Italia Ornitologica Giugno Luglio 2019

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Rivista mensile di Ornitologia Scientifica - Tecnica - Pratica Organo Ufficiale della F.O.I.-Onlus

ANNO XLV numero 6-7 Giugno-Luglio 2019

Estrildidi-Fringillidi-Ibridi

Canarini di Forma e Posizione Lisci

Ondulati e altri Psittaciformi

Canarini di Colore

Il Becco d’argento

Australian plainhead canary

I Lori dal cappuccio nero

I Canarini mulatti



ANNO XLV NUMERO 6 7 GIUGNO LUGLIO 2019

sommario Argomenti a favore dell’allevamento Giovanni Canali

Il Becco d’argento: semplicità e soddisfazione selettiva Francesco Faggiano

Il normale grigio Giovanni Fogliati

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I padri dell’ornitologia italiana Giovanni Maffei

32 Orni-flash News al volo dal web e non solo 34 I Canarini mulatti Osvaldo Vitorino Oliveira e Ubitrain Gross Alencastro 36 Roberto Basso

Intervista al prof. Riccardo Stradi

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Giovanni Canali

Gli ibridi del genere Fringillia

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Piercarlo Rossi

Ondulati e altri Psittaciformi

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Basilikòs Pierluigi Mengacci

Canarini di Forma e Posizione Arricciati

Australian plainhead canary Giorgio de Baseggio

Insegnare e apprendere Francesco Di Giorgio

Padovano Major o Minor? Bruno Novelli

Convegno Albatros 2019 Riccardo Rigato

Negrito della Bolivia x Canarino Renzo Esuperanzi

Pagina aperta Argomenti a tema

I Lori dal cappuccio nero (Lorius lory - Linneo 1758) Guglielmo Petrantoni AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ: Segreteria F.O.I.-Onlus Via Caorsana, 94 - Località Le Mose 29122 Piacenza Tel. 0523.593403 - Fax 0523.571613 Web: www.foi.it - E-mail: redazione@foi.it

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Canarini di Colore

Estrildidi Fringillidi Ibridi

Lettere in Redazione Verbale Consiglio Direttivo del 17-18 maggio 2019 Calendario Mostre 2019

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Editoriale

Argomenti a favore dell’allevamento di G IOVANNI CANALI, foto G. P ETRANTONI e FOI

G

iustissimo proteggere le specie selvatiche, in natura, soprattutto quando sono a rischio di estinzione. Tuttavia è errato e controproducente ostacolare l’allevamento delle medesime, visto che è una delle più efficaci salvaguardie. Il concetto di specie protetta non andrebbe esteso a quella parte della specie che vive e si riproduce in ambiente controllato, specialmente se da tempo domestica. Questo semplicissimo e basilare principio eviterebbe, se recepito, la maggior parte dei problemi. Purtroppo però non lo è. L’allevamento è stato più di una volta il baluardo contro l’estinzione. Ci sono anche esempi ben noti, come quello dell’Oca delle Hawaii (Branta sadvincensis) detta “nene” dai nativi con una onomatopeia, se non è estinta lo si deve ad alcuni allevatori inglesi i cui soggetti sono stati reintrodotti alle isole Hawaii prima della definitiva estinzione di tale specie in natura. Purtroppo con l’Ara di Spix (Cyanopsitta spixiis) siamo arrivati tardi, anche se di poco, ed in natura si

è estinta. Tuttavia essendo tuttora presente allo stato domestico possiamo ancora sperare di reintrodurla, anche se, mancando l’insegnamento di soggetti selvatici da imitare, tutto è molto più difficile. Ci sono stati altri casi del genere. Per una reintroduzione in natura, il canarino domestico non andrebbe bene poiché affetto da una mutazione unica al mondo che spezza la specie, imponendo accoppiamenti misti intenso x brinato (vedere: L’unicità della mutazione intenso I. O. n°8/9 2018. Visibile anche in inglese sul sito www.adop-parma.com). Il canarino potrebbe essere introdotto solo se di tipologia selvatica. Per fortuna il caso è unico. Un aspetto particolare, riguarda le specie molto modificate. I cani si ritiene da parte di molti che derivino tutti dal lupo e siano la stessa specie, ma, essendo protetto il Lupo (Canis lupus), a nessuno è venuto in mente di mettere in libertà pechinesi, alani, bassotti, san Bernardo ecc... Semmai si considera quanto la selezione umana abbia modificato il lupo originale.

Alcuni soggetti all’interno della voliera presso la Sede federale

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Editoriale Oggi alcuni ritengono che lupo e cane abbiano un antenato comune, quindi non vi sarebbe proprio una discendenza diretta. Tuttavia, anche se fosse, l’esempio rimarrebbe abbastanza calzante, poiché le diversificazioni sono comunque evidentissime e domestiche. Un pensiero analogo lo ebbe anche Darwin considerando i piccioni domestici, nelle varie razze, anche molto diverse, ma tutte derivanti dal Piccione selvatico (Columba livia). Se i paesi asiatici ove è presente il Gallo bankiva (Gallus gallus), progenitore almeno principale delle razze domestiche da carne, ovaiole a duplice attitudine e magari anche ornamentali, decidessero di proteggerlo, non metteremmo certo in libertà i nostri polli domestici! Anche il Canarino (Serinus canaria) allo stato domestico, con le sue varie razze da canto di colore, di forma e posizione sia arricciate che lisce, è oggi ben diverso dall’originale piccolo uccellino verde delle canarie. Già il giallo è una variazione domestica! Identico discorso si potrebbe fare per pesci rossi, pappagallini ondulati ecc... Si tenga anche presente che alcune popolazioni domestiche, se immesse in natura, hanno discrete possibilità di sopravvivere, specialmente i ceppi non troppo modificati, ad esempio ciò accade con il Pesce rosso (Carassius auratus) nonostante sia anche molto modificato. Vi sono popolazioni domestiche troppo modificate, bisognerebbe fare una selezione inversa, certo lunga, per rimetterle in natura con qualche possibilità di successo, ad esempio razze di polli da carne o ovaioli. Inoltre certe specie, specialmente di predatori, dovrebbero essere addestrate alla cattura delle prede, operazione difficile, altrimenti non sopravvivrebbero alla vita libera. Anche i ceppi non molto o per nulla modificati per essere reimmessi in natura dovrebbero subire un addestramento. Da qui, ulteriore necessità di non estendere il concetto di specie protetta ai domestici tutti, poiché non c’è un parametro certo che indichi quando le differenze sono nette oppure no. Qui sta il punto: se venisse protetta rigorosamente una specie, dovremmo liberare tutti i soggetti domestici della medesima? Si badi, condannandoli facilmente a morte. Inoltre, quando si può dire che non vi sia più corrispondenza con il selvatico? Basta una sola caratteristica o ce ne vogliono di più? O come sarebbe logico, basta che il soggetto, anche uguale al selvatico, sia nato in ambiente controllato? Purtroppo molti non recepiscono questo concetto. Ovviamente, in caso di protezioni imposte dovrebbero esserci adeguate ampie sanatorie. Ma pare non sia affatto ovvio per tutti. A volte si considerano non protette parti della specie, se

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mutate. Non si considera però che certe mutazioni per ragioni genetiche o biochimiche, richiedono l’uso di portatori, cioè soggetti apparentemente di tipo selvatico ma eterozigoti. Fra l’altro, eventuali soggetti apparentemente di tipo selvatico possono nascere per complementazione unendo due recessivi mutati diversi e non allelici. Senza contare che se liberati e sopravviventi porterebbero mutazioni in natura. Ovviamente i soggetti da immettere in natura devono derivare da ceppi che non abbiano subito ibridazioni. L’allevamento è un formidabile mezzo di protezione per i conspecifici selvatici, poiché ne rende non più interessante la cattura. I soggetti di cattura spesso non si riproducono in cattività o lo fanno con difficoltà. Molto meglio utilizzabili soggetti già nati in ambiente controllato. Anche le loro funzioni sono meglio eseguite da soggetti domestici. Tanto per fare un esempio, un appassionato di falconeria ricchissimo e con pochi scrupoli, cosa preferirebbe comprare: un Girfalco (Falco rusticolus) da un bracconiere a decine di migliaia di euro, con qualche rischio e tutto da addestrare, o piuttosto un soggetto di allevamento per qualche migliaio di euro, magari già addestrato? Anche per il normale allevamento amatoriale, il domestico è ben più interessante; infatti, essendo selezionato è spesso migliore e già adatto alla riproduzione domestica. L’allevamento andrebbe incoraggiato, non ostacolato. Oltre agli già aspetti indicati sopra, come il baluardo all’estinzione, si consideri che grazie all’allevamento in ambiente controllato si possono fare osservazioni scientifiche in natura non possibili. Già i nidi artificiali consentono osservazioni altrimenti non fattibili. Incomparabilmente maggiore l’importanza dell’allevamento. Si possono fare vari studi sul comportamento, alimentazione, malattie, genetica ed altro ancora, non possibili in natura. C’è poi l’aspetto degli animali d’affezione spesso utili come compagnia di persone sole o inferme (Pet therapy). Nonché gli aspetti di allevamento amatoriale con successi espositivi anche di tipo artistico, oltre interessanti esperienze di tipo tecnico scientifico. L’allevamento di animali utili a livello pratico, come bovini e pollame, è di utilità perfino ovvia per tutti. Basta pensare alla produzione di carne, latte e derivati, uova, cuoio ecc.. Problema riconoscimento e documentazione. Sappiamo che, per le specie protette, sono previsti anelli, documenti registri di carico e scarico. Appare subito evidente che, ove c’è un anello metallico inamovibile sul soggetto, aggiungere anche documentazione


Editoriale

Scorcio della voliera presso la Sede F.O.I.

cartacea è quantomeno superfluo. È come se venisse imposta come misura di sicurezza, oltre una porta blindata con acciaio al manganese, anche una seconda porta in legno compensato... Ovviamente sarebbe molto più facile imbrogliare con dei documenti cartacei mobili, che non con anelli metallici inamovibili. Comunque sia, i regolamenti e le leggi vanno rispettate, anche se non condivisibili, dura lex sed lex. Le sanzioni anche penali sono severe. Si consideri che le diverse regioni hanno diversi leggi e regolamenti, quindi ci si informi bene, poiché l’ignoranza della legge non è ammessa. Quello che dispiace è che gli adempimenti burocratici scoraggiano gli allevatori che potrebbero spostare il loro interesse ad altre specie non protette. Questo a detrimento dell’allevamento controllato di specie a rischio, che ne avrebbero più bisogno. Considerazioni ulteriori C’è il problema di specie pericolose o potenzialmente invasive. Quando una specie è a rischio di diventare invasiva o pericolosa in caso di fuga, effettivamente è bene non consentirne l’importazione, specialmente se di cattura. Questo non solo per gli animali, ma anche per le piante. Gli australiani, con i problemi che hanno avuto e tuttora hanno, potrebbero ben spiegarcelo: conigli, cactus, rospi, storni ed altro. Da noi ci sono persone portate ad allevare serpenti e ragni anche velenosi, nonché grandi felini e simili. Specie del genere dovrebbero essere detenute solo in luoghi controllati severamente da enti pubblici. Quando una specie alloctona (estranea) si è acclimatata diventa inutile vietare l’allevamento della stessa. Sarebbe come chiudere la stalla dopo la fuga dei buoi.

Anche se qualche soggetto dovesse fuggire dalla domesticità, non cambierebbe nulla, vi sarebbe solo qualche soggetto in più in libertà, ammesso che sopravviva e si possa unire a gruppi già presenti in natura. Diverso il caso delle piante che potrebbero invadere zone ove non presenti. Semmai, se ci fosse un piano di eradicazione in atto, bisognerebbe ovviamente vietarne l’importazione ulteriore. Bisogna recepire che la possibilità di sopravvivere in natura per soggetti nati in ambiente controllato è davvero bassa. Anche con addestramento, non è affatto facile. Diventa meno difficile se il soggetto si unisce a conspecifici già liberi. Questo salvo varie eccezioni di specie che si adattano facilmente, ad esempio i conigli. Qualche caso di naturalizzazione c’è anche fra gli uccelli, come l’usignolo del Giappone, qualche parrocchetto ed altro. Tuttavia può darsi che tali gruppi di fuggitivi o messi in libertà deliberatamente, fossero costituiti, almeno in parte, da soggetti di cattura. Circostanza che facilita moltissimo la naturalizzazione. Per i predatori è quasi impossibile, se non di cattura o ben addestrati, poiché già i soggetti nati in libertà ed addestrati dai genitori alla predazione, hanno, al momento dello svezzamento, una mortalità altissima. Nelle aquile è superiore al 90%. Del resto i tentativi di predazione hanno percentuali basse di buon esito anche per soggetti esperti, a volte solo un tentativo a segno su 10 circa, salvo eccezioni varie. Conclusione: c’è un disperato bisogno di competenza a tutti i livelli. Bene fa la FOI a mettere a disposizione i propri esperti. C’è solo da sperare che siano convocati ed ascoltati.

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ESTRILDIDI FRINGILLIDI IBRIDI

Il Becco d’argento: semplicità e soddisfazione selettiva testo e foto di FRANCESCO FAGGIANO

Introduzione Il Becco d’argento, Lonchura cantans, Oggi in Italia il Becco è un piccolo Estrildide africano, un d’argento vive una tempo copiosamente importato dai stabile diffusione Paesi d’origine, che nell’arco di un ventennio si è riusciti ad addomesticare e selezionare in modo impensabile. sime altre specie, generando bellisOggi nelle manifestazioni ornitologisimi ibridi, completa il ventaglio di che più importanti d’Europa è abbonqualità semplici, ma efficaci, che dantemente presente in tutte le sue hanno fatto il successo del Becco d’arnumerose varietà di colore, frutto di gento. Oggi in Italia il Becco d’argento mutazioni e della loro sovrapposivive una stabile diffusione che perzione. Nell’ultimo Mondiale olandese mette di selezionare alcune, se non ne ho ammirati diverse decine ingabtutte, le varietà fissate e di biati, tutti di ottima qualità! Ma come ammirarne ibridi molto belli. ha fatto un uccellino con una livrea così modesta, tanto che un tempo, per essere venduto nei Pullus di pochi giorni un INO, due bruni e un isabella mercati a poche lire, veniva colorato artificialmente con vernici all’acqua, a diventare un’apprezzata specie di selezione? Probabilmente la sua adattabilità, la sua robustezza e la comparsa di numerose mutazioni spontanee del colore, più un altro paio importate per meticciamento col Becco di piombo, ne hanno diffuso la presenza nei nostri aviari. Il fatto, poi, che nonostante le minute dimensioni si possa ibridare con tantis-

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Allevamento Il Becco d’argento è una specie di poche pretese alimentari: un pastoncino morbido o semimorbido e un buon misto di granaglie con prevalenza di panico e miglio soddisfano quasi totalmente le sue esigenze, che il bravo allevatore appagherà completamente con spighe di panico, vitamine ed amminoacidi disciolti in acqua da bere. Considerando la magra alimentazione, le integrazioni attraverso l’acqua da bere risultano importanti, al fine di far crescere in taglia i novelli e di non far andare in carenza la femmina durante la deposizione. Ho spesso allevato i Becco d’argento in gabbie da 45, ovvero nelle batterie usate per i passeri da balia, con grandi soddisfazioni, ma suggerisco le gabbie da 55 per godere della parata nuziale del maschio che canta sottovoce, ma con spavalderia e amorevole passione. Come nido è possibile usare le comuni cassette per esotici o meglio le cassettine per gli ondulati di colore, imbottite di fibre vegetali e di juta, che la coppia sistemerà accuratamente prime di deporre la covata. Le femmine sono molto generose, con deposizioni che con-


tano mediamente 5/6 uova, generalmente tutte feconde. Durante la deposizione è fondamentale l’osso di seppia come anche la pietra calcarea, a sostegno del fabbisogno di calcio della femmina. Non sono solito togliere e sostituire le uova alle coppie, anche perché temo che l’intrusione dell’allevatore possa indurli ad abbandonare la covata. La coppia comincia a covare dal terzo uovo, quindi schiudono contemporaneamente i primi tre pulli, poi il quarto e il quinto, che generalmente, pur manifestando qualche stento nella crescita, raggiunge i fratelli e si svezza tranquillamente. Il 90% delle coppie riproduce con tranquillità, ma se dovesse succedere che la coppia non si dedichi sufficientemente alla cova o alla nutrizione dei piccoli, così com’è successo a me quest’anno, si può porre la nidiata tranquillamente a balia dei passeri. Generalmente questi, pur nutrendo i piccoli Becco d’Argento con molto più pastone e germinati rispetto a quello che avrebbero fatto i genitori naturali che prediligono per l’imbecco le granaglie secche, svezzano in piena salute i pulli. Personalmente non noto grandi differenze strutturali e di taglia tra i piccoli svezzati dai genitori e quelli svezzati dai passeri del Giappone, nonostante i differenti regimi alimentari. Comunque, vero è che le giuste integrazioni di

Confronto tra il ventre di un ventrescuro centrale e due bruno ventrescuro laterali

Nidiata di Becco d'argento bruni e bruno ventrescuro

amminoacidi e vitamine, così come detto prima, aiutano la selezione di taglia e struttura, importante in sede di esposizione. La muta nel periodo estivo è veloce e procede senza particolari difficoltà, ma rimane importante il bagnetto quotidiano, al fine di mantenere morbido e luminoso il piumaggio. La selezione del modello di eccellenza Purtroppo, ad oggi, il Becco d’argento non ha uno standard FOI ufficiale; anche in COM esiste qualche proposta, ma nulla di esaustivo. Ritengo che questo sia un limite ad un’ulteriore diffusione della specie e verso un ulteriore miglioramento del percorso selettivo, perché l’elaborazione di un modello di riferimento, al contrario di quanto si pensa, è in primis un orientamento oggettivo da seguire univocamente, allevatori e giudici, per dare valore alla selezione e alla dignità tecnica del nostro impegno di ornitofili. Tornando alla nostra Lonchura, va puntualizzato che una buona taglia e una struttura armonica sono elementi prioritari anche nella selezione del Becco d’argento, pertanto vanno premiati soggetti di almeno 12 cm con teste trapezoidali importanti, dove l’occhio rotondo e centrato sul profilo è ornato da una evidente palpebra grigioperla, teoricamente lo stesso colore del becco, che deve essere massiccio e centrato.

Sinceramente, nel Becco d’argento domestico il becco tende a essere color corno e non grigio. Il corpo cilindrico è portato abbastanza verticalizzato, circa 60° sulla linea orizzontale del posatoio, con zampe importanti e parallele. Nella migliore “versione” domestica, è da preferire il fenotipo simile alla sottospecie orientalis, dove sono più evidenti la picchiettatura sulla fronte che sfuma quasi fino alla nuca, il pizzetto sul mento che si compone di un insieme di pallini e i fianchi a fasce. Tutti i disegni descritti, pur non essendo netti e intensi nel colore, perché addensamenti di colore, è bene che siano apprezzabili e, per quanto possibile, definiti. La loro assenza, tipica nella forma nominale, non è da considerarsi difetto, ma la loro corretta espressione è certamente pregio da premiare. Anche una leggera barratura delle piccole e grandi copritrici alari è da considerarsi pregio. In conclusione, anche per il Becco d’argento è richiesta un’ottima struttura (taglia, equilibrio morfologico e postura), colori saturi e disegni definiti. Le varietà di colore Nel Becco d’argento abbiamo avuto la comparsa di mutazioni dall’effetto contrastante e particolarmente gradevoli che hanno impreziosito la modesta livrea ancestrale della specie. Dalla classica mutazione bruno sessolegata, dove

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la comparsa spontanea di questa varietà in un ceppo di esemplari italiani già negli anni ‘90, la cui foto, riportata sul testo Estrildidi, Vol. 1, di De Angelis, Lucarini e De Flaviis, Edizione FOI, ne documenta l’esistenza e ne evidenzia una suggestiva livrea azzurrognola che nei pochi opale frutto di traslazione purtroppo non si apprezza... forse perché questi transgenici non presentano nemmeno la pigmentazione lipocromica del codione, ricordando che pare essere la presenza dei lipocromi, anche solo come residuo, ciò che rende possibile in qualche modo i riflessi azzurri sul piumaggio. Purtroppo, quando trasliamo geni da una specie all’altra non ci portiamo dietro solo ciò che volevamo. Nidiata di Becco d'argento bruni e bruno ventre scuro quasi pronti all'involo

le parti nere assumono un caldo tono marrone scuro e il dorso e ventre si intensificano di una leggera soffusione cannella, passiamo alla ventre scuro, mutazione comparabile con quella del canarino cobalto, ma dall’effetto più spettacolare. In questa caratteristica varietà, tutte le porzioni inferiori del soggetto vanno ad essere saturate di eumelanina bruno scuro e soprattutto di nero, realizzando una saturazione generale bruno uniforme con ali, coda, basso petto e ventre nero saturo (quindi, a differenza della mutazione del canarino, la ventrescuro nel Becco d’argento ha una penetranza sul fenotipo ancestrale molto più marcata). Dalla combinazione di queste due mutazioni, ovvero bruno ventre scuro, otteniamo dei soggetti uniformi di color cannella saturo molto appariscenti. Abbiamo poi l’agata, che ingentilisce la livrea del soggetto schiarendo a un piacevole color crema la testa, la schiena ed il petto, creando un forte contrasto con le ali e la coda, che rimangono neri. Con l’agata in combinazione col bruno otteniamo per crossing-over, come risaputo, l’isabella, i cui toni del beige sono di una estrema delicatezza molto apprezzata. Anche la combinazione tra agata e ventre scuro produce nei soggetti migliori un contrasto suggestivo tra testa, alto petto e dorso di un bel colore cipria chiaro e ali, coda e ventre

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neri. Infine, abbiamo la mutazione Ino sessolegata, che praticamente azzera la carica melanica dei soggetti, perché il Becco d’argento probabilmente non riesce a produrre nemmeno eumelanina bruna in presenza di questa mutazione, che ci regala un fenotipo completamente bianco con una delicata sfumatura di lipocromo rosso sulla coda. Tale ornamento è presente nell’ancestrale e in tutte la varietà, ma non è apprezzabile in presenza della mutazione ventre scuro che satura l’intera struttura di cheratina con la melanina nera. Nella selezione delle varietà di colore è importante l’espressione della carica melanica, che deve essere sempre limpida, netta ed adeguatamente ossidata, con possibilità per i disegni di essere sempre apprezzati. In particolare, si evidenzia spesso un deficit di ossidazione nei bruni ed un eccesso di soffusioni nere nei combinati col ventre scuro, che di contro devono presentare la melanina nera solo nelle zone di elezione. Per ibridazione (considerando che oggi, con la reintroduzione espositiva degli incroci tra congeneri, si deve parlare di “ibridi” e non di “meticci”) si sono fissate, in modo più o meno stabile attraverso l’incrocio col Becco di piombo, altre due mutazioni nel Becco d’argento: la pastello e l’opale. Per l’opale è doveroso riportare che nel Becco d’Argento è comprovata

Conclusioni Anche se è un po’ forte come paragone, voglio concludere questo mio scritto notando come la storia selettiva del Becco d’argento assomigli fortemente a quella del canarino domestico, per il quale, partendo da un uccelletto dalla livrea modesta, si è costruita un’enorme diversità di cromie, di forme e posture. Certo, la piccola Lonchura africana è ben lontana dall’interesse massivo per il nostro Serinus, ma i vissuti che portano avanti oggi questa selezione sono gli stessi, ovvero la semplicità e la soddisfazione.

Becco d'argento uno agata e due Ino


ONDULATI ED ALTRI PSITTACIFORMI

FORMA & POSIZIONE PARTIAMO DALLE BASI

Il normale grigio Testo e foto di GIOVANNI FOGLIATI

N

el 1934 si assistette alla nascita dei primi Ondulati della mutazione Grigia. Questa nuova variazione genetica apparve nell’allevamento della signora S. Harrison di Victoria, Australia, che aveva acquistato, alcuni anni prima, una femmina di Ondulato grigiastra dalle origini sconosciute e che solamente lei aveva saputo riconoscere come nuova mutazione tra i tanti soggetti presenti nel negozio. La signora Harrison, in un paio d’anni, riuscì ad ottenere diverse sfumature di Grigio che sarebbe poi stato riconosciuto come Grigio Dominante. Pochi mesi dopo, anche in Inghilterra apparve un soggetto Grigio, seguito poi da un’altra comparsa; questa volta in Germania. La mutazione inglese e tedesca si dimostrò ben presto diversa da quella australiana; Coppia di maschi grigi

erano infatti dei Grigio recessivi. Quest’ultima mutazione, come detto ereditariamente autosomica recessiva, durante i drammatici anni della seconda guerra mondiale è scomparsa. È un vero peccato che il Grigio recessivo inglese e tedesco non siano riusciti a sopravvivere alle privazioni e agli stenti propri degli anni sconvolgenti del secondo conflitto mondiale, ma la speranza che possano riapparire in altro luogo e in altro tempo rimane viva.

Maschio grigio

Descrizione del grigio La colorazione del corpo deve essere Grigio fumo uniformemente distribuito e pulito. Le ondulazioni di testa, nuca, collo, guance e dorso devono essere nere su

La mutazione inglese e tedesca si dimostrò ben presto diversa da quella australiana; erano infatti dei Grigio recessivi fondo Bianco; ben parallele, nette, pulite e senza interferenze di colore del corpo. Sono presenti le tre tipologie canoniche: chiaro, medio e scuro. La faccia e il bavaglio della maschera saranno bianche ben pulite, i marchi guanciali grigi e le perle della maschera

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Femmina grigio

Nero profondo. Capita spesso di vedere soggetti dai marchi guanciali non propriamente grigi, ma piuttosto grigio bluastri; in tal caso significa che il fenotipo non ha acquisito le caratteristiche tipiche della mutazione. Le Remiganti sono nere con soffusione grigiastra sul vessillo esterno; presentano, sempre sul vessillo esterno, una sottile bordatura bianca sull’intera lunghezza delle Remiganti. Le Timoniere centrali sono nere con Rachide nera. Il becco ha una tinta che può variare tra il corno chiaro e il Giallo Camoscio. Le zampe e le dita sono Grigio chiaro sfumate di nocciola chiaro, mentre le unghie sono Grigio corneo. Gli occhi sono neri con cerchio oculare Bianco. La cera e blu nei maschi e marrone più o meno scuro nelle femmine. L’ereditarietà Il Grigio fa parte del gruppo conosciuto come Fondo Bianco che comprende anche l’Azzurro, il Cobalto, il Malva, e i fattori Viola a fondo bianco, cioè della serie dei blu. Questo colore, nelle sue forme chiaro, medio e scuro è una mutazione autoso-

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Maschio grigio viola

mica dominante e non si conoscono collegamenti noti di questo gene con altre mutazioni. Un soggetto che possiede anche un singolo allele “Grigio dominante” (eterozigote), se unito al Verde, darà origine al Grigioverde, cioè la presenza di un singolo allele Grigio è sufficiente per consentire la piena espressione della mutazione; a conferma che si tratta di una mutazione dominante che, su fondo giallo dà luogo al grigioverde e al grigio quando presente su fondo bianco. Il doppio fattore Grigio con due alleli Dominanti (omozigote), è identico in apparenza all’eterozigote, sebbene vi siano alcune prove che dimostrino come il colore delle piume della zona anale sia cambiato da bianco a grigio nell’uccello a doppio fattore. Accoppiamenti ideali per ottenere il Grigio Grigio x Grigio Grigio x Grigioverde/Blu Grigio x Blu Naturalmente, trattandosi di una mutazione autosomica, i ruoli di maschio e femmina nelle tabelle degli accoppiamenti possono essere invertiti. Chi utilizzerà l’opalino per l’ottenimento dei Grigi, sarà aiutato dal fatto che in com-

binazione con questa mutazione sono meno visibili le caratteristiche intermedie tipiche del fenotipo non correttamente selezionato, come le sfumature del colore tra le ondulazioni o l’iridescenza del corpo o le marcature alari leggermente più grossolane e meno nette, anche se un occhio attento ed allenato riesce comunque ad individuarle. Occorre sempre fare molta attenzione a punti della maschera in sovrabbondanza, che al momento della toelettatura lascerebbero un incavo eccessivo nel profilo facciale, e alla ticchiolatura, difetto sempre difficile da estirpare. L’immissione del fattore Viola porta a una modifica della qualità del colore; spesso i soggetti Grigio-viola sono scambiati per Ardesia, ma in quest’ultimo caso saranno i marchi guanciali a farci comprendere la differenza (l’Ardesia ha marchi guanciali Viola). Esperienze personali Il Grigio, fondamentalmente è un Blu che subisce una particolare mutazione in grado di modificare la struttura della melanina all’interno dell’architettura del piumaggio. È presente come chiaro, medio e scuro con tutti i benefici e le


argomentazioni che ne conseguono. Alla luce del fatto che questa mutazione ci appaia tale in conseguenza di quello che è denominato “Effetto Tyndall” (dispersione della luce causata dalle microparticelle modificate dalla mutazione GRIGIO nella struttura dell’eumelanina presente nel piumaggio), non è detto che tutti i Grigi siano soddisfacenti rispetto ai requisiti standard; di frequente, è facile imbattersi in soggetti con marchi guanciali bluastri (dovrebbero essere grigi) o sfumature azzurrastre sulla livrea. È mio personale parere che in questi individui la mutazione si sia espressa in maniera imperfetta o, se vogliamo, incompleta, rendendo parzialmente inefficace la manifestazione visuale. Infatti questa problematica non l’ho mai osservata in soggetti omozigoti. È pensiero corrente che i Grigi, essendo generalmente di buona struttura, siano meglio predisposti al miglioramento costitutivo in altre varietà carenti in questo requisito; per

Marchio guanciale perfetto

Marchio guanciale intermedio

conto mio, ho sempre trovato conveniente l’inserimento di buoni soggetti Grigio nelle linee selettive. Ottimo è pure il contributo a mascherare alcune irregolarità, come tracce di colore del corpo tra le marcature alari tipico in sog-

getti provenienti dall’Opalino. Anche i Corpo Chiaro Texas possono trarre profitto da questa mutazione; i migliori soggetti quasi totalmente privi di sfumature, infatti, sono spesso Grigio o Grigioverdi.

