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Luigi Carusio
Tortora dal collare Streptopelia roseogrisea (detta risoria)
La mutazione “Testa di Prugna”
testo, foto e allevamento di LUIGICARUSIO
Oggi vorrei parlarvi della mutazione “Testa di Prugna”, presente nella Tortora dal collare Africana: questa mutazione è molto rara in Europa e negli Stati Uniti non esiste ancora oggi. La particolarità di questa mutazione sta nella pigmentazione dell’animale, che dipende dalla temperatura che si trova in allevamento e all’esterno; tale mutazione è quindi paragonabile alla puntiforme nei gatti siamesi e himalayana nei conigli, e si ipotizza nel mondo ornitologico al canarino Perla. A causa del forte colore violaceo della testa, è conosciuta in Italia come “Testa di Prugna”. La particolarità di questa mutazione sta nel fatto che, più la temperatura è bassa durante la muta del soggetto, più si formeranno pigmenti scuri nel piumaggio: quindi, la tonalità chiara o scura del soggetto dipende
A sinistra, Testa Grigia. A destra, Testa di Prugna Piccoli Testa di Prugna a 15 giorni
A sinistra,Testa di Prugna. A destra, Testa Grigia
dalla temperatura dell’ambiente in cui ha effettuato la muta. Questo fenomeno è chiamato acromelanismo, definito come la deposizione di eumelanina e feomelanina nelle piume. La trasmissione genetica della mutazione è autosomica recessiva allelica all’albino. Oltre alla Testa di Prugna, esiste un’altra mutazione della famiglia dei Testa Colorata che è ancor a oggi in corso di studio e selezione, ed è il “Testa Grigia”: questa mutazione è stata scoperta non molto tempo fa ed ha lo stesso patrimonio genetico del Testa di Prugna, in quanto anch’essa varia a seconda della temperatura. La trasmissione genetica del Testa Grigia sembra essere autosomica recessiva, ma non si ha la certezza assoluta. Questa mutazione in Italia è rarissima, oltre al fatto che ci sono pochissimi allevatori a detenere soggetti che presentano tale mutazione. Io allevo questa razza da circa quattro anni e la trovo parecchio interessante sia dal punto di vista genetico che dal punto di vista dell’allevamento. Allevare le tortore non è facile come dicono alcuni; certo non si avrà la stessa difficoltà che si può trovare ad allevare i fringillidi, vista la loro tranquillità in allevamento, ma vi assicuro che non è
Testa Grigia Testa di Prugna
Testa Grigia Testa di Prugna
roba da poco. Prima di tutto è difficile trovare soggetti puri o selezionati in maniera decente; una buona parte di chi alleva le tortore non ha mai selezionato alcun tipo di mutazione e non ha mai fatto accoppiamenti mirati per cercare di capire a fondo le mutazioni e il rispettivo patrimonio genetico. Pochissimi allevatori in Italia hanno studiato e ancora oggi studiano la genetica della tortora, cercando di approfondirne sempre di più la conoscenza e di divulgare questa bellissima specie a più persone possibile. Tra questi il mio amico Vincenzo Rallo, che voglio ringraziare pubblicamente. Storia della mutazione “Testa di Prugna” Le prime prove sulla relazione tra la pigmentazione e la temperatura sono state trovate dopo il freddissimo inverno olandese del 1995/96. All’inizio si pensava che gli uccelli diventassero più colorati quando invecchiavano. Tuttavia, un soggetto molto colorato che aveva intrapreso la muta durante l’inverno, aveva perso la maggior parte del suo colore. Questa relazione tra pigmenta zio ne/temperatura fu poi confermata dalla successiva rimozione delle piume per diversi mesi. In un periodo freddo, le nuove piume crescevano più scure di quanto non lo facessero in un periodo più caldo. In estate, quando la temperatura raggiunge i 18° C, le piume crescono quasi bianche su tutto il corpo ma tranne sulla testa. La testa assume un colore grigio brunastro con forte riflessi di malva, il collare è grigio brunastro, circondato da una leggera bordatura bianca. La parte inferiore di tale bordatura è poco visibile in quanto si fonde col colore del mantello. La colorazione generale è crema chiaro con piume più o meno scure sullo scudo alare e sulla groppa.