICA PARROT FINCHES EUROPEAN CLUBPARROT FINCHES EUROPEAN01LANCIANO25/09/2429/09/24
> ERYTHRURA 2024 - SPECIALISTICA CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE 01 LANCIANO 25/09/24 29/09/24
> ERYTHRURA 2024-SPECIALISTICA DIAMANTE CODALUNGA E POEPHILA CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA & PEOPHILA 01LANCIANO25/09/2429/09/24
SPECIALISTICA ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB 07 TORRENOVA 09/10/24 13/10/24
SPECIALISTICA CLUB DEL'ESOTICOCLUB DELL’ESOTICO07TORRENOVA09/10/2413/10/24 "PSITTACUS & CO. 2024" - SPECIALISTICA CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS 08 FORLI' 10/10/24 13/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ONDULATO DI COLORE - FORMA E POSIZIONE "PSITTACUS & CO. 2024" ASS. ROMAGNOLACANARIC.08FORLI'10/10/2413/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ALTRI PSITTACIFORMI "PSITTACUS & 08 CO. 2024" ASS. ROMAGNOLA CANARIC. 08 FORLI' 10/10/24 13/10/24
2° SPINUS SHOW 2024-2° LOXIA SHOW 2024 HORNEMANNI MIDDLE EUROPEAN CLUB 13CORDENONS10/10/2413/10/24
4ª MOSTRA SPECIALISTICA DEL GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO 13 CORDENONS 10/10/24 13/10/24 "MOSAICO IN MOSTRA"CLUB DEL MOSAICO10CAORLE16/10/2420/10/24
SPECIALISTICA DEL DIAMANTE MANDARINO ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
SPECIALISTICA CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE 07CATANIA18/10/2420/10/24
SPECIALISTICA CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO 07 CATANIA 18/10/24 20/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE HORNEMANNI MIDDLE EUROPEAN CLUB "SPINUS IN ROMAGNA & CO" HORNEMANNI MIDDLE EUROPEAN CLUB 08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE LIZARD CANARY CLUB ITALIANO LIZARD CANARY CLUB ITALIANO 08 CESENA 24/10/24 27/10/24 TERZA MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO BORDERBORDER CANARY CLUB ITALIANO08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA CLUB DEL CARDINALINO ED ALTRI SPINUS " PIUME " CLUB ITALIANO CARDINALINO DEL VENEZUELA ED ALTRI SPINUS 08 CESENA
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLACLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA08CESENA24/10/2427/10/24
MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO RHEINLANDER CLUB ITALIANO DEL CANARINO RHEINLANDER 08 CESENA 24/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DEL NEGRITO DELLA BOLIVIACLUB NEGRITO DELLA BOLIVIA08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO MALINOIS WATERSLAGER ASS.ORN.CESENATE APS 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB AMICI DELL'ONDULATOCLUB AMICI DELL'ONDULATO08CESENA24/10/2427/10/24
MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB JAPAN HOSO JAPAN HOSO CANARY CLUB 08 CESENA 24/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO 08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB 08
24/10/24 27/10/24 "MOSAICO IN MOSTRA" - SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB MOSAICOCLUB DEL MOSAICO08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DELL’ESOTICO CLUB DELL’ESOTICO 08
MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZONALE IRISH CANARY CLUB ITALIAIRISH CANARY CLUB ITALIA08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DEL CANARINO LIPOCROMICO A FATTORE BIANCO CLUB ITALIANO DEL CANARINO LIPOCROMICO A FATTORE BIANCO 08
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE YORKSHIRE CANARY CLUB YORKSHIRE CANARY CLUB ITALIANO 08CESENA25/10/2427/10/24
MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE 08
MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO DEL CANARINO ARLECCHINO PORTOGHESE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE 08CESENA25/10/2427/10/24
MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO 08
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE NORWICH CANARY CLUB ITALIANONORWICH CANARY CLUB ITALIANO08CESENA25/10/2427/10/24 MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE SCOTCH CANARY CLUB ITALIANO
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO SELVATICO ED
62 NUMERO 5/6- 2024
2024 CLUB AMICI DELL'ONDULATO 08 REGGIO NELL'EMILIA 13/09/24 15/09/24 ZEBRAS 2024 - SPECIALISTICA
DEL GIAPPONE CLUB
>
CLUB
CLUB ITALIANO PASSERO
REGGIO NELL'EMILIA 20/09/24 22/09/24
27/10/24
24/10/24
27/10/24
27/10/24
CESENA
CESENA 24/10/24 27/10/24
CESENA
24/10/24 27/10/24
27/10/24
CESENA 25/10/24
CESENA
SCOTCH CANARY CLUB ITALIANO 08 CESENA 25/10/24 27/10/24 SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO CRESTEDCLUB ITALIANO CRESTED08CESENA25/10/2427/10/24
25/10/24 27/10/24
27/10/24
ALTRI SERINUSASS.ORN.CESENATE APS08CESENA25/10/2427/10/24 SPECIALISTICA INTERNAZIONALE GENERE FRINGILLA ASS.ORN.CESENATE APS 08 CESENA 25/10/24 27/10/24 SPECIALISTICA INTERNAZIONALE GENERE PASSERASS.ORN.CESENATE APS08CESENA25/10/2427/10/24 MYPARROT CLUB DEGLI PSITACCIDI 09 AIRASCA 30/10/24 03/011/24 SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO 08MORCIANO DI ROMAGNA01/011/2403/011/24 SPECIALISTICA INTERNAZIONALE "FRINGILLIA + IBRIDIA 2024" ASS.ADRIATICA ALLEV. 08 MORCIANO DI ROMAGNA 01/011/24 03/011/24 MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB AGI CLUB ARRICCIATO GIGANTE ITALIANO 08MORCIANO DI ROMAGNA01/011/2403/011/24
SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ITALIAN GLOSTER SOCIETY ITALIAN GLOSTER SOCIETY 08 CESENA 25/10/24
SPECIALISTICA CANARINO RAZZA SPAGNOLACLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA07NOTO07/011/2410/011/24
SPECIALISTICA CLUB CARDINALINO ED ALTRI SPINUS " HORNEMANNI " CLUB ITALIANO CARDINALINO DEL VENEZUELA ED ALTRI SPINUS 13
2° CAMPIONATO EUROPEO COM -12° CARDUELID'IN SHOW 2024HORNEMANNI MIDDLE EUROPEAN13TRIVIGNANO UDINESE07/011/2410/011/24
VOLARE - SPECIALISTICA LIZARD CANARY CLUB ITALIANO LIZARD CANARY CLUB ITALIANO 01 MONTESILVANO 08/011/24 10/011/24
SPECIALISTICA CANARINO RAZZA SPAGNOLACLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA11COSENZA08/011/2410/011/24