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CANARINI DI FORMA E POSIZIONE LISCI

Australian plainhead canary (Canarino australiano testa liscia) testo e illustrazioni di GIORGIO DE BASEGGIO

Premessa n questo articolo descrivo una Razza di Canarino che è ben conosciuta e diffusa in Australia, ma che è pressoché sconosciuta in altre parti del mondo. Ciò per vari motivi, tra i quali il più determinante è dato dalle leggi australiane che pongono molti ostacoli all’esportazione di animali nati in Australia. Spero che questo mio articolo possa interessare molti allevatori italiani, i quali sapranno apprezzare questa bellissima e originalissima Razza e magari cercheranno di contattare dei Clubs australiani che riuniscono molti allevatori con i quali accordarsi per potere esportare in Italia, via aerea, dei buoni esemplari con caratteristiche simili alla descrizione dello Standard e del disegno del modello di perfezione.

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Notizie storiche Il continente australiano fu occupato, secoli fa, dall’Inghilterra che lo suddivise in 7 stati e in territori. Gli allevatori australiani, dall’Ottocento in poi, importarono dall’Inghilterra diverse Razze e varietà di Canarini di colore e quasi tutte le Razze inglesi di forma e posizione allevate a quei tempi nelle isole britanniche. L’unica forma indigena di Razza di Canarino selezionata in Australia sembra sia l’Australian Plainhead Canary. Assomiglia al Norwich di circa 150 anni fa, ma presenta un corpo il cui asse longitudinale è piegato di circa 30 gradi rispetto alla linea orizzontale. Il piumaggio appare di buona tessitura e ben colorato. Gli allevatori australiani, decennio dopo decennio, hanno selezionato il Norwich inglese vecchio tipo fino ad ottenere un Canarino molto originale,

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Gabbiano (Larus fuscus), da: tvblogmania.wordpress.com

dalla silhouette che assomiglia alla forma di un Gabbiano. Questa nuova Razza piacque a molti allevatori australiani, che la diffusero in gran parte del continente. Il Canarino australiano testa liscia ha avuto le sue radici nei vecchi Canarini selezionati nella città di Norwich, in Inghilterra, che sono diventati una Razza popolare in Australia. Negli

Il Canarino australiano testa liscia ha avuto le sue radici nei vecchi Canarini selezionati nella città di Norwich

anni ‘30, le differenze tra lo standard più vecchio utilizzato dagli allevatori abitanti lo stato australiano di Victoria e gli standard più moderni del Regno Unito hanno creato un’amara divisione tra gli allevatori australiani del Canarino di Norwich. C’erano gli allevatori più “tradizionalisti” che preferivano il vecchio tipo assomigliante ad un Gabbiano e gli allevatori che invece preferivano il nuovo tipo di Norwich (più arrotondato) selezionato in Inghilterra. Vari decenni dopo che il moderno Norwich, arrivato in Australia, aveva in gran parte estromesso gli uccelli vecchio stile dalla scena dello spettacolo vittoriano, fu creato un Club, precisamente nel 1953, per preservare la vecchia Razza, che fu ribattezzata con il nome


Il Canarino selvatico (Serinus canarius) e diverse Razze da esso derivate. Dipinto di B.H. Norman anno 1910

di Australian Plainhead Canary. Nel 1991, il numero di Canarini a testa liscia in Australia era sceso a circa 460 uccelli; era una Razza rara, ma in seguito all’azione di alcuni Clubs, ora è molto più diffusa grazie agli uccelli allevati in Australia e anche negli Stati Uniti. Purtroppo resta una Razza sconosciuta in altre parti del mondo. Le origini dell’Australian plainhead canary Le origini dell’A.P.C. partono dal vecchio tipo del Norwich Plainhead inglese, illustrato nel libro di Cassel Book of Canaries and Cage Birds pubblicato nella seconda metà del diciannovesimo secolo; il disegno del Norwich in questo libro assomiglia molto all’Australian Plainhead oggi presente in Australia. Ma con il passare dei decenni il nuovo modello del Norwich selezionato in Inghilterra e importato tra il 1930 e 1957 venne apprezzato da un certo numero di allevatori che lo

chiamò Norwich Plainhead, mentre un altro gruppo restò affezionato al vecchio tipo chiamato Australian Plainhead Canary con forme simili a quelle di un Gabbiano. Si formarono due fazioni di allevatori: una che allevava solo il nuovo tipo di Norwich importato dall’Inghilterra e l’altra che alleva solo il tipico indigeno Australian Plainhead Canary. Quindi sorsero dei Clubs diversi: quelli dei “partigiani” del nuovo Norwich e quelli che raccoglievano solo gli allevatori del tipico Canarino con forme simili a quelle di un Gabbiano. Nelle parti meridionali

La testa è rotondeggiante con un piccolo becco ed è sostenuta da un collo verticale su un corpo pieno e ben arrotondato

dell’Australia prevalgono gli allevatori dell’Australian Plainhead; invece sono prevalenti gli allevatori del tipico Norwich inglese negli stati settentrionali australiani. Il vecchio standard del Norwich inglese fu revisionato nel 1947, adattato all’Australian Plainhead e da allora non fu più cambiato. Lo scontro tra i due gruppi di allevatori durò molti anni e ciò fece diminuire molto il numero dell’Australian Plainhead. Il primo club specializzato all’Australian Plainhead fu costituito nel 1991. Da allora nuovi Clubs ad esso dedicati sorsero con il conseguente aumento del numero dei soggetti e ciò impedì che la Razza australiana si estinguesse. Descrizione L’Australian Plainhead è una Razza molto originale perché presenta un portamento simile a quello di un Gabbiano, con un corpo quasi orizzontale e con il collo tendente al verticale, che porta una testa tenuta alta e questo atteggiamento, del tutto inusuale nei Canarini di forma e posizione, è quello che rende così attraente questo tipo di Canarino. Un’altra positiva caratteristica è data dal piumaggio con piume di struttura fine, setosa e lucente. Piume di struttura grossolana costituiscono un grave difetto. La testa è rotondeggiante con un piccolo becco ed è sostenuta da un collo verticale su un corpo pieno e ben arrotondato. Testa e collo risaltano nettamente formando una curva liscia rispetto al dorso. Le ali sono compatte e con le remiganti bene aderenti al corpo. La coda formata da remiganti bene strette tra loro. Non deve esserci un piumaggio scomposto alle gambe e sul groppone. Il corpo deve avere un asse longitudinale portato a circa 30 gradi rispetto all’asse orizzontale. Il piumaggio è di colore giallo oppure a fondo bianco unicolore o pezzato. La struttura brinata è predominante e spesso vengono accoppiati brinato con

Australian Plainhead Canary. Da sinistra: brinato pigmentato di rosso e giallo brinato, fonte. Wikipedia

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Modello di perfezione e scala dei punti

Tre splendidi campioni Australian Plainhead, foto: The Australian Canary Handbook

brinato; i soggetti con piumaggio a struttura intensiva sono scarsi di numero perché gli allevatori australiani ritengono che i soggetti brinati conferiscano una maggiore sofficità delle piume e una maggiore rotondità al corpo. In tutti gli allevamenti ci devono essere, oltre ai piumaggi brinati, anche i piu-

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Disegno di G. de Baseggio

La struttura brinata è predominante e spesso vengono accoppiati brinato con brinato

maggi intensivi che servono per equilibrare la struttura eccessivamente soffice che si ottiene dagli accoppiamenti brinato x brinato. Se si esagera con questi accoppiamenti del doppio - brinato, allora il piumaggio dei nuovi nati diventa scomposto, con la comparsa dei cosiddetti lumps, ossia di grumi di piume for-


temente antiestetici e che portano ad un indebolimento dell’organismo del volatile, che tende a diventare statico sul posatoio. I volatili con piumaggi scuri possono essere verdi o cinnamon (bruniisabella). Vengono fatti accoppiamenti anche tra soggetti a colorazione chiara con soggetti a colorazione scura uniforme, oppure con volatili pesantemente variegati per mantenere la buona taglia e una buona struttura del piumaggio. È ammessa l’alimentazione con colorazione rossa. Allevamento In tutte le Razze di Canarini con grosse dimensioni (Norwich, Crested, Arricciato Gigante Italiano, Lancashire, Arricciato di Parigi ecc.) si presentano delle difficoltà per i loro genitori nell’allevamento della prole e spesso l’allevatore di quelle Razze è costretto a ricorrere alle “balie” appartenenti a Razze di medie e piccole dimensioni, affidando loro uova e nidiacei. Invece, sebbene l’Australian Plainhead sia un volatile di discreta mole (grosso e di lunghezza 16,5-17 cm e oltre) molte coppie riescono ad allevare bene la propria prole. Gli allevatori australiani spesso fanno l’accoppiamento brinato x brinato e di tanto in tanto accoppiano piumaggio intensivo x piumaggio brinato allo scopo di controllare l’eccessivo sviluppo del piumaggio. Molti allevatori accoppiano piumaggio molto brinato x piumaggio brinato come metodo alternativo. I soggetti a piumaggio chiaro vengono accoppiati a soggetti con piumaggio interamente o parzialmente melanico. Ciò per mantenere, generazione dopo generazione, una buona taglia e un buon piumaggio. Esposizione alle mostre e addestramento I giovani devono essere abituati alla gabbia da mostra e a saltare spesso da un posatoio all’altro; quando si fermano sul posatoio, devono assumere la loro tipica posizione simile a quella di un Gabbiano. I volatili che tendono ad assumere la posizione più eretta del Norwich devono essere controllati per favorire la loro tipica posizione con l’asse del corpo a circa 30 gradi dalla linea orizzontale, come

Bellissimo Australian Plainhead categoria mosaico rosso, da: The Canary Australian Handbook

previsto dal disegno del modello di perfezione.

Gabbia da esposizione e campione, da: The Canary Australian Handbook

Se il soggetto continua ad assumere una posizione troppo eretta, si potrebbe cercare di correggerlo applicando della carta nella metà superiore della gabbia da mostra per indurlo a guardare fuori, facendo assumere al suo corpo una posizione tendenzialmente orizzontale. Ma non bisogna esagerare con questo metodo, per evitare che il volatile si abitui a stare sul fondo della gabbia e non a saltellare da un posatoio all’altro. La gabbia da mostra ha la parte anteriore e superiore piegata, per poter osservare meglio il volatile. La gabbia da mostra è all’interno colorata in bianco e le sbarre metalliche devono essere cromate, conferendo un colore argentato. BIBLIOGRAFIA - de Baseggio Giorgio, Campioni e Razzatori – 2^ edizione – Editore “Mondo degli Uccelli” – Camugnano (BO) – e-mail : monduccelli@gmail.com - de Baseggio Giorgio, Border - Fife - Gloster Crested - Norwich - Editore “Mondo degli Uccelli” - Camugnano (BO) - Jean Leaney e Frank Williams (2000), Australian Plainhead Canary - Jean Leaney e Frank Williams (1993), The Australian Canary Handbook- Melbourne - Bracegirdle, Joe (1986), Show of Canaries Inghilterra, Triplegate Ltd - Leaney, Jeff, Williams, Frank (1993), The manual of the Australian canary - Melbourne

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CANARINI DA CANTO

Insegnare e apprendere di FRANCESCO DI GIORGIO, foto GIANLUCA MARSON

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l ruolo centrale del canarino allievo e la caratura del consimile istruttore alato, in simbiosi tra loro, costituiscono un presupposto indispensabile per la migliore formazione dei soggetti delle giovani leve. Che uno dei compiti del gestore della scuola di canto debba riguardare la conoscenza (intelligenza, carattere, istinto) di ciascun discente e che la didattica debba seguire passo per passo il linguaggio espressivo di ogni singolo cantore in erba è altrettanto necessario e costruttivo. Il buon alato insegnante è quello che sa ascoltare il proprio allievo, mettersi a sua disposizione e favorirne lo sviluppo naturale. Lo schema di base dell’insegnamento – apprendimento si articola, appunto, intorno a tre poli: l’insegnante, il sapere, l’allievo, ciascuno dei quali è più o meno collegato con gli altri due. Se dobbiamo interrogarci sulla natura dei saperi e sui fenomeni di trasposizione e assegnare all’allievo una posizione centrale nel processo di insegnamento, è anche importante capire come il maestro cantore gestisca le situazioni per favorire l’apprendimento del discente. I fenomeni che abbracciano le dimensioni affettive della relazione, le forme interattive e la gestione della comunicazione nel gruppo – scuola, le regole, i rituali della vita scolastica costituiscono ciò che noi definiremo “le componenti pedagogiche” della situazione di insegnamento. Abbiamo tutte le ragioni di pensare che queste condizioni, benché non didattiche, svolgano un ruolo importante nella strutturazione, nello svolgimento e nei risultati dell’insegnamento.

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Compito del canaricoltore – regista è mettere in gioco un certo numero di saperi e di abilità: conoscenza della materia, del discente e delle sue caratteristiche, degli obiettivi e via dicendo.

È un lavoro assai codificato, soggetto a un insieme di regole e di obblighi, in cui le attività si svolgono in modo prevedibile, organizzato e standardizzato

È un lavoro assai codificato, soggetto a un insieme di regole e di obblighi, in cui le attività si svolgono in modo prevedibile, organizzato e standardizzato. Tuttavia è anche un lavoro con imprevisti e incertezze, un mestiere praticato come esperienza privata. La formula corrente di “improvvisazione regolata” sembra più adatta a descrivere l’azione quotidiana del cultore del bel canto e presuppone in lui molteplici caratteristiche: il fiuto, la sagacia, la duttilità, l’abilità a trarsi d’impaccio, l’attenzione vigile. Da una parte il lavoro individuale dell’aspirante cantore stimola la volontà, innesca la responsabilità e impone un impegno intellettuale


notevole a garanzia dell’apprendimento affettivo; dall’altra, l’aiuto reciproco tra i differenti personaggi che compongono la comunità in apprendimento favorisce la solidarietà, impone il confronto intellettuale e facilita la costruzione degli apprendimenti. Non bisogna però dimenticare che il maestro cantore resta il garante dell’apprendimento degli allievi e che compete a lui la responsabilità dell’uso didattico dell’interazione di sostegno. Ogni attività formatrice ha sempre mantenuto uno stretto rapporto con l’imitazione di un modello. Le metafore del modellare a mo’ di scultore, di vasaio, ecc. sono passate di moda: il canarino in età giovanissima non è cera molle da modellare secondo una certa immagine. Se ciò avvenisse, la sua formazione sarebbe una riproduzione narcisistica, di sottomissione e di annientamento della personalità virtuale. Si è fatta strada, così, la forma di relazione tra canarino da addestrare e canarino addestratore che ha portato ad un nuovo connotato che ha svelato una dimensione nascosta nelle situazioni di insegnamento: il cantore principiante non è “una bottiglia che bisogna riempire”, ma “un fuoco che bisogna accendere”. Conseguentemente, basandosi sul rispetto della progressione, del valore, dalla ripetizione, dell’obbligo dell’attenzione, se la voce del referente alato sarà labile nel primo gusto, vitale nutrimento lascerà poi quando sarà digesta. In altre parole, piuttosto che affannarsi a conciliare i programmi scientifici “forti” con l’esercizio di un linguaggio musicale spesso brillante ma senza un sostegno empirico bisogna rivendicare la possibilità di fare scienza della formazione in un altro modo: né sottomettendosi ciecamente ai canoni del dogmatismo, né rifiutando ostinatamente qualsiasi rigore e qualsiasi confronto con canarini adulti insegnanti.

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CANARINI DI FORMA E POSIZIONE ARRICCIATI

Padovano Major o Minor? di BRUNO NOVELLI, foto S. GIANNETTI

A

proposito della struttura del Padovano, tempo fa, il suo Club scriveva su Italia Ornitologica: “Sia chiaro subito, in partenza: nessuno auspica un Padovano nelle due caratteristiche di TL e TC (Testa Liscia e Testa Ciuffata, ndr), con una lunghezza oltre i 20 cm”. Padovano Maior Il dibattito nacque dal fatto che in alcune manifestazioni erano stati posti a giudizio dei Padovani di 20-21 cm, cioè oltre la lunghezza fissata dalla CTN. Qualche Giudice aveva gradito aumentare la taglia di 1 cm rispetto allo standard ufficiale, tollerando così il 20 cm. Non a torto, la CTN e specialmente il suo Club

Il dibattito nacque dal fatto che in alcune manifestazioni erano stati posti a giudizio dei Padovani di 20-21 cm erano stati molto rigorosi nello stabilire, senza se e senza ma, che la lunghezza del Padovano, nelle due varietà TL e TC, fosse 18-19 cm. La motivazione era semplice: un solo cm in più nella lunghezza, ingrandiva la mole del canarino e lo avvicinava imprudentemente ad un pessimo Parigino!

Arricciato padovano ciuffato melaninico pezzato, all. Calogero Scardina, 94 p.ti al Campionato Mondiale di Bari 2014

Padovano Minor Al contrario di quanto ho scritto sopra, da tempo si assisteva ad una pericolosa china verso cui scivolava il Padovano e cioè un rimpicciolimento (miniaturizzazione) della taglia, con relativa lunghezza di 17-18 cm. In controtendenza, il Padovano diventava Minor ed anche in questo caso qualche Giudice, simpatizzante

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Arricciato padovano ciuffato lipocromico, all. Salvatore Piraino, 94 p.ti al Campionato Mondiale di Bari 2014

delle taglie minime, li classificava con premi d’onore. Ricercare i motivi di un tale fenomeno è abbastanza arduo e si andrebbe molto lontano per immaginare sogni impossibili, mettendo al mondo Padovani TL e TC in miniatura. Ma potrebbe essere anche vero che qualche allevatore in vena di “invenzioni” e dotato di molta fantasia si cimentasse in un’altra razza di Padovano Minor, come hanno già fatto altri allevatori con la creazione di Mehringer e Rogetto, partendo dai Parigini e dagli AGI. Ma quanto detto sarebbe un’altra storia, perfettamente legittima, forse anche auspicabile per ampliare ulteriormente lo scenario dell’ornitologia amatoriale.

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Alcuni anni fa, degli allevatori di Gloster (ricordiamo che la sua taglia è di 12 cm, apprezzata anche quella inferiore) tentarono un vistoso ingrandimento della taglia e quasi riuscirono nell’ardua

Gli amici del Club del Padovano sono stati sempre molto severi ed integerrimi custodi dello standard, operando sullo scrupoloso mantenimento del Padovano

impresa asserendo che l’aumento avrebbe migliorato i connotati del Gloster, ingrandendoli. Niente di più sbagliato! Infatti, intervenne la CTN ed anche la COM, decretando indiscutibilmente la taglia del Gloster in 12 cm. Identico discorso andrebbe fatto anche per il Fiorino (straordinario arricciato), per certe caratteristiche di taglia simile al Gloster. Tali parametri cambiano se applicati al Padovano, che è considerato un Canarino “pesante”, che tende ad ingrandire i suoi connotati ed è talmente esuberante da tentare in tutti i modi di valicare i limiti imposti dai regolamenti. Gli amici del Club del Padovano sono stati sempre molto severi ed integerrimi custodi dello standard, operando sullo scrupoloso mantenimento del Padovano. Attraverso i loro scritti e i soggetti presentati a Reggio Emilia e nel Campionato Italiano, molti allevatori si sono impegnati in un continuo studio per l’affermazione della razza padovana. A loro è dovuto il riconoscimento di una lunga serie di “provvedimenti pro Padovano”: in primis la separazione dei TC dai TL; a seguire, il fatto che un’unghia rotta non costituisca squalifica per un soggetto; l’elevazione del punteggio da 15 a 20 per Testa e Collo; il Collare alla base della testa come caratteristica indispensabile per accedere a punteggi d’onore, ecc. L’ornitologia italiana amatoriale ben conosce il Club del Padovano e gran parte dei suoi circa 100 soci. Sono visi molto noti, insieme ad altri meno noti, ma tutti validissimi allevatori che riescono a portare avanti la selezione e garantire, in primo piano, ingabbi corposi nelle mostre. Nonostante questa incredibile “forza d’urto” rappresentata dal Club nel voler mantenere intatto lo standard del Padovano, vorrei esprimere la mia modesta opinione in favore dell’ingrandimento della sua taglia (sottolineando che per taglia non si intende solo la lunghezza di un soggetto bensì l’ingrandimento e lo sviluppo di ogni considerando del piumaggio del Canarino). Il tentativo di riduzione della taglia del Padovano fu il prodotto di incroci da parte di qualche sprovveduto ed isolato allevatore che tentò di imporre la moda “mini” nel Padovano, ignorando che questo uccello è un canarino pesante che tende ad


Il tentativo di riduzione della taglia del Padovano fu il prodotto di incroci da parte di qualche sprovveduto ed isolato allevatore che tentò di imporre la moda “mini” aumentare la taglia e non a diminuirla e, qualora la diminuisca, ciò può provocare sconcerto e titubanze negli altri allevatori. Però sono convinto, senza alcuna contrarietà da parte della ornitognostica ufficiale, che lo scheletro, i connotati, il piumaggio e gli altri componenti rimarranno sempre nei parametri di un canarino di grossa mole. A meno che tali incauti ed ingenui allevatori non volessero passare alle taglie totalmente “mini” quali il Rogetto o il Mehringer, perfettamente rimpiccioliti in ogni connotato. Allora quel percorso del Padovano avrebbe preso altre strade, ma quella sarebbe stata un’altra storia, tutta da riscrivere. Più facilmente, altri tentativi di ingrandimento furono e vengono fatti anche attualmente da allevatori di tutta Italia. Secondo me non sono soltanto dei tentativi di voler accrescere la taglia del Padovano, bensì naturali sollecitazioni esterne del tutto evidenti e spontanee. Sono convinto che il fenomeno dell’aumento della taglia sia da addebitare prima di tutto ad una alimentazione ricchissima di proteine, ad un ambiente di crescita sempre più moderno e razionale ed infine alla capacità ed estrema abilità di allevatori che si specializzano nella meticolosa scelta degli accoppiamenti per poter pervenire ad esuberanti taglie di Padovani. Già in Sicilia (sebbene ben lontani dai grandi allevamenti del Nord Italia), nella mia attività pluriennale di Giudice ebbi occasione di assistere a questo fenomeno, penalizzando, assieme ad altri prestigiosi colleghi, le mini taglie, premiando altrimenti le maxi. Personalmente non avrei potuto dar loro torto, perché tali Padovani, oltre ai 19 cm, sicuramente mostravano tutta la loro bellezza proprio in funzione dell’aumentata taglia, con la relativa lunghezza.

Arricciato padovano testa liscia lipocromico, all. Bruno Malnato, 94 p.ti al Campionato Mondiale di Bari 2014

Nota della Redazione Pubblichiamo a lato la foto relativa alla didascalia: “Gibber Italicus melaninico, 94 punti a Bari 2014 – All. Tommaso Longo, autore S. Giannetti”, che per un errore tecnico non era stata pubblicata a pag. 50 del numero di I.O. 04/2019

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CRONACA

Convegno Albatros 2019 di RICCARDO RIGATO

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l secondo fine settimana del mese di marzo è diventato ormai, per l’Associazione Ornicoltori Albatros, un momento importante. Si è discusso molto, nelle prime edizioni dei congressi, circa la data da scegliere. Avevamo molte perplessità nell’organizzare un evento culturale a ridosso della stagione cove, temevamo una scarsa partecipazione, abbiamo quindi deciso di puntare sulla qualità dei relatori. Dal 2003 ad oggi sono stati invitati i migliori tecnici italiani ed esteri cosicchè l’affluenza degli auditori è sempre stata numerosa. In un prossimo articolo magari faremo un excursus dei vari temi trattati e dei relatori intervenuti negli anni che hanno fatto sì che l’incontro di primavera di Cassino sia un appuntamento da non perdere. In queste occasioni di ritrovo ornitologico non sono mancati gli scambi di soggetti nel parcheggio del centro congressi. Non avremmo mai immaginato che in tale periodo gli allevatori movimentassero ancora i propri beniamini alati. Si è deciso dunque di osare di allestire un mercatino nel giorno successivo al convegno per dare la possibilità agli allevatori di effettuare gli ultimi scambi prima della stagione cove. L’evento è decollato grazio allo sforzo di tutti i soci impegnati nell’offrire una giusta ospitalità e nel soddisfare le esigenze di tutti gli intervenuti. Quest’anno il Convegno Albatros si è tenuto il 9 marzo alle ore 17:30 presso l’hotel “al Boschetto”. L’apertura dei lavori è stata effettuata dal Consigliere Federale Gennaro Iannuccilli, latore dei saluti del Presidente FOI Antonio Sposito che, purtroppo, non ha potuto essere presente a causa di importanti impegni professionali. Aveva però nel 2018, coordinato i lavori del convegno sul

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Dal 2003 ad oggi sono stati invitati i migliori tecnici italiani ed esteri cosicchè l’affluenza degli auditori è sempre stata numerosa

canarino selvatico in concerto con l’Università di Messina. Il progetto sulla mappatura cromosomica del Serinus canaria è stato fortemente voluto dal nostro Presidente e sarà tema di un esaustivo articolo sulla genetica e la morfologia del capostipite di tutte le razze oggigiorno allevate. Gennaro Iannuccilli, come dicevo, ha introdotto

i lavori spendendo parole di plauso per l’associazione. La cosa ha inorgoglito tutti noi e ha ripagato lo sforzo dei soci che, sottraendo spazio agli impegni personali, collaborano fattivamente alla riuscita degli eventi. Il primo a prendere la parola è stato Massimiiano Esposto, allevatore di provata esperienza, che ha relazionato sulle tecniche di riproduzione di specie particolarmente difficili come il genere passerina (ministro, papa lazuli, papa della louisiana, etc), tangare e rari spinus. Molto esaustive le indicazioni sulle metodiche di gestione dei riproduttori, sulla preparazione degli stessi e sugli alimenti utilizzati con la finalità di ottenere dei sicuri successi riproduttivi. Con parole semplici e concetti chiari Massimiliano ha affascinato l’auditorio innescando sicuramente un entusiasmo a cimentarsi con specie di difficile gestione.


A seguire ha preso la parola Herminio Conca Baluda, giovane veterinario spagnolo specializzato in patologia aviare. In maniera schematica sono stati affrontati temi di grande interesse. La gestione sanitaria dei semi attraverso l’utilizzo di sostanze naturali, la correzione dell’acqua di bevanda con essenze fitoderivate o acidificanti volti a stimolare la crescita di un macromicrobiota intestinale ostile alla proliferazione dei patogeni. Anche l’acqua destinata al bagnetto può essere corretta con sanificanti naturali che inibiscono le patologie batteriche e fungine podali. Il collega si è molto impegnato nel cercare di sensibilzzare i presenti a non utliizzare antibiotici se non dietro precise diagnosi e di cercare di selezionare i ceppi non solo sotto l’aspetto fenotipico, ma anche preferendo soggetti di provata capacità riproduttiva e di particolare vigore

fisico. L’interesse nei confronti delle tematiche trattate ha fatto si che si è aperto, alla fine della relazione, un vivo dibattito per approfondire i molteplici aspetti degli argomenti trattati. A concludere i lavori l’intervento di Giangiacomo Fanelli. Con padronanza di linguaggio e grande capacità didattica sono state messe in risalto le sostanze fitoderivate in grado di aiutare gli allevatori nella gestione dei propri soggetti. Piacevole l’esposizione arricchita di aneddoti e molto approfondita la tematica riguardante l’utilizzo dei coloranti naturali in funzione dei pigmenti specie specifici. Formalmente i lavori sono terminati alle 20:30, ma, durante la cena sociale, si è continuato a discutere toccando anche tematiche non presenti in programma poichè abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare la commissione tecnica EFI.

Il presidente Carmelo Montagno e Gabriele Ragni (membro estrildidi) hanno così potuto soddisfare le curiosità degli intervenuti. Il momento di convivialità è stato rimandato all’indomani mattina, domenica, in occasione del “mercatino di primavera”. Colgo l‘occasione per ringraziare tutti i partecipanti che rendono possibile l’evento. Il museo di Jesolo che ci onora della sua presenza nonostante la distanza chilometrica, gli allevatori e gli standisti giunti da ogni parte d’italia che rendono sempre più attraente e variopinta l’iniziativa, il segretario dell’associazione Paolo D’Alessandro che diligentemente gestisce sia la logistica che la parte burocratica. Grande plauso inoltre ai soci che fattivamente collaborano all’allestimento, non faccio nomi nel timore di dimenticare qualcuno, ma è grazie a loro che l’Albatros vola in alto.

