Italia Ornitologica - numero 6/7 2020

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Rivista mensile di Ornitologia Scientifica - Tecnica - Pratica Organo Ufficiale della F.O.I.-Onlus

ANNO XLVI numero 6/7 2020

Canarini di Forma e Posizione Arricciati

Canarini di Forma e Posizione Lisci

Didattica & Cultura

Considerazioni sulla taglia del Fiorino

Il Bianco nei Canarini di Forma e Posizione Lisci

Il punto di repere

Estrildidi Fringillidi Ibridi

Il Basettino



ANNO XLVI NUMERO 6 7 2020

sommario Non tutti i social vengono per nuocere Gennaro Iannuccilli

Considerazioni sulla taglia del Fiorino Francesco Rossini

Il Bianco nei Canarini di Forma e Posizione Lisci Francesco Badalamenti

3 5 11

37 42 45 47 50 53 54

Il Basettino Piercarlo Rossi

Orni-flash News al volo dal web e non solo

Il Salentino Enrico Grammatico

Il Fenicottero rosa Pier Franco Spada

Pagina aperta Argomenti a tema

Spazio Club Club Arricciato del Sud e Gibber Italicus

La Quinoa “simil germinata” Gerardo Cherta

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Canarini di Forma e Posizione Lisci

Photo Show

Gusti e scelte Giovanni Canali

Photo Show Le foto scattate dagli allevatori

Il punto di repere Riccardo Rigato

Il piumaggio e la sua idratazione Gianni Davito

Far conoscere noi… e i nostri amici alati Luca Gorreri

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Didattica & Cultura

Estrildidi Fringillidi Ibridi

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Lettere in Redazione Attività F.O.I. - Verbale Consiglio Direttivo del 26 aprile 2020 Calendario Mostre 2020

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Italia Ornitologica è la rivista ufficiale della F.O.I. - Federazione Ornicoltori Italiani, pubblicata in 10 (dieci) numeri annuali a cadenza mensile, 2 (due) dei quali in versione bimestrale nel periodo estivo (Giugno/Luglio e Agosto/Settembre). Il numero 6/7 - 2020 è stato licenziato per la stampa il 13/07/2020



Editoriale

Non tutti i social vengono per nuocere di G ENNARO IANNUCCILLI

I

l periodo di lockdown causato dall’emergenza sanitaria per il Covid-19 ha generato situazioni di grande criticità, dapprima in ambito sanitario ma anche, in seconda istanza, a tutte le attività che hanno subito un’inevitabile battuta d’arresto. Superfluo ribadire i danni creati all’economia e alla gestione del normale flusso della vita lavorativa, familiare o affettiva di ognuno di noi. Chi più, chi meno, stiamo tutti soffrendo l’improvviso e imprevedibile stop generato dalla veloce diffusione pandemica avvenuta nei mesi scorsi. Se proprio vogliamo trovare qualcosa di positivo in tutto questo disagio che ci ha letteralmente travolto, possiamo far riferimento all’accelerazione, forzata ma necessaria, nell’utilizzo delle piattaforme social diventate imprescindibili per continuare a svolgere il proprio lavoro, i propri studi ma, anche e soprattutto, le proprie relazioni interpersonali. A dire il vero, si è sempre stati (e lo si è ancora) alquanto scettici sull’utilizzo distorto delle chat di alcuni famigerati network, che hanno dato la stura a personaggi prima nell’ombra e poi assurti alla ribalta mediatica tramite messaggi e post denigratori, con l’unico scopo di manipolare e fomentare l’improvvido lettore. Spesso questi social sono stati lo strumento per condurre l’informazione verso lidi poco sicuri, dove chiunque può essere travolto da invettive, espressioni di intolleranza, fake news e “bufale” di varia caratura, senza avere possibilità di respingere, arginare e replicare a questi messaggi con la stessa risonanza. È recente la notizia di alcune multinazionali che hanno deciso di ritirare i propri investimenti pubblicitari pianificati su questi network, fautori – a loro dire – di odio sociale, sebbene involontariamente. Allo stesso tempo, abbiamo però assistito alla nascita di nuove piattaforme, la cui finalità non mira unicamente a generare lo sterile (in gran parte dei casi) chiacchiericcio tra i cosiddetti followers, bensì a favorire il contatto audiovisivo tra persone in qualche modo collegate tra loro da diverse motivazioni. Si è riscontrato, infatti, un aumento

cognitivo delle funzionalità di questi nuovi device che hanno consentito di restare in contatto con parenti, familiari e colleghi, nonostante l’isolamento sociale, come mai si sarebbe potuto prevedere fino a poco tempo fa. Sono diventati eventi di cronaca nazionale le storie di persone anziane con poca dimestichezza verso i computer e l’informatica in generale, le quali si sono applicate per acquisire quelle conoscenze che hanno permesso loro di essere in grado di interagire e partecipare – seppur in modo virtuale – alla vita dei rispettivi congiunti, riuscendo a conseguire anche la capacità di fare acquisti on line e provvedere, così, in maniera autonoma alle spese di prima necessità. Le scuole hanno dovuto gestire l’emergenza organizzando le cosiddette lezioni a distanza, fornendo ai docenti i mezzi e il know how necessari per trasmettere i loro insegnamenti agli alunni collegati; anche in questo caso, gli insegnanti hanno dovuto – nella maggior parte dei casi - ampliare la propria conoscenza informatica per gestire le lezioni in modalità di interconnessione con le loro classi formate, in tale periodo, da alunni situati nelle rispettive abitazioni. Lo smart working è stato il fenomeno più diffuso durante l’emergenza sanitaria, poiché ha consentito ai più di poter continuare a svolgere attività lavorative, sebbene con un grado di efficienza minore ma tale da non sospendere le mansioni preposte per i vari ruoli e incarichi di lavoro. Negli ultimi mesi, sono nate o si sono sviluppate con forte tempismo varie piattaforme di video comunicazione e teleconferenze, generando una spinta innovativa che ha portato a risultati impensabili, come quello, ad esempio, di poter connettere e far interagire finanche 100 persone contemporaneamente – requisiti che fino a qualche mese fa erano propri solo di sistemi aziendali creati unicamente per scopi professionali. Cogliendo, forse, l’unico aspetto positivo del periodo appena trascorso, questa potrà essere l’occasione per mettere in pratica i progressi informatici che ognuno di noi, a vari livelli, ha avuto modo di compiere, in maniera più o

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Editoriale

Fonte: econsultancy.com

meno coercitiva. In fin dei conti, ci troviamo ora ad essere tutti più capaci di utilizzare videochiamate multiple, partecipare a conferenze virtuali, frequentare webinar senza alcuna restrizione territoriale o limitazione geografica. Dato che, come ci dicono, dovremo comunque condividere nel futuro queste nuove modalità di relazione, pensiamo dunque a come applicarle anche all’interno del nostro movimento ornitologico. Spesso si parla di guardare avanti, di muovere verso innovativi scenari per l’evoluzione delle mostre, si auspica un passo verso moderne soluzioni per l’ornitologia e ipotetici orizzonti di nuove tecniche d’allevamento, senza però, il più delle volte, proporre alcuna idea ma solo per criticare la dirigenza (pare sia diventato lo sport preferito, per alcuni). In realtà, si sta già pensando di organizzare dei meeting on line con la partecipazione di importanti e referenziati relatori che tratteranno argomenti di sicuro interesse, nell’ambito delle diverse specializzazioni ornitologiche, alla presenza interattiva di tanti allevatori collegati contemporaneamente da tutta Italia e oltre. Tali eventi, oltre ad essere

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fruibili in tempo reale, potranno essere messi a disposizione sul canale video FOI dedicato, ad uso e consumo di tutti gli iscritti. Si sta progettando di organizzare delle dirette dalle mostre più significative, per seguire a distanza le fasi di giudizio. Si sta organizzando un nuovo format per l’aggiornamento tecnico dei Giudici FOI, in maniera tale che gli stessi possano essere costantemente informati su qualsiasi novità, garantendo una formazione continua nelle rispettive sezioni di riferimento. Altre soluzioni concrete, e non aleatorie come quelle che più volte si leggono/ascoltano in giro, sono oggetto di attenta analisi da parte di tutti gli organi della Federazione preposti a prendere decisioni in tal senso. Ovviamente, tutto ciò verrà perseguito a prescindere dalla possibilità di organizzare auspicabilmente delle Mostre, dei Convegni e degli appuntamenti che possano permetterci di incontrarci di persona – aspetto che ritengo resti sempre di fondamentale importanza per il nostro benessere relazionale.


CANARINI DI FORMA E POSIZIONE ARRICCIATI

Considerazioni sulla taglia del Fiorino testo e foto di FRANCESCO ROSSINI

E

ra da tempo che mi ripromettevo di affrontare l’argomento della taglia del Fiorino. Lo scopo di questo articolo è quello di gettare un sasso nello stagno, di sollevare il “problema” e di iniziare finalmente ad adoperarsi concretamente per risolverlo con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti nella “scena”: allevatori, club, giudici. A mio avviso, negli ultimi anni, la qualità dei Fiorini è vistosamente peggiorata perché, inutile girarci intorno, la maggior parte dei soggetti in circola-

La taglia è un fondamentale connotato per determinare la tipicità della razza

zione sono troppo “grandi” rispetto a quelli dei tempi di Zingoni. Sappiamo tutti che il miglioramento

o il deterioramento delle razze dipende inesorabilmente oltre che dalla selezione dei singoli allevatori, anche dal contributo dei Club di Specializzazione e dalle fondamentali indicazioni che vengono trasmesse agli allevatori tramite il “giudizio”. Senza aver alcuna pretesa di essere il depositario della verità, io avverto il serio rischio di una deriva del più importante connotato che, insieme alla “testa e collo” raccoglie il maggior numero di punti a disposizione nella scheda descrittiva di questo gioiellino

Tris Fiorini lipocromici Ciuffati (allevamento F. Rossini)

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della Canaricoltura italiana. La taglia è quindi un fondamentale connotato per determinare la tipicità della razza. Le enormi difficoltà che i creatori della razza incontrarono durante la selezione del Fiorino per ottenere la taglia evidenziata nello standard, meritano una maggiore attenzione nei confronti di quello che, secondo me è un problema reale per il mantenimento dei connotati tipici di razza. Se questa mia constatazione non dovesse avere credito nell’opinione degli allevatori, non dovesse essere condivisa dal Club di specializzazione e dalla competente CTN, ne sarei assai dispiaciuto, ma mi sentirei comunque gratificato anche solo per aver provato a richiamare l’attenzione sul “problema”. Questo, in nome dell’amicizia fraterna che mi ha legato a Umberto Zingoni per oltre un ventennio. Diversi anni fa i soggetti in circolazione erano molto meno numerosi di oggi, ma esprimevano una qualità media nettamente superiore a quella attuale, tant’è che anche Umberto Zingoni affermò in più di una occasione che il Fiorino aveva ormai raggiunto la “perfezione”. Purtroppo, oggi, ho la netta impressione che quella qualità non solo sia

Tris Fiorini pezzati ciuffati (allevamento F. Rossini)

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significativamente peggiorata, ma che il suo “trend” sia addirittura inversamente proporzionale alla crescita numerica dei soggetti in circolazione. In pratica, è come se si fosse diffusa la moda di produrre un gran numero di Fiorini solo perché, essendo una razza che non comporta particolari problemi di allevamento, qualche soggetto di buona fattura, per la legge dei grandi numeri, viene sempre e comunque fuori. Chiunque allevi razze arricciate “leggere” sa perfettamente che selezionare la miniaturizzazione comporta grandi difficoltà e, se non si è particolarmente esperti, la situazione può facilmente sfuggire di mano con la conseguenza di ritornare inesorabilmente verso taglie maggiori. E quando ciò accade su larga scala, coinvolgendo un elevato numero di allevatori, si crea un ulteriore effetto negativo rappresentato dalla difficoltà di smaltire i soggetti in eccedenza con la motivazione che “i Fiorini non li vuole nessuno”. Io credo che sia più corretto dire che “i Fiorini grossi non li vuole nessuno” e, in ogni caso, proprio in considerazione delle difficoltà che esistono nel cedere il surplus, mi chiedo se davvero sia conveniente produrre un elevato numero di canarini se non sono veramente di

buon livello. Facciamone meno, ma facciamoli più piccoli! Personalmente, se fossi alla ricerca di buoni riproduttori per iniziare l’allevamento di una razza, non avrei dubbi a rivolgermi ad un allevatore che produce magari pochi soggetti, ma di buona qualità, grazie ad una riconosciuta quanto accurata metodologia di selezione che gli ha consentito negli anni di fissare geneticamente i caratteri desiderati nella quasi totalità dei suoi canarini e che ben figura nelle più importanti mostre ornitologiche, anno dopo anno, nel medio/lungo periodo. Nel caso dei Fiorini non avrei certo esitazioni ad acquistare anche dei soggetti più “lunghi”, preferibilmente da non accoppiare fra loro, perché talora in un allevamento il cui ceppo e stato sapientemente selezionato negli anni, anche da un riproduttore con questo “difetto”, la prole potrà ereditare con alta probabilità le caratteristiche del ceppo rispetto a quelle dei genitori. Ma immettere sul mercato del surplus un eccessivo numero di soggetti mediocri, specialmente in tempi di crisi economica, non fa altro che danneggiare, tramite il loro inserimento negli allevamenti, gli allevatori più sprovveduti che ne saranno attratti dal basso costo. Di conseguenza ne sarà danneggiata inesorabilmente anche la razza. Questo, in estrema sintesi, è ciò che nell’indifferenza di tutti, Club del Fiorino compreso, è pian piano maturato in questi ultimi anni senza che nessuno sollevasse, controllasse e gestisse il fenomeno. Purtroppo, nelle principali esposizioni italiane, ma più che altro nelle “mostre scambio” e perfino nel web, si vedono soggetti di qualità nettamente inferiore al passato. Ma se nelle esposizioni il difetto più riscontrabile è la taglia, e già questo è molto grave, nelle mostre scambio e nelle immagini sul web, si vedono soggetti che hanno vistose pecche anche in altri connotati. Piumaggi scomposti, addomi mossi, spalline carenti o mancanti, ciuffi difettosi, colli con il famigerato baffetto laterale, fianchi


Quartetto Fiorini lipocromici ciuffati (allevamento F. Rossini)

deboli o mancanti e jabot confusi o incompleti. E non parliamo poi di chi, nei social, apponendo un like sotto l’immagine di un soggetto “improponibile” dimostra, al pari del proprietario del canarino, di non conoscere assolutamente il Fiorino. Non voglio generalizzare ma, a mio modesto avviso, tutti questi problemi sono oggi troppo diffusi per essere sottovalutati, e ritengo che ciò sia il risultato di inserimenti negli allevamenti di soggetti acquistati “al buio”, senza sufficienti conoscenze sulla loro provenienza e, quindi, sulla loro genealogia. Nei casi più gravi sono addirittura il risultato di maldestri meticciamenti fra Fiorini ed altre razze a piumaggio liscio con cui qualcuno vorrebbe “rimpicciolire” anche i canarini acquistati dai migliori allevatori. Questo è anche più che lecito, ma occorre avere esperienza, capacità, metodo, una buona conoscenza delle tecniche di selezione in consanguineità e, più che altro, occorre avere la pazienza di aspettare diversi anni. Ma torniamo al tema e ricordiamoci che se anche i due creatori della razza (Zingoni e Del Prete), che non erano certo gli ultimi arrivati, rinunciarono

ad inserire, in alcune linee di sangue, soggetti esterni a piumaggio liscio per rimpicciolire ulteriormente il Fiorino, un motivo ci sarà pur stato. L’unico inserimento che dette un forte impulso al rimpicciolimento di quei primi meticci ottenuti dall’incrocio di Arricciati del Nord con Gloster Corona, fu quello di un piccolo Gibber che riuscì a rompere il muro di difficoltà incontrate fino a quel momento. Un’intuizione risolutiva di Michele Del Prete. Dopo quell’inserimento è stato necessario scorrere pagine di selezione per circa trent’anni. Ma i “fenomeni“, quelli che pensano di aver avuto l’idea vincente, quelli che dopo due tre anni di allevamento parlano già di “ceppo”, sono sempre esistiti ed esisteranno sempre. Ultimamente ho addirittura sentito affermare da qualche novizio, che aveva avuto la “fortuna” di imbattersi in qualche coppia di riproduttori con cui si era affermato da subito nelle principali competizioni italiane, che i Fiorini erano troppo facili e che, dopo aver vinto “tutto”, era giunto il momento di passare a qualcosa di più impegnativo. Pensate un po’, questi

hanno appena iniziato ad allevare, hanno ottenuto degli inaspettati successi solo grazie alla oculata selezione fatta da altri e, senza aver ancora dimostrato niente delle loro capacità selettive, pensano che l’allevamento dei Fiorini non sia sufficientemente impegnativo per loro. Di questi tipi, che una volta esauriti i benefici derivanti dalle coppie acquistate, trovandosi di fronte alla vera difficoltà della selezione, spariscono dai radar nel giro di pochissimi anni, ne abbiamo sempre visti e rivisti in gran numero. E questo accade per mancanza di umiltà, perché è proprio con l’umiltà e con la competenza che si ottengono i risultati nel lungo periodo, e non certo con la convinzione di essere “già arrivati” quando ancora non siamo “nemmeno partiti”. Di casi come questi, negli ultimi anni, fra i Fiorinisti dell’ultima ora, vi assicuro che ce ne sono diversi. Alla mostra di Reggio Emilia di qualche anno fa, in mostra scambio, mi si avvicinò un allevatore che mi chiese se avevo dei Fiorini disponibili. Mi raccontò, con evidente enfasi, che lui i Fiorini se li era fatti da solo utilizzando l’inserimento di una razza di

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Fiorini lipocromici ciuffati (allevamento F. Rossini)

FPL di piccola taglia. Mi disse inoltre che ne aveva ottenuti anche parecchi, fra cui uno molto bello, ma solo quello, mentre quasi tutti gli altri erano decisamente scadenti. Gli chiesi se aveva continuato anche negli anni successivi, ma ammise che già il secondo anno li aveva portati in mostra scambio a Reggio Emilia perché erano, disse lui, “da buttare via”. Ovviamente, mai vinta una mostra, mai visto il suo nome nelle classifiche degli eventi più importanti, mai niente di niente, ma lui era orgoglioso di averne fatto uno bello scartandone una trentina… Questo è solo un esempio ma, a giudicare dal gran numero di soggetti di scarto che si vedono nelle mostre scambio, chissà quanti ce ne sono. Anche questo tipo di diffusione è un colpo basso per la razza. Chi nell’ambiente mi conosce sa che se c’è un canarino che posso dire di “conoscere” oltre al Rogetto è proprio il Fiorino, e lo dico “sottovoce” perché ciò

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non è dovuto a chissà quale dote in mio possesso. Il motivo è che la mia grande amicizia con Zingoni e con Del Prete mi ha sempre privilegiato nel ricevere direttamente da loro tutte le notizie, gli aneddoti e le vicissitudini che ne riguardarono la creazione e, più che altro, la sua rigida selezione. Nell’allevamento di Umberto Zingoni, fino a poco prima della sua scomparsa, ho potuto ammirare dei Fiorini da sogno: bellissimi e, credetemi, piccoli come ormai se ne vedono pochi. Ogni tanto mi mostrava orgoglioso qualche maschietto, che lui definiva “mini”, dicendomi: “…vedi Francesco, questo è un maschio, e per la sua taglia è preziosissimo…”. Sì, la taglia del Fiorino era uno degli argomenti più ricorrenti nelle nostre conversazioni. Nel corso dei lunghi anni dedicati alla sua selezione, Zingoni mi raccontava di aver dovuto scartare dal suo allevamento centinaia di soggetti ben fatti ma che erano, come lui li definiva, “lunghini”. A volte mi diceva che in

alcune di quelle occasioni, in certi momenti era stato quasi per utilizzarli, ma poi era riuscito a dominare quelle tentazioni mantenendo la “rigidità selettiva” che lo contraddistingueva. È fuori dubbio che quella sua tenacia nel portare avanti senza esitazioni il processo selettivo del Fiorino, sia stata la chiave di volta che ha determinato l’affermazione della razza e, più che altro, il successo del progetto di rimpicciolimento dei primi soggetti con cui iniziarono. Diceva Zingoni che “…il sentimentalismo è il peggior nemico della selezione… ”, e con questo approccio scartava inesorabilmente i difetti da una popolazione di Fiorini che, nel tempo, gli consentì di raggiungere una invidiabile omogeneità dei connotati desiderati. Fra questi, il più importante era sicuramente la taglia, e fu proprio per tutelare questa, che nella scheda sintetica della razza, decise insieme a Del Prete di attribuire al connotato il massimo dei punti (15) a pari merito con la voce “Testa e collo”. Lo stesso Zingoni, in uno dei suoi numerosi appunti presi durante la selezione del Fiorino, nel 1983 scriveva: “…soggetti lunghi più di 13 cm ormai nascono in minima percentuale…”. Occorre però specificare che quando parlava di 13 cm si riferiva alla “lunghezza apparente” e più avanti ne farò un accenno. Come tutti sappiamo la lunghezza è cosa ben diversa dalla taglia perché quest’ultima comprende anche elementi che riguardano la forma e la proporzione del canarino. La lunghezza, invece, è un carattere genetico quantitativo (o poligenico), come del resto anche la taglia, che ha come effetto un diverso accrescimento dell’apparato scheletrico e delle penne, in particolare le timoniere. Il compito di noi allevatori è quello di selezionare anno dopo anno il maggior quantitativo di geni positivi coinvolti nell’espressione di questo carattere. Ricordo ancora, e l’esperienza del Rogetto ne è la conferma, che per ottenere dei buoni risultati non sono sufficienti solo pochi anni come qualcuno potrebbe pensare. Nel breve periodo si possono ottenere solo spo-


radici successi selettivi, ma per ottenere il consolidamento di determinati caratteri come la lunghezza, occorrono anni ed anni di selezione. Una selezione, quella vera, che oltre al tempo richiede anche il minuzioso archivio di tutta una miriade di dati, di appunti e di notizie. C’è un proverbio che dice che “…chi va con lo zoppo impara a zoppicare...” e anche io, per forza di cose, nei tanti anni in cui ho frequentato Zingoni ho rivolto principalmente la mia attenzione nei confronti di questo importantissimo connotato anche se, onestamente, non ho mai avuto la stessa continuità nel seguire la “rigidità selettiva” del grande “maestro”. D’altra parte, il grosso del lavoro lo aveva già fatto lui… Qualche soggetto “lunghino” lo tolleravo ancorché solo se maschio, e non per scelta quanto per necessità. Era però raro che ottenessi risultati negativi potendo contare sul grado di omogeneità genetica del ceppo che Zingoni aveva selezionato e fissato per oltre trent’anni. Sicuramente non avrei inserito un soggetto con tali caratteristiche se proveniente da un altro allevamento o quantomeno ne avrei monitorato i risultati riproduttivi tenendo ben separata dalle altre quella linea di sangue. Nonostante possa sembrare una considerazione banale, ci tengo a sottolineare che la taglia ha tutta una serie di implicazioni sulla struttura del canarino nel suo complesso. Per esempio, in un Fiorino piccolo, non si potranno pretendere delle spalline voluminose come quelle dei soggetti più grossi. Tutte le arricciature saranno ovviamente armoniche con la mole del soggetto. E allora proprio in virtù di questa particolare attenzione a questo connotato,

La taglia ha tutta una serie di implicazioni sulla struttura del canarino nel suo complesso

proprio per aver avuto a che fare con gli allevamenti che avevano i Fiorini più piccoli che avessi mai visto, e avendo oggi la netta sensazione che la taglia sia oggetto di scarsa attenzione, ho deciso di iniziare a raccogliere dei dati relativi a delle mie personali valutazioni al riguardo, per effettuare una sorta di monitoraggio nel tempo. A partire dal 2018 ho iniziato ad annotare i miei appunti sulla taglia dei Fiorini esposti, sia “singoli” che “stamm”, in occasione della mostra di Reggio Emilia e dei Campionati Italiani e li metterò anche a disposizione di chi sia “seriamente” interessato a risolvere quella che, secondo me, è la principale criticità attualmente evidenziata dalla razza. Ci tengo a ribadire che questi dati sono frutto di una mia personale valutazione che, ovviamente, non ho certo raccolto misurando i soggetti stesi dalla punta del becco fino alla coda. Senza aver la pretesa di essere depositario della verità, ho semplicemente considerato e valutato la cosiddetta “lunghezza apparente”. Questa prende in considerazione il soggetto in posizione sul posatoio a 45° “regalando” alla lunghezza reale quel centimetro in meno, e forse più, che viene nascosto dalla doppia “esse” che assumono le vertebre del collo con quel portamento. Del resto, la misurazione precisa si dovrebbe SINGOLI

MOSTRE

fare con il soggetto steso, dalla punta del becco fino alla punta della coda, mentre con il soggetto in movimento sul posatoio si prende misura dalla fronte fino alla punta della coda. In altre parole mi sono affidato alla mia percezione di come deve essere il vero Fiorino tramite ciò che mi ripeteva in continuazione Umberto Zingoni oltre che dal ricordo dei suoi piccolissimi canarini. In sintesi la tabella evidenzia che, a mio avviso, i Fiorini esposti in quelle mostre hanno una taglia in linea con quanto previsto dallo standard solamente nel 20-30% dei casi, mentre tutti gli altri (80-70%), sono al limite o addirittura fuori dai parametri. A prima vista, questi dati potrebbero anche non sembrare un problema, ipotizzando che, in un allevamento che produca 60 novelli, i più piccoli, stando alle percentuali rilevate, sarebbero più o meno una ventina. Se così fosse, ci sarebbe addirittura da esserne soddisfatti pur nella consapevolezza che occorrerebbe ancora lavorarci, ma i dati raccolti si riferiscono alla totalità dei Fiorini esposti in mostra nati in molteplici allevamenti. In questo caso, i dati assumono una diversa importanza perché vi saranno allevamenti rappresentati da una alta percentuale di soggetti piccoli (2030%) ed altri allevamenti rappresentati da un’altissima percentuale di soggetti di taglia eccessiva (80-70%). Ma allora, se partiamo dal presupposto che nessuno si sognerebbe di portare in mostra dei soggetti che non sono conformi allo standard, e che la mia valutazione dei canarini esposti sia giusta, mi viene spontanea una riflessione: ma non è che ci stiamo, tutti, in qualche modo abituando a dei Fiorini di taglia eccessiva?

STAMM

TOTALE

N° soggetti

N° soggetti in taglia

% soggetti in taglia

N° soggetti

N° soggetti in taglia

% soggetti in taglia

N° soggetti

N° soggetti in taglia

% soggetti in taglia

Reggio Emilia 2018

169

39

23,08%

100

25

25,00%

269

59

21,93%

Camp. Italiano 2018 Parma

112

26

23,21%

76

18

23,68%

188

46

24,47%

Reggio Emilia 2019

203

34

16,75%

76

18

23,68%

279

56

20,07%

Camp. Italiano 2019 Bari

114

28

24,56%

52

15

28,85%

166

45

27,11%

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Per onestà intellettuale e salvo qualche caso attribuibile più frequentemente ai giudici stranieri piuttosto che ai nostri, c’è da dire che alla fine vincono quasi sempre i soggetti più piccoli. Vorrei inoltre precisare che la taglia, intesa come lunghezza di un canarino, non è un dato soggettivo ma, anzi, rappresenta il massimo dell’oggettività, tant’è che basta confrontare due soggetti uno accanto all’altro per determinarla. In occasione dell’ultima mostra di Reggio Emilia, conversando con il presidente della CTN FPA, gli accennai queste mie riflessioni e gli parlai anche di questi appunti che avevo raccolto. Lui, molto onestamente mi disse che la taglia dei Fiorini era un problema sul quale aveva sensibilizzato più volte i giudici della sua specializzazione, ma che occorreva lavorare ancora per migliorarsi. C’è quindi da apprezzare l’onestà intellettuale della CTN FPA per quanto riguarda i margini di miglioramento dei nostri giudici sull’attenzione al connotato ma, purtroppo, esiste anche un problema che riguarda molti giudici stranieri che, sia nelle ultime mostre di Reggio Emilia che al Campionato Mondiale di Cesena, sono stati protagonisti di giudizi francamente imbarazzanti al punto che si potrebbe addirittura pen-

Fiorino melaninico ciuffato (allevamento F. Rossini)

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La taglia, intesa come lunghezza di un canarino, non è un dato soggettivo ma, anzi, rappresenta il massimo dell’oggettività

sare che per loro, evidentemente, i Fiorini più grossi sono e meglio è. Chi ha visitato gli ultimi due campionati mondiali in Olanda e in Portogallo mi racconta di fatti analoghi. E a questo proposito pongo un ulteriore quesito: è possibile che questo problema abbia attinenza con la possibilità che è stata attribuita dalla COM ai giudici di Forma e Posizione di giudicare tutte le razze sia di “Forma e Posizione Lisci” che di “Forma e Posizione Arricciati”? È poi fuori dubbio che, specialmente nelle mostre più importanti, le condizioni in cui operano i giudici sono spesso critiche a causa dell’alto numero di canarini che devono giudicare. Di conseguenza, immagino che in tali condizioni sia anche più difficile raggiungere la necessaria concentrazione. Credo però che, nel caso dei Fiorini, indi-

viduare preventivamente il soggetto più piccolo esposto, a prescindere dalla sua qualità, metterselo sul tavolo e utilizzarlo come parametro di riferimento per attribuire a tutti gli altri una valutazione della taglia omogenea, potrebbe essere un protocollo che diminuirebbe le possibilità di errore. So per certo che ci sono dei giudici che utilizzano sistematicamente questo metodo, e ciò non può che essere motivo di stima e ammirazione per la professionalità e l’impegno con cui essi svolgono il loro compito di “guardiani della razza” (definizione dell’attuale Presidente della CTN FPA che condivido in pieno). Con un po’ di buona volontà non dovrebbe nemmeno essere difficile utilizzare una prassi del genere nel caso in cui i giudici fossero più di uno, perché troppo spesso si ha la netta sensazione che fra di loro, durante il giudizio, non ci sia stata comunicazione e uniformità di giudizio sulla taglia. Siamo sinceri, quante volte, in esposizione, abbiamo visto due gabbie, per l’appunto esposte una accanto all’altra, dove era evidente l’incongruità delle valutazioni sulla taglia dei due soggetti giudicati da giudici diversi? E infine due parole sul Club del Fiorino. Io credo che dopo oltre un anno dalla sua “resurrezione”, e in considerazione della cospicua presenza di esperti giudici fra i suoi soci, sarebbe lecito attendersi l’apertura di un tavolo di lavoro con la CTN per discutere ed affrontare questo tema. Se veramente vogliamo fare qualcosa di concreto per la “tutela” del Fiorino e per la sua corretta “divulgazione”, cominciamo ad attivarci tutti, allevatori, club e giudici per riportare la taglia del Fiorino nei limiti stabiliti dallo standard. Non ci arrocchiamo sulle nostre personali convinzioni e, magari, rendiamoci disponibili ad ascoltare anche le varie proposte che possono pervenire da chi, sulla carta, è meno titolato di noi. Ricordiamoci sempre dei “piccoli Fiorini” di Zingoni perché soltanto quando riusciremo a tornare a quei livelli, allora, potremo veramente affermare che “Il Fiorino risorge”. Nel frattempo io continuerò il mio piccolo, ma importante, monitoraggio.