11° MEETING ORNITOLOGICO CAMPANO ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 02 ROCCAPIEMONTE 06/012/24 08/012/24
> SPECIALISTICA DEL CANARINO SALENTINOCLUB AMICI DEL SALENTINO02ROCCAPIEMONTE06/012/2408/012/24
> SPECIALISTICA CIUFFATO TEDESCO CLUB CIUFFATO TEDESCO 02 ROCCAPIEMONTE 06/012/24 08/012/24
> SPECIALISTICA DEL FIORINO - XIV TROFEO UMBERTO ZINGONICLUB DEL FIORINO02ROCCAPIEMONTE06/012/2408/012/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO DEL CANARINO ARLECCHINO PORTOGHESE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE 02 ROCCAPIEMONTE
> MOSTRA SPECIALISTICA CLUB ITALIANO BOSSUCLUB ITALIANO BOSSU02ROCCAPIEMONTE06/012/2408/012/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE 02 ROCCAPIEMONTE 06/012/24 08/012/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO RHEINLANDER CLUB ITALIANO DEL CANARINO RHEINLANDER 02ROCCAPIEMONTE06/012/2408/012/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO 02
> SPECIALISTICA CANARINO RAZZA SPAGNOLACLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA02ROCCAPIEMONTE06/012/2408/012/24
> SPECIALISTICA FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO FIFE FANCY CANARYCLUB ITALIANO
> SPECIALISTICA INTERNAZIONALEDI IRISH CLUB ITALIAIRISH CANARY CLUB ITALIA02ROCCAPIEMONTE06/012/2408/012/24
> SPECIALISTICA IGS ITALIAN GLOSTER SOCIETY 02 ROCCAPIEMONTE 06/012/24 08/012/24
> MOSTRA SPECIALISTICA CLUB JAPAN HOSOJAPAN HOSO CANARY CLUB02ROCCAPIEMONTE06/012/2408/012/24
> SPECIALISTICA LIZARD CANARY CLUB ITALIANO - MEETING ORNITOLOGICO CAMPANO LIZARD CANARY CLUB ITALIANO 02
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE NORWICH CANARY CLUB ITALIANONORWICH CANARY CLUB ITALIANO02ROCCAPIEMONTE06/012/2408/012/24
> MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE SCOTCH CANARY CLUB ITALIANO SCOTCH CANARY CLUB ITALIANO 02
> SPECIALISTICA CLUB YORKSHIREYORKSHIRE CANARY
SALENTINA 06 STERNATIA 14/06/24 16/06/24 > SPECIALISTICA DIAMANTE CODALUNGA E POEPHILACLUB DEL DIAMANTE06STERNATIA14/06/2416/06/24 MOSTRA NAZIONALE DIAMANTE DI GOULD
ERYTHRURA 2024 - SPECIALISTICA CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONECLUB ITALIANO PASSERO DEL01LANCIANO25/09/2429/09/24
ERYTHRURA 2024-SPECIALISTICA DIAMANTE CODALUNGA E POEPHILA
CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA & PEOPHILA 01 LANCIANO 25/09/24 29/09/24
ERYTHRURA 2024 - SPECIALISTICA PARROT FINCHES EUROPEAN CLUBPARROT FINCHES EUROPEAN01LANCIANO25/09/2429/09/24
SPECIALISTICA FAUNA EUROPEA & XX INSECTIVORAE E 1 SPECIALISTICA TURDIDISTURNIDI - MUSCICAPIDI
ASS.ORN. PATERNESE 07 PATERNO' 02/10/24 06/10/24
SPECIALISTICA LIPOCROMICO MOSAICO - 64 ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA FERRARESE SOCIETÀ ORNITOLOGICA FERRARESE APS 08ARGENTA03/10/2406/10/24
SPECIALISTICA ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO 08 ARGENTA 03/10/24 06/10/24
SPECIALISTICA CANARINO PHAEOASS.DILET.ORN.PARMENSE08PARMA03/10/2406/10/24
SPECIALISTICA CANARINO TOPAZIO ASS.DILET.ORN.PARMENSE 08 PARMA 03/10/24 06/10/24