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ESTRILDIDI - FRINGILLIDI - IBRIDI Ibrido maschio ardesia di Negrito x Canarino

mente, negli anni, il top è sempre stato rappresentato da Cardellino x Canarino. Tra gli ibridi di esotico x canarino, l’evoluzione ha seguito il mercato e, mano a mano che determinate specie venivano importate, ecco che alle mostre comparivano i loro ibridi con il canarino di colore. Quando ho iniziato a frequentare le esposizioni, nella categoria in questione c’erano ibridi con il Canarino del Mozambico, con il Cantore d’Africa, con il Cardinalino del

Tra gli ibridi di esotico x canarino, l’evoluzione ha seguito il mercato

Negrito della Bolivia x Canarino testo e foto di RENZO ESUPERANZI

G

li ibridi con il canarino, rappresentano la base numericamente più significativa nel contesto degli F1. Tra questi, i più numerosi sono sempre stati quelli con i Frin-

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gillidi indigeni, sia per la disponibilità dei soggetti da accoppiare con le canarine, sia per la curiosità di vedere cosa ne sarebbe derivato, sia per la ricerca del cantore perfetto. Ovvia-

Maschio di Negrito della Bolivia


Venezuela e con il Lucherino testa nera. A metà degli anni ’80 le importazioni sono aumentate; di conseguenza, hanno iniziato a vedersi anche F1 con i verdoni esotici (Cina, Testa nera ed Himalaya), ma anche F1 con il Lucherino petto nero e con il Negrito della Bolivia. Questi ultimi hanno sbaragliato da subito ogni concorrenza grazie ad una forma molto armoniosa e ad un bel nero sul cappuccio e sull’alto petto. Non a caso, molti anni dopo, la CTN specifica avrebbe dedicato una categoria a Negrito x Canarino, onde dare spazio anche alle altre combinazioni normalmente perdenti. Essendo appassionato di ibridi, dopo essere riuscito nell’intento di allevare i Negriti della Bolivia, ogni tanto mi sono cimentato nell’ibridazione con la canarina, realizzando un’infinità di femmine e qualche bel maschietto. Particolarmente attratto dalla versione ardesia dell’ibrido in questione, ho più volte provato usando canarine agata soffuse (bianco dominanti) o ardesia soffuse (bianco dominanti),

ma i pochi maschi ottenuti risultavano sempre verdi. Dopo 2 anni di tentativi senza successo, alla fine della scorsa stagione cove, mi sono trovato con una canarina agata soffusa che non voleva saperne di andare in muta e con un Negrito in pieno estro. Senza troppe speranze li ho accoppiati ed ho atteso gli eventi. Delle 4 uova deposte, tre sono risultate feconde e dopo 13 giorni sono nati 3 ibridi. Ho atteso con curiosità che iniziassero a crescere le penne, per poi constatare

Ogni tanto mi sono cimentato nell’ibridazione con la canarina, realizzando un’infinità di femmine e qualche bel maschietto

che erano un verde e due ardesia. All’involo, controllandoli meglio, dall’estensione dello specchio alare ebbi la certezza che il verde ed uno degli ardesia fossero maschi. Essendo ormai settembre, iniziarono la muta molto tardi, per interromperla all’arrivo del freddo inverno. Per la verità, l’ardesia l’ha quasi completata ed il risultato è stato interessante. Oltre alla soddisfazione di aver realizzato un maschio F1 a fondo bianco, c’è stata anche quella di vedere il Negrito allevare i piccoli fino a svezzamento inoltrato e, per noi che godiamo di queste cose, è stato bellissimo. Avendo in allevamento, tra le balie, anche i canarini jaspe, non è escluso che in futuro possa tentare anche l’ottenimento di qualche maschio F1 jaspe o jaspe ardesia che, per esperienza già maturata con altri uccelli, probabilmente sarà bello ed interessante, ma mai appariscente come nella versione nero-bruna, che è quella in cui il parentale esotico si manifesta al massimo grado.

Ibrido maschio verde di Negrito x Canarino

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Spesso ci capita di ascoltare e leggere termini che generano confusione riguardo la classificazione tassonomica degli uccelli (e non solo). Vengono talvolta posti dei quesiti anche da allevatori che intenderebbero partecipare ad alcune mostre, soprattutto specialistiche, non essendo però convinti delle definizioni degli stessi concorsi ornitologici, rispetto ai soggetti da loro allevati. Per fare un po’ di chiarezza, pubblichiamo di seguito un testo esplicativo che si riferisce in particolare ai passeriformi ma che, mutatis mutandis, può essere applicato anche ad altri ordini e famiglie di uccelli. Nella classificazione ciò che conta veramente è la specie, ma i biologi hanno fatto diversi raggruppamenti per affinità anatomiche ed oggi genetiche. Non mi dilungo, limitandomi ai raggruppamenti più importanti: la classe è quella degli Uccelli, in latino Aves. Poi vi sono gli ordini: il Canarino è ascritto all’ordine dei Passeriformi, notare la desinenza “formi”. In latino Passeriformes. All’interno dell’ordine ci sono le famiglie: il Canarino appartiene alla famiglia dei Fringillidi, notare la desinenza “idi”. In latino Fringillidae. All’interno della famiglia ci sono i generi: il Canarino è un Serinus. Poi c’è la specie cioè il Canarino. Il nome scientifico è costituito dal nome del genere e quello della specie, latini o latinizzati: il canarino è Serinus canaria (classificazione binomia). Notare che il genere si scrive con lettera maiuscola e la specie con lettera minuscola. In natura, a volte, ci sono diversificazioni per isolamento geografico all’interno della specie. In questi casi si parla di sottospecie, talora molto raramente si usa il termine razza. Quando avvengono diversificazioni importanti all’interno della specie allo stato domestico, causa selezioni e/o incroci, allora si parla di razza (gloster, lizard, arricciato del nord, harzer ecc.) La sottospecie è indicata in modo trinomio, sempre latino o latinizzato. La razza domestica non ha una classificazione con nome scientifico ulteriore. Per diversificazioni modeste, sempre domestiche, a volte si usa il termine di razzetta o razza geografica, se localizzata. Piccole diversificazioni allo stato selvatico spesso vengono chiamate morfismi o fasi. Nel canarino di colore, si indica con l’espressione “tipo” la situazione delle melanine (nero, bruno, agata ecc.), con l’espressione “varietà” i carotenoidi (giallo, rosso, bianco ecc. sia nei lipocromici che nei melanici), con categoria l’intenso, il brinato ed il mosaico. Queste espressioni: tipo, varietà e categoria, sono solo tecniche del nostro ambiente e non hanno alcun uso in campo scientifico. Certi concetti li ho già spiegati su I. O. n°6/7 2018 “Nomi errati”. GIOVANNI CANALI Esempio classificazione tassonomica CANARINI (di forma, posizione, canto, ecc.) CLASSE: Uccelli ORDINE: Passeriformi FAMIGLIA: Fringillidi GENERE: Serinus SPECIE: canaria SOTTOSPECIE (eventuali) RAZZA: Gloster, Lizard, Arricciato del Nord, Harzer, ecc. Esempio classificazione tassonomica PAPPAGALLI (Agapornis) CLASSE: Uccelli ORDINE: Psittaciformi FAMIGLIA: Psittacidi GENERE: Agapornis SPECIE: roseicollis, taranta, fischeri, nigrigenis, ecc SOTTOSPECIE es.: (Agapornis canus) ablectaneus, (Agapornis pullarius) ugandae

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ONDULATI E ALTRI PSITTACCIFORMI

La coppia riproduttrice ancestrale di Lorius lory

I Lori dal cappuccio nero (Lorius lory - Linneo,1758) testo e foto di GUGLIELMO PETRANTONI

L

a sottofamiglia dei Lorini è costituita da pappagalli di piccole e medie dimensioni, indicati comunemente con i nomi di Lori e Lorichetti o anche di Pappagalli dalla lingua a spazzola. Altri nomi: Domicella dal cappuccio nero (I), Black-capped lory (GB), Frauenlori (D), Lori tricolore (F), Lori tricolor (S), Kasturi kepala-hiatam (Indonesia). Lorius deriva dal nome specifico assegnato da Linneo, Psittacus lory. Mentre Lory è termine malese (Luri) che indica la colorazione varia di

questi pappagalli. Nel 1751 il primo esemplare fu chiamato da Edwards “Black-capped Lory” e probabilmente indicato da Seba nel 1735 come “Psittacus orientalis exquisitus Loeri dictus”.

I soggetti hanno una lunghezza variabile intorno ai 31 cm e un peso di 163-260 g.

I soggetti hanno una lunghezza variabile intorno ai 31 cm e un peso di 163260 g. Di medie dimensioni e dall’aspetto tozzo con coda corta e arrotondata, si trova nelle pianure della Nuova Guinea e in alcune isole limitrofe. Evidente in volo l’ampia barra alare gialla sul sottoala; i colpi d’ala rapidi e non molto ampi e le ali corte e arrotondate danno al volo un ritmo concitato e rumoroso. Grazie alla combinazione di nero sul pileo, blu scuro su striscia del mantello e zona posteriore del collo e alla grande quantità di blu sulle parti inferiori, è

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facilmente distinguibile da tutte le altre specie del genere Lorius. La sottospecie somu, tuttavia, non avendo il blu sul collo, né le strisce sul mantello, è molto simile al Lori ventre viola (Lorius hypoinochrous), da cui si distingue grazie al diverso richiamo; il Lori dal cappuccio nero ha un richiamo musicale e melodioso, mentre il Lori ventre viola emette un caratteristico richiamo nasale e roco, oltre che soprattutto per la cera nera anziché bianca. Inoltre, l’areale del L. l. somu è limitato alla regione centro meridionale di Papua Nuova Guinea, mentre il Lori ventre viola si trova solo in Papua Nuova Guinea sud-orientale e sulle isole al largo. Il Lori dal cappuccio nero è relativamente timido, pertanto visibile con maggiore probabilità quando, in volo, emette il suo richiamo al di sopra delle cime degli alberi, specialmente durante le prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio. A prima vista è simile a due specie del genere Charmosyna, che abitano prevalente-mente gli altopiani, ovvero il Lori di Giuseppina (Charmosyna josefinae) e il Lori di Papua (Charmosyna papou), entrambi caratterizzati dalla coda lunga con punte gialle, dalla fronte rossa e dall’assenza di blu violaceo sul mantello, tipico di questa specie, ma la taglia è più grande. In volo emette un fischiettio sonoro e melodioso, descritto come un wheedle wheedle simile al richiamo del trampoliere. Il richiamo viene ripetuto di frequente e, talvolta, è composto da tre sillabe. Dal posatoio emette una vasta gamma di fischiettii e cinguettii; inoltre, muovendo il capo in su ed in giù fa schioccare il becco. Il canto è stato descritto come una lunga serie di frasi, ognuna composta da poche note ripetute costantemente. Questa specie si trova da Irian Jaya occidentale, Indonesia, comprese le isole Waigeo, Batanta, Salawati e Misool nel gruppo di Papua occidentale, e le isole Yapen, Mios Num e Biak nella Geelvink Bay, fino a Papua Nuova Guinea orientale. Comune o abbastanza comune nelle pianure e sulle colline. La popolazione mondiale supera i 150.000 individui.

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Piccolo di Lorius lory schiuso da poche ore, di fianco il giorno dopo usciràil secondo pullus

Entrambi i pullus da pochi giorni hanno aperto gli occhi

Piccoli di Lorius lory di appena 55 giorni

Predilige le foreste primarie e i margini di foresta, ma ne è stata segnalata la presenza anche all’interno di foreste secondarie mature, in zone parzialmente disboscate e in foreste palustri. Non è noto se si trovi anche nelle foreste monsoniche, in foreste a galleria o piantagioni di palma da cocco. Il Lori dal cappuccio nero si trova prevalentemente in pianura fino a 1000 m, ma è stato segnalato fino a 1750 m. Vive generalmente in coppia o in gruppi meno numerosi rispetto ad altri psittacidi simpatrici e si riunisce talvolta in gruppi composti da dieci o più individui quando si muove alla ricerca di cibo tra gli alberi in fiore. La dieta di questa specie comprende polline, nettare, fiori, frutti e insetti. Preferisce nutrirsi nella canopea o a media altezza dove, timido e schivo, tende a passare inosservato. In Nuova Guinea orientale, questa specie non ha saputo adattarsi agli habitat secondari d’alta quota a differenza del Tricoglosso nuca verde (Trichoglossus haematodus) e del Lori bruno (Pseudeos fuscata), che si trovano di consueto a simili altitudini. Poco è noto del suo comportamento in riproduzione in natura, ma è stata vista una coppia mentre scavava in un tronco secco per ricavare una cavità in cui nidificare. Sembra che nidifichi tra maggio e ottobre. In ambiente controllato depone due uova bianche, che cova per 26 giorni; i piccoli mettono le penne dopo 57-70 giorni. Durante il rituale di corteggiamento muove il corpo a scatti e sbatte concitatamente le ali. Si nutre in preferenza delle fluorescenze di Syzygium, Freycinetia, Schefflera e talvolta di piccoli insetti. Abbastanza comune, anche se non abbondante nelle zone di residenza e frequentazione, stimato in quaranta soggetti per km quadrato in Nuova Guinea, inserito nella Cites all’allegato II/B. Il nero sul pileo si estende da sopra il becco fino alla nuca, che presenta alcune macchiette blu; il resto della testa è rosso brillante. Sottile è il collare posteriore rosso rosato che separa nettamente il pileo nero dal mantello blu violaceo scuro, talvolta


macchiettato di rosso; dorso, groppone e sopraccoda risultano di un color rosso brillante. La parte superiore dell’ala è verde con una leggera iridescenza color bronzo particolarmente evidente sulle copritrici e sulle secondarie più interne. Le remiganti presentano un vessillo interno nero e giallo infiltrato che forma una barra alare evidente sul sottoala. Le copritrici della parte inferiore dell’ala sono rosse. Gola e parte superiore del petto sono rossi; il blu del mantello prosegue fino ai lati del petto e si unisce al blu scuro del ventre, che sfuma in una tonalità leggermente più brillante sui calzoni e sulle sottocaudali; variabile è la quantità di rosso sui fianchi, che prosegue fino e intorno alla piega dell’ala (zona del gomito). Il sopraccoda risulta blu scuro quasi nero, con tracce leggere di verde soffuso al centro e con base delle penne di colore rosso (solo a riposo sembra blu scuro); il sottocoda è giallo oliva sporco, la cui base rossa è nascosta e non visibile. Parti nude: becco arancio; cera e anello perioftalmico grigio antracite; iride giallo arancio; zampe grigio antracite. Non c’è dimorfismo sessuale. Nell’immaturo, il blu sulle parti inferiori è meno esteso e il petto è prevalentemente rosso. Il sottile collare blu si unisce intorno alla gola. Le copritrici della parte inferiore dell’ala appaiono blu e gialle con punte nere, anziché rosse come nell’adulto e il becco tende al marrone. Ala 148-175 mm; coda 85-103 mm; becco 22-27 mm; tarso 21-26 mm (le misure sono ricavate da J. M. Forshaw). Variabilità: Sette sottospecie - L. l. lory (Isole di Papua occidentale e Vogelkop, Irian Jaya) - L. l. erythrothorax (Salvadori, 1877). Nuova Guinea meridionale verso ovest fino alla penisola di Huon a nord e fino alla Geelvink Bay meridionale e alla penisola di Onin a sud. Il rosso sul petto è molto più esteso verso le parti inferiori rispetto alla nominale. Il blu sul mantello si separa in due fasce senza punti di contatto né tra loro, né con il blu sul ventre. - L. l. somu (Diamond, 1967). Colline

Esemplare maschio ancestrale di Lorius lory erythrothorax

di Papua Nuova Guinea nella parte meridionale delle catene montuose centrali, dalla zona di Ok Tedi fino all’area di Karimui sino al bacino del fiume Purari; gli esemplari che vivono a est del Karimui Basin appartengono alla sottospecie pre-

cedente. Non ha nuca e mantello blu come la nominale e il rosso sul petto si estende molto di più verso le parti inferiori. Molto simile alla Domicella ventre viola (Lorius hypoinochrous), ma con cera grigio antracite scuro anziché bianca.

Giovani al nido di Lorius lory, prossimi all'involo

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La femmina di Lorius lory esce dal nido per cibarsi

Lorius hypoinochrous

- L. l. salvadorii (A.B. Meyer, 1891). Papua Nuova Guinea settentrionale dalla zona di Aitape alla Astrolabe Bay. Si distingue dalla nominale e dalla erythrothorax grazie alle copri-

trici della parte inferiore dell’ala blu e nere (senza tracce di rosso) e dalla nominale grazie alla striscia rossa che separa il blu del collare posteriore dal blu del mantello; stessa particolarità presente nella erythrothorax. - L. l. viridicrissalis (de Beaufort, 1909). Papua Nuova Guinea settentrionale dalla Humboldt Bay fino al fiume Memberano. Simile alla salvadorii ma con le zone blu di tonalità scura tendente al nero. - L. l. jobiensis (A.B. Meyer, 1874). Isole di Yapen e Mios Num nella Geelvink Bay. Molto simile alla salvadorii ma con una sfumatura rosa pallido sul petto e con una tonalità più chiara di blu su mantello e collare posteriore. - L. l. cyanuchen (S.Muller,1841). Isola Biak, Geelvink Bay. Come la salvadorii ma senza la striscia rossa sul collare posteriore che separa il pileo dal mantello. Il rosso sul petto prosegue sulle parti inferiori in misura maggiore rispetto alla nominale. La popolazione mondiale di questa sottospecie conta meno di 5000 individui. Ho avuto modo di entrare in possesso di una coppia pura riprodut-

Una rara mutazione del tempo su stampa di Lorius lory

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trice di L. l. erythrothorx alloggiata in una voliera di due metri di lunghezza, due di altezza e larga un metro. Metà di essa è coperta e lì è sistemato il nido (20x20 cm, profondo 45 cm). La voliera è arricchita con due posatoi a diversa altezza e un ramo rivestito di fogliame di prugne bianche completa la voliera. Questo è molto ben accetto, poiché usano rosicchiare i rami freschi sino ad ridurli completamente a segatura; tale operazione va rinnovata non appena esso è stato pulito del tutto; tra l’altro, sembra che ciò li stimoli alla riproduzione. Il nido dovrebbe essere 35 cm x 35 cm x 45 cm, di legno stagionato, morbido, tipo abete. Una accortezza: nel fianco della cassetta, nel terzo inferiore occorre praticare una apertura con sportello scorrevole per le verifiche all’interno e l’entrata deve avere un foro da 5 cm. La cassetta si riempia di torba di buona qualità oppure con del faggiolino. Nella costruzione del nido, inoltre, ad un centimetro dal fondo sui laterali praticare dei piccoli fori per consentire lo scolo del liquido delle feci, abbondante nei Lorini.


L’alimentazione è costituita da frutta, tranne gli agrumi, in genere banane e mele (le più gradite sono le rosse Fuji), pastoncino al miele e savoiardi. Un po’ di polline trattato ai raggi gamma nella misura del 5%, macinato e miscelato al mangime o sulla frutta. Bisogna avere cura che il cibo non ammuffisca o si inacidisca, altrimenti si possono causare micosi ed il cibo acido potrebbe causare l’occlusione del gozzo. La digestione è rapi-dissima: entro un’ora hanno già emesso le feci, essendo l’intestino molto più corto rispetto ai quei pappagalli che si nutrono in modo esclusivo di semi. La diversa colorazione delle feci (marrone, verdastro o giallo bianco con grumetti) dipende dal tipo di frutta che viene loro som-ministrata. Come tutti i Lorini amano fare il bagno, anche in inverno, riuscendo a sopportare temperature fino a -4°, pertanto occorre lasciare sempre a disposizione acqua abbondante e pulita!

Cominciano a corteggiarsi da metà aprile e iniziano la deposizione nella seconda decade di maggio, deponendo solo tre uova a stagione; esse sono covate per 24 giorni. E’ stata osservata una coppia scavare un nido nell’albero morto nei giardini nella Markham Valley in ottobre (Watson et al., 1962), mentre in ambiente controllato a Port Moresby hanno deposto due volte (E. Lindgren, allevatore del posto). Nel mio aviario hanno iniziato ai primi di aprile a frequentare il nido e hanno scavato nella torba sino a creare una conca in un angolo della base. Tutti gli anni regolarmente, a maggio, le prime tre uova sono deposte e covate dalla sola femmina; alla schiusa tutti e tre i piccoli vedono la luce. L’allevamento a mano consegna al proprietario dei soggetti docili e socievoli, se gli stessi sono seguiti e curati.

Black capped Lory lorius - Lory salvadorii, Keki lodge adelbert rang, Papua New Guinea

Bibliografia consultata Collar, Kirwan & Boesman (2019), Mivart (1896), Arndt (1992), Coates (1990), Forshaw (1973), Rand & Gilliard (1967), Wenner (1979), Bertagnolio (1986).

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DIDATTICA & CULTURA

I Padri dell’Ornitologia italiana

Giovanni Maffei (Torino 1940 - Aosta 2018) di ROBERTO BASSO, foto ARCHIVIO CIVICO MUSEO DI STORIA NATURALE DI JESOLO

cattura storica di specie ornitologiche in Piemonte e Valle d’Aosta. Negli anni si dimostrò un abilissimo bibliografo, tant’è che le sue capillari ricerche diedero alla luce importanti pubblicazioni. Trascorsero gli anni ed ebbi modo di incontrarlo ancora in occasione di alcuni convegni nazionali di ornitologia, soprattutto in quelli che si tennero in Piemonte o in regioni limitrofe. Egli manifestò sempre una grande attrazione verso le montagne, in particolare quelle dell’arco alpino, verso la loro flora e fauna. Appassionato alpinista, assieme alla moglie Enrica, fu autore di diverse arrampicate ed impegnative escursioni. Ma le sue grandi passioni furono sicuramente l’ornitologia, l’entomologia e le scienze naturali, passioni che lo spinsero ad effettuare, negli anni ‘70/’80, dei viaggi in Africa e alle isole Galapagos. È stato anche socio fondatore del Gruppo Piemontese Studi Ornitologici; negli ultimi trent’anni fu anche attivo membro dell’Associazione Naturalistica Piemontese, oltre ad essere ritenuto da tutti una colonna portante della “Société de la Flore Valdotaine”.

Frontespizio della ristampa aggiornata al 1997 della preziosa bibliografia sugli uccelli della Val D’Aosta di 307 pagine

L

o conobbi agli inizi degli anni ’80; mi fu per la prima volta presentato dall’allora direttore del Parco Nazionale del Gran Paradiso Francesco Framarin e successivamente, potei a lungo dialogare con lui nel corso di una sua visita al Museo Nazionale della Montagna del C.A.I. di Torino, in quanto interessato ai dati dell’ultimo gipeto catturato in Val di Rhemes (AO) nel 1913. Era

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Una recente immagine dell’ornitologo Giovanni Maffei

una persona che si poneva in modo diretto e schietto, gli argomenti delle sue conversazioni erano scevri da fronzoli e lungaggini. Il suo volto s’illuminava soprattutto quando riusciva nell’intento di trovare notizie, dati morfologici inediti o rari sulla presenza o


Di quest’ultima, inoltre fece parte, per lungo tempo, del Consiglio Direttivo e poté al suo interno, con efficacia, indirizzarne numerose scelte, sempre con l’obbiettivo di potenziarne e valorizzarne l’attività e gli scopi sociali. A lui si devono oltre 50 pubblicazioni che portano la sua firma, alcune delle quali di indiscutibile rilevanza e valore ornitologico locale. Soprattutto in ambito faunistico, non si può trascurare il suo importante contributo alla stesura di numerosi resoconti ornitologici sulla rivista Piemontese di Storia Naturale, gli atlanti degli uccelli nidificanti e svernanti in Piemonte e Valle d’Aosta, il volume sull’avifauna della città di Torino, tutte pubblicazioni monografiche che per la loro importanza furono pubblicate e finanziate dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Negli ultimi anni della sua vita si impegnò alacremente nella pubblicazione di una monumentale opera di 421 pagine dal titolo “Gli Uccelli Nidificanti in Valle d’Aosta: distribuzione, ecologia, fenologia, conservazione”, che insieme ai coautori Massimo Bocca e Daniele Baroni è stata pubblicata nell’aprile 2018, pochi mesi prima del suo decesso. Il giorno della presentazione tutti poterono rilevare la sua serena e appagata

soddisfazione per questo suo ultimo sforzo. Sottolinea di lui il suo caro amico e collaboratore Massimo Bocca: “L’insuperabile abilità di reperire e gestire fonti bibliografiche è testimoniata dalla pregevole bibliografia ornitologica della Valle d’Aosta, pubblicata nel 2005 dal Museo Regionale di Scienze Naturali di

Saint-Pierre, dal contributo alla storia delle ricerche zoologiche in Valle d’Aosta dal Settecento sino ai primi del Novecento, apparso sul volume 67 della Revue Valdotaine d’Histoire Naturelle, e dai tredici numeri della rubrica “Rassegna bibliografica” pubblicati sempre sulla Revue fra il 2001 ed il 2016. Quest’ultima rubrica ha opportunamente rilanciato un’iniziativa dell’abate Henry e dei professori Paolo Peola e Lino Vaccari, che a partire dal 1903 avevano pubblicato una serie di segnalazioni bibliografiche di interesse locale giudicate fondamentali per il progresso delle scienze naturali in Valle d’Aosta. All’interno della sua seconda rassegna, Giovanni ha avuto la soddisfazione di poter citare un lavoro di lichenologia firmato, insieme a Rosanna Piervittori, da sua figlia Silvia. La presentazione con sintetici commenti dei riferimenti bibliografici valdostani relativi alle scienze naturali è ancor oggi di primaria importanza per chiunque si occupi di aspetti ambientali nella regione e non è sostituibile in modo altrettanto efficace e completo dalle funzioni dei motori di ricerca esistenti in rete; è quindi auspicabile che altri naturalisti raccolgano il testimone, utilizzando lo schema magistralmente costruito da Maffei e la sua perseveranza da «cacciatore di dati»”.

