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Francesco Di Giorgio

Influenze reciproche tra vincoli genetici e vincoli ambientali

di FRANCESCODIGIORGIO, foto P. MARSON

L’edificio del canto Malinois si costruisce pietra su pietra; con scienza, fatica e sacrificio. Ottenere le melodie caratteristiche d’acqua e quelle usignolate fuse insieme, è compito arduo. Vi concorre il binomio combinato dell’ereditarietà e dell’ambiente. L’ereditarietà è la facoltà con la quale i discendenti di piante o animali rassomigliano ai loro ascendenti nelle qualità e nelle caratteristiche in forma palese o lo sono in forma latente. Attenta ed oculata deve essere, nel nostro animaletto, la selezione dell’apporto respiratorio, facendo in modo che questo abbia fibre muscolari più adatte all’emissione del canto speciale richiesto. Perché ciò si verifichi occorre conoscere il potenziale canoro dei maschi destinati alla riproduzione, cioè il numero e la qualità dei tours (frasi) in possesso. Un modo per conoscere questo potenziale è dato dalla scheda di giudi-

Attenta ed oculata deve essere la selezione dell’apporto respiratorio

zio oppure da un’attenta valutazione del canto effettuata da un allevatore anziano, esperto conoscitore del canto Waterslager. È certo che per ottenere nei Malinois degli ottimi cantori non basta avere dei buoni maschi derivanti da un ceppo di alto valore genealogico; quindi delle buone femmine da razza valgono quanto dei buoni maschi cantori. La scelta delle femmine nei Malinois è più complessa che in altre razze, in quanto la femmina non canta e quindi non mostra le buone doti genetiche di canto, le quali restano un’incognita; mentre nelle altre razze (vedi colore, posizione ecc.) le qualità richieste sono visibili sia nei maschi che nelle femmine. Perciò l’allevatore del Malinois per la scelta di una buona femmina deve far ricorso al registro di allevamento, nel quale si vanno ad esaminare i parenti in linea diretta e cioè il padre, la madre, il nonno i fratelli e le sorelle in fatto di buona resa canora e buona

trasmissione dai genitori ai figli del canto desiderato. Comunque, nei primi mesi dell’anno cominceranno a nascere i primi pulli con grande gioia di noi allevatori. Vedendoli crescere fantastichiamo: “questo sarà un campione! No, forse lo sarà quest’altro! Ma guarda che collo taurino ha questo esemplare: certamente si imporrà con tutta la potenza delle sue corde vocali!”. Trascorrono i giorni ed iniziano a mangiare da soli. Da qui entrano in gioco, ad una ad una, tutte le pratiche occorrenti affinché i soggetti assolvano nel migliore dei modi alla funzione per cui vengono chiamati e cioè dare vita al canto artistico e da competizione. Due procedure diversamente segnate. L’educazione canora degli Harzer è, forse, solo un “educere” (etimologicamente: “trarre fuori”). Ci sono di mezzo patrimonio genetico fortemente stabile e poca inventiva dei soggetti; paragono il canarino Harzer all’abete, che cresce sempre diritto (anche quando imperversano le bufere e il vento). Quella dei Malinois - Waterslager è, sì, un partorire delle disposizioni naturali ma affiancato – lo si sa da sempre – da canto, estro e creatività. È noto l’aneddoto. Uno psicologo domanda a un professore:” che cosa occorre conoscere per insegnare il latino a Giovannino?” “Il latino”, risponde subito il professore. “No”, replica lo psicologo, “bisogna conoscere Giovannino”. Assimilo il toponimo di Malines a qualsiasi albero che abbia bisogno di appoggio e di cure particolari per crescere bene. Ciò per dire che se è indispensabile l’apporto dell’alato adulto, da concepire come “ratio et via” di formazione canora, altrettanto ineludibile è che tale guida assecondi la più perfetta aderenza alle esigenze della natura degli educandi. Ma i cantori giovani di maggior talento, nel nostro ambito, sono proprio quelli che si permettono bellamente delle licenze, tradotte in vere e proprie raffinatezze e squisitezze espressive. Senza sacrificio – abbiamo detto – non si alleva. Dietro il tunnel di amalgama graduale dell’universo canoro c’è un’alba piena di promesse. Il canto pieno dipende anche dalla capacità dell’uccello a sentire sé stesso cantare (feed-backuditivo). Poi arriva il tempo dei concorsi e delle performance (verifica, in sede professionistica, dei livelli qualitativi raggiunti). Comunque, anche se non sortiranno effetti di gloria, l’appagamento sarà grande!

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