CANARINI DI FORMA E POSIZIONE LISCI

Il Bianco nei Canarini di Forma e Posizione Lisci di FRANCESCO BADALAMENTI, foto AUTORI VARI

L

a selezione dei Canarini di Forma e Posizione Lisci deve essere effettuata per ottenere soggetti che rispondano alle caratteristiche di eccellenza per la morfologia, la postura, le rotondità del corpo, il portamento, la tessitura e la qualità del piumaggio; in sintesi per tutte quelle peculiarità tipiche, proprie di ciascuna razza e richiamate dagli standard di perfezione. Su questa stessa rivista, in una sua pubblicazione di diversi anni addietro, l’amico Giudice O.M.J. Desio Tognarini rammentava come, per svariati decenni, l’allevamento dei nostri stupendi canarini di Forma e Posizione Lisci non si sia mai proposto di selezionare il colore, bensì “soggetti che valorizzassero la forma, attraverso la posizione e la qualità del piumaggio”. Tognarini di certo non si sbagliava; tuttavia, il progresso selettivo e il moderno avvento delle attuali numerosissime e diversificate categorie a concorso consentono di affermare che oggi non è più esclusivamente così. Infatti, oltre alla ricerca della corretta posizione e della perfetta forma, gli obiettivi espositivi degli allevatori di C.F.P.L. tendono a ricercare anche molteplici tipi e varietà di colori. Tutti i tipi classici Nero, Bruno, Agata, Isabella, sono, infatti, ampiamente, apprezzati e comunemente allevati (anche se non presenti in tutte le razze F.P.L.), ma la ricerca di nuovi tipi continua vivacemente, anche se ciò incide davvero marginalmente nella valutazione del soggetto. Le moderne categorie a concorso F.P.L. prevedono, peraltro, anche parecchie

Gloster Corona Satiné Bianco; dal web, copyright allev. Renè Alssema

Oltre alla ricerca della corretta posizione e della perfetta forma, gli obiettivi espositivi degli allevatori di C.F.P.L. tendono a ricercare anche molteplici tipi e varietà di colori

differenziazioni tra soggetti unicolori e pezzati, tra intensi e brinati, tra testa liscia e ciuffati ed infine, per alcune razze, vi sono apposite categorie dedicate e riservate ai Giallo avorio e ai cosiddetti soggetti “Apigmentati” (cioè i Lipocromici bianchi o i Melaninici a fondo bianco). La definizione “Apigmentati” la ritroviamo nelle categorie a concorso ufficiali e nei vigenti Criteri di Giudizio predisposti dalle Commissioni Tecniche

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Nazionali C.F.P.L che si sono via via succedute e, da ultimo, nella più aggiornata e recente Quinta Edizione - 2018. I Criteri, in particolare, così testualmente riportano: “È utile ricordare che le varietà di colore Bianco, Ardesia, Fawn o Bruno argento, Isabella argento e tutti i loro pezzati, nei concorsi ornitologici, partecipano convenzionalmente nella categoria dei brinati, ad eccezione delle razze per la quale è prevista apposita categoria Apigmentati”. Il termine Apigmentati è probabilmente di nostro esclusivo impiego e viene ancora oggi utilizzato in ornitologia forse soltanto nella specializzazione C.F.P.L.; ho infatti cercato senza successo su svariati vocabolari il significato del suddetto termine. Di contro, ho trovato la seguente descrizione di Pigmentato: “caratterizzato dalla presenza di pigmento, macule (macchie). Il pigmento ha un colore nero ed è costituito da sostanze appartenenti al gruppo delle melanine”. In sintesi, Apigmentato significherebbe “privo di pigmento”, cioè privo di melanine, privo di macchie. Sembrerebbe quindi una vera e propria contraddizione definire un soggetto come “Melaninico Apigmentato”, che letteralmente sarebbe come dire: melaninico privo di melanine e privo di mac-

chie (al riguardo invito a leggere quanto pubblicato su Italia Ornitologica nel mese di febbraio 2019 a firma del collega e amico Giudice O.M.J. Sergio Palma). Nella specializzazione C.F.P.L. la nomenclatura usata per descrivere tipo, varietà e categoria non è stata modificata/aggiornata, un po’ per una diffusa esterofilia, un po’ per una nostra scarsa propensione al cambiamento, ed è quindi un mix tra nomi inglesi e termini che venivano usati in precedenza nella specializzazione Colore. Solo per fare alcuni esempi legati al tema dell’articolo, siamo soliti definire: Ardesia o Blue > il Nero bianco; Fawn > il Bruno bianco; Agata argento > l’Agata bianco; Isabella argento > l’Isabella bianco; White > il Bianco dominante e il Bianco; Blu > il Lizard a fondo bianco; White Grizzled > il soggetto Bianco ciuffato, con screziature sul ciuffo; ecc. ecc. Che sia giunto il momento di eliminare le denominazioni oramai desuete e di uniformare e ripensare l’intera terminologia tecnica e sistematica del settore?

Gloster Corona Ardesia pezzato; dal web, copyright allev. Renè Alssema

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Che sia giunto il momento di eliminare le denominazioni oramai desuete e di uniformare e ripensare l’intera terminologia tecnica e sistematica del settore?

Chissà, potrebbe essere lo spunto per un dibattito in occasione di una prossima riunione. Nel canarino esistono due tipi di bianco: il Bianco dominante (fino a qualche tempo fa definito Bianco soffuso) e il Bianco (in precedenza definito Bianco recessivo); trattasi di mutazioni non alleliche e di conseguenza riguardanti geni diversi. La varietà Bianco è presente in tutte le razze di Canarini di F.P.L. anche se erroneamente si tramanda che sia presente soltanto il Bianco dominante; vedremo in seguito che non è esattamente proprio così, poiché in alcune razze è certamente presente anche il Bianco (recessivo). Il fattore Bianco dominante provoca una parziale inibizione del lipocromo, cancellando dal piumaggio ogni traccia ad eccezione del bordo esterno delle remiganti primarie, ove il lipocromo è presente sotto forma di soffusioni. Il bianco dominante agisce soltanto sul piumaggio, l’epidermide non è influenzata e non subisce alcun cambiamento. Va precisato che nei Canarini di F.P.L., non essendo selezionati per il Colore, le suddette soffusioni si potrebbero estendere, in misura più o meno elevata, sulle timoniere, sulle spalline, sui ciliari e sulla fronte, senza che ciò costituisca elemento penalizzante (ad eccezione della razza Ciuffato Tedesco, che invece segue le regole dello standard del Canarino di Colore). Come tutti i caratteri dominanti, anche il Bianco dominante è un fattore cosiddetto letale; ciò significa che nel caso di soggetto omozigote, l’embrione


È opportuno rammentare che in alcune razze sono previsti appositi considerando riguardanti la valutazione del colore

non si sviluppa regolarmente e muore all’interno del guscio. Il Bianco, già classificato come Bianco recessivo, provoca la totale inibizione dal piumaggio di ogni traccia di lipocromo, mentre l’epidermide è interessata poiché appare violacea. I bianchi recessivi non presentano differenze apprezzabili di colore, le differenze sono imputabili solo alla qualità del piumaggio e alla pulizia. Al riguardo esistono detergenti specifici che conferiscono tonalità azzurrine, al fine di attribuire un bianco più smagliante, contorni netti e meglio definiti; peraltro, i criteri di giudizio F.P.L. non prevedono alcuna penalizzazione per i soggetti bianchi che presentino tonalità azzurrine. Rientrano tra i comportamenti sportivamente ed eticamente scorretti il lavaggio dei canarini con prodotti sbiancanti, l’utilizzo di sostanze decoloranti, l’uso dei prodotti decapanti (come quelli comunemente utilizzati dai parrucchieri), i trattamenti con il biossido di titanio o con altri simili composti chimici. Dal 2015 il Consiglio Direttivo Federale F.O.I. ha deliberato di introdurre nelle mostre ornitologiche l’utilizzo della lampada di Wood, che attraverso la radiazione di raggi ultravioletti consente di verificare se vi sia stato l’utilizzo di prodotti non consentiti. Allo stato l’uso della lampada di Wood non è previsto per i Canarini di F.P.L. Il candore, la purezza e la luminosità del canarino lipocromico Bianco costituiscono elementi di innegabile attrattiva. Questa caratteristica, specialmente tra i neofiti, lascia talvolta scivolare in secondo piano la necessità che il colore

sia supportato da una adeguata forma e postura. I risultati sono, pertanto, spesso non soddisfacenti. Prima di fare una brevissima rassegna concernente la presenza e gli effetti del fattore Bianco nelle razze di F.P.L., è opportuno rammentare che in alcune razze sono previsti appositi considerando riguardanti la valutazione del colore. La voce COLORE è espressamente prevista nelle razze Arlecchino Portoghese, Ciuffato Tedesco, Norwich, Border, Fife Fancy. Una voce unica in cui valutare congiuntamente PIUMAGGIO/COLORE è, invece, prevista per le razze Llarguet Spagnolo, Munchener, Salentino; la voce COLORE di FONDO nella razza Lizard. Gli standard di tutte le altre non prevedono un apposito considerando riguardante il colore; in alcune razze, però, la voce Piumaggio o la voce Condizioni comprendono una valutazione circa la brillantezza e/o l’uniformità del colore o la carica del lipocromo. Arlecchino Portoghese: pur essendo l’unica razza di F.P.L. in cui effettivamente non esiste la varietà Bianco (poiché trattasi di un pezzato variegato mosaico a fattore rosso), nella descrizione dello standard è espressamente prevista la presenza del bianco gessato, tipica appunto del lipocromico mosaico.

Sono ben 15 i punti attribuiti al colore, che secondo quanto previsto dallo standard dovrà essere: “Equilibrato variegato con presenza simultanea di lipocromico rosso e bianco gesso, con rosso vivo nelle zone caratteristiche del fattore mosaico. La distribuzione melaninica e lipocromica proporzionata e nitida dovrà mostrare il 50% circa di pezzature scure e il 50% circa di pezzature chiare, preferibilmente anche su ali, coda, becco e zampe”. La razza Ciuffato Tedesco è quella più “vicina” al Canarino di Colore. La sua scala valori indica 20 punti a disposizione per il colore. Sono previsti tutti i tipi, tutte le varietà e le categorie intenso, brinato e mosaico. Naturalmente vi saranno sia i lipocromici bianchi, sia i melaninici a fondo bianco; vi saranno anche: - soggetti Bianco dominante: in questo caso la selezione impone che la scelta dei soggetti migliori sia tra quelli con la soffusione limitata al bordo esterno delle remiganti e ben visibile - Bianco (recessivo), dove nei lipocromici la morfologia, insieme al ciuffo, alle condizioni di cura e pulizia del soggetto saranno praticamente i punti fondamentali. Naturalmente vi potrà essere anche la presenza di soggetti bianchi a Occhi Rossi, che prenderanno il nome di

Razza Spagnola Ardesia Pezzato per gentile concessione allev. Pasquale Iovino

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Border Bianco unicolore per gentile concessione CTN CFPL

Albino dominante e Albino, che geneticamente potranno essere sia Phaeo sia Satinè. La voce Piumaggio/Colore costituisce il 10% del totale della scala di giudizio del Llarguet Spagnolo. Il piumaggio sarà corto, composto e ben aderente in ogni parte del corpo, di fine qualità, mentre il colore sarà omogeneo e brillante. La colorazione artificiale, se praticata, dovrà essere uniforme. I soggetti Lipocromici bianchi o Melaninici a fondo bianco sono numericamente frequenti in esposizione. I soggetti bianchi nella esclusiva valutazione del colore (omogeneo, brillante e uniforme) sono, anche se minimamente, avvantaggiati rispetto a tutti gli altri. Nel Norwich il colore è una voce significativamente importante, a cui sono attribuiti 10 punti; quasi la totalità dei soggetti esposti è colorata artificialmente, ad eccezione dei soggetti a fondo bianco. I criteri prevedono che la distribuzione del colore debba essere uniforme, senza chiazze di

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maggiore o minore intensità. Evidentemente in presenza di soggetti a fondo bianco gran parte di queste caratteristiche sarà difficile da riscontrare. La varietà Bianco, seppur presente nella razza, mal si abbina con il Norwich, che secondo quanto indicato nello standard prevede che “i soggetti migliori hanno un colore arancio ricco, brillante e luminoso in ogni parte del corpo”. Negli anni ’60 il Dott. Odorico Mannelli in uno dei suoi numerosi articoli sulle razze Inglesi (all’epoca i canarini di F.P.L. erano distinti in razze Inglesi e razze Continentali), così si esprimeva in merito ai canarini Yorkshire bianchi: “…. i bianchi sono poco frequenti e d’altra parte non arrivano mai ad essere di ottimo standard…”. Oggi chiaramente non è più così, vengono frequentemente esposti soggetti Bianco dominante o Melaninici a fondo Bianco (Neri o Bruni) di ottimo livello, anche se numericamente non possono equiparare i soggetti a fondo Giallo. I soggetti bianchi normalmente non

vengono colorati e, ove colorati, assumono una tonalità rosa perla, a mio avviso poco gradevole. Nella razza Salentino è obbligatoria la colorazione artificiale rossa (ad eccezione del Salentino apigmentato). Questa la descrizione dello standard: “Il colore deve essere brillante e distribuito in modo uniforme. Fanno ovviamente eccezione gli Apigmentati in cui, nel caso di (facoltativa) eventuale colorazione artificiale, non può essere pretesa l’uniformità.” Personalmente mi sento di sconsigliare di praticare la colorazione artificiale per i soggetti bianchi. I soggetti prevalentemente esposti sono lipocromici unicolori (Giallo o Bianco) e loro macchiati e pezzati. Non sono a conoscenza di soggetti Agata o Isabella, fermo restando che lo standard ne consentirebbe la regolare esposizione. I criteri di giudizio aggiornati prevedono: “sono ammessi tutti i colori”. Giudico in mostre ornitologiche da trent’anni ed il canarino di razza Bernois posso affermare di averlo giudicato in quantità significative solo in rare occasioni e in mostre di una certa rilevanza (Campionati Mondiali o Nazionali); è una razza che non riesce a decollare numericamente, data l’esigua quantità di soggetti esposti e allevati (non solo in ambito nazionale). Di conseguenza, anche il numero di soggetti a fondo bianco è veramente minimale; i soggetti esposti in mostra sono in prevalenza lipocromici gialli unicolori o gialli pezzati. Ovviamente, una categoria dedicata ai bianchi non è al momento prevista. Superati e lasciati alle spalle i problemi di piumaggio, che hanno caratterizzato la fase conclusiva dello scorso secolo, il Bossu Belga si consente oggi il lusso di sfoggiare la candida livrea bianca. Già da diversi anni sono regolarmente esposti soggetti bianchi di ottima fattura. In mostra sono più frequenti i lipocromici bianchi che non i melaninici; questi ultimi sono esclusivamente Neri o Bruni, non si è a conoscenza di altre mutazioni, pur essendo ammessi tutti i colori. Il Bianco è solo dominante, non avendo mai riscontrato soggetti Bianco (recessivo). Un Crest Bianco costituisce un evento


di eccezionale bellezza. Nei lipocromici i soggetti bianchi unicolori sono da considerare rari: la corona sarà infatti frequentemente screziata, macchiata o interamente melaninica, creando talvolta una apprezzabile simmetria e un incantevole abbinamento di colori, nero - bianco. Tra i melaninici a fondo bianco (prevalentemente pezzati), meno consueti i bruni, rispetto ai neri, mentre in rarissime occasioni si sono visti gli Agata o gli Isabella. Entrambi gli standard descrittivi delle razze Border Fancy e Fife Fancy prevedono che il colore sia “carico, brillante sia nel soggetto unicolore che nel pezzato. Le tonalità di colore non devono formare chiazzature, né accentuate né diluite”. 15 punti sono attribuiti per il colore al Border, mentre 10 punti per il Fife. I bianchi sono abbastanza comuni nel Fife Fancy; infatti, sono previste due distinte categorie dedicate ai soggetti a fondo Bianco unicolori e pezzati, mentre per la razza Border Fancy non è prevista una specifica categoria. Il Gloster Fancy bianco rappresenta una varietà particolarmente accattivante e ricercata, che attira visivamente specialmente le nuove leve. Tuttavia, non sempre un soggetto bianco raggiungerà le rotondità di un verde o di un pezzato; certamente, tutto è possibile e quindi vi sono le dovute eccezioni. Nella razza Gloster è comunemente presente il bianco dominante, sia nei lipocromici che nei melaninici; in particolare la varietà Ardesia è parecchio diffusa e non è affatto infrequente riscontrare soggetti Ardesia di elevatissimo livello, con ottime rotondità e con ciuffi molto belli. Quantitativamente ben rappresentati e spesso presenti nelle esposizioni sono anche i Bruno bianco (chiamati Fawn), un po’ meno gli Agata Bianco e gli Isabella bianco. Altre varietà costituiscono un evento occasionale come i Phaeo bianco o come i Satiné Bianco. La razza Irish Fancy ha riscontrato un discreto successo sin dalle prime battute. Nelle esposizioni sono numericamente ben rappresentati, con soggetti spesso di buon livello qualitativo, sia i Bianchi lipocromici, sia i Nero bianchi (Ardesia),

sia Bruno bianchi (Fawn). Gli Irish Fancy a fondo bianco possono essere esposti nell’apposita categoria a concorso loro riservata. Il bianco potrà essere sia dominante sia recessivo. Tratteremo insieme Lancashire e Rheinlander poiché per entrambe le razze sono ammessi in esposizione soltanto i soggetti interamente unicolori lipocromici (giallo e bianco). I bianchi costituiscono numericamente una minoranza e, secondo il mio parere, negli ultimi anni vi è stata una netta predominanza di gialli. Specialmente nei Rheinlander capita di frequente di imbattersi in soggetti geneticamente bruni (si distinguono nel nido dal colore degli occhi). Questi sono preferiti dagli allevatori poiché i loro ciuffi sono sovente unicolori e quindi privi delle screziature, invece spesso presenti nei soggetti geneticamente neri. Infine, per la razza Rheinlander è ammessa la colorazione artificiale, che tuttavia è scarsamente praticata dagli allevatori e meno che mai nei soggetti bianchi. Il Lizard a fondo bianco viene comunemente definito Lizard Blu. Il riconoscimento ufficiale in Italia è stato vibratamente e a lungo osteggiato, poiché si ritiene che ciò abbia comportato un’indesiderabile introduzione di sangue estraneo in una razza antica, pura ed unica come il Lizard. Vittorio Menassé scriveva negli anni ’70 che per ottenere il Lizard Blu erano stati effettuati accoppiamenti tra Lizard e Border a fattore bianco dominante, ottenendo soggetti di tonalità bluastra ma privi di molte caratteristiche del vero Lizard. Di seguito le norme tecniche per una corretta valutazione del suo standard. Il colore di fondo bianco non consente una facile individuazione di uniformità e lucentezza; tuttavia è possibile, attraverso la visione del contrasto del disegno (scaglie e rowing), valutare l’intensità e l’esaltazione del colore che dà il nome alla varietà stessa. Alla voce Colore di fondo, nel Lizard Blu, non è prevista l’attribuzione di un punteggio fisso predefinito, ma è necessario considerare l’intensità e l’uniformità che nella loro massima

Bossu’ Belga Bianco unicolore per gentile concessione allev. Giovanni Lo Verso

espressione esaltano il contrasto del disegno. Quindi si devono valutare le scaglie ed i rowing non solo dalle caratteristiche geometriche ma anche nell’espressione del contrasto della loro melanina con il colore di fondo bianco. Ove tale contrasto non appaia evidente, e solo in questo caso, si deve penalizzare il considerando della voce colore di fondo. Il Lizard è l’unica razza del cast F.P.L. con ben tre categorie a concorso dedicate ai soggetti a fondo bianco: • Blu calotta netta o quasi netta; • Blu calotta spezzata; • Blu calotta mancante o quasi. IlMunchener ha uno specifico unico considerando “Piumaggio e Colore”, cui lo standard attribuisce 10 punti. Il piumaggio sarà corto, composto, serico, molto carico di pigmento lipocromico e quindi con colore uniforme e lucido. Non è prevista una apposita categoria a concorso dedicata ai soggetti a fondo bianco, in quanto la consistenza numerica dei soggetti esposti nelle manifestazioni ornitologiche non ne giustificherebbe la pre-

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disposizione. I Munchener lipocromici bianchi sono quantitativamente più allevati rispetto ai melaninici a fondo bianco. La Razza Spagnola ha, già da alcuni anni, visto accrescere in quantità il numero di tipi. Molto diffusi i tipi classici, meno frequenti ma più volte esposti Satiné, Jaspe, Pastello e anche altri tipi. Tra le varietà, oltre ai colori di fondo Giallo e al Bianco (sia dominante, sia recessivo), è stabilmente presente e numericamente in crescita la varietà Giallo Avorio. Inoltre, nella Razza Spagnola è presente anche il fattore mosaico. Le molteplici combinazioni possibili e le conseguenti interazioni tra il fattore mosaico, il Giallo Avorio e il Bianco dominante ingenerano frequenti e reiterati errori nella corretta iscrizione a concorso del soggetto. Di seguito solo alcuni esempi che chiaramente si verificano sia nei melaninici che nei lipocromici. L’interazione del Bianco dominante

con il Giallo Avorio fa di fatto sparire visivamente le soffusioni, quindi un Bianco dominante puro per il Giallo Avorio diventa visivamente uguale a un Bianco (recessivo). Il Bianco dominante con soffusioni particolarmente estese può essere confuso con un Giallo Avorio mosaico. L’errore può essere indotto in soggetti pieni di soffusioni con un giallo; tuttavia, le soffusioni sulle remiganti rimangono gialle ed occorrerà controllare il codione che nel Bianco dominante si mantiene sempre Bianco. A volte vi sono dei soggetti Giallo Avorio mosaico particolarmente chiari che rischiano di confondersi con dei bianchi e anche in questo caso il controllo del codione avorio indicherà chiaramente che il soggetto è un Giallo Avorio, con un lipocromo debolissimo. Più o meno simile la situazione delle razze Scotch Fancy e Japan Hoso, dove è comunemente presente il Bianco dominante sia nei lipocromici, sia nei melaninici (questi ultimi soltanto nei tipi Nero e Bruno). Non mi risul-

Gruppo Bossu’ “in allenamento” per gentile concessione allev. Giovanni Lo Verso

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tano notizie circa la presenza del Bianco (recessivo). In entrambe le razze i soggetti a fondo bianco raggiungono elevati livelli qualitativi e dispongono di apposita categoria a concorso loro riservata. Nello standard di perfezione dello Scotch non è previsto alcun considerando legato al colore, mentre nella scala valori del Japan Hoso è prevista la voce Condizioni (che prevede punti 5) per una valutazione circa l’uniformità di distribuzione del colore. Valutazione legata alla eventuale colorazione artificiale. Esaminiamo, per ultimo, la razza London Fancy, anche se non appartiene attualmente alle razze di CFPL, poiché costituisce la novità a sorpresa degli ultimi anni. Ritenuta per diversi decenni estinta o addirittura mai esistita, è tornata improvvisamente alla ribalta e negli ultimi due Campionati Mondiali ha superato le prove di giudizio con punteggi abbastanza al di sopra della media minima necessaria. Si ipotizza, quindi, che in occasione del prossimo Mondiale di Valencia possa superare anche la terza e ultima prova per ottenere il riconoscimento internazionale da parte della C.O.M. – O.M.J. Sin dal Campionato di Zwolle, ma anche successivamente in Portogallo a Matosiñhos i soggetti esposti prevedevano una quota rappresentativa di Bianchi, oltre ovviamente ai Gialli intensi (chiamati Jonque) e ai Gialli brinati (chiamati invece Mealy). Alcuni tra i soggetti bianchi esposti avevano persino timoniere e remiganti brune. Nello standard proposto la voce Colore di fondo prevede 15 punti a disposizione ed in particolare: “Nei soggetti bianchi il colore di fondo dovrà essere privo di sfumature gialle”. Quest’ultima puntualizzazione poiché, evidentemente, i soggetti saranno dei bianchi dominanti. Per concludere vorrei ricordare, a chi avuto la pazienza di leggere questo articolo fino alla fine, che anche nei bianchi (sia dominanti che recessivi) esistono la categoria Intenso, la categoria Brinato e quella Mosaico. Il vero problema è riuscire a distinguerle… e ciò non sempre è possibile.


Nota della C.T.N. C.F.P.L.

C

on riferimento all’articolo del Collega Giudice O.M.J. Francesco Badalamenti avente per titolo: “Il Bianco nei Canarini di Forma e Posizione Lisci”, la Commissione Tecnica Nazionale Canarini di Forma e Posizione Lisci desidera puntualizzare che già a partire dalla prossima stagione mostre 2020 il termine: “Apigmentati” non sarà più previsto nelle categorie a concorso ufficiali della F.O.I., giusta comunicazione recentemente già trasmessa per le vie ordinarie alla Segreteria Federale. Tutti i soggetti a fondo bianco saranno, pertanto, così correttamente denominati: - Melaninici a fondo bianco (Nero bianco, Bruno bianco, Agata bianco, Isabella bianco, ecc.) - Lipocromici bianchi (Bianco) Inoltre si è provveduto ad effettuare delle piccole modifiche inerenti il termine “Apigmentati”, nell’ultima Edizione dei Criteri di Giudizio C.F.P.L. in corso di pubblicazione in veste tipografica. C.T.N. Canarini di Forma e Posizione Lisci Ciuffato Tedesco Bianco (dal web, no copyright)

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CRONACA

Gusti e scelte di GIOVANNI CANALI, foto E. DEL POZZO e S. GIANNETTI

S

i dice che “i gusti non si discutono” ed è abbastanza vero, i gusti possono essere indicativi di qualche aspetto della persona e del suo vissuto. Però esiste anche il “gusto”, concetto non ben definibile ma ampiamente accettato. Sarebbe difficile accettare come gusto personale la volgarità o la sporcizia. Questi aspetti potrebbero suggerire tutta una serie di pensieri, fra il filosofico e lo psicologico, che non è il caso che affronti in questa sede, anche per incompetenza. Ora vorrei occuparmi dei gusti e delle tendenze degli allevatori, troppo spesso influenzati dalle mode. Una cosa importante per gli allevatori è quella di educare il gusto ad apprezzare la tipicità, che non può essere frutto di gradimenti in libertà, ma di valutazioni razionali, come cercherò di spiegare. È assolutamente legittimo che chi intende allevare scelga la specie, razza, il tipo, la varietà e la categoria che preferisce. Ma già qui ci sono dei problemi, poiché certe caratteristiche non possono prescindere da altre; ad esempio non si possono allevare solo intensi, vista la natura di carattere dominante e sub letale di questa mutazione. Anche chi amasse gli isabella farebbe fatica a prescindere dagli agata e così via. Nell’allevamento amatoriale vi è solo l’imbarazzo della scelta, fra pappagalli, indigeni, esotici vari e canarini. Anche per chi sceglie i canarini c’è solo l’imbarazzo della scelta fra razze: da canto, di colore, di forma e posizione, arricciate e non. Per chi sceglie il canarino di colore c’è ulteriore imbarazzo della scelta, fra lipocromici, melanici ossidati o diluiti, a fattori rossi e non, con questa o quella mutazione ulteriore.

Una cosa importante per gli allevatori è quella di educare il gusto ad apprezzare la tipicità

Nella scelta è giusto essere guidati dalle attitudini e dal gusto personale; l’attitudine è molto importante per chi volesse scegliere il canto, tenendo presente che non si può allevare di tutto un po’, perché soprattutto per chi ha fini espositivi è necessaria la specializzazione. Nulla di male quando all’inizio si fanno diverse esperienze, anzi, ma poi è bene scegliere un orien-

Nero intenso rosso, foto: E. del Pozzo

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tamento preciso o magari anche due o più se l’allevamento è abbastanza ampio. A questo proposito, io ricordo sempre con piacere la prima fase del mio allevamento, che ho cominciato in modo misto, quella che chiamo “fase arca di Noè”, poiché ho fatto esperienze utili ad avere un’ottica ampia, che hanno giovato ai miei studi comparati e che ritengo di supporto prezioso. Quello che crea problemi è la volontà di cambiare gli standard per avere effetti appariscenti, ma non tipici, o per piegare una determinata linea selettiva verso traguardi che non le sono propri e che quindi sono errati. Ricordo la lotta inutile che sostenni a difesa del nero-bruno, contro la moda che voleva orientarsi verso il nero con minima feomelanina. Del resto, senza feomelanina erano più appariscenti e tali da soddisfare un gusto non educato alla tipicità. Evidentemente non si era capito che la tipicità degli ossidati va verso le tinte scure, mentre quella dei diluiti va verso tinte chiare. Mi sembrava assolutamente ovvio che ossidato volesse dire scuro e diluito chiaro, ma evidentemente non era così; poi figuriamoci, all’estero li volevano così… quindi l’esterofilia italica non aveva bisogno d’altro! Oggi paghiamo il prezzo di quella scelta

Isabella pastello mosaico giallo femmina, foto: E. del Pozzo

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a diversi livelli e la mancanza di nerobruni si sente per vari accoppiamenti che li richiederebbero; inoltre, c’è la difficoltà a riconoscere ufficialmente il monomelanico, ben diverso dal giusto nero-bruno ma non dallo sbagliato nero. Il fatto è che chi allevava nero-bruni, amando tinte brillanti, aveva sbagliato tipo; avrebbe dovuto allevare agata! Così avrebbe potuto combattere la feomelanina legittimamente. Un discorso a parte si può fare per l’ostilità verso la feomelanina e soprattutto per i suoi colori bruni, che piacciono a pochi. Ho già affrontato il tema con l’articolo: “Povera feomelanina” in I. O. n°8/9, agosto settembre 2012. Su quelle pagine ho anche considerato i colori che incontrano più o meno i gusti umani ed il marrone nelle sue diverse tonalità è fra i meno graditi, tuttavia apprezzabile dove lo ha posto la natura. Su questo articolo ho avuto qualche commento, con mia legittima soddisfazione. Sul bruno opale si è fatta tutta una serie di errori: ne ho già parlato in varie sedi, perciò qui ricordo solo che si è talora arrivati al punto di preferire come bruno opale dei canarini che non sono tali e, poiché affetti da mutazione diversa, ancorché allelica e con i micidiali intermedi, ingannevoli.

