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Giovanni Fogliati
FORMA & POSIZIONE PARTIAMO DALLE BASI
Ala perlata melaninico (Perlato melanico)
testo e foto di GIOVANNIFOGLIATI
Giovane melaninico Durante una sua visita in Australia nel maggio del 1991, Jeff Attwood sentì di una nuova forma della mutazione “Spangle” che era stata prodotta a Brisbane. Quegli uccelli erano apparsi presso l’allevamento del signor Garry Heuval. I soggetti che vide erano stati originariamente prodotti da Ala Perlata classici, ma i giovani apparivano come dei normali in ogni senso tranne la coda, che era chiaramente di tipo perlato. Al raggiungimento della seconda muta, l’aspetto degli uccelli mutava drasticamente. Simili ai noti Ala Perlata normali, ma allo stesso tempo decisamente molto diversi. Le perle della maschera apparivano piene e solide nell’aspetto e non con il centro decolorato come nella forma “Spangle” nota; i marchi guanciali erano chiaramente violetti e definiti, non bianchi come spesso accade con gli Ala Perlata. La coda era come nella forma perlata, ma il cambiamento più accattivante era nel disegno delle ali e delle remiganti, che assumeva un contrasto più evidente e marcato. Il signor Attwood non ebbe altre notizie della nuova forma fino al 1998, quando egli stesso vide nascere da una coppia formata da Ala Perlata Grigio Verde x Verde Scuro un novello Normale Grigio con una strana coda chiara. L’uccello in questione, raggiunta la fine della prima muta non mostrò differenze nel disegno, ma trascorsi alcuni
mesi iniziò la seconda muta e il nuovo aspetto iniziò lentamente a mostrarsi. Ora aveva il disegno dei soggetti visti anni prima in Australia. Il soggetto, una volta diventato adulto, fu unito ad una femmina Verde Scuro e durante la stagione 1999 produsse tre soggetti visivamente normali, ma con timoniere perlate. A tempo debito, quei tre giovani si svilupparono nel “Perlato melanico”.
Descrizione L’Ala Perlata Melaninico, o Perlato Melanico, si presenta sostanzialmente come un classico Ala Perlata, ma il disegno risulta essere più pronunciato e netto. Le perle della maschera sono a colorazione piena nel Normale, ma può essere presente un accenno di nucleo decolorato negli Opalino, mentre i marchi guanciali sono simili alla varietà di colore appartenente: violetti se Verde o Blu, grigi se Grigioverde o Grigio. Sin dal nido è possibile riconoscere un Perlato Melanico osservando il colore delle timoniere centrali, che saranno chiare pur mantenendo marcature dorso/alari sostanzialmente non perlate. La mutazione può essere inserita con profitto anche in altre varietà proprio in virtù del disegno, che non si affievolisce come nei soliti Ala Perlata, muta dopo muta. Nel doppio fattore la colorazione del corpo e dei marchi guanciali, pur schiarendosi in maniera simile al Cannella, si mantiene uniforme mentre il resto delle marcature dorso/alari scompare del tutto. Particolarità del Melanico è di possedere i marchi guanciali completi e non spezzettati come nell’Ala Perlata comune. A volte si osserva una variante (o meglio un tipo di selezione) di questa mutazione fortemente più melaninizzata, al punto che in età adulta sembra mantenere i tipici tratti giovanili. Particolarità di questa mutazione si riscontra sui novelli nel nido che a prima vista non sembrano essere Ala Perlata, ma ad un attento esame si notano le timoniere decolorate, segno inequivocabile della loro genesi. Dopo la prima muta del piumaggio la trasformazione si fa evidente e la metamorfosi si completa poi in un soggetto in cui l’equilibrio del tratteggio esprime gradevolezza ed una maggiore appariscenza. Mentre negli Ala Perlata attualmente in circolazione il disegno ossidato presso il bordo del piumaggio si esterna a fatica e servono anni di attenta selezione per riottenere una melaninizzazione accettabile, nei Melanici il motivo ornamentale marcato si valorizza fortemente in tutte le mutazioni in cui è inserito. Nelle varietà Normale e Opalino è palese la massima espressione del Tipo beneficiando di un maggiore effetto ossidativo delle “lunette”; i marchi guanciali sono completi, mentre i punti della maschera si presentano pieni e non decolorati al centro come negli Ala Perlata.