Prima edizione del 1984 della bibliografia sugli uccelli della Valle d’Aosta

L’ultima edizione della bibliografia ornitologica della Valle D’Aosta edita nel 2005

Importante monografia sugli uccelli nidificanti, la loro distribuzione, ecologia… recentemente pubblicata nell’aprile 2018

Copertina dell’esaustiva monografia sull’avifauna della Città di Torino da lui pubblicata nel 2001

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O rniFlash News al volo dal web e non solo

Uccelli invasivi, la ricetta del successo Le specie aliene invasive rappresentano una delle principali minacce alla conservazione della biodiversità; inoltre, possono avere un impatto negativo sull’ambiente causando la diffusione di malattie, danneggiando l’agricoltura e, in alcuni casi, anche le infrastrutture. Per tutte queste ragioni, sono spesso nel mirino degli studi di conservazione, ad esempio per cercare di capire se e come è possibile effettuarne l’eradicazione, ma anche per valutare quali siano gli elementi che più influenzano il successo di una specie in un territorio che non è il suo, così da stabilire quali siano le strategie migliori da attuare per limitare le invasioni biologiche. Uno studio appena pubblicato su Nature suggerisce come siano soprattutto le caratteristiche del territorio, e in particolare l’idoneità climatica, a determinare, più di altri elementi come il numero d’individui introdotti, il successo della diffusione delle specie aliene. Infatti, le specie invasive di uccelli proliferano soprattutto laddove trovano condizioni simili al loro habitat nativo, e in luoghi poco soggetti a eventi estremi come grandi nubifragi (che mettono a rischio tanto la specie aliena quanto quelle native). Inoltre, il successo sembra essere maggiore nelle zone in cui già altre specie aliene sono prosperate, un elemento che può determinare la formazione di hotspot di uccelli alloctoni. La diffusione delle specie aliene è dovuta all’attività antropica: lo spostamento di specie animali o vegetali dal loro areale nativo può essere volontario, come nel caso della fauna esotica tenuta come domestica, oppure negli animali introdotti a scopo venatorio o di pesca sportiva. In altri casi, il trasferimento può essere del tutto involontario, come avviene nel caso delle specie trasportate dalle acque di zavorra delle imbarcazioni o negli aerei cargo. I loro effetti sull’ambiente possono essere svariati: le specie invasive, oltre a determinare l’estinzione delle specie autoctone, per effetti diretti (ad esempio di predazione) o indiretti (consumo di risorse e competizione per il territorio), possono modificare l’habitat o danneggiare le coltivazioni. Fonte: https://oggiscienza.it/2019/06/20/specie-uccelli-aliene/ Fotografia: Tim Blackburn

Gli Pterodattili riuscivano a volare appena nati Secondo una recente ricerca scientifica, appena schiuse le uova, i cuccioli di pterodattilo potevano spiccare il volo. Appena usciti dalle uova i rettili erano una versione in miniatura degli adulti, già adatti alla vita aerea. La ricerca è stata fatta da due scienziati Britannici, David Michael Unwin e Charles Deeming, entrambi membri dell’Università di Leicester, della Scuola di Scienze della Vita e dell’Università di Lincoln, che hanno analizzato questi preistorici rettili alati. I ricercatori inglesi hanno analizzato 19 embrioni fossili di pterodattilo e, confrontandoli con lo sviluppo di uccelli e coccodrilli moderni, hanno stabilito che gli pterodattili erano gli unici a volare appena nati; uccelli e mammiferi moderni non ne sono in grado. Dagli embrioni analizzati si vedono le fasi precoci di sviluppo di ossificazione della colonna vertebrale, degli arti e della membrana alare. I fossili sono stati confrontati con i dati di crescita prenatale di coccodrilli e di uccelli moderni (scentificamente chiamati arcosauromorfi) ed è stato chiaro che già alla schiusa i piccoli di pterodattilo erano in grado di librarsi nell’aria. Da questa ricerca si è rafforzata l’idea che gli pterodattili non svolgessero delle cure parentali, cioè non si dedicavano al nutrimento ed alla protezione dei loro piccoli. In tutti i mammiferi e negli uccelli moderni la prole appena nata è definita inetta, poiché non è in grado di prendersi cura di sé stessa ma necessita delle cure dei genitori per poter sopravvivere fino a che non ha raggiunto l’autosufficienza. Sembra verosimile l’ipotesi che gli pterosauri fin dalla nascita provvedessero da soli al loro nutrimento. Fonte:https://news.fidelityhouse.eu/natura-animali/gli-pterodattili-riuscivano-a-volare-appena-nati-419322.html

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O rniFlash In uno studio pubblicato su “Enviromental Research Letters” alcuni ricercatori hanno individuato le “sentinelle” in grado di dire molto sulla qualità dell’aria che umani e animali respirano: gli uccelli. Gli uccelli come avamposti della qualità dell’aria dunque, che manifestano conseguenze diverse a seconda della specie e dell’esposizione. “Lo studio ha messo insieme le pubblicazioni scientifiche esistenti sull’argomento dagli anni ’50 ad oggi e ha costituito una base di partenza per nuove necessarie indagini”, spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva. “Quello che già conosciamo è sicuramente l’impatto del particolato e dei gas sul sistema respiratorio degli animali, ma è necessario indagare più a fondo molti altri aspetti come la risposta del sistema immunitario, le mutazioni genetiche, le alterazioni comportamentali e la compromissione del successo riproduttivo”. Alcune indagini degli anni ’90 svolte su piccoli migratori già evidenziavano un volume ridotto e un guscio più sottile delle uova deposte nei nidi costruiti nei pressi di siti industriali, che risultavano anche più ruvide e porose rispetto a quelle deposte in nidi distanti 10 chilometri. L’acidificazione dei bacini idrici a causa dell’assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera ha già iniziato a compromettere barriere coralline e intere popolazioni di pesci mentre molte altre sostanze tossiche stanno compromettendo il ciclo fisiologico delle piante, dalle quali molte specie animali dipendono. Si tratta di un’emergenza globale che non fa differenze geografiche, né di specie. Fonte: http://magazine.parconaturaviva.it/2019/06/05/danni-da-inquinamentoatmosferico-sugli-animali-uccelli-sentinelle-della-qualita-dellaria/

Uccelli non volatori: simili fuori e dentro? L’analisi del genoma di più di una dozzina di uccelli atteri ha evidenziato come, a dispetto delle differenze nelle regioni codificanti dei loro genomi, essi mostrino la tendenza a sviluppare gli stessi meccanismi regolatori nell’evoluzione della perdita del volo. Il processo sarebbe legato al ridimensionamento del corpo e in particolare ai cambiamenti morfologici legati agli arti. Gli scienziati hanno analizzato i genomi di diversi paleognati, incluso un moa estinto, scoprendo che il maggiore impulso verso la perdita del volo – in maniera indipendente per ciascuna specie – sarebbe derivato dall’evoluzione convergente delle regioni regolatrici dei geni molto più che dai geni stessi. Per identificare tali regioni hanno confrontato i genomi di tre dozzine di specie di uccelli – sia abili al volo sia atteri – e ne hanno individuato le porzioni che mostrano relativamente poche differenze nella sequenza: si tratta delle parti del genoma che si sono conservate ma che non codificano per nessuna proteina e che verosimilmente possiedono “solo” una funzione regolatrice. Mentre i geni codificanti sembrano essere responsabili degli adattamenti legati alla dieta e all’ambiente ed alla funzione delle piume, le regioni regolatrici svolgerebbero un ruolo chiave nel ridimensionamento del corpo che accompagna la perdita del volo. Un particolare elemento di interesse riguarda i cambiamenti morfologici degli arti anteriori e posteriori: questi ultimi devono essere conservati, mentre i primi devono essere ridotti. Esistono svariati modi per bloccare la formazione di un arto, ma un processo che permetta di ridurre gli anteriori senza modificare i posteriori è decisamente più complesso: insomma, è più facile non produrli piuttosto che accorciarli. Non è possibile far crescere gli arti in modo disorganizzato facendo loro raggiungere dimensioni diverse, perciò la necessità di mantenere la funzionalità delle zampe posteriori rappresenta un limite per il sistema e rappresenta con ogni probabilità “l’impulso fenotipico” che ha spinto verso il modello convergente ipotizzato dagli scienziati. Fonte: http://pikaia.eu/uccelli-non-volatori-simili-fuori-e-dentro/ Credit immagine: Dezidor [CC BY 3.0], via Wikimedia Commons

News al volo dal web e non solo

Uccelli sentinelle della qualità dell’aria

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articoli da autori e riviste estere

ORNITOLOGIA INTERNAZIONALE

I Canarini mulatti di OSVALDO VITORINO OLIVEIRA (*) e UBITRAIN GROSS ALENCASTRO (**)

O

tto anni fa, nell’allevamento di Ubiratan Gross Alencastro (Bira), da una coppia di canarini bruno rosso intenso con rosso brinato (maschio bruno rosso intenso e femmina bruna rosso brinato) è nata una canarina femmina, bruna rosso brinato che differiva dai suoi genitori presentando l’eumelanina molto scura, di color cioccolato scuro, sia nel disegno che nel colore di fondo. Sappiamo che in coppie di canarini bruni è improbabile la comparsa di pulli con melanine nere. Questo uccello e i suoi discendenti hanno anche presentato le zampe, le unghie e la punta del becco con una pigmentazione marrone più scura di quella abituale osservata nei classici bruni. Un’altra caratteristica importante osservata è che il colore delle remiganti e delle timoniere era abbastanza simile al colore del disegno. A differenza dei topazio neri che presentano il colore del disegno simile al cioccolato nero, i mulatti hanno il colore di fondo fortemente ossidato, rachide scura e piume lunghe senza bande. Queste caratteristiche sono state fissate da Bira e oggi molti allevatori brasiliani e argentini hanno già canarini nel loro allevamento sia come i classici originali, sia come quelli per aumentare alcune mutazioni come il mogano e l’opale, tra le altre.

I mulatti sono caratterizzati dalla loro melanina marrone molto scura, un fondo fortemente ossidato

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Canarino mulatto con melanina marrone molto scura

La mutazione è stata anche impiantata nei canarini a fattore bianco, principalmente nell’allevamento del Signor Totico (Oswado Vitorino). I mulatti sono caratterizzati dalla loro melanina marrone molto scura, un fondo fortemente ossidato, molto scuro, ma che non toglie nulla al disegno di schiena, fianchi e testa, che sono evidenti. Le piume delle ali e della coda sono di colore cioccolato scuro, con tonalità simili al disegno. La punta del becco, le zampe e le unghie sono di colore marrone. Come tutti i canarini ossidati, il disegno consiste di ampie striature

dorsali simmetriche, continue, che partono dalla parte superiore della schiena e si estendono alle piume che

(*) Osvaldo Vitorino Oliveira è Giudice OBJO/COM di canarini di colore e di forma e posizione. Medico infettivologo e professore di infettivologia presso l'Università Federale di Santa Catarina, Florianópolis, Brasile. E-mail: oliveiraov@yahoo.com.br (**) Ubiratan Gross Alencastro è giudice OBJO di canarini di colore e di forma e posizione. Ingegnere agronomo, Direttore della Sorveglianza del Dipartimento della Salute del Comune di Santo Angelo, Rio Grande do Sul, Brasile. E-mail: bira.alencastro@hotmail.com


coprono le ali, e da striature ben marcate sui fianchi, sul petto e sulla testa, di una tonalità simile a quella delle striature dorsali. Le principali caratteristiche dei canarini mulatti sono: 1 - Disegno Striature melaniniche formate dalla sovrapposizione di piume che hanno come caratteristica la maggiore concentrazione di eumelanina “cioccolato nero” nella sua parte centrale, formando così il disegno dorsale, dei fianchi, petto e testa. Il disegno dorsale deve avere ampie e lunghe strie, cominciando dalla parte superiore del dorso e estendendosi alle ali e all’uropigio, essendo molto importante che siano continue e parallele.

I canarini mulatti sono classificati come varietà e categoria in: • Mulatto bianco • Mulatto bianco dominante • Mulatto intenso giallo • Mulatto brinato giallo • Mulatto mosaico giallo maschio • Mulatto mosaico giallo femmina • Mulatto giallo intenso avorio • Mulatto giallo brinato avorio • Mulatto mosaico giallo avorio maschio

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Mulatto mosaico giallo avorio femmina Mulatto intenso rosso Mulatto brinato rosso Mulatto mosaico rosso maschio Mulatto mosaico rosso femmina Mulatto intenso rosso avorio Mulatto brinato rosso avorio Mulatto mosaico rosso avorio maschio Mulatto mosaico rosso avorio femmina

2 - Fondo Oltre al disegno, i canarini mulatti devono avere un fondo cioccolato nero, che si manifesta uniformemente e genericamente per tutto il loro piumaggio, senza tuttavia danneggiare il disegno. 3 - Becco, zampe e unghie: Becco, zampe e unghie con tonalità brunastra e colorazione visibile senza sforzo.

Foto 1- A sinistra, il mulatto mosaico giallo maschio e a destra un nero mosaico giallo maschio. La differenza tra i due colori è chiara.

Proposta di standard di giudizio dei mulatti come un nuovo canarino di colore Valutazione Descrizione • Espressione massima del cioccolato nero. • Massima espressione del disegno formato da striature larghe e continue. MOLTO • Fondo fortemente ossidato. BUONO • Punta del becco, delle zampe e delle unghie di colore marrone. • Assenza di feomelanina. • Buona espressione di cioccolato nero. • Buona espressione del disegno che forma striature ampie e continue. BUONO • Becco, zampe e unghie un po’ meno ossidati. • Presenza di feomelanina. • Medio grado di espressione del cioccolato nero in striature, zampe, unghie e becchi. • Disegno confuso, troppo sottile o poco visibile. REGOLARE • Maggiore presenza di feomelanina. • Fianchi con scarsa ossidazione. • Scarsa espressione di cioccolato nero. • Disegno di schiena confuso o assente, incluso sulla testa e sui fianchi. DEBOLE • Uccelli poco ossidati con tendenza al tipo intermedio. • Maggiore presenza di feomelanina.

Punti

30-29

28-27

26-24

23-18

Per molti anni abbiamo osservato la crescente evoluzione dell’ornitologia brasiliana. Questa evoluzione può essere spiegata, principalmente, dal fatto che gran parte degli allevatori di canarini, generalmente piccoli e medi, si specializzano nella selezione rigorosa grazie ad accoppiamenti mirati all’ottenimento di esemplari migliori e il più vicino agli standard raccomandati. Fin dove saremo arrivati non lo sappiamo ancora, perché quasi tutti i colori dei canarini sono ancora in evoluzione, specialmente le nuove mutazioni, ma anche i classici. Inoltre, tra noi sono apparse almeno due nuove mutazioni: i mogano, originati dagli opale e gli urucum dai canarini rossi, già rico-

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nosciuti dall’Ordine Mondiale dei Giudici e dalla Confederazione Ornitologica Mondiale. Pertanto, i mulatti diventano ora candidati come un nuovo Tipo. Quasi sempre, i buoni esemplari dei mulatti sono così scuri di colore che sono visibilmente vicini al nero; tuttavia, quando un nero e un mulatto sono messi uno accanto all’altro, vediamo chiaramente che gli uccelli sono diversi.

XMXm x XmY Maschio mulatto eterozigote x femmina bruna. XMXm - maschio mulatto, eterozigote. XMY - femmina mulatta. XmXm - maschio bruno. XmY - femmina bruna. 50% melanine cioccolato nero, mulatti e 50% bruni. XmXm x XMY Maschio bruno x femmina mulatta.

XmXM - Maschio mulatto. XmXM - Maschio mulatto. XmY - Femmina bruna. XmY - Femmina bruna. Tutti i maschi nati da femmine di mulatti saranno mulatti. Tutte le femmine nasceranno brune. XmXM x XMY Maschio mulatto eterozigote X femmina mulatta. XmXM - maschio Mulatto, eterozigote. XMXM – maschio mulatto omozigote. XmY - femmina bruna. XMY - femmina mulatta. Tutti i maschi saranno mulatti; metà delle femmine mulatte e metà brune. XMXM x XMY Maschio omozigote per il fattore mulatto e femmina mulatta. Tutti i pulli mulatti, omozigoti. Abbiamo ancora bisogno di migliorare nel tipo dei nostri canarini mulatti la larghezza del disegno e il fondo eumelanico. Alcuni esempi illustrativi: Nella foto 3, due femmine mosaico giallo, la prima a sinistra, bruna, al secondo posto in Brasile 2016, con 92 punti; a destra femmina mulatta.

Foto 2

Un’altra informazione interessante è che il colore della pelle dei piccoli è anche un po’ più scuro e l’intensità del colore del disegno del dorso e del fondo è già visibile nel nido. Nella foto 2 possiamo vedere chiaramente che il canarino al centro (freccia blu) ha il colore della melanina molto più scuro del canarino a destra (freccia bianca). La trasmissione genetica di questa melanina più scura, senza dubbio, è legata al cromosoma sessuale “X”, e il gene è dominante, cioè vettore di un solo gene che già manifesta fenotipicamente la caratteristica. Rappresentando genotipicamente l’accoppiamento possibile, la caratteristica “mulatto” (M) presente e (m) assente, abbiamo le seguenti possibilità:

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Foto 3


Foto 4

Foto 5

Nella foto 4, due maschi mosaico, quello a sinistra bruno giallo e quello a destra, maschio con melanina cioccolato nero. Un fatto interessante osservato nelle due figure è che nei bruni normali il tono del disegno dorsale diminuisce gradualmente di intensità e il colore delle melanine del disegno dorsale e delle ali e della coda è nettamente diverso. Nei mulatti questa discrepanza o non

esiste o non è così ovvia. Nella foto 5 due canarini maschi bianchi dominanti: quello a sinistra, melanina cioccolato nero (“mulatto”); quello a destra, bruno comune. Nella stessa foto vediamo anche che il colore della zampa destra del mulatto è di colore brunastro e, quindi, secondo quello raccomandato nella nostra proposta di approvazione come nuovo tipo.

Nella foto 6, vediamo due mulatti: quello a sinistra con una buona gradazione e quello a destra un eccellente esemplare. Nella foto 7 la differenza è accentuata principalmente nel colore di fondo, perché l’uccello a sinistra è vettore di mogano. Non sappiamo ancora quale effetto possono avere i mulatti sui neri ossidati classici e le varie mutazioni di canarini di colore bruni, come opale, mogano, eumo, topazio, satiné, onice e persino pastello e phaeo. Non abbiamo dubbi che il canarino sia uno degli esseri viventi in cui le mutazioni avvengono con grande frequenza. La stragrande maggioranza delle razze e centinaia di colori che conosciamo sono la prova più ovvia. Fortunatamente, quasi tutte le mutazioni di colori e di razze sono state fissate. Abbiamo anche in Brasile osservato e documentato questo fenomeno, come la mutazione del mogano, gli urucums e ora i mulatti. Tuttavia, abbiamo bisogno di usare più scienza e tecnologia nelle nostre osservazioni, perché per molte delle variabili dei canarini come la forma, il piumaggio ecc., non conosciamo precisamente il loro comportamento genetico. Quando il DNA del canarino verrà svelato, potremo caratterizzare geneticamente e in modo più adeguato questi eventi e quindi affermare se stiamo effettivamente affrontando nuove mutazioni. Nel caso presente dei mulatti, non c’è dubbio perché è l’unica mutazione conosciuta legata al sesso e che è dominante. Alla luce di quanto esposto, come poter applicare l’utilizzo dei mulatti in canaricoltura? Riconoscerli come un nuovo tipo, migliorando i nostri bruni attuali, unificando il colore della coda e delle ali con il colore del disegno, migliorando l’ossidazione di zampe, becco e unghie brune e intensificando evidentemente la tonalità marrone. Approfittando, altresì, dell’intensificazione della tonalità della melanina per migliorare le mutazioni dei bruni e dei neri ossidati e, forse, anche di altri tipi.

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Foto 6

Foto 7

Una Domenica bestiale N

el solco della tradizione che caratterizza l’attività dell’Associazione Ornitologica Maceratese, ho sempre aderito a tutte le iniziative che possono favorire la diffuzione dell’ornitologia amatoriale. Ed è con questo spirito che anche quest’anno abbiamo voluto onorare l’invito della signora Mariangela, la simpatica e dinamica organizzatrice dell’evento denominato “domenica bestiale”, giunta alla quarta edizione, dedicato a tutti gli animali da compagnia. Il 2 giugno, nello stupendo scenario marittimo di Porto Potenza Picena, per il secondo anno consecutivo l’A.O.M. ha allestito uno stand, nel quale sono stati esposti variopinti e canterini uccelli di diverse specie e razze, nonché del materiale didattico da consegnare ai bambini, messo a disposizione dalla Federazione. Inutile dire che proprio i più piccoli hanno riversato le loro attenzioni sui nostri graziosi animali, con svariate domande a cui abbiamo dovuto fornire risposte accompagnate da sorrisi spontanei che questi interlocutori provocavano. Il tutto è stato realizzato grazie alla fattiva collaborazione dei soci ed allevatori che volontariamente hanno voluto prestare il proprio tempo e la propria opera per la diffusione della nostra passione. Mi preme sottolineare che il volontariato è un fattore che sempre più sta venendo meno tra i nostri soci e la circostanza è allarmante. Per questo desidero pubblicamente ringraziare Luigi Carusio, Attilio Dichiara, Achille Medici, Leopoldo Mazzoni e Nazzareno Reschini che si sono prodigati in tutte le fasi che hanno caratterizzato l’evento. MARINO CECCHI

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Dall’archivio storico F.O.I.

Intervista al prof. Riccardo Stradi di G. CANALI (ITALIA ORNITOLOGICA febbraio 1997)

- Prefazione Il prof. Stradi era un docente universitario e brillante ricercatore, una delle massime autorità mondiali nel campo dei carotenoidi, il quale mise a punto un nuovo metodo di indagine riguardante i carotenoidi contenuti nelle penne degli uccelli, che gli consentì di avere importanti, ampi e rapidi successi, poiché il metodo, essendo a freddo, non alterava, a differenza dei precedenti, i carotenoidi stessi. Ornitologo appassionato e di carattere cordiale, fu coinvolto nel nostro campo con interessantissimi risultati. Questa intervista ci dà l’esito dei primi fruttuosi approcci.

Q

uando, qualche mese fa, l’ornitologo Alberto Masi mi telefonò invitandomi ad andare ad un importante convegno ornitologico (VIII convegno italiano di ornitologia tenuto a Pavia) accettai di buon grado e feci davvero bene. Al convegno vidi molte cose interessanti e, in particolare, ascoltai l’intervento del prof. Stradi sui carotenoidi, di straordinario interesse specialmente per chi, come me, si occupa dei colori in particolare. Gli studi del prof. Stradi, come i lettori sanno, sono pubblicati sul suo testo “Il colore del volo” Ed. Solei 1995, recensito da Masi e dal sottoscritto. In sede di Congresso fui presentato al prof. Stradi ed ebbi l’opportunità di conversare a lungo con Lui, potendone così apprezzare la profonda cultura, assieme alla cordialità. In seguito, avendo avuto ulteriori e proficui contatti, ho chiesto al Professore un intervento su I.O. che mi è stato accordato, con squisita cortesia, come intervista. Eccola. In cosa consiste il nuovo procedimento per estrarre e identificare i carotenoidi

presenti nel piumaggio degli uccelli? I carotenoidi sono intimamente ingabbiati nella struttura cheratinica delle barbule. I precedenti metodi di estrazione prevedevano l’impiego di solventi aggressivi a temperature elevate e un trattamento della durata di alcune ore. Un’azione così drastica determinava spesso modifiche strutturali nelle molecole dei carotenoidi che rendevano ambigua la loro identificazione. Il nuovo procedimento consente la distribuzione della “gabbia cheratinica” in pochi minuti e a basse temperature: in tal modo i carotenoidi vengono liberati senza subire danni e possono facilmente essere separati dagli altri componenti della barbula. La successiva analisi con le tecniche più avanzate (cromatografia liquida spettrometria di massa, spettro-scopia di assorbimento) consente sia l’identificazione dei singoli caro-tenoidi presenti nel pigmento, sia la determinazione della loro quantità (relativa e assoluta). Spesso parliamo di lipocromi invece che di carotenoidi. C’è differenza? Nella maggior parte delle specie i lipocromi sono costituiti da carotenoidi: per

queste specie mi sembra corretto usare indifferentemente i due termini. È stato però dimostrato che i lipocromi dei pappagalli non sono costituiti da carotenoidi, ma da molecole di struttura certamente diversa anche se non ancora definita. In questo caso è meglio usare il termine generico “lipocromi”. Quanti carotenoidi sono stati identificati nel piumaggio degli uccelli e quanti hanno ancora struttura incognita? Ne sono stati identificate diverse decine, ma i più importanti quelli cioè che determinano l’espressione del calore, sono circa una dozzina. La loro struttura chimica è stata definita in quasi tutte le Specie studiate. Soltanto i pigmenti gialli dei Picchi contengono carotenoidi (le cosiddette picofulvine) la cui struttura è ancora da definire. Tra le varie Specie riportate nell’atlante, quali contengono i carotenoidi più interessanti? Ritengo che l’aspetto più interessante risieda nella specie-specificata di alcuni carotenoidi. Carduelis e Serinus devono il loro colore alle xantofille del canarino A e B. Fanelli, Organetti e molti altri Fringillidi con marcato dicromismo sessuale, dipingono di rosso il piumaggio maschile con il 3indrossi-echinenone. Il bel rosso delle ali del Picchio muraiolo è dovuto alla presenza di astaxantina . L’Alfadoradexantina e l’ adonirubina sono responsabili del rosso del Ciuffolotto maschio e di molti piumaggi rossi degli uccelli insettivori e frugivori. La luteina e la zeaxantina sono i componenti del giallo del Fringuello, degli Zigoli, delle Cutrettole, del Rigogolo, ecc. Una coppia di carotenoidi molto interessante è costituita dalla 4-oxorubixantina e dalla 4-oxo-gazaniaxantina. Questi due carotenoidi rossi sono particolarmente importanti nei piumaggi rossi dei Fringillidi che si nutrono delle drupe delle rose selvatiche durante il periodo della muta. Un altro aspetto interessante è la specificità dei carotenoidi legata al dimorfismo sessuale di alcune Specie: il Crociere

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maschio deve il rosso della sua livrea al 3-idrossi-echinenone, mentre il piumaggio giallo della femmina è legato alla presenza delle xantofille del canarino. Perché continua a chiamare xantofille del canarino quei carotenoidi gialli che si ritrovano nel piumaggio di tante Specie? Per rispetto a O. Volker, grande ricercatore austriaco che per primo caratterizzò questi carotenoidi estraendoli dalle piume gialle del canarino domestico. Fu lui che battezzò questi carotenoidi xantofille del canarino, perché avevano caratteristiche diverse dalle altre xantofille conosciute. Tra i carotenoidi che ha elencato non c’è la cantaxantina che noi allevatori usiamo in abbondanza come integratore colorante. Come mai? In natura la cantaxantina è molto rara, soprattutto nella dieta dei Passeriformi; è quindi da escludere che possa essere ingerita in quantità tale da colorare il piumaggio. In cattività può essere somministrata con il mangime e viene assorbita depositandosi nel piumaggio. Potrebbe però essere costruita metabolicamente da un precursore? Si, questo è vero, ma il precursore designato sarebbe il beta-carotene che, pur essendo molto abbondante in natura, viene scarsamente assorbito dagli uccelli e quindi scarsamente utilizzato per la produzione del colore. La piccola percentuale di cantaxantina che si riscontra in molti piumaggi rossi è probabilmente legata all’utilizzazione delle piccole quantità di beta-carotene assorbito. Le pongo una domanda che non le dovrei fare, perché so che le vostre ricerche in merito sono agli inizi. Noi siamo in maggioranza allevatori di canarini: cosa ci può dire dei loro carotenoidi? I canarini selvatici contengono le due xantofille del canarino A e B accanto ad una minor percentuale di luteina che rappresenta il probabile precursore metabolico. I canarini domestici di colore giallo presentano un quadro qualitativo assolutamente sovrapponibile. Mentre i canarini

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a fattore rosso possiedono una capacità metabolica diversa con un meccanismo di ossidazione che interviene sui carotenoidi della dieta trasformandoli in carotenoidi rossi come l’Alfa-doradexantina, l’astaxantina, l’adonirubina e la cantaxantina. Una rigorosa ricostruzione dei fattori genetici che regolano la sintesi metabolica dei pigmenti rossi è resa difficile dal fatto che questi canarini vengono spesso alimentati con diete addizionate di cantaxantina o di altri integratori colorati. E il misterioso Lizard? È veramente un mistero! Pensi che il pigmento giallo non contiene le solite xantofille A e B, ma principalmente luteina e zeaxantina assorbite direttamente dalla dieta. Questa Razza evidentemente non è in grado di trasformare questi due carotenoidi in xantofille del canarino come fanno la maggior parte dei Serinus e dei Carduelis. Quale è la relazione tra dieta e colore? Una risposta esauriente a questa domanda richiederebbe un intero trattato. Cercherò di mettere a fuoco i punti più significativi limitandomi a Passeriformi in libertà. Per la costruzione del colore del piumaggio gli uccelli utilizzano i carotenoidi presenti nella dieta. Quelli preferenzialmente utilizzati dai Passeriformi sono la luteina, la zeaxantina e la Beta-criptoxantina, che

sono presenti in abbondanza sia in una dieta a base di vegetale, sia in una dieta a base animale. Questi tre carotenoidi possono seguire destini diversi in relazione alla Specie, al sesso, all’età, alle condizioni ambientali ecc. Essi possono essere assorbiti direttamente dal piumaggio oppure esservi depositati soltanto dopo aver subito una trasformazione molecolare. Nel secondo caso i processi ossidativi che regolano la trasformazione possono essere di tipo diverso. Ciò comporta che un carotenoide può venire trasformato in più carotenoidi di struttura e colore differenti. La luteina (gialla), ad esempio, può essere trasformata nella xantofille del canarino (giallo più pallido), in deidroluteina (gialla come la luteina) oppure in Alfa-doradexantina (arancio-rosso). Come vede il discorso dieta-colore può essere molto complesso. Un punto, però rimane fermo: una dieta priva di carotenoidi durante il periodo di muta porta inevitabilmente all’assenza di lipocromi nel piumaggio. Se ho ben capito i processi metabolici di ossidazione non portano sempre ad uno scurimento del colore? Esatto! Luteina, zeaxantina e Beta-criptoxantina possono essere ossidate a carotenoidi di colore più pallido (come le xantofille del canarino) oppure a carotenoidi arancio-rosso (Alfa-doradexantina, astaxantina, adonirubina, 3idrossi-echinenone). Bisogna però tener presente che queste osservazioni cromatiche valgono per il carotenoide isolato, non legato alla cheratina. Allora la struttura del piumaggio può interferire con l’espressione finale del colore? Certamente! E anche in modo spettacolare. Si pensi al Cardellino: la maschera (rossa) e le remiganti (gialle) contengono gli stessi carotenoidi che, isolati, hanno colore giallo. Bisogna ricordare che i carotenoidi sono molto flessibili e, legandosi alla cheratina, possono essere obbligati ad assumere geometrie rigide che ne modificano la proprietà e quindi il colore.


ESTRILDIDI FRINGILLIDI IBRIDI

Gli ibridi del genere Fringillia di PIERCARLO ROSSI, foto M. Carella, D. Cautillo, I. Fontana, G. FUSI, ALCEDO, P. ROSSI, e F.O.I.