All’estero con il nero opale è un guaio poiché imperversa il mogano e forse non solo lui, con relativi intermedi. Eppure, che l’azzurrino sia tipico dell’opale (dove può esserci) dovrebbe essere ovvio. Il fatto è che vi possono essere bellezze diverse, magari con una recondita armonia (mi sovviene una romanza della Tosca) che possono essere parimenti pregevoli. Nel suo genere, uno scurissimo bruno pastello o un nero intenso rosso vistoso possono essere apprezzabili come un delicatissimo isabella pastello, magari giallo avorio o rosso avorio. Certo non vanno mescolate queste diverse tipicità. Chi ama le tinte forti fa benissimo ad allevare nero intensi rossi, mentre chi ama le tinte delicate fa benissimo ad allevare gli isabella pastello giallo avorio. In passato, per stigmatizzare le accettazioni di soggetti atipici come migliori, errore di gravità assoluta, scrissi un articolo: “Gradimenti dell’atipicità” su I. O. n°10 del 2016 nel quale, per far capire che vi possono essere bellezze diverse, perfino opposte, feci mettere vicino le immagini di due quadri bellissimi ma diversissimi, direi opposti: un Corot ed un Van Gogh. Di Corot, scelsi un paesaggio “Il ponte di Narni”, con luce straordinaria, colori e riflessi delicati, ed in contrapposizione il “Campo di grano” con volo di corvi di Van Gogh, con colori forti. Stili diversissimi, ma due capolavori. Pensavo, senza troppa convinzione, che l’articolo avrebbe suscitato qualche commento, invece nulla, passò come se niente fosse. Oggi nel colore ci sono tante mutazioni nuove; ebbene, lo sforzo da compiere è sempre quello, di cercare la tipicità, vale a dire la migliore espressione della mutazione. Per capirlo è necessario comprendere come agisce al meglio, cosa non sempre facile. Non serve dire: “a me piacciono così”, bisogna capire il meccanismo della mutazione, non buttarsi alla prima impressione, che potrebbe essere ingannevole. Bisogna anche capire che nelle interazioni c’è il tipo base, di cui tenere primario conto. Anche nel campo della forma e posi-


zione è necessario scegliere secondo le proprie tendenze di gusto. Chi ama le taglie grandi non è bene che allevi razze piccole per poi proporre di modificare lo standard. Ricordo tanti anni fa polemiche sul Gloster, che alcuni avrebbero voluto in un modo, altri in un altro. Il vezzo di ingigantire è onnipresente e certo non conferisce vantaggi; grosso non è sinonimo di bello. Sulla circostanza della preferenza per la taglia grossa, che potrebbe avere motivazioni anche profonde, che potrebbero ricordare le riserve di cibo, mi sono espresso nell’articolo: “La morfologia del canarino di colore e dintorni” comparso su I. O. n°8/9, agosto settembre 2016. Un fatto negativo è che, per ingigantire, bisogna di regola pagare dei prezzi a livello di rusticità, che a mio sommesso parere non è opportuno pagare. Non a caso, vedo con simpatia i tentativi di fare razze di taglia normale con le caratteristiche di forma o di arricciatura di altre razze giganti, come ad esempio il Mehringer rispetto al Parigino. Su questo argomento la penso all’opposto del Menasse’, che apprezzo per altri aspetti. Il Menasse’, nel suo pregevole testo “Le razze inglesi del canarino”, Edizioni Encia, Udine 1975, si esprime contro il miniature, che non è una razza ma la selezione di varie razze in piccolo. Fra le varie ragioni che porta c’è il fatto che la considera una selezione difficile e bislacca. Va detto che la taglia normale è quella del canarino selvatico, di conseguenza praticamente non esistono razze veramente piccole, forse la razza spagnola, ma non ne sono certo. Anche le razze di ridotte dimensioni, rispetto ad altre analoghe, già ottenute o in fase di formazione, non sono veramente piccole, ma di taglia normale o ancora superiore se si facesse riferimento al selvatico, come sarebbe logico. Non ritengo quindi calzante il paragone con il bonsai poiché non si scende al

Mehringer lipocromico pezzato, foto: S. Giannetti

di sotto del selvatico. Il che sarebbe discutibile e probabilmente eccessivo; fra l’altro, io non apprezzo molto il bonsai, poiché lo considero una forzatura. Di conseguenza, spesso, quando diciamo “taglia piccola”, intendiamo Gloster consort melaninico pezzato, foto: S. Giannetti

inferiore ad un’altra, quindi in senso relativo, ma non piccola in senso stretto, che vorrebbe dire “inferiore al selvatico”. Da ricordare che di solito le razze giganti hanno piumaggi abbondanti e tale eccesso rende difficile mantenere la compostezza del piumaggio stesso e spesso ha effetti per me sgradevoli, come quando copre in parte gli occhi. Il discorso si può estendere a tutto campo anche alle specie indigene o esotiche, che non sono esenti da tale tendenza. Ritengo che chi ama taglie forti debba scegliere specie già forti di taglia senza cercare di ingigantirne altre. Lo stesso nel canarino: ci sono taglie grandi e piccole, si scelga di conseguenza. Allo stesso modo ci sono colori forti e delicati: si scelga secondo il gusto, senza pretendere di indebolire un colore forte o di accentuarne uno delicato. Quello che spesso accade è che qualcuno si sente portato a scelte numerose, amando tante razze o tipi. Ebbene, il mio suggerimento è quello di valutare bene, anche in funzione del numero di coppie che si possono tenere. Poi si può sempre fare una rotazione, cambiando ogni tanto. Di regola accade che prima o poi ci si soffermi su una razza o un tipo verso il quale c’è una maggiore predisposizione, che magari era latente. L’importante è di non proporre i bruni senza feomelanina, ci sono già gli isabella, o i Gloster giganti, ci sono già i Norwich. Insomma, visto che c’è già di tutto, meglio che ciascuno scelga un proprio ambito senza creare problemi in altri. Chi non può permettersi di seguire i gusti personali è il giudice in sede di giudizio. Allora va seguito lo standard anche quando non è condiviso, anche qualora fosse giustamente non condiviso. Quindi, se c’è da premiare un isabella opale con il disegnino, lo si premia, obtorto collo, ma lo si premia. Le critiche sono lecite, anzi doverose, ma in altra sede.

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Questo mese, il protagonista di Photo Show è: ROBERTO ZUFFOLI – RNA FE78 con la fotografia che ritrae il soggetto “Ondulato di Colore Pezzato Recessivo Verde“ Complimenti dalla Redazione!

• Invitiamo tutti gli allevatori a inviare foto di soggetti provenienti dai propri allevamenti, con descrizione della specie, razza e mutazione, all’indirizzo: redazione@foi.it

• All’autore della foto mensilmente prescelta da un comitato interno, verrà offerto in omaggio un libro edito dalla FOI in base alla preferenza e alla disponibilità.

(*) Tutte le foto inviate, anche quelle non pubblicate, rimarranno a disposizione della FOI a titolo gratuito e potranno essere utilizzate, senza alcun limite o vincolo temporale, per pubblicazioni, iniziative e scopi promozionali della Federazione



DIDATTICA & CULTURA

Il punto di repere di RICCARDO RIGATO, foto F.O.I.

M

olto spesso, da parte dei colleghi giudici del nord Europa, quando mi sono trovato a dissertare su tematiche tecniche, mi è stata rivolta una categorica obiezione: “cosa c’entra il genotipo con il fenotipo?” Secondo loro il genotipo non è altro che la modalità con cui vengono trasmessi i caratteri. È disarmante confrontarsi con tale convinzione e molto arduo riuscire a sensibilizzare tali interlocutori affinché il dialogo possa assumere connotati tecnici impostati su solide basi di tipo genetico. Per poter correttamente interpretare l’espressione fenotipica di qualsivoglia variante cromatica è indispensabile conoscere il corredo genetico che determina l’espressione del riferimento base. Ho volutamente parlato di variante cromatica e non di mutazione perché non sempre i fenotipi che si discostano dal riferimento ancestrale sono frutto di mutazione. A volte la spinta selettiva può modificare il risultato cromatico o morfologico sfruttando l’esaltazione di determinati caratteri, senza necessariamente utilizzare l’ausilio di mutazioni governate dalle leggi mendeliane (e non solo). A mio modesto parere è di vitale importanza il “punto di repere”. Intendo dire che solo conoscendo il corredo completo cromatico di base, sia melanico che lipocromico, è possibile indirizzare correttamente la selezione affinché si abbia una giusta espressione delle varianti cromatiche. A tal proposito, la nostra Federazione, nella figura del presidente Antonio Sposito, sta dedicando grandi energie finalizzate all’ottenimento della codificazione del corredo cromatico del canarino selvatico. Gli studi di mappa-

Non sempre i fenotipi che si discostano dal riferimento ancestrale sono frutto di mutazione

tura cromosomica permetteranno di ottenere il summenzionato punto di repere, la stella polare in grado di fornire l’orientamento alla navigazione degli allevatori, la bussola che indichi la rotta da seguire. In termini pratici, il progenitore della canaricoltura amatoriale possiede un suo corredo genetico grazie al quale possiamo ammirare la sua espressione fenotipica. Sostanzialmente trattasi di eumelanina nelle

Canarino selvatico

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due forme (nera e bruna), feomelanina e lipocromo. Ad ogni modo, tali pigmenti, magistralmente miscelati dall’evoluzione, hanno prodotto dei risultati difformi anche in natura. Infatti, Serinus canaria si presenta pigmentato in modo diverso a seconda delle aree geografiche di localizzazione. L’alimentazione, la temperatura, la vegetazione determinano una pressione selettiva che ha prodotto risultati cromatici dissimili. Popolazioni a dorso grigio, altre a dorso ricco di feomelanina, popolazioni dai toni lipocromici molto diffusi su tutto il mantello da

avviso, l’orientamento. Si procede a vista, solcando il mare della selezione senza rotta lasciandosi spingere dalle correnti. Ipotizzando per assurdo l’esposizione di un canarino selvatico tra i canarini di colore, esso non possiede a tutt’oggi uno spazio espositivo. Non esiste una categoria a concorso dove possano essere competitivi i suoi pigmenti. Tra le centinaia di categorie, il canarino selvatico non trova collocazione cromatica. Possiede infatti troppo bruno visibile per essere esposto nella categoria NERO che, tra l’altro,

Diamante di Gould petto bianco testa nera maschio

essere quasi confusi con degli intensi, altre invece povere di lipocromo anche nei maschi da far quasi pensare di ascrivere tali soggetti alla categoria mosaico. Nulla di più errato, tutti i soggetti selvatici sono dei brinati. Pertanto il summenzionato corredo cromatico è il substrato sul quale si basa tutto il processo di domesticazione. Siamo partiti da tali fondamenta per ottenere la vasta gamma di ceppi selettivi che colorano i nostri allevamenti. Nel caso del canarino, e di altre specie che tratteremo più avanti, la navigazione selettiva ha perso, a mio

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Non esiste una categoria a concorso dove possano essere competitivi i suoi pigmenti. Tra le centinaia di categorie, il canarino selvatico non trova collocazione cromatica

dovrebbe essere la base dalla quale vengono selezionate tutte le mutazioni. I neri odierni però, grazie ad una esasperata selezione, risultano ipermelanizzati rispetto al selvatico, non manifestano feomelanina visibile o addirittura potrebbe anche essere del tutto assente. L’eumelanina raggiunge un tale grado di ossidazione che il risultato è un allontanamento dal corredo pigmentario originario. Il problema però non è solo etico ma soprattutto tecnico. Infatti, quando compare una nuova mutazione, se anziché agire su un substrato originario completo esprime il suo potere mutante su pigmenti già modificati, il risultato sarà inevitabilmente falsato o peggio ancora non rilevabile. Nel caso delle mutazioni che interessano il canarino di colore, non è raro imbattersi in errori interpretativi. Per esempio, se utilizziamo un nero odierno al fine di dare una corretta connotazione espressiva ad una nuova mutazione, rischiamo di non riuscire ad interpretare la corretta codificazione dei pigmenti in quanto, come detto precedentemente, il nero è già di per sé un mutato. In tale categoria confluiscono vari stipiti selettivi volti alla ricerca della massima saturazione melanica troppo lontani dal progenitore. Troviamo tra i neri i cosiddetti monomelanici, dei derivati dall’ibridazione con spinus (cardinalino del Venezuela, lucherino ventre giallo) ecc. Il nero come può essere considerato una categoria di riferimento? Lungi da me tentare di scoraggiare l’allevamento di tale categoria. Amo i neri, allevo neri, ma do loro la corretta collocazione che meritano, li ritengo dei mutati a tutti gli effetti. Nel caso dell’organetto, la comparsa della mutazione scuro non ha certo soppiantato l’allevamento degli ancestrali. La mia è sicuramente una riflessione estrema ma, nonostante il fenomeno è sotto gli occhi di tutti, la selezione continua a procedere alla deriva. Ciò nonostante, conosco allevatori che hanno ben chiaro tale panorama selettivo e, per porre rimedio alle summenzionate problematiche, conservano nei propri allevamenti dei ceppi di neri dove l’eumelanina bruna e la feomelanina sono


ancora presenti in quantità rilevabile anche fenotipicamente. I vecchi nerobruni in sostanza. La ragione di preservare tali ceppi non è certo dettata da uno spirito nostalgico ma da una ponderata scelta tecnica volta a selezionare alcune mutazioni operando su un substrato non modificato nei pigmenti. Nel caso degli opale, per esempio, se utilizziamo soggetti poveri di eumelanina bruna e feomelanina il risultato sarà di scarso interesse espositivo. Il tanto apprezzato effetto rifrattivo azzurrognolo non riesce ad esprimersi. Per suffragare tali riflessioni, possono esserci di ausilio anche altre specie. Il diamante di Gould è una grande risorsa per gli appassionati di genetica applicata all’ornitocoltura. Tale specie infatti possiede una localizzazione dei pigmenti distribuita in aree ben definite, cosa che la rende un buon oggetto di studio. In questa sede mi limito ad una riflessione riguardante la feomelanina. Il diamante di Gould possiede tale pigmento diffusamente un po’ su tutto il mantello ma non è di facile rilevamento. C’è però un’area ben definita dove è particolarmente apprezzabile: il petto. La colorazione viola del petto è infatti il prodotto di un deposito di feomelanina che sommato ad un fenomeno strutturale determina come risultato visivo il colore viola. Quando a causa di una mutazione delettiva non viene codificata la feomelanina, oltre ad una maggiore lucentezza della livrea, di non facile rilevamento da parte degli inesperti, appare in maniera palese una inequivocabile modificazione del punto di repere, il petto da viola si trasforma in apigmentato, cioè bianco. Il Gould petto bianco appare chiaramente come un soggetto mutato, potremmo chiamarlo anche eumelanico, in possesso cioè della sola eumelanina e privo di feomelanina. Provate ora ad ipotizzare un canarino nero odierno su cui agisce una mutazione parametrabile alla petto bianco del Gould. Su quale substrato esprimerebbe il suo potere mutante essendo praticamente inesistente la feomelanina? O peggio ancora, se i neri odierni fossero frutto

C’è un’altra specie dove alcune varianti cromatiche non riescono ad essere stabilizzate in ceppi omogenei in quanto la selezione viene effettuata in antitesi ai più banali principi di stabilità

dei soggetti dove la mutazione amplifica alcuni pigmenti melanici. C’è un’altra specie dove alcune varianti cromatiche non riescono ad essere stabilizzate in ceppi omogenei in quanto la selezione viene effettuata in antitesi ai più banali principi di stabilità. È questo il caso del diamante mandarino. Tale specie è forse l’esempio più eclatante dove le scelte selettive vengono percorse senza logica genetica, utilizzando nella stesura degli standard un approccio induttivo e non deduttivo. Il tipo base, il punto di repere appunto, già parte male. La

Diamante mandarino grigio dorso chiaro faccia nera maschio

già di tale mutazione, è corretto utilizzarli come substrato per selezionare nuove varianti cromatiche frutto di modificazione del genoma? Non si tratta, come ho detto, di riflessioni nostalgiche ma di una imprescindibile esigenza tecnica volta a riesumare il più volte menzionato punto di repere. Ovemai decidessimo, nelle sedi opportune, di ridare spazio espositivo ai nero-bruni, non limiteremo certamente la presenza dei neri in esposizione, daremo loro il posto che meritano; insieme ai cobalto per esempio, arricchiranno le categorie

nomenclatura è diamante mandarino grigio. Perché grigio? Perché usare un aggettivo per indicare un tipo base? Solo perché il dorso del diamante mandarino è grigio? Allora il verdone ancestrale andrebbe chiamato verdone verde e così per tutti... È convenzione ormai consolidata che l’aggettivo sia sinonimo di mutazione, in particolare con la denominazione grigio si indicano soggetti mutati in altre specie (diamante codalunga, becco di piombo ecc). Il diamante mandarino grigio invece non è un mutato, è la base che teoricamente deve essere il

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deposito di tutti i pigmenti. Ho volutamente detto teoricamente perché, come ben sanno i cultori della razza, un diamante mandarino grigio che possiede un fenotipo aderente allo standard deve possedere un addome che per spinta selettiva deve essere il più povero possibile di feomelanina. La logica qual è? Il gusto personale di chi ha redatto lo standard: l’avver-

sione nei confronti della feomelanina disposta sul ventre e, quindi, frutto di convenzione e non di analisi del corredo pigmentario di base. Sul medesimo soggetto è però ricercata una importante quantità di deposito feomelanico nelle guance (ovviamente nei maschi). Ho il coraggio di definirla una selezione priva di coerenza. Questa specie è preda di un’altra incon-

La logica qual è? Il gusto personale di chi ha redatto lo standard: l’avversione nei confronti della feomelanina disposta sul ventre

Nero intenso giallo

gruenza tra genetica e selezione. La mutazione che in tutte le specie viene definita agata, nel diamante mandarino viene chiamata dorso chiaro. Il dorso di tali soggetti mutati deve essere selezionato, secondo lo standard, più chiaro rispetto alla testa che deve apparire di tonalità più ossidata. Solo grazie all’aiuto dei geni additivi è possibile ottenere tale fenotipo. Nel grigio non siamo in grado di eliminare dall’addome del tutto la feomelanina ma ne possiamo in parte inibire l’espressione con l’ausilio appunto dei geni additivi. Ha significato una selezione in questo senso? Quando comparirà nel diamante mandarino una mutazione in grado di bloccare la codificazione della feomelanina (parametrabile alla petto bianco del diamante di Gould), allora si che i nemici della feomelanina coroneranno il sogno di un addome candido. Ogni mutazione ha una sua identità espressiva che si palesa solo se il corredo base non viene intaccato da selezioni fuorvianti. Come nel canarino, però, fortunatamente anche nel diamante mandarino esistono allevatori attenti a queste tematiche. Accoppiando i grigi con i bruni ottengono soggetti in cui riemergono i toni feomelanici. Tali soggetti, pur essendo inutilizzabili a fini espositivi, sono preziosi per costruire ceppi di qualità per mutazioni dove è d’obbligo lavorare con un substrato cromatico completo (guancia nera, feomelanico, ecc). Mi piace concludere con una frase di Albert Einstein che i miei amici mi sentono citare di frequente: “È più facile spaccare l’atomo che rimuovere un pregiudizio”

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CRONACA

Il piumaggio e la sua idratazione testo di GIANNI DAVITO, foto di GIANNI DAVITO, MAURO BUT e SERGIO GASPARETTO

L’

ornitologia è per me una passione che accompagna da sempre la mia vita. Come tutti, ho avuto momenti in cui ho vissuto più intensamente il mio hobby rispetto ad altri ma poi alla fine, l’amore per il mio passatempo preferito ha sempre preso il sopravvento. Normalmente il primo articolo di qualunque nuovo argomento è da considerarsi di carattere pionieristico ed ha fondamentalmente il coraggio di iniziare una nuova strada od ipotesi dove non esiste nulla di simile. L’ispirazione ad intraprendere quest’avventura nel mondo del piumaggio mi è venuta dal fatto che per molti anni non ho mai trovato una corretta soluzione per preparare adeguatamente i miei soggetti per le esposizioni. Ho sempre riscontrato troppe difficoltà con metodi che definirei artigianali e nessun criterio serio che accostasse la bellezza del piumaggio con il benessere degli uccelli. Quando iniziai questa esperienza riflettei attentamente su come gli uccelli in natura curano e toelettano regolarmente il loro piumaggio. Il vestito che gli ha donato la natura è per loro molto importante, fa parte della selezione naturale, è impeccabile ed in perfette condizioni grazie agli innumerevoli bagni abbinati all’idratazione della ghiandola uropigiale. Dal loro comportamento ho imparato che il binomio dato dal fine grasso uropigiale con l’acqua assicura piumaggi forti, compatti ed inattaccabili. Negli allevamenti non funziona nello stesso modo, tanti soggetti s’impigriscono, perdono il senso della toelettatura tant’è che spesse vol-

Dal loro comportamento ho imparato che il binomio dato dal fine grasso uropigiale con l’acqua assicura piumaggi forti, compatti ed inattaccabili

Aprosmictus erythroptherus, foto: M. But

Diamante di Gould Lutino

te la ghiandola uropigiale s’infiamma con conseguenze per la salute dei volatili. Serve quindi un contributo speciale per ottenere ciò che i nostri occhi possono osservare quando si posano su di un uccello in natura. Le condizioni dei piumaggi del mio allevamento e di conseguenza la “preparazione mostre” cambiarono quando entrò in gioco la mia professione, che è un po’ particolare e riguarda lo studio e la creazione di cosmetici professionali per gli animali; anche gli animali domestici si debbono lavare, curare e proteggere, l’importante è conoscere il miglior sistema con il quale poterli trattare. La mia esperienza con la chimica applicata al mondo degli animali ebbe inizio trent’anni fa. In quel periodo e per molti anni a venire fu veramente difficile inventarsi qualche cosa di professionale per gli animali, in quanto, non esistevano ancora le materie prime e le tecnologie cha abbiamo ora a disposizione. Facendo poi un balzo avanti nel tempo, all’incirca 13 anni fa, iniziai una serie di ricerche per l’ornitologia e su come riuscire a condizionare il piumag-

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Neophema Pulchella

Norwich, foto: S. Gasparetto

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gio degli uccelli. Lo studio per la bellezza delle piume è stata una bellissima esperienza e direi nuova nel suo genere, tanto da non poterla confrontare con nessun’altra realtà. Il termine che utilizzerò per identificare il punto di arrivo dei miei studi è la parola idratazione, da non confondere con la detergenza. Per chi non avesse nessuna nozione della materia è doveroso spiegare in maniera semplice che, quando si bagna una piuma od un pelo, si sollevano delle scaglie le quali consentono l’immissione dei liquidi. Le scaglie funzionano come una porta, permettono ai liquidi di penetrare all’interno delle piume, che assorbono e trattengono gli elementi di nutrimento sino al successivo lavaggio; questo fluido consente al piumaggio di respirare, restare integro e compatto e non permette agli agenti esterni di attaccare la cheratina a protezione. Pertanto, è normale considerare che i piumaggi degli uccelli assorbano qualsiasi cosa gli si depositi sopra, smog, detergenti, cloro, polveri, i quali contribuiscono a seccare ed indebolire le piume. Il piumaggio degli uccelli è

Le scaglie funzionano come una porta, permettono ai liquidi di penetrare all’interno delle piume

composto di cheratina, con l’unica differenza che la piuma non può essere trattata con gli stessi tensioattivi schiumogeni che vengono già utilizzati per altri animali o per l’uomo. Il piumaggio è molto più delicato e, pertanto, richiede di tensioattivi particolari che detergano in modalità controllata e nel contempo apportino una notevole quantità di sostanze adeguate a rinforzarlo. Ritornando al termine idratazione, penso sia perlopiù sconosciuto alla maggior parte degli appassionati del mondo ornitologico; siamo magari più abituati a sentir parlare di bagni lavanti per i soggetti che dobbiamo esporre alle mostre o di bagni con acqua normale. Il bagno finale è considerato più come un rito complicato atto a detergere piuttosto che una vera e propria evoluzione di bellezza delle piume. Nella maggior parte dei casi abbiamo appreso queste tecniche tradizionali da qualche altro allevatore o ci siamo improvvisati alchimisti per scoprire quella pozione magica che doni bellezza ai nostri animali. Il concetto idratazione sul mantello degli animali è sinonimo di igiene, protezione dagli agenti atmosferici, difesa dai parassiti e coadiuvante contro le malattie della pelle. Gli animali più colpiti da problemi dermatologici sono quelli lavati poco od addirittura non lavati. Sul loro mantello il proliferare di germi e batteri avviene in maniera esponenziale, con conseguenze dannose per tutto l’apparato tegumentario. L’idratazione è un insieme di elementi che apportano al piumaggio tutto ciò che necessita per essere più forte ed elastico. Gli ingredienti che contribuiscono a favorire quest’azione sono di origine naturale e sono prevalentemente estratti vegetali e glicolici di provenienza biologica con caratteristiche specifiche in grado di apportare alla struttura


Sul loro mantello il proliferare di germi e batteri avviene in maniera esponenziale

della piuma tutto il necessario per una perfetta vitalità. Ogni pianta sulla terra è dotata di proprietà di diverso genere, i loro estratti sapientemente bilanciati sono in grado non solo di idratare ma di agire come calmanti, lucidanti, nutrienti, conservanti e così via all’infinito. Quando questi elementi di nutrimento saturano completamente la struttura della piuma, ecco che allora abbiamo un piumaggio forte, compatto e protetto. La selezione dell’uomo sulle varie specie degli uccelli ha consentito di ottenere bellissime mutazioni; i distinti aspetti morfologici, le tessiture ed i colori del piumaggio che possiamo riscontrare nel mondo ornitologico sono molti, di conseguenza, quando trattiamo le piume, non otteniamo sempre gli stessi risultati, le strutture ed i colori sui quali dobbiamo lavorare sono differenti e con caratteristiche diverse nel trattenere i liquidi all’interno delle piume. Quando la piuma è lavata con un detergente aggressivo tende normalmente ad afflosciarsi e a non mantenere la forma naturale. Idratare regolarmente il piumaggio evita di ritrovarsi con un canarino Arricciato con le piume deboli o con un Canarino di forma senza volume, o ancora, un canarino bianco non perfettamente candido. Idratare con un sistema naturale il piumaggio permette di avere soggetti sempre esteticamente belli senza correre il rischio di danneggiare la loro salute. Quando partecipiamo ad un’esposizione cerchiamo di ottenere le migliori performance dai nostri soggetti. Non avendo mai potuto usufruire di una preparazione specifica, generalmente utilizziamo shampoo tradizionali: le loro composizioni sono basate su tensioattivi detergenti che aggrediscono troppo la delicata struttura del piumaggio ed invece di aiutarlo e sostenerlo lo disidratano, ovvero lo

seccano rendendolo fragile. Solitamente questi prodotti si usano poco prima dell’ingabbio e magari giusto solo per quell’occasione. Detergere con questo sistema un uccello non è corretto in quanto bagniamo tutto il piumaggio ed anche il piumino; otteniamo quindi un risultato opposto al benessere delle piume. Infatti, per avere una condizione ottimale del piumaggio a seguito di questi trattamenti, dobbiamo lavare gli animali molti giorni prima di un’esposizione ed aspettare che esso ritorni alla sua condizione naturale. Quest’operazione, come si può immaginare, allunga i tempi di asciugatura ed intanto che il piumaggio si ricompone, ha nuovamente attirato un bel po’ di polvere. Esistono anche altre tecniche utilizzate, quelle di addizionare oli minerali, collutori, bicarbonato od aceto con acqua per nebulizzarli direttamente sul piumaggio. Queste sostanze acidificano, appesantiscono e seccano le piume contribuendo a far assorbire più velocemente la polvere con un risultato opposto a quello che volevamo ottenere.