L’ereditarietà Il gene mutato “Ala Perlata Melaninico”è autosomico dominante incompleto sul suo allele selvatico (gene non mutato). Almeno uno dei genitori deve essere melanico per poter ottenere una parte della prole con questa mutazione. Entrambi i genitori devono essere Perlato melanico per ottenere il doppio fattore. Combinando tra loro il Perlato melanico e l’Ala perlata si manifesta una nuova varietà dovuta alla combinazione dei due fattori, simile ai melaninici, ma totalmente visibile sin dal nido. Inizialmente questa nuova forma fu denominata “mutazione uno”, poi sostituita dalla definizione “PERLATO DOMINANTE DANESE” che, come detto, non è un’altra mutazione ma semplicemente la combinazione delle due. I tre fenotipi sono distinguibili già nel nido, mentre possono far sorgere
Perlato melanico df
qualche dubbio in età adulta. In grandi linee si possono dare le seguenti indicazioni:
Melanico in muta
GIOVANI DA NIDO o APPENA SVEZZATI
Ala Perlata Marcature sottili più o meno marcate, marchi guanciali spezzettati e bicolore Perlato Melanico Marcature non perlate, timoniere chiare e marchi guanciali pieni. Perlato Dominante Danese Marcature perlate complete e ben evidenziate con marchi guanciali pieni.
SOGGETTI ADULTI DOPO LA MUTA
Ala Perlata Marcature sottili più o meno marcate, marchi guanciali spezzettati e bicolore Perlato Melanico Marcature perlate complete e molto evidenziate con marchi guanciali pieni. Perlato Dominante Danese Marcature perlate complete e ben evidenziate (a metà strada tra il Melanico e il Perlato comune), con marchi guanciali pieni.
Di seguito una tabella di alcuni possibili accoppiamenti, i risultati sono ovviamente indipendenti dal sesso dei riproduttori, trattandosi di mutazioni autosomiche dominanti incomplete e non sesso-legate (s.f. = singolo fattore; d.f. = doppio fattore):
COPPIA ASPETTATIVA
Perlato Melanico s.f. x Perlato Melanico s.f. 50% Perlato Melanico s.f. 25% Perlato Melanico d.f. 25% Normale (non mutato)
Perlato Melanico s.f. x Normale
50% Perlato Melanico s.f. 50% Normale (non mutato) Perlato Melanico d.f. x Normale 100% Perlato Melanico s.f.
Perlato Melanico s.f. x Ala Perlata s.f. 25% Normale (non mutato) 25% Perlato Melanico s.f. 25% Ala Perlata s.f. 25% Perlato Dominante Danese s.f.
Il doppio fattore (d.f.) Perlato Dominante Danese, che geneticamente è un Ala Perlata d.f. Perlato Melanico d.f., è indistinguibile da un doppio fattore Ala Perlata ma, se accoppiato con un Normale, genera dei Perlato Dominante Danese singolo fattore.
Esperienze personali Per la prima volta lo vidi dal vivo a Flums, in Svizzera, in circostanze fortuite, mentre passavo in rassegna le gabbie della locale esposizione di Pappagallini Ondulati; non ve n’erano altri, eppure catturò la mia attenzione come nessun altro. Daniel Lütolf, il suo proprietario, lo aveva esposto per poterlo mostrare in tutta la sua rarità e appariscenza. Un soggetto Ala Perlata Melaninico Cobalto di rara bellezza si rivelava al mondo ornitologico e ai miei occhi in tutto il suo fulgore. Avevo già avuto modo di poter esaminare quella mutazione da alcune foto reperite in rete, ma poterla osservare in un soggetto dal vivo era tutta un’altra cosa. Credo sia stata attrazione a prima vista; purtroppo, il prezzo elevato che il buon Lütolf chiese fece presagire sin dall’inizio la mia impossibilità all’acquisto e al momento del ritorno a casa ero sicuro che un pezzo del mio cuore fosse rimasto là, aggrappato saldamente a quel volatile. Riuscii ad entrare in possesso di due esemplari di questa mutazione alcuni anni fa durante il Campionato Europeo a Karlsruhe (Germania), li cedeva un allevatore svizzero. La femmina si riprodusse per prima, ma non ebbi molta fortuna perché mi morì poco dopo la nascita dell’unico piccolo. Il maschio si riprodusse un paio di mesi dopo con una femmina Opalino Verde scuro. Dalla coppia, in due nidiate, ottenni due Perlati Melanici. Il maschio, dopo un buon periodo di riposo, fu rimesso in coppia con una femmina Verde Chiaro e dall’unione mi assicurai altri tre Melanici. Nei tre anni in cui si riprodusse riuscii a dargli
Melanico opalino
altre due femmine in modo da poter re-incrociare i fratellastri fra loro e mantenere una certa stabilità nella linea famigliare. Al momento sono alla terza generazione e sto mettendo in pratica alcune prove. Dall’unione con l’Ala Perlata ho ottenuto dei soggetti “Perlato danese” di buona fattura e disegno. A suo tempo proverò l’unione Perlato Melanico x Perlato Danese per prendere nota del fenotipo dei giovani. Ho provato ad inserire l’Opalino e devo dire che i risultati sono decisamente incoraggianti. Nella stagione cove 2019 ho unito un Perlato Melanico al Cannella e ho constatato la bontà del disegno, anche se combinato con una varietà notoriamente ostica e dal disegno modesto negli Ala Perlata classici.
Remiganti melanico