SPECIALISTICA CLUB OPALECLUB ITALIANO
MOSTRA SPECIALISTICA CANARINO DI COLORE NERO "PSITTACUS & CO. 2024"ASS. ROMAGNOLA CANARIC.08FORLI'10/10/2413/10/24 17ª MOSTRA LEGNAGHESE
NUMERO 5/6- 2024 63
EUROPEAN GLOSTER SHOW ITALIAN GLOSTER SOCIETY
PEDARA 01/011/24 03/011/24
7
07
M.I.O.S. 2024- SPECIALISTICA GLOSTER CANARY CLUB ITALIANOGLOSTER CANARY CLUB ITALIANO04ABBIATEGRASSO06/011/2410/011/24
LIZARD
ABBIATEGRASSO
M.I.O.S. SPECIALISTICA LIZARD CANARY CLUB ITALIANO
CANARY CLUB ITALIANO 04
06/011/24 10/011/24
SPECIALISTICA CLUB DELL'ESOTICOCLUB DELL’ESOTICO07NOTO06/011/2410/011/24 SPECIALISTICA CLUB ITALIAN ZEBRAVINKEN ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB 07 NOTO 06/011/24 10/011/24
07/011/24 10/011/24
TRIVIGNANO UDINESE
06/012/24 08/012/24
06/012/24 08/012/24
ROCCAPIEMONTE
ROCCAPIEMONTE 06/012/24 08/012/24
02
ROCCAPIEMONTE 06/012/24 08/012/24
ROCCAPIEMONTE 06/012/24 08/012/24
CLUB02ROCCAPIEMONTE06/012/2408/012/24
IN FESTA CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER 08 FORLI' 27/012/24 30/012/24
GLOSTER SOCIETY04SENAGO04/01/2505/01/25 WATERSLAGER SHOW 225 CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER 10 VICENZA 30/01/25 02/02/25 MOSTRA SPECIALISTICA DI ASSOCIAZIONE O DI CLUB MOSTRA SPERIMENTALE "BIRDS SHOW" SPECIALE PSITTACIDI ASS.ORN. SALENTINA 06 STERNATIA 14/06/24 16/06/24 MOSTRA SPERIMENTALE "BIRDS SHOW" SPECIALE ONDULATIASS.ORN. SALENTINA06STERNATIA14/06/2416/06/24 MOSTRA
ASS.ORN.
ASS.ORN.DI
CANTO
3 IGBA CONTINENTAL SHOWITALIAN
SPERIMENTALE "BIRDS SHOW" SPECIALE ESTRILDIDI
FRANCIACORTA 04 TRAVAGLIATO 05/09/24 08/09/24
PARROT
07 TORRENOVA 09/10/24 13/10/24
"IL QUADRILATERO" - SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO PADOVANO CLUB ARRICCIATO PADOVANO 10 CEREA 10/10/24 13/10/24 IL QUADRILATERO - SPECIALISTICA DI CLUB DIAMANTE DI GOULD CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD ITALIA 10CEREA10/10/2413/10/24 "MOSAICO IN MOSTRA" - SPECIALISTICA CLUB DEL MOSAICO CLUB DEL MOSAICO 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24 SPECIALISTICA CLUB DEGLI PSITACCIDICLUB DEGLI PSITACCIDI08CORREGGIO17/10/2420/10/24 SPECIALISTICA DEL CANARINO BIANCO ASS. SPORTIVA ORNIT. CORREGGESE 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24 SPECIALISTICA DEL CANARINO EUMO ASS. SPORTIVA ORNIT. CORREGGESE 08CORREGGIO17/10/2420/10/24 SPECIALISTICA DEL CANARINO ARRICCIATO DEL NORD ASS. SPORTIVA ORNIT. CORREGGESE 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24 SPECIALISTICA CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS 08CORREGGIO17/10/2420/10/24 SPECIALISTICÀ DEL CANARINO AGATA CLUB ITALIANO CANARINO AGATA 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
CANARINO OPALE08PARMA03/10/2406/10/24 SPECIALISTICA GENERE ERYTHRURA PARROT FINCHES EUROPEAN CLUB
FINCHES EUROPEAN CLUB
SPECIALISTICA DIAMANTE CODALUNGA E POEPHILA
CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA & PEOPHILA 08CORREGGIO17/10/2420/10/24
SPECIALISTICA CLUB AMICI DELL'ONDULATO CLUB AMICI DELL'ONDULATO 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