I

l fringuello allieta con il suo canto i silenziosi boschi d’Europa, Siberia ed Africa settentrionale e grazie a questo è stato un soggetto molto ambito in ibridazione, purtroppo con scarsi risultati, come vedremo in seguito. Girando per i nostri parchi, agli inizi della primavera, è possibile ascoltare il suo splendido canto, che lo pone sicuramente ai vertici canori della Famiglia dei Fringillidi. Di abitudini piuttosto schive, nei comportamenti ricorda gli uccelli insettivori e potremmo definirlo un anello di congiunzione tra le famiglie dei Fringillidi e degli Emberizidi. Infatti, l’assenza del gozzo e la sua strategia al nido lo avvicinano maggiormente a quest’ultima famiglia; inoltre, la femmina porta ai novelli molti insetti, in punta di becco, come molti zigoli, invece che semi delle varie erbe prative, come la maggior parte dei Fringillidi. Negli anni, così come il merlo, ha imparato a tollerare la presenza dell’uomo, abbandonando l’aperta campagna per trasferirsi nei giardini e nei parchi cittadini. Durante la migrazione prenuziale che ha luogo tra i mesi di marzo ed aprile è stato rilevato che i maschi di Fringuello (Fringilla coelebs) giungono prima delle femmine sulle nostre Prealpi ed in tutto il nord Europa per impossessarsi del territorio migliore. Le femmine, infatti, che giungono nella seconda metà del periodo migratorio, scelgono per l’accoppiamento il maschio che ha il territorio più ricco di risorse alimentari e meglio protetto. Si è notato che alcuni gruppi di fringuelli maschi non affron-

Crociere x Fringuello foto e allevamento Michele Carella

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Verdone di Cina x Fringuello, foto Domenico Cautillo, allevamento Ivan Fontana

tano il viaggio migratorio a medio raggio, ma preferiscono rimanere a svernare alle nostre latitudini, per presidiare il territorio in attesa della stagione riproduttiva. Proprio questa particolarità, già rilevata da Linneo, ha dato il nome al Fringuello. Infatti, coelebs in latino significa “celibe”, termine che sta ad indicare questi maschi che rimangono durante la stagione invernale. In determinate zone, è molto numeroso al pari dei passeri. Si suole dire “allegro come un fringuello”, espressione ricorrente, la quale trae origine più che dalla vivacità del carattere, ragguardevole ma non superiore a quella di altre Specie, dalle sue notevoli qualità canore e difatti

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Nel periodo riproduttivo le femmine prediligono i maschi vigorosi ed irruenti

potremmo definire il suo canto melodioso, festoso, breve e forte, costituito di frasi distinte, ripetute in rapida successione e terminanti in un energico trillo sinonimo di fierezza, vigore e forza fisica. La sua alimentazione durante l’inverno si basa quasi esclusivamente su semi e bacche, mentre in primavera/estate

appetisce soprattutto germogli, semi immaturi delle Composite e delle Graminacee, bruchi verdi, zanzaroni e larve varie. il Genere Fringilla comprende tre Specie: il Fringuello, la Peppola e il Fringuello di Teide (endemico delle Isole Canarie). Del Fringuello sono riconosciute ufficialmente 15 Sottospecie, che possono essere così raggruppate: • un gruppo “coelebs” eurasiatico, comprendente la sottospecie nominale oltre alle sottospecie alexandrovi, gengleri, sarda, solomkoi, syriaca e transcaspia; • un gruppo “spondiogenys” nordafricano, comprendente le sottospecie spondiogenys, africana ed harterti; • un gruppo “canariensis”, comprendente la sottospecie canariensis, tintillon, maderensis, moreletti, ombriosa e palmae; I primi due gruppi risultano essere molto vicini tra di loro, a dispetto delle differenze morfologiche, mentre il “canariensis” risulta essere piuttosto distante da entrambi. Nel periodo riproduttivo le femmine prediligono i maschi vigorosi ed irruenti. In questa fase i colori sgargianti dovuti all’abrasione (consumo della parte esterna) del piumaggio, insieme al canto, fanno cadere la scelta su un soggetto piuttosto che un altro. Il nido viene posizionato in punti piuttosto scoperti e se lo stesso è ben mimetizzato dal basso, tanto da sembrare una protuberanza del ramo che lo ospita, per sfuggire ai rapaci (mimetismo dall’alto) è necessario che il dorso della fringuella abbia tinte smorte. Questo particolare riguarda tutti gli uccelli che costruiscono il nido a coppa. In quelli che si riproducono nelle cavità naturali, il discorso cambia e anche la femmina è molto colorata (basti pensare ad alcuni Pappagalli od ai Gruccioni). Anche le uova del fringuello sono mimetiche e sul colore di fondo grigio sono distribuite macchie nere. Il nido si


Organetto pastello bruno x Fringuello, allevatore Giancarlo Lamperti, foto Piercarlo Rossi

trova sui rami orizzontali; il mimetismo esterno è garantito dal fatto che al muschio vengono uniti pezzetti di corteccia dell’albero ospitante L’interno è rivestito con lanuggini vegetali e animali, il tutto finemente assemblato, onde garantire il necessario isolamento termico. I piccoli nascono dopo tredici giorni di incubazione e la loro alimentazione consiste esclusivamente di afidi, larve ed insetti per i primi cinque o sei giorni, poi, a poco a poco, le piccole prede vive vengono sostituite dai semi maturi delle Composite e delle Graminacee. A mano a mano che i piccoli crescono, il maschio si occupa sempre più della loro alimentazione e da quando lasciano il nido, fino allo svezzamento, i pulli dipendono esclusivamente da lui, in quanto la femmina è già alle prese con una nuova deposizione. Il maschio del fringuello, come quello del ciuffolotto, per motivi opposti, non viene mai usato in ibridazione, preferendogli la femmina, che depone con una certa facilità anche in un gabbione (la voliera ovviamente è da preferirsi), ma rimane sempre guardinga e battagliera nei confronti di un maschio non conspecifico. Un altro particolare da non sottovalutare è che la fringuella inizia a pigolare ed a chiedere la copula molto prima di raggiungere il momento della deposizione; il maschio, invogliato, accetta di buon grado, ma appena le è sopra lei lo scaccia beccandolo. Il tutto cessa una volta ultimato il nido, ma a questo punto il maschio, scacciato e beccato per troppe volte, potrebbe desistere restando a debita distanza. Neppure il tentativo di sostituire il maschio potrebbe migliorare la situazione perché si corre il rischio di andare incontro a due spiacevoli epiloghi: il nuovo maschio che non viene accettato e inseguito e beccato dalla femmina potrebbe anche soccom-bere e nel

Anche le uova del fringuello sono mimetiche e sul colore di fondo grigio sono distribuite macchie nere

caso ciò non succedesse la femmina potrebbe comunque scondizionarsi ed interrompere il proprio estro riproduttivo. L’unico consiglio utile è quello di usare maschi con caratteri decisi, come quelli appunto del genere Chloris o Carpodacus. Volendo utilizzare il maschio di fringuello in ibridazione, si potrebbe optare per un’ampia voliera piantu-

Verdone x Fringuello allevamento e foto Guido Fusi

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mata, con più femmine, magari di verdone, in modo che in uno spazio così ampio lui possa dare sfogo a tutta la propria irruenza. Il nido deve essere sempre posto nel punto più illuminato del gabbione o della voliera, senza nessuna schermatura e ben ancorato, in quanto la femmina, una volta che esso è stato ultimato, è solita fare una prova di “stabilità”. Essendo ben nota la propensione per gli insetti da parte di questa Specie, devono essere presenti, già dal periodo di cova, in maniera moderata, degli insetti come le tarme della farina, i pinkies o le larve della mosca carnaria precedentemente bollite all’aperto (meglio non farlo in casa a causa dell’odore nauseabondo e persistente). Come accennato in precedenza, vari, ma purtroppo vani furono i tentativi di ibridazione con il canarino, soprattutto nei paesi anglosassoni: a causa della scarsa affinità genetica le uova risultarono sempre infeconde. Il fringuello presenta colori modesti, in cui il lipocromo è presente sul dorso sul codione e sulle ali, mentre il rosso porpora delle guance e del petto è causato da un effetto ottico dovuto alla luce che colpisce la feomelanina presente in quelle aree. Spesso la coppia ibrida riesce ad affiatarsi: viene costruito il nido, avvengono diverse copule, ma le uova risultano infeconde o, se fecondate, non arrivano alla schiusa; peggio ancora, i soggetti nati sono privi dei bulbi oculari. Tutto questo è sicuramente da imputare alla scarsa affinità genetica. Fortunatamente, alcune volte tutto volge al meglio ed assistiamo stupefatti alla nascita dell’ibrido tanto ambito. Tra questi, sicuramente, il genere Chloris, sia europeo che asiatico, seppur con una certa difficoltà, è stato quello che ha prodotto il maggior numero di soggetti. Oltre a quelli appena citati, possiamo annoverare quello con il carpodaco messicano, con l’organetto, il cardellino e negli ultimi anni quello con il crociere,

Organetto x Fringuello foto di Domenico Cautillo

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Come accennato in precedenza, vari, ma purtroppo vani furono i tentativi di ibridazione con il canarino

ma andiamo ad analizzarli nel dettaglio. Verdone x Fringuello Il soggetto ha un aspetto fiero che ricorda decisamente il fringuello, in maniera ancora più marcata nei soggetti di sesso femminile. Il maschio ancestrale ha sempre un ciliare giallo più o meno marcato; il color mattone delle guance e del petto è infiltrato di giallo, ben visibile nel basso ventre. Lo stesso colore lo troveremo sulle spalline sovrapposto col bianco del fringuello, il dorso è bruno con un disegno appena accennato. La coda e le ali sono

nere, queste ultime orlate di un grigio argenteo. Il becco è di color carnicino, con gli apici leggermente marcati di nero. Oltre a quello col verdone europeo abbiamo avuto la possibilità di ammirare anche gli ibridi con gli altri rappresentanti di questo Genere. Con il verdone di Cina, dove la feomelanina del Cina e del fringuello si fondono perfettamente e dove il lipocromo giallo fa bella mostra di sè sul ciliare, sulle remiganti e sulle penne laterali della coda. Il primo in assoluto fu realizzato da Piero Castellanza, ma in tempi recenti uno splendido maschio, dell’amico Ivan Fontana, si è sempre aggiudicato il primo posto in tutte le manifestazioni in cui è stato esposto. Gli ibridi con il verdone testa nera hanno toni cupi in cui la feomelanina domina su tutto il piumaggio, mente il nero della testa scompare totalmente. L’F1 con il verdone dell’Himalaya è sicuramente il più bello e dobbiamo ringraziare un maestro come Renzo Esuperanzi che è riuscito a produrlo, anche nella versione mutata; infatti, da un maschio portatore è nata una femmina Agata. Il soggetto ancestrale ha forma affusolata, in cui il giallo domina totalmente infiltrando la spallina ed il petto, il dorso è bruno ed è percettibile una traccia di disegno. Presente anche in questo soggetto un marcato ciliare giallo. Cardellino x Fringuello Questo, senza dubbio, rimane il sogno di ogni ibridista. Ad oggi, i soggetti prodotti e documentati sono veramente pochi. Il primo è un soggetto impagliato, un po’ datato, esposto al British Museum di Londra (questo ci fa capire la rarità dell’ibrido), il secondo è stato esposto al Mondiale di Vienna, il terzo è stato esposto alla mostra Internazionale di Reggio Emilia, nell’anno 2001 dal sig. Benedetto Lombardo. Il quarto (l’ultimo in ordine di tempo) è stato prodotto da Daniele Arsuffi di Varese e proprio su questo soggetto mi vorrei soffermare. Ho avuto la fortuna di conoscere Daniele prima come Giudice e poi come allevatore, una persona unica, motivata


Verdone dell’Himalaya x Fringuello foto Alcedo, allevamento Renzo Esuperanzi

da quella passione sana e vera che tutti noi che amiamo gli uccelli dovremmo avere. Negli anni era riuscito a riprodurre storni esotici di rara bellezza, merli, tordi, storni mutati, mantenendo sempre quell’umiltà che lo contraddistingueva nel fare quotidiano. In una delle sue tante voliere è riuscito a produrre questa autentica gemma in cui il Fringuello dominava nettamente nella struttura e nei disegni. Il cardellino, dal canto suo, forniva al soggetto una forma attillata, un accenno di mascherina, una labile traccia di barratura alare sui bordi delle remiganti primarie. Nel complesso un soggetto piuttosto modesto a causa della dominanza del fringuello sui colori, cosa avvenuta anche per gli ibridi precedenti. Il fringuello, infatti, ha sì colori accesi, ma sol-

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tanto nel periodo riproduttivo, grazie all’abrasione del piumaggio. Di base, la feomelanina che trasmette ai suoi ibridi tende a coprire gli altri colori. Magari, se l’ibrido di Daniele fosse sopravvissuto, l’anno seguente avrebbe espresso in maniera più evidente le tinte del cardellino. Altri ibridi Oltre a quelli appena descritti, degni di nota sono anche gli F1 prodotti con l’organetto, in cui è ben visibile il fringuello, anche se come disegni domina nettamente l’organetto. La calottina rossa, anche se accennata non riesce ad emergere, il becco è di un bell’ arancione

Degni di nota sono anche gli F1 prodotti con l’organetto, in cui è ben visibile il fringuello

carico alla base, più sfumato verso l’apice, dove è presente una stria nera. Lo scorso anno è stato realizzato un soggetto mutato bruno pastello bruno da Giancarlo Lamperti, che aveva già ottenuto un soggetto ancestrale gli anni precedenti. Un animale sicura-

mente affascinante, il primo soggetto mutato in assoluto, ma sfortunatamente la mutazione ha cancellato completamente tutti i disegni rendendolo così, anche se di gran pregio, un uccelletto anonimo. Vorrei anche ricordare l’ibrido (unico) prodotto da Patrizio Salandi con il carpodaco messicano ed esposto ai mondiali di Reims nel 1997. Il soggetto era molto sbilanciato sul Messicano, a tinte feomelaniche molto forti. A conclusione di questa carrellata di ibridi, come non menzionare quello realizzato da Michele Carella con il Crociere, di sesso femminile, dai colori un po’ spenti, ma motivante per ritrovarci nella speranza di vedere un maschio. Gli ibridi con la Peppola Vi è una grossa affinità del fringuello con gli altri rappresentanti del Genere Fringilla ed alcuni ibridi con la peppola sono stati catturati anche in natura. Passando per tali F1 ottenuti con soggetti mutati, si sta tentando la traslazione di alcune mutazioni dal fringuello alla peppola. Gli ibridi con la peppola sono veramente pochissimi. Degno di nota un ibrido bruno, prodotto da Lino Clerici con un verdone. Il soggetto fu rubato prima del giudizio ad un Campionato Mondiale. C’è stato poi quello con il fanello, i cui colori dominanti erano il bruno ed il nero, al quale la nostra bella rivista dedicò un articolo diversi anni fa. In tempi più recenti è stato realizzato un ibrido con l’organetto, molto simile a quello con il fringuello, dove i toni bruno/rossicci erano un po’ più marcati e nulla più. Sicuramente anche questa Specie ha poca affinità con gli altri Fringillidi e poi, rispetto al fringuello, è più difficile da riprodurre e quindi vengono a mancare anche soggetti idonei da poter usare in ibridazione. Spero, comunque, che negli anni a venire i bravi allevatori italiani, da sempre affascinati dalle sfide impossibili, possano regalare a tutti noi appassionati nuovi gioielli alati.

Cardellino x Fringuello di Arsuffi Daniele

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ALIMENTAZIONE

Basilikòs

L’orto-ornitofilo

testo e foto di PIERLUIGI MENGACCI

“L’erba regale che cresce meglio con gli insulti” da “Il Resto del Carlino” Cronaca di Pesaro: Cronisti in Classe del 08/05/2019) Premessa Seduto sul divano dal parrucchiere, attendo che mia moglie finisca la sua “messa in piega”, per poi recarci al “consorzio” ad acquistare le piantine di ortaggio (zucchine, cetrioli, melanzane, peperoni e basilico) da piantare nel mio orticello, nella speranza che questo mese di Maggio, piovoso e freddo, riesca prima o poi a fare primavera. Sfoglio con impazienza “Il Resto del Carlino” e, nella Cronaca di Pesaro, la mia attenzione e lettura si ferma su una pagina dal titolo CRONISTI in CLASSE, dove alcuni alunni della Scuola media “Leopardi” di Pesaro, hanno raccontato le loro esperienze laboratoriali. Oltre a cimentarsi nel trasformare una parte del giardino in un

Basilico comune

orto, vero e proprio laboratorio all’aperto, hanno anche elaborato degli articoli sulle culture impiantate, partendo da ricerche storiche, botaniche, stagionali, proprietà e quant’altro inerente i vari ortaggi o piante aromatiche che hanno seminato e seguito durante tutto il percorso della loro crescita. In particolar modo, mi è piaciuto l’articoletto dal titolo : “Basilikòs, l’erba regale che cresce meglio con gli insulti”. Me lo sono letto e riletto e tanto l’ho apprezzato che ho ritenuto opportuno riportarlo integralmente:

“Il termine basilico, dal latino Ocimum basilicum, deriva dal greco Basilikòs, che significa erba regale, come ricordato da Teofrasto nel III sec. A.C. La storia di questa pianta si distingue per

Il termine basilico, dal latino Ocimum basilicum, deriva dal greco Basilikòs, che significa erba regale

La pagina de “Il Resto del Carlino” con l’articolo sul Basilico

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pinoli, mandorle e noci, nella alcune curiose credenze: sia i Greci sia i Romani erano convinti preparazione della salsa di che far crescere una pianta sana pomodoro e per aromatizzare occorresse accompagnare la varie pietanze, otre che per semina con insulti e maledizioni. allontanare zanzare e insetti Nel Medioevo, durante la racvari anche dalla stanza dei canacolta, occorreva lavarsi la mano rini, più che un “ripasso” è stata destra in tre diverse fonti, indosuna aggiunta di nuove notizie e sando candidi abiti di lino. Le dati sulle innumerevoli prosuperstizioni erano esclusive prietà benefiche di questa piandell’antichità, dato che nel XIX ticella aromatica, che ritengo secolo alcuni Inglesi residenti in interessanti ed utili anche in India giravano abitualmente con campo ornitofilo. una collana in legno di basilico, per neutralizzare le scariche Descrizione Botanica elettriche dei fulmini. Gli Egiziani Regno: Plantae usavano il basilico per la prepaClasse: Magnoliopsida razione di balsami e nell’imbalOrdine: Lamiales samazione dei defunti; nella culFamiglia: Lamiaceae tura romana veniva impiegato in Genere: Ocimum cucina, ma era molto apprezzato Specie: Ocimum basilicum anche come erba curativa, per Origine: Asia Tropicale, India guarire le ferite. Nel DecameNome Comune: Basilico corone, Boccaccio narra la storia di mune, erba reale Lisabetta da Messina, che sepPrincipi Attivi: Olio essenziale, pellisce la testa del suo amato esperidina e limonene Lorenzo, barbaramente ucciso Aiuola di aromatiche basilico-origano-timo-maggiorana nel giardino dell’auore Profumo: fresco, speziato, legdai fratelli di lei, in un grande germente mentolato vaso di basilico. Oggi questa pianta è apprezzata per le sue numeIl basilico è una pianta erbacea la voglia di conoscere meglio storia, rose proprietà: le sue foglie annuale alta 50- 60 cm, con foglie lunproprietà e benefici di questa piantighe da 2 a 5 cm. opposte, ovali, lancontengono composti antinfiammatori cella e vado a “spolverare” i miei ceolate, Il colore delle foglie varia dal e antibatterici, oltre a minerali e vitalibretti sulle erbe (fra cui tuttoerbe di verde pallido al verde intenso, oppure mine essenziali alla salute dell’organiA. Poletti) ed il computer dove, nel è viola o porpora in alcune varietà. smo. Le sue foglie profumate vengono corso degli anni, ho raccolto notizie ed I fusti sono a sezione quadrata, eretti, impiegate nella preparazione di molti informazioni su molte erbe selvatiche ramificati, come molte delle Lamiapiatti tipici della cucina Mediterranea, e medicinali. E così anche la mia memoceae, con tendenza a diventare come il pesto. Grazie al lavoro nell’orto ria viene “spolverata” ed aggiornata legnosi e frondosi. I piccoli fiori ragdella scuola ho imparato che questa da tutta una serie di proprietà del basigruppati in infiorescenze all’ascella pianta cresce bene nel clima mediterlico, che avevo messo in ombra delle foglie sono bianchi o rosei ed raneo; necessita di una corretta concidall’uso culinario; proprietà note ed hanno la corolla di 5 pe-tali irregolari. mazione; gradisce annaffiature freusate fin dall’antichità, riconosciute e Gli stami sono 4 e gialli; i semi sono quenti ma con suolo ben drenato. Il confermate dalla scienza moderna. fini, oblunghi e neri. periodo di fioritura è tra giugno e setPer me che ho sempre coltivato ed utiDell’Ocimum basilicum, sono state tembre e le piante devono essere regolizzato il basilico per farne pesti con classificate circa 60 varietà larmente cimate per consentire una e cultivar che si differenziano per crescita rigogliosa e per allungare il l’aspetto e l’aroma, e sono anche di ciclo di vita, che termina con la produdifficile classificazione e di dubbia zione di semi.“- ( Paganucci Filippo, II Le sue foglie identità botanica, avendo caratteristiC) - Mi sono detto : - Gigi, guarda un profumate vengono che polimorfe con impollinazione po’ quante informazioni il giovinetto impiegate nella incrociata. Qui riporto le varietà più è riuscito a raccogliere su questa piancomuni che acquisto e coltivo: Basilico ticella aromatica! preparazione di molti Torno a casa con il tarlo del Basilico che comune: è la varietà più conosciuta e piatti tipici della cucina aleggia nella mia testa. Mi siedo nello diffusa, facilissima da coltivare sia in Mediterranea studio, apro nuovamente il giornale e terra che in vaso. Le foglie verdi e carrileggo l’articoletto. Subito mi prende nose sono ottime per preparare pesti

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Le pianticelle vanno coltivate e tenute in zone soleggiate; teme il freddo e le temperature molto basse

con diversi ingredienti e per la salsa di pomodoro. Basilico rosso (o viola): varietà di basilico che dà un tocco di colore scenografico in qualsiasi posto sia ubicato. Le foglie, di colore viola scuro, sono leggermente frastagliate ai bordi. Il suo aroma è meno intenso, il gusto è simile a quello comune, ma più delicato. Il suo utilizzo, oltre che per tutti gli usi classici, si presta molto per dare un tocco di originalità ai piatti. Coltivare il basilico comune è molto semplice. Si semina in primavera sia in piena terra che in vaso su di un substrato ben concimato, ben drenato e senza ristagni. Le pianticelle vanno coltivate e tenute in zone soleggiate; teme il freddo e le temperature molto basse. Vanno annaffiate regolarmente, altrimenti quando il terreno è asciutto, o se poste in una zona esposta al sole con troppa calura o siccità, si afflosciano subito per carenza di acqua. Anche nella coltivazione, il basilico viola ha bisogno di più attenzioni rispetto a quello comune. Comunque nei vivai, consorzi ed ultimamente anche nei supermercati sono in vendita vasetti con pianticelle di basilico; si tratta solo di travasarli in vasi più grandi, possibilmente di terracotta, avendo cura di seguire tutte le attenzioni su riportate; abbiamo così a disposizione per tutta l’estate e fino all’autunno inoltrato un concentrato di fitonutrienti ineguagliabile. Affinché la pianta duri più a lungo e non diventi legnosa e, quindi, non più utilizzabile in cucina, bisogna tagliar via periodicamente i grappolini dei fiori e questa genererà nuove gemme laterali che la rinvigoreranno.

Composizione chimica (100 gr. basilico) Acqua Proteine Carboidrati Fibre Zuccheri Grassi Ceneri Minerali Calcio Rame Ferro Magnesio Manganese Fosforo Potassio Selenio Sodio Zinco Vitamine Vitamina A Vitamina A, RAE B1 B2 B3 B5 B6 Vitamina C Vitamina E Vitamina J Vitamina K Luteina Zeaxantina Beta Carotene Folati Calorie

g g g g g g g

92.06 3.15 2.65 1.6 0.3 0.64 1.49

mg mg mg mg mg mg mg mcg mg mg

177 0.385 3.17 64 1.148 56 295 0.3 4 0.81

IU mcg mg mg mg mg mg mg mg mg mcg mcg mcg mcg Kcal

5275 264 0.034 0.076 0.902 0.209 0.155 18 0.8 11.4 414.8 5650 3142 68 23

Fonte : https:// www.nutritrionvalue.org/

Amminoacidi: acido aspartico e glutammico, alanina, arginina, cistina, glicina, isoleucina, istidina, leucina, lisina, metionina, prolina, serina, tirosina, valina, treonina e triptofano. Proprietà e benefici Il basilico è per lo più noto per le sue qualità culinarie e per essere l’ingrediente principale del famosissimo pesto; ma, come altre piante aromatiche officinali, ha svariate proprietà terapeutiche che

non vanno sottovalutate. I fitonutrienti contenuti nella pianticella apportano all’organismo ottimi benefici non solo curativi. Studi ed esperimenti eseguiti in varie nazioni hanno confermato ed avvalorato l’efficacia del basilico e suoi derivati, come cura e prevenzione naturale in diverse patologie. Infatti, l’Ocimum basilicum è definito anche “la Medicina Madre della Natura”. Dalla medicina popolare alla scienza moderna, in erboristeria, in fitoterapia ed omeopatia è consigliato per diverse situazioni in cui l’organismo ha bisogno di sostegno e cura. Riporto alcune proprietà più comuni, in cui anche il basilico viene consigliato come terapia, che possono essere interessanti anche nell’allevamento ornitofilo. Antibatterico Vari studi ed esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che le proprietà antibatteriche sia delle foglie che dell’olio essenziale sono in grado di contrastare ed inibire la crescita di numerosi tipi di batteri Gramnegativi e Gram-positivi e di particolare efficacia contro l’Escherichia coli. Una tisana al basilico, oppure l’uso dell’olio essenziale, dietro consiglio di un erborista, risultano efficaci. Antidiabetico Gli oli essenziali presenti nelle foglie hanno proprietà di ridurre i livelli di zucchero nel sangue, per cui vengono consigliati anche ai diabetici ed hanno anche effetti benefici nella limitazione del colesterolo LDL e dei trigliceridi. Antinfiammatorio Foglie e fiori di basilico crudo sono di grande utilità in caso di infiammazioni intestinali, presenza di gas, ed altrettanto utili a prevenire e combattere diversi tipi di infiammazione sia della pelle che del cavo orale (raffreddori, asma, tosse e bronchiti). Antiossidante I fitonutrienti contenuti nelle foglie, quali vitamine A, E, C, zeaxantina, luteina, beta-carotene ecc. rendono il basilico un antiossidante efficace per contrastare l’attività dei radicali liberi e nel recupero della memoria.

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Digestivo Una tazza di tisana di basilico al giorno, a seconda delle necessità o foglie fresche di basilico aggiunte agli alimenti favoriscono l’appetito e stimolano l’apparato intestinale per una facile e corretta digestione. Rafforza inoltre il sistema nervoso, allevia gli stati d’ansia e di nervosismo. Disintossicante Uno studio condotto sui topi e pubblicato sul Journal of Medicinal Food, ha scoperto che una somministrazione di 5 giorni di estratto di basilico ha effetti benefici sul fegato. Al termine dello studio, i topi hanno aumentato la produzione di enzimi disintossicanti ed hanno ridotto il grasso accumulato nel fegato.(da: https://www.mr-loto.it/basilico.html) Rafforza le ossa La presenza di Vit. K , un fitonutriente che regola i processi fondamentali di crescita e le reazioni chimiche cellulari, dà al consumo del basilico anche la proprietà di rafforzare e mineralizzare le ossa. E’ documentato altresì la sua utilità nella coagulazione del sangue. Curiosità e spunti L’Ocimum basilicum o basilico comune, è stato oggetto di varie leggende, durante il corso dei secoli, alcune religiose ed altre profane (alcune descritte in premessa). Fra le cristiane, si narra che il basilico nacque in un vaso in cui Salomone aveva sotterrato la testa di San Giovanni Battista; altra, che l’Imperatrice, madre dell’imperatore romano Costantino, trovò la pianta del basilico sul luogo della Crocifissione di Cristo e che lo diffuse in tutto il mondo. Plinio il Vecchio invece, considerava il basilico un afrodisiaco, e lo consigliava anche contro gli attacchi epilettici. Curiosa è una leggenda Medioevale che vuole un vaso di basilico esposto sul balcone o finestra di un palazzo ad indicare la disponibilità della fanciulla, ivi abitante, a ricevere l’innamorato; come adornarsi di una collana fatta di rametti e fiori di questa pianta, significava il compiacimento verso il suo corteggiatore.

