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dal web e non solo al volo News
L’ intelligenza artificiale impara a riconoscere gli uccelli, mettendosi alla prova con il birdwatching. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Methods in Ecology and Evolution dai ricercatori della Società ecologica britannica e del Centro francese per l’ecologia funzionale ed evolutiva, coordinati da André Ferreira. Gli esperti hanno addestrato i sistemi di intelligenza artificiale a riconoscere gli uccelli attraverso migliaia di foto. “Abbiamo dimostrato che questi sistemi sono in grado di riconoscere decine di singoli volatili, come cinciallegre e fringuelli, un’abilità che gli esseri umani, invece, non possiedono”, ha spiegato Ferreira. I sistemi di intelligenza artificiale sono riusciti a riconoscere gli uccelli con un’accuratezza superiore al 90% per le specie selvatiche. “Grazie a questi risultati – ha concluso Ferreira – è possibile studiare il comportamento degli uccelli senza utilizzare procedure invasive, come l’etichettatura delle zampe, che possono risultare stressanti per gli animali”. Uno dei prossimi passi sarà superare le difficoltà rappresentate da cambiamenti nel tempo dell’aspetto degli uccelli, come eventuali mute, che potrebbero provocare errori di riconoscimento. Per gli esperti, tuttavia, le ricerche basate sui sistemi di intelligenza artificiale sono sempre più importanti nel monitoraggio a lungo termine delle popolazioni di uccelli, per proteggere le specie più fragili dalla pressione evolutiva esercitata ad esempio dai cambiamenti del clima. Fonte: Ansa/GreenMe, foto André Ferreira
Villaggio al buio per salvare il pettirosso indiano
Potthakudi è un villaggio di sole 120 case che si trova nel distretto di Sivaganga nel Tamil Nadu in India. L’illuminazione di questo piccolo centro abitato è assicurata da 35 lampioni che vengono accesi tramite una centralina che si trova all’interno di una cassetta di metallo. Proprio qui, però, un pettirosso indiano (Copsychus fulicatus) ha deciso di fare il suo nido e mettersi a covare le uova. Come fare per tutelare la sua incolumità e quella dei piccoli? Semplice, non utilizzare la corrente. A raccontare questa insolita storia è Karuppu Raja, che si occupa di accendere i lampioni del villaggio alle 18:00 di ogni giorno da oltre un decennio. È stato proprio lui, infatti, a notare per primo la presenza dell’uccello e poi il nido. Ha deciso allora di scattare delle foto e registrare un video per mostrare la situazione agli abitanti del villaggio. Sebbene alcune persone si siano opposte alla proposta, sostenendo che spegnere le luci sulla strada avrebbe causato disagi agli abitanti del villaggio, Raja ha detto che la maggior parte delle persone ha accettato il suo suggerimento e si è mostrata ben felice di poter aiutare questo uccello a nidificare e far crescere i suoi cuccioli in serenità e sicurezza. Dopo 45 giorni, ha raccontato Raja, mamma e uccellini hanno lasciato il nido ed è finalmente tornata la luce a Potthakudi. Un bellissimo esempio di rispetto assoluto per gli animali, anche a costo di sacrificare qualche nostra comodità. Fonte: https://www.greenme.it/informarsi/animali/villaggio-buio-salva-nido-uccello/ Foto: Karuppu Raja
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La vita difficile dello Stiaccino
La popolazione di Stiaccino è in calo netto in tutta Europa. Questo piccolo volatile migrante passa l’estate nel nostro continente e sverna in Africa. Uno studio, a cui ha collaborato anche la Stazione ornitologica svizzera, ha cercato di capire quale fosse la causa. Dopo anni di osservazione, i ricercatori hanno escluso lo spostamento verso altre zone e la distruzione dell’habitat nell’area di svernamento in Africa. Sarebbe invece l’agricoltura europea a mettere a rischio la popolazione di Stiaccino: l’uccello costruisce i suoi nidi nei prati fioriti. Irrigati e fertilizzati sempre più intensamente, vedono l’erba crescere più velocemente e tagliata prima e più frequentemente. Questo non dà il tempo agli uccelli di riprodursi, le loro covate vengono falciate. In più, i prati rasati meno ricchi d’insetti offrono poco cibo a questi uccelli, puramente insettivori. C’è una soluzione? “L’uso di fertilizzanti e pesticidi deve essere ridotto. Nei prati, in cui sono presenti covate dello Stiaccino, è inoltre necessario lo sfalcio tardivo, a seconda dell’altitudine tra l’inizio e la fine di luglio” - scrive la Stazione ornitologica svizzera. Fonte: https://www.ticinonews.ch/magazine/scienza/ la-vita-difficile-dello-stiaccino-BK2936605
ll gufo reale europeo terrorizza il Belgio
Un gufo reale, da un’apertura alare di quasi 2 metri e molto aggressivo, sta terrorizzando gli abitanti di Erpe-Mere, una città vicino Aalst nelle Fiandre orientali. Il gufo ha già attaccato e ucciso anatre locali, forato una piscina per bambini e terrorizzato i cani del posto. ‘Stamattina l’ho visto che stava in mezzo alla strada’, ha dichiarato il residente Peter Van Geem. ‘Ho preso il telefono e ho iniziato a filmarlo. Invece di volare via, mi ha guardato dritto e ha spalancato le ali. Molto impressionante.’ Il gufo reale si trova soprattutto allo stato brado nelle Ardenne e in parti della provincia del Limburgo, ma non è estraneo alle aree più abitate del Belgio. Si tratta del gufo più grande d’Europa. Nel maggio di quest’anno, una coppia di gufi aveva costruito il suo nido sul davanzale della finestra dell’olandese Jos Baart, 63 anni, che vive a Geel, nella provincia di Anversa, dove una fioriera è diventata la dimora di tre pulcini di gufo. L’agenzia di tutela della natura Natuurpunt si è recata in visita per controllare i pulcini di gufo e ha scoperto che pesavano tra 1,3 kg e 1,7 kg. Altrove, un gufo che sorvolava Vilvoorde, appena fuori Bruxelles, è stato finalmente catturato dopo aver girovagato sin dall’autunno. Un uomo del posto lo ha catturato a giugno e consegnato al centro di soccorso per uccelli di Malderen a 20 km di distanza. Come l’esemplare di Erpe-Mere, quell’uccello era inanellato, e si pensa che entrambi gli uccelli siano fuggiti da un luogo in cui si sono abituati alla presenza degli esseri umani, senza provare paura. Fonte: https://www.31mag.nl/il-gufo-reale-europeo-terrorizza-il-belgioe-aggressivo-ed-ha-unapertura-alare-di-quasi-2-metri/ Foto: wikmedia.org, autore: Softeis