SPECIALISTICA DEL DIAMANTE DI GOULD ASS. SPORTIVA ORNIT. CORREGGESE 08CORREGGIO17/10/2420/10/24
SPECIALISTICA DEL CANARINO PASTELLO ASS. SPORTIVA ORNIT. CORREGGESE 08 CORREGGIO 17/10/24 20/10/24
SPECIALISTICA DI CLUB DIAMANTE DI GOULD
CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD ITALIA 10POLVERARA18/10/2420/10/24
SPECIALISTICA DEL CANARINO SALENTINO CLUB AMICI DEL SALENTINO 10 POLVERARA 18/10/24 20/10/24
SPECIALISTICA CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS 09FARIGLIANO23/10/2427/10/24
SPECIALISTICA ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
SPECIALISTICA CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE
MOSTRA SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO NERO PERLA
CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE 08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO AGATACLUB ITALIANO CANARINO AGATA08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA GENERE ERYTHRURA PARROT FINCHES EUROPEAN CLUB PARROT FINCHES EUROPEAN CLUB
SPECIALISTICA CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO
VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO 08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA DEL CANARINO JASPE CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE 08 CESENA 24/10/24 27/10/24
SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO PADOVANOCLUB ARRICCIATO PADOVANO08CESENA24/10/2427/10/24
SPECIALISTICA CLUB CIUFFATO TEDESCO CLUB CIUFFATO TEDESCO 08 CESENA 25/10/24 27/10/24
MYPARROT - SPECIALISTICA CLUB AMICI DELL'ONDULATOCLUB AMICI DELL'ONDULATO09AIRASCA30/10/2403/11/24
SPECIALISTICA CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD
SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO SELVATICOCLUB DEL CANARINO SELVATICO08 MORCIANO DI ROMAGNA 01/11/2403/11/24
SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO DEL SUD E GIBBER ITALICUS CLUB ARRICCIATO DEL SUD E GIBBER ITALICUS 07 AUGUSTA 01/11/24 03/11/24
SPECIALISTICÀ DEL CANARINO AGATACLUB ITALIANO CANARINO AGATA11COSENZA06/11/2410/11/24
M.I.O.S. 2024 - SPECIALISTICA CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE 04 ABBIATEGRASSO 06/11/24 10/11/24 "MOSAICO IN MOSTRA"CLUB DEL MOSAICO11PAOLA07/11/2410/11/24
SPECIALISTICA CLUB CARDINALINO
CLUB ITALIANO CARDINALINO DEL VENEZUELA ED ALTRI SPINUS 11 PAOLA 07/11/24 10/11/24
SPECIALISTICA CLUB OPALECLUB ITALIANO CANARINO OPALE11PAOLA07/11/2410/11/24
SPECIALISTICA DEL NEGRITO DELLA BOLIVIA CLUB NEGRITO DELLA BOLIVIA 11 PAOLA 08/11/24 10/11/24
VOLARE- SPECIALISTCA CLUB ITALIANO CRESTEDCLUB ITALIANO CRESTED01MONTESILVANO08/11/2410/11/24
VOLARE - SPECIALISTICA ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIANO 01
MALINOIS WATERSLAGER - TRAPANICLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER07TRAPANI 29/11/2401/12/24
20° TROFEO G.O.R. CANARINI DA CANTO MALINOIS WATERSLAGER
SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO LIPOCROMICO A FATTORE BIANCO CLUB ITALIANO DEL CANARINO LIPOCROMICO A FATTORE BIANCO 07LETOJANNI03/12/2408/12/24