Diamante di Gould petto bianco testa arancio

Psittacula krameri Viola, foto: M. But

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Perché la situazione sia più chiara, voglio ancora farvi un esempio importante: se portiamo un uccello di colore bianco ad una mostra, il soggetto rimane pressoché una settimana in un ambiente carico di elettricità statica che fa attirare molta polvere. Al momento dello sgabbio lo dovreste trovare uguale a come lo avevate lasciato all’ingabbio; ciò significa che il piumaggio ha respinto i fattori che lo avrebbero aggredito e questa è la vera prova del nove sul comportamento corretto dell’idratazione. Possiamo constatare come tutti questi sistemi, ed altri ancora, lascino residui dannosi sui soggetti trattati. Lo studio sull’idratazione delle piume ha consentito di cambiare completamente il mio punto di vista sul bagno degli uccelli e sulla loro salute negli allevamenti. Gli ultimi ritrovati cosmetici, grazie ad ingredienti tecnologici e naturali, ci permettono di utilizzare sostanze specifiche che si depositano sulle piume, apportano velocemente nutrimento alla struttura del piumaggio e bloccano fuori l’acqua in eccesso. Con questo criterio il piumaggio asciuga velocemente perché vengono trattate solamente le penne di copertura. Questo è il sistema perfetto per i vola-

Forpus passerinus

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Al momento dello sgabbio lo dovreste trovare uguale a come lo avevate lasciato all’ingabbio tili, si può utilizzare tutti i giorni senza conseguenze e con risultati soddisfacenti sulle diverse tessiture e sui colori. Sempre nello stesso contesto volevo ricordarvi che anche l’ambiente di allevamento può essere controllato dalle aggressioni dei parassiti grazie all’idratazione; siamo per cultura abituati a pulire e sgrassare a fondo qualsiasi cosa, specialmente se fa parte di un ambiente dove vivono animali. Nel detergere e purificare l’allevamento si cerca sempre di utilizzare prodotti che puliscono ma nel contempo rispettino l’ambiente e le attrezzature; quando sgrassiamo troppo creiamo un ambiente idoneo agli attacchi dei parassiti. Il finale di quest’articolo è come un ripasso ai miei anni di osservazioni sul piumaggio; l’ornitologia è sempre stata per me esclusivamente una passione, non avrei mai pensato di studiare prodotti per gli uccelli

Neophema splendida

ed ancor meno per il loro piumaggio. Per molto tempo ho sperimentato nuove tecniche e formulazioni sui miei soggetti e quelli di qualche amico. Negli ultimi anni, però, i risultati erano talmente evidenti fin dalle prime applicazioni che mi hanno fatto pensare che sarebbe stato opportuno mettere a disposizione di tutti gli allevatori i risultati ottenuti. Molte cose sono state scoperte per contribuire a migliorare i risultati nel mondo ornitologico, gli argomenti “idratazione del piumaggio” e “preparazione alle mostre” erano stati sinceramente trascurati ad un livello professionale. Personalmente ritengo sia invece molto importante occuparsene per il solo fatto che molti sacrifici vengono fatti per accudire al meglio l’allevamento ed i propri soggetti. La toelettatura non è un’operazione di routine nella cultura ornitologica, occuparsene tutto d’un tratto è qualcosa fuori dall’ordinario ma è anche la garanzia di un successo personale carico di soddisfazioni. Questa strada richiede un impegno particolare ma è un passo importante da tenere in considerazione se si vogliono ottenere risultati vincenti. In ogni attività, la Passione toglie gran parte delle difficoltà (Erasmo da Rotterdam)


CRONACA

Far conoscere… noi e i nostri amici alati testo e foto di LUCA GORRERI

F

arci conoscere, e nel modo giusto, rappresenta, oltre che una finalità importante del nostro movimento, anche una priorità affinché si abbia un futuro. Quindi, tutte le iniziative finalizzate a far conoscere il mondo alato nelle sue più ampie realtà, rappresentando informazione, divulgazione e conoscenza, valorizzano la nostra ornitologia. Anche le teche che rappresentano gli habitat in miniatura dei nostri amici alati, con gli stessi al loro interno, sono elementi didattici e divulgativi della nostra passione di allevatori. La F.O.I., infatti, ha acquistato da una ditta spe-

cializzata dieci teche in lamiera delle dimensioni di un metro per cinquanta

Iniziative finalizzate a far conoscere il mondo alato nelle sue più ampie realtà, rappresentando informazione, divulgazione e conoscenza, valorizzano la nostra ornitologia

centimetri di profondità, munite di supporti (barre di sostegno) con il fronte in plexiglas trasparente, le quali, su proposta del Raggruppamento ornitologico Toscano, sono state arredate di mini ambienti caratteristici delle zone frequentate dalle diverse specie di uccelli più rappresentativi. Il sottoscritto e il presidente dell’Ass. Lucchese Giorgio Baggio hanno ritirato le teche e hanno trasformato i garage in veri laboratori di montaggio, con una continua e assidua manodopera gratuita per un intero autunno. Sono prima stati studiati e poi progettati gli interni nei

Alcune teche a Parma

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Successivamente alla collocazione degli sfondi, abbiamo lavorato al piano di base inserendo materiale tipo polistirolo molto pressato, idoneo per installarci le piante artificiali

Molti fruitori in visita alle teche

minimi dettagli e particolari, tenendo conto dei principi di base della prospettiva rapportata alla dimensione della teca e al materiale, in parte naturale ed in parte artificiale, disponibile. Sono stati fatti realizzare pannelli in forex fine con stampata un’immagine dell’habitat; ad esempio, mi viene in mente quello della savana rappresentato da foto di baobab, cespugli e

La teca con il ciuffolotto e la neve

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mammiferi come la zebra o la giraffa, oppure l’ambiente dolomitico con foto di abeti e di montagna oppure, per l’ambiente equatoriale, foto di piante tipiche. Tali pannelli stampati in quadricromia sono stati collocati in modalità leggermente stondata sui lati delle teche, in modo da ben completare la visione, coprendo quindi le angolature delle stesse.

Successivamente alla collocazione degli sfondi, abbiamo lavorato al piano di base inserendo materiale tipo polistirolo molto pressato, idoneo per installarci le piante artificiali. Ad esempio, io ho costruito con tale materiale anche una roccia caratteristica dei torrenti montani, facendo una certosina levigatura e poi un’idonea tinteggiatura. La passione è stata tanta, quindi, mentre il pomeriggio o la sera si lavorava nelle nostre officine, la notte si pensava a cosa inventare per poi, il giorno successivo, realizzarlo. Infatti, mi viene in mente di aver creato l’acqua del ruscello utilizzando una resina pressoché introvabile e di aver approfittato di un amico tennista per recuperare un po’ di terra rossa per alcune zone desertiche; addirittura ho ritrovato alcune stelle alpine che avevo, durante la mia gioventù, asportato maliziosamente in val Gardena. Giorgio invece, zitto zitto, facendomi una bella sorpresa si è inventato la neve per ricreare l’ambiente di un rosso ciuffolotto in modo veramente bello e rappresentativo. Insomma, inventiva, assiduità e anche professionalità per creare cose originali e piacevoli alla vista. Una volta piazzata la base arrivava il divertimento, cioè dovevamo recuperare in natura o realizzare noi le piante da inserire ed individuare negozi specializzati dove acquistare le diverse specie artificiali, scelte tra le più rappresentative e simili alle originali naturali. Logicamente pennelli, vernici, adesivi, varie colle, plastiche e legno in varie pezzature rappresentavano i mezzi con cui operavamo. Altri elementi importanti da inserire dove-


La mostra di nidi e uova di oltre 50 specie autoctone era suddivisa in spazi con arbusti e piante vere come quelle nell’area del bosco, dell’arenile, del fiume, della zona coltivata vano essere i punti di appoggio dei volatili durante le ore di permanenza nelle teche; io ho utilizzato molti legni contorti che trovavo sulla spiaggia (avendo la possibilità di accedere a zone con materiale spiaggiato di provenienza da fiumi), mentre Giorgio piazzava rametti e fronde varie che recuperava in vari boschi della Garfagnana. Queste tipologie di posatoi sono fondamentali per il benessere

Un particolare dell'Interno della teca con ambiente roccioso montano ed il ruscello sottostante

degli uccelli, che cosi potevano volare da un punto all’altro e quindi il progetto iniziale ne ha previsto il razionale inserimento nelle teche.

Spesso dovevamo eseguire prove e controprove inserendo anche gli uccelli per verificare la praticità. Piazzato questo materiale, poi, era più facile ed

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anche soddisfacente installare le specie vegetali all’interno della teca. Importante anche collocare la mangiatoia e il beverino o vaschetta in punti accessibili agli amici alati e alle nostre mani (avevamo realizzato un foro nel pannello corrispondente al foro della lamiera della teca) e far sì che tali elementi fossero ben nascosti alla vista del visitatore. Le teche poi presentavano un’idonea illuminazione a neon che dovevamo ben mimetizzare sopra il frontale di plexiglas e che al contempo doveva diffondere luce in tutto lo spazio della teca. Gli ambienti creati sono stati diversi: ricordo il giardino esotico tipo giapponese con molte fioriture di pesco e bonsai e un laghetto; l’ambiente boschivo con i castagni, i tronchetti con il foro e le foglie, ottimo per il verdone; la zona esotica per i diamanti tipo del Gould o Bichenow con piante erbacee e con oasi; il mini habitat delle Alpi con abeti e rocce per il lucherino o gli organetti; l’ambiente della campagna con il sorgo, il cardo, il girasole e addirittura le zolle arate di terra con la scolina (fissate con impasto di terra e vinavil). Abbiamo corredato due teche più grandi per l’ambiente equatoriale con

La teca con il paesaggio rurale habitat del cardellino

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liane, muschi, piante a foglia larga, idoneo per insettivori, poi allestito la teca con il bosco mediterraneo con il ginepro, il ligustro, il lentisco, oppure l’ambiente africano e quello australiano. Teche per far conoscere soprattutto ai ragazzi il tipo di ambiente dove le varie specie di uccelli vivono per far comprendere che noi allevatori vogliamo far accrescere anche la divulgazione all’interno delle mostre ornitologiche, dove sono presenti migliaia di uccelli nelle gabbie; quindi, la creazione di spazi diversificati accresce anche il valore delle mostre stesse. Le teche sono state allestite per la prima volta tutte insieme in apposito spazio all’interno del Campionato Ornitologico Italiano di Parma, a corredo di altra esposizione divulgativa, cioè la mostra di nidi e uova degli uccelli in spazi realizzati dal personale del raggruppamento toscano tra cui, oltre me e Giorgio, anche Paolo Meduri, l’associazione Pratese con Goti, Padrini e Balli e l’Associazione Apuana con Bandinelli. La mostra di nidi e uova di oltre 50 specie autoctone era suddivisa in spazi con arbusti e piante vere come quelle nell’area del bosco, dell’arenile, del fiume,

della zona coltivata, oltre ad angoli con i nidi del gruccione in spazio apposito (cunicolo con nido e uova), con i nidi dello storno o della rondine su sottotetti riscostruiti o nidi di picchi e cince in tronchi di legno con il caratteristico buco ed incavatura. La zona umida realizzata con acqua vera e sponde palustri e la zona dunale con sabbia, conchiglie e piante degli arenili con i nidi del raro fratino, o della pernice di mare e dell’occhione. Nella zona rurale sono stati piazzati nel grano il nido della quaglia, nell’erba medica quello dell’allodola, in un prato quello dello zigolo giallo. La zona divulgativa è stata quella più visitata e fotografata dai numerosi visitatori che hanno immortalato soprattutto le teche, pubblicandole poi sui social e sui siti sia scolastici che ornitologici, a dimostrazione che queste iniziative, collaterali alle esposizioni ornitologiche, rappresentano attività preziose e devono ricevere nel futuro del nostro movimento maggiormente attenzione perché, se vogliamo condividere di più, dobbiamo agire anche in questo modo. Con queste iniziative si riescono a suscitare in chi visita le nostre mostre conoscenze nuove del mondo ornitico, come in questo caso, mostrando la bellezza e la creatività degli uccelli che costruiscono i nidi come vere opere artistiche nei vari ambienti, facendone vedere le uova (tra l’altro simili alle originali, pur essendo artificiali) che invece non si possono scorgere così facilmente in natura perché ben nascoste dagli uccelli. Tutto questo rappresenta un valore aggiunto alla nostra attività di allevatori e protettori delle specie alate. Le foto delle teche vengono poi scambiate tra i ragazzi, vengono da loro divulgate anche nel complesso scolastico di appartenenza e da lì si sviluppano discussioni, ricerche e approfondimenti. Tale condivisione è preziosa anche per noi, in quanto rappresenta il seme che nel futuro darà frutti e non farà scomparire il nostro movimento, ma farà magari accostare alla nostra passione alcuni giovani che, così come l’uovo che rappresenta una nuova vita, saranno la nuova linfa vitale della F.O.I.


ESTRILDIDI FRINGILLIDI IBRIDI

Il Basettino testo e foto di Piercarlo Rossi, foto e allevamento Luch Cédric

I

basettini si avvicina, svolazzando a livello delle canne. Si aggrappano con agilità all’estremità delle aste che a malapena si piegano sotto il loro peso piuma. C’è un maschio, splendido con i suoi “baffi” - piume nere che vanno dal becco alla gola e giovani fulvi, nati poche settimane prima. L’osservazione è furtiva: qualche secondo e poi gli uccelli si tuffano nuovamente nelle profondità del canneto...».

l basettino è l’unica specie nota del genere Panurus e della famiglia Panuridae; in passato si pensava che fosse molto affine alle cince, ma studi più recenti hanno rivelato che i parenti più prossimi sono i becchi a cono asiatici, genere Sinosuthora. Discreto, ma anche terribilmente irrequieto, questo simpatico uccellino compie continue evoluzioni nel canneto arrampicandosi con un’agilità incredibile sui fusti di Phragmites australis per poi lasciarsi scivolare con eleganza verso il terreno, per riapparire quasi immediatamente in cima a un’altra canna palustre alla ricerca di semi. Spesso la presenza di questi uccelli molto socievoli, ma che vivono in modo poco vistoso, nascosti nei densi canneti, viene rivelata solo dai loro richiami di contatto metallici e nasali, simili ad un piccolo campanello «pingping».

L’ornitologo Michel Antoniazza, dell’oasi naturale del lago di Neuchâtel, afferma che sia sufficiente emettere questo breve richiamo per attirare questo simpatico ospite del lago; se ciò non bastasse, è possibile scuotere le canne: «Il basettino è molto curioso, possiamo attrarlo in questo modo», spiega l’ornitologo. Dopo qualche istante si ferma, il binocolo davanti ai suoi occhi: «Stanno arrivando!». Un piccolo gruppo di

Distribuzione È diffuso in Europa meridionale, Nord Africa e Asia centrale. La Sottospecie Panurus b. russicus, presente in aree acquitrinose dell’Europa centrale e sud orientale, Russia meridionale e Asia minore, è più resistente al freddo, più granivora, in special modo in inverno, e fuori del periodo riproduttivo mantiene un comportamento erratico.

Nido e uova di Basettino (allevamento Cédric)

Nidiacei di 5 giorni (allevamento Cédric)

Nidiacei di 11 giorni (allevamento Cédric)

La presenza di questi uccelli nascosti nei densi canneti, viene rivelata solo dai loro richiami di contatto metallici e nasali

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Maschio a nido (allevamento Cédric)

Vive quasi esclusivamente nelle vaste estensioni palustri dove i canneti, in acque poco profonde, formano grovigli impenetrabili, nei quali costruisce i nidi a venti-trenta centimetri dalla superficie dell’acqua; si nutre in

Femmina pronta per l imbeccata (allevamento Cédric)

estate di insetti e in inverno di semi: il cambiamento dell’alimentazione è legato ad un mutamento istologico dell’apparato digerente. Da studi approfonditi in materia, pubblicati nell’articolo “Jahreszeitliche Aspekte der Biologie der Bartmeise (Panurus biarmicus)” di Gerhard Spitzer (Ed. Springer) emerge quanto segue: … La muta inizia alla fine di luglio-inizio agosto, per i soggetti delle ultime covate verso la metà di ottobre e può durare dai 42 ai 50 giorni; può variare in base all’altitudine ed alla trasformazione del tratto digestivo; infatti, in questa delicata fase vi è il passaggio da un’alimentazione insettivora ad una a base di semi di phragmites (infiorescenza delle canne): questo periodo si protrae fino agli inizi di febbraio. Nei mesi invernali il ventriglio è appositamente adattato per l’assunzione dei semi delle canne. Pesa tra 0,88 e 1,21 g ed è densamente riempito con pietre di una certa dimensione. La membrana cheratinoide forma piastre di attrito spesse e dure. In estate lo stomaco è più piccolo (0,50-0,68 g) e contiene poche pietre di dimensioni diverse. La membrana cheratinoide è morbida e si gonfia nel lume dello stomaco in due cuscinetti morbidi. I basettini, infatti, non sono minacciati da inverni freddi e lunghi, ma da inverni

caldi con tardiva insorgenza di freddo, perché in questo modo gli uccelli non sono più in grado di digerire i semi di canna dopo una conversione gastrica in forma estiva dell’intestino e, quindi, possono morire di fame a causa della mancanza di insetti… È la sottospecie nominale P. b. biarmicus ad abitare larga parte del vecchio continente, mentre in Turchia meridionale si troverebbe la sottospecie kosswigi, oggi probabilmente estinta. L’intera porzione orientale dell’areale è invece terreno d’azione della sottospecie russicus, segnalata in Europa centro-orientale, Russia, Turchia, fino alla Cina. Anche se non molto comune nel nostro Paese, il basettino è diffuso soltanto nelle zone di canneto più conservate; negli ultimi anni sono state registrate nidificazioni principalmente nel settore orientale della Pianura Padana, con presenze localizzate nei laghi della Toscana (Chiusi, Montepulciano, Massaciuccoli) e dell’Umbria (Colfiorito e Trasimeno), e nelle zone umide costiere della Puglia (Lago Salso) a pochi km da Manfredonia, dove è presente la colonia più numerosa d’Italia. Dopo il fenomeno espansivo iniziato nel corso degli anni ‘70, attualmente la specie fa registrare una riduzione dell’areale e un decremento numerico; questi fenomeni sono iniziati a partire dalla fine degli anni ‘90 e si sono accentuati durante gli anni 2000. Nel periodo 2003-2006 la popolazione italiana nidificante è presente in 590-840 coppie, mentre a metà anni ‘80 era stimata in 400010000 coppie. Il trend negativo sembra imputabile alla perdita di habitat, alla combustione dei canneti nel periodo tardoinvernale, alla variazione del livello delle acque ed alla presenza massiccia della nutria, che provoca trasformazioni nell’estensione e nella struttura dei canneti. Descrizione Maschio e femmina presentano un piumaggio diversificato fin da giovani; infatti, la colorazione del becco nei maschi ricorda l’arancio vivo, mentre

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nelle femmine appare marrone o verde oliva. In entrambi i sessi, comunque, il dorso è bruno-fulvo e la coda molto lunga, caratteristica peculiare della specie. Il maschio ha invece il capo grigio-azzurro e due vistosi “baffi” neri, di cui la femmina è priva. Lungo 16 centimetri, di cui ben 8 da attribuire alla coda, l’individuo adulto pesa attorno ai 14 grammi. Il colore dell’iride cambia con l’età, dal grigio al rosso ramato. Un pool di ricercatori spagnoli nell’anno 2002 ha effettuato studi sull’importanza della lunghezza della coda in questa specie. Ecco quanto è emerso: «Abbiamo usato due configurazioni scelte per ogni sesso: individui con la coda accorciata (appositamente) rispetto a quelli dalla coda di lunghezza normale e individui con la coda allungata rispetto a quelli dalla coda normale. Abbiamo scoperto che la selezione sessuale diretta sembra funzionare diversamente nei due sessi. In entrambi i set-up, le femmine hanno trascorso più tempo con il maschio con la coda più lunga e hanno anche mostrato un comportamento sessuale più attivo nei confronti di questi maschi. Per quanto concerne i maschi, non hanno dimostrato particolari preferenze nei confronti delle compagne, sia che queste ultime avessero code corte oppure lunghe. Tutto questo ci fa pensare che la lunghezza della coda si sia evoluta nel corso dei secoli, in quanto la scelta del compagno esercita una pressione di selezione maggiore da parte delle femmine nei confronti dei maschi, e non viceversa».

Solitamente la maturazione gonadica avviene con 9 ore di luce al giorno; questo capita solitamente agli inizi di febbraio, anche se i fattori che danno inizio alla stagione riproduttiva sono l’aumento delle temperature e l’abbondanza di cibo vivo (invertebrati). Nel periodo che precede la deposizione delle uova i maschi compiono, come rituale di corteggiamento, delle evoluzioni in volo che terminano con l’accoppiamento, che avviene generalmente nel fitto del canneto. Subito le coppie si stabiliscono in un luogo di nidificazione e costruiscono il loro nido a circa venti centimetri sopra il livello dell’acqua, nei grovigli di vecchi gambi di canna o ciuffi di carice (questo particolare è spesso deleterio, in quanto con l’innalzamento del livello dell’acqua, in stagioni molto piovose, la covata potrebbe andare perduta). La coppia costruisce un nido a coppa profonda con foglie di canna palustre e di altre piante; viene guarnito di infiorescenze di Phragmites e con penne. La femmina depone 4-8 uova chiare, macchiettate, che vengono covate anche dal maschio per 14 giorni circa. Alla nascita i piccoli vengono alimentati da entrambi i genitori con larve e pupe di farfalle notturne, chirono-

Il Basettino dimostra di apprezzare molto un nido posto nella riserva naturale Old Moor

midi, coleotteri e piccoli ragni. Le prede vengono catturate anche sotto la superficie, ma a profondità molto basse. I novelli si involano 12-15 giorni dopo la schiusa; abbandonano il nido spes-

Novelli a nido

Nido, uova e nidiacei Il periodo riproduttivo inizia verso la fine di marzo e si protrae fino ad agosto inoltrato. Possono essere portate a termine anche quattro covate; nelle covate tardive (inizio settembre) i giovani non sempre riescono a raggiungere l’indipendenza, spesso a causa delle avversità metereologiche, e solitamente quelli che sopravvivono non risultano essere sessualmente attivi alla successiva stagione riproduttiva.

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Disegno Panurus biarmicus

so prima di essere atti al volo, ma già sufficientemente sicuri per muoversi nell’intrico della fitta vegetazione. Sembra che i giovani dell’annata aiutino i genitori ad allevare i nati dell’ultima covata. Verso la fine della stagione riproduttiva, le famiglie si riuniscono in gruppi e già in questo periodo si formano le coppie che, a differenza di molte altre specie, restano unite per diversi anni. Questa specie non ha un territorio personale ben definito. Allevamento in ambiente controllato Essendo il basettino una specie protetta sul territorio nazionale, possiamo parlare di allevamento grazie alle importazioni di soggetti provenienti dal continente asiatico, un tempo, o dei pochi soggetti provenienti dai paesi del nord Europa. Il suo aspetto accattivante e la sua docilità ne hanno fatto, da sempre, un soggetto molto ambito da gabbia e da voliera. Tra gli ornitofili del passato c’era chi lo trovava così robusto e frugale che, volendo mantenerlo in buona salute, riteneva sufficiente somministrare semolino di granoturco.

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Mario Rota nel suo Gli uccelli nostrani insettivori così scriveva: «Non è difficile allevare basettini in cattività, molto dipende da un buon appastellamento iniziale. Bisogna abituare i soggetti a cibarsi di pastoncino per insettivori, mangime bilanciato (quasi sempre gradito), prede vive come piccole tarme della farina, pezzetti di lombrico etc., semi di scagliola, panico ed avena, oltre ad un pastoncino per canarini». Molto tempo è passato da allora, comunque io penso che la conditio sine qua non per mantenere in salute questi splendidi animali sia legata all’alimentazione: pastoncini sempre più performanti e la possibilità di reperire prede, nel nostro caso surgelate, hanno reso questo compito molto più semplice. In Italia sicuramente diversi appassionati, come il sottoscritto, lo hanno allevato, ma pochi, se non pochissimi, possono dire di averlo riprodotto. Per saperne qualcosa in più ho chiesto aiuto a degli amici fiamminghi, molto appassionati di questa specie. Mi scrive Luch Cédric, che ringrazio, oltre che per i consigli forniti, anche per le foto a corredo dell’articolo: «Se adeguatamente alimentata, risulta

essere una specie abbastanza robusta ed i risultati migliori si ottengono sicuramente in voliera anche di non grandissime dimensioni; una volta adattato al nuovo ambiente, il basettino non è particolarmente esigente per quanto riguarda il cibo: io lascio a loro disposizione il misto per uccelli granivori, inoltre fornisco giornalmente piccole quantità di tarme, buffalo e pinkies in contenitori separati. Ho notato che i soggetti in mio possesso non si sono rivelati particolarmente esigenti per quanto riguarda le forme del nido, utilizzando contenitori di varie fattezze, dal semplice cestino in plastica a cassette semi aperte, sempre imbottite in maniera magistrale. La maggior parte degli allevatori lamenta il fatto che, a seguito di una deposizione copiosa, dalle 5 alle 7 uova, dalla coppia non vengano allevati più di 3 o 4 piccoli per nido. Sono stati adottati vari sistemi per ovviare al problema (come quello di riscaldare il nido), purtroppo sempre con pessimi risultati. Diciamo che 5 novelli svezzati a stagione per coppia può essere considerato un ottimo risultato. Nel mio caso specifico, ciò che ha fatto davvero la differenza è che due volte al giorno pongo una rete attraverso il mio laghetto da giardino, riuscendo a recuperare cibo vivo assortito, come Asellus sp. e larve di zanzara, graditissimi dalla coppia che sta allevando. Altro particolare interessante è il fatto che ogni volta che viene fornito del cibo, quali tarme della farina o pinkies, prima di somministrarlo ai novelli viene inumidito nell’acqua messa a loro disposizione. In passato ho anche allevato alcuni soggetti a mano, con fortune alterne; in questi soggetti ho però notato un periodo discretamente lungo prima di giungere alla completa indipendenza». Conclusioni Nell’Europa occidentale, le popolazioni di basettini sono distribuite in modo disomogeneo, alcune situate nell’ovest della Francia, nella Camargue o sulle rive del Lago di Costanza.


Questa distribuzione è di per sé una minaccia alla sopravvivenza della specie, perché queste piccole popolazioni isolate sono molto precarie. La distruzione e il degrado dell’habitat esclusivo, le paludi di canna, ma anche la ripetuta falciatura delle canne sono le principali minacce per la specie. Gli sviluppi portuali e industriali, l’urbanizzazione e la gestione idraulica sfavorevole, minacciano ancora le principali zone umide da cui dipende la nidificazione: sarebbero necessarie misure più incisive per proteggere e gestire questo particolare ambiente. Qualcosa è stato fatto, anche se sempre in forma autonoma, come ad esempio nella riserva naturale Old Moor della RSPB, nel South Yorkshire, in Gran Bretagna. Dopo che i numeri di questi rari uccelli erano precipitati nel Regno Unito durante il rigido inverno del 2010, si è deciso di intervenire con la creazione di nuovi canneti. Il team di volontari della riserva ha creato le condizioni di nidificazione ideali per gli uccelli posizionando vassoi di sabbia (che gli uccelli ingeriscono per la triturazione dei semi) e cassette di nidificazione “wigwam” appositamente progettate attorno ai canneti. Questo ha dato alla riserva naturale, vicino a Barnsley, il primo record di questo allevamento di uccelli nel South Yorkshire. Un progetto simile di salvaguardia della specie è stato realizzato anche presso il lago di Neuchâtel in Svizzera. Speriamo che si possano tenere in considerazione tutti questi fattori per la salvaguardia di diverse specie, tra cui il basettino.

Illustrazione del Basettino

Allevamento del Basettino in gabbia

BIBLIOGRAFIA - Guida degli Uccelli d’Europa, nord Africa e vicino Oriente - Lars Svensson - Gli uccelli nostrani granivori - Mario Rota - The importance of tail length for habitat use in the Bearded Tit Panurus biarmicus: an experimental study - Mariló Romero-Pujante, Herbert Hoi, Donald Blomqvist - Impact of an exceptional winter flood on the population dynamics of bearded tits (Panurus biarmicus) John Wilson, Will Peach. - Jahreszeitliche Aspekte der Biologie der Bartmeise (Panurus biarmicus) - Gerhard Spitzer - https://www.rarebirdalert.co.uk/v2/Content/RSPB-Teepees-for-tits-bring-beardedbeauties-to-reedbed.aspx?s_id=166964887

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O rniFlash Tra i passeri nordamericani va di moda un nuovo canto

News al volo dal web e non solo

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ra i passeri golabianca (Zonotrichia albicollis) che vivono in Nord America, negli ultimi decenni, si è diffuso un nuovo canto ed è successo molto più rapidamente di quanto gli scienziati si sarebbero aspettati. Lo spiega uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Current Biology che mette insieme dati raccolti nel corso di vent’anni. Fino al 1960 tutti i passeri golabianca maschi del Nordamerica terminavano i loro canti con una serie di note; tra gli anni Sessanta e il 2000 si è però diffusa una variante. Come molte altre specie di uccelli, i maschi di passeri golabianca cantano per stabilire il proprio territorio e attrarre le femmine. Ciascun passero inizia il proprio canto in modo personale, ma tutti finiscono allo stesso modo. Generalmente, almeno. Capita però che ogni tanto qualche passero introduca una variante e, in caso di successo tra le femmine, che la variante si diffonda localmente, tra i passeri che vivono nella stessa zona. La ragione per cui il nuovo canto si è diffuso così in fretta, in modo che gli scienziati non si sarebbero aspettati, sembra legato alle migrazioni stagionali dei passeri. Tra il 2014 e il 2016, mettendo dei localizzatori ad alcuni passeri dell’ovest del Canada, i ricercatori hanno scoperto che alcuni di loro passano l’inverno nel sud degli Stati Uniti, una zona più mite, dove si mescolano a passeri provenienti da altre zone: sia i passeri che in estate stanno nell’ovest del Canada che quelli che invece stanno nell’est del paese d’inverno si spostano in Texas, Oklahoma, Arkansas e Kansas. È probabile che sia così che il nuovo canto si sia diffuso, per imitazione, forse perché alle femmine di passero golabianca piaceva la novità. Fonte: https://www.ilpost.it/2020/07/03/canto-passeri-golabianca/ (foto: Scott M. Ramsay/Current Biology)

Uccello Kakî, salvo dall’estinzione grazie al programma di protezione

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pochi giorni dal lancio della nuova lista degli animali a rischio d’estinzione, in Nuova Zelanda il volatile più raro al mondo, l’uccello Kakî è salvo dall’estinzione. Noto anche col nome scientifico Himantopus novaezelandia o di Black Stilt cioè cavaliere nero, vede una crescita rilevante della propria popolazione pari al 31%. Siamo arrivati a 169 esemplari, il risultato è il migliore degli ultimi 40 anni e fa sperare che quest’uccello sacro per i Maori non sparirà per sempre. Questo risultato è stato annunciato via social dal Kakî Recovery Programme che lavora per far aumentare la popolazione dell’uccello Kakî. Il percorso per la conservazione della fauna selvatica è molto complesso, ma sta dando i suoi primi frutti. Si sta facendo riprodurre in cattività gli animali, per poi reinserirli in natura. Ora del Black Stilt ci sono moltissime nidiate che potrebbero portare al rilascio di 60 uccelli in natura. Per i Maori si tratta di un tesoro vivente ed è per loro sacro. Una volta adulti hanno un piumaggio nero e lunghe zampe rosarosse. Il pericolo d’estinzione era dovuto per lo più alla distruzione del loro habitat naturale che si trova nel bacino del Mackenzie dell’Isola del Sud e l’introduzione di specie di predatori alloctone. Nel 1981 di uccello Kakî si trovavano solo 23 adulti e quattro coppie nidificanti allo stato selvatico. Ora sono presenti 116 pulcini e 11 kakî adulti, 26 coppie nidificanti selvagge e le uova di tre coppie che sono state incubate artificialmente, liberando poi i pulcini a 9 mesi dopo l’inverno. Fonte: https://www.lettoquotidiano.it/uccello-kaki-salvo-estinzioneprogramma-di-protezione/61279/