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In Aromaterapia è considerata una pianta con un discreto potere stimolante ed eccitante

Ho un vago ricordo in cui mia nonna Marietta raccontava che, quando era giovane, i vecchi del paese consigliavano, prima di un appuntamento, di masticare una foglia di basilico per rinfrescare l’alito, e poi strofinarne un po’ sul polso: e… l’effetto afrodisiaco era fatto!? Dato il suo aroma persistente in molti casi viene usato al posto dell’incenso, infatti, i sacerdoti copti lo usano come aspersorio durante la benedizione delle case. Ancora oggi in Egitto, viene offerto un rametto di basilico ai presenti nei matrimoni popolari, come segno buon augurante. Il basilico, è altresì definito il “Re della cucina italiana” o “Regina delle Erbe” e innumerevoli sono le ricette in cui viene usato a partire dall’indiscusso pesto alla genovese. Non va nemmeno dimenticato l’Oleolito che viene realizzato con foglie di basilico e olio extravergine di oliva lasciate a macerare in

Vaso con basilico comune e viola

un barattolo di vetro al buio per circa 20-25 gg. con il quale è poi una “goduria” consumare insalate e pietanze aromatizzate! In Aromaterapia è considerata una pianta con un discreto potere stimolante ed eccitante. Utile in casi di esaurimento, ansie, cefalee, emicranie ecc. In cosmesi l’olio essenziale è un profumato alleato di bellezza per la pelle, i capelli, disinfettante in caso di acne, e qualche goccia nell’acqua del bagno tonifica tutto il corpo. Ho lasciato per ultimo l’utilizzo del basilico contro zanzare mosche, acari ed insetti vari. L’intera pianta posta in un vaso sul davanzale o alcune gocce di olio essenziale in uno spruzzino con acqua, hanno l’effetto di allontanare gli insetti suddetti ed anche disinfettare e disinfestare pavimenti e pareti. Uno studio del 2009 ha dimostrato che gli estratti della pianta sono molto tossici per le zanzare ed uno studio del 1989 sull’olio essen-ziale del basilico ha dimostrato che la pianta ha proprietà fungicide e repellenti per gli insetti. Conclusione La natura, come nel caso specifico con il basilico, ci mette a disposizione una infinità di fitonutrienti che possiamo utilizzare a seconda delle nostre necessità. Penso che il mio scritto possa essere di aiuto per chi ha voglia di utilizzare, non solo ad uso personale, ma anche nell’alimentazione dei nostri uccellini, sostanze più naturali possibili, come erbe selvatiche e medicinali, senza ricorrere continuamente alla chimica. Foglie, fiori, olio essenziale, tisane ed infusi, ci possono aiutare a prevenire o curare diverse patologie che possono svilupparsi anche nei nostri allevamenti. Inoltre possiamo avvalerci di aromi non solo nella lotta contro i vari insetti che arrecano tanti “fastidi”, ma anche per profumare gli ambienti in cui si soggiorna e si vive ; tutto ciò senza alcuna controindicazione e con costi irrisori… il che non guasta! La massima: è meglio curarsi mangiando che mangiare per curarsi! è sempre attuale, e non finirò mai di citarla. Chiudo dicendo che: con il basilico nel piatto, ne traggon beneficio testa, cuore, pancia, gusto ed olfatto


Alcuni necessari chiarimenti

È

dal mese di luglio dell’anno 1975 che la nostra Federazione pubblica la rivista Italia Ornitologica. È tramite la nostra rivista che il popolo dell’Ornitofilia si è potuto erudire. Tanti sono stati, sono tuttora e ci auguriamo che continueranno ad essere gli articoli che parlano degli uccelli che alleviamo. Spesso, attraverso questi articoli, si sono resi necessari alcuni chiarimenti, senza mai ridursi a denigrare l’autore dell’articolo ma soltanto per chiarire, appunto, il contenuto del suo testo. Ho ripreso la penna in mano anche se credevo che il mio tempo fosse terminato (vista l’età), ma, leggendo un contributo apparso su Italia Ornitologica, non ho potuto fare a meno di esprimere il mio pensiero. Sul numero 3 dell’anno 2019 della nostra rivista, a pagina 16, nell’articolo “Nuove Razze: il Persian Rasmi”, si legge: “Gli arricciati venivano meticciati con altre diverse razze ed essendo il fattore arricciatura recessivo persero ben presto questa caratteristica”. Tanto è stato scritto sulle razze arricciate ed è risaputo che il fattore arricciatura sia un fattore quantitativo e non recessivo; se fosse al contrario, cioè recessivo, potrebbe avvenire cha da una coppia di Yorkshire nasca un Parigino oppure un altro arricciato. Ci sono terminologie riferite alla genetica e alla morfologia ben note e consolidate nel nostro mondo ornitologico e, quindi, non possiamo cambiarle causando confusione. Sulla rivista numero 4, sempre del 2019, a pagina 61, nell’articolo “Il Lizard, un rebus ancora irrisolto” l’autore, rispondendo ad un precedente articolo sempre sul Lizard, si è così espresso: “Da ciò avevo arguito che il Lizard non fosse un pezzato ma un melaninico dominante, e non recessivo, che alla discendenza meticcia dà quasi sempre la propria impronta (come disegno)”. Sempre nello stesso articolo, l’autore si contraddice, esprimendosi così: “Infatti, qualche anno fa, quasi mi ero illuso di trovare qualcosa di nuovo accoppiando Lizard per pezzato verde (nero bruno); ho ottenuto una numerosa prole di un colore melaninico insignificante, con disegno tutto da decifrare, ma comunque senza pezzature”. In questa seconda parte dell’articolo bene si evidenzia che

il fattore Lizard è recessivo, in quanto, come sempre è avvenuto, in prima generazione il disegno Lizard non appare mai e, quindi, soltanto il disegno si comporta da recessivo. Difatti, come tanti autori di questa Razza hanno sperimentato, figli meticci, cioè nati da Lizard per canarini melaninici, producono una parte della figliolanza con il disegno del Lizard. Ho scritto, in diversi anni, circa venti articoli sul Lizard sulla rivista Italia Ornitologica e ne ho letti molti altri scritti da appassionati di questa magnifica e misteriosa Razza e certe questioni genetiche e morfologiche sono state ampiamente chiarite. La storia, o meglio la mitologia, della nascita di questa Razza ci interessa relativamente; quello che ci interessa è sapere come debba essere il suo standard e come geneticamente si comporti. Infine, sempre parlando del Lizard, una cosa è importante sapere: è la Razza di Canarini più antica e, se non avvengono meticciamenti, essa non ha mai subito una mutazione morfologica. Sempre sulla stessa rivista numero 4 del 2019, a pagina 27, ho appreso che in Brasile il signor Pivaro ha creato una nuova Razza di Canarino chiamato con il suo cognome. Questa pseudoRazza, diversi anni addietro, si era già affacciata in Italia, ovvero quando i Gloster avevano intrapreso due strade: il consort come un piccolo Norwich e il corona come un piccolo Crested, entrambi di taglia superiore a quella dello standard. Quella anomala storia non ebbe fortuna: l’allora C.T.N-C.F.P.L., con convegni dedicati e con i nuovi criteri di giudizio, riportò la Razza Gloster sulla giusta strada, cioè sulla strada che la signora Rogerson aveva intrapreso nella prima metà del secolo scorso, quella di un piccolo canarino con il ciuffo. Non me ne vogliano gli autori degli articoli sopra citati, ma ho ritenuto opportuno fare alcuni chiarimenti; anzi, continuate a scrivere, la nostra rivista ne ha necessità. Un caro saluto e tutti insieme cerchiamo di tutelare le nostre Razze, le Razze che alleviamo, attraverso mirati accoppiamenti, ma anche attraverso articoli su Italia Ornitologica che servano ad accrescere la nostra passione.

Lettere in Redazione

di G IULIANO PASSIGNANI

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Attività F.O.I. Sintesi del Verbale del Consiglio Direttivo Federale del 17 e 18 maggio 2019 L’intero Verbale è pubblicato sul sito www.foi.it/verbali — Commissione Disciplinare: assunzione di eventuali procedimenti disciplinari ed apertura di procedimenti disciplinari Prima che venga dato inizio alla discussione in ordine all’assunzione di eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti dell’Associazione Bolognese Canaricoltori e del sig. Petraroli Antonio, il Presidente si allontana dalla sala riunioni del Consiglio Direttivo Federale per modo che il CDF assuma definitive determinazioni in sua assenza ed affidando la momentanea Presidenza al Vice Presidente Crovace. Il CDF delibera, a definizione dei procedimenti aperti nel verbale del 14-15 dicembre 2018, l’assunzione del provvedimento disciplinare dell’espulsione (art. 17 del Regolamento Organico) nei confronti del Sig. Petraroli Antonio (n. DT12 di RNA) e quello della sospensione (art. 16 del Regolamento Organico) per anni due nei confronti dell’Associazione Bolognese Canaricoltori (cod. 065). Il CDF delibera l’apertura di procedimento disciplinare ai sensi dell’art. 17 del Regolamento Organico nei confronti del Sig. Carillo Guglielmo (RNA n. 46SV) per aver il medesimo postato nell’ambito di una discussione aperta su facebook dalla signora Rita Morri in data 15 febbraio 2019 la seguente affermazione: “Non avere l’anello FOI è un valore aggiunto”. Il CDF delibera l’apertura di procedimento disciplinare ai sensi dell’art. 17 del Regolamento Organico nei confronti del Sig. Valendino Giuseppe (RNA n. CP09) per aver il medesimo postato in data 4 febbraio 2019 nell’ambito di una discussione aperta su facebook dal signor Walter Viganò in data 28 gennaio 2019 la seguente affermazione: “Walter è la conferma di quanto già avevi intuito; i canarini sono spariti tra lo sgabbio e il ritorno in Italia”. — Approvazione calendario Mostre 2019: determinazioni; Il CDF delibera l’approvazione del calendario mostre 2019 secondo la conformazione a tutt’oggi risultante dal sistema intranet. Dello stesso si dispone la pubblicazione su Italia Ornitologica e sul sito web. - Veterinario di prossimità: presentazione del programma da parte del Dott. Borrelli; Il CDF riceve in riunione il Dott. Domenico Borrelli per sentirlo in ordine all’aggiornamento sul progetto ed in particolare sull’attuazione del programma predisposto. Borrelli riferisce che l’attività di coordinamento dallo stesso effettuata sarà portata a compimento in tempi brevi mediante l’individuazione di un buon numero di medici veterinari dislocati su tutto il territorio nazionale e l’indicazione del tariffario proposto in via convenzionale per i tesserati alla Federazione. — Commissariamento del RR Calabria a seguito delle dimissioni del neo eletto Presidente Pacetti: determinazioni; Il CDF, nel prendere atto delle dimissioni rassegnate dal Presidente del Raggruppamento Ornitologico Calabria dott. Sergio Pacetti, per-

venute alla Segreteria Federale in data 10 aprile 2019, dispone, ai sensi dell’art. 15 del Regolamento Raggruppamenti il commissariamento del predetto Organo Periferico. Nomina Commissario il Presidente FOI Antonio Sposito al quale vengono conferiti i poteri istituzionali ed amministrativi volti a condurre il Raggruppamento, nel più breve tempo possibile, a nuove elezioni. — Considerazioni sulla proposta di Congresso Tecnico OdG previsto per il mese di settembre 2019: determinazioni; Il CDF, dopo aver udito il parere dell’ODG e dei presidenti delle CTN, ritiene di dover soprassedere, almeno per quest’anno, ad autorizzare la tenuta del Congresso Tecnico dei Giudici, originariamente preventivato per il prossimo mese di settembre. Il rinvio si è reso necessario per meglio organizzare l’evento sia dal punto di vista logistico sia sul piano della valenza tecnico scientifica dello stesso. I programmi pervenuti in vista del congresso da parte delle CTN verranno da queste ultime maggiormente implementati, precisati ed arricchiti al fine di offrire ai futuri partecipanti un supporto funzionale ad un reale ed effettivo aggiornamento. — Varie ed eventuali. Il CDF autorizza il Presidente Sposito a sottoscrivere con il laboratorio di genetica veterinaria del Dipartimento di Medicina Veterinaria e produzione Animali dell’Università degli studi di Napoli “Federico II” un accordo di collaborazione scientifica e didattica nonché di attività di studio e di ricerca. Tale accordo non prevede alcun impegno economico per la Federazione ma si inscrive nell’ambito delle attività di interazione con le istituzioni accademiche per lo sviluppo scientifico e la ricerca in ambito veterinario. Il Referente territoriale (Regione Campania) viene individuato nel dott. Domenico Borrelli. Il CDF, in accoglimento di corrispondente richiesta in tal senso pervenuta, delibera la concessione di un contributo straordinario pari ad euro 500,00 alle associazioni Comense, Monzesi e Valtellinesi per l’allestimento di uno stand divulgativo nel Centro Commerciale Il Globo di Busnago. Il CDF delibera l’accettazione del preventivo di spesa ricevuto dalla ditta TEP ArtiGrafiche di Piacenza per la stampa di n. 3.000 manifesti a scopo divulgativo. Il CDF delibera il gemellaggio con il Museo Civico di Lentate sul Seveso (MB), Museo con una pregiata collezione di uccelli ed anche con collezioni di minerali, fossili, farfalle ed insetti.

GIUGNO-LUGLIO 2019 55



Calendario Mostre 2019 MOSTRA

ASS. ORGANIZZATRICI

RR. LUOGO

53° CAMPIONATO ITALIANO DI ORNITOLOGIA DEL LEVANTE 2019

ASS.ORN.PUGLIESI, A.P.O.B., ASS.ORN.CONVERSANO, ASS.ORN.ALTA MURGIA, ASS.ORN.CAPIT.FEDERICO II, ASS.ORN.SUD BARESI, ASS.ORN.SALENTINA, ASS.ORN.LUCANI, C.A.D.E.C., ASS.ORNIT.S.SEVERESE, ASS.ORN.TARANTINA, ASS.ORNIT.ARCOBALENO, ASS.ORNIT.NORD BARESE

6

BARI

5ª MOSTRA ORNITOLOGICA INTERNAZIONALE "CITTÀ DI SALERNO"

ASS.ORN.SALERNITANI

2

SALERNO

16ª MOSTRA ORNITOLOGICA INTERNAZIO- ASS.ORNITOL.ACESE, ASS.ORNIT.MISTERBIANCHESE NALE "IN SICILIA 2019"

7

MISTERBIANCO

8° AVES EXPO DELLA VENEZIA ORIENTALE ASS.ORN.VENETO ORIEN., ASS.ORN.BASSO PIAVE, "SENZA CONFINI" - 3ª INTERNAZIONALE ASS.ORN.MARCA TREVIGIANA A.O.B.A., ASS.LOMBARDA OR., ASS.ORNICOLTORI M.I.O.S. SARONNESI, ASS.ORNIT.VARESINI

10 CAORLE

3ª MOSTRA INTERNAZIONALE DEI TRE MARI

ASS.ORNIC. AVELLINESI E NOLAN, ASS.ORNIT.BEATO BART.LONGO, A.P.O.B., ASS.ORN.CONVERSANO, CLUB S.GIUSEPPE DA COPERTINO, ASS.ORN.CAPIT.FEDERICO II, ASS.ORN.SUD BARESI, ASS.ORN.SALENTINA, ASS.ORN.LUCANI, ASS.ORNIT.S.SEVERESE, ASS.ORN. TARANTINA, ASS.ORNIT.ARCOBALENO, ASS.ORNIT.NORD BARESE, ASS.ORN.MESSINESE, ASS.ORN.TRINACRIA ONLUS, ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA LA FENICE, ASS. ORNIT. ASPROMONTE, ASS.ORNIT.DEL POLLINO, ASS.ORNIT.CATANZARESE, AS.ORN.COSENTINA ONLUS, ASS.ORNIT.BRUTIA, ASS. ORN. FATA MORGANA, ASS.ORNIT. ALTO JONIO, ASS.ORNIT.VIBONESE

MOSTRA INTERNAZIONALE FRIULI VENEZIA ASS.ORNIT.FRIULANA 540 GIULIA - 2019 18ª MOSTRA INTERNAZIONALE ASS.ORN.PUGLIESI DEL MEDITERRANEO

INDIRIZZO COMPLETO CAMPIONATO ITALIANO

FIERA DEL LEVANTE - LUNGOMARE STARITA, 4 - 70123 BARI (BA)

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

15/12/19

18/12/19

19/12/19

22/12/19

ANDREA BENAGIANO

335 7755947

13/10/19

16/10/19

17/10/19

20/10/19

NICOLA NASTRI

338 5763463

15/10/19

17/10/19

18/10/19

20/10/19

PUGLISI ANTONINO

340 7827093

PALAEXPOMAR - VIA ALDO MORO, 19 - 30021 CAORLE (VE) MALPENSAFIERE - VIA XI SETTEMBRE 16 - 21052 BUSTO ARSIZIO (VA)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

MASCARIN IVAN CANZIO BASILICO

339 5758339 340 0766587

MOSTRA INTERNAZIONALE CENTRO AGRO ALIMENTARE SALERNO - VIA MECIO GRACCO 1 - 84131 SALERNO (SA) STRADA COMUNALE PILATA - CONTRADA SIELI - LOCALI AUTOPARCO COMUNALE MISTERBIANCO EX MOVICAR 95045 MISTERBIANCO (CT)

4

BUSTO ARSIZIO

6

FOGGIA

FOGGIA - VIALE DEL MEZZOGIORNO - 71100 FOGGIA (FG)

22/10/19

24/10/19

25/10/19

27/10/19

PEPPINO VITTI

347 6167443

13 MARTIGNACCO

23/10/19

24/10/19

24/10/19

27/10/19

GIOVANNI IURI

27/10/19

30/10/19

31/10/19

3/11/19

FRANCESCO LEPORE

333 4305979 339 6043348

30/10/19

31/10/19

1/11/19

3/11/19

CHRISTIAN ABBONDANZA

338 9764810 347 3152821 0522 515118

6

BARI

UDINE FIERE - VIA DELLA VECCHIA FILANDA 10/1 - 33035 MARTIGNACCO (UD) FIERA DEL LEVANTE, BARI - VIALE STARITA, 4 - 70123 BARI (BA)

15A MOSTRA INTERNAZIONALE DI ROMAGNA - 1° CAMPIONATO EUROPEO CANA- ASS.ORN.CESENATE RINI DI COLORE

8

CESENA

CESENA FIERA - VIA DISMANO, 3845 - PIEVESESTINA 47522 CESENA (FC)

1° CAMPIONATO EUROPEO ORNITOLOGIA - ASS.ORNIT.FRIULANA FAUNA EUROPEA

13 TRIVIGNANO UDINESE

8/11/19

9/11/19

9/11/19

10/11/19

BUTTOLO ROBERTO

80ª INTERNAZIONALE SOR

8

17/11/19

19/11/19

20/11/19

24/11/19

S.O.R.

4/11/19

7/11/19

8/11/19

10/11/19

5/11/19

7/11/19

7/11/19

10/11/19

5/11/19

8/11/19

8/11/19

10/11/19

6/11/19

7/11/19

7/11/19

10/11/19

FRANCESCO SALERNO FIORENZO GIORDANO CAMILLO NAPOLITANO DARIO SIRONI

6/11/19

7/11/19

7/11/19

10/11/19

TERRAVEGLIA

329 2031724 327 8219981 338 7782376 348 6518170 333 4641016

SOCIETÀ ORNITOLOGICA REGGIANA

VILLA RUBINI - VIA S. MARIA, 20 - 33010 TRIVIGNANO UDINESE (UD) DI REGGIO EMILIA - VIA FILANGERI - 42124 REGGIO REGGIO NELL'EMILIA FIERE NELL'EMILIA (RE)

CAMPIONATO REGIONALE O INTERREGIONALE CAMPIONATO ORNITOLOGICO REGIONALE AS.NE ORNIT.SIRACUSANA SICILIANO CAMPIONATO REGIONALE CALABRO

AS.ORN.COSENTINA ONLUS

43° CAMPIONATO REGIONALE CAMPANO DI POMIGLIANO D'ARCO

ASS.ORN.CAMPANIA FELIX

333 - ASS.ORNIC.COMENSE, 47° CAMPIONATO REGIONALE LOMBARDO ASS.ORN.MONZESI ASS.ORN.LA VALTELLINESE "CONLEALI" - 35° CAMPIONATO AS.FIORENTINA ORN. REGIONALE TOSCANO

CENTRO COMMERCIALE FIERA DEL SUD - VIALE EPIPOLI, 250 - 96100 SIRACUSA (SR) FINCALABRA - LOCALITÀ PIANETTE - 87046 11 MONTALTO UFFUGO PADIGLIONI MONTALTO UFFUGO (CS) ITST EUGENIO BARSANTI - VIA MAURO LEONE,105 2 POMIGLIANO D'ARCO 80038 POMIGLIANO D'ARCO (NA) POLISPORTIVA BELLUSCO - PASCOLI 9 - 20882 BELLU4 BELLUSCO SCO (MB) LIMONAIA DI VILLA STROZZI - VIA PISANA 77/83 - FIRENZE 5 FIRENZE - 50142 FIRENZE (FI) 7

SIRACUSA

Xª MOSTRA ORNITOLOGICA "CITTÀ DI SASSARI 2019" - CAMPIONATO ASS.ORNIT.SASSARI REGIONALE SARDEGNA 2019

15 SASSARI

LOCALI EX MERCATO CIVICO DI SASSARI - VIALE UMBERTO I, N.5 - 07100 SASSARI (SS)

6/11/19

7/11/19

7/11/19

10/11/19

FELICE CASSESE

328 4739949

12 ° CAMPIONATO INTERREGIONALE PIEMONTE - VALLE D'AOSTA - LIGURIA

9

LESSOLO

PALESTRA POLIVALENTE - VIA MARIO FRANZA N.55 10010 LESSOLO (TO)

6/11/19

8/11/19

8/11/19

10/11/19

BONA PAOLO

335 6650786

ASS.ORN.CHIETI, A.O.C.A., ASS.ORN.AQUILANI, ASS.PESCARESE ORN., ASS.ORN.SULMONESE, ASS.ORN.TERAMANA, ASS.PONTINA ORNIC., ASS.ORNIT. LA FENICE, A.C.A.U., ASS. ORNIT. VALLE ANIENE, ASS. CAMPIONATO INTER-REGIONALE CENTRO TORRETTA ORNIC.LADISPOLENS, REATINA ASSOCIAZIONE ITALIA ORNICULTORI, ASS.ROMANA ORN., GRUPPO ORN. ROMANO, ASS.ORN.CIVITAVECCHIESE, A.O.V.L., ASS.ORNIT.PICENA, ASS.ORN.ANCONETANA, ASS.ORN. MACERATESE, ASS.ORN.PERUGINA, ASS.PESARESE ORN., ASS.ORN.RECANATESE, ASS.ORN.SANBENEDETTESE

1

COLONNELLA

CENTRO COMMERCIALE VAL VIBRATA - C.DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

7/11/19

8/11/19

8/11/19

10/11/19

FILIPPO MORRONE

328 8062312

2° CAMPIONATO INTER RAGGRUPPAMENTO VENETO - FRIULI VENEZIA GIULIA DI CLUB ORNIT.BASSANO ORNITOLOGIA

10 ROMANO D'EZZELINO

ROMANO D'EZZELINO - VIA NARDI, 82 - 36060 ROMANO D'EZZELINO (VI)

27/11/19

28/11/19

28/11/19

1/12/19

TOSO PAOLO

340 5755656

25/9/19

27/9/19

27/9/19

29/9/19

377 1310109 347 1190995 339 5927441

ASS.ORNIT.CANAVESANA

MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE

26/9/19

27/9/19

27/9/19

29/9/19

CHIVASSO

CENTRO POLISPORTIVO ACCONCIA - VIALE DEI PINI, 1 81020 RECALE (CE) LADISPOLI ZONA ARTIGIANALE - VIA ALDO MORO SNC LADISPOLI ZONA ARTIGIANALE - 00055 LADISPOLI (RM) BOCCIODROMO " LA TOLA " - VIA ORTI 40 - 10034 CHIVASSO (TO)

26/9/19

27/9/19

27/9/19

29/9/19

MONTISANTI GIUSEPPE MORETTI FABIO POGLIANO GIANCARLO

8

ARGENTA

CENTRO LA CONFINA - VIA FASCINATA 20/A SANTA MARIA CODIFIUME(FE) - 44048 ARGENTA (FE)

2/10/19

3/10/19

3/10/19

6/10/19

STEFANO MANFERDINI

377 9761659

7

PATERNO'

2/10/19

4/10/19

4/10/19

6/10/19

9

CERRO TANARO

EX MATTATOIO COMUNALE - VIA FONTE MAIMONIDE - DI FRONTE STADIO SALINELLE - 95047 PATERNO' (CT) AULA POLIVALENTE - C.SO VITTORIO EMANUELE - 14030 CERRO TANARO (AT)

3/10/19

4/10/19

4/10/19

6/10/19

PATERNO' SEBASTIANO ASINARI VITTORIO

338 7481324 340 0772080

ORNICOLOR

ASS.ORN. A.GHIGI

2

RECALE

MOSTRA NAZIONALE DI LADISPOLI

ASS.TORRETTA ORNIC.LADISPOLENS

3

LADISPOLI

MOSTRA ORNITOLOGICA CHIVASSESE

ASS.CHIVASSESE ORN.

9

59ª MOSTRA ORNITOLOGICA FERRARESE 11ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE SOCIETÀ ORNITOLOGICA FERRARESE DELL'EMILIA ORIENTALE XXXI ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA PATERNESE - XV INSECTIVORAE

ASS.ORN.PATERNESE

67 MOSTRA ORNITOLOGICA A.P.A.C.O. ASTI A.P.A.C.O.

GIUGNO-LUGLIO 2019 57


Calendario Mostre 2019 MOSTRA

ASS. ORGANIZZATRICI

RR. LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO 335 6753872 393 943533

MOSTRA ORNITOLOGICA “VOLANDO”

ASS.PRATESE ORN.

5

QUARRATA

POLO ESPOSITIVO QUARRATA /PT/ - PIAZZA AGENORE FABBRI QUARRATA /PT/ - 51039 QUARRATA (PT)

3/10/19

4/10/19

4/10/19

6/10/19

GOTI MASSIMOBALLI ALESSANDRO

BIÀ 2019

A.S.O.T. ASS.VIGEVANESE ORN.

4

ABBIATEGRASSO

AUDITORIUM QUARTIERE FIERA - VIA TICINO 72 ABBIATEGRASSO - 20081 ABBIATEGRASSO (MI)

3/10/19

4/10/19

4/10/19

6/10/19

LAGANÀ FRANCESCO

349 2304271

MOSTRA ORNITOLOGICA SALENTO ESOTICI 2019

ASS. ORN. SALENTINA

6

SAN CESARIO

MUSEO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE EX “DISTILLERIE DE GIORGI” - VIA FERROVIE - 73016 SAN CESARIO (LE)

4/10/19

5/10/19

5/10/19

6/10/19

FAGGIANO FRANCESCO

320 5748444

22ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE CITTÀ DI CALTANISSETTA

ASS.ORNIT.NISSENA

7

CALTANISSETTA

ISTITUTO TECNICO STATALE PER GEOMETRI - VIA FILIPPO TURATI, 154 - 93100 CALTANISSETTA (CL)

8/10/19

10/10/19

10/10/19

13/10/19

GERACI CONCETTO

392 3148802

MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE

ASS.ORNIT.MEGARA IBLEA

7

AUGUSTA

PARROCCHIA SAN GIUSEPPE INNOGRAFO - VIA BARONE ZUPPELLO, 80 - 96011 AUGUSTA (SR)

8/10/19

10/10/19

10/10/19

13/10/19

VICCHITO ROSARIO

336 884428

26ª MOSTRA NAZIONALE VENERE ERICINA AS. VENERE ERICINA

7

ERICE

CALZATURIFICIO SICILIANO - ERICE - 91016 ERICE (TP)

8/10/19

10/10/19

10/10/19

13/10/19

ODDO SALVATORE

347 5950098

35ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI VILLANOVA D'ALBENGA

A.O.L.P.

14 VILLANOVA D'ALBENGA

CENTRO POLISPORTIVO VIALLANOVA D'ALBENGA PIAZZA CAVALIER ALESSANDO ISOLERI - 17038 VILLANOVA D'ALBENGA (SV)

9/10/19

10/10/19

10/10/19

13/10/19

BOERO GIAMPAOLO

393 9939424

5ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE AOBL-AOC-APO

ASS.ORN.BASSO LODIGIANO, ASS.ORN.CREMASCA, ASS.PAVESE ORNIC.

4

MALEO

PALAZZETTO POLIVALENTE - VIA LEONARDO DA VINCI SNC - 26847 MALEO (LO)

9/10/19

10/10/19

10/10/19

13/10/19

FUSARI ANDREA

339 6938807

6ª MOSTRA ORNITOLOGICA SALENTINA

CLUB S.GIUSEPPE DA COPERTINO

6

GALATINA

CENTRO POLIVALENTE - VIALE DON BOSCO 73013 GALATINA (LE)

9/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

SPAGNA JARI

338 4713080

31ª MOSTRA ORNITOLOGICA A. P. O. R. 4° TROFEO CITTÀ DI PORTO VIRO

A.P.O.R.

10 PORTO VIRO

SALA ERACLE - CORSO RISORGIMENTO, 119 45014 PORTO VIRO (RO)

9/10/19

10/10/19

10/10/19

13/10/19

FRIGATO FLAVIO

339 4432002

MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI CASTROVILLARI

ASS.ORNIT.DEL POLLINO

11 CASTROVILLARI

SEDE A.N.A.S. - CORSO CALABRIA SNC CASTROVILLARI 87012 CASTROVILLARI (CS)

9/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

ADDUCI FRANCESCO

329 6278868

MOSTRA ORNITOLOGICA BIELLESE

ASS.SPORTIVAORNIT.BIELLESE

9

POLIVALENTE BOCCIODROMO - VIA GIOVANNI ENRICO N. 3 -CERESANE CURANOVA- MONGRANDO - 13888 MONGRANDO (BI)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

BOTTO FIORA GIORGIO

389 1649578

XIII MOSTRA "IL QUADRILATERO"

ASS.ORN.MANTOVANA, ASS.ORNIT.LEGNAGHESE

10 CEREA

AREA EXP "LA FABBRICA" - VIA OBERDAN 37053 CEREA (VR)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

BISSOLO GIANNI

339 4636504

MOSTRA ORNITOLOGICA 2019

ASS.ORN.PORDENONESE

13 CORDENONS

ORATORIO SAN PIETRO - VIA LOZZETTA 33084 CORDENONS (PN)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

ABRESCIA MICHELE

348 0161728

50ª MOSTRA ORNITOLOGICA ANCONETANA ASS.ORN.ANCONETANA CON SPECIALISTICA OPALE

12 CASTELFIDARDO

BAFY IMOBILIARE - SS16 ADRIATICA K.314 60022 CASTELFIDARDO (AN)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

GIAMPIERI GRAZIANO

335 8367096

MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE DI LATINA - PIANA DELLE ORME

3

LATINA

MUSEO STORICO PRIVATO "PIANA DELLE ORME" STRADA MIGLIARA 43 1/2 - 04100 LATINA 04100 LATINA (LT)

11/10/19

12/10/19

12/10/19

13/10/19

DI CICCO FRANCO, PARISELLA SAVERIO

328 1889046

60ª MOSTRA APON SALONE MARTELLI VIA A.P.O.N. NOVARA 125 28100 PERNATE (NO)

9

NOVARA

SALONE MARTELLI VIA NOVARA 125 28100 PERNATE (NO) - VIA NOVARA 125 28100 PERNATE - 28100 NOVARA (NO)

11/10/19

12/10/19

12/10/19

13/10/19

LUIGI SIMONETTA

393 3027763

42 MOSTRA CITTÀ DI MARSALA

ASS. ORNIT. LILYBETANA

7

MARSALA

C.S.R. A.I.A.S. (MARSALA) - C/DA SAN SILVESTRO N 452/A (MARSALA) - 91025 MARSALA (TP)

15/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

GIANFRANCO CATALANO

373 8793904

1ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE CITTÀ DI TRABIA

ASS.ORN.PALMOSA, ASS.MERIDIONALE ORN., ASS. ORNITOLOGICA DEI CASTELLI

7

TRABIA

IMPIANTO SPORTIVO POLIVALENTE VINCENZO LIMA - CONTRADA TORRIGLIONE - 90019 TRABIA (PA)

15/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

COSPOLICI DANIELE

340 2217005

13ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA LA FENICE

ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN.