SPECIALISTICA DEL CANARINO AGATA CLUB ITALIANO CANARINO AGATA 07 LETOJANNI 03/12/24 08/12/24
SPECIALISTICA DIAMANTE CODAUNGA E POEPHILA CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA & PEOPHILA 07LETOJANNI03/12/2408/12/24
MOSTRA SPERIMENTALE "CARDUELIS
> SPECIALISTICA CLUB VERDONE-CROCIERE- CIUFFOLOTTO MESSICANO CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO 06FOGGIA06/12/2408/12/24
COLORI AL SUD ASS.ORN.SUD BARESI 06 GIOIA DEL COLLE 07/12/24 08/12/24
SPECIALISTICA DEL CANARINO OPALEASS.ORN.SUD BARESI06GIOIA DEL COLLE07/12/2408/12/24
> SPECIALISTICA DEL JASPE
CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE 06 GIOIA DEL COLLE 07/12/24 08/12/24
> MOSTRA SPECIALISTICA DEL PHAEO & TOPAZIO CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO 06GIOIA DEL COLLE07/12/2408/12/24
> SPECIALISTICA DEL CANARINO BIANCO
CLUB ITALIANO DEL CANARINO LIPOCROMICO A FATTORE BIANCO 06 GIOIA DEL COLLE 07/12/24 08/12/24
> SPECIALISTICA DEL CANARINO AGATACLUB ITALIANO CANARINO AGATA06GIOIA
SPECIALISTICA DEL TIMBRADO CLUB DEL TIMBRADO ITALIA 10 PORTOGRUARO 10/01/25 12/01/25
MOSTRA DIVULGATIVA
AMICI VOLANTI 5° EDIZIONEASS. ORN. LIVORNESE05LIVORNO05/05/2405/05/24
ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA NISSENA ASS. ORNIT. NISSENA 07 CALTANISSETTA 06/09/24 08/09/24
159ª FIERA AUTUNNALE BESTIAME MERCI E UVE- CASELLE LANDI 2024ASS.ORN.BASSO LODIGIANO04CASELLE LANDI08/09/2408/09/24
I SASSI CON LE ALI
ASS.ORN.LUCANI 06 MATERA 14/09/24 15/09/24
MOSTRA DIVULGATIVA DI REGGIO CALABRIAASS. ORN. FATA MORGANA11REGGIO DI CALABRIA09/10/2413/10/24 MOSTRA DIVULGATIVA CITTÀ DI CROTONE ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA LA FENICE 11 CROTONE 08/11/24 10/11/24
232ª FIERA AGRICOLA DI CODOGNO 2024ASS.ORN.BASSO LODIGIANO04CODOGNO12/11/2413/11/24 ORNISANNIO MOSTRA DIVULGATIVA
ORNIT. ACERRANA NOLANA APS 02SOMMA VESUVIANA11/01/2512/01/25 GIORNATA ORNITOLOGICA "AL BORGO"
ORNIT. AMANTIA 11 AMANTEA 01/02/25 02/02/25 GIORNATA ORNITOLOGICA 225ASS. ORNIT. BRUTIA11LAMEZIA TERME16/02/2516/02/25
64 NUMERO 5/6- 2024
CLUB
CESENA 24/10/24 27/10/24
DEL CANARINO NERO PERLA 08
CESENA
08
24/10/24 27/10/24
CLUB
CLUB
MORCIANO
ROMAGNA 31/10/24 03/11/24
DEL DIAMANTE DI GOULD ITALIA 08
DI
MONTESILVANO 08/11/24 10/11/24
LIRI 29/11/24 01/12/24
GRUPPO ORN.ROMANO 03 ISOLA DEL
ASS.ORN.CAPIT.FEDERICO
06 FOGGIA 06/12/24 08/12/24
2024"
II
DEL COLLE07/12/2408/12/24 CANTO IN
ASS.HARZISTI ITALIANI 08 FORLI' 28/12/24 30/12/24 SPECIALISTICA
FESTA
W. MALINOISASS. ORN. AGRIGENTINA07AGRIGENTO03/01/2505/01/25
REGIONALE PLURISETTORIALE
BORGHETTO
2024 ASS.ORN.BASSO LODIGIANO
BORGHETTO
05/05/24
52ª FIERA
-
LODIGIANO -
04
LODIGIANO 04/05/24
ASS.
ASS.
ASS. ORNIT. SANNITA APS 02 MONTESARCHIO 15/11/24 17/11/24 MOSTRA AGRIGENTOASS .ORN. AGRIGENTINA07AGRIGENTO03/01/2505/01/25 MOSTRA DIVULGATIVA DELLA BEFANA
ORNIT .VIBONESE 11 VIBO VALENTIA 04/01/25 06/01/25 IX EDIZIONE SCOTCH DAY
ASSOCIAZIONE