O rniFlash Alca impenne, l’uccello che si estinse per colpa dell’uomo i tratta di un uccello della famiglia degli Alcidi incapace di volare, il cui ultimo esemplare venne ucciso dai pescatori nel 1844. L’uccello, molto somigliante ai pinguini, risale a 5 milioni di anni fa, e si è completamente estinto a metà dell’800 per colpa dell’uomo, come ha dimostrato anche una ricerca di ornitologi provenienti da vari Paesi. Quello che si sa è che misurava quasi un metro di altezza e pesava circa 5 Kg, aveva dorso nero e pancia bianca. Le ali erano troppo sottili per consentire all’animale di volare. In base alle informazioni raccolte, sembrerebbe che fossero ottimi nuotatori e che usassero le ali per spingersi sott’acqua dove cacciavano i pesci. Potevano trattenere il respiro per un massimo di quindici minuti e immergersi molto in profondità. Non avevano grandi predatori naturali, fatta eccezione per le orche, gli orsi polari e le aquile. Non altrettanto agili erano a terra dove, al contrario, risultavano goffi e lenti. I marinai iniziarono infatti a ucciderli, come osservò l’esploratore George Cartwright nel 1785, e nonostante fossero comunque numerosi, centinaia di migliaia, vennero in gran parte sterminati per ricavarne carne, grasso, uova da collezionare e specialmente piume, molto ricercate all’inizio del XIX secolo perché rappresentavano un buon isolante termico ed erano anche leggere e facilmente comprimibili, come riporta ZME Science. Così via via ci fu un massacro sistematico di questi uccelli. Fra l’altro, purtroppo, fu anche molto crudele perché i poveri animali venivano afferrati, privati delle piume, e incendiati. Oggi rimangono solo 78 pelli di Alca impenne nei musei ed è a causa dell’uomo se la specie si è totalmente estinta. La loro triste storia dovrebbe farci riflettere e insegnarci a non commettere gli stessi errori del passato, prima che sia troppo tardi per troppe specie a rischio di estinzione. Fonte: https://www.greenme.it/informarsi/animali/alca-impenne-uccello-estinzione/

Kiwi, un uccello che mima i mammiferi

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i sono specie che hanno scelto di fare di testa loro e, con incredibile audacia, nel corso di milioni di anni hanno abbracciato stili di vita unici, del tutto differenti da quelli dei parenti più stretti. E nella maggior parte dei casi queste scelte hanno prodotto enormi vantaggi. A prima vista sembra un pollo con un becco insolitamente lungo. Ma guardandolo più attentamente, il kiwi (Apteryx australis), uccello endemico della Nuova Zelanda, non ha nessuna delle caratteristiche che vengono tipicamente associate agli uccelli. Innanzitutto non è in grado di volare e ha delle piume che ricordano una fitta peluria. Inoltre, è notturno, la sua vista è molto modesta e trova le sue prede, piccoli invertebrati del suolo, più che altro con l’olfatto, sondando il terreno con il becco. Poi, anziché costruire il nido, scava un buco e vi depone all’interno un solo uovo, il più grande del mondo in proporzione alle dimensioni del corpo. Insomma, il kiwi ha uno stile di vita più affine a quello di un mammifero che di un uccello. Infatti, poiché in Nuova Zelanda non c’erano mammiferi terrestri prima dell’arrivo dell’uomo, questo uccello si è ritagliato uno spazio che nel resto del mondo è riservato ai mammiferi insettivori. Fonte: https://rivistanatura.com/kiwi-un-uccello-che-mima-i-mammiferi/ (foto: Eric Isselee/Shutterstock.com)

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CANARINI DI FORMA E POSIZIONE LISCI

Il Salentino Primo Canarino “liscio” italiano

I primi Salentini, come ci riferiscono i due allevatori, ebbero origine da un maschio di Ciuffato Tedesco e una femmina di Bossù Belga

di ENRICO GRAMMATICO, foto SERGIO PALMA

L’

obiettivo di questo articolo è di porre l’attenzione sul primo canarino di forma e posizione a piumaggio liscio ideato in Italia, il Salentino. Come si intuisce dal nome, la regione italiana ad aver dato i natali a questa nuova razza di FPL è la Puglia, precisamente la zona del Salento, dove risiedono i suoi fondatori e sostenitori: Carmelo Caroppo e Sergio Palma, entrambi Giudici della Specializzazione CFPL e cari amici. I primi Salentini, come ci riferiscono i due allevatori, ebbero origine da un maschio di Ciuffato Tedesco e una femmina di Bossù Belga. Carmelo e Sergio non immaginavano minimamente che da tale incrocio potesse scaturire una nuova razza; infatti, i meticci dovevano essere utilizzati come balie per altre razze di canarini. Sorprendentemente, i meticci mostrarono alcune caratteristiche peculiari (gibbosità e testa con ciuffo e senza) che non passarono inosservate ai due allevatori, i quali ne fecero oggetto di approfondimento, iniziando, con parsimonia e costanza, a selezionare i soggetti che manifestavano un ciuffo più composto e una forma piegata, nonché indirizzando, in seguito, la selezione anche per la voce Taglia. Questi accorgimenti, però, non bastarono per qualificare i canarini come nuova razza, perché i soggetti a testa liscia ricordavano ancora il progenitore, il Bossù Belga. Gli allevatori pensarono così di utilizzare il colorante artificiale in modo da distinguere il Salentino dal suo antenato.

Infine, nel 2010, grazie alla caparbietà, alla perseveranza e alla verifica continua delle caratteristiche fondamentali, Carmelo e Sergio riuscirono a far riconoscere alla Federazione Ornicoltori Italiani il Salentino come nuova razza di canarini di forma e posizione lisci. Attualmente, anche la Confederazio-

ne Ornitologica Mondiale ha concluso l’iter per il riconoscimento ufficiale e durante il campionato del mondo di Matosiñhos (Portogallo) 2020, una giuria composta da giudici OMJ ha attestato che i soggetti sottoposti a esame mostravano le qualità richieste e descrittive illustrate nello Standard di perfezione.

Soggetto esposto al Campionato Mondiale 2020 che ha totalizzato il miglior punteggio

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Maschio Lipocromico Intenso riproduttore

Dopo aver esposto a grandi linee la cronistoria del Salentino, vorrei porre l’accento sulla Scala Valori e i vari considerando che identificano il canarino. Lo Standard prevede sette considerando; quelli fondamentali, che contraddistinguono il canarino, sono la posizione, la forma del corpo, la taglia e il Ciuffo/Testa, il piumaggio e il colore; gli altri sono le zampe e, per ultimo, le condizioni. Alla posizione, la voce principale e caratterizzante del Salentino, viene attribuito un valore di 25 punti. Un portamento ad angolo retto, assegnato da un collo orizzontale di media lunghezza e una schiena perpendicolare al posatoio, è l’ideale, mentre posizioni che non raffigurano un angolo retto, pertanto soggetti con colli corti o eretti verso l’alto, oppure con dorsi curvilinei, non a piombo con il posatoio, manifestano difetti che compromettono la selezione di questa importante caratteristica. La seconda voce dello Standard riguarda la forma del corpo e a questa caratteristica sono assegnati 20 punti. Essendo il Salentino un canarino di taglia leggera, la sua figura deve presentare un torace appiattito e il dorso dritto e stretto, così

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come le spalle; inoltre, le stesse non devono essere alte (particolare fondamentale per il Bossù Belga, ma non per il Salentino) e disegnare due dossi. La terza voce della Scala Valori riguarda la taglia: quella ideale deve attestarsi a 12,5 cm; è tollerato un centimetro superiore, ma superata tale soglia lo Standard dichiara la non giudicabilità. Una così rigida imposizione da parte dei detentori dello Standard esorta la selezione al diminutivo. Il quarto considerando della Scala Valori esamina la tipologia del ciuffo e della testa, ai quali sono assegnati 15 punti. Diciamo da subito che il carattere del ciuffo è stato per Carmelo e Sergio lo stimolo promotore per la nascita del Salentino, poiché lo diversificava dalle altre razze. Il ciuffo, per essere considerato buono, deve avere la forma ovale e risultare perfettamente completo e aderente alla base cranica. Purtroppo, a causa

All’inizio l’unico colore riconosciuto era il giallo e il bianco, quindi ogni traccia melaninica sul piumaggio completamente lipocromico era motivo di squalifica della testa piccola e il piumaggio corto, si osservano svariati episodi di alopecia, cioè mancanza di piume nella regione della nuca. Questo aspetto negativo dovrà essere selezionato con maggiore attenzione. Il penultimo considerandoanalizza il piumaggio, che, come per tutte le altre razze FPL, deve essere liscio e aderente in ogni parte del corpo, e il suo colore. Come detto in precedenza, il colore è stato un elemento distintivo e caratteristico (insieme al ciuffo e alla lunghezza) che ha differenziato il Salentino dal Bossù Belga. All’inizio l’unico colore riconosciuto era il giallo e il bianco, quindi ogni traccia

melaninica sul piumaggio completamente lipocromico era motivo di squalifica. Oggi, i detentori del Salentino hanno giustamente ammesso tutti i colori e i vari pezzati; tuttavia, questi devono essere obbligatoriamente colorati di rosso, pena la non giudicabilità; non rientrano in questo obbligo gli apigmentati, cioè tutti quei soggetti a fondo bianco. Chiudono la Scala Valori le zampe e le condizioni. Dopo aver esaminato attentamente tutti i considerando dello Standard, desidero affrontare brevemente l’argomento poco piacevole della scarsa popolarità che questa razza riveste in Italia. Nonostante i due fondatori si siano dati da fare per far conoscere la nuova razza (hanno regalato a molti allevatori diverse coppie di soggetti, che purtroppo sono state trascurate; all’inizio della loro avventura hanno esposto fuori concorso i Salentini; hanno scritto e redatto lo Standard ecc.), il Salentino ancora oggi non riscuote il successo che meriterebbe e che i due fondatori sognano per lui. Non ci resta che augurarci che il benestare della COM scuota finalmente l’amor patrio di ognuno di noi nei confronti di questa razza.

Uno fra i primi riproduttori utilizzati per la selezione


CRONACA

Il Fenicottero rosa Una “perla” dell’ornitologia in Sardegna di PIER FRANCO SPADA, foto GIORGIO VACCARGIU

Fenicotteri rosa presso lo stagno di Santa Giusta

U

na delle tante perle ornitologiche che abbiamo in Sardegna è la presenza del Fenicottero

Rosa. Il Fenicottero Rosa o Fenicottero Maggiore (Phoenicopterus roseus – Pallas 1811) è un grande uccello diffuso in Asia, Africa e in Europa Meridionale. Il suo nome scientifico ha un’etimologia latina: Phoenix = fenice, interpretato come Purpureo, dal colore della fenice e Pteron = Ala, che letteralmente viene tradotto come “Ali purpuree”. Raggiunge un’altezza di 140 cm e un’apertura alare di 240 cm. Pesa fino a 5,6 kg nei maschi e fino a 3,5 Kg nelle femmine. Ha un richiamo gracchiante e sonoro, simile a quello delle oche. È l’unica specie di Fenicottero che nidifica in Europa, in Italia nidifica regolar-

mente in Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e prevalentemente in Sardegna. Vivono in grandi gruppi sociali che possono contare oltre 10000 individui; essi trascorrono la maggior parte del giorno mangiando, e quando un’area non fornisce più cibo in abbondanza, durante la notte questi uccelli migrano in un’altra posizione. Si spaventano

Le coppie utilizzano un richiamo di localizzazione che le aiuta a ritrovarsi l’un l’altro

facilmente e volano via se vengono disturbati, le coppie nidificanti utilizzano un richiamo di localizzazione che le aiuta a ritrovarsi l’un l’altro e un grido di allarme per avvertire il gruppo del pericolo. I futuri pulli emettono richiami anche mentre sono nell’uovo, così che i loro genitori imparino a riconoscerli. Il nido del Fenicottero Rosa è un’alta cupola di fango indurito con una depressione poco profonda sulla cima; tuttavia se il fango non è disponibile viene usato un mucchio di pietre e detriti, foderato con erbe, rametti e piume. Il Fenicottero Rosa depone un singolo uovo che viene covato per un tempo che varia da 27 a 31 giorni. Il pulcino in più o meno una settimana esce dal nido e si unisce a una specie di

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“asilo nido”. I giovani Fenicotteri sono in grado di volare dopo 65-90 giorni, ma non raggiungono la maturità sessuale prima dei 3 anni di età. La maggior parte di questi uccelli non si accoppierà prima dei 5-10 anni di età, e allo stato selvaggio può vivere per oltre 20 anni. Il Fenicottero Rosa è protetto da tutta una serie di legislazioni internazionali e, nella lista Rossa del 2018 della UICN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), è classificato come LC (Minor Preoccupazione). Si accoppia abbastanza facilmente in ambiente controllato e attualmente esistono allevamenti in varie località. Cagliari è l’unica città al mondo dove questi splendidi animali nidificano in modo stabile da oltre 25 anni, nello stagno del capoluogo sardo, chiamato stagno di Molentargius, a poche centinaia di metri dall’abitato. I piccoli Fenicotteri Rosa iniziano a muovere i primi passi sugli argini delle saline sotto lo sguardo vigile dei genitori, rinnovando così il mistero della riproduzione in un’area urbana dopo che l’inatteso evento venne scoperto, nella primavera del 1993, dall’ornitologo Helmer Schenk, il primo a documentare la nidificazione a Cagliari. In questa zona della Sardegna, dal 1993 la nidificazione dei Fenicotteri Rosa si ripete ogni anno seppure con alterne vicende negli anni successivi, tant’è che si è arrivati ad avere nidiate di 18000 pulli! Questi uccelli si spostano quotidianamente tra gli stagni cagliaritani attraverso il cielo sopra la città con stormi di

Fenicotteri presso la salina di Putzu Idu

decine di uccelli che volano in lunghissime formazioni. Uno spettacolo che si ripete ogni sera prima del tramonto. Si spostano per far scorta di cibo: piccoli crostacei rosa (l’Artemia salina) di cui sono ricche le saline di Macchiareddu. Una popolazione variegata, quella dei Fenicotteri Rosa della Sardegna, che gli abitanti chiamano in lingua sarda “Sa genti Arrubia”, cioè “la gente Rossa”, che oltre ad essere composta dagli esemplari indigeni è composta anche da Fenicotteri Rosa provenienti dalla Francia, dal Parco della Donana in Spagna, dalla Grecia, dalla Turchia e persino dall’Iran. Questa loro identificazione è possibile grazie agli anelli in plastica collocati nelle zampe quando sono ancora piccoli. Uno dei periodi dell’anno più emozio-

Colonia di Fenicotteri presso lo stagno di Sale e Porcus, già riserva Lipu nella marina di San Vero Milis a Oristano

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nanti in cui osservare i Fenicotteri Rosa in Sardegna sono le prime settimane di giugno, quando questi bellissimi volatili decidono di fermarsi a nidificare tingendo di rosa l’intera area. Durante tutto l’anno è comunque possibile osservare piccoli gruppi di Fenicotteri Rosa che abitano le diverse zone dell’isola, anche durante l’Inverno, quando si riposano in attesa della primavera e del periodo della riproduzione. Ma perché i Fenicotteri sono rosa? Questi animali si nutrono di molluschi, insetti acquatici e piccoli crostacei. Ed è proprio il piccolo gamberetto rosa, l’Artemia salina, contenente carotenoidi, che conferisce alle penne il caratteristico colore. Anche le Artemie, peraltro, si procurano i pigmenti tramite l’alimentazione, e concentrano sulla loro corazza quelli presenti nelle alghe di cui si nutrono. La livrea del Fenicotteri Rosa dipende dunque dalla quantità’ di microcrostacei ingeriti, e varia dal bianco al rosa più o meno intenso. I carotenoidi però col tempo si degradano e le penne cadute durante la muta perdono in breve il loro tipico colore. Curiosità, riferimenti poetici e significati simbolici ruotano attorno al Fenicottero Rosa; si dice che abbia ispirato il mito della fenice dalle ali fiammeggianti: l’antico simbolo della trasformazione e resurrezione, la fenice che alla fine della sua vita viene consumata dal fuoco e rinasce, poi, magicamente dalle sue ceneri. Questo incantevole esemplare di volatile ha affascinato, nel tempo, tantissimi artisti, poeti e letterati; basti pensare al francese Valery o alla nostra grande scrittrice sarda Grazia Deledda o a Pablo Neruda, che ad esso dedica la poesia Flamenco, ovvero Fenicottero: “Era il suo corpo fatto di penne, eran di petalo le sue ali. Era una rosa che volava diretta verso la bellezza. Ho abbandonato quelle regioni, mi sono vestito di frac e di ferro, m’hanno morso tanti dolori, ma nel fondo di me stesso come in quel lago sperduto, continua a vivere la visione d’un uccello o angelo indelebile che trasformò la luce del giorno, con lo splendore della sua presenza ed il suo roseo movimento.” Il Fenicottero Rosa, definito anche uccello dei quattro elementi (aria, acqua, fuoco e terra), storicamente


viene ricordato non solo per la sua immensa bellezza e particolarità di forma e di colore, ma anche per il richiamo che esso fa alla sfera dell’emotività. Gli antichi romani ne assaporavano le carni, molto gradite, i sardi vi costruivano degli strumenti a fiato con i loro femori, le “launeddas” che attualmente sono realizzati con le canne di palude. Nell’antica Grecia, il Fenicottero Rosa lo ritroviamo nel mito di Canide, una casta fanciulla violata da Poseidone che, dopo essere stata oltraggiata, chiese al Dio del Mare di trasformarla in un uomo ed essere immune alle ferite di spada. La ragazza divenne Ceneo, un uomo che combatté con i Centauri, dai quali poi fu soffocata con tronchi di albero e massi di pietra, ed ucciso. Dal cumulo delle sue spoglie mortali si librò in aria un magnifico uccello dalle ali fulve: il Fenicottero Rosa. Presso gli Egizi era un animale sacro a Ra, Dio del Sole. Nell’Induismo rappresenta un simbolo di transizione dalla vita alla morte, dalle tenebre alla luce. Il suo vivere in schiera e cacciare insieme ai suoi simili, esalta lo spirito di collaborazione ed aiuto reciproco. Ogni Fenicottero ha 12 piume nere per ogni ala, fondamentali per il volo che avviene prevalentemente di notte. Il 12 nella numerologia è molto importante perché fa riferimento alla pienezza e totalità originaria, indicando un ciclo completo come i mesi dell’anno. Simbolicamente incarna da un lato la positività, il fascino, l’eleganza, l’equilibrio, la rinascita, l’amore, la sensibilità, il sogno, l’indipendenza, l’evoluzione ed il cambiamento, la sincerità e l’altruismo; dall’altro lato è sinonimo di vanità, dipendenza affettiva, eccessiva vulnerabilità. Insomma, un animale dalle mille interpretazioni e sfumature, che si leva nel cielo del tramonto per tingerlo di rosa! Uno spettacolo della natura che non finirà mai di incantarci.

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uesto mese ospitiamo nella nostra rubrica un colloquio immaginario che raccoglie varie domande e informazioni richieste da alcuni allevatori, alle quali l’autore Giovanni Canali ha voluto dare risposta in questa forma originale e facilmente leggibile.

Colloquio immaginario

Argomenti a tema

L’

anziano Tizio sta armeggiando nel suo allevamento, certo va adagio, spesso si sofferma a guardare i suoi canarini, ce ne sono di belli. Poi sente bussare: “Avanti.” Entra il giovane di belle speranze Caio: “Buon giorno, disturbo?” Tizio: “No certo i neofiti sono sempre ben accetti, anche se a volte sono petulanti”. Caio: “Avrei alcune domande da farti.” Tizio: “Va bene, purché non siano ancora le solite!” Caio: “No, no, ho capito che le ali bianche sono dei più rossi e l’agata, che riguarda le melanine, non c’entra; ho anche capito che il mogano è una mutazione, le melanine non vanno in ascensore, tranquillo, ho dell’altro.” Tizio: “Bene sentiamo.” Caio: “Alcuni allevatori dicono che bisogna accoppiare maschio intenso x femmina brinata, perché è in linea con la natura, ma allora che fare di femmine intense e maschi brinati?” Tizio: “Vedo che non cessi di ascoltare storie infondate, comunque ti rispondo. Guarda che l’intenso in natura non esiste, è una mutazione domestica, dominante e sub letale, quindi lasciamo perdere la natura! È un equivoco che nasce dal fatto che spesso i maschi di diverse specie sono più colorati, tutto qui.” Caio: “Allora si può fare anche l’inverso?” Tizio: “Certo ed è perfino meglio, di pochissimo, ma un tantino si.” Caio: “Perché meglio?” Tizio: “Il perché non te lo spiego, è una roba veramente difficile, però è vero, anche se di pochissimo, ma bada va benissimo anche l’inverso, non fissarti su di un’inezia, l’importante è che i soggetti siano belli e ben assortiti.” Caio: “Mi rimandi alla letteratura fondamentale, come dici tu...” Tizio: “Si, certe cose vanno veramente studiate e ben recepite, tanto adesso faresti fatica a capire e ci vorrebbe troppo tempo.” Caio: “Va bene ma una cosa puoi dirmela, ho capito che il mosaico non proviene dal cardinalino, ma il maschio del cardinalino non è intenso?” Tizio: “Noooo, te l’ho già spiegato, somiglia ad un intenso perché intensamente colorato, ma la struttura di penne ecc. è normale, non diversa da quella della femmina! Per giunta addensa la brinatura nella zona ventrale; hai mai visto un intenso con il ventre bianco?” Caio: “Si ho capito. In effetti neanche l’intenso più brutto del mondo potrebbe avere il ventre bianco.” Tizio: “Bene, vedo che recepisci, ma adesso mi hai incuriosito, ne hai sentite altre di tesi discutibili?” Caio: “Si ma una è talmente grossa che l’ho capita o quasi pure io; si dice che ad accoppiare con i portatori c’è molto scarto e che è meglio accoppiare in purezza, e lo fanno in tantissimi. Però io ho anche fatto bene in mostra con dei portatori.” Tizio: “Certo, è una vecchia storia, chi considera i portatori come una zavorra, preferisce avere tutti puri accoppiando in purezza. Il fatto però è che con certe mutazioni si può accoppiare in purezza, con altre non conviene o proprio non si può.” Caio: “Stai pensando all’opale?” Tizio: “Certo, specialmente al nero opale, ma guarda bene, il vero nero opale, mica altre mutazioni simili o i micidiali ingannevoli intermedi. Se si accoppiasse opale x opale nei neri, avremmo non solo perdita di tipicità e segnatamente di azzurro, ma danni rilevanti al piumaggio. L’accoppiamento con portatori, in questo caso favorisce la tipicità e mantiene il piumaggio più composto.”

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Caio: ”Su questo tema me ne hanno raccontate delle belle: sai Sempronio, avvicinato da uno dei grandi intenditori, ricevette dei complimenti per dei bellissimi agata opale con i quali aveva vinto di tutto e gli chiese come avesse fatto, visto che allevava da poco tempo. Sempronio gli rispose che usava i portatori, con grande stupore dell’espertissimo che sentenziò si facesse troppo scarto e che lui evitava, indi girò sui tacchi senza dire più nulla degli ottimi risultati di cui poco prima si complimentava!” Tizio: “È vero, nell’agata opale l’uso di portatori non è perentorio come nei neri, ma con ottimi portatori si ha qualcosa di meglio. Guarda però che ho detto ottimi portatori, quando i portatori sono scarsi non si va da nessuna parte.” Caio: ”Hai ragione Maestro, ma tanti dicono ad esempio che se un soggetto non è un gran ché può andar bene per fare dei portatori.” Tizio: “Certo, però c’è un aspetto da considerare: quando gli standard sono corretti e ben seguiti, possono essere ottimi sia i puri che i portatori, ma se lo standard è sbagliato, o se pur esatto è male applicato, si possono verificare cose strane. Rimanendo nell’opale si usano spesso agata classico a disegno duro per avere opale agata a disegno pure duro, ma azzurro, che all’estero piacciono e molti li accettano anche in Italia. Nell’isabella opale poi è stato modificato male lo standard prevedendo il disegnino, che non dovrebbe esserci, poiché indica scarsa diluizione, figuriamoci se si possono avere portatori buoni!” Caio: ”C’è anche da dire che alcuni non hanno ancora capito i meccanismi genetici più semplici. Ho sentito allevatori anche anziani sbagliare in modo sconcertante. Io ci ho messo un po’ ma il meccanismo dei caratteri legati al sesso l’ho capito, eppure ho sentito uno dire che accoppiando un agata portatore di isabella con una femmina isabella nascono solo femmine isabella, mentre sono la metà, e niente maschi, che invece sono pure la metà! Quando gli ho detto questo, si è trincerato dietro i suoi anni (poco utili) affermando che è così... anche altri hanno detto cose del genere e non sentono ragioni, per loro solo femmine isabella e basta, i maschi non si sa come siano usciti, cosa ne dici?” Tizio. “C’è poco da dire, la cultura è merce rara, qualcuno ha sentito parlare del meccanismo secondo il quale il maschio isabella produce solo femmine isabella ed ha generalizzato a tutto campo anche fuori luogo. Ti aggiungo che l’ostilità verso gli accoppiamenti misti dipende anche dal fatto che molti non sanno risolvere i quesiti sugli accoppiamenti, neppure i più elementari. Qui però c’è l’aspetto che chi sa le cose parte avvantaggiato, quindi non lagnarti troppo dell’ignoranza altrui.” Caio: “Hai ragione e se poi penso alla fatica che ti ho fatto fare e a tutti gli schizzi che mi hai disegnato, per spiegarmi le cose, sarà meglio che sia più comprensivo.” Tizio: “Ora basta chiacchiere, vieni a vedere questo soggetto, dimmi qual è il maggior pregio ed il maggior difetto?” Caio: ”Già usi un vecchio metodo, vediamo un po’: il maggior pregio è il tipo, guarda che rigoni ha questo nero, il maggior difetto è il ricciolo attorno al collo difficilissimo da togliere, dico bene?” Tizio: “Sei stato precipitoso e ti sei fatto abbagliare da una evidenza positiva. È vero che ha i cosiddetti rigoni, ma non hai notato la carenza di fianchi; non può essere ottimo nel tipo con fianchi minimi, inoltre anche la testa come striature non è il massimo. Il pregio maggiore è la varietà, un giallo limone ottimo, che unito alle melanine dà l’effetto bottiglia. La varietà è importantissima, quasi come il tipo, purtroppo sottovalutata. Per il difetto hai detto giusto.” Caio: “Promosso a metà o bocciato a metà, secondo se uno è ottimista o pessimista.” Tizio: “Tu lo terresti da razza?” Caio: “Direi di si accoppiandolo in modo compensativo.” Tizio: “Hai dato una risposta piuttosto diplomatica; certo, la compensazione è sempre necessaria e si devono accoppiare soggetti che non abbiano lo stesso difetto, ma che magari eccellano dove l’altro è difettoso, però, anche se non ti boccio del tutto, avrei preferito che mi dicessi di no. Il ricciolo è un difetto grave, molto grave e difficile da togliere, come hai precisato; direi meglio escludere chi ne è affetto, per di più anche i fianchi carenti sono difetto grave, più correggibile ma grave.” Caio: “Anche qui bocciato a metà o forse per tre quarti, comunque mi sono salvato almeno in parte con la compensazione, che mi hai pesantemente inculcato.” Tizio: “Va bene, ma ora parliamo d’altro, come va con la tua ragazza?”. E così la nostra chiacchierata immaginaria finisce, chissà se qualcuno si è riconosciuto… GIOVANNI CANALI

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S pazio Club Il Gibber Italicus negli anni olgo l’occasione con questo mio modesto scritto di rendere onore al Principe dei canarini, il Gibber Italicus, a nome di tutti coloro che ancora oggi, con tanti sacrifici, portano avanti questa sofisticata razza. Non mi soffermo su metodi di allevamento, perché coloro che li allevano oggi hanno grande competenza e lunga esperienza. L’origine del Gibber la potremmo fare risalire intorno agli anni 20/30 dello secolo scorso. Molti allevatori Italiani importavano Arricciati del Sud e Bossu Arricciati dalla Francia e dalla Spagna. Due di questi allevatori molto noti in quei tempi furono i Napoletani Cav. Guglielmo Cerlino e il monaco Padre Solimene. Quindi, senza ombra di dubbio, il Gibber deriva dall’Arriciato del Sud e da altri canarini arricciati di piccola taglia. Nel dopo guerra, l’Italia contava da Nord a Sud molti allevatori famosi di questo Bossu, come lo chiamavano in quel periodo. Però non tutti ammiravano tale canarino, anzi alcuni lo criticavano. Il merito del riconoscimento di questa nuova razza, la prima riconosciuta in Italia, si deve alla Signora Maria Giamminola di Como che, con pazienti e intelligenti incroci, poté trarre dal vecchio Bossu una taglia più piccola e aggraziata. Per la prima volta li espose alla 3a Internazionale di Reggio Emilia, nel Novembre del 1950. I giudici Internazionali elogiarono l’eleganza di questo Bossu Arricciato Italiano. Incoraggiata e confortata dal parere favorevole del Presidente della S.O.R. Sig. Cesare Bossi e dal Sig. Messori, li espose all’Internazionale di Bruxelles. Era il febbraio del 1951 e, in quell’occasione, fu riconosciuta come razza Italiana. Lei e tanti altri allevatori famosi hanno contribuito alla sua riuscita; fra i più noti, i napoletani Avv. Cerlino, il Sig. Casilli e il Magg. Gargano di Roma. Sul lago di Como questa razza ha avuto la sua affermazione, ma ricordiamo che questo canarino è nato a Napoli. Da allora, tante sono state le modifiche dello Standard iniziale sino ad arrivare ai nostri giorni. Voglio ricordare un altro grande cultore di questo canarino, il Dott. Giacomo Giampa di Castellamare di Stabia. Egli, con la sua grande passione, negli anni settanta – e per tanti anni - continuò l’opera dei suoi predecessori, migliorandola di molto. Morì di crepacuore, dopo pochi mesi da quando fu rapinato barbaramente dei suoi gioielli. Oggi i veri appassionati con la “A“ maiuscola si trovano nel Napoletano, Marche, Puglia, Sicilia, in particolare nel Palermitano. Però, se permettete, un nome lo voglio fare: il Dott. Giovanni Guido, allevatore di fama mondiale, mio maestro di vita, che allevò ininterrottamente fino alla sua morte, sopraggiunta il 15/10/2018 alla veneranda età di 95 anni. Con grande affetto, gli voglio rendere la mia riconoscenza. Termino sperando che questa mia breve sintesi sia gradita a tutti quei grandi appassionati di questa meravigliosa razza, che con tanti sacrifici continuano ad allevare, tenendo alto il nome del Gibber Italicus a livello mondiale. PIETRO ALAIMO Presidente del Club Arricciato del Sud e Gibber Italicus

Club di specializzazione

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ALIMENTAZIONE

La Quinoa “simil germinata” testo e foto di GERARDO CHERTA, traduzione DIEGO CROVACE

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i presento, mi chiamo Gerardo Cherta. Chi mi conosce mi chiama Jerry. Sono uno dei veterani dalla canaricoltura di colore in America ed uno dei primi giudici internazionali di colore. Ho molti amici allevatori in tutto il mondo e, in particolare, in Italia. In occasione della venuta a Miami di Diego Crovace, l’ho

Semi di Quinoa secchi

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invitato a visitare il mio nuovo allevamento. Parlando del più e del meno, ho mostrato a Diego ciò che io somministro ai miei canarini durante il periodo della riproduzione. Ciò che ha colpito di più il mio amico italiano è stato l’uso che io faccio della Quinoa, un seme che ha tantissime proprietà e che io

Quinoa simil-germinata

preparo in modo del tutto originale, in maniera tale da avere la consistenza dei semi germinati. Ho quindi raccolto l’invito di Diego a scrivere un articolo su questo argomento ed io ben volentieri mi sono prestato a fare ciò a beneficio di tutti gli amici italiani. Ma andiamo per gradi ed esaminiamo principalmente le ca-


ratteristiche della Quinoa. È una pianta originaria del Sud America che genera semi che spesso vengono accomunati ai cereali. Non si tratta, in realtà, di un cereale, ma di una graminacea appartenente alla stessa famiglia degli spinaci e dell’amaranto. Le sue principali proprietà sono un alto contenuto proteico e la totale assenza di glutine. Di seguito, tralasciando le componenti meno significative, riporto il contenuto analitico medio di questo prezioso seme per 100 g: - carboidrati 64.16 g; - acqua 13.28 g; - proteine 14.12 g; - lipidi 5.61 g; - acidi grassi polinsaturi 3.29 g; - acidi grassi monoinsaturi 1.61 g; - acidi grassi saturi 0.71 g; - amido 64.16 g; - fibra alimentare 7.0 g; - sodio 5.00 mg; - potassio 563.0 mg; - ferro 4.57 mg; - calcio 47.00 mg; - fosforo 457.00 mg; - tiamina 0.36 mg; - riboflavina 0.32 mg; - niacina 1.52 mg; - vitamina A 1.00 mg; - vitamina E 2.44 mg; - lisina 0,766 g; - metionina 0,309 g; - arginina 1,091 g; - cistina 0,203 g. Come potete vedere, oltre all’importante componente proteica, ci sono tante altre proprietà nutrizionali utili per la crescita dei piccoli canarini, come gli aminoacidi lisina, metionina, cistina e la vitamina E. Mi vorrei soffermare su questi elementi, che reputo fondamentali per la corretta crescita dei piccoli canarini, il loro impianto osseo e la formazione delle penne. Per comprendere l’importanza di questo alimento per le popolazioni dell’America latina, gli Inca chiamano la Quinoa chisiya mama, che tradotto nella loro lingua vuol dire “madre di tutti i semi”, in quanto per essi costituiva una fonte nutrizionale primaria.

