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Le strategie di muta degli uccelli
di DINOTESSARIOL, immaginiLUCASJENNIERAFFAELWINKLER- MOULTANDAGEINGOFEUROPEANPASSERINES
Quando durante le uscite di inanellamento scientifico degli uccelli organizziamo qualche sessione di didattica, quasi tutti si meravigliano del fatto che gli uccelli, se non sostituiscono parzialmente o integralmente le penne almeno una volta all’anno, vanno incontro a morte sicura in quanto il piumaggio si usura durante il volo e, nella normale vita sulle piante o a terra, non permette più la termoregolazione, funzione importantissima, che negli uccelli è assicurata dal piumaggio. Ho avuto modo numerose volte di vedere in che condizione arrivano certe sterpazzole quando in primavera sostano sulle isole del Tirreno dopo aver attraversato non stopil deserto del Sahara ed il mar Mediterraneo, tanto che molte di loro, se riusciranno a sopravvivere, difficilmente potranno riprodursi; oppure qualche maschio di merlo d’estate dopo la stagione degli amori col piumaggio completamente consumato e che, se non sostituito d’autunno, non permetterebbe certo di superare il freddo invernale. Gli uccelli passeriformi, seppur con diverse strategie che qui sotto elen-
cherò, normalmente mutano parzialmente, completamente o anche più volte il piumaggio con cadenza annuale. In via normale, il periodo della muta avviene alla fine della stagione riproduttiva e prima del viaggio per le specie migratrici, che nel Paleartico corrisponde ai mesi di agosto e settembre; alcune specie migratrici però eseguono anche una muta parziale o totale nei siti di svernamento, quasi generalmente Africani. Prima di passare a descrivere le diverse strategie di muta bisogna definire alcune terminologie: si definisce come muta parziale la so stituzione delle sole piume di copertura di tutto il corpo e non delle penne timoniere e remiganti, mentre la muta totale è la sostituzione dell’intero piumaggio, muta post nuziale quella, appunto, eseguita dopo la
Struttura ala Passeriforme Codifica penne ala passeriforme
Ala di Beccamoschino in muta Ala di Venturone in muta
stagione riproduttiva e pre nuziale quella eseguita nei luoghi di migrazione. (Sussiste anche la cosiddetta muta ruptila - o per abrasione - che consiste nel rimaneggiamento del piumaggio usurato. NdR) Per quanto riguarda le diverse strategie di muta, gli uccelli passeriformi possono essere divisi fondamentalmente in cinque gruppi: -il primo gruppo effettua una muta giovanile parziale nel primo anno di vita, mentre gli adulti effettuano una muta completa; le specie comprese in questo gruppo sono molte e comprendono sia uccelli stanziali che uccelli migratori quali per esempio il pettirosso, la passera scopaiola, l’usignolo, il fringuello, il frosone, il lucherino, la peppola, il merlo, il tordo e tanti altri. I nostri stessi canarini adottano questa strategia di muta. -il secondo gruppo, già dal primo anno di vita effettua una muta completa, che tale proseguirà negli anni successivi; anche in questo caso ne fanno parte sia specie stanziali che migratrici quali l’allodola, il passero, lo storno, il forapaglie, lo strillozzo e altri. -il terzo gruppo non effettua nessuna muta post nuziale e rinvia la muta completa che effettuerà nei siti di svernamento Africani; le specie di questo gruppo sono prettamente migratorie come la rondine, il cannareccione, il canapino, il luì grosso, il beccafico e altri. -il quarto gruppo ha una strategia uguale al primo ed al secondo gruppo ma, prima di partire per il viaggio primaverile di ritorno dalla migrazione, effettua una muta parziale pre nuziale; anche queste sono specie migratrici quali la pispola, il prispolone, le ballerine, le cutrettole, il luì piccolo, lo stiaccino, il culbianco, l’ortolano e altri. -il quinto gruppo inizia una muta completa nei luoghi di nidificazione, per poi sospenderla e finirla nei siti di svernamento. Relativamente a questo gruppo, bisogna precisare che non tutti gli individui di una specie seguono tale strategia ed anche le specie possono alquanto variare; ciò si riscontra spesso negli individui delle ultime covate o in quelli che nidificano più a nord che non hanno il tempo sufficiente per completare la muta.