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBLING - VIA ALDA FERRARI 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

SABATTINI ROBERTO

347 5209433

III ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA "CITTÀ DI SAN CATALDO"

ASS.ORN. CENTRO SICILIA

7

SAN CATALDO

CINE-TEATRO "G. MARCONI" - PIAZZA RISORGIMENTO, N.2 - 93107 SAN CATALDO (CL)

16/10/19

18/10/19

18/10/19

20/10/19

RAIMONDI IGNAZIO

333 1330478

6ª MOSTRA ORNITOLOGICA FLUMENS

ASS.ORNIT.FLUMENS

3

ROMA

OSTIA ANTICA - VIA AGOSTINO GHIGI 278A 00100 ROMA (RM)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

SCREPANTI ROMOLO

338 9417978

6ª MOSTRA ORNITOLOGICA DELLE ALPI OCCIDENTALI

ASS.ORNIT.ASTIGIANA, ASS.ORNIT.COLLEGNESE, ASS.ORNIT.CUNEESE

9

FARIGLIANO

ASSOCIAZIONE TURISTICA PROLOCO FARIGLIANO - CORSO FERRERO 5 - 12060 FARIGLIANO (CN)

17/10/19

18/10/19

18/10/19

20/10/19

LORENZATO ANTONINO

327 9857201

ASS.ORNITOLOGICA LATINA

MONGRANDO

47 MOSTRA ORNITOLOGICA MACERATESE ASS.ORN.MACERATESE BONSAI PIANTE GRASSE

12 MACERATA

CENTRO FIERE LOC. VILLA POTENZA MACERATA - VIA DE DASPERI SN - 62100 MACERATA (MC)

17/10/19

18/10/19

18/10/19

20/10/19

CECCHI MARINO

339 3135296

54ª MOSTRA ORNITOLOGICA LA ROCCA

ASS.ORN.LA ROCCA

10 MONSELICE

CENTRO PARROCCHIALE REDENTORE - VIA ORTI 2 - 35020 MONSELICE (PD)

17/10/19

18/10/19

18/10/19

20/10/19

PIVA MARIA

338 9647682

50ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI PALLARE

ASS.ORN.SABAZIA

14 PALLARE

IMPIANTI SPORTIVI - VIA DAMONTE - 17043 PALLARE (SV)

17/10/19

18/10/19

18/10/19

20/10/19

BERNARDI DANILO

333 9413522

MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE

ASS.ORN.CAMPANA

2

NAPOLI

MUGNANO - VIA PIETRO NENNI, 26 - 80018 NAPOLI (NA)

23/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

BALZANO ARCANGELO

338 2338757

46ª MOSTRA ORNITOLOGICA ETNEA

ASS.ORN.ETNEA

7

CATANIA

EX MERCATO ORTOFRUTTICOLO - VIA S.G. LA RENA-CATANIA - 95125 CATANIA (CT)

23/10/19

24/10/19

24/10/19

27/10/19

ROSARIO VASTA

348 5311149

9ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI MONTEGROTTO TERME / 70ª MOSTRA ORNITOLOGICA DI PADOVA

ASS.PADOVANA ORN.

10 MONTEGROTTO TERME

IMPIANTI SPORTIVI VIA DEL SANTO - VIA DEL SANTO MONTEGROTTO TERME - 35036 MONTEGROTTO TERME (PD)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

NALON ACQUINO

327 3155392

42ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA TRENTINA

ASS.ORNIT.TRENTINA

10 RIVA DEL GARDA

PALAMEETING - PARCO LIDO 1 38066 RIVA DEL GARDA (TN)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

ADAMI MAURIZIO

349 7131409

AVES EXPO 2019 EXPÒ - MARKET NAZIONALE DI VOLATILI ORNAMENTALI DI PREGIO (57ª EDIZIONE)

ASS.ORNIT.FAENTINA, ASS.ORN.ROMAGNOLA

8

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

DONATI ALDO

348 2221818

58 GIUGNO-LUGLIO 2019

FAENZA


Calendario Mostre 2019 MOSTRA

RR. LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

ASS.ORNIT.NEPETINA

11 AMANTEA

SCUOLA ELEMENTARE GIOVANNI PASCOLI VIA BALDACCHINI - 87032 AMANTEA (CS)

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

25/10/19

27/10/19

CAPRARO GENNARO

24/10/19

25/10/19

393 6215291

ASS.TORRETTA ORNIC.LADISPOLENS

3

LADISPOLI

LADISPOLI ZONA ARTIGIANALE - VIA ALDO MORO SNC LADISPOLI ZONA ARTIGIANALE - 00055 LADISPOLI (RM)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

MORETTI FABIO

347 1190995

44 MOSTRA ORNITOLOGICA C.O.V.V. CLUB C.O.V.V. ORNITOLOGICO VALSESIA VALSESSERA

9

FESTEGGIAMENTI "LANTERNUN" - FRAZ. BORNATE, SERRAVALLE SESIA SALONE VIA ENZO FERRARI , - 13037 SERRAVALLE SESIA (VC)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

ZAMPESE GIORGIO

328 2728360

49ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE DELLA CONCA D'ORO

7

PALERMO

CANTIERI CULTURALI ALLA ZISA LE TRE NAVATE VIA PAOLO GILI, 4 - 90135 PALERMO (PA)

28/10/19

30/10/19

31/10/19

3/11/19

ZITO CALOGERO

320 8372286

MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE CITTÀ ASS. ORNIT. BELLATOR FRUSINO DEL LEONE

3

FROSINONE

FROSINONE - DA DEFINIRE - 03100 FROSINONE (FR)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

MAURIZIO CAPUANI

328 2613147

MOSTRA ORNITOLOGICA "CITTÀ DI ARENZANO" 2019

ASS.ORN. COLOMBO, SOC.ORNIT.GENOVESE

14 ARENZANO

SALA TEATRO SANTUARIO DI NS BAMBINO GESÙ DI PRAGA - SALITA S. BAMBINO,1 - 16011 ARENZANO (GE)

30/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

GIOVANNI NISTICÒ

338 7063627

48ª MOSTRA ORNITOLOGICA

ASSOC.ORN.LA LEONESSA, ASS.OR.IL TORRAZZO, ASS.ORNIT. VIRGILIANA

4

CENTRO FIERA MONTICHIARI - VIA BRESCIA , 129 - 25018 MONTICHIARI (BS)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

TORBOLI LORENZO

333 8982624

50 MOSTRA ORNITOLOGICA DELLA CASTELLANA

ASS.CASTELL.ORN.

10 CASTELFRANCO VENETO

CENTRO ATLANTIS - VIA POSTIOMA 23A 31033 CASTELFRANCO VENETO (TV)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

CIVIERO GIANCARLO

335 8223131

54. MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI BOLZANO

ASS.ORNIC.ATESINI

10 ORA

ORA - VIA NAZIONALE 74 - 39040 ORA (BZ)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

MARCO BERNARDONI

347 4947948

ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA NUOVA DREPANUM 2006 - 520

ASS.ORN.NUOVA DREPANUM 2006

7

CUSTONACI

MUSEO DEL MARMO DI CUSTONACI - PIAZZA EUROPA CONTRADA SPERONE - 91015 CUSTONACI (TP)

30/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

ZICHICHI ANDREA

366 6629965

2ª MOSTRA DELLO STRETTO

ASS.ORN.MESSINESE

7

MESSINA

PALESTRA VILLA DANTE - VIA NAPOLI (ME) - 98124 MESSINA (ME)

30/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

NATALE CURRÒ

349 5389108

RONCHI DEI LEGIONARI GO

ASS. ISONTINA ORNITOLOGICA

DELLO SPORT "FILIPUT" - RONCHI DEI DEI LEGIO- PALAZZETTO 13 RONCHI LEGIONARI, VIA D'ANNUNZIO 54 - 34077 RONCHI DEI NARI LEGIONARI (GO)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

TODON ROBERTO

331 4421925

34ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI AMANTEA MOSTRA NAZIONALE DI LADISPOLI

ASS. ORGANIZZATRICI

ASS.ORN.TRINACRIA ONLUS

MONTICHIARI

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

1ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE DELLA MONTAGNA CITTÀ DI SAN GIOVANNI ASS.ORN.LICATESE GEMINI E CAMMARATA

7

SAN GIOVANNI GEMINI

PALAZZETTO DELLO SPORT DI SAN GIOVANNI GEMINI - VIA A. MEGLIO NR.11 - 92020 SAN GIOVANNI GEMINI (AG)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

DOMENICO GIUNTA

388 0507411

MOSTRA ORNITOLOGICA TORINESE

ASS. ORNIT. TORINESE

9

GRUGLIASCO

LA NAVE - PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA, 31 - GRUGLIASCO(TO) - 10095 GRUGLIASCO (TO)

31/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

DIEGO PRIOTTI

340 5489547

68ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE

ASS.DILET.ORN.PARMENSE

8

PARMA

FIERE DI PARMA - VIALE DELLE ESPOSIZIONI 393/A 43031 PARMA (PR)

31/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

RANIERI MICHELE

335 7599489

MOSTRA ORNITOLOGICA VALCONCA E FRINGILLIA 2019

ASS.ADRIATICA ALLEV.

8

MORCIANO DI ROMAGNA

ENTE FIERA MORCIANO DI ROMAGNA - VIA XXV LUGLIO 47833 MORCIANO DI ROMAGNA (RN)

31/10/19

1/11/19

2/11/19

3/11/19

VALENTINI ALEX

335 5873373

14ª MOSTRA "CITTÀ DI AGRIGENTO"

ASS.ORN.AGRIGENTINA 3

7

AGRIGENTO

SPORT VILLAGGE - C/DA ESA CHIMENTO VILLAGGIO MOSÈ AGRIGENTO - 92100 AGRIGENTO (AG)

12/11/19

14/11/19

14/11/19

17/11/19

FRANCESCO CUCCHIARA

338 9021858

MOSTRA ORNITOLOGICA 2019 A.S.A.U.

A.S.A.U.-V.S.V.

10 LAIVES

KULTURHEIM - VIA PIETRALBA, 58 - 39055 LAIVES (BZ)

13/11/19

14/11/19

14/11/19

17/11/19

TRENKWALDER HEINRICH

338 86042604

31ª MOSTRA ORNITOLOGICA - TRIESTE "SENZA CONFINI"

ASS.ORN.TRIESTINA 535

13 MUGGIA

CENTRO COMMERCIALE MONTEDORO - VIA FLAVIA DI STRAMARE 119/E - 34015 MUGGIA (TS)

14/11/19

15/11/19

15/11/19

17/11/19

PINDOZZI TIZIANO

IL SALONE DEI FRINGILLIDI

ASS. ORNIT. PAOLANA

11 PAOLA

PALAZZETTO DELLO SPORT - VIA DELLO SPORT - 87027 PAOLA (CS)

15/11/19

16/11/19

16/11/19

17/11/19

LANZILLOTTA 347 FRANCESCO 78550734

CITTÀ DI TERRALBA

ASS.ORN.ARBORENSE

15 TERRALBA

TERRALBA - VIA LUIGI RIZZO 4 - 09098 TERRALBA (OR)

20/11/19

22/11/19

22/11/19

24/11/19

VACCARGIU GIORGIO

329 6193061

5ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI SAMBUCA DI SICILIA

ASS.ORN.PALMOSA, ASS. ORNITOLOGICA DEI CASTELLI

7

PALAZZETTO DELLO SPORT. " MOLLICA" SAMBUCA DI SICILIA VIA BERLINGUER - ZONA TRASFERIMENTO 92017 SAMBUCA DI SICILIA (AG)

25/11/19

27/11/19

27/11/19

1/12/19

GIUSEPPE AMATO

331 6361486

62ª MOSTRA ORNITOLOGICA RAGUSANA

ASS.ORNIT.RAGUSANA

7

RAGUSA

POGGIO DEL SOLE RESORT - STRADA PROVINCIALE 25 RAGUSA -MARINA DI RAGUSA - 97100 RAGUSA (RG)

26/11/19

28/11/19

28/11/19

1/12/19

BRUGALETTA NUNZIO

339 5260899

14ª MOSTRA ORNITOLOGICA "CITTÀ DI ENNA"

ASS.ORN.LA FENICE

7

ENNA

LOCALI EX MOBILIFICIO - VIA SCIFITELLO N. 12/14/16 94100 ENNA. - 94100 ENNA (EN)

27/11/19

29/11/19

30/11/19

1/12/19

OLIVA ANTONIO

340 3590648

66ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DEI MILLE

ASS.ORN.BERGAMASCA

4

CHIUDUNO

CENTRO SPORTIVO - POLO FIERISTICO - VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ NÀ4 - 24060 CHIUDUNO (BG)

28/11/19

29/11/19

29/11/19

1/12/19

FALARDI LUCA

347 4525780

MOSTRA DI CAGLIARI

ASS.ORNIT.SARDA

15 SESTU

RISTORANTE/PIZZERIA IL GHIOTTONE -SESTU - EX SS 131 BIVIO DI SESTU - 09028 SESTU (CA)

3/12/19

5/12/19

5/12/19

8/12/19

GIORGIO PICCIAU ANDREA MASALA

338 9516478

ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA CITTÀ DI REGGIO CALABRIA

ASS. ORN. FATA MORGANA

11 REGGIO DI CALABRIA CAPANNONE 2 - ZONA INDUSTRIALE - 89100 REGGIO DI CALABRIA (RC)

3/12/19

5/12/19

5/12/19

8/12/19

POTITO' MARCO

334 7438454

37ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE ''CITTÀ DI AVOLÀ'

ASS.ORNIT.AVOLESE

7

PALESTRA PLESSO SCOLASTICO ''E. VITTORINI'' - VIA A. EINSTEIN - 96012 AVOLA (SR)

4/12/19

6/12/19

6/12/19

8/12/19

SALVATORE ALAIMO

331 3600219

23ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI ODERZO

ASS.ORN.OPITERGINA

10 ODERZO

NUOVO FORO BOARIO DI ODERZO - VIA DONINZETTI 6 ODERZO - 31046 ODERZO (TV)

5/12/19

6/12/19

6/12/19

8/12/19

MICHELE TARGHETTA

347 8938568

MOSTRA ORNITOLOGICA RENDESE

ASS.ORNIT.RENDESE

11 DIPIGNANO

PALESTRA - VIA RIFORMA 2 - 87045 DIPIGNANO (CS)

5/12/19

6/12/19

6/12/19

8/12/19

EDUARDO BORRELLI

327 6614513

MOSTRA ORNITOLOGICA VIBONESE

ASS.ORNIT.VIBONESE

11 VIBO VALENTIA

ISTITUTO MAGISTRALE - VIA SANTA RUBA VIBO VALENTIA 89900 VIBO VALENTIA (VV)

11/12/19

12/12/19

12/12/19

14/12/19

PREITI LUCA

320 4817723

AVOLA

339 6115256

GIUGNO-LUGLIO 2019 59


Calendario Mostre 2019 MOSTRA

ASS. ORGANIZZATRICI

RR. LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

INGABBIO

SCUOLA MEDIA VINCENZO ROCCO - VIA G. RODARI, N. 7 81030 SANT'ARPINO (CE)

27/12/19

28/12/19

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

28/12/19

29/12/19

LUCA IOVINE

338 7439657

1ª MOSTRA ORNITOLOGICA ENAMUS

ASS. CANARICOLTORI ENAMUS

2

16ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI CATANZARO

ASS.ORNIT.CATANZARESE

11 CATANZARO

CENTRO POLIVALENTE PER I GIOVANI - VIA FONTANA VECCHIA, 43 - 88100 CATANZARO (CZ)

7/1/20

9/1/20

9/1/20

12/1/20

OLIVERIO VITALIANO

339 7292914

10 PORTOGRUARO

LOCALI PARROCCHIALI SUMMAGA DI PORTOGRUARO - VIA ABATE RICHEIRO - 30026 PORTOGRUARO (VE)

10/1/20

11/1/20

11/1/20

12/1/20

MASCARIN IVAN

339 5758339

14ª MOSTRA ORNITOLOGICA CANARINI DA ASS.ORN.VENETO ORIEN. CANTO - INDIGENI E IBRIDI

SANT'ARPINO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DI ASSOCIAZIONE O DI CLUB ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB EFI-ZEBRAVINKEN ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, SOCIETÀ ORNITOLOGICA REGGIANA

8

FIERA REGGIO EMILIA - VIA FILANGERI - 42124 REGREGGIO NELL'EMILIA ENTE GIO NELL'EMILIA (RE)

13/9/19

14/9/19

14/9/19

15/9/19

MANUELE PICCININI

339 5990432

30° CAMPIONATO DI ONDULATI FORMA E POSIZIONE E 16° CAMPIONATO ONDULATI CLUB AMICI DELL'ONDULATO OP-ONDULATO DI COLORE CLUB AMICI DELL'ONDULATO

8

FIERE DI REGGIO EMILIA - VIA FILANGERI N 15 REGGIO NELL'EMILIA ENTE 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

13/9/19

14/9/19

14/9/19

15/9/19

ALBERTO CASTAGNETTI

333 8849776

ERYTHRURA 2019

A.O.C.A. 237

1

LANCIANO

ENTE FIERA - C.DA ICONICELLA - 66034 LANCIANO (CH)

25/9/19

26/9/19

27/9/19

29/9/19

DONATO SABATINI

349 8302397

ERYTHRURA 2019 LANCIANO

CLUB DELL’ESOTICO EFI-ESOTICO - A.O.C.A.

1

MODENA

LANCIANO FIERA - C.DA ICONICELLA 66034 MODENA (CH)

25/9/19

26/9/19

27/9/19

29/9/19

SABATINI DONATO

349 8302397

MOSTRA DELL'ONDULATO OP - ONDULATO ASS.VIGEVANESE ORN. 560

4

ABBIATEGRASSO

AUDITORIUM QUARTIERE FIERA - VIA TICINO 72 ABBIATEGRASSO - 20081 ABBIATEGRASSO (MI)

1/10/19

3/10/19

3/10/19

6/10/19

PESENTI ROBERTO

335 6201148

PSITTACUS 2019

ASSOCIAZIONE ROMAGNOLA CANARIC 225

8

FORLI'

FIERA DI FORLÌ - VIA PUNTA DI FERRO, 2 47122 FORLI' (FC)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

CUPPONE MICHELE

331 6882883

CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS

CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS OP-NEOPHEMA

8

FORLI'

FIERA DI FORLÌ - VIA PUNTA DI FERRO, 2 47122 FORLI' (FC)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

FORTUNATO TEOTINO

328 6888235

PSITTACUS 2019

CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS OP-AGAPORNIS

8

FORLI'

FIERA DI FORLÌ - VIA PUNTA DI FERRO, 2 47122 FORLI' (FC)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

CUPPONE MICHELE

331 6882883

PSITTACUS 2019

ASSOCIAZIONE ROMAGNOLA CANARIC 225

8

FORLI'

FIERA DI FORLÌ - VIA PUNTA DI FERRO, 2 47122 FORLI' (FC)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

CUPPONE MICHELE

331 6882883

4 EUROPEAN GLOSTER SHOW

ITALIAN GLOSTER SOCIETY FPL-IGS

7

PEDARA

PALESTRA SCUOLA MONS.PENNISI - PEDRA 95030 PEDARA (CT)

11/10/19

12/10/19

12/10/19

13/10/19

PAPPALARDO ANTONIO

340 6034960

ESOTICA 2019

CLUB DELL’ESOTICO EFI-ESOTICO - ASS.ORNITOLOGICA LATINA

3

LATINA

MUSEO STORICO PRIVATO "PIANA DELLE ORME" STRADA MIGLIARA 43 1/2 - 04100 LATINA 04100 LATINA (LT)

11/10/19

12/10/19

12/10/19

13/10/19

DI CICCO FRANCO

328 1889046

MOSTRA ORNITOLOGICA LA FENICE CORREGGIO

CLUB AMICI DELL'ONDULATO OP-ONDULATO

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBLING - VIA ALDA FERRARI 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

SABATTINI ROBERTO

347 5209433

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE YORKSHIRE CANARY CLUB ITALIANO FPL-YORK YCCI

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBLING - VIA ALDA FERRARI 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

18/10/19

19/10/19

19/10/19

20/10/19

STEFANO CUTRÌ

340 3281691

AVES EXPO 2019 FAENZA

ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB EFI-ZEBRAVINKEN

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

DONATI ALDO

348 2221818

ESPOSIZIONE SPECIALISTICA INTERNAZIO- CLUB ARRICCIATO GIGANTE ITALIANO FPA-AGI NALE CLUB AGI ASS.ORNIT.FAENTINA

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

25/10/19

26/10/19

26/10/19

27/10/19

LUIGI MOGNONI

348 9303734

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE NORWICH CANARY CLUB ITALIANO FPL-NORWICH - ASS. CLUB NORWICH CANARY ITALIANO ORNIT. TORINESE

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

25/10/19

26/10/19

26/10/19

27/10/19

ANTONIO BERETTA

338 7606192

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO CRESTED FPL-CRESTED CLUB ITALIANO CRESTED ASS.ORNIT.FAENTINA

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

25/10/19

26/10/19

26/10/19

27/10/19

BANDINELLI LUCIANO

335 7462670

ARRICCIATO DEL NORD

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

25/10/19

26/10/19

26/10/19

27/10/19

SPINI FULVIO

340 7338864

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ITALIAN GLOSTER SOCIETY FPL-IGS CLUB IGS

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

25/10/19

26/10/19

26/10/19

27/10/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

II RASSEGNA SPECIALISTICA G.O.A.M. DI VAL VIBRATA

ASS.PESCARESE ORN. 375 ASS.ORN.CHIETI, ASS.ORN.AQUILANI, ASS.ORN.TERAMANA

1

COLONNELLA

CENTRO COMMERCIALE VAL VIBRATA - C.DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

1/11/19

FILIPPO MORRONE

328 8062312

SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO JASPE

CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE COL-JASPE

7

MESSINA

PALESTRA VILLA DANTE - VIA NAPOLI (ME) 98124 MESSINA (ME)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

NICOLÒ IMPOLLONIA

392 0075007

SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEI CANARINI SPAGNOLI

ASS.ORN.MESSINESE 300

7

MESSINA

VILLA DANTE MESSINA - VIA NAPOLI 19100 MESSINA (ME)

30/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

NICOLÒ IMPOLLONIA

392 0075007

SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO PORTOGHESE

ASS.ORN.MESSINESE 300

7

MESSINA

VILLA DANTE MESSINA - VIA NAPOLI 19100 MESSINA (ME)

30/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

NICOLÒ IMPOLLONIA

392 0075007

SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO OPALE

ASS.ORN.MESSINESE 300

7

MESSINA

VILLA DANTE MESSINA - VIA NAPOLI 19100 MESSINA (ME)

30/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

NICOLÒ IMPOLLONIA

392 0075007

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE FPL-PORTODEL CLUB ITALIANO DEL CANARINO GHESE ARLECCHINO PORTOGHESE

9

GRUGLIASCO

LA NAVE-PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA N. 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

MARIO ZAMPAGLIONE

392 1506869

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS. ORNIT. TORINESE 510 DEL CANARINO BORDER

9

GRUGLIASCO

LA NAVE - PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

PARADISO CLAUDIO

340 0542003

SPECIALISTICA CLUB ITALIANO BOSSU

9

GRUGLIASCO

LA NAVE-P.CO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZZANO LANZA N 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

RAFFAELE SAVARISE

377 4730291

ZEBRAS 2019

60 GIUGNO-LUGLIO 2019

ARRICCIATO DEL NORD CLUB ITALIA FPA-NORD

CLUB ITALIANO BOSSU FPL-BOSSU


Calendario Mostre 2019 MOSTRA

RR. LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

SPECIALISTICA DEL CANARINO RAZZA SPA- CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA FPL-SPAGNOLO GNOLA

ASS. ORGANIZZATRICI

9

GRUGLIASCO

LA NAVE-PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA N. 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

2/11/19

3/11/19

IOVINO PASQUALE

1/11/19

2/11/19

333 3441358

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE FPL-LANCASHIRE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE

9

GRUGLIASCO

LA NAVE-PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA N. 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

PASTORINO PIER SCOLES STEFANO

339 3194709 340 14748

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO FPL-FIFE CLUB FIFE FANCY ITALIANO

9

GRUGLIASCO

LA NAVE-ALTO PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

CHIGNOLI DEMIS

347 7378271

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE YORKSHIRE CANARY CLUB ITALIANO FPL-YORK DELLO YCCI

9

GRUGLIASCO

LA NAVE- PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA N. 31 - 10141 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

STEFANO CUTRÌ

340 3281691

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE IRISH CANARY CLUB ITALIA FPL-IRISH IRISH CANARY CLUB ITALIANO

9

GRUGLIASCO

LA NAVE- PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

GUADAGNI ANTONIO

348 1480933

SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DI CLUB ITALIANO LLARGUET

9

GRUGLIASCO

LA NAVE-PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA N. 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

CLAUDIO PARADISO

340 0542003

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE JAPAN HOSO CANARY CLUB FPL-HOSO JAPAN HOSO CANARY CLUB ASS. ORNIT. TORINESE

9

GRUGLIASCO

LA NAVE-PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA , 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

DOMENICO RIENZO

338 2528775

MOSTRA ORNITOLOGICA RAGUSA 2019

7

RAGUSA

POGGIO DEL SOLE RESORT - STRADA PROVINCIALE 25 RAGUSA -MARINA DI RAGUSA - 97100 RAGUSA (RG)

26/11/19

28/11/19

28/11/19

1/12/19

CARMELO VINDIGNI

331 9015738

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE FPLDEL CLUB ITALIANO DEL CANARINO PORTOGHESE ARLECCHINO PORTOGHESE

7

ENNA

SIXTY FOUR ROOMS - VIA SALVATORE INGRÀ 1 - 94010 ENNA (EN)

29/11/19

30/11/19

30/11/19

1/12/19

MARIO ZAMPAGLIONE

392 1506869

SPECIALISTICA CLUB ITALIANO BOSSU

7

ENNA

LOCALI EX MOBILIFICIO - VIA SCIFITELLO N. 12/14/16 94100 ENNA. - 94100 ENNA (EN)

29/11/19

30/11/19

30/11/19

1/12/19

RAFFAELE SAVARISE

377 4730291

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE JAPAN HOSO CANARY CLUB FPL-HOSO JAPAN HOSO CANARY CLUB ASS.ORN.LA FENICE

7

ENNA

SIXTY FOUR ROOMS - VIA SALVATORE INGR. 1 - 94010 ENNA (EN)

29/11/19

30/11/19

30/11/19

1/12/19

RIENZO DOMENICO

338 2528775

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ITALIAN GLOSTER SOCIETY FPL-IGS CLUB IGS

4

SENAGO

ORATORIO DI SENAGO - VIA DON MARZORATI N.1 - 20030 SENAGO (MI)

29/11/19

30/11/19

30/11/19

1/12/19

LUCA PIARULLI

327 1763949

IRISH CANARY CLUB ITALIA FPL-IRISH

7

ENNA

SIXTY FOUR ROOM - VIA SALVATORE INGR. N. 1 - 94010 ENNA (EN)

29/11/19

30/11/19

30/11/19

1/12/19

GUADAGNI ANTONIO

348 1480933

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO FPL-LLARGUET DEL CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO

7

ENNA

SIXTY FOUR ROOMS - VIA SALVATORE INGRÀ 1 - 94010 ENNA (EN)

29/11/19

30/11/19

30/11/19

1/12/19

LEO MINUTOLI

392 2664018

MPSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CLUB BOSSU BELGA

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CLUB LIPOCROMICO BIANCO

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE NORWICH CANARY CLUB ITALIANO FPL-NORWICH CLUB NORWICH CANARY ITALIANO

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

ANTONIO BERETTA

338 7606192

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CLUB LLARGUET SPAGNOLO

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CULB RAZZA SPAGNOLA

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

CANARY CLUB ITALIANO FPL-LIZARD MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE LIZARD ASS.ORN.CAMPANIA FELIX, U.N.O. CAMPANIA, LIZARD CANARY CLUB ITALIANO ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO, ASS.ORN. A.GHIGI

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

ETTORE GALVANO

328 9236441

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CLUB FIFE FANCY

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 SCOTCH CANARY CLUB

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CLUB IGS

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CLUB ARLECCHINO PORTOGHESE

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

339 8327828

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE YORKSHIRE CANARY CLUB ITALIANO FPL-YORK YORKSCHIRE CANARY CLUB

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

FAVICCHIA GIUSEPPE

347 3043058

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CLUB CARDELLINO MUTATO E DA CANTO

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CLUB IRISH

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

MOSTRA SPECIALIZZAZIONE INTERNAZIO- CLUB DEL FIORINO FPA-FIORINO - ASS.ORN.ROCCHESE IL NALE CLUB DEL FIORINO CASTELLO

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

BARTOLOMEO COZZOLINO

334 3145196

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424 CLUB ARRICCIATO DEL NORD

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PETTI FRANCESCO

393 9303253

7° MEETING ORNITOLOGICO

ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO 424

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PANNULLO CIRO

334 2024363

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE

CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE FPL-LANCASHIRE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO "B. RESCIGNO " ROCCAPIEMONTE SALERNO - VIA VIVIANO 2 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

PASTORINO PIER

339 3194709

CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO FPL-LLARGUET

CLUB AMICI DELL'ONDULATO OP-ONDULATO

CLUB ITALIANO BOSSU FPL-BOSSU

IRISH CANARY CLUB ITALIA FPL-IRISH

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

GIUGNO-LUGLIO 2019 61


Calendario Mostre 2019 MOSTRA

ASS. ORGANIZZATRICI

RR. LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO LOCALI SEDE AVO LA ROTONDA - STRADELLA DELLE CAPUCCINE 16 - 36100 VICENZA (VI)

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO 340 8312560

27/12/19

28/12/19

29/12/19

30/12/19

DALLA VALERIA FORTUNATO

LOCALI DELLA SOCIETÀ ORNITOLOGICA REGGIANA REGGIO NELL'EMILIA (S.O.R.) - VIA FRATELLI MANFREDI, 57/3 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

3/1/20

4/1/20

4/1/20

5/1/20

MARIO ZAMPAGLIONE

392 1506869

8

LOCALI DELLA SOCIETÀ ORNITOLOGICA REGGIANA REGGIO NELL'EMILIA (S.O.R.) - VIA FRATELLI MANFREDI, 57/3 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

3/1/20

4/1/20

4/1/20

5/1/20

IOVINO PASQUALE

333 3441358

8

LOCALI DELLA SOCIETÀ ORNITOLOGICA REGGIANA REGGIO NELL'EMILIA (S.O.R.) - VIA FRATELLI MANFREDI, 57/3 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

3/1/20

4/1/20

4/1/20

5/1/20

LEO MINUTOLI

392 2664018

24/5/19

25/5/19

25/5/19

25/5/19

SABATTINI ROBERTO

347 5209433

5/9/19

6/9/19

6/9/19

8/9/19

TOSCANI DIEGO

338 5323214

WATERSLAGER SHOW 2020

CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER CNT-MALINOIS

10 VICENZA

4ª SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DEL CANARINO ARLECCHINO PORTOGHESE

ASS.MODENESE ORN. 315

8

SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DEL CANARINO RAZZA SPAGNOLA

CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA FPL-SPAGNOLO ASS.ORN.CHIETI

4À SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ASS.MODENESE ORN. 315 ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO

INGABBIO

MOSTRA SPECIALISTICA DI ASSOCIAZIONE O DI CLUB COLORADO

SOCIETÀ ORNITOLOGICA REGGIANA 415 ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN.,

8

SOR - VIA FLLI MANFREDI 57/3 REGGIO NELL'EMILIA SEDE 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

MOSTRA NAZIONALE DEL DIAMANTE DI GOULD

ASS.ORN.DI FRANCIACORTA 522

4

TRAVAGLIATO

ZEBRAS 2019

CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE EFI-PASSJAP

8

FIERA REGGIO EMILIA - VIA FILANGERI - 42124 REGREGGIO NELL'EMILIA ENTE GIO NELL'EMILIA (RE)

13/9/19

14/9/19

14/9/19

15/9/19

MANUELE PICCININI

339 5990432

ERYTHRURA 2019

CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA EFI-CODALUNGA A.O.C.A.