Contenitore per cottura di Quinoa al micro-onde

Confezione commerciale di Quinoa

Questo seme ha un costo di circa 3 $ a libra (poco meno di mezzo chilo). Vi posso però assicurare che la sua resa in allevamento è molto elevata e costituisce un alimento molto appetito dai canarini. Veniamo ora alla preparazione della Quinoa. Io la faccio cuocere in un modo molto singolare e rapido, che non comporta alcun rischio di muffe o altro. Utilizzo per questo un forno a micro onde al cui interno ripongo una ciotola con della Quinoa ed acqua. Utilizzo una modalità di cottura media per un tempo di circa 8 minuti, ma questo tempo può variare in base al tipo di forno utilizzato. Al termine, ottengo dei semi come se fossero germinati, già pronti per essere somministrati ai canarini. Asciugo questi semi con della farina per pulcini e del pastone e lo somministro ai riproduttori che in breve tempo lo mangeranno e riempiranno i gozzi dei piccoli nei nidi. Più in particolare, prima di tutto sciacquo abbondantemente sotto l’acqua la dose giornaliera di semi di Quinoa. Dopo ripongo il tutto in un apposito contenitore in plastica per forno a micro onde e aggiungo una quantità di acqua quasi pari al doppio della quantità di semi. Il procedimento deve essere calibrato in funzione del forno a micro onde che si utilizza, per cui dovranno essere effettuate delle prove per ottenere un seme non molto intriso di acqua e non spappolato dalla cottura. In sostanza, il seme deve avere la stessa consistenza di un seme germinato, per cui tempi e temperatura di cottura vanno testati fino a raggiugere il livello ottimale di preparazione. Vi posso garantire che i risultati saranno sicuramente apprezzati da coloro che adotteranno questo tipo di alimento. Approfitto per augurare a tutti gli amici italiani tempi rapidi di ripresa degli aspetti sanitari ed economici che in questo momento interessano e preoccupano tutto il mondo.

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Perla o non Perla? di G IULIANO MONTEVERDE

Lettere in Redazione

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ono un iscritto ed un allevatore di canarini di Colore. Piacevolmente colpito dall’articolo comparso su ITALIA ORNITOLOGICA – n. 3, 2020, intitolato “MUTAZIONE PERLA: facciamo il punto della situazione”, mi sono accorto che tra i soggetti da me prodotti nella stagione cove dell’anno 2019 ve n’è uno che assomiglia molto ai canarini rappresentati nelle fotografie allegate all’articolo stesso. In breve: quando nel maggio 2019 vidi per la prima volta in un nido del mio allevamento questo canarino “diverso” dagli altri, non lo osservai subito con la dovuta attenzione poiché in quei momenti, dedicati alla esclusiva ispezione della famigliola, ero impegnato ad evidenziare situazioni e comportamenti che accertassero che i quattro pulli, nati da poco, fossero vivi, vitali e sufficientemente alimentati. Trascorsi i giorni e trasformato che fu il piumino da nido nelle prime penne e piume, il soggetto “diverso” aveva assunto un colore grigio cenere con addensamenti di eumelanina nera alle estremità delle penne cosiddette forti. Questo soggetto è nato in un nido di canarini Neri omozigoti e, proseguendo nella crescita, si manifestò di sesso femminile. Continuando a raccontare con estrema sintesi i numerosi fatti succedutisi, aggiungo che per incuriosire gli amici allevatori affinché venissero a trovarmi per condividere l’evento o per escluderlo come tale - il mio allevamento è situato molto in periferia – promisi loro una sorpresa, dicendo soltanto che avrei mostrato un nuovo canarino. Non ebbi un grande successo. Da quei pochi che accettarono l’invito, il canarino “diverso” che mostrai con un po’ di entusiasmo poiché ero convinto di stupirli, almeno un poco, fu giudicato da tutti una femmina Bruna, bianco dominante. I più esperti, a loro dire, deducevano tale denominazione dal fatto che da genitori Neri la prole diversa più probabile da ottenere fosse quella Bruna e non altra. Quasi tutti giustificarono tale giudizio ricordando che anche in natura, con il fenomeno dell’isabellismo, le cose andarono così, per cui... Passò del tempo, trascorsero alcuni mesi quando, al momento di compilare la scheda di ingabbio per partecipare al Campionato Italiano svoltosi nel dicembre 2019, altri esperti che interpellai per non commettere errori nel compilare la scheda stessa mi consigliarono la dicitura Bruna bianco dominante. Aggiunsero: “Sarà il Giudice al momento del giudizio a mettere le cose a posto”. La femmina fu giudicata Bruna ed ottenne un punteggio bassissimo: ho conservato la scheda. Fidandomi di quanto accaduto, all’inizio della stagione cove dell’anno in corso, per non allontanarmi dal tipo

Bruno, assegnai a questa femmina Bruna un maschio Bruno. Arrivai a questa decisione in totale autonomia perché non ero nelle condizioni di riflettere più a lungo; oltre a ciò, si aggiunse l’obbligo dell’isolamento forzato per evitare contagi provocati dal virus COVID19. Per sostenere tale decisione mi ripetei più volte: se la femmina fu giudicata Bruna, accoppiata con maschio Bruno la prole avrebbe dovuto essere tutta Bruna. L’accoppiamento ideale sarebbe stato con il proprio padre. Tuttavia non ero più nelle condizioni di farlo perché avevo ceduto il padre, per il motivo che lo ritenni da scartare in quanto portatore di una caratteristica non giudicata di pregio. Alla prima covata la prole ottenuta non fu Bruna, ma tutti e quattro i piccoli di questa coppia sono risultati Neri. Non li vedo Neri di pregio, ma da un accoppiamento, sbagliato in partenza, non avrei potuto pretendere di più. Tuttavia mi soddisfa molto il fatto che questa giovane mamma si stia dimostrando un’ottima allevatrice e stia alimentando con molta bravura i suoi quattro rampolli coadiuvata, in questo, dal maschio. Quanto prima le dovrò assegnare un altro partner per provare a mantenere in divenire quella che per me, al momento, è e rimane una “diversità” del fenotipo dei miei canarini Neri apigmentati. Tornando all’articolo su I.O., invidio assai l’Allevatore straniero e successivamente l’Allevatore italiano – entrambi citati - che hanno ottenuto subito delle informazioni giuste e mirate per portare avanti quella che per me è e rimane una passione amatoriale. Più volte in passato ho avuto la sensazione che gli allevatori situati in periferia rimangano a volte dimenticati e abbiano scarse possibilità di mostrare ciò che riescono a produrre. Per terminare questo scritto, che invio al solo scopo informativo, desidero aggiungere che nella stagione cove del corrente anno 2020, tra i due piccoli di una coppia di Neri apigmentati ho nuovamente individuato un altro soggetto “diverso” simile alla canarina che l’anno scorso fu giudicata Bruna. Esaminati anche i registri cove, risulta che i genitori del nato nel 2020 ed i genitori della nuova “Bruna” siano parenti. Osservando con attenzione questi due nati nel 2020, la “diversità” tra i due fratelli di nido è molto evidente. Il “diverso” è di colore cenere diffuso, senza zone più chiare tali da farlo rassomigliare ad un canarino pezzato, mentre il fratello è Nero con il disegno completo tipico del nero classico. Non sono al momento nelle condizioni di aggiungere altro; sono in attesa di altri piccoli per osservare se questa “diversità” continuerà a manifestarsi oppure se svanirà.


Attività F.O.I. Sintesi verbale del consiglio direttivo federale del 26 aprile 2020 (La versione integrale è pubblicata sul sito www.foi.it/verbali) - Indizione Assemblea Generale delle Associazioni, data e località di svolgimento Il CDF, preso atto del provvedimento del Presidente di annullamento delle procedure assembleari a causa dell’emergenza epidemiologica pubblicato sul sito istituzionale in data 11/03/2020 (Prot. n. 92), indice l’Assemblea Generale delle Associazioni per il giorno 06/09/2020 e l’Assemblea Nazionale Giudici per il giorno 05/09/2020. La località nella quale saranno tenute entrambe le Assemblee sarà resa nota con i rispettivi avvisi di convocazione. - Stagione mostre 2020, possibili restrizioni coronavirus, ipotesi e proposte Il CDF afferma la propria vicinanza alle Associazioni, ai Club ed ai Comitati organizzatori delle mostre a calendario nella prossima stagione che, se confermate da questi ultimi, saranno regolarmente tenute nel rispettoso ossequio delle norme vigenti in materia sanitaria in ogni singola Regione. Qualora dovesse risultare necessario saranno favorite attività di convogliamento sia per l’ingabbio che per lo sgabbio, al fine di consentire la partecipazione alle mostre da parte degli allevatori interessati. Sono in fase di studio modalità per consentire agli allevatori lo scambio e/o la cessione dei soggetti nati nei loro allevamenti. - Individuazione possibili attività alternative alle mostre Nella denegata ipotesi in cui, a causa dell’emanazione di provvedimenti governativi inibitori della organizzazione delle mostre ornitologiche, non fosse possibile in alcun modo realizzarle, il CDF di concerto con i Presidenti di Raggruppamento individuerà possibili attività alternative consistenti in giudizi tecnico-specialistici mediante dirette facebook, in convegni ed approfondimenti in ogni campo dello scibile ornitologico ed a seconda delle esigenze manifestate dagli allevatori ed in videoconferenze su piattaforme dedicate con partecipazione riservata alle Associazioni ed ai Raggruppamenti in ordine alla corretta e consapevole tenuta giuridica, amministrativa e contabile degli stessi. - Campionato Italiano 2020, rinuncia da parte del comitato organizzatore di Montichiari (BS), possibili alternative Il Presidente comunica di aver ricevuto in data 22/04/2020 una mail a mezzo PEC dal Presidente del Comitato Organizzatore del Campionato Italiano Montichiari (BS) 2020, Ing. Giuseppe Garagiola, con la quale veniva comunicata la rinuncia ad organizzare l’evento a seguito della imprevedibile ed inaspettata emergenza epidemiologica insorta soprattutto in Lombardia. Nel medesimo messaggio si riaffermava altresì la volontà del Comitato di riportare in Lombardia una manifestazione di tale importanza che da molti anni manca in quel territorio e veniva avanzata richiesta di assegnazione del Campionato Italiano 2021. Il CDF, nel prendere atto della rinuncia di Montichiari, valuta le altre due richieste pervenute nei termini ovvero quella di Roma e quella di Cesena. Con riferimento alla richiesta di Roma il Consigliere Iannuccilli informa che sono stati assunti contatti con la direzione dell’Ente Fiera capitolino il cui Direttore ha riferito della indisponibilità dei locali per il periodo di interesse (seconda e terza settimana di dicembre)

in quanto già impegnati per altre manifestazioni. Per quanto attiene alla richiesta di Cesena il Consigliere Crovace informa di aver avuto un intercorso telefonico con il Presidente dell’A.O. Cesenate il quale gli ha confermato la volontà della sua Associazione a rendersi assegnataria dell’organizzazione del Campionato Italiano 2020, nel contempo riferendo di aver ottenuto da disponibilità dei locali dell’Ente Fiera di Cesena con chiusura al 13 dicembre 2020. Sulla scorta delle evidenze di cui innanzi, il CDF delibera quanto segue: - assegna l’organizzazione del Campionato Italiano 2020 all’A.O. Cesenate; la manifestazione si terrà nell’Ente Fiera di Cesena con data di chiusura al 13 dicembre 2020; l’Associazione assegnataria renderà pubblico in tempi brevi il programma completo della manifestazione; - l’organizzazione del Campionato Italiano 2021 viene sin d’ora assegnata al Comitato che avrebbe organizzato la mostra a Montichiari (BS) nel prossimo mese di dicembre; qualora l’Italia dovesse essere chiamata dalla COM ad organizzare il Campionato Mondiale 2022 (gennaio 2022) e non potrebbe farsi luogo alla tenuta del Campionato Italiano 2021, al Comitato che avrebbe organizzato la mostra a Montichiari (BS) nel prossimo mese di dicembre viene sin d’ora assegnato il Campionato Italiano 2022. - Realizzazione nuova rubrica fotografica di Italia Ornitologica Il CDF delibera la realizzazione della nuova rubrica fotografica di Italia Ornitologica, denominata “Photo Show”, finalizzata a pubblicare sulla rivista federale le migliori fotografie di uccelli da gabbia e da voliera allevati dai soci FOI. Le fotografie inviate in redazione verranno scelte da un comitato interno; all’autore della foto mensilmente pubblicata verrà offerto in omaggio un libro edito dalla FOI, in base alla preferenza e alla disponibilità. Tutte le fotografie pervenute, anche quelle non pubblicate, rimarranno a disposizione della FOI a titolo gratuito per fini promozionali e divulgativi. Questa iniziativa mira a gratificare gli allevatori FOI autori delle fotografie, con l’evidenziazione del loro nome e l’indicazione dei soggetti allevati, ampliando al contempo l’archivio fotografico della Federazione, utilizzabile per scopi istituzionali. - Varie ed eventuali In relazione alle proposte formulate dall’OdG, contenute nel verbale dello stesso Organo del 15 febbraio 2020, il CDF delibera quanto segue: 1. Modifica ed integrazione art. 35 Regolamento ODG Ratifica le modifiche e le integrazioni dell’art. 35 dell’Ordine dei Giudice che, pertanto, nella nuova formulazione, dispone: “I Giudici Effettivi FOI, ivi compresi quelli OMJ, invitati a giudicare nelle giurie fuori dal territorio nazionale, devono osservare la seguente procedura: - comunicare tempestivamente l’invito alla Presidenza ODG FOI; - attendere il nulla-osta della Presidenza ODG FOI; i giudici OMJ devono richiedere, tramite apposito modulo all’uopo predisposto, alla Segreteria OMJ, nulla osta di partecipazione nella Giuria in cui sono stati invitati; Solo alla ricezione del nulla osta il giudice potrà dare conferma al Comitato Organizzatore che ha formulato l’invito, della propria partecipazione in qualità di componente della Giuria”

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Attività F.O.I. Delibere CCTTNN • CTN COLORE Si valuta positivamente la richiesta di predisporre spillette con il logo della CTN di appartenenza avanzata dalla CTN colore. Il CdF valuterà, unitamente alle CCTTNN, gli elementi da riportare sulle spillette. In relazione alla proposta di modifiche da apportare al software giudizio – riproposizione inserimento sistema di alert -, si delibera di effettuare la modifica del software in rassegna, partendo dal punteggio massimo assegnabile e consentendo il decremento dello stesso. Non si accetta l’indicazione di ulteriore alert alla voce “piumaggio”, nelle modalità proposte dalla CTN perché si andrebbe ad appesantire ulteriormente il sistema di determinazione del punteggio, nell’assegnazione del quale ogni giudice deve porre la massima attenzione. Si ratifica l’obbligo di impiego di posatoi bianchi (e puliti), inserendolo quale requisito di conformità delle gabbie, oltre che per uniformità, anche al fine di consentire ai giudici di rilevare con maggior facilità il difetto delle unghie melanizzate nei canarini della serie Agata. • CTN FPL LISCI Si ratifica la richiesta di modifica del diametro degli anellini per la razza Gloster Fancy da 2,9 mm a 3,1 mm (anello “X”) già a partire dalla prossima stagione mostre. Si ratifica la nuova scala valori dello standard del canarino Llarguet Spagnolo dove viene invertita nelle varie voci caratteristiche, Ali e Coda – Testa/Collo - Piumaggio/Colore – Zampe, tutti le voci con 10 punti. La suddetta richiesta entrerà in vigore a partire dalla stagione mostre anno 2020. • CTN E.F.I. Si ratifica la variazione del diametro dell’anello per le seguenti specie: 1) Botton d’oro (Sicalis flaveola) tutte le 5 sottospecie escluso la pelzelni (avente taglia decisamente inferiore), dall’attuale diametro tipo Y (diametro interno 2,7 mm) passa al Diametro tipo B (diametro interno 2,9 mm); 2) Donacola pettocastano (Lonchura castaneothorax), dall’attuale diametro tipo A (diametro interno 2,4 mm) passa al Diametro tipo Y (diametro interno 2,7 mm). Per quanto attiene richiesta di esposizione a concorso del Cardellino Testa Bianca nelle combinazioni con la mutazione Pastello e con la mutazione Opale, oltre alla ulteriore sovrapposizione di mutazioni del Lipocromo (Cardellino Testa Bianca Pastello Giallo, oppure Cardellino Testa Bianca Opale Giallo), si richiede alla CTN di predisporre una relazione, anche corredata da fotografie, dalla quale si evinca la netta distinzione fenotipica delle nuove categorie proposte e dalla quale risulti l’impossibilità di confusione con altre già riconosciute. Si ratifica la delibera contenente indicazioni circa la colorazione degli ibridi come segue: Si conferma la regola esistente che recita: Accoppiando 2 soggetti a fattore rosso, la colorazione artificiale (rossa) deve essere applicata agli ibridi generati. Si conferma la regola esistente che recita: Accoppiando 2 soggetti a fattore giallo, la colorazione artificiale (rossa) non deve essere applicata agli ibridi generati. SI MODIFICA la regola esistente che riguarda l’accoppiamento fra 2 soggetti

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con differente lipocromo (giallo x rosso). In questo caso la colorazione artificiale (rossa) agli ibridi generati, può essere applicata o meno (a discrezione dell’allevatore). Si conferma la regola esistente che riguarda i due fringillidi Cardellino e Verzellino fronte rossa che sul piumaggio hanno sia il lipocromo rosso, sia quello giallo. In pratica, per gli ibridi generati con il Cardellino ed il Verzellino Fronterossa, la colorazione artificiale rossa va applicata soltanto se scaturiscono da accoppiamenti con soggetti a fattore rosso (Cardinalino, Carpodaco Messicano, Ciuffolotto, Organetto, Crociere, ecc.) oppure se scaturiscono da accoppiamenti con soggetti senza lipocromo manifesto (Cantore d’Africa, Alario, ecc.). Mentre gli ibridi generati da accoppiamenti con Specie a fattore giallo (Verdone, Venturone, Lucherino testanera, ecc.) non vanno colorati. Così come accoppiando Cardellino x Verzellino fronterossa, l’ibrido che ne scaturisce non va colorato artificialmente. Si conferma la regola esistente che riguarda l’ibrido generato fra il Cardellino e la canarina bianca o a fattore giallo, per cui non è accettata alcuna colorazione rossa. Mentre per l’ibrido generato fra il Cardellino e le Canarine a fattore rosso si può accettare una moderata colorazione che interessi in particolare la maschera e solo lievemente lo specchio alare. A partire dalla stagione mostre 2020, al fine di indirizzare correttamente la selezione del Canarino selvatico ed in netta divergenza con gli indirizzi selettivi del canarino di colore, si delibera di non ammettere a concorso: - Canarini selvatici dal fenotipo mutato - Qualunque Ibrido generato con il parentale Canarino selvatico A partire dalla stagione mostre 2020 delibera di rimuovere l’aggettivo ANCESTRALE attualmente presente nella descrizione delle categorie a concorso (G195-G196-G197-G198) per le Mostre che riguardano il Campionato Italiano e Regionale e di effettuare tale “bonifica” in tutte le descrizioni fra le categorie a concorso esistenti, sia per le Mostre Nazionali che per quelle che riguardano il Campionato Italiano e Regionale. • CTN O&AP - Richiesta modifica Regolamento corso Allievi-Giudici O&aP Viene respinta la richiesta di portare la durata del corso da tre (fino) a quattro anni in quanto, di fatto, già adottabile; - Richiesta pubblicazione nuovi standard descrittivi Si approva lo standard dei Neophema e realizzato nuovi standard descrittivi per le mutazioni Opalino ed Euwing dei fischeri (integrazione). - Richiesta modifica diametro anellino per ondulato di colore - Modifica delle altezze degli attuali anelli dei seguenti diametri Pur ritenendo la richiesta in rassegna fondata su validi motivi, sussistono, al momento, impedimenti di carattere tecnico-economico che impediscono alla ditta fornitrice di assecondare, nell’immediato, sia la realizzazione di un nuovo diametro e sia la modifica delle altezze. Questi aspetti, in ogni caso, saranno presi in esame per il prossimo anno, cercando di verificare la sussistenza dei presupposti per la loro realizzazione molto prima dell’inizio della prossima campagna anelli. - Il CDF ratifica la proposta di conferimento della benemerenza a Guerino Peron, Arcangelo Balzano e Mario Pinelli. - Il CDF ratifica la proposta di conferimento della carica di giudice onorario a Silvio Accornero, Lino Crepaldi, Giuseppe Di Nardo, Luciano Griggio e Angelo Gussago.


Calendario Mostre 2020 MOSTRA

ASS.ORGANIZZATRICI

RR

LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

CAMPIONATO ITALIANO CAMPIONATO ITALIANO DI ORNITOLOGIA 2020

ASS.ORN.CESENATE

8

CESENA

FIERE CESENA - VIA DISMANO - 47521 CESENA (FC)

05/12/20

08/12/20

09/12/20

13/12/20 CHRISTIAN ABBONDANZA

338 9764810

MOSTRA INTERNAZIONALE 6ª MOSTRA INTERNAZIONALE CITTÀ DI SALERNO 2020 - CAMPIONATO EUROPEO ASS.ORN.SALERNITANI DEL GLOSTER • ANNULLATA •

2

SALERNO

CENTRO AGROALIMENTARE - VIA MECIO GRACCO 1 84131 SALERNO (SA)

11/10/20

14/10/20

15/10/20

18/10/20 NICOLA NASTRI

338 5763463

MOSTRA INTERNAZIONALE “IN SICILIA 2020” • ANNULLATA •

7

LETOJANNI

POLIFUNZIONALE PIAZZA CAGLI - LETOJANNI 98037 LETOJANNI (ME)

14/10/20

16/10/20

16/10/20

PUGLISI 18/10/20 ANTONINO GRANATA ROSARIO

340 7827093

10

CAORLE

PALAEXPOMAR - VIA A. MORO, 21 - 30021 CAORLE (VE)

14/10/20

15/10/20

15/10/20

6

BARI

ENTE FIERA DEL LEVANTE - LUNGOMARE STARITA 470132 BARI (BA)

18/10/20

21/10/20

22/10/20

18/10/20 MASCARIN IVAN 25/10/20 MANFREDI FRANCESCO

339 5758339 368 3412070

MOSTRA INTERNAZIONALE TREMARI

ASS.ORN.TRINACRIA ONLUS - ASS.ORNIT.BEATO BART.LONGO, ASS.ORNIC. AVELLINESI E NOLAN, ASS.ORN.CONVERSANO, ASS.ORN.CAPIT.FEDERICO II, ASS.ORN.SUD BARESI, ASS.ORN.SALENTINA, ASS.ORN.LUCANI, ASS.ORNIT.S.SEVERESE, ASS.ORN. TARANTINA, ASS.ORNIT.ARCOBALENO, ASS.ORNIT.NORD BARESE, A.P.O.B., ASS.ORN.MESSINESE, ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA LA FENICE, ASS. ORNIT. ASPROMONTE, ASS.ORNIT.DEL POLLINO, ASS.ORNIT.CATANZARESE, AS.ORN.COSENTINA ONLUS, ASS.ORNIT.BRUTIA, ASS. ORN. FATA MORGANA, ASS.ORNIT. ALTO JONIO, ASS.ORNIT.VIBONESE

7

PALERMO

FIERA DEL MEDITERRANEO - VIA ANWAR SADAT, 1390142 PALERMO (PA)

25/10/20

28/10/20

29/10/20

01/11/20 ZITO CALOGERO

320 8372286

81ª INTERNAZIONALE SOR "CITTÀ DEL TRICOLORE"

SOCIETÀ ORNITOLOGICA REGGIANA

8

REGGIO NELL'EMILIA

FIERE REGGIO - VIA FILANGERI 15 41124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

15/11/20

17/11/20

18/11/20

22/11/20 CURTI PIETRO

333 3577434

44° CAMPIONATO REGIONALE CAMPANO ASS. ORNIT. ISIDE - ASS.ORN.NAPOLETANA

2

MUGNANO DI NAPOLI

02/11/20

05/11/20

05/11/20

03/11/20

05/11/20

05/11/20

03/11/20

05/11/20

05/11/20

03/11/20

05/11/20

05/11/20

08/11/20 SEVERINO SABATO FRANCESCO 08/11/20 CUCCHIARA 08/11/20 ARGENTIERO MIMMO 08/11/20 LUCIANO BANDINELLI

329 2914374 338 9021858 338 1703440 335 7462670

GIANCARLO 08/11/20 MATTIOLI ALBERTO DE VITA

347 2242429 349 1910816 340 0772080

ASS.ORNITOL.ACESE - ASS.ORNIT.MISTERBIANCHESE

9° AVES EXPO DELLA VENEZIA ORIENTALE ASS.ORN.VENETO ORIEN. - ASS.ORN.BASSO PIAVE, - 4° INTERNAZIONALE ASS.ORN.MARCA TREVIGIANA 19ª MOSTRA ORNITOLOGICA ASS.ORN.PUGLIESI INTERNAZIONALE DEL MEDITERRANEO

CAMPIONATO REGIONALE O INTERREGIONALE

18° CAMPIONATO REGIONALE SICILIANO ASS.ORN.AGRIGENTINA

7

AGRIGENTO

38° CAMPIONATO INTERREGIONALE DI ORNITOLOGIA PUGLIA - BASILICATA

A.P.O.B. - ASS.ORN.SALENTINA, ASS.ORN.TARANTINA

6

BRINDISI

CAMPIONATO REGIONALE 2020

ASS.ORN.APUANA - GRUPPO ORN.LUCCHESE, ASS.ORNIT.PISTOIESE

5

CASTELFRANCO DI SOTTO

ENTE FIERISTICO MUGNANO DI NAPOLI VIA G. VERGA 2 - 80018 MUGNANO DI NAPOLI (NA) SPORT VILLAGGE - C/DA ESACHIMENTO 92100 AGRIGENTO (AG) SCUOLA SALVEMINI - VIALE DELLA LIBERTA' 1 72100 BRINDISI (BR) ORENTANO - VIA DELLA CHIESA 10 56022 CASTELFRANCO DI SOTTO (PI)

2° CAMPIONATO INTERREGIONALE DEL "CUORE D'ITALIA"

ASS.PONTINA ORNIC.

3

APRILIA

CENTRO FIERE APRILIA - VIA PONTINA KM 55 04011 APRILIA (LT)

04/11/20

05/11/20

05/11/20

CAMPIONATO REGIONALE AMANTEA 2020 ASS.ORNIT.NEPETINA

11

AMANTEA

04/11/20

06/11/20

06/11/20

13° CAMPIONATO INTERREGIONALE PIEMONTE LIGURIA E VALLE D'AOSTA

9

CERRO TANARO

PALESTRA SCUOLE MEDIE "G.MAMELI" VIA SALVO D'ACQUISTO N.27 - 87032 AMANTEA (CS) PALESTRA POLIFUNZIONALE - C.SO VITTORIO EMANUELE S.N. - 14030 CERRO TANARO (AT)

04/11/20

06/11/20

06/11/20

IANNI 08/11/20 ITALO PALARCHIO 08/11/20 ASINARI VITTORIO

BOCCIODROMO LA TOLA - VIA ORTI 40 10034 CHIVASSO (TO) CENTRO POLIVALENTE - VIALE DON BOSCO 73013 GALATINA (LE)

24/09/20

25/09/20

25/09/20

27/09/20 POGLIANO

30/09/20

02/10/20

02/10/20

04/10/20 SPAGNA JARI

339 5927441 338 4713080

A.P.A.C.O.

MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE MOSTRA CHIVASSESE

ASS.CHIVASSESE ORN. - ASS.LOTARIO ORN.

9

CHIVASSO

7ª MOSTRA ORNITOLOGICA SALENTINA

CLUB S.GIUSEPPE DA COPERTINO

6

GALATINA

8

ARGENTA

CENTRO SOCIALE "LA CONFINA" - VIA FASCINATA 20/A SANTA MARIA CODIFIUME - 44048 ARGENTA (FE)

30/09/20

10/01/20

01/10/20

04/10/20 STEFANO MANFERDINI

377 9761659

30/09/20

02/10/20

02/10/20

01/10/20

02/10/20

02/10/20

01/10/20

02/10/20

02/10/20

06/10/20

08/10/20

08/10/20

08/10/20

09/10/20

09/10/20

08/10/20

09/10/20

09/10/20

08/10/20

09/10/20

09/10/20

08/10/20

09/10/20

09/10/20

04/10/20 DOMENICO MANNINO 04/10/20 ALESSANDRO BALLI BONA 04/10/20 PAOLO 11/10/20 VICCHITTO ROSARIO 11/10/20 BISSOLO GIANNI 11/10/20 CANEPA IVO GIAMPIERI 11/10/20 GRAZIANO 11/10/20 ABRESCIA MICHELE

389 5620910 39394353 33 335 6650786 336 884428 339 4636504 339 5055453 335 8367096 348 0161728

08/10/20

09/10/20

09/10/20

11/10/20 FAGGIANO FRANCESCO

320 5748444

09/10/20

10/10/20

10/10/20

14/10/20

16/10/20

16/10/20

11/10/20 SIMONETTA LUIGI 18/10/20 ANTONINO LORENZATO

39330277 63 327 9857201

60ª MOSTRA ORNITOLOGICA FERRARESE12ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE SOCIETA' ORNITOLOGICA FERRARESE DELL'EMILIA ORIENTALE XXXII MOSTRA ORNITOLOGICA PATERNESE & XVI INSECTIVORAE 8ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE "VOLANDO" • ANNULLATA • 40ª CONCORSO ORNITOLOGICO AOC IVREA • ANNULLATA • ASS. ORN. MEGARA IBLEA MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI AUGUSTA 14ª MOSTRA ORNITOLOGICA "IL QUADRILATERO"

ASS.ORN.PATERNESE

7

PATERNO'

ASS.PRATESE ORN.

5

QUARRATA

ASS.ORNIT.CANAVESANA

9

LESSOLO

ASS.ORNIT.MEGARA IBLEA

7

AUGUSTA

ASS.ORNIT.LEGNAGHESE - ASS.ORN.MANTOVANA

10

CEREA

MOSTRA ORNITOLOGICA BIELLESE

ASS.SPORTIVAORNIT.BIELLESE

9

MONGRANDO

51ª MOSTRA ANCONETANA E DELLA PROVINCIA

ASS.ORN.ANCONETANA - ASS.ORN.RECANATESE

12

CASTELFIDARDO

44ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE ASS.ORN.PORDENONESE

13

CORDENONS

LOCALI EX MATTATOIO - VIA FONTE MAIMONIDE 95037 PATERNO' (CT) POLO TECNOLOGICO - PIAZZA AGENORE FABBRI 51039 QUARRATA (PT) PALESTRA PLURIUSO - VIA MARIO FRANZA N° 55 10011 LESSOLO (TO) PARROCCHIA SAN GIUSEPPE INNOGRAFO BARONE ZUPPELLO - 96011 AUGUSTA (SR) AREA EXP " LA FABBRICA " - VIA OBERDAN 37053 CEREA (VR) POLIVALENTE BOCCIODROMO - VIA GIOVANNI ENRICO N° 3 -CERESANE CURANOVA - 13888 MONGRANDO (BI) FRANCESCO BAFFETTI CASHMERE - STATALE 16 ADRIATICA KM. 314 - 60022 CASTELFIDARDO (AN) ORATORIO S.PIETRO - VIA LOZZETTA 45 - 33084 CORDENONS (PN)

MOSTRA ORNITOLOGICA SAN CESARIO DI LECCE

ASS.ORN.SALENTINA

6

SAN CESARIO DI LECCE

MUSEO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE EX DISTILLERIE DE GIORGI - VIA FERROVIA 73016 SAN CESARIO DI LECCE (LE)

MOSTRA ORNITOLOGICA APON

A.P.O.N.

9

NOVARA

7ª MOSTRA ORNITOLOGICA DELLE ALPI OCCIDENTALI

ASS.ORNIT.CUNEESE - ASS.ORNIT.COLLEGNESE, ASS.ORNIT.ASTIGIANA

9

FARIGLIANO

SALONE MARTELLI 125, PERNATE - SALONE MARTELLI 125, PERNATE - 28100 NOVARA (NO) SEDE PRO LOCO FARIGLIANO - C.SO FERRERO, 5 FARIGLIANO - 12060 FARIGLIANO (CN)

NUMERO 6/7 - 2020 59


Calendario Mostre 2020 MOSTRA

ASS.ORGANIZZATRICI

14ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA " LA FENICE "

ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE - ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN.

17ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI CASTROVILLARI

LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

14/10/20

15/10/20

15/10/20

18/10/20 SABATTINI ROBERTO

347 5209433

ASS.ORNIT.DEL POLLINO

11

CASTROVILLARI

SEDE A.N.A.S. AUTOSTAZIONE - CORSO CALABRIA SNC CASTROVILLARI - 87012 CASTROVILLARI (CS)

14/10/20

16/10/20

16/10/20

18/10/20 FRANCESCO ADDUCI

329 6278868

ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA NUOVA DREPANUM 2006

ASS.ORN.NUOVA DREPANUM 2006

7

CUSTONACI

SCUOLA DEL MARMO - CUSTONACI - 91015 CUSTONACI 14/10/20 (TP)

16/10/20

16/10/20

18/10/20 GIUFFRE' GIUSEPPE

333 3781885

ASOOCIAZIONE ORNITOLOGICA MACERATESE

ASS.ORN.MACERATESE

12

MACERATA

CENTRO FIERE VILLA POTENZA MACERATA VIA DE GASPERI - 52100 MACERATA (MC)

15/10/20

16/10/20

16/10/20

18/10/20 CECCHI MARINO

339 3135296

55ª MOSTRA ORNITOLOGICA LA ROCCA - ASS.ORN.LA ROCCA MONSELICE

10

MONSELICE

CENTRO PARROCCHIALE REDENTORE - VIA ORTI,2 35020 MONSELICE (PD)

15/10/20

16/10/20

16/10/20

MARIA 18/10/20 PIVA ALBERTA

338 9647682

ESOTICA 2020

3

LATINA

MUSEO PRIVATO PIANA DELLE ORME - VIA MIGLIARA 43/5 - 04100 LATINA (LT)

16/10/20

17/10/20

17/10/20

18/10/20 FRANCO DI CICCO

328 1889046

48ª MOSTRA CITTÀ DI SIRACUSA - A.O.S. AS.NE ORNIT.SIRACUSANA

7

SIRACUSA

ISTITUTO TECNICO FILIPPO JUVARA - VIALE SANTA PANAGIA, 131 - 96100 SIRACUSA (SR)

20/10/20

22/10/20

22/10/20

25/10/20 FRANCESCO SALERNO

329 2031724

MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE “CITTA’ DI TRABIA”

ASS. ORNITOLOGICA DEI CASTELLI ASS.MERIDIONALE ORN.

7

TRABIA

PALESTRA DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GIOVANNI XXIII - VIA PIERSANTI MATTARELLA, 91 90019 TRABIA (PA)

20/10/20

22/10/20

22/10/20

25/10/20 MANCUSO GIUSEPPE

347 1878623

MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE A.O.FRIULANA

ASS.ORNIT.FRIULANA

13

FAGAGNA

CENTRO POLIFUNZIONALE - VIA MAGGIORE 83 MADRISIO - 33034 FAGAGNA (UD)

21/10/20

22/10/20

22/10/20

25/10/20 GIOVANNI IURI

333 4305979

2ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DEL LEONE

ASS. ORNIT. BELLATOR FRUSINO

3

FROSINONE

FROSINONE - VIA VOLSCI 29 - 03100 FROSINONE (FR)

21/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 MAURIZIO CAPUANI

328 2613147

MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE "TRICOLORE"

ASS.PESCARESE ORN. ASS.ORN.AQUILANI, ASS.ORN.TERAMANA, ASS.ROMANA ORN.

1

COLONNELLA

VAL VIBRATA SHOPPING CENTER - C/DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

21/10/20

23/10/20

24/10/20

25/10/20 FILIPPO MORRONE

328 8062312

45ª MOSTRA ORNITOLOGICA C.O.V.V. CLUB ORNITOLOGICO VALSESIA VALSESSERA

C.O.V.V.

9

"LANTERNUN" - FRAZ. BORNATE, VIA ENZO SERRAVALLE SESIA SALONE FERRARI , - 13037 SERRAVALLE SESIA (VC)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 ZAMPESE GIORGIO

328 2728360

AVES EXPO 2020 EXPO MARKET NAZIONALE DI VOLATILI ORNAMENTALI DI PREGIO (58.A EDIZIONE)

ASS.ORNIT.FAENTINA - ASS.ORN.ROMAGNOLA

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 DONATI ALDO

348 2221818

43ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA TRENTINA - XI CONCORSO DEDICATO AI FRINGILLIDI ED AFFINI ANCHE MUTATI “DELLE DOLOMITI”

ASS.ORNIT.TRENTINA

10

RIVA DEL GARDA

QUARTIERE FIERISTICO - VIA BALTERA 20 - 38066 RIVA DEL GARDA (TN)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 GIRARDI GIANPIERO

339 4376229

MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI RENDE ASS.ORNIT.RENDESE

11

RENDE

PARCO ACQUATICO SANTA CHIARA - RENDE - 87036 RENDE (CS)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 EDUARDO BORRELLI

351 8311342

10ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI MONTEGROTTO TERME / 71ª MOSTRA ASS.PADOVANA ORN. ORNITOLOGICA DI PADOVA

10

MONTEGROTTO TERME

IMPIANTI SPORTIVI MONTEGROTTO TERME - VIA DEL SANTO MONTEGROTTO TERME - 35036 MONTEGROTTO 22/10/20 TERME (PD)

23/10/20

23/10/20

25/10/20 ACQUINO NALON

327 3155392

26ª MOSTRA ORNITOLOGICA "CITTÀ DI ERICE"

AS. VENERE ERICINA

7

TRAPANI

AUTOPARCO COMUNALE DI TRAPANI - VIA LIBICA 91100 TRAPANI (TP)

27/10/20

29/10/20

29/10/20

01/11/20 ODDO SALVATORE

347 5950098

MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI RONCHI DEI LEGIONARI • ANNULLATA •

ASS. ISONTINA ORNITOLOGICA

13

RONCHI DEI LEGIONARI

PALAZZATTO DELLO SPORT FILIPUT - VIA ROMA - 34077 28/10/20 RONCHI DEI LEGIONARI (GO)

29/10/20

29/10/20

01/11/20 ROBERTO TODON

331 4421925

MOSTRA ORNITOLOGICA MESSINESE

ASS.ORN.MESSINESE

7

MESSINA

PALESTRA VILLA DANTE - VILLA DANTE 98124 MESSINA (ME)

28/10/20

30/10/20

30/10/20

01/11/20 CURRO' NATALE

349 5389108

51ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTA' DI PALLARE (SV)

ASS.ORN.SABAZIA

14

PALLARE

IMPIANTI SPORTIVI PALAZZETTO DELLO SPORT LOCALITÀ DAMONTE - 17043 PALLARE (SV)

29/10/20

30/10/20

30/10/20

01/11/20 CORE GIANCARLO

333 3026304

69ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE ASS.DILET.ORN.PARMENSE PARMA 2020

8

PARMA

FIERE DI PARMA - VIALE DELLE ESPOSIZIONI 393 43126 PARMA (PR)

29/10/20

30/10/20

30/10/20

01/11/20 RANIERI MICHELE

335 7599489

51ª MOSTRA ORNITOLOGICA DELLA CASTELLANA

ASS.CASTELL.ORN.

10

CASTELFRANCO VENETO

CENTRO ATLANTIS - VIA POSTIOMA 23/A SALVAROSA DI CASTELFRANCO V. - 31033 CASTELFRANCO VENETO (TV)

29/10/20

30/10/20

30/10/20

01/11/20 CIVIERO GIANCARLO

335 8223131

VALCONCA E FRINGILLIA 2020

ASS.ADRIATICA ALLEV.

8

MORCIANO DI ROMAGNA

FIERA DI MORCIANO DI ROMAGNA - VIA XXV LUGLIO 47833 MORCIANO DI ROMAGNA (RN)

29/10/20

30/10/20

31/10/20

01/11/20 MIGANI SALVATORE

328 4931545

47ª MOSTRA ORNITOLOGICA ETNEA

ASS.ORN.ETNEA

7

CATANIA

PADIGLIONE EX MERCATO ORTOFRUTTICOLO - VIA A. VESPUCCI, 5 - 95121 CATANIA (CT)

10/11/20

12/11/20

12/11/20

15/11/20 ROSARIO VASTA

348 5311149

38ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTA' DI AVOLA

ASS.ORNIT.AVOLESE

7

AVOLA

PLESSO SCOLASTICO L. CAPUANA - VIALE LIDO N* 38 96012 AVOLA (SR)

11/11/20

13/11/20

13/11/20

PIETRO 15/11/20 DI CARMELO

348 8761894

32ª MOSTRA ORNITOLOGICA SENZA CONFINI

ASS.ORN.TRIESTINA

13

MUGGIA

MONTEDORO SHOPPING CENTER - VIA FLAVIA DI STRAMARE 119/E - 34015 MUGGIA (TS)

12/11/20

13/11/20

13/11/20

15/11/20 TIZIANO PINDOZZI

339 6115256

MOSTRA ORNITOLOGICA A.S.A.U.

A.S.A.U.-V.S.V.

10

LAIVES

KULTURHAUS LEIFERS - CENTRO CULTURALE VIA PIETRALBA ANGOLO VIA MONTESSORI 39055 LAIVES (BZ)

18/11/20

19/11/20

19/11/20

22/11/20 TREMKWALDER HEINRICH

338 6042604

63ª MOSTRA ORNITOLOGICA RAGUSANA ASS.ORNIT.RAGUSANA

7

RAGUSA

POGGIO DEL SOLE RESORT - VIA RAGUSA MARINA DI RAGUSA S.P..25 KM 5,7 - 97100 RAGUSA (RG)

24/11/20

26/11/20

26/11/20

29/11/20 VINDIGNI VITTORIO

338 7471784

"CONLEALI" 2020 47ª MOSTRA ORNITOLOGICA A.F.O.

AS.FIORENTINA ORN.

5

FIRENZE

LIMONAIA DI VILLA STROZZI - VIA PISANA 77/83 50142 FIRENZE (FI)

25/11/20

26/11/20

26/11/20

29/11/20 TERRAVEGLIA

333 4641016

67ª MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DEI MILLE

ASS.ORN.BERGAMASCA

4

CHIUDUNO

POLO FIERISTICO - VIA MARTIRI DELLA LIBERTA' N° 24060 CHIUDUNO (BG)

26/11/20

27/11/20

27/11/20

29/11/20 FALARDI LUCA

347 4525780

31ª MOSTRA "CITTÀ DI LADISPOLI"

ASS.TORRETTA ORNIC.LADISPOLENS

3

LADISPOLI

LADISPOLI - VIA ALDO MORO - ZONA ARTIGIANALE 00055 LADISPOLI (RM)

02/12/20

03/12/20

03/12/20

06/12/20 FABIO MORETTI

347 1190995

MOSTRA NAZIONALE CITTA' DI REGGIO CALABRIA

ASS. ORN. FATA MORGANA

11

REGGIO DI CALABRIA

Z.I. SAN GREGORIO REGGIO CALABRIA - ZONA INDUSTRIALE - 89121 REGGIO DI CALABRIA (RC)

02/12/20

03/12/20

03/12/20

06/12/20 MARCO POTITO'

334 7438454

MOSTRA CITTA' DI CAGLIARI

ASS.ORNIT.SARDA

15

CAGLIARI

EX VETRERIA_CAGLIARI PIRRI - VIA ITALIA - 09100 CAGLIARI (CA)

02/12/20

03/12/20

03/12/20

06/12/20 GIORGIO PICCIAU

338 9516478

60 NUMERO 6/7 - 2020

ASS.ORNITOLOGICA LATINA

RR

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO


Calendario Mostre 2020 MOSTRA

ASS.ORGANIZZATRICI

RR

LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

17/12/20

18/12/20

18/12/20

20/12/20 ALAIMO SALVATORE

331 3600219

17/12/20

18/12/20

18/12/20

GIORDANO 20/12/20 FIORENZO

327 8219981

17/12/20

18/12/20

18/12/20

08/01/21

08/01/21

09/01/21

20/12/20 ANTONINO FINOCCHIARO 10/01/21 MASCARIN IVAN

380 3771672 339 5758339 339 5990432 339 5990432 339 5990432

1ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE “CITTÀ DI NOTO”

ASS. ORN. VAL DI NOTO

7

NOTO

LIDO DI NOTO - CENTRO DI AGGREGAZIONE SOCIALE PIO LA TORRE VIA C. DI LORENZO BORGIA NR.23 96017 NOTO (SR)

XXXVIII MOSTRA ORNITOLOGICA CITTÀ DI COSENZA

AS.ORN.COSENTINA ONLUS

11

COSENZA

"CITTA DEI RAGAZZI" PADIGLIONE BLU COSENZA VIA VENERABILE MADRE ELENA AIELLO 87018 COSENZA (CS)

MOSTRA ORNITOLOGICA CITTA' DI ACIREALE 15ª MOSTRA ORNITOLOGICA CANARINI DA CANTO - FRINGILLIDI E LORO IBRIDI

ASS.ORNITOL.ACESE

7

ACIREALE

ASS.ORN.VENETO ORIEN.

10

PORTOGRUARO

ZEBRA'S 2020

8

ZEBRAS 2020

SOCIETA' ORNITOLOGICA REGGIANA - ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN. CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA EFI-CODALUNGA ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN.

ZEBRAS 2020

ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB EFI-ZEBRAVINKEN

LOCALI VILLA BELVEDERE - PIAZZA INDIRIZZO, ACIREALE (CT) - 95024 ACIREALE (CT) LOCALI PARROCCHIALI SUMMAGA DI PORTOGRUARO VIA ABATE RICHEIRO - 30026 PORTOGRUARO (VE)

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE DI ASSOCIAZIONE O DI CLUB

31° CAMPIONATO ONDULATI FORMA E CLUB AMICI DELL'ONDULATO OP-ONDULATO - ASS. POSIZIONE E 17 CAMPIONATO ONDULATI SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN. DI COLORE CLUB AMICI DELL,ONDULATO

FIERE REGGIO EMILIA - VIA FILANGIERI 15 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE) FIERE REGGIO EMILIA - VIA FILANGIERI 15 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE) FIERE REGGIO EMILIA - VIA FILANGIERI 15 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

18/09/20

19/09/20

19/09/20

18/09/20

19/09/20

19/09/20

8

REGGIO NELL'EMILIA REGGIO NELL'EMILIA REGGIO NELL'EMILIA

18/09/20

19/09/20

19/09/20

20/09/20 PICCININI MANUELE 20/09/20 PICCININI MANUELE 20/09/20 PICCININI MANUELE

8

REGGIO NELL'EMILIA

FIERE REGGIO EMILIA - VIA FILANGIERI 15 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

18/09/20

19/09/20

19/09/20

20/09/20 ALBERTO CASTAGNETTI

333 8849776

18/09/20

19/09/20

19/09/20

23/09/20

24/09/20

25/09/20

23/09/20

24/09/20

25/09/20

23/09/20

24/09/20

25/09/20

30/09/20

01/10/20

01/10/20

02/10/20

03/10/20

03/10/20

20/09/20 DAVITO GIANNI 27/09/20 DONATO SABATINI 27/09/20 DONATO SABATINI 27/09/20 DONATO SABATINI 04/10/20 LANZONI LUIGI GIOVANNI IOVINO 04/10/20 PASQUALE

335 7639033 349 8302397 349 8302397 349 8302397 339 3331164 333 3441358

8

SPECIALISTICA OP-PISTACCIDI | CLUB DEGLI PSITACCIDI MOSTRA ERYTHRURA 2020 • ANNULLATA • MOSTRA ERYTHRURA 2020 • ANNULLATA • ERYTHRURA 2020 • ANNULLATA •

SOCIETA' ORNITOLOGICA REGGIANA - ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN.

8

REGGIO NELL'EMILIA

CLUB DELL’ESOTICO EFI-ESOTICO

1

LANCIANO

A.O.C.A.

1

LANCIANO

CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA EFI-CODALUNGA

1

LANCIANO

MOSAICO IN MOSTRA

CLUB DEL MOSAICO COL-MOSAICO

8

ARGENTA

SPECIALISTICA RAZZA SPAGNOLA CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA FPL-SPAGNOLO (ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA TRINACRIA) ASS.ORN.TRINACRIA ONLUS

7

PALERMO

FIERE REGGIO EMILIA - VIA FILANGIERI 15 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE) POLO FIERISTICO - C.DA ICONICELLA 66034 LANCIANO (CH) POLO FIERISTICO - C.DA ICONICELLA 66034 LANCIANO (CH) POLO FIERISTICO - C.DA ICONICELLA 66034 LANCIANO (CH) CENTRO SOCIALE "LA CONFINA" - VIA FASCINATA 20/A SANTA MARIA CODIFIUME - 44048 ARGENTA (FE) FIERA DEL MEDITERRANEO - VIA ANWAR SADAT, 13 90142 PALERMO (PA)

PSITTACUS 2020 3ª SPEC. INT.LE CLUB NEOPHEMA ITALIA & AUSTRALIAN GRASS PARROTS

ASSOCIAZIONE ROMAGNOLA CANARIC

8

FORLI'

FIERA FORLI' - VIA PUNTA DI FERRO, 2 47122 FORLI' (FC)

08/10/20

09/10/20

09/10/20

11/10/20 PIA MAURO

335 1035099

PSITTACUS 2020

ASSOCIAZIONE ROMAGNOLA CANARIC

8

FORLI'

08/10/20

09/10/20

09/10/20

11/10/20 CUPPONE MICHELE

PSITTACUS 2020

CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS OP-AGAPORNIS

8

FORLI'

08/10/20

09/10/20

09/10/20

11/10/20 MARCO VITALI

44ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO FPL-GLOSTER

13

CORDENONS

08/10/20

09/10/20

09/10/20

5° EUROPEAN GLOSTER SHOW

ITALIAN GLOSTER SOCIETY FPL-IGS

7

PEDARA

09/10/20

10/10/20

10/10/20

LA FENICE

ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB EFI-ZEBRAVINKEN

8

CORREGGIO

14/10/20

15/10/20

15/10/20

14ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA "LA FENICE'' ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA "LA FENICE"

CLUB AMICI DELL'ONDULATO OP-ONDULATO - ASS. SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN.

8

CORREGGIO

14/10/20

15/10/20

16/10/20

CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA EFI-CODALUNGA

8

CORREGGIO

FIERA FORLI' - VIA PUNTA DI FERRO, 2 47122 FORLI' (FC) FIERA FORLI' - VIA PUNTA DI FERRO, 2 47122 FORLI' (FC) ORATORIO S.PIETRO - VIA LOZZETTA 45 33084 CORDENONS (PN) PALESTRA SCUOLA MONS.PENNISI - PEDARA 95030 PEDARA (CT) CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE) CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE) CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

14/10/20

15/10/20

15/10/20

11/10/20 LUIGI COSTANTINI VASTA 11/10/20 ROSARIO 18/10/20 PICCININI MANUELE 18/10/20 SABATTINI ROBERTO 18/10/20 SABATTINI ROBERTO

331 6882883 339 1992520 366 3319975 348 5311149 339 5990432 347 5209433 347 5209433

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE CLUB ITALIANO CANARINO FPL-LANCASHIRE LANCASHIRE

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/20

18/10/20

18/10/20

18/10/20 PASTORINO PIER

339 3194709

SPECIALISTICA RAZZA SPAGNOLA (14ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA “LA FENICE”)

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/20

18/10/20

18/10/20

18/10/20 IOVINO PASQUALE

333 3441358

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO (14ª FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO FPL-FIFE ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA "LA FENICE")

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

16/10/20

18/10/20

18/10/20

18/10/20 CHIGNOLI DEMIS

347 7378271

MOSTRA LA FENICE

YORKSHIRE CANARY CLUB ITALIANO FPL-YORK

8

CORREGGIO

16/10/20

18/10/20

18/10/20

ESOTICA

CLUB DELL’ESOTICO EFI-ESOTICO - ASS.ORNITOLOGICA LATINA CLUB DEL FIORINO FPA-FIORINO - ASS.PESCARESE ORN. GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO FPL-GLOSTER ASS.PESCARESE ORN.

3

LATINA

16/10/20

17/10/20

17/10/20

1

COLONNELLA

21/10/20

23/10/20

23/10/20

1

COLONNELLA

CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE) MUSEO PRIVATO PIANA DELLE ORME - VIA MIGLIARA 43/5 - 04100 LATINA (LT) VAL VIBRATA SHOPPING CENTER - C/DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE) VAL VIBRATA SHOPPING CENTER - C/DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

21/10/20

24/10/20

24/10/20

18/10/20 ANCESCHI WALTER CICCO 18/10/20 DI FRANCO 25/10/20 BARTOLOMEO COZZOLINO 25/10/20 LUIGI COSTANTINI

340 3281691 328 1889046 334 3145196 366 3319975

43ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA TRENTINA- XI CONCORSO DEDICATO CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO AI FRINGILLIDI ED AFFINI ANCHE MUTATI " EFI-VERDCROC DELLE DOLOMITI"

10

RIVA DEL GARDA

QUARTIERE FIERISTICO - VIA BALTERA 20 38066 RIVA DEL GARDA (TN)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 GIRARDI GIANPIERO

339 4376229

AVES EXPO 2020

ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB EFI-ZEBRAVINKEN

8

FAENZA

22/10/20

23/10/20

23/10/20

PRIMA SPECIALISTICA DEL CLUB DEL CANARINO OPALE 2020

CLUB ITALIANO CANARINO OPALE COL-OPALE

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA) FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 MANUELE PICCININI 25/10/20 MARIO BUGLIONE

339 5990432 347 7159256

MOSTRA SPECIALISTICA DI CLUB MOSTRA ORNITOLOGICA FEDERALE IL "TRICOLORE"

CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA FPL-SPAGNOLO ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN.