Per esperienza, si è riscontrato che individui di sterpazzola, pigliamosche, bigiarella, possono sospendere la muta durante il viaggio di
migrazione per poi completarla nei siti di svernamento. Tale variazione può essere anche determinata da altri fattori quale la difficoltà di reperire nutrimento adatto, maltempo o grosse perturbazioni che inducono gli uccelli a partire velocemente per la migrazione. Si tratta comunque di una minoranza di individui in quanto, in via generale, gli uccelli migratori preferiscono mettersi in viaggio a muta ultimata o comunque non durante il cambio delle penne. Quanto detto sopra vale per gli uccelli passeriformi di taglia medio piccola, mentre nei grossi passeriformi e nelle altre classi di uccelli quali i rapaci, i corvidi, uccelli marini e in generale negli uccelli di grossa taglia, la muta non viene completata nell’anno ma può durare anche tre, quattro anni; in questo caso, ad un’analisi in mano, si nota una certa differenza tra le penne vecchie più sbiadite ed usurate e quelle nuove. Gli anatidi, invece, perdono contemporaneamente tutte le remiganti e le timoniere e, non essendo più in condizioni di volare, vivono il periodo nascosti tra la vegetazione, da cui il termine di “periodo eclissale” che definisce il tempo della muta delle anatre. Alquanto interessante è anche la modalità che seguono gli uccelli passeriformi per eseguire la muta completa. Per quanto riguarda le piume del corpo, è molto difficile determinare un ordine preciso, mentre per
Ala di Bigiarella in piena muta Ala di Saltimpalo
quanta riguarda le penne remiganti e timoniere, l’ordine è preciso e tassativo. Nell’ala, la caduta delle penne inizia dal centro, cioè dall’ultima primaria e la prima secondaria per poi proseguire a ventaglio verso l’interno e verso l’esterno: questo tipo di muta è definita “discendente”; unica variante a questa strategia si riscontra nel pigliamosche che segue un ordine esattamente contrario e, quindi, la sua muta viene definita “ascendente”. Nella coda, la muta inizia dalle timoniere centrali per proseguire a ventaglio da entrambi i lati. In ogni caso, tutti i passeriformi durante il periodo della muta sono in grado di volare, anche se spesso in maniera più incerta e meno performante. Per noi “inanellatori” è di fondamentale importanza conoscere a fondo le strategie di muta degli uccelli, perché solo attraverso l’analisi della diversa consistenza e delle diverse generazioni di penne è possibile stabilire l’età degli uccelli che inanelliamo. Volendo fare alcuni esempi: se ci troviamo di fronte ad un maschio di merlo in autunno e notiamo una differenza tra il colore e la consistenza delle piume del corpo, di un bel nero lucente rispetto alle penne remiganti e timoniere più sbiadite ed usurate, siamo sicuramente davanti ad un individuo giovane; mentre se le piume e le penne sono tutte nuove e poco usurate, saremo di fronte ad un merlo adulto. Invece, se stiamo inanellando un passero, sempre in autunno, non riusciremo a dare un’età certa in quanto sia il giovane che l’adulto di questa specie eseguono una muta completa e, quindi, tutto il piumaggio sarà della stessa generazione. Concludendo, possiamo ancora una volta affermare quanto vario ed affascinante sia il mondo degli uccelli per noi appassionati e quante cose rimangano ancora da sapere e scoprire sulle creature alate. E c’è una frase di Osho che mi piace molto: “Guarda gli alberi, guarda gli uccelli, guarda le nuvole, le stelle… e se hai occhi potrai vedere che l’esistenza intera è ricolma di gioia”.
Disegno di Stiaccino in volo