1

LANCIANO

ENTE FIERA - C.DA ICONICELLA - 66034 LANCIANO (CH)

25/9/19

26/9/19

27/9/19

29/9/19

SABATINI DONATO

349 8302397

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB VERDONE CIUFFOLOTTO CROCIERE CARPODACO

CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO EFI-VERDCROC

2

RECALE

CENTRO POLISPORTIVO ACCONCIA - VIALE DEI PINI, 1 81020 RECALE (CE)

25/9/19

27/9/19

27/9/19

29/9/19

MAURO MENENTI

393 7343843

SPECIALISTICA DIAMANTE DI GOULD

ASS.ORN. A.GHIGI 461

2

RECALE

CENTRO POLISPORTIVO ACCONCIA - VIALE DEI PINI, 1 81020 RECALE (CE)

25/9/19

27/9/19

27/9/19

29/9/19

MONTISANTI GIUSEPPE

338 2407409

MOSTRA SPECIALISTICA DI ASSOCIAZIONE ASS.TORRETTA ORNIC.LADISPOLENS 253 AGAPORNIS

3

LADISPOLI

LADISPOLI ZONA ARTIGIANALE - VIA ALDO MORO SNC LADISPOLI ZONA ARTIGIANALE - 00055 LADISPOLI (RM)

26/9/19

27/9/19

27/9/19

29/9/19

MORETTI FABIO

347 1190995

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO CLUB ARRICCIATO PADOVANO FPA-PADOVA PADOVANO SOCIETÀ ORNITOLOGICA FERRARESE

8

ARGENTA

CENTRO LA CONFINA - VIA FASCINATA 20/A SANTA MARIA CODIFIUME(FE) - 44048 ARGENTA (FE)

2/10/19

3/10/19

3/10/19

6/10/19

GRIGGIO LUCIANO

347 0964793

ARRICCIATO DEL NORD SHOW

SOCIETÀ ORNITOLOGICA FERRARESE 215

8

ARGENTA

CENTRO LA CONFINA - VIA FASCINATA 20/A SANTA MARIA CODIFIUME(FE) - 44048 ARGENTA (FE)

2/10/19

3/10/19

3/10/19

6/10/19

MANFERDINI STEFANO

377 9761659

MOSAICO IN MOSTRA

CLUB DEL MOSAICO COL-MOSAICO SOCIETÀ ORNITOLOGICA FERRARESE

8

ARGENTA

CENTRO LA CONFINA - VIA FASCINATA 20/A SANTA MARIA CODIFIUME(FE) - 44048 ARGENTA (FE)

2/10/19

3/10/19

3/10/19

6/10/19

MANFERDINI STEFANO

377 9761659

MOSTRA SPECIALISTICA BCCI (BORDER CANARY CLUB ITALIANO)

BORDER CANARY CLUB ITALIANO FPL-BORDER ASS.PRATESE ORN.

5

QUARRATA

POLO ESPOSITIVO QUARRATA /PT/ - PIAZZA AGENORE FABBRI QUARRATA /PT/ - 51039 QUARRATA (PT)

3/10/19

4/10/19

4/10/19

6/10/19

GOTI MASSIMOBALLI ALESSANDRO

335 6753872 393 943533

SPECIALISTICA NERO-BRUNO-AGATAISABELLA OPALE X 50ª ANCONETANA

ASS.ORN.ANCONETANA 205

12 CASTELFIDARDO

BAFY IMOBILIARE - SS16 ADRIATICA K.314 - 60022 CASTELFIDARDO (AN)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

GIAMPIERI GRAZIANO

335 8367096

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB CANARINO FORMA E POSIZIONE FPL-CFP DEL CLUB CANARINO FORMA E POSIZIONE ASS.ORN.PALMOSA, ASS. ORNITOLOGICA DEI CASTELLI "CITTÀ DI TRABIA"

7

TRABIA

IMPIANTO SPORTIVO POLIVALENTE VINCENZO LIMA - CONTRADA TORRIGLIONE - 90019 TRABIA (PA)

15/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

DANIELE COSPOLICI

340 2217005

13ª ESPOSIZINE ORNITOLOGICA LA FENICE ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB EFI-ZEBRAVINKEN

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBLING - VIA ALDA FERRARI 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

SABATTINI ROBERTO

347 5209433

SPECIALISTICA CLUB ITALIANO CANARINO ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE 170 LIPOCROMICO BIANCO

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBLING - VIA ALDA FERRARI 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

LELLI STEFANO

380 6330210

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBLING - VIA ALDA FERRARI 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

POTITO' MARCO

334 7438454

SPECIALISTICA CLUB NEOPHEMA ITALIA & CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS AUSTRALIAN GRASS PARROTS OP-NEOPHEMA

3

ROMA

OSTIA ANTICA - VIA AGOSTINO GHIGI 278A - 00100 ROMA (RM)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

BORRUSO STEFANO

328 1615577

SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBLING - VIA ALDA FERRARI 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

DAMIANO LO PORTO

334 1390293

ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA "LA FENICE" CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA EFI-CODALUNGA

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBLING - VIA ALDA FERRARI 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/19

17/10/19

17/10/19

20/10/19

SABATTINI ROBERTO

347 5209433

CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS

CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS OP-NEOPHEMA

9

FARIGLIANO

ASSOCIAZIONE TURISTICA PROLOCO FARIGLIANO - CORSO FERRERO 5 - 12060 FARIGLIANO (CN)

17/10/19

18/10/19

18/10/19

20/10/19

FORTUNATO TEOTINO

328 6888235

ALPI OCCIDENTALI

GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO FPL-GLOSTER

9

FARIGLIANO

ASSOCIAZIONE TURISTICA PROLOCO FARIGLIANO - CORSO FERRERO 5 - 12060 FARIGLIANO (CN)

17/10/19

18/10/19

18/10/19

20/10/19

LUIGI COSTANTINI

366 3319975

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB VERDONE CIUFFOLOTTO CROCIERE CARPODACO

CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO EFI- 10 RIVA DEL GARDA VERDCROC

PALAMEETING - PARCO LIDO 1 38066 RIVA DEL GARDA (TN)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

ADAMI MAURIZIO

349 7131409

SPECIALISTICA CANARINO JASPE

62 GIUGNO-LUGLIO 2019

CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE COL-JASPE ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE

CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO COL-PHETOP

PALACITTÀ DI TRAVAGLIATO - VIA NAPOLEONE - 25010 TRAVAGLIATO (BS)


Calendario Mostre 2019 MOSTRA

ASS. ORGANIZZATRICI

RR. LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

24/10/19

25/10/19

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

25/10/19

27/10/19

ANDREA ASTARITA

338 6799579

SPECIALISTICA CLUB OPALE

CLUB ITALIANO CANARINO OPALE COL-OPALE

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

AVES EXPO 2019 FAENZA

CLUB DELL’ESOTICO EFI-ESOTICO

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

DONATI ALDO

348 2221818

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO CLUB ARRICCIATO PADOVANO FPA-PADOVA PADOVANO

10 MONTEGROTTO TERME

IMPIANTI SPORTIVI VIA DEL SANTO - VIA DEL SANTO MONTEGROTTO TERME - 35036 MONTEGROTTO TERME (PD)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

GRIGGIO LUCIANO

347 0964793

MOSTRA SPECIALISTI PASSERO DEL GIAP- CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE EFI-PASSJAP PONE

10 RIVA DEL GARDA

PALAMEETING - PARCO LIDO 1 38066 RIVA DEL GARDA (TN)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

ADAMI AURIZIO

349 7131409

MOSAICO IN MOSTRA

CLUB DEL MOSAICO COL-MOSAICO

8

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

24/10/19

25/10/19

25/10/19

27/10/19

DONATI ALDO

348 2221818

CITTÀ DI SANT'ANTIOCO

ASS.ORN.S.ANTIOCO 447

15 SANT'ANTIOCO

SANT'ANTIOCO - VIA REGINA MARGHERITA 09017 SANT'ANTIOCO (SU)

25/10/19

26/10/19

26/10/19

27/10/19

MANUNZA GIANFRANCO

329 7124315

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO CLUB ARRICCIATO PADOVANO FPA-PADOVA PADOVANO

7

PALERMO

CANTIERI CULTURALI ALLA ZISA LE TRE NAVATE - VIA PAOLO GILI, 4 - 90135 PALERMO (PA)

28/10/19

30/10/19

31/10/19

3/11/19

GRIGGIO LUCIANO

347 0964793

II RASSEGNA SPECIALISTICA G.O.A.M. DI VALVIBRATA

GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO FPL-GLOSTER ASS.ORN.SULMONESE

1

COLONNELLA

CENTRO COMMERCIALE VAL VIBRATA - C.DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

1/11/19

COSTANTINI LUIGI

366 3319975

II RASSEGNA SPECIALISTICA G.O.A.M. DI VAL VIBRATA

ASS.PESCARESE ORN. 375 - ASS.ORN.CHIETI, ASS.ORN.AQUILANI, ASS.ORN.TERAMANA

1

COLONNELLA

CENTRO COMMERCIALE VAL VIBRATA - C.DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

1/11/19

FILIPPO MORRONE

328 8062312

II RASSEGNA SPECIALISTICA G.O.A.M. DI VAL VIBRATA

ASS.PESCARESE ORN. 375

1

COLONNELLA

CENTRO COMMERCIALE VAL VIBRATA - C.DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

1/11/19

FILIPPO MORRONE

328 8062312

II RASSEGNA SPECIALISTICA INTERNAZIOASS.PESCARESE ORN. 375 NALE G.O.A.M. DI VAL VIBRATA

1

COLONNELLA

CENTRO COMMERCIALE VAL VIBRATA - C.DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

1/11/19

FILIPPO MORRONE

328 8062312

FAENZA

2ª MOSTRA GOAM

CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS OP-AGAPORNIS ASS.PESCARESE ORN.

1

COLONNELLA

CENTRO COMMERCIALE VAL VIBRATA - C.DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

1/11/19

MORRONE FILIPPO

328 8062312

SECONDA RASSEGNA SPECIALISTICA G.O.A.M.

CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS OP-NEOPHEMA - ASS.PESCARESE ORN.

1

COLONNELLA

CENTRO COMMERCIALE VAL VIBRATA - C.DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

1/11/19

FORTUNATO TEOTINO

328 6888235

1° MEETING DEL CANARINO DI COLORE NERO

ASS. ORNIT. BELLATOR FRUSINO 226

3

FROSINONE

FROSINONE - DA DEFINIRE - 03100 FROSINONE (FR)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

MAURIZIO CAPUANI

328 2613147

1° MEETING DEL CANARINO DI COLORE AGATA

ASS. ORNIT. BELLATOR FRUSINO 226

3

FROSINONE

FROSINONE - DA DEFINIRE - 03100 FROSINONE (FR)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

MAURIZIO CAPUANI

328 2613147

1° MEETING DEL CANARINO DI COLORE MOSAICO

ASS. ORNIT. BELLATOR FRUSINO 226

3

FROSINONE

FROSINONE - DA DEFINIRE - 03100 FROSINONE (FR)

30/10/19

31/10/19

31/10/19

3/11/19

CAPUANI MAURIZIO

328 2613147

SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO

CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO COL-PHETOP

8

PARMA

FIERE DI PARMA - VIALE DELLE ESPOSIZIONI 393/A 43031 PARMA (PR)

31/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

DAMIANO LO PORTO

334 1390293

SPECIALISTICA DELL'OPALE

CLUB ITALIANO CANARINO OPALE COL-OPALE

8

PARMA

FIERE DI PARMA - VIALE DELLE ESPOSIZIONI 393/A 43031 PARMA (PR)

31/10/19

1/11/19

1/11/19

3/11/19

ANDREA ASTARITA

338 6799579

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO CLUB ARRICCIATO PADOVANO FPA-PADOVA PADOVANO

9

GRUGLIASCO

LA NAVE - PARCO CULTURALE LE SERRE - VIA TIZIANO LANZA, 31 - 10095 GRUGLIASCO (TO)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

GRIGGIO LUCIANO

347 0964793

2° MEETING ITALIANO DELL'ONDULATO

ASS. ORNIT. BELLATOR FRUSINO 226

3

FROSINONE

FROSINONE - DA DEFINIRE - 03100 FROSINONE (FR)

1/11/19

2/11/19

2/11/19

3/11/19

MAURIZIO CAPUANI

328 2613147

14ª MOSTRA CITTÀ DI AGRIGENTO

CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA EFI-CODALUNGA

7

AGRIGENTO

SPORT VILLAGGE - C/DA ESA CHIMENTO VILLAGGIO MOSÈ AGRIGENTO - 92100 AGRIGENTO (AG)

12/11/19

14/11/19

14/11/19

17/11/19

FRANCESCO CUCCHIARA

338 9021858

PALAZZETTO DELLO SPORT - VIA DELLO SPORT - 87027 PAOLA (CS)

15/11/19

16/11/19

16/11/19

17/11/19

LANZILLOTTA FRANCESCO

347 8550734

SPECIALISTICA IL SALONE DEI FRINGILLIDI CLUB NEGRITO DELLA BOLIVIA EFI-NEGRITO

11 PAOLA

MOSTRA SPECIALISTICA DEL CARDELLINO CLUB ITALIANO DEL CARDELLINO, MUTATO E DA CANTO MUTATO E DA CANTO EFI-CARDELLINO

7

PALAZZETTO DELLO SPORT. " MOLLICA" SAMBUCA DI SICILIA VIA BERLINGUER - ZONA TRASFERIMENTO 92017 SAMBUCA DI SICILIA (AG)

25/11/19

27/11/19

27/11/19

1/12/19

DANIELE COSPOLICI

340 2217005

MOSTRA SPECIALISTICA DEL CLUB CANA- CLUB CANARINO FORMA E POSIZIONE FPL-CFP RINO FORMA E POSIZIONE "CITTÀ DI SAM- ASS.ORN.PALMOSA, ASS. ORNITOLOGICA DEI CASTELLI BUCA"

7

PALAZZETTO DELLO SPORT. " MOLLICA" SAMBUCA DI SICILIA VIA BERLINGUER - ZONA TRASFERIMENTO 92017 SAMBUCA DI SICILIA (AG)

26/11/19

27/11/19

27/11/19

1/12/19

GIUSEPPE AMATO

331 6361486

1ª SPECIALISTICA DEL DIAMANTE MANDAASS.ORN.LA FENICE 191 RINO

7

ENNA

SIXTY FOUR ROOMS - VIA SALVATORE INGR., 1 - 94100 ENNA (EN)

27/11/19

29/11/19

29/11/19

1/12/19

ANTONIO OLIVA

340 3590648

1ª SPECIALISTICA DEL CARDELLINO

7

ENNA

SIXTY FOUR ROOMS - VIA SALVATORE INGR., 1 - 94100 ENNA (EN)

27/11/19

29/11/19

29/11/19

1/12/19

ANTONIO OLIVA

340 3590648

MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI RAGUSA ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB EFI-ZEBRAVINKEN 2019

7

RAGUSA

POGGIO DEL SOLE RESORT - STRADA PROVINCIALE 25 RAGUSA -MARINA DI RAGUSA - 97100 RAGUSA (RG)

27/11/19

28/11/19

28/11/19

1/12/19

BRUGALETTA NUNZIO

339 5260899

16° TROFEO G.O.R. CANARINO DA CANTO MALINOIS-WATERLAGER

GRUPPO ORN.ROMANO 426

3

ROMA

VIVAIO SAN PLACIDO - VIA ARDEATINA, 620 - 00178 ROMA (RM)

29/11/19

30/11/19

30/11/19

1/12/19

CANOCCHI FERNANDO

339 5066695

SPECIALISTICA CLUB OPALE

CLUB ITALIANO CANARINO OPALE COL-OPALE - ASS. ORN. FATA MORGANA

11 REGGIO DI CALABRIA CAPANNONE 2 - ZONA INDUSTRIALE - 89100 REGGIO DI CALABRIA (RC)

3/12/19

5/12/19

5/12/19

8/12/19

ANDREA ASTARITA

338 6799579

ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA CITTÀ DI REGGIO CALABRIA

CLUB DEL FIORINO FPA-FIORINO ASS. ORN. FATA MORGANA

2 - ZONA INDUSTRIALE - 89100 REGGIO DI 11 REGGIO DI CALABRIA CAPANNONE CALABRIA (RC)

3/12/19

5/12/19

5/12/19

7/12/19

BARTOLOMEO COZZOLINO

334 3145196

ASS.ORN.LA FENICE 191

GIUGNO-LUGLIO 2019 63


Calendario Mostre 2019 MOSTRA

ASS. ORGANIZZATRICI

RR. LUOGO

SPECIALISTICA DEL DIAMANTE DI GOULD

CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD - ITALIA EFI-GOULD ASS. ORN. FATA MORGANA

INDIRIZZO COMPLETO

2 - ZONA INDUSTRIALE - 89100 REGGIO DI 11 REGGIO DI CALABRIA CAPANNONE CALABRIA (RC)

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

6/12/19

8/12/19

GIUSEPPE IELO

3/12/19

5/12/19

338 4870485

SPECIALISTICA DEL CANARINO JASPE

CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE COL-JASPE ASS. ORN. FATA MORGANA

2 - ZONA INDUSTRIALE - 89100 REGGIO DI 11 REGGIO DI CALABRIA CAPANNONE CALABRIA (RC)

3/12/19

5/12/19

5/12/19

8/12/19

POTITO' MARCO

334 7438454

MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI REGGIO CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS OP-AGAPORNIS CALABRIA

CAPANNONE 2 - ZONA INDUSTRIALE - 89100 REGGIO DI 11 REGGIO DI CALABRIA CALABRIA (RC)

3/12/19

5/12/19

5/12/19

8/12/19

POTITÒ MARCO

334 7438454

SPECIALISTICA CLUB MALINOIS TRAPANI

CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER CNT-MALINOIS

7

TRAPANI

PICCOLO TEATRO SICILIANO - VIA LIBICA 70 91100 TRAPANI (TP)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

ALCAMO LORENZO

340 5565874

SPECIALISTICA CLUB DEL NEGRITO DELLA BOLIVIA

CLUB NEGRITO DELLA BOLIVIA EFI-NEGRITO

2

SANT'ARPINO

SCUOLA MEDIA VINCENZO ROCCO - VIA G. RODARI, N. 7 81030 SANT'ARPINO (CE)

27/12/19

28/12/19

28/12/19

29/12/19

CESARE FRANGELLA

320 8484669

SPECIALISTICA DELL'ONDULATO

ASS. CANARICOLTORI ENAMUS 286

2

SANT'ARPINO

SCUOLA MEDIA VINCENZO ROCCO - VIA G. RODARI, N. 7 81030 SANT'ARPINO (CE)

27/12/19

28/12/19

28/12/19

29/12/19

LUCA IOVINE

338 7439657

SPECIALISTICA CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO

CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO COL-PHETOP

2

SANT'ARPINO

SCUOLA MEDIA VINCENZO ROCCO - VIA G. RODARI, N. 7 81030 SANT'ARPINO (CE)

27/12/19

28/12/19

28/12/19

29/12/19

LO PORTO DAMIANO

334 1390293

SPECIALISTICA DEL CANARINO JASPE

CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE COL-JASPE

2

SANT'ARPINO

SCUOLA MEDIA VINCENZO ROCCO - VIA G. RODARI, N. 7 81030 SANT'ARPINO (CE)

27/12/19

28/12/19

28/12/19

29/12/19

ANTONIO BOSCO

334 1564386

SPECIALISTICA CLUB MALINOIS CASERTA

CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER CNT-MALINOIS

2

CASERTA

TRENTOLA DUCENTA CASERTA - VIA ROMA 285 TRENTOLA DUCENTA - 81038 CASERTA (CE)

16/1/20

17/1/20

18/1/20

19/1/20

SAVERIO PESCE

388 1882233

INSECTIVOR'IN SHOW 2020

HORNEMANNI MIDDLE EUROPEAN CLUB EFI-HORNEMANNI

DI 13 COLLOREDO MONTE ALBANO

SALA PARROCCHIALE LAUZZANA - VIA LAUZZANA - 33010 COLLOREDO DI MONTE ALBANO (UD)

17/1/20

18/1/20

18/1/20

19/1/20

BUTTOLO ROBERTO

347 3152821

CANTO IN FESTA

CLUB DEL TIMBRADO ITALIA CNT-TIMBRADO

8

PIACENZA

SEDE F.O.I. - VIA CAORSANA 94 - 29122 PIACENZA (PC)

30/1/20

31/1/20

1/2/20

2/2/20

GUANDALINI ANDREA

348 7733819

CANTO IN FESTA

ASS.HARZISTI ITALIANI 110

8

PIACENZA

SEDE FOI - VIA CAORSANA 94 - 29122 PIACENZA (PC)

30/1/20

31/1/20

1/2/20

2/2/20

CAMPIGLIA GUIDO

347 3833189

CANTO IN FESTA

CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER CNT-MALINOIS

8

PIACENZA

SEDE FOI - VIA CAORSANA 94 - 29122 PIACENZA (PC)

30/1/20

31/1/20

1/2/20

2/2/20

DI MAIO DIEGO

335 370413

MOSTRA DIVULGATIVA 50ª FIERA REGIONALE PLURISETTORIALEBORGHETTO LODIGIANO 2019-

ASS.ORN.BASSO LODIGIANO 152

4

BORGHETTO LODIGIANO

STAND ORNITOLOGICO PARCO DELLA PACE - PARCO DELLA PACE - 26812 BORGHETTO LODIGIANO (LO)

4/5/19

4/5/19

4/5/19

5/5/19

FUSARI ANDREA

339 6938807

AMICI CON LE ALI

ASS.ORN.LIVORNESE 270

5

LIVORNO

CIRCOLO CARLI - VIA DI SALVIANO SALVIANO LIVORNO 57124 LIVORNO (LI)

5/5/19

5/5/19

5/5/19

5/5/19

MICHELA BUONASPENE

331 4834582

FIERA DI PRIMAVERA-SAN BERNARDINO 2019-

ASS.ORN.BASSO LODIGIANO 152

4

CASTIGLIONE D'ADDA

RIONE SAN BERNARDINO - .. - 26823 CASTIGLIONE D'ADDA (LO)

19/5/19

19/5/19

19/5/19

19/5/19

FUSARI ANDREA

339 6938807

MOSTRA DIVULGATIVA

REATINA ASSOCIAZIONE ORNICULTORI 420

3

RIETI

CENTRO RICREATIVO DI CHIESA NUOVA - VIA CHIESANUOVA SNC - 02100 RIETI - 02100 RIETI (RI)

21/9/19

21/9/19

21/9/19

22/9/19

SANDRO MAESTÀ

328 4183753

1ª MOSTRA ORNITOLOGICA "CITTÀ DI PIAZZA ARMERINA"

ASS.ORN.LA FENICE 191

7

ENNA

COMUNE DI PIAZZA ARMERINA - VIA CIVILTÀ DEL LAVORO 23/C - 94100 ENNA (EN)

4/10/19

5/10/19

5/10/19

6/10/19

ANTONIO OLIVA

340 3590648

IIª DIVULGATIVA PERUGINA A BASTIA UMBRA

ASS.ORN.PERUGINA 371

12 BASTIA UMBRA

UMBRIA FIERE - PIAZZA MONCADA 1, BASTIA UMBRA 06083 BASTIA UMBRA (PG)

4/10/19

5/10/19

5/10/19

6/10/19

PASSERINI MARIO

349 0988545

PRIMA MOSTRA ORNITOLOGICA ASS. LA FENICE101 KR

ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA LA FENICE 101

11 CROTONE

PALAZZETTO DELLO SPORT "PALAKRO" - VIA GIOACCHINO DA FIORE - 88900 CROTONE (KR)

29/11/19

12/30/19

12/30/19

12/30/19

DANISE FRANCESCO

347 3859206

1ª MOSTRA ORNITOLOGICA DIVULGATIVA CITTÀ DI CASTELDACCIA

ASS. ORNITOLOGICA DEI CASTELLI 517

7

CASTELDACCIA

CENTRO DIURNO PER ANZIANI - VIA UGO LA MALFA 90040 CASTELDACCIA (PA)

5/12/19

5/12/19

5/12/19

8/12/19

GIULIA COSPOLICI

340 2217005

DIVULGATIVA AOA

ASS.ORN.APUANA 91

5

CARRARA

FONDAZIONE "C. MICHELE" - VIA PERLA 2 LOCALITÀ BONASCOLA - 54033 CARRARA (MS)

6/12/19

7/12/19

7/12/19

8/12/19

BANDINELLI LUCIANO

335 7462670

DIVULGATIVA A.P.O.B.

A.P.O.B. 86

6

MESAGNE

PARCO POTI - VIA SASSO SN - 72023 MESAGNE (BR)

27/12/19

28/12/19

28/12/19

29/12/19

ARGENTIERO DOMENICO

338 1703440

1ª MOSTRA ORNITOLOGICA DIVULGATIVA CITTÀ DI MARINEO

ASS. ORNITOLOGICA DEI CASTELLI 517

7

MARINEO

CENTRO DIURNO ANZIANI DI MARINEO - CORSO DEI MILLE, 127 - 90035 MARINEO (PA)

2/1/20

3/1/20

3/1/20

5/1/20

GIULIA COSPOLICI

340 2217005

ORNI REGGIO

ASS. ORN. FATA MORGANA 410

11 REGGIO DI CALABRIA COMPLESSO COMUNALE - VIA ALDO MORO 10 - 89100 REGGIO DI CALABRIA (RC)

3/1/20

4/1/20

4/1/20

5/1/20

POTITO' MARCO

334 7438454

MOSTRA SOCIALE MOSTRA INTERSOCIALE AOT ONLUS PALERMO AMO PALERMO

ASS.ORN.TRINACRIA ONLUS 360

7

MARINEO

CENTRO POLIFUNZIONALE - VIA CARDINALE CORRADINI 90139 MARINEO (PA)

10/10/19

11/10/19

11/10/19

13/10/19

CALOGERO ZITO

320 8372286

MOSTRA SOCIALE IL NIDO D'ABRUZZO

ASS.ORNIT.NIDO D'ABRUZZO

1

TERAMO

FACOLTA DI MEDICINA VETERNARIA - PIANO D'ACCIO 64100 TERAMO (TE)

20/10/19

20/10/19

20/10/19

20/10/19

MAURO DIMARCANTONIO

392 4233986

64 GIUGNO-LUGLIO 2019




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