NUMERO 6/7 - 2020 61


Calendario Mostre 2020 MOSTRA

ASS.ORGANIZZATRICI

LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

MOSAICO IN MOSTRA 2020

CLUB DEL MOSAICO COL-MOSAICO

RR 8

FAENZA

22/10/20

23/10/20

23/10/20

AVES EXPO 2020

CLUB DELL’ESOTICO EFI-ESOTICO

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA) FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

22/10/20

23/10/20

MOSTRA ORNITOLOGICA FEDERALE (PESCARESE ORNICOLTORI-ORNITOLOGICA CLUB AMICI DELL'ONDULATO OP-ONDULATO TERAMANA-ORNICOLTORI AQUILANI)

1

ALBA ADRIATICA

VAL VIBRATA DI COLONNELLA - VAL VIBRATA DI COLONNELLA - 64011 ALBA ADRIATICA (TE)

22/10/20

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE NORWICH CANARY CLUB ITALIANO FPL-NORWICH CLUB NORWICH CANARY ITALIANO

8

FAENZA

NATIONAL IGS 2020

ITALIAN GLOSTER SOCIETY FPL-IGS

8

FAENZA

SPECIALISTICA INTERNAZIONALE

CLUB ARRICCIATO GIGANTE ITALIANO FPA-AGI

8

FAENZA

FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA) FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA) FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA) FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA) FIERA DI FAENZA - VIALE RISORGIMENTO N.3 48018 FAENZA (RA)

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

23/10/20

25/10/20 DONATI ALDO 25/10/20 PICCININI MANUELE

348 2221818 339 5990432

23/10/20

23/10/20

25/10/20 FILIPPO MORRONE

328 8062312

23/10/20

24/10/20

24/10/20

ANTONIO 25/10/20 BERETTA

23/10/20

24/10/20

24/10/20

25/10/20 ALDO DONATI

23/10/20

24/10/20

24/10/20

23/10/20

24/10/20

24/10/20

23/10/20

24/10/20

24/10/20

25/10/20 ABDESSALAM HAMID 25/10/20 LUCIANO BANDINELLI 25/10/20 GALVANO ETTORE

338 7606192 348 2221818 348 5922872 335 7462670 328 9236441

SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB CLUB ITALIANO CRESTED FPL-CRESTED ITALIANO CRESTED MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE LIZARD CANARY CLUB ITALIANO FPL-LIZARD LIZARD CANARY CLUB ITALIANO

8

FAENZA

8

FAENZA

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO FPL-LLARGUET CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO ASS. ORNITOLOGICA DEI CASTELLI

7

TRABIA

PALESTRA DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GIOVANNI XXIII VIA PIERSANTI MATTARELLA - VIA PIERSANTI MATTARELLA, 91 - 90019 TRABIA (PA)

23/10/20

24/10/20

24/10/20

25/10/20 LEO MINUTOLI

392 2664018

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE FPLCLUB ITALIANO DEL CANARINO PORTOGHESE ARLECCHINO PORTOGHESE

7

TRABIA

PALESTRA DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GIOVANNI XXIII VIA PIERSANTI MATTARELLA - VIA PIERSANTI MATTARELLA, 91 - 90019 TRABIA (PA)

23/10/20

24/10/20

24/10/20

25/10/20 MARIO ZAMPAGLIONE

392 1506869

SPECIALISTICA CANARINO RAZZA SPAGNOLA ITALIANO RAZZA SPAGNOLA FPL-SPAGNOLO (ASSOCIAZIONE PESCARESI ORN. - ORNITOLOGICA CLUB ASS.PESCARESE ORN. TERAMANA E ORNICOLTORI AQUILANI)

1

COLONNELLA

VAL VIBRATA SHOPPING CENTER - C/DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

23/10/20

24/10/20

24/10/20

25/10/20 IOVINO PASQUALE

333 3441358

SECONDA SPECIALISTICA DEL CLUB DEL CLUB ITALIANO CANARINO OPALE COL-OPALE CANARINO OPALE 2020

8

PARMA

29/10/20

30/10/20

30/10/20

VALCONCA E FRINGILLIA 2020

CLUB DELL’ESOTICO EFI-ESOTICO

8

29/10/20

30/10/20

31/10/20

VALCONCA E FRINGILLIA 2020

CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO EFI-VERDCROC

8

MORCIANO DI ROMAGNA MORCIANO DI ROMAGNA

29/10/20

30/10/20

31/10/20

2 MOSTRA ORNITOLOGICA TORINESE

YORKSHIRE CANARY CLUB ITALIANO FPL-YORK

9

VILLARBASSE

30/10/20

31/10/20

31/10/20

2ª MOSTRA ORNITOLOGICA TORINESE

ASS. ORNIT. TORINESE

9

VILLARBASSE

30/10/20

31/10/20

31/10/20

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE

CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE FPLLANCASHIRE

9

VILLARBASSE

FIERE DI PARMA - VIALE DELLE ESPOSIZIONI 393 43126 PARMA (PR) FIERA DI MORCIANO DI ROMAGNA - VIA XXV LUGLIO 47833 MORCIANO DI ROMAGNA (RN) FIERA DI MORCIANO DI ROMAGNA - VIA XXV LUGLIO 47833 MORCIANO DI ROMAGNA (RN) VILLARBASSE - VIA SAN MARTINO 1 - 10090 VILLARBASSE (TO) VILLARBASSE - VIA SAN MARTINO 1 - 10090 VILLARBASSE (TO) VILLARBASSE - VIA SAN MARTINO 1 - 10090 VILLARBASSE (TO)

30/10/20

31/10/20

31/10/20

01/11/20 ANDREA ASTARITA 01/11/20 MIGANI SALVATORE MIGANI 01/11/20 SALVATORE 01/11/20 CUTRI STEFANO 01/11/20 STEFANO SCOLES 01/11/20 PASTORINO PIER

338 6799579 328 4931545 328 4931545 340 3281691 340 1474824 339 3194709

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO

CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO FPL-LLARGUET

9

VILLARBASSE

VILLARBASSE - VIA SAN MARTINO 1 - 10090 VILLARBASSE (TO)

30/10/20

31/10/20

31/10/20

01/11/20 LEO MINUTOLI

392 2664018

MOSTRA SPEC. INTERNAZIONALE IRISH CANARY CLUB ITALIA

IRISH CANARY CLUB ITALIA FPL-IRISH

9

VILLARBASSE

VILLARBASSE - VIA SAN MARTINO 1 - 10090 VILLARBASSE (TO)

30/10/20

31/10/20

31/10/20

01/11/20 ANTONIO GUADAGNI

348 1480933

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE FPLCLUB ITALIANO DEL CANARINO PORTOGHESE ARLECCHINO PORTOGHESE

9

VILLARBASSE

VILLARBASSE - VIA SAN MARTINO 1 - 10090 VILLARBASSE (TO)

30/10/20

31/10/20

31/10/20

11/01/20 ZAMPAGLIONE MARIO

392 1506869

RAGUSA 2020

7

RAGUSA

24/11/20

26/11/20

26/11/20

24/11/20

26/11/20

26/11/20

04/12/20

05/12/20

05/12/20

04/12/20

05/12/20

05/12/20

04/12/20

05/12/20

05/12/20

339 5990432 366 3319975 320 0878257 340 3281691 338 7606192 348 1480933

7

RAGUSA

CARDUELIS 2020

CLUB VERDONE CROCIERE CIUFFOLOTTO MESSICANO EFI-VERDCROC

6

FOGGIA

MEETING ORNITOLOGICO CAMPANO

YORKSHIRE CANARY CLUB ITALIANO FPL-YORK

2

ROCCAPIEMONTE

2

ROCCAPIEMONTE

2

ROCCAPIEMONTE

POGGIO DEL SOLE RESORT - VIA RAGUSA-MARINA DI RAGUSA S.P..25 KM 5,7 - 97100 RAGUSA (RG) POGGIO DEL SOLE RESORT - VIA RAGUSA-MARINA DI RAGUSA S.P..25 KM 5,7 - 97100 RAGUSA (RG) ENTE FIERE DI FOGGIA - VIALE FORTORE 71122 FOGGIA (FG) LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 84086 ROCCAPIEMONTE (SA) LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 84086 ROCCAPIEMONTE (SA) LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

04/12/20

05/12/20

05/12/20

29/11/20 PICCININI MANUELE 29/11/20 LUIGI COSTANTINI 06/12/20 PIERO RUSSO FAVICCHIA 06/12/20 GIUSEPPE 06/12/20 ANTONIO BERETTA 06/12/20 GUADAGNI ANTONIO

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO CANARINO LANCASHIRE CLUB ITALIANO CANARINO FPL-LANCASHIRE LANCASHIRE

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 PASTORINO PIER

339 3194709

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO (XIII FIFE FANCY CANARY CLUB ITALIANO FPL-FIFE MEETING ORNITOLOGICO CAMPANO)

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 CHIGNOLI DEMIS

347 7378271

TERZA SPECIALISTICA DEL CLUB DEL CANARINO OPALE

CLUB ITALIANO CANARINO OPALE COL-OPALE ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO

2

ROCCAPIEMONTE

05/12/20

05/12/20

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB IGS

ITALIAN GLOSTER SOCIETY FPL-IGS

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 84086 ROCCAPIEMONTE (SA) LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 ANDREA ASTARITA 06/12/20 FRANCESCO PETTI

338 6799579 393 9303253

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE FPLCLUB ITALIANO DEL CANARINO PORTOGHESE ARLECCHINO PORTOGHESE

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 MARIO ZAMPAGLIONE

392 1506869

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO FPL-LLARGUET CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 LEO MINUTOLI

392 2664018

SPECIALISTICA CANARINO RAZZA SPAGNOLA (MEETING ORNITOLOGICO CAMPANO)

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 IOVINO PASQUALE

333 3441358

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

BARTOLOMEO 06/12/20 COZZOLINO

334 3145196

ITALIAN ZEBRAVINKEN CLUB EFI-ZEBRAVINKEN

63ª MOSTRA ORNITOLOGICA RAGUSANA GLOSTER CANARY CLUB ITALIANO FPL-GLOSTER

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE NORWICH CANARY CLUB ITALIANO FPL-NORWICH CLUB NORWICH CANARY ITALIANO SPECIALISTICA INTERNAZIONALE IRISH ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO CANARY CLUB ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO

CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA FPL-SPAGNOLO

MOSTRA SPECIALISTICA INTERNAZIONALE CLUB DEL FIORINO FPA-FIORINO CLUB DEL FIORINO

62 NUMERO 6/7 - 2020


Calendario Mostre 2020 MOSTRA

ASS.ORGANIZZATRICI

LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 DOMENICO RIENZO

338 2528775

CLUB DEL TIMBRADO ITALIA CNT-TIMBRADO

8

FORLI'

PARROCCHIA DI PIEVEQUINTA - VIA DEL CIPPO 6, PIEVEQUINTA - 47122 FORLI' (FC)

27/12/20

28/12/20

28/12/20

30/12/20 GUANDALINI ANDREA

348 7733819

CANTO IN FESTA

CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER CNT-MALINOIS

8

FORLI'

TEATRO PARROCCHIA PIEVEQUINTA - VIA DEL CIPPO 6 47122 FORLI' (FC)

27/12/20

28/12/20

29/12/20

MAIO 30/12/20 DI DIEGO

CANTO IN FESTA

ASS.HARZISTI ITALIANI

8

FORLI'

TEATRO PARROCCHIA PIEVEQUINTA - VIA DEL CIPPO N° 6 - 47122 FORLI' (FC)

27/12/20

28/12/20

29/12/20

30/12/20 CAMPIGLIA GUIDO

347 3833189

SPECIALISTICA INTER. CLUB ITALIANO ARLECCHINO PORTOGHESE

ASS.MODENESE ORN. - ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, SOCIETA' ORNITOLOGICA REGGIANA

8

REGGIO NELL'EMILIA

LOCALI SOR REGGIO EMILIA - VIA F.LLI MANFREDI , 57/3 05/01/21 REGGIO EMILIA - 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

05/01/21

05/01/21

06/01/21 LAURO BONACINI

347 3905848

5ª MOSTRA SMALL & PORTO'S E LUNGHETTO

ASS.MODENESE ORN. - ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, SOCIETA' ORNITOLOGICA REGGIANA

8

REGGIO NELL'EMILIA

LOCALI SOR REGGIO EMILIA - VIA F.LLI MANFREDI , 57/3 05/01/21 REGGIO EMILIA - 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

05/01/21

05/01/21

06/01/21 LAURO BONACINI

347 3905848

SPECIALISTICA INT.LE CLUB ITALIANO RAZZA SPAGNOLA

ASS.MODENESE ORN. - ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, SOCIETA' ORNITOLOGICA REGGIANA

8

REGGIO NELL'EMILIA

LOCALI SOR REGGIO EMILIA - VIA F.LLI MANFREDI , 57/3 05/01/21 REGGIO EMILIA - 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

05/01/21

05/01/21

06/01/21 LAURO BONACINI

347 3905848

SPECIALISTICA INTER. CLUB ITALIANO LLARGUET SPAGNOLO

ASS.MODENESE ORN. - ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, SOCIETA' ORNITOLOGICA REGGIANA

8

REGGIO NELL'EMILIA

LOCALI SOR REGGIO EMILIA - VIA F.LLI MANFREDI , 57/3 05/01/21 REGGIO EMILIA - 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

05/01/21

05/01/21

06/01/21 LAURO BONACINI

347 3905848

WATERSLAGER SHOW 2021

CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER CNT-MALINOIS

10

VICENZA

STADELLA DELLE CAPUCCINE 16 - VICENZA 36100 VICENZA (VI)

28/01/21

29/01/21

30/01/21

DI MAIO 31/01/21 DIEGO DALLA VALERIA FORTUNATO

COLORADO

ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE - ASS.MODENESE ORN., SOCIETA' ORNITOLOGICA REGGIANA

8

REGGIO NELL'EMILIA

SEDE SOR - VIA F.LLI MANFREDI 57/3 42100 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

29/05/20

30/05/20

30/05/20

31/05/20 SABATTINI ROBERTO

347 5209433

ZEBRAS 2020

CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE EFI-PASSJAP

8

REGGIO NELL'EMILIA

FIERE REGGIO EMILIA - VIA FILANGIERI 15 42124 REGGIO NELL'EMILIA (RE)

18/09/20

19/09/20

19/09/20

20/09/20 MANUELE PICCININI

339 5990432

SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO PADOVANO

CLUB ARRICCIATO PADOVANO FPA-PADOVA - SOCIETA' ORNITOLOGICA FERRARESE

8

ARGENTA

CENTRO SOCIALE "LA CONFINA" - VIA FASCINATA 20/A SANTA MARIA CODIFIUME - 44048 ARGENTA (FE)

30/09/20

01/10/20

01/10/20

04/10/20 MANFERDINI STEFANO

377 9761659

2ª MOSTRA SPECIALISTICA DELL'ARRICCIATO DEL NORD

SOCIETA' ORNITOLOGICA FERRARESE - SOCIETA' ORNITOLOGICA FERRARESE

8

ARGENTA

CENTRO SOCIALE "LA CONFINA" - VIA FASCINATA 20/A SANTA MARIA CODIFIUME - 44048 ARGENTA (FE)

30/09/20

01/10/20

01/10/20

04/10/20 STEFANO MANFERDINI

377 9761659

MOSTRA SPECIALISTICA DEL BORDER CANARY CLUB ITALIANO • ANNULLATA • ASS.PRATESE ORN.

5

QUARRATA

POLO TECNOLOGICO - PIAZZA AGENORE FABBRI QUARRATA - 51039 QUARRATA (PT)

01/10/20

02/10/20

02/10/20

04/10/20 NENCIARINI PAOLO

338 5319397

SPECIALISTICA DIAMANTE DI GOULD

CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD - ITALIA EFI-GOULD

6

GALATINA

CENTRO POLIVALENTE - VIALE DON BOSCO 73013 GALATINA (LE)

01/10/20

02/10/20

02/10/20

04/10/20 JARI SPAGNA

338 4713080

SALENTO ESOTICI

ASS.ORN.SALENTINA

6

SAN CESARIO DI LECCE

MUSEO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE EX DISTILLERIE DE GIORGI - VIA FERROVIA 73016 SAN CESARIO DI LECCE (LE)

08/10/20

09/10/20

09/10/20

11/10/20 FAGGIANO FRANCESCO

320 5748444

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB ITALIANO GLOSTER

ASS.ORN.PORDENONESE

13

CORDENONS

ORATORIO S.PIETRO - VIA LOZZETTA 45 33084 CORDENONS (PN)

08/10/20

09/10/20

09/10/20

11/10/20 ABRESCI MICHELE

348 0161728

SPECIALISTICA DEL CANARINO JASPE

CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE COL-JASPE ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN.

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

14/10/20

15/10/20

15/10/20

18/10/20 MARCO POTITO'

334 7438454

2ª SPECIALISTICA DEL BIANCO

CLUB DEL CANARINO LIPOCROMICO BIANCO COL-BIANCO

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

14/10/20

15/10/20

15/10/20

18/10/20 STEFANO LELLI

380 6330210

14ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA LA FENICE

CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO COL-PHETOP ASS.SPORTIVA ORNIT.CORREGGESE, ASS.MODENESE ORN.

8

CORREGGIO

CENTRO SOCIALE DRIBBLING - VIA ALDA FERRARI , 8A PRATO DI CORREGGIO - 42015 CORREGGIO (RE)

14/10/20

15/10/20

15/10/20

PORTO 18/10/20 LO DAMIANO

334 1390293

ESOTICA 2020

CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE EFI-PASSJAP

3

LATINA

MUSEO PRIVATO PIANA DELLE ORME - VIA MIGLIARA 43/5 - 04100 LATINA (LT)

16/10/20

17/10/20

17/10/20

18/10/20 FRANCO DI CICCO

328 1889046

DEL CANARINO SELVATICO EFI-CANSELV SPECIALISTICA DEL CANARINO SELVATICO CLUB ASS. ORNITOLOGICA DEI CASTELLI

7

TRABIA

PALESTRA DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GIOVANNI XXIII VIA PIERSANTI MATTARELLA VIA PIERSANTI MATTARELLA, 91 - 90019 TRABIA (PA)

20/10/20

22/10/20

22/10/20

25/10/20 PASQUALE DE MAIO

335 7676286

2ª RASSEGNA SPECIALISTICA NAZIONALE ASS.PESCARESE ORN. - ASS.ORN.AQUILANI, DELLE TORTORE ASS.ORN.TERAMANA, ASS.ROMANA ORN.

1

COLONNELLA

VAL VIBRATA SHOPPING CENTER - C/DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

21/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 FILIPPO MORRONE

328 8062312

RASSEGNA SPECIALISTICA NAZIONALE ARRICCIATO DEL NORD

ASS.PESCARESE ORN. - ASS.ORN.AQUILANI, ASS.ORN.TERAMANA, ASS.ROMANA ORN.

1

COLONNELLA

VAL VIBRATA SHOPPING CENTER - C/DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

21/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 FILIPPO MORRONE

328 8062312

2ª RASSEGNA SPECIALISTICA NAZIONALE ASS.PESCARESE ORN. - ASS.ORN.AQUILANI, QUAGLIE E COLINI ASS.ORN.TERAMANA, ASS.ROMANA ORN.

1

COLONNELLA

VAL VIBRATA SHOPPING CENTER - C/DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

21/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 FILIPPO MORRONE

328 8062312

2º MEETING DEL CANARINO DI COLORE AGATA

ASS. ORNIT. BELLATOR FRUSINO

3

FROSINONE

FROSINONE - VIA VOLSCI 29 03100 FROSINONE (FR)

21/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 MAURIZIO CAPUANI

328 2613147

3º MEETING DELL'ONDULATO D'ITALIA

ASS. ORNIT. BELLATOR FRUSINO

3

FROSINONE

FROSINONE - VIA VOLSCI 29 03100 FROSINONE (FR)

21/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 MAURIZIO CAPUANI

328 2613147

2º MEETING DEL CANARINO DI COLORE MOSAICO

ASS. ORNIT. BELLATOR FRUSINO

3

FROSINONE

FROSINONE - VIA VOLSCI 29 03100 FROSINONE (FR)

21/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 MAURIZIO CAPUANI

328 2613147

MOSTRA SPECIALISTICA CANARINI AGATA ASS.ORNIT.FRIULANA - A.O.FRIULANA

13

FAGAGNA

CENTRO POLIFUNZIONALE - VIA MAGGIORE 83 MADRISIO - 33034 FAGAGNA (UD)

21/10/20

22/10/20

22/10/20

25/10/20 GIOVANNI IURI

333 4305979

SPECIALISTICA DIAMANTE DI GOULD

CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD - ITALIA EFI-GOULD

1

COLONNELLA

VAL VIBRATA SHOPPING CENTER - C/DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

22/10/20

23/10/20

24/10/20

25/10/20 MORRONE FILIPPO

328 8063312

SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO PADOVANO

CLUB ARRICCIATO PADOVANO FPA-PADOVA ASS.PADOVANA ORN.

10

COLONNELLA

VAL VIBRATA SHOPPING CENTER - C/DA VIBRATA 64010 COLONNELLA (TE)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 GRIGGIO LUCIANO

347 0964793

1ª MOSTRA SPECIALISTICA DEL CANARINO GLOSTER

ASS.PADOVANA ORN.

10

MONTEGROTTO TERME

IMPIANTI SPORTIVI MONTEGROTTO TERME VIA DEL SANTO - 35036 MONTEGROTTO TERME (PD)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 NALON ACQUINO

327 3155392

1ª MOSTRA SPECIALISTICA DELL'ARRICCIATO DEL NORD

ASS.PADOVANA ORN.

10

MONTEGROTTO TERME

IMPIANTI SPORTIVI MONTEGROTTO TERME VIA DEL SANTO - 35036 MONTEGROTTO TERME (PD)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 NALON ACQUINO

32731553 92

SPECIALISTICA CLUB ARRICCIATO PADOVANO

CLUB ARRICCIATO PADOVANO FPA-PADOVA

1

MONTEGROTTO TERME

IMPIANTI SPORTIVI MONTEGROTTO TERME VIA DEL SANTO - 35036 MONTEGROTTO TERME (PD)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 MORRONE FILIPPO

328 8062312

MOSTRA SPECIALISTICA JAPAN HOSO CANARY CLUB (MEETING ORNITOLOGICO JAPAN HOSO CANARY CLUB FPL-HOSO CAMPANO) CANTO IN FESTA

RR

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

335 370413

335 370413 340 83125

MOSTRA SPECIALISTICA DI ASSOCIAZIONE O DI CLUB

NUMERO 6/7 - 2020 63


Calendario Mostre 2020 MOSTRA

ASS.ORGANIZZATRICI

LUOGO

INDIRIZZO COMPLETO

43ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA TRENTINA

CLUB ITALIANO PASSERO DEL GIAPPONE EFI-PASSJAP

10

RIVA DEL GARDA

QUARTIERE FIERISTICO - VIA BALTERA 20 38066 RIVA DEL GARDA (TN)

22/10/20

23/10/20

23/10/20

25/10/20 GIRARDI GIANPIERO

339 4376229

MOSTRA ORNITOLOGICA MESSINESE

CLUB DEL DIAMANTE CODALUNGA EFI-CODALUNGA ASS.ORN.MESSINESE

7

MESSINA

PALESTRA VILLA DANTE - VILLA DANTE 98124 MESSINA (ME)

28/10/20

30/10/20

30/10/20

01/11/20 NATALE CURRO'

349 5389108

I COLORI DEL SUD (DIAMANTE DI GOULD)

ASS.ORN.MESSINESE

7

MESSINA

PALESTRA VILLA DANTE - VILLA DANTE 98124 MESSINA (ME)

28/10/20

30/10/20

30/10/20

01/11/20 NATALE CURRO'

349 5389108

SPECIALISTICA DIAMANTE MANDARINO

ASS.ORN.MESSINESE

7

MESSINA

VILLA DANTE - VILLA DANTE - 98124 MESSINA (ME)

28/10/20

30/10/20

30/10/20

01/11/20 NATALE CURRO'

349 5389108

SPECIALISTICA CODA LUNGA

ASS.ORN.MESSINESE

7

MESSINA

MESSINA - VILLA DANTE - 98124 MESSINA (ME)

28/10/20

30/10/20

30/10/20

01/11/20 NATALE CURRO'

349 5389108

69ª MOSTRA ORNITOLOGICA NAZIONALE CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO COL-PHETOP

8

PARMA

FIERE DI PARMA - VIALE DELLE ESPOSIZIONI 393 43126 PARMA (PR)

29/10/20

30/10/20

30/10/20

PORTO 01/11/20 LO DAMIANO

334 1390293

SPECIALISTICA DIAMANTE DI GOULD

8

MORCIANO DI ROMAGNA

FIERA DI MORCIANO DI ROMAGNA - VIA XXV LUGLIO 47833 MORCIANO DI ROMAGNA (RN)

29/10/20

30/10/20

31/10/20

01/11/20 MIGANI SALVATORE

328 4931545

SPECIALISTICA DEL CANARINO SELVATICO CLUB DEL CANARINO SELVATICO EFI-CANSELV

8

MORCIANO DI ROMAGNA

FIERA DI MORCIANO DI ROMAGNA - VIA XXV LUGLIO 47833 MORCIANO DI ROMAGNA (RN)

29/10/20

30/10/20

31/10/20

01/11/20 PASQUALE DE MAIO

335 7676286

31ª MOSTRA CITTÀ DI LADISPOLI SPECIALISTICA AGAPORNIS

ASS.TORRETTA ORNIC.LADISPOLENS - ASS.TORRETTA ORNIC.LADISPOLENS

3

LADISPOLI

LADISPOLI - VIA ALDO MORO - ZONA ARTIGIANALE 00055 LADISPOLI (RM)

02/12/20

03/12/20

03/12/20

06/12/20 MORETTI FABIO

347 1190995

MOSTRA SPECIALISTICA CLUB AMICI DELL'ONDULATO

ASS.TORRETTA ORNIC.LADISPOLENS - ASS.TORRETTA ORNIC.LADISPOLENS

3

LADISPOLI

ZONA ARTIGIANALE - VIA ALDO MORO - 00055 LADISPOLI (RM)

02/12/20

03/12/20

03/12/20

06/12/20 MORETTI FABIO

347 1190995

23ª EDIZIONE DEL MEETING ORNITOLOGICO CAMPANO

CLUB DEL CANARINO PHAEO E TOPAZIO COL-PHETOP

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

PORTO 06/12/20 LO DAMIANO

334 1390293

8° MEETING ORNITOLOGICO CAMPANO

ASS.ORN.ROCCHESE IL CASTELLO - ASS.ORN. CAMPANIA FELIX, U.N.O. CAMPANIA, ASS.ORN. PAGANESE, ASS.ORN. A.GHIGI

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 PANNULLO CIRO

334 2024363

SPECIALISTICA DEL CANARINO SELVATICO CLUB DEL CANARINO SELVATICO EFI-CANSELV

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 PASQUALE DE MAIO

335 7676286

SPECIALISTICA DEL CANARINO JASPE

CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE COL-JASPE

2

ROCCAPIEMONTE

LICEO SCIENTIFICO RESCIGNO - VIA BOTTIGLIERIE S.N.C. 04/12/20 - 84086 ROCCAPIEMONTE (SA)

05/12/20

05/12/20

06/12/20 MARCO POTITO'

334 7438454

MALINOIS IN CAPITANATA

ASS.ORN.CAPIT.FEDERICO II

6

FOGGIA

FIERA DI FOGGIA - VIALE FORTORE 71122 FOGGIA (FG)

04/12/20

05/12/20

05/12/20

06/12/20 PIERCARLO ROSSI

329 4109090

CARDUELIS 2020

ASS.ORN.CAPIT.FEDERICO II

6

FOGGIA

FIERA DI FOGGIA - VIALE FORTORE 71122 FOGGIA (FG)

04/12/20

05/12/20

05/12/20

06/12/20 PIERO RUSSO

320 0878257

JASPE IN CAPITANATA

ASS.ORN.CAPIT.FEDERICO II

6

FOGGIA

FIERA DI FOGGIA - VIALE FORTORE 71122 FOGGIA (FG)

04/12/20

05/12/20

05/12/20

DE 06/12/20 MICHELE FILIPPO

335 6731382

SPECIALISTICA DEL CANARINO JASPE

CLUB ITALIANO DEL CANARINO JASPE COL-JASPE

6

FOGGIA

FIERA DI FOGGIA - VIALE FORTORE 71122 FOGGIA (FG)

04/12/20

05/12/20

05/12/20

06/12/20 MARCO POTITO'

334 7438454

DEL CANARINO LIPOCROMICO BIANCO 1ª SPECIALISTICA DEL CANARINO BIANCO CLUB COL-BIANCO

11

COSENZA

"CITTA DEI RAGAZZI" PADIGLIONE BLU COSENZA VIA VENERABILE MADRE ELENA AIELLO 87018 COSENZA (CS)

17/12/20

18/12/20

18/12/20

20/12/20 LUCA LOMBARDO

346 6334572

TRAPANI

CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER CNT-MALINOIS

7

TRAPANI

PICCOLO TEATRO SICILIANO - VIA LIBICA 70 - 91100 TRAPANI (TP)

18/12/20

19/12/20

19/12/20

LORENZO 20/12/20 ALCAMO DI MAIO DIEGO

340 5565874

MOSTRA SPECIALISTICA MALINOIS CITTA' DI CATANZARO

ASS.ORNIT.CATANZARESE

11

CATANZARO

CENTRO DI SOLIDARIETA' CATANZARESE - VIA FONTANA VECCHIA N 4 CATANZARO - 88100 CATANZARO (CZ)

07/01/21

08/01/21

08/01/21

10/01/21 GIOVANNI FUSCÀ

338 9813078

5° FESTIVAL DEL MALINOIS WATERSLAGER

CLUB DEL MALINOIS WATERSLAGER CNT-MALINOIS

2

TRENTOLA DUCENTA

PROLOCO TRENTOLA DUCENTA - VIA EX ALIFANA 81038 TRENTOLA DUCENTA (CE)

14/01/21

15/01/21

15/01/21

PESCE 17/01/21 SAVERIO DI MAIO DIEGO

388 1882233

1ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA “CITTÀ DI DELIA”

ASS. ORN. CENTRO SICILIA

7

DELIA

93010 DELIA (CL)

18/09/20

20/09/20

20/09/20

20/09/20 SALVATORE D'ANGELO

338 4347528

MOSTRA DIVULGATIVA

ASS.ORN.TRINACRIA ONLUS

7

MARINEO

CENTRO ANZIANI - VIA CORRADINI SS 118 - 90035 MARINEO (PA)

02/10/20

03/10/20

03/10/20

04/10/20 CALOGERO ZITO

320 8372286

MOSTRA DIVULGATIVA BRUTIA 2020

ASS.ORNIT.BRUTIA

11

LAMEZIA TERME

PALESTRA - LAMEZIA TERME - 88046 LAMEZIA TERME (CZ)

02/10/20

02/10/20

02/10/20

04/10/20 PASQUALE LEONE

347 5639638

3ª MOSTRA DIVULGATIVA-DIDATTICA ASS.ORN.PERUGINA C/O POST-MUSEO DELLA SCIENZA PERUGIA

ASS.ORN.PERUGINA

12

PERUGIA

POST - MUSEO DELLA SCIENZA PERUGIA VIA DEL MELO 34 - 06122 PERUGIA (PG)

02/10/20

03/10/20

03/10/20

04/10/20 NICOLA BRUNORI

347 1128361

ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA "CITTÀ DI SAN CATALDO"

ASS.ORN. CENTRO SICILIA

7

SAN CATALDO

DA DEFINIRE - DA DEFINIRE - 93017 SAN CATALDO (CL)

16/10/20

18/10/20

18/10/20

18/10/20 SALVATORE D'ANGELO

338 4347528

3ª ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA "CITTÀ DI BARRAFRANCA

ASS.ORN. CENTRO SICILIA

7

BARRAFRANCA

DA DEFINIRE - DA DEFINIRE - 94012 BARRAFRANCA (EN)

17/12/20

18/12/20

18/12/20

SALVATORE 20/12/20 D'ANGELO

338 4347528

MOSTRA DIVULGATIVA DELLA BEFANA

ASS.ORNIT. VIBONESE

11

VIBO VALENTIA

IST G.GALILEI - PIAZZA MARTIRI DI UNGHERIA - 89900 VIBO VALENTIA (VV)

04/01/21

05/01/21

05/01/21

06/01/21 LUCA PREITI

320 4817723

MOSTRA DIVULGATIVA CITTÀ DI CATANZARO

ASS.ORNIT. CATANZARESE

11

CATANZARO

CENTRO DI SOLIDARIETA' CALABRESE - VIA FONTANA VECCHIA N 4 CATANZARO - 88100 CATANZARO (CZ)

07/01/21

08/01/21

08/01/21

10/01/21 GIOVANNI FUSCÀ

338 9813078

ORNIINFO REGGIO 2020

ASS. ORN. FATA MORGANA

11

REGGIO DI CALABRIA

CENTRO COMMERCIALE - VIALE CALABRIA SNC - 89126 09/01/21 REGGIO DI CALABRIA (RC)

09/01/21

09/01/21

10/01/21 MARCO POTITO'

334 7438454

2ª MOSTRA SOCIALE

ASS.ORNIT.NIDO D'ABRUZZO

1

TERAMO

10/01/21

10/01/21

DI 10/01/21 MAURO MARCANTONIO

338 4595727

CLUB DEL DIAMANTE DI GOULD - ITALIA EFI-GOULD

RR

INGABBIO

INIZIO GIUDIZIO FINE GIUDIZIO

CHIUSURA

RIFERIMENTO

TELEFONO

MOSTRA DIVULGATIVA

MOSTRA SOCIALE FACOLTA'DI MEDICINAVETERINARIA TERAMO - LOCALITÀ 09/01/21 PIANO D'ACCIO, 8 - 64100 TERAMO (TE)

Per verificare modifiche e variazioni successive alla pubblicazione di questo elenco, invitiamo a consultare gli aggiornamenti del Calendario Mostre sul sito www.foi.it 64 NUMERO 6/7 - 2020




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